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Psicologia generale

Dr. Alessandra Galmonte


e-mail: [email protected]
Ricevimento (marzo-aprile):
Luned 12.30-13.30
Ufficio della docente
palazzo di Scienze Motorie, II piano, stanza 202

Testi consigliati
Anolli L., Legrenzi P. Psicologia generale. Il
Mulino, 2009
Cicogna, Occhionero. Psicologia Generale.
Carocci, 2007
Darley J.M., Glucksberg S., Kinchla R.A.
Fondamenti di psicologia. Il Mulino, 2005

PROGRAMMA

Introduzione storica alla psicologia dei


processi cognitivi

La percezione

Attenzione e coscienza

Lapprendimento

La memoria

Il pensiero e lintelligenza

Cosa studia la Psicologia generale

L'organizzazione del comportamento e delle


principali funzioni psicologiche (percezione, emozione,
motivazione, memoria, apprendimento, pensiero,
linguaggio) attraverso cui l'uomo interagisce con
l'ambiente ed elabora rappresentazioni dell'ambiente e
di se stesso.
Studia, inoltre, la coscienza, la personalit, la
comunicazione e l'arte.
Comprende, infine, le competenze relative sia ai
metodi e alle tecniche della ricerca psicologica, sia ai
sistemi cognitivi naturali e artificiali e alle loro
interazioni, sia alla storia della psicologia.
4

Cosa studia la Psicologia generale

La Psicologia Generale si occupa delle principali


funzioni cognitive e mentali dellessere vivente.
le informazioni che provengono dal mondo
esterno, vengono percepite (percezione), filtrate
(attenzione) e memorizzate (memoria). Alcune di
queste informazione arrivano alla coscienza e altre no.
Alcune vengono rielaborate in memoria e
contribuiscono a produrre altra conoscenza
(ragionamento, problem solving). Questo sistema di
cose ci permette di muoverci allesterno e interagire
(linguaggio e comunicazione) e raggiungere degli scopi
(motivazione) che ci possono soddisfare o meno
(emozione).
5

Perch conoscere la storia della psicologia?

una possibile risposta:


conoscerla per non ripetere errori gi compiuti

MA : nella vita come nella scienza non si apprende mai


dagli errori altrui

Perch conoscere la storia della psicologia?


Hearst (1979):

Evitare le trappole del passato


Rendersi conto che a volte il nuovo antico
Imparare la provvisoriet delle conclusioni scientifiche
Giudicare meglio il ritmo dei progressi attuali a
confronto con quelli passati
Vedere come integrare in un quadro unificato apporti
in apparenza sparsi
Disporre di un euristica per sviluppare idee nuove
Valutare la potenza di idee semplici ma originali
Rendersi conto dei rapporti fra la propria disciplina e le
altre
Acquisire esempi di fenomeni che aiutano a chiarire ci
che osserviamo
Individuare future linee di tendenza
7

Perch conoscere la storia della psicologia?


1) Serve a capire come si siano determinati
storicamente i concetti e il lessico della disciplina.
2) La psicologia non nasce come un fiore nel deserto.
E invece frutto di unevoluzione storica complessiva
che riguarda la cultura in generale e la societ.
3) La psicologia unattivit umana fatta da individui in
carne ed ossa, faticosamente e con passione, fra
discussioni e conflitti di vario tipo.
4) La storia della psicologia affascinante.

La natura del progresso scientifico

PROGRESSO =
la scienza che progredisce
attraverso un continuo accumulo di conoscenze

una concezione ingenua e inadeguata


spesso, infatti, non c accumulo bens sostituzione
spesso la scienza procede falsificando

Karl R. Popper
(1902-1994)
1934

10

La natura del progresso scientifico


Una buona teoria deve poter essere messa chiaramente alla
prova; la scienza si basa sullevidenza empirica, quindi le sue
teorie devono essere messe alla prova empiricamente (deve
fare una predizione precisa che possa essere provata vera o
falsa):
le teorie devono poter essere falsificabili
Popper afferma che una teoria scientifica non pu mai essere
provata come vera, perch ci sono molte false teorie che
possono predire ogni risultato ottenuto.
Quando ci sono evidenze sperimentali contrarie (le uniche
informative), la teoria errata.
La teoria sar temporaneamente accettata quando resister a
tentativi di falsificazione. A quante pi prove sopravvive, tanto
pi le diamo fiducia.

Thomas S. Kuhn
(1922-1996)

1962

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La natura del progresso scientifico


Ogni branca della scienza si organizza in paradigmi
(Kuhn): tutti gli assunti e le teorie accettate come vere da
un gruppo di scienziati.
La scienza non procede in linea retta ma evolve per
rivoluzioni di passaggio a nuovi paradigmi:
scienza normale (accettazione di un paradigma)
problemi e crisi del paradigma
nuovi paradigmi che competono con quello attuale
accettazione
del nuovo paradigma che spiega i dati
empirici nel modo migliore
Solo i dati empirici possono essere usati per valutare le
teorie, preferenze personali sono irrazionali.

Linteresse e la riflessione sul funzionamento della


psiche umana, cio su come e perch le persone
pensano, sentono e agiscono, hanno origini molto
remote.
Gli esordi si possono considerare animistici: la
riflessione delluomo su se stesso e sul rapporto fra s e
lambiente circostante evidenziabile gi nelle pitture
rupestri degli uomini preistorici e nelle tracce dei riti di
sepoltura.
Il quadro originariamente unitario e integrato, poi
avviene la differenziazione fra s e il resto della natura,
in funzione di una relazione preferenziale con la divinit.
14

Ippocrate
(Coo, 460 a.C. circa Larissa, prima del 377 a.C.)
teoria umorale
quattro umori:
flegma
bile nera
bile gialla
sangue
teoria della personalit
quattro temperamenti:

il flemmatico, con eccesso di flegma,


grasso, lento, pigro e sciocco;

il melancolico, con eccesso di bile nera,


magro, debole, pallido, avaro, triste;

il collerico, con eccesso di bile gialla,


magro, asciutto, di bel colore, irascibile,
permaloso, furbo, generoso e superbo,

il sanguigno, con eccesso di sangue,


rubicondo, gioviale, allegro, goloso e dedito
ad una sessualit giocosa.

15

Almeone di Crotone
n. ca. 540 a.C
cervello come sede
del pensiero

16

17

DEMOCRITO (460-370 a.C.) disse che tutte


le cose sono fatte di piccole parti indivisibili
dette atomi.
Egli afferm che le percezioni e le sensazioni
sorgono quando gli atomi che vengono
emanati dalla superficie degli oggetti entrano
nel corpo tramite uno dei cinque sistemi
sensoriali e vengono trasmessi al cervello. Gli
atomi emanati da un oggetto si appaiano con
gli atomi del cervello che ne fanno una copia.
Questo provoca la percezione.
Democrito sottoline che gli atomi emanati
da un oggetto non sono l'oggetto stesso e
che l'appaiamento tra emanazione e atomi
del cervello pu non essere esatto (vedi
illusioni).
Quindi possono esserci molte differenze tra l'oggetto fisico e
la sua percezione. In effetti uno dei problemi pi persistenti
nella storia della psicologia stato il determinare cosa si
ottiene o si perde nel momento in cui gli oggetti
dell'ambiente vengono esperiti attraverso i sensi.

Il primo trattato di psicologia pu


essere considerato il De Anima di
ARISTOTELE (384-322 a.C.) (anima
intesa come spirito vitale).
Secondo Aristotele il CUORE
principio della nutrizione, del
movimento, della sensazione, ed
anche principio della psych.
Sempre ad Aristotele, inoltre, si
devono alcune descrizioni dei processi
di percezione e memoria che risultano
ancora oggi di straordinaria
modernit.

19

La parola psicologia deriva da due termini greci:


psiche e logos, che significano discorso sullanima.
Il termine stato usato per la prima volta da parte di
GOCLENIO alla fine del 1500.
Solo durante il XVIII secolo il termine comincia ad
essere usato nella accezione attuale.

20

La psicologia intende fornire uninterpretazione


scientifica delle funzioni mentali.

Una scienza si deve basare sia sul razionalismo che


sullempirismo.
Una spiegazione razionalistica, per dimostrare la validit
della teoria, si basa sulla sola logica interna dellassunto.
U n a s p i e g a z i o n e e m p i r i s t i c a , i nve c e , s i b a s a
sullosservazione.
Una teoria, per essere scientifica, deve essere sia
razionalista sia empirista.
21

Christian Wolff (1679-1754) distingue tra:


psicologia razionale: intesa in senso filosofico, si
deve occupare dellanima (secondo la terminologia
del tempo) e delle sue facolt.
psicologia empirica: intesa in senso naturalistico,
deve occuparsi dei fatti psichici fondati
sullesperienza.
Questa bipartizione verr largamente accettata
in ambito scientifico e costituir, quasi un secolo pi
tardi, la base per la separazione della psicologia
dalla filosofia e il suo costituirsi come scienza
naturale.
22

A l c u n e c o n q u i s t e c u l t u ra l i l e g a t e a d u n a
trasformazione nella concezione e visione delluomo
hanno preparato il terreno per la nascita della
psicologia.
Oggi non ci difficile considerare luomo come parte
della natura, ma il percorso culturale e storico che ha
portato a questa consapevolezza stato lungo e
faticoso.
Nella storia umana si sono verificati alcuni passaggi
fondamentali, come
La rivoluzione copernicana: la terra non al centro
delluniverso (XVI secolo)
Le scoperte di Darwin sullevoluzione delle specie:
luomo non diverso dalle altre specie animali, ma il
23
risultato di un processo evolutivo (XIX secolo)

La psicologia scientifica si sviluppata solo verso la


met del XIX secolo.
I ritardi nella nascita e strutturazione della psicologia
come disciplina autonoma sono legati a diversi ordini
di fattori:

la difficolt nel definire esattamente loggetto di


studio della disciplina (la coscienza, la mente, il
comportamento)
le difficolt legate alla misurazione degli eventi
psichici.
24

La filosofia

Il clima culturale nel quale si sviluppa la psicologia


vede sullo sfondo in ambito scientifico-filosofico la disputa
tra empirismo e razionalismo, entrambe le correnti hanno
apportato dei contributi determinanti per lo sviluppo della
psicologia.
Prima di Cartesio il corpo umano veniva considerato in
una posizione privilegiata nel mondo animale: luomo
veniva subito dopo Dio, per questo il suo studio mediconaturalistico veniva sconsigliato.
Cartesio introduce la distinzione chiave tra:
- res cogitans: indica lelemento pensante, quindi la
mente, o nella terminologia usata al tempo lanima.
- res extensa: indica laspetto materiale delle cose.
Il corpo entra a far parte della res extensa, viene
considerato una sorta di macchina e, in quanto tale, pu
25
essere studiato secondo il metodo naturalistico.

26

Il filosofo che ha permesso di superare il veto


imposto dalla chiesa agli studi sulluomo stato
CARTESIO (1596-1650).
Il corpo visto da Cartesio come una macchina,
studiabile esattamente come qualunque altro
oggetto fisico, poich segue le leggi naturali;
mentre lanima, unentit spirituale che opera
secondo il libero arbitrio e non pu essere
studiata o compresa con i metodi della scienza
(DUALISMO mente/corpo).
Il punto innovativo della teoria cartesiana consiste nel fatto che, per
spiegare molte delle condotte umane, Cartesio ricorre a teorie che
escludono lintervento dellanima e/o del libero arbitrio.
Secondo Cartesio, vanno postulate come risultato dellintervento
dellanima solo le poche condotte che ci distinguono dagli animali,
ovvero il pensare e il poter progettare le nostre azioni con la guida
del pensiero.
Si ha quindi linnesto di una posizione filosofica classica (dualismo)
sulla possibilit di studiare secondo il metodo delle scienze naturali
quasi tutte le condotte umane.
27

La vita di Cartesio ha termine a Stoccolma, dove


era stato invitato dalla regina per essere da lui
istruita. A lungo incerto se accettare, alla fine si
convince e parte per la Svezia. I suoi incontri con la
regina sono pochissimi, il filosofo critica gli studi
preferiti della regina, cio lo studio delle lingue,
non entra nelle sue simpatie e gli viene affidato il
compito di allestire uno spettacolo teatrale, cosa
che fa con successo. Incontra la regina poche volte,
recandosi in carrozza alle cinque del mattino
dellinverno svedese nella biblioteca del castello dei
Vasa, vasto, ma non ben riscaldato. Si ammala di
polmonite e muore.
Recentemente stata ritrovata una lettera del medico di corte, inviato
da Cristina per curarlo. La descrizione dei sintomi del filosofo, fatta in
essa, ha indotto lo studioso tedesco Eike Pies a fare lipotesi di
avvelenamento da arsenico. Non sono state fatte analisi sui resti del
filosofo che attualmente sono a Parigi: i resti del corpo, privi della testa,
sono sepolti nella chiesa di Saint-Germain-des-Prs, un teschio
conservato al Muse de lHomme gli attribuito, corrisponde sia per
let del soggetto (circa 50 anni) sia ai ritratti del filosofo fatti mentre era
in vita. Esso porta le firme e le date di tutti i suoi proprietari dalla fine
del 1600 in poi, infatti, in quei tempi, le persone colte usavano tenere un
teschio sulla scrivania a ricordo della morte che ci attende, meglio se il
28
teschio era appartenuto a un personaggio famoso; questo potrebbe
spiegare la profanazione subita dal corpo del filosofo.

Gli empiristi inglesi


HOBBES (1588-1679) credeva che esistesse solo
la materia, e che la conoscenza deriva
esclusivamente dai sensi: un empirista, in quanto
la sua teoria della natura umana si riferisce solo
allesperienza.
LOCKE (1632-1704) sostiene che se non si pu
studiare lessenza della mente umana (che veniva
associata allanima e quindi ad un principio di
spiritualit) si possono studiare le sue facolt.
Per Locke lesperienza dellambiente che ci
circonda e le idee che ne derivano cominciano
quando la stimolazione dei nostri organi di senso
giunge alla mente. Queste prime impressioni
sensoriali (idee semplici) non possono essere
ulteriormente suddivise (qualit primarie) e non
coincidono che le esperienze che si fanno
normalmente.
Per esempio, quando percepiamo un gatto, la
nostra esperienza la combinazione di molte qualit
primarie, come vederne il colore, udirne le fusa,
toccarne il pelo morbido, sentire odore di cibo per
gatti: la combinazione di queste qualit semplici
avviene attraverso lesperienza.

29

Gli empiristi inglesi


BERKELEY (1685-1753) si concentr
particolarmente sul problema della
percezione.
Ebbe delle acute intuizioni sulla
percezione della distanza, sostenendo
che non esiste una singola strategia che
ci permette di dire quanto vicino o
lontano un oggetto che vediamo; in
realt usiamo molte indicazioni visive.
Per Berkeley, attraverso lesperienza con molti oggetti e
ambienti impariamo a percepire la distanza e come
diversi indicatori visivi cambino a distanze differenti: si
impara a usare indicatori multipli che ci permettono delle
stime precise delle distanze.
Era talmente convinto che tutte le conoscenze derivano
dallesperienza che, al posto del cogito ergo sum
cartesiano propose lesse est percipi: il mondo esiste
30
solo in quanto percepito.

Gli empiristi inglesi

Uno degli empiristi inglesi, MILL (1806-1873),


segn una rottura netta con le idee basate sul
dualismo mente/corpo, sostenendo che la mente
altro non era che una funzione a base somatica,
spiegabile secondo gli stessi processi che spiegano
le altre funzioni del corpo.
I sentimenti e gli atteggiamenti delle persone sono
studiabili e comprensibili a partire dallo studio del
corpo o del sistema nervoso.

31

La fisiologia
Nel diciannovesimo secolo, mentre
iniziavano i primi studi di psicologia
sperimentale, i fisiologi cercavano di capire il
funzionamento dei sensi e del cervello.
Un forte incoraggiamento allo studio degli
animali come modello della struttura e delle
funzioni della cognizione umana venne dalla
teoria dellevoluzione di DARWIN
(1809-1882).
Un pioniere della ricerca neurofisiologica fu
MUELLER (1801-1858), autore della dottrina
dellimpulso nervoso specifico:
i diversi tipi di nervi e strutture nervose
sono selettivi e specifici quanto il tipo di
informazione trasmessa, indipendentemente
dalla qualit fisica dello stimolo esterno.

32

Lenergia nervosa specifica


Il principio dellenergia nervosa specifica, che afferma che
la natura degli impulsi che un nervo trasmette ai centri
nervosi non dipende dalla natura dellagente che ha dato
origine alla stimolazione, ma da quella del nervo in
questione.

Ad esempio:
il nervo ottico trasmette sempre al cervello impulsi visivi, anche
33
se stimolato elettricamente o meccanicamente.

Lenergia nervosa specifica


Il principio dellenergia nervosa specifica, che afferma che
la natura degli impulsi che un nervo trasmette ai centri
nervosi non dipende dalla natura dellagente che ha dato
origine alla stimolazione, ma da quella del nervo in
questione.

Ad esempio:
il nervo ottico trasmette sempre al cervello impulsi visivi, anche
34
se stimolato elettricamente o meccanicamente.

Oggi si d per scontato il fatto che lattivit


psichica abbia come substrato somatico il
cervello, in realt questa idea piuttosto
recente.
Si pensi che ancora nel XVI secolo si
riteneva che la sede dellattivit mentale fosse
il cuore.
Agli inizi del XIX secolo, gli studi di GALL
(1758-1828) cominciarono a porre la questione
di una connessione tra facolt intellettive e
specifiche aree cerebrali.
Gall sosteneva che ogni facolt avesse una
specifica sede cerebrale e che lesercizio di una
specifica facolt intellettiva determinasse un
potenziamento dellarea cerebrale deputata a
tale funzione, portando ad una deformazione
della scatola cranica (bernoccolo).
Gli studi di Gall hanno portato alla nascita
della frenologia che ha avuto un grosso
impatto popolare, ma per alcuni eccessi nella
sua formulazione stata rifiutata dal mondo
accademico.

35

Franz Joseph Gall (1758-1828)

36

37

In seguito, grazie agli studi di BROCA (1824-1880)


sul linguaggio e le afasie, si riusciti a stabilire una
connessione tra aree cerebrali e funzioni mentali.
Broca, infatti, ha scoperto che una particolare
lesione cerebrale determina una specifica afasia legata
alla incapacit di articolare il linguaggio, mentre si
mantiene la capacit di comprendere il linguaggio.
V i c e ve r s a p e r l a r e a s c o p e r t a d a W E R N I C K E
Corteccia motoria
Controllo di
(1848-1905).
bocca e labbra

Circonvoluzione
angolare

Area di Broca

Broca

Wernicke

Corteccia uditiva

Area di Wernicke

38

Fino al XVIII secolo si riteneva, anche a causa


dellautorevole posizione assunta da KANT in proposito,
che la psicologia non sarebbe mai potuta divenire una
scienza in quanto i fatti psichici non potevano essere
misurati.
Una svolta avvenne in ambito
fisiologico.
VON HELMHOLTZ (1821-1894) fu
uno studente di Mueller, era un
empirista e pensava che cervello e
comportamento obbedissero a leggi
puramente fisiche.
I suoi studi hanno permesso la
misurazione della velocit di
conduzione degli impulsi nervosi.

39

Helmholtz aveva escogitato una particolare situazione


sperimentale: ad un soggetto venivano somministrate
piccole scariche elettriche in diversi punti del corpo
(senza che il soggetto potesse vedere da dove proveniva
lo stimolo) e il soggetto doveva premere un pulsante
quando sentiva lo stimolo.
Immaginate che venga data una prima scossa alla
radice di un nervo: si registra il tempo che intercorre tra
la somministrazione dello stimolo e la risposta del
soggetto (chiamato in seguito da EXNER tempo di
reazione); quindi si stimola lestremit dello stesso
nervo e si registra nuovamente quanto passa dallo
stimolo alla risposta.
Secondo Helmholtz se facciamo la differenza tra
questi due tempi abbiamo ottenuto la velocit di
conduzione dello stimolo nervoso dallestremit alla
radice del nervo.
Stabil che i nervi sensoriali umani trasmettono
le
40
informazioni a una velocit tra i 50 e i 100 m/s.

In realt, oggi sappiamo che la velocit di conduzione


dipende anche dal diametro della fibra nervosa e dalla
presenza di mielina per cui non possiamo avere una velocit
assoluta.
Gli esperimenti di Helmholtz incuriosirono un altro fisiologo,
DONDERS (1818-1889).
Donders era convinto che la psicologia non potesse
diventare scienza se non fosse riuscita ad individuare dei
parametri fisici, e quindi oggettivi, per la misurazione dei
processi mentali.
Secondo Donders, se si fosse riusciti a
dimostrare che le funzioni mentali hanno
bisogno di un tempo specifico per essere
eseguite, si sarebbe dimostrato,
indirettamente, che i processi psichici sono
dei processi reali.
Donders escogit un sistema per misurare i
processi mentali.
41
Ide tre condizioni nelle quali si misuravano i
tempi di reazione dei soggetti.

Nella prima condizione (a) vi era uno stimolo a cui il soggetto


doveva dare una risposta.
Nella seconda condizione (b) vi erano tre stimoli diversi ai quali
il soggetto doveva dare tre risposte diverse.
Nella terza condizione (c) vi erano tre stimoli, ma il soggetto
doveva dare risposta ad uno solo di essi.
Donders constat che i tempi di reazione della condizione a sono
i pi brevi, seguono quelli della c e, infine, quelli della b.
Donders riteneva che:
-la differenza c-a fosse indicatrice del tempo necessario per
discriminare tra gli stimoli;
-la differenza b-c fosse il tempo necessario a discriminare tra
diverse risposte.
In questo modo, Donders era riuscito a misurare dei processi
psicologici di scelta.
Il metodo di Donders stato definito metodo sottrattivo ed
stato usato, in seguito, da WUNDT a Lipsia.
42

CAJAL (1852-1934) grazie


allosservazione al microscopio disegn
con estrema accuratezza i neuroni e le
loro interconnessioni.
Dai suoi disegni si nota che i neuroni
non si toccano ma sono separati da piccoli
spazi.
SHERRINGTON (1857-1952) chiam
questi spazi tra lassone di un neurone e il
dendrite di quello adiacente sinapsi
(parola greca che significa legare
insieme).
Egli dimostr che la velocit di
t ra s m i s s i o n e n e u ra l e d i m i n u i va i n
corrispondenza delle sinapsi, e questo ha
aiutato i ricercatori successivi a capire che
in questa giunzione i neuroni comunicano.
43

SHERRINGTON (1857-1952) chiam questi spazi tra


lassone di un neurone e il dendrite di quello adiacente
sinapsi (parola greca che significa legare insieme).
Egli dimostr che la velocit di trasmissione neurale
diminuiva in corrispondenza delle sinapsi, e questo ha
aiutato i ricercatori successivi a capire che in questa
giunzione i neuroni comunicano.
Neurone emittente

Neurone ricevente
sinapsi
vescicole sinaptiche

Nucleo

Assone

Connessione
sinaptica

Assone

recettori

assone

terminale assonico
(presinaptico)
neurotrasmettitore

dendrite
(postsinaptico)

44

WEBER (17951878) studi la stimolazione sensoriale.


Weber aveva scoperto che se si presenta ad un
soggetto uno stimolo (relativo a qualunque modalit
sensoriale) di intensit R e si calcola di quanto si deve
intensificare lo stimolo perch il soggetto possa percepire
una variazione, tale valore non sempre uguale ma
dipende dal valore iniziale di R.
In questo modo Weber ha individuato una costante
pari al rapporto tra la variazione di intensit degli stimoli
e lo stimolo iniziale stesso: k = R/R.
Esempio: siamo in grado di percepire la
differenza di peso tra 30 g e 31 g ma non
quella tra 30 g e 30,5 g
k= R/R
R = 31-30 = 1; R= 30 -> k=1/30= 0,03
Tuttavia, se il peso iniziale non 30 g, bens
60 g avvertiremo una differenza di peso solo
per 62 g e non per 61 g
R = 60; R = k*R = 0,03*60 = 2

45

FECHNER (1801-1887) fu uno dei primi a intraprendere


ricerche di laboratorio in psicologia. Il suo intento fu
quello di fornire unevidenza e una misura dellanima
umana (PSICHE).

A tale scopo diede vita alla psicofisica, metodo che


permette di mettere in relazione lintensit di uno
stimolo con lintensit della sensazione.
Fechner, applicando la scoperta di Weber al variare
continuo (e non discreto) dellintensit della stimolazione,
stabil che la sensazione si accresce con il logaritmo
dellintensit dello stimolo.

E = k log S

46

FECHNER Teoria del doppio aspetto:


tra il corpo e l'anima, tra la materia e lo spirito, c' una
semplice differenza di punto di vista. Come un
osservatore, posto dentro un cerchio, non pu vederne
la parte convessa, n se guarda dal di fuori la faccia
concava, cos l'osservatore della natura non pu leggere
nella coscienza, n la coscienza veder direttamente la
natura...di fatto non c' che un solo reale, e la sua
duplicit apparente nasce dalla maniera con cui viene
considerato.

47

Gli studi di Weber e Fechner hanno permesso di


individuare, per ogni modalit sensoriale, i valori della
costante e i valori minimi e massimi di intensit degli
stimoli che possono essere percepiti dal soggetto.
A questo punto, la nascente psicologia ha definito il
proprio ambito di studi e trovato dei metodi per la
misurazione dei fatti psichici:
-ha individuato la possibilit di studiare le facolt
psichiche;
-ha individuato alcuni metodi empirici (es. metodo
sottrattivo) per la misurazione dei fatti psichici.
Pu, quindi, entrare a far parte delle scienze
empiriche.
48

Tappe preliminari, o condizioni, del costituirsi della


psicologia sperimentale come scienza autonoma:
Descartes : naturalizzazione della fisicit dell'uomo, separata dalla
sua mente
Locke : funzioni della mente (human understanding) separate dalla
considerazione ontologica della mente e affidate al filosofo
Mueller, Broca, Wernicke : sistema nervoso come sede di
funzioni e processi legati alla mente
Gall: primato del cervello e localizzazioni cerebrali
Helmholtz, Donders, Exner : misurazione dei tempi di reazione
Fechner: psicofisica

49

Wundt, Wilhelm Max


Mannheim 1832 - Lipsia 1920.
Allievo di
Helmholtz.

Mueller

di

Fisiologo e psicologo tedesco e


fondatore della psicologia in
quanto scienza autonoma.
Fond a Lipsia (1879) il primo
laboratorio di psicologia
sperimentale.
50

LAssociazionismo
Gli storici della psicologia concordano nel datare la nascita
della psicologia scientifica a partire dalla creazione
nellUniversit di Lipsia nel 1879 del primo laboratorio di
ricerca psicologica da parte di WUNDT (1832-1920).

Lapproccio che Wundt usa per studiare i processi semplici di


pensiero di tipo elementistico, infatti egli credeva che la
percezione, per esempio, potesse essere scomposta nelle parti
51
costitutive, cio nelle sensazioni.

LAssociazionismo
Wundt, infatti, adott un punto di vista atomista, che si era
dimostrato molto efficace nelle scienze naturali. Sembrava
plausibile assumere che lesperienza cosciente fosse la
somma di elementi di base, cos come in biologia gli
organismi viventi erano considerati una combinazione di unit
di base, le cellule.
Il metodo da lui impiegato stato lintrospezione analitica.
Questo metodo consiste in una tecnica di auto-osservazione e
di descrizione minuziosa di ci che il soggetto percepisce, e
richiede un osservatore addestrato ad isolare le impressioni
sensoriali elementari, in modo da rivelare gli elementi
irriducibili di ogni esperienza cosciente.
Se ogni pi piccola parte dellesperienza del soggetto viene
presa in esame e se le parole utilizzate per descriverla hanno
uno spazio semantico ben delimitato, si dovranno ottenere
delle descrizioni esatte, complete e paragonabili fra di loro,
esattamente come se si trattasse di descrizioni oggettive e non
52
soggettive.

LAssociazionismo
ERRORE DELLO STIMOLO!
Vedo una mela!

Vedo una
forma sferica,
di colore rosso,
etc.

In realt, loggettivit delluomo che misura se stesso


solo parziale, e il metodo si presta, inoltre, a distorsioni
volontarie (contraffazioni) e involontarie (indotte dalle
53
aspettative personali).

LAssociazionismo
A causa di questi problemi, attualmente, lintrospezione viene
usata molto poco.
Fanno eccezione la psicologia sociale, gli studi sulle immagini
mentali e quelli sul pensiero e sul ragionamento, dove il
resoconto del soggetto informativo. Per esempio, quando si
cerca di comprendere i passaggi mentali utilizzati per
raggiungere una decisione, esistono una via indiretta e
presuntiva, cio basata sui comportamenti e le azioni dei
soggetti, e una via diretta, cio il resoconto del soggetto su
quanto sta pensando e su quale percorso ha seguito per
trovare la soluzione. Lanalisi indiretta oggettiva e
quantificabile, ma certamente incompleta; mentre quella
diretta, risulta pi completa, seppur meno oggettiva e
rigorosa.
Un altro metodo usato da Wundt per studiare i processi
mentali stato la cronometria mentale.
54

WUNDT : primo
laboratorio di
psicologia
sperimentale

55

WUNDT :
strumenti

56

WUNDT : cronografo

57

WUNDT : tachistoscopio

58

WUNDT : pendolo acustico

WUNDT : apparecchio a caduta


59

Laboratori psicologia sperimentale


Germania 1879 (Lipsia)
Stati Uniti 1883 (Baltimora)
Russia 1886 (Kazan)
Francia 1889 (Parigi)
Italia 1889 (Roma) ; 1903 (Firenze)
Gran Bretagna 1897 (Cambridge)
Giappone 1903 (Tokyo)

60

James, William

New York 1842 - Chocorua,


New Hampshire 1910
Filosofo e psicologo
statunitense, studi in Europa
e negli Stati Uniti.
A partire dal 1872, insegn
fisiologia (poi psicologia
fisiologica), psicologia e
filosofia
61

Il Funzionalismo

Allassociazionismo si contrapponeva il funzionalismo,


il cui capostipite pu essere considerato William JAMES
(1842-1910).
Secondo James, la psicologia non deve occuparsi
dellesatto contenuto di pensiero come emerge
dallintrospezione, bens delle funzioni del pensiero.
Per James non ha senso studiare la coscienza,
attraverso un atto di introspezione, come se la coscienza
fosse qualcosa di statico o cristallizzato: la coscienza
un flusso dinamico e continuo.
Il funzionalismo stato influenzato dalle
teorie evoluzionistiche di Darwin.
62

Il Funzionalismo

I processi mentali sono cos come sono in quanto


rispondono alle leggi dellevoluzione e delladattamento
allambiente.
Per questo vanno studiati in rapporto alla loro
funzione e finalit e non spezzettati in elementi privi di
significato.
Sulla scia delle scoperte darwiniane, i funzionalisti
hanno dato vita a delle importanti riflessioni sulla
condizione umana che hanno portato alla nascita della
psicologia evolutiva e della psicologia animale.
La psicologia evolutiva permette di studiare
levoluzione delluomo da un punto di vista ontogenetico.
La psicologia animale, invece, permette di studiare
levoluzione delluomo da un punto di vista filogenetico.
63

Il Funzionalismo

Al funzionalismo, nato negli Stati Uniti e permeato di


pragmatismo, si deve anche la nascita della psicologia
applicata. In particolare, a Mnstenberg si deve la
nascita della psicologia del lavoro.
Molte delle idee jamesiane si sono rivelate
estremamente illuminate e lungimiranti e sono state
riprese da vari ricercatori, soprattutto di impostazione
cognitivista.

64

La Psicologia della Forma (GESTALT)


Si sviluppa in Germania a partire dai lavori di
WERTHEIMER (1880-1943), KOHELER (18871967),
KOFFKA (1886-1941) e LEWIN (18901947).

La psicologia della Gestalt cerca di comprendere il


funzionamento della mente studiando come le parti
si unificano nel tutto per formare lesperienza
cosciente.
65

La Psicologia della Forma (GESTALT)


Il motto della Gestalt che il tutto diverso dalla
somma delle parti (Von Ehrenfels qualit-Gestalt).
Infatti, se prendiamo le note che compongono una
melodia e le mettiamo assieme in ordine casuale, il
risultato finale, seppur composto dalle stesse note, sar
alquanto diverso.
Se, invece, le relazioni tra le note vengono mantenute,
come nel caso in cui la stessa melodia venga suonata in
una chiave diversa, pur essendo composta da
note
diverse, la melodia sar riconosciuta come identica.
66

Khler, 1920

67

68

Khler 1920 :
Con Gestalten si intendono quelle situazioni e processi psichici le cui
specifiche caratteristiche, e impressioni prodotte, non possono derivare
dalle caratteristiche e impressioni delle parti che sommandosi le
compongono.
supremazia della struttura globale :
il tutto precede le parti, che assumono significati diversi a seconda del
tutto di cui sono parti

69

La Psicologia della Forma (GESTALT)


Wertheimer nel 1904 si dedic allo studio della
percezione visiva. La sua dissertazione sul fenomeno del
"movimento apparente", pubblicata nel 1912, diede
origine alla scuola della psicologia della GESTALT (forma).

70

La Psicologia della Forma (GESTALT)


I Gestaltisti si caratterizzarono per la rivalutazione dei
fattori innati e dellesperienza diretta, contrapposta a
quella passata.
Il metodo di studio dei fenomeni percettivi e di pensiero
era quello fenomenologico, che consiste in unanalisi
dettagliata delle caratteristiche degli oggetti cos come
questi si presentano alla nostra osservazione ingenua.

71

La Psicologia della Forma (GESTALT)


Gottschaldt (1926)
Il riconoscimento dipende dallesperienza passata?

72

La Psicologia della Forma (GESTALT)


Gottschaldt (1926)
Il riconoscimento dipende dallesperienza passata?

73

La Psicologia della Forma (GESTALT)

Atteggiamento fenomenologico

Considerazione dei fatti cos come ci vengono dai sensi.

I modelli teorici hanno valore solo se riescono a


convalidare lesperienza.
Lordine delle cose dinamico.

74

La Psicologia della Forma (GESTALT)


Linteresse della psicologia si rivolge quindi non allo
studio dei singoli elementi ma della relazione che tra essi
intercorre allinterno del campo percettivo.
I processi di percezione e di pensiero si organizzano
allinterno di un CAMPO in analogia con il concetto di
CAMPO magnetico definito dalla fisica (campo = regione
dello spazio in ogni punto della quale definita una
grandezza fisica; sistema di forze interagenti, dove ogni
oggetto introdotto modifica lequilibrio delle forze gi
presenti).
La nozione di campo indica lattrazione tra elementi e
la loro organizzazione nel formare una Gestalt: la
variazione anche di un solo elemento comporta
necessariamente una ristrutturazione dellintero campo,
creando i presupposti per una configurazione globale
diversa.
Lorganizzazione del campo percettivo definita da una
serie di principi (Wertheimer, 1923) che vincolano il
risultato ad una strutturazione non arbitraria e75 non
riducibile alla somma dei singoli elementi.

La Psicologia della Forma (GESTALT)


Teoria di campo
Campo (spazio di vita): totalit
dei fatti che determinano il
comportamento di un individuo in
un dato momento.
C = f (P, A)
Il comportamento (C) funzione (f)
dellinterazione tra la persona (P) e
lambiente psicologico (A)

Kurt Lewin
(1890-1947)

spazio finito le cui parti non sono


infinitamente divisibili, ma composte di
certe unit o regioni...una tale
geometria consente un'adeguata
rappresentazione del carattere di molti
processi psicologici...consente di
descrivere i rapporti strutturali interni
alla persona e al suo ambiente.
76

l meriti di Lewin:

1.

aver preso in considerazione linfluenza


congiunta delle:
determinanti situazionali
determinanti comportamentali

2.

aver nutrito un profondo interesse per i problemi


sociali concreti in cui potesse avere parte la
psicologia sociale.
77

Per prevedere il comportamento umano necessario


comprendere come linterdipendenza tra:

fattori soggettivi

fattori sociali/ambientali

produca lazione concreta dellindividuo in un


determinato tempo e in un determinato luogo.

78

La teoria di campo di Lewin


La teoria di campo mira a spiegare il comportamento
in relazione alla situazione in cui il comportamento
stesso si verifica.
Bisogna quindi definire il carattere della situazione in
un momento dato, definendo questa come campo
psicologico o spazio vitale.
Di questo spazio vitale fanno parte tutti gli eventi
suscettibili di influire su una determinata persona,
siano essi passati, presenti o futuri.
Il campo definito come una totalit di fatti
coesistenti nella loro interdipendenza.
79

Psicologia topologica di Lewin


Lewin postul lesistenza di uno stato di equilibrio fra la
persona e il suo ambiente.
Quando questo equilibrio turbato, si sviluppa una
tensione (motivazione/bisogno) che porta a uno
spostamento mirante a ristabilire lequilibrio.
Nel campo agiscono forze che determinano
lavvicinamento a regioni con valenza positiva e
lallontanamento da regioni con valenza negativa.
Elementi base:
Campo regioni frontiere
persona

Valenze (positive-negative)

Locomozione (spostamento)

Forza complessiva (risultante


dei sistemi di forze che agiscono
in direzioni diverse)

80

La Psicologia della Forma (GESTALT)


Secondo il punto di vista Gestaltista, vi una relazione
di identit strutturale tra processi neurofisiologici e
processi percettivi (principio dellisomorfismo).
Quindi le leggi dellorganizzazione percettiva condividono
principi comuni con le leggi che regolano i processi
fisiologici.
Entrambi fanno parte del patrimonio innato biologico di
cui dotata la mente umana.
Per spiegare i fenomeni percettivi deve pertanto essere
ammessa una identit strutturale tra esperienza
fenomenica (processo percettivo) e processi fisiologici
sottostanti.
Secondo la Psicologia della Gestalt, comprendere le
caratteristiche strutturali e funzionali dei processi
percettivi consente di comprendere, dal punto di vista
dinamico-funzionale, i processi cerebrali.
81

La Psicologia della Forma (GESTALT)


Questa scuola conosciuta prevalentemente per gli studi
sulla percezione, ma anche si occupata anche di:
-psicologia sociale e dei gruppi
-psicologia del pensiero
-psicologia animale e comparata
La psicologia della Gestalt ancora oggi presente in
molteplici ambiti nei metodi e nellimpostazione
fenomenologica.

82

Le Psicologie dinamiche
FREUD (1856-1939) fond una scuola di pensiero denominata
psicoanalitica o psicodinamica. Il modello freudiano prese
origine dalla reinterpretazione di alcune osservazioni cliniche,
in particolare relative ad ammalati che soffrivano di disturbi
somatici associati alla nevrosi isterica, malattia non
riconosciuta dai medici di quellepoca, in quanto ritenuti
comportamenti teatrali, frutto di una simulazione.
Nevrosi: Disturbo senza causa
organica i cui sintomi sono
lespressione di un conflitto che ha
radici nella storia di una persona e
che costituisce il compromesso tra
desiderio e difesa.
Isteria: Classe di nevrosi la quale
manifesta quadri clinici differenziati
fra loro, caratterizzati da sintomi fisici
senza base organica.

83

84

85

86

Le Psicologie dinamiche
Freud ide il metodo delle libere associazioni (tra il
1892 ed il 1898), che segn il momento di nascita della
psicoanalisi.

Compito dellanalista quello di invitare il paziente a


comunicare tutto quanto gli passa per la mente: pensieri,
fantasie, sogni, sensazioni, senza omettere alcun
elemento, anche se ritenuto sgradevole, banale,
imbarazzante o privo di senso.
Grazie a tale metodo Freud stato in grado di scoprire
linconscio.
Ci ha permesso di dimostrare che lo psichismo non
riducibile alla sola funzione della coscienza e che alcuni
contenuti mentali, come impulsi, fantasie, desideri,
ricordi, diventano accessibili alla coscienza solo se
superate delle resistenze.
Questi contenuti restano dinamicamente attivi
nellinconscio e cercano di esprimersi.
87

Le Psicologie dinamiche
Per spiegare il nesso fra disturbi posti su piani
apparentemente diversi, Freud ebbe lintuizione di
postulare una pluralit di livelli nella mente, il cosiddetto
modello topografico, alla cui base vi lipotesi che
lapparato psichico sia costituito da 3 sistemi, identificati
in relazione alla loro accessibilit alla coscienza e al loro
utilizzo dellenergia pulsionale: un livello inconscio, uno
preconscio e uno conscio e una serie di meccanismi che
li pongono in relazione.
Il modello si chiama psicodinamico perch suppone una
relazione mobile, dinamica appunto, fra queste istanze o
parti funzionali della mente.
88

Le Psicologie dinamiche
Linconscio

costituito dai contenuti mentali che non sono presenti alla


coscienza, alla consapevolezza del soggetto.
Tali contenuti sono dinamicamente attivi, in quanto cercano di
ottenere laccesso alla coscienza, ma incontrano delle forze
contrarie e quindi riescono ad esprimersi solo attraverso dei
derivati come: sintomi, sogni, lapsus, fantasie, ecc.
Nel sistema inconscio lenergia mobile e tende a reinvestire
le rappresentazioni legate a esperienze di soddisfacimento.
Quando un bambino o un adulto subiscono delle frustrazioni
legate ad un bisogno, lenergia psichica mobilizzata
dalleccitazione tende a reinvestire le tracce mnestiche (il
ricordo) delloggetto che precedentemente aveva soddisfatto
il bisogno, loggetto viene allora ricercato percettivamente
come se fosse reale, inducendo il soddisfacimento
allucinatorio del bisogno.
Ad esempio, il bambino che si succhia il pollice quando ha
fame un esempio di appagamento del bisogno mediante
89
lallucinazione del seno materno.

Le Psicologie dinamiche
Il preconscio
costituito da contenuti mentali non immediatamente
presenti alla coscienza.

un sistema dellapparato psichico nettamente distinto


dallinconscio e da esso separato dalla barriera della
censura, che non consente ai contenuti dellinconscio di
passare nel preconscio senza subire una
trasformazione.
I suoi contenuti possono, quindi, essere facilmente resi
consapevoli, senza resistenze e aiuti esterni.
Il pensiero preconscio diventa conscio attraverso la
formazione di immagini mentali quali i pensieri
intenzionali, orientati verso la soluzione di problemi, i
pensieri fantastici, i sogni a occhi aperti, le immagini
oniriche e il collegamento con il linguaggio, in quanto i
contenuti preconsci sono rappresentazioni di parole. 90

Le Psicologie dinamiche
Il conscio

rappresentato dallinsieme dei contenuti psichici


accompagnati dalla piena consapevolezza del soggetto,
detto anche sistema di percezione-coscienza.
Rappresenta il pi alto livello di organizzazione mentale
soggetto alle stimolazioni provenienti dagli eventi
registrati a livello di sistema nervoso centrale.

91

Le Psicologie dinamiche

Il modello topografico offre una visione della mente in


cui i processi psicologici vengono distinti a seconda delle
modalit di funzionamento.
Il funzionamento psichico il risultato di un gioco di
forze contrapposte: da una parte troviamo i desideri
pulsionali, dallaltra la consapevolezza delle esigenze
della realt e delle regole morali.

Successivamente, Freud ha ridefinito la teoria


psicodinamica postulando 3 istanze psichiche, in base
alle differenze funzionali, dette ES, IO e SUPER-IO, ed
ha notevolmente ampliato e complicato il suo modello
esplicativo.
92

Le Psicologie dinamiche
LEs

il serbatoio di tutte le pulsioni (sessuali, aggressive,


etc.) nella loro espressione psichica e che esigono
soddisfacimento.
Tali contenuti pulsionali sono in parte ereditari e innati,
in parte acquisiti e rimossi.
LEs non si differenzia molto dallinconscio ed
alimentato da unenergia propria, la libido, di natura
prettamente sessuale.
LEs, in quanto serbatoio dellenergia pulsionale, spinge il
soggetto a compiere qualsiasi tipo di azione pur di
soddisfare un bisogno.
93

Le Psicologie dinamiche
LIo

LIo listanza psichica alla quale competono i rapporti con la


realt esterna.
Il suo compito consiste nel cercare di soddisfare, il pi
possibile, le richieste di gratificazione provenienti dallEs, ma al
contempo mantenere buoni rapporti con il mondo esterno e
con il Super-io.
La struttura dellIo si basa su fattori costituzionali
geneticamente determinati, ma comincia ad organizzarsi solo
alla nascita, a partire dal primo contatto con il mondo esterno,
attraverso una serie di identificazioni che portano lindividuo
alla formazione, allinterno della struttura psichica, di un
oggetto damore investito di energia pulsionale.
I primi contatti dellIo del bambino con lambiente sono legati
alla maturazione di alcune funzioni, quali il controllo motorio e
la percezione sensoriale, nonch alla memorizzazione delle
esperienze con se stesso e con il proprio corpo, e delle
sensazioni piacevoli o spiacevoli a queste collegate.
94

Le Psicologie dinamiche
LIo
Dal punto di vista dinamico, lIo costretto a
fronteggiare e a difendersi dalle richieste dellEs e a
compiere lesame di realt, distinguendo i messaggi
provenienti dalla realt esterna da quelli prodotti dai
processi interni.
Per assolvere ai suoi compiti lIo deve ricorrere ad
alcune strategie che prendono il nome di meccanismi
di difesa, per impedire che le esigenze pulsionali
vengano soddisfatte senza tener conto dei dati di realt
e dei divieti morali.
Il Super-io
In buona parte inconscio, svolge un ruolo assimilabile a
quello di un giudice o di un censore (o genitore
interiorizzato) nei confronti dellIo, e le funzioni che
Freud gli attribuisce sono la coscienza morale e la
95
formazione di ideali.

Le Psicologie dinamiche
Ci che distingue sul piano concettuale questa teoria da tutte
le altre proposte dalla psicologia scientifica, rendendola
problematica e discussa, sta nel fatto che essa postula
unentit o livello che, per definizione, non direttamente
osservabile: linconscio o lES.
Le conferme o le smentite alla teoria freudiana si possono
basare, indirettamente, solo sulla presenza o assenza di certi
particolari fenomeni, come atti mancati, sogni, lapsus, sintomi,
etc., che sono ritenuti espressione della suddetta istanza
psichica.
Il metodo principale della ricerca psicoanalitica quello
dellosservazione sistematica dei fenomeni psichici e
comportamentali, colti quali prodotti di dinamiche interiori;
mentre la tecnica di comprensione ermeneutica o
interpretativa.
Ci che rende giustificata linterpretazione il rigido
determinismo, vale a dire lidea che nessun aspetto della
condotta o del vissuto di un individuo sia dovuto al caso, ma
debba invece essere fatto risalire a una causa o fattore precisi.
96

Le Psicologie dinamiche - Critiche


Lopera di Freud appartiene ad una tradizione di tipo razionale e non
empirico, quindi non scientifico in senso stretto.
Le critiche principali che si possono rivolgere a questo approccio
sono:
-assenza di controllo sperimentale: i dati raccolti sui pazienti non
riflettono la popolazione generale e, probabilmente, le osservazioni
erano influenzate dalle aspettative di Freud stesso;
-i concetti proposti non sono misurabili;
-eccessiva enfasi sul sesso: il comportamento umano pu essere
spiegato sulla base di altre motivazioni;
-lunghezza, costi e limitata applicabilit ed efficacia della terapia
psicoanalitica;
-impossibilit di falsificazione.

97

Le radici del comportamentismo


Lantecedente pi immediato va visto in
PAV LO V ( 1 8 4 9 - 1 9 3 6 ) , c h e ave va
introdotto il concetto di
condizionamento classico.
Pavlov: riflesso condizionato, ossia
lassociazione corticale di una risposta
appresa a una innata.
I contenuti vengono acquisiti attraverso
l i n t e ra z i o n e c o n l a m b i e n t e , m a
secondo meccanismi basati sui riflessi.
Lintero apprendimento, e quindi
lapparato mentale, si sviluppa per
progressiva differenziazione di risposte
via via apprese e associate a precedenti
acquisizioni.

1904
Premio Nobel per
lavori sulla fisiologia
della digestione

98

Scuola riflessologica
Riflessologia: concezione che riduce i processi psichici
a riflessi, ovvero a processi puramente fisiologici ed
elementari.

Vladimir M. Bechterev
(1857-1927)

Ivan M. Seenov
(1829-1905)
99

100

101

102

103

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105

Il comportamentismo
Si definisce comportamentismo quella prospettiva della
ricerca psicologica che esclude a priori dal campo di
studio tutti i fattori che non sono direttamente
osservabili e quantificabili.
Per i comportamentisti, gli unici fatti osservabili sono gli
stimoli e le risposte.
Pertanto, questa corrente di pensiero, detta anche
psicologia del paradigma S-R, esclude dal campo
della ricerca i processi mentali.

106

Watson, John Broadus


Greenville 1878 - Woodbury
1958)
Docente in varie universit
degli Stati Uniti, fu presidente
dell'American Psychological
Association e direttore del
laboratorio di psicologia della
Johns Hopkins University
Diresse dal 1908 al 1915 la
Psychological Review e dal
1915 al 1927 il Journal of
Experimental Psychology
107

Il Comportamentismo
Il fondatore della psicologia comportamentista stato
WATSON.
Le linee di ricerca non si limitano al comportamento
motorio o muscolare come Pavlov, ma comprendono tutta
una gamma di apprendimenti come il comportamento
verbale e i sintomi psicopatologici (vedi il caso del piccolo
Albert).

108

The Psychological Care of Infant and Child


1928 (con Rosalie Rayner)
109

Il Comportamentismo
Watson, nel suo articolo pi famoso La psicologia dal
punto di vista comportamentista, definisce la psicologia
come un settore sperimentale delle scienze naturali e
sostiene che, per diventare scientifica, la psicologia deve
dedicarsi allo studio di fenomeni direttamente osservabili,
cio i comportamenti.
In questo modo, la psicologia diventa la scienza dello
studio del comportamento e si prefigge lo scopo di
prevedere e controllare il comportamento stesso.

110

Burrhus Frederick Skinner


(1904-1990)

111

112

113

Il Comportamentismo
Uno dei concetti chiave la nozione di plasmabilit,
secondo il quale la differenza fra individui non innata,
ereditaria o strutturale, ma dipende esclusivamente da
diverse esperienze di vita.
Affidatemi una decina di bambini piccoli in buona
salute e di una sana costituzione, permettetemi di
educarli in un ambiente realizzato come intendo io, e
vi garantisco che, prendendo a caso uno qualsiasi di
loro, ne far uno specialista di qualunque genere, a
scelta: medico, avvocato, artista, commerciante,
dirigente, persino mendicante o ladro, e questo a
prescindere dal suo talento, dalle sue inclinazioni,
capacit, predisposizioni e dalle sue origini etniche.
114

Il Comportamentismo
Secondo i comportamentisti, lorganismo non altro che
una scatola nera al cui interno lo psicologo non pu
entrare.
Sulla scatola nera impattano gli stimoli ambientali in base
ai quali lorganismo emette specifiche risposte.
Lo psicologo deve studiare semplicemente le associazioni
S-R, cio deve valutare come le risposte del soggetto
variano in rapporto agli stimoli ambientali.
STIMOLI

RISPOSTE

115

Il Comportamentismo
Quindi, il limite principale del comportamentismo consiste
nellaver ignorato i processi mentali, che diventeranno,
per reazione, loggetto principale di studio della scuola
cognitivista.
Gli psicologi neocomportamentisti hanno fatto da
ponte tra le due scuole, introducendo il concetto di
variabile interveniente, e cio quella variabile non
osservabile coincidente con lelaborazione mentale
(S-O-R).

Tuttavia, esistono ancora delle scuole, anche di tipo


clinico, che si rifanno rigidamente a metodi di tipo
116
comportamentista.

Il Neocomportamentismo
Verso gli anni 30 si fa strada quello che viene
definito il neocomportamentismo.
TOLMAN (1886-1959), infatti, introduce un
elemento di novit rispetto al riduzionismo
watsoniano.
Tolman prende come esempio il classico topo di
laboratorio che posto in un labirinto impara ad
associare una serie di stimoli e risposte e
apprende la strada per uscire dal labirinto
stesso.
Tolman afferma che, secondo le ipotesi di Watson, se
introducessimo dellacqua nel labirinto, dal momento che i
movimenti per nuotare sono diversi da quelli per correre, il
procedimento dovrebbe ricominciare da zero, mentre
evidentemente non cos: il topo nuota subito verso
luscita.
To l m a n r i t i e n e c h e i l t o p o a b b i a c o s t i t u i t o u n a
rappresentazione mentale della forma del labirinto, cio una
mappa cognitiva (evidentemente non osservabile!).
117

Il Neocomportamentismo
Tolman, comunque, non vuole tornare alla psicologia dei
contenuti di coscienza, ritiene che la mappa cognitiva,
cos come altre variabili, quali le intenzioni, siano da
considerarsi come variabili intervenienti.
Una variabile interveniente un costrutto ipotetico e,
quindi, non n reale n misurabile, ma comunque in
grado di alterare la relazione tra stimolo e risposta.
Il concetto di variabile interveniente non fu accettato da
tutti allinterno del movimento, ad esempio SKINNER
(1904-1990) vi si oppose fermamente.

118

In questo modo, oltre allinteresse sempre maggiore per le


variabili intervenienti, si fa strada lidea di costruire dei
modelli teorici in grado di spiegare i comportamenti.
Il
modello viene considerato valido solo se in grado di
simulare il comportamento oggetto di studio.
La maggior parte dei processi psicologici sono per complessi e
articolati, e non riconducibili a semplici catene associative di
stimoli e risposte.
I modelli S-R non erano soddisfacenti e si faceva sempre pi
forte lidea che lo stimolo viene in qualche modo trasformato e
rielaborato prima di produrre una risposta comportamentale.
La mente divenne di nuovo centrale e si svilupparono i
cosiddetti modelli S-O-R.
I processi interni allorganismo non possono essere negati; pur
non essendo direttamente osservabili, sono inferibili e per
questo possono essere oggetto di studio della psicologia.
119

Gli albori della psicologia cognitiva


In Europa vi erano studiosi come Piaget e gli esponenti
della scuola gestaltista che si discostarono dalle idee
comportamentiste e dal loro metodo di studio.
Costoro rappresentarono la base per laffermarsi della
successiva nascita della Psicologia Cognitiva.

120

Piaget, Jean
Neuchtel 1896 - Ginevra 1980
Insegn all'Istituto JeanJacques Rousseau di Ginevra, di
cui divenne direttore nel 1932, e
all'Universit di Losanna.
Direttore del Laboratorio di
psicologia dell'Universit di
Ginevra dal 1940, nel 1955 fond
il Centro internazionale e
interdisciplinare di epistemologia
genetica di Ginevra.
121

Piaget e la teoria dello sviluppo


Piaget noto soprattutto per le sue pionieristiche ricerche
sullo sviluppo dell'intelligenza nei bambini, che
esercitarono un profondo influsso sulla psicologia dell'et
evolutiva.
Il settore di ricerca, denominato epistemologia genetica,
studia lo sviluppo (genesi) delle strutture cognitive.
Secondo Piaget, la conoscenza un processo e non uno
stato, una relazione fra colui che conosce e ci che
conosciuto.
Lindividuo costruisce la sua conoscenza, nel senso che
partecipa attivamente al processo del conoscere.
122

lepistemologia genetica si occupa della formazione e


del significato della conoscenza e dei mezzi
attraverso i quali la mente umana passa da un livello
di conoscenza inferiore ad uno giudicato superiore.
Non compito degli psicologi decidere quale
conoscenza sia inferiore ma loro compito, piuttosto,
spiegare come avviene il passaggio dalluna allaltra.
(Piaget, 1973)

123

Piaget e la teoria dello sviluppo


I suoi studi furono rivolti al pensiero, alle capacit logiche
e al linguaggio, ma soprattutto allintelligenza e alla
capacit di problem solving nei bambini.
Dovendo studiare bambini e avendo come oggetto di
studio lintelligenza, i seguenti metodi erano inadeguati:
-Introspezione, perch presupponeva soggetti addestrati
-Metodo sperimentale comportamentista, perch non
sufficiente per capire i processi sottostanti alla soluzione
di un problema (ragionamento)
-Colloquio psicoanalitico, perch libero
-Metodo fenomenologico, perch i bambini non avevano
n il lessico n le competenze per descrivere lesperienza
diretta
124

Piaget e la teoria dello sviluppo


Invent un nuovo metodo, il COLLOQUIO CLINICO, un
insieme fra osservazione e colloquio.
Consisteva nel ricostruire le credenze o nel sottoporre
domande mirate mentre un bambino risolve un compito.
Alcune volte il colloquio si accompagnava alla
manipolazione di oggetti da parte dello sperimentatore o
del bambino (ad es., passare acqua da un recipiente ad
un altro di forma diversa ma uguale capienza).
Piaget traeva conclusioni interpretando i colloqui e i
comportamenti e derivandone le strutture sottostanti al
pensiero.
125

Il Cognitivismo
Ogni giorno facciamo un gran numero di operazioni
mentali: risolviamo problemi, prendiamo decisioni,
spieghiamo le nostre azioni, impariamo nuovi concetti.
Lobiettivo del cognitivismo appunto quello di spiegare
in che modo ognuno di noi riesce a compiere tali
operazioni mentali.
Il cognitivismo non una scuola unitaria, n ununica
teoria, ma, piuttosto, un approccio particolare allo studio
della psiche.
Tale approccio ha un alto grado di astrazione, e tende a
privilegiare lo studio delle capacit delle persone di
acquisire, organizzare, ricordare e fare uso concreto della
conoscenza per guidare le proprie azioni.
I cognitivisti studiano quindi la mente umana
attraverso delle inferenze tratte dai comportamenti
126
osservabili.

Il Cognitivismo
Studiare la mente non per facile visto che non si pu
vedere fisicamente cosa accade nella testa delle persone.
Molti studiosi cognitivisti considerano il pensiero come un
tipo di computazione e usano metafore di tipo
computazionale per descrivere e spiegare il modo in cui
gli esseri umani risolvono problemi e apprendono.
Molte ricerche cognitiviste seguono un modello di tipo
cibernetico, ovvero si rifanno alla possibilit di riprodurre
il funzionamento della mente umana seguendo
larchitettura logica dei calcolatori elettronici.
Un programma per calcolatore realmente in
grado di simulare il comportamento umano solo
se supera il test di TURING (1912-1954), cio
se una persona esterna non in grado di
distinguere la risposta data dal calcolatore da
quella data da un uomo alla stessa domanda.

127

Il Cognitivismo
La capacit della mente di rappresentare il mondo
internamente stata paragonata ad un computer, il modo
in cui il computer elabora linformazione e pu
rappresentarla allinterno del sistema sotto forma di
linguaggio simbolicamente codificato stato usato come
metafora dei processi mentali.
Nel cognitivismo si ritiene che la conoscenza sia
composta di simboli che rappresentano gli oggetti esterni
nella mente (Edelman 1992).
La cognizione implica la manipolazione di questi simboli in
modo astratto e governato da regole, secondo una
sintassi.
Come un computer, la mente legge le rappresentazioni
simboliche semanticamente. Le rappresentazioni
simboliche servono quindi a portare avanti la nostra
attivit finalizzata.
Lo scienziato cognitivista deve indagare i sistemi simbolici
che costituiscono la mente umana (Newell e Simon
1976).
128

Il Cognitivismo
In particolare, nel paradigma dellintelligenza artificiale
(A.I.) il funzionamento mentale viene verificato non
attraverso losservazione del comportamento in soggetti
umani, ma attraverso la costruzione di un programma simulato
al calcolatore. Se esso corrisponde al procedere delle nostre
funzioni mentali, dovrebbe portare ad un tipo di comprensione,
apprendimento, memorizzazione, etc., analoghi a quelli
comunemente osservati nelluomo. Questo modello stato
anche chiamato HIP (Human Information Processing).

STIMOLI
Differenze tra comportamentismo
Stimoli
Black Box
Risposta

RISPOSTE
e

cognitivismo

Input
Information Processing
Output
129

HIP
human
information
processing

130

Il Cognitivismo

Lo psicologo cognitivista cerca di capire come il sistema


cognitivo, la mente, entra in relazione con lambiente
esterno, manipolando le informazioni che riceve da esso
(Input) e producendo a sua volta informazioni (Output).
Perch ci possa avvenire il sistema cognitivo umano deve
compiere delle operazioni non direttamente sullinformazione,
bens su oggetti mentali che permettono di rappresentare
quelle informazioni. Questi oggetti sono le
rappresentazioni.
Per il cognitivista seguire il percorso dellinformazione
significa specificare quali rappresentazioni dellinformazione di
input vengono elaborate, come vengono memorizzate,
trasformate ed impiegate, insieme a quelle che il sistema ha
gi in possesso, per rispondere in modo appropriato alle
131
richieste che provengono dallambiente esterno.

Il Cognitivismo

Un modello uno schema o rappresentazione del


funzionamento di una parte del sistema biologico (o di altri
fenomeni non necessariamente biologici) sotto forma di
struttura artificiale.
Quando parliamo di rappresentazioni dobbiamo fare
riferimento ad un contenuto e ad una forma. Il contenuto
sono le informazioni che le contengono, la forma il modo in
cui si rappresentano queste informazioni.
Una rappresentazione pu essere definita come un insieme di
oggetti, di regole di composizione, di cambiamento e di
inferenze per la descrizione e la spiegazione di sistemi e
processi.
Gli oggetti possono essere qualsiasi evento del mondo.
Le regole di composizione costituiscono la sintassi delle
rappresentazioni.
Le regole inferenziali variano a seconda degli ambiti
di
132
applicazione.

Il Cognitivismo
Questo approccio permette, di volta in volta, di creare
modelli che possono far riferimento a una idealizzazione
dei sistemi presi in esame.
Il modello viene accettato o respinto in relazione al tipo di
comportamento che il modello stesso manifesta.
Lidea che la performance di un programma contribuisca
alla valutazione del modello (artificiale) ed aiuti a capire
cosa avviene, a livello biologico, e quali siano i
meccanismi cognitivi che entrano in gioco e che
influenzano il nostro comportamento.
Per il cognitivista il modello una rappresentazione
semplificata della realt, che non pretende di costituire
una riproduzione fedele di ci che vi pu essere nel
sistema nervoso dellindividuo.
concepito, invece, come assolutamente realistico per ci
133
che riguarda le funzioni svolte dalla mente.

Il Cognitivismo - Critiche
Broadbent (1958) riteneva che fosse importante studiare
il sistema cognitivo nel suo complesso, cio in rapporto
allelaborazione delle informazioni in ingresso nel sistema,
a prescindere che riguardino aspetti percettivi, attentivi
ecc.
Nonostante questo approccio globale iniziale, il
movimento si svilupper in rapporto a micromodelli.
NEISSER, influenzato dalle teorie di Gibson, in Cognition
and Reality (1976) muove tre critiche fondamentali:
1. il cognitivismo si sta chiudendo in laboratorio
ignorando ci che succede nel mondo reale, nella
vita quotidiana;
2. le attuali ricerche sono molto sofisticate ed
eleganti, ma ci si chiede quale sia la loro utilit;
3. le informazioni che lindividuo elabora vanno
viste nellambiente, perch li che sono ed
lambiente che le offre; lindividuo possiede degli
schemi che gli permettono di coglierle e
134
utilizzarle.

Il Cognitivismo - Critiche
I modelli operano attraverso elaborazioni di tipo
sequenziale (serial processors).
Ma il cervello (e alcuni computer pi recenti) sono
paralleli (parallel processors) cio sono in grado di
svolgere, contemporaneamente, molte operazioni alla
volta.
Inoltre, ogni informazione nella memoria dei calcolatori
identificata da un indirizzo utilizzato dal processore per
recuperare i dati necessari allo svolgimento di un compito.
Invece gli esseri umani accedono alle proprie memorie in
base al contenuto: siamo in grado di recuperare un
ricordo semplicemente in base a qualche indizio parziale o
a un attributo (un profumo, una voce, una situazione
simile).
135

Il Cognitivismo - Critiche
Uno dei limiti principali del cognitivismo quello di
aver prestato troppa attenzione alla costruzione dei
modelli (mentalismo), a scapito dellosservazione
empirica.
I sistemi nervosi, al contrario dei calcolatori, che
necessitano di un programma che contiene tutte le
istruzioni necessarie per portare a termine,
correttamente, un preciso compito, imparano
autonomamente in base allesperienza o con laiuto di un
insegnante esterno.
Si ritiene che lapprendimento consista nella modifica
della forza delle connessioni attraverso cui i neuroni
comunicano: quanto pi una connessione (sinapsi)
forte, tanto maggiore sar leffetto del segnale che vi
passa sul neurone ricevente. Memorizzare un nuovo
vocabolo, ricordare il viso di una persona, etc. sono il
risultato di un continuo processo di rafforzamento
o
136
indebolimento di un gran numero di sinapsi.

Il Cognitivismo - Critiche

Esiste una incongruenza tra sistema nervoso


centrale e i calcolatori: il nostro sistema
cognitivo, infatti, opera con elementi
relativamente lenti ma strutturati in parallelo,
grazie alle elevate interconnessioni.
I calcolatori, invece, prevedono unorganizzazione
sequenziale e presentano elevatissima velocit di
sistema.
Per questo, si stimolata sempre pi la ricerca
nellambito di modelli connessionisti, caratterizzati da
una elevata presenza di connessioni (nodi) tra gli
elementi, la quale permette di simulare meglio il
parallelismo del cervello umano.
137

Il Connessionismo

Il cuore del connessionismo la modellizzazione in termini di reti


neurali.
Una rete neurale una struttura dinamica in grado di autoregolarsi e
di apprendere; le reti neurali artificiali sono dei sistemi di
elaborazione dellinformazione il cui funzionamento trae ispirazione
dai sistemi nervosi biologici.

STIMOLI

RISPOSTE

Mente = cervello; per studiare la mente occorre


Neurone emittente
Neurone ricevente
studiare il sistema nervoso.
La mente non ridotta semplicemente al
cervello come sistema fisico, ma a qualcosa di
pi astratto; emerge a partire da un certo grado
di complessit cerebrale (Emergentismo).
Assone
Il cervello un sistema complesso, composto da Nucleo
Assone
circa 100 miliardi di neuroni, con connessioni
eccitatorie e inibitorie (sinapsi - 1 milione di
miliardi). Il suo funzionamento relativamente
Connessione
lento, in quanto il tempo di scarica dei neuroni
sinaptica
nellordine dei msec, ma efficiente, date le
138
miriadi di interconnessioni.

Il Connessionismo

Le reti neurali

Una rete neurale un insieme di semplici unit di


elaborazione (neuroni) altamente interconnesse tra di loro,
che interagiscono tra loro e con gli oggetti del mondo esterno
mediante lo scambio di segnali in modo simile alle strutture
neurali biologiche. Esistono diversi modelli di reti neurali.
Ambiente esterno
Unit di Output

Unit nascoste

Unit di Input

Ambiente esterno

Ciascuna unit intende simulare il ruolo di un


neurone o di un gruppo di neuroni delle reti
neurali biologiche.
Ogni unit diventa attiva se la quantit totale di
segnale che riceve supera la propria soglia di
attivazione.
La risposta del sistema, costituita dallo stato
delle unit di output, tipicamente casuale
allinizio, ma una volta che la rete sia
sottoposta a ripetute esperienze (cicli), le sue
unit modificheranno il peso dei segnali
attivatori o inibitori (pesi) inviati attraverso le
connessioni con le altre unit, fino a che non
ottenuta la prestazione ottimale.

In altri termini, le reti si autorganizzano, ridistribuendo


attivazione e inibizione fino al raggiungimento di una risposta
stabile ed efficace.
139

Il Connessionismo

Le reti neurali
Il pattern di attivazione delle unit di input viene
elaborato dai pesi e dal carattere eccitatorio o inibitorio
delle connessioni che collegano le unit di input a quelle
interne, quindi determina il pattern di attivazione delle
unit interne.
Quello che avviene nelle unit interne non altro che la
somma algebrica delle eccitazioni e delle inibizioni che le
arrivano dalle diverse unit di input, ed in base a questa
somma si determina il livello di attivazione.
Le unit interne poi trasmettono lattivazione alle unit
del terzo strato, quello di output, che controlla quindi il
comportamento del sistema, ecco perch una rete neurale
considerata un modello non solo del sistema nervoso
ma anche del comportamento.
140

Il Connessionismo

Il metodo pi importante di apprendimento usato dal


connessionismo la back propagation o propagazione
allindietro dellerrore, e consiste nel presentare alla rete sia
lo stimolo in input sia lo schema desiderato di output.
La rete reagisce allo stimolo, e confronta la sua risposta con
quella fornita, calcola poi lerrore, cio la differenza di
attivazione o inibizione di ciascuna unit rispetto ai valori
assegnati come ottimali.
La misura dellerrore viene usata per modificare i pesi delle
attivazioni che giungono allunit considerata: il tentativo di
ridurre sempre di pi lerrore si propaga allindietro,
influenzando tutti gli strati interni alla rete.
Questo metodo lascia alla rete il compito di apprendere in
modo fornire la prestazione desiderata: non possibile cio
influenzare la rete se non attraverso le connessioni prestabilite
e i pesi dati inizialmente alle connessioni fra le unit.
Contrariamente alle strutture classiche di intelligenza
artificiale, una rete neurale non viene programmata a eseguire
un compito: la sua autorganizzazione corrisponde anche
a
141
unautoprogrammazione.

Il Connessionismo

I modelli a reti neurali sono applicati per simulare:

Processi cognitivi.

Attivit, a basso livello, del cervello.

Vantaggi delluso di simulazioni con reti neurali:

Tolleranza al danneggiamento (danneggiarle


eticamente permesso).

Sono capaci di apprendere (alterando i pesi).

Sono capaci di generalizzare.

Posso fornire previsioni di molto dettagliate.

142

Un ulteriore sviluppo: Gli algoritmi genetici

Molti problemi computazionali riguardano la ricerca di una


soluzione tra un numero enorme di possibili alternative, tante
che non proponibile l'idea di valutarle una per una.
Mentre le reti neurali, pur imitando una struttura biologica,
non sono perfettamente in grado di riprodurne il
comportamento, gli algoritmi genetici, unitamente alla
logica neurale, permettono di conseguire questo obiettivo.
Essi combinano la sopravvivenza del pi forte con lo scambio
di conoscenza strutturata per formare un algoritmo di ricerca
innovativo. In ogni generazione, un nuovo insieme di creature
artificiali viene creato usando pezzi dei migliori della
generazione precedente.
In natura, gli organismi viventi sono in grado di risolvere molti
dei complessi problemi che interessano la loro esistenza
utilizzando il meccanismo della selezione naturale, attraverso
molte generazioni, cio, le popolazioni di organismi si
evolvono, cio si adattano opportunamente al mutevole
ambiente che li ospita, in modo da sopravvivere.
Gli algoritmi genetici tentano di imitare l'evoluzione naturale e
di utilizzarla per risolvere problemi reali.
143

Gli algoritmi genetici


Alcuni termini utilizzati nella descrizione dei processi
genetici:
Con genotipo si intende linsieme dei geni che
definiscono le caratteristiche degli individui della specie
considerata. Tali geni sono contenuti in cromosomi.
Con il termine fenotipo si intende lindividuo fisico,
realizzato in base a quanto scritto nel suo genotipo.
Un insieme di individui che condividono uno stesso
genotipo costituisce una popolazione.
Una popolazione di individui vive in un ambiente avente
particolari caratteristiche, a cui tali organismi si sono
adattati: linsieme di tali caratteristiche definiscono la
nicchia ambientale.
Non tutti gli individui di una certa specie si adattano con
la stessa efficacia allambiente in cui vivono; il grado di
adattabilit definito con il termine fitness.
Maggiore la fitness di un individuo, maggiore il suo
adattamento all'ambiente in cui vive.
144

Gli algoritmi genetici


Nella riproduzione sessuata gli individui si scambiano i
propri geni, che attraverso opportuni operatori
genetici, vengono ricombinati e vanno a formare il
patrimonio genetico dei loro discendenti.

Il principale operatore genetico il crossover. Tale


operatore taglia i cromosomi di due individui in una
posizione scelta a caso, producendo due "teste" e due
"code".
Un ulteriore operatore genetico l'operatore di
mutazione. Esso opera su di un cromosoma alterando a
caso un gene.
La combinazione di caratteristiche fra differenti individui
pu produrre un nuovo soggetto, la cui fitness
maggiore di quella dei suoi genitori.
In questo modo, le specie evolvono e diventano sempre
145
pi adatte allambiente in cui vivono.

Gli algoritmi genetici


Per la maggior parte degli organismi levoluzione avviene
attraverso due processi fondamentali: la selezione
naturale e la riproduzione sessuata.

Gli individui di una popolazione competono fra loro per la


distribuzione delle risorse alimentari, per laccoppiamento
e lottano contro lambiente che li ospita cercando di
superare le avversit che questo gli presenta.
Gli individui che meglio di altri si adattano a tali
condizioni avranno una maggiore probabilit di generare
figli rispetto a quelli che non risultano altrettanto idonei.
Questo implica che i geni provenienti da individui aventi
una buona fitness saranno maggiormente diffusi nelle
successive generazioni rispetto a quelli appartenenti ad
individui con una bassa fitness.
146

Gli algoritmi genetici


Gli algoritmi genetici utilizzano come modello per il loro
funzionamento l'evoluzione naturale.
Essi lavorano su di una popolazione di individui, ciascuno dei
quali rappresenta una possibile soluzione del problema
considerato.
Ad ogni individuo viene assegnato un punteggio, che
rappresenta la fitness, in accordo con la bont della
soluzione che tale individuo rappresenta.
Gli individui, e quindi le soluzioni, migliori hanno maggiore
possibilit di riprodursi, tramite gli operatori genetici, con
altri individui della stessa popolazione.
Cos facendo la nuova popolazione
conterr una grande quantit di
caratteristiche utili possedute dagli
individui della precedente generazione,
e, generazione dopo generazione, viene
favorita la diffusione e lo scambio delle
caratteristiche positive e lesplorazione
dello spazio delle soluzioni pi
147
promettenti.

Lapproccio ecologico
Per lapproccio ecologico, di cui GIBSON (1904-1979)
il massimo esponente, la funzione del sistema percettivo
semplicemente quella di selezionare la porzione dello
schema ambientale esterno che deve essere elaborata.
Secondo Gibson, le informazioni sono gi presenti nella
stimolazione come si presenta direttamente
allosservatore, e da questi possono essere direttamente
colte (teoria della percezione diretta), senza dover
ricorrere a sistemi computazionali, flussi informazionali,
strutture rappresentazionali.
Hanno senso per lorganismo che le coglie
direttamente dalla stimolazione le
affordances (inviti ad agire), presentate
dallambiente in relazione al valore evolutivo
che hanno per lorganismo.
148

La scienza cognitiva
Si costituita ufficialmente attorno al 1956, quando specialisti nelle
scienze della comunicazione e nelle scienze umane cercarono di
trovare un punto di unione tra discipline come lantropologia, la
psicologia scientifica, la linguistica, la filosofia, lintelligenza artificiale
e le neuroscienze, ruotando attorno alla teoria dell'elaborazione delle
informazioni e alla simulazione al computer dei processi cognitivi.
Neurofisiologia e intelligenza artificiale si sono sviluppate
enormemente allinterno di questo ambito. Ci ha portato ad uno
sviluppo delle collaborazioni tra gli scienziati provenienti dalle diverse
aree, anche se non sono mancate le problematiche, ad esempio,
coloro che si occupavano di simulazione su computer si sono
progressivamente allontanati dallo studio del funzionamento della
mente umana a favore di una modellistica volta all'implementazione
in ambito cibernetico, e le neuroscienze hanno continuato la loro
ricerca dei substrati fisiologici delle rappresentazioni negando, nei
casi pi estremi, l'utilit di un approccio di tipo psicologico alla mente
umana.
Pur non negando l'utilit dei diversi livelli di analisi, lo scienziato
cognitivo fonda la sua ricerca sull'assunto che l'attivit cognitiva
umana debba essere descritta nei termini di simboli, di schemi, di
immagini, di idee e di altre forme di rappresentazione mentale.149

LE PsicologiE

In psicologia, in quanto disciplina


scientifica, non esiste un approccio
unitario o universalmente accettato.
Esistono invece sia diversi livelli di
analisi sia diverse metodologie di
studio e diverse logiche
dinterpretazione dei fenomeni.
150

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