Prova A + B (Comprensione Lettura + Produzione Scritta)

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SESSIONE PRIMAVERILE 2018

A.1
0 A B C D

GLI ITALIANI DEL TITANIC

Claudio Bossi da vent’anni dedica tutto il suo tempo libero, fine settimana compresi, a “cacciare” gli italiani
che erano presenti sul Titanic, il transatlantico che affondò nell’Oceano Atlantico il 14 aprile 1912. Di
giorno lavora in un’azienda tessile, poi si trasforma in un esperto e acuto investigatore. Grazie alle sue
ricerche sappiamo che i nostri connazionali imbarcati sul gigante d’acciaio erano 37, persone il cui ricordo
sta scomparendo persino dalla memoria dei loro discendenti.
Siamo andati a cercare Bossi e ci ha invitato a casa sua, per raccontarci la sua storia e mostrarci le armi che
ha usato per dare un nome e un volto ai nostri sfortunati connazionali a bordo del Titanic nel momento del
naufragio. Su alcuni scaffali sono allineati almeno 50 libri che compongono la sua personale libreria; tra di
essi spicca il volume Titanic, che lui stesso ha pubblicato in questi giorni in occasione del centenario
dell’affondamento. E poi una copia del progetto costruttivo della nave, documenti, microfilm, le foto degli
italiani.
«Da ragazzino vidi alla TV un film e così scoprii la mia passione per quella nave e per le vicende che la
riguardavano», spiega. Poi, dopo vent’anni, ecco il nuovo colpo di fulmine. «Era il 1985, durante il
telegiornale fu annunciato che era stato ritrovato il relitto del Titanic da Bob Ballard, un famoso cacciatore
di imbarcazioni finite in fondo al mare. Andai subito a comprare il giornale e cominciai a leggere libri. Mi
resi conto che c’erano parecchie contraddizioni. A me interessava sapere degli italiani che erano a bordo,
ma i nomi riportati in una edizione non erano riportati in un’altra: allora decisi di fare un’indagine per
conto mio». Bossi entra e esce dalle biblioteche, ma niente. La vera svolta c’è nel 2007, quando incontra
Mario Salussolia, parente di un cameriere del Titanic. Mario chiede notizie del suo familiare, poi decide di
regalare a Bossi tutto il suo archivio di microfilm recuperati al National Archive di Londra. Un tesoro di
inestimabile valore: i microfilm contengono la lista originale dei passeggeri.
Confrontando e incrociando i dati Bossi riesce, con grande difficoltà, a circoscrivere il campo delle sue
ricerche. «C’erano molte discordanze, soprattutto sui nomi delle persone che, scritti a mano, erano quasi
illeggibili. E poi in quasi tutte le liste i componenti dell’equipaggio e i passeggeri erano semplicemente divisi
tra inglesi e non inglesi, di nessuno veniva riportata con esattezza la città di origine, ma solo la città nella
quale erano diretti. Un nome italiano poteva appartenere a un cittadino svizzero, oppure un cognome
italiano associato a un nome inglese poteva significare che mi trovavo di fronte a un emigrato che era
diventato britannico». Confrontando e verificando, Bossi arriva ad individuare con certezza 37 italiani. Le
loro storie sono molto belle.
Addirittura romantica la vicenda dei coniugi toscani Del Carlo. Lui, Sebastiano, residente oltreoceano, era
tornato in Italia apposta per sposarsi. Insieme alla moglie, Argene Genovesi, si era imbarcato per il viaggio
di ritorno, loro destinazione finale sarebbe stata la California. Nell’affondamento lui morì. Il 14 novembre
Argene avrebbe dato alla luce una bambina. La chiamò Maria Salvata.
Claudio Bossi

A fa dei turni di notte


B è occupato anche la domenica
C ha ricevuto l’incarico di fare delle indagini
D ha scoperto che sul Titanic c’erano degli italiani

Claudio Bossi ha, nella sua casa,

A una collezione di armi


B i libri che ha scritto sul Titanic
C un modellino del Titanic
D i materiali per le sue indagini

Bossi si interessa al Titanic

A per amore della ricerca


B per fare luce su dati discordanti
C per rispondere a Mario Salussolia
D per esaminare i ritrovamenti di Bob Ballard

Per Bossi fu facile individuare

A la destinazione dei passeggeri


B la provenienza dei passeggeri
C la nazionalità dei passeggeri
D il numero dei passeggeri italiani

Argene

A andò a vivere in California


B si risposò in America
C sopravvisse al marito
D partorì durante il viaggio
In Italia
Mi chiamo Maria. Forse la mia non è la storia tipica dello straniero che viene in Italia e che
deve lottare per la sopravvivenza, però sicuramente tutti noi immigrati abbiamo in comune
una cosa: la nostalgia di casa, degli amici con i quali abbiamo condiviso i momenti più belli
della nostra infanzia. Avevo 22 anni quando sono venuta in Italia come turista e poi,
sebbene avessi qualche dubbio, ci sono tornata per studiare. Avevo solo una valigia in mano
e in testa tanti sogni: il mondo era mio, finalmente avevo un paio di ali con le quali potevo
volare, finalmente potevo organizzare la mia vita da sola, senza nessun aiuto!
Studiavo a Perugia e lavoravo, come tante altre ragazze straniere: prima come domestica,
poi come baby-sitter. Dopo un anno sono venuta a Roma e sono stata assunta in un
ristorante. Nello stesso periodo ho seguito un corso per diventare rappresentante. Per 2
anni ho lavorato come agente di commercio, ma la mia vera vocazione non era quella,
anche se devo ammettere che ho imparato molto da quel lavoro che, inoltre (come del resto
gli altri che avevo svolto fino ad allora), mi permetteva di vivere dignitosamente.
Continuavo a sognare e a volere qualcosa di diverso: non sapevo esattamente che cosa, ma
sentivo che quello che avevo non mi bastava. Un giorno ho letto sul giornale un annuncio
che mi ha incuriosita molto: un corso per mediatori culturali. Dopo aver frequentato le
lezioni per un paio di mesi e aver affrontato una lunga serie di colloqui, mi sono trovata a
lavorare in un mondo completamente sconosciuto fino ad allora: nel sociale.
Ora faccio questo lavoro, non facile, ma molto gratificante. Ogni tanto mio figlio mi chiede
di raccontargli di me. Pensando al passato mi rivedo appena arrivata in Italia, mi vedo
mentre leggo gli annunci sui giornali per cercare una casa o un lavoro, mi ricordo i giorni di
festa, quando la nostalgia si faceva sentire più forte. Sono passati molti anni, mi sono
abituata a mangiare la pasta, ho cambiato le mie abitudini, condivido le preoccupazioni che
in questo periodo di crisi affliggono tanti italiani. Ora sto scrivendo un libro e un amico mi
ha dato un bel consiglio: "Sarebbe bello se tu regalassi una copia del tuo libro a chi ti aveva
detto che non eri in grado di fare niente!". Il libro non l'ho ancora finito, ma ci sono persone
alle quali regalerei volentieri qualche capitolo. Una parte dei miei sogni li ho realizzati, altri
ce li ho ancora nel cassetto, ma continuo a volare!
Maria, venendo in Italia, sapeva

A che avrebbe avuto delle difficoltà nello studio


B che i suoi sogni sarebbero diventati realtà
C che avrebbe avuto l’opportunità di realizzarsi
D che avrebbe sofferto di solitudine

Maria racconta che, dopo il suo arrivo in Italia, ha svolto lavori

A riservati agli stranieri


B sempre più qualificati
C sempre meglio retribuiti
D a tempo determinato

Maria, per lavorare nel sociale,

A ha pubblicato un annuncio
B ha superato una selezione
C ha lasciato un lavoro interessante
D ha rinunciato ai suoi sogni

Attualmente Maria

A si è ben integrata
B ha raggiunto i suoi obiettivi
C ricorda con nostalgia i primi anni in Italia
D scrive un libro per ringraziare chi l’ha aiutata
A

A.2
0 A B

INTERVISTA A DUE RAGAZZI BOCCIATI

Quali sono stati i motivi della tua bocciatura? Quali sono stati i motivi della tua bocciatura?
Sono stati due: la poca voglia di studiare e il Non mi trovavo bene con la classe e non ho mai
pessimo comportamento scolastico. aperto un libro.
Ti aspettavi la bocciatura o è stata una sorpresa? Ti aspettavi la bocciatura o è stata una sorpresa?
Me l’aspettavo, infatti a metà maggio, quando ho È stata un’autentica sorpresa. Mi hanno bocciato
visto che le cose andavano male, ho smesso di con 4 materie, speravo che qualche professore mi
andare a scuola. aiutasse!
Come hanno reagito i tuoi genitori alla notizia? Come hanno reagito i tuoi genitori alla notizia?
I miei genitori già lo sapevano, ma mia madre è Per tre giorni non ho avuto il coraggio di tornare a
rimasta ugualmente tanto male. Mi dispiace di casa e sono stato dai miei nonni, che sono molto
averle dato questo dispiacere, cercherò di farmi comprensivi. Avevo paura dei miei genitori,
perdonare. infatti, quando alla fine sono tornato a casa, me
Come ti sei ambientato nella nuova classe che ne hanno dette di tutti i colori!
frequenti quest’anno? Come ti sei ambientato nella nuova classe che
All’inizio ho notato una certa differenza di frequenti quest’anno?
mentalità, forse perché venivo da un piccolo Benissimo, anche se con alcuni professori ci sono
centro e non ero abituato ai ragazzi di città, ma vecchi rancori che non si possono cancellare.
poi mi sono accorto che, in fondo, erano molto I tuoi genitori ti hanno privato di qualcosa di
simili a me, anche se ce n’è qualcuno che particolare?
prenderei volentieri a schiaffi! Sì, la macchina bella. Tanti amici mi hanno
I tuoi genitori ti hanno privato di qualcosa di suggerito di prendere il motorino, ma io gli ho
particolare? risposto che se fosse stato inverno non avrei
In rapida successione mi è sparito il televisore, lo avuto problemi, ma visto che era estate… In estate
stereo, il computer e infine il motorino, non si va più spesso in discoteca e, se si vuol far colpo
perché me lo avessero levato, ma per il semplice sulle ragazze, la macchina, e soprattutto quella
fatto che mio padre, in un momento di rabbia, lo bella, ci vuole per forza!
ha distrutto quasi completamente. Se ti bocciano di nuovo, che farai?
Se ti bocciano di nuovo, che farai? Anche se a scuola non ho voglia di fare niente, mi
Smetterei, perché così vuole mio padre. Se riscriverei, perché mi sento in dovere di arrivare a
dipendesse da me, continuerei. prendere il diploma.
La sua condotta ha influenzato il risultato finale

Non ha saputo valutare la sua situazione

I parenti lo hanno aiutato

Si sente in colpa

È difficile dimenticare avvenimenti del passato

Ha cambiato scuola

I compagni non sono tutti simpatici

Non ha più un mezzo per gli spostamenti

Se ci sarà da prendere una decisione, lo farà il padre

Ci sono obiettivi che si devono raggiungere


A.3

LA FAVOLA DI SANDER, DA CAVALLO DIFETTOSO A CAMPIONE

La storia di Sander e Roberto inizia lo scorso settembre. Sander vive in Olanda ed è quello che
nell'ambiente viene definito un cavallo difettoso: un bell'animale, ma con un carattere difficile e il
fatto che sia di temperamento nervoso non lo rende particolarmente quotato. Roberto Previtali sta
a più di 1.100 chilometri di distanza, a Bergamo, ed è quello che normalmente viene definito un
bravo ragazzo: il mattino lavora, la sera studia, il pomeriggio cavalca: l'amore per i cavalli in casa
Previtali si tramanda da generazioni. Nella piccola scuderia di famiglia ce ne sono dieci, ma ne serve
uno nuovo e si parte per l’Olanda. «Cercavamo un buon cavallo da comprare senza spendere una
fortuna, mio padre non è un petroliere... E poi la nostra filosofia è sempre stata questa: tenere
cavalli che possono regalare sorprese, ma che anche se vincono poco non ti fanno versare un mare
di lacrime», racconta Roberto. «Quando ho visto Sander avevamo già scartato due cavalli e
stavamo per ripartire per l'Italia: ho capito subito che lui era quello giusto». Il papà di Roberto ha
staccato un assegno di 20 mila euro, una cifra dieci volte inferiore rispetto a quella che solitamente
si paga per i cavalli da competizione. Ma il proprietario olandese di Sander gli ha stretto la mano
contento, convinto di aver chiuso un buon affare: si era liberato di Sander! «Una volta a casa -
continua il suo racconto Roberto - Sander si è rivelato però più nervoso di quando l'ho provato». Le
prime gare sono andate male. «Dopo ogni salto Sander si imbizzarriva e io mi spaventavo. Poi ho
imparato a conoscerlo, a parlare il suo stesso linguaggio, a comprendere quello che voleva dirmi
con i suoi saltelli. E lui ha imparato a fidarsi di me. Un cavallo va capito, se vuoi ottenere da lui
grandi risultati». E i risultati sono arrivati: dopo aver vinto il premio Saut Hermès a Parigi, Roberto è
stato definito dalla stampa di settore “la rivelazione italiana”.

In quale occasione i destini di Roberto e Sander si sono incrociati?

Perché Roberto non si dispera se i cavalli che compra si rivelano poco competitivi?

Perché il proprietario olandese di Sanders è contento di averlo venduto?

In che modo Roberto è riuscito a rendere Sanders competitivo e vincente?


I genitori esercitano un’influenza determinante nell’educazione dei figli. Lei come pensa
che essi dovrebbero comportarsi con i ragazzi per prepararli adeguatamente ad
affrontare la vita? È meglio che assumano un atteggiamento rigido e severo o è
preferibile un atteggiamento permissivo?
Esponga e argomenti le Sue opinioni in proposito, facendo anche riferimento alla Sua
esperienza di figlio o di genitore.

“Vietato fumare” è probabilmente uno dei divieti più trasgrediti. Ci sono dei Paesi
tolleranti riguardo al fenomeno del fumo e altri, invece, in cui c’è una vera e propria
caccia ai fumatori, considerati quasi come dei criminali che danneggiano non solo se
stessi, ma anche la salute pubblica.
Per un dibattito sul fumo, Lei scrive un intervento in cui esprime le Sue opinioni su
questo problema e sul giusto atteggiamento da adottare nei confronti dei fumatori.
Una Sua amica italiana L’ha invitata a casa sua per trascorrere un periodo di vacanza, ma
Lei non ha alcuna voglia di andarci perché non sopporta i genitori di questa ragazza. Così
le scrive una mail per rifiutare l’invito.

Nella e-mail

 saluta l’amica e le racconta ciò che fa in questo periodo


 la ringrazia per l’invito
 le dice che non può andare a casa sua e trova una scusa convincente per non
accettare, senza dire il vero motivo

Lei lavora da tempo presso uno studio legale. Un giorno, per motivi familiari, Lei arriva in
ufficio con un notevole ritardo. Poiché quel giorno l’avvocato, Suo datore di lavoro, è
assente, Lei potrebbe anche non raccontargli del ritardo, invece gli scrive una mail.

Nella e-mail

 spiega al Suo datore di lavoro l’accaduto e se ne rammarica


 sottolinea la correttezza e la puntualità che L’hanno sempre caratterizzata nel lavoro
 lo rassicura che non accadrà più
Lei ha deciso di seguire un corso di recitazione e vuol coinvolgere anche un Suo amico
italiano. Così gli scrive una mail.

Nella e-mail

 lo saluta e gli spiega perché è interessato a frequentare un corso di recitazione


 gli indica gli orari e i giorni delle lezioni e il costo del corso
 gli propone di partecipare insieme a Lei e cerca di convincerlo con delle valide
argomentazioni

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