Gabinetto Armonico
Gabinetto Armonico
Gabinetto Armonico
K
ex psal.cl. aj
K
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late eum in sono Tubcemy^
eum in Ibfalterio et (ytharcl
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tau da te eum in Tympano et eh oro >
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GABINETTO
ARMONICO
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GABINETTO
ARMONICO
Pieno d' IJìromenti onori f
INDICATI, E SPIEGATI
DAL PADRE
FILIPPO BON ANNI
Della Compagnia di Giesù
OFFERTO
AL SANTO RE
DAVID.
IN ROMA M.DCC.XXII.
Nella Stamperia di Giorgio Placho, Intagliatore , e Gettatore
de’ Caratteri a S. Marco . Con licenza de' Superiori ,
*
. —
Imprimatur T
lMAiaMI«a^iwi«Hk< ^rr —— tr-
.
recognoverint, &
in luccni edi pofle probaverint :fa-
cultatcni facimus, uttypis mandetur; fi iis, ad quos
pertinet ita videbitur; cujus rei gratia has Litteras
mann noftra fubfcriptas ,
& ligillo noftro mnnitas
dedimus . Romae 6. Augufti 1721-.
A Vendo
io infrafcritto per commifsione datami dal Ritto Pa
dre Maeftro Gregorio Sederi Mro delSac. Pai. Apostolico
riveduta la prefente Opera del Molto R. Padre Filippo
Bonanni , e non (blamente ritrovatala efènte da ogni eccezzione
in materia di Dcgma Catr. e di Coftumi , mà ripiena di fcelda
erudizione per illuftrare ancora la Sacra Storia , la giudico de-
gnilsima d’ imprefsione al pari di tante altre Opere , ricevute
dal pubblico con applaufò , dàce in luce dal medefimo Autore,
In fede di che ho fcritta , c fottoferitta la prefente di mano pro-
pria quello d\ 25. Qiugno 1721. in Roma.
rance/cc Bianchini f .
•
» > t'.
. \
imprimatur .
INDICE
DELLI CAPI
JP Roemio. pag. i. CAPO VII.
CAPO I. Delli Suoni ulàti nella Naviga
Della Varietà degl’ IPtromenti /.io ne . 24
Muficali ufati nel Tempio , CAPO Vili.
e difficoltà nel poterli defcri- DelCanto tifato nelli Conviti. 25
vere .
pag. 9
CAPO IX.
CAPO IL Del Suono, e Mufica ufata nelli
Si accenna la Varietà d’altri Stro- Funerali. 2g
menti,e la difficoltà nel poterli
delcriveEe. 14 CAPO X.
Del Suono ulàto nella Guef-
CAPO III. ra.
33
Divifione degl’Iftromcnti . 1 CAPO XI. .
IN-
INDICE
Degl' IJìromenti fmorì perii Fiato .
L X I I.
I I. XIII. . *
I I I. X I V.
Sonatore di Tromba prefo dal Corno Turchefco diverto 57
Campidoglio 48
X V.
I V. Tromba Cinete . 57
Tromba doppia 49
XVI.
V. Corno da Caccia . 5*
Tromba (pezzata 49
XVII.
V I. Corno raddoppiato . 5S
Tromba dritta (pezzata 5i
XVIII.
V I I. Buccina Marina . 59*
Tromba curva. 5 1
X I x.
Vili. Flauto 60
Altra piegata antica 53
X.X
Flauto raddoppiato 6$
I x.
Trombam Perfiana. 53
XXI.
Flauto Traveriìer 64
X.
Tromba del Madurò .
53
XXII.
Ciutolo Paftoralc . 65
X I.
Lituo-antico XXIII-
54
. .. . . .
XXIII. XXXIV.
Oboè . 67 Organo portatile . Si
XXVI. XXXVI.
Serpentone .
70 Tromba Marina 82
XXVII. XXXVII.
Zampogna . 71 Corno di AldTandro .
84
XXVIII. XXXVIII.
Fifchi 5 e Zampogne diverte. 72 Trombetta di Canna S5
XXIX. XXXIX.
Fifchi divcrfi 72 Ciufolo del Villano 85
-
XXX. X L.
Piva .
73 Tromba di Zueca 86
XXXI. , V
Mufetta .
75 X I. I.
XXXII. Suono della Brocca . 86
Organo »
76
XXXIII. XL I I.
Organo delli Signori VeroIpi.8o Suono del Pettine. 86
CLAS-
CLASSE SECONDA
Degl* JJìromenti Sonori .
Er la Tcnfione . 88 L I V.
Chitarrino 100
XLI I I. L V.
Cembalo 89
Colafcione. 100
X L I V.
LV I.
X L V.
Spinetta. 9* Violone 10i
X L V I. LV III.
^Tiorba 91
xLvir. Accordo 102
Arcileuto 92 LIX.
Cetera Tcdefca. 97
Monocordo. 103
L I.
LXII.
Chitarra Spagnuola 97
Tromba Marina .
*03
L I I.
Lira di Apollo 98 LX 1 1 .
CLASSE TERZA
Degl' ìjlr omenti fononi per
la PercuJJtone
LXXII. LXXV1 .
^ ^
JL Impano 1 1 Tamburro 5
degl Africani. 117
LXX IV. L X X I X.
.Tamburro Militar*. li 5 Tamburro Perdano. $18
LXXV. LXXX.
Timballo .
1 1 Tubo Timpanite . j ip
L X X V I. LX XXI.
Timballo Turchefcho
11 7 Tamburro Cinefè . 119
LXXXII.
LXXXII. XCIII.
LXXXIII. XCIV.
LXXXIV. XCV. •
Sidro . 421
LXXXV. Gnacchare dclli Turchi.
Crotalo l2 l XCVL
LXXXVI.
Iftromenti Fanciulefcht 132
Cembalo antico 1 24
-
XCVII.
LXXXVIL
Spada pendere 133
'Altri Cembali » 125
XCVIII.
LXXXVIH. 4 4 * 4
Zilorgano . *33
Cembalo degrArmeni,' 126
XCIX.
; LXXXIX. -
Iflromento di Batàm
•
r . X C I. r 1
CII.
XCIL •
* 1
Altro diverfo •
cui. cxnr.
CIV. CXIV.
•
Matracca. *50
t
C V. RuotuFiamenga *5Q
evi. Bacioccolo. *5 *r
Organo di Campane 8
43 CXVII.
PROEMIO-
Er Gabinetto armonico, altro non intendo fignifi-
care che una Camera contigua all’ erudito Mufeo
del Collegio Romano , in cui fono collocati divertii.
Iflrumenti (onori, dall’armonia delli quali, non
(blamente l’orecchio ne trahe il fuo diletto, ma può
la mente reftare erudita, riflettendo alle propor-
zioni delle note, colle quali fi compone Mufi-
la
ca che nelle feienze matematiche,
, fé non tiene il primo luogo,
aniun’ altra è inferiore.
In elio vede collocata nella facciata anteriore una
dunque fi
Percoflo
colpi
il
una ben’
ferro fopra l’ Incudine con i loro M artelli , ne ri (ulta
.
intefà Armonia , che olfervata già , tanto dilettò
I ittagora allorché come fcrilse il P. Daniele Bartoli nel libro pri-
, ,
mo capo 2. della Ricreazione del Savio cercata in damo fin colà fo-
,
A pra
2 $<+
pra i Cieli la mifura de’ numeri produciteli delle proporzioni armo*
niche , un dì finalmente le la trovò contata , e divifà in sù l’ Incu-
dine di un Fabro; perciocché offervato il rifonderli , che face-
vano a note di perfcttifsima confonanza tré , che battevano un
ferro: ne potè in bilancia li Martelli, e trovò concordìam vocis lego
ponderum provenire , come fcrilfe Macrobio nel libro 2. cap. i. del
fogno di Scipione n .
«ad 3
l’Iflromento uc-
fuonate , e nel fine di ciafcuna toglie dalla bocca ,
eum
t
+>è 5
/» Cytnbali: bene fonantìbu: ;
con tale accompagnamen-
che fé
cap. ij. delli Giudici fi racconta aver fatto il fimilc Debora don-
na infigne con altri molti , animati dallo Spirito Divino nella
Sagra Scrittura riferiti
Tra turti dopo Mosè principale fu David, ficcome fegui a
dire Rabano nel cap. 48. Pfallere ufum effe pojl Adoyfen David
Propbetam in magno Myfieri0 prodit Ecclefia ; hìc enim in pueritia
in hoc
8
in hoc munuc a Domino fpccialiter clettue , $ Cemtorum Principe ,
Pfalmorumque Thcfaurus efe proweruit ; Che perciò il S. Profeta ,
come riferì Giufeppe Ebreo nellib. 7. cap. io. dell’ antichità giudai-
che , perfeflue jam bellie ac periculie , 0* in alti(finta paci degene vario
'
concludere-, che apprelfo gl’ Ebrei molti furono gl’ Idromenti mu-
ficali , delli quali , o fe n’ è perduta allatto la forma , ò è fiata va-
riata in modo, che fi rende impofsibile la ricognizione s c defini-
zione di efsi, come meglio nel progreffo fi vedrà.
CÀ-
. d
+>è 9 ^
CAPO PRIMO.
Della Varietà degl IJlromenti Mnjìcali
’
fnoratur David
( dice egli con parole tradotte dal Tefto Ebreo )
trigìnta fex Injìirumcntorum pulfandorum notitiam
habuiffe . Altri
$ic riferifeono *2. nel genere d’ Iftromenti battuti > e Sandias fo-
B .. pra
«té io H+
pra Daniele, ne numerò 3 6. Il trattato Aruchin Talmudico neri-
fenice 34., e fpecifìcandone alcuno , la prima Clade di eli} detta
Neghinoth , comprende griftromenti di corde deferita colle fe-
guenti parole. Schihe haggihorim fuerunt In/ìrumenta lignea longa>
Ò ratunda , (J Jubtus ea multa for amina , tribus fidi bus conjiabant
ex intejììnìs Anìmdlium , (fi cum nellent fonare ea> radebant Jìdes cum
arcu compatto ex pilìscauda equina fortiter afrittis in greco dìcitur
Trichordon in latino Trifidium .
Jnfirumenta nero Neghinoth fuerunt Pfialterium , Nablium Cy-
ihara , quod idem eft Afiur , Navel , Kinnor , Mighufi Mìnnìm .
Quali poi fodero quelli , non è cofa facile a determinarli* mentre
non fi fpiegano più chiaramente. Se fi parla del folo Salterio ufa-
to da Davidnon fi trova bene (piegato da alcuno , anzi molti
,
infarti i (fi cum percutitur tabula , globuli illi tum interfe , tum càm
tabula fonum edunt clarijjimum
Magraphe Temici era un’altro Iflromento , con cui erano chia-
mati Popoli al Tempio , ficcome li Sacerdoti , e li Leviti , ma niu-
li
'
-i
5
^ Rè David
Aveva ap prefa tale Idea Salomone dal Tuo Padre ,
Furono quelli fàgri , e armoniofi riti offervatì dal pio Vele avo
Trevirenfe Amalario Fortunato nel libro $. cap. 3. , ove fcrifTe :
Cantorum ardinem fufcepimm ex Davidica inflit ut ione , quando repor-
tandaerat Arca Domini de Domo Qbededom in Civitate Davidqpoi-
chè pracepit David ^ ut -ver ha dierum narrant , confi t nere Levita s de
Fr atribus finis cantora in Organi s Mnficorum , conflit uerunt Levita
Eman , Afaph , Et bau , ut concreparent in Cymbalis aneis , pofl
relì qua Afaph autem , ut in Cymbalis perfonaret Bonanim vero , .
fuis de filiis Caatb , Eman , Cantar filius J a bel filli Samuel , filli
Eleana afilli Maatb afilli Mafai\ filii Jobel , filli Azaritc y filli Sop bo-
ni ce , filii Tbahat , filli Afir -, filli Abihafapb afilli Thare , filli Soar,
filli Coath , filii Levi , filii Ifirael lo fratres ejus , quiflabant à dextris
ejus
In quella narrativa fi vedono diflribuiti in Cori li Mnfici elet-
ti dal Rè David , del quale S. Agoflino lib. de Civit. Dei cap.
14.
feri Ile Brut autem David in canticis eruditus , qui harmoniam mufì-
:
CA-
14 ffr
CAPO II.
O Ltre
quali
lì già accennati Iftromenrì ufàti dagfAntichi Ebrei
non fi poffiono con certezza defcrivere ; altri molti fé ne
poflono riferire ulati da diverfe Nazioui , alle quali tutte fìi
, li
«•)£ 1
CAPO III.
Vhijìone degl' IJìr omenti
Jonori.
L \ T Onèqui daelfaminare la elfendo quello
qualità del Tuono ,
Docem . &c.
CA-
t . s . s
#
<Js 17
CAPO IV.
Dell'ufo degl' Ulromentì Mupcalì
nellì Sagrificj, e Ve{le
degl’ Antichi
|
v
Mufica, ed
C Tim~
+>d 1 8
Tìmpana curri[libito non apparentici ranci
ObFlupuere Jouli , fi adunco tibia carmi
Tinnulaque arra Jcnant fic.
Tibi-
, s ,
-)é 1 9 V**
Tìbìcines Romani ,
(pai Sacri .
Munìs perpctuus , (y
Vbius Tìrunnus F
H. C. DD..
Nelle quali Infcrizioni fono (pecialmente da confiderarfi le lettere
S. P. P. S. , che vengono {piegate da una di effe , cioè Sacris
Publìcis Praffo funi ; mentre quando fi dovevano celebrare liSa-
grifitii erano come principali Miniftri di efsi intimati ad afsiftere , e
ìubito vi andavano con li loro Ifir omenti , per accompagnarli con
gratifsime Sinfonie, che perciò erano chiamati Templorum Tìbici-
nes , come fi legge appreffo Finnico cap.. 7. del lib. 4. overo Tibicincs
Sacrorum , come fi legge appreffo Gellio lib. 1 cap. 12. .
CAPO Y.
Trionfi celebrati col fiuono.
On pompa
C
le
non minore folevano celcbrarfi le fede l'nflituitfc
in onore degl’ Uomini , quando quelli dovevano ricevere
corone reali , e compatire in pubblico trionfanti , Coftume
praticato fino dall’anno 5020. dopo la Creazione del Mondo,
in cui Salomone fù creato Rè cl’Iffaele, fecondo il computo di
Saliano; le fi legge il Capo primo del libro Terzo delli Rè, fi
+>d 21 P&
Regem flantem fuper Tribunal juxta morem , &
Cattimi 9 V
vìdit
Tuba s propè eum , oymcmque Populum Terra Ut
antem , (J canen-
tem tubis . . „ . _ r r
bene in tutte le relazioni di tali fede fi fa
menzione di
E fe
,
quaji quoti di etri umphare t
p racinerejibi tìbiamjufjìt , .
CAPO VI.
Della Mujica nellì pubblici
Giuochi, e Fede.
C He
primo de Legibus
fi Mufica particolarmente con il Tuono di varj
ufaffe la
Iiiromenti nelle pubbliche Fede, lo riferì Cicerone nel libro
, ove afferma edere prefcrittatale ufanza da legge
particolare a tutti comm ime : Jam ludi publici , cùmfini ( dice egli )
Cavea circufque divi/ corporum concertationcr , cur/u , (o pugillatione
lutti adone curriculifq uè equorum , ufque ad certam vittoriani circo
,
od 23
inde ubi Clara dedìtfonitum tuba finì bus omnes ,
Haud moraprofilvm/uh ferit libera clamor
Nauticus Cic*
Coflume ritenuto fino alla nofira età , come fi vede nelli giorni
: Petti vi, nel li quali fi con il corfo li Cavalli,e altri Animali
elercitano
Nè [blamente per tal fegno fi ufavono le Trombe , ma in tutto
il tempo delli giuochi, durava il Tuono fi di effe , come di altri Iflro-
1
per li giuochi conia voce delle Tiombe , al coflume prima prattica-
to di darlo con gettarfi una lalvietta, ò fimile tela da un luogo emi-
nente del Teatro, come fi riferifee da Paufania, lib. 2. Eliac. citato
: dal Bulengero cap. 26. de Circo , ufanza dice Caffiodoro nel libr. 3.
; varior. proceduta da Nerone , il quale mentre definava nella parte
fuperiore del Teatro, volendo dare il legno per li giuochi ,
gettò da una Feneftra una falvietta Mappa (dice ) Signum dat
:
'
gnavono che perciò (dice egli) Itti modi Tibiarum , fabule inge- $
nium temperabantur , ufque adeo ut a udì ti s Ti biis Popolus feiret , qua
fabula dandaefet. La della utenza li pratticò nelli balli, la Ideila,
nelli geli! degl’ Iftrioni , onde li /peccatori fi ricreavano noumeno
nel vedere ,
che nel udire
CAPO VII.
**•
25 ^
Schederò de Re Navali , ove otter-
CUfie uti ville dicebat ; Si legga lo
Antichi nella Navigazio-
rò varii modi, ed ufi del canto appretto gl’
trasferirci dall agitazione del
ne. Qui baderà averli accennati per
li conviti
Mire alle Sale, ove con quiete folevano celebrarli
CAPO Vili.
‘
TL TE con cui gl’Antichi Romani Imbandivano le cene ,
1 ludo ,
i
X\
fcriffe Macrob io lib.g. Satur. cap. 1 6. una
principale vani-
^antiquari non licet difiohcrc , fed Gytharedis folis utendum efì , ut lu-
i| Elum, & funebrem complorationem è cantileni s fummoveant , canentes
bene nominata, quaque hominibus epulantìbus accomodata funt .
'>
27 ^
Di tutto ciò teftimonio fedele fono li marmi antichi, nel li quali
fi vedono li Suonatori d’Illromcntt diverfi,e coronati. Tale è quello
efpoflo dal Ferrari de Re pag. 92* da Gio: Battilla
veftiaria part. 1.
Myroth. primo cap. 33. , e l’altro del Ferrari part. 1 pag. 188. ficco-
.
età ,
mentre Mare , e in Terra li fioghono Tuonare le Trombe 5
e in
ed altri Iftromeati nel tempo in cui,ò pranzano, ò cenano li Supremi
e Signori di qualità
Era creiamo a tal legno quello collume, che trionfava selli
; Conviti Tinverecondia , mentre, come riferifce il Demllero nelle
note fopra Rofino pag. 524. coll’autorità di Microbio nel lècondo
de’Saturnali 'Non modo puerì procacioree hifce adhibitì oflciìe 3 cioè
:
nel canto, e nel fervire li Convitati : Sedppj pucllai , nec defilit^quì pfal-
triamintromitti petcret , utpuella exinduftria fitpr* naturarti mollior
canora didee dì ne , (q /aiutati onte lubrica exerceret illecebrie piallofo-
phantee ; Non fi contentavano di palcere il gallo con fi cibi , e Tudi-
to con tè MuBca , ma fò disfacevano *gVocchi co n oggetti invere-
condi, ed incitativi alTincontinenza ; Fu. delcritto quello detellabi-
lc abulo dilfutèmente da Filone Ebreo nel libro de vita contempla-
tiva, tradotto in latino da Pietro Ciacconio come lègue, fi beveva in
Calici d’oro : Minifranti bui formofu m ancìpiti , non tam adprecfene
Tninìjlcrìum qucejìtie , quam ad exhilarandoi afpeclu Conni varum oculos .
CAPO IX.
Del Suono , e Mujìca nfata
nelli Funerali.
N
mà
On è feenà in Terra F allegrezza , e fa cra-
in cui trionfi
pula, che finalmente non fi trafmuti in Teatro di mefiizia,
e di pianto Tale apparare cagiona la molte 3. tutti communc ,
fe
.
+>è 29
Cadavere, e con il canto , come
Si recitavano quelli prclentc il
lì accenna nel cap.g 2. di Ezechiele con le parole Fili hominìs cane 0fe.
1 capo primo del libro 2. delli Rè , ove fi dice Planxit autem David :
,
mim 1 18. dice Notandum autem quòd tempore luBus ad lyramca
re non ifuerìt
quìa Infirumentum erat Apollini confecratum 0*
,
*J. ,
catupi. Peau enim aliaque carmina
exhitarantia adlyram caneb anturi
uù
-té 30 ?<+
uti Franciicus Rous
Archasolog. Attic. lib. 5. cap. 25.
Mà
ciò non dTer vero univerfalmcnte fcritte
, ilKirchmanno
cap. 1, de funeribus Rom. con apportare varie
autorità in con-
trario, poiché Seneca parlando del Funerale di
Claudio dice , che
erat omnium formoffsìmum Claudìi funus ut fcires
, Deum eferri .
Tibicinum , Cornìcinum , omnifque generis Sonatorum tanta
turba
tantus contentar , ut Claudi us audire pojìet .
Lo Fello Autore afferma , che celebrandoli con pompa mol-
to difpendiofa li Funerali , fecero legge li Decemuiri in cui co-, ,
me Cicerone nel fecondo de Leeibus
riferilce
6 , fi 1prelcriveva il
numero di foli dieci Suonatori .
A tuttociò allufe Ovidio nel libro 6. delli Falli
E
con raggtone fù fatta quella riforma, mentre li Funerali,
non erano meno dilpendiofi delle Nozze', e delle Felle Teatrali.
Ne IcrifFe lòpra di ciò un’intiero trattato il Kirchmanni. A noi bar
ilerà riflettere acì&, che lì rifcri/ce nei libro 2, delli Rè nel ca-
po 3. cioè , che il Funerale di Abner fù con tal pompa celebrato,
che lo fleffo Rè David l’accompagnò Cosi Marco Imperadore
( come racconta Capitolino ) accompagnò Lucio Vero defonto
lino a Capua , con cui certamente fù il lèguito della Corte Im-
periale , e la pompa a quella condecente Nè folamente fù co-
.
+)è
gl
91 r0 ant
P/almi aurata Te mplor um tetta reboantia in fablìrr.ìore quan-
Ii tiebat Alleluja.C&ò poi iL iuono delle Tibie , ò Flauti nelli Fu-
nerali delli Criftiani, e fucccdè il Tuono delle Campane, mà di
ciò non è quello luogo da trattarne.
Rimane però Telarne non meno currofò , che intrigato lo-
pra la qualità degl’ Idromenti ulàtì nelli Funerali degl’ Antichi ;
i poiché è gran controverlìa tra li Scrittori circa -elsi : Alcuni af-
fermano che fi adoperavano li Flauti, altri le Trombe,; fonda-
no li primi la Ior’ opinione fopra le parole di S. Matteo al nono,
f
ove fi dice , che il Salvatore cum vidi et Tibicine: , avertendo il
Sopranis a carte 495. edere differenza trà Tibicine : , Tubicines , $
poiché li primi fono Suonatori di Flauti li fecondi di Trombe %
alla quale riflelsione foggiunge, che nelli Funerali delli Giovani
lì adoperavano li Flauti , come fcrilfc Lattanzio Interprete di
Statio lib. 6. Jubet reltgio , ut majoribu: mortai: tuba , minori
bus tibia caneretur ; Onde Stazio „
Tibia cui tenero: fuctum de ducere mane:.
Che perciò parla delli Tibicini nella morte della Figliuola
fi
per lipaefiove erano ufate, ò per il fuono vario refb dalla figu-
ra, ò dalla materia di cui erano fabricati
Il Kirchmmni afferma nel libro 2. cap. 5. che le Tibie ufà-
Ventoribus. Sedulio con altri nel libro?, afferma 5 che tal Co-
fiume
.
S tura allegri,
dove che nelli Funerali è bifogno di cercare follie-
vo al dolore ; come affermò il Miureto. Che perciò forfè Tine—
i
no figlio di Ercole, fecondo il racconto di Higino cap. 174. fe-
ce una legge , in cui fi commandava , -che quando era morto
qualcuno, fi fuonarte ama concha bucata, e con quella fi chia-
snalfe il Popolo al Funerale Macrobio però nel Iib. 2. in fomn.
.
CAPO
I
X.
Del fuono tifato nella
Guerra
Ino dall’anno dopo la Creatione del Mondo 1530. prima che
1S Troja forte edificata dal Rè Dardano, furono in ufo le Trom-
be per la Guerra , e ciò per commandamento fatto da Dio a
Moisè , poiché fi legge nel capo io. delli Numeri , che parlando
a Moisè dirte Si exierith ad Bellum de Terra veflra contra hcfles
:
y
qui dimicant adverfiis ws clange li ululantibus tubis igc. e circa 50.
anni dopo Moisè, regnando Giofuè , come fupremo Giudice del
Popolo Ebreo , e volendo Iddio dargli il porterto della Città
di Gi eri co , gli commandò , che facerte fuonare tutte le Trombe
nel girare le Squadre armate attorno le mura di erta, e fenza al-
cun fatto di armi, dice il Sagro Tefto, che le mura a quel fuo-
no illi cò corruerunt .
Mà
quanto è certo , che Ti ulattc il Tuono nella Guerra
tanto e incerta la qualità degl’Iftromenti adoperati oltre le Trom-
be L’erudito Galparo Bartolini nel Tuo trattato de’Tibiis nel ca-
.
+>è 35
i
venzione fù Autore Licurgo, volendo , che li Spartani andaffe-
i ro con tripudio e allegrezza contro gl’ Inimici : Parimenti fi hà
'da Bellonio lib. 3. cap. 13. che li Turchi ufavano nelle Guerre
un concerto di l?lauti e di Timpani
Non
fù però tale ufànza comune a tutti poiché attefla
Lipfio nel capo io. del libro 4» de re militari , che trà tutti gl*
Iltromenti da fuono , tenne il primo luogo in Guerra la B ucci-
na , e defcrivendola dice , che era un quafi circolo di bronzo
da cui fi rendeva un gran fuono ; Quella a fuo luogo farà più
chiaramente defcritta, per ora balli il fàpere , che tal’ Illromento
era dedicato aMarte,poiche communemente fi adoperava in Guerra.
Ne folamente quello Illromento fù adoperato in Guerra,
per rilvegliare con elfo li Spiriti delli Combattenti , ma come
averti 1’ erudito Abate Fabretti de Columna Trajani pag. 202.
riferifce Vegetio nel libro 3. cap. 5. elferfi ufati tré principali
Iltromenti , cioè la Tromba, il Corno , e la Buccina Tibici- .
'
nes effe > qui Tuba , Cornicine: , qui are curvo , Buccinatores , qui
Buccina committere pralìum folent . La Tromba era quella , che
, qua in femetìpfam areo circulo flettitur , il
diretta ett, la Buccina
corno , quod ex Vris agrcflibus argento nexum , li quali Iltromenti
come notò Io Steucchio, fòpra il detto di Vegetio fpelTe volte fi
confondono dalli Scrittori , e il lopra detto Fabretti avverti, che
liCorni, li quali ora fono formati di Bronzo, anticamente era-
no Corni di Bufalo , e che nelle Squadre delli Soldati a piedi fi
ufavano li Corni , e in quelle delli Soldati a Cavallo le Trom-
be , e anche il Lituo , di cui efpolè la figura a carte 204. prelà
dalla baie della Collonna Trajana .
Ex Collegio
lituìnum , iB Cornìcinum .
£ 2 CA-
36
CAPO XI.
Si pondera il Canto
EcclefiaBico nello
Stato della Legge Cri/liana .
N E (blamente forono
con li
molte azziont dalli Gentili
canti, e li
celebrate
mà anche dalli Criftiani, e chi
Tuoni,
volefìe porre in dubbio il canto nelle Chiefè , impugnai
rebbe il canto Angelico , del quale dille S. Luca cap.. 2.. 1 3 .
72. riflette, che Hymni laudes fant Dei cum cantico Hymnf can- -,
dem ,
0* Dei
canticum . , 0
Da quello elcmpio ammaeflrati li primi Crifliani, comincia-
rono a cantare li Salmi, e gl’ Inni in lode del Creatore, e per
decreto di Sant’ Ignazio Vefcovo di Antiochia Coetaneo degli
Apoftoli fù aabilito il canto nella Chiefa dopo che, come rac-
conta Socrate nel libro. 9. cap. 8. dell’ Ifloria Ecclefiaflica rife-
rito dal Baronio nell’Anno 60. vidde gl Angeli divifi in due Co-
ri , che cantavano le lodi a Dio: lgnatius Antiochi qu# efl in
Syria , tertius il Tetro Apoflolo Bpifcopus , qui Apoflolis ipfis muli uni
verfatus e tt , vifonew vidit Angelorum S. Tnnitatem hymnis alterna
vece decantatis , collaudantium , formam canendi in ea vijìotte .
*!>è 37 &&
lus Eccleliis recepiti efl . Coftume poi praticato negl’ anni fu (Te-
gnenti , e Tempre inculcato dalli Santi Legislatori Cum convenc- .
ritti ( difle S. Paolo cap. 14. alli Corinti ) quifque veflrum Pfalmum
habeat nel 5. a gFEfefi Implemini Spiritu Sanalo , loquentes
.
;
gi Linfe ftimoli al cauto delle lodi divine con dire Sonent inter
J duos Pfalmi , ìpp hymni , io mutuo provacene , quìi melius Deo fuo
cantet , talia Chnfus videns , ip) audiens gaudet Filone de vita .
^
riferì
v
t
*>£ 8
p
Bpifcopl , fola jujfione
Prccsbytcri ofiìcium fufiipere cantanti , ticcntc
fibi Presbytcro vide , ut quod ore cantar corde creda: , quod ere-
operìbus comprobes . L’ offizio di tale cantore fi delcrive da
S. indoro de divin. offic. cap. 12. ove è da offervarfi , che
gl’antichi avanti di cantare , dice il Santo, ci bit abFlinebant ,
CAPO XII.
Si accenna la diverjita della Miifica»
eJì efamina qual forte con-
venga nelle Chiefe .
Q
fia la
diffulàmente ne (enfierò, e ne compilarono un’erudito di-
^ feorfo il Macri nel fuo Hicrolexico alla parola Cantus , e
dopo lui l’infigne Cantore Canonico Andrea Adamo da Bolfena
nella prefazione Iftorica alle fue olfervazioni , per regolare bene
la Cappella Pontificia ; Onde a noi batterà accennare ridurfi la
Mufica a due Claflì , cioè il canto piano , e organico detto an-
che figurato
Si cerca dunque dal P. Suarez nel Tomo
de Relig. lib. 4., 2.
Dottore S. Tomaio nella 2.2. quell. 83. artic. 12. fondato nella
eftravagante di Papa Giovanni XXII. cap. unico de vita, ed one-
il Na-
llate Ciericorum ; in cui lo proibì. Dell’ittefla opinione fù
varro in Enchirid. cap. 1 6. num-33.e nel num. 32. affermò, che
pecchino li Cantori, li quali nella metta, e Offrii Sagri canta-
. s
•*>è
39 ...
no con canto organico, e ne adduce varie opinioni, particolar-
mente la Cajetano afferma , effere cola mala,
detta proibizione , e
piacere al femo , che per
perchè tali Cantori cantano più per »
Con tutto ciò, rifponde il Suarez, non effer cofa per sè fletta
illecita, ne proibita, e tale coflume
fiprattica nelle Chiefe Cat-
-
toliche, anzi nella Cappella Pontificia. Et è cofa certa, che fa
cendofi colla dovuta decenza, fi eccita l’animo a divozione, la
quale maggiormente fi accende dalla Mufica, che dalle fole pa-
role E fe bene moke volte accade il contrario , ciò non pro-
..
cede dalla qualità del canto, mà dalla mala natura, òdi chi can-
ta, ò di chi ode, effendo il canto per sè fletto ordinato a buon
fine Quindi li Profeti erano eccitati da varii Ittromenti Mufi-
.
CAPO XIII
Se Convenga nella Mujlca Ec-
clejìajììca ufare IJìromentì
Muflcali
Ropolè quello dubbio nella fua Salmodia il dotto ,
P
lta per
Cardinale Bona cap. 17. §. 2. e dille elfere ambigua la
diverfi pareri dell! Scrittori S. Giuflino Martire nella
li
e pio
rilpo-
llotole lib. 8. Polit. capo 6. ove dice: Non efie fiuficipiendas tìbias
in difciplina , ncque aliud artificiofuni Inflrumentum , ut Cythara^ $
quid aliud tale , fied quacumque faciunt Aut borea bonos ; e argo-
mentò, fe nella morale dilciplina non fi deve allumere ilfuono,
molto più nell’Ecclefiallica
Condannò tali Illromenti , ed canto con elegante dilcor-
il
unde in Ecclefia tot Organa , tot Cymbala , ad quid rogo , terra bili:
ilio Folli um flatus , tonitrui potius fragorcrn quìim vocis exprimens
t s t
^
**>£
4 1 ^
fumtùtm ad quid illa vocis contrada o , o infra elio Hìcjhccìnu^ !
ludunt hurneri , Ò
det ; Et base ridiculofa diflolutio vocatur religio ?
Apoteofi.
AEmala P afiorum ,
quid reddunt voci bus antr a
Chrijlum concelebrat , Chriflum fionat , omnia Chrifium ,
Muta etiam fidibus Sanciis animata loquuntur »
§
ram canere , Iq pfallerc noverisi nulla in te cadet repr eh enfio ,
He*
1
i brecum juftum Regem imit aber ir , qui Deogratus 5 0 acceptus , Exul-
1 Ztfta Domino ,
lufii in collaudatio , <//«> Propheta iy •>
page modulantes .
**? 43 < ^
I aum. 50. Cum jm per Jacula fìmplex cantus y
Irla à Cbrtflo nato
i nantia pilis ;
dice Niceforo
induBìque expugnandìs novatorum
,
45 +>è ^
dille , eh’ egli aveva ragione
;
dalizzato il mondo ciò facendo ,
[j ciale, fubbito gli mandò un’Angelo , che toccò una Viola con
tanta , e tale dolcezza , quanto da un’ Angelo del Paradifo fi può
i: finiate, che folle, confolando ad un tratto l’anima, e il corpo
afflitto del gran Servo di Dio j onde rivolto a Frà Pacifico , che
non aveva fentito il fuono , e gl’ altri Puoi Compagni, gli fece
I.
aGio-
46
« Giofuè , quando volle dargli il podeflfo di Gierico cap. 6 »
gionibu:y à fono , materia , figura , ufu , con tutto ciò pare , che
non fi polla dubitare , che folle di tal forte , mentre Giufèppe
Ebreo antichidìmo Scrittore, e perito nell’ antichità Giudaiche
nel lib 3. di effe al cap. 11. la defende come lègue, parlando
della Tromba ordinata a Moisè . EJì autem tali: , longitudìnem
quidem habet pania mina: cubitalem crafjìtudine autem efi Tibia peru-
la craffor , cujus 0: tantum patebat quantùm ad inflandum fufficc-
ret , defìnebat in extremitate campanula Jimili: qnemadmodum tuba,
qua Afofrct vocatur apud Habreo: . Che anticamente fode ufau
dritta fi cava da Giovenale ove dide.
I.
. .
* 47 f*
I L
Soldato con Tromba antica
V
'
^
Ioè d* un Soldato , il quale ftà m
atto di Tuonare una Trona-
1. a ba dritta, e corta mà diffimile dalla prima , poiché termi-
.
irr.
gf* 48 ?C*
III.
Sonatore di Tromba prefa dal
Campidoglio . • I
timare le battaglie ,
quando li dovevano celebrare le Fede , e
J
offerire li fagrificii , e fcannare le vittime , cosi parimente nell!
fecoli pofteriori ebbero le Trombe divedi ufi , e oltre li già
detti. Tappiamo , che il Popolo Romano fi radunava al coni-
glio con il Tuono della Tromba, e che con il Tuono della me-
defima fi pubblicavano gl’Editti delli Principile vendite delli be-
ni, e li Giubilei nuiverfali, e quando altro non vi folle, bade-
rebbe faperne l’ufo mifleriofò degl’ Angioli in Cielo moflrato a
, San Giovanni , come fi racconta nel capo 8. dell’ Apocalifle :
Et feptem Angeli , qui habebant feptem Tubas , prtparaverunt fe ,
ut tuba cancrcnt ; overo quella , che da tutto il Mondo fi do-
verà udire avanti Vedremo Giudizio , quando , come dice San
Paolo ad Chorint 15 52 .Canet enim Tuba , Alortui refurgent0
Sopra di che caderà occafionc più opportuna di farne mag-
giore ricerca
IV.
-
-
.
49
i v.
Tromba doppia.
v.
Tromba /pezzata.
A 5
Quella Compolla di Canale doppiamente piegato
ne fù aggiunta communemente detta Tromba
quelta comporta di doppio Canale
,
un’ altra
Ipezzatà : è
inferito V uno nell’ altro
, c
ioltenuto dalla mano finiftra in
modo , che la bocca porta ani-
marlo col fiato , la mano delira ora allunga,
ora feorta la parte
G mobi-
\
50
mobile e con ciò fi ottiene il Tuono che Tt de fiderà
, dalla
Mufica , e non lipuò ottenere con la Tromba di (opra accen-
nata Parlò di
. quella il P. Mcrfenne nei libro degl’ Idromeruì
armonici , e dille , che li Francefì la chiamano faquebute
, e ag*
giunte, che fe fodero le volute di elio polle in linea retta
, IL
rebbe la lunghezza di quindici piedi . Defcride quell’ Idrumen-
to anche lo Scacchi mirot. 3. cap. 54. , e affermò
, che tal forte di
Tromba fu ufata dagl’ antichi Egiziani , fondato su le parole di
Apulejo , il quale nel libro fecondo delle Metamorfofi dice par-
,
landò deili Sagrifizii celebrati in onore dalia
Dea Ifide lbant ,
;
& Tibìcines dicati magno Serapi Tibicines qui per obliquum cala -
mum ad aurem porrebìum , dextera famiHarem Templi , Dei quc mo-
dulum frequentabant ; e della parola per obliquum calamum ar-
, ;
guire tal forte di Tromba ripiegata , e dall’altre: Dextera fami-
harem Templi Deiquc modulum frequentabant , dima fignificarfi
il moto della mano, che ora allungava,
ora accorciava la Trom-
ba. Dextera extendente dice egli vel retrabente Tuba canalcs mu-
( J
ficaies foni ab e a edebantur ,in eaque extenftone
, (p) retrazione Ti
-
bitines modulabantur ; e ne pone la figura a care. 674., nella quale
però non apparilce alcuna (pezzatura , ed è in tutto fintile a quel-
la oggi dì ufata communemente, e da noiefpoda al numero IW
Rimò perciò il Bartolini ederfi ingannato Io Scacchi , poiché
(dice ) di tal lorte di Tromba (pezzata non fe ne vede alcuni
efpreffione antica , onde la dimò moderna : <f)uod Ifrumcntum
( fono parole di 229. ncc dum m'hi ex veteribus hauti-
lui ) pag.
re licui , licet nofris temporibus illud Tuba genus extare , at-
que in ufu efe non ignorem.
Al che noi potiamo aggiungere la Sinfonìa , che fi fà nella
mole Adriana in Roma , ora detta Cadello S. Angelo in alcune
fede principali dell’anno in una loggia eminente efpofta verlo il
Ponte detto Elio da Elio Adriano, che Io fabbricò, da quattro Suo-
natori di quede Trombe (pezzate , accompagnati col Tuono di
due altri detti communemente corni , delli quali a Tuo luogo fi
parlerà. Ufano una fimile finfonìa gTidelfi (donatori , qualunque
volta Senatore ,
il e Contervatori di Roma ofFeriteono Calici d’ar*
gento nelle Chielc, ove fi celebra la feda di qualche Santo , per an-
ticha confuetudine a quedo fine dal medefirao Senato dipen-
diate
VI.
.
*>é 51 9*
v i.
S zato in modo che inferita una parte dentro l’altra, ora fcor-
tandofi , ora allungandoli fi cagiona il Tuono più , ò mena
acuto , ò grave , fecondo che ricercano le regole della Mufi-
ca, e fi ufà particolarmente daperfone abitanti nelli Villaggi.
vii.
Tromba curva •
UÒ
nafcere un’altro dubbio circa la Tromba ufàta dalli Sa-
P cerdoti Mofaici , e ftimarfi , che non fofTe dritta come la de-
fcriffe Giufèppe Ebreo , mà curva , mentre che in più luoghi del-
la Sagra Scrittura, parlandoli di effa con il Tefto Ebreo , in luo-
go delle parole; Sacerdotes lollcnt feptem buccinar 0V. fi dice Sa-
cerdote s afiument feptem tubas s£rìetìnas ; e raccontandofi la cadu-
ta delle mura di Gierico dopo il Tuono delle Trombe fi agiunge,
<5* fuit inprotrahendo in corna arietino , Io ftedo fenfo notò lo
Scacchi edere nel Tefto Greco : Et feptem Sacerdote s accipìent fe-
ptem cormcinar. Dalle quali parole può nafcere doppio dubbio;
il primo è circa la materia
, il fecondo circa la forma , cioè fe
fodero veramente Corna bovine , ò di altro animale , ò pure
di Metallo , mà fabbricato in forma curva , e fimile al Corno
Che fodero di materia Cornea , non vi è Autore , che T aderi-
fca mà bensì di Metallo , come chiaramente fi dice nel com-
,
G 2 no
52 H+ -Og
jio bovino ; Ndm atale Varronis Incrina fiebat ex materia metal-
lica , ìq tamcn corna dicebatur ; e fi diceva , a bucrinandì '
forma
cioè dalla bocca del Suonatore , mà lo Scacchi , ftimò che tal
,
voce fia originata dal corno bovino per la vacuità , che tiene
Vegetio nel lib. 3. de re militari cap. 3. afferà, che folle di me-
tallo Buccina ejì , qua infemet areo circulo fleBitur , che perciò
.
...
E’ come il Como
dell’ Ariete non perfettamente tondo , mà curuo
in modo , che partendo dalla bocca del Suonatore , e rivolto
•fatto il braccio, fi ripiega dietro allafpalla, d’onde torna ver-
fo Suonatore
il Tutto ciò apparilce nella Colonna Trajana.'
.
vili. s
. . ..
53 ^
vili
Altra piegata antica
Stromento forma ufato dagl’ antichi Romani 3 perche
di tal
1 X. r,
1
Tromba Verjìana
•
N
|
x.
1
Tromba del Madure .
!
A Lltra poco
quando fi
lo , e non
diffamile
ufà. fuole
fi adopera nel Regno delMadurè
Sonatore tenerla alzata verlò il
nel modo
il
54 >£ ^
ampia Provincia nominata dalla Città Capitale Màdurè fitùata frà
il Malabar verfo Occidente , e la Perda ver lo Oriente
, confor-
x r.
l^ituo antico.
U N
ferente
Ittromento ritorto verfo la bocca di elfo , mà di
fimile
mole più piccola fi chiamò dagl’ Antichi Lituo , le bene
da alcuni fi confonde con la Buccina, nulladimeno da etta è dif-
Si veda la figura qui efpotta , che tiene il Lituo della
.
55 2°*
Julius Viti or
ex Collegio
Liticinum Cornicinum .
c aggiunge^ che Litutts appellata efi virga brevi s Ih parte qua ro-
bullior erat , jucurva , qua facrifidorum miniflrì ujtfunt . Tale figu-
ra fù pubblicata in ftampa da Francefco Bartoli figliuola del fa- fó**.
molo Barcoli Grotte di Roma nella Tavola ?.
tra le Pitture delle
ove le note di Michelangelo Caulèi dicono, che di tal Colle-
gio parlando Vegetio nel 2. al capo 7. dille Tibi.cines Cornicine , $ V-
t*--
Buccinatone , qui Tuba , w/ areo Corna , Del buccina committ ere
pralium folcnt . Il Lituo diverfò dalla Tromba era proprio Iftru-
inento della Cavalleria , il quale fendeva un Tuono acuto , di cui
Ieri fife Lucano nel primo: Strìdor Lituum foggia del Li-
, fatto a
tuo augurale .,dal quale , è verifimile ohe pigliarle il nome.
Un tal’ Tiramento da Tuono fu deferitto da Seneca in Oedipo.
XII.
*>d 56
x 1 1,
*'
A L contrario
rendei! il Tuono rauco dal corno , ò fi a quello
di Bue, quale fìt adoperato dagl’ Antichi c adeflo an-s
che li ufa dalli 'Pallori per convocare gl’Armenti , ò fia formato
di bronzo di figura fimile , come fi efprime nella feguente figu-
ra , e ufato ora nella caccia Nel tempo di Romolo ferviva il
.
XIII.
Corno delti Turchi •
l un
in ufo . Era quello
L
cornetto ali’ «-tiuta non wè pii*
antica ), liUll
j. piò 144 ^ ^
1
mezza , c ne
erano «
cima la bocca era d’un minuto, e mezzo. Nella verga
gl’Ebrei, c
buchi fo-pra, e uno fotto. Era quello conflitto a
nella veu
deferitto da S. Paolino parlando di alcuni fonatori
di Niceta Vefcovo.
Labra tcrìt calamis narioque magifra
Tempcrat arte Jonos arguta for aminafiat u .
-Od 57 __
t
,
’
'
'
XIV. .
-
:
i;
•
Corno Turchefco
l
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i V "t f ; j :
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|
X V.
• f
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-*i ... ,
*
Tromba Cinefe.
‘ "•
d(' W' jt; (. '
i
N
• i
.
.
.
. . .
, ,
EI corteggio fatto al
Rè della Cina affai numerofb dice
Gio: Francefco Gemelli nel
Tomo 3. detti fiioi viagd , pre-
cedono alcuni Trombetti
, li quali fuonano una Tromba fatta
1 egno molto filmato dalli
Cinefi, è cerchiato di (cerchi d’oro,
a grò ìezza non
eccede un palmo , che a poco a poco dilatan-
0 1 5 orma una
Campana , la lunghezza è di palmi tré
H XVI.
XVI.
Altro Corno da Caccia.
Abbricato col progreflo del tempo il corno di metallo , c
F mutata la materia di elfo, fù anche variata la forma, ufon-
doli dalli Cacciatori , e dalli Corrieri , fi per darli avvilo da
quelli Minidri delle Polle, e per animare da quelli li Cani,
alli
X V I I.
Corno raddoppiato
mina con una bocca fintile a quella delle Trombe fopra, deferitee,
Stru-
onde rende una voce Itrepitofa, che fupera quella degl altri
menti , e di quella fpecie di corno forfi parlò Orazio , quando
dille Sat. 6. Cornua magna Sonare ac vincere Tubas
.
* * * *
XVIII,
C_Altro corno jo ev ia Caccia
59 t**
xviii.
Buccina Marina .
fopradefti Stranienti » prima che fodero inventati» io-
A LH
leva flippl ire il Tuono rauco delle conchiglie marine , det-
te perciò dalli Latini Buccine, facendo nella parte inferiore acu-
minata un buco , per poter’in edo tramandare il fiato , fi rac-
conta appredo Igino , che Tireno figliuolo di Ercole , il qua-
le fecondo il computo di Saliano mori nell’anno del Mondo
2854. cominciò a fonare tal’Iftromento fatto dalla natura» eper-
fezzronato dall’arte
Inerendo a quello codume , linièro li Poeti , che nell!
Trionfi di Nettuno in Mare , fefiofi li Tritoni fi fervidero delle
Buccine per applaudire al Prencipe loro , e incitare alla Guerra
li Giganti» li quali {paventati
, credendo» che fode voce di' qual-
che grande Animale, fi pofero in fuga;; onde reftarono li Trito-
ni vincitori , come riferifce Natale Comite mythol. lib. 8. cap.g.
Che perciò Apulejo nel libro 4.. delle Metam. cantò : Jam
f affini Maria perfultantes Trìtonum
caterva bine conca fonaci lem-
ter buccinanti e più didimamente Ovidio- lib* 1 .metani.. verfij
3. 3
vffi rth
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n ° 3116 fta ' e
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ndli Campi del Latio e altro-
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UCO ‘‘ StUgnÌre d a,cunied «mugire d’al-
tri, i
a "°" ono • Ciò fù offervato
da Columel-
fa ne
«um Buccini ^ U femper cnpuftulo fari dibet
, ut ad fi-
t'CUS ' fi *U,i,tt rcpetcrc con-
fa'fdtT
H 2
'
XIX.
od 60
x i x.
Flauto. -,
I
t0
fra rutti an'ttèhiflìmo,
^
detto dalli Latini Tibiq^ e in Italiano Elau-
detto Tibia poiché la prima volta fù formato
5 dalle gam-j
be delle Grui •
fecondo che
Seneca in Agamennone , rife-l
tèriffe
rito oal Rofìno lib. 3. cap. 11. poi fu fatta di buffo, e fecondo
la relazióne di Plinio lib. 16. cap.
36. di canna , e dopo dalli
fi incili dell’ Alino finalmente di argento, e ficcome fù mutata
.)
rii
61 é*-
'
v '
Septìfor'n .
parere per
il Tuo»
i r
*>è 62 £<+
fc riffe Tibia lenìt animo ; , in aure; fa ìnjìnuat infundens uocem & <J U
-
Trionfo di Bacco , notò alla carta 457. che in elio una Centaureffa
Ti vede in atto di fuonare le Tibie , fìccome anche fi vede una fi-
notarfi , che tali Tibie hanno la forma quafi fimile al Lituo, ef-
(èndo alquanto ripiegate verfo la bocca, con cui termina tal’Idro-
mento , e non totalmente dritto , come fogliono effere li Flauti e
,
fimili . Una fimile efpreflione
nella Tavola 15., ove fi rap- fi vede
prefenta un Trionfo di Bacco efpreffo in un Carneo del Cardinale
Carpegna , effendovi la figura di un Fauno, che fuona le Tibie lo-
lite adoperarli
ne’ Baccanali , come dice Ovidio nel terzo delle
Metamorfofi
V» r H fi,
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1 -/o f*-' ••
7 "^c ht,
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7
A
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C / ^ ?, „ / 'V r _ s /,
^ìf^i
,
>* J*f,- #
* . fit yfn^o
'
,
4
lìbcr odefi ^feftifque fraemunt ululati bus agri
Turbar rvunt mifi acque J/irìs ad Sacra feruntur
IPejlras
fffuid furor Anguiger oc proics Adanortia
Attonuit menta ? P antheus ait aerane tantum
.Aìre repulfa valent ? &
adunco tibia cornu •
X X.
Flauto doppio -
:
fido fatto a Silvano,
Il primo doppio Stromento
, che efprimentade quello al rife-
rire d’ Apulejo lib. 1 . Florid. fù. Hiagni Padre di Martia celebre
Pallore Prirnus Hiagnis -
[ dice egli ) in canendo tnanus difeapedi
I
nav [t , primus duas Ti bitte uno fpiritu ani man it prirnus levis , 0* de -
!
' ,
xtr ls fora mini bus acuto tinnìtu gravi Bombo Coment urn mufeum mi-
'
SctPt . Pii.
*y3 64 <?£*•
„ ulo
1 eli tale iflromento , dopo avere trovato in un Fiume
il Flaum
gettatovi da Minerva
XXI.
Flauto Traverjìer
A L Flauto^
fopradetto un’altro le ne può aggiungere
, detto
Tiaverfier dagl Alemanni , lungo palmi tre in circa, ed
Canale quafi ugualmente Itelo, ha buchi fette verfo il fine, ed
hà
Plinio lib. 16. cap. 36. Differivano anche nel fiuono per cagione
delli buchi , avendone alcuni due , altri tré ; onde il fiuono li
rendeva più grave , ora più acuto, e fecondo li lògge tri rapprc-
fentati nel Teatro fi adoperavano le Tibie travede , circa Uu
quale divertita , fi può leggere Rofino nel capo fopradetto. Ce-
lio Rodigino , e Scaligero nel cap. io. della Poetica. XXJ 1 .
, s ,
*K? 65 9**
XXII.
Ciufolì Pajìorali.
N’alCfa forte d’Iftromento ufato per ordinario dalli Pallori,
1
U è quello , che è compoflo di molte canne , chiamato vol-
gannente Ciufolo , e dalli Latini Fiftula , Teofrallo , e Plinio la
! dittero Siringa . La defcrizione di etto fi ha da Polluce : Fifìula
eft Calamorum compofitio ,
lino , ìft cera conjuntla , aut tumultuario
rudi opere Tibia multa , /iugula paulatim fìub fìngalis definente s à
maxima ad minimum arundinem ex altera parte fili invicem propter
ìnaqualìtatem fìuppofiti , ut res non fìt abfìmìlis ala Avis ;
quernad-
modum enim in ala penna fìuperiores fìunt longìorcs qua fìequuntury,
.
e fi vede una Pillola di dodeci canne,
fei delle quali fono
^uguali ,
,
e fei uguali
dice egli) Pluribus è Tibiis coma
Fifìula
(
patta eft qua fmgulìs ex arundinibus conftant . Atque arundi-
, ^
ori cum quis admoverìt , eodem prorfus , quo Palladi s tibia referti »
per quod
!
identidem ferunlur - _ . % j
67 -yè
XXII 1
Oboe.
Un
Irtromento limile all’ Oboè nominato Clarone è lungo
pa mi due e mezzo
, termina con bocca di Tromba larga oncie
Un’ Scialumò
altra fpecie di dicefi dalli Suonatori Calandro*
ne , il quale hà li buchi , come li Flauti , e nel principio dell’ im-
boccatura hà due molle , le quali premute , danno il fiato per due
buchi opporti in diametro , dove fi pone la bocca è inferita una
Zampogna , rende quello un fuono rauco , e poco grato , e fi fuo-
na colle medefime regole delh Flauti .Eufebio Cefarienfe de pre-
par. Evang. lib. io- cap. 2. ne fece Autore Olimpio , e
Mariu
<
Troni-
Fratelli nati nella Frigia Inventori della Fifiola,ficcome della
tempo
ba dice fodero inventori li Popoli Tirreni fratelli vifsuti in
di Cadmo. Polibio nel lib. 4. l’attribui a gl’ antichi Popoli di Ar-
cadia, li quali portarono nelLàtio , ove lòlamente
li
li u lavano C I
XXIV-
'
. ,
69
XX I V. , e XXV.
Fagotto , e mezzo Fagotto
XXVI.
Serpentone,
XXVII.
Zampogna .
bucamcitius coloni aptcnerh alto , e notò , che l’Ariofto nel canto 17.
del Furiofo usò il nome di Sambuca , in vece diZampogna .
Ode la fera il fuon della Sambuca.
Il Cafàubono Topra Ateneo lib. 14. cap. 8. diffe mujìcum In-
flrumentum , quod Sambucam dìcebant , P'art bis , <£? Trologodith
paulò pojl a,[/ìgnat Buphorion II certo è che li Popoli Orientali
.
tifarono taf Iftromento, d’onde poi l’ ufo di efso pafsò alli Greci,
ficcome il nome-
Un’ accurata deferizzione di taf Tflromento fi legge nelle
Medianiche di Ateneo fatta da un certo Damio Da quello Iftro- .
XXV I I I.
XXIX.
Fifchi diverjì. j
N
li
Ella narrativa antecedente della
ciullefca fi è accennata la varietà
Campagna principalmente fi adoperano
Hre Ili* le voci delli quali fono contrafatte
Zampogna rufh'cale e fan*
delli fifchi , che nell»
dalli Cacciatori di fo-
totalmente con det-
ti Iftromenti , allettati da elfi, e perfnafi efTcr voci di Ocelli
limili 5 corrono ò per unirfi ad effì, e rimangono preda , ò nellc
reti preparate , ò nel vifchio pollo fopra li cefpugli, ove fi A‘.
lconde il Cacciatore , come a tutti è noto, e fono tariflromcxitil
fabbricati, ò di Ottone, ò di odo, òdi legno, e fervono pria*
cipalmente per contrafare le voci delli Franguelli, delle ’Lodole >
fuo-
l’arte con cui fù inventato.
Tuonarli} altrettanto ammirabile per
Il cacciatore, quiefpoito
al numero XXVIII. inoltra di tuo-
XXX.
Piva
Egue un’altro Strumento confueto a fuonarfi dalli Pallori ,
S detto communemente Piva , da altri Cornamufa , ò vero Cia-
ramella che folle defcritta da S. Girolamo nella lettera a Dar-
:
quam quafi per tubum fifiulator inflato collo , (fi buccis fluent’bi
cotex efie confiat Namut alii , milite1 Tubaruni fono , ita ijh uU]
.
75 ^ Injltmmtum mene-
Acciò aggiunge il Ducange : Ejttfmodi
re lydi , eft
x x xi.
Mufetta .
chiamato Mufetta
550. con le fèguenti parole
.
fimiie litro-
x peni pie -
prefus , dilataiufque fifiulas perpetuo animat , innumeri
cl r is , fingalis orificiis p
Fiutarum correfondentibus confai , qui bus
Auledus , non aliter utltur ac palmulis in gravicymb alo ad orifìcio
vel aperienda "del claudenda , deficiente vero vento folk s
ffalari a ,
,
, difienfufque premitur , G
5
^
ventus fuppeditatur ad animandum calamos - Organum vifu , #0# w/-
mirabile , quam auditu jucundum . car. 169. della Fonurgia, A
dice , che è armato di tré canne , ò fiano Flauti
Meglio fi potrà arguire la fabbrica di elio nella figura qui
delineata .
K 2 XXXI.
76
X XXI
Organo ]
ficor um j
autem cimi follis adhibetur alio Grgci nomine appel-
Hoc
lante Ut autem Qrganum dìaitar , magli, 0 *
bulgari s efl confue-
tiuio Graconm .
S? uo C C ^C
ir
m P era ^
dore lo mandò in Aquifgrano inficine con
enulto i
VO-
CI
78 $&•
rocatur mirifica arte compofuit . Mà
ad origine più. antica fi deve
attribuire tal forte d’Organo detto Idraulico, perchè il vento ne-
cellario per Tuonare cagiona dall’acqua . Imperciocché ap-
, lì
*>d 79^
cì rimettiamo a quanto eruditamente ne fcridero il Padre Mer-
fenne, il P. Kircher, ed altri, e concludiamo conia deferizzio-
ne di elfo prefa da un Suonatore riferita dal Du Gange V. Qrga-
num , il quale (opra il Salmo 15. cosi ne Ibride.
Organum itaque eri quafi Turrie tubìs fiabric-ata ; qui bus Flu-
tti follium vox copiofi/fima de/t ina tur , 0* at modulatiti decora com-
panat , lìngule quìbufidam ligneie ab interiore parte conflruitur, quae
dìfcìplìnabilìter Magi(Irorum digiti reprìmentee grandifonam ejficiunt,
Talia
zfa 80 Pfr
XXXIII
Organo delti Signori Verofpi.
|
XXXIV.
...IIIIIIII;;:
11 l'htnpnnnn ni-n
rs'ixrèi
X
3 55#%
~~~
-‘Irlyl^rftn
|É#Ìp
K®
IFf
JKFp^
HHHllHJU imt
i l ll ff
ma.
?
. .
Si g<*
XXXIV.
Organo Portàtile.
XXXV.
Tubo Cochleato .
XXXVI.
Tromba Marina.
lunga , più ò meno larga. Non fono moki anni, che fu inven-
tato tatti finimento , e come fi riferifee in una lettera Inglelèdcl
Cavalier Morland pubblicata, e tradotta netti giornali detti Lct-
terati di Roma del 1672. fù quello ttinventore , e ne riferì lare-
gola di fabbricarla coù dovute proporzioni , ficcarne gl’ ufi vari*
dì li
*•><? 83
Padre .Atanafio Kircher però nella Tua Fonurgia nel ca-
II
L 3 ’
XXXVI7:
S4 ?<+
XXXV IL
Corno di AleJJandro
XXXVIII.
Tubo di A LeJamh^oMcujj
. ,
.
**2 85 K*
X X X Y I I I.
Trombetta di Canna.
XXXIX.
Ciufolo dei Villano
Roprio è parimente delli Villani principalmente di Abruzzo
P
Tva
il CiuToIo
nelle
, con il cui Tuono accompagnano
danze con
il Tuono della
xxxx.
*yè 86
x x x x.
Tromba di Zucca.
L Villano qui rapprefentato Tuona col fiato una Zucca
di
XXXX I. I
XX XX I I.
qxia
1
Tromba, di Zucca
-s
•*>d 87 PC*
Prima di pafTare all’altra Claffe d’ Iftroificnri fonori , non
il riflettere a ciò , che S. Paolo Ieri fife alli Corinti
farà difutile
nella prima letera capo 15. v. 53. cioè alla Tromba , che nel
ti; In momento
ìnlBu acuii in novifilma tuba Canee cnìm tuba , .
fi
mortai refitrgent incorrupti . Mà perchè può parere incredi-
bile ,
che la voce d’una Tromba polla elfere udita in tutte le
parti del Mondo, fi feioglie facilmente il dubbio dal P. Corne-
lio a Lapide lòpra il capo 21. di S. Matteo al mira. 31. ove di-
ce : Mittet Angelo* fuor cum tuba , imo tubi* multi* toto orbe
perfonante* , ut omne* mortilo* ad vitam evocent , (fi ad judicium
chetiti fondato sù le parole dell’Evangelio, {fi mittet Angelo
fio* cum tubi* , 'fi voce magna , {fi cengregaìnt eletto* eju* a quatuor
(
veri edere vera Tromba , ò pure con tal nome debba inten-
derli un commandamento Divino ftimorono ap- come alcuni
,
prettò S. Gregorio
, in vigore di cui tutti li Defonti riforgeran-
no. A tal dubbio rifponde il medefìmo P. Cornelio lòpra il ca-
po 4 della letera di
-
S. Paolo alli Tefsalonicenfi dicendo.,’
che fara SenJìbiU*
clanger , ifi non tubali* formata ab Angelo in
cere
^ yel ea foli u* aeri* collifilone voi potili* per ver am tubami
come ftimò S. Anlelmo in Elucidarlo , ed altri . Imperochè Cri-
0’ e
.
San Paolo fempre uforono la voce di Tromba, la qua-
c è un
Iftromento Idoneo a formare Tuono da poterli udire in
P art remote, benché a noi non fa manifefto di qual forma , e
i
1
quale materia doverà
edere tal’ Iftromento.
Un’altro dubbio fi può proporre circa tale materia come
fenice
lteri( ce
;
il citato
Autore, cioè in qual modo potrà
Autore ,
po“' elTere udita
9 voce della gl’Uomini faranno morti nelli Se-
Tromba ,
fe
Ma dottamente rifponde il P. Cornelio , che Audient
•
5Jt ^
_
Jentient , refurgendo
, ac fi audir
ent voccm Filli Dei , qui
ocat ea
qua; non funt
quaf ea qua; flint . Imperochè tal Troni
Iara come
f ftimano molti Santi Padri un Iftromento morale
L.
a ^
e fitrezione
per mezzo, di cui Crifto ; Opcrabitur refu-
,
10n?m ìfiut ver -
ha confecyationis funt In rumenta tranjufantìaa
88 +>è
tìonis. Perciò lo dice Iftromento morale , imperocché: Non ne
Je videtur buie Tuba tribuere vim phificam fufeitandi mortuoi
A ciò, aggiunge P. Francefco Suarez g.parr.
il
q Ue ft.
arr. i che
. li Morti dopo edere riddatati udiranno tale
TiqÌ
ba ,
poiché il riforgimento
farà in un’idante mentre fii 0nifi
, !
rà la Tromba, modo,
che perseverando il fuono poffa
in
effe,
re udito , ò almeno potranno udire le parole feguenti
, veniìt
ad Judicium Imperciochè tal Tromba intimarà e chiamati
.
, tut-
ti ad edere giudicati
, che perciò dice la Chiefa : Tuba mìm
[pargens finum , per [epulcbra regionum coget omnes ante
, Tram ,
classe ir.
Degl' JJlr omenti fonori per
la Tenjìone.
nella fua Mufùrgia con ridurli a cinque claffi , ove a carte 451'
compongono #
dille, che la
abacis rnanuariis
prima contiene quelli
qua claviaria vocant
, li
,
quali fi
ut Clavhymbala ?
™
,
vi cordìa Spineta , Adanucordia . La feconda contiene, quet
,
o<2 89
litriufqM mdttus minìjìerìo immediate fornirmi ut Harpa , io Pfai
XL I I I,
Cimbalo
ominciando dunque dalla dalle, che contiene gP Iftrom en-
C ti fonati eoa la mano
, in primo luogo è da confiderarfi
il .Cimbalo, detto da molti Gradii cembalo Di quello fece
.
con fare
, che il regidro Dorio abia il fuono ordinario del Cla-
vicembalo &c.
Edere dato inventato tal’ Idromemo da un certo Niccolò
Vicentino, lo riferì il Doni nel libro de Mufica alla carta quar-
ta, ed edervi dati aggiunti molti tsdi, e molte divifioni Vi- .
veva tal’ Autore in tempo del Cardinale Ipolito d’ Ede fuo Me-
cenate, cioè circa f Anno 1492. fotto Aledaudro VI.
X L V.
I ìr » •
Cimbalo Verticale •
L A deda difpofizionc
Idromento feguente,
, e qualità di
quale è differente dal primo perla fi-
il
•od 91 P**
r
X L V. . I '
Spinetta .
rirle .
X L V I.
*
’*
Tiorba . " ‘
* •
T •
\
•
’
; % . }
U 2 £-
+>é 92 £t»
E dunque quell’ Iflromento di figura efprelTa nella fua ima.
gine . Perché fi dica Tiorba , niun Scrittore rafferma, e probabil.
mente tal nome deriva dalla parola Barbiti , voce barbara fe«
condo Teforo della Lingua latina , in cui fi lignifica lira di gran,
il
X L VII.
Arcileuto
XLVIU.
4
.
*
. -
93 e**
X L Y I I I.
Cetera
T Ra griflromenti
oll'ervano le narrative
, che fi filonano , ò con le deta , ò con
il Plettro forfi il più antico è la Cetera
delli
3 imperocché fe fi
Poeti, l’invenzione, e l’ufo di effa
fù attribuito a Mercurio . Lyra dicìtur à AFercurio primàm inven-
ta, fcriffe Ifidoro de originibus , poiché quando ritornato il Nilo
;
ier fulgenti
firn a^B prima magnitudinis eli illa^qua dicìtur Fidi tuiafeti
lucida lyra . Et pag. 48 1 .Lyram fipticordem adimitationem feptem pia-
net arum inventata ab Apollineqvel ad imitationem fept ifleilii Plejadum
a Mercurio exeogitutam tradì t ab Hygino lib. 2 .Vitruvìus lib.<. cap.y.
Ibique Daniel Berbarus Pbilanderydem Ficinus in Pia
, C? Gulichnur
3 Gui-
toner/i de furore poetico Glarcanus lib.2.Dodecachordi cap.'è.g) 1 .
dice egli nel capo 4. del libro 2. de arte Confoni , & diffoni.
Ziti facile fuit ita quoque vetufifjìmum efe , pr'nnevorum tem-
forum nemo dubitare debet , cum enim nìhil adeo necefarìum ft
quàm filorum ad omnia compingenda tifiti , omnis autem quorum cur^
que filoruiii extenfio gratum quondam fonurn excìtet ex varia au- ,
-yè 95
cc dcfc ritte le parti della Lira , legga il Bulengero nel capo 3S.
del libro fopra citato
Non mancò chifende ederfi da Mercurio addattate alla Li-
ra tré fole corde , e canto dilfe Indoro Cbordas primits Alercu-
rius exeogitavit idemque prìmus ncruos fornirti ftnnxiù ; e aggiunge
che fodero nominate corde dal cuore: quia fìcut pulfus ejì cordi
in pecore ita pulfus chorda in Cytbara .
1 acuto
per l’Edate il grave per Vimr^rnct
, d mezzano per ia ,
Primavera , e Scaligero nel capo 4?. dei libro primo della poeti-
ca afTerifce
, che a Corcbbo figlio di Ati Rè de Lidi aggiunfe la
quinta corda Ne furono poi aggiunte lette da Terpandro,
.
alle quali
Simonide a f’-munfe l’ottava Timoteo la nona, te cre-
•
.
Non l’odervare la Varietà delle Cetere
farà cofa Ingrata
•antiche
come fi trovono efpreffe in varii marmi , e fono quelle
Ul
d pode nella Tavola come le pole ilMerfenne a care. 7* dall,
,
Idro-
*>? 96 £<
Illromenti armonici , e il Kircher : anche parla d’efTà
Pigmf*. il
ilio de Servis a cart. 1 58., ove dice poterli conolcere le parti , che
compongono le lira cioè: Latetna , acumina^ braccbia^ bumeri ,fca~
puU , , modulum ,
pettina timpanum $ .
XLtX.
XLIX PcilldlLVCL
’
- '• ' •
I
. .
*<5 £**'
97
X L I X.
Pandara
Andura fì dice dalli Napolitani riftromeafo fégueute la
L.
Cetera Tedefca.
Egue im’alcro Iflromento poco diffmile detto Cetera Tede-
S fca dal P. Kircher, forfi perchè ulata frequentemente nelle
parti della Germania. Hà quefca forma divella, ed è fornita di
L I.
Chitarra Spagnuola.
C Hitarra,ò Cetera
T fono
dell’Agnello , habentcs Jingulì Cytbaras/uasjiccome delle altre
1
etite dal
medefimo nel capo 14. dicc«do: voccm quarti audivi fìcut
N Cytha-
-*8 ***
98
Cytharedorum Cytharhantìum in Cytharis fuh , Che nel
Cielo dal
li Beati fi ufi no Iftromenti di Mufica non è da crederli •
fi
può bensì dedurre edere ivi una equivalente melodia, con
cui fi
cantino le Iodi a Dio, a noi indicata con termini di fenfibili
In*
dromenti , tra li quali furono nominate le Cerere edendo
ilfuo-
no di effe lòaviffijno, edarmoniofo in lòjmmo grado.
L I I.
Lira di Apollo.
Apollo depofitò la fua Lira, dal contatto della quale diventò fo-
od 99 ^
L I I I.
Mandola
L piccolo Iftromentoqui efpreffo, detto volgarmente Man-
I dola, e dalli Latini Mandora, hà fedamente quattro corde,
e rende Tuono molto acuto Un firnil’ Iftromento trovo efTere
.
oé i oo
JQuidam Rcbccam arcuabant ,
Afulicbrem voccm confingentes $c.
L I V.
Chìtarrino
v
L v.
Colafcione
A
L una donna Turca in atto di
figura feguente rapprefenta
Tuonare un’Ifiromento di tré corde, molto ufato nella Tur-
chia , e principalmente dalle Donne In lingua Araba fi chia- .
+>€ roi
l y i.
Viola.
fegucnte è in atto di Tuonare -un'Iftromento fimi-
L ’Imagi'ne
le nella figura al Violino , mà per la grandezza , che hà è
nominata Viola Il manico di elio è lungo la terza parte di tut-
.
L V I I.
Violone
On
C Tuona quello, che fègue, e qui fi
la fletta attitudine fi
efprime in atto di efferc accordato dal Suonatore: Ti chiama
Violone, perch’è più grande della Viola, edhà lei corde, con le
quali fi fa maggiore armonìa, che nella Viola.
Un’altro della fteffa fpecie Ti uTa da alcuni armato di otto
corde , che fù inventato dal Signor Conte Sommerfet Inglefe
peritifiimo nella Mufica , come riferifee il P. Kircher pag. 486.
Arti: magna conforti , $ àfoni . Qual’ Ifiromento dalli Latini
fi efprime col nome Vitula
, ò Vidula , ò Yiolla , onde li Sona-
tori di effo Tono detti Vitularii
LVHL
s . . ,
4>é 102 ^
L V I I I.
V Accordo.
IÙ di tutti è Armonico il feguente detto l’Accordo , non fo-
P
di.
lamentc perchè è di mole più vada , mà perchè è armato
dodici corde , ed anche di quindici , delle quali dall’arco fé ne
luonano due , e tre adìeme * Il P. Merfènne lo chiamò Lira mo-
derna .
LIX.
Lintercolo , ò Sordino
L Tmagine feguente
lo Idromento ,
è in atto di Tuonare coll’arco un picco-
detto dalli Latini Lintercnlu per la figura
che ha, dice il P. Kircher , fimile ad una barchetta . Sordino la
LX.
'
•
r.
te
r-
- . .
L X.
Chitarrone
Ale è riftromcnto tenuto dal Villano, che qui
T fo a cavallo d’un Giumento in atto di cantare,
per qualche tempo fi t ricreato con il Tuono
fi è efpref-
doppochc
L X I
Monocordo .
eft , ita fupervacaneum afe ratus fum eidem esplicando t empiti te-
me .
L x II.
Tromba Marina.
U’efpofto con quello nome uiTIdromento diverTo Tuonato
F con il fiato
Tuonato con l’arco
ma con
,
l’ilteffo nome Ti elprime il Teguentc
ed armato con una Tola corda grolla , la quale
,
con il pollice della
Tundra del Suonatore Ti và premendo a tempo
ln var ii
luoghi del manico per eccitare tuoni diverfi , li quali
,
Tjuo in tutto
fimili alla voce della Tromba , perciò chiamata
Tromba Marina efifendo Tufo di efifa frequente nel Mare , fen-
,
za la fatica
di animarla col fiato La forma di elfia fi vede nel
.
c e gno
1
qui pollo . Il Glareano nel capo 1 7. del libro primo diiTe
molto
. . .
*>è 104
molto di quello Iftromento
, affermò edere la lunghezza di
e (To
di cinque piedi , e per l’ordinario di forma triangolare
, aggiri,
fe che anche tal volta hà due corde con le quali
meglio fi ^nuò
imitare la voce della Tromba .
LXlIt
Salterio Turchefco ,
I efpqne qui una Donna Turca prefa dal medefimo libro del
S Ferrajol in atto di Tuonare un’Iftromento quadrilatero pollo in
piano Orizontale pieno di corde di metallo , le quali fi toccano con
le dita E quello fimile al Salterio oggidì ufato , della di cui for-
<,
5
lani Cibi Dalle quali parole fi deduce , che appreflb gli Ebrei fi
.
1 05
con dire edere il Salterio ,
del quale ne parlò come (egli e . Pfial-
Podono
quelle opinioni facilmente conciliarli , poiché col no-
me di Salterio
, fi può intendere quel’ Illromento di figura paralel-
•*>£ io6 !
LXIV.
Pfalterio dherfo
U
te
N* modo fi ufa nel fuonare il Salterio, fuono di cui
altro
fee non meno fuave
,
il
LXV-
'
I
%
od 107
L X V.
L/ra Tedefca.
I 1
• * 1.
|
L X V I.
Arpa.
O 2 dalli
.
108 + H
dalliTedefchi, non per altra ragione ( fcriffe Papialfe non
ner
che fu inventata a Gente Harporum , li quali come
dice il Bau!
drandi fono Popoli della Mifia inferiore detta
Maìfien , nella qua'
^ Città Capitale detta Arpi , e fecondo Àbramo
,
figura di effo .
L X V I I.
Violino.
U N’altra Claffc
comprendono
di Cetere
dalli Latini
la , e nell’ Italiano fi dicono con nome più
,
fi può odervare
Cheles, overo Vio-
con il nome
ò meno diminuti-
vo, fecondo che merita la maggiore, ò minore grandezza diedi,
, le quali fi
•oé no
tifato molto in Italia , hà quello la figura efprefla fiotto quella
numero, che moflra efler fonato da unMJomonel modo da tutti
ufiato , mentre guarda la carte delle
note per regolare bene la
finfonia . Taf Iftr omento è armato di quattro corde
, e rende
Tuono molto acuto *
LXVIII.
Viola d' Amorè.
' I V ,
^
J .
f , , .
’
*
U N’
Viola d
altro filmile
Ifiromenco fi ufia d’ alcuni , e fi chiama
Amore , nè hò pututo indagare la cagione per
cui gli fia fiato importo tal nome
,
In altro non differifice dal fio- .
L X I X.
Violino Turchefeh o j
. . •
j
U
armato
Sano
pera nella
di
li Turchi fiuonare con l’arco limile a quello
Viola fiopradetta , un’ lfiromenro
due corde. Sono quelle fiele in un manico
, che ado-
fi
equivalente
aliai lun-
go, divi!) in tafiature,per le quali ficorrc la mano finifira , e partano
le dette corde fiopra un corpo vacuo di figura quali tonda , mà
di piccola mole , quale farebbe un gran cocco , ò zucca medio-
cre , che legata in una parte, fia coperta di pergameno, come
fi ulà nelli Timpani, ò Timballi da guerra. Per poterlo poilò-
. \
•
- v.
•i *'
‘
X
'
\
:
) \ A ) , • :« -
*
li f. t »
'
- TT
vàdà
Violino Perfumo
,
. '
'
. :
'
. .
+>£ ni e<+
L X X.
-Salterio Verjìano .
’
imagine di perfona Perfiana quella , che fegue in atto di fo-
E nare un’ Iftromento triangolare tifato in quel Regno poco dif-
ferente dal Salterio , e fintile ad un’ antico Ebreo riferito dal
P. Kircher . Si fuona con la punta delle dita , come V Arcileuto ,
ò con il plettro , come la Cetera Rende una loave armonia non
.
L X X I.
Violino Verjìano
numero
Viaggi da Engelberto Kempfero è indicato iottojl
delli fuoi
L XX I I.
Timpano
*>£ I I 2 , $<+
che Iftromcnto fonoro ivi familiare , e fpeffo poco diffimile ]’u no
dall’altro , ne merita di edere a parte deferitto .
tympanis *
r cytharis , difse Laban a Giacob , i quali fecondo il
mentre ancora oggidì è ufsto dalle Donne, che perciò nel Salmo
67. fono chiamate Typanijlricc .
l xx 1 1 r.
N
gnorio pag.
E folamenre
Iftromenti fonori
de Scrvis , fi
i 73.
alli Timpani
. Mà
fi aggiungevano
nel giro di effi ,Pi-
addattavano laminette di metal-
nelle fede altri
come notò il
Ua raro Carneo
1? podeduto dal Cardinal Carpegna 3 ed illu-
r at0
.
con molta erudizione dal Senatore Filippo Buonaroti , no-
I
uuieo del
medefimo celebre Porporato Nè farà difearo il ri- .
rif e
quanto egli regìdrò fopra taf Idromento nella carta 456.
^Q e
i leguenti parole: fi vede una Baccante ( nel (òpradetto
t_: °n 0
) la quale hà uno di quegl’Idromenti detti in Tofcana,
p dove
.
e<+
*»)é 114
dove vi fono molto in ufo, particolarmente nel Contado, Cem
m' '
bali. .
aeSS5B 8B5S8333B5S3-?335aBS5S3Q5
LXXIV-
.
X? 115 £*
l xx i y.
Tamburro Militare.
Stromento di guerra , ed anche ufato nelle fede è il fègu en-
I te Tuonato da un Soldato , detto dagl’italiani Tamburro , dif-
dal Timpano, benché fia comporto di pelle rtirata fopra
ferilce
un cerchio, ò fia carta tonda di legno, perchè è di gran lunga
più grande, ed è coperto di pelle in ambedue le parti Si de- .
fcrive quello nel teforo della lingua Latina con le leguenti paro-
le : Tympanum ejì Inflrumentum ex una parte membrana claufum
inter uacuum , quodbaculo percutìtur j mà tal definizione è man-
cante, poiché è coperto , non in una fola , mà in ambedue le par-
ti di membrana , e fi percuote con due bartoncelli , e non da
uno folo come a tutti è noto.
E’ qui da notarfi una Tirana proprietà di quello Irtromento
riferita dal Panciroli a carte 285. dubitando però molti , cioè,
che fe il Tamburro è coperto in una parte di pelle di Agnel-
lo, e nell’altra di Lupo, fuonandofi quella , l’altra d’Agnello fi.
rompe e le fiano due Tamburri , uno delli quali fia coperto
,•
invelligata
deve bensì riconolcere l’origine di tal nome , e perchè
Si
fi chiami Tamburro . Dice il Ferrari
v. Tamburro , che molti con
lo Scaligero credono, che Tamburro fia parola Arabica traman-
data alli Spagnoli Cosi Tambor , e Timpal , e da quelle voci
.
Hìfpanis
‘ , illi ab Arabibus , quibufcum conveniuni in hoc Perfca
Tarnbur .
1 1 6 e<+
te nella guerra ;
non tutti però lo adoperano limile affatto "
poiché maggiore è quello tifato dalli Tedefchi , miuore fi adope-
ra m diverfo anche è il modo di Tuonarlo
Italia ;
, percuoten-
dolo alcuni con maggiore velocità, altri con maggiore
gravita
e fecondo la diverfità delle
Funzioni , che fi accompagnano con
tal TuonoDi-vcrfe anche fono le fonate
.
c tal volta fonando-
le molti affiena e è tale lo ftrepito
, che
,
L X X V.
Timballi.
L
di
A figura che fègue moftra due Tamburrl, mi
di fuonare
molto differenti dalli defcritti, poiché non fono fabbricati
legno, mà di rame , nè hanno la figura di cilindro come gl’
altri , mà di femiglobo
coperto di pelle , che fi percuote eoa
,
•oé 1 1
L XXY I.
Timballo Turchefco.
IÒ può dedurre anche da una curiofà efpreffione {lampa-
C fi
L X X V I I.
U N’altra fpecie di
rnanciinì
rito neH’Iltoria
Tamburro molto ridicolo fi legge , rife-
del Congo delcritta dal P. Fortunato Ala-
E’ quello formato d’ un tronco di albero
Capuccino
incavato, e coperto fidamente nella parte lliperiore di pelle, li
flrafcina per terra pendente dal collo frà le gambe , fi percuo-
te con un legno
* overo con li pugni , e fi accompagna quell’ot-
tufo rimbombo con urli
, e mugiti mentre lì combatte , nel modo y
che moflra la figura di uno di eflì . L’ Illromento fi chiajna
Ngomba y overo Ingomba .
Lxxvm
. 3 .
' *•>£ 1 1
Lxxyiii.
T(imburro Africano.
.
LXX
, i •
I X. '
Tamburro Perjìano
E
li
Spole Engelberto Kemfi’tvv npfie Relazioni
per la Perfia
quali Totto il
,
molti Iftromenti lònori ufati in quel
numero i 2. riferifce un Tamburro formato di figu-
dell ì liioi viaggi
Regno, tra
LXXX,
.
1 +>è
19
L X X X.
Tubo Timpanite.
On quello nome efpreffe P. Kircher un’Iflr omento da
C il
L X X X I.
Tamburro Cìnefe.
grande»
LXXXII.
.
I2Q £<*
L XXX I I.
Timpano Lapponico.
N
no
EI Mufeo
co beo parte
del Rè
2. lèft. 2.
di
altra, e oveferma,
fi fiimano edere indicato ciò, che voglio-
no indovinare , elpreffo prima nella membrana.
Un’altro quad limile nerifcrilce nel medefimo luogo in cui pin-
gono col fangne cavato dalle vene del petto, e molto è ilimato da
quella barbaraNazione.il Pontano così lo delcrilfe nellaCorografia"
di Danimarca a carte 691 . Lappone sfi quando quid in cxtcris , ac remo-
ti ori bus oris agatur feire cupiant^ Tympanum ad eum ufum paratimi fu-
ni uni , hoc cxtrinfecus omne genus ammalia habet depista , £> anccwi
imponunt rauam , atque igni admotum inconditum edentes boatum
malico orichalccis annuii s ornato , coufque cantando pulfant , donec exfi-
nimes decidente , atque ita horis aliquot , nel die integro , nel fu binde'
di ut i us prò fpatio , quod conficìendum habent , ratione examtncs
jacent . Vigilantes c undl a ,
quec ipfi , (3 alii ,
quorum nomine erant^
mionslfuo Mufeo
LXXX 1 II.
.
. . . ,
'ìd 121 p*
LXXXIII.
IJlr omento delle Vendemmie .
LXXX I V.
Sìftro
lare del Nilo, e credevano anche, che con il Tuono di etto ripo-
neva in fuga il Tifone, e fi percuoteva dalli Sacerdoti rad nel.
capo , e vediti di bianco: onde Marziale nel libro 12.
nel tomo primo dell’Edipo a carte 224. ove fcridc le fede d’Ifi-
de come fegue: Sacerdote! dìe ejus facris per agcndis inFìhuto Ci vi-
tati! platea! aberrante s vagabantur fummis gemitibus , ejulatio - &
nibus , mortem O/ìridis in memoriam revocante! plangebant , vcjhtt
Unga eaque linea tega geflabant fupra caput Jlatuam Amibis , dex-
tra ramum de abjìnthio marino ,
ve/ pino-, in pilifera jìfer uni Infera-
. man-
'
’
. V
V
.
+>è 1
23
?*
mandato il onde appretto Lampridio fi legge la
culto d’ Ifide ;
il petto con
il frutto del Pino , ufque ad pcrrùciem , alla qual
barbara crudeltà, dimò il citato P. Bacchino, che fi alluda nel
Sidro trovato vicino alla via Aurelia, e confervato nel Mufeo
dell’erudito Monfignor Leone Strozzi , elfendo nella fommità
di elfo una Pigna , elpreffione non mai veduta nelli Sidri Egi-
ziani .
L XXX V.
Crotalo
A che fègue di Donna in atto di ballare 5 fi.o-
L figura ,
fcrifiero
, dicendo elfere un Cerchio , overo Triangolo di me-
tallo, in cui fono
inforiti alcuni anelli parimenti di metallo det-
10 dalli
Latini Crotalum , e dagl’italiani Nacchera , mà perche
con tali termini
trovo anche fignificarfi altri Stromenti , fi rende
nbbiofà la lpiegazione CirnbaJo fu detto dal Pignorio nel libro
.
de Servis
, ove a carte 162. ne pofo due figure, una di forma
triangolare 1’
altra femicircolare Queda che qui li apporta fi
, .
Vede efprdla
dallo Sponio , e in altri marmi antichi.
Alcuni l’hanno confufo dicendo edere l’antico Sidro
,
2
‘
Ebreo ;
. .
/
1 24 <?*•
L X X X Y I.
Cimbalo antico -
M A
me
il
fè dubbiofo è
lòpradetto Idromento-,
di
il nome
non
Donne Ebree , ed
con cui dobbiamo
fi può dubitare, che
altro tifato
chiamare
anticamente
.
il no*
con
la figura preferite prefa dallo Sponio in atto di percuotere
ambedue le mani due Vali, ò dir vogliamo Scudelle concave
1
Deferì*
metallo dette comunemente dagl’Autori Latini Citnbala
vendoli il Pignorio a carte 163. de Servis Erant dice manubrio .
*>d
25 e<+ 1
ti
, con li quali fi udivano dagl’Antichi tali Stromenti , tanto fa-
gri
,
quanto profani ; finalmente conclude con indagare la cagio-
ne per cui ordinariamente erano fabbricati di metallo, e per cui
erano formati con forma circolare; e per non ripetere qui ciò,
ch’egli fcrifse, baderà accennarne qualch’alcro comprefo con il
L X X X V I I.
quali
fi rapprefentano le fede fatte in onore di Bacco . Ne
u una fola
forma di eflì , mà varia , che perciò qui fi aggiunge
una Baccante
Cimbalidria , con Idromento alquanto diverfo dal
^ Pignorio ne apporta di tre forti a carte 166. le quali
fero tutte Si fuc-
convengono nell’ effere vafi sferici concavi •
ilano
. *
l x x x v 1 1 1.
circa
A. Itro Irustr urnerito Africano
. ,
X? 127
la quale come notò il Du Gan-
cii-ca quella parola Cymbalum ,
LXXXIX.
Crotalo delti Maroniti
e Armeni,
XC.
. . .
128 §&
r
X -
c.
i ; . , . t
*
*
. !
A Ccompagnano
delli
tallo, ò fia
Armeni nelle Funzioni fagre le Sinfonìe
gl’
Cimbali fopradetti con il Tuono d’una Scudella di me-
Campana che per b ordinario
fimile a quelle ,
Tono polle negl’Orologii privati , percotendola con una verga eli
ferro con colpi più, òmeno gagliardi, e con intervalli di tem-
po in modo , che Ti forma una Sinfonìa non meno grata , che
devota L’invenzione di tal’Iftromento probabilmente Ti può ere-;
.
> s. i . \ si
X C
• *
1 . ^
I.
1 V ,
• *
; M \ \ /
IJlromento Affricano
XQll
xc Inftriunento Sacro dealer,
*
i»’J
l
. ,
129 e<>-
X. Gli
Altro Jlmìle
X C H I.
hulum .
R che
•yè igo
che fignifìca anche una force di mifura . Nella Sagra Scrittura di.
ce la Glofa fopra il capo 25. deH’Efodo fignificarfi Vas rotundum
ubi vinum juxta Altare afcruabatur . Nel teforo della lingua Lati-
na fi cica Plinio , che dice nel libro 1 1. cap. 34. fignificarfi da tal
voce una mifura , cioè la quarta parte dell’Emina In oltre fi di- .
ce, che Acetabula funt velati quidam ;c aliculi in iìs p'-fcìb usuili mol-
:
XC IV.
Wromento delti Copti.
xcv.
••
'
\
xcv
.
r
$ i ^
x c v.
R 2
. . .
*>é 132
X G V L
IJìromenti Fanciullefchi .
Ome
C dell! quali
fi vede nelle figure feguenri dì
percuote con la mano delira
due Fanciulli uno ,
133 é<*
X C V I I.
multi fatis felicitcr ut untar , cujus brachìa femì tir culo rancia Un -
gulam includimi quìim ubi digito in puntilo C. percufderis , bom-
,
illius. bracbia folcnt apprehendì , ut lingula digito pere tifa orìs cavo
:
!
x G v I I I.
Xilargano
«od
porzione , fecondo che richiede un triangolo acuto , la di
cut
bafc prefcrive la lunghezza del primo Benché tal’ Illromcnto
;
X C I X.
ljlromento per V Api . !
D
pi tofi
A 1 P armonia cagionata dagfldromenri fin
ciamo paffaggio ad altri , chepoffono dirfi più tolto lire-
r che fonori- Tutti però inventati per confeguire qualche
qui elpoffi fac-
+>£ 135
^quanto è vero, che con tal Tuono tornano le Api negl’ Alvea-
ri donde
partirono, altrettanto è incerto, le a ciò fono indot-
il diletto di dio, ò pure per lo (pavento dal mede-
te f ò per
fimo cagionato
Diverfi fono li pareri su quello dubbio delli Scrittori, Ri-
lib- 9. liiR. cap. 40. che ciò fia effetto di allegrez-
mò Arinotele
za, e diletto concepito: Gaudere fonitu Apee vJdentur ( die’ egli )
quapropter tinniiue arie corno cari eas in Alveum ajunt* Varrone
però fu di contrario parere ; onde nel lib. 3. circum tinnì cndo cere
perterrdas , quo volueris perduces . Lo ftelfo dille Columella capo 8.
lib. 9. parlando di uno feiamo di Api: Cum eruperit <crh flropitn
cornei ur , nam flati m fono .tonitu m esci infrutice , nel in editiore Syk
lite fronde confida , (5* -à vcftìgatore preparato vafe recondìtur ; co-
me fù defedino da Claudiano de Sent, GonfuL Honor*
QuaiU
c
Abdeja quafram
Hybleis procul are fine x revocare fuga ce
Tinnita conatar Apes , qua fponte reliclh
Defcivere favis
, e non l’allegrezza .
cato il rhnore
Cl Q S.
C4Ì0: CrifoRomo in Pfal 50. V antepofe al Pavone - gìfrùi
abie-
.. . s
156 *>f?
è sì utile all’Uomo
C.
Suono di Batam
N
deli
O
ti
11 meno flrepitofi
nella Batavia, in tutta ITjfola
neirAnno 1619. come riferifee
fono
il Baudrand
,
che fèguono
Giava fòggettata dagli CHan-
nel luo Lexico
tifa-
raduna il Popolo per udire ciò, che s’intima Seie percoiTe Ti- .
quell’ Ifola
«
o r.
Tamburro cLLBateuri
Injtriunento inBatarri
Camp anello dcll\ eo
s
137 e**
C I.
Altro diverfo.
N Ella
Indiano
mcdefima Relazione
,
fi vede delineata
che fegue , fedente in atto di percuotere con
ambedue le mani armate di legni nodofi quattro Bacili di Me-
la figura d’un
c 1 1.
Altro diverfo.
C I I I.
+>£ 1
3 3
facilmente faperne 1’ origine ,
per averne qualche chiara notizia
le dilhnguercmo tutte in due Clalfi , una delle quali comprenda
le piccole, e l’altra le grandi:
Che l’ufo delle piccole folle appretto gl’antichi Ebrei, non
fe ne può dubitare , mentre come li racconta nell’Efodo nel Ca-
po 28. prebende Iddio a Mosè il fabbricarle d’oro, per mifie-
riofo ornamento delle vedi Sacerdotali, e Sconferma nel 45. dell’
Eccle baltico Cinxit illuni tìntìnnabulìs aureis plurimis in giro da-
:
S 2 CIV.
140 ^
C I V.
A LI’
cola
Ufo profano
filiche
Campana
fi può foggiungere un’altro Sagro
pratticato in Roma dal Clero di alcune Ba-
nelle Solenni Proceflìoni . Compatire quello con
di pic-
fiarn S. Patri cum tato Clero cum Cruce pluviali bus , 0 Campani
procc/fionalìter ifìc. Più antiche memorie non ho trovato Quale ha .
+>i 141
Molaica , con le quali fi davano li fè-
dalli Sacerdoti della legge
i
gni a tutto il Popolo Ebreo
Qui fi pone la figura -di quello , che con tale Campanella
precede al Clero , la quale è piena di mifiero , benché derilo
dagl’ Eretici , e Inimici della Chiefa Romana
C v.
Carroccio
i
ufanza dal Maggi capo 1 3. de Tintinnabulis , ove dice: Bft igitur
fclendum fupcnoribus feculìs , nec admodum vetufis temporibus
1
'
:
monìnfes Carrocium ìnidituerunt ; Erat illud currus ampli or bis at-
i que fublimior , quos communi in afri invenere Longobardi , primi-
que omnium fecundum ali quos Jbfedìolcmenfes , ufurparunt , crnaba-
tur id h quibufdam panno rubro , ab alìis albo , à Cremonevfibus vero
1
mix tira rubro , (p albo , deni que prò colore quo cujufque Civitatis
'
/
. $
*>d 42 e
1
aderì edere dato Sabiniano Papa , di cui Panvino fcride Hic Pa-
:
evi.
?
•i
0 ”
v > i
»
• •
,
, .
0$
-
1 4.3' é**
G V I.
Organo di Campane
’
copiofo e mideriofo , che per
Tuonare le Campane
E
fi , il
CVII.
. .
+yg 144
G V I I.
ho potuto rinvenire ; mà
bensì dferfi abolita per ragionevoli
pm
motivi , richiedendo la laurea conferita alii Dottori plani!
g°*
nobili, e decorofi ; onde nelli Bandi pubblicati per il buon
verno di detta Univerfità, fi legge come fegue
nal e
Item fi proibifce , che nell'uno ardifca portare , e f° j
a
Campanacci , ò altri limili Idromenti dietro quelli, che fono
trattenuto
dottorati fotto pena di 50. Scudi d’oro, e di effcrgli
con
il Privilegio di Dottore, a chi confentirà a queda indecenza
pene contro quelli che contraveranno ad arbitrio di dc
altre ,
to Signor Dottore .
'
ì#
c vin-
. .
W-
•yè £<*•
1 45
CY in.
Verga di metallo
On Tuono delle Campane fi può unire quello , che lèn-
il
effetto altra ragione non alfegna , che il tremore dei corpo fi>-
noro , il quale fi trasmette alla corda, e da quella al Timpano
dell’ udito, ove liMufcoli percofiì con velocità , ed impeto lira-
C I X.
Campana delli Greci
tlci Campani
s bellum indi x crani Eas enhn frangunt 5 <£) commi -
.
T maini ,
+>é 146 (X*
fiuunt , Sur ace no s ìmitantes qui ut Piu tuia in Urbano IH.
fcripflt
capta Hyrofolima Campanai in primis a Sacris Turribns dejecerunt •
pefantc martello.
ex.
£.
/
uin
*>è 147
. * . , . - •
C X.
AltraJìmìle -
U N’
ci
altro Mromento più piccolo, fi ulà parimenti dalli Gre-
riferito dal Maggi , elprelTò come nella feguente Imagi-
ne apparifee Ne tafiiivenzione fù cola nuova appretto li
.
1
ge , che avvicinandoli le di lui Reliquie a Celarea , tutti li Cit-
j
tadini , Ugna facra pulfantes obviam fsFlì funt , e F Autore detta
'
: c x 1.
B f i : 1 1 ) r
'
:
legno duro, lunga palmi cinque in circa, e largì* quatro deca,ò
T 2 pure
+>é 148 H-
pure con una Ionga un palmo, che tengono con
la mano fìnifrra
lopra un manico inferito nel mezzo, e forma la
figura della le-
tera Taù , e con colpi interpolati la percuotono
con piccolo mar-
tello , onde nelle loro Chiele fi eccita un gran romore , polche
ufano taf Iftromento molti;, li quali intervengono
, tanto Laici
quanto Sacerdoti, e Mihiftri Sacri Si chiama talMftromento .
in
lingua Araba ÌSIacus Nacus anche chiamano gl’
.
Armeni , le pic-
cole Campane, che battono^, mentre cantono nelle
Chiefe , co-
me per fedele relazione hò faputo dal Padre Gabriele Sacerdote
Monaco Maronita , molto tempo vifuto nell’Egitto Agl’ Idro- .
C X I I.
C X. I
v
I I.
• -
)
Altro droerfo
Ti/TIgliore è quello, che lotto quello numero fi vede efiprelTo
AVA tutto di legno, è formato in modo che girandoli un Cilin-
dro armato d’ alcuni denti , quelli alzano alcuni martel-
li di legno uniti ad una verga , parimente di legno , la quale alza-
CXIV.
. .
150
CX I V.
Matracca
c X V-
•
Ruota Fiaminga .
'
'
* -
•.
'
ìf .
•
•'
. r •
. x.
/ - r r *
, .. _
. , ••
*• * *'•*• * ' % "
„ . . > * • . , \ H «-
.
. - . . ,
151
circa mezzo palmo , il quale è {ottenuto d’ alcune cordicelle unù
! te alla circonferenza del Cerchio , onde rapprefenta una Ruota
i
di Carro. Inferifcono nel detto Cannello un battone poco più lun-
go di ò quattro palmi, che tenuto in mano foftiene il Cerchio,
tré ,
C X V I.
Bacioccolo
N alcune parti ulano li Fanciulli , e gente di
della Tottcana ,
C X V I I.
D All
1
Ecclelìattica
per motivo di dett’ ofttequio ,
ulanza li Fanciulliammaettrati , non
e pia conlìderazione circa le
Funzioni detta Chielà , ma per trattullo ttogliono netti gior-
ni di Pattìone ulare martelli di legno di varie forti eccitando ro-
,
more fuori, e dentro le Chiette con intollerabile abulò La figu- .
CXVIII.
.
o£ 152 &(+
ex vi il
Altro Jimile.
numero fegue nte un’altro, che
E nel
fini (Ira
tofo ,
, mentre con la delira raggira
e ingrato all’orechie
tiene
C X I X .
Si
/
Ir^butTriejxto -Àjriccuvo
. . , .
od 153
C X X.
i/ir omento ci Affrìcam
D
1
Agl Iftromenti u faci per traftullo dalli Fanciulli palliamo ad
1
uno , che nell Ifola di Batam fi adopera da quelli Barbari
nelle danze da cflì celebrate Si formano quelle da quantità di
.
V CXXI.
. e
ib 154 e<*~
C X X I.
T Rà
del
file in
tutti
Congo
però gl’ Iftromenti ufati nell’ Affrica dalli
ed altri, ed indi tramandati al Regno delBra-
»
C X X I I.
ìjlromento Indiano
155 &
Preparato Iftromento fi
/tirate altrettante corde di nervo . tal’
C XX I I I.
Tri eh Varlach
N ’Ome
lì
èquello, con cui il volgo Napolitano lignifica un’
Iftromento inventato dalla gente popolare. E quello come
è efpreflb nella Tavola preferite mar- , comporto di tré
telli di legno , alquanto incavati nella parte , che fuole pescuo-
percuote quello con gl’ altri due , con li dovuti fpazii di tem-
po , e con colpi più, ò meno grevi , fecondo che ricercano le
fonate , per P ordinario fatte con altri Stromenti , al Tuono delli
quali fi unifee lo ftrepito delli lòpradetti martelli , alli quali, acciò-
che la Sinfonìa riefea più grata , lbno uniti alcuni Sonagli , dalli
quali fi forma un fuono capricciolò , che le di notte fia udito,
non fi può arguire da qual’ Iftromento fi formi
V 2 CXXIV «
s .
156 g«
c x x 1 y. !
Indiano in ballo.
L Moro qui efpreffo Cittadino dell’ Affrica fi vede in atto di
I ballare, e infieme fonare , ò più tolto fare ffrepito con due
Zucche , raggirandole, e sbattendole invariimodi, e perche fo-
gli 0110 effere piene di Sonagli
, ò pure di breccie, rendono uno
Itrepito piu tolto ingrato , che armoniolo nulladimeno non aven-
,
do quegl’Uomini falvatici cognizione d’ Illromento migliore , ula--
no ciò, che loro fù fuggerito dalla fan tafia.
C X X V.
Donna Brajìlìana in ballo
I dilettano te Donne More , che vivono nel Regno del Bra-
S file di ballare, e accompagnare li getti della perfona
un fuono cagionato da un’ Illromento fatto
con
dalla Natura
,
C X X V I.
CXXY I I.
O
L fopra
flrepito, che
, ,
fi
agitato con la
fuole cagionare con fidi-omento detto di
mano
(i foleva anticamente fare con
CXXV I I I.
*»***>»**
CXXV1II*
i
>9
CX XIX.
Religìofo jvegliatore .
U N’
mare
altra forte di
al Choro
Crotalo
quelli ,
fi
C X X X.
Capuccino , che prcuote una
Tegola.
«K* 1 60
to delli piedi fatto dal Priore , come fi legge nella Regola del
Monadero Floriacenfe Ottavo con le pere ode d’ una bacchet-
.
C X X X I.
non
Non perciò fi deve dimare Idromcnto Fanciullelco , mentre ta c
credibile quanti fpiriti ecciti in tali Bedie , onde
però a
è (
le
fine fi adopera, non per percuoterle. Ebbe quedo l’origine,
•*>é i 6t
i
non prima almeno nel tempo in cui Romolo fabbricò Roma,
,
a (regnatogli dal Rò Tarquinio,
e il Circo Malfimo nel luogo
come ri feri fce il Panvino de Circo lib. i. cap. 9. mentre in elfo
i
fi correva con Carrette tirate , ò
da due Cavalli, come inventò
Criftene Sicione, qui prima s bino: equo: j agavi , cofquc tjìnguto
i ex uiyaque parte viti culo applicati , difte Plinio lib. 7. cap. 58. ò
I
pure da quattro, come raccontò il medefimo Plinio, aggiunti da
Eriftonio Rè di Atene , rammentato da Virgilio nel terzo ‘della
l Georgica
.
O pure comv uinv «vi iiL-ivy quinto dell’ Eneidi verfi 144.
4>£ \(ì2
iatfo da Enea ad Epitide Ajo di Afcanio Tuo figliuolo
, «feioclJ
celebrale con altri PanciulU un Torneo a Cavallo
in onore di f.m
®
Padre Anchifè defonto A ~
Per qual ragione poi da tali colpi , e fchioppi cagionati nelf Aria
Piano animati li Cavalli al corfo , non è fi fa cile a dirli , ficco-
mc per qual cagione Piano per il. Tuono della Tromba eccitaci
li Soldati alla Battaglia..
C X X X I I.
CXXXIIE
•>è 1
g
GXXXIIL
Cucchiare di legno
GXXX I V.
Timballi Perjlani.
!
Echio.
X 3 CXXXY
+>£ 164
C X X X V.
Spada percoffa
L Soldato qui efpreflb znoftra percuotere con le dita del-
di,
I la mano
e perche
delira una Spada sfoderata, fortenuta dalla finiflra,
non riceva nocumento dai taglio di erta le tiene
armate con punte di ferro, fatte, a guifa di ditali in effe, inferi-
ti Il Tuono, fè fi eccita con percorte date con regola
.
, e inter-
vallo di tempo debito, piace multo all’ orecchio Benché fi fia .
cxxxvi.
Wfomento Cinefe .. ,
pC*
1 66
no la regola principale in 4. in 5. in
3. ed 8., opera del medefi-
mo Signore
Un’altra Zampogna ò armonìa di otto Canne che li riti-
,.
v
ni (cono in una fola più grande a bailo, continuo
proporzionata
mirabilmente ».
L A U S D E O.
INDICE
DELLE MATERIE»
Canto perche ulato nelli Fune-
A rali. 32
Ecclcfiaftwo qual debba elfere
A Ccordo
fia.
Strmento
qual
IO
Api, perche ubidirono al fuo-
Impugnato
Da chi introdotto
dagl’ Eretici
.
.
42.
37
I
D
Iftromenti perle Api. 134
David Profeta promotore del Delle Vendemmie . 121
fuono . 22 Affricano. 128. 153. 154. 156
Duillio celebra trionfo ogni Altro diverto » I24
d\.
22 Fanciullefco. 132
Sonoro per la tenfione. 88
F Difficile a deferiverfi . 9
Degl'Ebrei difficili a riconofcer-
fi. io. 14
Fagotto, e mezzo fagotto . 69
Fanciullo fi diletta delluono.i 52 Degl’Ebrei quali follerò. 1
Fifchi diverfi . 72
Adoperati da Salomone 12 .
61 Riprovati da alcuni . 41
Se debba edere ufato.
62 Proibiti da S. Atanafio . 43
Efpreflb in marmi antichi .
L O
Legno in luogo diCampanaù-45 Oboè,che fia 67
Delli Cofti.. 147* Organo di Campane è. *43
Nella Chiefa latina ^ 148 Se fia antico» 67
Lira di Apollo quale .
97 Supera tutti gl’ Iflromenti. 79
Tedefeac 107 Mirabile in Cafa delli Signori
Lituo ufato in guerra . 3 5 Verofpi 80
Defcritto . 54 Portatile .. 8x
Elpreffo nella Colonna Traja- Da chi introdotto nella C’nie-
»*-• 55, fa ». A4
Tt
P
M
Pandora fpiegata. 96
Mandola Piva , e fua fabbrica .
n
Marimba* 154 Pompa delli Funerali riforma-
Matracca . 1 50 1
3 °
Monocordo»" 1.03
Mufferà. 85
Mufe defcritfe, 6
Scolpite da 3 . Artefici . 6 Quagliere » '
72
Mudca conofciuta nella Fucina
di Vulcano . 1 S
Inventata per lodare Dio., 5.7.
Grata a tutte le Nazioni 16 con Mufica
Sacrifitii 17
Nelli Giuochi. 22 E perche 20
Nelli Conviti . Salterio Turchefco
25 104
Nelli Funerali . 26 Diverfo 106
In elfi conviene più che nelli Perdano. 1 1
Conviti.. A7 Sinfonìa nella mole adrìana. 50
Scabello 157
N Scialumò 53
Spinetta 9 1
Diverfo .
,lI 7 Verga di metallo imita le Cam-
Perfiano .
1 ^ pane . 1 45
Cinefè .
1
9
Violino, 109
Lapponico. 120 Turchefco.' no
116 Perfiano. ***
Timballi.
*54 Viola. [*I0J
Timballi Perfiani .
Di Amore. **0
Tiorba. 91
**9 Violone *0i
Tubo Timpanite .
.
Xilorgano. *33
Perche riculata da Minerva. 47
Efprefla nel Campidoglio. 4^
Coni- Z
Con effa fi convocava il
glio . 4^
Zampogno divcrfe . 7*
Doppia . 49
Spezzata . 49
Da chi inventata 49 .
Pag. ERRORI.! CORREZIONI
3 ftonare Tuonare
iu operi bus in operibus
5
5 in A[depio in Afclepio
5 modelationum modulationum
6 fed Sielon Ted Sicion
1 fere Terre x
iufìa juxtà
*4 Trieordum Trieordum
1 nodulum modulum
*9 Sarifti Sacrifitii
carcere carcere
23 cauta cavea
37 bymos hymnos
28 'ini co de vita edonejla- & onerate
43 mutrivifet (je nutrivi (Ter
43 intifonarum antiphonarum
63 fremunt
eflifque Trcmu nt
63 rurby ruunt Turba ruit
63 fluid furor Anzuipe- Quis Tu ror Angui
63 ani heus re Pentheus
(
94 ordis eh ordis
95 erutti nervis
95 he a Corebbo che Corebbo
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