Il Treno Ha Fischiato 1 PDF
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Il treno ha fischiato
L. Pirandello
Il signor Belluca è un impiegato obbediente, un contabile mansueto e
preciso. Un bel giorno però inizia a comportarsi in modo insolito, al
punto tale che i colleghi e il capoufficio, credendolo pazzo, insistono
perché sia ricoverato in un ospedale psichiatrico. Neppure i dottori che lo
hanno in cura riescono a comprendere il significato della frase che egli
continua ostinatamente a ripetere: «il treno ha fischiato». Sarà il vicino
di casa a spiegare il senso di questa strana follia.
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non gli s’era scagliato addosso, dava un serio argomento alla supposi-
9 dava… supposizione: zione9 che si trattasse d’una vera e propria alienazione mentale10.
dava una ragione valida
Perché uomo più mansueto e sottomesso, più metodico e paziente di Bel-
per sostenere.
10 alienazione mentale: luca non si sarebbe potuto immaginare.
pazzia, perdita totale Circoscritto11... sì, chi l’aveva definito così? Uno dei suoi compagni d’uf-
della ragione. ficio. Circoscritto, povero Belluca, entro i limiti angustissimi12 della sua ari-
11 Circoscritto: chiuso,
limitato. da mansione di computista13, senz’altra memoria che non fosse di par-
12 angustissimi: molto tite aperte, di partite semplici o doppie o di storno, e di defalchi e prele-
ristretti. vamenti e impostazioni; note, libri mastri, partitarii, stracciafogli e via di-
13 mansione di cendo14. Casellario ambulante15: o piuttosto, vecchio somaro, che tirava
computista: ruolo di
addetto alla contabilità. zitto zitto, sempre d’un passo, sempre per la stessa strada la carretta, con
14 partite aperte… e via tanto di paraocchi16.
dicendo: è un elenco di Orbene, cento volte questo vecchio somaro era stato frustato, fustigato
operazioni, procedure e
senza pietà, così per ridere, per il gusto di vedere se si riusciva a farlo
mansioni del lavoro di
Belluca. imbizzire17 un po’, a fargli almeno drizzare un po’ le orecchie abbattute,
15 Casellario ambulante: se non a dar segno che volesse levare18 un piede per sparar qualche cal-
archivio di dati vivente. cio. Niente! S’era prese le frustate ingiuste e le crudeli punture19 in san-
16 paraocchi: schermi di
cuoio fissati sulla testa di ta pace, sempre, senza neppur fiatare, come se gli toccassero20, o me-
cavalli, muli e asini per glio, come se non le sentisse più, avvezzo21 com’era da anni e anni alle
limitarne la visione continue solenni bastonature della sorte.
laterale.
Inconcepibile, dunque, veramente, quella ribellione in lui, se non come
17 imbizzire: innervosire,
imbizzarrire [come un effetto d’una improvvisa alienazione mentale.
cavallo]. Tanto più che, la sera avanti, proprio gli toccava la riprensione; proprio
18 levare: alzare. aveva il diritto di fargliela, il capoufficio. Già s’era presentato, la mattina,
19 punture: rimproveri e
con un’aria insolita, nuova, e – cosa veramente enorme, paragonabile, che
provocazioni.
20 gli toccassero: le so? al crollo d’una montagna – era venuto con più di mezz’ora di ritardo.
meritasse. Pareva che il viso, tutt’a un tratto, gli si fosse allargato. Pareva che i pa-
21 avvezzo: abituato. raocchi gli fossero tutt’a un tratto caduti, e gli si fosse scoperto, spalan-
22 ilare: lieto, allegro.
cato d’improvviso all’intorno lo spettacolo della vita. Pareva che gli orec-
chi tutt’a un tratto gli si fossero sturati e percepissero per la prima volta
voci, suoni non avvertiti mai.
Così ilare22, d’una ilarità vaga e piena di stordimento, s’era presentato al-
l’ufficio. E, tutto il giorno, non aveva combinato niente.
La sera, il capoufficio, entrando nella stanza di lui, esaminati i registri, le
carte:
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E il mio silenzio era pieno di dolore. Tentennai35 il capo, con gli angoli
della bocca contratti in giù, amaramente, e dissi:
Secondo il capoufficio e i
– Belluca, signori, non è impazzito. State sicuri che non è impazzito. Qual-
colleghi, Belluca è un pazzo; che cosa dev’essergli accaduta; ma naturalissima. Nessuno se la può spie-
secondo il narratore è un gare, perché nessuno sa bene come quest’uomo ha vissuto finora. Io che
uomo degno di comprensione;
secondo lo stesso Belluca è lo so, son sicuro che mi spiegherò tutto naturalissimamente, appena l’avrò
semplicemente un uomo che veduto e avrò parlato con lui.
ha finalmente trovato uno
spazio di libertà e di dignità.
Cammin facendo verso l’ospizio ove il poverino era stato ricoverato, se-
guitai a riflettere per conto mio: «A un uomo che viva come Belluca fi-
nora ha vissuto, cioè una vita “impossibile”, la cosa più ovvia, l’inciden-
te più comune, un qualunque lievissimo inciampo impreveduto36, che so
io, d’un ciottolo per via, possono produrre effetti straordinarii, di cui nes-
suno si può dar la spiegazione, se non pensa appunto che la vita di quel-
l’uomo è “impossibile”. Bisogna condurre la spiegazione là, riattaccan-
dola37 a quelle condizioni di vita impossibili, ed essa apparirà allora sem-
plice e chiara. Chi veda soltanto una coda, facendo astrazione38 dal mo-
stro a cui essa appartiene, potrà stimarla39 per se stessa mostruosa. Bi-
sognerà riattaccarla al mostro; e allora non sembrerà più tale; ma quale
dev’essere, appartenendo a quel mostro. Una coda naturalissima».
Non avevo veduto mai un uomo vivere come Belluca.
Ero suo vicino di casa, e non io soltanto, ma tutti gli altri inquilini della
casa si domandavano con me come mai quell’uomo potesse resistere in
quelle condizioni di vita.
Aveva con sé tre cieche, la moglie, la suocera e la sorella della suocera:
queste due, vecchissime, per cataratta40; l’altra, la moglie, senza catarat-
ta, cieca fissa; palpebre murate.
Tutt’e tre volevano esser servite. Strillavano dalla mattina alla sera per-
ché nessuno le serviva. Le due figliuole vedove, raccolte in casa dopo la
morte dei mariti, l’una con quattro, l’altra con tre figliuoli, non avevano
mai né tempo né voglia da badare ad esse; se mai, porgevano qualche
ajuto alla madre soltanto.
Con lo scarso provento41 del suo impieguccio di computista poteva Bel-
luca dar da mangiare a tutte quelle bocche? Si procurava altro lavoro per
35 Tentennai: scossi. la sera, in casa: carte da ricopiare. E ricopiava tra gli strilli indiavolati di
36 inciampo impreveduto: quelle cinque donne e di quei sette ragazzi finché essi, tutt’e dodici, non
incidente imprevisto.
37 riattaccandola: trovavan posto nei tre soli letti della casa.
collegandola. Letti ampii, matrimoniali; ma tre.
38 facendo astrazione: Zuffe furibonde42, inseguimenti, mobili rovesciati, stoviglie rotte, pianti,
ignorando, escludendo.
urli, tonfi, perché qualcuno dei ragazzi, al bujo, scappava e andava a cac-
39 stimarla: valutarla.
40 cataratta: perdita di ciarsi fra le tre vecchie cieche, che dormivano in un letto a parte, e che
trasparenza del ogni sera litigavano anch’esse tra loro, perché nessuna delle tre voleva
cristallino, in genere stare in mezzo e si ribellava quando veniva la sua volta.
legata all’invecchiamento.
Alla fine, si faceva silenzio, e Belluca seguitava a ricopiare fino a tarda
41 provento: guadagno.
42 Zuffe furibonde: notte, finché la penna non gli cadeva di mano e gli occhi non gli si chiu-
tremendi litigi. devano da sé.
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te. Ora, nel medesimo attimo ch’egli qua soffriva, c’erano le montagne
50 ebro: ubriaco, stordito. solitarie nevose che levavano al cielo notturno le azzurre fronti... sì, sì, le
51 ricomposto: ristabilito.
vedeva, le vedeva, le vedeva così... c’erano gli oceani... le foreste...
E, dunque, lui – ora che il mondo gli era rientrato nello spirito – poteva
in qualche modo consolarsi! Sì, levandosi ogni tanto dal suo tormento,
per prendere con l’immaginazione una boccata d’aria nel mondo.
Gli bastava!
Naturalmente, il primo giorno, aveva ecceduto. S’era ubriacato. Tutto il
mondo, dentro d’un tratto: un cataclisma. A poco a poco, si sarebbe ri-
composto. Era ancora ebro50 della troppa troppa aria, lo sentiva.
Sarebbe andato, appena ricomposto51 del tutto, a chiedere scusa al ca-
poufficio, e avrebbe ripreso come prima la sua computisteria. Soltanto il
capoufficio ormai non doveva pretender troppo da lui come per il passa-
to: doveva concedergli che di tanto in tanto, tra una partita e l’altra da
registrare, egli facesse una capatina, sì, in Siberia... oppure oppure... nel-
le foreste del Congo:
– Si fa in un attimo, signor Cavaliere mio. Ora che il treno ha fischiato...
(Luigi Pirandello, Novelle per un anno, Mondadori)
1 La novella è narrata in prima persona: chi rac- 5 La novella ha una struttura particolare che fa sì
conta? che le cause del comportamento del protagoni-
sta si chiariscano solo gradualmente. Perché Pi-
2 In quale parte del testo la voce narrante svela randello organizza così la narrazione?
apertamente la sua identità? Sottolineala in blu. per aumentare la suspense
per approfondire l’analisi psicologica