Appunti Diodo
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DIODO E APPLICAZIONI
Indice generale
Diodo a semiconduttore..........................................................................................................................................1
Curva caratteristica del diodo.............................................................................................................................2
Equazione caratteristica del diodo.....................................................................................................................2
Dipendenza dalla temperatura della curva caratteristica....................................................................................3
Il diodo come elemento circuitale...........................................................................................................................3
Modelli approssimati del diodo..........................................................................................................................4
Modello di diodo ideale (diodo come interruttore o modello ON/OFF).......................................................4
Modello di diodo a caduta di tensione costante (diodo come batteria).........................................................5
Modello di diodo con circuito resistivo.........................................................................................................5
Parametri dei diodi reali.....................................................................................................................................6
Circuiti raddrizzatori...............................................................................................................................................7
Circuito raddrizzatore ad una semionda.............................................................................................................7
Circuito raddrizzatore a doppia semionda con trasformatore a presa centrale..................................................8
Circuito raddrizzatore a doppia semionda a ponte di Graetz.............................................................................9
Circuito raddrizzatore con filtro capacitivo......................................................................................................11
Diodi speciali........................................................................................................................................................13
Diodi zener.......................................................................................................................................................13
Circuito stabilizzatore a diodo zener...........................................................................................................14
Diodi schottky..................................................................................................................................................15
Diodi varicap....................................................................................................................................................15
Diodi LED........................................................................................................................................................15
Fotodiodi..........................................................................................................................................................16
Appendice.............................................................................................................................................................17
Datasheet del diodo 1N4148............................................................................................................................17
Valori e sigle commerciali dei diodi zener.......................................................................................................19
Diodo a semiconduttore
Il diodo è un componente elettronico basato su una giunzione pn, il cui simbolo elettrico è mostrato nella
figura 1. I due terminali del diodo, denominati anodo (A) e catodo (K) corrispondono rispettivamente alle zone
con drogaggio p e n della giunzione.
diodo e applicazioni 1
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regione di polarizzazione
diretta
regione di polarizzazione
inversa
● Polarizzazione diretta
Per tensioni V positive, la giunzione è polarizzata direttamente e si ha il passaggio di corrente
dall'anodo verso il catodo (corrente diretta o forward current). In particolare, per valori di V inferiori alla
cosiddetta tensione di soglia Vγ la corrente attraverso il diodo è ancora trascurabile, mentre per valori
di V superiori alla tensione di soglia il diodo conduce apprezzabilmente e la corrente diretta cresce
esponenzialmente con la tensione. In figura è rappresentato il tratto iniziale della caratteristica diretta:
la curva ha un andamento quasi verticale ovvero l'aumento di corrente è molto forte mentre la tensione
ai capi del diodo si mantiene pressapoco attorno al valore Vγ.
Il valore della tensione di soglia dipende dalle proprietà fisiche del diodo: nel caso di un diodo al silicio
essa vale generalmente Vγ=(0,5÷0,8)V.
● Polarizzazione inversa
Per tensioni V negative, la giunzione è polarizzata inversamente e il diodo non conduce. In effetti vi è
una debole corrente diretta dal catodo verso l'anodo (corrente inversa o reverse current), causata dalla
deriva dei portatori minoritari; tale corrente, detta corrente di saturazione inversa I0 è molto piccola
ed è rilevabile sulla caratteristica solo utilizzando una scala espansa.
Per un dato valore di tensione negativa, di solito dell'ordine delle decine o centinaia di volt, si verifica la
“rottura” (breakdown) della giunzione che non è più in grado di bloccare la corrente inversa cosicché
essa comincia a fluire con un aumento molto rapido.
V
VT dove: I0 è la corrente di saturazione inversa
i= I 0 e −1
equazione 1 V è la tensione ai capi del diodo
η è un fattore che può variare tra 1 e 2 (1=diodo ideale)
VT=T/11600 è un parametro denominato tensione termica che dipende
dalla temperatura (espressa in °K) e a temperatura ambiente vale VT≈26mV
diodo e applicazioni 2
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V
VT
In particolare, per il diodo ideale (η=1) e per tensioni dirette V>>VT, all'interno della parentesi risulta e >>1
pertanto il termine -1 può essere trascurato e si può scrivere:
V
i= I 0⋅e
VT confermando la dipendenza esponenziale della corrente diretta dalla tensione
applicata al diodo
dV
≈−2,5 mV /° C
dT
diodo e applicazioni 3
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+ - - +
diodo e applicazioni 4
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+ - - +
Vγ
modello del diodo a caduta di tensione costante
rispettivamente in polarizzazione diretta (batteria) e
inversa (OFF)
V =V r d⋅I dove, come detto, si tiene conto del fatto che all'aumentare di I anche V
equazione 2
aumenta, anche se l'andamento esponenziale della caratteristica reale viene
approssimato con una curva lineare.
+ - - +
Vγ rd
modello del diodo con circuito resistivo rispettivamente
in polarizzazione diretta (batteria + resistenza) e
inversa (OFF)
diodo e applicazioni 5
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Il parametro rd viene detto resistenza differenziale ed è in relazione con la pendenza della retta inclinata
nella curva caratteristica del modello. Come si può infatti ricavare facilmente dall'equazione 2, risulta:
I 1
= ovvero la pendenza della retta è uguale al reciproco della resistenza differenziale
V r d
La resistenza differenziale può assumere valori compresi tra i centesimi di ohm e le decine di Ohm, a seconda
del tipo di diodo; in ogni caso il suo valore può essere ricavato dai data sheet oppure dalla curva caratteristica,
considerando l'approssimazione lineare.
diodo e applicazioni 6
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Circuiti raddrizzatori
I circuiti raddrizzatori convertono una tensione alternata con valore medio nullo in una tensione ancora
pulsante ma unipolare con valore medio diverso da zero.
La principale applicazione dei circuiti raddrizzatori è nella realizzazione degli alimentatori, di cui essi
costituiscono un blocco fondamentale. Nei circuiti alimentatori, infatti, la tensione alternata di rete viene
applicata ad un trasformatore che ne riduce l'ampiezza. Il segnale presente sull'avvolgimento secondario del
trasformatore viene poi raddrizzato e successivamente livellato mediante un filtro; il segnale che così si
ottiene, sostanzialmente costante, viene poi ulteriormente stabilizzato mediante un apposito circuito.
Per i circuiti raddrizzatori sono possibili diverse configurazioni, che vengono illustrate nei paragrafi seguenti. In
particolare si distinguono le seguenti categorie:
● raddrizzatori ad una semionda – utilizzano una sola semionda della tensione sinusoidale d'ingresso,
sopprimendo la semionda opposta
● raddrizzatori a doppia semionda – utilizzano entrambe le semionde della tensione sinusoidale
d'ingresso, rovesciando la polarità di una delle due semionde.
Il processo di raddrizzamento a doppia semionda è in generale preferibile in quanto, riuscendo ad utilizzare
completamente il segnale d'ingresso, risulta più efficiente.
V o t
La corrente che scorre ne carico R (e nel diodo) I t= ha
R
lo stesso andamento della tensione Vo e i suoi valori caratteristici figura 11 - segnali d'ingresso e uscita del raddrizzatore ad
sono: una semionda (approssimazione diodo ideale)
diodo e applicazioni 7
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VP
valore massimo I MAX = =I D , MAX
R
V o ,m V P
valore medio I m= = = I D, m
R R
Si noti inoltre come la massima tensione inversa applicata al diodo durante la semionda negativa del segnale
d'ingresso sia VR,MAX=VP.
L'approssimazione di diodo ideale sin qui considerata è valida solo nell'ipotesi che la tensione di soglia del
diodo sia trascurabile rispetto all'ampiezza VP del segnale applicato in ingresso. In caso contrario, si deve
rappresentare il diodo secondo il modello a caduta di tensione costante, pertanto:
● per valori della tensione d'ingresso Vi<Vγ ⇒ il diodo si polarizza inversamente e si comporta come un
circuito aperto. La tensione d'uscita vale Vo=0V
● per valori della tensione d'ingresso Vi>Vγ ⇒ il diodo si polarizza direttamente e il circuito equivalente
del raddrizzatore diventa quello di figura 12. Dall'equazione alla maglia di tale circuito si ricava
immediatamente V o =V i−V . La forma d'onda d'uscita risulta quindi abbassata, rispetto al caso
precedente, di una quantità Vγ, come mostrato nella figura 13. In questo caso il valore di picco del
segnale d'uscita sarà pertanto V0,MAX=VP-Vγ.
diodo e applicazioni 8
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Dall'analisi precedente si evince che nel carico circola corrente sia durante la semionda positiva che durante
la semionda negativa, in entrambi i casi con lo stesso verso. La tensione Vo ai capi della resistenza assume
pertanto la stessa polarità e, tralasciando le cadute di tensione sui diodi, coincide con la tensione ai capi dei
due secondari.
Nella figura 15 sono mostrate le forme d'onda del segnale d'ingresso, delle
correnti nei due diodi e della tensione d'uscita. Nell'ipotesi di diodi ideali, i
valori caratteristici della tensione d'uscita sono:
valore massimo V o , MAX =V P
2⋅V P
valore medio V o , m=
Si noti in particolare che, rispetto la caso precedente, il valore medio della
tensione d'uscita è raddoppiato. Questo è abbastanza intuitivo, se si
osserva che in questo caso in uscita sono presenti entrambe le semionde
del segnale di partenza.
Per quanto riguarda i valori caratteristici della corrente nel carico
V o t , si ottiene:
I o t=
R
VP
valore massimo I MAX =
R
V o ,m 2⋅V P
valore medio I m= =
R R
Infine, considerando che ciascun diodo conduce soltanto durante uno dei
figura 15 - forme d'onda per il raddrizzatore a due semiperiodi, i parametri di lavoro di ogni diodo sono:
doppia semionda con trasformatore a presa
centrale VP
corrente diretta di picco I D , MAX = I MAX =
R
I MAX V P
corrente diretta media I D , m= =
R
tensione inversa di picco V R , MAX =2⋅V P
diodo e applicazioni 9
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D4 sono polarizzati inversamente; la corrente nel circuito segue ora il percorso indicato in figura 18,
entrando anche in questo caso nel carico dal terminale superiore.
+ -
D1 D2
D2
D1
D4
D3
D3 R
- D4 R
+
Dall'analisi precedente si deduce che nel carico si ha passaggio di corrente durante entrambe le semionde e
poiché tale corrente scorre sempre nello stesso verso, la tensione d'uscita Vo=R·Io ha sempre la stessa
polarità, ovvero è raddrizzata. Nei diodi, invece la corrente scorre soltanto durante una delle due semionde: la
coppia D1,D3 conduce durante le semionde negative mentre la coppia D2,D4 conduce durante le semionde
positive.
Le forme d'onda relative al funzionamento del circuito a ponte di
Graetz sono mostrate nella figura 19. I parametri caratteristici delle
forme d'onda riportate in figura sono identici a quelli indicati nel caso
precedente del raddrizzatore con trasformatore a prese centrale, più
precisamente:
tensione d'uscita Vo:
● valore massimo V o , MAX =V P
2⋅V P
● valore medio V o , m=
corrente nel carico Io:
VP
● valore massimo I MAX =
R
V o ,m 2⋅V P
● valore medio I m= =
R R
Infine, considerando che ciascun diodo conduce solo durante un
semiperiodo, le correnti nei diodo sono:
VP
● corrente diretta di picco I D , MAX = I MAX =
R
I MAX V P
● corrente diretta media I D , m= = figura 19 - forme d'onda per il raddrizzatore a doppia
R semionda a ponte di Graetz
Rispetto al caso del trasformatore a presa centrale risulta invece
dimezzata la tensione inversa di picco su ciascun diodo: V RRM =V P
Questo è proprio uno dei motivi che rendono preferibile il raddrizzatore a ponte di Graetz rispetto a quello con
trasformatore a presa centrale. A parità di tensione d'uscita Vo, infatti, nel trasformatore a ponte:
● i diodi devono sopportare tensioni inverse dimezzate
● il numero di spire richiesto per l'avvolgimento secondario è la metà
diodo e applicazioni 10
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D2
Vo
D1 2
D3 3
VP
D4 R
Vo 1
C
t
figura 21 - forma d'onda del segnale d'uscita prodotto dal
raddrizzatore a doppia semionda con filtro capacitivo
figura 20 - schema elettriico raddrizzatore a ponte con filtro
capacitivo
In figura 21 è riportata la forma d'onda del segnale prodotto da un raddrizzatore a ponte con filtro capacitivo,
ottenuta supponendo il condensatore C inizialmente scarico. Per meglio comprendere tale forma d'onda si
considerino i tratti numerati:
1. durante la prima semionda i diodi D2 e D4 entrano in conduzione e permettono al condensatore di
caricarsi. Nell'ipotesi di diodi ideali la costante di tempo di carica è nulla e la tensione ai capi del
condensatore segue esattamente l'andamento del segnale d'ingresso, fino a che Vo non raggiunge il
valore di picco VP
2. una volta raggiunto il valore di picco, la tensione d'ingresso assume un valore inferiore rispetto alla
tensione d'uscita e i diodi D2 e D4 si polarizzano inversamente, determinando di fatto l'apertura del
circuito d'ingresso rispetto all'uscita. Il condensatore comincia allora a scaricarsi attraverso l'unico
percorso possibile, la resistenza di carico R, con costante di tempo = R⋅C . La scarica prosegue
fino a quando la semionda negativa, ribaltata grazie all'effetto del ponte, non assume un valore pari
alla tensione presente sul condensatore nel medesimo istante.
3. a questo punto la tensione d'ingresso è nuovamente superiore alla tensione d'uscita, i diodi D1 e D3 si
polarizzano direttamente e consentono al condensatore di riprendere a caricarsi. La carica va avanti
fino a che non viene raggiunto nuovamente il valore di picco, dopodiché i punti 2 e 3 si ripetono
ciclicamente, con l'alternarsi, durante le fasi di carica, della conduzione delle coppie di diodi D 2,D4 e
D1,D3.
Il punto chiave del funzionamento del filtro è che la costante di tempo di scarica τ deve essere molto grande
rispetto al periodo del segnale sinusoidale d'ingresso. Se la condizione ≫T /2 è verificata, infatti, la
scarica risulta essere molto lenta rispetto alle pulsazioni del segnale raddrizzato dal ponte e la tensione ai capi
del condensatore si riduce molto poco prima che intervenga
una nuova carica; in definitiva le oscillazioni residue della
tensione d'uscita risultano molto contenute.
Supponendo dunque τ→∞, approssimando l'esponenziale di
carica con un andamento rettilineo e infine assumendo nullo
il tempo di carica del condensatore, la forma d'onda del
segnale d'uscita Vo può essere considerata triangolare,
come mostrato nella figura 22:
Durante l'intervallo di tempo T/2 durante il quale il
condensatore si scarica, la corrente nel condensatore, che figura 22 - approssimazione della tensione d'uscita nel
raddrizzatore a doppia semionda con filtro capacitivo
diodo e applicazioni 11
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Vo
può essere calcolate mediante la formula I C =C⋅ , risulta essere costante e coincidente con la
t
corrente che scorre nel carico I C =I o . La variazione di tensione ai capi del carico V o può quindi
essere calcolata nel modo seguente:
I C⋅ t I o⋅T /2 I o
V o= = =
C C 2fC
equazione 3
Si osservi ulteriormente come la tensione Vo possa essere scomposta nelle sue due componenti principali:
● componente continua di valore pari al valore medio V m=R⋅I o
● componente oscillante (segnale triangolare) di ampiezza V o e valore medio nullo
Si definisce allora fattore di ripple il rapporto tra il valore efficace del segnale d'uscita e il suo valore medio:
V eff
r=
Vm
V
Poiché il valore efficace di un segnale triangolare è definito come V eff = , sostituendo l'equazione 3
2 3
V o Io
in tale definizione si ottiene: V eff = =
2 3 4 3 fC
Io
e in definitiva: V 4 3 fC 1
r = eff = =
Vm R⋅I o 4 3 fRC
equazione 4
Analizziamo ora l'andamento della corrente nei diodi del ponte. Come mostrato nella figura 23, tale corrente
ha un andamento impulsivo, in quanto i diodi conducono solo
durante i brevi intervalli durante i quali il condensatore si ricarica.
V T/2 Proprio a causa di tale andamento non è possibile ridurre il
ripple oltre un certo margine perché al diminuire del ripple si
riduce anche l'intervallo di conduzione e questo, a parità di altre
condizioni, fa aumentare l'ampiezza dei picchi in quanto la
stessa quantità di carica deve essere accumulata sul
condensatore in un tempo più breve. In particolare, la quantità di
ID t carica che si accumula sulla capacità durante l'intervallo di
D1,D3 D2,D4 D1,D3 D2,D4
conduzione dei diodi può essere ottenuta dal prodotto della
corrente media nei diodi per il periodo degli impulsi:
Qacc = I D , m⋅T
Viceversa, la quantità di carica ceduta al carico durante la fase di
t scarica, trascurando ∆t e approssimando la durata della carica
∆t stessa a T/2, si può scrivere:
figura 23 - andamento impulsivo della corrente nei diodi nel T
raddrizzatore a doppia semionda Qced =I o⋅
2
A regime le due variazioni di carica risultano uguali: Qacc = Q ced , da cui si deduce immediatamente che
la corrente media in ciascun diodo vale:
Io
I D , m=
2
diodo e applicazioni 12
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Per il dimensionamento dei diodi si deve però tenere conto anche della corrente di picco, che assume valori
notevolmente più alti della corrente media. In particolare, si può dimostrare che il valore di picco è dato da:
I D , max=2 I D ,m fRC
A conferma di quanto già in parte detto, si confrontino quest'ultima espressione con la formula del ripple
(equazione 4). Da tale confronto emerge che per ridurre il ripple si deve scegliere una capacità elevata ma
questo comporta contemporaneamente uno sfavorevole aumento della corrente di picco nei diodi. Nella scelta
della capacità si dovrà quindi operare una scelta di compromesso tra l'esigenza di ridurre il ripple mantenendo
nel contempo una condizione di lavoro accettabile per i diodi.
In definitiva la scelta dei diodi deve essere fatta in modo che i parametri caratteristici rispettino le seguenti
condizioni:
I F , AV I D , m I FRM I D , max
e per quanto riguarda la tensione inversa:
V RRM V R , MAX =V P
Diodi speciali
Diodi zener
I diodi zener sono diodi costruiti per lavorare nella regione di breakdown: essi sono infatti caratterizzati da una
tensione di breakdown particolarmente stabile e definita, detta tensione di zener VZ. Nelle figure 24 e 25
sono mostrati rispettivamente il simbolo e la curva caratteristica di un diodo zener:
diodo e applicazioni 13
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è sufficiente una tensione inversa anche ridotta per innescare il breakdown. I valori nominali di V Z sono
normalizzati in modo analogo a quanto avviene per i resistori. In appendice sono riportati i valori
comunemente in commercio e l'interpretazione delle sigle di alcune delle serie commerciali più comuni.
Tra i parametri caratteristici del diodo zener riveste una certa importanza il coefficiente di temperatura TC,
definito come la variazione relativa della tensione di zener, riferita ad una variazione di temperatura di 1°C:
V Z
TC=
V Z⋅ T
Il coefficiente di temperatura presenta la caratteristica di essere negativo per i diodi con tensione di zener
nominale minore di 5V, per i quali predomina il breakdown di tipo zener, e positivo per i diodi con tensione di
zener nominale superiore a 6V, per i quali predomina invece il breakdown per effetto valanga. Per i diodi con
tensione di tener compresa tra 5 e 6V, infine, il coefficiente di temperatura è prossimo allo zero. Per questo
motivo, quando è possibile, si tende a preferire l'utilizzo di diodi zener con tensioni nominali in questa fascia;
uno dei valori più utilizzati è infatti VZ=5,6V.
diodo e applicazioni 14
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Diodi schottky
I diodi schottky, il cui simbolo è riportato in figura 27, sono costituiti da una
giunzione metallo-semiconduttore rettificante e presentano una tensione di soglia
inferiore a quella dei diodi al silicio e pari a circa 0,35V. La caratteristica peculiare di
questi diodi è il basso tempo di recupero inverso che li rende adatti ad essere
utilizzati in tutte le applicazioni in cui la velocità è un requisito importante.
figura 27 - simbolo del diodo
schottky
Diodi varicap
La giunzione polarizzata inversamente presenta un effetto capacitivo perché nella
regione di svuotamento sono presenti delle cariche opposte affacciate. La
dipendenza di tale effetto dalla tensione di polarizzazione inversa permette di
utilizzare il diodo come capacità variabile. I valori di capacità associati a questi
diodi possono variare tra pochi pF e poche centinaia di pF; essi vengono quindi
utilizzati come capacità variabili in circuiti ad alta frequenza. Il simbolo del diodo figura 28 - simbolo del diodo
varicap
varicap è riportato in figura 28.
Diodi LED
Nei diodi polarizzati direttamente, in prossimità della giunzione vi è un forte effetto di
ricombinazione di coppie elettrone/lacuna. Tale ricombinazione avviene con emissione di
energia. Nei diodi generici l'energia emessa è di tipo termico. Nei diodi LED (Light
Emitting Diode), invece, l'energia emessa è di tipo luminoso. Il colore della radiazione
luminosa emessa da un diodo LED dipende dal composto con cui è realizzata la
corrispondente giunzione, mentre l'intensità della luce aumenta con la corrente diretta e
diminuisce al crescere della temperatura.
I valori della tensione di soglia tipici dei diodi LED, suddivisi
secondo il colore della radiazione luminosa emessa, sono mostrati
nella tabella a fianco. Le correnti di conduzione diretta utilizzate
sono invece mediamente comprese nell'intervallo IF=(5÷20)mA.
Occorre inoltre porre particolare attenzione alla polarizzazione
inversa, che nel caso dei diodi LED deve essere sempre molto
limitata. La tensione di polarizzazione inversa massima, infatti, vale:
figura 29 - simbolo e
VR,MAX=(3÷5)V struttura di un diodo
LED
diodo e applicazioni 15
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I diodi LED sono largamente impiegati come elementi di visualizzazione, anche in display e matrici, perché
sono caratterizzati da:
● lunga durata
● basso consumo di energia
● buona velocità di commutazione
● ridotte dimensioni
Fotodiodi
I fotodiodi sono diodi sensibili alle radiazioni luminose che vengono utilizzati in
polarizzazione inversa. In questo caso, quando vengono colpiti dalla luce all'interno della
regione di svuotamento della giunzione si crea un numero elevato di portatori liberi che
danno luogo a una corrente rilevabile. Tale corrente inversa dipende dall'intensità della
radiazione luminosa che colpisce il fotodiodo e dalla sua lunghezza d'onda. Il simbolo del
fotodiodo è mostrato in figura 30.
figura 30 - simbolo del
I fotodiodi vengono impiegati nei controlli ottici di posizione e come terminali di fibre fotodiodo
ottiche.
diodo e applicazioni 16
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Appendice
diodo e applicazioni 17
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diodo e applicazioni 18
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Per ciascun valore di tensione riportato nella tabella, si trovano diodi zener di diverse potenze. Le più diffuse
sono da 0,5Watt e 1,3Watt.
Le sigle dei diodi zener
La serie BZX
Alla sigla iniziale BZX seguono tre caratteri che indicano la potenza e infine due o tre caratteri per la tensione.
I caratteri che identificano la potenza sono:
• 55C oppure 79C per zener da 0,5W
• 85C per zener da 1,3W
La tensione è indicata con il valore stesso, contenente la lettera "V" al posto della virgola. Ad esempio:
• 6V8 per zener da 6,8V
• 4V7 per zener da 4,7V
• 15 per zener da 15V
Quindi, ad esempio:
• BZX79C4V7 è uno zener da 4,7V 0,5W
• BZX85C5V1 è uno zener da 6,8V 1,3W
La serie Z
La sigla iniziale, che inizia con la lettera Z, indica la potenza e precede il valore di tensione.
Le lettere che indicano la potenza sono:
• ZPD per zener da 0,5W
• ZPY per zener da 1,3W
• ZY per zener da 2W
Quindi, ad esempio:
• ZPD3,9V è uno zener da 3,9V 0,5W
• ZPY3,9V è uno zener da 3,9V 1,3W
• ZY5,6V è uno zener da 5,6V 2W
diodo e applicazioni 19