Guida Alla Prova Di Ammissione Ai Corsi Delle Facolt Di Ingegneria À
Guida Alla Prova Di Ammissione Ai Corsi Delle Facolt Di Ingegneria À
Università
del Molise
Seconda Università
di Napoli
Sul sito www.cisiaonline.it è possibile reperire utili informazioni ed effettuare test di allenamento.
LA PROVA DI AMMISSIONE
AUTOVALUTAZIONE E ORIENTAMENTO
In questa guida vengono date delle indicazioni sulla struttura della prova di
ammissione e degli argomenti su cui possono vertere le domande. Come si
potrà notare, la prova non richiede una specifica preparazione, ma,
eventualmente, soltanto un ripasso degli elementi di base di matematica, fisica
e chimica sui libri utilizzati dall’allievo nelle scuole medie superiori.
i
AFFIDABILITÁ E CAPACITÁ PREDITTIVA
DEL TEST CISIA
L'orientamento per l'immatricolazione nelle facoltà di Ingegneria trova nel Test
CISIA uno strumento di oggettiva affidabilità statistica. Che una singola prova,
basata su quesiti a risposta multipla, sia sufficiente per sondare le capacità
intellettive di ordine superiore di un essere umano sicuramente è opinabile, ma
è assodato che su un grande numero di studenti possa fornire indicazioni
statisticamente attendibili sulle attitudini per specifici studi come quelli di
ingegneria.
La graduatoria formulata sulla base dei risultati ottenuti nel Test, infatti, da
tempo si è dimostrata statisticamente correlabile alla successiva carriera
universitaria dei partecipanti alla prova. Inoltre, il fatto che il CISIA abbia
potuto ereditare il patrimonio di competenze e la banca dati della Commissione
Nazionale per la Prova di Ingresso nelle Facoltà di Ingegneria consente oggi un
riscontro statistico altrimenti molto difficoltoso.
ii
Nel corso degli anni viene seguita la carriera accademica degli allievi che dopo
la prova di ammissione si iscrivono alla facoltà di ingegneria, rilevando per
ciascuno di essi la sequenza degli esami sostenuti e il risultato conseguito.
L'analisi statistica di questi dati mostra una indubbia correlazione fra gruppo di
appartenenza (p.e. decile) e il profitto riportato dall'allievo nel corso degli studi,
espresso come media dei voti, progressione nell'acquisizione dei crediti, tempo
di laurea e punteggio di laurea.
A conferma di quanto asserito si vedano la figura precedente e quella
successiva basate su dati antecedenti al 2005 del Politecnico di Torino dove i
decili, ciascuno composto da circa 250 studenti, sono stati ordinati per valori
crescenti dell'indice attitudinale, quest'ultimo ottenuto come media fra il
punteggio conseguito nella prova di ammissione e il voto dell'esame di
maturità, per tenere conto della precedente carriera scolastica dello studente.
Premesso che il
tempo legale per
conseguire il primo
livello di laurea è di
tre anni, la figura
mostra che i laureati
sono in massima
parte studenti che
nella prova di
ammissione si erano
classificati nei
quattro decili più
alti. Le statistiche in
termini di
progressione
iii
nell'acquisizione dei crediti, nella media dei voti e nella numerosità residua dei
decili dopo tre anni e mezzo confermano il precedente risultato.
Risultati del tutto concordi si hanno anche nelle altre sedi universitarie,
nonostante le differenze che, in conformità con l’attuale ordinamento degli
studi, esistono tra i diversi corsi di laurea e tra i corsi analoghi dei diversi
Atenei.
iv
in ingegneria sono invitati a riflettere attentamente, meditando con molta
attenzione sul risultato conseguito, specialmente se esso si colloca nella parte
più bassa della graduatoria. L'iscrizione dello studente alla facoltà di
ingegneria, in questo caso, dovrà essere accompagnata dalla consapevolezza
che gli sono richiesti uno sforzo ed un impegno senza i quali il successo negli
studi è altamente meno probabile. Lo studente non dimentichi comunque che le
analisi statistiche, per loro natura, prescindono dalle singole individualità e che
quindi il dato che lo riguarda potrebbe essere influenzato dalle condizioni e dal
modo in cui egli ha affrontato la prova: nessuno può essere miglior giudice di
se stesso sulla attendibilità del risultato personale conseguito.
v
COM'È STRUTTURATA LA PROVA
La prova di ammissione consiste in cinque sezioni di quesiti che tendono sia
a verificare le conoscenze di base dei partecipanti sia a saggiare le loro
attitudini per gli studi di ingegneria. A ciascun quesito sono associate cinque
risposte, delle quali solo una è esatta. Per ogni quesito l’individuazione della
risposta esatta comporta l’attribuzione di un punto, una risposta sbagliata
l’attribuzione di -1/4 di punto. Per i quesiti ai quali non venga data risposta non
viene assegnato alcun punteggio o penalizzazione di sorta. Questo sistema di
punteggio neutralizza, ovviamente in media, l’effetto di risposte date a caso e
quindi fortuitamente anche esatte.
vi
La quarta sezione di quesiti di scienze fisiche e chimiche serve per
valutare conoscenze e competenze del candidato, ma i quesiti sono presentati
in modo indistinto: alcuni richiedono il possesso di conoscenze di base, mentre
gli altri richiedono anche capacità applicative.
I tempi a disposizione per affrontare ciascuna delle cinque sezioni sono
rigorosamente prestabiliti e sono specificati nelle avvertenze fornite ai candidati
all’inizio della prova; i docenti addetti alla sorveglianza ne imporranno il più
scrupoloso rispetto.
La prova richiede attenzione. Gli allievi si concentrino quindi sul lavoro e
tengano presente che le difficoltà che incontreranno saranno condivise anche
dagli altri candidati, e che il punteggio ottenuto in ciascuna area sarà valutato
con riferimento alla media dei dieci migliori. Cerchino di rispondere ad ogni
quesito, ma quando si trovino in grave difficoltà non si attardino e procedano
oltre, tenendo presente che le risposte errate comportano una penalizzazione,
mentre la mancata risposta non comporta punteggio ma neanche
penalizzazione.
vii
COME RISPONDERE AL QUESTIONARIO
Il questionario è la scheda personale su cui indicare le risposte ai quesiti. In
genere differisce da ateneo ad ateneo e le istruzioni per compilarlo sono
contenute in un foglio di Avvertenze Generali che viene distribuito ai candidati
prima dell’inizio della prova. È necessario che queste istruzioni vengano lette
con attenzione e che si ascoltino le spiegazioni fornite in proposito dai
Commissari d’aula; se qualche cosa non fosse ancora chiaro, non si esiti a
chiedere ulteriori delucidazioni. Nonostante le differenze, i questionari delle
diverse sedi hanno in comune i seguenti elementi:
viii
se al quesito 27 il candidato desidera dare la risposta C, basta che alla riga 27
segni la casella o il simbolo C.
ix
DEBITI FORMATIVI E OBBLIGHI
FORMATIVI AGGIUNTIVI
Il nuovo ordinamento degli studi universitari ha tra i suoi obbiettivi primari di
far sì che gli studenti dei vari atenei compiano gli studi in tempi più vicini
possibile alla loro durata legale. Con riferimento non solo all’ambito nazionale,
ma a quello più vasto dell’Unione Europea, lo scopo evidente è che i laureati
possano esercitare al più presto la loro professione e, rispetto ai laureati delle
altre nazioni europee, non siano svantaggiati da un ingresso tardivo nel mondo
del lavoro. Per raggiungere questo obbiettivo le norme prevedono che chi si
iscrive all’università non abbia carenze significative (debiti formativi) nelle
particolari discipline di cui è richiesta un’adeguata conoscenza per affrontare
con profitto il corso di laurea prescelto.
Un grande numero delle Facoltà di Ingegneria dove si svolge la Prova di
Ammissione utilizzano i risultati della prova stessa per accertare l’esistenza di
debiti formativi nella preparazione del candidato. Gli Atenei hanno stabilito
autonomamente quali siano le discipline alle quali siano imputabili i debiti
formativi; spesso si tratta di conoscenze minime e/o competenze nel campo
della matematica, ma in alcune sedi possono riguardare anche altre discipline.
x
sembrare drastiche, ma in realtà sono prese nell’interesse dello studente; gli si
impedisce di attardarsi troppo in studi per i quali egli, nel corso di un anno, non
ha saputo colmare in modo sufficiente le lacune nella preparazione di base
necessaria per affrontare i corsi di ingegneria.
Matematica
Fisica e Chimica
xi
Meccanica Si presuppone la conoscenza delle grandezze scalari e vettoriali,
del concetto di misura di una grandezza fisica e di sistema di unità di
misura; la definizione di grandezze fisiche fondamentali (spostamento,
velocità, accelerazione, massa, quantità di moto, forza, peso, lavoro e
potenza); la conoscenza della legge d’inerzia, della legge di Newton e del
principio di azione e reazione.
Chimica organica Deve essere nota la struttura dei più semplici composti del
carbonio.
xii
TESTO DELLA PROVA
DEL 1° SETTEMBRE 2005
Logica pag 1
Comprensione Verbale “ 8
Matematica 1 “ 16
Matematica 2 “ 30
xiii
Test settembre 2005
LOGICA
1. Giocando a Risiko Giulio Cesare ha vinto più di suo nipote Augusto, ma non di
Napoleone. Alessandro Magno ha vinto meno di Carlo Magno, ma più di Napoleone.
Chi ha vinto di meno?
A. Carlo Magno
B. Alessandro Magno
C. Napoleone
D. Augusto
E. Giulio Cesare
2. Il tenente Piccione, nel corso delle sue indagini su un assassinio, ha appurato questi due
fatti:
• se X ha accoltellato la vittima, allora X è mancino;
1
Test settembre 2005
3. Il Re non rispettò il consiglio del Gran Ciambellano di opporsi alla celebrazione del
matrimonio della Principessa dal Collo di Cigno con il rospo che amava, qualora i
giovani insistessero per celebrare il rito nella Basilica di Superga.
Le principesse, almeno quelle delle favole, seguono la volontà paterna. Che cosa ne
deducete?
A. La principessa ed il rospo potranno sposarsi, se lo desidereranno, nella Basilica di
Superga
B. La principessa ed il rospo non si sposeranno
C. La principessa ed il rospo potranno sposarsi, ma non nella Basilica di Superga
D. I dati del problema non autorizzano a concludere la veridicità di alcuna delle
interpretazioni proposte
E. La principessa ed il rospo si sposeranno necessariamente nella Basilica di Superga
4. La frase Sul tavolo ci sono due bicchieri implica che sul tavolo
A. ci sono due bicchieri e una bottiglia
B. non ci sono bottiglie
C. ci sono due bicchieri e due tazzine da caffè
D. c’è un bicchiere
E. non ci sono tre bicchieri
2
Test settembre 2005
Quesito N. 1
5. Quale dei quadrati numerati da 1 a 5 sostituisce correttamente il riquadro contenente il
Quale figura
punto completa la sequenza ?
interrogativo?
9 9 9 9
16 16 16
36 36
9 9 9 9
16 16 16 ?
9 9 9 9
36 36
16 16 16
9 9 9 9
4 4 4 4 4 4
16 16 16
4 4 4 4 4 4
4 4 4 4 4 4
16 16 16 64 144 100
4 4 4 4 4 4
4 4 4 4 4 4
16 16 16
4 4 4 4 4 4
1 2 3 4 5
A. 1
A. Il quadrato 5
B. 2
B. Il quadrato 3
C. 3
C. Il quadrato 1
D. 4
D. Il quadrato 2
E. 5
E. Il quadrato 4
6. Per numerare le pagine di un libro sono state usate in totale 3300 cifre.
Le pagine del libro sono:
A. tra 1500 e 2000
B. tra 2000 e 3000
C. meno di 1000
D. più di 3000
E. tra 1000 e 1500
3
Test settembre 2005
7. Si legge sull’autobus
I passeggeri sono tenuti a pagare un ulteriore biglietto per ogni bagaglio
che superi le seguenti dimensioni: 50 cm30 cm × 25 cm.
Chi legge comprende che, in base a questa norma, si debba pagare un ulteriore biglietto
per un oggetto di qualunque forma che occupi uno spazio il cui volume è superiore a
quello occupato dal bagaglio sopra descritto. Egli deduce quindi che:
A. si deve pagare un biglietto per un pallone del diametro di 20 cm
B. si deve pagare un biglietto per un bastone lungo 90 cm e con il diametro di 2 cm se
tenuto orizzontalmente
C. si deve pagare un biglietto per un bastone lungo 90 cm e con il diametro di 2 cm
D. si deve pagare un biglietto per un oggetto che supera 50 cm di lunghezza oppure
30 cm di altezza oppure 25 cm di spessore
E. si deve pagare un biglietto per un oggetto che supera 50 cm di lunghezza e 30 cm
di altezza e 25 cm di spessore
8. Indicare quanti numeri diversi si possono ottenere da somme algebriche di questo tipo
±1 ± 2 ± 3 ± 4 ± 5
4
Test settembre 2005
•
Quesito N. 4
Quale
9. figura
Quale completa la numerate
delle figure sequenza da
? 1 a 5 sostituisce correttamente il riquadro contenente il
punto interrogativo?
15 28 12 4 3
9 6 9
16 8 6 ?
3 4 3 9
6 3 20 4 6
42 6 6
24 64 12 4 96 72 12 4 6
4 4 54 30 4 6 6
144 16 16 8 120 48 16 8 6 6
4 12 4 66 18 6 6
72 24 4
80 4 4 12 4
6 6 6 6
1 2 3 4 5
A. La figura 2
A. 1
B. La figura 3
B. 2
C. La figura 4
C. 3
D. D.
4 La figura 5
E. 5
E. La figura 1
Se il bilancio non sarà tagliato, allora nel prossimo anno 2006 i prezzi
rimarranno stabili se e soltanto se aumenteremo tutte le tasse
Ammessa l’assoluta verità di questa affermazione e fondandosi solo su di essa, che cosa
può essere accaduto a Matlandia nel 2006?
A. Il bilancio non fu tagliato; tutte le tasse furono aumentate e i prezzi rimasero stabili
D. Il bilancio non fu tagliato; furono aumentate le tasse solo sugli stipendi degli
impiegati dello Stato e i prezzi rimasero stabili
E. Il bilancio non fu tagliato, e i prezzi crebbero comunque
5
Test settembre 2005
12. Al termine di una seduta di allenamento della Nazionale, Totti e Buffon fanno la se-
guente scommessa: Totti tirerà 12 rigori e Buffon cercherà di pararli. Per ogni rigore
parato Totti darà 50 euro a Buffon mentre per ogni rigore segnato Buffon darà 40 euro
a Totti. Dopo di ciò viene eseguita la serie di rigori al termine della quale Totti deve
ricevere da Buffon 120 euro.
Quanti rigori ha parato Buffon?
A. 9
B. 5
C. 6
D. 4
E. 12
6
Test settembre 2005
14. Considero una tabella quadrata formata da 4 numeri diversi e disposti in 2 righe
ciascuna composta da 2 numeri: !
a b
c d
Siano:
• r1 il più piccolo dei numeri della prima riga
7
Test settembre 2005
COMPRENSIONE VERBALE
ISTRUZIONI
In questa prova viene presentata una serie di tre brani, tratti da vari testi; non è stata apportata
alcuna modifica, se non l’eliminazione di riferimenti non essenziali; essi quindi rispecchiano lo
stile personale del loro autore e del periodo storico in cui egli visse.
Ciascuno dei brani presentati è seguito da cinque quesiti riguardanti il suo contenuto; tali
quesiti sono numerati progressivamente da 16 a 30. Per ogni quesito sono previste cinque risposte
differenti, contrassegnate con le lettere A, B, C, D, E.
Per ogni quesito scegliete fra le cinque risposte o affermazioni quella che ritenete corretta in
base soltanto a ciò che risulta esplicito o implicito nel brano, cioè solo in base a quanto si ricava
dal brano e non in base a quanto eventualmente sapete già sull’argomento.
8
Test settembre 2005
TESTO I
I buchi neri
Gli effetti gravitazionali a densità maggiori di quella corrispondente ad una stella di neutroni]
diventano così intensi da prevalere su tutto. La teoria gravitazionale newtoniana è allora del tutto
inadeguata a trattare il problema e dobbiamo rivolgerci alla teoria della relatività generale di Ein-
stein. Nel fare ciò siamo portati ad un modello così strano che in confronto persino una stella di
neutroni sembra una banalità. Questo nuovo modello presentato originariamente da Oppenheimer
e Hartland Snyder ha meritato l’appellativo di “buco nero”.
Un buco nero è una regione dello spazio entro cui è “caduta” una stella (o un insieme di stelle
o di altri corpi) e dal quale non può sfuggire né luce, né materia, né segnali di qualsiasi tipo.
La teoria della relatività generale ha un importante ruolo nella teoria delle stelle di neutroni
ancor prima che si raggiungano le condizioni limite del buco nero. La teoria è riuscita bene nel-
la descrizione di stelle di dimensioni e densità enormemente diverse e quindi, da questo punto
di vista, in pratica non ci dovrebbe essere motivo di dubitare della insignificante estrapolazione
necessaria per comprendere anche il caso del buco nero. Tale opinione non è però del tutto giu-
sta. La parte della fisica teorica su cui si basa la descrizione dettagliata di un buco nero, cioè la
teoria della relatività generale, non ha avuto un ruolo insostituibile nell’astronomia osservaziona-
le. Bisogna prendere seriamente in considerazione la possibilità che la teoria della relatività sia
sbagliata. Le prove sperimentali della relatività generale portate a termine con successo non sono
ancora molto numerose e, sebbene i dati sperimentali e la teoria non siano in contrasto, questi dati
non convergono in modo conclusivo verso la relatività generale.
Bisogna però dire che la teoria della relatività generale è un’ottima teoria; essa è quasi cer-
tamente la più soddisfacente teoria gravitazionale di cui possiamo disporre. Per di più la teoria
scalare–tensoriale di Brans–Dicke–Jordan, che può essere considerata come la più seria rivale
della teoria della relatività generale, porta alla stessa idea del buco nero che si ha dalla teoria
di Einstein. Persino secondo la teoria newtoniana può generarsi una situazione simile a quella
del buco nero. Gia nel 1798 Pierre Simon de Laplace aveva infatti previsto, proprio in base alla
meccanica newtoniana, che un corpo di massa e concentrazione sufficienti sarebbe stato invisibile
poiché la velocità di fuga alla sua superficie sarebbe superiore alla velocità della luce. Perciò un
fotone, o una particella di luce, emessa radialmente sulla superficie ricadrebbe su questa stessa e
non potrebbe quindi sfuggire e venire osservata a grande distanza. Dopo aver fatto queste osser-
vazioni, restringerò comunque la discussione a considerazioni comprese tutte entro i limiti della
teoria generale della relatività.
Per cominciare esamineremo l’attuale modello standard di buco nero. Il buco nero è caratteriz-
zato da una superficie sferica il cui raggio è proporzionale alla massa del buco. Questa superficie è
detta “orizzonte assoluto dell’evento”; la proprietà che la definisce è che i segnali emessi all’inter-
no non possono sfuggire, mentre da qualsiasi punto esterno ad essa i segnali possono essere emessi
e sfuggire. Le dimensioni della sfera per ogni massa, cioè il raggio dell’orizzonte assoluto, si può
calcolare moltiplicando il doppio della massa per la costante universale di gravitazione e dividen-
do il risultato per il quadrato della velocità della luce (2mG/c2 ). Facendo il calcolo per il Sole
ne risulta che questo dovrebbe collassare in una sfera del diametro di 6,4 chilometri: l’orizzonte
dell’evento assoluto sarebbe appunto la superficie di questa sfera di 6,4 chilometri.
Il copro al cui collasso era dovuta l’esistenza del buco nero è sprofondato all’interno dell’o-
rizzonte assoluto. Il campo è diventato così potente che la luce stessa viene attratta all’interno
indipendentemente dalla direzione in cui è stata emessa. Fuori dall’orizzonte assoluto la luce,
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Test settembre 2005
se diretta in modo appropriato verso l’esterno, può sfuggire. Quanto più il punto di emissione è
vicino all’orizzonte assoluto, tanto più il fronte d’onda del segnale emesso viene spostato all’in-
dietro verso il centro del buco nero. Intuitivamente possiamo pensare a questo spostamento come
dovuto all’effetto dell’attrazione gravitazionale sul moto della luce: la luce viaggia più facilmente
in direzione del centro di gravità del buco nero che non verso l’esterno. All’interno dell’orizzon-
te assoluto dell’evento l’attrazione è diventata così intensa da rendere assolutamente impossibile
il moto verso l’esterno. Sull’orizzonte stesso la luce può “segnare il tempo” mantenendosi per
l’eternità sempre alla stessa distanza dal centro del buco.
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Test settembre 2005
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Test settembre 2005
TESTO II
Nazioni e stati
La situazione venutasi a creare fra le due guerre ci fornisce pertanto l’opportunità piuttosto
eccezionale di valutare limiti e potenziale del nazionalismo degli Stati–nazione. Tuttavia, prima
di prenderli in esame, consideriamo brevemente il reale assetto del sistema Stati–nazione in cui fu
fatta rientrare l’Europa dal trattato di Versailles e da quelli ad esso correlati; aggiungendovi, per
pertinenza e convenienza, anche il trattato anglo–irlandese del 1921. E basta un rapido sguardo
a questa realtà per rendersi immediatamente conto dell’impraticabilità del principio wilsoniano di
far coincidere frontiere statali e frontiere di nazionalità e lingua. Infatti, i trattati di pace posteriori
al 1918 applicarono effettivamente questo principio, almeno nella misura del possibile, salvo nel
caso di alcune decisioni di tipo politico–strategico relative alle frontiere della Germania, più alcune
concessioni piuttosto riluttanti all’espansionismo dell’Italia e della Polonia. In ogni caso, né in
Europa né in qualsiasi altro luogo, è mai stato fatto, né prima né dopo, un analogo sistematico
tentativo di ridisegnare la cartina politica sulla scorta dei tracciati nazionali.
Solo che, molto semplicemente, la cosa non funzionò. Perché inevitabilmente, stante la di-
stribuzione dei popoli, la maggior parte dei nuovi Stati edificati sulle rovine dei vecchi imperi
risultarono altrettanto “multinazionali” delle vecchie “prigioni delle nazioni” che avevano sosti-
tuito. Rientrano in questa categoria Cecoslovacchia, Polonia, Romania, e Iugoslavia. Mentre le
minoranze tedesche, slovene e croate dell’Italia vennero per così dire a prendere il posto delle
minoranze italiane nell’Impero asburgico. Così il cambiamento più rilevante consistette nel fatto
che gli Stati erano adesso mediamente più piccoli e che i “popoli oppressi” al loro interno, adesso
li si chiamava “minoranze oppresse”. La conseguenza del tentativo di creare un continente armo-
niosamente suddiviso in un sistema coerente di Stati territoriali, ciascuno abitato da popolazioni
omogenee e con caratteristiche proprie sul piano etnico e linguistico, fu l’espulsione in massa e lo
sterminio delle minoranze. Questa, in sostanza, fu la crudele reductio ad absurdum del nazionali-
smo nella sua versione territorialistica, sebbene non se ne sia avuta completa dimostrazione sino
agli anni 1940.
Tuttavia, ai confini meridionali d’Europa, l’espulsione in massa e il genocidio cominciarono
già durante e subito dopo la prima Guerra Mondiale: non appena i Turchi inaugurarono la politica
di estirpazione in massa degli Armeni nel 1915 e, in seguito alla guerra greco–turca del 1922,
espulsero tra il milione e trecentomila e il milione e mezzo di Greci dalle terre che abitavano
dall’epoca di Omero. Successivamente, Adolf Hitler, applicando sino alle estreme conseguenze i
principi del nazionalismo wilsoniano, pianificò il trasferimento in Germania dei Tedeschi che non
vivevano all’interno dei confini della madrepatria, come per esempio quelli del Sudtirolo italiano,
e, com’è noto, avviò alla soluzione finale l’eliminazione degli Ebrei. Dopo la seconda Guerra
Mondiale, verificatasi in pratica la scomparsa degli Ebrei da quella vasta fascia di territorio euro-
peo compresa fra la Francia e l’interno dell’Unione Sovietica, venne il turno dei Tedeschi ad essere
espulsi in massa, in particolare dalla Polonia e dalla Cecoslovacchia. Così, la nazione territorial-
mente omogenea risultò un programma la cui realizzazione poteva essere opera esclusivamente di
barbari o, se non altro, avvenire solo con gli strumenti della barbarie.
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Test settembre 2005
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Test settembre 2005
TESTO III
Induzione e falsificazione
Il criterio di demarcazione inerente alla logica induttiva — cioè il dogma positivistico del si-
gnificato — è equivalente alla richiesta che tutte le asserzioni della scienza empirica (ovvero tutte
le asserzioni “significanti”) debbano essere passibili di una decisione conclusiva riguardo alla lo-
ro verità e falsità; diremo che devono essere decidibili in modo conclusivo. Ciò significa che
la loro forma deve essere tale che sia il verificarle sia il falsificarle debbano essere logicamen-
te possibili. Così Schlick dice: “. . . un’asserzione autentica deve essere passibile di verificazione
conclusiva”; e Waismann afferma ancor più chiaramente: “Se non è in alcun modo possibile de-
terminare se un’asserzione è vera, allora l’asserzione non ha alcun significato. Infatti il significato
di un’asserzione è il metodo della sua verificazione”.
Ora, secondo me, non esiste nulla di simile all’induzione. È pertanto logicamente inammis-
sibile l’inferenza da asserzioni singolari “verificate dall’esperienza” (qualunque cosa ciò possa
significare) a teorie. Dunque le teorie non sono mai verificabili empiricamente. Se vogliamo
evitare l’errore positivistico, consistente nell’eliminare per mezzo del nostro criterio di demarca-
zione i sistemi di teorie delle scienze della natura, dobbiamo scegliere un criterio che ci consenta di
ammettere, nel dominio della scienza empirica, anche asserzioni che non possono essere verificate.
Ma io ammetterò certamente come empirico, o scientifico, soltanto un sistema che possa es-
sere controllato dall’esperienza. Queste considerazioni suggeriscono che, come criterio di demar-
cazione, non si deve prendere la verificabilità, ma la falsificabilità di un sistema. In altre parole:
da un sistema scientifico non esigerò che sia capace di essere scelto, in senso positivo, una vol-
ta per tutte; ma esigerò che la sua forma logica sia tale che possa essere messo in evidenza, per
mezzo di controlli empirici, in senso negativo; un sistema empirico deve poter essere confutato
dall’esperienza.
(Così l’asserzione “Domani pioverà o non pioverà” non sarà considerata un’asserzione empi-
rica, semplicemente perché non può essere confutata, mentre l’asserzione “Qui domani pioverà”
sarà considerata empirica).
Contro il criterio di demarcazione che ho proposto qui si possono sollevare diverse obiezioni.
In primo luogo può sembrare piuttosto sciocco il suggerire che la scienza, la quale dovrebbe darci
informazioni positive, si debba caratterizzare dicendo che soddisfa un criterio negativo, come la
confutabilità.
Ancora: si potrebbe tentare di rivolgere contro me stesso le critiche che ho rivolto al criterio
di demarcazione induttivistico: potrebbe infatti sembrare che contro la falsificabilità come criterio
di demarcazione sia possibile sollevare critiche simili a quelle che io, per parte mia, ho sollevato
contro la verificabilità.
Questo attacco non può darmi noia. La mia proposta si basa su una asimmetria tra verificabilità
e falsificabilità, asimmetria che risulta dalla forma logica delle asserzioni universali. Queste infatti
non possono mai essere derivate da asserzioni singolari. Di conseguenza è possibile, per mezzo
di inferenze puramente deduttive (con l’aiuto del modus tollens della logica classica), conclude-
re dalla verità di asserzioni singolari alla falsità di asserzioni universali. Un tale ragionamento,
che conclude alla falsità di asserzioni universali, è il solo tipo di inferenza strettamente deduttiva
che proceda, per così dire, nella “direzione induttiva”; cioè da asserzioni singolari ad asserzioni
universali.
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Test settembre 2005
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Test settembre 2005
MATEMATICA 1
31. Rispetto a un sistema di riferimento cartesiano ortogonale Oxy la distanza del punto di
coordinate (−4,2) dalla retta di equazione x = 2 è:
A. −2
B. 2
C. −6
D. 6
E. 4
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Test settembre 2005
è uguale a:
A. −1
B. a
C. e
D. 0
E. +1
34. Una squadra di operai deve asfaltare una piazzola circolare. Arrivata sul posto, scopre
che la piazza ha diametro doppio del previsto. Quanto asfalto serve, rispetto a quello
preventivato?
A. Non si può rispondere se non si conosce o il raggio previsto o quello effettivo
B. Una quantità π2 volte quella prevista
C. Il doppio
D. Il quadruplo
E. Una quantità 2π volte quella prevista
35. Un motociclista accorto, in un suo viaggio di 600 km, fa uso anche della ruota di scor-
ta, in maniera che alla fine del viaggio le tre ruote subiscano la stessa usura. Quanti
chilometri avrà percorso ogni ruota alla fine del viaggio?
A. 350 km
B. 400 km
C. 450 km
D. 500 km
E. 200 km
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Test settembre 2005
36. Sia A l’insieme dei numeri interi positivi dispari o primi. Allora è vero che:
A. 12 ∈ A
B. 98 ∈ A
C. 13 < A
D. 2∈A
E. 3<A
37. Rispetto ad un sistema di riferimento cartesiano ortogonale Oxy i punti del piano diversi
dal punto (−1,2) sono tutti e soli i punti (x,y) tali che:
A. y , 2
B. xy , −2
C. x , −1
D. x , −1 oppure y , 2
E. x , −1 e y , 2
38. Rispetto a un riferimento cartesiano ortogonale Oxy l’equazione dell’asse del segmento
di estremi (0,0) e (2,2) è:
A. x − y = 2
B. x = 1
C. y = x
D. x + y = 2
E. y = 1
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Test settembre 2005
39. Se a e b sono numeri reali tali che a2 +b2 = 0 allora si può concludere che certamente è:
A. a>b
B. a b < −1
C. a+b=1
D. a+b=0
E. ab > 0
√
40. La disequazione cos x + sin x ≥ 2 è verificata nell’intervallo 0 ≤ x ≤ 2π per:
A. ogni x
π
B. x = −
4
C. almeno un valore di x tale che π/2 < x < π
π
D. x =
4
E. nessun x
41. Rispetto a un √
sistema di
√ riferimento cartesiano ortogonale Oxy, è data la circonferenza
di equazione 3x2 + 3y2 − 2x − 2y = 0. Allora il suo raggio è:
√
A. 2/3
B. 3
√
C. 3
D. 1
E. 2
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Test settembre 2005
43. Dato un esagono regolare di lato L, l’area del rettangolo che ha due lati coincidenti con
due lati paralleli dell’esagono è uguale a:
√
A. 2 2L2
√ 2
B. 3L
C. quella del cerchio circoscritto all’esagono
D. 2L2
E. quella del cerchio inscritto nell’esagono
√
44. L’equazione x2 − x = 0 è verificata:
A. solo per x = −1
B. solo per x ≥ 0
C. solo per x = 0
D. solo per x = 1
E. per ogni valore reale di x
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Test settembre 2005
√ √
45. Un numero razionale compreso fra 5 e 8 è:
A. 2,52
B. 1,98
C. 3,01
√ √
D. 5 8 /2
√ √
E. 5 + 8 /2
46. L’espressione
π π 2
sin − cos
12 12
è anche uguale a:
√
A. 1 − 3/2
B. 3/2
√
C. 1 − 2/2
D. 1/2
E. 1
47. Una sfera è inscritta in un cubo; il rapporto fra il volume della sfera e quello del cubo è:
A. π/4
B. π/6
C. 2π/3
D. 4π/3
E. π/2
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Test settembre 2005
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Test settembre 2005
SCIENZE
51. Una particella si muove di moto circolare uniforme sotto l’azione di una forza centri-
peta. Volendo raddoppiare il raggio della traiettoria senza modificare il modulo della
velocità occorre moltiplicare la forza per un fattore
A. 1
B. 1/2
C. 3
D. 1/3
E. 2
53. Due buste di plastica di massa trascurabile contengono ciascuna 15 mele e sono poste su
di un tavolo ad una certa distanza. Se 10 mele vengono trasferite da una busta all’altra,
la forza di attrazione gravitazionale tra le due buste:
A. aumenta, divenendo i 5/3 di quella prima del trasferimento
B. si riduce ai 5/9 di quella prima del trasferimento
C. rimane invariata
D. aumenta, divenendo i 3/2 di quella prima del trasferimento
E. si riduce ai 2/5 di quella prima del trasferimento
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Test settembre 2005
56. La legge oraria s(t) di un moto rettilineo, illustrata nel piano cartesiano Ots da un ramo
di parabola con concavità verso l’alto, indica:
A. un moto ad accelerazione uniformemente crescente
B. un moto con velocità costante
C. un moto con velocità positiva
D. un moto con spostamento positivo
E. un moto ad accelerazione costante
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Test settembre 2005
58. Una macchina termica, che lavora compiendo un ciclo tra due sorgenti, trasferisce alla
sorgente più fredda un’energia pari a 3 volte il lavoro compiuto. Qual è la massima
efficienza teorica della macchina?
A. 0,9
B. 1,33
C. 0,33
D. 0,67
E. 0,25
59. Un contenitore rigido contiene aria alla pressione atmosferica e alla temperatura di
27 ◦C. Viene scaldato finché la pressione dell’aria raddoppia. Quale temperatura ha
raggiunto?
A. 216 ◦C
B. 54 ◦C
C. 573 ◦C
D. 327 ◦C
E. non si può rispondere perché non è noto il volume iniziale
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Test settembre 2005
62. Un ingegnere afferma con orgoglio di avere costruito un motore termico che funziona
fra le temperature di 200 ◦C e 50 ◦C con un rendimento di 0,35. Si può dire che:
A. Il rendimento ottenuto è eccellente
B. L’ingegnere non ha ragione di vantarsi perché con tali temperature disponibili il
rendimento ottenuto è scarso
C. Un tale motore non può esistere perché il rendimento dichiarato è al di sotto del
minimo imposto dal II principio della termodinamica
D. Un tale motore non può esistere perché il rendimento dichiarato è al di sopra del
massimo consentito dal II principio della termodinamica
E. Si tratta del valore di rendimento fissato obbligatoriamente per un motore termico
avendo a disposizione le due temperature indicate
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Test settembre 2005
64. Un condensatore di capacità 100 µF è carico alla tensione di 2 kV; un induttore di indut-
tanza 25 H è percorso da una corrente continua di 4 A. Quale delle seguenti affermazioni
è vera?
A. L’energia accumulata nel condensatore è maggiore di quella accumulata
nell’induttore
B. Il confronto tra le energie accumulate nell’induttore e nel condensatore non è
possibile se non si conoscono le geometrie dell’induttore e del condensatore
C. Le energie accumulate nell’induttore e nel condensatore non sono confrontabili
perché sono di natura diversa
D. Le energie accumulate nell’induttore e nel condensatore sono uguali
E. L’energia accumulata nell’induttore è maggiore di quella accumulata nel
condensatore
65. Due conduttori, il primo di rame Cu (resistività % = 1,710−8 Ωm) ed il secondo di plati-
no Pt (resistività % = 11,710−8 Ωm) hanno lunghezza uguale e sezione rispettivamente,
1 cm2 ed 8 cm2 . Quali delle seguenti affermazioni è corretta?
A. la resistenza dei due conduttori è la stessa poiché hanno uguale lunghezza
B. il conduttore in Cu ha minor resistenza perché ha minor sezione
C. il conduttore in Pt ha resistenza minore perché la sua sezione è maggiore
D. il conduttore in Pt ha resistenza minore perché il rapporto resistività/sezione è
minore
E. il conduttore in Cu ha minor resistenza perché ha minor resistività
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Test settembre 2005
66. Una quantità di carica Q viene depositata su un conduttore isolato costituito da una
sfera piena dotata di una cavità sferica al suo interno. In condizioni statiche la carica si
distribuirà:
A. Sulle due superfici interna ed esterna, proporzionalmente alla loro superficie
B. La carica non rimane sul conduttore ma viene immediatamente dispersa
nell’atmosfera per effetto “corona”
C. Uniformemente sulla superficie interna della cavità
D. Uniformemente nel volume del metallo
E. Uniformemente sulla superficie esterna della sfera
67. Quale di questi fenomeni relativi alla propagazione ondulatoria non può essere messa
in luce utilizzando onde sonore?
A. Rifrazione
B. Interferenza
C. Polarizzazione
D. Riflessione
E. Diffrazione
68. Indicare come cambiano la velocità v e la lunghezza d’onda λ della luce quando questa
passa dall’aria al vetro.
A. v aumenta e λ aumenta
B. v diminuisce e λ aumenta
C. v aumenta e λ non cambia
D. v aumenta e λ diminuisce
E. v diminuisce e λ diminuisce
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Test settembre 2005
69. Le macchie di olio nelle pozzanghere danno luogo a strisce colorate. Questo fenomeno
è dovuto:
A. alla combinazione di interferenza e diffrazione
B. alla differenza in riflettività tra acqua ed olio
C. al fatto che il cielo diffonde tutti i colori e l’olio ne riflette solo alcuni
D. all’interferenza tra le interfacce dello strato sottile di olio con l’acqua e l’aria
E. alla diffrazione della luce
70. Un oggetto è posto a 60 cm da una lente convergente. L’immagine prodotta dalla lente
è rovesciata e ha una dimensione pari alla metà dell’oggetto. Qual è la lunghezza focale
della lente?
A. 60 cm
B. 45 cm
C. 30 cm
D. 20 cm
E. 90 cm
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Test settembre 2005
MATEMATICA 2
72. Un foglio di carta di forma quadrata viene piegato in due parti uguali in modo da for-
mare due rettangoli sovrapposti. Sapendo che il perimetro del rettangolo è di 12 cm,
qual è l’area del quadrato originario?
A. 9 cm2
B. 36 cm2
C. 24 cm2
D. 72 cm2
E. 16 cm2
73. Fissato nel piano un sistema di assi cartesiani ortogonali Oxy, consideriamo i punti
A = (1,0) e B = (0,2). Per quale scelta del punto C il triangolo ABC non è rettangolo?
A. C = (0, − 1/2)
B. C = (−1,0)
C. C = (1,2)
D. C = (−4,0)
E. C = (0,0)
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Test settembre 2005
√
75. Per quali x reali è verificata la disequazione x2 − 1 > 2x ?
A. x ≥ −1
B. x ≤ −1
C. −1 < x < 1
D. per nessun x reale
E. x ≥ 1
76. Aldo, Bea, Carlo, Dario, Ebe, Franco vanno in treno e trovano uno scompartimento a
sei posti libero. Considerando che Aldo e Bea devono stare vicino al finestrino, quanti
modi diversi hanno i sei amici di disporsi nello scompartimento?
A. 48
B. 4
C. 240
D. 8
E. 10
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Test settembre 2005
77. In un paese in cui ogni cittadino è tenuto a pagare in tasse il 25% del proprio reddito,
un anno l’aliquota viene abbassata al 20 %. Viene però contestualmente introdotta una
tassa una tantum di 1000 € che ogni contribuente è tenuto a pagare. Si può dire che in
quello stesso anno, in rapporto a questa operazione:
A. i cittadini con un reddito superiore a 25 000 € hanno dovuto pagare un importo
maggiorato di un quinto rispetto a quello che avrebbero dovuto pagare secondo le
norme dell’anno precedente
B. il peso fiscale è rimasto invariato per tutti
C. solo i cittadini con un reddito superiore a 10 000 € sono stati avvantaggiati
D. i cittadini con un reddito superiore a 25 000 € sono stati avvantaggiati
E. solo i cittadini con un reddito inferiore a 20 000 € sono stati avvantaggiati
(x − 1)2 − y2 = 0
individua:
A. due rette incidenti
B. una parabola
C. due soli punti
D. una circonferenza
E. due rette parallele
79. Una quantità di liquido che riempie una sfera di raggio K viene travasata in cilin-
dri aventi diametro di base K ed altezza K. Qual è il numero minimo di cilindri che
occorrono per compiere questa operazione?
A. 5
B. 6
C. 3
D. 9
E. 4
80. In un gruppo di 100 persone 51 parlano inglese, 36 francese, delle quali 12 sia inglese
che francese. Quante di loro non parlano né inglese né francese?
A. 49
B. 15
C. 29
D. 13
E. 25
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