Richard Strauss 2
Richard Strauss 2
Richard Strauss 2
- madre discendente di fabbricanti di birra (Monaco), finì per impazzire e dovette essere
internata.
- Suo padre, virtuoso del Corno nell’orchestra di Corte di Monaco, che faceva capo a Ludwig,
quindi partecipò alle prime esecuzioni di Tristan, ecc.
Richard
- era determinato a mantenere una facciata di compostezza e distacco
(Ross) Crebbe all’ombra di Wagner (conosce teatro di Bayreuth, Cosima, forse relazione con Eva)
Si sposò poi nel 94 con una soprano operistica tedesca, Pauline de Ahna, che interpretò le sue opere.
Nasce nel 98 il suo unico figlio
Vita e Viaggi
- Dopo la seconda guerra soggiornò prevalentemente in Svizzera e, già del 1908, per riposarsi
nella casa che si è fatta costruire a Garmisch in Germania
- Negli anni giovanili era stato in Italia, e scrisse il poema sinfonico Aus Italien
- Negli anni dopo il 24 fu completamente libero e fece numerosi viaggi in tutto il mondo
Fama come compositore
- Con Don Juan conquista il pubblico di Weimar (89), poi quello di Berlino, a 32 anni è già
famoso
NAZISMO
Rapporti con il nazismo: prima piena adesione poi molti contrasti. Da un lato egli credeva di vedere
nella dittatura di Hitler un mezzo estremo per conservare i valori culturali del germanesimo,
dall’altro non poteva nascondersi la crisi che questi valori mostravano poiché avevano bisogno di
violenza e persecuzione per sopravvivere.
- Caso di Zweig
PRODUZIONE
TERZA FASE
1911 Rosenkavalier
dal 1916 NEOCLASSICISMO
ULTIME OPERE
Unisce neoclassicismo a decadentismo, fase più sincretica
Secondo concerto per corno (42), concerto oboe e piccola orch, concerto per clarinetto e fagotto
Gli ultimi 4 Lieder per v e orchestra, Metamorphosen
POEMI SINFONICI:
Dall’Italia, 86
Don Juan, 88
Tod und Verklarung (89), morte e trasfigurazione, VEDI WAGNER
Macbeth (90)
Till Eulenspiegel (95),
Also sprach Zarathustra (96) VEDI NIETZSCHE, Strauss è anticristiano
Don Chisciotte (97),
(riprende tratti eroici dal Don Juan e sorrisi ironici del Till, ma soprattutto con accesa glorificazione
dell’ideale battaglia dell’uomo per l’affermazione del proprio spirito, su cui soltanto si reggerà,
come si capisce da Una vita da eroe
Una vita da eroe (98).
PROGRAMMA
- Ross. Continua ad approfondire il tema alla base del Guntram (la sua prima opera): il
conflitto tra l’individuo e la collettività.
- Ogni programma ha più o meno questo schema:
impeto vitale spontaneo
contrasto e battaglia (evidente nel romanticismo di Don Juan)
risoluzione sublime e pacificazione nel tutto
- Nella trilogia finale:
La forma è ampliata visto le tante idee
Also Sprach: il poema suggerisce al musicista una storia dell’umanità, dalla barbarie alla
scienza razionale, fino alla vera scienza fatta di volizione, energia, vitalistica, sconfinata
immedesimazione con la natura
STILE
- Precorre il sinfonismo sconfinato di Mahler o di Skrjabin
ASCOLTO Tod und Verklarung op.24
1. Largo (Il malato, in prossimità della morte)
2. Allegro molto Agitato (La battaglia tra la vita e la morte non offre alcuna tregua per l'uomo)
3. Meno mosso (La vita del moribondo passa davanti a lui)
4. Moderato (La trasfigurazione)
- Trasfigurazione: resta un tema duraturo. Es. Im Abendrot (Vier letzte Lieder) dove cita
anche il poema sinfonico
Von den Freuden und Leidenachaften (Delle gioie e delle passioni) II EPISODIO
Grablied (Il canto dei sepolcri) SVILUPPO su materiale precedente
FORMA E STILE
- È probabile che all'origine della selezione dei passi di Nietzsche ci fosse prima di tutto una
logica musicale (vi prevalgono infatti riferimenti a canti e danze)
- Forma della partitura assai più libera e ampia che non nei precedenti Poemi Sinfonici
- Gli elementi motivici di base sono pochi e da essi hanno origine tutti gli episodi e gli
sviluppi.
Concezione
- Difficile stabilire come e quanto Strauss abbia assorbito i tratti essenziali della filosofia di
Nietzsche:
1. la morte di Dio (concetto ripreso dalla Gaia Scienza)
2. l'idea del superuomo - Übermensch- ovvero (l'uomo nuovo che supera il vuoto di valori,
recidendo i legami col trascendente e riscoprendo la sua natura terrena e la forza creatrice)
3. l'eterno ritorno (il superamento della concezione giudaico-cristiana della finalità
dell'universo)
" Von den Hinterweltlern - Di coloro che vivono fuori dal mondo (secondo Nietzsche gli uomini
che possono vedere dietro la realtà del mondo sensibile)
- i corni espongono il tema del Credo gregoriano; il riferimento è all'incontro di Zarathustra
con un religioso che non ha appreso la morte di Dio;
- si sviluppa da qui un calmo e denso Corale che è la risposta di Zarathustra.
"Della scienza"
- è una fuga, metafora del raziocinio, intonata con grande lentezza nelle regioni gravi
SALOME (1905)
Recezione:
- La premiere a Dresda, poi a Graz. I censori imperiali l’avevano bandita dal teatro regio di
Vienna.
- Puccini si mise in viaggio per sentirla, idem Schoenberg e Zemlinsky, Berg.
- Mahler rimase sbalordito dalla Salome
- La folla esplose in un boato d’entusiasmo. Strauss ricevette Mahler, Puccini, Schoenberg.
Poi un successo in altre 25 città, che consentirono all’autore un grande guadagno (la villa di
Garmisch)
TESTO
- Strauss mette in musica letteralmente la traduzione tedesca di Lachmann della Salomè di
Oscar Wilde: si tratta quindi di una Literaturoper
- E’ come molti lavori espressionisti, un’opera in un atto
Contenuto espressionista:
- Pulsioni perverse, che sorgono dall’inconscio
Morbosità
Sessualità distorta
Macabro
- Distorsione delle tematiche romantiche (luna, amore)
- Amoralità
ASCOLTO PRIMA SCENA
Testo
- I soldati guardano la luna, descritta in modo espressionista (“come una donna morta”)
- Narraboth viene accusato di ‘guardare troppo’ la principessa Salomè
- Clima di attesa di qlc di terribile
- Salome descrive la morbosità di Erode
Musica
- Le prime note del clarinetto sono una scala ascendente, divisa però in 2 parti
prima parte verso do# maggiore, seconda verso sol maggiore (Fa doppio diesis)
Fra do# e sol: un tritono
Vengono inoltre giustapposte due aree tonali: è un mondo in cui gli opposti si incontrano.
C’è un accenno al turbinio della vita metropolitana oppure all’incontro di credenze
inconciliabili (romana, ebrea, cristiana)
Canto declamato spezzato da intervalli lontani
Canto di Jochanaan ieratico. Alla sua seconda entrata di Jochanaan ancora più ieratica:
melodia procede per note ribattute, salti di 4, 5, 7. In seguito eseguirà un tema tutto per 4
(intervalli discendenti do-sol, fa-do, la-mi discendenti)
Salome accompagnata da una specie di valzer
L’isteria dell’ambiente è spesso sottolineata dal clarinetto, molto presente in tutta l’opera.
Riguarda in particolare il personaggio di Erode, la cui musica unisce stili molto diversi
(ritmi di valzer, dissonanze, tratti impressionistici, …)
ELEKTRA (1908)
- libretto di Hugo von Hofmannsthal (inizia qui l’importante collaborazione col musicista),
che lo derivò dalla sua tragedia Elettra[1], la quale si rifà alla tragedia omonima di Sofocle
- Ancora al centro una figura femminile divorata da una sensualità spaventosa, risolta in sete
di vendetta per il padre ucciso e in attaccamento morboso alla sorella (Crisotemide,
animalescamente sensuale) e al fratello.
- Ancora una risoluzione traumatica, la morte di Elettra stroncata dal parossismo della danza
di gioia per omicidio madre e amante (diversamente dal mito, in cui va in sposa al cugino
Pilade).
ASCOLTO Inizio
- attacco ex abrupto del dramma, senza neppure un breve preludio
- ostenta immediatamente uno dei temi più pervasivi dell'opera, presentato in versione
strumentale: l'urlo interiore "A - ga - MÉ - mnon!" , il tema espressionista del "nome-del-
padre" che ci scaraventa subito, sulle note della triade di re minore, nell'ossessione di
Elektra.
- 1911 Il cavaliere della rosa. tre atti, libretto Hugo von Hofmannsthal. Piacevolezza
edonistica (simboleggiata dal ricorso al valzer e dalla grande capacità di orchestrazione).
Vuole accostarsi alla comicità settecentesca.
- 1916 Arianna a Nasso. Hugo von Hofmannsthal Da qui neoclassicismo, con recupero
elementi dell’opera seria e opere buffa italiana.
- 19 La donna senz’ombra. tre atti, libretto del poeta Hugo von Hofmannsthal, simbolismo
- 28 Elena egiziaca, Hugo von Hofmannsthal, simbolismo
- 33 Arabella, Hugo von Hofmannsthal, ancora antico ma in ambiente borghese
Sinossi
Primo atto
La camera da letto della Marescialla
- Mentre il marito è assente, la Marescialla si dedica all'amante diciassettenne, il conte
Octavian detto Quinquin, col quale ha passato una notte d'amore che viene evocata
dall'animato preludio orchestrale. Octavian si nasconde e ricompare travestito da seducente
cameriera, "Mariandel, che subito attira le attenzioni del lascivo barone Ochs. Egli deve
infatti sposare Sophie von Faninal, figlia di un ricco mercante e cerca un giovane nobile che,
secondo la consuetudine, consegni alla fidanzata la rosa d'argento, simbolo della domanda
matrimoniale. La Marescialla propone il conte Octavian come "cavaliere della rosa".
- Rimasta finalmente sola con Octavian, che ha lasciato gli abiti femminili, la Marescialla si
mostra malinconica: la sua bellezza sarebbe presto sfiorita e Octavian avrebbe di certo
cercato una donna più giovane
Secondo atto
Un salone nel palazzo del signore von Faninal.
- Il "cavaliere della rosa" arriva e tra i due giovani scatta subito un'irresistibile attrazione e
Octavian, in attesa dell'arrivo del barone, confida innocentemente alla giovane tutta la sua
ammirazione.
- Sophie appare costernata dalla volgarità del suo nobilissimo fidanzato e Octavian promette a
Sophie che farà di tutto pur di impedire la celebrazione del matrimonio.
- Octavian annuncia pubblicamente che Sophie non vuole più il barone e sorge un piccolo
duello mentre il padre di Sophie minaccia la figlia di andare in convento.
- Ochs si consola con un biglietto di "Mariandel" per un appuntamento
Terzo atto
Una camera separata in una locanda.
- Trappola ordita nei minimi particolari dai due italiani Annina e Valzecchi (nel frattempo
passati al servizio di Octavian) ai danni del barone Ochs: quando questi entra al braccio di
Octavian, che si è travestito nuovamente da "Mariandel", trova un'orchestrina che lo
accoglie a ritmo di valzer e improvvisamente da ogni angolo della stanza cominciano ad
apparire, come spettri, volti terrificanti che lo fissano. Entra anche Annina dichiarando che
Ochs è suo marito, mentre quattro bambini, istigati da Valzacchi, si rivolgono a lui gridando
"papà!".
- Il barone, al colmo dello spavento e dell'esasperazione, chiama la polizia e mentre, davanti
al commissario, sostiene che la giovane con cui si trova è la sua fidanzata, entra Faninal che,
vista la situazione, sviene per la vergogna. Gli intrighi vengono svelati
- Arriva anche la Marescialla che, compresa immediatamente la situazione, dapprima congeda
il commissario, confermandogli che si è trattato davvero di una burla, poi si rivolge con
severità al barone che fugge inseguito dai musici e dai camerieri suoi creditori.
- In scena rimangono solo Sophie, Octavian e la Marescialla, la quale ha ormai compreso la
natura del legame che unisce i due giovani e, intimamente addolorata, accondiscende suo
malgrado al loro amore.
- Sulla scena resta solo il paggetto nero della Marescialla, venuto a cercare un fazzoletto
sfuggito poc'anzi di mano a Sophie.
Commento
- Strauss voleva far rivivere, nella fusione di elementi comici e seri, i fasti della commedia
mozartiana (in particolare Le nozze di Figaro), da lui amata sopra ogni altro modello che
non fosse quello wagneriano.
- Hofmannsthal prese spunti da Molière e scelse le forme chiuse
Marescialla è la vera protagonista dell’opera. Nel suo monologo allo specchio verso la fine
del primo atto rivela la sua visione del mondo («Tutto è un mistero, un grande mistero. Ed
esistiamo per questo, per sopportarlo. E nel 'come' sta la vera differenza») e annuncia già il
sorgere di un nuovo giorno, nel quale il "cavaliere della rosa" troverà il suo destino
- Vi è anche l’idea goethiana della serena accettazione delle vicende della vita
- (Sablich) Il sentimento stesso della nostalgia profonda per un mondo perduto non deve
indurre al lamento (semmai, solo al rimpianto per i ricordi e le illusioni del passato), bensì
alla consapevolezza maturata dall'esperienza, come di cosa che voglia insegnare agli uomini
a vivere o, in caso contrario, a fare "buon viso a cattivo gioco". Un raggio di sole dorato in
uno splendido crepuscolo.
Metamorphosen
Studio per 23 archi solisti
1. Adagio ma non troppo
2. Agitato
3. Adagio ma non troppo
4. Molto lento
Organico: 10 violini, 5 viole, 5 violoncelli, 3 contrabbassi
Composizione: Garmisch, 12 Aprile 1945
Prima esecuzione: Zurigo, 25 Gennaio 1946
Edizione: Boosey & Hawkes, Londra, 1946
Dedica: Paul Sacher ed al Collegium Musicum di Zurigo
CONTESTO
- Aprile 1945 macerie in Germania. «Sono disperato. La mia amata Dresda - Weimar -
Monaco tutto distrutto!» (febbraio 1945, lettera di Strauss a Gregor)
- Egli stesso si impoverì
ATTEGGIAMENTO STRAUSS
- Strauss, nella sua vita, era stato un particolare ottimista
credeva soltanto nel passato e nella "eterna" rigenerazione dell'arte, amando poco i suoi
contemporanei
- Questa opera invece è originale per oscurità interiore
In quel periodo voleva in realtà smettere di scrivere. Nel 43 aveva scritto in una lettera: «Il
lavoro della mia vita è finito con Capriccio. Quello che continuo a scrivere a beneficio dei
miei eredi e per tenere in esercizio la mano [...] non ha la benché minima importanza dal
punto di vista della storia della musica»
In realtà scrisse nel 1942 il Secondo Concerto per corno in mi bemolle, nel 1943 la Sonatina
per 16 flati, in fa maggiore (intitolata Aus dem Werkstatt eines Invaliden"Dalla bottega di un
invalido").
Tale dovette essere il vincolo emotivo di Strauss con questa sua musica che egli, pur avendo
diretto la prova generale, si rifiutò fermamente di essere tra il pubblico alla prima
esecuzione, il 25 gennaio 1946, alla Tonhalle di Zurigo (direttore Paul Sacher, che aveva
commissionato e ben compensato il lavoro).
LA MUSICA
- Il brano celebra la musica tedesca dei due grandi secoli, barocca, classica, romantica
- Sono presenti due citazioni
Marcia Funebre della Sinfonia Eroica (la solennità della morte)
'lamento' di re Marke nel II atto del Tristano (la delusione e la disperazione del tradimento).
- È basato su tre cellule motiviche maggiori, sempre sottoposte (con le minori) a procedimenti
di trasformazione, di 'metamorfosi'
- Sorprendente novità dell'organico (che evoca un complesso barocco), 10 violini, 5 viole, 5
violoncelli, 3 contrabbassi. Ogni strumento o piccoli gruppi di strumenti a turno hanno ruolo
solistico
- Il titolo, misterioso anch'esso, certamente non allude solo alla tecnica della trasformazione
tematica, ma addita le riflessioni di Goethe maturo sulle metamorfosi della natura, ricorda
gli amati miti classici, e tenta di stringere forse, una speranza nell'afflizione e nel congedo.