Acta 74

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ANNO XXV - N.

1 (74) GENNAIO - MARZO 2011

DELLA FOND AZIONE DELLA R.S


FONDAZIONE .I. - ISTITUTO STORICO
R.S.I.
Reg. Trib. Arezzo 5/87 - 21 Aprile 1987 Sped. A.P. Legge 46/2004 art. 1, comma 1 e 2 - Filiale Bologna Direttore responsabile Arturo Conti

9 FEBBRAIO 1944
GIURAMENTO ALL’ ITALIA COMBATTENTE
che permane nell’onore
Tre inchini, con bacio, alla Bandiera A
di Combattimento della RSI di:

A) un Milite del 115. Battaglione GNR


Montebello (in primo piano da si-
nistra Aurelio Languasco, Coman-
dante; don Leandro Sangiorgi, Cap-
pellano-Caduto a Sordevolo il 30
aprile 1945; l’Alfiere e Alessandro
Manfredi, Vice Comandante - Ca-
duto a Milano il 30 aprile 1945): a
Biella.
B) un Ufficiale del Sottosegretariato
Esercito: ad Asolo.
C) un Paracadutista dell’Aeronautica
Nazionale Repubblicana: a Tradate.

B C

GIURO DI SERVIRE E DIFENDERE LA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA


NELLE SUE ISTITUZIONI E NELLE SUE LEGGI, NEL SUO ONORE E NEL SUO TERRITORIO,
IN PACE E IN GUERRA, SINO AL SACRIFICIO SUPREMO. LO GIURO DINNANZI A DIO
E AI CADUTI PER L’UNITA’, L’INDIPENDENZA E L’AVVENIRE DELLA PATRIA.
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NETTUNIA, SS ITALIANE:

R iproduciamo, con alcune semplificazioni, la parte (doc. A) non contenuta in ACTA n. 73 pagina 11 della Relazio-
ne sui due mesi di prima linea del II Battaillon /Jäger Regiment 1/1. Sturmbrigade der Italienischen Freiwilligen
Legionen. Il Battaglione è agli ordini di Carlo Federigo degli Oddi (doc. B). Il documento è opera di Eugen Corrodi
Elfenau, Addetto agli arruolamenti della 1. Sturmbrigade e nel 1945 Capo di S.M. del Befehlshaber der Waffen SS in
Italien Lothar Debes (sottoposto a Karl Wolff, Höchster SS u. Polizei Führer).

A impiego del II Btg.1. Rgt delle Unità Armate Italiane delle SS (marzo-maggio 1944) a Nettunia-zona Sud.
—3— ACTA

DUE MESI IN PRIMA LINEA

C inque delle prime Croci di Ferro di 2. Classe conferite dal Comandante della 715. ID (mot.) Hans George Hildebrandt
il 19 aprile 1944 a Volontari italiani, sono consegnate sul campo (doc. C). Con sotto la traduzione dal tedesco,
riproduciamo la comunicazione al Duce dell’avvenuto conferimeto, autografa di Karl Diebitsch (doc. D), che co-
manda il Kampfgruppe composto quasi per intero da SS Italiane del Battaglione Vendetta. I feriti Pio Filippani e Aldo
Biglino, in ospedale prima del ripiegamento, ricevono la decorazione al Nord.

B Milano, caserma SS italiane D il rapporto al Duce sui 7 decorati

Il Comandante del II Battaglione Vendetta con alla sua sinistra


l’Aiutante Maggiore Tenente Bruno Minucci nella caserma Adriatica
della Bicocca, a Milano in Viale Suzzani. Nella stessa caserma il
5 marzo 1944 si svolge la cerimonia della consegna del Gagliardetto
di combattimento al Battaglione da parte della vedova Bruna
dell’assassinato Aldo Resega, Segretario PFR di Milano.

C i decorati sul campo (aprile 1944)

Massimo Flick, Oceano Fiaschi, Giovannni Grandi (Caduto il 7


agosto 1944 a Gaggiano nella periferia di Milano), Pietro Orlandoni
e, a destra, Ermenegildo Mascitti dal 25 maggio 1944 prigioniero
US e poi in Texas con il Sottotenente Giuseppe Giorgi (Albona,
20.9.1920). La Eiserne Kreuze 2. Kl. viene appuntata al taschino
da Karl Diebitsch in una cava di tufo a Sud dei Colli Albani.
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IL REPARTO GNR A NORD DI CASSINO

A richiesta di Gustav-Adolf Zangen (1882-1964), Comandante (1943-1944) del LXXXVII Corpo d’Armata Territo-
riale tirrenico, un Plotone GNR agli ordini del Tenente Antonio Pandozzi opera, dal 29 aprile al 25 maggio 1944, sul
Fronte Sud a ridosso della linea Hitler. Sono le seconde difese allestite anche dai Genieri italiani (ACTA n. 23, n. 34, n. 50 e
n. 61), a sbarramento della Valle del Liri e di rinforzo a quelle di Cassino, fulcro della linea Gustav sottoposta da mesi
all’attacco degli angloamericani.
Il Reparto in armi (500 Lire mensili, il soldo tedesco ai Militi), è inquadrato nella Feldgendarmerie del LI Corpo d’Armata da
montagna (Valentin Feurstein) nel settore assegnato alla 5. Divisione da montagna (Max-Güenther Schrank). Dal Deposito di
Vilcavi con tre pattuglie, comandate dai Sottufficiali Boccaccini, Di Giorgio e Ranelletti, deve mantenere in sicurezza il
territorio tra Sora, Isola Liri, Avito, S. Donato Val di Comino e Gallinaro (doc. A). Le modalità di impiego del Plotone, che
coinvolgono il 655. CP-LT e, con sede a Fiuggi, il 656.CP-FR, erano state disposte dal Comando Generale GNR (doc. B).
Nella quarta battaglia di Cassino dal 18 al 23 maggio 1944 (doc. B il Co.Ge. GNR alle Legioni 119. e 121.
C), quando il XIV Corpo d’Armata corazzato (Frido Senger), in-
calzato dalla 5. Divisione corazzata canadese e messo in crisi su-
gli Ausoni dal Corp Expèditionnaire Français - CEF non si attesta
a difesa sulla linea Hitler ad Aquino, il nemico raggiunge Roccasecca
costringendo la X Armata tedesca alla ritirata che comporta la per-
dita di Roma e almeno dell’Abruzzo e dell’Umbria.
In conseguenza i resti del Plotone (sei assenti oltre il Tenente Pandozzi,
convocato a Brescia) da Vilcavi con una lenta colonna militare
pervengono a S. Donato Val di Comino. Poi con camionette della
Feldgendarmerie e con turni di guardia continui svolgono servizio
di sicurezza fino al 3 giugno ad Opi e nel Parco Nazionale d’Abruzzo.
Infine un autocarro il 4 giugno li scarica a Gioia del Marsi.
Il 6 giugno il ripiegamento si conclude a L’Aquila, dove nella ca-
serma GNR 657.CP-AQ il 10 giugno 1944 termina la straordina-
ria Missione di Polizia Militare.
A cartina odierna della Zona Operazioni GNR

C da LA BATTAGLIA D’ITALIA di W. Jackson


—5— ACTA

E UN RICORDO DI GIUSEPPE SPINA

G iuseppe Spina, nato ad Ariano Irpino il 22 gennaio 1928, muore a Treville il 3 maggio 2003. Si trasferisce con la Famiglia
nel 1930 a Racconigi. Nel 1974 è a Torino, dove consegue la Laurea in Lingue e Letterature straniere nel 1962. Si dedica
all’insegnamento e conclude la carriera, iniziata nel 1974 a Grado, quale Direttore Didattico ad Ozzano Monferrato (doc.D). Il
Comune di ultima residenza dal 1977, Treville, ha dedicato a Suo nome la Biblioteca e una Piazza del Capoluogo. Rimasto fedele
agli ideali dell’Onore, fa visite di devozione a Predappio, con un omaggio nel 1970 a Rachele Guidi a Villa Carpena (doc. E). Tiene
conferenze all’Istituto Storico, del quale la sorella Edvige è prezioso Socio. E’ scrittore e pubblicista fecondo.
Tra l’altro è autore di DIARIO DI GUERRA DI UN SEDICENNE (1944-1945), dove la seconda dedica (la prima è “A mia madre, Al
suo martirio”) contiene questa frase “Sempre fu gradito spasso generale quello di vincere i vinti, calpestare i caduti, sputacchiare gli
infelici”. Un libro di successo che nella prima parte racconta l’abbandono del campo ONB di Varese, la fuga da Torino per il fronte
Sud, l’arrivo a Roma (doc. F) dove con due coetanei sceglie l’immediato invio nel retroterra di Cassino e da lì dopo 10 settimane il
rientro al Nord a seguito della ritirata tedesca.
Il libro narra poi l’arruolamento nella 2. B.N. Attilio Prato di Alessandria (2 settembre) e ricorda il Commilitone Salvatore Siracusa
nella Pattuglia di S. Donato Val Cimino e nella 2.B.N., nato a Caltanissetta il 18 aprile 1927 seviziato a morte il 6 maggio 1945 nel
rientro alle case popolari di Corso Racconigi a Torino. Conclude con “lettera a mia madre”, Elisa Imperati, trucidata nella casa
torinese di Via Passalacqua il 5 maggio 1945.

D in Piemonte F DIARIO DI GUERRA DI UN SEDICENNE: pagine 61 - 62 e pagine 65 - 67

E in Romagna
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SALTA UNO SHERMANN


S alta uno Sherman è il titolo di un episodio sul Senio (doc. A) che ACTA trae da SENTINELLA del 9 marzo 1955 per
onorare Caduti e Combattenti del Battaglione Lupo della X MAS e in particolare il Capitano di Corvetta Giacomo Strada,
nato a Gambettola il 12 luglio 1906 e Caduto straziato da una mina il 14 gennaio 1945. Strada aveva sostituito dall’Epifania 1945
il Tenente di Vascello Mario Sannucci al comando di quella 3. Compagnia che era stata protagonista il 31 dicembre 1944, insieme
ad una pattuglia tedesca, dell’azione oltre il fiume e lo stradello Rosetta, congiungente Fusignano con Alfonsine Sud. Azione
guidata dal Guardia Marina Emilio Arisio contro case diroccate in Via Bellaria occupate da britannici in esplorazione, subito in
fuga precipitosa. Intervenuti due dirompenti carri armati americani M 4 (in dotazione a British Army e ribattezzati Shermann),
uno viene immobilizzato da un ben centrato colpo di panzerfaust del Marò Alberto Bellagamba (doc.B).

A dal quindicinale dei Combattenti SENTINELLA che precede LA LEGIONE

B Bellagamba davanti al carro che ha distrutto


—7— ACTA

LE AUSILIARIE A SCANDICCI
Le Ausiliarie SAF formarono un Corpo Volontario delle Forze Armate Repubblicane per servizi ospedalieri, posti di ristoro e difesa controarea.
Dopo aver frequentato Corsi di Addestramento, ognuno con Bandiera (doc.A) e svolto attività presso Reparti operativi e Comandi territoriali,
a seguito della Resa di Caserta del 29 aprile 1945 ebbero il trattamento per prigionieri di guerra. L’ONB, le B.N. e la X MAS reclutarono
proprie Ausiliarie, dal vincitore parificate nei campi di concentramento alle Ausiliarie SAF. Per le catturate nel Nord Italia, anche se inizial-
mente con il Reparto d’impiego, la destinazione fu il 334 US PWE Camp, a Scandicci, nella caserma Gonzaga del 78. Reggimento Lupi di
Toscana (doc. B), in camere al primo piano (doc. C) e in cameroni al secondo piano (doc. D e doc. E). Dal 14 settembre furono trasferite
nell’edificio della Nettezza Urbana di Firenze, a Casellina di Scandicci, per essere sottoposte al giudizio di Commissioni regie. La messa in
libertà avviene entro il 30 novembre 1945, ad eccezione delle trasferite nel carcere fiorentino di S. Verdiana. Quasi tutte le prigioniere non
italiane (slave, polacche, russe, olandesi, francesi, finlandesi e in prevalenza tedesche), poco più di quaranta su 324, già in maggio avevano
avuto altre destinazioni. Una tra le non catturate e Ausiliaria a Genova, Maria Luisa Daniele (doc. F), emigra in Brasile.

A consegna del Gagliardetto C 1° piano (1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,13,14,15,16,17,18,19 e 20)


1 - Molinari Lidia 5 - Curioni Domenica Stobbia Elisa Paoletti Alda
Zana Mila Martina Gabriella Sorini Liliana 17 - Ricci Alfreda
Masseria Isa Meschiari Mar ta Alessandri Angelica Ambrosoli Nene
Vittino Maria Merler Maria 13 - Soldan Angela Risso Gianna
Piccarelli Olga Manca Isa Pedrone Teresa Masserini Giuliana
Bellentani Laura 7 - Marangoni Cleonice Masoero maria Pisani Angela
2 - Ostrogovic Piera Costa Maria Vaula Giovanna Vannetti Marissa
VatTancoli Clara Quaglia Anna Petruzzi Fernanada Bassetti Luciano
Rubele Emiliana Quaglia Maria 14 - Fontana Nucci 18 - Pedrazzi Gigliola
Malugani Maria Carini Maria Bainotti Ezia Zerbato Pucci
Nuccioli Mariagrazia Luccati Gentilia Verna Maria Falchi Jolanda
Montorfano Italia Gallo Rina Rolle Piera Bossi Mary
3 - Ricci Genoveffa 8 - Girotti Rachele Zuchini Pia Nelli Liliana
Bor tolussi Elisa Capitani Rosanna 15 - Falchi Mafalda Ceccarelli Mirca
De Filippo ida Serra Annamaria Vavassori Elvira 19 - Cuin Maria
Re Regina Briga Diana Marchesini Maria Nicala Carla
Poppi Maria 9 - De Rosso Adele Jocco Maria Cristina Maria
Antoniazzi Ida Guidotti Anita Jovannelli Veglia Garri Ercolina
4 - Clerici Angela Isabella Angela Jovannelli Maria Locoli Annamaria
Chiampo Margherita Saimandi Luciana Mennella Marisa Conti Gina
Fabbian Licia Vismara Rodolfa 16 - Antolini Ebe 20 - Domenici Domenica
Fabbian Liliana 10 - Scaiola Rossella Gianpietro Annamaria Busso Maddalena
Fabbian Enedi Orio maria Giampietro Marialiusa Agrume Maria
Pelizzetti Odete Villa Alice D’Alessandro Alfonsa (*) Zucca Margherita
Unia Natalina Carinelli Maria (*) dattilografa Dutto Angela
B l’edificio-prigione Girondi Lina Bettinelli Irene Chiapa Chiara Besan Maria

D 2° piano (comando, infermeria, Unterchircher, internazionale)


- Ciuffini Jolanda - Costa Rosa (*) Donato Agata Trombi Franziska
Comuzzi Teresa (*) infermiera Ticozzi Celestina Trombi Maria
Quagliaroli Fernanda Barbieri Ada (*) Tornielli Giuseppina Pesce Giuseppina
Garone Liborio (*) infermiera Lorenzon Emma Biondi Naldina
Mainetti Letizia Conterio Valeria (*) - Unterchircher Elisabet - Fridem Maria
Teodoro Valentina (*) infermiera Fusina Rossana Pranter MAr ta
Franchi Adriana Foglia Rina Ballarini Evelina Guber t Frieda
Marchetti Lina Duca Elisa Venturelli Maria Leiter Liesel

E 2° piano (Quarta, Melisari, Pittavino, Gerra, Baroli, Puccini, X MAS e Brambilla) F SAF di Genova
- Quar ta Maria Brenna Libera Colombara Giacomina De Negri Luciana Agazzi Giuditta
Mucciante Edna Maffei Florida Marastoni Zene Di Bella Giuseppina Ber telli Maria
Ciappei Ina Parodi Ester Marione Graziella Di Mane Carla Peruccheddi Edi
Coretti Wanda - Pittavino Natalia Migliarini Olga Di Marco Ada Giussani Luciana
Mattiozzi Giovanna Arienti Alba Mirri Velia Guado Caterina Curtaz Mimma
Mattiozzi Cesara Barbiera Anna Moro Margherita Guado Angela Corbella Carla
Failla Giovanna Boella Vittoria Musso Carla Bonesio Isma Falconi Benita
De Murmann Anna Cabiaglia Elisa Piola Carla Saccaggi Maria Serina Evi
Comello Wilman Chiolerio Linda Rattazzi Elvira Dozzo Paola Amorese Adele
Rinaldi Rosj Carbonera Alberta Secchi Maria - Puccini Marisa Millefiorini Silvana
Ruella Piera Gallo Gianna Zini Rosanna Taverna Valentina Pirali Carla
Becciolini Maria Gallo Anna Ducci Franca Montanari Dimma Pirali Eugenia
Regazzo Elettra Gatti Adriana Duci Gina Serpelloni Ines Leban Giuseppina
Regazzo Nini Imoli Ida Poppazzi Margherita Fontanella Maria Minozzi Anita
Crovella Laura Longo Natalia Palazzi Celeste Arangino Anna Leonardi Flavia
Lorillo Maria Luraschi Liliana Franchino Anna Zernieri Zaria Badella Ermelinda
Lorillo Teresa Marengo Maria Franchino Maria Macario Susanna Grana Dina
- Melisari Dolores Noccioli Tatiana - Baroli Angela Laurenti Pierina Navone Giuseppina
Bersini Carla Pacchetti Ida Airoldi Angela - Ber ti Fiorenza Meneghini Luisa
Bisso Josè Poppon Maria Airoldi Enrica Capuzzoni Siva - Brambilla Maria
Canali Giulia Raballo Adriana Anchisi Giacomina Turri Annetta Diodati Licia
Checcucci Jolanda Rossi Oretta Anchisi Lucia Lesca Mara Giuntini Amelia
Ciani Jolanda Scampini Bice Ballario Ivelise Di Lauro Anna Nuti Flora
Casartelli Maria Scimè Rosa Ballandi Ester Fontanella Franca Del Grosso Germana
Del Prato Ida Vaccheri Maria Bionda Anna Ladetto Maria Amerighi Adriana
Favaro Igea - Gerra Giulia Bisogna Giuseppina Antolini Fernanda Amerighi Angelina
Cimati Aldina Giani Attilia Bruini Maria Comas Anna Giorgetti Wanda
Parenti Savina Gissaghi Pierina Capra Giuseppina Ber toni Wanda Giorgetti Vicenzina
Riva Caterina Grondona Gina Carolio Teresa Comolli Nuni Giorgietti Marialuisa
Tosetti Giuliana Jacini Luciana Conti Carla Casali Secondina Pacato Bruna
Truzzi Maria Colombari Edda D’Alessio Giovanna Urdich Gina Balestra Teresina
GENNAIO - MARZO 2011 —8—

7 NOVEMBRE 1944 - BOLOGNA, PORTA LAME


ACTA n. 54 in occasione del 60.
A anniversario di quella che
l’antifascismo glorifica come
battaglia del 7 novembre 1944
(non avendo azioni eversive da
sbandierare in una perfida gara
con altre zone del Nord), ha elen-
cato tutte le perdite di quel giorno
nell’area bolognese quali Caduti
dell’Onore a Porta Lame. Il ten-
tativo insurrezionale in Bologna
era stato avviato alla Cà Rossa
di Via Pietramellara e all’adia-
cente Macello Comunale nel-
l’odierno Quartiere Lame-Por-
to. Tutto era stato scatenato dalle
SAP medicinesi, con i GAP bo-
lognesi rintanati tra le macerie
dell’Ospedale Maggiore di Via
Riva di Reno fino al tardo po-
meriggio di quel 7 novembre,
nella certezza di calvalcare il
successo finale dell’offensiva
americana d’autunno su Bolo-
B gna, invece esauritasi a Pianoro.

Episodio che ancor oggi ha come


luoghi simbolici, allora ruderi,
il canale Navile (doc. A) e il
bombardato Ospedale Maggiore
(doc. B) e che ebbe la resa dei
conti il 15 novembre alla
Bolognina.
Episodio che come rilevante con-
seguenza ebbe il tombale silen-
zio ribellistico in Bologna (ACTA
n.44), rotto soltanto il 21 aprile
1945 per glorificare i vincitori
polacchi e americani nel centro
città.

Un nuovo Elenco Caduti (doc.


C), consentito da ricerche di Dario
Castagnoli, corregge l’errore.

C
AVANZI VITTORIO, Squadrista nato Ferrara, il 18 novembre 1918 23. Brigata Nera
fu Ivo
BUSI WERTHER, Squadrista nato Pieve di Cento, il 19 settembre 1908 23. Brigata nera
fu Anselmo
GIBELLATO ILARIO, Milite nato Chiariano, il 3 giugno 1926 629. C.P. GNR
di Emilio
GISONTI FRANCESCO, Squadrista nato Benevento, il 30 Ottobre 1926, 23. Brigata Nera
di Nicola
MAZZETTI GIANCARLO, Squadrista nato Casalecchio di Reno, il 7 dicembre 1923 23. Brigata Nera
di Emilio
PRATI DUILIO, Milite nato Predappio, il 30 gennaio 1924 629. C.P. GNR
di Quinto
ROSSI GIUSEPPE, Squadrista nato isola Samo-Grecia, il 5 maggio 1905 23. Brigata Nera
di Antonio
SOLIERI ADRIANO, Squadrista nato Zola Predosa, il 29 agosto 1905 23. Brigata Nera
fu Alberto
TOSI SILVIO di Egidio, Squadrista nato Sambuca Pistoiese, il 9 luglio 1923 23. Brigata nera
di Egidio
VILLANI FERNANDO, Squadrista nato Budrio, il 5 agosto 1905 23. Brigata Nera
fu Roberto
ZANASI ELISEO, Brigadiere nato Crespellano, il 14 giugno 1889 Pol. Rep. Que. BO
fu Enrico
—9— ACTA

CISTERNA D’ASTI E SANTO STEFANO ROERO

C on affettuoso solidale rispetto, più che in altri dolorosi eventi, rendiamo onori ai Caduti di quella amara
“battaglia dei tre giorni nella zona di confine tra Asti e Cuneo” (*) del 6, 7 e 8 marzo 1945 a Cisterna d’Asti e S.
Stefano Roero (doc. A): solenni funerali officiati dal Cardinale Maurilio Fossati per i 26 Militari sul momento ricuperati
si tennero a Torino il 12 marzo 1945.
Mentre rinnoviamo grande solidarietà all’autrice, dal 19 maggio 2010 imputata del reato di vilipendio e diffamazione dopo
una denuncia dell’ANPI di Verzuolo, merita riflessione se migliore poteva essere il comportamento dei responsabili del
rastrellamento (doc.B) così come descritto nelle prime 62 pagine di RAGAZZI: PRESENTE - parte terza. 2002 di Liliana
Peirano, ricercatrice di verità anche del dopoguerra in Provincia di Cuneo.
(*) Così propagandata dall’ANPI e ormai passata alla storiografia
A

B L’attacco al primo autocarro dei 300 Militari RSI è in La seconda imboscata del pomeriggio dell’8 marzo a S. Stefano
Valmellana al bivio per la frazione San Matteo (202 Roero favorita da assenza di cautele, è un evento con errori mi-
m), con appostamenti sul crinale (352m) di Cisterna-Lemonte litari. Invece di consolidare posizioni conquistate, attestando
ramificato al Nord (Valzeglio, Ronchesio e Gorzano), località rinforzi perché accerchiati a largo raggio, l’abbandono di Cister-
dove in fretta si disperdono i ribelli con il prorpio Comando e na con la giustificazione del rituale rifiuto dei ribelli al contatto
la Missione britannica. L’agguato pur con forti perdite, rien- a fuoco è un errore. Inoltre, nel rientro a Torino, non viene predi-
tra nel rischio di un’operazione in autocolonna e senza staf- sposto alcun assetto di combattimento con la Truppa appiedata a
fette con anziani e ragazzi non addestrati alla guerriglia e non turni e pattuglie in avanscoperta o di scorta agli automezzi e ai
assistiti da ricognizione dei luoghi. blindati.

Molti sono i Caduti dell’Onore negli scon- C Già la sera del 7 marzo si può considerare totalmente fallito il piano fasci-
tri, caratterizzati da agguati a Truppe
autotrasportate e da precipitose scaltre sta per l’annientamento delle forze partigiane. Infatti decidono per l’indomani di
fughe di 900 ribelli a servizio dei bri- sgombrare la zona anche per dare sepoltura ai numerosi morti che hanno ora
tannici di Adrian Hope, costretti a rin- raccolto sulla piazza di Cisterna ed offrire maggiore assistenza ai loro feriti, con-
viare lanci aerei a S. Martino Alfieri fidando troppo leggermente di aver ricacciato il nemico chissà dove o di averlo
previsti per il 10 Marzo. Compresi i tru- reso inoffensivo. Sarà un errore di valutazione che costerà ben caro alla colonna
cidati in prigionia e i civili, sommano a fascista del Maggiore Gino Cera Diretta a Torino, sorpresa sulla strada del ritorno
158 nel DIARIO MAURI oppure a 140
in quel di S. Stefano Roero, con attacco la cui importanza può mettersi alla pari
in STORIA PARTIGIANA DELLA 6.
DIVISIONE - MAGG. HOPE, che a pa- con quello di Cisterna di due giorni prima questo assai più distruttivo perché “pre-
gina 47 conclude in modo altezzoso e parato”, quello di Cisterna più “ardimentoso” perché venuto spontaneo alla fine
con alcune verità (doc. C). di una giornata dall’esito ancora incerto.
GENNAIO - MARZO 2011 — 10 —

FINANZE IN RSI E LA

Della politica finanziaria del Governo della RSI, esposta da Ettore Picone nelle pagine 2 e 3 di ACTA n. 42, è artefice il
Ministro Domenico Pellegrini-Giampietro (doc. A ed ACTA n. 45), che un mese dopo al nomina con un Decreto Ministeriale
del 31 ottobre (G.U. n. 285 del 7 novembre 1943) obbliga le S.p.A. ad investire il 20% del capitale sottoscritto nel 1942-1943 in
Buoni quinquennali del Tesoro al 3%. Inoltre obbliga le S.p.A., costituite nello stesso periodo e che abbiano deliberato aumenti di
capitale, ad investire il 50% delle nuove azioni distribuite o dell’aumentato valore di quelle in circolazione in detti Buoni (doc.
B). Seguiranno la G.U. n. 114 del 15 maggio 1944 con “Risparmio obbligatorio per il personale delle Forze Armate, delle Ammi-
nistrazioni Statali, degli Enti di diritto ed interesse pubblico trasferitosi al Nord “e, per le S.p.A., la G.U. n. 39 del 16 febbraio
1945 con “Art. 6 - Investimento obbligatorio di una parte dell’aumento di capitale in deposito fruttifero vincolato” (ACTA n.42).
Il Ministro (doc. C) e il Capo di Gabinetto Gino Patrignani operano a Brescia, in Via Prati, nelle stanze d’angolo di Villa Lanti
(doc. D): al primo piano con terrazzo, Patrignani, e al piano terra con veranda, Pellegrini.

A da www.fondazionersi.org
Domenico Pellegrini nasce a Brienza (PZ) il 30 agosto 1899. Eredita l‘aggiuntivo E’ un Ministro con esercizi finanziari in attivo. Il Bilancio consuntivo 1944
Giampietro dallo zio Luigi, Senatore, che dal 1925 collabora con il Prefetto della RSI ha un avanzo di 20,9 miliardi, pur con i 120 miliardi versati alla
Cesare Mori nella lotta alla mafia. Fonda a Caserta la Legione Nazionalista Wehrmacht con ripetute variazioni delle spese, registrate in GAZZETTA UF-
“sempre pronti”. Volontario nella 1. G.M, è smobilitato con il grado di Tenente. FICIALE. Viene citato da Ezra Pound nei CANTI PISANI perché, da secoli, è
Partecipa alla “marcia su Roma”. Con il giurista Alfredo Rocco, il giornalista l’unico ad utilizzare a favore dello Stato liquidità monetarie gestite per tesore-
Bruno Spampanato e l’economista Alberto Beneduce, emerge nel Fascismo ria dalla Banca d’Italia. Nei primi mesi del 1945 fa stampare 110.881 milioni
napoletano e ne è Segretario dal 1939 al 1942. di carta moneta rispetto ai 137.840 autorizzati. Tra i promotori del Manifesto di
Si laurea nel 1926 in Giurisprudenza a Napoli ed esercita da avvocato. Nella Verona, è uno dei due controfirmatari del Decreto n. 375/44 sulla socializzazione
stessa Università dal 1934 insegna Diritto pubblico comparato e Storia e Dot- delle imprese. Dopo Brescia, il Ministero ha sede a Milano, dove viene arresta-
trina del Fascismo. E’ Membro della Corporazione Previdenza e Credito e, nel to il 28 aprile.
1939, Consigliere Nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni. Dal Il Capo di Gabinetto è Gino Patrignani.
26 dicembre 1941 al 17 aprile 1943 è nel Direttorio del PNF e il 5 febbraio Condannato a 30 anni di reclusione il 28 agosto 1945 dalla CsA di Milano e
1943 diviene Sottosegretario al Ministero delle Finanze. Volontario in Spagna, presentato ricorso per Cassazione, fugge dopo tre mesi dalle celle del Palazzo
con il grado di Maggiore combatte in Grecia, dove viene ferito e decorato. E’ di Giustizia di Milano. Con la complicità di alcuni Religiosi, che ospitano la
un Ministro delle Finanze che, contro il prepotere tedesco, difende la moneta famiglia, attende da latitante l’esito del ricorso. La Suprema Corte il 21 ottobre
pur con alta inflazione ed evita lo scioglimento della Guardia di Finanza. 1946 lo assolve e revoca il mandato di cattura. Le eterne speculazioni sull’ “oro
Il 15 settembre 1943, iniziando da Verona e Vicenza, sono introdotti in Italia di Dongo”, dal 9 marzo 1949 gli riservano 66 giorni di arbitraria prigione a
Reichs Kredit Kassenscheine – R.K.K. (assegni circolari di occupazione) per il Milano-S.Vittore.
soldo delle Truppe tedesche. Il cambio del Reichsmarch a 7,6 Lire, ma dopo Con Nave Giulio Cesare insieme a Orio Ruperti e Carlo Strazza, piloti ANR, il
dieci giorni sale a 10 Lire. La validità dei R.K.K. cessa l’1 novembre e nelle 25 luglio 1949 espatria da Genova in Brasile, per un lavoro offerto dall’emi-
Banche il cambio in Lire è obbligatorio entro il 13 novembre 1943. In compen- grato Eduardo Matarazzo ma che dura poco. Nel 1950 lo raggiungono il figlio
so i tedeschi ricevono, in Lire, per indennizzo spese di guerra: 7 miliardi men- Gaetano, già Sottotenente GNR, e il resto della famiglia.
sili da novembre 1943, 10 miliardi da gennaio 1944 e 12 miliardi da gennaio La figlia minore Ada, nata a Napoli nel 1933 e docente universitaria di Proce-
1945, per un totale di 189 miliardi. Dopo la cacciata di Mussolini, i tedeschi dura Penale, appena in pensione da Procuratore di Stato della Magistratura di
avevano già preteso il 15 agosto 1943 a Bologna-Villa Federzoni 5 miliardi in San Paolo, in A MENINA E A GUERRA (1988) riassume in lingua portoghese
oro (anticipati dalla Svizzera) a seguito della richiesta di Mario Roatta, Capo di le vicende politiche e la persecuzione antifascista del padre, autore di ASPET-
S.M. dell’Esercito, all’omologo Alfred Jodl, di due nuove Divisioni nel Sud TI SPIRITUALI DEL FASCISMO (1941) e di L’ORO DI SALO’ (1958).
Italia. Oro che la RSI restituirà alla Svizzera. Muore per infarto in Uruguay, a Montevideo, il 18 giugno 1970.

B il primo Decreto C Pellegrini con il capo di Gabinetto

D la sede bresciana del Ministero per le Finanze


— 11 — ACTA

SOCIALIZZAZIONE

P ellegrini è un deciso sostenitore della Legge sulla


Socializzazione delle Imprese. Il suo Ministero finanzia
le Mense popolari e le Cooperative aziendali e asseconda le
F quattro articoli della velleitaria abrogazione

Commissioni per la gestione aziendale dei lavoratori e dei tec-


nici. Contro queste e altre Istituzioni della RSI, il tracotante
CLN piemontese pur vivo di potestà (ACTA n. 72) stampa a
nome del CLNAI e in atti clandestini di governo, per motivi di
visibilità e volendo sopraffare i partiti, un Decreto di abroga-
zione (doc. F).
Il propagandistico comunicato del 25 aprile 1945 era stato pre-
ceduto da un commento del 31 marzo (doc. G) inviato a Roma
a Palmiro Togliatti da Luigi Longo, nella cornice delle teorie
comuniste sull’Italia occupata.
Detto “rapporto”, presentato due giorni prima durante l’incon-
tro con l’inviato del Governo Luogotenenziale Aldrovando Medici
Tornaquinci, liberale, conteneva queste frasi “non siamo con-
tro in principio alle varie istituzioni...siamo contro solo oggi
perché fasciste e fuori del controllo libero e democratico delle
organizzazioni di massa......Noi siamo contro oggi alle com-
missioni interne fasciste e ne boicottiamo con tutti i mezzi le
elezioni, ma è evidente che domani, a liberazione avvenuta, pro-
cederemo immediatamente alla nomina delle commissioni in-
terne operaie”.
G relazione - commento inviata al PCI
GENNAIO - MARZO 2011 — 12 —

CADUTI RSI ANCHE NEL CAMPO S. ROSSORE


A Lettera da Novara (doc. A) di Sergio Moro, già a San Rossore
del 14 agosto 2003 (la precedente, del 26 luglio) e Marò della Divisione San Marco-III Btg, 5 Rgt., con uno schizzo
del recinto del US PW 339 Camp dove era ristretto (doc. B) e
dove vide le salme (posizione 1) dei gemelli Costagli (*), col-
piti a morte da sentinelle il 6 luglio 1945 nella tentata evasio-
ne. E’ evidente che dal detentore furono fatti trovare di proposito
tra le baracche in uniforme della GNR per una facile e simbolica
identificazione, quale alto monito a fini dissuasivi per fughe dal
campo.
Risposta da Lucca (doc.C) di Ulrico Guerrieri, Ufficiale della Divisione
San Marco-Comando Fortezza di Savona, che nel tentativo con-
cordato con i fratelli Costagli invece riuscì ad evadere.
Guerrieri, proveniente da Scuola GNR come i Costagli (da quella
di Rivoli) correda la risposta al marò Moro di un disegno (doc. D)
che posiziona in modo più che chiaro gabinetti, recinzioni, torret-
te con sentinella e bosco rispetto al percorso della propria riuscita
evasione, che significò una definitiva libertà.

(*) Luciano e Mario Costagli, nati il 27 settembre 1923 a Livorno e


provenienti dalla Scuola GNR di Fontanellato, erano Ufficiali, il pri-
mo, della Divisione Italia e, il secondo del 4.CMP-AL.

C dell’1 agosto 2003

D evasione senza ostacoli dopo il filo spinato

B dove furono fatti trovare i due Caduti


— 13 — ACTA

AVVIO ALL’ ECONOMIA SOCIALIZZATA

I l dibattito sulla Storia d’Italia e in particolare sulla RSI e sulla questione sociale (tutela della popolazione, bilanci
in pareggio, socializzazione), promosso dalla Fondazione della RSI- Istituto Storico e riservato ai giovani, iniziato
con ACTA n. 71 a pagina 13: titolo Come nasce una Repubblica ovvero come crolla una Monarchia, e con ACTA
n. 72 a pagina 7: titolo La graduale ascesa all’impresa socializzata, prosegue con una sintesi delle norme che
consentirono in Italia dal 1920 al 1945 un avvio all’impresa socializzata. Questo evento rivoluzionario si concretizzò
in una situazione di emergenza e di conflitti sul territorio, gravata da una circolazione monetaria aumentata, dal colpo
di Stato del 25 luglio 1943, di almeno tre volte, pur assai migliore di quella cinicamente imposta dagli angloamericani
nelle terre man mano invase con le Amlire.

1 6

Nicolò Girolimetto
Note:
1
ACTA n. 72
2
Supplemento di OSARE, 1968 quanto Pubblicato su ACTA n. 56
3
La Carta del Carnaro nei testi di Alceste De Ambris e di Gabriele D’nnunzio, R. DE FELICE,
Il Mulino, Bologna 1973
5
4
La Carta del Lavoro illustrata da Giuseppe Bottai, G. BOTTAI, Edizioni del “Dirito del Lavoro”,
5
Roma, 1928
5
ALMANACCO ITALIANO, vol XLI - 1936, quanto Pubblicato su ACTA n. 72
6
Relazione del Ministro Guardiasigilli al disegno di legge “Valore Giuridico della Carta del lavoro da
G.U. del Regno, 5 febbraio 1941, n.31 (Ediz. straord.).
7
Socializzazione e sindacalismo nella R.S.I., F. GALANTI, Magi-Spinetti, Roma, 1949
8
La Repubblica Sociale Italiana e la Socializzazione delle Imprese R. Bonini, Giappichelli editore,
Torino, 1993
GENNAIO - MARZO 2011 — 14 —

L E T T E R E
A da Orazio Beltramo In queste pagine 14 e 15:

A - da Torino D - da Brescia
B - da Genova E - da Spoleto (due documenti)
C - da Rivalta Trebbia di Gazzola F - da Massa

B dalla Delegazione ligure della Fondazione della RSI - Istituto Storico

L’augurio natalizio del 4 Reg-


gimento Alpini della Divisione
LITTORIO si eleva a ricordo di
Roberto Cravero, morto il 28
agosto 2010 a Torino (vi era nato
il 24 ottobre 1924).
Alpino del I Battaglione
VareseACTA n. 21 fino al 29 apri-
le 1945 aveva presidiato in Fran-
cia il Forte Redoute Ruinée al
Col de la Traversette (2151 m). Michele Menechini, nato a Caprarola il 24 novembre 1897 e Mutilato della 1 G.M., è assassinato (Fig.1) il 23 giugno
1944 mentre si reca, con la figlia sulla canna della bicicletta, da Chiavari a Borzonesca dove comanda la GNR della
Nel dopoguerra è stato un va- Montagna e delle Foreste, organo tecnico ed amministrativo del competente Ministero (G.U. n. 7 del 10 gennaio 1945
lente amministratore della SpA XXIII). L’ANPI del Tigullio con l’appoggio della Regione e del Comune ha tentato invano di far revocare la dedica della
BUZZI CEMENTI di Casale nuova sede di Lavagna al Caduto dell’Onore e di far togliere la Lapide inaugurata il 23 febbraio 2010 (Fig. 2) con la
partecipazione della figlia Maria. La dedica era stata concordata dal Comandante di Lavagna Paola Tomassone con il
Monferrato. Comandante Nazionale, Cesare Patrone, dell’odierno Corpo Forestale dello Stato.

C da Giorgio Corino, sull’eccidio a Casalpusterlengo

1 2

Torre prigione, a due corpi Piazza Cappuccini:le uccisioni vicino alla Chiesa, a destra
Il 27 aprile 1945 otto Ausiliarie del SAF di Piacenza, in abiti civili, e sei
I Caduti sono: Bertagna Umberto a.29
Militari della 10. Compagnia Sanità, in uniforme, che le avevano ospitate
Burzoni Adele a.42 Del Corso Giuseppe a.45
a Fombio nell’autocarro in ripiegamento da Piacenza, alle 10 vengono
Burzoni Maria a.40 Sardelli Luigi a46
bloccati a Casalpusterlengo. Alle 12 dalle celle della Torre Pusterla (Fig.1)
Crovella Mutti Luigia a.39 Sirchia Salvatore a.33
sono tradotti in Piazza dei Cappuccini davanti all’Ospedale per essere
Nassani Desolina a.37 Zolesi Silvio a.25
uccisi spalle al muro di cinta, a destra del cancello del giardino (Fig.2).
Ottaviana Rosetta a.18 Ignoto
Tre Ausiliarie non colpite a morte, dopo patimenti, tornano in Famiglia.
— 15 — ACTA

A D A C T A
D da Paolo Minucci Teoni, in onore di un valoroso italiano (dimenticato per faziosità e per vergogna)

1 Ricordiamo con grande stima Mario Francesco Domenico Gramsci,


nato a Sorgono il 9 febbraio 1893 e morto all’Ospedale di Varese il 25
novembre 1945. E’ sepolto nel Sacrario del seicentesco Castello di Belforte,
dominante l’Olona (Fig. 1). Aderisce al Movimento fascista al ritorno
dalla 1. G.M., che conclude con il grado di Sottotenente e resta fascista
nonostante le bastonature comuniste e le contrarie scelte del fratello Antonio,
maggiore di due anni e fondatore del PCI (21 gennaio 1921 a Livorno).
E’ il primo Segretario Federale del PNF di Varese, combatte in AOI e nel
1941 in A.S. Da settembre 1943 è un Soldato dell’Onore. A fine guerra
viene seviziato da ribelli del Varesotto, prima di una obbligata consegna
ai vincitori angloamericani che lo deportano in Australia nel campo per
ufficiali “non cooperatori” di Tatura, Victoria. Poiché locali stenti e ma-
lattie aggravano il suo fisico debilitato, il detentore consente il ritorno a
Varese e a 52 anni entra nel novero degli indimenticati Caduti della RSI.

E da Alberto Mazzoneschi (Buon Natale da San Marino repubblicana e Atto di discriminazione di un Ufficiale RSI)

F da Marcello Susini, entusiasta Socio Aderente da neppur un anno


Ad un anno dalla 1.Edi-
1 2
zione, forte plauso ai
Si raccomanda la lettura del libro di Piero Buscaroli DALLA PARTE
contenuti e al succes- DEI VINTI (Mondadori, 2009), anzitutto perché richiama il momento
so di vendite di MEMO- storico nel quale maturarono e si affermarono le ragioni della scelta di
RIE E VERITA’ DEL chi entrò a far parte delle Forze Armate della RSI e di chi pur non
MIO NOVECENTO di avendo ancora l’età per vestire la divisa o non avendola più (come il
Piero Buscaroli, soste- padre dell’Autore) idealmente si cucì alla giacca i Gladi, dopo di allo-
nitore prezioso della ra mai dismessi. Buscaroli vede nella RSI l’unico possibile punto di
Fondazione della RSI- arrivo per chi pur nella delusione non aveva abiurato e si era schierato
Istituto Storico e schie- in armi perché così si riteneva di dover fare e di partenza per chi ad una
certa idea di “Italia” è rimasto fedele.
rato a vita con i Com-
Ma l’opera di Buscaroli merita di essere letta anche per le figure che vi
battenti dell’Onore. compaiono e sono tratteggiate con grande finezza: ad esempio il padre
Siamo lieti di pubblicare latinista, anziano ed invalido che solo per la sua scelta di fede subì la
la recensione del Socio carcerazione e la distruzione fisica e Alberto, il “grande amico piani-
Marcello Susini (Fig. 1) sta” di poco più grande, ucciso con una raffica sparata in ora notturna
anche se, cultori in SPE da oltre una siepe. O per il racconto che fa di avvenimenti appresi di
di una nostra Patria, non prima mano, poco o nulla conosciuti, come l’adesione di Mussolini
ci riconosciamo desti- all’iniziativa di pace con la Russia assunta dai tedeschi nel 1943.
natari della parte più in Per concludere: è un libro da leggere, perché...è un bel libro, scritto da
uno che sa il suo mestiere, senza fronzoli e senza retorica, ma nella cui
risalto del titolo del li-
pagine si sente pulsare un cuore, un grande cuore.
bro. (Fig. 2).
GENNAIO - MARZO 2011 — 16 — ACTA

XXIV ANNIVERSARIO ISTITUTO STORICO


In apertura delle commemorazioni novembrine dell’Atto Costitutivo Preceduta da una incisiva comunicazione di Barbara Spadini sui
dell’Istituto Storico della RSI, Arturo Conti
Conti, Presidente della Fonda- campi di concentramento di Coltano - San Rossore (US ARMY 336,
zione che ne prosegue l’Attività dal 3 marzo 2005, insieme ad un 337, 338 PWE Prisoner of War Enclosure), che induce Conti a ricor-
benvenuto ai presenti valido come l’augurio per le ricorrenze di fine dare la rara pubblicazione RICORDO DELLE SOFFERENZE NEL-
2010 ed inizio 2011, riferisce sull’assenza di Bruno Fortunelli (in L’INFERNO DI “COLTANO” di Attilio Sambruni, riscuote rinnovato
Ospedale a Siena a seguito di una caduta) e di Sergio Franci (con- successo la seconda conferenza con dibattito sull’Aeronautica Na-
valescente dopo un atto chirurgico al cuore a Milano) e con la col- zionale Repubblicana. Paolo Ciuffoni Stanghini è, come al solito,
laborazione di Maria Grazia P agliani ricorda due Soci e due Colla-
Pagliani bravo a coinvolgere l’intero uditorio nelle vicende dei piloti repub-
boratori che ci hanno lasciato: blicani impegnati a difendere la popolazione e le attività del Nord
Italia contro lo strapotere aereo degli angloamericani, pervicaci nel
Giovanni Pierguidi (Dovadola 30.1.1923 - Bologna 29.8.2010)
bombardare con finalità terroristiche città e industrie, vie di comuni-
Giovanna Mattioli (Casola Valsenio 22.6.1921 - Bologna 28.10.2010)
cazione e impianti logistici e di produzione, ma anche criminali nel
Dario Mingarini (Forlì 24.10.1923 - Forlì’ 15.11.2010)
mitragliare non di rado chi, colpito in combattimento aereo, è co-
Alfonso Bernardi (Bologna 29.9.1914 - Budrio 15.11.2010).
stretto a lanciarsi con il paracadute. Ribaditi i difficili rapporti con la
Dopo un addio da parte di Alfredo Mazzoneschi al Combattente di
2.Luftflotte, elenca la produzione aeronautica in RSI, ben confrontabile
Nettunia Ermanno Zito, Benizzi F erlini ripercorre il fedele operato a
Ferlini con quella tedesca fino a quando il nemico dopo dilaganti distru-
Predappio del padre Alfredo, settimo in una famiglia con tredici fi- zioni riesce a limitarla ed infine ad impedirla. Molto interessanti le
gli, fondatore di FERLANDIA e uno dei pochi che il 30 e 31 agosto informazioni sulla tattica di combattimento aereo dei quasi sempre
1957 potè presenziare all’arrivo e alla tumulazione a S. Cassiano in acrobatici piloti intercettatori italiani, mutata in RSI rispetto a quella
Pennino della salma del Duce e conclude con una preghiera in onore ante 8 settembre 1943, per assimilarla al modo di combattere tede-
dei Caduti della RSI e dei Camerati scomparsi nel dopoguerra. sco e del nemico angloamericano.
Conti comunica che il Sindaco di Terranuova Bracciolini non ha dato Nel dibattito due qualificati interventi: di Giancarlo Dal PiazPiaz, istrut-
risposta ad un invito scritto per questo 21 novembre e che è in sala tore di volo e generale dell’Aeronautica del dopoguerra, e del Socio
Andrea Morisi
Morisi, un aretino favorevole al Ventennio e che a fine mat- Aderente alla Fondazione Enrico P anzoni
Panzoni
anzoni, combattente della Divi-
tina potrà leggere proprie critiche alla RSI. sione San Marco e medico universitario.

DOCUMENTAZIONI IN VETRINA
B. SPAMPANATO – Democrazia fascista (1933) FRA GINEPRO – Ottobre 43 - Aprile 45, ristampa (1998)
M. GRASSO – Da Barletta allo Stalag 367 (1998) E. DEL BEL BELLUZ – Soldati perduti (1999)
AA.VV. – Camicie Nere (2000) P.CAPPELLARI – Battaglia per Roma 22 gennaio - 4 giugno (2010)
P. FIORINI – Anni di Guerra (2009) E.LODOLINI – Dal governo Badoglio alla Repubblica Italiana (2010)

Prossima attività 2011 della Fondazione della RSI


10 Aprile – ASSEMBLEA SOCI ADERENTI FONDAZIONE RSI - ISTITUTO STORICO
30 Aprile - 1 Maggio – CAMPO DI FORMAZIONE
19 Giugno – CAMICIE NERE IN BALCANIA (S. Fabei)
10-11 Settembre – SEMINARIO DI STUDI STORICI

Bimestrale culturale scientifico informativo

FONDAZIONE DELLA RSI - ISTITUTO STORICO Anno XXV - N. 1 (74) Gennaio - Marzo 2011
52028 - Cicogna, 27/E, Terranuova Bracciolini (AR) Redazione: Sergio Franci, Nicolò Girolimetto,
Tel. 055 9703988 - Fax 051 240341 Paolo Minucci Teoni, Enrico Persiani
www.fondazionersi.org - [email protected]
C.F. 91229450373 - c.c.p. 92249317 Stampa: Officine Grafiche TDM
coordinate bancarie: IT 45K • 01030 • 02431• 000010014268
Filiale 00819 - 40126 Bologna P.ta Mascarella 7

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