Arte Contemporanea
Arte Contemporanea
Arte Contemporanea
Introduzione
Il periodo studiato va dalla metà degli anni 50 fino all'inizio degli anni Sessanta in America e in Europa. I
due paesi non hanno avuto significative interazioni fino ai primi anni 50, Pollock da una parte e Dubuffet
dall'altra. Essi sviluppano i presupposti della loro arte nei primi anni 40 quando la guerra impediva scambi
tra i due mondi. Quando negli anni 50 i due mondi cominciano a comunicare lo fanno attraverso etichette
che sono rivolte a comprendere entrambe le realtà, la più fortunata è quella "informale" inventata dal
critico francese Michael Tapié. Nei primi due capitoli nel libro si affrontano le due realtà distinte, e marcano
le loro differenze. In America l'arte vuole la rottura con le esperienze precedenti con un fenomeno diffuso,
in Europa invece si muove in un contesto meno uniforme ci sono forme di espressionismo radicale o
continuazioni dell'arte tradizionale. La comunque tra le due arti è sicuramente la consapevolezza che l'arte
deve reagire alla tragedia della guerra. Per questo vi è un ritorno al grado elementare e spontaneo
dell’espressione (dripping di Pollock e l'art brut di Dubuffet).
Nella prima metà degli anni 50 le cose cambiano, con una generazione di artisti più giovani la quale
attenzione si rivolge ad una cultura comune. Gli inglesi guardano alla società di massa e ai mass media
( indipendent group londinese) e gli americani all'oggetto quotidiano (Rauschenberg e Johns). Alla fine
degli anni 50 ci sono i primi tentativi si smaterializzazione del soggetto artistico con Kaprow (happening) e
Manzoni (base magica), con l'anticipazione dell'arte degli anni 60 con l'eliminazione del confine tra arte e
vita. Altro confine abbattuto è quello tra arte alta e arte bassa.
ESPRESSIONISMO ASTRATTO
Avanguardia e kitsch
Nel 1939 un critico d'arte Greenberg scrive un articolo sulla rivista "partisan review" chiamato avanguardia
e kitsch per molti versi profetico. Secondo lui nella società attuale la difficoltà di comunicazione tra artista
e società produce l'avanguardia, che a differenza delle correnti precedenti che erano immobili produce
un’arte sempre in movimento. Per fare questo l'avanguardia si allontana sempre più dalla società
concentrandosi sulla forma e meno sui contenuti. Il kitsch invece è l'arte fasulla che viene richiesta dalla
società di consumo post-industriale. In un secondo articolo, si interroga su quando un'arte possa essere
pura e stabilisce dei confini tra le varie arti. E l'autonomia dell'arte dalle idee che la trasformano in veicolo
di comunicazione. La grande depressione aveva favorito a New York l'incontro tra artisti e la loro riflessione
sulla missione sociale dell'arte.
Mark Rothko, Adolph Gottlieb, Barnett Newman: una lettera la New York Times
Nella sinistra storica molti sono i richiami dell’avanguardia con la rivoluzione nell’arte europea, in America
tra il 35 e il 36 alcuni gruppi, tra cui il gruppo dei 10, cercano di riagganciarsi all’arte moderna europea.
Nel gruppo dei 10 vi erano Gottlieb e Rothko, il vero motivo unificante del gruppo era “lotta contro il
sistema”. Questo carattere si trova nel primo atto pubblico dell’Espressionismo astratto, ovvero la lettera
che Gottlieb e Rothko mandano per difendere i loro quadri dalle critiche del New York Times, la loro
risposta è sarcastica e nella lettera si racchiudono i punti della loro arte. Alcuni temi richiamano molto
l’articolo di Greenberg come la polemica del piccolo gruppo contro la società che vuole un’arte facile, e la
contrapposizione con l’illusionismo prospettico dell’arte tradizionale. Ma in contrasto con la lettera vi sono
dei temi dove il gruppo non vuole mantenere continuità con il passato ma ansi distaccarsi, e la legittimità
dell’arte che ha contenuti extraformali. Questi artisti si propongono di tornare all’arte primogenita, dove
il mondo di Dioniso e Apollo sono ancora uniti, l’origine della tragedia di Nietzsche è per loro testo
fondamentale. L’esigenza del ritorno alle origini segna la prima fase dell’espressionismo astratto, dove vi
sono riferimenti al mito classico e primitivo. La seconda fase dal 47 al 50 il filtro dell’immagine primitiva
scompare e lascia spazio ad una nozione della pittura stessa come atto originario, al mito si sostituisce
l’inconscio come soggetto dell’arte. Altro testo al quale si rimandano è l’articolo di Graham primitive art
and Picasso dove si esplicita che l’arte primitiva ha un approccio all’inconscio più immediato, l’inconscio è il
fattore creativo. (toro siriano di Rothko che riporta allo sterminio degli ebrei). “Il ratto di Persefone” di
Gottlieb riporta lo stile del pittogramma dove le immagini con diversi temi sono inserite in delle griglie. A
metà degli anni 40 i pittogrammi si ricollegano al tema della guerra.
Murale
Murale è un quadro fatto dal Pollock nel 1943 con elementi dell’arte primitiva. Importante è la
dimensione del quadro e la relazione tra gesto e le dimensioni infatti per realizzarlo l’artista ha dovuto
muovere tutto il corpo. Il tentativo è quello di ricollegarsi alla realtà oltre la percezione originaria. Si vede
l’influsso dell’automatismo surrealista con misteriosi caratteri alfabetici che compaiono nei quadri di
Pollock. Pollock diventa artista fondamentale delle avanguardie Newyorkesi, espone la prima volta nel
1942 e messo sotto contratto fa una sua mostra dove il critico Greenberg lo mostra come futuro dell’arte
moderna e del murale. Pollock ha la capacità di metabolizzare fonti molteplici.
David Smith è uno scultore degli stessi tempi dell’avanguardia Newyorkese e ne riceve l’influenza. Le sue
sculture sono cariche di simboli e significati nascosti, l’artista si riaggancia anche al surrealismo fondendo le
parti delle sculture secondo una logica di associazioni mentali (stream of consciusness di Joyce) l’immagine
eidetica, le associazioni e le loro strutture sono spesso più importanti del soggetto, una persona che guarda
la scultura la ricollega a cose diverse da un’altra.
Nel 1940 cade Parigi e molti degli artisti scappano a New York, le due correnti dell’avanguardia
newyorkese sottolineate da Greenberg sono quelle che si rifanno all’arte primitiva e quella che si rifà
all’inconscio, quest’ultima viene molto sviluppata dall’arrivo di questi artisti molti dei quali surrealisti.
Arshile Gorky è di origine armena, arriva con la sua famiglia a New York perché il padre era perseguitato,
nei suoi quadri il tema della terribile infanzia e della morte della madre sono molto presenti. Vi sono delle
forme biomorfiche galleggianti che si rifanno al modo di rappresentare il manifestarsi della memoria e
dell’inconscio. Nei suoi quadri si possono ritrovare sempre i stessi segni o tratti che rimandano alla sua vita
personale, la sua arte è come un diario visivo.
Willem de Kooning è una artista espatriato a New York che riprende il tema della città urbana. In questo
autore vi sono due tipi di quadri quelli di ricerca astratta di derivazione surrealista e quelle di derivazione
figurativa, due realtà che non si unificheranno mai, e che sono il motore dell’arte. Vi sono diversi periodi
nella sua arte come quello delle figure maschili, delle figure femminili, dell’arte nero su bianco e
successivamente bianco su nero che rappresentano il caos della realtà urbana.
La nascita dei Cefalopodi è uno dei soggetti dei quadri di Rothko, che passa dal soggetto del mito al
soggetto delle unità biologiche primarie, le cellule, questo per sottolineare l’unità tra radici biologiche e
radici culturali e psichiche, e per simboleggiare la profondità del tempo. Per sviluppare questo soggetto
impara una tecnica innovativa del colore per far galleggiare le sue forme su uno sfondo trasparente
diventando un maestro della tecnica.
Barnett Newman è un’artista surrealista che riprende a dipingere dopo 10 anni di silenzio dovuti alla
guerra, è la stessa tragedia a farlo riprendere a dipingere su carta, nei tratti del surrealismo.
Clyfford Still è un artista che si sviluppa nello stato di Washington in solitudine e arriva molto precocemente
all’arte astratta. Fin dagli anni 30 si avvicina all’arte astratta, fino ad eliminare forme di figuratismo e
rappresentare la figura umana come linee orizzontali e verticali.
Rothko dal 47 al 50, in questi anni si avvicina all’astrattismo influenzato da Still, comprende che le cose che
voleva trasmettere attraverso il simbolo del mito possono essere trasmesse in modo diretto dall’arte
astratta.
Onement I è un quadro di Newman che viene influenzato dalla mostra di Still. Newman ha due forme di
espressione quella delle cellule primordiali e quella delle strisce luminose dette Zip. L’artista che vuole
rappresentare il tema dell’origine passa dal simbolo della mitologia alle forme primarie e poi al liberarsi da
ogni immagine.
L’espressionismo astratto porta una spazialità nuova del quadro, il quadro viene dipinto posto
orizzontalmente per terra. Lo spazio del quadro è il corpo in movimento del pittore, la superficie è il
luogo dove l’artista segna il suo passaggio. La nuova spazialità non è indefinita ma è il corpo umano
secondo due accezioni: l’arte è a misura d’uomo e le tracce del pennello sono il segno del movimento del
corpo dell’artista, quindi la superficie non è rappresentazione di esperienza ma è essa stessa esperienza.
Gli artisti vedevano il quadro in modi differenti per de Kooning si tratta di esperienza diretta di senso
visivo e tattile, accompagnata da immagini di memoria involontaria, per Rothko e Newman si tratta
di uno spazio di meditazione, che diventa quasi uno spazio sacro.
David Smith II
Nel 46 Smith ottiene una mostra personale che porterà Greenberg a parlare di lui mettendo in luce la
derivazione pittorica delle sue sculture, per la qualità disegnativa delle linee ottenute dalla saldatura. Vi
sono una sovrabbondanza di incidenti e temi derivanti dalla guerra, con stile barocco, rococò e gotico. La
scultura vista da due diversi punti di vista cambia soggetti e profondità spaziale, sempre più scollegati tra
loro fino ad arrivare alla disgiunzione visiva. Greenberg pensa che Smith si svilupperà su piani più
monumentali e così sarà, con opere a carattere paesaggistico e delle sculture verticali che hanno figura di
totem legate all’interpretazione di Freud. Il tema del totem è molto diffuso anche in pittura con Pollock.
Gorky vive negli ultimi anni della sua vita una situazione drammatica, e nella depressione. In questi
momenti così difficili torna all’infanzia e ne cerca un collegamento con la natura. Se per gli altri lo spazio
pittorico è cambiato per lui si tratta ancora di un luogo dove poter esprimere le proprie emozioni. Quando
ha un incidente al braccio destro e non può più dipingere si uccide.
Pollock sviluppa nella sua 4 mostra personale due serie, la prima ispirata all’arte francese a e Matisse che
diventa il protagonista in questi anni, a spese di Picasso che lo era stato nel primo decennio. Nella seconda
serie l’artista vive una difficoltà che viene risolta con il dripping. Il dripping è una tecnica pittorica che
mette la tela in orizzontale e la pittura viene fatta sgocciolando la pittura sopra la tela. Il dripping nasce
come fusione tra l’automatismo surrealista e l’arte nativa americana, infatti gli sciamani di molte tribù in
alcuni riti formavano delle tele con il polline e la sabbia durante una danza, per poi distruggerle alla fine
del rito. I lavori fatti con il dripping sono molteplici ed hanno forme diverse, vi sono quelli piccoli e quelli
grandi, quelli completamente astratti e quelli che ritagliando la tela riportano una figura umana, ma
sicuramente l’intento di Pollock è quello della pittura come cura, come mediazione tra uomo malato e
terapia, tra persona e inconscio.
L’eredità di Pollock
Pollock è colui che superata la fase gotica degli inizi, ha sviluppato sempre più la tradizione occidentale
approfondendo l’analisi delle potenzialità dei mezzi espressivi, arrivando ad un’arte pura. Allora però ci si
chiede come sia possibile che venga preso a modello dalla generazione successiva che invece rifiutava la
concezione astratta a favore di quella della vita. Pollock spiega nelle sue interviste che la produzione di un
quadro con il dripping avviene con due fasi: la prima inconscia come una trance dove non vi è scelta ma
solo istinto, e una seconda più logica di perfezionamento formale e ragionato. Il quadro però perde a sua
concezione abituale, ma diventa un momento di scambio tra artista e spettatore ed in questo senso entra
nella vita tanto ricercata nella generazione successiva, il dripping è un comportamento di vedere in modo
diverso le cose del quotidiano, della vita e quindi diventa un quadro che ha per soggetto la vita. Ed apre la
strada all’happening, dove vi è un lavoro a più mani e l’importante non è il prodotto finale materiale, ma
l’esperienza in sé stessa.
L’arte in Europa si ferma durante la guerra, perché le città erano devastate e gli artisti non potevano avere
il loro spazio, il ruolo di capitale culturale di Parigi dell’occidente passa a New York, anche grazie
all’espatrio di molti surrealisti che essendo molto vicini alle sinistre erano i più perseguibili e i primi a
dover scegliere l’esilio. Negli anni immediatamente successivi al conflitto si vedono due tendenze distinte
dell’arte Europea, la prima vuole riprendere i fili del passato e ricucire lo strappo della guerra guardando
dall’arte della tradizione come quella cubista, fino ai Fauves, Cezanne, l’impressionismo e il medioevo
francese, senza accenni all’espressionismo perché più tedesco che francese. Vi è un’idea di astratto
concreto, che vuole riunire la memoria della realtà alle convenzioni dell’arte, vi sono quindi molte cose
riconducibili alla figurazione come il colore. Invece la seconda corrente vuole un distaccamento completo
dal passato e la ricerca di un nuovo stile, sono gli artisti sotto la rivista informale ma anche tanti altri.
Alberto Giacometti è uno scultore che appare sulla rivista francese “Cahiers d’Art” bel 1946 una delle più
attive riguardo alle pubblicazioni dell’arte moderna. In questo periodico vi sono le foto delle sculture
dell’autore. Le sculture sono di tre tipi: figure femminili stanti, figure maschili in movimento e busti. Le
statue sono piccolissime di 3 o 4 cm oppure sottilissime che sembrano bidimensionali. La volontà
dell’artista è quella di riprodurre il dinamismo, la temporalità dell’azione, il suo tormento è quello di non
riuscire ad immortalare nell’opera le sue sensazioni ed emozioni. La scultura è per lui mezzo per
interrogarsi sulla realtà, non per riprodurla. La difficoltà è disegnare come si vede e non come si sa fare.
Francis Bacon è un artista che si avvicina all’arte di Giacometti. Egli sviluppa negli anni 40 dei quadri
riguardo al tema della crocifissione, che rimanda sia a temi personali di un’infanzia difficile sia la tema
della guerra, anche per la sua forza espressiva. Le opere di Bacon sono un insieme di diversi rimandi, storici
dell’arte tradizionale, ma anche collegati al presente, con immagini derivanti dal cinema, dalla fotografia.
Bram van Velde e il fratello Geer sono due pittori di questo periodo, il primo violentemente espressivo, il
secondo più lirico ed delicato. Il lavoro d Bram sempre riproporre la condizione umana.
Jean Fautrier era un artista tipico al tempo, non aveva accolto le innovazioni surrealiste
rimanendo sull’arte simbolica, negli anni 40 dipinge paesaggi con una materia rilevata e densa.
L’artista ha una tecnica nuova chiamata Enduit, egli pone un foglio di carta sulla tela, vi fa un primo
disegno che viene poi ricoperto di intonaco per poi essere scoperto in alcuni punti con il tetro del pennello.
Una delle sue serie più importanti con gli “Otage” collegati agli orrori del nazismo e della guerra.
Jean Dabuffet è uno degli artisti più importanti del 900. La sua idea è quella di dimenticarsi di tutto e
dipingere con l’ingenuità di un bambino, perché l’arte e il dipingere sono un bisogno necessario dell’uomo
che la cultura deforma e uccide. L’arte vera è quella prodotta dai bambini, dagli analfabeti da coloro che
non sono acculturati. Non è psicologica, perché lo è quella dell’uomo comune. L’arte deve nascere da
materia e utensile e autore che parlano un linguaggio. L’arte bruta, al contrario di quella colta, è l’arte
sincera, autentica e vivente (interesse per i graffiti), nei suoi quadri vi è disinteresse tra astratto e
figurativo, vi è la materia trattata in modo innovativo e diverso.
Wols è un artista di origine tedesca, della Parigi del dopoguerra. Il suo primo avvicinamento alle arti è
relativo alla fotografia, le foto ritraggono realtà urbane o nature morte, composte in modo particolare
dall’artista che richiamano al surrealismo. Negli anni 40 l’artista passa agli acquerelli, nei suoi quadri ritrae
realtà microcosmiche, mondi immaginari, che attraverso rappresentazioni della natura, rappresentano
dinamiche vitali. Wols è vicino alla concezione filosofica orientale e cerca nell’arte di rappresentare lo
spirito unitario del tutto. La concentrazione dell’autore è un’alienazione. Successivamente passa alla pittura
ad olio, con immagini meno riconoscibili ma con una forza espressiva maggiore, ottenuta con il grattage o
con la stesura del colore direttamente dal tubetto.
Il fascismo aveva utilizzato una politica riguardo alle correnti artistiche diversa da quella del nazismo. Vi
erano diverse correnti artistiche che però non si rifacevano a schieramenti politici, gli artisti erano liberi di
esprimersi finché non fossero stati apertamente antifascisti, anche per questo in pochi si schierano contro
il regime. Eccezione fa la rivista “corrente” apertamente antifascista dell’artista Treccani, intorno alla
quale si schierano altri intellettuali che verrà chiusa. Gli artisti antifascisti continuarono a fare le loro
mostre solo grazie a Bottai ministro dell’istruzione, al Premio Bergamo, che diventa quasi una vetrina per gli
artisti.
Negli anni subito successivi alla guerra in Italia Milano e Roma sono le due città di sviluppo artistico. A
Milano gli artisti più importanti sono quelli della “Corrente”. A Roma la realtà è più frammentata. Vi sono
artisti che portano avanti la tradizione della Scuola romana in una versione più espressiva della materia,
come “quattro artisti fuori strada”. Prampolini invece sviluppa una materia dall’aspetto più tecnologico e
moderno, lui fonderà l’Art Club, punto di incontro e scambio degli artisti con l’arte europea, compito
ripreso dalla Galleria Nazionale d’arte moderna di Bucarelli. Poi vi era il gruppo realista-espressionista di
Portonaccio, e un gruppo più modernizzante il gruppo Forma I, di sinistra, che avevano un gusto tendente
la neo-cubismo che arrivava quasi all’astrattismo.
Il fronte nuovo delle arti è un gruppo che opera una nuova secessione artistica italiana che vuole diventare
simbolo internazionale dell’arte moderna al quale aderiscono molti artisti del tempo. Fanno due mostre alla
galleria della Spiga e poi alla Biennale. Dopo la biennale si disgrega il gruppo, anche successivamente alla
critica del segretario del partito comunista che condanna questa nuova direzione artistica. Da qui Gattuso
intraprende un percorso che lo porterà ad essere il maggior esponente del realismo socialista italiano. Gli
artisti italiani si dividono tra realisti e astrattisti. Ma queste due categorie non posso contenere i maggiori
esponenti del cambiamento dell’epoca che sono Burri e Fontana.
In Aberto Burri dal 1948 quando egli comincia con l’arte astratta, arrivano opere particolari con un segno
sottile, elegante e calligrafico unito ad un risentimento materico. Vi sono nel quadro materiali poveri,
inusuali che vengono ricomposti a formare un linguaggio più alto, che vengono nobilitati. Il contrasto tra
materia povera e disegno aulico, costruzione formale è il motore dell’arte di Burri.
Nasce un nuovo gruppo chiamato Origine che ha come migliori esponenti Capogrossi e Colla e fanno
parte del variegato panorama dell’arte romana del tempo. Il gruppo non sceglie né il realismo, né
l’astrattismo anche se è più vicino a quest’ ultimo, perché riconosce l’estinzione dell’astrazione che è
diventata atto decorativo. Capogrossi opera un’astrazione basata su un segno ritmico, che si basa sulla
ripetizione di un alfabeto inventato, che opera per ripetizione o addizione del medesimo segno. Egli viene
invitato nella mostra di Parigi Vèhèmences confrontèes, dove viene coniato per la prima volta il termine
informal. Nel gruppo Origine vi è anche lo scultore Colla, che ha come Burri, una predilezione per i
materiali poveri derivanti dagli scarti metallici industriali, che lo sculture utilizza per fare opere
fortemente allusive e ironiche.
Lucio Fontana è un artista italiano che si trasferisce negli anni della guerra in Argentina, dove scrive il
manifiesto blanco che si rifà al futurismo e al barocco, e vede l’arte come nuova concezione di tempo e
spazio. L’artista ritorna in Italia dopo la guerra, e fa delle opere innovative. Passa per la strada della
smaterializzazione dell’opera. Come negli “ambienti” dove attraverso il buio e la luce l’autore mette in
evidenza l’infinità dello spazio senza luce. Oppure nei quadri con “buchi” e “tagli” dove l’artista
rappresenta il vuoto. Infine con e opere ambientali fatte con il neon, l’artista crea non un’opera ma uno
spazio artistico giocando con l’illuminazione.
Nel gruppo francese giovani pittori della tradizione francese, si vuole trovare riconciliazione tra artista e
pubblico e tra tradizione e modernità. Ma le situazioni storiche toccano il gruppo come la guerra fredda e
la decolonizzazione, molti artisti successivamente alla presa di potere di Stalin si convertono ad un
realismo socialista rigoroso come Fougeron, che vuole tematiche che interessano il popolo in un linguaggio
che il popolo può comprendere. Ma più in generale si pone un interrogativo tra la relazione tra storia e
pittura, le risposte sono diverse: gli “otage” di Fautrier con tradizione azzerata, o il Guernica di Picasso
che parla nei suoi quadri della storia come in fucilazione del 3 maggio 1808 e fucilazione di Massimiliano
d’Asburgo, e nei muralo guerra e pace. Vi è un’attenzione anche alla parte della vita quotidiana come in
Leger. Helion invece parte negli anni 30 da una tradizione astrattista e torna alla figurazione negli anni 40
anche se una figurazione astratta.
L’Informel è un’etichetta nata nel 1947 che vuole riunire le diverse ricerche artistiche dell’arte del tempo,
ed ha il pregio di definire il perimetro delle pratiche e delle questioni della Francia del tempo.
L’imaginaire è invece il titolo di una mostra fatta nel 47, da parte dell’artista Mathieu, per diversi artisti,
dai surrealisti, agli astrattisti, alla Gallerie du Luxemburg.
Hans Hartung è uno degli artisti che fa parte della mostra Imaginaire. Lui sin dagli anni 20 si era
avventurato nel mondo dell’astrattismo, di un astrattismo lirico, che riprende da influenze di
impressionismo tedesco per le pennellate nervose ed emotive, la sua arte si può definire informale perché
si basa sulla libertà della pennellata e su un inedito rapporto tra proporzioni campite della superficie e
quelle lasciate libere. Vuole raffigurare il ritmo, la tensione, lo spirito. Ma essendo un esule povero, prima
disegna le sue idee su un foglio e solo le migliori vengono riprodotte su tela, in questo modo l’immediatezza
e la spontaneità del gesto dovrebbero venire meno, ma questo non accade.
Nel 48 si tiene a Parigi una collettiva che prende il nome dalle iniziali degli artisti che vi partecipano, questa
mostra aiuta a creare ancora meglio la concezione di astrattismo lirico, gli artisti che vi partecipano hanno
un astrattismo che si basa non su materiali geometrici ma su gesto o macchia. Altra mostra è la White and
Black. Altra mostra è la Vehemences confrontees, dove vi sono pittori sia europei che americani che
partecipano e dove viene coniato il termine informale. Alte mostre del tempo sono organizzate con il
titolo significato dell’informale, e successivamente da pittura non astratta, aperta a vari artisti anche di
oltre oceano come Pollock. Un altro di questi è Michaux artista immune alle differenze tra figurativo e
astratto che dipinge alfabeti immaginari e creature mostruose. Il termine informale non si riferisce al senza
forma in senso dispregiativo, ma ansi determina la creazione di una forma da una cosa che inizialmente è
informe.
Antoni Tàpies è un artista spagnolo che viene a Parigi, che nella sua pittura ha un forte significato
politico, rivoluzionario contro la dittatura franchista presente in Spagna. Le sue opere murali, fatte in
lattice, mostrano figure immobili, con oggetti a volte distinguibili altre meno.
l’astrazione
l’astrazione intesa come geometrica e concreta non era molto presente in Francia nell’immediato
dopoguerra, per motivi nazionalistici, e di sfiducia verso le macchine che erano state le protagoniste nella
guerra. L’astrattismo parigino era in mano agli esuli e ai rifugiati politici. Nonostante questo, le forze attive
dell’astrattismo nella seconda parte degli anni 40 sono di due tipi, quelli che vogliono riprendere il tema
dell’astrattismo dell’anteguerra, e chi invece propone nuove forme, come il tema del movimento.
Successivamente alla disgregazione del gruppo Forma I, l’arte astratta veniva ripresa da un gruppo I MAC,
che vuole radunare tutti gli artisti astratti del momento italiani. Il manifesto del gruppo firmato da Dorfles
parlava dell’arte concreta come arte che viene generata da un segno dettato da un impulso, o l’invenzione
più ragionata di una forma, vi sono un numero di forme primarie ricorrenti con infinite varianti.
Gli otto sono un gruppo di otto artisti italiani che vogliono dipingere secondo il neo cubismo, a metà tra il
realismo sociale e l’astrattismo dei Forma I e del MAC. Non si dichiarano quindi né astrattisti né realisti,
prendono ispirazione dal mondo reale senza però levare nulla all’indipendenza dell’arte dalla
fenomenologia.
Emilio Vedova fa arte degli otto, la sua arte parte da un linearismo dinamico, fino ad arrivare ad
astrattismo geometrico, e negli anni 50 ad avvicinarsi al barocco, all’architettura ed ad un concezione
dello spazio realistica. Compone delle sceneggiature per lo spettacolo di “intolleranza 60 sceneggiature
per un senso tridimensionale e spazialità mobile. La messa in scena risponde ad una partitura in cui
cantanti e orchestra sono disposti secondo spazialità diffusa ad animare l’ambiente.
Nell’Italia settentrionale dopo gli anni 50 si vede un fenomeno che prende il nome di “ultimo
naturalismo” il cui esponente è Morlotti. È una pittura che rimanda indirettamente al mondo naturale,
vedendo la materia in due modi, riflessivo ovvero come materia pittorica e in un secondo modo rimanda
alla natura e ai processi formativi. Inoltre la materia pittorica evidenzia il movimento del pittore, come
accade nell’espressionismo astratto americano.
Spazialisti e nucleari sono due gruppi di derivazione dall’arte di Fontana in un campo scientifico e
tecnologico. La pittura nucleare si chiama così in relazione all’era atomica, vuole una destrutturazione della
pittura e la creazione di nuove forme come le cariche elettriche.
TRA I 50 E 60: DAL NEO-DADA ALL’ARTE POP
L’indipendent Group è un gruppo che si forma in Inghilterra e che riconsidera l’arte del kitsch, ovvero le
pubblicità e i cartelloni della società di massa. Questi artisti molto giovani come gli americani
Rauschenberg e Johns privilegiano forme espressive fredde basate sul montaggio e sull’uso di oggetti
comuni presi dalla vita quotidiana, che rinviano al collage dada di Duchamp. È in questi anni che nasce
l’espressione Pop-art riferita però all’arte commerciale in sé e non alle opere che la reinterpretano. Nel
1952 si forma l’indipendent group che si propone di organizzare una serie di iniziative per promuovere
l’arte contemporanea. Il leader organizzativo ed intellettuale del gruppo è Banham che riprende
soprattutto l’architettura d’avanguardia riletta in luce del design moderni in raccordo con l’industria e
l’irrazionalità del sogno e dell’utopia. L’indipendent group si caratterizza del rapporto con l’architettura a
differenza dell’arte pop americana e del Neo-dada. Altro interesse del gruppo è la tecnologia moderna, e
rielabora il tema del kitsch con i temi della propaganda e della pubblicità ripresi nell’arte.
A New York nello stesso momento degli artisti cominciano a rivedere il rapporto tra arte e vita
quotidiana, e tra oggetto comune e opera d’arte. Benché loro non utilizzino oggetti derivanti dal kitsch
ma oggetti anonimi. Tra loro i più importanti sono Rauschenberg, Johns e Twombly. Rauschenberg è il
primo a proporre opere con aspetti programmatici, fino dai primi anni 50 le sue immagini sono
inespressive, come i combine paintings: con la carta cianografica prende l’impronta di persone e oggetti,
ricavandone immagini, una pittura che si finge scultura. Le sue opere d’arte sono inespressive, la loro forza
è basata sul montaggio e hanno modalità esecutive fredde riprese dalle esperienze dada e surrealiste,
oltre dall’esecuzione anonima ci sono oggetti presi dalla realtà del quotidiano. Anche gli oggetti di Johns
sono scelti perché inespressivi e comuni che diventano speciali perché presi e manipolati dall’artista
(ready made). Ma per riproporli come le “bandiere” utilizza una tecnica desueta e virtuosa dell’encausto,
ovvero dei fogli di giornale immersi nella cera e poi messi sulla tela, con pochi interventi del pennello.
Avendo le opere dei soggetti banali è lo spettatore che si deve interrogare, il quadro diventa strumento di
autoindagine. Successivamente si arriva ai Bersagli che hanno una diversa tecnica quella dell’impronta che
vuol coinvolgere il tatto, la vista e la superficie. Twombly opera su grandi superfici bianche con dei spruzzi
di colore, scarabocchi che rimandano al graffito, mette a nudo l’atto primario del segno.
Quesgto artista Allan Kaprow riprendendo da Pollock e dall’idea che il quadro uscisse dal suo spazio per
diventare parte della realtà quotidiana e l’ambiente, crea una nuova forma di opera d’arte che non
produce un’opera materiale, è invece un momento, esperienza vissuta tra pubblico e artista,
improvvisata in un certo senso non programmatica che utilizza materiali comuni al suo scopo. Allo stesso
modo nella musica John Cage fa un’esecuzione 4.33 dove l’artista non deve suonare, ma ciò che si ascolta
sono i rumori e i suoni dell’ambiente. Questa forma d’arte avrà molto seguito negli anni 60 e 70 per il suo
valore politico.
Pop art
La pop art è suddivisa in due fasi, comincia alla fine degli anni 50 e termina nel 1962 la prima fase, fase in
cui gli artisti sperimentano utilizzando materiali della cultura di massa e lo stile industriale, che è freddo e
impersonale. Ma dopo il 1962 gli artisti hanno uno stile ancora meno timido e più radicale. I temi più diffusi
sono il cinema, il cibo, oggetti quotidiani o star del cinema. Dalle opere e dai loro stili si vede in maniera più
o meno ironica il giudizio dell’artista sul consumo di massa, e sulla condizione dell’uomo in questa società.
Andy Warhol è l’artista che prende la seconda fase dell’arte pop, nelle sue mostre molto ripercorso è il
tema della morte, delle persone famose e delle persone comuni. Le opere che propone si avvalgono di
quel senso di desiderio e repulsione per la cronaca nera.
Nouveau Realisme
Il nuovo realismo è un movimento che si affaccia in Francia negli stessi anni dell’arte pop americana, si
affaccia alla società con un manifesto dicendo di voler far apparire la realtà sociologica nella sua integrità.
Gli esempi della loro arte sono tre il decollage, l’assemblaggio e la smaterializzazione. Il decollage è una
pratica dove si riproducono i manifesti strappati dei muri delle periferie delle citta (Hains). Un’altra forma
è l’assemblaggio operata soprattutto da Arman con l’accumulo di oggetti provenienti dalla realtà urbana e
industriale e la smaterializzazione dell’opera con Klein ives che si concentra da un certo punto in poi su
un’unica tinta il blu che doveva unificare il cielo e la terra e dissolvere il piano dell’orizzonte nele 1956 creò
un blu oltremare saturo e luminoso senza alcuna alterazione, i suoi lavori girano sullo zen, sul vuoto come
il suo saut dans le vide
Ad Reinhardt è l’artista americano che segue la strada del riduzionismo. Porta l’arte al limite
dell’espressione e della figura, fino a ripetere sempre la stessa immagine tra quadrati uno dentro l’altro
ed arrivare ai quadri neri.
L’astrazione post pittorica è uno stile di un gruppo che viene ripreso da Greenberg in un mostra, nei primi
anni 60. Con esponenti come Lius che propongono un nuovo tipo di astrazione, basata su un segno meno
autografico ma comunque lirico, rispetto all’espressionismo astratto.
Gli scultori tra la fine degli anni 50 e l’inizio dei 60 sono Smith e Caro. Smith si avvicina ad una regolarità
geometrica, Caro invece crea astrazione nella scultura, assemblando parti derivanti dall’industria per creare
figure astratte.
Gli artisti dell’internazionale situazionista vogliono creare una situazione, la costruzione concreta di
ambienti momentanei della vita, e la loro trasformazione in una qualità passionale superiore. La prima fase
è quella della derive, ovvero la passeggiata che si basa sull’attrazione e repulsione della città, con caratteri
psico-geografici.
Roma e Milano dei primi anni Sessanta, si intravede un contesto che cerca di superare l’arte esistente e
trovare un nuovo linguaggio. La critica di interroga sul percorso dell’arte negli ultimi anni e sula direzione
che prenderà. Gli artisti delle nuove generazioni a Roma e a Milano cercano nuove forme d’espressione
rispetto alle proposte dell’informale. L’arte prende due direzioni, quella dell’arte razionale e
programmata e quella dell’arte della metropoli che ricerca oggetti anonimi già fatti derivanti
dall’industria e dalla città che vengono riprodotti.