ECONOMIA

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ECONOMIA

Il sistema economico svolge una funzione di razionamento, ovvero stabilisce in che modo devo essere
utilizzate le risorse al fine di soddisfare determinati bisogni invece di altri.

Viviamo in una realtà fatta da esseri viventi con desideri potenzialmente infiniti e risorse scarse e
inadeguate. Di fronte alla scarsità di una materia, questa viene utilizzata nel modo più produttivo.
Il problema economico nasce nel momento in cui diversi scopi di utilizzo della stessa materia entrano in
concorrenza.

Gli usi possibili variano nel corso del tempo a causa di:
 Beni e servizi che si possono produrre
 Domanda su quei bene e servizi
 Modo in cui la tecnologia condiziona l’allocazione delle risorse

In un sistema economico saper decidere è molto importante, prendere le decisioni giuste riguardo
l’allocazione delle risorse per esempio. Per fare ciò necessarie determinate conoscenze. Ovviamente vi
sono diverse tipologie di conoscenze e la sfida di ogni economia è quella di ricucire a metterle insieme al
fine di renderle tutte utili e produttive.

Un altro discorso importante riguarda le unità decisionali: le decisioni possono essere prese dall’alto e dalla
periferia.
Ragionare per unità e farsi un’idea circa la domanda è quello che serve per sapere quanto produrre.
L’esperienza permette stime più accurate.
Nel caso si sovrapproduzione sarà necessario diminuire il prezzo del prodotto.

Alto e basso sfruttano e hanno conoscenze diverse:


 Conoscenze “generali” (statistiche, aggregabili): utilizzate maggiormente dalle unità “più in alto”;
 Conoscenze di tempo e di luogo (preferenze cittadini, posizione di un determinato negozio se è
strategica) utilizzate maggiormente dalle unità “più in basso”.

MERCATO
Il mercato è un abito in cui avviene uno scambio monetario tra persone che non necessariamente si
conoscono.

In uno scambio entrano a contattato diverse elementi ma il più importante è la fiducia. Io prima di
comprare qualcosa mi informo su cosa sto comprando e tanto più rilevante sarà la spesa maggiore sarò lo
sforzo informativo.
Importante ricordare che in un contesto familiare (es: mercato cittadino) la fiducia sarà maggiore perché io
conosco e persone, tra estranei fidarsi è più difficile.

Il mercato è una conversazione con determinate regole e parti in commedia (acquirente – venditore).

Vi è anche un aspetto di persuasione, da intendere come modo per convincere gli altri che quello che
stiamo offrendo è coerente con i loro bisogni e desideri.
Forma più evidente di persuasione = offerta economica

Il bravo venditore è colui che fidelizza il cliente, inducendolo a tornare, creando quel rapporto di fiducia.

Perché scambiamo?
Scambiamo per provare a soddisfare le nostre necessità, è una propensione della natura umana.
La divisione del lavoro porta a una maggiore produttività e quindi a una maggiore attività di scambio.
Un problema però è dato dalla capacità di coordinare le risorse. È necessaria una gerarchia al fine di capire
dove collocare queste riaperse e questo dipende dalla situazione in cui ci si trova, se vi è un unico e più fini
sociali.
ES: in guerra l’obiettivo principale è vincere quindi tutto viene orientato verso lo sforzo bellico.

SOSTITUZIONE
In un ambito economico è importante compiere le scelte più sensate. Per esempio se io voglio aprire un
ristorante devo chiudermi prima di tutto che servizio voglio offrire e a quale target voglio rivolgermi.
Siccome le risorse sono scarse spesso è necessario sostituirne una con un’altra.

La sostituzione può avvenire tra due cose simili (due primi piatti) oppure due cose non simili in apparenza
(due modelli di auto). Essa deve far fronte sia alle spese sia al tempo che si impiega per fare una o l’altra
cosa.

La cosa importante è dunque riflettere sul valore di una determinata cosa.

VALORE
Il valore è un elemento soggettivo che varia da persona a persona in base a quelle che sono le necessità di
ogni individuo.

[L’unità marginale è quel principio che ci dice che l’unità che ci soddisfa di meno è l’ultima. ES: se mangio
più fette di torta quella che mi avrà soddisfatto di più rimane comunque la prima.]

Il valore non deriva ne dal lavoro ne dal costo di produzione bensì dall’utilità di quella merca combinata con
la rarità mentre il prezzo reale di un bene, quello che costa all’uomo, è la fatica e l’incomodo di ottenerla.
Noi siamo abituati a scambiare denaro ma quel denaro lo abbiamo ottenuto lavorando per cui è come se
stessimo scambiando ore di lavoro.
Dal punto di vista individuale il valore viene spesso considerato come valore d’uso perciò è soggettivo.
Esiste anche un altro tipo di valore che è il valore di scambio, ovvero il prezzo.

Menger afferma che il valore non è un qualcosa di intrinseco al bene ma è un giudizio che gli uomini
economici danno all’importanza della disponibilità di un determinato bene al fine di conservare la loro vita
e il loro benessere.
Un errore comune è quello di oggettivare il valore in quanto i giudizi e le stime delle persone cambiano nel
tempo e rendere oggettivo il valore è un qualcosa che da sicurezza.

CONGETTURE, PUBBLICO E PRODUZIONE


Non tutti gli scambi avvengono per il consumo immediato, per esempio prima che un maglione possa
essere usato deve esserci qualcuno che compri la lana.

Altra cosa importante è che sono ben pochi i beni prodotti per un consumatore individuale, si produce di
solito per un ampio pubblico. Questo comporta la necessità di fare delle congetture riguardo al numero di
consumatori che potrebbero comprare un determinato bene a un certo prezzo.

Se il valore fosse un elemento oggettivo allora nel produrre una torta il suo valore sarebbe dato dagli
ingredienti che ho usato. Nel mondo della produzione funziona al contrario, prima di tutto viene fatta una
congettura sul numero di persone che comprerebbero una determinata torta a un determinato prezzo e
sarà questo a determinare le mie scelte riguardo i fattori produttivi.

La prova di correttezza delle intuizioni avviene solo quando iniziano scambi e transazioni

COSTO-OPPORTUNITÀ
Abbiamo detto che il costo di un bene equivale a quello a cui dobbiamo rinunciare per ottenerlo, questo si
chiama costo-opportunità.
Dal punto di vista del consumatore ha come fine il soddisfacimento di un bisogno personale ed è
importante perché ogni consumatore ha un budget e deve quindi fare delle sostituzioni.
Dal punto di vista del produttore questo è il costo di produzione di un bene rispetto al valore delle risorse
alternative, ovvero rappresenta tutto quello che avrebbe potuto produrre usando le stesse risorse che ha
usato per fare qualcosa invece che un’altra.

Per il produttore il costo-opportunità serve principalmente a capire quali sono le alternative che avrebbe
potuto fare con le stesse materie prime e se ci sono altre cose che i consumatori sarebbero disposti a
pagare a un prezzo superiore.
• le materie prime si muovono verso quelle produzioni che possono essere pagate dal consumatore a un
prezzo più elevato.

Sorge quindi un problema di coordinamento nel momento in cui si deve soddisfare una pluralità di obiettivi
sapendo che i bisogni cambiano. Per fare questo esistono i prezzi.

PREZZI
I prezzi sono degli indicatori sintetici, essi incorporano diversi fattori:
 Giudizio consumatori (se un vino costa x è perché ci sono consumatori disposti a spendere quella
cifra);
 Scarsità (più un bene è scarso più elevato è il suo valore economico);
 Tempo di attesa (la stessa usa può essere usata per lo stesso vino ma il suo costo sarà diverso se
messo in commercio subito o dopo anni).

Il prezzo è importante sulle decisioni di consumo ma anche per chi deve prendere decisioni funzionali alla
produzione.

C’è da tenere presente un’importante distinzione:


 PREZZO NOMINALE: quantità di moneta
 PREZZO REALE: ciò a cui stiamo rinunciando, quantità di lavoro che stiamo scambiando per un bene

Il prezzo influenza il comportamento delle persone, le quali cercano soluzioni alternative per soddisfare i
proprio bisogni.

Per un imprenditore le decisioni di produzione sono tutte legate a congetture, fatte da lui stesso, riguardo i
possibili guadagni e perdite. Il prezzo arrivo prima della produzione perché prima si valuta il prezzo di un
certo bene con una congettura poi sulla base di quel prezzo si ragione su quali possono essere i fattori di
produzione da impiegare.
In una società complessa la produzione si basa ed è orientata al valore di scambio, quindi al prezzo.
Difficilmente un produttore mira a soddisfare la totalità, egli sceglie liberamente a quale porzione di
pubblico rivolgersi e quindi quali bisogni soddisfare.

DIVERSI TIPI DI BENI


Il fine della produzione è il consumo, ma ci sono diverse tipologie di beni in quanto non tutti sono pensati
per il consumo diretto. Su questa base distinguiamo i beni in:
 Beni di primo ordine: sono i beni di consumo, quelli che coincidono con il soddisfacimento diretto di
una necessità e costituiscono il fine ultimo della produzione;
 Beni di ordine superiore: sono tutti quei beni che fungono da tappe intermedie, quei beni che
servono per la realizzazione dei beni di primo ordine.
Più lontano sarà il bene dal bene di consumo finale, più alto sarà l’ordine. I beni di ordine superiore hanno
valore in base a che contributo danno alla realizzazione del bene di ordine primo.

PREFERENZA TEMPORALE E INTERESSI


L’allontanamento della fruizione di qualcosa implica un certo grado di incertezza. Questo ci porta alle
credenze popolari: meglio un uovo oggi o una gallina domani? Dell’oggi sono certo mentre se domani no
per cui io sarò disposto ad aspettare solo se l’attesa mi porta un guadagno.

Questo ci collega al discorso dell’INTERESSE.


Quando io concedo un prestito, i soldi che presto mi verranno restituiti con gli interessi e in quel tasso sono
compresi il rischio di non riavere i miei soldi, il tempo di attesa e la rinuncia (io rinuncio ai miei soldi per
prestarli a te).
Il tasso di interesse può essere definito come “il prezzo del futuro” e corrisponde alla differenza che c’è tra
la soddisfazione immediata e quella dilazionata nel tempo.

In una società complessa il momento della produzione e quello del consumo si allontanano.
SOCIETÀ COMPLESSA: società in cui per avere i beni di ordine inferiore sono necessari tanti beni di ordine
superiore quindi c’è bisogno di tante persone che rinuncino alla soddisfazione immediata.
L’investimento è l’uso del risparmio per produrre beni futuri, ovvero l’impiego di risorse utili per iniziare
processi produttivi che richiedono tempo.

I tassi di interesse sono diversi in base agli impieghi e questo dipende dalla rischiosità.
L’azione che è rivolta al futuro è sempre rischiosa ma vi sono diverse tipologie di rischio, diversi livelli di
rischiosità e diverse analisi dei livelli di rischio.
Per capire se una mia congettura è giusta o sbagliata devo vedere quanto dura la mia attesa. Il tempo però
influisce sulla correzione degli errori e più tempo dovrò aspettare più l’azione diventerà costosa.
Rischio e tempo dunque sono due dimensioni collegate.

Vi sono però rari casi in cui l’attesa aumento il valore: esempio il vino. Un vino commerciato subito appena
prodotto ha un valore, se commerciato 3 anni dopo acquisisce un valore più alto.

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L’IMPRENDITORE
Il tasso di interesse serve ad aiutare non solo a coordinare la produzione in un certo tempo ma anche a
comparare forze e impieghi produttivi che avranno un orizzonte temporale diverso

Per coordinare una produzione sono necessari i prezzi, i tassi di interesse e delle figure che assumano una
funzione di coordinamento: figure imprenditoriali.

Un imprenditore è una persona che si occupa di coordinare il lavoro altrui, mettendo insieme i fattori della
produzione in vista della realizzazione di un servizio.
Il suo profitto si determina quando gli incassi sono maggiori delle spese in quanto prima ci sono i costi e
dopo i profitti.
Questo ci fa capire che gli imprenditori sono persone più propense al rischio.

Coloro che investono su una tecnologia per esempio lo fanno perché pensano che un domani quella sia più
comprata e quindi avrà un prezzo più elevato.

Quello che spinge un imprenditore è il guadagno, l’ambizione e l’inventiva per risolvere un problema.

Se dobbiamo pensare a un IMPRENDITORE PURE dobbiamo pensare a una persona che compra a meno per
vendere a più. La base dell’imprenditore sta proprio nel vedere che qualcosa da un’altra parte o in un altro
momento può essere pagato molto e cercare di connettere le due cose. Ha dunque un ruolo di
coordinamento non sono finalizzato alla produzione ma anche tra luogo e tempo.

Un imprenditore puro non ha bisogno di capitale in quanto trasporta delle risorse dalla forma in cui sono
più economiche a dove lo sono di meno.

ECONOMIZZAZIONE
Il bene è tale non per la sua esistenza fisica bensì perché soddisfa delle necessità. Noi viviamo in un mondo
in cui i beni non si presentano come tali ma sotto forma di risorse che devono poi essere trasformate
attraverso un processo produttivo.

 Ha buon esito quando spostando le risorse da dove erano a più abbondanti e meno apprezzate le si
porta dove sono più apprezzate è più pagate;
 Ha un esito negativo quando ci rendiamo conto che le risorse che abbiamo prese se le avessimo
lasciate nel posto in cui erano avrebbero trovato un impiego migliore

Kirzner parla di economizzazione, ovvero la gestione di risorse scarse in presenza di usi alternativi.
Chi detiene una risorsa come fa ad economizzare? Cercando qualcuno che paghi di più. La tendenza del
detentore di una risorse è trovare la remunerazione più elevata.

Lo scopo del consumatore sarà quello di trovare la risorsa al prezzo più basso in base alle sue informazioni,
ma senza perdere tempo in quanto se una risorsa non vale la perdita di tempo per la ricerca del prezzo più
vantaggioso allora si seguirà l’economizzazione.
In questo contesto, l’elemento imprenditoriale, è comprare a poco per vendere a molto, sulla base di una
conoscenza imperfetta. L’imprenditore puro esiste perché ci sono delle persone che entrano in uno
scambio che è mediato da lui, ma se questo due persone avessero una maggiore conoscenza di quelle che
sono le esigenze l’uno dell’altro, il ruolo dell’imprenditore verrebbe meno.

Un imprenditore deve dunque avere intuizione e prontezza. In un mondo segnato dalla scarsità di tempo,
un fattore cruciale è capire quando determinate cose andranno a modificarsi.

Nel capitalismo l’invenzione tecnologica e merceologica è al servizio dell’invenzione di una nuova domanda.
Ciò che viene sviluppato deve rispondere a una domanda che sia preesistente o una domanda che ancora
non si era vista.

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