Festino Della Sera Del Giovedì Grasso - Banchieri
Festino Della Sera Del Giovedì Grasso - Banchieri
Festino Della Sera Del Giovedì Grasso - Banchieri
SCHEDA 1
Adriano Banchieri, dal Festino nella sera del Gioved grasso avanti cena op. 18:
Capricciata e Contrappunto bestiale alla mente
Il Festino nella sera del Gioved grasso avanti cena, pubblicato a Venezia come op. XVIII (da
R. Amadino) nel 1608, costituito da ventuno brani a 5 voci, tutti, eccetto tre, su testo proprio, in
stile prevalentemente omofonico.
Insieme alla sua opera La pazzia senile i brani della raccolta rientrano nel filone dei madrigali
rappresentativi1 parodistici, fioriti tra la fine del Cinquecento ed i primi decenni del Seicento;
laggettivo rappresentativi non indica in realt una destinazione scenica, ma si riferisce al fatto che
il testo drammatico, costituito cio da dialogo, personaggi ed azione immaginati. I madrigali
drammatici o rappresentativi incarnano un gusto popolaresco e pungente, che rasenta spesso il
grottesco.
Lautore, Adriano Banchieri (1568-1634), originale monaco benedettino, noto anche come
Adriano da Bologna (e con vari pseudonimi, tra cui il Dissonante e Attabalibba dal Per), fu
organista, compositore, letterato2, costruttore di strumenti (arpichitarrone, detto anche arpitarrone),
insegnante, fondatore dellAccademia de Floridi (1615), poi Accademia dei Filomusi. Di umore
vivace ed incline al bizzarro, si dimostr anche un innovatore nella didattica della composizione,
inserendo nei suoi scritti esempi tratti dagli autori pi originali del suo tempo, quali Gesualdo e
Monteverdi. Nelle sue opere profane egli si rif ad Orazio Vecchi, rimanendo nei confini del
madrigale drammatico.
Il Contrappunto bestiale, il n. 12 (Fa la la3) del Festino, detto alla mente, perch gli intrecci
melodici erano in origine improvvisati. preceduto da una Capricciata4, in cui tre voci annunciano:
Le cinque voci, che imitano i versi di animali, sono sostenute da un severo basso darmonia con
il testo in latino maccheronico, ironica parodia del cantus firmus5, solitamente derivato dal
repertorio liturgico:
1
Cfr. Cap. 1, Parte II, p. 57.
2
Con lo pseudonimo di Camillo Scaligeri della Fratta, scrisse commedie in prosa, in un grammelot di dialetti
(compreso il toscano), tra cui Il furto amoroso (1613) e la Minghina da Barbian (1621).
3
Cfr. Cap. 1, Parte II, p. 57.
4
Composizione vocale o strumentale, in uso dal secolo XVI, di carattere estemporaneo ed estroso.
Nulla fides gobbis, Non fidarti dei gobbi,
similiter est zoppis; n degli zoppi;
si sguerzus bonus est se un guercio buono
super annalia scribe. questa una cosa da scrivere negli annali.
Il Festino una vera e propria commedia madrigalesca, in cui lazione si sviluppa attraverso il
susseguirsi di madrigali. Questa vivace e variegata opera, ricca di locuzioni dialettali e di brillanti
effetti timbrici, si contrappone con spirito pungente alla coeva produzione colta. Gi dal titolo
evidente lintento parodistico che informa lopera e che rivela la comicit spontanea e mordace
dellautore. Si tratta di una festa di carnevale, in cui i cantori si esibiscono in una vera e propria
vetrina di personaggi (vecchietti, zitelle, venditori, giovani innamorati) che si susseguono tra danze
e onomatopee dogni sorta: imitazione di strumenti musicali, come la lira, il biob cio e il caca
pensieri e di versi di animali. Nel Contrappunto bestiale alla mente, dopo unintroduzione Fa la
la prevalentemente omoritmica (Es. 1), i cantori briosamente contrappuntano su un Basso, facendo
le voci di un cane, un gatto, un chi (lassiolo).
Sopra al Basso, si intrecciano il cane (T), il gatto (A), mentre ai Soprani I e II affidato il ruolo
di uccellini (chi e cuc). Come in un perfetto ingranaggio ogni intervento si esprime e tiene
insieme, simultaneamente e distintamente, il preciso tessuto contrappuntistico, che procede con
grande naturalezza ritmica e con coinvolgente ilarit. Il basso descrive una linea pi ad arco gradi
congiunti con alcuni salti di terza, quarta e quinta: daltra parte lunica voce umana! Le altre voci
hanno una maggiore fissit e meccanicit: il cane (Ba-bau) ha la stessa cellula (due Do ribattuti:
) in ostinato fino alla fine (batt. 44); il gatto, dopo quattro battute sul Mi (madrigalismo del
Mi-aou!) si muove su un ambito di cinque note (Re-La) con note ribattute e tendenza a reiterare la
stessa cellula ritmico-melodica con piccole varianti al suo interno; il chi (S II) ripete fino alla
fine identica la sua sequenza di quattro battute (per sette volte):
Il cuc, secondo un topos ormai fisso, intona il suo salto di terza discendente-ascendente (Mi-
Do) con il caratteristico ritmo. (Es. 2)
5
Nella pratica polifonica, dal XII sec., il cantus firmus rappresenta quella linea che, affidata ad una voce, fungeva da
base allintreccio delle altre voci.
Es. 2
Tutti questi meccanismi autonomi, sapienti e precisi, si fondono in una superiore organizzazione
ritmica e contrappuntistica, che trasforma le singole formule in uno spassoso e irresistibile gioco,
vario e fantasioso.