Riassunto Psicologia Della Personalità e Delle Differenze Individuali
Riassunto Psicologia Della Personalità e Delle Differenze Individuali
Riassunto Psicologia Della Personalità e Delle Differenze Individuali
COGNIZIONE E PERSONALITA
Principali approcci allo studio psicologico della personalit
teorie dei tratti e modello dei Big Five
i tratti possono essere definiti come come disposizioni stabili che portano a specifiche
modalit di reazione in pluralit di circostanze. Allinterno di questo approccio, possono
essere evidenziate varie proposte teoriche, che si differenziano per la concezione circa
la natura dei tratti e quindi per il numero di dimensioni individuate per descrivere la
personalit.
Secondo Eysenck la personalit segue una gerarchia organizzata in 4 livelli:
1) Tipi o superfattori (livello superiore): che sono Estroversione/Introversione,
Nevroticismo/Stabilit emoriva e Psicoticismo (modello PEN)
2) Tratto: risposte abituali
3) Comportamenti abituali: includono risposte che incorrono in condizioni simili
4) Comportamenti specifici: includono comportamenti e pensieri individuali pi o
meno caratteristici di una persona
La teoria dei Big Five ha identificato 5 fattori in grado di spiegare la personalit di un
individuo, la cui individuazione si basa sulla produzione libera di aggettivi descriventi la
personalit e la compilazione di un questionario da parte di ampi campioni di
popolazioni di diverse aree del mondo. Secondo Costa e McCrae, i tratti possono essere
definiti come:
- Coscienziosit: grado di organizzazione, persistenza, affidabilit e scrupolosit da
un lato e la noncuranza, disorganizzazione e volubilit dallaltro
- Amabilit: modalit di porsi in relazione con gli altri, in cui si spazia dallessere
naturalmente buoni, accettanti, cordiali e cooperativi, al prendersi cura degli
altri e, nel versante opposto, nellessere cinici , egoisti e indisponenti
- Nevroticismo: capacit di affrontare le situazioni con stabilit o instabilit
emotiva
- Apertura mentale: misura curiosit, creativit e capacit immaginativa,
originalit e al polo opposto convenzionalit
- Estroversione: misura il bisogno di attivit, stimoli e di socializzazione,
allopposto dellIntroversione, come tendenza a essere quieti e riservati
situazionismo e teorie dellapprendimento sociale
la personalit dipende soprattutto dallambiente. I principi per spiegare la personalit
vanno ricercati nelle leggi di condizionamento e dellapprendimento. A queste visioni pi
rigide che si focalizzano essenzialmente sulla storia di rinforzi, premi e punizioni e che
fanno riferimento al primo comportamentismo, fanno seguito visioni pi sul versante
interazionista le quali, pur ritenendo fondamentale il contributo dellambiente e il suo
ruolo modellante, lasciano spazio allinterazione con le caratteristiche tipiche di ogni
individuo o con il suo sistema di pensiero e di interpretazione della realt (esempio
teoria dellapprendimento sociale di Bandura).
teorie sociocognitive
lapproccio sociocognitivo mette in risalto sia lorigine sociale del comportamento, sia
limportanza dei processi cognitivi di pensiero in tutti gli aspetti del comportamento
umano, dalla motivazione allemozione e allazione. Secondo tali teorie, la personalit
si forma a partire dalle riflessioni e interpretazioni (da cui il termine cognitivo) svolte
in contesti relazionali (da cui sociale). La personalit quindi frutto tanto di variabili
personali, come gli atteggiamenti, gli schemi di s, gli stili di pensiero, quanto
dellambiente e dei contesti di interazione che la persona si trova a vivere e a
persona a persona, e per una persona pu avere un significato soggettivo del tutto
particolare e distinto
Nella teorizzazione pi completa vi sono anche le dimensioni attivit-azione-operazione
e motivi-obiettivi-condizione. Lattivit lespressione pi completa della personalit;
la personalit non esiste prima dellattivit, essa crea se stessa nellattivit; in questo
senso lattivit intesa allo stesso livello del senso personale e del motivo (questultimo
una determinante della qualit dellattivit); azione e operazione sono livelli pi
esterni della personalit, che indicano le azioni-operazioni concrete; obiettivo e
condizione, anchessi sono a livelli pi esterni della personalit e indicano la qualit
dellattivit nel suo insieme.
La creativit un ulteriore esempio di connessione tra cognizione e personalit. La
creativit viene qui definita come flessibilit, originalit e quantit nei dettagli delle
ipotesi. Tali ipotesi sono originate dal livello di personalit, che ne determina focus e
contenuto. Tali ipotesi creative vengono poi sviluppate e concretizzate dai livelli
cognitivo e sensomotorio.
il modello integrato del funzionamento psicologico
un modello che prende in considerazione la relazione tra intelligenza e personalit.
Questo modello riconosce la distinzione tra aspetti cognitivi e aspetti di personalit e,
allo stesso tempo, riconosce come nei comportamenti messi in atto questa distinzione
alla fine risulti impossibile. Gli autori individuano 3 livelli di processi riferiti
allintelligenza:
1) Operazioni mentali di base
2) Insieme di abilit e conoscenze
3) Realizzazione dei processi per lesecuzione di comportamenti pi o meno adattivi
Parallelamente, i 3 livelli dei processi riferiti alla personalit sono:
1) Processi motivazionali e affettivi di base
2) Strutture di conoscenza e sistemi di convinzioni
3) Realizzazione dei processi secondo stili di comportamento pi o meno adattivi
Processi
riferiti
allintelligen
za
Livello delle
conoscenze di base
Livello dei
comportamenti
attuati
1) Operazioni mentali di
base
Processi freddi di
funzionamento
psicologico: attenzionecodifica-comprensione,
integrazione percettivarappresentazione,
comparazionetrasformazione,
esecuzione-monitoraggio
di un input esterno
2) Insieme di abilit
e conoscenze
Repertorio di abilit
e conoscenze
acquisite per effetto
dellistruzione e
dellacculturamento,
conoscenze
dichiarative e
procedurali; insieme
di abilit intese
anche come
intelligenza
cristallizzata
3) Comportamenti
pi o meno adattivi
Comportamento
adattivo e di
problem solving di
fronte alle situazioni
di problema
Processi
riferiti alla
personalit
1) Processi motivazionali e
affettivi di base
Processi caldi di
funzionamento
psicologico: motivazioni
ed emozioni e sentimenti
2) Strutture di
conoscenze e sistemi
di convinzioni
Strutture di
conoscenza non
fattuale come
convinzioni e teorie
implicite
3) Comportamenti
pi o meno adattivi
Come lindividuo si
adatta e sa trovare
soluzione ai problemi
quotidiani o a quelli
della vita
la motivazione indica la direzione e la forza del nostro agire. possibile distinguere una
motivazione di avvicinamento (approach), che porta a voler affrontare il compito, da
una di allontanamento (avoidance), che spinge a volerlo evitare. Il concetto di
motivazione utilizzato per comprendere perch una persona svolge un compito e lo fa
in un determinato modo (inizio e direzione), quanto insiste (intensit) e le ragioni per
cui mantiene interesse e impegno sul compito (persistenza). Esistono differenze
individuali a livello quantitativo (uno molto motivato, l'altro poco) e qualitativo (uno
mosso da un premio, l'altro dalla curiosit).
Si possono distinguere almeno 3 stati:
1) motivato: tipico di chi agisce avendo delle motivazioni
2) demotivato: tipico di chi non agisce avendo delle motivazioni
3) non motivato: tipico di chi non possiede motivazioni
Motivi
i motivi impliciti
i motivi impliciti sono quelle disposizioni che emergono nella scelta di attivit, nei
comportamenti spontanei e nelle attribuzioni di significato. I motivi impliciti possono
essere definiti come preoccupazioni ricorrenti (concern o pursuit), ovvero preferenze
per specifici obiettivi, che portano a selezionare gli stimoli cui prestare attenzione e che
ci rafforzano. Possono essere considerati come dei tratti di motivazione, ovvero come
elementi distintivi presenti fin dalla nascita e aventi una componente emotiva e
inconscia.
La teoria motivazionale sviluppata da McClelland considera 3 motivi:
1) riuscita: porta alla ricerca di situazioni in cui esperire un successo, ottenere dei
risultati positivi e tangibili. Il focus sulle prestazioni
2) affiliazione: si riflette nel bisogno di intrecciare relazione, di essere accettati e
protetti
3) potere: bisogno di autoaffermazione che si manifesta nel desiderio di controllare
o influenzare gli altri o di ottenere prestigio
ogni motivo ha la una componente di avvicinamento e una di evitamento. Nei
meccanismi di avvicinamento e di evitamento, intervengono anche i principi morali
personali, o pressioni esercitate dal tipo di educazione e dall'ambiente.
motivi e immagini del s
le immagini del s sono rappresentazioni cognitive delle proprie motivazioni, che
vengono apprese e guidano il comportamento in ambiti strutturati e definiti anche dal
contesto sociale. Le immagini motivazionali di s producono effetti a breve e vengono
misurate attraverso questionari e interviste.
La diversa locazione emisferica, destra per i motivi e sinistra per le immagini di s, e il
legame con alcuni ormoni testimoniano la componente biologica dei motivi. In
particolare si scoperto che per il motivo al potere corrispondono il testosterone e la
norepinefrina; per il motivo alla riuscita vi la vasopressina; mentre l'ormone relativo al
motivo di affiliazione la dopamina. Tuttavia, l'ambiente pu comunque modularne
l'espressione, al di l della loro componente biologica.
Le immagini di s possono corrispondere in modo pi o meno fedele ai motivi. Questo
dipende tanto dalla consapevolezza e conoscenza di s da parte del singolo, quanto
dalle situazioni.
la sensation seeking
si tratta di una spinta motivazionale, che porta a provare sensazioni sempre nuove e che
si accompagna spesso alla ricerca di novit, la novelty seeking. Componenti della
compito, che pu mettere alla prova le abilit di chi lo esegue, senza eccedere in
difficolt o risultare troppo semplice. anche necessario che l'attivit svolta sia ritenuta
importante e di valore per s e venga, quindi, sentita come propria. Serve inoltre che
l'attivit sia scelta o comunque non la risultante di una costrizione a fare.
la Self-Determination Theory (SDT)
c' un bisogno di scegliere, soddisfatto il quale le persone si sentono pi motivate
(esperimento della lettura di riviste nella sala di attesa). L'essere indirizzati nel tipo di
attivit da svolgere e il percepire un senso di controllo esterno, riduce la motivazione
intrinseca, intesa come autodeterminazione ovvero la libera scelta, svincolata da bisogni
o forze esterne. L'ambiente sociale pu promuovere l'autodeterminazione quando
consente di soddisfare 3 bisogni psicologici fondamentali:
1) competenza: consiste nella percezione di sentirsi capaci ed efficaci,
sperimentando un senso di controllo personale
2) autonomia: si concretizza nella possibilit di scegliere cosa fare e come
3) relazione: si riferisce alla necessit di mantenere buoni legami sociali e
all'accettazione del proprio agire da parte di altri
naturalmente, non sempre questi tre bisogni fondamentali, presenti fin dalla nascita,
incontrano piena espressione. Molto dipende dall'ambiente sociale, che pu facilitarne o
inibire la manifestazione.
Vi sono elementi che possono mettere in crisi o ridurre la percezione di
autodeterminazione. Fra questi vi il suggerire paure legate allo svolgimento del
compito o alla percezione delle proprie capacit di farvi fronte. Un altro elemento che
tende a ridurre la percezione di autodeterminazione consiste nel dare scadenze. Infine,
ulteriori modalit che abbassano la percezione di autodeterminazione consistono nel
fornire troppe direttive su come fare, quando, attraverso quali procedure, l'imporre il
raggiungimento degli obiettivi, il trasmettere l'idea che l'attivit in s non sia piacevole
o importante, ma che venga svolta strumentalmente ad altro.
Per comprendere meglio come, mediante il supporto all'autonomia, si perviene a forme
di motivazione intrinseca, Ryan e Deci hanno proposto un modello che prevede un
continuum da forme di assenza di motivazione fino al massimo della motivazione
intrinseca. A un primo livello vi uno stato di assenza di motivazione. Vi sono poi 4
diversi livelli di motivazione estrinseca:
1) regolazione esterna: caratterizzata dalla presenza di rinforzi e minacce di
punizione. La persona non sceglierebbe mai di fare quella determinata cosa, se
questa non fosse strumentale a ottenere qualcos'altro
2) regolazione introiettata: la persona si sente motivata da premi o punizioni, che
essa si concede. Vi autocontrollo, ma l'attivit non vissuta come parte di s
3) regolazione per identificazione: viene data importanza all'attivit. La motivazione
data da un obiettivo che ha un valore, valutato importante per s ed
consapevole
4) regolazione integrata: la persona motivata in quanto percepisce l'attivit che
svolge come espressione di s o come obiettivo in armonia con il s
Da questo livello, si passa poi allo stato di motivazione intrinseca che caratterizzato
oltre che dal vivere l'attivit come espressione del s, da elementi di interesse,
divertimento, soddisfazione e regolazione intrinseca.
scelta e costruzione della personalit
Peterson e Seligman asseriscono che siamo ci che il nostro impegno frutto di scelta
personali ci fa diventare attraverso l'esercizio di forze che originano dalle motivazioni.
Le forze possono essere viste come obiettivi, spinte ad agire o vie per dimostrare le
Caratteristiche
Emozioni
Emozioni
Comportament
conseguenti al conseguenti
i
successo
allinsuccesso
B u o n a
motivazione;
mantenimento
di aspettative
di riuscita
anche in caso
di fallimento
Impotente
Attribuzione alla S o r p r e s a , V e r g o n a ,
mancanza di abilit in gratitudine
depressione,
caso di insuccesso e a
apatia
cause esterne per il
successo
Riduzione
dellimpegno,
soprattutto nei
compiti e nelle
situazioni dove
cerano stati
precedenti
fallimenti
Negatore
Pedina
R i c o n o s c i m e n t o d i S o r p r e s a , R a b b i a , Poco impegno,
cause esterne sia per il gratitudine
rassegnazione, m a
anche
successo che per
sorpresa
scarsa fiducia
linsuccesso
nelle proprie
capacit.
Te n d e n z a a l
fatalismo e alla
superstizione
Abile
R a b b i a , P
o
c
a
rassegnazione, propensione a
sorpresa
impegnarsi
sostenuta
dallidea di
essere bravi
V e r g o g n a , Te n d e n z a a d
d e p r e s s i o n e , affrontare solo
apatia
compiti e
situazioni gi
svolti
in
passato e con
successo
fronteggiare o evitare
lo stile di coping si riferisce alle modalit individuali di far fronte ai problemi e alle
difficolt. Sono stati individuati almeno 4 stili di coping:
1) stile strategico: focalizzato nell'affrontare le situazioni e porta a individuare
mezzi e momenti per agire, a pianificare, a voler superare il problema
2) stile di evitamento: conduce a non pensare al problema, a procrastinare la
soluzione o a negarne addirittura l'esistenza
3) stile sociale: tipico di chi tende a parlare del proprio problema con altri, a
condividere le proprie emozioni a cercare consiglio e supporto
4) stile emotivo: porta a reinterpretare in termini positivi la situazione
problematica, ad accettare il problema, a fare dell'umorismo, ad affidarsi a
un'entit superiore
il coping pur potendo essere scelto di volta in volta tende a diventare uno stile abituale,
che predispone all'evitamento o al voler affrontare e risolvere il problema.
L'impotenza appresa pu essere definita come la tendenza acquisita in seguito a ripetuti
fallimenti, ad assumere un atteggiamento rinunciatario, che porta a sentirsi impotenti,
inefficaci, incapaci di modificare la situazione.
Affrontare
Evitare
Padronanza
Desiderio di migliorarsi, di P a u r a d i n o n r i u s c i r e a
crescere, di imparare nuove padroneggiare il compito, a
abilit
gestirlo, di sentirsi
incompetenti
Ottenere risultati
Dimostrare abilit
Vi da osservare che chi possiede una teoria entitaria tender a sviluppare obiettivi
orientati alla dimostrazione. Al contrario, chi nutre una teoria incrementale tender a
pensare che si pu sempre cambiare e si porr, di conseguenza, obiettivi orientati alla
padronanza, ovvero mirati a padroneggiare le situazioni e a imparare da queste.
Valori
i valori sono ci che vale, che ha senso per noi, in cui ci riconosciamo. Sono una parte di
noi stessi.
utilit percepita
l'utilit percepita stata considerata come un fattore che predispone alla scelta.
Quanto pi le persone ritengono utile un ambito, tanto pi si orientano verso quello.
Spesso il contesto sociale a trasmetterci il senso di utilit e il valore. Il valore viene
prima della motivazione e della scelta ed un elemento assai stabile e predittore delle
scelte e della motivazione.
il modello delle aspettative-valori di Eccles
pensare di farcela e dare importanza al compito sono i due fattori in grado di motivare,
secondo la teoria di proposta da Eccles. Le differenze individuali sussistono nella misura
in cui le persone si percepiscono capaci di affrontare il compito (aspettative personali) e
danno valore alla situazione (valore dato al compito).
I valori fanno riferimento non tanto a una generale utilit ma a 4 distinti fattori:
1) obiettivi a lungo termine
2) emozioni anticipate
3) valore intrinseco (si riferisce all'utilit del compito in s)
4) importanza del risultato (quanto l'obiettivo rientri nella definizione di s)
Le aspettative personali si riferiscono, invece, alla probabilit soggettiva di riuscire ad
affrontare il compito con successo. Comprendono una competente cognitiva, riferita alla
percezione delle proprie capacit, e una strategica che riguarda la conoscenza del modo
e degli strumenti per affrontare il compito.
Secondo il modello, i valori risentono almeno di 3 elementi:
1) obiettivi: rappresentazioni cognitive di stati futuri e risultano influenzati dalle
aspettative nutrite dagli altri e dalle percezioni personali di abilit e facilit
2) percezioni personali di abilit e facilit: autovalutazioni circa il livello percepito
di difficolt del compito e le proprie capacit di fronteggiarlo. Risentono del
bilancio di successi e insuccessi riportato in situazioni precedenti e dell'effettiva
difficolt del compito, inoltre, sono influenzate dalle attribuzioni date e dalle
aspettative degli altri
3) spiegazioni date ai propri risultati (attribuzioni causali)
Le differenze individuali si riferiscono al diverso andamento del declino nelle percezioni
di abilit e nel valore dato al compito, che riflette sia differenze nelle reali capacit e
prestazioni sia il genere.
i s e le discrepanze
il s ideale imperniato su aspettative, desideri e valori che portano a voler essere. Il
s imperativo, invece, pi coercitivo e fa riferimento alla persona che sentiamo di
dover essere, anche in base alle aspettative che l'ambiente trasmette. pertanto
possibile distinguere tra rappresentazioni proprie, che definiscono il modo in cui ognuno
si vede, e rappresentazioni degli altri, che si riferiscono l modo in cui gli altri ci vedono.
Le discrepanze tra le rappresentazioni di s hanno influenza sulla motivazione e sulla
sfera emotiva.
Caratteristiche
S ideale proprio
S imperativo proprio
emozioni anticipate
le persone si distinguono per per due dimensioni: la tendenza al successo (TS) e quella a
evitare il fallimento (EF). La tendenza al successo si caratterizza per il desiderio di
affrontare delle situazioni e ottenere dei risultati concreti (successi). La tendenza a
evitare il fallimento porta a rinunciare ad affrontare compiti e situazioni per timore di
fallire. Emozioni tipiche che accompagnano o precedono il comportamento motivato alla
tendenza al successo e in quella a evitare il fallimento sono, rispettivamente, la
speranza e la paura.
Secondo Atkinson, la spinta motivazionale complessiva pu essere calcolata a partire da
una formula, che mette in relazione moltiplicativa la tendenza individuale (al successo o
a evitare il fallimento), la probabilit (di riuscire o di fallire) e l'incentivo (l'emozione
anticipata). La motivazione secondo questa teoria dipende anche da una componente
della personalit, ovvero da una disposizione che porta ad affrontare le situazioni
oppure ad essere pi inclini a rinunciare.
L'emozione anticipata risente di componenti personali ed legata all'esperienza
pregressa. Inoltre, se un obiettivo ritenuto cruciale per s, allora il vissuto emotivo
anticipatorio sar pi intenso di quanto pu avvenire in contesti o situazioni vissuti come
meno rilevanti per s.
valori universali
benessere
Ryff individua 6 dimensioni le quali possono costituire fonte di differenze individuali e
generare motivazioni volte all'accettazione di s, alla relazione, a stabilire obiettivi,
orientamenti e disposizioni, che confluiscono nel benessere e anche si interfacciano con
la definizione di s. Ci di cui Ryff parla un benessere di tipo psicologico, svincolato
dalle specifiche situazioni oggettive che la persona si trova a vivere, come pure alle
condizioni materiali.
Le dimensioni del benessere non sono tratti o caratteristiche stabili, ma piuttosto
obiettivi che la persona pu porsi nell'arco della propria vita in relazione alle sfide che
la vita stessa pone.
Le dimensioni del benessere sono:
1) Accettazione di s: accettare anche le qualit meno positive di s, valorizzare se
stessi, essere contenti della propria vita, non desiderare di essere una persona
diversa da quella che si
2) Relazioni positive con gli altri: avere relazioni empatiche, caratterizzate da
calore, apertura, soddisfazione, fiducia, affetto e intimit
3) Autonomia: resistere alle pressioni sociali che portano a pensare e agire in forme
pre-costituite, riuscire a valutare se stessi secondo standard personali, sentirsi
liberi di agire al di l delle aspettative e dei giudizi degli altri, scegliere in
autonomia
4) Gestione dellambiente: riuscire a costruire contesti che possono soddisfare i
bisogni e i valori personali secondo le opportunit gi esistenti e con la capacit
di organizzarne di nuove
5) Obiettivi: avere obiettivi e scopi da realizzare nel presente e nel futuro, sentire
che ci che si sta facendo ha un significato, valorizzare il senso di ci che si
fatto nel passato e si sta facendo adesso
6) Crescita personale: essere aperti a nuove esperienze, interesse per le novit,
percezione di realizzare il proprio potenziale
Motivazioni e personalit
il temperamento definito come un elemento costituzionale e, quindi, ampiamente
ereditario, presente fin dall'infanzia e stabile lungo l'arco di vita, che influenza il tono
dell'umore e la risposta emotiva prevalente del singolo. La personalit pu, invece,
essere concepita in modo pi ampio come l'insieme delle caratteristiche che
contraddistinguono le persone e che possono avere una base diversa da quella emotiva e
fisiologica, per esempio possono essere di natura cognitiva, relazionale o riferirsi alle
rappresentazioni di s o agli stili interpretativi.
Molte teorie della motivazione assumono un modello che vede interagire le competenti
di personalit con gli elementi della situazione o cognitivi, a partire da una formula che
potrebbe essere riassunta con: M (motivazione) = P (persona) X S (situazione).
I cinque approcci allo studio della personalit e le possibili associazioni con le teorie
motivazionali sono:
Approcci allo studio della personalit
Teorie motivazionali
Tratti
Situazionismo e interazionismo
Motivazione estrinseca
Sociocognitivo
Psicoanalitico
Pulsioni
Fenomenologico-umanistico
CAPITOLO 3)
INTELLIGENZA
la teoria dell'investimento di Cattell
Horn e Cattell hanno proposto una teoria gerarchica dell'intelligenza, in cui due
componenti occupano la posizione centrale: l'intelligenza fluida e l'intelligenza
cristallizzata. Per intelligenza fluida si pu intendere la capacit di ragionamento,
quindi di astrarre, formare concetti, percepire e dedurre relazioni in situazioni non
famigliari. L'aspetto chiave della definizione di intelligenza fluida sta nel fatto che la
risoluzione del compito non pu essere facilitata da conoscenze precedenti, quindi una
situazione culture-free. Per intelligenza cristallizzata si intende l'abilit sottesa
all'esecuzione di tutti quei compiti che richiedono di far riferimento a informazioni
acquisite per arrivare alla soluzione.
L'aspetto centrale rappresentato dall'idea che alcuni aspetti della personalit possano
influenzare il funzionamento intellettivo e che, a loro volta, possano determinare
l'esprimersi della personalit. Nell'intelligenza cristallizzata vengono saturate anche
misure legate allo sviluppo di un'idea positiva di s (self-sentiment development), al
grado di indipendenza e di integrazione della propria personalit (personality
integration). Le componenti storiche (quindi il livello di abilit del passato) influenzano
il livello attuale e questo vale per entrambi i tipi di intelligenza. Tuttavia, nel caso
dell'intelligenza fluida il livello attuale dipende solo dalle risorse presenti nel passato
mentre lo sviluppo dell'intelligenza cristallizzata influenzato anche dall'abilit di
ragionamento per s, quindi dall'intelligenza fluida. Inoltre, altri fattori quali interessi,
esperienze passate e tempo dedicato all'acquisizione delle conoscenze contribuiscono a
delineare lo sviluppo dell'intelligenza cristallizzata.
il modello PPIK di Ackerman
secondo Ackerman lo sviluppo dell'intelligenza determinato:
- dal funzionamento dei processi cognitivi sottostanti (Process, che identifica come
intelligenza fluida)
- da variabili di personalit (Personality, intese come la motivazione per lo
svolgimento dell'attivit cognitive)
- dagli interessi che caratterizzano l'individuo (Interests)
- dalle sue conoscenze (Knowledge, intelligenza cristallizzata)
Tre categorie di interessi sono in relazione sia con la personalit che con l'intelligenza:
1) interessi realistici: caratterizzano individui che preferiscono attivit che
richiedono forza fisica, aggressivit e coordinazione motoria
2) interessi artistici: tipici di persone che preferiscono relazioni indirette con gli
altri e manifestano attraverso mezzi artistici le loro soluzioni a problematiche di
varia natura
3) interessi investigativi: tipici di persone che preferiscono attivit intellettuali, a
pensare piuttosto che ad agire e hanno la tendenza a organizzare e comprendere
il mondo
CAPITOLO 5)
STUDIO
lo studio inteso come un insieme di componenti mirati a acquisire, organizzare,
sintetizzare, valutare, ricordare e utilizzare informazioni. Esso si configura come
un'attivit esclusivamente umana. L'efficienza delle funzioni cognitive di attenzione,
memoria e comprensione naturalmente alla base di uno studio efficacie. Tuttavia, va
sottolineata l'importanza di altre variabili di tipo strategico, metacognitivo,
motivazionale, emotivo e di personalit, che intervengono sul processo di
apprendimento e studio e risultano decisive per il suo successo.
Strategie e metodi di studio
le strategie di studio possono essere definite come un insieme di procedure cognitive
potenzialmente consapevoli e controllabili, aventi scopi specifici quali ricordare o capire
che facilitano l'apprendimento. La caratteristica di essere potenzialmente consapevoli e
controllabili distingue le strategie di studio dall'insieme degli altri processi, che non
consapevolmente vengono messi in atto nel corso dello studio. Altra caratteristica
importante delle strategie quella di essere finalizzate. L'esistenza di un obiettivo
consapevole distingue lo studio da altre forme di apprendimento non intenzionale e lo
configura come un'attivit voluta dal soggetto e finalizzata ad uno scopo, che
rappresenta la spinta motivazionale.
strategie efficaci
Modalit
Pianificazione
Studio
Ripasso
Autointerrogarsi
Fare elaborazioni personali anche generando esempi
Metacognizione
Elaborare
Fare associazioni
Riassumere
Sottolineare
Usare parole chiave Individuare parole chiave e modalit per fissarle in mente (-)
Immaginare
Rileggere
Autointerrogarsi
Pratica distribuita
Pratica intervallata
metodi di studio
gli studenti nel tempo acquisiscono e rinforzano una serie di strategie relative a diversi
aspetti e alle differenti fasi dello studio. Questo insieme di strategie si consolida nel
tempo fino a costituire un metodo di studio.
SQ4R un acronimo che richiama le seguenti fasi nell'attivit di studio:
- sfogliare il materiale (Survey), al fine di riconoscere i principali argomenti ed
esaminare titoli, figure, grafici
- porsi delle domande (Question), che possono motivare alla lettura e fungere da
organizzatori anticipati, permettendo di inquadrare e comprendere meglio
l'argomento
- leggere una prima volta (Read), cercando di rispondere alle domande appena
formulate
- rileggere, analizzando bene il testo (Reread), riflettendo e cercando esempi e
collegamenti che possono aiutare nella memorizzazione dei contenuti
- ripetere appena finito di leggere (Recite), senza guardare il testo
- ripassare (Review) a distanza di tempo allo scopo di richiamare le altre parti del
capitolo o dell'intero libro
Il metodo MURDER prevede l'apprendimento cooperativo, e quindi il lavoro di gruppo,
l'uso di schemi e ingloba una componente di tipo motivazionale. L'acronimo sta a
significare Mood (umore, stato affettivo positivo e concentrazione), Understand
(comprensione profonda del materiale di studio), Recall (riassumere e ricordare senza
consultare il testo), Elaborate (attuare strategie per fissare i contenuti) e Reviw
(ripassare).
I metodi di studio, seppur utili, hanno il limite di non essere adatti a tutti i tipi di
materiale e alle diverse caratteristiche di chi apprende. Possono costituire un problema
se applicati in modo non flessibile, senza un adeguamento agli scopi di chi apprende e
alle caratteristiche del compito.
CAPITOLO 6)
ORIENTAMENTO SPAZIALE
Le abilit di orientamento
In parallelo allo studio delle abilit spaziali di base, il secolo scorso ha visto il fiorire di
studi sulle abilit di orientamento, quelle che in terminologia vengono anche chiamate
environmental abilities. Il focus della ricerca su come queste abilit spaziali si
manifestino in contesti di vita quotidiana. Innanzitutto, bisogna distinguere due vie
distinte nella corteccia, quella del what e quella del where, distinzione tra forma
(aspetti visivi) e posizione (aspetti spaziali). Si pu anche parlare di mappa
cognitiva (esperimento con i topi nel labirinto).
le distorsioni nelle mappe cognitive
il fenomeno di regolarizzazione, denominato rotazione, consiste nella tendenza a
rappresentare gli ambienti in accordo con gli assi verticali e orizzontali di riferimento
(esempio tra Trieste e Napoli). Un analogo fenomeno di regolarizzazione entra in gioco
nella rappresentazione degli angoli di un percorso, i quali, anche se di ampiezze diverse,
tendono ad essere approssimati allangolo retto.
Esiste anche un secondo fattore chiamato categorizzazione. Le conoscenze semantiche
finiscono anchesse per influenzare il giudizio spaziale (citt dello stesso stato vengono
considerate pi vicini rispetto a quelle di due stati diversi).
Le mappe cognitive non sono delle riproduzioni fedeli dellambiente, ma sono delle
rappresentazioni parziali, di volta in volta costruite per svolgere efficacemente un certo
tipo di compito.
orientamento geografico, senso dellorientamento e rappresentazioni spaziali
con lespressione orientamento geografico, ci si riferisce alla capacit di cogliere la
propria posizione rispetto ai vari oggetti situati sulla superficie della Terra. La
valutazione del proprio o altrui orientamento geografico viene chiamata senso
dellorientamento (Sense of Direction, SOD).
Sono state individuate due tipologie di conoscenza ambientale, cui corrispondono due
tipi di rappresentazione:
- una rappresentazione di tipo mappa (survey), centrata sulle relazioni spaziali
intercorrenti tra punti di riferimento significativi (landmarks)
- una rappresentazione di percorso (route), basata sullindividuazione e
riconoscimento dei singoli landmarks e dei percorsi che li connettono
La rappresentazione survey corrisponde a quella che si pu avere ispezionando una
localit dallalto. La rappresentazione route corrisponde, invece, a quella che si pu
avere di un certo percorso attraverso la navigazione sequenziale lungo lo stesso.
Sembrerebbe esistere una gerarchia nellacquisizione di rappresentazioni route e survey
sia nello sviluppo evolutivo (et) che per lapprendimento di ambienti non famigliari per
persone adulte:
1) inizialmente si ha una rappresentazioni dei singoli landmark particolarmente
significativi
2) si passa poi a una rappresentazione route, in cui vengono introdotti i percorsi che
collegani questi luoghi
3) infine, si ha una rappresentazione di tipo survey, in cui vengono mantenute le
posizioni relative dei vari riferimenti spaziali significativi
Rappresentazioni spaziali, caratteristiche ambientali e differenze individuali
Alcuni fattori sono legati alle caratteristiche dellambiente: pi gli spazi sono complessi,
con percorsi tortuosi, con poca possibilit di avere unampia prospettiva sullorizzonte o
di averne una visione dallalto, maggiore sar la difficolt di giungere ad una
rappresentazione survey (ad esempio Venezia).
sottoabilit nellambito delle abilit spaziali. Un secondo filone quello delle ricerche
sullapprendimento ambientale (environmental learning), inteso come la capacit di
acquisire e utilizzare informazioni sugli attributi spaziali di ambienti fisici. Queste
ricerche sono state condotte sul campo oppure in laboratorio.
Lorenz e Neisser trovarono una sostanziale indipendenza tra abilit spaziali valutate con
prove psicometriche e capacit di orientamento valutata nellambiente con compiti
costruiti ad hoc.
Hegarty e colleghi hanno riscontrato che labilit di muoversi nellambiente, pur
richiedendo in parte una generale abilit di mantenimento e elaborazione di stimoli
astratti, si basa anche su altre variabili che necessitano di essere meglio identificate.
Allen e colleghi hanno analizzato i legami da 3 tipi di variabili:
1) le abilit spaziali di base, misurat5e da test psicometrici
2) la memoria spaziale-sequenziale e le capacit di assumere prospettive spaziali
diverse, misurate da compiti sperimentali da proporre in laboratorio
3) le abilit di orientamento, valutate da compiti spaziali eseguiti sul campo
Hanno concluso che, effettivamente, le abilit spaziali di base sono in relazione con la
generale abilit di orientamento, ma si tratta di una relazione mediata da almeno due
abilit intermedie. Chi ha una buona abilit spaziale generale, ed quindi in grado di
ritenere e manipolare mentalmente stimoli astratti di tipo visivo, pi abile in compiti
di memoria sequenziale di percorsi e in un compito di assunzione di prospettiva. Queste
abilit sono a loro volta in relazione distinta con una serie di compiti quotidianamente
richiesti nellorientamento allinterno di un ambiente.
Le abilit spaziali negli esperti (orientisti)
Le abilit fondamentali sono la capacit di anticipare con accuratezza le caratteristiche
dellambiente a partire dalla mappa e la capacit di memorizzare il percorso scelto sulla
mappa in modo da non doversi fermare troppo spesso a consultarla. Unaltra abilit
importante quella di saper selezionare le informazioni rilevanti e far leva su quelle per
la scelta del percorso. La differenza tra esperti e non la capacit dei primi di
esaminare la mappa durante la corsa. Altri lavori hanno evidenziato limportanza della
memoria visuospaziale. Gli orientisti esperti risultano avere una prestazione al MRT
superiore ai non esperti. Inoltre, utilizzano maggiormente il riferimento ai punti
cardinali, dando alti punteggi alla preferenza per la rappresentazione survey e route.
anche vero che si rinviene uno stretto legame tra esperienza e abilit.
Emozioni e comportamento spaziale
Il tono dellumore ha un maggior impatto sulle prove di tipo spaziale rispetto a quelle
verbali: il gruppo con emozioni negative otteneva, infatti, peggior prestazioni nei
compiti spaziali.
Un gruppo con alto livello di ansia ugualmente abile rispetto ad un gruppo senza,
quando deve ripercorrere un percorso in realt virtuale precedentemente memorizzato,
ma risulta meno abile quando gli viene chiesto di disegnare una mappa del labirinto.
In un gruppo con pazienti agorafobici i segnali fisiologici dellansia risultano in relazione
con unattivit esploratoria disturbata, che porta a ridurre al minimo il contatto con
lambiente. Come conseguenza, questi pazienti non sono in grado di rilevare segnali
ambientali importanti per affrontare con successo il compito di navigazione e arrivare
alluscita del labirinto.