Glossario Di Architettura
Glossario Di Architettura
Glossario Di Architettura
TERMINE DESCRIZIONE
A
Lastra quadrata posta in cima al capitello e sulla quale poggia l’architrave
BACO
ACANTO Pianta che ha ispirato i motivi fortemente stilizzati usati per decorare i
capitelli dell’ordine corinzio e composito.
ACROLITO Statua in cui le parti del corpo non coperte dalla veste sono realizzate in
pietra, in avorio o in marmo; le altre invece in materiale diverso e meno
pregiato.
AGGETTANTE In aggetto.
AMMORSATURA Forma particolare di tessitura del paramento utilizzata per gli angoli e gli
spigoli in tutte le opere murarie e per rifinire gli stipiti di porte e finestre.
ANFIPROSTILO Tempio che presenta una fila di colonne sulle facciate anteriore e
posteriore, ma non sui lati.
APODYTERIUM Ambiente termale adibito a spogliatoio, con panche addossate alle pareti
e sormontate da piccole nicchie dove venivano deposti gli abiti. Esso era
situato generalmente vicino l'ingresso.
ARCATA 1. insieme dell’arco e dello spazio da esso coperto;
2. motivo architettonico costituito da una serie di archi.
B
1. Sinonimo di base della colonna.
ASAMENTO 2. Parte inferiore di un edificio - in particolare della facciata - tra il suolo e
il primo ordine di finestre. E’ detto anche zoccolo.
C
Verga che presenta alle estremità due serpenti intrecciati e due ali
ADUCEO spiegate.
CAMPATA 1. Nella navata delle chiese, lo spazio definito da quattro pilastri e dalla
volta a crociera che li collega;
2. Lo spazio compreso tra due piedritti e l’arco che poggia su di essi.
CAPITELLO (di colonna) I cinque ordini architettonici hanno ognuno un loro capitello. I capitelli
tuscanico e dorico (romano) sono assai simili, poiché constano entrambi
essenzialmente dell’abaco, dell’ovolo e, più in basso, di un astragalo; in
confronto a quello tuscanico, il capitello dorico presenta un numero
maggiore di sottili modanature. Il capitello ionico si distingue per le
volute, ossia le estremità a spirale di un elemento inserite tra l’abaco e
l’ovolo. A volte, tuttavia, le volute si formano separatamente dall’ovolo. Il
capitello corinzio è adorno di una duplice fila di foglie d’acanto, mentre
volute simili a felci sporgono agli angoli dell’abaco. Il capitello composito
unisce alle foglie corinzie le volute ioniche.
CARIATIDI Figure femminili scolpite che sostengono una trabeazione. L’esempio più
celebre è quello dell’Eretteo di Atene. Il termine generico trae origine
dall’arbitraria supposizione di Vitruvio, secondo il quale le figure ivi
rappresentate erano donne della Caria.
CASSETTONI Incavi quadrati o poligonali che ornano un soffitto. All’interno delle cupole
hanno funzione prospettica.
CAVEA Insieme delle gradinate destinate agli spettatori negli anfiteatri e nei
teatri.
CELLA Parte interna del tempio dove era posto il simulacro della divinità.
CENOTAFIO Monumento sepolcrale onorario che non contiene il corpo del defunto.
CHITONE Tunica di lino o lana cucita su un fianco e sulle spalle dove talvolta era
fermata con fibule.
CIMASA Nell’ordine classico è la modanatura superiore, cioè il terzo elemento,
sporgente, della trabeazione.
CONCI D’ANGOLO Posti in genere agli angoli esterni di un edificio, specie quando sono
messi in rilievo dal bugnato.
CORONA La parte di una cornice che forma un improvviso aggetto sopra una
modanatura a cuscinetto.
CRATERE Contenitore con imboccatura larga, alto collo, spalla breve arrotondata,
pareti curvilinee, anse verticali e basso piede; usato generalmente per
mescolare l'acqua con il vino.
CREPIDOMA Basamento a più gradini del tempio classico. Sul pavimento interno del
crepidoma sorge il colonnato.
D
Piccoli parallelepipedi a distanza ravvicinata, che costituiscono uno degli
ENTELLI elementi della cornice negli ordini ionico, corinzio, composito e, più
raramente, in quello dorico.
E
Elemento dei capitelli dorico e ionico, di forma convessa, posto sotto
CHINO l’abaco. E’ detto anche ovolo.
ENTASI Rigonfiamento della colonna. Tutte le colonne classiche sono più larghe
alla base che al capitello. La rastremazione della colonna inizia il più
delle volte a un terzo dell’altezza totale e successivamente forma una
curva, il cui andamento è regolato in vari modi
ERMA Pilastro sormontato da testa virile barbuta a tutto tondo con spalle
appena accennate e organi genitali maschili.
FORO La piazza centrale della città romana. Nato con funzioni di mercato, il foro
si arricchì progressivamente di edifici monumentali civili e religiosi.
FRONTONE 1. La sommità triangolare dei lati minori del tempio greco, formata dai
due spioventi del tetto e dalla cornice di trabeazione.
2. Ogni coronamento di un edificio religioso o civile.
G
Ampio corridoio o loggia con le finestre da un lato. Fungeva da ambiente
ALLERIA di rappresentanza nelle dimore signorili.
H
Edificio composto da tre o quattro ambienti disposti intorno a un cortile in
ORREUM cui si conservavano derrate alimentari.
HYDRIA Contenitore per l'acqua con imboccatura stretta, collo cilindrico e alto,
pareti curvilinee, tre anse (due verticali e una orizzontale) e basso piede.
I
Vasca quadrangolare a fondo piatto incassata nel pavimento dell'atrio
MPLUVIUM della casa etrusco-italica e romana.
INTARSIO Tecnica di lavorazione del legno e del marmo. Consiste nel disporre
entro un intaglio listelli e motivi, in genere dello stesso materiale della
superficie ma di colore diverso.
INTERCOLUNNIO La distanza fra due colonne misurata in diametri. I tipi citati da Vitruvio,
con i rapporti successivamente stabiliti per ciascuno di essi, sono i
seguenti: picnostilio (diametri 1,5); sistilio (diametri 2); eustilio (diametri
2,25); diastilio (diametri 3); areostilio (diametri 4). Altri tipi di intercolunnio
si trovano nell’ordine dorico, dove la distanza tra le colonne è
necessariamente messa in rapporto con il ritmo dei triglifi e delle metope
del fregio. L’eustilio è il tipo più comune di intercolunnio.
K
Contenitore usato per bere con alto collo svasato, pareti curvilinee, due
ANTHAROS anse a nastro che partono dalla zona inferiore del corpo e sormontano
l'orlo, il piede e generalmente sottile.
L
Bacino per le abluzioni di acqua fredda situato nel calidarium.
ABRUM
L
Rilievo della muratura applicato all’esterno in corrispondenza di un
ESENA pilastro. Può reggere una trabeazione ed essere decorato a rilievo o a
intaglio.
LISTELLO Sottile striscia orizzontale che, in una cornice o in una base, separa
modanature ricurve più grandi.
M
Lo spazio quadrato fra due triglifi nel fregio dell’ordine dorico. Spesso
ETOPA liscio, ma a volte decorato con bucrani, trofei o altri motivi ornamentali.
MOTIVI ORNAMENTALI Certi tipi fissi di motivi ornamentali scolpiti si adattano a determinati
elementi architettonici. Così l’echino è ornato con ovoli e dardi, la cyma
reversa con foglie d’edera, l’astragalo con perline e rocchetti. Per la cyma
recta in cui le decorazioni sono meno frequenti, sono indicate foglie
d’alloro o caprifoglio. In altri elementi dell’ordine vi è ampio margine nella
scelta dei motivi ornamentali.
N
Negli impianti termali, piscina posta in un cortile scoperto.
ATATIO
NICCHIA Incavo di un muro che serve a ospitare una statua o altro oggetto
ornamentale.
NINFEO Grotta o costruzione artificiale ornata da fontane, statue e giochi d'acqua.
O
Finestra rotonda ad ovale.
CULO
OLLA Contenitore con stretta imboccatura, corpo arrotondato, talvolta con due
anse e fondo piano, spesso veniva usato come urna cineraria.
OPERA QUADRATA ISODOMA Tecnica muraria costituita da blocchi di uguali dimensioni e disposti
regolarmente.
OPERA QUASI RETICOLATA Tecnica muraria con nucleo cementizio e realizzata con paramento in
piccoli tufelli irregolari di forma piramidale (cubilia) con la base in
facciata, disposti in linee oblique non continue.
OPERA RETICOLATA Tecnica muraria con nucleo cementizio e paramento in piccoli tufelli
regolari di forma piramidale (cubilia) con la base in facciata, disposti in
linee oblique non continue.
OPERA VITTATA Tecnica muraria con nucleo cementizio e realizzata con paramento in
tufelli rettangolari disposti su filari orizzontali.
OPERA VITTATA MISTA Tecnica muraria con nucleo cementizio e realizzata con paramento in
tufelli rettangolari e laterizi disposti su fasce alternate orizzontali.
OPUS SIGNINUM Impasto di polvere di tegole, calce, sabbia e acqua; talvolta presenta
inserti di tessere o scaglie lapidee. In precedenza veniva usato come
rivestimento impermeabilizzante per pavimenti e pareti.
OPUS SPICATUM Tipo di rivestimento pavimentale in cui i mattoncini vengono posti di taglio
creando un motivo decorativo a spina di pesce.
ORDINE COMPOSITO Quest’ordine, che unisce elementi dell’ordine ionico con quelli del
corinzio, non è descritto da Vitruvio e probabilmente si sviluppò più tardi.
Fu identificato per la prima volta da Leon Battista Alberti (1450 circa) e
riprodotto per la prima volta da Serlio come il quinto e più elaborato dei
cinque ordini.
ORDINE CORINZIO Quest’ordine fu inventato ad Atene nel V secolo a.C., ma negli esempi
più antichi si differenzia dallo ionico soltanto per il capitello decorato a
foglie arrotolate. Lo stesso Vitruvio, nel I secolo d.C., descrisse soltanto il
capitello “perché l’ordine corinzio non si differenzia nelle cornici e negli
altri motivi ornamentali”. Tuttavia, in seguito, nell’architettura romana, la
trabeazione corinzia si concretò in forme proprie. La creazione di questo
capitello è attribuita da Vitruvio allo scultore Callimaco che, a suo dire, fu
ispirato dalla vista di un canestro di giocattoli, protetto da una lastra di
pietra (l’Abaco), che era stato deposto sul sepolcro di una fanciulla
corinzia e intorno al quale era cresciuto acanto selvatico. L’ordine
corinzio, secondo l’uso fattone del XVI secolo in poi, si basa su esempi
romani, particolarmente i templi di Vespasiano e quello di Castore e
Polluce nel Foro.
ORDINE DORICO Sia il dorico greco che quello romano hanno in sostanza origine greca,
ma si svilupparono in modo diverso. Hanno in comune: 1. La presenza
dei triglifi nel fregio, con mutuli e gocce sull’intradosso del coronamento;
2. Il fatto che il capitello consta di poco più di un abaco retto da una
modanatura o da modanature. L’ordine dorico greco non ha base, né
essa è prescritta da Vitruvio, benché in pratica il dorico romano abbia
sempre una base e quello greco mai. Poiché solo nel tardo secolo XVIII
si approfondì la conoscenza dell’ordine greco e lo si apprezzò appieno, è
raro incontrarlo nell’architettura del mondo moderno prima del 1800 circa.
ORDINE GIGANTE Ordine in cui le colonne s’innalzano da terra lungo una fronte a vari piani.
ORDINE IONICO Quest’ordine, che ebbe origine nell’Asia Minore verso la metà del VI
secolo a.C., si distingue negli esempi romani per due caratteristiche
fondamentali:
1. Il capitello e le volute;
2. L’uso di dentelli nella cornice. Vitruvio ne da una descrizione
dettagliata.
P
Costruzione isolata, spesso collegata ad altre, che sorge in un giardino o
ADIGLIONE in un cortile.
PARASTA Pilastro a profilo piatto o semicolonna appena aggettante dal piano della
parete con funzione statica portante.
PAVONAZZETTO Marmo brecciato con elementi calcarei bianchi in una base violacea,
proveniente da Docimia (Asia Minore).
PEDUM Bastone ricurvo adoperato dai pastori per le greggi, ricorre spesso come
attributo di divinità.
PLINTO Struttura, di solito massiccia, che fornisce una piattaforma su cui sorge
un edificio classico.
PORTICO Luogo per muoversi al riparo. Il termine si riferisce in genere allo spazio
delimitato da colonne davanti all’ingresso di un tempio o edificio analogo.
I portici di tal genere si distinguono, secondo il numero delle colonne
sulla facciata, in tetrastilio (4), esastilio (6), ottastilio (8), decastilio (10), e
dodecastilio (12). Quando vi sono soltanto due colonne fra pilastri o ante,
le denominazione in uso è distilio in antis.
PRAECINCTIONES Corridoi che dividevano la cavea in tre settori orizzontali definiti ima,
media e summa cavea.
PRAEFURNIUM Anteforno, bocca del forno, generalmente ad arco, talvolta prolungata
verso l'esterno da muretti perpendicolari su cui poggiavano i recipienti
cilindrici contenenti l'acqua. Il termine per estensione e venuto poi ad
indicare l'intera camera di riscaldamento.
PROSTILO Tempio che presenta sulla facciata una fila di colonne a seconda del loro
numero, si definisce tetrastilo (4 colonne), esastilo (6), etc.
PSEUDOPERIPTERO Tempio che presenta su due o tre lati della cella semicolonne addossate
al muro stesso.
R
1. Edificio isolato a pianta centrale;
OTONDA 2. Scala centrale circolare tipica del rinascimento veneto.
S
Palco sopraelevato rispetto all'orchestra, dalla quale era diviso tramite
CAENA una fossa in cui si calava il sipario.
SCANALATURE Solchi verticali a sezione curvilinea nel fusto delle colonne. Non si
trovano mai nell’ordine tuscanico e sono facoltative negli altri ordini.
Talvolta la parte inferiore delle scanalature è occupata da elementi
geometrici a forma cilindrica (colonna rudentata).
SCOZIA Modanatura concava, molto spesso situata fra i tori nella base della
colonna.
SKYPHOS Contenitore profondo con ampia imboccatura, pareti di vario profilo, due
anse orizzontali sotto il bordo e piede basso.
STIPITI Piedritti verticali situati fra porte, finestre o altre aperture. Essi fanno
parte costantemente della struttura portante di un edificio e possono, o
meno, essere uniti o ricoperti con pilastri, mezze colonne, tre quarti di
colonna, e così via.
SUDATORIUM Ambiente termale adibito ai bagni di sudore (per aria calda o vapore).
T
Locale destinato a funzioni commerciali. Esternamente presentava
ABERNA insegne fisse o mobili, all'interno era dotato di banchi di vendita e scaffali.
TEPIDARIUM Ambiente termale riscaldato a temperatura media con vasche per i bagni
tiepidi.
TRABEAZIONE L’insieme delle parti sostenute dalla colonna, che sono essenzialmente
tre: architrave, fregio e cornice. Di queste parti solo l’architrave e la
cornice sono soggette a suddivisioni.
TRAVERTINO Pietra calcarea sedimentaria proveniente da cave nei pressi di Tivoli.
TRICLINIUM Sala da pranzo che generalmente presentava lungo tre pareti letti
disposti intorno alla tavola.
U
Luogo in cui si bruciavano i cadaveri.
STRINA O USTRINUM
VOLTA
Copertura di un ambiente che prende origine da l’arco. La volta a botte,
che rappresenta la sviluppo continuo di un arco romano, scarica in parti
uguali il proprio peso sui due muri che la sostengono. La volta a crociera
è l’incrocio di due volte a botte: i suoi quattro spicchi sono dette vele, le
nervature tra una vela e l’altra costoloni. Nella vela a crociera il peso
delle vele si scarica uniformemente sui costoloni e da questi sui quattro
pilastri di sostegno, ognuno dei quali è gravato da un quarto del peso
della volta.
Volta a botte Volta a botte anulare Volta sferica
Volta sferica su pennacchi Volta a vela Volta a
padiglione
Volta a padiglione Volta a crociera Volta a
ombrello
Su pianta poligonale
VOLUTA vedi capitello.
XYSTOS Pista spesso coperta di una palestra, generalmente usato per indicare
l'intera palestra
Z
vedi basamento.
OCCOLO
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