EvocazioneMagica Apollonio Di Tiana !

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L’EVOCAZIONE MAGICA DI APOLLONIO DI TIANA (The Magical Evocation of Apollonius of Tyana) di ELIPHAS LEVI" Tradotto in Inglese da H. P. BLAVATSKY [Spiritual Scientist, Boston, Volume VIII, 4 novembre 1875, pp. 104-105] Traduzione italiana di Nicola Fiore, 2015 ISTITUTO CINTAMANI Via S. Giovanni in Fiore, 24—00178 Roma _ Tel. 067180832 — 0039 - 335266313 www istitutocintamaniorg [email protected] 1 Capitolo XIII del Dogme et Rituel de la Haute Magie, pp. 276-292 nella sesta edizione, Parigi 1920 - II Compilatore. ][H.P.Blavatsky Collected Writings, Volume 1] Abbiamo gia detto che nella Luce Astrale sono preservate le immagini di persone e cose. E anche in questa luce che si possono evocare le forme di quelli che non sono pid nel nostro mondo, ed & per mezzo di essa che si effettuano i misteri della negromanzia, che sono tanto reali quanto negabili. I cabalisti, che hanno parlato del mondo dello spirito, hanno semplicemente raccontato quello che hanno visto nelle loro evocazioni. Eliphas Lévi Zahed (questi nomi ebraici, tradotti, sono: Alphonse- Louis Constant), che ha scritto questo libro, ha evocato cid che ha visto. Innanzitutto dobbiamo dire cid che i maestri hanno parlato delle loro visioni intuitive in quella che chiamano la luce della gloria, Nel libro ebraico The Revolutions of Souls? leggiamo che vi sono tre tipi di anime: le figlie di Adamo, le figlie degli angeli, ¢ le figlie del peccato. Vi sono anche, secondo lo stesso libro, tre tipi di spiriti: spiriti cattivi, spiriti erranti, e spiriti liberi. Le anime sono mandate in coppia. Vi sono, comunque, le anime di uomini che nascono singole, ele cui compagne sono state catturate da Lilith e Naemah, le regine di Strygis;* queste sono le anime che in futuro dovranno espiare per la loro avventatezza facendo voto di celibato. Ad esempio, quando un uomo rinuncia fin dalla fanciullezza all’amore di una donna, egli rende la sposa che era destinata a lui schiava dei demoni della lussuria. Le anime crescono ¢ si moltiplicano in cielo come pure nei corpi terreni. Le anime immacolate sono la progenie dell’ unione degli angel. Niente pud entrare in Cielo se non é del Cielo. Dopo la morte, allora, solo lo spirito divino che animava I’'uomo ritorna al Cielo, e lascia sulla terra e nell’atmosfera due cadaveri. Uno, terrestre ed elementare; I’altro, aerco ¢ siderale; il primo gia senza vita, altro ancora animato dal movimento universale dell’anima del mondo (Luce Astrale) ma destinato a morire gradualmente, assorbito dai poteri astrali che "hanno prodotto. Il cadavere terrestre ¢ visibile: l’altro & invisibile agli occhi del corpo terrestre e vivente, e pud essere percepito solo dalle influenze della luce astrale, la luce traslucida, che comunica le sue impressioni al sistema nervoso e cosi influenza Vorgano della vista, in modo che veda le forme che sono conservate ¢ le parole che sono scritte nel libro della vita vivente. Se un uomo ha vissuto bene, il cadavere astrale o spirito si dissolve come incenso puro, perché ascende alle regioni superiori; ma se un uomo ha vissuto nel crimine, il ? ILriferimento qui é al Commentarius in librum Zeniutha di Isaac ben Solomon Loria. Tractatus de rivolutionibus animarum, che si pud trovare nel secondo volume della Kabbala Denudata di Knorr von Rosenroth, ecc.; il primo volume di quest’opera apparve a Sulzbach nel 1677-78, e il secondo a Francoforte nel 1684 — II Compilatore. * Un termine applicato dai Valaginiani e dagli Orientali a un certo tipo di spiriti elementari non progrediti. — I’Editore. (H. P. B.] suo corpo astrale, che lo tiene prigioniero, cerca ancora gli oggetti delle passioni ¢ desidera riprendere il suo corso di vita. Tormenta i sogni delle ragazze, si bagna nel vapore del sangue versato, ¢ si aggira intorno ai luoghi dove i piaceri della sua vita lo intrappolarono; sorveglia continuamente i tesori che possedeva e nascondeva; si esaurisce in sforzi disperati di crearsi organi materiali e vivere per sempre. Ma le stelle lo attraggono ¢ lo assorbono; sente che 1a sua intelligenza si sta indebolendo, che la sua memoria gradualmente & perduta, tutto il suo essere si dissolve ..... i suoi vecchi vizi gli appaiono come incarnazioni, ¢ lo perseguitano sotto forme mostruose; lo aggrediscono e lo divorano ..... L’infelice sciagurato perde cosi successivamente tutte le parti che servivano ai suoi peccaminosi appetiti; poi muore una seconda volta e per sempre, perché a quel punto perde la sua personaliti e la sua memoria. Le anime destinate a vivere ma che non sono completamente purificate restano prigioniere, per un periodo pit lungo o pitt breve, nel corpo astrale, dove sono raffinate dalla luce odica’ che cerca di assorbirle e dissolverle. E per liberarsi di questo corpo che le anime sofferenti a volte entrano nei corpi di persone viventi, e vi rimangono per un po’ in uno stato che i cabalisti chiamano Embrionale, Questi sono i fantasmi aerei evocati dai negromanti. Queste sono le larve, sostanze morte o agonizzanti con cui un individuo si mete in rapporto; comunemente, non possono parlare se non con uno squillo nelle nostre orecchie, prodotto dal tremito nervoso di cui ho parlato, ¢ di solito ragionano logicamente solo quando si riflettono sui nostri pensieri o sogni. Ma per vedere queste strane forme la persona deve mettersi in una condizione speciale, prendendo subito parte al sonno ¢ alla morte; cioé, la persona deve magnetizzarsi e raggiungere un tipo di sonnambulismo lucido e sveglio. La negromanzia, allora, ottiene risultati reali, e le evocazioni di magia sono capaci di produrre apparizioni veritiere. Abbiamo detto che nel grande agente magico che é la Luce Astrale sono conservate le impressioni delle cose, tutte le immagini formate sia dai loro raggi che dai loro riflessi; & in questa luce che ci appaiono i nostri sogni, & questa luce che intossica i pazzi e stravolge il loro senno nella ricerca dei fantasmi pil fantasiosi. Per vedere senza illusioni in questa luce é necessario mettere da parte i riflessi con uno sforzo potente della volonta e attirare a sé soltanto i raggi. Sognare ad occhi aperti é vedere nella luce astrale; e le orge dei Sabbath delle streghe descritte da tanti stregoni, basate sulle loro esperienze criminali, non si presentano ad essi in qualche altro modo. Spesso le preparazioni e le sostanze impiegate per arrivare a questo risultato erano orripilanti, come abbiamo visto nei capitoli dedicati al rituale; ma i risultati non erano mai dubbiosi. Erano viste, udite e toccate le cose pit abominevoli, allucinanti e impossibili Nella primavera del 1854 venni a Londra per sfuggire a certi problemi familiari e dedicarmi esclusivamente alla scienza. Avevo delle lettere di presentazione per “L'energia Odica, 0 Od, @ una particolare manifestazione dell'energia eterica. — n.d. t. eminenti persone interessate alle manifestazioni sovrannaturali. Ne incontrai parecchie, e trovai in loro, insieme a molta gentilezza, una grande indifferenza 0 frivolezza. Immediatamente mi chiesero dei miracoli, come avrebbero fatto con un ciarlatano. Ero piuttosto scoraggiato, a dire il vero, non essendo propenso a iniziare altri nei misteri del cerimoniale magico, io stesso avevo sempre temuto le illusioni e le fatiche derivanti; inoltre, queste cerimonie richiedevano anche materiali costosi e difficili da mettere insieme. Quindi, mi gettai a capofitto nello studio della Cabala suprema, e non pensai pitt agli adepti inglesi finché un giorno, rientrando nel mio appartamento, trovai un appunto indirizzato a me. Quest’appunto conteneva la meta di un foglio diviso in due, sul quale riconobbi subito il carattere del Sigillo di Salomone, e un pezzo di carta con sopra scritto a matita: “Domani, alle tre in punto, davanti all’Abbazia di Westminster, vi sara data Valtra meta di questo foglio.” Andai a questo singolare appuntamento. Una carrozza sostava davanti all’ Abbazia. Avevo in mano, con apparente indifferenza, la meta del foglio; si avvicind un servitore e aprendo lo sportello della carrozza mi fece un segno. Nella carrozza c’era una signora in nero, il cui cappellino era coperto da un velo molto spesso; mi accenné di sedere accanto a lei, mostrandomi contemporaneamente Valtra meta del foglio che avevo ricevuto. II lacché chiuse lo sportello, la carrozza si avvid, ¢ poiché la signora aveva sollevato il velo, percepii una persona i cui occhi erano scintillanti ed estremamente penetranti nell’espressione. “Signore,” mi disse con un accento inglese piuttosto forte, “So che l’obbligo della segretezza ¢ molto rigoroso tra gli adepti; un amico di Sir Bulwer Lytton, che vi ha incontrato, sa che vi sono stati richiesti degli esperimenti, e che avete rifiutato di soddisfare la loro curiosita. Forse non disponete delle cose necessarie: vorrei mostrarvi un completo cabinet magico; ma vi domando in anticipo la pitt inviolabile segretezza. Se non mi giurate questa promessa sul vostro onore ordinerd al cocchiere di ricondurvi a casa vostra.” Promisi quanto mi fu chiesto, ¢ dimostro la mia fedelta non menzionando il nome né il rango e nemmeno la residenza di questa signora, che subito riconobbi come un iniziato, non precisamente di primo grado ma di un grado molto elevato. Avemmo parecchie e lunghe conversazioni, nel corso delle quali lei insistette sulla necessita di esperimenti pratici per una completa iniziazione, Mi mostrd una collezione di abiti strumenti magici, mi prestd anche qualche curioso libro di cui avevo bisogno; in breve, lei decise di tentare lesperimento di un’evocazione completa a casa sua, al quale mi preparai per ventuno giomi osservando scrupolosamente le pratiche indicate nel XIII capitolo del “Rituale.” Tutto era pronto per il 24 di luglio; il nostro proposito era di evocare il fantasma del Divino Apollonio ¢ interrogarlo su due segreti, uno dei quali riguardava me stesso, e l’altro interessava quella signora. All’inizio pensava di assistere all’evocazione insieme a un amico intimo, ma all’ultimo momento alla signora mancé il coraggio e, poiché per i riti magici si richiedono rigorosamente tre persone o una, fui lasciato da solo. Il cabinet preparato per Pevocazione fu organizzato nella torretta, furono disposti quattro specchi concavi, ¢ vi era una sorta di altare, a cui sommiti di marmo bianco era circondata da una catena di ferro magnetizzato. Sul marmo bianco era cesellato in oro il segno del pentagramma; e lo stesso segno era tracciato in colori diversi su una bianca ¢ fresca pelle d’agnello distesa sull’altare. Al centro della lastra marmorea c’era un piccolo braciere di rame che conteneva carbone di legno d’olmo e alloro; un altro braciere era collocato davanti a me, su un tripode. Ero rivestito di un abito bianco, qualeosa come quelli indossati dai nostri preti cattolici, ma pid lungo e pid ampio, sulla testa avevo una corona di foglie di verbena intrecciate in una catena d’oro. In una mano reggevo una spada sguainata e in un’altra il Rituale. Accesi i due fuochi con le sostanze richieste e gid pronte, ¢ all’inizio cominciai a voce bassa, poi gradualmente pit forte, le invocazioni del Rituale. II fumo si diffondeva, la fiamma guizzava e faceva oscillare tutti gli oggetti che illuminava, poi si spense. II fumo si diffondeva bianco ¢ veniva gilt lentamente dall’altare di marmo. Sembrava come se io avessi percepito una lieve seossa di terremoto, le mie orecchie squillavano e il cuore mi batteva rapidamente. Aggiunsi alcuni rametti ¢ profumi nei bracieri, e quando la fiamma aumento vidi distintamente davanti all’altare una figura umana pidi grande della taglia comune dei viventi, che si decompose ¢ svani. Ricominciai le evocazioni ed entrai in un cerchio che avevo tracciato tra altare e il tripode prima della cerimonia; vidi allora il disco dello specchio di fronte a me, ¢ che era dietro I’altare, illuminarsi gradualmente, ¢ all'intemo prendeva forma una figura biancastra che s’ingrandiva e sembrava avvicinarsi piano piano, Invocai tre volte Apollonio, chiudendo contemporaneamente gli occhi; e, quando li riaprii, un uomo era davanti a me, completamente avvolto in un sudario, che mi sembrava pit grigio che bianco; la sua faccia era magra e senza barba, © non sembrava trasmettere T'idea che mi cro precedentemente fatta di Apollonio. Sperimentai una sensazione di freddo straordinario, e quando aprii la bocca per fare una domanda, mi era impossibile articolare qualsiasi suono. Allora misi la mano sul segno del Pentagramma e diressi verso di lui la punta della spada, ordinandogli mentalmente con quel segno di non aver paura di me ma di obbedirmi. Allora la forma divenne confusa, ¢ subito spari. Le comandai di riapparire; sul momento ho percepito che passava vicino a me, come un soffio, e qualeosa mi aveva toccato la mano che impugnava la spada, ¢ subito sentii il mio braccio irtigidirsi fino alla spalla. Compresi che questa spada offendeva lo spirito, e la conficeai con la punta nel cerchio vicino a me. La figura umana riappari, ma io sentivo una tale stanchezza nelle gambe, ¢ una tale fiacchezza che s’impadroniva di me, che feci qualche passo e mi sedetti, Appena mi fui seduto caddi in un sono profondo accompagnato da sogni, dei quali, quando ritomai in me, avevo solo qualche vago e confuso ricordo. Per diversi giomni il mio braccio rimase rigido e dolente. L’apparizione non mi aveva parlato, ma sembrava che le domande che volevo fare trovassero una risposta nella mia mente. Per la domanda della signora, una voce interiore replicd in me: “Morto!” (riguardava un uomo del quale lei desiderava avere qualche notizia). In quanto a me, volevo sapere se sarebbe stato possibile il perdono ¢ la riconciliazione tra due persone alle quali pensavo, ¢ la stessa eco interiore impietosamente rispose: “Morto!” Racconto questi fatti esattamente come accaddero, senza forzarli sulla fiducia di chiunque. L’effetto su di me di questo primo esperimento fu qualeosa di inesplicabile. Non ero pit lo stesso uomo. Ripetei lo stesso esperimento nel corso di pochi giorni. II risultato di queste altre due evocazioni fu di rivelarmi due segreti cabalistici che potevano, se fossero venuti a conoscenza di ognuno, cambiare in breve tempo i fondamenti ¢ le leggi dell’intera societi ..... Non spiegherd per quali leggi fisiologiche io vidi ¢ toccai; asserisco semplicemente che io vidi e toccai, che vidi con chiarezza e distintamente, senza sognare, e questo @ sufficiente per provare Yefficacia delle cerimonie magiche ..... Non chiuderd questo capitolo senza rilevare il curioso credo dei cabalisti, che distinguono la morte apparente da quella reale, ¢ pensano che di rado accadano simultaneamente. Secondo quanto dicono, la maggior parte delle persone sepolte sono vive, ¢ molte altre, che riteniamo viventi sono, di fatto, morte. La pazzia incurabile, ad esempio, sarebbe, secondo loro, una morte incompleta ma reale, che lascia il corpo terreno esclusivamente sotto il controllo istintivo del corpo astrale o sidereo. Quando l’anima umana sperimenta un trauma troppo violento da sopportare, si separerebbe dal corpo ¢ lascerebbe al suo posto Yanima animale o, in altre parole, il corpo astrale, che fa del relitto umano qualcosa che in un certo senso é meno vivo anche di un animale Le persone morte di questo tipo si possono facilmente riconoscere dalla totale estinzione del senso affettivo e morale; non sono persone cattive e nemmeno buone; sono morte. Questi esseri, che sono i funghi velenosi della specie umana, assorbono quanto pitt possibile la vitalita dei viventi; ed & per questo che il loro approccio paralizza anima e rende freddo il cuore. Questi esseri simili ai cadaveri sono la prova di tutto quello che é sempre stato detto dei vampiri, quelle spaventose creature che si svegliano di notte e suechiano il sangue dai corpi sani delle persone che dormono. Non ci sono certi esseri alla cui presenza ci sentiamo meno capaci, meno buoni, spesso anche meno onesti? La loro vicinanza non smorza tutta la fiducia e Ventusiasmo, ed essi non vi legano a loro per la vostra debolezza, e vi rendono schiavi delle vostre cattive inclinazioni, ¢ fanno in modo che voi perdiate tutto il senso morale in una tortura costante? Questi sono i morti che noi scambiamo per persone viventi; questi sono i vampiri che scambiamo per nostri amici! NOTE ESPLICATIVE DELL’EDITORE [H. P. B.] Oggi come oggi si conosce cosi poco dell’Antica Magia, del suo significato, la storia, le facoltd, la letteratura, gli adepti ¢ i risultati, per cui non posso permettere che quanto precede si concluda senza qualche parola di spiegazione. Le cerimonie ¢ Yarmamentario cosi_minutamente descritti da Lévi sono calcolati ed erano intesi a ingannare il lettore superficiale. Spinto da un impulso irresistibile a scrivere quanto egli conosceva ma timoroso, in questo caso, di essere pericolosamente esplicito, perché dappertutto, attraverso le sue opere, egli esalta dettagli poco importanti e rende incomprensibili cose di maggiore importanza. Vero che i cabalisti orientali non hanno bisogno di alcuna preparazione, né costumi, né apparati, coroncine o armi da guerra: questi appartengono alla Cabala ebraica, che ha la stessa relazione con il suo usuale prototipo caldeo, cosi come le osservanze cerimoniali della Chiesa Cattolica Romana riguardo al culto di Cristo e dei suoi apostoli. Nelle mani del vero adepto orientale, una semplice bacchetta di bambi con sette giunture, completata dalla loro ineffabile saggezza e un’ indomita potenza della volonta, é sufficiente ad evocare gli spiriti e produrre i miracoli autenticati dalla testimonianza di un nugolo di testimoni senza pregiudizi. In quella seduta spiritica di Levi al momento della riapparizione del fantasma, I’audace ricereatore vide ¢ udi le cose che, nel racconto della prima prova, sono completamente soppresse, ¢ in quella delle altre semplicemente accennate. Lo so da fonti autorevoli che non posso nominare. Supponiamo che i critici da strapazzo del “Banner” ¢ dell’ “ir-Religio,” che ogni settimana si preoccupano di sparare con le loro pistole scacciacani agli Spiriti ‘mentari evocati nella loro letteratura dal Colonnello Olcott ¢ da me stessa, metterebbero le mani su qualcuna delle cerimonic pit semplici concesse ai neofiti per affinare il loro dente del giudizio prima di sottomettersi a divertire e istruire il mondo con la loro testimonianza e saggezza. Sparate, buoni amici, divertitevi e non cacciate nessun’altro.