Barocco
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ALFABETO
1608 Foriano Pico – “Nuova scelta di sonate per la chitarra spagnola” (in realtà la datazione corretta
sembrerebbe essere 1698 o 1628) - Napoli
Sistema di accordi trasponibili, per cui l’accordo H (Si-b maggiore in 1a posizione), con H5 diventa Re
maggiore in 5a posizione: maggiore facilità di memorizzazione e di notazione dei diversi accordi in varie
posizioni. Inoltre, permette al compositore di creare una melodia sulla prima corda utilizzando le diverse
posizioni sul manico.
1620 Giovanni Ambrosio Colonna – “Intavolatura di chitarra alla spagnuola ...” - Milano
Passacaglie I – IV – V in tutte le tonalità (lettere)
“Regola per incordare le Chitarre per sonare di concerto” – 3 tipi di chitarre, con accordature
distanti una quinta tra la più piccola e la più grande, e la media un tono sopra la più grande (es. se la
media è in MI, la più grande è in RE e la più piccola è in LA).
1620 Benedetto Sanseverino – “Intavolatura Facile…” – Milano
Importante per tre motivi: inserisce i simboli metrici, le linee di battuta e insieme alle lettere
dell’alfabeto usa vere e proprie note, con le loro gambette, come nella notazione mensurale.
Accordatura: come Montesardo, parla di bordoni sul 4° e 5° coro, ma inserisce anche una tavola in
cui usa altezze precise. Nel suo caso, la prima corda corrisponde ad un RE, quindi la sua chitarra era
accordata un tono sotto rispetto ad una moderna chitarra classica (escludendo la 6a corda,
ovviamente)
Tutti questi libri comprendono uno stesso repertorio fisso di danze e passacaglie in versioni semplici ed
elaborate in varie tonalità. Tuttavia, ogni libro aggiunge sempre qualcosa di nuovo: un dettaglio sulla
tecnica, accordatura, interpretazione, nuovi brani e informazioni sui loro autori. Gli ultimi libri con alfabeti
furono stampati fino al Settecento inoltrato (1737!), il che ci fa capire quanto fossero popolari.
INTAVOLATURA MISTA
Per intavolatura “mista” si intende un tipo di intavolatura che unisce le lettere dell’alfabeto (per gli accordi) e
l’intavolatura per i passaggi di scale e/o contrappuntistici. Questi due stili verranno definiti da Gaspar Sanz nella
seconda metà del ‘600 come lo stile rasgueado e punteado.
ca. 1630 Giovanni Paolo Foscarini – “Il primo, secondo, e terzo libro della chitarra spagnola”
cui si aggiungono un “quarto libro” (ca. 1632) e un “quinto libro” (ca. 1640).
Soprannominato “Il Furioso” o “L’Academico Caliginoso”, ad ogni libro raggiunge un livello
di maturità superiore. È il primo esempio di brani scritti nella nuova intavolatura mista (libro
2o). Contiene passacaglie, follie, capricci in forma libera e una varietà di danze, oltre il
repertorio base di brani basati su ostinato. Usa accordi dissonanti (“alfabeto dissonante”)
1639 Francesco Corbetta – “De gli scherzi armonici” – Bologna (primo libro)
Principalmente alfabeto, 8 brani in intavolatura mista
“Varii capricii per la ghittara spagnuola” – Milano, 1643 (dedicato a Carlo Gonzaga II, duca
di Mantova e Monferrato, forse nella speranza di essere chiamato a corte come musicista e
insegnante).
Soprannominato “Il Capricioso”, membro degli Accademici Erranti di Brescia, anch’egli
come Foscarini fa un uso di accordi dissonanti con armonie inaspettate nelle passacaglie,
seguite da 8 suite formate ciascuna da un almanda, una corrente e una sarabanda. Una di
queste è scritta in scordatura, per cui non sono presenti le lettere dell’alfabeto.
“Varii scherzi di sonate per la chitarra spagnola” (Bruxelles, 1648) – anche qui suite, di cui la
5a è in scordatura (Prelud, Gigue, Passachalo)
Il libro, come uso comune, finisce con delle istruzioni per suonare il basso continuo
1640 Angelo Michele Bartolotti – “Libro primo di chitarra spagnola” – Firenze
Abilità artistica e creatività mai vista in precedenza in un’opera prima: presenta una serie di
passacaglie che finiscono nella tonalità nella quale comincia la successiva
Valdambrini
Ludovico Roncalli