Unità Di Misura Della Provincia Di Reggio Nell
Unità Di Misura Della Provincia Di Reggio Nell
Unità Di Misura Della Provincia Di Reggio Nell
nell'Emilia
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Nella provincia di Reggio nell'Emilia prima dell'introduzione del Sistema metrico decimale
erano in vigore le seguenti unit di misura locali:
Indice
1 Lunghezza
2 Superficie
3 Volume e capacit
4 Peso
5 Laterizi
6 Bibliografia
7 Voci correlate
Lunghezza
Unit di base era il Braccio agrimensorio (detto anche da legnami), pari a metri 0,5309.
Pertica = 12 Braccia
Punto = 12 Atomi
1
ma solo parti frazionarie (mezzi, terzi, quarti, ecc.). Il Miglio poi si divideva anche in 1000
Passi, che erano pertanto equivalenti a 3 Braccia. Braccio mercantile e Braccio agrimensorio
erano circa nel rapporto di 24 a 29. Nel Medioevo era vigente anche il Piede, pari a
0,5308981 metri (diviso in dodici Once da 4,424 cm), la cui lunghezza sostanzialmente
identica al Braccio agrimensorio.
Il Braccio e la Pertica reggiani si trovano tuttora scavati in una colonna all'esterno del
Battistero nella Piazza Grande di Reggio nell'Emilia.
Superficie
Unit di base era il Braccio quadrato, pari a 0,281854 m. Anche in questo caso nel
Medioevo vigeva il Piede quadrato di 0,28185284 m, quindi leggermente diverso. La Biolca
(unica unit di misura locale tuttora utilizzata) ne risulta quindi di 2922,2503 m, anzich
2922,2622 m. Multipli e sottomultipli erano rispettivamente:
La Tavola era anche detta Pertica quadrata, ed il Miglio quadrato era pari a 868 Biolche e 4
Tavole. 17 Biolche sono approssimativamente pari a 5 ettari.
Essendo la Biolca equivalente alla superficie di terreno che una coppia di buoi potessero arare
in una giornata di lavoro, nella bassa reggiana, a causa di un terreno meno duro, si usa la
Biolca di Guastalla che vale 3052 m.
Volume e capacit
Unit di base era il Braccio cubico, detto anche Quadretto, pari a 0,1497005 m: in altri
termini occorrevano 6,68 Braccia cubiche per un metro cubo. Si divideva naturalmente in
1728 Once cubiche, ma non si utilizzavano altri multipli o sottomultipli diretti, in quanto
convivevano altre unit di misura per i diversi scopi.
Per i liquidi l'unit base era la Brenta, pari a 75,898 litri, che si divideva in 60 Boccali (da
1,26 l); due Boccali formavano una Pinta e 4 Fogliette formavano un Boccale.
Per gli aridi (granaglie, sabbia, ghiaia, ecc.) l'unit base era la Mina, pari a 0,29873 metri
cubi, che si divide in 6 Quartarole. Due Mine formano uno Staio, due Staia formano un
Sacco (1,19491 m).
Ma non finita: per l'uva ed il mosto (che quindi non si misuravano a peso come oggi) si
usava il Soglio, pari a 3/4 di Brenta.
2
Altri beni si misuravano a volume e non a peso, con un'unit variabile di nome Carro:
avevamo quindi il Carro d'invernaglie (cio di fieno) pari a 84 Quadretti, il Carro di concime,
da 13 Quadretti e il Carro di legna, detto anche Soga, pari a 27 Quadretti.
Per quanto riguarda le uguaglianze (approssimate) fra le misure, una Brenta era pari a 877
Once cubiche ed un Sacco a 1380, cio 4/5 di Quadretto. Un Quadretto sar poi circa pari a 5
Mine e ad una Brenta e 58 Boccali. Avranno analogo volume 4 Quadretti, 5 Sacca, 7 Brente e
52 Boccali.
Nel Medioevo, a Reggio nell'Emilia come nel resto d'Italia e d'Europa, l'unit di misura pi
importante era quella degli aridi, la Mina, che serviva a pagare le decime alla Chiesa, le tasse
alle autorit, i canoni e i livelli ai feudatari, il salario ai lavoratori agricoli, nonch altre
contribuzioni minori. Questa unit di misura, come quella di lunghezza, era esposta nella
piazza principale (un esemplare, scolpito nel granito, si trova oggi a Reggio nell'Emilia ai
Civici Musei), mediante recipienti-campione, poich, proprio in quanto destinate a misurare le
granaglie, di esse era importante non solo il volume, ma anche la forma.
La Mina medioevale portatile era una bacinella di legno alta circa cm. 16,5 e dal diametro
di 46,5 cm, per un volume di 28,127 decimetri cubi, mentre il campione esposto era un tronco
di cilindro, leggermente concavo al fondo, del diametro di 50 cm ed una profondit al bordo
di 13,2 cm e al centro di 15,5 cm. La Mina si divideva in 6 Quartarole (diametro 25,5 cm,
profondit al bordo 8,5 cm e al centro 10 cm) e la Quartarola in 6 Scodelle. Due Mine
formavano uno Staio, quattro Mine un Sacco e cinque Mine una Bocca.
Peso
Unit di base era la Libra, pari a grammi 324,524, suddivisa in 12 Once da grammi 27,04367.
Multipli e sottomultipli erano:
Denaro = 24 Grani
Grani e Denari erano unit sufficientemente piccole anche per gli usi dell'oreficeria, mentre
curiosamente i farmacisti dividevano lOncia in 8 Dramme, e la Dramma in 3 Scrupoli, cos
che uno Scrupolo era uguale ad un Denaro.
Il Titolo dei metalli preziosi, allora detto Bont, si misurava, per l'oro, in 24 Denari di 24
Grani l'uno, e per l'argento, in 12 Once di 24 Denari l'uno. Per fare un esempio, l'oro a 22
Denari equivale a circa 917 millesimi e l'argento a 10 Once e 12 Denari equivale a 875
millesimi.
Laterizi
3
Nel Medioevo era molto importante l'industria dei laterizi e delle fornaci ad esse collegate.
Per evitare l'immissione sul mercato di misure calanti e le conseguenti frodi, si esponevano in
piazza anche le misure dei laterizi, usanza che si pu constatare anche a Parma, Modena,
Bologna, Assisi, Norcia, Senigallia e Guastalla (in Piazza Gonzaga, detta preda cta). Un
blocco di granito, oggi ai Civici Musei, ci informa su due misure vigenti a Reggio nell'Emilia
per i mattoni -misure in centimetri (35,5 x 12,5 x 8 e 28 x 12,5 x 5) ed una per le tegole, di
forma trapezoidale, con un'altezza di cm 46, le basi di 25 e 16,5 ed uno spessore di 3 cm.
Bibliografia
Anonimo, Istruzioni su le misure e su i pesi che si usano nel Regno d'Italia. Edizione seconda,
Francesco Pirola, Milano, 1806.
A. Aleotti, Sistemi di misure reggiano e metrico e loro ragguaglio, Giugno 1848, s.i.t.
Voci correlate
Lira reggiana
| [altre]
4
Giornata piemontese
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L'origine del nome deriva dalla corrispondenza con la quantit di terreno arabile mediamente
con una coppia di buoi in una giornata.
Equivalenze
Una giornata piemontese equivale a 3 810 m (un quadrato di circa 62 metri di lato). La
frazione della giornata piemontese la tavola (in piemontese tula): 1 giornata piemontese si
suddivide in 100 tavole. In alcune zone del basso Canavese e dell'alta pianura vercellese, la
giornata viene suddivisa in 8 Steri (St in lingua piemontese).
Altre equivalenze:
Voci correlate
Unit di misura della provincia di Cuneo
Bibliografia
Nuto Revelli - Il mondo dei vinti - Testimonianza di vita contadina - volume 1 - pag.
XXXIV
5
Unit di misura della provincia di Cuneo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Nella provincia di Cuneo, l'unit locale di misura della superficie usata in agraria la
giornata.
Il valore della giornata variabile da comune a comune; nel capoluogo corrisponde a 38,10
are, ossia a 3 810 m
Bibliografia
Ferrario, A.: Piccolo dizionario di metrologia generale - Nicola Zanichelli Editore
(Bologna 1959).
6
Resm-i dnm
From Wikipedia, the free encyclopedia
(Redirected from Resm-i donum)
Taxation in the Ottoman Empire
Taxes
Adet-i Anam
Adet-i detbani
Ashar
Avarz
Bac-i pazar
Bedl-i askeri
Cizye
Crm- cinayet
Damga resmi
Gmrk resmi
Hara
Ihtisab
Ispendje
Istira
Maktu
Mururiye resmi
Muskirat resmi
Nzl
Otlak resmi
Rav akesi
Resm-i arusane
Resm-i bennk
Resm-i bostan
Resm-i ift
Resm-i dnm
Resm-i filori
Resm-i ganem
Resm-i hnzr
Resm-i mcerred
7
Resm-i sicill
Rusum-e-eflak
Selamet isni
Tapu resmi
Tekalif-i orfiye
Temettu
Tuz resmi
Zakat
Implementation
Ahidnme
Defter
Emin
Evkaf-i Hmayun Nezareti
Hazine-i Hassa
Hazine-i Amire
Hane
Iltizam
Istira
Kad
Kanun-i Raya
Kanunname
Malikne
Merdiban
Millet
Muafiyet
Muhassil
Muqata'ah
Mtesellim
Ottoman Public Debt Administration
Regie Company
Siyakat
Srsat
Tahrir
Tanzimat
Waqf
v
t
8
The resm-i dnm was a land tax in the Ottoman Empire; it was a divani tax paid each year
to the landowner or timar holder, typically on 1 March[1]
The resm-i dnm was based on the dnm, a measure of farm size;[2] this is parallel to the
resm-i ift, a tax based on the ift (the area that could be ploughed by one team of oxen).
Generally, both taxes had to be paid, and the terms may at times have been interchangeable -
taxation in the Ottoman empire was a complex patchwork of overlapping taxes which evolved
over time.
The amount of resm-i dnm was proportional to the size of the farm.[3] In some cases, the
resm-i dnm was specific to a kind of lease agreement that an otherwise landless peasant
would make with a sipahi (feudal lord)[4] and it may actually have resembled a rent more than
a tax.
Since the rate of resm-i dnm was recorded in tax codes such as kanunname, and the area of
a dnm is known, tax documents which detail the amount of resm-i dnm paid by each
community allow historians to understand the varying areas of land under cultivation at
different times and in different provinces.[5] One preserved kanunname, for the Morea in 1716,
set resm-i dnm at 60 akes per ift, although the area of a ift would vary between
provinces, and it was stated that the area of a ift was smaller for high-quality farmland than
for low-quality farmland.
One variation was resm-i dnm-i hah, a tax applied to opium growers in place of Ashar,[6]
at a rate of 1 kr per dnm - although the detailed accounts of opium production recorded in
defters suggest that in this case resm-i dnm may actually have been levied by weight of
produce, rather than by area.[7]
In some Albanian-speaking areas, resm-i dnm may have been a tax specific to vineyards.
References
1.
Categories:
9
Taxation in the Ottoman Empire
Farmers
10
Resm-i ift
From Wikipedia, the free encyclopedia
Taxation in the Ottoman Empire
Taxes
Adet-i Anam
Adet-i detbani
Ashar
Avarz
Bac-i pazar
Bedl-i askeri
Cizye
Crm- cinayet
Damga resmi
Gmrk resmi
Hara
Ihtisab
Ispendje
Istira
Maktu
Mururiye resmi
Muskirat resmi
Nzl
Otlak resmi
Rav akesi
Resm-i arusane
Resm-i bennk
Resm-i bostan
Resm-i ift
Resm-i dnm
Resm-i filori
Resm-i ganem
Resm-i hnzr
Resm-i mcerred
Resm-i sicill
11
Rusum-e-eflak
Selamet isni
Tapu resmi
Tekalif-i orfiye
Temettu
Tuz resmi
Zakat
Implementation
Ahidnme
Defter
Emin
Evkaf-i Hmayun Nezareti
Hazine-i Hassa
Hazine-i Amire
Hane
Iltizam
Istira
Kad
Kanun-i Raya
Kanunname
Malikne
Merdiban
Millet
Muafiyet
Muhassil
Muqata'ah
Mtesellim
Ottoman Public Debt Administration
Regie Company
Siyakat
Srsat
Tahrir
Tanzimat
Waqf
v
t
12
The Resm-i ift (ift Akesi or ift resmi) was a tax in the Ottoman Empire. It was a tax on
farmland, assessed at a fixed annual rate per ift, and paid by land-owning Muslims. Some
Imams and some civil servants were exempted from the resm-i ift.[1]
The tax was collected annually, on 1 March, from the holder of the timar or their tax-farmer.
Some exemptions from resm-i ift were granted, but this was less common than exemptions
from extraordinary taxes. Some of the sadat were initially considered exempt from taxes such
as the resm-i ift, but this exemption ended in the 17th century; there were various
exemptions for those involved in salt-making and mining.[2]
The ift is a measure of land area, derived from the word for "pair"; it is an area of farmland
which can be ploughed by a pair of oxen - the equivalent of the Byzantine Zeugarion.[3] It has
been argued that the basic land tax in Asia Minor and the Balkans was directly copied from
earlier Byzantine tax methods. A nim ift was half of that area (or half a yoke of oxen); a iftli
bennak was an area less than half; these terms match the Byzantine zeugarion, boidaton, and
aktemon - and the rates of tax were initially similar.[4]
In the 15th and 16th centuries, most taxpayers in the Ottoman empire paid resm-i ift at a rate
somewhere between 22 and 70 ake; this could have been collected by a sipahi, as either a tax
in kind or a cash tax. However, later centralised tax reforms led to cash payments of avriz
and nzl replacing resm-i ift; this transition had begun by 1640.[5] A typical defter record
from the village of Eyucek in Antep shows that iftliks held 10 ift, taxed at 40 ake per ift,
totalling 400 ake; this, along with most of the village's other taxes (mostly taxes on
individual crops), was paid to the fiefholder.[6] Rates might vary for Muslims and nonmuslims;
there are even instances of Muslim converts continuing to pay their "old" rate of tax.[7]
Landless peasants might pay Resm-i bennk instead.
References
1.
Categories:
Taxation in the Ottoman Empire
13
Farmers
14
Unit di misura della provincia di Ferrara
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Nella provincia di Ferrara, l'unit locale di misura della superficie usata in agraria la biolca.
Il valore della biolca variabile da comune a comune; nel capoluogo corrisponde a 65,2392
are, ossia a 6.523,92 m2
1 biolca 6 staia
Bibliografia
Ferrario, A.: Piccolo dizionario di metrologia generale - Nicola Zanichelli Editore
(Bologna 1959).
15
Antiche unit di misura italiane
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Oltre ai sistemi di unit di misura di interesse esclusivamente storico, talvolta, in Italia sono
ancora in uso una serie di antiche unit di misura, generalmente limitate a realt territoriali
di piccole dimensioni che derivano da una diversa evoluzione del territorio in termini di storia
e di rapporti commerciali.
Storia
Tali unit possono presentare differenziazioni di valore sensibili da luogo a luogo, anche
quando il nome dell'unit sia lo stesso ad esempio la pertica assume valori diversi nelle
diverse localit in cui in uso, tanto da aver richiesto la pubblicazione di apposite Tavole di
ragguaglio dei pesi e delle misure gi in uso nelle varie province del regno (1877) a seguito
dell'unificazione d'Italia.
A partire dal 31 dicembre 2009 l'uso di tutte le unit di misura non comprese nel Sistema
Internazionale vietato, ad esclusione di alcuni settori specifici (navigazione marittima e
aerea, traffico ferroviario).
Caratteristiche
Nonostante la vigenza del sistema internazionale di unit di misura, o sistema metrico
decimale, le "antiche" unit di misura possono, tuttora, affiancare, di fatto, il sistema ufficiale
nelle singole realt locali in cui sono in uso. Esse possono avere rilevanza giuridica quando vi
si faccia convenzionale riferimento in termini di consuetudine; ad esempio, le Camere di
Commercio hanno il dovere di registrare tutti gli usi di una data piazza commerciale,
comprese le unit di misura ivi correnti se a queste si faccia riferimento consuetudinario per
taluni negozi giuridici. Per essere giuridicamente valido, il riferimento a queste misure
dev'essere convenzionale, le parti debbono cio attribuire il medesimo valore all'unit di
misura adottata; in caso di dubbio sulla precisa consistenza del valore metrico, possono
giovare le relazioni (storiche) peritali, in genere basate sull'esperienza professionale o sulle
registrazioni camerali.
16
procedette alla liquidazione degli usi civici o quando, nel dopoguerra, si diede attuazione alla
riforma del Catasto.
Voci correlate
Unit di misura della provincia dell'Aquila
Unit di misura della provincia di Agrigento
Unit di misura della provincia di Alessandria
Unit di misura della provincia di Ancona
Unit di misura della provincia di Arezzo
Unit di misura della provincia di Ascoli Piceno
Unit di misura della provincia di Asti
Unit di misura della provincia di Avellino
Unit di misura della provincia di Bari
Unit di misura della provincia di Belluno
Unit di misura della provincia di Benevento
Unit di misura della provincia di Bergamo
Unit di misura della provincia di Bologna
Unit di misura della provincia di Bolzano
Unit di misura della provincia di Brescia
Unit di misura della provincia di Brindisi
Unit di misura della provincia di Cagliari
Unit di misura della provincia di Caltanissetta
Unit di misura della provincia di Campobasso
Unit di misura della provincia di Caserta
Unit di misura di Castelnuovo di Garfagnana
Unit di misura di Castiglione delle Stiviere
Unit di misura della provincia di Catania
Unit di misura della provincia di Catanzaro
Unit di misura della provincia di Chieti
Unit di misura della provincia di Como
Unit di misura della provincia di Cosenza
Unit di misura della provincia di Cremona
Unit di misura della provincia di Cuneo
Unit di misura della provincia di Enna
Unit di misura della provincia di Ferrara
Unit di misura della provincia di Firenze
Unit di misura della provincia di Foggia
Unit di misura della provincia di Forl
Unit di misura della provincia di Frosinone
Unit di misura della provincia di Mantova
Unit di misura della provincia di Matera
Unit di misura della provincia di Messina
Unit di misura della provincia di Milano
Unit di misura della provincia di Napoli
Unit di misura della provincia di Palermo
Unit di misura della provincia di Parma
Unit di misura della provincia di Pavia
Unit di misura della provincia di Pescara
17
Unit di misura della provincia di Ragusa
Unit di misura della provincia di Reggio Emilia
Unit di misura della provincia di Reggio Calabria
Unit di misura della provincia di Siracusa
Unit di misura della provincia di Teramo
Unit di misura della provincia di Trapani
Unit di misura storiche della Sicilia
18
Il macigno ha infranto lo specchio dell'acqua
Antonio Saltini, Padova, B. Rebellato, 1971, pp. 62
19
L' agricoltura americana. I segreti del successo agricolo USA
Antonio Saltini; presentazione di Dale Hathaway, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN-88-206-
2293-9, pp. 88
20
Radda in Chianti: pi emigrati che abitanti
Reginaldo Cianferoni, Antonio Saltini, in Aa. Vv., Italia rurale, prefazione di Calogero
Mannino, introduzione di Giuseppe Medici, Bari, Editori Laterza, 1988, pp.26
Storia delle scienze agrarie, vol. 3, Leta della macchina a vapore e dei concimi
industriali
Antonio Saltini, Bologna, Edagricole, 1989, ISBN-88-206-2414-1, pp. 446
Storia delle scienze agrarie, vol. 4, L' agricoltura al tornante della scoperta dei microbi
Antonio Saltini, Bologna, Edagricole, 1989, ISBN-88-206-2415-X, pp. 568
Saluto ai Georgofili
Antonio Saltini, estr. da I Georgofili. Atti dellAccademia dei Georgofili, VII serie, vol. XL,
Firenze, Parenti, 1994, pp. 3
21
Ibn al Awam e Pietro de' Crescenzi: l'eredita di Aristotele tra scuole arabe e universit
cristiane
Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XXXV n.1, giugno 1995, Firenze,
Accademia dei Georgofili, 1995, pp. 23
Tra terra e mare la capitale del commercio alimentare: la parabola del polo
agroalimentare di Trapani nel confronto con Parma
Antonio Saltini, prefazione di Danilo Longhi, Bologna, Avenue Media, 1995, pp. 104
I semi della civilta : frumento, riso e mais nella storia delle societa umane
Antonio Saltini, prefazione di Luigi Bernabo Brea, Bologna, Avenue Media,1996, pp. 182
22
La "pubblica felicita" manifesto degli studi di politica agraria
Antonio Saltini estr. da Aa. Vv., Corte, buon governo, pubblica felicit. Politica e
coscienza civile nel Muratori Firenze, L. S. Olschki, 1996, ISBN-88-222-4449-4, pp. 22
Due scienziati romantici fondano le scienze del suolo. Parte 1, In troika nella steppa alla
scoperta del processo della pedogenesi
Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XXXVI n.2, dicembre 1996,
Firenze, Studio editoriale. fiorentino, 1996, pp. 20
Due scienziati romantici fondano le scienze del suolo. Parte 2, In ogni grammo di terra
milioni di microbi trasformano elementi minerali e materia organica
Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XXXVII n.1, giugno 1977,
Firenze, Studio editoriale fiorentino, 1997, pp. 24
Business
Antonio Saltini, Bologna, Avenue Media, 1997, pp. 296
23
Presentazione del romanzo di Antonio Saltini Business
Giorgio Amadei e Antonio Saltini, estr. da I Georgofili. Atti dellAccademia dei Georgofili,
VII serie, XLIV, 1997, Firenze, Accademia dei Georgofili 1998, pp. 5
Per la storia delle pratiche di cantina. Parte 1, Enologia antica, enologia moderna: un
solo vino, o bevande incomparabili?
Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura , XXXVIII n.1, giugno 1998,
Firenze, Studio editoriale fiorentino, 1998, pp. 28
Per la storia delle pratiche di cantina. Parte 2, La tradizione enologica italiana dal
ritardo secolare alle ambizioni di eccellenza
Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XXXVIII, n. 2, dicembre 1998,
Firenze, Studio editoriale fiorentino, 1998, pp. 34
24
Messi e armenti di Romagna nei versi dell'ultimo emulo di Virgilio
Antonio Saltini, estr. da Romagna arte e storia, n. 59/2000, Rimini, Romagna arte e storia,
2000, pp. 8
25
Chimica agraria tra storiografia, geografia economica e ideologia politica
Antonio Saltini, estr. da Rivista di storia dellagricoltura, XLII n. 1, giugno 2002, Firenze,
Accademia dei Georgofili, 2002, pp. 51
26
Via Emilia: percorsi inconsueti fra i comuni dell'antica strada consolare
Antonio Saltini, Maria Teresa Salomoni, Stefano Rossi Cescati, Bologna, Il Sole 24 ore
Edagricole, 2003, ISBN-88-506-4958-4, pp. 54
L' assedio della Mirandola: vita, guerra e amore al tempo di Pico e di Papa Giulio
Antonio Saltini Reggio Emilia, Diabasis, 2003, ISBN-88-8103-280-5, pp. 590
Fernando Malavolti
Antonio Saltini, estr. da Memorie scientifiche, giuridiche, letterarie, s. VIII, vol. VI, fasc.
II/2003, Modena, Accademia Nazionale di Scienza, Lettere e Arti, Mucchi, 2003, pp. 20
Dove l'uomo separ la terra dalle acque. Storia delle bonifiche dell'Emilia-Romagna
Antonio Saltini, presentazione di Emilio Bertolini, Reggio Emilia, Diabasis, 2005, ISBN-88-
8103-433-6, pp. 158
27
In cinque decenni la metamorfosi dellagricoltura
Antonio Saltini, in Aa. Vv., Macchine per la terra. Immagini e riflessioni sullagricoltura
del 900, Roma, Unacoma, 2005, pp. 25
28
La fame del Pianeta. Crescita della popolazione e risorse alimentari
Antonio Saltini, prefazione di Eliseo Alimena, Firenze, Nuova Terra Antica 2009, ISBN 978-
88-96459-02-7, pp. 210
Il figlio del capitano. Guerra al Turco e congiura dei magnati nellUngheria del tempo di
Montecuccoli
Antonio Saltini, Firenze, Nuova Terra Antica, 2009, ISBN 978-88-96459-00-3, pp. 632
I semi della civilt. Frumento, riso e mais nella storia delle societ umane
Antonio Saltini, prefazione di Luigi Bernab Brea, Firenze, Nuova Terra Antica, 2009, ISBN
978-88-96459-01-0, pp. 150
Gusto del vino e pratiche di cantina tra tradizione italica e innovazione francese
Antonio Saltini, Firenze, Nuova Terra Antica, 2010, ISBN 978-88-96459-08-9
Storia delle scienze agrarie. vol. I, Dalle civilt mediterranee al Rinascimento europeo
Antonio Saltini, prefazioni di Ludovico Geymonat e Eliseo A. Alimena, Firenze, Museo
Galileo. Istituto e museo di storia della scienza, Nuova Terra Antica, 2010
ISBN 978-88-96459-09-6, pp. XVI + 616
29
vino nelle civilt del Mediterraneo antico, Firenze, Giunti, Firenze Musei 2010
ISBN 978 88 09 75239 9, pp. 5
Larchivio della Societ dAgricoltura del Dipartimento del Panaro (180-1812), Fernando
Taddei, prefazione di Antonio Saltini, Modena, Artestampa, 2011
Storia delle scienze agrarie. vol. II, I secoli della rivoluzione agraria: i precursori
Antonio Saltini, Firenze, Museo Galileo. Istituto e museo di storia della scienza, Nuova Terra
Antica, 2011, ISBN 978-88-96459-10-2
Storia delle scienze agrarie. vol. III, I secoli della rivoluzione agraria: i protagonisti
Antonio Saltini, Firenze, Museo Galileo. Istituto e museo di storia della scienza, Nuova Terra
Antica, 2011, ISBN 978-88-96459-11-9
30
Boaria
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La boaria era il contratto agrario che vincolava il boaro e la sua famiglia per un anno nei
confronti del proprietario di un fondo agricolo e prevedeva un salario in natura o in contanti.
Era possibile che per alcune attivit fosse prevista anche una percentuale dei prodotti.
Per contro il boaro non pagava l'affitto per l'alloggio, il porcile, il pollaio ed un orto,
abitualmente dell'estensione di un ettaro, caratteri questi che la assimilavano alla mezzadria.
Zona di diffusione
La "boaria" era il contratto caratteristico delle aree del Ferrarese di livello inferiore, dove le
alluvioni costituivano una minaccia permanente. Tradizionalmente la provincia veniva
suddivisa, infatti, in "terre vecchie" e "terre nuove", una divisione che corrispondeva, in
pratica, a quella tra terre alte e terre basse. Se nelle terre "alte", in pratica i dossi rilevati
corrispondenti ai letti abbandonati del Reno o di rami del Po, pi fertili e sicure dalle
alluvioni, dai tempi pi remoti si era stabilita la mezzadria, in quelle "basse" nessuna famiglia
accettava il contratto di divisione a met del prodotto, che era insicuro,e chi accettava di
condurre un'azienda lo faceva solo per un salario sicuro.
A differenza delle terre "vecchie" della mezzadria, sagomate in piccoli campi intesecati da
piantate di olmi che sorreggevano le "tirelle" di vite, i terreni bassi, pi argillosi e meno adatti
alla vite, erano disposti in ampi riquadri, la disposizione della "larga" ferrarese.
In un volume recente che ha riassunto la vasta bibliografia sulle metamorfosi successive del
Ferrarese Antonio Saltini [1]ha spiegato che la misura di campi da affidare ad un boaro
corrispondeva ad un "versuro", una superficie alla cui semina erano necessari 90 - 180 staia di
frumento, corrispondenti a 25-30 ettari.
Alla coltivazione del "versuro"[2] erano necessari, mediamente, sette gioghi di buoi, che era
compito del boaro curare. Ovviamente al tempo delle arature, due o tre per il grano, due, pi
profonde, eseguite, quindi con tutti i buoi disponibili, per le modeste superfici a canapa,
dovevano essere assunti gli operai necessari per la conduzione di tutti i gioghi, o, per la
canapa, i vangatori che, seguendo l'aratro, approfondivano dello spessore della vanga il solco
dello strumento, cos da raggiungere i 45 centimetri, la misura pi profonda di un'aratura in
tutto il Continente, reputata essenziale per il rigoglio della canapa: la canapa ferrarese, famosa
per la propria qualit, era la prima ad essere ricercata dall'Ammiragliato britannico per la
prima marina del mondo.
Note
31
1. ^ Antonio Saltini La boaria, monumento di secoli di storia agraria in AA.VV.La
corte colonica nel Ferrarese Fondazione Carife(2008), pp. 32
2. ^ Il versuro era una antica unit di misura agraria, in uso con grandezza variabile in
molte zone d'italia, in genere suddivisa in tre tomoli
32
Campo (unit di misura)
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Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia.
Si chiamano campo alcune antiche unit di misura agrarie in uso nei territori della ex
Repubblica di Venezia, erano misure legate alla quantit di raccolto e perci varivano a
seconda della posizione geografica e tipologia del terreno.
Il campo viene usato ancor oggi principalmente in Veneto. Eccone alcuni esempi:
Campo m
bellunese 3778,7351
feltrino 4210,2573
padovano e vicentino 3862,5726
di Pordenone 5217,0161
rodigino 4464,4077
trevisano 5204,69
udinese 3505,8348
di Spilimbergo 3656,6064
veronese 3047,9466
censuario veronese 3002,2410
33
Plethron
From Wikipedia, the free encyclopedia
(Redirected from Square plethron)
Plethron (Greek: ) is a measurement used in Ancient times, equal to 100 Greek feet
(, pous). It was roughly the width of a typical athletic running-track, and was used as the
standard width and length of a Wrestling square, since wrestling competitions were held on
the racing track in early times.
A plethron is given as the size of the wrestling area by Libanius in Orationes Chapter 10.
Although the standard measure for a plethron may have varied from polis to polis, it normally
corresponded to the length of around 30 meters (100 ft). A square plethron is consequently a
square of around 30 by 30 meters, i. e. something like 900 square meters.
The plethron continued to be used in the Byzantine Empire and was defined as 100 feet or 40
paces (bema/).[1]
The plethron was also used as a measure of area (i.e., as a square plethron). This functioned
as the Greek acre and varied in size to accommodate the amount of land a team of oxen could
plow in a day. Under the Byzantine Empire, these differences were codified among different
themes and the unit came to be known as the "stremma", which continues as a (now metric)
unit in modern Greece.[1]
See also
Greek units
Roman units
Byzantine units
stremma & acre
References
1.
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Minor and the process of islamization from the eleventh through the fifteenth century,
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London) 36:3 (1973), pp. 659-661. at JSTOR (subscription required); see also Erich
Schilbach, Byzantinische Metrologie (referenced but not seen)
34
Byzantine units of measurement
From Wikipedia, the free encyclopedia
(Redirected from Byzantine units)
The excavated remains of the Milion zero-mile marker in Istanbul (the former
Constantinople).
Byzantine units of measurement were a combination and modification of the ancient Greek
and Roman units of measurement used in the Byzantine Empire.
Until the reign of Justinian I (527565), no universal system of units of measurement existed
in the Byzantine world, and each region used its traditional measures. Justinian began the
process of standardization that resulted in a specifically Byzantine system, chiefly due to the
need of such a system for the fiscal administration.[1] Official measurement and weighing was
performed subject to an array of charges including the mestikon, miniatikon, zygastikon,
kambaniatikon, gomariatikon, and samariatikon.[2] Despite the central government's insistence
on the use of official measures, other systems continued to be used in parallel, whether due to
local traditions or foreign influences, or in order to cover the necessities of specific trades or
crafts.[1] In addition, from the 12th century, foreign merchants such as the Venetians, Pisans,
and Genovese operating within the Empire received the right to use their own systems.[1][2]
Contents
1 Length
2 Area
3 Volume
4 Weight
5 See also
6 Notes
7 References
Length
35
The Byzantine Empire continued to employ the anthropometric units used by the Greeks and
Romans.
Weights and measures acts were sometimes undertaken by the emperors as forms of tax
reform. An 11th-century guide to Byzantine tax collection contains emendations concerning
the Emperor Michael's[n 1] addition of a palm to the fathom used in computing the schoinion,[n
2]
an act which reduced the holders' taxable area by about 5%.
Units of length
1
Palm 4 0.0787
[3]
Half-pous 1
2 0.1574
Half-foot
3
Span 4 0.2361
Public "forearm"
lit.
1 13 0.4688
Cubit The Public Cubit counted 24
daktyloi and was used mainly
in construction, hence was also
Imperial or / 2 0.625 called lithikos ("stone"),
Geometric [xylo]pristikos ("[wood]-
Cubit sawing"), tektonikos
("builder's").[6] The Imperial or
Geometric Cubit counted 32
daktyloi and was used for the
measurement of fields for the
purpose of tax assessment.[6]
36
Local variants also existed for
(Single)
2 12 0.787 (=English pace)
Pace
Double
5 1.574 (=Roman pace)
pace
lit."little schoenus"
The basis of land tax
assessments, variously
60 21.30
Schoinion reckoned as 10 fathoms in the
72 25.30[9]
fertile Balkan and west
Anatolian themes and as 12 in
the rest of Asia Minor.[9]
37
Also stadion or stadium (pl.
Stade 600 188.8 stadia)
(=English furlong)
Also milion
Mile 5000 1574
(=Roman mile)
"reed rope"
lit.
33 13 stades, against various
Schoenus 20000 6296
(usually longer) classical
values
Day's
150000 47220
Journey
Area
The ordinary units used for land measurement were Greek.
Units of area
(Square)
Pous
1 0.095
(square
foot)
38
texts[11]
The ancient Greek acre,
originally defined by the distance
plowed by a team of oxen in a
day[10] and continuing to vary
according to land quality under
the Byzantines between 900 and
1900 m2[14]
Volume
The ordinary units used for liquid measurement were mostly Roman:
Units of volume
39
Unit Greek name Litras liters Notes
1
(Liquid) Ounce 12 0.1824 (=Roman uncia)
Cotyla 1
8 0.276 (=Roman half-sextarius)
Half-xesta
1
Xesta 4 0.548 (=Roman sextarius)
(Liquid) Litra
1 2.1888 (=Roman libra)
(Liter)
Weight
40
Bronze steelyard weights were often in the shape of a Byzantine empress[17]
The ordinary units used for measurement of weight or mass were mostly Roman, based on the
late Roman pound.[18] This has been reconstructed on the basis of known legislation of
Constantine the Great in AD 309 establishing 72 gold solidi (Greek: , nmisma) to
the pound. As the early solidi weighed 4.55 g, the pound was therefore 0.3276 kg at the time.
[18]
The solidus was repeatedly debased, however, implying average pounds of 0.324 kg (4th
6th century), 0.322 kg (6th7th century), 0.320 kg (7th9th century), 0.319 kg (9th
13th century), and even less thereafter.[18]
Model weights were made in lead, bronze, and glass and (less often) from gold and silver.[19]
They came in various styles. Presently, archaeologists believe the bronze spheres sliced flat at
top and bottom and marked with an omicron/upsilon date from the early 3rd to late 5th
centuries, gradually being replaced by cubes marked with a gamma/omicron () over the
course of the 4th century.[19] In the second half of the 6th century, these were replaced by discs
until at least the early 9th century[19] and possibly the 12th.[20] The glass weights had numerous
advantages in manufacture and use[20] but seem to have disappeared following the loss of the
empire's Syrian and Egyptian provinces in the 7th century.[21]
Analysis of the thousands of surviving model weights strongly suggest multiple local weight
standards in the Byzantine Empire before the Arab conquests.[22] Under Justinian, the weights
of currency were administered by the comes sacrarum largitionum and commodity weights by
the praetorian prefect and eparch of the city.[23] By the 9th century, the eparch nominally
controlled all official weights in Constantinople,[19][24] although archaeology has shown others
issued their own weights, including proconsuls, viri laudabiles, and viri clarissimi in the west
and anthypatoi, counts, and ephors in the east.[19]
Units of weight
41
1
Scruple 24 1.55[21]
1
Semissis 12 2.27[20]
1
Nomisma 6 4.55
[25]
Ounce [25] 1 27.3 (=Roman uncia)
[25]
See also
Greek units
Roman units
Notes
1.
References
Citations
1.
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43
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16 . 36 .
15 .
.
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1 = 1/40 = 32 = 96 = 9216
1 = 0,4095124 ( 1899 )
1 = 2 = 48 = 1200 = 4800
= 204,8
1 = 102,4
13 18 . , :
1 = 1/25 = 171
1 = 1/4 = 43
()
, 1927
. ( )
1 = 12 = 358,323
56
1 = 8 = 29,860
1 = 1/8 = 3 = 3,732
1 = 1/3 = 20 = 1,244
1 = 62,209
. .
. , 1999
.., .. .
. . (X XII .)
. . (XII
XV .).
57
,
1618 . 21,36 . 30
9000 .
3 ,
. 3 .
1557 33 , 11 .
.. , 30 46
, .
(), ( ),
. ( ),
, ( ), ( ).
.
,
.., .., .. : .
.: - , 2003. 91 .
: 18 . .3: / .:
. . .: , 1996. . 3. 511 . 10 000 . ISBN
985-11-0068-4 (. 3).
58
,
2- . 16 . 17 .
1557 . , . ..
, .
.
,
, ,
, ..
' ,
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.., .., .. : .
.: - , 2003. 91 .
: 18 . .3: / .: . .
.: , 1996. . 3. 511 . 10 000 . ISBN 985-
11-0068-4 (. 3).
1557 .,
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, .
. 16 . ,
.
16 .
,
59
.
(30 , 21,36 ),
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.) 1540 . 1550- , . ..
.
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. 1557
.
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1557 ,
, . . . ,
, . 1568
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(15581583) .
XVI .
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30
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102 .
, ,
106 , 97, 83
66.
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, , ,
, . .
1560 .
30 () , 30 ,
.
. : ,
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. ( ),
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: 60 , 50 40 .
, 4 (0,4 )
, 20 25 () ( ).
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.
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,
.
1557 . , ,
2 5 , 20 50 ,
60 120 , 12 .
61
.
,
,
.
.
,
, . , .
.
, (),
[1].
,
'
.. .
(. XVI 1- XVII .)
' ,
, .
1.
Miary rosyjskie
Miary rosyjskie system miar wprowadzony w Rosji ukazem carskim 11 padziernika 1835,
w Krlestwie Kongresowym w 1849. W Rosji obowizywa do wprowadzenia w 1918
systemu metrycznego (pud by uywany jako jednostka masy przy okrelaniu plonw zb
jeszcze w latach 30. XX w.)
Spis treci
62
1 Podstawowe jednostki
o 1.1 miary dugoci
o 1.2 rolne miary powierzchni
o 1.3 miary objtoci
1.3.1 cia sypkich
1.3.2 cieczy
o 1.4 miary masy
2 Zobacz te
3 Bibliografia
Podstawowe jednostki
miary dugoci
1 cal () = 0,0254 m
1 werszek () = 1 cala = 0,04445 m
1 stopa () = 6 6/7 werszka = 0,3048 m
1 arszyn (, miara podstawowa) = 28 cali = 16 werszkw = 2 1/3 stopy = 0,7112
m
1 se () = 3 arszyny = 2,134 m
1 wiorsta () = 500 sni = 1066,8 m
1 mila () = 7 wiorst = 7 467,6 m
1 se kwadratowy ( ) = 4,5522 m2
1 omina () = 800 sni kwadratowych = 3641,8 m2
1 dziesicina skarbowa (miara podstawowa) = 3 ominy = 10 925 m2
miary objtoci
cia sypkich
1 garniec (miara podstawowa) = 3,2798 l
1 czetwiertyk = 8 garncy = 26,238 l
1 omina = 4 czetwiertyki = 104,95 l
1 kad = 8 omin = 839,63 l
1 aszt = 4 kadzie = 3358 l
cieczy
1 sztof = 1,230 l
1 wiadro = 10 sztofw = 12,3 l
1 anker = 3 wiadra = 36,898 l
1 beczka = 13 1/3 ankera = 492 l
miary masy
1 ut = 0,0128 kg
1 funt (miara podstawowa) = 32 uty = 0,4095 kg
63
1 pud = 40 funtw = 16,38 kg
1 berkowiec = 10 pudw = 163,8 kg
Zobacz te
Systemy miar stosowane na ziemiach polskich
Bibliografia
Donald Fenna Jednostki miar, wiat Ksiki 2004, ISBN 83-7391-320-3
,
.
1835 : , , , ,
28 , 7 , ( )
[1][2]. ,
( )
4 1899 .
14 1918 ,
21 1925 [3].
: 1
0,711200 , 1 0,40951241 [4][5][6].
64
,
.
(1899),
.
; , , 1649 1 .
() 2,1336 , XIX
500 ; 656 875 .
1
2
3
o 3.1 ( )
o 3.2 ( )
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5
6
7
8
9 .
10
11
12
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, [7].
1 () = 1/15 7,42 .
1 (, ) = 500 1066,8 .
1 = 50 106,68 .
1 = 10 21,336 .
1 (, ) 248 (
).
1 () = 3 = 7 = 12 = 48 = 84 =
100 213,36 .
1 = 4 = 28 = 16 71,12 .
1 = 1/7 = 12 30,48 .[4]
1 ( , ) 2731
(
).
1 2223 (
).
65
1 (, , , , ) = 1/12 =
1/4 = 4 = 7 177,8 [8].
1 = 4 = 1/4 = 1/16 = 1,75 44,45 .
1 = 10 25,4 .
1 = 1/100 = 84 21,336 [8].
1 20 .
1 () 11 .
1 = 10 2,54 .
1 = 1/100 = 1/10 0,254 .
1
1200 1
2800 0,254 0,000 254
10 1
120 1
280 2,54 0,00254
84 7
100 3
100 21,336 0,021336
10 1
12 28
1
25,4 0,0254
I.
1,75 7
48 16
1
44,45 0,04445
4
7 7
12 1
4 177,8 0,1778
()
,
I
.
12 1 3
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7
(
,
).
16
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3
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7
500 3 500 1 500 1 066 800 1 066,8
7 24 500 10 500 7 467 600 7 467,6
,
. , 12
, 2 12 ,
196 .
66
1 . = 250 000 . 1,1381 .
1 = 2400 . = 10 925,4 1,0925 .
1 = 1/2 = 1 200 . 5462,7 = 0,54627 .
1 = 1/4 = 600 . 2731,35 = 0,273135 .
1 = 1/8 = 300 . 1365,675 0,137 .
1 . = 9 . = 49 . 4,55225 .
1 . = 256 . 0,505805 .
1 . 19,758 .
1 . = 144 . 0,092903 .
1 . = 100 . 0,00064516 .
1 . = 27 . = 343 . 9,7127
1 . = 4096 . = 21 952 . 359,7288
1 . = 5,3594 . 87,8244
1 . = 1728 . 28,3168
1 . = 1000 . 16,3871
1 . = 1/1000 . 16,3871
( )
1 = 2630 .
1 (, ) = 2 = 4 = 8 839,69 (= 14
229,32 ).
1 : 9 + 10 151,52 ; 6 + 5
100,33
1 , = 419,84 (= 7 = 114,66 ).
1 , ( ) = 2 () = 4
= 8 = 64 .
67
( 26,239 (1902 .)). (= 64 26,208 (1835 )).
1 13,12 .
1 6,56 .
1 , = = 18 = 12 3,2798 .
1 (- ) = 1 = 6 1,64 .
1 0,273 .
( )
1 = 40 491,976 (491,96 ).
1 = 2 ( 25 .).
1 = 4 = 10 = 1/40 12,29941 ( 1902 .).
1 () = 1 = 2,5 = 4 = 5
3,0748 .
1 = 1/4 = 12 .
1 () = 3 = 1/10 = 2 =
10 = 20 1,2299 (1,2285 ).
1 = 1/16 = 1/4 = 3 0,68; 0,77 ; 0,7687 .
1 () = 1/20 = 5 0,615; 0,60 .
1 = 3/40 ( 16 1744 ).
1 = 1/40 = 1/4 = 1/4 = 1/2 = 1/2
= 5 0,307475 .
1 0,273 .
1 = 1/50 245,98 .
1 = 1/100 = 2 122,99 .
1 = 1/200 61,5 .
1
200 0,0615
2 1
100 0,123
5 1
20 0,614962
68
1
16 0,7687
2 1
10 1,2299
4 5
1
4 3,0748
4 1 12,29941
40 40 491,976
()
()
1
9216 0,0444
96 1
96 4,2657
3 1
32 12,79726
32 1 409,5124 0,40951241[4][5]
40 40 16380,4964 16,380496
10 400 163,8
1 = 6 = 72 1179,36 .
1 = 12 196,56 .
1 = 10 = 400 ( , ) = 800
163,8 .
1 () 40,95 .
1 = 40 40 = 80 = 16
= 1280 = 16,3804964 .
1 8,19 .
1 = 10 4,095 .
1 = 5 = 1/16 1,022 .
1 0,511 .
1 , , ( ) = 1/40 = 2
= 4 = 32 = 96 = 9216 409,5 (1115
.).
1 = 0,40951241 [10].
1 = 2 = 48 = 1200 = 4800
204,8 .
1 102,4 .
1 = 3 = 288 12,79726 .
1 = 96 4,265754 .
1 = 25 ( XVIII .).
1 = 1/96 44,43494 .
XIII XVIII , :
1 = 1/25 171 .
69
1 = 1/4 43 .
()
,
1927 . ( , )
1 = 12 = 84 358,323 .
1 = 8 29,860 .
1 = 1/8 = 3 3,732 .
1 = 13 = 20 1,244 .
1 62,209 .
1 = 12 = 144
1 = 12
1 = 20 = 480
1 = 1/20 = 24
.
.
.
( ).
.
(: ).
(, . .).
.
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( , ). (,
).
.
, .
.
, (: ).
( ).
.
( ).
[ 358 ]
70
.
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1. 11. , , 7 .
. //
, X, : 1835 . . 1010-1011.
2.
3. (3-
).
4.
. . // . .
. 24- . .: , 1953. 64
. . 55.
. . . -
. . 155.
. . . .: . . 470.
: . 5 . . . / . . , . . ,
. . , . . . 4- . : . . -, 1997.
320 .: . . 117
8. / . . . . . :
, 1989. 352 . ISBN 5-7155-0218-7.
9. ( 23 2009)
10. 1899 0,40951241 , .
. . - .-. -,
1945. . 49.
, .:
o . . // . .
. 24-
. .: , 1953. 64 . . 55.
o . . . -
. . 155.
o . . . .: . . 470.
71
. . :
XIXIX .
. ., . . .
. . (X XII .)
. . (XII
XV .).
. . . .
. . : .
. . , ?
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. . .
. . I
.
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// : 86 . (82 .
4 .). ., 18901907.
. . XIXIX . .:
, 1975. 272 .
. . . .: , 1975.
175 .
. ., . . : .
2- . .: , 1975. 326 .
. . , .
.
. .: . . , 1906. 52 .
72
Miary staropolskie
Miary staropolskie inaczej miary warszawskie system miar Rzeczypospolitej
wprowadzony 6 grudnia 1764.
Nazwa miary staropolskie zostaa przyjta pniej, dla odrnienia od miar nowopolskich.
System wywodzi si ze stosowanych wczeniej miar i mia unifikowa miary w
Rzeczypospolitej. Z powodu stosowania nadal w wielu miejscach jednostek lokalnych i
niedokadnego okrelenia wielu nowych jednostek nie udao si przeprowadzi skutecznej
unifikacji.
Spis treci
1 Podstawowe jednostki
o 1.1 miary dugoci
1.1.1 handlowe
1.1.2 rolne i drogowe
o 1.2 rolne miary powierzchni (dwa systemy)
1.2.1 I. system
1.2.2 II. System
o 1.3 miary objtoci
1.3.1 cia sypkich
1.3.2 cieczy
o 1.4 miary masy
2 Zobacz te
3 Bibliografia
Podstawowe jednostki
miary dugoci
handlowe
1 cal (palec) = 0,0248 m
1 do = 3 cale = 0,0744 m
1 wier = 2 donie = 1/4 okcia (std nazwa) = 0,1489 m
1 sztych = 8 cali = 0,1985 m
1 stopa = 1,5 sztycha = 12 cali = 0,2978 m
1 okie (miara podstawowa) = 2 stopy = 0,5955 m
1 se = 3 okcie = 1,787 m
rolne i drogowe
1 okie = 0, 5955 m
73
1 krok geometryczny (miara podstawowa) = 3,75 okcia = 2,2333 m
1 prt = 2 kroki = 4,4665 m
1 laska = 2 prty = 8,933 m
1 sznur (sznur mierniczy) = 5 lasek = 44,665 m
1 staja = 3 sznury = ok. 134 m
I. system
1 kopanka = 19,95 m
1 laska kwadratowa = 4 kopanki = 79,8 m
1 kwadratowy prt wikszy = 2,5 laski kwadratowej = 199,5 m
1 wiertel = 18 kwadratowy prt wikszy = 3591 m
1 morga (miara podstawowa) = 1 2/3 wiertela = 5985 m
1 an frankoski = 43,2 morgi = 258 554 m
II. System
1 kopanka = 19,95 m
1 kwadratowy prt wikszy = 10 kopanek = 199,5 m
1 kwadratowy sznur mierniczy = 10 prtw kwadratowych = 1995 m
1 morga chemiska (miara podstawowa) = 3 sznury kwadratowe = 5985 m
1 wka chemiska = 30 morgw = 179 550 m
1 an krlewski (rewizorski) = 3 wki = 538 649 m
miary objtoci
cia sypkich
1 kwarta = 0,9422 l
1 garniec (miara podstawowa) = 4 kwarty = 3,7689 l
1 miarka (faska) = 4 garnce = 15,0756 l
1 wiertnia = 2 miarki = 30,15 l
1 pkorzec (korczyk) = 2 wiertnie = 60,30 l
1 korzec = 2 pkorce = 120,6 l
1 aszt = 30 korcy = 3618 l
cieczy
1 kwarta = 0,9422 l
1 garniec (miara podstawowa) = 4 kwarty = 3,77 l
1 konew = 5 garncy = 18,8445 l
1 beczka = 14,4 konwi = 271,36 l
miary masy
1 ut = 0,0127 kg
1 grzywna (marka) = 16 utw = 0,2026 kg
1 funt (miara podstawowa) = 2 grzywny = 0,4052 kg
1 kamie = 32 funty =12,976 kg
74
1 cetnar = 5 kamieni = 64,80kg
Zobacz te
Systemy miar stosowane na ziemiach polskich
Bibliografia
Donald Fenna Jednostki miar, wiat Ksiki 2004, ISBN 83-7391-320-3
O potrzebie ujednolicenia miar moe wiadczy fakt sporych rnic midzy wartociami
odpowiadajcymi tej samej jednostce (o tej samej nazwie) w rnych ukadach.
Naley podkreli, e na tym samym obszarze i w tym samym czasie mogy by stosowane
rne systemy miar.
miary austriackie
miary galicyjskie
miary gdaskie
miary krakowskie
miary lwowskie inna nazwa miar galicyjskich
miary nowopolskie
miary pruskie i niemieckie
miary rosyjskie
miary staropolskie
miary warszawskie inna nazwa miar staropolskich
miary wrocawskie
Spis treci
75
1 Miary i wagi w dawnej Polsce
2 Staropolskie jednostki rachuby
3 Staropolskie handlowe miary dugoci
4 Staropolskie rolne miary dugoci
5 Staropolskie grnicze miary dugoci
6 Staropolskie drogowe miary dugoci
7 Staropolskie rolne miary powierzchni
8 Staropolskie miary objtoci cia sypkich
9 Staropolskie miary objtoci pynw
10 Staropolskie miary masy
11 Tradycyjne miary papieru
12 Tradycyjne miary iloci tkanin
13 Inne miary staropolskie
14 Inne miary uywane w dawnej Polsce
15 Bibliografia
Prawo z 1420 r. stanowi: miary zboa, sukien i innych rzeczy ziemnych przez kmiecie do
targu woonych, przez wojewod na kady rok stanowione by maj.
76
Staropolskie jednostki rachuby
tuzin 12 sztuk
mendel 15, m. polski 16
sztyga 20
izba 40
kopa 60
wielka setka (dziesi tuzinw) 120
gros (tuzin tuzinw) 144
wielki tysic (dziesi grosw) 1440
wielki gros (tuzin grosw) 1728
77
Mila = 2 pmile = 4 wiermile = 8 stai = 7,5-8,5 km
1 an = 30 morgw geometrycznych;
1 morga geometryczna = 30 zagonw geometrycznych;
1 zagon geometryczny = 1000 stp geometrycznych;
1 stopa geometryczna = 3/4 okcia kwadratowego.
78
rnie w zalenoci od regionu i rodzaju pynu, np. beczka miodu ok. 48 l, beczka
piwa midzy 130 a 160 l, wina 130 160 l.
Pbeczka = 36 garncy = 144 kwarty = 576 kwaterek = 136,68 litra
Anta = wier beczki, w zalenoci od regionu od 35 do 90 litrw
Achtel = sma cz beczki
Barya ok. 70 litrw
Konew = 5 garncy = 20 kwart = 80 kwaterek = 18,845 litra
Garniec = 4 kwarty = 16 kwaterek = 3,7689 litra
Pgarniec = 2 kwarty = 8 kwaterek = 1,88445 litra
Kwarta = 4 kwaterki = 0,9422 litra
Kwaterka = 0,2356 litra
79
Wiorsta rosyjska miara odlegoci drogowej, stosowana te w Polsce pod zaborem
rosyjskim, 1/7 mili rosyjskiej, 42000 cali, ok. 1077 m, a po 1835 r. = 1066,78 m
Bibliografia
Zygmunt Gloger, 1900-1903,Encyklopedia Staropolska
Ireneusz Ihnatowicz, 1967, Vademecum do bada nad histori XIX i XX wieku, cz 1.
Sownik rzeczy i spraw polskich, 1934, oprac. Zofia de Bondy
Jednostki miary od XIX do XX wieku
Diverses Mesures Lineaires en usage en Europe et France
Spis treci
1 Podstawowe jednostki
o 1.1 miary dugoci
1.1.1 handlowe
1.1.2 drogowe i rolne
1.1.3 grnicze
o 1.2 rolne miary powierzchni
o 1.3 miary objtoci
1.3.1 cia sypkich
1.3.2 pynw
1.3.3 budowlane
o 1.4 miary masy
1.4.1 lata 1817-1858
1.4.2 lata 1858-1884
2 Zobacz te
3 Bibliografia
Podstawowe jednostki
miary dugoci
handlowe
1 linia = 0,00217916(6)... m
1 cal = 12 linii = 0,02615 m
1 stopa pruska = 12 cali = 0,3139 m
1 okie berliski (miara podstawowa) = 2 1/8 stopy = 0,6669 m
80
drogowe i rolne
grnicze
1 cal lachtrowy = 0,02615 m
1 achtel = 10 cali = 0,2615 m
1 se grniczy = 8 achteli = 2,092 m
miary objtoci
cia sypkich
1 kwarta berliska = 64 cale szecienne = 1,145 l
1 garniec berliski (miara podstawowa) = 3 kwarty = 3,435 l
1 wiertnia berliska = 4 garnce = 13,74 l
1 pruska stopa szecienna = 9 garncw 30,09 l
1 korzec berliski = 4 wiertnie = 54,961 l
1 beczka = 4 korce = 219,85 l
1 madrat = 3 beczki = 660 l
1 winspel = 2 madraty = 1319 l
81
1 aszt = 3 winspele = 3957 l
pynw
1 kwarta berliska = 1,145 l
1 anker = 30 kwart = 34,35 l
1 wiadro berliskie = 2 ankery = 68,7 l
1 om = 2 wiadra = 137,4 l
1 okseft = 1,5 oma = 206 l
budowlane
Schachtruthe - prostopadocian o wymiarach 1 prt x 1 prt x 1 stop = 144 stopy
szecienne = 4,45 m
miary masy
lata 1817-1858
1 ut = 0,01462 kg
1 funt (miara podstawowa) = 32 uty = 0,4677 kg
1 cetnar = 110 funtw = 51,45 kg
1 aszt okrtowy = 36 4/11 cetnara = 1870,8 kg
lata 1858-1884
1 ut = 0,0167 kg
1 funt = 30 utw = 0,5 kg
1 cetnar = 100 funtw = 50 kg
Zobacz te
Systemy miar stosowane na ziemiach polskich
Miary staropolskie - przegld historyczny
Bibliografia
Donald Fenna Jednostki miar, wiat Ksiki 2004, ISBN 83-7391-320-3
an (miara powierzchni)
Ten artyku dotyczy jednostki miary powierzchni. Zobacz te: inne znaczenia tego sowa.
an (ac. laneus, cs. ln, niem. Lahn lub Hube, w dialekcie szwabskim rwnie hueb, huebm,
hufe) dawna jednostka podziau pl wsplnoty w redniowiecznej Europie Zachodniej.
Jednostka ta suya pomiarom powierzchni i dugoci ziemi przeznaczonej pod zasiewy,
zgodnie z przywilejem nadanym osadnikowi przez gow panujc z przeznaczeniem do
82
uprawy. W Polsce i w Czechach od XIII wieku bya to jednostka miernicza dla okrelania
rozmiarw podstawy uposaenia chopa osadzonego na wsi na prawie niemieckim.
Spis treci
1 an w Krlestwie Polskim
o 1.1 an mniejszy
o 1.2 an wikszy
1.2.1 Miary wielkoci ana na ziemiach polskich
1.2.1.1 Miary w Piotrkowie w latach 80. XVIII wieku
1.2.1.2 System morgi dolnoaustriackiej
2 an w Krlestwie Czeskim 1268-1756
o 2.1 Miary powierzchni
o 2.2 Miary dugoci
3 an (huba) w Krlestwie Niemieckim
4 an (hoeve) w Krlestwie Holandii
5 Miejscowoci w Polsce z czonem an i Huby
6 an wedug F.Piekosiskiego
7 Zobacz te
8 Przypisy
an w Krlestwie Polskim
Od XIII wieku najbardziej rozpowszechnione w Rzeczypospolitej byy[3]:
an mniejszy
Morga chemiska (lub mrg chemiski), okrelona w 1233 r. przez Krzyakw w przywileju
chemiskim, uznana konstytucj (ustaw wedug wspczesnej nomenklatury) sejmu
konwokacyjnego 1764 r. za miar generaln w I Rzeczypospolitej, miaa wielko 0,5985 ha.
W roku 1818 (z moc od 1 stycznia 1819 r.) w Krlestwie tzw. Kongresowym zmniejszono
wielko morgi (w przeliczeniu do 0,5598 ha) i wprowadzono jako jedn z urzdowych miar
nowopolskich. Wtedy te przyjo si okrelenie dla wielkoci miar obowizujcych w I
Rzeczypospolitej miary staropolskie.
83
Naley pamita podajc przeliczniki, e morga chemiska inn wielko miaa w wiekach
od XIII do pocztkw XIX, za inn w XIX i to tylko w Krlestwie Kongresowym, tym
bardziej, e powszechnie kojarzy si dzisiaj morg wycznie z powierzchni ok. 0,56 ha.
Tak wic:
an wikszy
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Miary powierzchni w Maopolsce midzy 1791 a rokiem 1876 w oparciu o system morgi
dolnoaustriackiej, 1 morg frankoski = 1 morg dolnoaustriacki, 1 an = 48 morg 24,2
hektara
j.m. Miar Sni wiedeskich okci wiedeskich metrw
1 morga (niem. 1 Joch) 3 1600,00 6439,0200 5754,64
1 miara 533,33 2146,3400 1918,00
1 se wiedeski 4,0237 3,60
1 okie wiedeski 0,90
Miary powierzchni
1 an krlewski ln
(12 kop zagonu, kop zhon) = 27,9452 ha
krlovsk
1 an ksicy ln knsk (11 kop zagonu) = 25,6164 ha (~48 morg, po czesku: jiter)
1 an paski ln pansk (10 kop zagonu) = 23,2876 ha
1 an wiejski ln selsk (8 kop zagonu) = 18,6301 ha
18,3001649 ha (~1 an chemiski, ~30 morg, ~68 pruskich
1 an ziemski ln zemsk
morg)
7,6597 ha
1 an niemiecki ln nmeck
6,0752 ha (Frankfurt nad Menem), 30 morg = 5,531 ha (Fulda)
W jzyku czeskim jest nazwa chopa, posiadajcego an i jego uamek: lnk, pllnk.
Miary dugoci
1 ln = 7471,8 m
85
60752,40 m (Frankfurt nad Menem)
1 an meklemburski 13,007 ha
1 an 30 morg = 5,531 ha (Fulda)
1 an warmiski 17,3387 ha (Prusy, ~67 pruskich morg)
15,648 ha (Prusy Wschodnie 1720)
1 an oleski
(od 1813 oficjalnie hektar i ar)
Gburzy (Grobauer) 2 any (huby)
Chop Bauer, Huber (Hueber, Huemer) 1 an
Pchopek ana
Karczmarz < ana,
Kmie (Viertelbauer) ana
Zagrodnik (Knecht, Knappe) np. grnik > ana
an wedug F.Piekosiskiego
Gruntown rozpraw o anach kmiecych podaje Franciszek Piekosiski w rozprawie "O
anach w Polsce wiekw rednich" Krakw, 1887 r.- publikacja dostpna w formie
elektronicznej w Centralnej Bibliotece Rolniczej im. M. Oczapowskiego[4]. Autor dochodzi w
niej do przekonania cyt."e znane byy wwczas dwa tylko typowe any, a mianowicie:
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an krlewski sprawdzony, majcy okoo 85 morgw, przedstawia rol wjtowsk lub
soeck, zoon z dwch wielkich anw frankoskich, wreszcie an krlewski
hybernowy, majcy okoo 64 morgw, mg by albo rol wjtowsko-soeck, liczc
1 anu frankoskiego lub 2 any redzkie.
Krl, udzielajc przywilej wjtowi do zaoenia nowej wsi, dawa mu rol kilkakrotnie
wiksz ni innym kmieciom czyli 34 any zwyke, i w tem ley przyczyna obszaru anu
krlewskiego lub wjtowskiego"[4]
Zobacz te
piechota anowa
wie leno-anowa
Systemy miar stosowane na ziemiach polskich
pozaukadowe jednostki miary
ukad SI
Przypisy
1.
87