Uni 7131
Uni 7131
Uni 7131
rete di distribuzione
Progettazione, installazione, esercizio e manutenzione
Seconda edizione
GENNAIO 1999
RELAZIONI NAZIONALI La presente norma è la revisione della UNI 7131:1972 e sostituisce, nel
contempo, la UNI 7130.
Rispetto all’edizione precedente, oltre all’inserimento della terminologia, in
precedenza trattata dalla UNI 7130, sono state aggiornate le prescrizioni
inerenti l’installazione, la messa in esercizio, la sostituzione dei bidoni e la
costituzione dei gruppi di regolazione per bidoni fra loro collegati.
RELAZIONI INTERNAZIONALI
RICONFERMA
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
3 TERMINI E DEFINIZIONI 2
3.1 Grandezze fisiche ..................................................................................................................................... 2
3.2 Impianti ........................................................................................................................................................... 2
3.3 Componenti .................................................................................................................................................. 3
4 GENERALITÀ 4
4.1 Impianto interno ......................................................................................................................................... 4
4.2 Ventilazione dei locali ............................................................................................................................. 5
4.3 Scarico dei prodotti della combustione ......................................................................................... 5
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
UNI 5705 Ottone al piombo con Cu 58%, Zn 40% e Pb 2%
UNI 7129 Impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzio-
ne - Progettazione, installazione e manutenzione
UNI 7140 Apparecchi a gas per uso domestico - Tubi flessibili non metallici
per allacciamento
UNI 7141 Apparecchi a gas per uso domestico - Portagomma e fascette
UNI 7431 Regolatori di pressione per gas di petrolio liquefatti in bidoni per
uso domestico - Termini e definizioni
UNI 7432 Regolatori di pressione per gas di petrolio liquefatti in bidoni per
uso domestico - Prescrizioni di sicurezza
UNI 8827 Impianti di riduzione finale della pressione del gas funzionanti con
pressione a monte compresa fra 0,04 e 5 bar - Progettazione, co-
struzione e collaudo
UNI 9036 Gruppi di misura con contatori volumetrici a pareti deformabili con
pressione di esercizio ≤ 40 mbar - Prescrizioni di installazione
UNI 9860 Impianti di derivazione di utenza del gas - Progettazione, costru-
zione e collaudo
UNI 9892 Connessioni ad innesto rapido per accoppiamento con valvole di
GPL - Prescrizioni di sicurezza
UNI EN 437 Gas di prova - Pressioni di prova - Categorie di apparecchi
UNI EN 751 Materiali di tenuta per giunzioni metalliche filettate a contatto con
gas della 1ª, 2ª e 3ª famiglia e con acqua calda (parti 1 e 3)
UNI EN ISO 1402 Tubi e tubi raccordati di gomma e plastica - Prove idrostatiche
UNI ISO 7-1 Filettature di tubazioni per accoppiamento a tenuta sul filetto -
Designazione, dimensioni e tolleranze
UNI ISO 228-1 Filettature di tubazioni per accoppiamento non a tenuta sul filetto -
Designazione, dimensioni e tolleranze
3.1.1 perdita di carico: Differenza fra le pressioni statiche misurate in due punti di una condotta
quando la condotta stessa è percorsa dal gas. È espressa in millibar.
3.1.2 portata massica: Massa di gas transitata, o consumata, nell'unità di tempo. È espressa in
kilogrammi all'ora.
3.1.3 portata volumica: Volume di gas secco, a 15 °C e 1 013 mbar, transitato o consumato
nell'unità di tempo. È espressa in metricubi all'ora.
3.1.4 portata termica: Quantità di energia termica transitata o consumata nell'unità di tempo,
corrispondente al prodotto della portata massica, in kilogrammi all’ora, per il potere calo-
rifico massico del gas, in megajoule al kilogrammo diviso per il coefficiente 3,6. È espres-
sa in kilowatt.
3.1.5 potere calorifico massico: Quantità di calore che si rende disponibile per effetto della com-
bustione completa, di un kilogrammo di combustibile quando i prodotti della combustione
siano riportati alla temperatura iniziale del combustibile e del comburente. Si definisce po-
tere calorifico superiore se include il calore di condensazione del vapore d'acqua forma-
tosi durante la combustione. Si definisce potere calorifico inferiore se non si tiene conto di
tale calore di condensazione.
È espresso in megajoule al kilogrammo.
3.1.6 potere calorifico volumico: Quantità di calore che si rende disponibile per effetto della com-
bustione completa, a pressione costante di un metro cubo di gas secco, di un kilogrammo
di combustibile quando i prodotti della combustione siano riportati alla temperatura iniziale
del combustibile e del comburente. Si definisce potere calorifico superiore se include il ca-
lore di condensazione del vapore d'acqua formatosi durante la combustione. Si definisce
potere calorifico inferiore se non si tiene conto di tale calore di condensazione. È espresso
in megajoule al metro cubo.
3.1.7 campo di pressione di utilizzazione: Campo di pressione per la regolare utilizzazione del
gas combustibile negli apparecchi utilizzatori. È espressa in millibar.
3.1.8 capacità massica di un recipiente mobile: Massima quantità in massa che è consentito im-
mettere nel recipiente. È espressa in kilogrammi.
3.2 Impianti
3.2.1 deposito di GPL per uso domestico: Insieme costituito da serbatoio di GPL, gruppo di re-
golazione della pressione ed altri gruppi, avente la funzione di immagazzinare GPL liquido
ed immettere GPL gassoso, a pressione determinata, in uno o più impianti a GPL per uso
domestico, senza rete di distribuzione intermedia.
Nota 1 La suddetta definizione differisce da quella di "centrale di GPL per rete di distribuzione".
Nota 2 La rete di distribuzione intermedia di GPL è trattata dalla UNI 9165 per i casi seguenti:
a) le condotte sono prevalentemente posate su suolo pubblico;
b) le condotte sono posate su proprietà privata (salvo eventuali attraversamenti stradali o similari di proprie-
tà pubblica) ed hanno lunghezza complessiva maggiore di 200 m;
c) le condotte sono posate su proprietà privata (salvo attraversamenti stradali o similari di proprietà pubbli-
ca) ed il prodotto del numero degli edifici serviti per il numero complessivo degli utenti potenziali è mag-
giore di 30.
3.2.3 armadio per bidoni: Alloggiamento fuori terra destinato a contenere uno o più bidoni, posto
all'esterno dei locali, provvisto di aperture di aerazione.
3.2.4 nicchia per bidoni: Alloggiamento fuori terra destinato a contenere uno o più bidoni, rica-
vato in muro perimetrale prospiciente l'esterno, provvisto di aperture di aerazione.
3.2.5 gruppo di regolazione per bidoni fra loro collegati: Insieme costituito da apparati per la re-
golazione della pressione ed accessori, avente la funzione di prelevare GPL gassoso da
bidoni fra loro collegati e di ridurre e regolare la pressione del gas dal valore esistente nei
bidoni al valore di utilizzazione. Il gruppo di regolazione è collegato ai bidoni mediante ma-
nichette.
3.2.6 impianto a GPL per uso domestico: Insieme costituito da un impianto interno, dall’installa-
zione degli apparecchi utilizzatori, da sistemi per la ventilazione dei locali e da sistemi per
lo scarico dei prodotti della combustione.
3.2.7 impianto interno: Insieme costituito dalla tubazione, organi di intercettazione, di regolazio-
ne e componenti accessori, avente la funzione di distribuire il gas dal suo punto di inizio
agli apparecchi utilizzatori, questi esclusi.
Nota Il punto di inizio dell'impianto interno è il seguente:
a) per gli impianti alimentati da un bidone singolo, il raccordo di uscita della valvola del bidone (questo
escluso);
b) per gli impianti alimentati da bidoni fra loro collegati, i raccordi di uscita delle valvole dei bidoni (questi
esclusi);
c) per gli impianti alimentati da un deposito di GPL ad uso domestico, il gruppo di misura di utenza (questo
escluso) e, in mancanza di un gruppo di misura, la valvola di intercettazione generale dell'impianto (questa
inclusa) da porsi immediatamente all'interno dell'alloggio, analogamente a quanto previsto dalla UNI 7129
per il caso di contatore posto all'esterno dell'alloggio.
3.2.8 impianto fisso: Parte fissa dell'impianto interno, cioè con esclusione di manichette, rego-
latore per bidoni, tubo flessibile, fascette e raccordi per tubo flessibile, nel caso di bidoni
singoli.
Nel caso di bidoni fra loro collegati, l'esclusione riguarda solo le manichette.
3.3 Componenti
3.3.1 bidone: Recipiente mobile a pressione di capacità geometrica non maggiore di 150 l.
3.3.2 manichetta: Tubazione flessibile ad alta pressione avente la funzione di mettere in comu-
nicazione la fase gassosa di un bidone con il gruppo di regolazione per bidoni fra loro col-
legati. Una manichetta installata è parte integrante dell'impianto interno.
3.3.3 collettore: Tratto di tubazione di acciaio in pressione provvisto di apparati accessori, fa-
cente parte del gruppo di regolazione, a cui sono collegati bidoni tramite manichette.
3.3.4 inversore: Dispositivo avente la funzione di prelevare GPL gassoso in modo alternativo da
due bidoni (o da due gruppi di bidoni) e di ridurre la pressione del gas prelevato dai bidoni.
Funziona sul principio della reciproca chiusura di due riduttori posti in parallelo fra loro e
tarati per pressioni a valle diverse. Le tarature devono essere invertite manualmente.
3.3.5 regolatore di pressione: Dispositivo avente la funzione di ridurre la pressione del gas e di
regolarla ad un valore stabilito.
3.3.6 regolatore finale della pressione: Dispositivo avente la funzione di ridurre la pressione del
gas e di regolarla al valore di utilizzazione.
3.3.8 tubo flessibile: Tubo flessibile a bassa pressione destinato a collegare un regolatore di
pressione per bidone direttamente ad un apparecchio utilizzatore o ad un impianto fisso,
o a collegare un impianto fisso ad un apparecchio utilizzatore.
Un tubo flessibile, quando installato, è parte integrante dell'impianto interno.
3.3.9 apparecchio utilizzatore a gas: Apparecchio provvisto di uno o più bruciatori e di dispositivi
di comando, controllo e sicurezza, avente la funzione di utilizzare il gas combustibile.
4 GENERALITÀ
La progettazione, l'installazione, la messa in servizio e la manutenzione degli impianti og-
getto della presente norma devono essere eseguiti da personale qualificato. L'installazio-
ne e la sostituzione dei bidoni, dovono essere eseguiti secondo le disposizioni di legge vi-
genti in materia1).
4.1.2 Le sezioni delle tubazioni costituenti l'impianto interno devono essere tali da garantire una
pressione regolare a monte di ogni apparecchio utilizzatore anche quando i vari apparec-
chi funzionano alla loro portata massima e contemporaneamente. Il calcolo di verifica del-
le sezioni deve essere pertanto basato sulla perdita di carico massima ammissibile dal
punto di inizio dell'impianto interno fino a ciascun apparecchio utilizzatore e sulla portata
massima di ogni apparecchio utilizzatore, quando gli apparecchi stessi sono contempora-
neamente in funzione.
4.1.3 La perdita di carico tra il punto di inizio della parte di impianto interno in bassa pressione
e l'attacco di ogni apparecchio utilizzatore non deve essere maggiore di 2 mbar.
1) Alla data di pubblicazione della presente norma, sono in vigore le leggi seguenti:
- legge 2 febbraio 1973, n° 7 "Norme per l’esercizio delle stazioni di riempimento e per la distribuzione di gas di petrolio
liquefatti in bombole";
- legge 1 ottobre 1995, n° 539 "Modifiche ed integrazioni alla legge 2 febbraio 1973 concernente "Norme per l’esercizio
delle stazioni di riempimento e per la distribuzione di gas di petrolio liquefatti in bombole";
- legge 5 marzo 1990, n° 46 "Norme per la sicurezza degli impianti".
4.1.5 La determinazione dei diametri delle tubazioni dell'impianto interno può essere eseguita
secondo quanto indicato nell’appendice A.
5.1.1 Il bidone singolo di GPL, l'annesso regolatore di pressione e il tubo flessibile (vedere 5.5)
possono essere installati come segue:
a) all'aperto, conformemente a 5.2;
b) in apposito alloggiamento, conformemente a 5.3;
c) all'interno di un locale, con le particolari precauzioni di cui in 5.4, qualora non siano at-
tuabili le soluzioni a) e b).
5.1.2 Il bidone deve essere installato in posizione verticale con valvola in alto.
5.1.3 I bidoni e gli annessi regolatore di pressione e tubo flessibile devono essere installati in
modo che la loro temperatura non possa innalzarsi oltre 40 °C per effetto di irraggiamento
solare o per l'esistenza di vicine sorgenti di calore.
5.1.5 Bidoni non allacciati, anche se vuoti, non devono essere tenuti in deposito presso l'utenza.
5.2.1 Il bidone, l'annesso regolatore di pressione ed il tubo flessibile devono essere installati in
luogo protetto dalle intemperie, dall'azione diretta dei raggi solari e di qualsivoglia fonte di
calore, da possibili urti accidentali e da manomissioni, lontano da cunicoli, fosse, cavedi
e cantine.
5.2.2 Il bidone può, per esempio, essere installato nell'ambito della proprietà dell'utente, nelle
posizioni seguenti:
- in adiacenza a parete pertinente i locali serviti;
- su balconi o terrazzi prospicienti, sovrastanti o sottostanti i locali serviti.
5.3.1 L'alloggiamento deve consentire l'agevole installazione e sostituzione del bidone e degli
annessi regolatore di pressione e tubo flessibile, nonché la facile manovra di apertura e
chiusura della valvola del bidone.
5.3.5 La porta di una nicchia accessibile dall'interno, deve essere provvista di guarnizione di te-
nuta.
5.3.6 Il passaggio della tubazione del gas dall'alloggiamento ad un locale adiacente deve esse-
re realizzato entro tubo guaina passante di acciaio, con intercapedine sigillata in corri-
spondenza dell'estremità posta all'interno del locale.
5.4.1 L'installazione di bidoni singoli all'interno di locali è soggetta alle limitazioni seguenti:
- in locali di cubatura fino a 10 m3 è esclusa l'installazione di bidoni;
- in locali di cubatura oltre 10 m3 e fino a 20 m3 si può installare un solo bidone singolo
di capacità non maggiore di 15 kg, salvo le limitazioni previste da norme specifiche ri-
guardanti apparecchi utilizzatori provvisti di vano bidone;
- in locali di cubatura oltre 20 m3 e fino a 50 m3 si possono installare fino a due bidoni
singoli, per una capacità complessiva non maggiore di 20 kg;
- in locali di cubatura oltre 50 m3 si possono installare fino a due bidoni singoli, per una
capacità complessiva non maggiore di 30 kg;
- la capacità complessiva dei bidoni singoli installati all'interno di un’abitazione non de-
ve comunque essere maggiore di 40 kg.
5.4.4 In presenza di bidoni e di apparecchi utilizzatori quale superficie totale minima delle aper-
ture di ventilazione deve essere adottata la superficie maggiore delle due.
5.5.1 Un bidone può essere collegato ad un apparecchio utilizzatore in uno dei due modi se-
guenti:
5.5.1.1 Direttamente, cioè con regolatore di pressione installato sul rubinetto del bidone e con tu-
bo flessibile che collega il regolatore stesso all'attacco portagomma dell'apparecchio uti-
lizzatore (vedere figura 1).
5.5.1.2 Tramite impianto fisso, cioè con regolatore di pressione installato sul rubinetto del bidone e
con tubo flessibile che collega il regolatore stesso al raccordo portagomma posto all'inizio
dell'impianto fisso (vedere figura 2). L'impianto fisso, a sua volta, collega apparecchio/i uti-
lizzatore/i conformemente alla UNI 7129. Il flessibile non metallico ed i due portagomma (la-
to bidone e lato impianto fisso) devono essere ispezionabili e accessibili.
5.5.2 Il modo di collegamento di cui in 5.5.1.1 non deve essere usato quando l'apparecchio è di
tipo fisso oppure di tipo ad incasso.
figura 1 Collegamento di bidone singolo ad apparecchio utilizzatore
Legenda
1 Fornello
2 Fascetta
3 Tubo flessibile
4 Regolatore
5 Rubinetto
6 Bidone
5.6.1 Il regolatore di pressione per bidone deve essere conforme alle UNI 7431 e UNI 7432.
5.6.2 Quando il collegamento fra valvola del bidone e regolatore è di tipo ad innesto rapido, gli
attacchi di valvola e regolatore da connettere e la/e relativa/e guarnizione/i devono essere
conformi alla UNI 9892.
5.6.3 Il tubo flessibile deve essere conforme alla UNI 7140, avere lunghezza non maggiore di
1,5 m ed essere collegato a portagomma conformi alla UNI 7141, con impiego di fascette
conformi alla norma stessa. La connessione fra tubo flessibile e bidone deve essere effet-
tuabile senza che si inducano momenti torcenti nel tubo flessibile stesso.
5.6.5 Il tubo flessibile deve essere disposto in modo da non essere soggetto ad urti, strappi, ten-
sioni, torsioni, piegature o schiacciamenti, da non venire in contatto con corpi taglienti, spi-
goli vivi e simili e da non riscaldarsi oltre 50 °C.
5.7.2 Il tubo flessibile deve essere controllato periodicamente secondo quanto stabilito dalla
UNI 7129 per i tubi flessibili colleganti l'impianto interno agli apparecchi utilizzatori. Esso
deve essere comunque sostituito entro la data stampigliata sul tubo stesso (5 anni dalla
data di fabbricazione).
5.8.1 Ove il bidone sia installato all'interno di un locale o in nicchia comunicante con l'interno,
prima di ogni operazione di installazione o sostituzione di bidoni devono essere spalanca-
te le aperture del locale prospicienti l'esterno al fine di mantenere ventilato l'ambiente.
5.8.2 Ove il bidone sia installato all'aperto o in alloggiamento accessibile dall'esterno, prima di
ogni operazione devono essere chiuse eventuali aperture adiacenti (porte e finestre di lo-
cali, ecc.).
5.8.3 Ogni operazione deve avvenire in totale assenza di possibili fonti di accensione (appa-
recchi elettrici funzionanti, relais elettrici funzionanti, frigoriferi, motori in funzione, macchi-
ne in movimento, fuochi, ecc.). Durante tutte le operazioni non devono essere azionati in-
terruttori e/o commutatori elettrici.
5.8.4 In presenza di una perdita da un bidone, deve essere evitata ogni fonte di accensione. Se
non è possibile contenere la perdita devono essere avvertite le autorità competenti e le
persone abitanti nelle vicinanze per i provvedimenti del caso. Se il bidone che perde si
trova all'interno di un locale devono essere aperte le finestre e/o porte-finestre del locale
stesso, e il bidone deve essere portato con precauzione all'aperto, se ciò può essere fatto
in condizioni di sicurezza.
5.9.1 Dopo che l'impianto fisso, ove esistente, sia stato sottoposto a prova di tenuta secondo la
UNI 7129, per la prima installazione e messa in servizio di un bidone devono essere ese-
guite nell'ordine le operazioni seguenti:
- accertamento dell'esistenza della "Dichiarazione di Conformità" per l'impianto;
- verifica dello stato di chiusura dei rubinetti di intercettazione posti sull'impianto fisso e
dei rubinetti degli apparecchi utilizzatori;
- collegamento del regolatore ad una estremità del tubo flessibile;
- collegamento dell'altra estremità del tubo flessibile all'impianto fisso o, se del caso,
all'apparecchio utilizzatore;
- prima dell'installazione del bidone, verifica del regolare stato del bidone stesso e della
relativa valvola e della sua completa chiusura;
- corretto posizionamento del bidone, in particolare per consentire l’agevole manovra-
bilità della valvola a volantino, oppure della leva del regolatore di pressione ad innesto
rapido;
- rimozione graduale del tappo applicato sulla valvola del bidone, con contemporaneo
accertamento della tenuta della valvola stessa, con mezzi e procedure idonee;
- verifica della/e guarnizione/i di tenuta tra valvola e regolatore;
- collegamento del regolatore alla valvola del bidone;
- apertura graduale della valvola del bidone, con contemporaneo controllo con soluzio-
ne tensioattiva o mezzi equivalenti (mai con fiamma) della tenuta del collegamento ef-
fettuato, del regolatore di pressione e del tubo flessibile.
Nota Particolari ulteriori controlli riguardanti i bidoni e le relative valvole possono essere richiesti dall'azienda distri-
butrice.
5.9.2 La successiva messa in servizio degli apparecchi utilizzatori deve essere conforme alla
UNI 7129. L’assenza di fughe deve essere verificata con soluzioni tensioattive o mezzi
equivalenti.
5.10.1 Per la sostituzione di un bidone singolo devono essere eseguite nell'ordine le operazioni
seguenti:
- verifica dello stato di chiusura dei rubinetti di intercettazione posti sull'impianto fisso e
sugli apparecchi utilizzatori;
5.10.2 Eseguita la sostituzione del bidone, deve essere verificato il buon funzionamento di cia-
scun apparecchio utilizzatore ad esso collegato.
6.1.1 I bidoni di GPL fra loro collegati, il gruppo di regolazione (vedere 6.4) e le manichette per
il collegamento dei bidoni al gruppo di regolazione (vedere 6.5), devono essere installati
esclusivamente all'esterno dei locali in uno dei modi seguenti:
a) all'aperto, in posizione protetta (vedere 6.2);
b) in apposito alloggiamento esterno (vedere 6.3).
6.1.2 I bidoni devono essere installati in posizione verticale con valvola in alto.
6.1.3 I bidoni, le manichette e il gruppo di regolazione devono essere installati in modo che la
loro temperatura non possa superare 40 °C per effetto di irraggiamento solare o per l'esi-
stenza di vicine sorgenti di calore.
6.1.5 La capacità dei bidoni installati deve essere commisurata ai consumi dell'utenza, onde
consentire una regolare erogazione del gas dai bidoni stessi.
6.1.6 Possono essere installati fino a quattro bidoni, per una capacità complessiva non maggio-
re di 70 kg ivi compresi gli eventuali bidoni singoli installati in altra posizione presso l'uten-
za servita.
6.1.7 Bidoni non allacciati, anche se vuoti, non devono essere tenuti in deposito presso l'utenza.
6.2.1 I bidoni, le manichette e il gruppo di regolazione devono essere installati in luogo protetto
dalle intemperie, dall'azione diretta dei raggi solari, da possibili urti accidentali e da mano-
missioni.
6.2.2 I bidoni, le manichette e il gruppo di regolazione possono essere installati nelle posizioni
seguenti nell'ambito della proprietà dell'utente:
- in adiacenza a parete esterna delimitante i locali serviti;
- su balconi o terrazzi prospicienti, sovrastanti o sottostanti i locali serviti;
- in altra posizione esterna.
6.2.3 Il piano di appoggio dei bidoni deve essere di materiale compatto e incombustibile.
6.3.4 Nel caso di nicchia, le pareti, salvo quella prospiciente l'esterno, devono essere a tenuta.
6.3.5 L'attraversamento della muratura dall'alloggiamento al locale adiacente deve essere rea-
lizzato inserendo la tubazione gas entro tubo guaina passante con intercapedine sigillata
in corrispondenza del lato verso il locale.
6.4.1 Il gruppo di regolazione deve assicurare la riduzione della pressione del gas dal valore
esistente nei bidoni al campo di valori di utilizzazione di cui alla UNI EN 437, anche quan-
do tutti gli apparecchi utilizzatori funzionano contemporaneamente alla portata massima.
6.4.2 La riduzione della pressione può essere effettuata in un solo stadio mediante un regola-
tore di pressione, oppure in due stadi mediante un regolatore di primo stadio (o un inver-
sore) ed un regolatore finale della pressione.
6.4.3 Quando il gruppo di regolazione comprende un rubinetto a tre vie, avente la funzione di
prelevare alternativamente il gas da due bidoni o da due coppie di bidoni, la leva del rubi-
netto deve essere provvista di scritta indelebile indicante quale/i bidone/i è/sono al mo-
mento in servizio.
6.4.5 Il gruppo di regolazione deve essere collegato ai bidoni mediante apposite manichette
conformi a quanto indicato in 6.7.
In appendice B (informativa) sono riportati alcuni esempi inerenti la costituzione e il fun-
zionamento dei gruppi di regolazione.
Nelle figure 3, 4 e 5 sono riportati alcuni esempi di installazione di bidoni.
figura 3 Installazione di bidoni fra loro collegati con collettore o raccordo a T
Legenda
1 Utenza
2 Raccordo con tubo rigido
3 Dispositivo di intercettazione e di non ritorno
4 Regolatore di pressione
5 Manichetta
6 Bidone
7 Collettore o raccordo a T
6.5.1 I vari componenti del gruppo di regolazione devono essere installati e sopportati in modo
da impedire sforzi per effetto termico, nonché per trazione o torsione durante la sostitu-
zione dei bidoni.
6.5.2 Una valvola di intercettazione ed una valvola di non ritorno (eventualmente incorporata in
altro apparato) devono essere installate in immediata vicinanza di ogni punto di attacco
delle manichette al gruppo di regolazione.
6.5.3 Le valvole di intercettazione devono essere di acciaio oppure di ottone UNI 5705 in classe
PN 40, ed essere conformi alle specifiche norme applicabili. Il senso di apertura e chiusu-
ra delle valvole deve essere chiaramente indicato ed essere facilmente comprensibile.
6.5.4 Le valvole di non ritorno devono essere in classe PN 40 conformi alle specifiche norme
applicabili.
6.5.5 I collettori devono essere di tubo di acciaio con pressione di progetto almeno corrispon-
dente a PN 40.
6.5.6 Gli inversori ed i regolatori di pressione devono essere conformi alle specifiche norme ap-
plicabili.
6.5.7 I raccordi ed i pezzi speciali devono essere di acciaio oppure di ottone UNI 5705, e devono
essere conformi alle specifiche norme applicabili.
6.5.8 Componenti, parti di componenti, raccordi e pezzi speciali di ottone non devono essere
ricavati da barra.
6.5.9 La valvola posta a valle del regolatore finale della pressione deve avere sezione libera di
passaggio non minore del 75% di quella del tubo al quale la valvola è collegata. Il senso
di apertura e chiusura della valvola deve essere chiaramente indicato e facilmente com-
prensibile.
6.6.1 La parte del gruppo di regolazione sottoposta a pressione di vapore deve essere costruita
e collaudata in fabbrica e garantita dal costruttore per l'uso di GPL a pressione e tempe-
ratura di esercizio rispettivamente di 18 bar e 50 °C.
6.6.2 Nel caso che riduttore/i e inversore/i siano acquistati separatamente dalla/e rampa/e di
collegamento alle manichette, i loro collegamenti alla rampa stessa devono essere filettati
conformi alla UNI ISO 7-1 o con tenuta in sede conforme alla UNI ISO 228-1. Sul filetto
per i collegamenti UNI ISO 7-1 devono essere impiegati materiali di tenuta, specifici per
GPL, conformi alla UNI EN 751; per le giunzioni con filettatura secondo la UNI ISO 228-1
le guarnizioni devono essere resistenti al GPL liquido e alle sostanze odorizzanti e dena-
turanti contenute nel prodotto.
6.6.3 Il gruppo di regolazione deve essere fissato saldamente a parete in muratura, oppure es-
sere montato su supporto metallico fissato stabilmente al suolo.
6.7 Manichette
6.7.1 Le manichette devono essere collegate stabilmente al gruppo di regolazione ad una delle
loro estremità, mentre l'altra estremità deve essere provvista di raccordo adatto ad essere
collegato alla valvola del bidone. La connessione fra manichetta e bidone deve essere ef-
fettuabile senza che si inducano momenti torcenti nella manichetta stessa.
6.7.3 Le manichette devono essere garantite e collaudate dal fabbricante per l'uso di GPL per
pressione di esercizio di 20 bar e temperatura di esercizio nel campo da - 30 °C a + 60 °C.
Esse non devono avere giunzioni intermedie.
6.8.2 I vari componenti del gruppo di regolazione devono essere collaudati in fabbrica per le
condizioni di esercizio richieste.
6.8.3 Dopo l'assemblaggio il gruppo di regolazione deve essere collaudato in fabbrica con pres-
sione pari a 1,5 volte la pressione massima di esercizio. Se l'assemblaggio deve essere
anche solo parzialmente eseguito in loco, il gruppo deve essere ricollaudato in loco, dopo
l'installazione, con pressione di entrata di 18 bar adottando le prescrizioni per la sicurezza.
6.8.5 Le manichette devono in ogni caso essere sostituite con altre nuove ad intervalli di non
oltre 5 anni.
6.8.6 Il gruppo di regolazione e i vari componenti che lo costituiscono devono essere periodica-
mente controllati e sottoposti a manutenzione secondo le indicazioni fornite dai costruttori.
6.9 Precauzioni generali relative alla prima installazione e sostituzione dei bidoni
6.9.1 Prima di ogni operazione di installazione o sostituzione dei bidoni devono essere chiuse
eventuali aperture prossime ai bidoni stessi (porte e finestre di locali, aperture di vani, ecc.).
6.9.2 Ogni operazione deve avvenire in totale assenza di possibili fonti di accensione (appa-
recchi elettrici funzionanti, relais elettrici funzionanti, motori di automezzi in funzione, mac-
chine in movimento, fuochi, ecc.). L'alimentazione dell'energia elettrica in loco deve esse-
re interrotta durante le operazioni.
6.9.3 Ove durante le operazioni di cui ai punti precedenti si verifichi una perdita da un bidone
bisogna evitare ogni fonte di accensione. Se non è possibile contenere la perdita, devono
essere avvertite le autorità competenti e le persone abitanti nelle vicinanze per i provve-
dimenti del caso.
6.10.1 Premesso che l'impianto fisso a valle della riduzione finale di pressione deve essere stato
precedentemente sottoposto a prova di tenuta, secondo la UNI 7129, punto 2.4, per la pri-
ma installazione e messa in servizio di un gruppo di bidoni fra loro collegati devono essere
eseguite nell'ordine le operazioni seguenti:
- accertamento dell’esistenza della dichiarazione di conformità;
- verifica dello stato di chiusura dei rubinetti di intercettazione posti sull'impianto fisso e
sugli apparecchi utilizzatori;
6.10.2 La successiva messa in servizio degli apparecchi utilizzatori deve essere eseguita secon-
do la UNI 7129. La tenuta deve essere verificata con soluzioni tensioattive o mezzi equi-
valenti.
6.11.1 Per la sostituzione di ogni bidone devono essere eseguite nell'ordine le operazioni se-
guenti:
- verifica dello stato di chiusura della valvola posta a valle della manichetta corrispon-
dente al bidone da sostituire;
- verifica dello stato di chiusura della valvola del bidone da sostituire;
- distacco graduale della manichetta dal bidone da sostituire;
- verifica del regolare stato della manichetta ed eventuale sostituzione della stessa;
- verifica del regolare stato del nuovo bidone e della relativa valvola;
- rimozione graduale del tappo applicato sulla valvola del nuovo bidone, con contempo-
raneo accertamento della tenuta della valvola stessa;
- verifica ed eventuale sostituzione della guarnizione di tenuta tra valvola del bidone e
raccordo di estremità della manichetta;
- collegamento della manichetta alla valvola del nuovo bidone;
- apertura graduale della valvola del nuovo bidone;
- controllo della tenuta del collegamento effettuato con soluzione tensioattiva o mezzi
equivalenti, mai con fiamma;
- apertura graduale della valvola posta a valle della manichetta corrispondente al bido-
ne sostituito. Nel caso di bidoni che funzionano in parallelo l'apertura della predetta
valvola, deve avvenire solo dopo che entrambi i bidoni sono stati sostituiti.
6.11.2 Una volta ultimata la sostituzione del/dei bidone/i, deve essere verificato il buon funziona-
mento dei vari apparecchi utilizzatori installati.
A.1 Il dimensionamento della parte in bassa pressione di un impianto interno, è eseguito de-
terminando successivamente, per ciascuno dei tratti di tubazione che compongono l'im-
pianto stesso, le grandezze seguenti:
1) la lunghezza misurata, che si ottiene facendo la somma delle lunghezze dei tratti di tu-
bazione dal punto di inizio dell'impianto interno fino all'apparecchio utilizzatore più
lontano alimentato dal tratto;
2) la lunghezza equivalente, che si ottiene facendo la somma delle lunghezze equivalen-
ti dei vari pezzi speciali che esistono tra il punto di inizio dell'impianto interno e l'appa-
recchio più lontano alimentato dal tratto; le lunghezze equivalenti si possono ricavare
dal prospetto A.1 in base al diametro presunto della tubazione;
3) la lunghezza virtuale, L, che si ottiene facendo la somma della lunghezza misurata e
della relativa lunghezza equivalente;
4) la portata in massa, M, che si ottiene facendo la somma delle portate in massa degli
apparecchi utilizzatori alimentati dal tratto.
A.2 Il diametro interno Di si ricava allora dal prospetto A.2 per tubo di acciaio, oppure dal pro-
spetto A.3 per tubo di rame, nel modo seguente:
- si trova la riga orizzontale che corrisponde alla lunghezza immediatamente maggiore
o uguale alla lunghezza virtuale L;
- su tale riga orizzontale si individua la portata immediatamente maggiore o uguale alla
portata M;
- in cima alla colonna verticale corrispondente alla portata così individuata, si legge il
valore cercato del diametro interno Di;
- se il diametro trovato risulta diverso da quello presunto inizialmente, si deve control-
lare se le lunghezze equivalenti, dei pezzi speciali precedentemente scelti, corrispon-
dono al diametro trovato. In caso contrario, trovare la nuova lunghezza equivalente e
ripetere il calcolo.
Nota 1 I prospetti A.2 e A.3 sono stati calcolati con la formula di Renouard, per GPL avente densità relativa
all'aria pari a 1,56 e pressione non maggiore di 50 mbar. I prospetti possono essere utilizzati anche per
miscele di densità relativa maggiore.
Nota 2 L'uso dei prospetti è illustrato negli esempi A.3 e A.4.
prospetto A.1 Lunghezze equivalenti dei pezzi speciali, in metri di tubo
prospetto A.3 Portata in massa M (kg/h) di GPL di una tubazione di rame, calcolata con perdita di carico massima
di 2 mbar
A.4 Esempio:
Determinazione dei diametri di un impianto interno che alimenta gli apparecchi di seguito
elencati e che è costituito come in figura A.1:
Apparecchio Portata termica nominale Portata in massa
Qn (kW) M (kg/h)
1) cucina con forno 13 1,0
2) caldaia combinata 26 2,0
3) scaldacqua istantaneo 9 0,7
4) stufa 4 0,3
Totale 52 4,0
figura A.1 Schema di impianto interno - Determinazione dei diametri
Dimensioni in m
Supponendo di impiegare tubi di rame di diametri interni non maggiori di 22,3 mm, i dia-
metri interni dei vari tratti di tubazione possono essere determinati utilizzando i prospetti
A.1 e A.3 come segue:
I diametri ottenuti dal calcolo risultano tutti minori di 22,3 mm, come presunto inizialmente.
B.1 I gruppi di regolazione per bidoni fra loro collegati possono essere costituiti, per esempio,
in uno dei modi seguenti:
- un raccordo a tre vie per due bidoni, un regolatore finale della pressione ed accessori
(vedere figura 3);
- una valvola a tre vie per due bidoni, un regolatore finale della pressione ed accessori;
- un collettore per due bidoni, un regolatore di primo stadio, un regolatore finale della
pressione ed accessori;
- un inversore per due bidoni, un regolatore finale della pressione ed accessori (vedere
figura 4);
- due collettori per due bidoni ciascuno, un rubinetto a tre vie, un regolatore finale della
pressione ed accessori;
- due collettori per due bidoni ciascuno, un regolatore di primo stadio, un regolatore fi-
nale della pressione ed accessori;
- due collettori per due bidoni ciascuno, un inversore, un regolatore finale della pressio-
ne ed accessori (vedere figura 5).
B.4 La taratura della pressione di uscita del regolatore di primo stadio è normalmente di 1,5 bar
se il prodotto è propano commerciale e di 0,6 bar se il prodotto è miscela di propano e bu-
tano commerciali.
B.5 La taratura della pressione di uscita del regolatore finale della pressione è effettuata alla
pressione di utilizzazione, secondo la UNI EN 437. Nel caso di mancanza di inversore o
di regolatore di primo stadio, a monte del regolatore finale sussiste la pressione dei bidoni,
mentre nel caso di esistenza di inversore o di regolatore di primo stadio, a monte del re-
golatore finale sussistono le pressioni di cui in B.3 e B.4.
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