Unità Di Misura Della Provincia Di Reggio Nell

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Unit di misura della provincia di Reggio

nell'Emilia
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Nella provincia di Reggio nell'Emilia prima dell'introduzione del Sistema metrico decimale
erano in vigore le seguenti unit di misura locali:

Indice
1 Lunghezza
2 Superficie
3 Volume e capacit
4 Peso
5 Laterizi
6 Bibliografia
7 Voci correlate

Lunghezza
Unit di base era il Braccio agrimensorio (detto anche da legnami), pari a metri 0,5309.

Multipli e sottomultipli erano:

Miglio = 250 Pertiche = 3000 Braccia

Pertica = 12 Braccia

Braccio = 12 Once = 144 Punti = 1728 Atomi

Oncia = 12 Punti = 144 Atomi

Punto = 12 Atomi

Si conoscevano tuttavia altre misure di lunghezza: anzitutto per i tessuti si utilizzava il


Braccio mercantile (o da panno), pari a metri 0,641, che non aveva multipli o sottomultipli,

1
ma solo parti frazionarie (mezzi, terzi, quarti, ecc.). Il Miglio poi si divideva anche in 1000
Passi, che erano pertanto equivalenti a 3 Braccia. Braccio mercantile e Braccio agrimensorio
erano circa nel rapporto di 24 a 29. Nel Medioevo era vigente anche il Piede, pari a
0,5308981 metri (diviso in dodici Once da 4,424 cm), la cui lunghezza sostanzialmente
identica al Braccio agrimensorio.

Il Braccio e la Pertica reggiani si trovano tuttora scavati in una colonna all'esterno del
Battistero nella Piazza Grande di Reggio nell'Emilia.

Superficie
Unit di base era il Braccio quadrato, pari a 0,281854 m. Anche in questo caso nel
Medioevo vigeva il Piede quadrato di 0,28185284 m, quindi leggermente diverso. La Biolca
(unica unit di misura locale tuttora utilizzata) ne risulta quindi di 2922,2503 m, anzich
2922,2622 m. Multipli e sottomultipli erano rispettivamente:

Biolca = 72 Tavole = 10368 Braccia q.

Tavola = 144 Braccia q. = 20736 Once q.

Braccio q. = 144 Once q. = 20736 Punti q.

Oncia q. = 144 Punti q. = 20736 Atomi q.

Punto q. = 144 Atomi q.

La Tavola era anche detta Pertica quadrata, ed il Miglio quadrato era pari a 868 Biolche e 4
Tavole. 17 Biolche sono approssimativamente pari a 5 ettari.

Essendo la Biolca equivalente alla superficie di terreno che una coppia di buoi potessero arare
in una giornata di lavoro, nella bassa reggiana, a causa di un terreno meno duro, si usa la
Biolca di Guastalla che vale 3052 m.

Volume e capacit
Unit di base era il Braccio cubico, detto anche Quadretto, pari a 0,1497005 m: in altri
termini occorrevano 6,68 Braccia cubiche per un metro cubo. Si divideva naturalmente in
1728 Once cubiche, ma non si utilizzavano altri multipli o sottomultipli diretti, in quanto
convivevano altre unit di misura per i diversi scopi.

Per i liquidi l'unit base era la Brenta, pari a 75,898 litri, che si divideva in 60 Boccali (da
1,26 l); due Boccali formavano una Pinta e 4 Fogliette formavano un Boccale.

Per gli aridi (granaglie, sabbia, ghiaia, ecc.) l'unit base era la Mina, pari a 0,29873 metri
cubi, che si divide in 6 Quartarole. Due Mine formano uno Staio, due Staia formano un
Sacco (1,19491 m).

Ma non finita: per l'uva ed il mosto (che quindi non si misuravano a peso come oggi) si
usava il Soglio, pari a 3/4 di Brenta.

2
Altri beni si misuravano a volume e non a peso, con un'unit variabile di nome Carro:
avevamo quindi il Carro d'invernaglie (cio di fieno) pari a 84 Quadretti, il Carro di concime,
da 13 Quadretti e il Carro di legna, detto anche Soga, pari a 27 Quadretti.

Per quanto riguarda le uguaglianze (approssimate) fra le misure, una Brenta era pari a 877
Once cubiche ed un Sacco a 1380, cio 4/5 di Quadretto. Un Quadretto sar poi circa pari a 5
Mine e ad una Brenta e 58 Boccali. Avranno analogo volume 4 Quadretti, 5 Sacca, 7 Brente e
52 Boccali.

Nel Medioevo, a Reggio nell'Emilia come nel resto d'Italia e d'Europa, l'unit di misura pi
importante era quella degli aridi, la Mina, che serviva a pagare le decime alla Chiesa, le tasse
alle autorit, i canoni e i livelli ai feudatari, il salario ai lavoratori agricoli, nonch altre
contribuzioni minori. Questa unit di misura, come quella di lunghezza, era esposta nella
piazza principale (un esemplare, scolpito nel granito, si trova oggi a Reggio nell'Emilia ai
Civici Musei), mediante recipienti-campione, poich, proprio in quanto destinate a misurare le
granaglie, di esse era importante non solo il volume, ma anche la forma.

La Mina medioevale portatile era una bacinella di legno alta circa cm. 16,5 e dal diametro
di 46,5 cm, per un volume di 28,127 decimetri cubi, mentre il campione esposto era un tronco
di cilindro, leggermente concavo al fondo, del diametro di 50 cm ed una profondit al bordo
di 13,2 cm e al centro di 15,5 cm. La Mina si divideva in 6 Quartarole (diametro 25,5 cm,
profondit al bordo 8,5 cm e al centro 10 cm) e la Quartarola in 6 Scodelle. Due Mine
formavano uno Staio, quattro Mine un Sacco e cinque Mine una Bocca.

Peso
Unit di base era la Libra, pari a grammi 324,524, suddivisa in 12 Once da grammi 27,04367.
Multipli e sottomultipli erano:

Peso = 25 Libre = 300 Once

Libra = 12 Once = 288 Denari = 6912 Grani

Oncia = 24 Denari = 576 Grani

Denaro = 24 Grani

Grani e Denari erano unit sufficientemente piccole anche per gli usi dell'oreficeria, mentre
curiosamente i farmacisti dividevano lOncia in 8 Dramme, e la Dramma in 3 Scrupoli, cos
che uno Scrupolo era uguale ad un Denaro.

Il Titolo dei metalli preziosi, allora detto Bont, si misurava, per l'oro, in 24 Denari di 24
Grani l'uno, e per l'argento, in 12 Once di 24 Denari l'uno. Per fare un esempio, l'oro a 22
Denari equivale a circa 917 millesimi e l'argento a 10 Once e 12 Denari equivale a 875
millesimi.

Laterizi

3
Nel Medioevo era molto importante l'industria dei laterizi e delle fornaci ad esse collegate.
Per evitare l'immissione sul mercato di misure calanti e le conseguenti frodi, si esponevano in
piazza anche le misure dei laterizi, usanza che si pu constatare anche a Parma, Modena,
Bologna, Assisi, Norcia, Senigallia e Guastalla (in Piazza Gonzaga, detta preda cta). Un
blocco di granito, oggi ai Civici Musei, ci informa su due misure vigenti a Reggio nell'Emilia
per i mattoni -misure in centimetri (35,5 x 12,5 x 8 e 28 x 12,5 x 5) ed una per le tegole, di
forma trapezoidale, con un'altezza di cm 46, le basi di 25 e 16,5 ed uno spessore di 3 cm.

Bibliografia
Anonimo, Istruzioni su le misure e su i pesi che si usano nel Regno d'Italia. Edizione seconda,
Francesco Pirola, Milano, 1806.

A. Aleotti, Sistemi di misure reggiano e metrico e loro ragguaglio, Giugno 1848, s.i.t.

Voci correlate
Lira reggiana

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Categorie:
Unit di misura locali
Unit di misura storiche
Provincia di Reggio nell'Emilia

| [altre]

4
Giornata piemontese
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La giornata (in piemontese giorn) un'antica unit di misura di superficie utilizzata in


Piemonte che in ambito agricolo viene usata tutt'oggi.

L'origine del nome deriva dalla corrispondenza con la quantit di terreno arabile mediamente
con una coppia di buoi in una giornata.

Equivalenze
Una giornata piemontese equivale a 3 810 m (un quadrato di circa 62 metri di lato). La
frazione della giornata piemontese la tavola (in piemontese tula): 1 giornata piemontese si
suddivide in 100 tavole. In alcune zone del basso Canavese e dell'alta pianura vercellese, la
giornata viene suddivisa in 8 Steri (St in lingua piemontese).

Altre equivalenze:

1 g.ta p.se = 0,942 Acri


1,061 g.te p.si = 1 Acro
1 g.ta p.se = 0,00381 km
262,46 g.te p.si = 1 km

Voci correlate
Unit di misura della provincia di Cuneo

Bibliografia
Nuto Revelli - Il mondo dei vinti - Testimonianza di vita contadina - volume 1 - pag.
XXXIV

5
Unit di misura della provincia di Cuneo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nella provincia di Cuneo, l'unit locale di misura della superficie usata in agraria la
giornata.

Il valore della giornata variabile da comune a comune; nel capoluogo corrisponde a 38,10
are, ossia a 3 810 m

Altre misure locali correlate:

1 giornata 100 tavole


1 tavola 4 trabucchi
1 trabucco 3 piedi
1 piede 12 once

Bibliografia
Ferrario, A.: Piccolo dizionario di metrologia generale - Nicola Zanichelli Editore
(Bologna 1959).

6
Resm-i dnm
From Wikipedia, the free encyclopedia
(Redirected from Resm-i donum)
Taxation in the Ottoman Empire

Taxes

Adet-i Anam
Adet-i detbani
Ashar
Avarz
Bac-i pazar
Bedl-i askeri
Cizye
Crm- cinayet
Damga resmi
Gmrk resmi
Hara
Ihtisab
Ispendje
Istira
Maktu
Mururiye resmi
Muskirat resmi
Nzl
Otlak resmi
Rav akesi
Resm-i arusane
Resm-i bennk
Resm-i bostan
Resm-i ift
Resm-i dnm
Resm-i filori
Resm-i ganem
Resm-i hnzr
Resm-i mcerred

7
Resm-i sicill
Rusum-e-eflak
Selamet isni
Tapu resmi
Tekalif-i orfiye
Temettu
Tuz resmi

Zakat

Implementation
Ahidnme
Defter
Emin
Evkaf-i Hmayun Nezareti
Hazine-i Hassa
Hazine-i Amire
Hane
Iltizam
Istira
Kad
Kanun-i Raya
Kanunname
Malikne
Merdiban
Millet
Muafiyet
Muhassil
Muqata'ah
Mtesellim
Ottoman Public Debt Administration
Regie Company
Siyakat
Srsat
Tahrir
Tanzimat

Waqf

v
t

8
The resm-i dnm was a land tax in the Ottoman Empire; it was a divani tax paid each year
to the landowner or timar holder, typically on 1 March[1]

The resm-i dnm was based on the dnm, a measure of farm size;[2] this is parallel to the
resm-i ift, a tax based on the ift (the area that could be ploughed by one team of oxen).
Generally, both taxes had to be paid, and the terms may at times have been interchangeable -
taxation in the Ottoman empire was a complex patchwork of overlapping taxes which evolved
over time.

The amount of resm-i dnm was proportional to the size of the farm.[3] In some cases, the
resm-i dnm was specific to a kind of lease agreement that an otherwise landless peasant
would make with a sipahi (feudal lord)[4] and it may actually have resembled a rent more than
a tax.

Since the rate of resm-i dnm was recorded in tax codes such as kanunname, and the area of
a dnm is known, tax documents which detail the amount of resm-i dnm paid by each
community allow historians to understand the varying areas of land under cultivation at
different times and in different provinces.[5] One preserved kanunname, for the Morea in 1716,
set resm-i dnm at 60 akes per ift, although the area of a ift would vary between
provinces, and it was stated that the area of a ift was smaller for high-quality farmland than
for low-quality farmland.

One variation was resm-i dnm-i hah, a tax applied to opium growers in place of Ashar,[6]
at a rate of 1 kr per dnm - although the detailed accounts of opium production recorded in
defters suggest that in this case resm-i dnm may actually have been levied by weight of
produce, rather than by area.[7]

In some Albanian-speaking areas, resm-i dnm may have been a tax specific to vineyards.

References
1.

ACCOUNTING METHOD USED BY OTTOMANS FOR 500 YEARS: STAIRS


(MERDIBAN) METHOD. p. 192.
"PROTECTIVE INTERVENTION OF THE STATE IN GRAIN PRODUCTION IN THE
OTTOMAN EMPIRE" (PDF). SOSYAL BLMLER DERGS: 49. Retrieved 20 April 2011.
Agha, shaikh and state: on the social and political organization of Kurdistan.
Rijksuniversiteit. 1978. p. 186.
Trk dnyas kltr atlas: The Seljuk period. Trk Kltrne Hizmet Vakf. p. 11.
ISBN 978-975-7522-11-9.
Lowry, Heath (2002). Fifteenth century Ottoman realities: Christian peasant life on the
Aegean Island of Limnos. Eren. ISBN 978-975-7622-89-5.
International journal of Turkish studies, Volumes 3-4. University of Wisconsin. 1985.
pp. 68, 73.
7. Poroy (May 1981). "EXPANSION OF OPIUM PRODUCTION IN TURKEY
AND THE STATE MONOPOLY OF 1828-1839". International Journal of Middle East
Studies 13 (2): 191211. doi:10.1017/s002074380005529x.

Categories:

9
Taxation in the Ottoman Empire
Farmers

10
Resm-i ift
From Wikipedia, the free encyclopedia
Taxation in the Ottoman Empire

Taxes

Adet-i Anam
Adet-i detbani
Ashar
Avarz
Bac-i pazar
Bedl-i askeri
Cizye
Crm- cinayet
Damga resmi
Gmrk resmi
Hara
Ihtisab
Ispendje
Istira
Maktu
Mururiye resmi
Muskirat resmi
Nzl
Otlak resmi
Rav akesi
Resm-i arusane
Resm-i bennk
Resm-i bostan
Resm-i ift
Resm-i dnm
Resm-i filori
Resm-i ganem
Resm-i hnzr
Resm-i mcerred
Resm-i sicill

11
Rusum-e-eflak
Selamet isni
Tapu resmi
Tekalif-i orfiye
Temettu
Tuz resmi

Zakat

Implementation
Ahidnme
Defter
Emin
Evkaf-i Hmayun Nezareti
Hazine-i Hassa
Hazine-i Amire
Hane
Iltizam
Istira
Kad
Kanun-i Raya
Kanunname
Malikne
Merdiban
Millet
Muafiyet
Muhassil
Muqata'ah
Mtesellim
Ottoman Public Debt Administration
Regie Company
Siyakat
Srsat
Tahrir
Tanzimat

Waqf

v
t

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The Resm-i ift (ift Akesi or ift resmi) was a tax in the Ottoman Empire. It was a tax on
farmland, assessed at a fixed annual rate per ift, and paid by land-owning Muslims. Some
Imams and some civil servants were exempted from the resm-i ift.[1]

The tax was collected annually, on 1 March, from the holder of the timar or their tax-farmer.
Some exemptions from resm-i ift were granted, but this was less common than exemptions
from extraordinary taxes. Some of the sadat were initially considered exempt from taxes such
as the resm-i ift, but this exemption ended in the 17th century; there were various
exemptions for those involved in salt-making and mining.[2]

The ift is a measure of land area, derived from the word for "pair"; it is an area of farmland
which can be ploughed by a pair of oxen - the equivalent of the Byzantine Zeugarion.[3] It has
been argued that the basic land tax in Asia Minor and the Balkans was directly copied from
earlier Byzantine tax methods. A nim ift was half of that area (or half a yoke of oxen); a iftli
bennak was an area less than half; these terms match the Byzantine zeugarion, boidaton, and
aktemon - and the rates of tax were initially similar.[4]

In the 15th and 16th centuries, most taxpayers in the Ottoman empire paid resm-i ift at a rate
somewhere between 22 and 70 ake; this could have been collected by a sipahi, as either a tax
in kind or a cash tax. However, later centralised tax reforms led to cash payments of avriz
and nzl replacing resm-i ift; this transition had begun by 1640.[5] A typical defter record
from the village of Eyucek in Antep shows that iftliks held 10 ift, taxed at 40 ake per ift,
totalling 400 ake; this, along with most of the village's other taxes (mostly taxes on
individual crops), was paid to the fiefholder.[6] Rates might vary for Muslims and nonmuslims;
there are even instances of Muslim converts continuing to pay their "old" rate of tax.[7]
Landless peasants might pay Resm-i bennk instead.

References
1.

ACCOUNTING METHOD USED BY OTTOMANS FOR 500 YEARS: STAIRS


(MERDIBAN) METHOD (PDF). p. 192.
Acun, Fatma (2002). "The Other Side of the Coin: Tax Exemptions within the Context of
Ottoman Taxation History". Bulgarian Historical Review 1 (2).
Malcolm, Noel (1999). Kosovo: A Short History. Harper Perennial. ISBN 978-0-06-
097775-7.page 100
Vryonis, Speros (1969). "The Byzantine Legacy and Ottoman Forms". Dumbarton Oaks
Papers. 23/24: 251308. JSTOR 1291294.
Demirci, Suleyman (2003). "Avariz and nzul levies in the Ottoman Empire: An
assessment of tax burden on the tax-paying subjects. A case study of the Province of
Karaman, 1628-1700" (PDF).
COGEL, Metin (2004). "Ottoman Tax Registers (Tahrir Defterleri)" (PDF).
HISTORICAL METHODS 37 (2): 87100. doi:10.3200/hmts.37.2.87-102. Retrieved 17 April
2011.
7. Minkov, Anton (2004). Conversion to Islam in the Balkans: Kisve bahas
petitions and Ottoman social life, 1670-1730. BRILL. p. 94.

Categories:
Taxation in the Ottoman Empire

13
Farmers

14
Unit di misura della provincia di Ferrara
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Nella provincia di Ferrara, l'unit locale di misura della superficie usata in agraria la biolca.

Il valore della biolca variabile da comune a comune; nel capoluogo corrisponde a 65,2392
are, ossia a 6.523,92 m2

Altre misure locali correlate:

1 biolca 6 staia

Bibliografia
Ferrario, A.: Piccolo dizionario di metrologia generale - Nicola Zanichelli Editore
(Bologna 1959).

15
Antiche unit di misura italiane
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sull'uso delle fonti.

Tabella di conversione ancora esposta nel 2008 a Palaia

Oltre ai sistemi di unit di misura di interesse esclusivamente storico, talvolta, in Italia sono
ancora in uso una serie di antiche unit di misura, generalmente limitate a realt territoriali
di piccole dimensioni che derivano da una diversa evoluzione del territorio in termini di storia
e di rapporti commerciali.

Storia
Tali unit possono presentare differenziazioni di valore sensibili da luogo a luogo, anche
quando il nome dell'unit sia lo stesso ad esempio la pertica assume valori diversi nelle
diverse localit in cui in uso, tanto da aver richiesto la pubblicazione di apposite Tavole di
ragguaglio dei pesi e delle misure gi in uso nelle varie province del regno (1877) a seguito
dell'unificazione d'Italia.

A partire dal 31 dicembre 2009 l'uso di tutte le unit di misura non comprese nel Sistema
Internazionale vietato, ad esclusione di alcuni settori specifici (navigazione marittima e
aerea, traffico ferroviario).

Caratteristiche
Nonostante la vigenza del sistema internazionale di unit di misura, o sistema metrico
decimale, le "antiche" unit di misura possono, tuttora, affiancare, di fatto, il sistema ufficiale
nelle singole realt locali in cui sono in uso. Esse possono avere rilevanza giuridica quando vi
si faccia convenzionale riferimento in termini di consuetudine; ad esempio, le Camere di
Commercio hanno il dovere di registrare tutti gli usi di una data piazza commerciale,
comprese le unit di misura ivi correnti se a queste si faccia riferimento consuetudinario per
taluni negozi giuridici. Per essere giuridicamente valido, il riferimento a queste misure
dev'essere convenzionale, le parti debbono cio attribuire il medesimo valore all'unit di
misura adottata; in caso di dubbio sulla precisa consistenza del valore metrico, possono
giovare le relazioni (storiche) peritali, in genere basate sull'esperienza professionale o sulle
registrazioni camerali.

La conoscenza delle misure di riferimento locale si rivela, inoltre, estremamente vantaggiosa


quando si debbano estrapolare dati metrici da contratti o comunque atti redatti prima della
venuta ad obsolescenza di tali riferimenti; il caso, invero, non infrequente soprattutto in
materia di diritto immobiliare, come si verific copiosamente quando negli anni trenta si

16
procedette alla liquidazione degli usi civici o quando, nel dopoguerra, si diede attuazione alla
riforma del Catasto.

Voci correlate
Unit di misura della provincia dell'Aquila
Unit di misura della provincia di Agrigento
Unit di misura della provincia di Alessandria
Unit di misura della provincia di Ancona
Unit di misura della provincia di Arezzo
Unit di misura della provincia di Ascoli Piceno
Unit di misura della provincia di Asti
Unit di misura della provincia di Avellino
Unit di misura della provincia di Bari
Unit di misura della provincia di Belluno
Unit di misura della provincia di Benevento
Unit di misura della provincia di Bergamo
Unit di misura della provincia di Bologna
Unit di misura della provincia di Bolzano
Unit di misura della provincia di Brescia
Unit di misura della provincia di Brindisi
Unit di misura della provincia di Cagliari
Unit di misura della provincia di Caltanissetta
Unit di misura della provincia di Campobasso
Unit di misura della provincia di Caserta
Unit di misura di Castelnuovo di Garfagnana
Unit di misura di Castiglione delle Stiviere
Unit di misura della provincia di Catania
Unit di misura della provincia di Catanzaro
Unit di misura della provincia di Chieti
Unit di misura della provincia di Como
Unit di misura della provincia di Cosenza
Unit di misura della provincia di Cremona
Unit di misura della provincia di Cuneo
Unit di misura della provincia di Enna
Unit di misura della provincia di Ferrara
Unit di misura della provincia di Firenze
Unit di misura della provincia di Foggia
Unit di misura della provincia di Forl
Unit di misura della provincia di Frosinone
Unit di misura della provincia di Mantova
Unit di misura della provincia di Matera
Unit di misura della provincia di Messina
Unit di misura della provincia di Milano
Unit di misura della provincia di Napoli
Unit di misura della provincia di Palermo
Unit di misura della provincia di Parma
Unit di misura della provincia di Pavia
Unit di misura della provincia di Pescara

17
Unit di misura della provincia di Ragusa
Unit di misura della provincia di Reggio Emilia
Unit di misura della provincia di Reggio Calabria
Unit di misura della provincia di Siracusa
Unit di misura della provincia di Teramo
Unit di misura della provincia di Trapani
Unit di misura storiche della Sicilia

18
Il macigno ha infranto lo specchio dell'acqua
Antonio Saltini, Padova, B. Rebellato, 1971, pp. 62

Bilancio di lungo periodo della sostanza organica in terreni basso-padani di bonifica


Antonio Saltini e Anna Farini, estr. da Rivista di agronomia VII, n. 2-3, giu-sett, Bologna,
Societ italiana di agronomia, 1973, pp. 10

Il problema alimentare mondiale nel dibattito politico ed economico internazionale


Antonio Saltini, estr. da Rivista di economia agraria, XXXII, n.2, Roma, Istituto Nazionale
di Economia Agraria, 1977, pp. 10

Processo all'agricoltura. Opinioni e realt


Antonio Saltini, presentazioni di Luigi Perdisa, Bologna, Edagricole, 1977, pp. 144

Federconsorzi: cooperativa, holding finanziaria o impero da lottizzare?


Antonio Saltini, estr. da Il Mulino, n. 253, sett-ott, Bologna, Il Mulino, 1977, pp. 10

L' agricoltura raccontata ai giovani


L. Lasnier-Lachaise, J. Arandyelovitch, edizione italiana a cura di Antonio Saltini, Bologna,
Edagricole, 1978, pp. 226

Storia delle scienze agrarie. Venticinque secoli di pensiero agronomico


Antonio Saltini, prefazione di Ludovico Geymonat, Bologna, Edagricole, 1979, ISBN-88-
206-1968-2, pp. 340

Processo allagricoltura. Opinioni e realt


Antonio Saltini, prefazioni di Giovanni Marcora e Luigi Perdisa, Bologna, Edagricole 1979,
ISBN-88-206-1816-8, pp. 160

Sicilia fra feudi e giardini


Antonio Saltini, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN-88-206-2172-X, pp. 88

19
L' agricoltura americana. I segreti del successo agricolo USA
Antonio Saltini; presentazione di Dale Hathaway, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN-88-206-
2293-9, pp. 88

Un progetto per l'agricoltura


Interviste di Lobianco con Antonio Saltini, prefazione di Cesare Zappulli, Bologna,
Edagricole, 1983, ISBN-88-206-2470-2, pp. 68

La svolta storica dell'enologia nei capolavori dell'agronomia rinascimentale


Antonio Saltini, estr. da Vignevini, XI, n. 12, Bologna, Edagricole, 1984, pp. 12

Storia delle scienze agrarie, vol. 1, Dalle origini al Rinascimento


Antonio Saltini, presentazione di Luigi Perdisa, prefazione di Ludovico Geymonat, Bologna,
Edagricole,1984, ISBN-88-206-2412-5, pp. 530

I contadini verso l'impresa. Interviste a Giuseppe Avolio


Antonio Saltini, prefazione di Giuseppe Medici, Bologna, Edagricole 1985, ISBN-88-206-
2707-8, pp. 100

Mezzogiorno agricolo che cambia. Viaggio tra Tavoliere ed Aspromonte


Antonio Saltini, Bologna, Edagricole,1985, ISBN-88-206-2618-7, pp. 88

Storia delle scienze agrarie, vol. 2, I secoli della rivoluzione agraria


Antonio Saltini, Bologna, Edagricole, 1987, ISBN-88-206-2413-3, pp. 726

Viaggio di un cronista agricolo nella storia delle campagne europee


Antonio Saltini, estr. da Esercitazioni dellAccademia agraria di Pesaro, s. III, vol. 20,
Pesaro, Accademia di agricoltura, 1988, pp. 12

Lorto dell'Eden: maghi, veggenti e scienziati della agricoltura naturale


Antonio Saltini, Bologna, Edagricole, 1988, ISBN-88-206-3038-9, pp. 76

20
Radda in Chianti: pi emigrati che abitanti
Reginaldo Cianferoni, Antonio Saltini, in Aa. Vv., Italia rurale, prefazione di Calogero
Mannino, introduzione di Giuseppe Medici, Bari, Editori Laterza, 1988, pp.26

Storia delle scienze agrarie, vol. 3, Leta della macchina a vapore e dei concimi
industriali
Antonio Saltini, Bologna, Edagricole, 1989, ISBN-88-206-2414-1, pp. 446

Storia delle scienze agrarie, vol. 4, L' agricoltura al tornante della scoperta dei microbi
Antonio Saltini, Bologna, Edagricole, 1989, ISBN-88-206-2415-X, pp. 568

Caccia alla luna. Tre racconti


Antonio Saltini, Bologna, Calderini, 1990, ISBN-88-7019-435-3, pp. 142

Don Zeno, il sovversivo di Dio


Antonio Saltini, prefazione di Giuseppe Medici, Bologna, Calderini, 1990, ISBN-88-7019-
493-0, pp. 300

Macchine, ricordi e modelli. La collezione di attrezzi agricoli in miniatura di Emilio


Ungarelli
Antonio Saltini, presentazione di Carlo Rizzoli, Bologna, Grafis,1991, pp.96

Saluto ai Georgofili
Antonio Saltini, estr. da I Georgofili. Atti dellAccademia dei Georgofili, VII serie, vol. XL,
Firenze, Parenti, 1994, pp. 3

Presentazione del volume Scienza e arte nella Pomona di Giorgio Gallesio


Antonio Saltini e Lucia Tongiorgi Tomasi, estr. da I Georgofili. Atti dellAccademia dei
Georgofili, VII serie, vol. XLI, 1994, Firenze, Parenti, 1995, pp. 8

Dieci secoli di sottosviluppo nella Basilicata del Settentrione


Antonio Saltini, in A. Saltini, E. Segalla, 10 secoli di agricoltura, 50 anni di coldiretti,
prefazione di Roberto Rigonat, Udine, Arti grafiche friulane, 1995, pp. 46

21
Ibn al Awam e Pietro de' Crescenzi: l'eredita di Aristotele tra scuole arabe e universit
cristiane
Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XXXV n.1, giugno 1995, Firenze,
Accademia dei Georgofili, 1995, pp. 23

Le agricolture "biologiche": avanguardia o devianza del progresso agronomico?


Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XXXV n. 2, dicembre, 1995,
Firenze, Accademia dei Georgofili, 1995, pp. 8

L' agricoltura e il paesaggio italiano nella pittura dal Trecento all'Ottocento


Antonio Saltini, Maria Sframeli, prefazioni di Antonio Paolucci e Franco Scaramuzzi,
Firenze, Octavo, 1995, ISBN-88-8030-005-9, pp. 200

Tra terra e mare la capitale del commercio alimentare: la parabola del polo
agroalimentare di Trapani nel confronto con Parma
Antonio Saltini, prefazione di Danilo Longhi, Bologna, Avenue Media, 1995, pp. 104

Alimentazione animale e paesaggio agrario. A Roma i primordi dellallevamento


industriale, Nasce con la nuova foraggicoltura lallevamento dellEt moderna,
Dallesperienza empirica ai metri scientifici: la rivoluzione dellallevamento,
Antonio Saltini, in Aa. Vv., Lalimentazione animale nella storia delluomo, Roma,
Assalzoo, Bologna, Edagricole, 1995, ISBN-88-206-4021-X, pp. 53

I semi della civilta : frumento, riso e mais nella storia delle societa umane
Antonio Saltini, prefazione di Luigi Bernabo Brea, Bologna, Avenue Media,1996, pp. 182

Storia della patata in Italia dagli scritti dei Georgici (1625-1900)


Giovanni Biadene, prefazione di Antonio Saltini, Bologna, Avenue Media 1996, pp. 3

Der Einfluss agrarischer Interessenvertretungen auf die italienische Politik 1922-1993


Nello Gaspardo, Vorwort von Antonio Saltini, Frankfurt am Main, P. Lang, 1996, ISBN-3-
631-30263-0, pp. 3

22
La "pubblica felicita" manifesto degli studi di politica agraria
Antonio Saltini estr. da Aa. Vv., Corte, buon governo, pubblica felicit. Politica e
coscienza civile nel Muratori Firenze, L. S. Olschki, 1996, ISBN-88-222-4449-4, pp. 22

Due scienziati romantici fondano le scienze del suolo. Parte 1, In troika nella steppa alla
scoperta del processo della pedogenesi
Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XXXVI n.2, dicembre 1996,
Firenze, Studio editoriale. fiorentino, 1996, pp. 20

Due scienziati romantici fondano le scienze del suolo. Parte 2, In ogni grammo di terra
milioni di microbi trasformano elementi minerali e materia organica
Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XXXVII n.1, giugno 1977,
Firenze, Studio editoriale fiorentino, 1997, pp. 24

La valle di Ospitale: un'isola di economia naturale a met del Novecento


Antonio Saltini, estr. da Villaggi, boschi e campi dellAppennino dal Medioevo allEt
contemporanea, Porretta Terme, Gruppo di studi alta Valle del Reno, Pistoia, Societ
pistoiese di storia patria, 1997, pp. 13

Business
Antonio Saltini, Bologna, Avenue Media, 1997, pp. 296

Lestrazione della terra mara: unindustria rurale nellEmilia dellOttocento, Antonio


Saltini, in M. Bernab Brea, A. Cardarelli, M. Cremaschi (a cura di), Le terremare, la pi
antica civilt padana, Milano, Electa, 1997, pp. 8

Il viaggio in America: la frutticoltura nel confronto mercantile mondiale


Antonio Saltini, in Aa. Vv., Girolamo Molon (1860-1937). Lampelografia e la pomologia,
Vicenza, Biblioteca internazionale La Vigna, 1998, pp. 28

Lo scontro mezzadrile nellalba della democrazia


Antonio Saltini, in Aa. Vv., Cinquant'anni di storia dell'Unione degli agricoltori della
Provincia di Bologna, introduzione di Giorgio Cantelli Forti, Bologna, Unione Agricoltori
della Provincia di Bologna, 1998, pp. 39

23
Presentazione del romanzo di Antonio Saltini Business
Giorgio Amadei e Antonio Saltini, estr. da I Georgofili. Atti dellAccademia dei Georgofili,
VII serie, XLIV, 1997, Firenze, Accademia dei Georgofili 1998, pp. 5

La boaria, monumento di secoli di storia agraria


Antonio Saltini, in Antonio Saltini, Giorgio Ravalli, La corte colonica nel Ferrarese,
fotografie di Francesco Sprocatti, Venezia, Marsilio, 1998, ISBN-88-317-7114-0, pp. 27

L'agricoltura modenese dalla mezzadria allo sviluppo agroindustriale


Antonio Saltini, Modena, Associazione agricoltori della provincia di Modena, Milano, F.
Angeli,1998, pp. 108

Per la storia delle pratiche di cantina. Parte 1, Enologia antica, enologia moderna: un
solo vino, o bevande incomparabili?
Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura , XXXVIII n.1, giugno 1998,
Firenze, Studio editoriale fiorentino, 1998, pp. 28

Per la storia delle pratiche di cantina. Parte 2, La tradizione enologica italiana dal
ritardo secolare alle ambizioni di eccellenza
Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XXXVIII, n. 2, dicembre 1998,
Firenze, Studio editoriale fiorentino, 1998, pp. 34

Fuoco e agricoltura: appunti per un confronto


Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XXXVIII n. 2, dicembre 1998,
Firenze, Studio editoriale fiorentino, 1998, pp. 7

Conoscenze agronomiche nei libri della Bibbia


Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XXXIX n. 1, giugno 1999,
Firenze,Studio editoriale fiorentino, 1999, pp. 23

Elie Crud e le incognite dell'economia agraria


Antonio Saltini, estr. da Romagna arte e storia, n. 56/1999, Rimini, Romagna arte e storia
1999, pp. 10

24
Messi e armenti di Romagna nei versi dell'ultimo emulo di Virgilio
Antonio Saltini, estr. da Romagna arte e storia, n. 59/2000, Rimini, Romagna arte e storia,
2000, pp. 8

Fiere e mercati nel pendolo della transumanza


Antonio Saltini, estr. da Romagna arte e storia, XX n. 60, sett.-dic. 2000, Rimini, Romagna
arte e storia, 2000, pp. 18

Dopo Seattle, il futuro delle merci e delle risorse agricole


in Aa. Vv., La bussola di Sindbad. Geografie umane del dialogo, Rimini, Centro
internazionale Pio Manz, 2000, pp. 6

Giuseppe Medici: lo statista, lo studioso, l'amministratore


Antonio Saltini, estr. da Aa. Vv., Giuseppe Medici. Pensiero e opere per lagricoltura
italiana, Bologna, Accademia nazionale di agricoltura, 2001, pp. 29

Tra storia e futuribile: dalla prima alla seconda rivoluzione verde


Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XLI n. 1, giugno 2001, Firenze,
Accademia dei Georgofili, 2001, pp. 7

Un' istituzione di cultura agraria al traguardo del secondo secolo


Antonio Saltini, estr. da Annali dellAccademia Nazionale di Agricoltura, CXX/2001,
Bologna, Accademia Nazionale di Agricoltura, 2001, pp. 26

Lavventura di un prete agronomo nellepopea della divulgazione ottocentesca


Antonio Saltini, in Piergiordano Cabra, Renzo Piccoli, Antonio Saltini, Padre Giovanni
Bonsignori: prete, educatore, agronomo, Milano, A.F.G.P., 2001, pp. 45

Le fondamenta nella scienza, o le radici nella superstizione?


Antonio Saltini, estr. da Agricoltura biologica, Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche,
Bologna, Accademia Nazionale di Agricoltura 2002, pp. 31

25
Chimica agraria tra storiografia, geografia economica e ideologia politica
Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XLII n. 1, giugno 2002, Firenze,
Accademia dei Georgofili, 2002, pp. 51

Scienza e tecnica agricola alle soglie del '900


Antonio Saltini, estr. da Aa. Vv., Lagricoltura verso il terzo millennio, Bologna, Accademia
Nazionale di Agricoltura, 2002, pp. 12

Il sapere agronomico. Empirismo e sapere scientifico: nasce a Roma la scienza


agronomica
Antonio Saltini, in Aa. Vv., Storia dellagricoltura italiana, vol. 1/2 ,L'et antica. Italia
romana, Firenze, Accademia dei Georgofili, Edizioni Polistampa, 2002, ISBN-88-8304-508-
4, pp. 30

Il sapere agronomico. Dallaristotelismo alla poesia didascalica: la parabola secolare


della letteratura georgica
Antonio Saltini, in Aa. Vv., Storia dellagricoltura italiana, vol. 2, Il Medioevo e lEt
moderna, Firenze, Accademia dei Georgofili, Edizioni Polistampa, 2002, ISBN-88-8304-
508-4, pp. 24

Il sapere agronomico. Lagronomia italiana tra Ottocento e Novecento: dal divorzio


allaggiornamento ai moduli europei
Antonio Saltini, in Aa. Vv., Storia dellagricoltura italiana, vol. 3, LEt contemporanea,
Firenze, Accademia dei Georgofili, Edizioni Polistampa, 2002, ISBN-88-8304-508-4, pp. 35

L'atto di morte di un cimelio millenario: il "moto proprio" pontificio che soppresse


l'Annona romana
Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XLII n. 2, dicembre 2002,
Firenze, Accademia dei Georgofili, 2003, p. 26

Il paesaggio italico nel capolavoro dell'agronomia latina


Antonio Saltini, estr. da Aa. Vv., Il paesaggio mantovano nelle tracce materiali, nelle
lettere e nelle arti, I, Dalla preistoria allet tardo romana, Firenze, L. S. Olschki, 2003,
ISBN-88-222-51415, pp. 14

26
Via Emilia: percorsi inconsueti fra i comuni dell'antica strada consolare
Antonio Saltini, Maria Teresa Salomoni, Stefano Rossi Cescati, Bologna, Il Sole 24 ore
Edagricole, 2003, ISBN-88-506-4958-4, pp. 54

L' assedio della Mirandola: vita, guerra e amore al tempo di Pico e di Papa Giulio
Antonio Saltini Reggio Emilia, Diabasis, 2003, ISBN-88-8103-280-5, pp. 590

Don Zeno, il sovversivo di Dio


Antonio Saltini, prefazione di Giuseppe Medici, Modena, Il Fiorino, 2003, pp. 248

Fernando Malavolti
Antonio Saltini, estr. da Memorie scientifiche, giuridiche, letterarie, s. VIII, vol. VI, fasc.
II/2003, Modena, Accademia Nazionale di Scienza, Lettere e Arti, Mucchi, 2003, pp. 20

Francesco Ginanni tra erudizione umanistica e fisica particolare


Antonio Saltini, estr. da Ravenna studi e ricerche, X/1, 2003, fasc. 1, genn.- giu, Societ di
studi ravennati, 2004, pp. 13

I cento volti di Trinacria. Viaggio fotografico nella Sicilia agricola


Antonio Saltini, Roma, Spazio rurale, 2004, pp. 152

Dove l'uomo separ la terra dalle acque. Storia delle bonifiche dell'Emilia-Romagna
Antonio Saltini, presentazione di Emilio Bertolini, Reggio Emilia, Diabasis, 2005, ISBN-88-
8103-433-6, pp. 158

2057 l'ultimo negoziato


Antonio Saltini, Roma, Spazio rurale, 2005, ISBN-88-902187-0-3, pp. 256

Nellarea dellantica canapicoltura emiliana tra Ottocento e Novecento: cedimenti,


speranze, il tracollo
Antonio Saltini, in Aa. Vv., Una fibra versatile. La canapa in Italia dal Medioevo al
Novecento, Bologna, Clueb 2005, ISBN 88-491-2409-0, pp. 17

27
In cinque decenni la metamorfosi dellagricoltura
Antonio Saltini, in Aa. Vv., Macchine per la terra. Immagini e riflessioni sullagricoltura
del 900, Roma, Unacoma, 2005, pp. 25

Istituzioni agrarie e progresso delle campagne: nasce a Piacenza il moto di


rinnovamento nazionale
Antonio Saltini, introduzione di Giovanni Bianchini, Piacenza, Azienda sperimentale V.
Tadini, Roma, Spazio rurale, 2006, pp.112

Sperimentazione agraria, istruzione e divulgazione: dalle esperienze dei pionieri alle


istituzioni pubbliche ottocentesche
Antonio Saltini, in Luciano Pilati, Vasco Boatto (curatori), Il ruolo della ricerca in
agricoltura, Milano, Franco Angeli, 2006, pp. 21

Selezione o sostituzione? A met dellOttocento il dilemma dellallevamento italiano


Antonio Saltini, in Aa. Vv., Testimonianze accademiche, Bologna, Accademia Nazionale di
Agricoltura, 2007, pp. 8

La boaria, monumento di secoli di storia agraria


Antonio Saltini, in Antonio Saltini, Giorgio Ravalli, La corte colonica nel Ferrarese,
fotografie di Francesco Sprocatti, introduzione di Antonio Saltini, Ferrara, Fondazione Carife,
2008, pp. 32

La Vigna. Dallavventura del bibliofilo allistituto di cultura


Antonio Saltini, in G. Luigi Fontana, Mario Bagnara, Francesco Vianello, Demetrio Zaccaria
e la Biblioteca Internazionale La Vigna, Vicenza, Biblioteca internazionale La Vigna
2008, pp. 11

Nel passato del Bel Paese, lincanto dellItalia ciclopica


Antonio Saltini, estr. da Giornata di studio Muri di sostegno a secco: aspetti agronomici,
paesaggistici, costruttivi e di recupero, Firenze, I Georgofili, Quaderni, 2008-II, 2009, pp.
10

I proventi della guerra


Antonio Saltini, Eliseo Alimena, Firenze, Nuova Terra Antica 2009, ISBN 978-88-96459-03-
4, pp. 68

28
La fame del Pianeta. Crescita della popolazione e risorse alimentari
Antonio Saltini, prefazione di Eliseo Alimena, Firenze, Nuova Terra Antica 2009, ISBN 978-
88-96459-02-7, pp. 210

Il figlio del capitano. Guerra al Turco e congiura dei magnati nellUngheria del tempo di
Montecuccoli
Antonio Saltini, Firenze, Nuova Terra Antica, 2009, ISBN 978-88-96459-00-3, pp. 632

I semi della civilt. Frumento, riso e mais nella storia delle societ umane
Antonio Saltini, prefazione di Luigi Bernab Brea, Firenze, Nuova Terra Antica, 2009, ISBN
978-88-96459-01-0, pp. 150

Apocalypsis. Canti scelti


Antonio Saltini, Firenze, Nuova Terra Antica, 2009, ISBN 978-88-96459-07-2, pp. 414

Vino, conti e contadini. Cinquantanni di scontri per le denominazioni del Chianti


Antonio Saltini, Firenze, Nuova Terra Antica, 2009, ISBN 978-88-96459-05-8, pp. 124

Inviato speciale. Reportages dallagricoltura del Globo


Antonio Saltini, Firenze, Nuova Terra Antica, 2009, ISBN 978-88-96459-04-1, pp. 420

Gusto del vino e pratiche di cantina tra tradizione italica e innovazione francese
Antonio Saltini, Firenze, Nuova Terra Antica, 2010, ISBN 978-88-96459-08-9

Storia delle scienze agrarie. vol. I, Dalle civilt mediterranee al Rinascimento europeo
Antonio Saltini, prefazioni di Ludovico Geymonat e Eliseo A. Alimena, Firenze, Museo
Galileo. Istituto e museo di storia della scienza, Nuova Terra Antica, 2010
ISBN 978-88-96459-09-6, pp. XVI + 616

Leconomia della vite nei testi agronomici classici


Antonio Saltini, in Giovanni di Pasquale (a cura), Vinum nostrum. Arte, scienza e miti del

29
vino nelle civilt del Mediterraneo antico, Firenze, Giunti, Firenze Musei 2010
ISBN 978 88 09 75239 9, pp. 5

Inviato speciale. Reportages dallagricoltura del Globo


Antonio Saltini, Firenze, Nuova Terra Antica, Sata s.r.l., 2011, ISBN 978-88-96459-04-1, pp.
374

Agronomo: professione da reinventare


Antonio Saltini, da Genio Rurale, n. 9, 1984, Sata s.r.l., Spinetta Marengo, 13 maggio 2011

Larchivio della Societ dAgricoltura del Dipartimento del Panaro (180-1812), Fernando
Taddei, prefazione di Antonio Saltini, Modena, Artestampa, 2011

Storia delle scienze agrarie. vol. II, I secoli della rivoluzione agraria: i precursori
Antonio Saltini, Firenze, Museo Galileo. Istituto e museo di storia della scienza, Nuova Terra
Antica, 2011, ISBN 978-88-96459-10-2

Storia delle scienze agrarie. vol. III, I secoli della rivoluzione agraria: i protagonisti
Antonio Saltini, Firenze, Museo Galileo. Istituto e museo di storia della scienza, Nuova Terra
Antica, 2011, ISBN 978-88-96459-11-9

30
Boaria
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La boaria era il contratto agrario che vincolava il boaro e la sua famiglia per un anno nei
confronti del proprietario di un fondo agricolo e prevedeva un salario in natura o in contanti.
Era possibile che per alcune attivit fosse prevista anche una percentuale dei prodotti.

Per contro il boaro non pagava l'affitto per l'alloggio, il porcile, il pollaio ed un orto,
abitualmente dell'estensione di un ettaro, caratteri questi che la assimilavano alla mezzadria.

Il boaro aveva l'obbligo di fornire un numero stabilito di giornate lavorative prestate da


uomini e donne per i lavori dei campi. In genere il boaro faceva ricorso a manodopera della
sua famiglia, ma se non poteva aveva l'obbligo di assumere, a sue spese, dei braccianti.

Zona di diffusione
La "boaria" era il contratto caratteristico delle aree del Ferrarese di livello inferiore, dove le
alluvioni costituivano una minaccia permanente. Tradizionalmente la provincia veniva
suddivisa, infatti, in "terre vecchie" e "terre nuove", una divisione che corrispondeva, in
pratica, a quella tra terre alte e terre basse. Se nelle terre "alte", in pratica i dossi rilevati
corrispondenti ai letti abbandonati del Reno o di rami del Po, pi fertili e sicure dalle
alluvioni, dai tempi pi remoti si era stabilita la mezzadria, in quelle "basse" nessuna famiglia
accettava il contratto di divisione a met del prodotto, che era insicuro,e chi accettava di
condurre un'azienda lo faceva solo per un salario sicuro.

A differenza delle terre "vecchie" della mezzadria, sagomate in piccoli campi intesecati da
piantate di olmi che sorreggevano le "tirelle" di vite, i terreni bassi, pi argillosi e meno adatti
alla vite, erano disposti in ampi riquadri, la disposizione della "larga" ferrarese.

In un volume recente che ha riassunto la vasta bibliografia sulle metamorfosi successive del
Ferrarese Antonio Saltini [1]ha spiegato che la misura di campi da affidare ad un boaro
corrispondeva ad un "versuro", una superficie alla cui semina erano necessari 90 - 180 staia di
frumento, corrispondenti a 25-30 ettari.

Alla coltivazione del "versuro"[2] erano necessari, mediamente, sette gioghi di buoi, che era
compito del boaro curare. Ovviamente al tempo delle arature, due o tre per il grano, due, pi
profonde, eseguite, quindi con tutti i buoi disponibili, per le modeste superfici a canapa,
dovevano essere assunti gli operai necessari per la conduzione di tutti i gioghi, o, per la
canapa, i vangatori che, seguendo l'aratro, approfondivano dello spessore della vanga il solco
dello strumento, cos da raggiungere i 45 centimetri, la misura pi profonda di un'aratura in
tutto il Continente, reputata essenziale per il rigoglio della canapa: la canapa ferrarese, famosa
per la propria qualit, era la prima ad essere ricercata dall'Ammiragliato britannico per la
prima marina del mondo.

Note

31
1. ^ Antonio Saltini La boaria, monumento di secoli di storia agraria in AA.VV.La
corte colonica nel Ferrarese Fondazione Carife(2008), pp. 32
2. ^ Il versuro era una antica unit di misura agraria, in uso con grandezza variabile in
molte zone d'italia, in genere suddivisa in tre tomoli

32
Campo (unit di misura)
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Si chiamano campo alcune antiche unit di misura agrarie in uso nei territori della ex
Repubblica di Venezia, erano misure legate alla quantit di raccolto e perci varivano a
seconda della posizione geografica e tipologia del terreno.

Il campo viene usato ancor oggi principalmente in Veneto. Eccone alcuni esempi:

Campo m
bellunese 3778,7351
feltrino 4210,2573
padovano e vicentino 3862,5726
di Pordenone 5217,0161
rodigino 4464,4077
trevisano 5204,69
udinese 3505,8348
di Spilimbergo 3656,6064
veronese 3047,9466
censuario veronese 3002,2410

33
Plethron
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(Redirected from Square plethron)

Plethron (Greek: ) is a measurement used in Ancient times, equal to 100 Greek feet
(, pous). It was roughly the width of a typical athletic running-track, and was used as the
standard width and length of a Wrestling square, since wrestling competitions were held on
the racing track in early times.

A plethron is given as the size of the wrestling area by Libanius in Orationes Chapter 10.

Although the standard measure for a plethron may have varied from polis to polis, it normally
corresponded to the length of around 30 meters (100 ft). A square plethron is consequently a
square of around 30 by 30 meters, i. e. something like 900 square meters.

The plethron continued to be used in the Byzantine Empire and was defined as 100 feet or 40
paces (bema/).[1]

The plethron was also used as a measure of area (i.e., as a square plethron). This functioned
as the Greek acre and varied in size to accommodate the amount of land a team of oxen could
plow in a day. Under the Byzantine Empire, these differences were codified among different
themes and the unit came to be known as the "stremma", which continues as a (now metric)
unit in modern Greece.[1]

See also
Greek units
Roman units
Byzantine units
stremma & acre

References
1.

V. L. Mnage, Review of Speros Vryonis, Jr. The decline of medieval Hellenism in Asia
Minor and the process of islamization from the eleventh through the fifteenth century,
Berkeley, 1971; in Bulletin of the School of Oriental and African Studies (University of
London) 36:3 (1973), pp. 659-661. at JSTOR (subscription required); see also Erich
Schilbach, Byzantinische Metrologie (referenced but not seen)

34
Byzantine units of measurement
From Wikipedia, the free encyclopedia
(Redirected from Byzantine units)

The excavated remains of the Milion zero-mile marker in Istanbul (the former
Constantinople).

Byzantine units of measurement were a combination and modification of the ancient Greek
and Roman units of measurement used in the Byzantine Empire.

Until the reign of Justinian I (527565), no universal system of units of measurement existed
in the Byzantine world, and each region used its traditional measures. Justinian began the
process of standardization that resulted in a specifically Byzantine system, chiefly due to the
need of such a system for the fiscal administration.[1] Official measurement and weighing was
performed subject to an array of charges including the mestikon, miniatikon, zygastikon,
kambaniatikon, gomariatikon, and samariatikon.[2] Despite the central government's insistence
on the use of official measures, other systems continued to be used in parallel, whether due to
local traditions or foreign influences, or in order to cover the necessities of specific trades or
crafts.[1] In addition, from the 12th century, foreign merchants such as the Venetians, Pisans,
and Genovese operating within the Empire received the right to use their own systems.[1][2]

Contents
1 Length
2 Area
3 Volume
4 Weight
5 See also
6 Notes
7 References

Length

35
The Byzantine Empire continued to employ the anthropometric units used by the Greeks and
Romans.

Weights and measures acts were sometimes undertaken by the emperors as forms of tax
reform. An 11th-century guide to Byzantine tax collection contains emendations concerning
the Emperor Michael's[n 1] addition of a palm to the fathom used in computing the schoinion,[n
2]
an act which reduced the holders' taxable area by about 5%.

Units of length

Unit Greek name Greek feet meters Notes

also called monas (),


Digit 1
16 0.0195 "unit", as the smallest unit of
(Finger)
length.[6]

1
Palm 4 0.0787
[3]

Half-pous 1
2 0.1574
Half-foot

3
Span 4 0.2361

Derived from the ancient


Greek foot, the standard foot
Pous length in Byzantium seems to
1 0.3123
(Foot) have been 0.3123 m, but in
practice the length fluctuated
between 0.308 and 0.320 m[7]

Public "forearm"
lit.
1 13 0.4688
Cubit The Public Cubit counted 24
daktyloi and was used mainly
in construction, hence was also
Imperial or / 2 0.625 called lithikos ("stone"),
Geometric [xylo]pristikos ("[wood]-
Cubit sawing"), tektonikos
("builder's").[6] The Imperial or
Geometric Cubit counted 32
daktyloi and was used for the
measurement of fields for the
purpose of tax assessment.[6]

36
Local variants also existed for

(Single)
2 12 0.787 (=English pace)
Pace

Double
5 1.574 (=Roman pace)
pace

Derived from the equivalent


ancient Greek unit (1.89 m)[8]
Simple From the 14th century on local
6 1.87
Fathom variants also existed, often
called kanna from the Italian
canna.[8]

9 spithamai = 108 daktyloi,


used for the measurement of
fields for the purpose of tax
assessment. To ease the
Imperial or
/ farmers' tax burden, Michael
Geometric 6 34 2.10
IV introduced a longer version
Fathom
of 9.25 spithamai (2.17 m) for
use in middle and high quality,
while the lower value was
retained for poorer fields.[8]

Perch 10 3.148 lit. "decafoot: 10-foot [length]"

lit."little schoenus"
The basis of land tax
assessments, variously
60 21.30
Schoinion reckoned as 10 fathoms in the
72 25.30[9]
fertile Balkan and west
Anatolian themes and as 12 in
the rest of Asia Minor.[9]

The Greek furlong, one side of


the ancient Greek acre[10]
Plethron 100 31.48
Uncommon in Byzantine
texts[11]

37
Also stadion or stadium (pl.
Stade 600 188.8 stadia)
(=English furlong)

Bowshot 1000 314.8

Also milion
Mile 5000 1574
(=Roman mile)

"reed rope"
lit.
33 13 stades, against various
Schoenus 20000 6296
(usually longer) classical
values

Day's
150000 47220
Journey

Week's 1050000 330540



Journey

Source: Loizos,[12] unless otherwise noted. Metric equivalents are approximate.

Area
The ordinary units used for land measurement were Greek.

Units of area

Unit Greek name square Greek feet square meters Notes

(Square)
Pous
1 0.095
(square
foot)

Stremma 10000 991 lit. "turning"


Sometimes described as a
(square) "plethron",[13] although
this is uncommon in Byzantine

38
texts[11]
The ancient Greek acre,
originally defined by the distance
plowed by a team of oxen in a
day[10] and continuing to vary
according to land quality under
the Byzantines between 900 and
1900 m2[14]

Highly variable. Modioi were


sometimes much smaller units
that might come 100 or 250 to a
Modios
30000 2973 single zeugarion.[15] The
Zeugarion
"Modion" was originally a grain
measure, and "zeugarion"
referred to a yoke.[1]

Source: Loizos,[13] unless otherwise noted. Metric equivalents are approximate.

Volume

The Yassiada reconstruction in Bodrum's Museum of Underwater Archaeology, loaded with


replica Byzantine amphorae

The museum's display of Byzantine amphorae styles

The ordinary units used for liquid measurement were mostly Roman:

Units of volume

39
Unit Greek name Litras liters Notes


1
(Liquid) Ounce 12 0.1824 (=Roman uncia)

Cotyla 1
8 0.276 (=Roman half-sextarius)
Half-xesta

1
Xesta 4 0.548 (=Roman sextarius)

(Liquid) Litra
1 2.1888 (=Roman libra)
(Liter)

Handful 1 1324 3.367

(Liquid) Modios 40 87.552

Source: Loizos,[16] unless otherwise noted. Metric equivalents are approximate.

Weight

Five bronze commodity weights

40
Bronze steelyard weights were often in the shape of a Byzantine empress[17]

The ordinary units used for measurement of weight or mass were mostly Roman, based on the
late Roman pound.[18] This has been reconstructed on the basis of known legislation of
Constantine the Great in AD 309 establishing 72 gold solidi (Greek: , nmisma) to
the pound. As the early solidi weighed 4.55 g, the pound was therefore 0.3276 kg at the time.
[18]
The solidus was repeatedly debased, however, implying average pounds of 0.324 kg (4th
6th century), 0.322 kg (6th7th century), 0.320 kg (7th9th century), 0.319 kg (9th
13th century), and even less thereafter.[18]

Model weights were made in lead, bronze, and glass and (less often) from gold and silver.[19]
They came in various styles. Presently, archaeologists believe the bronze spheres sliced flat at
top and bottom and marked with an omicron/upsilon date from the early 3rd to late 5th
centuries, gradually being replaced by cubes marked with a gamma/omicron () over the
course of the 4th century.[19] In the second half of the 6th century, these were replaced by discs
until at least the early 9th century[19] and possibly the 12th.[20] The glass weights had numerous
advantages in manufacture and use[20] but seem to have disappeared following the loss of the
empire's Syrian and Egyptian provinces in the 7th century.[21]

Analysis of the thousands of surviving model weights strongly suggest multiple local weight
standards in the Byzantine Empire before the Arab conquests.[22] Under Justinian, the weights
of currency were administered by the comes sacrarum largitionum and commodity weights by
the praetorian prefect and eparch of the city.[23] By the 9th century, the eparch nominally
controlled all official weights in Constantinople,[19][24] although archaeology has shown others
issued their own weights, including proconsuls, viri laudabiles, and viri clarissimi in the west
and anthypatoi, counts, and ephors in the east.[19]

Units of weight

Unit Greek name Greek ounces grams Notes

41
1
Scruple 24 1.55[21]

1
Semissis 12 2.27[20]

1
Nomisma 6 4.55

[25]
Ounce [25] 1 27.3 (=Roman uncia)
[25]

Litra Value c.309, but diminishing over time.[18]


12 327.6[18]
(Pound) (=Roman pound)

Source: Loizos,[26] unless otherwise noted. Metric equivalents are approximate.

See also
Greek units
Roman units

Notes
1.

Probably but not certainly Michael IV (r. 10341041).[3]


2. The text survives in a 14th-century copy[4] but is dated from its internal
evidence.[5]

References
Citations

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Entwistle (2002), p. 613.
Entwistle (2002), p. 614.
Entwistle (2002), pp. 611 & 613.
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43

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1
2
3 ',
4
5
6
7

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6 1 .
320 .[1]


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[2]

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1865 .[3] ,
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52,5 ,
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44
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[1][2]

1
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46
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120
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= 4 =
120
shemu

1 = 365
renpet

127 . ..
60 ..

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London). (.)
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. (.)


,
,
.

= 5
= 798 = 1559,7
= 1000 = 1948,8
= 3 = 6 = 72 = 194,88
= 2 = 24 = 64,96

50
= 12 = 32,5
= 2,7
() = 80100 ( )
= 80
() = 6070
() = 75 = 48,7
() = 7,5 = 4,87
() = 48,7

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. = 100 . = 0,237
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. = 0,237
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= 21 = 14,91
= 30 = 21,36
() = 90 = 63,9

( ) = 4 () = 8 = 16
= 72 = 144 = 406,7
( ) = 4 () = 12 = 144 = 288
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= 8 () = 813
= 4 = 11,28
16 .:
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= 2
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()

51
() = 5 = 200 = 74,96
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= 56 = 1,872,24
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= 3 = 1,02
= 195,5
( ) = 12 [3]
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(. ) = 3,5 (, )[5]

1.

40 1586, 33 1557.
16 . 36 .
15 .
.
5. .
/ . . . . ( . -
). . : , 1975. 248 . .195.

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, ,
1924 .

1 ,
2
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8

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1 = 500 = 1 066,8
1 = 3 = 7 = 100 = 2,133 600
1 = 4 = 28 = 16 = 0,711 200
1 = 4 = 177,8
1 = 12 = 304,8
1 = 44,38
1 = 10 = 25,4
1 = 21,336
1 = 10 = 2,54
1 = 0,254


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1 = 2400 2 = 10 925,4 2 = 1,0925
1 2 = 9 2 = 49 2 = 4,5522 2
1 2 = 256 2 = 784 2 = 0,5058 2
1 2 = 19,6958 2
1 2 = 144 2 = 0,0929 2
1 2 = 100 2 = 6,4516 2
1 = 1/2

'

54
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1 3 = 4 096 3 = 21 952 3 = 359,7278 3
1 3 = 5,3594 3 = 87,8244 3
1 3 = 1 728 3 = 2,3168 3
1 3 = 1 000 3 = 16,3871 3

( )
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1 , = 419,84 (= 7 = 114,66 )
1 , ( ) = 2 () = 4 = 8
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(= 209,912 (3) 1902 .) (= 209,66 1835 .)

1 = 4 = 104,95 (=1 3/4 = 28,665 )


1 = 52,48
1 () = 1/8 = 8 = 26,2387

(= 26,239 3 () (1902 .)) (= 64 = 26,208 (1835 ))

1 = 13,12
1 = 6,56
1 , = 1/4 = 1/8 = 12 = 3,2798

(= 3,28 3 () (1902 .)) (=3,276 (1835 .))

1 (- ) = 1 = 6 = 1,64

(-- = 0,82 , --- = 0,41 )

1 = 0,273

( )
1 = 40 = 491,976 (491,96 )
1 = 1 1/2 1 3/4 ( 30 ).
1 = 4 = 10 = 1/40 = 12,29941 ( 1902 .)
1 () = 1 = 2,5 = 4 = 5
= 3,0748
1 = 1/4 = 12
1 () = 3 = 1/10 = 2
= 10 = 20 = 1,2299 (1,2285 )
1 (, ')= 1/16 = 1/4 = 3
= 0,68; 0,77 ; 0,7687
1 , = 1/20 = 5 = 0,615; 0,60

55
1 = 3/40 ( 16 1744 )
1 = 1/40 = 1/4 = 1/4 = 1/2 = 1/2
= 5 = 0,307475
1 = 0,25 ( )
1 = 0,273
1 = 1/100 = 2 = 122,99
1 = 1/200 = 61,5

()
1 = 6 = 72 = 1179,36
1 = 12 = 196,56
1 = 10 = 400 ( , ) = 800
= 163,8
1 = 40,95
1 = 40 40 = 80 = 16
= 1280 = 16,380496
1 = 8,19
1 = 10 = 4,095
1 = 5 = 1/16 = 1,022
1 = 0,511
1 , , ( ) = 2 = 4
= 96 = 409,5 (1115 ..)
1 = 1/40 = 32 = 96 = 9216
1 = 0,4095124 ( 1899 )
1 = 2 = 48 = 1200 = 4800
= 204,8
1 = 102,4

: 1 = 3/4 = 307,1 ; 1 = 546 ,

1 = 3 = 288 = 12,797 251 191 395 300


1 = 96 = 4, 266 , 4,265 750 451 721 640 4,26575417
1 = 25 ( 18 .)
1 = 1/96 = 44,434 899 827 961 400

13 18 . , :

1 = 1/25 = 171
1 = 1/4 = 43

()
, 1927
. ( )

1 = 12 = 358,323

56
1 = 8 = 29,860
1 = 1/8 = 3 = 3,732
1 = 1/3 = 20 = 1,244
1 = 62,209

. .
. , 1999
.., .. .
. . (X XII .)
. . (XII
XV .).

57

,
1618 . 21,36 . 30
9000 .

3 ,
. 3 .
1557 33 , 11 .
.. , 30 46
, .
(), ( ),
. ( ),
, ( ), ( ).

.
,

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58

,
2- . 16 . 17 .

1557 . , . ..
, .
.

,
, ,
, ..

' ,
, .

.., .., .. : .
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1557 .,
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. 16 . ,
.
16 .
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59
.
(30 , 21,36 ),
.

(-, ,
.) 1540 . 1550- , . ..
.
().
. 1557
.
.

1557 ,
, . . . ,
, . 1568
.

1560 . ()
. ,
- .

,
(15581583) .

XVI .
30 , 33 (23,5 ),
. , ,
.


, ( -,
, ).
, , , ,

.


.
, . :
, , .

,
. " ,
, .

30
.
: 12 10 , . .

60
(, . .).
52 .
49 .

. ,
102 .

, ,
106 , 97, 83
66.

, :
, , ,
, . .

1560 .

30 () , 30 ,
.
. : ,
. , ,
. ( ),
.
.


.
,
.
: 60 , 50 40 .
, 4 (0,4 )
, 20 25 () ( ).

().
,
.

,
- -
.
.
,
.

1557 . , ,
2 5 , 20 50 ,
60 120 , 12 .

61


.

,
,
.
.

,
, . , .

.
, (),
[1].

,
'
.. .

(. XVI 1- XVII .)
' ,
, .

1.

1. : .-. . 4 . . 1-. .: , 2001. .


210

: .-. . 4 . . 1-. .: , 2001.


576 .: . ISBN 985-6302-33-1.

Miary rosyjskie
Miary rosyjskie system miar wprowadzony w Rosji ukazem carskim 11 padziernika 1835,
w Krlestwie Kongresowym w 1849. W Rosji obowizywa do wprowadzenia w 1918
systemu metrycznego (pud by uywany jako jednostka masy przy okrelaniu plonw zb
jeszcze w latach 30. XX w.)

Spis treci

62
1 Podstawowe jednostki
o 1.1 miary dugoci
o 1.2 rolne miary powierzchni
o 1.3 miary objtoci
1.3.1 cia sypkich
1.3.2 cieczy
o 1.4 miary masy
2 Zobacz te
3 Bibliografia

Podstawowe jednostki
miary dugoci

1 cal () = 0,0254 m
1 werszek () = 1 cala = 0,04445 m
1 stopa () = 6 6/7 werszka = 0,3048 m
1 arszyn (, miara podstawowa) = 28 cali = 16 werszkw = 2 1/3 stopy = 0,7112
m
1 se () = 3 arszyny = 2,134 m
1 wiorsta () = 500 sni = 1066,8 m
1 mila () = 7 wiorst = 7 467,6 m

rolne miary powierzchni

1 se kwadratowy ( ) = 4,5522 m2
1 omina () = 800 sni kwadratowych = 3641,8 m2
1 dziesicina skarbowa (miara podstawowa) = 3 ominy = 10 925 m2

miary objtoci

cia sypkich
1 garniec (miara podstawowa) = 3,2798 l
1 czetwiertyk = 8 garncy = 26,238 l
1 omina = 4 czetwiertyki = 104,95 l
1 kad = 8 omin = 839,63 l
1 aszt = 4 kadzie = 3358 l

cieczy
1 sztof = 1,230 l
1 wiadro = 10 sztofw = 12,3 l
1 anker = 3 wiadra = 36,898 l
1 beczka = 13 1/3 ankera = 492 l

miary masy

1 ut = 0,0128 kg
1 funt (miara podstawowa) = 32 uty = 0,4095 kg

63
1 pud = 40 funtw = 16,38 kg
1 berkowiec = 10 pudw = 163,8 kg

Zobacz te
Systemy miar stosowane na ziemiach polskich

Bibliografia
Donald Fenna Jednostki miar, wiat Ksiki 2004, ISBN 83-7391-320-3

,
.
1835 : , , , ,
28 , 7 , ( )
[1][2]. ,
( )
4 1899 .
14 1918 ,
21 1925 [3].
: 1
0,711200 , 1 0,40951241 [4][5][6].

64
,
.

(1899),
.
; , , 1649 1 .
() 2,1336 , XIX
500 ; 656 875 .

1
2
3
o 3.1 ( )
o 3.2 ( )
4 ()
o 4.1 ()
5
6
7
8
9 .
10
11
12


1 185 , 1480 ( )
, [7].
1 () = 1/15 7,42 .
1 (, ) = 500 1066,8 .
1 = 50 106,68 .
1 = 10 21,336 .
1 (, ) 248 (
).
1 () = 3 = 7 = 12 = 48 = 84 =
100 213,36 .
1 = 4 = 28 = 16 71,12 .
1 = 1/7 = 12 30,48 .[4]
1 ( , ) 2731
(


).
1 2223 (
).

65
1 (, , , , ) = 1/12 =
1/4 = 4 = 7 177,8 [8].
1 = 4 = 1/4 = 1/16 = 1,75 44,45 .
1 = 10 25,4 .
1 = 1/100 = 84 21,336 [8].
1 20 .
1 () 11 .
1 = 10 2,54 .
1 = 1/100 = 1/10 0,254 .





1
1200 1
2800 0,254 0,000 254
10 1
120 1
280 2,54 0,00254
84 7
100 3
100 21,336 0,021336

10 1
12 28
1
25,4 0,0254
I.
1,75 7
48 16
1
44,45 0,04445
4

7 7
12 1
4 177,8 0,1778
()


,
I


.
12 1 3
7 304,8 0,3048
7


(
,
).
16
28 2 1 3 1 711,2 0,7112

3
7 3 2 133,6 2,1336
7
500 3 500 1 500 1 066 800 1 066,8
7 24 500 10 500 7 467 600 7 467,6

,
. , 12
, 2 12 ,
196 .

66

1 . = 250 000 . 1,1381 .
1 = 2400 . = 10 925,4 1,0925 .
1 = 1/2 = 1 200 . 5462,7 = 0,54627 .
1 = 1/4 = 600 . 2731,35 = 0,273135 .
1 = 1/8 = 300 . 1365,675 0,137 .
1 . = 9 . = 49 . 4,55225 .
1 . = 256 . 0,505805 .
1 . 19,758 .
1 . = 144 . 0,092903 .
1 . = 100 . 0,00064516 .


1 . = 27 . = 343 . 9,7127
1 . = 4096 . = 21 952 . 359,7288
1 . = 5,3594 . 87,8244
1 . = 1728 . 28,3168
1 . = 1000 . 16,3871
1 . = 1/1000 . 16,3871

( )


1 = 2630 .
1 (, ) = 2 = 4 = 8 839,69 (= 14
229,32 ).
1 : 9 + 10 151,52 ; 6 + 5
100,33
1 , = 419,84 (= 7 = 114,66 ).
1 , ( ) = 2 () = 4
= 8 = 64 .

( 209,912 1902 .). ( 209,66 1835 .).

1 = 4 104,95 (=1 28,665 ).


1 52,48 .
1 = 1 [9] = 18 = 8 26,2387 .

67
( 26,239 (1902 .)). (= 64 26,208 (1835 )).

1 13,12 .
1 6,56 .
1 , = = 18 = 12 3,2798 .

( 3,28 1902 .). ( 3,276 1835 .).

1 (- ) = 1 = 6 1,64 .

(-- = 0,82 , --- 0,41 ).

1 0,273 .

( )


1 = 40 491,976 (491,96 ).
1 = 2 ( 25 .).
1 = 4 = 10 = 1/40 12,29941 ( 1902 .).
1 () = 1 = 2,5 = 4 = 5
3,0748 .
1 = 1/4 = 12 .
1 () = 3 = 1/10 = 2 =
10 = 20 1,2299 (1,2285 ).
1 = 1/16 = 1/4 = 3 0,68; 0,77 ; 0,7687 .
1 () = 1/20 = 5 0,615; 0,60 .
1 = 3/40 ( 16 1744 ).
1 = 1/40 = 1/4 = 1/4 = 1/2 = 1/2
= 5 0,307475 .
1 0,273 .
1 = 1/50 245,98 .
1 = 1/100 = 2 122,99 .
1 = 1/200 61,5 .



1
200 0,0615
2 1
100 0,123
5 1
20 0,614962

68

1
16 0,7687
2 1
10 1,2299
4 5
1
4 3,0748

4 1 12,29941
40 40 491,976

()
()

1
9216 0,0444
96 1
96 4,2657
3 1
32 12,79726
32 1 409,5124 0,40951241[4][5]
40 40 16380,4964 16,380496
10 400 163,8
1 = 6 = 72 1179,36 .
1 = 12 196,56 .
1 = 10 = 400 ( , ) = 800
163,8 .
1 () 40,95 .
1 = 40 40 = 80 = 16
= 1280 = 16,3804964 .
1 8,19 .
1 = 10 4,095 .
1 = 5 = 1/16 1,022 .
1 0,511 .
1 , , ( ) = 1/40 = 2
= 4 = 32 = 96 = 9216 409,5 (1115
.).
1 = 0,40951241 [10].
1 = 2 = 48 = 1200 = 4800
204,8 .
1 102,4 .

: 1 = 3/4 307,1 ; 1 546 ,


.

1 = 3 = 288 12,79726 .
1 = 96 4,265754 .
1 = 25 ( XVIII .).
1 = 1/96 44,43494 .

XIII XVIII , :

1 = 1/25 171 .

69
1 = 1/4 43 .

()

,
1927 . ( , )

1 = 12 = 84 358,323 .
1 = 8 29,860 .
1 = 1/8 = 3 3,732 .
1 = 13 = 20 1,244 .
1 62,209 .


1 = 12 = 144
1 = 12


1 = 20 = 480
1 = 1/20 = 24


.
.
.
( ).
.
(: ).
(, . .).
.
.
( , ). (,
).
.
, .
.
, (: ).
( ).
.
( ).


[ 358 ]

70
.







()

1. 11. , , 7 .
. //
, X, : 1835 . . 1010-1011.
2.
3. (3-
).
4.

. . // . .
. 24- . .: , 1953. 64
. . 55.
. . . -
. . 155.
. . . .: . . 470.
: . 5 . . . / . . , . . ,
. . , . . . 4- . : . . -, 1997.
320 .: . . 117
8. / . . . . . :
, 1989. 352 . ISBN 5-7155-0218-7.
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. . - .-. -,
1945. . 49.
, .:
o . . // . .
. 24-
. .: , 1953. 64 . . 55.
o . . . -
. . 155.
o . . . .: . . 470.

71
. . :
XIXIX .
. ., . . .
. . (X XII .)
. . (XII
XV .).
. . . .
. . : .
. . , ?
. . ?.
. . .
. . I

.

()
// : 86 . (82 .
4 .). ., 18901907.

. . XIXIX . .:
, 1975. 272 .
. . . .: , 1975.
175 .
. ., . . : .
2- . .: , 1975. 326 .
. . , .
.
. .: . . , 1906. 52 .

72
Miary staropolskie
Miary staropolskie inaczej miary warszawskie system miar Rzeczypospolitej
wprowadzony 6 grudnia 1764.

Nazwa miary staropolskie zostaa przyjta pniej, dla odrnienia od miar nowopolskich.
System wywodzi si ze stosowanych wczeniej miar i mia unifikowa miary w
Rzeczypospolitej. Z powodu stosowania nadal w wielu miejscach jednostek lokalnych i
niedokadnego okrelenia wielu nowych jednostek nie udao si przeprowadzi skutecznej
unifikacji.

W okresie zaborw miary staropolskie zastpiono w Galicji w 1801 miarami galicyjskimi, w


zaborze pruskim w 1817 miarami pruskimi i niemieckimi, w Krlestwie Polskim w 1817
miarami nowopolskimi.

Spis treci
1 Podstawowe jednostki
o 1.1 miary dugoci
1.1.1 handlowe
1.1.2 rolne i drogowe
o 1.2 rolne miary powierzchni (dwa systemy)
1.2.1 I. system
1.2.2 II. System
o 1.3 miary objtoci
1.3.1 cia sypkich
1.3.2 cieczy
o 1.4 miary masy
2 Zobacz te
3 Bibliografia

Podstawowe jednostki
miary dugoci

handlowe
1 cal (palec) = 0,0248 m
1 do = 3 cale = 0,0744 m
1 wier = 2 donie = 1/4 okcia (std nazwa) = 0,1489 m
1 sztych = 8 cali = 0,1985 m
1 stopa = 1,5 sztycha = 12 cali = 0,2978 m
1 okie (miara podstawowa) = 2 stopy = 0,5955 m
1 se = 3 okcie = 1,787 m

rolne i drogowe
1 okie = 0, 5955 m

73
1 krok geometryczny (miara podstawowa) = 3,75 okcia = 2,2333 m
1 prt = 2 kroki = 4,4665 m
1 laska = 2 prty = 8,933 m
1 sznur (sznur mierniczy) = 5 lasek = 44,665 m
1 staja = 3 sznury = ok. 134 m

rolne miary powierzchni (dwa systemy)

I. system
1 kopanka = 19,95 m
1 laska kwadratowa = 4 kopanki = 79,8 m
1 kwadratowy prt wikszy = 2,5 laski kwadratowej = 199,5 m
1 wiertel = 18 kwadratowy prt wikszy = 3591 m
1 morga (miara podstawowa) = 1 2/3 wiertela = 5985 m
1 an frankoski = 43,2 morgi = 258 554 m

II. System
1 kopanka = 19,95 m
1 kwadratowy prt wikszy = 10 kopanek = 199,5 m
1 kwadratowy sznur mierniczy = 10 prtw kwadratowych = 1995 m
1 morga chemiska (miara podstawowa) = 3 sznury kwadratowe = 5985 m
1 wka chemiska = 30 morgw = 179 550 m
1 an krlewski (rewizorski) = 3 wki = 538 649 m

miary objtoci

cia sypkich
1 kwarta = 0,9422 l
1 garniec (miara podstawowa) = 4 kwarty = 3,7689 l
1 miarka (faska) = 4 garnce = 15,0756 l
1 wiertnia = 2 miarki = 30,15 l
1 pkorzec (korczyk) = 2 wiertnie = 60,30 l
1 korzec = 2 pkorce = 120,6 l
1 aszt = 30 korcy = 3618 l

cieczy
1 kwarta = 0,9422 l
1 garniec (miara podstawowa) = 4 kwarty = 3,77 l
1 konew = 5 garncy = 18,8445 l
1 beczka = 14,4 konwi = 271,36 l

miary masy

1 ut = 0,0127 kg
1 grzywna (marka) = 16 utw = 0,2026 kg
1 funt (miara podstawowa) = 2 grzywny = 0,4052 kg
1 kamie = 32 funty =12,976 kg

74
1 cetnar = 5 kamieni = 64,80kg

Zobacz te
Systemy miar stosowane na ziemiach polskich

Bibliografia
Donald Fenna Jednostki miar, wiat Ksiki 2004, ISBN 83-7391-320-3

Systemy miar stosowane na ziemiach


polskich
Systemy miar stosowane na ziemiach polskich w Polsce stosowano wiele systemw miar.
Byo to zwizane z wpywami orodkw wadzy i handlu. Wynikao z koniecznoci
ujednolicenia miar stosowanych do wymiaru podatkw i w wymianie towarowej. W
pniejszym okresie mnogo systemw bya wynikiem ujednolicania miar, narzucanego
przez zaborcw na terenie zaborw. Jednoczenie trway starania o powszechne ujednolicenie
miar, ktrego efektem byo wprowadzenie jednostek metrycznych.

O potrzebie ujednolicenia miar moe wiadczy fakt sporych rnic midzy wartociami
odpowiadajcymi tej samej jednostce (o tej samej nazwie) w rnych ukadach.

Naley podkreli, e na tym samym obszarze i w tym samym czasie mogy by stosowane
rne systemy miar.

Jednostki metryczne, ktre stanowi ujednolicone miary do dzisiejszych czasw, zostay


wprowadzone na ziemiach zaboru pruskiego w 1872 austriackiego 1876. Na terenie zaboru
rosyjskiego mona ich byo uywa fakultatywnie od 1875.

Do waniejszych systemw miar stosowanych w przeszoci w Polsce naleay:

miary austriackie
miary galicyjskie
miary gdaskie
miary krakowskie
miary lwowskie inna nazwa miar galicyjskich
miary nowopolskie
miary pruskie i niemieckie
miary rosyjskie
miary staropolskie
miary warszawskie inna nazwa miar staropolskich
miary wrocawskie

Spis treci

75
1 Miary i wagi w dawnej Polsce
2 Staropolskie jednostki rachuby
3 Staropolskie handlowe miary dugoci
4 Staropolskie rolne miary dugoci
5 Staropolskie grnicze miary dugoci
6 Staropolskie drogowe miary dugoci
7 Staropolskie rolne miary powierzchni
8 Staropolskie miary objtoci cia sypkich
9 Staropolskie miary objtoci pynw
10 Staropolskie miary masy
11 Tradycyjne miary papieru
12 Tradycyjne miary iloci tkanin
13 Inne miary staropolskie
14 Inne miary uywane w dawnej Polsce
15 Bibliografia

Miary i wagi w dawnej Polsce


Najstarsze miary polskie nosz nazwy rodzime i opieray si na przecitnych wymiarach
ludzkich: sig, okie, pid, stopa, skok. W pniejszym czasie pod wpywem kontaktw
handlowych z kupcami zagranicznymi weszy w uycie nowe miary i wagi: anta, cal,
centnar, funt, huba, klafter, an, aszt, ut, mendel, mila, morga, sznur, tuzin, wiertel.

W prawodawstwie staropolskim wida denie do ujednolicenia miar i wag w caym pastwie


przy jednoczesnym zachowywaniu duej wyrozumiaoci dla prowincjonalnych uwiconych
tradycj odrbnoci.

Prawo z 1420 r. stanowi: miary zboa, sukien i innych rzeczy ziemnych przez kmiecie do
targu woonych, przez wojewod na kady rok stanowione by maj.

W 1511 r. uchwalono, e miara ze starodawna postanowiona, ma by od kupcw chowana,


ktr gdyby kto utraci, wedug statutu przez wojewody i starosty karany by ma.

W 1565 r. postanowiono, e miary i wagi wszelakie jednakie by maj, ktre wojewodowie


po tym sejmie, kady w swojem wojewdztwie, uczyniwszy konwokacj dygnitarzw i urzdw
starocich, i Rady miasta gwniejszego, w oneme wojewdztwie powinni opowiedzie i
sprawiedliwie wymierzawszy, one na zamki gwne starostom, i do kadego miasta i
miasteczka pod sw cech odda, gdzie na ratuszu maj by chowane, darmo kademu
wymierzone i wszdy pod winami w statuciech opisanemi uywane.

W 1507 r. waga i okie krakowski z poznaskim zostay zrwnane, a lwowski i lubelski w


swojej mierze pozostawione.

W 1532 r. zrwnano miar pock z poznask, a w 1565 r. wprowadzono okie krakowski


jako obowizujcy w caej Koronie. W 1569 r. wojewdztwo podlaskie otrzymao takie same
miary jak Warszawa. W 1613 r. okrelono miary wileskie i kowieskie i nakazano, aby
miary wymierzone i cechowane byy elazem okowane, albo z miedzi urobione, jedne na
ratuszu a drugie w grodzie zostay i potrzebujcym dawane byy.

76
Staropolskie jednostki rachuby
tuzin 12 sztuk
mendel 15, m. polski 16
sztyga 20
izba 40
kopa 60
wielka setka (dziesi tuzinw) 120
gros (tuzin tuzinw) 144
wielki tysic (dziesi grosw) 1440
wielki gros (tuzin grosw) 1728

Staropolskie handlowe miary dugoci


Se (sig) = 3 okcie = 6 stp = 9 sztychw = 12 wierci = 24 donie = 72 palce =
576 ziaren = 1787 mm
okie = 2 stopy = 3 sztychy = 4 wierci = 8 doni = 24 palce = 192 ziarna = 595,54
mm
Stopa = 1,5 sztycha = 2 wierci = 4 donie = 12 palcw = 96 ziaren = 297,77 mm
Sztych = 1 1/3 wierci = 2 2/3 doni = 8 palcw = 64 ziarna = 198,51 mm
wier = 2 donie = 6 palcw = 48 ziaren = 148,87 mm
Do = 3 palce = 24 ziarna = 74,44 mm
Palec (cal) = 8 ziaren = 24,82 mm
Ziarno = 3,10 mm

Staropolskie rolne miary dugoci


Zagon (staje) = 3 sznury = 15 lasek = 30 prtw = 60 krokw = 225 okci = 133,996 m
Sznur = 10 prtw = 100 prcikw = 1000 awek = 44,665 m
Laska (miara) (wierzbica (miara)) = 2 prty = 4 kroki = 15 okci = 8,933 m
Prt = 10 prcikw = 100 awek = 4,466 m
Krok geometryczny = 5 prcikw = 2,233 m
okie = 595,54 mm
Prcik (stopa geometryczna) = 10 awek = 446,65 mm
awka (cal geometryczny) = 44,665 mm

Staropolskie grnicze miary dugoci


atr (lachter polski) = 10 stp atrowych = 100 cali atrowych = 1000 prym = 10 000
sekund atrowych = 2,016 m
Stopa atrowa = 201,6 mm
Cal atrowy = 20,16 mm
Pryma atrowa = 2,016 mm
Sekunda atrowa = 0,2016 mm

Staropolskie drogowe miary dugoci

77
Mila = 2 pmile = 4 wiermile = 8 stai = 7,5-8,5 km

Staropolskie rolne miary powierzchni


an krlewski = 3 wki = 90 mrg = 270 sznurw = 2700 prtw wikszych kw. = 27
000 plek = 1 516 750 okci kwadratowych = 2 700 000 prcikw kw. = 53,865 ha
reb (zgrzeb, hak) = 1,5 wki
Wka chemiska = 30 mrg = 90 sznurw kw. = 900 prtw wikszych kw. = 17,955
ha
Morga chemiska (mrg) = 3 sznury kw. = 30 prtw wikszych kw. = 300 plek =
59,85 a
Sznur mierniczy kwadratowy = 10 prtw wikszych kw. = 100 plek = 5625 okci
kwadratowych = 10 000 prcikw kw. = 19,95 a
Prt wikszy kwadratowy = 10 plek = 562,5 okcia kw. = 1000 prcikw kw. = 1,995
a
Plko, kopanka, prt kopany = 56,25 okcia kw. = 100 prcikw kw. = 19,95 m
okie kwadratowy = 17/9 (=16/9) prcika kw. = 0,3547 m
Prcik kwadratowy (stopa geometryczna kw.) = 0,1995 m

Miary w Piotrkowie w latach 80. XVIII wieku dzi Piotrkw Trybunalski)

1 an = 30 morgw geometrycznych;
1 morga geometryczna = 30 zagonw geometrycznych;
1 zagon geometryczny = 1000 stp geometrycznych;
1 stopa geometryczna = 3/4 okcia kwadratowego.

1 an = 900000 stp kwadratowych;


1 morga kwadratowa = 300 prtw kwadratowych;
1 prt kwadratowy = 56 1/4 okcia kwadratowego.

Staropolskie miary objtoci cia sypkich


aszt = 30 korcw = 60 pkorcw = 120 wierci = 240 miarek = 960 garncy = 3840
kwart = 15 360 kwaterek = 3618 litrw
Korzec = 2 pkorce = 4 wierci = 8 miarek = 32 garnce = 128 kwart = 512 kwaterek
= 120,6 litra
Pkorzec = 2 wierci = 4 miarki = 16 garncy = 64 kwarty = 256 kwaterek = 60,3 litra
wier warszawska = 2 miarki = 8 garncy = 32 kwarty = 128 kwaterek = 30,151 litra
Miarka (faska, miara) = 4 garnce = 16 kwart = 64 kwaterek = 15,07 litra
Garniec = 4 kwarty = 16 kwaterek = 3,7689 litra
Kwarta = 4 kwaterki = 0,9422 litra
Kwaterka = 0,2356 litra

Staropolskie miary objtoci pynw


Beczka = 2 pbeczki = 14,4 konwi = 72 garnce = 144 pgarncy = 288 kwarty = 1152
kwaterki = 271,36 litra w systemie miar wprowadzonym w 1764 roku. Wczeniej

78
rnie w zalenoci od regionu i rodzaju pynu, np. beczka miodu ok. 48 l, beczka
piwa midzy 130 a 160 l, wina 130 160 l.
Pbeczka = 36 garncy = 144 kwarty = 576 kwaterek = 136,68 litra
Anta = wier beczki, w zalenoci od regionu od 35 do 90 litrw
Achtel = sma cz beczki
Barya ok. 70 litrw
Konew = 5 garncy = 20 kwart = 80 kwaterek = 18,845 litra
Garniec = 4 kwarty = 16 kwaterek = 3,7689 litra
Pgarniec = 2 kwarty = 8 kwaterek = 1,88445 litra
Kwarta = 4 kwaterki = 0,9422 litra
Kwaterka = 0,2356 litra

Staropolskie miary masy


Szyffunt (funt morski) = 2,6 centnara = 13 kamieni = 416 funtw = 832 grzywny = 13
312 utw = 168,57 kg
Centnar (cetnar) = 5 kamieni = 160 funtw = 320 grzywny = 5120 utw = 64,836 kg
Kamie = 32 funty = 64 grzywny = 1024 uty = 12,967 kg
Funt warszawski = 2 grzywny = 32 uty = 0,4052 kg
Grzywna (marka) = 16 utw = 0,2026 kg
ut = 12,66 g

Tradycyjne miary papieru


bela papieru = 10 ryz = 200 libr = 4800-5000 arkuszy

Tradycyjne miary iloci tkanin


bela sukna = 20 postaww = 240-1280 (r. 640) okci
postaw = 2762 okci
sztuka = czsty synonim postawu, okrelona ilo tkaniny sprzedawana jako cao
sztuczka =
psztuczek = 6 okci
kupon = ilo tkaniny wystarczajca na jedno ubranie (np. spodnie, sukni, paszcz,
garnitur).

Inne miary staropolskie


Spd miara zboa znana w Polsce w XVI wieku
Koniuszka miara obroku dla koni rwna 2 garncom
Rczka (miara) miara miodu wielkoci ponad 10 garncy, ktr bartnicy skadali jako
danin.
Bawan, beczka miary soli w Polsce ok. 1690 r.

Inne miary uywane w dawnej Polsce

79
Wiorsta rosyjska miara odlegoci drogowej, stosowana te w Polsce pod zaborem
rosyjskim, 1/7 mili rosyjskiej, 42000 cali, ok. 1077 m, a po 1835 r. = 1066,78 m

Bibliografia
Zygmunt Gloger, 1900-1903,Encyklopedia Staropolska
Ireneusz Ihnatowicz, 1967, Vademecum do bada nad histori XIX i XX wieku, cz 1.
Sownik rzeczy i spraw polskich, 1934, oprac. Zofia de Bondy
Jednostki miary od XIX do XX wieku
Diverses Mesures Lineaires en usage en Europe et France

Miary pruskie i niemieckie


Miary pruskie i niemieckie pruski system miar wprowadzono ustaw z 6 maja 1816 do
stosowania w Prusach od 1817. Z biegiem czasu stosowanie systemu rozszerzano na inne
kraje niemieckie oraz ziemie zaboru pruskiego. Od 1884 system obowizywa w caym
Cesarstwie Niemieckim. Prcz oficjalnego systemu w obrocie prywatnym wolno byo
stosowa miary uywane wczeniej

Spis treci
1 Podstawowe jednostki
o 1.1 miary dugoci
1.1.1 handlowe
1.1.2 drogowe i rolne
1.1.3 grnicze
o 1.2 rolne miary powierzchni
o 1.3 miary objtoci
1.3.1 cia sypkich
1.3.2 pynw
1.3.3 budowlane
o 1.4 miary masy
1.4.1 lata 1817-1858
1.4.2 lata 1858-1884
2 Zobacz te
3 Bibliografia

Podstawowe jednostki
miary dugoci

handlowe
1 linia = 0,00217916(6)... m
1 cal = 12 linii = 0,02615 m
1 stopa pruska = 12 cali = 0,3139 m
1 okie berliski (miara podstawowa) = 2 1/8 stopy = 0,6669 m

80
drogowe i rolne

Wzorzec prta chemiskiego na cianie Ratusza w Chemnie

Replika wzorca prta chemiskiego na cianie ratusza w Lborku


1 stopa pruska albo reska = 0,3139 m
1 krok (Schritt) = 3 stopy = 0,9417 m
1 prt pruski albo reski = 4 kroki = 12 stp = 3,766 m
1 prt chemiski (Alt culmische rute) = 4,325 m
1 mila pruska = 2000 prtw = 7532,5 m

grnicze
1 cal lachtrowy = 0,02615 m
1 achtel = 10 cali = 0,2615 m
1 se grniczy = 8 achteli = 2,092 m

rolne miary powierzchni

1 prt kwadratowy = 14,18 m2


1 morga reska (miara podstawowa) = 180 prtw kwadratowych = 2553,21 m2
1 wka = 30 morgw = 76 597,6 m2

miary objtoci

cia sypkich
1 kwarta berliska = 64 cale szecienne = 1,145 l
1 garniec berliski (miara podstawowa) = 3 kwarty = 3,435 l
1 wiertnia berliska = 4 garnce = 13,74 l
1 pruska stopa szecienna = 9 garncw 30,09 l
1 korzec berliski = 4 wiertnie = 54,961 l
1 beczka = 4 korce = 219,85 l
1 madrat = 3 beczki = 660 l
1 winspel = 2 madraty = 1319 l

81
1 aszt = 3 winspele = 3957 l

pynw
1 kwarta berliska = 1,145 l
1 anker = 30 kwart = 34,35 l
1 wiadro berliskie = 2 ankery = 68,7 l
1 om = 2 wiadra = 137,4 l
1 okseft = 1,5 oma = 206 l

budowlane
Schachtruthe - prostopadocian o wymiarach 1 prt x 1 prt x 1 stop = 144 stopy
szecienne = 4,45 m

miary masy

lata 1817-1858
1 ut = 0,01462 kg
1 funt (miara podstawowa) = 32 uty = 0,4677 kg
1 cetnar = 110 funtw = 51,45 kg
1 aszt okrtowy = 36 4/11 cetnara = 1870,8 kg

lata 1858-1884
1 ut = 0,0167 kg
1 funt = 30 utw = 0,5 kg
1 cetnar = 100 funtw = 50 kg

Zobacz te
Systemy miar stosowane na ziemiach polskich
Miary staropolskie - przegld historyczny

Bibliografia
Donald Fenna Jednostki miar, wiat Ksiki 2004, ISBN 83-7391-320-3

an (miara powierzchni)
Ten artyku dotyczy jednostki miary powierzchni. Zobacz te: inne znaczenia tego sowa.

Zobacz w Wikirdach Encyklopedia staropolska/an

an (ac. laneus, cs. ln, niem. Lahn lub Hube, w dialekcie szwabskim rwnie hueb, huebm,
hufe) dawna jednostka podziau pl wsplnoty w redniowiecznej Europie Zachodniej.
Jednostka ta suya pomiarom powierzchni i dugoci ziemi przeznaczonej pod zasiewy,
zgodnie z przywilejem nadanym osadnikowi przez gow panujc z przeznaczeniem do

82
uprawy. W Polsce i w Czechach od XIII wieku bya to jednostka miernicza dla okrelania
rozmiarw podstawy uposaenia chopa osadzonego na wsi na prawie niemieckim.

Podobnie jak czeski ln, polski an wywodzi si od staro-wysoko-niemieckiego wyrazu


Lehen, Lehn, oznaczajcego "gospodarstwo wiejskie okrelonej wielkoci", pierwotnie za
lenno (dzieraw ziemi)[1][2]. Obszar 1 ana odpowiada powierzchni redniej wielkoci
chopskiego gospodarstwa feudalnego. an dzieli si na zagony, te z kolei na skiby.

Spis treci
1 an w Krlestwie Polskim
o 1.1 an mniejszy
o 1.2 an wikszy
1.2.1 Miary wielkoci ana na ziemiach polskich
1.2.1.1 Miary w Piotrkowie w latach 80. XVIII wieku
1.2.1.2 System morgi dolnoaustriackiej
2 an w Krlestwie Czeskim 1268-1756
o 2.1 Miary powierzchni
o 2.2 Miary dugoci
3 an (huba) w Krlestwie Niemieckim
4 an (hoeve) w Krlestwie Holandii
5 Miejscowoci w Polsce z czonem an i Huby
6 an wedug F.Piekosiskiego
7 Zobacz te
8 Przypisy

an w Krlestwie Polskim
Od XIII wieku najbardziej rozpowszechnione w Rzeczypospolitej byy[3]:

an flamandzki 16,7 do 17,5 ha


an frankoski 22,6 do 25,8 ha

an mniejszy

an mniejszy, chemiski, nazywany te wk:

1 an = 30 morg 17,955 hektara

Morga chemiska (lub mrg chemiski), okrelona w 1233 r. przez Krzyakw w przywileju
chemiskim, uznana konstytucj (ustaw wedug wspczesnej nomenklatury) sejmu
konwokacyjnego 1764 r. za miar generaln w I Rzeczypospolitej, miaa wielko 0,5985 ha.
W roku 1818 (z moc od 1 stycznia 1819 r.) w Krlestwie tzw. Kongresowym zmniejszono
wielko morgi (w przeliczeniu do 0,5598 ha) i wprowadzono jako jedn z urzdowych miar
nowopolskich. Wtedy te przyjo si okrelenie dla wielkoci miar obowizujcych w I
Rzeczypospolitej miary staropolskie.

83
Naley pamita podajc przeliczniki, e morga chemiska inn wielko miaa w wiekach
od XIII do pocztkw XIX, za inn w XIX i to tylko w Krlestwie Kongresowym, tym
bardziej, e powszechnie kojarzy si dzisiaj morg wycznie z powierzchni ok. 0,56 ha.

Tak wic:

wka chemiska (staropolska) = 30 morg = 17,955 ha (do 1818 r.)


wka nowopolska od 1819 roku = 30 morg = 16,7961 ha

Dodatkowo naley wspomnie, e w XIX w. w zaborze pruskim okrelano powierzchni


gruntw w morgach pruskich, za w zaborze austriackim w morgach austriackich. Obie te
miary byy rne od morgi chemiskiej (zarwno jako staropolskiej jak nowopolskiej).

an wikszy

an wikszy, frankoski, krlewski, staropolski:

1 an = 48 morg 24,2 hektara


Zasadca an krlewski (3 any frankoskie lub 4 any chemiskie = 261 morg)
Wjt an wjtowski rewizorski (90 morg)
an krlewski sprawdzony (85 1/3 morgi)
an krlewski hibernowy (64 4/5 morg)
Gburzy 1 lub 2 any
an krlewski = 3 wki = 90 mrg = 270 sznurw = 2700 prtw wikszych kw. = 27
000 plek = 1 516 750 okci kwadratowych = 2 700 000 prcikw kw. = 53,865 ha

Miary wielkoci ana na ziemiach polskich


1 an (huba) pruska 16,5 ha (~30 morg, = 66 pruskich morg)
1 an frankoski 24,2 ha (48 morg) Maopolska
1 an chemiski 17,995 ha (~30 morg)
1 an brandenburski 17,0215 ha (~30 morg)
1 an warmiski 17,3387 ha (Prusy (~30 morg, ~67 pruskich morg)
15,648 ha (Prusy Wschodnie 1720)
1 an oleski
(od 1813 oficjalnie hektar i ar)

Miary w Piotrkowie w latach 80. XVIII wieku


1 an = 30 morg geometrycznych;
1 morga geometryczna = 30 zagonw geometrycznych;
1 zagon geometryczny = 1000 stp geometrycznych;
1 stopa geometryczna = okcia

1 an = 900000 stp kwadratowych;


1 morga kwadratowa = 300 prtw kwadratowych;
1 prt kwadratowy = 56 okcia;

System morgi dolnoaustriackiej

84
Miary powierzchni w Maopolsce midzy 1791 a rokiem 1876 w oparciu o system morgi
dolnoaustriackiej, 1 morg frankoski = 1 morg dolnoaustriacki, 1 an = 48 morg 24,2
hektara
j.m. Miar Sni wiedeskich okci wiedeskich metrw
1 morga (niem. 1 Joch) 3 1600,00 6439,0200 5754,64
1 miara 533,33 2146,3400 1918,00
1 se wiedeski 4,0237 3,60
1 okie wiedeski 0,90

an w Krlestwie Czeskim 1268-1756


an to rwnie historyczna jednostka miary dugoci i powierzchni wystpujca w Krlestwie
Czeskim w latach 1268 do 1756, w tym okresie 1 ln dzieli si na:

Miary powierzchni

1 an krlewski ln
(12 kop zagonu, kop zhon) = 27,9452 ha
krlovsk
1 an ksicy ln knsk (11 kop zagonu) = 25,6164 ha (~48 morg, po czesku: jiter)
1 an paski ln pansk (10 kop zagonu) = 23,2876 ha
1 an wiejski ln selsk (8 kop zagonu) = 18,6301 ha
18,3001649 ha (~1 an chemiski, ~30 morg, ~68 pruskich
1 an ziemski ln zemsk
morg)
7,6597 ha
1 an niemiecki ln nmeck
6,0752 ha (Frankfurt nad Menem), 30 morg = 5,531 ha (Fulda)

W jzyku czeskim jest nazwa chopa, posiadajcego an i jego uamek: lnk, pllnk.

Miary dugoci

1 ln = 7471,8 m

an (huba) w Krlestwie Niemieckim


1 an (huba) pruska 16,5 ha (66 pruskich morg)
1 an frankoski 23,9 ha 27,19 ha (zwany niemieckim lub krlewskim)
1 an saksoski 19,92 ha (= 12 ha)
1 an brandenburski 17,0215 ha (30 morg)
1 an 30 morg

6,0752 ha (Frankfurt nad Menem)

85
60752,40 m (Frankfurt nad Menem)
1 an meklemburski 13,007 ha
1 an 30 morg = 5,531 ha (Fulda)
1 an warmiski 17,3387 ha (Prusy, ~67 pruskich morg)
15,648 ha (Prusy Wschodnie 1720)
1 an oleski
(od 1813 oficjalnie hektar i ar)
Gburzy (Grobauer) 2 any (huby)
Chop Bauer, Huber (Hueber, Huemer) 1 an
Pchopek ana
Karczmarz < ana,
Kmie (Viertelbauer) ana
Zagrodnik (Knecht, Knappe) np. grnik > ana

an (hoeve) w Krlestwie Holandii


W Krlestwie Holandii historyczna jednostka pomiaru powierzchni do roku 1796.

1 an hoeve = 16,2 morg = 14 ha

Miejscowoci w Polsce z czonem an i Huby


Wielki an, an (wojewdztwo lubelskie), redni an, any (wojewdztwo dolnolskie),
any, any Mae, any Wielkie, any rednie, Huby

an wedug F.Piekosiskiego
Gruntown rozpraw o anach kmiecych podaje Franciszek Piekosiski w rozprawie "O
anach w Polsce wiekw rednich" Krakw, 1887 r.- publikacja dostpna w formie
elektronicznej w Centralnej Bibliotece Rolniczej im. M. Oczapowskiego[4]. Autor dochodzi w
niej do przekonania cyt."e znane byy wwczas dwa tylko typowe any, a mianowicie:

an chemiski - zwany flamandzkim lub redzkim, 30. morgowy czyli odpowiadajcy


XIX wiecznej wce polskiej
an wielki - zwany frankoskim, magdeburskim lub niemieckim, majcy morgw
przeszo 40.

Wszystkie za inne co do rozmiarw swej powierzchni zostaway ju tylko w pewnym


stosunku do tych dwch anw typowych, t.j. byy od nich o 23 razy wiksze lub o poow
mniejsze.

an staropolski o 126 morgach mg by rol wjtowsk czy soeck trzech-anow na


prawie magdeburskim lub czterech-anow na prawie redzkim albo chemiskim.
an wjtowski czyli rewizorski o 90 morgach jest rol wjtowsk lub soeck o trzech
anach chemiskich czyli szredzkich.

86
an krlewski sprawdzony, majcy okoo 85 morgw, przedstawia rol wjtowsk lub
soeck, zoon z dwch wielkich anw frankoskich, wreszcie an krlewski
hybernowy, majcy okoo 64 morgw, mg by albo rol wjtowsko-soeck, liczc
1 anu frankoskiego lub 2 any redzkie.

Krl, udzielajc przywilej wjtowi do zaoenia nowej wsi, dawa mu rol kilkakrotnie
wiksz ni innym kmieciom czyli 34 any zwyke, i w tem ley przyczyna obszaru anu
krlewskiego lub wjtowskiego"[4]

Zobacz te
piechota anowa
wie leno-anowa
Systemy miar stosowane na ziemiach polskich
pozaukadowe jednostki miary
ukad SI

Przypisy
1.

Janina Szewczyk: Wka. Pojcie i termin na tle innych redniowiecznych jednostek


pomiaru ziemi. Warszawa: Polskie Wydawnictwo Naukowe, 1968, s. 18-19.
Aleksander Brckner: Sownik Etymologiczny Jzyka Polskiego. Krakw: Krakowska
Spka Wydawnicza, 1927, s. 306.
Jarema Maciszewski: Szlachta polska i jej pastwo. Warszawa: Wiedza Powszechna,
1986, s. 50. ISBN 83-214-0526-6.
Franciszek Piekosiski: O anach w Polsce wiekw rednich. Wyd. W Druk. Uniwersytetu
Jagielloskiego. 1887.

87

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