Analisi Statica Di Edifici Multipiano
Analisi Statica Di Edifici Multipiano
Analisi Statica Di Edifici Multipiano
Facoltà di Ingegneria
CORSO DI
ELEMENTI DI PROGETTAZIONE ANTISISMICA
Z
Y X
Aprile 2007
Capitolo 1
Analisi Statica di edifici multipiano
y
z
y
2
4 3
v0 o' θ0
o 1 x
u0
che consente di definire la rigidezza di piano del telaio i-esimo data da:
1 2 12 EI j 12 E 2
∑ ∑I
F
RT ,i = = Δi = RIGIDEZZA DI PIANO
Δi Δi h 3j h3j
j
j =1 j =1
Δi
F B Mi D
TAB TCD
telaio
i-esimo
A C
Una forza applicata in un generico punto dell’impalcato produce in genere sia uno
spostamento lungo x, sia uno spostamento lungo y, sia una rotazione attorno
all’asse z. Esiste però un punto R dell’impalcato che gode delle seguenti
proprietà:
¾ Applicando una forza con retta d'azione passante per R e parallela all’asse
x l’impalcato trasla rigidamente lungo x, senza traslare lungo y e senza
ruotare attorno a z;
¾ Applicando una forza con retta d'azione passante per R e parallela all’asse
y l’impalcato trasla rigidamente lungo y senza traslare lungo x e senza
ruotare attorno a z;
Analisi Statica di edifici multipiano 3/27
Il punto R che gode delle tre proprietà suddette viene definito BARICENTRO DI
RIGIDEZZA. Al fine di determinare le coordinate xR e yR del baricentro delle
rigidezze si consideri uno spostamento δ x dell'impalcato parallelo all'asse x. Tale
spostamento determina l’insorgere delle seguenti forze reattive sul telaio 1 e sul
telaio 2:
( )
FT( x ) = δ x RT(1,x) + RT( 2,x) = δ x ∑ RT(i,)x
i
F2 ,x RT( 2,x)
F2 ,x L y = FT ,x y R ⇒ yR = Ly = Ly
FT ,x ∑ R( )
j
j
T ,x
In generale si ha:
∑ R( ) y j
T ,x j
yR ⋅ ∑ F =∑ F yj ⇒ yR = j
∑ R( )
j,x j,x j
j j T ,x
j
y δx
F2,x
FT,x Ly
yF
F1,x x
∑ R( ) x j
T,y j
xR ⋅ ∑ F j , y = ∑ F j , y x j ⇒ x R = j
.
j j ∑ R( ) j
j
T,y
1.1 Ripartizione forze sismiche tra telai disposti lungo gli assi x e y
La forza globale di piano agente nella direzione x si ripartisce tra i telai 1 e 2
come segue:
FT , x
δx = e quindi : F1,x = ρ1x FT ,x F2 ,x = ρ 2x FT ,x
∑ RT(i,)x
i
Fx Fy
δx = (i ) δ y = ⇒ Fx ,i = ρ ix Fx Fy ,i = ρ iy Fy
∑ T ,x
R
i
∑R
i
T,y
(i )
RT(i,)x
ρix = = coefficiente di ripartizione alla Grinter - i-esimo telaio lungo x
∑ RT(i,)x
i
RT(i,)y
ρ =y
= coefficiente di ripartizione alla Grinter - i-esimo telaio lungo y
i
∑ R( )
i
i
T,y
Nel caso in cui la forza globale di piano sia eccentrica rispetto ad R, la struttura
subirà oltre ad una traslazione rigida, anche una rotazione attorno ad R. Infatti la
forza eccentrica è equivalente ad una forza di piano FT passante per R e ad una
δx
y
FT
Fy
R Fx Ly
yR
δy
x
xR
xR
y
M
ϕ R
o''
o'
yR
o x
N
M RT(i ) d i M
∑Fd i i =M ( N il numero di telai ) ⇒ϕ = N ⇒ Fi = N = τi M
i=1
∑R i =1
(i )
T d i
2
∑R
i =1
(i )
T d i
2
RT(i ) d i
τi = N = coefficiente di ripartizione della torcente
∑R
i =1
T
(i )
d i
2
y
F3
δ2 F2
d2
δ3 ϕ d4 δ4
d3 R
d1
x
F1 δ1 F4
controvento: ξ , η,z indicando con α i l'angolo che l'asse ξ forma con l'asse x .
ui = uo + Δu = uo + θ o yi vi = v o + Δv = v o − θ o xi
y
y xi
p Δu
η i γ
Δv i
Gi p'
i
θi y
αi i
ξ x γ
i x
Per le ipotesi poste il telaio è dotato di rigidezza nel piano zη, mentre ha una
rigidezza trascurabile nel piano zξ. Di conseguenza allo spostamento u η,i è
associare una forza reattiva Fη, i , mentre allo spostamento v ξ ,i non è associata
Fξ ,i = 0 ( )
Fη ,i = K η ,i v η ,i = K η ,i uo sen α i + v o cos α i + θ o ( yi sen α i − xi cos α i )
Analisi Statica di edifici multipiano 8/27
(
Fx ,i = Fη ,i sen α i = K η ,i uo sen 2 α i + v o sen α i cos α i + θ o ( yi sen 2 α i − x i sen α i cos α i ) )
Fy ,i = Fη ,i cos α i = K η ,i (u o )
cos α i sen α i + v o cos 2 α i + θ o ( yi sen α i cos α i − xi cos 2 α i )
y xF
η F
Gi β
αi yF
ξ x
Figura 1.8
F cos β = ΣFx ,i
F sen β = ΣFy ,i
F ( cos β yF − sen β xF ) = ΣFx ,i yi − ΣFy ,i xi
(ΣK η ,i ) ( ( ))
sen 2α i uo + (ΣKη ,i senα i cos α i )vo + ΣKη ,i yi sen 2α i − xi senα i cos α i θ o = F cos β
(ΣK η ,i senα i cos α i )uo + (ΣKη ,i cos 2 α i )vo + (ΣKη ,i ( yi senα i cos α i − xi cos 2 α i ))θ o = Fsenβ
(ΣK η ,i ) (
sen 2α i + ΣKη ,i senα i cos α i uo + ΣKη ,i senα i cos α i + ΣKη ,i cos 2 α i vo + )
( )
+ ΣKη,i ( yi sen αi cos αi − xi cos 2 αi ) + ΣKη,i ( yi sen 2 αi − xi sen αi cos αi ) θ o = F(cos β y F − sen β x F )
Anche in presenza di telai orientati secondo direzioni diverse dagli assi prescelti è
y R è la distanza dall'asse delle x alla quale deve essere applicata una forza
avente solo componente lungo x, affinché l'impalcato subisca uno spostamento
rigido soltanto nella direzione x.
x R è la distanza dall'asse delle y alla quale deve essere applicata una forza
avente solo componente lungo y, affinché l'impalcato subisca uno spostamento
rigido soltanto nella direzione y.
uo , v o , y F .
Lo stesso vale per determinare x R : si ipotizza la F parallela ad y ⇒ β = 0°
viste in precedenza.
F/2 F/2
F/6 F/6
F/6
F/2 F/2
Figura 1.9
Analisi Statica di edifici multipiano 11/27
⎧ ⎧uo ⎫ ⎫ ⎧ ⎧ D1x ⎫ ⎫ ⎧ D1 ⎫
⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪⎪ ⎪⎪ ⎪ ⎪
⎪ ⎨ vo ⎬ ⎪ ⎪ ⎨ D1 y ⎬ ⎪ ⎪ D2 ⎪
⎪ ⎪⎩θ o ⎪⎭ ⎪ ⎪ ⎪ D1z ⎪ ⎪ ⎪ D ⎪
⎪ 1
⎪ ⎪⎩ ⎭
⎪ ⎪ 3 ⎪
{DG } = ⎪⎨ M ⎪⎬ = ⎪⎨ M ⎪⎬ = ⎨ M ⎬ di dimensione 3nx1
⎪ u ⎪ ⎪ D ⎪ ⎪D ⎪
⎪⎧⎪ o ⎫⎪ ⎪ ⎪⎧⎪ nx ⎫⎪⎪ ⎪ 3n − 2 ⎪
⎪⎨ vo ⎬ ⎪ ⎪⎨ Dny ⎬⎪ ⎪ D3n −1 ⎪
⎪⎪ ⎪ ⎪ ⎪⎪ ⎪⎪ ⎪ D ⎪
⎩⎪⎩θ o ⎭n ⎭⎪ ⎩⎪⎩ Dnz ⎭⎭⎪ ⎪⎩ 3n ⎭⎪
Fi
Fi,y
Gi
Fi,x
o' θ0 y G,i
v0
o x
u0
di
Figura 2.1
Tale vettore è formato dagli enti forza duali degli enti spostamento che
θo → Fi ,x yG ,i − Fi , y xG ,i = Fi ,z Componente torsionale
da cui:
Analisi Statica di edifici multipiano 13/27
⎧⎧ F1 x ⎫⎫ ⎧ Q ⎫
⎪ ⎪ ⎪⎪ ⎪ 1 ⎪
⎪⎨ F1 y ⎬⎪ ⎪ Q2 ⎪
⎪ ⎪ F ⎪⎪ ⎪ Q ⎪
⎩ 1z ⎭
{QG } = ⎪⎨ M ⎪⎬ = ⎪⎨ M ⎪⎬
3
di dimensione 3nx1
⎪ ⎧ Fnx ⎫⎪ ⎪Q3 n − 2 ⎪
⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪Q ⎪
⎪ ⎨ Fny ⎬⎪ ⎪ 3 n −1 ⎪
⎪ ⎪⎩ Fnz ⎪⎭⎪ ⎪⎩ Q3 n ⎪⎭
⎩ ⎭
{Q } = [ K ]{D }
G G G [ ]
in cui K G = matrice di rigidezza globale
Si potrebbe dimostrare, come è stato fatto per i telai piani, che [ K ] è una G
{D } = [ F ]{Q }
G G G
[ ]
La valutazione di K G può essere facilmente perseguita a partire dalla matrici di
E' possibile collegare la deformazione dei singoli telai piani a quella globale del
sistema spaziale. Ciò è possibile attraverso l'introduzione, per ogni elemento di
y
(i)
C Dtk
t
B t B Dxk(i)
A
i-esimo telaio αi
αi y
ti
ti k-esimo piano x o x
o
Figura 2.2
()
Sia t la direzione del piano del telaio, esprimiamo lo spostamento Dt ,ik in funzione
{D } = [C ]{D }
t ,i i G
⎡cos α i sen α i ti 0 K 0 0 0 0⎤
⎢ 0 0 0 O K 0 0 0 0⎥
⎢ ⎥
[ ]
Ci = ⎢ L
⎢
L L L L L L L L⎥
⎥
[ n × 3n ]
⎢ 0 0 0 0 K O 0 0 0⎥
⎢⎣ 0 0 0 0 K 0 cos α i sen α i t i ⎥⎦
{ } {δD } essendo n
nt
Lest = {QG } {δDG } ; Lint = ∑ Qt ,i
T T
t ,i t il numero di telai.
i =1
nt nt nt
{δ DG } {QG } = ∑ {δ Dt ,i } {Qt ,i } =∑{δ Dt ,i } ⎡ K t*,i ⎤ { Dt ,i } = ∑{δ D } ⎡ K t*,i ⎤ [Ci ]{ DG }
T T T T
⎣ ⎦ t ,i ⎣ ⎦
i =1 i =1 i =1
nt nt
{δ DG }T {QG } = ∑ {δ Dt ,i } ⎡ K t*,i ⎤ [Ci ]{ DG } = ∑{δ D } [C ] ⎡⎣ K ⎤⎦ [C ]{D }
T
⇒
T *
⎣ ⎦ G i t ,i i G
i =1 i =1
nt
{QG } = ∑ [Ci ]T ⎡⎣ Kt*,i ⎤⎦ [Ci ]{DG } = [ KG ]{DG }
i =1
[ ]
nt
i =1
Poiché {Q } = [ K ]{D }
t ,i
*
t ,i t ,i dove {D } = [C ]{D }
t ,i i G ⇒
{Qt ,i } = ⎡⎣ Kt*,i ⎤⎦ [Ci ]{DG } ma {DG } = [ FG ]{QG } ⇒ {Qt ,i } = ⎡⎣ Kt*,i ⎤⎦ [Ci ][ FG ]{QG }
esimo si ha:
{Q } = [ R ]{Q }
t ,i i G
{Qt ,i } = [ Ri ]{QG } ∀i
{S J′ } = {u1 u2 u3 φ1 φ2 φ3 }J
T
{FJ′ } = {P V2 V3 T M2 M 3 }J
T
(3.1)
⎡ P ⎤ ⎡ k11 0 0 0 0 0 ⎤ ⎡ u1 ⎤
⎢V ⎥ ⎢0 k 0 0 0 k26 ⎥⎥ ⎢⎢u2 ⎥⎥
⎢ 2⎥ ⎢ 22
⎢ V3 ⎥ ⎢0 0 0 0 ⎥ ⎢ u3 ⎥
{ } { }
k33 k35
⎢ ⎥ =⎢ ⎥ ⋅⎢ ⎥
0 ⎥ ⎢φ1 ⎥
ossia ⎣⎡ K ′j ⎦⎤ ⋅ S ′j = F j′ (3.2)
⎢T ⎥ ⎢0 0 0 k44 0
⎢M 2 ⎥ ⎢0 0 k53 0 k55 0 ⎥ ⎢φ2 ⎥
⎢ ⎥ ⎢ ⎥ ⎢ ⎥
⎢⎣ M 3 ⎥⎦ J ⎢⎣ 0 k62 0 0 0 k66 ⎥⎦ J ⎢⎣φ3 ⎥⎦ J
Il vettore {FI′} delle azioni interne agenti sul nodo I può essere espresso in
funzione del vettore {FJ′ } delle azioni agenti sul nodo J applicando le equazioni
⎡ P ⎤ ⎡ −1 0 0 0 0 0 ⎤ ⎡ P ⎤
⎢ V ⎥ ⎢ 0 −1 0 0 0 1 L ⎥⎥ ⎢⎢ V2 ⎥⎥
⎢ 2⎥ ⎢
⎢ V3 ⎥ ⎢ 0 0 −1 0 1 L 0 ⎥ ⎢ V3 ⎥
⎢ ⎥ =⎢ ⎥ ⋅ ⎢ ⎥ ossia {FI′} = [bIJ ] ⋅ {FJ′ } (3.3)
⎢ T ⎥ ⎢ 0 0 0 −1 0 0 ⎥ ⎢T ⎥
⎢ M 2 ⎥ ⎢ 0 0 L 0 −1 0 ⎥ ⎢ M 2 ⎥
⎢ ⎥ ⎢ ⎥ ⎢ ⎥
⎢⎣ M 3 ⎥⎦ I ⎢⎣ 0 L 0 0 0 −1 ⎥⎦ ⎢⎣ M 3 ⎥⎦ J
{F ′} = {{FI′} { FJ′ }}
T
Il vettore delle azioni nodali agenti sull’asta può quindi
⎧{ F ′} ⎫ ⎡[b ]⎤
{F ′} = ⎪⎨ I′ ⎪⎬ = ⎢ IJ ⎥ ⋅ {FJ′ } = [ BIJ ] ⋅ {FJ′ } (3.4)
⎩⎪{ FJ }⎭⎪ ⎣ [ I ] ⎦
⎧{S ′ } ⎫ ⎡[b ]⎤
{S ′} = ⎨⎪ ′I ⎬⎪ = ⎢ IJ ⎥ ⋅ {S J′ } = [ BIJ ] ⋅ {S J′ } (3.5)
⎪⎩{S J }⎪⎭ ⎣ [ I ] ⎦
[ KI′ ]{SI′ } = [bIJ ] ⋅ [ K J′ ]{SJ′ } ⇒ {SI′ } = [ KI′ ]−1 [bIJ ] ⋅ [ K J′ ]{SJ′ } = [bIJ ] ⋅ [ KI′ ]−1 [ K J′ ]{SJ′ } = [bIJ ] ⋅{SJ′ }
(3.6)
⎡[ λ ] [ 0] ⎤
[T ] = ⎢ 0 λ ⎥ (3.10)
⎣ [ ] [ ]⎦
Analisi Statica di edifici multipiano 19/27
{S ′} = [T ] ⋅ {S } (3.11)
{F ′} = [T ] ⋅ {F } (3.12)
[ K ] = [T ] ⋅ [ K ′] ⋅ [T ]
T
{F } = [ K ] ⋅ {S } + {F0 }
{ }
T
{F }m = 0, 0.....0, {Fi }m , 0.....0, Fj
e
{ }m , 0.....0
{ }
T
{F0 }m =
e
m
{ }
0, 0.....0, { F0,i } , 0.....0, F0, j
m
, 0.....0
⎡0 . . . 0 . . . 0⎤
⎢. 0 . . . . . 0 . ⎥⎥
⎢
⎢. . [ K11 ]m 0 . 0 [ K12 ]m . .⎥
⎢ ⎥
⎢. . 0 0 . 0 0 . .⎥
⎢ ⎥
[ K ]m
e
= ⎢. . . . . . . . .⎥
⎢. . 0 0 . 0 0 . .⎥
⎢ ⎥
⎢. .
⎢
[ K 21 ]m 0 . 0 [ K 22 ]m . .⎥
⎥
⎢. 0 . . . . . 0 .⎥
⎢ ⎥
⎣⎢ 0 . . . 0 . . . 0 ⎦⎥
m m m
pertanto infinite soluzioni che rappresentano gli infiniti atti di moto rigido del
telaio spaziale. Per rendere il sistema risolvibile occorre inserire le condizioni di
vincolo modificando la matrice di rigidezza ed il vettore delle azioni nodali
esterne. In particolare la matrice di rigidezza deve essere corretta nel modo
seguente:
u x( ) = u x( ) − y ( ) ⋅ uθ( z )
i m i m
u (y ) = u (y ) + x( ) ⋅ uθ( z )
i m i m
φθ( z) = φθ( z )
i m
(i ) (i )
essendo u x , u y le due componenti di spostamento del nodo i nel piano
(i )
dell’impalcato e φθ z la rotazione attorno all’asse ortogonale a tale piano. Nel caso
di azioni di tipo sismico la collocazione naturale del nodo master è nel baricentro
delle masse dell’impalcato, in modo da diagonalizzare la matrice delle masse
dell’intera struttura.
La presenza di un comportamento diaframmatico per ciascun impalcato consente
di ridurre notevolmente in numero di gradi di libertà del sistema. Infatti per la
⎧ u (i ) ⎫ ⎧ u(m) ⎫
⎪ x ⎪ ⎪ x ⎪
⎪ u (i ) ⎪ ⎡1 0 0 0 0 − y ( i ) 0 0 0 0 0 0 ⎤ ⎪ u(m) ⎪
⎪ y ⎪ ⎢ ⎥ ⎪ y ⎪
⎪ u z( i ) ⎪ ⎢0 1 0 0 0 − x(i ) 0 0 0 0 0 0 ⎥ ⎪ u z( i ) ⎪
⎪ ⎪ ⎢ ⎥ ⎪ i ⎪
⎪ u(i ) ⎪ ⎢0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ⎥ ⎪ uθ( x) ⎪
⎪ θx ⎪ ⎢0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 ⎥ ⎪ i ⎪
⎪ uθ( i y) ⎪ ⎢ ⎥ ⎪ uθ( y) ⎪
⎪ ⎪ ⎢0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 ⎥ ⎪ ⎪
⎪ u (i ) ⎪ ⎢0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 ⎥ ⎪ u(m) ⎪
⎪ θz ⎪ ⎢ ⎥ ⋅ ⎪⎨ θ z ⎪
⎨ ( j) ⎬ = ⎬
⎪u x ⎪ ⎢0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 − y( )
i ⎥ ⎪u ( m + 1) ⎪
⎪ ( j) ⎪ ⎢ ⎥ ⎪ x ⎪
⎪ ⎢0 0 0 0 0 x( ) ⎥ ⎪u ( m + 1)
i
⎪u y 0 0 1 0 0 0 ⎪
⎪ ( j) ⎪ ⎢0 0 0 0 0 ⎥ ⎪ y ⎪
⎪u z ⎪ ⎢
0 0 0 1 0 0 0 ⎥ ⎪ u z( j ) ⎪
⎪ ( j) ⎪ ⎢0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 ⎥ ⎪ ⎪
⎪uθ x ⎪ ⎢ ⎥ ⎪ uθ( jx) ⎪
⎪ ( j) ⎪ ⎢0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 ⎥ ⎪ ⎪
⎪uθ y ⎪ ⎢⎣⎢ 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 ⎥⎥ ⎪ uθ( jy) ⎪
⎦
⎪ ( j) ⎪ ⎪ ( m + 1) ⎪
⎪⎩uθ z ⎪⎭ ⎪⎩uθ z ⎪⎭
Per i nodi legati dal master-slave constraint il numero di gradi di libertà passa
quindi da 6 a 3. Se i nodi si trovano tutti sugli impalcati il numero complessivo di
gradi di libertà passa da 6N a 3N + 6xNP, essendo NP il numero di piani
dell’edificio.
Analisi Statica di edifici multipiano 24/27
Capitolo 2
Mensole con sezione sottile aperta
v u
x'
y'
n
u
v
n-1
u
v
n-2
u
v
2
u
v
1
u
v
u
Figura. 1.2:
⎡ ⎡ K u* ⎤ [0]nxn [0]nxn ⎤
⎢ ⎣ ⎦ nxn ⎥
⎡⎣ K * ⎤⎦ = ⎢ [ 0]nxn ⎡⎣ K v* ⎤⎦ nxn [0]nxn ⎥ (1)
3 nx 3 n ⎢ ⎥
⎢ [ 0] [0]nxn ⎡⎣ Kθ* ⎤⎦ ⎥
⎣ nxn nxn ⎦
⎡⎣ Kθ* ⎤⎦ è la matrice delle rigidezze torsionali. Le prime due matrici sono state
caratterizzate nello studio dei sistemi piani, la matrice delle rigidezze torsionali si
ricava sempre al solito modo, ovvero per colonne imponendo delle rotazioni
torsionali unitarie e positive ai vari livelli e determinando il sistema di forze che
garantisce l’equilibrio della configurazione deformata.
Definite le proprietà meccaniche e geometriche, la rigidezza torsionale della
GJ t
sezione trasversale della mensola è pari a dove:
h
J = momento d’inerzia torsionale della sezione retta
G = modulo di elasticità tangenziale
h = altezza d’interpiano
La matrice delle rigidezze torsionali è la seguente:
Analisi Statica di edifici multipiano 26/27
⎡ ⎡⎛ GJ t ⎞ ⎛ GJ t ⎞ ⎤ ⎤
⎢ ⎢⎜ ⎟ +⎜ ⎟ ⎥ ⎥
⎢ ⎣ ⎝ h ⎠1 ⎝ h ⎠ 2 ⎦ ⎥
⎢ ⎡⎛ GJ t ⎞ ⎛ GJ t ⎞ ⎤ ⎥
⎢ ⎛ GJ ⎞ ⎥
−⎜ t ⎟ ⎢⎜ ⎟ +⎜ ⎟ ⎥ Sym.
⎢ ⎝ h ⎠2 ⎣⎝ h ⎠ 2 ⎝ h ⎠3 ⎦ ⎥
⎢ ⎥
⎡⎣ Kθ* ⎤⎦ =⎢ ⎛ GJ ⎞ ⎥ (2)
0 −⎜ t ⎟
nxn ⎢ ⎝ h ⎠3 ⎥
⎢ ⎥
⎢ . 0 ⎥
⎢ . . ⎥
⎢ ⎥
⎢ ⎛ GJ ⎞ ⎛ GJ t ⎞ ⎥
⎢ 0 0 .. .. − ⎜ t ⎟ ⎜ ⎟ ⎥
⎣⎢ ⎝ h ⎠n ⎝ h ⎠ n ⎦⎥