CCNL-26 Maggio 2021
CCNL-26 Maggio 2021
CCNL-26 Maggio 2021
Collettivo
Nazionale
di Lavoro
Per le lavoratrici
ed i lavoratori
addetti alla piccola
e media industria
metalmeccanica,
orafa ed alla
installazione
di impianti
UNIONMECCANICA
FIM-CISL
UNIONMECCANICA
FIM-CISL
Tra
e con l’assistenza della CONFAPI - Confederazione italiana della piccola e media industria,
rappresentata dal Presidente Maurizio Casasco;
e dai Segretari Nazionali Valerio D’Alò, Massimiliano Nobis, Ferdinando Uliano, Michele
Zanocco
e da una delegazione composta da Carlo Anelli, Marco Angioni, Raffaele Apetino, Barbara
Arsieni, Ciro Bacci, Leonardo Bartolucci, Alessandro Beccastrini, Fabio Bernardini, Augusto
Bisegna, Domenico Bologna, Stefano Boschini, Paolo Cagol, Agatino Camerano, Maurizio
Cantagalli, Vittorio Cantoni, Giovanni Caruso, Roberta Castronuovo, Stefano Chemello, Giuseppe
Crisafulli, Sergio De Salve, Mirko Dolzadelli, Gerardo Evangelista, Giacomo Fabbroni, Vincenzo
Ferrara, Daniele Fippi, Luigi Galano, Marco Giglio, Gianfranco Gasbarro, Luca Gazzabin,
Antonello Gisotti, Rosario Iaccarino, Giuseppe Cesarano, Nicodemo Lanzetta, Maurizio Longo,
Alessio Lovisotto, Mauro Masci, Riccardo Mascolo, Gianfranco Nicola Micchetti, Andrea Minniti,
Luca Mori, Pietro Nicastro, Luca Nieri, Antonio Nobile, Stefano Olivari, Salvatore Pafundi, Nicola
Panarella, Ilaria Paoletti, Donato Pascazio, Giovanna Petrasso, Adolfo Pierotti, Alessio Pistritto,
Davide Provenzano, Luciano Remorini, Fausto Renna, Sandra Rizzo, Romina Rossi, Giuseppe
Rossi, Mario Sacco, Angelo Sardella, Davide Tagliaferri, Michele Tamburrano, Gianluca Tartaglia,
Monica Tonghini, Biagio Trapani, Giampiero Turus, Andreas Unterfrauner, Giorgio Uriti, Enrico
Vacca, Caterina Valsecchi, Alessandro Vella, Christian Venzano;
dai Segretari Nazionali Michele De Palma, Barbara Tibaldi, Luca Trevisan, Giovanni Venturi
e da una delegazione composta da Andrea Agazzi, Giuseppe Amendola, Daniele Baiesi, Laura
Baldi, Aldo Barbera, Fabrizio Bassotti, Tiziano Beldomenico, Angela Biondi, Enrico Botter, Massimo
Braccini, Augustin Breda, Paolo Brini, Michele Bulgarelli, Daniele Calosi, Luigi Camposano,
Mariano Carboni, Giovanni Cartosio, Claudio Cesari, Marco Colli, Daniele Collini, Eliana Como,
Marcello Corti, Gianni Cotugno, Massimo Covello, Rosi Cuomo, Pier Fausto Dacio, Ciro D’Alessio,
Roberto D’Andrea, Vittorio De Martino, Francesca D’Elia, Mirco D’Ignazio, Barbara Di Staso, Badara
Diop, Elena Dorin, Elena Duina, Sandra Fabro, Alfredo Fegatelli, Stefania Ferrari, Claudia Laura
Ferri, Barbara Ficorilli, Roberto Forresu, Claudio Franceschetti, Giovanni Fusco, Alessandro Gabbi,
Rosita Galdiero, Gianfranco Gallino, Donato Gatti, Armando Generali, Adriana Geppert, Antonio
Ghirardi, Claudio Gonzato, Fabrizio Graziola, Federico Grondona, Massimiliano Guglielmi, Erika
Innendorfer, Alberto Larghi, Elisa Laudiero, Edmondo Lazzi, Nina Leone, Pietro Locatelli, Samuele
Lodi, Pasquale Loiacono, Marco Lombardi, Luximan Madnack, Emanuele Magro, Bruno Manganaro,
Valentino Marciò, Maurizio Marcon, Simone Marinelli, Stefano Maruca, Emanuela Mascalzoni,
Marco Massari, Roberto Mastrosimone, Giorgio Mauro, Ivan Missiroli, Alberto Monti, Annarita
Morea, Abdoulaye Ndiaye, Pietro Occhiuto, Paolo Olivati, Valentina Orazzini, Maurizio Oreggia,
Alessandro Pagano, Fabio Palmieri, Simone Pampanelli, Alessandro Pellegrini, Giuseppe Picconi,
Anna Poggio, Fabrizio Potetti, Morgan Prebianca, Alessandro Rampiconi, Rosario Rappa, Gaetano
Ricotta, Mohamed Rizki, David Romagnani, Giuseppe Romano, Mirco Rota, Stefano Ruggenini,
Primo Sacchetti, Antonio Santorelli, Loris Scarpa, Mamadou Seck, Maria Lucia Semeraro, Marzia
Serafini, Nicoletta Serina, Antonio Silvestri, Simone Sitta, Michela Spera, Donatella Tassinari,
Manuela Terragnolo, Cecilia Tintori, Mattia Tivegna, Valeria Tizzoni, Angela Torchi, Alessandro
Tracchi, Cinzia Turello, Roberta Turi, Michele Valentini, Simone Vecchi, Giovanni Verla, Isabella
Zagra, Daniela Zanfini e Anna Zanoni
dai Segretari Nazionali Bruno Cantonetti, Luca Maria Colonna, Gianluca Ficco, Eros Panicali,
Roberto Toigo
Cosimo Amatomaggi, Alessandro Andreatta, Dario Antonini, Antonio Apa, Crescienzo Auriemma,
Enrico Azzaro, Boris Marco Basti, Carmelo Belle’, Vito Benevento, Luigi Bennardi, Gianni Carlo
Biasin, Francesco Bighi, Mirco Bolognesi, Stefano Bragagnolo, Daniele Brizi, Sergio Busca,
Giuseppe Caramanna, Francesco Caruso, Armando Castellano, Vincenzo Comella, Roberto
Costantini, Davide Crepaldi, Paolo Da Lan, Fabio Dell’Angelo, Lisa Destro, Monica Di Cola, Ciro
Di Dato, Luciano Di Pardo, Giuseppe Di Stefano, Alessandro D’Isabella, Riccardo Falcetta, Alberto
Fanessi, Andrea Farinazzo, Alessandro Ferrante, Roberto Ferrari, Fabrizio Fiorito, Luca Francia,
Lorenzo Fusco, Giovanni Galgano, Guglielmo Gambardella, Santo Genovese, Vincenzo Gentilucci,
Francesco Giangrande, Igor Giannoncelli, Simona Gigetti, Donato Giuliani, Gianbruno Gosmar,
Giuliano Gritti, Francesco Guida, Ariel Hassan, Luigi Ippoliti, Ilaria Landi, Antonino Laurendi,
Graziano Leonardi, Emilio Lollio, Marco Lomio, Simone Lucchetti, Giancarlo Magrino, Alberto
Mancino, Nicola Manzi, Francesco Manzo, Aloisio Marasco, William Maruccia, Davide Materazzi,
Giovanni Mazziotta, Marcellino Miroballo, Aniello Montella, Claudio Mor, Samuele Nacci, Anastasio
Nespolino, Davide Nettis, Luciano Nocera, Gabriele Noto, Luigi Oddo, Gennaro Oliva, Michele
Paliani, Pietro Pallini, Diego Panisson, Luigi Paone, Alberto Pastorello, Gianluigi Pecoraro, Dajana
Pede, Giuseppe Pelella, Giovanni Pesce, Ciro Pistone, Emanuele Poppa, Rosa Pugliese, Giovanni
Rao, Vincenzo Renda, Marco Riciputi, Pasqualino Rizzo, Antonio Roda’, Luca Rodeghiero, Chiara
Romanazzi, Paolo Rossini, Giuseppe Russo, Giacomo Saisi, Maria Teresa Sant’Angelo, Vittorio
Sarti, Jacopo Scialla, Franco Scotto, Marco Secci, Patricia Spallanzani, Davide Sperti, Antonio Talo’,
Loretta Tani, Ezio Tesan, Giacomo Tinti, Nicola Trotta, Domenico Vacchiano, Daniele Valentini,
Antonio Veneri, Gianfranco Verdini, Silvio Vicari, Alessandra Vivian, Roberto Zaami, Alberto
Zanetti, Alfio Zaurito e con la collaborazione tecnica di Filippo Maria Giorgi;
è stato stipulato il seguente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro a valere per le lavoratrici
e i lavoratori addetti alla piccola e media industria metalmeccanica, orafa e alla installazione di
impianti Unionmeccanica Confapi.
I. PREMESSA
Eventuali Accordi Interconfederali e/o Intese che dovessero intervenire tra le rispettive
Confederazioni nazionali successivamente alla fase di stesura del testo contrattuale saranno
oggetto di esame tra le Parti al fine di armonizzare, senza oneri né vantaggi rispettivi, le pattuizioni
qui definite.
Il contratto collettivo nazionale di lavoro trova la sua definizione nello spirito degli accordi
interconfederali vigenti sottoscritti da Cgil, Cisl, Uil ed è finalizzato a relazioni industriali più
partecipative e ad una regolazione dell’assetto della contrattazione collettiva, tale da consentire
ai lavoratori di accedere a benefici economici che non abbiano caratteristiche inflazionistiche
e nel contempo alle imprese una gestione programmata del costo del lavoro e lo sviluppo e la
valorizzazione delle risorse umane.
di regole sottoscritto dalle parti stesse per lo svolgimento ed il mantenimento delle relazioni
industriali a tutti i livelli.
Unionmeccanica e Fim Fiom, Uilm si impegnano inoltre a rispettare ed a far rispettare alle aziende
e ai lavoratori il presente contratto per il periodo della sua validità. A tal fine Unionmeccanica
si impegna ad adoperarsi e ad intervenire per la completa osservanza, da parte delle aziende
associate, delle condizioni pattuite, mentre Fim Fiom, Uilm si impegnano a non promuovere e ad
intervenire perché siano evitate azioni intese a modificare quanto ha formato oggetto di accordo
ai vari livelli.
La contrattazione aziendale è prevista secondo quanto disposto dagli accordi interconfederali
vigenti sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil nello spirito dell’attuale prassi e dando attuazione al particolare
riguardo per le piccole imprese, ivi previsto.
La contrattazione aziendale non potrà avere per oggetto materie definite in altre sedi negoziali. La
stessa verrà pertanto svolta per le materie stabilite dalle specifiche clausole di rinvio del contratto
collettivo nazionale di lavoro in conformità con i criteri e le procedure ivi indicati.
Sono titolari della contrattazione aziendale, per le materie e con le procedure e criteri fissati
dal contratto collettivo nazionale di lavoro, le strutture territoriali delle organizzazioni sindacali
stipulanti e le rappresentanze sindacali unitarie.
Le aziende sono assistite e rappresentate dalle CONFAPI/API alle quali sono associate o
conferiscano mandato.
La presente premessa è parte integrante del contratto collettivo nazionale di lavoro.
Dichiarazione comune
Con gli Accordi Interconfederali del 26 luglio 2016 in materia di rappresentanza sono state
definite modalità condivise per la tutela dei diritti in materia di rappresentanza, validità ed
effettività dei CCNL. A tali Accordi Interconfederali si richiamano le parti nella prospettiva di offrire
un quadro certo e definito di regole condivise e vincolanti per tutte le parti.
Le parti in attesa che la materia relativa alla misurazione della rappresentatività e alla titolarità
ed efficacia della contrattazione venga regolata a livello confederale secondo quanto previsto
dagli Accordi Interconfederali del 26 luglio 2016, si danno atto che la validità del presente CCNL è
data dalla sottoscrizione delle Organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative
e dal voto certificato, anche segreto, dei lavoratori interessati.
Le parti si danno atto che la contrattazione a livello aziendale, come in Premessa, non potrà
avere per oggetto materie già definite in altri livelli di contrattazione.
Gli accordi aziendali avranno durata secondo quanto previsto dagli accordi interconfederali
vigenti sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil e sono rinnovabili nel rispetto del principio dell’autonomia
dei cicli negoziali al fine di evitare sovrapposizioni con i tempi di rinnovo del contratto collettivo
nazionale.
In coerenza con quanto previsto in Premessa, le richieste di rinnovo dell’accordo aziendale
dovranno essere sottoscritte congiuntamente dalle strutture territoriali delle organizzazioni sindacali
e dalla rappresentanza sindacale unitaria, ovvero, per le aziende più complesse e secondo la
prassi esistente, dalle organizzazioni sindacali nazionali e dalla rappresentanza sindacale unitaria,
e devono essere inviate all’azienda in tempo utile, al fine di consentire l’apertura delle trattative
due mesi prima della scadenza dell’accordo.
Le richieste devono essere inviate contemporaneamente per conoscenza all’associazione delle
piccole e medie industrie cui l’azienda è iscritta o ha conferito mandato.
La direzione aziendale darà riscontro delle richieste entro 20 giorni dal loro ricevimento.
Nei due mesi dalla data di presentazione della piattaforma e per il mese successivo alla
scadenza dell’accordo e comunque per un periodo complessivamente pari a tre mesi dalla data
di presentazione delle richieste di rinnovo, le parti non assumeranno iniziative unilaterali né
procederanno ad azioni dirette.
L’inquadramento settoriale delle aziende ed il relativo campo di applicazione sono così definiti:
Costruzione di:
- vasellame, stoviglie, posate, coltelleria ed affini, utensili ed apparecchi da cucina;
- articoli vari, ferramenta e minuterie metalliche;
- bulloneria, viterie, chiodi, broccame, molle;
- reti e tele metalliche, tubi flessibili, fili, corde, funi e trecce metalliche, catene;
- strumenti musicali metallici compresi elettrofoni, digitali e a tecnologia mista, e relativi accessori;
- oggetti in ferro battuto;
- scatolame ed imballaggi metallici;
- fabbricazione di tubi a freddo con processo iniziale non a caldo;
- lavorazione tubi;
- installazione di impianti, manutenzione e gestione di impianti industriali e di complessi
meccanici, idraulici, termici, elettrici, di sollevamento ed ecologici, telefonici e di reti
telefoniche, elettriche ed affini e di apparecchiature di segnalamento e di segnaletica stradale.
Dichiarazione a verbale
Le Parti si danno reciprocamente atto che la riformulata “Disciplina del rapporto individuale
di lavoro” realizza, attraverso l’unificazione delle precedenti Discipline Speciali distinte in Parte
Prima, Seconda e Terza, l’obiettivo di superamento delle differenze normative e di trattamento
economico tra gli addetti all’industria metalmeccanica ed alla installazione di impianti.
In particolare, è stata estesa a tutti i lavoratori, la disciplina di cui alla precedente Parte Terza,
integrata, laddove necessario, da specifiche norme previste nella precedente Parte Prima e, nel
contempo, sono state definite alcune innovazioni valutate come opportune.
Per tutti i fini di legge compresi quelli fiscali, previdenziali ed assicurativi, la classificazione
per categoria giuridica degli addetti all’industria metalmeccanica ed alla installazione di impianti
si rinviene facendo riferimento agli alinea con cui sono suddivise le declaratorie (e relativi profili
professionali ed esemplificazioni) di inquadramento dei lavoratori di cui all’art. 1, Titolo II del
presente Contratto collettivo. In particolare:
Con la definizione delle norme riguardanti la “Disciplina del rapporto individuale di lavoro”, le
parti non hanno inteso modificare le condizioni di miglior favore derivanti da accordi o prassi in
sede aziendale che, in tal caso, assorbono quanto definito dalle suddette norme.
Le Parti in sede aziendale, laddove necessario, procederanno all’armonizzazione con le nuove
norme del CCNL verificando le condizioni complessive in essere alla luce di quanto definito
dall’accordo di rinnovo.
Ogni eventuale controversia di carattere interpretativo che dovesse sorgere in fase applicativa
delle norme riguardanti la “Disciplina del rapporto individuale di lavoro”, è demandata all’esame
delle parti stipulanti.
Quanto previsto dal sopra esteso Protocollo sulla “Disciplina del rapporto individuale di lavoro”
entra in vigore a partire dal 1° gennaio 2009. Fino al 31 dicembre 2008, e fatte salve le diverse
decorrenze previste per singoli istituti, saranno in vigore le norme di cui alle precedenti Discipline
Speciali distinte in Parte Prima, Seconda e Terza, contenute nella contrattazione collettiva nazionale
previgente; le normative sul periodo di prova, sugli aumenti periodici di anzianità e sul preavviso
sono in vigore dal 1° marzo 2008.
CAPITOLO PRIMO
SISTEMA DI INFORMAZIONE PER LA PICCOLA E MEDIA INDUSTRIA
METALMECCANICA
Premessa
Il contratto collettivo nazionale di lavoro vuole realizzare il contemperamento dell’interesse
delle piccole e medie aziende con quello dei lavoratori, in un più vasto quadro di nuove relazioni
industriali che le parti sono interessate a realizzare.
Le soluzioni normative colgono la specificità del settore che privilegia, nei rapporti sindacali,
il metodo del confronto anziché quello del conflitto.
Unionmeccanica e Fim Fiom Uilm ritengono che l’obiettivo del contratto collettivo nazionale
di lavoro debba essere punto di riferimento dei rapporti di lavoro e dell’attività dell’impresa,
mantenendo per esso una naturale e specifica competenza per le materie che vi sono disciplinate.
Rilevato che non sono in alcun modo messe in discussione l’autonomia dell’attività
imprenditoriale e le rispettive distinte responsabilità dell’imprenditore e del sindacato, le parti, al
fine di favorire un sempre maggiore e corretto sviluppo delle relazioni industriali, hanno definito
un sistema di informativa globale periodica relativamente alle materie e con le modalità specificate
nei paragrafi che seguono.
A) OSSERVATORIO NAZIONALE
Il sistema di informazioni a livello nazionale si realizza nell’ambito di un osservatorio nazionale
composto da pari rappresentanti degli imprenditori e delle organizzazioni sindacali stipulanti, le
cui modalità costitutive saranno definite dalle parti entro 6 mesi.
L’osservatorio nazionale è sede di analisi, verifica, confronto e proposta sistematici sui temi di
rilevante interesse delle parti ed in particolare:
- andamento e prospettive dei mercati;
- andamento, tendenze e prospettive di investimenti e di occupazione per settori e territori
ove esista una presenza significativa di aziende;
- tendenze dello sviluppo tecnologico;
- tipologie evolutive del mercato del lavoro con particolare riguardo all’occupazione
femminile e giovanile, all’apprendistato, al lavoro somministrato, al contratto a termine, al
part-time;
- l’andamento del costo del lavoro, con particolare riferimento alla legislazione contributiva
e assistenziale, e andamento dello stesso nei paesi della Unione Europea;
- salari di fatto disaggregati per sesso e per livelli con indicazione disaggregata delle quantità
non originate dalla contrattazione di categoria, secondo modalità che saranno individuate
dalle parti nell’ambito delle riunioni costitutive l’osservatorio;
- informazioni sui dati, ove disponibili, consuntivi sia qualitativi che quantitativi
sull’occupazione, distinti per sesso, classi di età e qualifiche;
- l’andamento degli orari di fatto, disaggregato per donne, uomini, impiegati ed operai e per
i diversi regimi di turno esistenti, con indicazioni delle ore di lavoro prestate oltre l’orario
ordinario e della misura delle ore per le quali vi è stato l’intervento della Cassa integrazione
guadagni;
- la formazione professionale, con l’indicazione disaggregata, ove possibile, per uomini,
donne, lavoratori extracomunitari;
- tematiche della sicurezza e dell’ecologia, anche con riferimento ai rapporti con le istituzioni
soprattutto per quanto attiene la qualità e la quantità dei rifiuti industriali;
- monitoraggio e analisi degli infortuni sul lavoro;
- l’osservatorio opererà affinché la legislazione internazionale e i comportamenti delle
pubbliche amministrazioni, preposte alla formazione professionale, siano coerenti con le
esigenze del settore; potrà essere elaborato su queste materie un documento programmatico
che dia indicazioni per lo sviluppo delle politiche formative del settore disaggregate per
regioni e/o sottosettori.
Nell’osservatorio Unionmeccanica darà inoltre informazioni globali riguardanti le aziende associate
su:
- stato e prospettive produttive e degli investimenti con riferimento agli effetti occupazionali
ed ai programmi che comportino nuovi insediamenti industriali ed ai criteri generali della
loro localizzazione;
- eventuale insorgere di crisi di settore;
- processi di ristrutturazione e riconversione in atto;
- utilizzazione del lavoro a domicilio disciplinato dalla legge 18 dicembre 1973, n. 877 e
andamento del decentramento produttivo.
Nell’ambito dell’osservatorio nazionale verranno istituite le seguenti commissioni:
- Commissione nazionale per le pari opportunità;
- Commissione paritetica nazionale per l’inquadramento.
L’osservatorio svolgerà altresì la funzione di garantire la realizzazione della corretta ed uniforme
applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro.
conto dei principi espressi dall’Unione Europea nella risoluzione del Consiglio del 29 maggio
1990 e nella Raccomandazione della Commissione del 27 novembre 1991 in materia;
- raccogliere e segnalare alle commissioni territoriali di cui segue le attività, significative
iniziative di azioni positive adottate nelle aziende metalmeccaniche;
- individuare iniziative informative per promuovere comportamenti coerenti con i principi di
pari opportunità nel lavoro;
- individuare iniziative dirette a favorire l’occupazione femminile nei ruoli connessi alle
nuove tecnologie.
- raccogliere e segnalare alle Commissioni territoriali significative iniziative di azioni positive,
in particolare quelle per la flessibilità d’orario di cui all’art. 9, legge 8 marzo 2000, n. 53,
di cui al Decreto interministeriale 15 maggio 2001 e di cui all’accordo interconfederale
CONFAPI, CGIL, CISL e UIL del 5 dicembre 2001, adottate nelle aziende metalmeccaniche
aderenti a Unionmeccanica, con l’indicazione dei risultati che ne sono conseguiti.
La commissione si riunisce, di norma, trimestralmente o su richiesta di una delle parti ed è
presieduta a turno da un componente dei due gruppi e delibera all’unanimità.
Essa potrà avvalersi, nello svolgimento dei propri compiti, di esperti/e nominati di comune
accordo. Annualmente fornisce all’osservatorio nazionale un rapporto sull’attività propria e su
quella delle commissioni territoriali per le pari opportunità.
Tre mesi prima della scadenza del contratto collettivo nazionale di lavoro, la commissione
concluderà i lavori presentando un rapporto conclusivo completo dei materiali raccolti ed elaborati.
In quella sede verranno presentate sia le proposte sulle quali le valutazioni della commissione
siano state unanimi, quanto le valutazioni delle singole parti.
B) OSSERVATORIO REGIONALE
Sono costituiti osservatori regionali, composti da rappresentanti di Unionmeccanica e di Fim
Fiom Uilm con le medesime competenze e funzioni dell’osservatorio nazionale, ivi compresa
quella di garantire la realizzazione della corretta ed uniforme applicazione del contratto collettivo
nazionale di lavoro.
Qualora una delle rappresentanze rilevi comportamenti difformi da quelli previsti dalla presente
normativa, essa avrà facoltà, previa comunicazione, di chiedere l’intervento dell’osservatorio
nazionale.
Su richiesta di una delle parti, ove esista una presenza significativa di aziende, l’informazione
predetta sarà suddivisa per i settori produttivi:
a) siderurgia;
b) fonderia seconda fusione e metallurgia non ferrosa;
c) mezzi di trasporto su gomma e rotaia;
d) navalmeccanica;
e) aeronautica;
f) macchine utensili e produzione macchine in genere;
g) impianti industriali ed elettromeccanici, montaggi, carpenteria;
h) meccanica generale;
i) elettronica, apparecchiature elettromeccaniche e telecomunicazioni;
j) installatori di reti elettriche e telefoniche
k) oreficeria.
C) OSSERVATORIO PROVINCIALE
Sono costituiti osservatori provinciali, composti da tre rappresentanti di Unionmeccanica e
un rappresentante di Fim, un rappresentante di Fiom e un rappresentante di Uilm. L’osservatorio
provinciale ha anche la funzione di garantire la realizzazione della corretta e uniforme applicazione
del contratto collettivo nazionale di lavoro.
Gli osservatori provinciali, in collaborazione con l’osservatorio nazionale di cui al precedente
art. 1 potranno predisporre specifiche iniziative, nonché‚ con periodicità annuale, rapporti
congiunti sulle materie per le quali si siano compiute analisi e approfondimenti, anche per
assumere funzione propositiva verso l’osservatorio nazionale, nei confronti degli enti e delle
amministrazioni locali. A tal fine può promuovere lo studio e l’esame della situazione economico-
sociale nel settore della piccola e media impresa metalmeccanica, a partire dalle seguenti materie:
- situazione dell’industria metalmeccanica e mercato del lavoro, anche in riferimento alle
categorie più deboli e ai lavoratori extracomunitari;
- possibilità di realizzare, a favore dei lavoratori portatori di handicap e dei lavoratori
tossicodipendenti, interventi, anche in collegamento con gli enti istituzionali a ciò preposti,
compreso il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di lavoro;
- formazione e riqualificazione professionale, anche con specifici programmi finalizzati ed
utilizzando anche istituti o strumenti contrattuali vigenti, compresi corsi di alfabetizzazione
per i lavoratori extracomunitari;
- tematiche delle disponibilità e del costo dell’energia;
- schede di qualità prodotto per mezzo delle quali le parti si impegnano ad affrontare
il miglioramento della qualità del prodotto all’interno di una gestione efficace della
produzione;
L’osservatorio territoriale si riunirà, di norma, due volte l’anno: la prima entro il mese di marzo
e la seconda entro il mese di novembre, o su richiesta di una delle parti.
Dichiarazione comune
Le parti, riaffermando lo specifico ruolo delle piccole e medie imprese rappresentate da
Unionmeccanica, intendono stabilire, con il presente contratto e con la costituzione dell’osservatorio,
nuove relazioni industriali per facilitare una ordinata e corretta gestione delle relazioni sindacali
all’interno delle unità produttive.
riferite alle aziende associate sulla situazione che - in rapporto ai suddetti programmi – potrà
eventualmente determinarsi a seguito della esecuzione di contratti di fornitura.
Inoltre, nel corso dello stesso incontro, verranno fornite informazioni globali sulle tendenze
dei processi di ristrutturazione dei settori produttivi, sulle modificazioni significative delle
tecnologie e degli indirizzi produttivi fino ad allora adottati nell’ambito degli stessi, sull’eventuale
decentramento o scorporo delle attività produttive.
Nel corso dello stesso incontro verranno fornite informazioni globali sulla situazione generale
dell’occupazione del settore metalmeccanico, con particolare riguardo all’assunzione dei lavoratori
di primo impiego.
Nell’ambito di tale informativa l’associazione territoriale trasmetterà inoltre ai sindacati
provinciali di categoria stipulanti, ogni sei mesi, un elenco delle aziende che si avvalgono di
prestazioni di lavoro a domicilio disciplinato dalla legge 18 dicembre 1973, n. 877.
L’incontro a livello provinciale per fornire le informazioni sulle materie di cui sopra
(ristrutturazione, modifiche di tecnologia, indirizzi produttivi, decentramento, lavoro a domicilio)
avverrà una volta l’anno, salvo diversa intesa tra le parti.
Le associazioni imprenditoriali aventi esclusivamente struttura regionale si faranno carico di
effettuare gli incontri di cui al presente articolo.
Qualora una delle rappresentanze rilevi comportamenti difformi da quelli previsti dalla presente
normativa, essa avrà facoltà, previa comunicazione, di chiedere l’intervento dell’osservatorio
nazionale.
Dichiarazione a verbale
Le parti, sulla scorta dell’esperienza maturata, valuteranno l’opportunità di individuare uno
schema di informativa standard da utilizzare in sede aziendale.
E) INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Nell’ambito dell’osservatorio provinciale, l’associazione imprenditoriale di competenza
informerà preventivamente Fim Fiom, Uilm su rilevanti processi di innovazione tecnologica anche
di strutture organizzative che stiano per essere avviati nelle singole unità produttive con più di
240 dipendenti e che comportino modifiche aventi conseguenze significative sull’organizzazione
del lavoro.
La presente funzione dell’osservatorio sarà attivata dall’associazione imprenditoriale con la
fissazione di una data di incontro e si dovrà concludere entro cinque giorni da tale data, salvo
F) FORMAZIONE PROFESSIONALE
Unionmeccanica e Fim, Fiom, Uilm confermano che la valorizzazione professionale delle
risorse umane è essenziale ai fini dell’incremento quantitativo e del miglioramento qualitativo
dell’occupazione.
La valorizzazione delle potenzialità occupazionali presenti nel mercato del lavoro è un obiettivo
condiviso dalle parti, con particolare riguardo al personale assunto con contratto di lavoro a
tempo determinato, al personale femminile, alle fasce deboli ed ai lavoratori coinvolti nei processi
di mobilità; ciò allo scopo di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e consentire una
maggiore flessibilità nell’impiego dei lavoratori.
A tal fine le parti convengono di costituire le seguenti commissioni paritetiche:
sulla formazione professionale e l’apprendistato, formate da tre rappresentanti per ciascuno dei
due gruppi rappresentati, con i seguenti compiti:
- individuare le specifiche esigenze formative del settore in rapporto all’evoluzione
tecnologica e organizzativa;
- promuovere la sperimentazione di esperienze di collaborazione tra le organizzazioni
imprenditoriali e dei lavoratori e gli organi pubblici al fine di facilitare il reimpiego dei
lavoratori in mobilità;
- promuovere la sperimentazione di specifiche iniziative formative in materia ambientale e di
sicurezza;
- promuovere e favorire adeguati interventi formativi a favore delle fasce deboli con
particolare riferimento ai soggetti aventi diritto ad assunzione obbligatoria ai sensi della
legge 12 marzo 1999 n. 68. Questi vanno finalizzati alla formulazione di proposte, agli enti
preposti, di corsi di qualificazione che consentono di agevolare il reinserimento lavorativo,
tenendo anche conto dei fabbisogni professionali delle imprese;
- promuovere, d’intesa con le commissioni pari opportunità, attività di formazione a favore
delle donne in vista della piena attuazione degli obiettivi previsti dal D. Lgs. 11 aprile 2006,
n. 198;
- facilitare una più efficace utilizzazione dei Fondi comunitari per la formazione professionale
- promuovere attività di formazione a favore delle lavoratrici in rientro dalla maternità;
- assicurare un comune impegno di interlocuzione con le istituzioni regionali competenti in
materia di formazione professionale.
Le commissioni territoriali paritetiche si riuniscono di norma trimestralmente o su richiesta
di una delle parti, deliberano all’unanimità e annualmente riferiscono sull’attività svolta alla
commissione paritetica nazionale.
Nota a verbale
I piani formativi aziendali e territoriali di formazione continua che richiedano l’intervento
dell’ente bilaterale di cui al punto 26 del patto per lo sviluppo e l’occupazione 23 dicembre 1998
dovranno essere concordati tra le parti sociali.
CAPITOLO SECONDO
COSTITUZIONE DEL RAPPORTO INDIVIDUALE DI LAVORO
Art. 1 - Assunzione
L’assunzione dei lavoratori è fatta in conformità alle norme di legge. Nella lettera di assunzione
dovranno essere indicati i seguenti elementi:
1) la tipologia del contratto di assunzione;
2) la data di inizio del rapporto di lavoro e la sua durata se si tratta di rapporto di lavoro a
tempo determinato;
3) la sede di lavoro in cui presterà la sua opera;
4) la categoria giuridica di appartenenza, per i soli fini previsti dalla legislazione vigente
(compresa quella riguardante l’assicurazione malattia e il congedo matrimoniale);
5) la categoria professionale della classificazione unica cui viene assegnato, le caratteristiche o
la descrizione sommaria del lavoro e la retribuzione;
6) l’indicazione dell’applicazione del presente Contratto collettivo di lavoro;
7) la durata dell’eventuale periodo di prova;
8) le altre eventuali condizioni concordate.
La comunicazione avverrà normalmente per iscritto.
Al lavoratore sarà consegnata una copia del presente Contratto collettivo di lavoro, la
modulistica riguardante l’iscrizione a FONDAPI, i moduli per l’autorizzazione al trattamento dei
dati personali, ed ogni altra modulistica prevista dagli obblighi di legge.
Al lavoratore sarà altresì fornita adeguata informazione sui rischi e sulle misure di prevenzione
e protezione adottate.
Ferme restando le disposizioni di legge, qualora per cause indipendenti dalla sua volontà,
l’imprenditore non fosse in grado di consegnare i documenti, dovrà rilasciare al lavoratore una
dichiarazione scritta che serva di giustificazione al lavoratore stesso per richiedere i documenti
necessari per instaurare un eventuale nuovo rapporto di lavoro.
Qualunque sia la causa della risoluzione del rapporto di lavoro l’azienda dovrà rilasciare al
lavoratore, ai sensi dell’art. 2124 del c.c. e sempreché non sia obbligatorio il libretto di lavoro, un
certificato con indicazione del tempo durante il quale il lavoratore stesso è stato occupato alle sue
dipendenze e delle mansioni da esso esercitate.
Nell’ambito dei periodi temporali massimi sopra previsti, da intendersi di calendario, le giornate
di mancata prestazione determinano la sospensione del periodo di prova.
I periodi di prova ridotti si applicano ai lavoratori che, con analoghe mansioni e profilo
professionale abbiano prestato servizio per almeno un biennio presso altre aziende, nonché ai
lavoratori che, con contratto di apprendistato professionalizzante, abbiano completato il periodo
complessivo previsto per lo stesso profilo professionale di assunzione.
Per il diritto alla riduzione predetta i lavoratori dovranno presentare all’atto dell’assunzione gli
attestati di lavoro relativi alle occupazioni precedenti.
Nel caso di assunzione entro 12 mesi dalla scadenza dell’ultimo contratto, ovvero di
trasformazione a tempo indeterminato, di lavoratori che abbiano prestato presso la stessa azienda
attività lavorativa per lo svolgimento delle medesime mansioni sia in esecuzione di uno o più
rapporti a termine che di uno o più contratti di somministrazione di manodopera, per un periodo
complessivamente superiore al periodo di prova stabilito per il rispettivo livello di inquadramento,
non può essere previsto il periodo di prova. Nel caso di periodi più brevi, la durata del periodo
di prova è ridotta nella stessa misura.
Per quanto concerne l’obbligo e la durata del periodo di prova, fa comunque testo la lettera di
assunzione, fermi restando i limiti massimi previsti dal primo comma del presente articolo.
L’obbligo del periodo di prova deve risultare dalla lettera di assunzione di cui all’articolo 1 e
non è ammessa né la protrazione né la rinnovazione, salvo quanto previsto dal comma successivo.
Nel caso in cui il periodo venga interrotto per causa di malattia od infortunio, il lavoratore
potrà essere ammesso a completarlo qualora sia in grado di riprendere il servizio entro 3 mesi
dall’inizio dell’assenza.
Nel corso del periodo di prova la risoluzione del rapporto di lavoro può aver luogo in qualsiasi
momento ad iniziativa di ciascuna delle due parti e non fa ricorrere il reciproco obbligo del
preavviso né di indennità.
Superato il periodo di prova senza che sia intervenuta la disdetta, il rapporto di lavoro diviene
definitivo e l’anzianità decorrerà dal giorno dell’assunzione.
Durante il periodo di prova sussistono fra le parti i diritti e gli obblighi previsti dal presente
contratto, salvo quanto diversamente disposto nel contratto stesso.
Qualora la risoluzione del rapporto di lavoro avvenga per dimissioni o per licenziamento
durante il periodo di prova, ovvero alla fine del periodo stesso, l’azienda è tenuta a retribuire il
solo periodo di servizio prestato integrando tale trattamento, in caso di lavoro a cottimo, con il
guadagno spettantegli per il lavoro eseguito.
CAPITOLO TERZO
TIPOLOGIE CONTRATTUALI E LUOGO DELLA PRESTAZIONE
parti concordano che sono attività stagionali le attività caratterizzate dalla necessità ricorrente di
intensificazione dell’attività lavorativa in determinati e limitati periodi dell’anno. L’individuazione
della stagionalità così definita nonché la determinazione dei periodi di intensificazione dell’attività
produttiva, che non possono in ogni caso superare complessivamente i 6 mesi nell’arco dell’anno
solare, saranno concordate dalla Direzione aziendale con la Rappresentanza sindacale unitaria
d’intesa con le strutture territoriali delle Organizzazioni sindacali.
Il lavoratore assunto a termine per lo svolgimento di attività stagionale come sopra definita, ha
diritto di precedenza rispetto a nuove assunzioni a termine da parte dello stesso datore di lavoro
per le medesime attività.
Il lavoratore che, nell’esecuzione di uno o più contratti a termine presso la stessa azienda,
abbia prestato attività lavorativa per un periodo superiore a 6 mesi, ha diritto di precedenza nelle
assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal datore di lavoro entro i 12 mesi successivi alla
scadenza del contratto a termine con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei
rapporti a termine.
Il diritto di precedenza di cui ai due commi precedenti può essere esercitato a condizione
che il lavoratore manifesti in forma scritta al datore di lavoro la propria volontà in tal senso entro
rispettivamente sei mesi e tre mesi dalla data di cessazione del rapporto di lavoro stesso e si
estingue entro un anno dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.
Nel caso di una concomitanza di più aspiranti che abbiano maturato i requisiti e manifestato
nei termini previsti la volontà di avvalersi del diritto di precedenza, sarà data priorità ai lavoratori
che abbiano cumulato il maggior periodo di lavoro a termine; in caso di parità si farà riferimento
alla maggiore età anagrafica.
Di norma, semestralmente, la Direzione fornisce alla rappresentanza sindacale unitaria e alle
strutture territoriali delle Organizzazioni sindacali tramite l’Associazione datoriale di competenza,
i dati sulle dimensioni quantitative e i motivi del ricorso ai contratti a termine anche con specifico
riferimento alle esigenze stagionali, la durata dei contratti medesimi nonché la qualifica dei
lavoratori interessati.
Nota a verbale
costituiscono una modifica ai sensi del 2° comma dell’art. 19, D. Lgs. 81/2015, dei limiti di durata
stabiliti dalla medesima legge in caso di successione di più contratti a termine.
Clausola di salvaguardia
Le parti si danno reciprocamente atto che, laddove dovessero intervenire modifiche al quadro
legislativo di riferimento del presente articolo, previa verifica delle compatibilità e coerenze con il
dettato contrattuale, procederanno ad una armonizzazione.
Norme generali
Le Parti stipulanti convengono sul principio che il lavoro a tempo parziale può costituire uno
strumento funzionale alla flessibilità ed alla articolazione della prestazione di lavoro, in quanto
applicato in rapporto alle esigenze dell’impresa ed all’interesse del lavoratore.
Le Parti si danno atto che il contratto di lavoro a tempo parziale è disciplinato dalla normativa
legale vigente e dalla presente disciplina contrattuale.
Il lavoratore a tempo parziale beneficia dei medesimi diritti di un lavoratore a tempo pieno
comparabile e di un trattamento riproporzionato in ragione della ridotta entità della prestazione
lavorativa.
II rapporto di lavoro ad orario ridotto potrà essere di tipo orizzontale, verticale o misto. Il
rapporto di lavoro a tempo parziale è di tipo orizzontale quando la riduzione di orario rispetto
al tempo pieno è prevista in relazione all’orario normale giornaliero di lavoro; di tipo verticale
quando l’attività lavorativa sia svolta a tempo pieno ma limitatamente a periodi predeterminati nel
corso della settimana, del mese, o dell’anno; di tipo misto quando, attraverso una combinazione
delle precedenti modalità, sono previste giornate ad orario ridotto limitatamente a periodi
predeterminati nel corso della settimana, del mese o dell’anno.
Contratti di lavoro a tempo parziale con superamento dell’orario normale giornaliero ma
inferiore a quello contrattuale settimanale, potranno essere stipulati anche al fine di consentire
una maggiore utilizzazione degli impianti; in tale ultimo caso e nel caso in cui il part-time verticale
comprenda i giorni del fine settimana, l’attivazione sarà oggetto di esame preventivo con la
Rappresentanza sindacale unitaria.
Il contratto di lavoro a tempo parziale deve essere stipulato per iscritto. In esso devono essere
indicati la durata della prestazione lavorativa e la collocazione temporale dell’orario di lavoro con
riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all’anno così come previsto dalle norme vigenti,
nonché le altre eventuali condizioni concordate.
In caso di assunzione di personale a tempo pieno è riconosciuto il diritto di precedenza nei
confronti dei lavoratori con contratto a tempo parziale, a parità di mansioni, fatte salve le esigenze
tecnico-organizzative.
Clausole elastiche
Possono essere concordate clausole relative alla variazione della collocazione temporale della
prestazione di lavoro e, nei rapporti di lavoro a tempo parziale di tipo verticale o misto, anche
clausole relative alla variazione in aumento della durata della prestazione, nel rispetto di quanto
di seguito previsto.
In tali casi il consenso del lavoratore deve essere formalizzato attraverso uno specifico atto
scritto; il lavoratore può farsi assistere da un componente della rappresentanza sindacale unitaria
o, in alternativa, a livello territoriale, da un rappresentante delle organizzazioni sindacali stipulati
il CCNL.
La facoltà di procedere alla variazione della prestazione lavorativa ai sensi del comma precedente
deve essere esercitata dal datore di lavoro con un preavviso di almeno 7 giorni lavorativi.
Nel caso di variazione della collocazione temporale della prestazione al lavoratore sarà
corrisposta per le ore oggetto di modifica una maggiorazione della retribuzione nella misura
onnicomprensiva pari al 10% da computare sugli elementi utili al calcolo delle maggiorazioni per
lavoro straordinario, notturno e festivo.
La variazione in aumento della durata della prestazione lavorativa è consentita, previo
consenso del datore di lavoro, per una quantità annua non superiore al 25 per cento della
normale prestazione annua a tempo parziale e per le ore di lavoro prestate in aumento dovrà
essere corrisposta una maggiorazione della retribuzione nella misura onnicomprensiva pari al 15%
da computare sugli elementi utili al calcolo delle maggiorazioni per lavoro straordinario, notturno
e festivo.
Il lavoratore che abbia aderito alle clausole elastiche, previa comunicazione scritta da presentare
con un preavviso di almeno 7 giorni lavorativi corredata da adeguata documentazione, è esonerato
dal relativo adempimento nei casi di cui al paragrafo “Richiesta del lavoratore di trasformazione
del rapporto da tempo pieno a tempo parziale”, e nei seguenti casi sopravvenuti e per il periodo
di tempo in cui essi sussistano:
a) altra attività lavorativa subordinata o che comunque impegni il lavoratore in orari definiti
incompatibili con le variazioni d’orario;
b) necessità di sottoporsi in orari non compatibili con le variazioni pattuite a terapie o cicli
di cura.
c) altre fattispecie di impossibilità all’adempimento, di analoga valenza sociale rispetto
a quelle sopra riportate, come tali congiuntamente riconosciute in sede aziendale tra
Direzione e R.s.u. o organizzazione sindacale territoriale ovvero tra azienda e lavoratore
interessato.
Per i lavoratori il cui rapporto di lavoro a tempo parziale verticale prevede una prestazione
pari a 40 ore settimanali, il lavoro eccedente l’orario concordato sarà contenuto nei limiti massimi
di 2 ore giornaliere e 8 ore settimanali. Agli stessi verrà riconosciuta una maggiorazione della
retribuzione pari a quella dei lavoratori a tempo pieno.
I lavoratori a tempo parziale per le ore supplementari potranno usufruire della banca ore come
disciplinata dall’articolo 20.
Per lo svolgimento di prestazioni lavorative straordinarie si applica la disciplina contrattuale
di cui all’ art. 29.
Richiesta del lavoratore di trasformazione del rapporto da tempo pieno a tempo parziale.
Il lavoro a tempo parziale, a seguito della richiesta da parte del lavoratore, è esigibile
compatibilmente con le esigenze organizzative dell’impresa. L’instaurazione del rapporto di
lavoro a tempo parziale deve avvenire con il consenso dell’azienda e del lavoratore; tale requisito
è necessario anche per il passaggio dal rapporto a tempo parziale a quello a tempo pieno e
viceversa.
I lavoratori affetti da patologie gravi che richiedono terapie salvavita che comportano una
discontinuità nella prestazione lavorativa certificata dalla autorità sanitaria locale territorialmente
competente, hanno diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in lavoro a
tempo parziale. Il rapporto di lavoro a tempo parziale è trasformato nuovamente in rapporto di
lavoro a tempo pieno previa richiesta del lavoratore.
L’’impresa, nell’ambito della percentuale del 2% del personale in forza a tempo pieno alla data
della richiesta, ovvero del 3% per cento nelle aziende oltre 100 dipendenti valuterà positivamente,
in funzione della fungibilità del lavoratore interessato, la richiesta di trasformazione del rapporto
di lavoro da tempo pieno a tempo parziale nei seguenti casi: necessità di assistere genitori,
coniuge o convivente, figli, e altri familiari conviventi senza alcuna possibilità alternativa di
assistenza, gravemente malati o portatori di handicap o che accedano a programmi terapeutici e
di riabilitazione per tossicodipendenti; necessità di accudire i figli fino al compimento dei 13 anni
; necessità di studio connesse al conseguimento della scuola dell’obbligo, del titolo di studio di
secondo grado o del diploma universitario o di laurea.
Nel caso di valutazione negativa da parte dell’impresa in relazione alla infungibilità o allo
scostamento dalle suddette percentuali, sarà svolto un confronto con le Rappresentanze sindacali
unitarie per individuare una idonea soluzione.
Nelle ipotesi che non rientrano nei casi di cui al precedente punto 2) e fino ad un massimo
complessivo del 4%, l’accettazione della richiesta del lavoratore di avvalersi del part-time sarà
valutata dall’impresa in relazione alle esigenze tecnico organizzative. L’azienda, su richiesta delle
rappresentanze sindacali unitarie, informerà le medesime sui motivi del diniego della richiesta
avanzata dal lavoratore.
In caso di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale su richiesta
del lavoratore per le suddette motivazioni, le medesime costituiscono comprovato impedimento
individuale alle clausole elastiche.
In caso di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo
parziale lo stesso potrà anche avere durata predeterminata. Tale durata non sarà di norma inferiore
a 6 mesi e superiore a 24. La relativa comunicazione all’interessato sarà fornita al massimo entro
45 giorni dalla richiesta.
Informazioni
La direzione comunicherà annualmente alla Rappresentanza sindacale unitaria i dati a
consuntivo sull’andamento delle assunzioni a tempo parziale e sulle richieste di trasformazione
part-time da parte dei lavoratori assunti a tempo pieno.
L’applicazione delle clausole elastiche per gruppi omogenei di lavoratori sarà oggetto di
informazione preventiva alla Rappresentanza sindacale unitaria.
Lavoro in somministrazione
Si rinvia all’art. 30 e segg. del D. Lgs 81/2015.
Art. 5 - Telelavoro
Le Parti condividono la necessità di favorire e promuovere un maggior equilibrio tra l’attività
lavorativa e la vita privata. A tal fine considerano il telelavoro quale nuova forma di organizzazione
del lavoro capace di migliorare la qualità dello stesso e come modalità di svolgimento della
prestazione che consente di modernizzare l’organizzazione del lavoro e di conciliare l’attività
lavorativa con la vita privata dei lavoratori.
Per telelavoro si intende una modalità di prestazione lavorativa effettuata presso il proprio
domicilio o in luogo diverso e distante rispetto alla sede aziendale, ma comunque fisso, con il
prevalente supporto delle tecnologie dell’informazione. Resta inteso che il telelavoro sarà attuato
su base volontaria. Le parti a livello aziendale potranno definire eventuali criteri che determinino
condizioni di priorità di accesso al telelavoro.
La valutazione circa la sussistenza delle condizioni necessarie per la concessione del telelavoro
è di esclusiva competenza del datore di lavoro. Su richiesta di una delle parti sarà svolto un esame
congiunto sulle suddette condizioni. Il telelavoro può essere concesso anche a tempo determinato
e/o parziale con modalità definite tenendo in considerazione i dovuti parametri di efficienza di
strumenti telematici, che consentano le comunicazioni a distanza tra lavoratori, sede aziendale ed
eventuali referenti esterni.
Le obbligazioni connesse al rapporto di lavoro potranno svilupparsi attraverso modalità diverse
rispetto a quelle ordinarie, sia come collocazione della prestazione lavorativa nell’arco della
giornata, sia come durata giornaliera della stessa, come da accordo tra le Parti, ferma restando
una definita fascia di reperibilità nell’ambito dell’orario di lavoro concordato tra le parti.
La prestazione dell’attività lavorativa in telelavoro non incide sull’inserimento del lavoratore
nell’organizzazione aziendale, sulla connotazione giuridica del rapporto subordinato e non
comporta nessuna modifica della sede di lavoro ai fini legali né ha alcun effetto l’inquadramento,
sul livello retributivo e sulle possibilità di crescita professionale, ai sensi del presente CCNL.
Le ordinarie funzioni gerarchiche naturalmente inerenti il rapporto di lavoro subordinato
potranno essere espletate in via telematica.
Le parti convengono che le modalità di svolgimento delle prestazioni del dipendente, così
come individuate nel presente articolo contrattuale, saranno effettuate in conformità all’art. 4 della
legge n. 300/1970 e delle norme contrattuali in vigore, in quanto funzionali allo svolgimento del
rapporto. Per lo svolgimento dell’attività di telelavoro l’azienda dovrà fornire al lavoratore gli
strumenti necessari allo svolgimento della stessa, sostenendo tutte le relative spese di acquisito,
installazione e manutenzione degli stessi.
Nel caso di telelavoro domiciliare il dipendente dovrà:
a) consegnare all’azienda un certificato di conformità dell’impianto elettrico alle disposizioni
vigenti installato presso l’unita immobiliare in cui viene resa la prestazione a distanza
sottoscritto da tecnico abilitato;
b) consentire gli accessi, richiesti con congruo preavviso, di rappresentanti dell’azienda per
motivi tecnici e di sicurezza, anche al fine di poter verificare la corretta applicazione delle
norme a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro relativamente
alla postazione di lavoro ed alle attrezzature tecniche ad essa collegate;
c) consentire gli accessi di organi istituzionali esterni finalizzati a visite ispettive previste dalla
normativa vigente.
L’attività di telelavoro, anche con lo scopo di mantenere i rapporti con i colleghi di lavoro, potrà
prevedere rientri periodici nell’impresa per motivi di programmazione del lavoro, per riunioni di
lavoro con i colleghi, per colloqui con il proprio responsabile, per svolgimento di attività non
lavorabili a distanza. Tali modalità di rientro saranno definite con apposito accordo tra le Parti.
Ai dipendenti svolgenti prestazioni in telelavoro si applicano le norme vigenti in materia di
sicurezza e tutela della salute previste per i dipendenti che svolgono attività lavorativa in azienda.
Il dipendente assolverà alle proprie mansioni con diligenza, attenendosi all’osservanza delle
norme legali e contrattuali (nazionali e aziendali), ed alle istruzioni ricevute dall’impresa per
l’esecuzione del lavoro, adottando ogni prescritta e/o necessaria cautela al fine di assicurare
l’assoluta segretezza delle informazioni aziendali.
Il dipendente in regime di telelavoro conserva integralmente i diritti sindacali esistenti e potrà
partecipare all’attività sindacale che si svolge nell’impresa.
Nel caso di disposizioni di legge o di accordi interconfederali, inerenti il telelavoro, le parti
si incontreranno per verificare la compatibilità e coerenza del presente accordo con le stesse ed
eventualmente procedere con le necessarie armonizzazioni.
Sono fatti salvi gli accordi integrativi di secondo livello, già sottoscritti anteriormente alla data
di entrata in vigore del presente accordo di rinnovo.
Art. 6 -Appalti
Fermo restando quanto disciplinato dalla legge, sono esclusi dagli appalti i lavori svolti in
azienda direttamente pertinenti le attività di trasformazione propria dell’azienda stessa nonché
quelle di manutenzione ordinaria continuativa, ad eccezione di quelle che necessariamente
debbono essere svolte al di fuori dei normali turni di lavoro.
Opportune disposizioni saranno esaminate per i lavoratori già facenti parte dell’azienda
appaltatrice.
I contratti di appalto continuativi svolti in azienda - stipulati durante il periodo di vigenza
contrattuale - saranno limitati ai casi imposti da esigenze tecniche, organizzative, gestionali ed
economiche.
A richiesta delle rappresentanze sindacali unitarie detti casi potranno formare oggetto di
verifica e ciò in relazione anche ai prevedibili riflessi sulla occupazione.
Restano, comunque, salvi gli appalti aventi carattere di continuità, ma che siano relativi ad attività
diverse da quelle proprie dell’azienda appaltante e quelli propri delle attività navalmeccaniche e
di installazione e montaggio in cantiere.
Per le aziende con più di 50 dipendenti in caso di cambio di appalto, l’impresa uscente è
tenuta al rispetto della procedura prevista dalla disciplina di cui al Cap. Primo, lett. D punto 3.
Tale procedura è altresì finalizzata a valorizzare principi etici e comportamenti di responsabilità
sociale volti a favorire la stabilità occupazionale e contrattuale anche tenendo conto delle esigenze
organizzative delle imprese coinvolte.
Le aziende appaltanti devono esigere dalle aziende appaltatrici il rispetto delle norme
contrattuali del settore merceologico cui appartengono le aziende appaltatrici stesse, e quelle di
tutte le norme previdenziali ed infortunistiche.
I lavoratori di aziende appaltatrici operanti in azienda possono fruire dei servizi di mensa con
opportune intese fra azienda appaltante ed azienda appaltatrice.
Art. 7- Trasferte
TRATTAMENTO ECONOMICO DI TRASFERTA
I) Ai lavoratori comandati a prestare la propria opera fuori dalla sede, dallo stabilimento, dal
laboratorio o cantiere per il quale sono stati assunti o nel quale fossero stati effettivamente trasferiti,
compete un’indennità di trasferta che per sua natura ha lo scopo di risarcire forfettariamente le
spese dagli stessi sostenute nell’interesse del datore di lavoro relative al pernottamento e ai pasti.
Per tale motivo detta indennità non ha natura retributiva anche se corrisposta con continuità
ai lavoratori che prestano attività lavorativa in luoghi variabili o diversi da quello della sede
aziendale e/o di assunzione.
Le parti confermano che l’indennità così come disciplinata nel presente articolo continua ad
essere esclusa dal calcolo della retribuzione spettante per tutti gli istituti di legge e/o di contratto.
Premesso che gli incrementi dell’indennità di trasferta sono ripartiti in ragione del 15 per cento
per le quote relative ai pasti e per il 70 per cento per il pernottamento, la misura dell’indennità di
trasferta e delle sue quote è pari a:
Quota per
pernottamento € 17,40 € 19,36 € 19,39 € 20,28
È possibile sostituire l’indennità di trasferta, anche in modo parziale, con un rimborso delle
spese effettive di viaggio corrispondenti ai mezzi normali di trasporto e delle altre spese vive
necessarie per l’espletamento della missione con l’aggiunta delle spese di vitto e di alloggio,
quando la durata del servizio obblighi il lavoratore a incontrare tali spese.
Gli importi del suddetto rimborso spese dell’indennità di trasferta saranno riferiti ai trattamenti
aziendali in atto.
II) In applicazione di quanto sopra specificato, al lavoratore in trasferta verrà corrisposta una
indennità per ciascun pasto, meridiano o serale e per il pernottamento secondo le regole che
seguono:
a) la corresponsione del sopra citato importo per il pasto meridiano è dovuta quando il
lavoratore venga inviato in trasferta ad una distanza superiore ai 20 Km dalla sede,
stabilimento, laboratorio o cantiere per il quale è stato assunto o sia stato effettivamente
trasferito.
Inoltre, l’importo per il pasto meridiano è dovuto, indipendentemente dalla distanza
chilometrica della trasferta, quando il lavoratore, durante la pausa non retribuita, non possa
rientrare nella sede o stabilimento di origine e consumare il pasto usando i normali mezzi
di trasporto oppure i mezzi messi a disposizione dall’azienda.
Non si farà luogo alla corresponsione dell’indennità di trasferta qualora il lavoratore che
partecipi normalmente alla mensa aziendale della sede o stabilimento di origine rientri
in sede in modo da fruire della mensa oppure possa consumare il pasto presso la mensa
dello stabilimento in cui sia stato comandato a prestare il proprio lavoro senza sostenere
maggiore spesa rispetto a quella che avrebbe incontrato nella prima mensa, o possa
usufruire di normali servizi sostitutivi (quali buoni pasto, convenzioni con ristoranti) messi
a disposizione dall’azienda.
In caso di maggiore spesa si provvederà al rimborso della differenza fino a concorrenza
IV) L’indennità di trasferta giornaliera è dovuta ininterrottamente per tutti i giorni interi
fra l’inizio ed il termine della trasferta, compresi anche i giorni festivi ed il sesto giorno della
settimana, in caso di distribuzione dell’orario settimanale contrattuale su 5 giorni, nonché per i
giorni di eventuale sospensione del lavoro per cause indipendenti dalla volontà del lavoratore e
sarà computata dall’ora di partenza.
MALATTIA ED INFORTUNIO
V) In caso di infortunio o malattia, il trattamento di trasferta è dovuto per un periodo massimo
di giorni 10, al termine dei quali il lavoratore potrà richiedere di tornare in sede, con diritto
al rimborso delle spese di viaggio con i mezzi di trasporto occorrenti e delle spese di vitto e
pernottamento come previsto al successivo punto VI). Resta salva la facoltà per l’azienda di
disporre il rientro del lavoratore in qualsiasi momento.
Qualora il lavoratore sia ricoverato in ospedale o istituto di cura il trattamento di trasferta è
dovuto sino al giorno del ricovero. Durante il periodo di degenza il trattamento che gli verrà
riconosciuto sarà pari alla sola quota di pernottamento di cui al precedente punto I, fino ad un
massimo di 15 giorni.
Particolari situazioni di lavoratori dichiarati non trasportabili dietro certificazione medica o
non ricoverabili per carenze di strutture ospedaliere saranno esaminate caso per caso, ai fini
dell’eventuale estensione del trattamento di trasferta.
Resta salva la facoltà per l’azienda di provvedere a proprie spese, al rientro del lavoratore
dichiarato trasportabile dal medico, fino alla di lui abitazione. Ove il rientro sia stato richiesto
dal lavoratore, al medesimo è dovuto il rimborso delle spese di viaggio con i mezzi di trasporto
occorrenti e delle spese di vitto e pernottamento, come previsto al successivo punto VI).
VII) Il lavoratore in trasferta non dovrà effettuare prestazioni in ore straordinarie, notturne
e festive se non sia stato esplicitamente autorizzato dall’azienda o da coloro cui l’azienda abbia
conferito detto potere.
Il lavoratore in trasferta dovrà attenersi alle norme contrattuali per quanto riguarda la disciplina
sul lavoro e alle istruzioni impartite dall’azienda per quanto riguarda l’esecuzione del lavoro cui sia
adibito; inoltre, secondo le disposizioni impartite dall’azienda, dovrà provvedere alla registrazione
del materiale avuto in consegna e delle ore di lavoro compiute, ad inviare rapporti periodici che
fossero richiesti dall’azienda sull’andamento del lavoro e ad attuare tutto quanto necessario per la
sua buona esecuzione.
PERMESSI
VIII) Al lavoratore in trasferta che ne faccia richiesta potranno essere concessi, compatibilmente
con le esigenze del lavoro, dei permessi durante i quali cesserà ogni forma di retribuzione e di
trattamento economico di trasferta.
Quando la permanenza in trasferta del lavoratore abbia durata superiore a quattro mesi
continuativi l’azienda concederà, a richiesta scritta del lavoratore, oltre il tempo di viaggio, con
rimborso delle spese per i mezzi di trasporto autorizzati occorrenti per raggiungere lo stabilimento
o cantiere d’origine e per il ritorno e con l’aggiunta di una o due quote per il pasto a seconda che
abbia consumato uno o due pasti durante il viaggio, una licenza di 3 giorni dei quali uno retribuito.
È fatto obbligo al lavoratore, pena la decadenza del diritto di cui sopra, di effettuare la
suddetta richiesta entro e non oltre 30 giorni dalla maturazione del diritto medesimo. L’azienda,
compatibilmente con le esigenze del lavoro, concederà la licenza medesima entro un periodo non
superiore a 30 giorni dalla data della richiesta avanzata.
Il lavoratore avrà facoltà di recuperare - secondo la necessità produttiva della azienda - un
giorno di permesso non retribuito nei 60 giorni alla data di godimento della licenza sopraddetta.
In caso di richiesta di permessi per eventi o cause particolari di cui all’articolo 59 l’azienda
rimborserà le spese per i mezzi di trasporto occorrenti e con esclusione di ogni altro rimborso
spese.
IX) L’eventuale tassa di soggiorno o le spese postali e varie sostenute dal lavoratore per conto
dell’azienda saranno da questa rimborsate.
XI) La disciplina del presente articolo non si applica nei confronti dei lavoratori:
a) che vengano esplicitamente ed esclusivamente assunti per prestare la loro opera
nell’effettuazione di un determinato lotto dei seguenti lavori, che per la loro esecuzione
richiedono il successivo e continuo spostamento del lavoratore: palificazione o stesura dei
fili o cavi per linee elettriche, telefoniche, telegrafiche, teleferiche, ferroviarie e simili.
Per questi lavoratori, peraltro, i minimi di paga base contrattuale, al netto dell’ex indennità
di contingenza, saranno maggiorati del 30 per cento.
Inoltre, nei confronti di tali lavoratori valgono le seguenti disposizioni: in caso di infortunio
o malattia sarà loro corrisposto il 30 per cento del minimo di paga base contrattuale, al
netto dell’ex indennità di contingenza, con i limiti di tempo e con le modalità previste, per
il rimborso spese dei lavoratori in trasferta, al punto V); nei casi e nei modi previsti al sopra
citato punto sarà, inoltre, corrisposto il rimborso delle spese di trasporto per il rientro in
sede.
Agli stessi dovranno essere rimborsate le eventuali spese di trasporto con i mezzi autorizzati.
I lavoratori che siano comandati a lavorare alternativamente nei lavori di cui sopra e presso
gli stabilimenti, laboratori o cantieri dell’azienda si considerano in trasferta agli effetti del
presente articolo.
Le parti confermano che l’erogazione del 30 per cento del minimo di paga base contrattuale,
al netto dell’ex indennità di contingenza, è alternativa al riconoscimento dell’indennità di
trasferta.
b) che per l’attività esplicata devono normalmente spostarsi da località a località nell’ambito
dello stesso centro urbano per la installazione e manutenzione di impianti: di riscaldamento,
di condizionamento, idraulici, sanitari, igienici, elettrodomestici, telefonici, di illuminazione,
elettrici, di trasmissione dati, di misurazione, segnalazione e controllo ascensori e
montacarichi, serramenti, manutenzione radio.
Ai lavoratori di cui al sopra citato punto b), qualora ricorrano le condizioni previste dalla lettera
a) del punto II), verrà corrisposta la quota per il pasto meridiano dell’indennità di trasferta di cui
al presente articolo a meno che non possano usufruire della mensa aziendale oppure di normali
servizi sostitutivi (quali buoni pasto, convenzioni con ristoranti) messi a disposizione dall’azienda.
XII) Al lavoratore che durante la trasferta usufruisca delle ferie collettive continuative verranno
rimborsate le spese di viaggio qualora egli rientri nella sede normale di lavoro oppure, ma sempre
con limite di spese di cui sopra, qualora rientri nella propria abitazione. In tal caso verrà inoltre
riconosciuto il trattamento relativo al tempo di viaggio di cui al punto III).
XIV) Le aziende comunicheranno al lavoratore, con un preavviso minimo di sette giorni, salvo
casi imprevedibili ed eccezionali, la destinazione e la presumibile durata della trasferta, ove la
stessa sia prevista superiore a 4 mesi. Resta salva la facoltà dell’azienda di destinare a diverso
cantiere il lavoratore interessato ogni qualvolta ricorrano esigenze tecniche od organizzative.
XV) Le parti convengono che con il presente articolo hanno inteso fissare un trattamento
minimo e non già di ammettere riduzioni delle condizioni nel complesso più favorevoli godute
da singoli o derivanti da accordi aziendali, provinciali ecc. le quali in ogni caso assorbono fino a
concorrenza i miglioramenti discendenti dal presente articolo rispetto alle situazioni in atto.
Dichiarazione a verbale
Le parti si danno atto che il lavoratore non si esimerà, salvo motivati e comprovati impedimenti,
dal prestare la propria opera in trasferta nel rispetto delle norme del presente contratto con
particolare riferimento a quelle relative ai rapporti sindacali.
Nota a verbale
Le parti si attiveranno nei confronti degli Organi istituzionali e degli Enti competenti per rappresentare
e discutere i problemi inerenti le aziende di installazione, manutenzione e costruzione di impianti
termici e di ventilazione, idrici, sanitari, elettrici, telefonici, di sistemi di sicurezza ed affini, con
particolare riguardo ai temi specifici del settore impiantistico.
Art. 8 - Trasferimenti
I lavoratori di età superiore ai 52 anni se uomini e 48 se donne, potranno essere trasferiti in
altra sede solo in casi eccezionali da esaminare, a richiesta del lavoratore, in sede sindacale.
In caso di altri trasferimenti individuali dovrà tenersi conto delle obiettive e comprovate ragioni
che il lavoratore dovesse addurre contro il trasferimento, direttamente ovvero tramite i dirigenti
delle rappresentanze sindacali unitarie.
In ogni caso il trasferimento deve essere preceduto da un preavviso non inferiore a 20 giorni.
I trasferimenti collettivi formeranno oggetto di preventiva comunicazione alle organizzazioni
sindacali dei lavoratori e, a richiesta delle stesse, di esame congiunto.
La presente disciplina non si applica ai trasferimenti che vengono disposti nell’ambito di un
raggio di 25 Km dalla sede, dallo stabilimento, dal laboratorio o cantiere per il quale sono stati
assunti o nel quale fossero stati effettivamente trasferiti.
Quanto sopra non si cumula con le eventuali regolamentazioni in materia derivanti da accordi
aziendali.
montaggio semplice quando le mansioni siano caratterizzate da attività brevi, semplici e ripetitive
e comunque non ricomprendibili nella declaratoria della 3ª cat., la durata massima sarà pari a 24
mesi.
Formazione
Cap. A - Formazione
La formazione professionalizzante si caratterizza per essere un percorso, integrato nell’attività
lavorativa, personalizzato sulla base delle conoscenze di partenza dell’apprendista e delle
competenze tecnico-professionali e specialistiche da conseguire (standard professionali di
riferimento).
Le parti concordano che gli standard professionali di riferimento sono quelli risultanti dagli
schemi esemplificativi dei profili formativi definiti in via esemplificativa dal vigente CCNL - Allegato
2 (Profili formativi) o da altri specifici profili eventualmente presenti in azienda.
Le parti in via esemplificativa individuano le seguenti tematiche collegate alla realtà
aziendale/professionale: conoscenza e dei servizi di settore e del contesto aziendale; conoscenza
dell’organizzazione del lavoro in impresa e ruolo dell’apprendista nell’impresa; conoscenza ed
applicazione delle basi tecniche e scientifiche della professionalità; conoscenza e utilizzo delle
tecniche e dei metodi di lavoro; conoscenza ed utilizzo degli strumenti e delle tecnologie di lavoro;
conoscenza ed utilizzo delle misure di sicurezza individuale e di tutela ambientale; conoscenza
delle innovazioni di prodotto, di processo e di contesto.
formativa utilizzando il modello standard definito nel C.C.N.L. – allegato 1 (Attestazione dell’attività
formativa).
Cap. C - Tutor
Per l’attivazione del contratto di apprendistato è necessaria la presenza di un tutor/referente
aziendale nominativamente indicato nel PFI, in possesso di adeguata professionalità ed esperienza.
Il tutor/referente aziendale, gestisce l’accoglienza nel contesto lavorativo e favorisce
l’inserimento e l’integrazione dell’apprendista in azienda, contribuisce alla definizione del PFI,
verifica la progressione dell’apprendimento e attesta, anche ai sensi dell’art. 47, comma 1, del D.
Lgs. n. 81/2015, il percorso formativo compilando la scheda di rilevazione dell’attività formativa,
allegata al presente contratto. Tale scheda sarà firmata anche dall’apprendista per presa visione.
Il tutor può essere lo stesso imprenditore.
DICHIARAZIONE A VERBALE
Le parti si impegnano a verificare la coerenza della presente disciplina con le normative vigenti
e con le loro eventuali evoluzioni, tenuto conto anche del monitoraggio effettuato dagli organismi
paritetici di cui al presente CCNL.
Assunzione
Per l’assunzione in prova dell’apprendista è richiesto l’atto scritto.
Nella lettera di assunzione oltre alle indicazioni di cui all’art. 1 saranno precisate la qualifica
professionale oggetto del contratto di apprendistato, la categoria di ingresso, la progressione di
cui al successivo paragrafo “Inquadramento e retribuzione” e la categoria di destinazione.
Alla lettera di assunzione verrà allegato il piano formativo individuale.
Periodo di prova
Per l’assunzione in prova dell’apprendista è richiesto l’atto scritto.
La durata del periodo di prova è pari alla durata ordinaria prevista dal contratto collettivo
nazionale vigente per il livello di inquadramento iniziale.
Durante tale periodo ciascuna delle Parti contraenti potrà recedere dal contratto senza l’obbligo
di preavviso o della relativa indennità sostitutiva e saranno retribuite le ore o giornate di lavoro
effettivamente prestate.
Nel caso in cui il periodo di prova venga interrotto per causa di malattia o di infortunio l’apprendista
sarà ammesso a completare il periodo di prova stesso qualora sia in grado di riprendere il servizio
entro un numero di giorni pari alla metà della durata della prova.
Inquadramento e retribuzione
Il livello di inquadramento di ingresso del lavoratore sarà inferiore di due livelli rispetto a
quello di destinazione.
La retribuzione sarà corrispondente a quella minima contrattuale prevista per il livello iniziale
di inquadramento nel primo periodo.
Nel secondo periodo, l’inquadramento sarà inferiore di un livello rispetto a quello di
destinazione e la retribuzione sarà corrispondente a quella minima contrattuale prevista per tale
livello.
Nel terzo periodo, fermo restando l’inquadramento come disciplinato al precedente comma, la
retribuzione sarà corrispondente a quella prevista per il livello di destinazione.
La durata dei singoli periodi è quella prevista dalla tabella di seguito riportata fatte salve
diverse intese fra le Parti contraenti.
La retribuzione oraria viene determinata sulla base del divisore 173.
Qualora la durata del contratto di apprendistato sia inferiore a quella riportata nella tabella, la
durata dei singoli periodi sarà adeguata in misura proporzionale.
Gratifica natalizia
L’azienda corrisponderà all’apprendista, in occasione della ricorrenza natalizia, una tredicesima
mensilità ragguagliata a 173 ore della retribuzione globale di fatto.
Nel caso di inizio o di cessazione del rapporto di lavoro durante il corso dell’anno, l’apprendista
ha diritto a tanti dodicesimi dell’ammontare della gratifica natalizia quanti sono i mesi di servizio
prestato presso l’azienda.
La frazione di mese superiore ai 15 giorni viene considerata a questi effetti come mese intero.
In caso di assenze superiori a trenta giorni per cause diverse da quelle indicate, le parti del
contratto individuale di lavoro definiranno la possibilità di prolungamento.
Decorrenza
La presente disciplina decorre dal 1° marzo 2018 e si applica ai contratti stipulati successivamente
a tale data.
Norme generali
Possono essere assunti con il contratto di apprendistato di primo livello, i giovani che hanno
compiuto 15 anni di età e fino al compimento dei 25 anni.
In considerazione del doppio status di studente e lavoratore dell’apprendista, la disciplina
prevista nel presente articolo, è da riferirsi esclusivamente all’attività, compresa quella formativa,
svolta in azienda.
Per quanto non è contemplato dal presente articolo, valgono per gli apprendisti le norme del
vigente Contratto collettivo nazionale di lavoro per quanto compatibili.
Durata
La durata del contratto, fermo restando le normative regionali, è determinata in considerazione
della qualifica o del diploma da conseguire e non può in ogni caso essere inferiore a sei mesi e
superiore a:
a) tre anni per il conseguimento della qualifica di istruzione e formazione professionale;
b) quattro anni per il conseguimento del diploma di istruzione e formazione professionale;
c) quattro anni per il conseguimento del diploma di istruzione secondaria superiore;
d) due anni per la frequenza del corso annuale integrativo per l’ammissione all’esame di stato
di cui all’art. 15, comma 6, del D. Lgs. n. 226/2005;
e) un anno per il conseguimento del diploma di istruzione e formazione professionale per
coloro che sono in possesso della qualifica di istruzione e formazione professionale
nell’ambito dell’indirizzo professionale corrispondente;
f) un anno per il conseguimento del certificato di specializzazione tecnica superiore.
In relazione alle qualificazioni contenute nel Repertorio di cui all’art. 41, comma 3 del D.
Lgs. n. 81/2015, i datori di lavoro hanno la facoltà di prorogare fino ad un anno il contratto di
apprendistato dei giovani qualificati e diplomati, che hanno concluso positivamente i percorsi per
il conseguimento della qualifica, del diploma professionale, per il consolidamento e l’acquisizione
di ulteriori competenze tecnico-professionali e specialistiche, utili anche ai fini dell’acquisizione
del certificato di specializzazione tecnica superiore o del diploma di maturità professionale all’esito
del corso annuale integrativo di cui all’art. 15, comma 6, del D. Lgs. n. 226 del 2005.
Il contratto di apprendistato può essere prorogato fino ad un anno anche nel caso in cui,
al termine dei suddetti percorsi, l’apprendista non abbia conseguito la qualifica, il diploma, il
certificato di specializzazione tecnica superiore o il diploma di maturità professionale all’esito del
corso annuale integrativo.
Periodo di prova
Per l’assunzione in prova dell’apprendista è richiesto l’atto scritto. La durata del periodo di
prova è pari 160 ore di presenza in azienda.
Durante tale periodo ciascuna delle parti contraenti potrà recedere dal contratto senza l’obbligo
di preavviso o della relativa indennità sostitutiva e saranno retribuite le ore o giornate di presenza
in azienda.
Inquadramento e retribuzione
Ai soli fini della determinazione della retribuzione di riferimento, all’apprendista assunto con
il contratto di cui all’art. 43 del D. Lgs. n. 81 del 2015, sarà attribuita convenzionalmente la 3ª
categoria del sistema di inquadramento del CCNL.
Per le ore di formazione a carico del datore di lavoro è riconosciuta all’apprendista una
retribuzione pari al 10 per cento del minimo tabellare di cui al comma precedente, ai sensi di
quanto disposto dall’art. 43, comma 7, del D. Lgs. n. 81/2015.
La retribuzione per le ore di lavoro svolte dall’apprendista, oltre il c.d. “orario ordinamentale”,
sarà determinata dall’applicazione delle percentuali di seguito riportate sul minimo tabellare della
3ª categoria:
Retribuzione
Anno
Apprendistato per il conseguimento di: delle ore di
scolastico
lavoro in azienda
Gli apprendisti di cui al presente articolo potranno fruire, alle medesime condizioni in essere
per tutti i dipendenti, dei servizi eventualmente offerti dall’azienda quali, a titolo esemplificativo,
mensa e trasporti.
Ferie
All’apprendista sono riconosciute 4 settimane di ferie (30 giorni lavorativi fino a 16 anni
compiuti) e 40 ore a titolo di PAR.
La retribuzione dei giorni di ferie sarà determinata nella stessa misura della retribuzione delle
ore di lavoro.
Le ferie saranno fruite di norma in coincidenza con il periodo di sospensione dell’attività
scolastica secondo il calendario dell’istituto.
Recesso
Il termine per l’esercizio del recesso sarà quello fissato nel contratto individuale, coerentemente
con quanto definito nella convenzione sottoscritta con la scuola e relativamente alla notifica
dell’esito dell’esame finale.
Ferma restando la possibilità di prolungare il contratto di apprendistato fino ad un anno,
secondo quanto previsto al paragrafo “Durata”, le parti del contratto individuale potranno recedere
dal contratto dando un preavviso, ai sensi di quanto disposto dall’art. 2118 c.c., di 15 giorni
decorrente dal termine del contratto medesimo.
Nel periodo di preavviso continua a trovare applicazione la disciplina del contratto di
apprendistato.
In caso di mancato esercizio della facoltà di recesso il rapporto prosegue come ordinario
rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Al lavoratore che venga mantenuto in servizio, con contratto di lavoro a tempo indeterminato,
il periodo di apprendistato verrà computato ai fini dell’anzianità di servizio, nella misura del 50%
per tutti gli istituti contrattuali.
Dichiarazione a verbale
Le parti si impegnano a promuovere, in coordinamento con le rispettive Confederazioni,
un’interlocuzione con i Ministeri competenti, al fine di includere nel computo della frequenza
minima per la validità dell’anno scolastico, eventuali periodi di assenza dovuti ad infortunio sul
lavoro.
Decorrenza
La presente disciplina decorre dal 1° marzo 2018 e si applica ai contratti stipulati successivamente
a tale data.
Norme generali
Possono essere assunti con contratto di apprendistato per il conseguimento di titoli di studio
universitari e di alta formazione, compresi i dottorati di ricerca, i diplomi relativi ai percorsi degli
istituti tecnici superiori di cui all’art. 7 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25
gennaio 2008, per attività di ricerca, i soggetti di età compresa tra i 18 e i 29 anni in possesso di
diploma di istruzione secondaria superiore o di un diploma professionale conseguito nei percorsi
di istruzione e formazione professionale integrato da un certificato di specializzazione tecnica
superiore o del diploma di maturità professionale all’esito del corso annuale integrativo.
In considerazione del doppio status di studente e lavoratore dell’apprendista, la disciplina
prevista nel presente articolo è da riferirsi esclusivamente all’attività, compresa quella formativa,
svolta in azienda, mentre la frequenza della formazione esterna si svolge sotto la responsabilità
dell’istituzione scolastica e formativa.
Per quanto non contemplato dal presente articolo, valgono per gli apprendisti le norme del
vigente Contratto collettivo nazionale di lavoro per quanto compatibili.
Durata
La durata del periodo di apprendistato di alta formazione e ricerca è disciplinata dall’art. 45,
comma 4 e 5, del D. Lgs. n. 81 del 2015.
Periodo di prova
Per l’assunzione in prova dell’apprendista è richiesto l’atto scritto.
La durata del periodo di prova è pari alla durata ordinaria prevista dal contratto collettivo
nazionale vigente per il livello di inquadramento iniziale.
Durante tale periodo ciascuna delle parti contraenti potrà recedere dal contratto senza l’obbligo
di preavviso o della relativa indennità sostitutiva e saranno retribuite le ore o giornate di presenza
in azienda.
Inquadramento e retribuzione
Fermo restando quanto previsto dall’art. 45, comma 3, del D. Lgs. n. 81 del 2015, l’apprendista
assunto con il contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca sarà inquadrato, anche ai fini
retributivi ed in coerenza con il percorso formativo, come segue:
A) per i percorsi di durata superiore all’anno:
- per la prima metà del periodo di apprendistato: due livelli sotto quello di destinazione
finale;
- per la seconda metà del periodo di apprendistato: un livello sotto quello di destinazione
finale.
B) per i percorsi di durata non superiore all’anno:
- per il periodo di apprendistato un livello sotto quello di destinazione finale.
Gli apprendisti di cui al presente articolo potranno fruire, alle medesime condizioni in essere
per tutti i dipendenti, dei servizi eventualmente offerti dall’azienda quali, a titolo esemplificativo,
mensa e trasporti.
Recesso
Il termine per l’esercizio del recesso sarà fissato nel contratto individuale, coerentemente
con quanto definito nella convenzione sottoscritta con l’istituzione formativa o ente di ricerca e
relativamente alla notifica del conseguimento del titolo di studio.
Le parti del contratto individuale potranno recedere dal contratto dando un preavviso, ai
sensi di quanto disposto dall’articolo 2118 del codice civile, di 15 giorni decorrente dal termine
del contratto medesimo. Nel periodo di preavviso continua a trovare applicazione la disciplina
del contratto di apprendistato. In caso di mancato esercizio della facoltà di recesso il rapporto
prosegue come ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Al lavoratore che venga mantenuto in servizio, il periodo di apprendistato verrà computato
nell’anzianità di servizio, oltre che ai fini degli istituti previsti dalla legge, ai fini di tutti gli istituti
introdotti e disciplinati dal contratto collettivo nazionale di lavoro.
Ai fini della maturazione degli aumenti periodici di anzianità il periodo di apprendistato sarà
computato nella misura del 65%.
Decorrenza
La presente disciplina decorre dal 1° marzo 2018 e si applica ai contratti stipulati successivamente
a tale data.
CAPITOLO QUARTO
CLASSIFICAZIONE DEI LAVORATORI
Unionmeccanica e Fim, Fiom, Uilm, preso atto di quanto previsto dall’art. 11 lett. D), hanno
definito la costituzione di una Commissione Nazionale sull’Inquadramento Professionale con lo
scopo di verificare l’attuale inquadramento professionale e la necessità di apportare opportune
modifiche e/o integrazioni in relazione ai mutamenti intervenuti nei processi produttivi, nei
modelli organizzativi, nelle mansioni e figure professionali e nella mobilità professionale.
La modalità di funzionamento e la composizione verrà definita entro il 31 dicembre 2021.
La parti si danno atto che l’introduzione di un nuovo sistema di inquadramento avrà effetti sul
prossimo rinnovo del presente CCNL e non dovrà comportare né perdite né vantaggi per le
aziende e per i lavoratori.
1ª categoria
Appartengono a questa categoria:
- i lavoratori che svolgono attività produttive semplici per abilitarsi alle quali non occorrono
conoscenze professionali, ma è sufficiente un periodo minimo di pratica;
- i lavoratori che svolgono attività manuali semplici non direttamente collegate al processo
produttivo per le quali non occorrono conoscenze professionali;
- inservienti e simili.
Nota a verbale
Le parti si danno atto che la modifica della disciplina della 1ª categoria non comporta modifiche
alla disciplina dell’apprendistato e con specifico riferimento all’inquadramento iniziale nella 1ª
categoria per coloro che verranno inquadrati alla fine del percorso di apprendistato nella 3ª categoria.
2ª categoria
Appartengono a questa categoria:
- i lavoratori che svolgono attività per abilitarsi alle quali occorrono un breve periodo di pratica
e conoscenze professionali di tipo elementare;
- i lavoratori che, con specifica collaborazione, svolgono attività amministrative che non
richiedono in modo particolare preparazione, esperienza e pratica di ufficio.
Lavoratori che conducono, alimentano, sorvegliano una o più macchine operatrici automatiche
o semiautomatiche attrezzate:
guidamacchine attrezzate.
Lavoratori che effettuano controlli semplici con strumenti preregolati e/o predisposti:
collaudatore.
Lavoratori che eseguono lavori a mano ripetitivi o semiripetitivi per la formatura di anime e
forme semplici:
formatore a mano;
animista a mano.
Lavoratori che manovrano gru effettuando operazioni semplici per il sollevamento, il trasporto,
il deposito di materiali, macchinario, ecc.; ovvero lavoratori che eseguono imbragaggi semplici di
materiale ecc., guidandone il sollevamento, il trasporto, il deposito:
gruista;
imbragatore.
Lavoratori del settore oreficeria che, coadiuvando lavoratori di categoria superiore, eseguono
in fase di apprendimento lavori semplici di laminazione o di trafilatura.
Lavoratori del settore oreficeria che, coadiuvando lavoratori di categoria superiore, eseguono
in fase di apprendimento lavori semplici di fusione.
Lavoratori del settore oreficeria che eseguono operazioni di montaggio di pezzi semplici
ovvero lavoratori che coadiuvano lavoratori di categoria superiore nelle operazioni di montaggio.
Lavoratori del settore oreficeria che eseguono operazioni di sbozzatura o di smerigliatura sul
tornio.
Lavoratori del settore oreficeria che eseguono singole fasi di lavorazione della cera persa
(iniezione cere, estrazione cere, formazione grappoli, preparazione gessi).
Lavoratori del settore oreficeria che eseguono attività semplici a carattere ripetitivo ai telai di
bruschiatura, sgrassatura o asciugatura od ossidatura.
- Bruschiatore (settore orafo) - Sgrassatore (settore orafo) – Asciugatore (settore orafo) - Telaista
(settore orafo) – Ossidatore (settore orafo).
3ª categoria
Appartengono a questa categoria:
- i lavoratori qualificati che svolgono attività richiedenti una specifica preparazione risultante
da diploma di qualifica di istituti professionali o acquisita attraverso una corrispondente
esperienza di lavoro;
- i lavoratori che, con specifica collaborazione, svolgono attività esecutiva di natura tecnica
o amministrativa che richiedono in modo particolare preparazione e pratica di ufficio o
corrispondente esperienza di lavoro.
Lavoratori che effettuano, anche su linee di montaggio, sulla base di prescrizioni, schede,
disegni, lavori di normale difficoltà di esecuzione con l’ausilio di strumenti elettrici predisposti e/o
strumenti meccanici non preregolati e/o preregolati per il collaudo di apparecchiature a serie o
loro parti per la individuazione di anomalie e per l’opportuna segnalazione:
collaudatore.
Lavoratori che, sulla base di prescrizioni, specifiche, disegni, metodi definiti di analisi o di
misurazione, eseguono, con l’ausilio di apparecchiature predisposte o con interventi semplici per
la loro predisposizione e/o strumenti elettrici predisposti e/o strumenti meccanici non preregolati
e/o preregolati, prove di normale difficoltà per il controllo delle caratteristiche fisiche, chimiche,
tecnologiche di materiali, apparecchiature o loro parti anche prodotte a serie, registrando i dati e
segnalando le eventuali discordanze:
addetto prove di laboratorio;
addetto sala prove.
Lavoratori che, sulla base di dettagliate indicazioni, anche coadiuvando lavoratori di categoria
superiore, guidando le operazioni di trasferimento e posizionamento della secchia, effettuano
operazioni di normale difficoltà per il colaggio e per la regolazione opportuna del flusso del liquido:
colatore.
Lavoratori che, sulla base di dettagliate indicazioni o cicli di lavorazione e/o disegni eseguono
lavori di normale difficoltà o per la costruzione, su banco o su macchine operatrici normalmente
non attrezzate, o per montaggio di attrezzature o macchinario o loro parti:
montatore macchinario;
costruttore su banco;
costruttore su macchine utensili.
Lavoratori che, sulla base di dettagliate indicazioni e/o disegni eseguono con l’individuazione
di semplici guasti di facile rilevazione lavori di normale difficoltà di esecuzione per l’aggiustaggio,
la riparazione e la manutenzione di macchine o impianti, oppure per l’installazione di impianti
elettrici di luce e forza motrice o fluidodinamici:
manutentore meccanico;
manutentore elettrico;
installatore impianti.
Lavoratori che sulla base di dettagliate indicazioni o cicli di lavorazione o disegni, eseguono
saldature ad arco e/o ossiacetileniche di normale difficoltà:
saldatore.
prodotti o loro parti, costruendo e stabilendo l’opportuna collocazione di tiranti, sostegni, ancoraggi
di legno, necessari, secondo le specifiche esigenze, provvedendo alla collocazione delle casse o
gabbie, con opportuni sostegni e tiranti sui mezzi di trasporto o in container:
imballatore.
Lavoratori che, sulla base di istruzioni dettagliate, conducono carrelli elevatori o trasloelevatori
per il trasporto, smistamento, sistemazione di materiale, ecc., ovvero conducono autogru
effettuando il sollevamento, il trasporto, la sistemazione di materiale o macchinario; ovvero
conducono trattori o carrelli trainati o rimorchi per il trasporto di materiali:
conduttore mezzi di trasporto.
Lavoratori che manovrano gru effettuando operazioni che richiedono precisione per il
sollevamento, il trasporto, il posizionamento su macchine, il montaggio di pezzi ingombranti di
difficoltoso maneggio; ovvero lavoratori che eseguono lavori di normale difficoltà per la scelta
dei punti di attacco e delle attrezzature e per l’imbragaggio di materiale ecc. guidandone il
sollevamento, il trasporto e la sistemazione:
gruista;
imbragatore.
Lavoratori che, sulla base di dettagliate indicazioni e/o disegni eseguono lavori di normale
difficoltà, anche coadiuvando lavoratori di categoria superiore:
- per operazioni di palificazione, posa e recupero cavi e cavetti, eseguendo inoltre i necessari
interventi per collegamenti e per opere accessorie su reti elettriche e/o telefoniche;
- ovvero per operazioni di giunzioni - comprese quelle accessorie - cooperando su cavi
eventualmente anche funzionanti:
guardafili;
giuntista.
Lavoratori che, sulla base di dettagliate indicazioni e/o semplici disegni, eseguono, anche
coadiuvando lavoratori di categoria superiore, lavori di normale difficoltà di esecuzione:
- per installazione di impianti elettrici, di sicurezza e di telefonia interna, civili ed industriali
in bassa e media tensione, richiedenti cablaggi ripetitivi anche con interventi relativi al loro
aggiustaggio, riparazione;
- ovvero eseguendo i necessari interventi per collegamenti e per lavori accessori, per la posa
in opera di reti di tubazioni civili e/o industriali e/o la relativa manutenzione di tubazioni
per la distribuzione dei fluidi e/o di corpi scaldanti o refrigeranti:
installatore impianti elettrici, di sicurezza e di telefonia interna;
tubista impianti termosanitari e di condizionamento;
ramista;
primarista.
nell’ambito dei settori amministrativi attività di servizio con compiti esecutivi quali ad esempio:
dattilografia-stenodattilografia;
compiti vari di ufficio;
perforazione e verifica di schede meccanografiche;
centralinista telefonico.
Lavoratori che, sulla base di procedure prestabilite e seguendo istruzioni dettagliate, svolgono
attività esecutive di natura amministrativa per la classificazione, il confronto, la trascrizione e la
totalizzazione di dati su moduli e/o prospetti:
contabile;
contabile clienti.
Lavoratori che, su documenti già esistenti e seguendo istruzioni dettagliate, ricopiano disegni:
addetto lucidi;
addetto trascrizione disegni.
Infermieri, autisti non meccanici, addetti al servizio di estinzione di incendi, custodi, fattorini,
uscieri, lavoratori con compiti di vigilanza o di sorveglianza del patrimonio aziendale,
portieri.
- Lapidatore.
- Affinatore.
Lavoratori che, sulla base di prescrizioni, metodi di analisi o capitolati, eseguono operazioni
di saggio di metalli preziosi.
Lavoratori del settore oreficeria che, sulla base di dettagliate indicazioni o cicli di lavorazione
e/o disegni, eseguono lavori di montaggio di normale difficoltà.
Lavoratori del settore oreficeria che eseguono più fasi di lavoro per la cera persa oppure
lavoratori che eseguono operazioni di estrazione di cere particolarmente complesse.
Lavoratori del settore oreficeria che, secondo procedure o metodi prestabiliti, eseguono tutte le
operazioni di impiombatura delle lame ai manici da coltello, assicurando la perfetta qualità della
centratura e della rettifica del punto di giunzione.
Lavoratori del settore oreficeria che conducono macchine per stampaggio eseguendo
sostituzioni di attrezzi e le relative registrazioni, effettuando, dove previsto, il controllo delle
operazioni eseguite.
Lavoratori del settore oreficeria che, secondo procedure o metodi prestabiliti, eseguono tutte
le operazioni galvaniche e accessorie, conducendo i relativi impianti e controllando i tempi di
esecuzione.
Lavoratori del settore oreficeria che, sulla base di dettagliate indicazioni e/o disegni, eseguono
lavori di normale difficoltà su banco o su macchine operatrici normalmente non attrezzate per
incisione di stampi in acciaio.
Lavoratori che, sulla base di dettagliate indicazioni o cicli di lavorazione e/o disegni, eseguono
lavori di normale difficoltà di martellatura o cesellatura su metalli preziosi.
Lavoratori del settore oreficeria che compiono a mano operazioni semplici di incassatura.
4ª categoria
Appartengono a questa categoria:
- i lavoratori qualificati che svolgono attività per l’esecuzione delle quali si richiedono:
cognizioni tecnico-pratiche inerenti la tecnologia del lavoro ed alla interpretazione del
disegno, conseguiti in istituti professionali o mediante istruzione equivalente, ovvero
particolari capacità conseguite mediante il necessario tirocinio. Tali lavoratori devono
compiere con perizia i lavori loro affidati inerenti la propria specialità e richiedenti le
caratteristiche professionali sopra indicate;
- i lavoratori qualificati che, con specifica collaborazione, svolgono attività di semplice
coordinamento e controllo di carattere tecnico o amministrativo o attività esecutive di
particolare rilievo rispetto a quelle previste per la categoria precedente.
Lavoratori che, sulla base di indicazioni disegni o schemi equivalenti, procedono alla
individuazione dei guasti aventi carattere di variabilità e casualità ed eseguono interventi per la
loro riparazione di elevata precisione e/o di natura complessa su apparecchiature anche a serie o
loro parti, assicurando il grado di qualità richiesto e/o le caratteristiche funzionali prescritte:
riparatore.
Lavoratori che, sulla base di indicazioni o disegni, effettuano lavori di natura complessa
per il collaudo delle caratteristiche dimensionali di attrezzature, macchinario, parti, anche di
provenienza esterna, con la scelta e la predisposizione degli strumenti di misura, segnalando
eventuali anomalie:
collaudatore.
Lavoratori che, sulla base di prescrizioni, metodi di analisi o di misurazione, capitolati, disegni
o schemi equivalenti, eseguono prove di natura complessa per il controllo delle caratteristiche
fisiche, chimiche, tecnologiche, funzionali, di materiali, apparecchiature o loro parti anche
prodotte a serie con l’ausilio di strumenti e/o di apparecchiature (senza l’effettuazione di una loro
impegnativa predisposizione), rilevano e registrano i risultati ottenuti, confrontandoli con quanto
previsto dalla documentazione fornita e segnalando le eventuali discordanze:
addetto prove di laboratorio;
addetto sala prove.
e regolazioni dei parametri di lavorazioni, ricavando i dati necessari dalla lettura di strumenti o
diagrammi:
fonditore.
Lavoratori addetti agli impianti di laminazione che, sulla base di indicazioni o cicli di
lavorazione o documenti di massima equivalenti, e avendo pratica dei processi utilizzati nella
pratica operativa, effettuano, al fine di ottenere dimensioni e forma richieste dal prodotto, anche
coadiuvando lavoratori di categoria superiore, interventi di natura complessa per manovre di
laminazione e regolazioni delle calibrature, anche riferendosi all’indicatore della luce fra i cilindri:
laminatore.
Lavoratori che eseguono, sulla base di indicazioni, disegni o schemi equivalenti, lavori di
elevata precisione e di natura complessa o per la costruzione, su banco o su macchine operatrici
non attrezzate, o per il montaggio di attrezzature o macchinario o loro parti:
montatore macchinario;
costruttore su banco;
costruttore su macchine utensili.
Lavoratori che, sulla base di indicazioni e disegni o schemi equivalenti, procedendo alle
necessarie individuazioni dei guasti, eseguono lavori di elevata precisione e di natura complessa
per l’aggiustaggio, la riparazione, la manutenzione e la messa a punto di macchine e di impianti
elettrici e fluidodinamici:
manutentore meccanico;
manutentore elettrico;
installatore impianti.
Lavoratori che, sulla base di indicazioni o disegni, eseguono lavori di natura complessa per la
costruzione di modelli in legno anche scomponibili o loro parti con la rilevazione dal disegno,
anche mediante calcoli, di quote correlate non indicate, e con la costruzione dei calibri di controllo
necessari:
modellista in legno.
Lavoratori che, sulla base di indicazioni o disegni o cicli di lavorazione o documenti di massima
equivalenti ed avendo pratica dei mezzi e dei sistemi utilizzati nella pratica operativa, eseguono,
provvedendo all’opportuna collocazione dei montanti, dei raffreddatori, delle tirate d’aria e, se
necessario previa sagomatura, delle armature, lavori di natura complessa per la formatura a mano
Lavoratori che, sulla base di indicazioni o disegni o schizzi di massima, eseguono qualsiasi
lavoro di natura complessa per l’imballaggio di attrezzature, macchinari, impianti, o loro parti,
di particolare forma e dimensione costruendo e stabilendo l’opportuna collocazione di tiranti,
sostegni, protezioni, ancoraggi in legno, necessari secondo le specifiche esigenze per garantire la
sicurezza del trasporto, provvedendo, ove necessario, alla costruzione delle casse e delle gabbie:
imballatore.
Lavoratori che manovrano gru anche con più ganci indipendenti effettuando anche operazioni
congiunte con altre gru che richiedono grande precisione ed elevata complessità per il
sollevamento, il trasporto, il ribaltamento, il posizionamento, il montaggio di parti ingombranti e
di difficoltoso piazzamento in relazione agli accoppiamenti da realizzare di macchinari o impianti
o di strutture metalliche complesse; ovvero lavoratori che eseguono lavori di elevata difficoltà per
la scelta dei punti di attacco e delle attrezzature e per l’imbragaggio di materiale, in ausilio ad
operazioni di montaggio e sistemazione di impianti, strutture metalliche, macchinari, di notevole
dimensione, guidando le operazioni di sollevamento, di trasporto e di piazzamento, provvedendo,
ove necessario, alla predisposizione di nuove attrezzature:
gruista;
imbragatore.
Lavoratori che, sulla base di indicazioni disegni o schemi equivalenti, compiono con
autonomia esecutiva e anche con l’aiuto di altri lavoratori, lavori di natura complessa relativi alle
diverse fasi di installazione di reti elettriche e/o reti telefoniche. Provvedono inoltre all’idoneo
posizionamento degli appoggi, alle prove di pressione con registrazione dei valori riscontrati,
segnalando il consumo del materiale utilizzato. Ovvero operano su cavi anche funzionanti sia per
giunzioni sia per riparazioni, effettuando le operazioni di taglio e ribaltamento di reti telefoniche,
eseguendo misure di pressione con registrazione dei valori riscontrati:
guardafili;
giuntista.
Lavoratori che, in base a precise istruzioni ed alle norme in uso, svolgono nell’ambito del loro
campo di attività, compiti di segreteria redigendo, secondo schemi usuali o avvalendosi di appunti
stenografici, corrispondenza e documenti; esaminano per l’archiviazione e per il loro smistamento
documenti e, ove richiesto, compilano su precise istruzioni e su schemi prefissati prospetti e/o
tabelle:
segretario.
Lavoratori che eseguono, sulla base di indicazioni e/o con lettura di disegni o schemi
equivalenti, con autonomia esecutiva, da soli o con l’aiuto di altri lavoratori, lavori di natura
complessa relativi alle diverse fasi:
- di installazione di impianti elettrici, di sicurezza e di telefonia interna, civili ed industriali,
in bassa e media tensione con controllo e relativa individuazione delle anomalie, messa a
punto e messa in servizio, eseguendo ogni tipo di conseguente riparazione e le opportune
verifiche;
- ovvero di posa in opera e/o manutenzione di reti civili e/o industriali per la distribuzione di
fluidi per centrali termiche e/o frigorifere e/o idriche di natura complessa con controllo e
relativa individuazione delle anomalie, messa a punto e messa in servizio, eseguendo ogni
tipo di conseguente riparazione e le opportune verifiche:
installatore impianti elettrici, di sicurezza e di telefonia interna;
tubista impianti idrotermosanitari e di condizionamento;
ramista;
primarista.
Lavoratori che, in base a precise istruzioni o documentazioni già esistenti, disegnano particolari
semplici di una costruzione o schemi di componenti semplici di un impianto e/o apportano
semplici modifiche su disegni già esistenti, riportano quotature e dati ricavati da tabellari o
norme di lavorazione e, se del caso, corredano il disegno con la relativa distinta materiali; ovvero
eseguono in lucido schemi funzionali, disegni di una costruzione, disegni di disposizione di
apparecchiature o danno corretta veste formale, a schizzi già completi:
disegnatore particolarista;
lucidista particolarista.
Lavoratori che, su macchine non attrezzate, e con autonomia, realizzano decorazioni complesse
su oggetti di oreficeria fissando i parametri di macchina e di attrezzatura.
Lavoratori che, sulla base di prescrizioni o schemi equivalenti, eseguono operazioni di natura
complessa che richiedono la piena conoscenza dei diversi processi di affinazione dei metalli
preziosi ed elevata precisione nei risultati.
Lavoratori del settore oreficeria che effettuano reintegri sulla base di indicazioni che, partendo
da formule di leghe già definite, consentono, mediante calcoli semplici, di trasformare una lega
in un’altra.
Lavoratori che, sulla base di procedure o metodi prestabiliti, eseguono qualsiasi operazione
di saggio di metalli preziosi di elevato grado di difficoltà in relazione alla natura complessa della
titolazione e alla richiesta di elevata precisione di risultati e al ristretto campo di tolleranza.
Lavoratori del settore oreficeria che, con scelta della successione delle operazioni e dei
mezzi di esecuzione, con piena autonomia di giudizio circa le modalità e i punti di intervento,
eseguono qualsiasi operazione di pulitura di elevato grado di difficoltà in relazione alla forma
particolarmente complessa degli oggetti e alla loro dimensione, alla richiesta perfetta rettifica delle
superfici, alla salvaguardia delle caratteristiche strutturali e decorative dell’oggetto, assicurando il
grado di qualità richiesto.
Lavoratori che, secondo procedure, metodi o indicazioni prestabiliti, eseguono lavori di elevata
precisione e di natura complessa per la tornitura in lastra di oggetti in argenteria di particolare
difficoltà.
Lavoratori del settore oreficeria che, in autonomia, eseguono il taglio delle gomme onde
renderle adatte all’iniezione ed estrazione delle cere.
Lavoratori che conducono macchine per stampaggio di oggetti di argenteria e posateria e che
eseguono tutti gli interventi necessari per l’impegnativa messa in fase delle attrezzature in funzione
di ristrette tolleranze e che eseguono impegnative sostituzioni di utensili e relativa registrazione e
l’adattamento dei parametri di lavorazione, effettuando, ove previsto, il controllo delle operazioni
eseguite.
Lavoratori del settore oreficeria che, secondo procedure o metodi prestabiliti, procedono
alla composizione e al controllo dei bagni galvanici e di sgrassatura apportando le necessarie
correzioni e sostituzioni ed eseguono tutte le operazioni galvaniche e accessorie conducendo i
relativi impianti e controllando i tempi di esecuzione e la qualità del prodotto.
Lavoratori del settore oreficeria che, sulla base di dettagliate indicazioni, modelli, disegni o
schemi equivalenti, eseguono lavori di elevata precisione e di natura complessa su banco per
l’incisione di stampi in acciaio.
Lavoratori che eseguono sulla base di indicazioni, disegni o schemi equivalenti, lavori di
elevata precisione e di natura complessa per la martellatura o cesellatura su metalli preziosi di
oggetti di particolare difficoltà.
Lavoratori del settore oreficeria che compiono a mano operazioni complesse di incassatura.
5ª categoria
Appartengono a questa categoria:
- i lavoratori che, oltre a possedere tutte le caratteristiche indicate nel primo alinea della
declaratoria della 4ª categoria, compiono, con maggiore autonomia esecutiva e con
l’apporto di particolare e personale competenza operazioni su apparati o attrezzature
complessi e/o lavorazioni complesse, che presuppongono la conoscenza della tecnologia
specifica del lavoro e del funzionamento degli apparati stessi e/o delle lavorazioni
complesse;
- i lavoratori che, senza possedere il requisito di cui all’alinea seguente, guidano e
controllano con apporto di competenza tecnico-pratico un gruppo di altri lavoratori, ma
senza iniziativa per la condotta ed il risultato delle lavorazioni;
- i lavoratori che, con specifica collaborazione, svolgono attività amministrative o tecniche
caratterizzate da adeguata autonomia operativa nei limiti dei principi, norme e procedure
valevoli per il campo di attività in cui operano, e che richiedono un diploma di scuole
medie superiori o corrispondente conoscenza ed esperienza.
Lavoratori che, con scelta della successione delle operazioni, dei mezzi e delle modalità di
esecuzione, eseguono qualsiasi lavoro di preparazione e avviamento di macchine operatrici
affidate ad altro personale, richiedenti attrezzamenti impegnativi, registrazioni e messe a punto
di elevata precisione, con scelta, ove necessario, dei parametri ottimali di lavorazione e degli
utensili, scelta e predisposizione degli strumenti di misura, fornendo agli addetti alla conduzione
istruzioni dettagliate per l’esecuzione del lavoro e per le relative misurazioni; intervenendo
durante la lavorazione per la correzione di eventuali anomalie; intervenendo per il miglioramento
delle attrezzature anche coadiuvando gli enti interessati:
attrezzatore di macchine.
Lavoratori che, con la scelta della successione delle operazioni, dei mezzi e della modalità di
esecuzione e con l’interpretazione critica di disegni e/o schemi funzionali, eseguono qualsiasi
intervento di elevato grado di complessità per la individuazione e la valutazione dei guasti e
per la loro riparazione su apparecchiature, anche a serie, e/o loro parti principali assicurando il
Lavoratori che, con la scelta della successione delle operazioni, dei mezzi e delle modalità
di esecuzione e con l’interpretazione critica del disegno eseguono qualsiasi lavoro di elevato
grado di difficoltà per il collaudo delle caratteristiche dimensionali di attrezzature, macchinario,
parti, anche di provenienza esterna, e se necessario per i relativi posizionamenti e tracciature,
avvalendosi di qualsiasi strumento di misura, e per la rilevazione dal disegno anche mediante
calcoli dei dati necessari, valutando e segnalando le anomalie riscontrate:
collaudatore.
Lavoratori che, sulla base di capitolati e con l’interpretazione critica delle specifiche, dei disegni
o schemi equivalenti eseguono, con la scelta della successione delle operazioni e con l’ausilio di
strumenti e/o apparecchiature, prove di elevato grado di difficoltà per il controllo delle caratteristiche
fisiche, chimiche, tecnologiche, funzionali, di materiali, apparecchiature o loro parti anche prodotte
a serie rilevando e registrando i dati, valutando e segnalando le eventuali discordanze:
addetto prove di laboratorio;
addetto sala prove.
Lavoratori che, sulla base di indicazioni, con l’interpretazione critica del disegno o di documenti
equivalenti e in riferimento alle caratteristiche finali richieste dal processo, effettuano, conducendo
impianti, manovre di elevato grado di difficoltà provvedendo con la scelta della successione delle
fasi di lavorazione alla definizione dei parametri di lavorazione e delle modalità di esecuzione
e delle eventuali attrezzature da utilizzare anche in caso di introduzione di nuovi processi di
lavorazione:
addetto conduzione impianti.
Lavoratori che, sulla base di indicazioni, con la interpretazione critica delle specifiche di
lavorazione, e in riferimento alle caratteristiche chimico-fisiche richieste dal prodotto, effettuano,
con la conduzione di forni di fusioni, interventi di elevato grado di complessità per la regolazione
e la correzione dei parametri di lavorazione, provvedendo, nell’ambito della successione delle fasi
di lavorazione, alla scelta delle modalità di esecuzione:
fonditore.
Lavoratori addetti agli impianti di laminazione che, sulla base di indicazioni, con l’interpretazione
critica delle specifiche di calibrazione o di documenti di massima equivalenti, e in riferimento alle
caratteristiche finali richieste dal prodotto, eseguono il lavoro di preparazione e avviamento delle
gabbie di laminazione, eseguono registrazioni e messe a punto di elevata precisione, effettuano
interventi di elevato grado di difficoltà per le manovre di laminazione, per la regolazione e la
correzione dei parametri di lavorazione al fine di ottenere le caratteristiche tecnologiche richieste
dal processo:
laminatore.
Lavoratori che, con scelta della successione delle operazioni e delle modalità e dei mezzi di
esecuzione, eseguono con l’interpretazione critica del disegno qualsiasi lavoro di elevato grado
di difficoltà in relazione al ristretto campo di tolleranze, agli accoppiamenti da realizzare e dal
grado di finitura o per la costruzione, su banco o su macchine operatrici non attrezzate, o per il
montaggio di attrezzature o macchinario o loro parti, con eventuale delibera funzionale:
montatore macchinario;
costruttore su banco;
costruttore su macchine utensili.
Lavoratori che, con interpretazione critica del disegno individuano e valutano i guasti, scelgono
la successione e le modalità degli interventi ed i mezzi di esecuzione e eseguono, anche fuori sede,
qualsiasi intervento di elevato grado di difficoltà per aggiustaggio, riparazione, manutenzione di
macchine o di impianti, curandone la messa a punto, oppure per la installazione e la messa in
servizio di macchine o di impianti elettrici o fluidodinamici con eventuale delibera funzionale:
manutentore meccanico;
manutentore elettrico;
installatore impianti.
Lavoratori che, con la scelta della successione delle operazioni, dei mezzi di esecuzione, con
l’interpretazione critica del disegno, eseguono qualsiasi lavoro di saldatura di elevato grado di
difficoltà anche in riferimento a:
- esecuzione del lavoro in tutte le posizioni presenti nello specifico campo di attività del
lavoratore (ad esempio: sopra testa);
- cicli di prova prescritti da enti esterni o cicli di prova equivalenti;
- tolleranze riferite a larghezza, spessore, raggio di curvatura, penetrazione dei cordoni e loro
passo:
saldatore.
Lavoratori che, con scelta della successione delle operazioni e delle modalità e dei mezzi di
esecuzione, eseguono, con l’interpretazione critica del disegno, anche costruttivo, la costruzione
di qualsiasi modello in legno di elevato grado di difficoltà con la determinazione dei piani di
scomposizione, con la rilevazione dal disegno anche mediante calcoli dei dati e delle quote
necessarie e con la costruzione dei calibri di controllo occorrenti:
modellista in legno.
Lavoratori che, con la scelta della successione delle operazioni, dei mezzi e delle modalità di
esecuzione, con l’interpretazione critica del disegno, eseguono qualsiasi lavoro di elevato grado
di difficoltà per la formatura a mano con modelli o casse d’anima e forniscono, se necessario,
indicazioni per modifiche da apportare ai modelli o alle casse d’anima e per la predisposizione di
sagome di sostegno, tasselli, ecc.:
formatore a mano;
animista a mano.
Lavoratori che, con interpretazione critica dei disegni o schemi equivalenti d’impianto e con
scelta della successione delle operazioni e delle modalità e dei mezzi di esecuzione, eseguono
qualsiasi lavoro di elevato grado di difficoltà, fornendo inoltre ad altri lavoratori istruzioni
dettagliate, per la completa costruzione di reti elettriche e/o reti telefoniche complesse.
Effettuano tutte le necessarie misure elettriche di prova e verifica, nonché la localizzazione
strumentale e la riparazione dei guasti di qualsiasi tipo, suggerendo, di norma, soluzioni atte
ad eliminare eventuali anomalie riscontrate nell’impianto ed assicurando le caratteristiche
funzionali prescritte:
guardafili giuntista.
Lavoratori che, con interpretazione critica dei disegni o schemi equivalenti e con scelta della
successione delle operazioni e delle modalità e dei mezzi di esecuzione, eseguono:
- qualsiasi lavoro di elevato grado di difficoltà, fornendo inoltre ad altri lavoratori istruzioni
dettagliate, per la completa installazione di impianti elettrici complessi, anche in alta
tensione, di sicurezza e di telefonia interna, civili e industriali;
- qualsiasi tipo di cablaggio di elevato grado di difficoltà e tutte le necessarie misure
elettriche di prova e verifica, comprese le prove in banco sull’intero impianto, nonché
la localizzazione strumentale e la riparazione dei guasti di qualsiasi tipo, predisponendo
soluzioni atte ad eliminare eventuali anomalie riscontrate ed assicurare le caratteristiche
funzionali prescritte, garantendo l’eventuale delibera funzionale;
- ovvero la posa in opera e/o la manutenzione di reti civili e/o industriali per la distribuzione
di fluidi per grandi centrali termiche e/o frigorifere e/o idriche di natura complessa e di
elevata prestazione eseguendo tutte le necessarie prove e verifiche, la riparazione dei
guasti di qualsiasi tipo, predisponendo soluzioni atte ad eliminare eventuali anomalie
riscontrate ed assicurare le caratteristiche funzionali prescritte, garantendo l’eventuale
delibera funzionale:
installatore impianti elettrici, di sicurezza e di telefonia interna;
tubista impianti idrotermosanitari e di condizionamento;
ramista;
primarista.
Lavoratori che, in base ad indicazioni ed alle norme in uso, svolgono nell’ambito del loro
campo di attività compiti di segreteria redigendo su indicazione dei contenuti, corrispondenza,
promemoria, raccolgono, curandone l’archiviazione, dati e documenti, selezionandoli e ordinandoli
per corredare pratiche o per trasmettere informazioni e, ove richiesto, redigono su traccia prospetti
e/o tabelle statistiche e/o situazioni riepilogative; ovvero lavoratori che, nell’ambito del loro
campo di attività e su indicazioni dei contenuti, redigono in forma corretta corrispondenza in una
o più lingue estere:
segretario.
dati, sistemano, chiudono conti, anche elaborando situazioni preventive e/o consuntive; ovvero
effettuano interventi operativi sulle posizioni contabili dei clienti e/o concessionari, imputando le
relative partite sull’estratto conto, elaborano le situazioni contabili relative effettuando aggiornamenti,
verifiche e rettifiche sui pagamenti, calcolano interessi e premi realizzando situazioni consuntive
sull’andamento economico del settore e/o area di vendita di loro competenza, evidenziando le
posizioni irregolari e gestendo i conseguenti interventi operativi; se del caso elaborano situazioni
preventive e/o consuntive:
contabile;
contabile clienti.
Lavoratori che, in base a documentazioni o informazioni fornite dagli enti aziendali interessati
e a metodologie esistenti, effettuano, nell’ambito del proprio campo di attività, attenendosi a
istruzioni ricevute relative a criteri di scelta dei fornitori, a clausole e condizioni da applicare,
approvvigionamenti che richiedono conoscenze adeguate sulla utilizzazione dei materiali richiesti
e delle loro caratteristiche, se del caso avvalendosi di informazioni fornite dagli altri enti aziendali,
impostano e concludono le trattative relative:
approvvigionatore.
Lavoratori che sulla base di istruzioni o con riferimento a procedure esistenti, eseguono e
controllano da consolle i vari cicli di lavoro dell’elaboratore, assicurando la regolarità del
ciclo di elaborazione con interventi di ordine e di rettifica; ovvero lavoratori che, sulla base di
istruzioni o con riferimento a metodologie esistenti, traducono in programmi, nel linguaggio
accessibile all’elaboratore, i problemi tecnici e/o amministrativi, componendo i relativi diagrammi,
controllandone i risultati ed apportando ai programmi elaborati variazioni e migliorie:
operatore;
programmatore.
Lavoratori che, sulla base di istruzioni e metodologie in uso, anche con riferimento a documenti
quali disegni o schemi equivalenti effettuano, nell’ambito del loro campo di attività, prove per il
controllo delle caratteristiche chimiche, fisiche, tecnologiche, funzionali, dimensionali, di materiali
e di apparecchiature o loro parti, anche prodotte a serie, definendo le operazioni e le attrezzature
e gli strumenti da utilizzare, e le relative modalità di impiego e di rilevazione di dati, interpretano
ed elaborano i risultati e redigono, se necessario, la relazione tecnica e gli opportuni diagrammi, e
se del caso, forniscono ad altri lavoratori l’opportuna assistenza per la scelta e la predisposizione
degli strumenti o attrezzature:
tecnico di laboratorio;
tecnico di sala prove.
Lavoratori che, sulla base di istruzioni o con riferimento a schemi esistenti, eseguono disegni
costruttivi di particolari complessi o di sottogruppi di uno studio d’assieme o di apparecchiature
o attrezzature di equivalente complessità definendo dimensioni, quote, materiali, tolleranze
mediante l’uso di tabellari e/o norme di fabbricazione e/o metodi di calcolo e normalmente
Lavoratori che, in base a istruzioni e a specifiche metodologie in uso ed anche con riferimento
a soluzioni esistenti, definiscono, nell’ambito del loro campo di attività, anche mediante
rilevazione diretta, i tempi di lavorazione analizzando e studiandone le operazioni (anche al fine
del miglioramento delle modalità di esecuzione e del posto di lavoro) intervenendo in caso di
variazione delle lavorazioni e/o di anomalie nei tempi definiti e, ove richiesto, collaborano per la
definizione dei cicli e delle attrezzature occorrenti:
analista di tempi.
Lavoratori che, in base a istruzioni e metodologie in uso e alle informazioni ricavabili dai disegni
e anche con riferimento a soluzioni esistenti, definiscono, nell’ambito del loro campo di attività,
con singoli cicli di lavorazione, relativi a prodotti o loro particolari, la sequenza delle operazioni,
gli interventi di controllo da effettuare, le macchine da utilizzare, le attrezzature necessarie, e se
necessario, propongono modifiche ai fini di razionalizzare i cicli di lavorazione:
analista di processi e cicli.
Lavoratori che, in base a istruzioni e alle metodologie in uso nel loro settore ed anche con
riferimento alle soluzioni esistenti, definiscono nel loro campo di attività, analizzando e studiando
le metodologie e le tecniche di lavorazione, le condizioni ottimali di lavorazione e di utilizzo dei
mezzi e delle attrezzature e, se del caso propongono, anche in relazione alla introduzione di
nuove tecnologie, modifiche ai cicli ed ai mezzi di lavoro:
analista di metodi.
Lavoratori del settore oreficeria che, in autonomia, preparano leghe nelle diverse sfumature di
colore, di proprietà meccaniche e metallurgiche.
Lavoratori del settore oreficeria che, con scelta della successione delle operazioni, delle
modalità e dei mezzi di esecuzione, eseguono con l’interpretazione critica del disegno e/o dei
modelli qualsiasi lavoro di elevato grado di difficoltà in relazione all’interpretazione e realizzazione
stilistica, al ristretto campo di tolleranze, ai numerosi accoppiamenti e adattamenti da realizzare
e al grado di finitura per la costruzione, senza l’ausilio di maschere o di attrezzature equivalenti,
pezzi unici o prototipi in metallo prezioso assicurando il grado di qualità richiesto.
Lavoratori del settore oreficeria che, con scelta della successione delle operazioni, delle
modalità e dei mezzi di esecuzione, eseguono con l’interpretazione critica del disegno qualsiasi
lavoro di elevato grado di difficoltà in relazione al ristretto campo di tolleranze, agli accoppiamenti
da realizzare e al grado di finitura per la costruzione al tornio di forme o attrezzi anche in legno
per la tornitura in lastra di pezzi di argenteria ovali in sottosquadra, realizzando anche i relativi
prototipi e assicurando anche il grado di qualità richiesto.
Lavoratori del settore oreficeria che, con scelta della successione delle operazioni, delle modalità
e dei mezzi di esecuzione, procedono, in piena autonomia e con riferimento alle caratteristiche
finali richieste dal processo, alla composizione e al controllo di bagni galvanici per l’argentatura,
la doratura, la rodiatura, la passivazione, provvedendo alla definizione delle fasi di lavorazione e
dei relativi parametri, con eventuale delibera funzionale.
Lavoratori che effettuano miniature su metalli preziosi, intendendosi per miniatura non già la
semplice deposizione di smalto utilizzando sedi preparate, ma la realizzazione, con smalto, di
disegni (figure, animali, ecc.) senza sede predisposta.
Lavoratori del settore oreficeria che, unendo a notevoli capacità tecniche un’elevata sensibilità
artistica, realizzano, mediante incisione, figure complesse in piena autonomia.
Lavoratori del settore oreficeria che, con scelta della successione delle operazioni, delle
modalità e dei mezzi di esecuzione, eseguono con l’interpretazione critica del disegno e/o dei
modelli qualsiasi lavoro di elevato grado di difficoltà in relazione all’interpretazione e realizzazione
stilistica, al ristretto campo di tolleranze, agli accoppiamenti da realizzare e al grado di finitura
per la incisione di stampa in acciaio, assicurando il grado di qualità richiesto e con l’eventuale
delibera funzionale.
Lavoratori che, con scelta della successione delle operazioni, delle modalità e dei mezzi di
esecuzione, eseguono con l’interpretazione critica del disegno e/o dei modelli qualsiasi lavoro di
elevato grado di difficoltà in relazione all’interpretazione e realizzazione stilistica, alla particolare
sensibilità artistica, al ristretto margine di tolleranze, e al grado di finitura per la martellatura o la
cesellatura su metalli preziosi, assicurando il grado di qualità richiesto.
Lavoratori che incassano qualsiasi tipo di pietre preziose preparando le sedi, adattandole
alla forma delle pietre stesse, su oggetti particolarmente complessi di oreficeria o gioielleria in
cui il numero delle pietre e la loro collocazione richiedono la realizzazione di griffe multiple od
operazioni di pari difficoltà.
6ª categoria
Appartengono a questa categoria:
- i lavoratori che, con particolare autonomia concettuale e operativa, ai più elevati livelli di
professionalità, propongono e realizzano modifiche su apparati di particolare complessità,
al fine di ottenere significativi risultati in termini di efficienza produttiva, qualità,
affidabilità, coordinando attività tecnico-manuali che richiedono una visione globale e
una completa conoscenza del lavoro e del ciclo produttivo, delle tecnologie inerenti la
propria specializzazione oltre a quelle correlate, con interventi di regolazione e controllo
sul processo produttivo, finalizzati alla completa realizzazione dei programmi;
- i lavoratori che senza possedere i requisiti di cui all’alinea seguente, guidano e controllano
con apporto di adeguata competenza tecnico-pratica un gruppo di altri lavoratori,
esercitando un certo potere di iniziativa per la condotta ed i risultati delle lavorazioni;
- i lavoratori del settore oreficeria che con le caratteristiche di cui al primo alinea della
declaratoria della 5ª categoria nello svolgimento delle proprie attività sono in possesso di
elevate capacità e particolare perizia di tipo tecnico-pratico e, operando unicamente sulla
scorta degli obiettivi da raggiungere, propongono e realizzano, in fase di esecuzione e nel
rispetto delle procedure aziendali e dei corrispondenti livelli di responsabilità, modifiche e
varianti su apparati di particolare complessità e/o prototipi, al fine di ottenere significativi
risultati in termini di efficienza produttiva, qualità, affidabilità e agiscono con particolare
autonomia operativa che si traduce in prestazioni di elevato livello tecnico non disgiunte da
capacità di intervento, di analisi e diagnostica nell’ambito della propria specializzazione e
di quelle affini. L’individuazione dei lavoratori con i requisiti sopra ricordati sarà effettuata
nell’ambito tassativo delle figure professionali di seguito indicate.
- i lavoratori che, con le caratteristiche di cui al terzo alinea della categoria precedente,
svolgono coordinamento e controllo di attività tecniche o amministrative nell’ambito di
importante reparto, lavorazione o ufficio.
I profili relativi al primo alinea sono quelli qui di seguito tassativamente indicati:
Lavoratori che, sull’intera gamma delle apparecchiature complesse, eseguono fuori sede attività
di elevata specializzazione per la realizzazione del ciclo completo di montaggio, installazione,
collaudo, ed avviamento, provvedendo alla relativa delibera funzionale:
installatore e collaudatore di sistemi elettronici.
Lavoratori che, fuori sede, eseguono qualsiasi intervento sull’intera gamma delle apparecchiature
con caratteristiche tecnologiche e produttive differenti di elevato grado di difficoltà per il
funzionamento e modifiche delle stesse, operando in maniera risolutiva in caso di anomalia:
manutentore di più sistemi elettronici o meccanici.
Lavoratori che eseguono il ciclo completo di costruzione di qualsiasi modello in legno di elevato
grado di complessità in relazione alle ristrette tolleranze previste, individuando ed effettuando le
soluzioni ottimali:
modellista in legno.
impostare e sviluppare dalla consolle i programmi necessari con la scelta dei parametri tecnologici
e con la ottimizzazione del ciclo operativo.
Integrano, in base alla vasta esperienza maturata ai massimi livelli della propria specializzazione,
programmi da altri parzialmente elaborati o in quanto preferibilmente definibili durante il ciclo
operativo o per modifiche sopravvenute nel corso della lavorazione che possono interessare la
geometria del pezzo, gli utensili, i materiali e le attrezzature:
addetto macchine a controllo numerico.
I profili relativi al terzo alinea del settore oreficeria sono quelli qui di seguito tassativamente
indicati.
modello alle effettive esigenze di impiego contribuendo, attraverso la segnalazione delle difficoltà
riscontrate e degli interventi correttivi attuati, all’individuazione di soluzioni migliorative.
7ª categoria
Appartengono a questa categoria:
- i lavoratori, sia tecnici che amministrativi che, con specifica collaborazione, svolgono
funzioni direttive o che richiedono particolare preparazione e capacità professionale, con
discrezionalità di poteri e con facoltà di decisione ed autonomia di iniziativa nei limiti delle
sole direttive generali loro impartite.
Lavoratori che svolgono, nell’ambito della loro attività e sulla base di indicazioni generali,
compiti di segreteria e assistenza raccogliendo e selezionando dati e notizie provenienti da varie
fonti elaborandone sintesi e valutandoli per sistemare e completare, in forma corretta e sintetica,
eventuali proposte di soluzione dei problemi in questione e svolgono compiti di collegamento fra
l’ente in cui operano ed altri enti aziendali o esterni, diramano, su preciso mandato, disposizioni o
istruzioni operative; ovvero lavoratori che, su indicazioni e anche avvalendosi di documentazioni
esistenti quali glossari tecnici o pubblicazioni specializzate, traducono in forma corretta, testi
impegnativi a carattere specializzato, da o in una o più lingue estere, svolgendo, ove richiesto,
interventi di interpretariato (non simultaneo):
segretario assistente.
Lavoratori che, sulla base di indicazioni generali ed anche avvalendosi di procedure esistenti,
provvedono, nell’ambito della loro attività, alla elaborazione, analisi, controllo e verifica di fatti
amministrativi, formulano sintesi di situazioni preventive e consuntive necessarie alla stesura di
risultanze economiche e patrimoniali e se del caso contribuiscono all’adeguamento di metodi
e procedure contabili; ovvero effettuano analisi, controllo e sintesi della situazione globale
delle partite di rilevante entità e complessità relative a clienti e/o concessionari disponendo gli
interventi tecnici idonei a migliorare ed aggiornare la valutazione complessiva dei rischi e la
definizione dei fidi, abbuoni e pagamenti, elaborano situazioni riepilogative dell’andamento
economico e finanziario del settore e/o area di competenza e/o previsioni di massima sulle
entrate di cassa relative all’esercizio considerato, anche avvalendosi della collaborazione di altri
enti; predispongono gli opportuni provvedimenti per il recupero dei crediti di rilevante entità,
decidendo, se del caso, l’eventuale ricorso e la scelta dello strumento legale:
contabile;
contabile clienti.
Lavoratori che, sulla base di indicazioni e anche con riferimento a metodologie relative al
proprio campo di attività, effettuano approvvigionamenti di rilevante impegno e/o complessità, in
relazione alla entità, materiali, fornitori, che richiedono specifiche conoscenze relative all’attività
svolta ed alle tecnologie utilizzate nei settori interessati anche avvalendosi di dati o informazioni
particolari forniti da altri enti aziendali, impostano e concludono le relative trattative, definiscono
i fornitori, le condizioni e le clausole di acquisto e, se del caso, partecipano alla definizione di
piani di approvvigionamento:
approvvigionatore.
programmatore analista.
Lavoratori che, su indicazioni e avvalendosi anche di schemi o dati tecnici, sviluppano progetti
relativi ad attrezzature complesse, ad apparecchiature o macchinari o impianti o loro parti
principali, impostando, anche con l’esecuzione del disegno complessivo, le soluzioni ottimali,
le proporzioni, le dimensioni, normalmente calcolando le componenti principali, e definendo le
quote, i materiali, le tolleranze, se del caso effettuando, anche in collaborazione con altri enti,
studi di modifiche e/o miglioramenti da apportare a progetti già esistenti:
disegnatore progettista.
Lavoratori che, in base a indicazioni e avvalendosi di schemi e dati tecnici ed anche con
riferimento a soluzioni esistenti, sviluppano, nell’ambito del loro campo di attività, studi di
metodologie e/o di processi produttivi per la definizione delle soluzioni ottimali, impostandone
nelle linee generali per quanto concerne le condizioni di lavoro e di utilizzo dei mezzi e delle
attrezzature e, ove richiesto, collaborano con altri enti per la introduzione di nuove tecnologie
riferite ai prodotti o ai mezzi di produzione:
analista di metodi;
analista di processi e cicli.
8ª categoria
Appartengono a questa categoria:
- i lavoratori che, oltre alle caratteristiche indicate nella declaratoria della 7ª categoria ed a
possedere notevole esperienza acquisita a seguito di prolungato esercizio delle funzioni,
siano preposti ad attività di coordinamento di servizi, uffici, enti produttivi, fondamentali
della azienda o che svolgono attività di alta specializzazione ed importanza ai fini dello
sviluppo e della realizzazione degli obiettivi aziendali.
Lavoratori che, sulla base delle sole direttive generali, realizzano, nell’ambito del loro campo di
attività, con la necessaria conoscenza dei settori correlati, studi di progettazione o di pianificazione
operativa per il conseguimento degli obiettivi aziendali provvedendo alla loro impostazione e
al loro sviluppo, realizzandone i relativi piani di lavoro, ricercando, ove necessario, sistemi e
metodologie innovative e, se del caso, coordinando altri lavoratori. Ad esempio:
progettista di complessi;
specialista di sistemi di elaborazione dati;
specialista di pianificazione aziendale;
specialista finanziario;
specialista amministrativo;
ricercatore;
specialista di approvvigionamenti.
Quadri - Livello B
Con riferimento a quanto previsto dalla legge 13 maggio 1985, 190 sul riconoscimento giuridico
dei quadri:
- appartengono a questa categoria i lavoratori con funzioni direttive che siano preposti ad
attività che implicano la responsabilità, il coordinamento ed il controllo di servizi ed aree
fondamentali dell’azienda e che operino con ampia discrezionalità di poteri, al fine di
realizzare i programmi stabiliti dalla direzione aziendale. Oppure lavoratori che realizzino
studi di progettazione o di pianificazione operativa, provvedendo alla loro impostazione,
sviluppo e relativi completi piani di lavoro, mediante anche la ricerca di sistemi e
metodologie innovative:
progettista di complessi;
specialista di pianificazione aziendale;
ricercatore.
- appartengono a questa categoria i lavoratori del settore oreficeria che svolgono con
caratteri di continuità, con grado elevato di capacità gestionale, organizzativa, professionale,
funzioni organizzativamente articolate di rilevante importanza e responsabilità, ai fini dello
sviluppo e dell’attuazione degli obiettivi dell’impresa, per attività di alta specializzazione, di
coordinamento e gestione, e /o ricerca e progettazione, in settori fondamentali dell’impresa
9ª categoria
Appartengono a questa categoria:
- i lavoratori, con funzioni direttive che, fruendo di particolari deleghe, operano con ampia
discrezionalità di poteri, in qualsiasi settore aziendale, per l’attuazione dei programmi
stabiliti dalla direzione.
Quadri - Livello A
Con riferimento a quanto previsto dalla legge 13 maggio 1985, 190 sul riconoscimento giuridico
dei quadri:
- appartengono a questa categoria i lavoratori con funzioni direttive che, contribuendo
ai processi di definizione degli obiettivi di impresa, mediante strategie e gestione delle
risorse aziendali e fruendo di particolari deleghe, operano con carattere di continuità,
ampia discrezionalità di poteri e autonomia decisionale, per la realizzazione degli obiettivi
dell’azienda.
B) INDENNITÀ DI CONTINGENZA
Le quote di indennità di contingenza, corrisposte al 31 dicembre 1973 per le categorie degli
impiegati, degli operai e delle categorie speciali rimangono consolidate.
Per i punti maturati a decorrere dal 1° gennaio 1974 le quote relative saranno corrisposte
secondo i valori uniformi per livello retributivo determinati sulla base di quello più alto spettante
ai lavoratori inseriti nel medesimo livello.
C) MOBILITÀ PROFESSIONALE
Premesso che:
1) il sistema sarà basato sul riconoscimento e la valorizzazione della capacità professionale dei
lavoratori. In questo senso le parti intendono promuovere lo sviluppo e la valorizzazione
delle capacità professionali dei lavoratori nell’ambito di quanto richiesto dalle attività
aziendali e nel comune interesse di un equilibrato evolversi delle tecnologie, delle
organizzazioni, della produttività, e delle capacità professionali stesse;
2) le aziende, compatibilmente con le specifiche esigenze tecniche e con le esigenze
organizzative ed economico-produttive, possono promuovere lo studio di nuove forme di
organizzazione del lavoro che tendano a raggiungere gli obiettivi di cui al punto 1).
Le successive sperimentazioni, in aree da individuare a livello aziendale, potranno
svilupparsi ove si realizzino con continuità la rispondenza dei risultati ai valori di efficienza
produttiva e qualitativa previsti e l’impegno dei lavoratori alle modificazioni che riguardano
la loro prestazione. L’informativa sugli studi e sulle sperimentazioni sarà materia di un
incontro congiunto tra le parti su richiesta di una di esse;
3) per il conseguimento di uno degli obiettivi suindicati verranno adottate, anche al fine di
migliorare la qualità delle condizioni di lavoro e di attenuare il grado di parcellizzazione,
compatibilmente con le caratteristiche aziendali specifiche, opportune iniziative quali:
Nota a verbale
A seguito della modifica della disciplina relativa all’inquadramento nella 1ª categoria di cui
all’art 11, Lett. A), con decorrenza 1° giugno 2021, la disciplina di cui al precedente Par. I) –
Passaggio dalla 1ª alla 2ª categoria - non troverà più applicazione.
Si precisa che l’inquadramento diretto nella 2ª categoria come disciplinato all’art. 11, Lett. A) del
presente CCNL decorrente dal 1° giugno 2021 non comporta un cambiamento delle mansioni.
Norma transitoria
1) Agli impiegati in forza, qualora ricorrano gli estremi per passaggi di categoria del reparto o
Nota a verbale
A partire dal 1° marzo 2009, nel caso in cui il confronto tra le parti non avesse portato alla
definizione di un nuovo sistema d’inquadramento professionale, si darà luogo al riconoscimento
della 3 Erp secondo la seguente declaratoria:
Nell’ambito dei lavoratori di cui al primo alinea della declaratoria della 3a categoria saranno
individuati coloro che, con prolungata esperienza di lavoro acquisita nell’azienda, operano
stabilmente su diverse funzioni con capacità concretamente esercitata di collaborare in
coordinamento con altre funzioni sia superiori che inferiori per il miglioramento del processo o
del prodotto e per il miglior sviluppo delle capacità professionali aziendali.
A tali lavoratori verrà riconosciuto, con decorrenza 1° marzo 2009, un elemento retributivo
di professionalità corrispondente al parametro 121,7 degli attuali minimi tabellari (eventualmente
da adeguare alla modifica della scala parametrale dei suddetti minimi) con assorbimento fino a
concorrenza di eventuali emolumenti corrisposti aziendalmente ad analogo titolo.
Le parti concorderanno i profili tassativi nell’ambito dell’attività di confronto sul sistema di
inquadramento.
1970, n. 300 e dell’articolo 11 lettera C) del presente contratto in materia di mobilità, ai lavoratori
che sono assegnati con carattere di continuità alle esplicazioni dei compiti o funzioni di diverse
categorie sarà attribuita la categoria corrispondente al compito o funzione superiore.
Nel caso in cui al lavoratore siano assegnati più compiti o funzioni, anche se intercalati nel
tempo, o con carattere di continuità, inerenti a compiti o funzioni diverse appartenenti alla stessa
categoria, o funzioni plurime o polivalenti, la categoria attribuita sarà quella relativa ai valori
professionali complessivamente valutati.
infermieri, autisti non meccanici, addetti alla sorveglianza presidio e/o conduzione
di apparecchiature ed impianti, addetti al servizio di estinzione di incendi, custodi,
fattorini, uscieri, lavoratori con compiti di vigilanza o di sorveglianza del patrimonio
aziendale, portieri;
d) (corrispondente alla 2ª categoria):
custodi, fattorini, uscieri, lavoratori con compiti di vigilanza o di sorveglianza del
patrimonio aziendale;
e) (corrispondente alla 1ª categoria):
inservienti e simili.
Eventuali contestazioni riguardanti tali classificazioni saranno esaminate tra la direzione e le
rappresentanze sindacali unitarie ed in caso di disaccordo verrà seguita la procedura prevista
dall’articolo 68 del presente contratto.
VI) All’atto dell’assunzione o del passaggio a mansioni discontinue l’azienda oltre quanto
previsto dall’articolo 1, deve comunicare per iscritto ai lavoratori di cui al punto I) del
presente articolo l’orario normale di lavoro e la relativa paga.
VII) In riferimento all’articolo 63, ai lavoratori che devono svolgere le proprie mansioni esposti
alle intemperie l’azienda dovrà dare in dotazione appositi indumenti protettivi.
VIII) Per gli autisti adibiti alla consegna in altre località di veicoli da essi condotti o trasportati,
saranno stabilite, mediante accordi aziendali, per la giornata di servizio fuori del comune,
sede dello stabilimento, paghe giornaliere comprensive di un forfait di lavoro straordinario.
IX) Le condizioni di lavoro dei portinai e custodi con alloggio di fabbrica nello stabilimento
o nelle immediate vicinanze in relazione alle mansioni svolte, continueranno ad essere
regolate da accordi particolari, gli interessati possono chiedere l’assistenza delle rispettive
organizzazioni sindacali.
CAPITOLO QUINTO
ORARIO DI LAVORO E ASSENZE
Art. 19 - Assenze
Il lavoratore deve giustificare l’assenza entro il giorno successivo a quello dell’inizio dell’assenza
stessa, salvo il caso di giustificato impedimento. L’assenza non consente la decorrenza della
retribuzione anche in caso di giustificazione o autorizzazione.
Essa, al fine di meglio rispondere alle oscillazioni di mercato, può essere computata anche come
durata media in un periodo non superiore ai dodici mesi secondo quanto previsto dall’articolo 23
e dal comma settimo del presente articolo, salvi gli accordi aziendali in materia.
Ferme restando le disposizioni contrattuali, ai soli fini legali i limiti del lavoro ordinario
rimangono fissati nei termini e secondo le modalità previsti dalle vigenti disposizioni di legge.
L’orario giornaliero di lavoro sarà esposto su apposita tabella da affiggersi secondo norme di
legge. Le ore di lavoro sono contate con l’orologio di stabilimento o reparto.
La ripartizione giornaliera dell’orario di lavoro settimanale contrattuale viene stabilita dalla
direzione aziendale anche in modo non uniforme, previo esame con le rappresentanze sindacali
unitarie.
Nel caso di ripartizione dell’orario settimanale su 6 giorni, il lavoro cessa di massima alle
ore 13,00 del sabato, fatta eccezione in ogni caso per le attività di cui al comma 12 del presente
articolo e quanto previsto dall’articolo 23.
Per gli impianti che richiedono un lavoro ininterrotto di 7 giorni alla settimana, la durata
normale dell’orario di lavoro potrà risultare da una media plurisettimanale con un massimo di 48
ore settimanali.
Nei casi di più turni, per prestazioni che richiedano continuità di presenza, il lavoratore del
turno cessante potrà lasciare il posto di lavoro quando sia stato sostituito. La sostituzione dovrà
avvenire entro il termine massimo di un numero di ore corrispondente alla metà del turno.
Quando non sia possibile addivenire alla tempestiva sostituzione e le mansioni siano tali che
dalla sua assenza possa derivare pregiudizio alla produzione ed al lavoro di altri lavoratori, in via
eccezionale, il termine di cui innanzi potrà essere prolungato per tutta la durata del turno. Queste
prolungate prestazioni per le ore che eccedono l’orario ordinario giornaliero sono considerate
straordinarie e come tali retribuite.
Al lavoratore che abbia prolungato la sua prestazione per le otto ore del turno successivo, non
potrà essere richiesta nei sei giorni lavorativi successivi alcuna prestazione straordinaria.
Allo scopo di evitare che una parte delle maestranze abbia a prestare la sua opera
esclusivamente in ore notturne, le aziende, in conformità alla distribuzione dell’orario stabilito,
cureranno l’alternarsi dei lavoratori nei diversi turni.
Quando l’assegnazione a turni svolgentisi anche in ore notturne costituisce una innovazione,
sarà consentito al lavoratore di far accertare dal medico la sua idoneità a prestare lavoro in ore
notturne.
L’orario di lavoro per il personale addetto a:
a) manutenzione, pulizie, riparazione degli impianti quando tali operazioni non possono
compiersi in altri giorni feriali della settimana senza danno per l’esercizio o pericolo per il
personale;
b) vigilanza dell’azienda e degli impianti;
c) trasporti terrestri, rimorchiatori o natanti;
d) lavoro a turni;
sarà disposto in modo che a questi lavoratori sia consentito periodicamente di poter usufruire
della disponibilità del pomeriggio del sabato.
Il lavoratore non potrà rifiutarsi alla istituzione di più turni giornalieri. Egli deve prestare la
sua opera nelle ore e nei turni stabiliti anche se questi siano predisposti soltanto per determinati
reparti.
I lavoratori addetti a turni avvicendati beneficeranno di mezz’ora retribuita per la refezione
nelle ore di presenza in azienda.
Da tale disciplina sono esclusi i lavoratori a turni avvicendati, i quali già usufruiscano
nell’ambito delle 8 ore di presenza di pause retribuite complessivamente non inferiori a 30 minuti
che consentano il consumo dei pasti, ad eccezione di quelle che siano state esplicitamente
concesse ad altro titolo.
Per attività le cui condizioni tecnico-organizzative non consentano l’effettivo godimento del
beneficio sopra indicato, verranno concordate soluzioni alternative a livello aziendale.
Dichiarazione a verbale
Fatto salvo quanto già previsto dal presente articolo, è permessa la deroga al riposo minimo
giornaliero per le attività di lavoro a turni esclusivamente ogni volta che il lavoratore, in via
eccezionale e su richiesta scritta, è autorizzato a cambiare turno e non può fruire fra la fine del
servizio di una squadra e l’inizio di quello della squadra successiva del riposo minimo giornaliero
che in ogni caso sarà almeno pari ad 8 ore; in tale ipotesi sarà riconosciuta una protezione
adeguata.
La Direzione aziendale fornirà annualmente alla Rappresentanza sindacale unitaria informazioni
circa l’utilizzo della presente deroga.
Unionmeccanica e Fim, Fiom, Uilm comunemente dichiarano che, con quanto qui definito,
considerano pienamente adempiuti i reciproci obblighi di cui alle modifiche citate. In ogni caso il
presente contratto costituisce transazione novativa delle precedenti intese.
Unionmeccanica e Fim, Fiom, Uilm in rappresentanza dei lavoratori, rinunciano reciprocamente
ad ogni azione giudiziaria, occorrendo anche negli interessi dei propri rappresentati, fondata
sull’applicazione delle clausole contenute nelle suddette modifiche.
Fatte salve le situazioni in atto, nel caso di innovazioni nella ripartizione dell’orario di lavoro la
cui finalità sia di ottenere un maggiore utilizzo degli impianti di tipo strutturale e non temporaneo,
attraverso l’istituzione di turnazioni aggiuntive rispetto alla situazione in atto che comportino la
creazione di più di 15 turni di lavoro, tra la direzione e la rappresentanza sindacale unitaria sarà
effettuato un esame congiunto in merito alla possibilità di programmare all’interno del nuovo
assetto degli orari, tenendo conto delle esigenze tecniche e impiantistiche, l’utilizzazione delle ore
di permesso annuo precedentemente riconosciute a titolo di riduzione d’orario annuo.
Le aziende potranno stabilire, previo esame congiunto con le rappresentanze sindacali unitarie,
diverse modalità di fruizione delle ore di permesso annuo retribuito di cui al presente articolo
compatibilmente con le specifiche esigenze aziendali.
1° gennaio 2002, un permesso annuo retribuito di 8 ore, computato in ragione di anno di servizio
o frazione di esso. Tale permesso è assorbito dalle eventuali riduzioni definite negli accordi
aziendali.
I permessi annui retribuiti maturano in ragione di anno di servizio ed in misura proporzionalmente
ridotta per le frazioni di esso.
I permessi annui retribuiti che residueranno dall’applicazione dal terzo comma, sono a
disposizione del singolo lavoratore e sono fruiti su richiesta da effettuarsi almeno 20 giorni prima.
I permessi annui retribuiti devono essere fruiti nel rispetto di un tasso di assenza contemporanea,
sia a tale titolo sia a titolo di riposi della “banca ore” di cui all’articolo 29, non superiore al 5 per
cento dei lavoratori normalmente addetti al turno. Nel caso in cui le richieste superino tale tetto,
si farà riferimento all’ordine cronologico di presentazione delle stesse.
Nel caso in cui non sia rispettato il termine di preavviso di 20 giorni, la fruizione dei permessi
richiesti avverrà compatibilmente con le specifiche esigenze aziendali e mediante rotazione che
non implichi complessivamente assenza sia a titolo di permessi annui retribuiti sia a titolo dei
riposi della “banca ore” di cui all’articolo 29, superiore ad un tetto compreso tra l’8,5 e l’11,5 per
cento dei lavoratori normalmente addetti al turno, in relazione alle diverse riduzioni di orario a
regime, comprensivo del 5% di cui al comma precedente.
Nell’ambito delle percentuali massime di assenza comprese tra l’8,5 e l’11,5 per cento, sarà data
priorità alle richieste motivate da lutti familiari e da improvvisi eventi morbosi di familiari entro il
primo grado, debitamente certificati, nonché dalla necessità di assolvere a comprovate ed urgenti
pratiche amministrative, anche legate alla condizione di lavoratore extracomunitario.
In caso di gravi situazioni documentate, il preavviso potrà essere ridotto a 1 giorno. In tal caso
il permesso non potrà avere una durata superiore a un giorno lavorativo.
Fermo restando quanto sopra definito, le parti, in sede aziendale, procederanno, di norma nel
mese di settembre di ciascun anno, ad una verifica dell’attuazione delle suddette fruizioni.
I permessi annui retribuiti eventualmente non fruiti entro l’anno di maturazione confluiranno in
un apposito conto ore individuale per un ulteriore periodo di 24 mesi, per consentirne la fruizione
da parte del lavoratore secondo le modalità di preavviso ed alle condizioni sopra indicate. Al
termine del periodo, le eventuali ore che risultassero ancora accantonate, saranno pagate con la
retribuzione in atto al momento della scadenza.
L’attivazione del Conto ore individuale avverrà previo accertamento presso gli Enti previdenziali
competenti, della legittimità ad assoggettare a prelievo contributivo la retribuzione relativa ai
permessi accantonati al momento della loro effettiva liquidazione.
I regimi di flessibilità comporteranno compensazioni di orario nei dodici mesi tali da lasciare
invariato mediamente il normale orario di lavoro. Questi non potranno superare il limite di 45
ore settimanali ed essere inferiori a 35 ore settimanali; le compensazioni potranno attuarsi anche
tramite altre modalità equivalenti. Rimane ferma la normale retribuzione del lavoratore per 40 ore
settimanali.
Fermo restando quanto previsto al comma precedente, tutte le aziende potranno utilizzare la
flessibilità anche con un orario di lavoro settimanale da un minimo di 32 ore settimanali ad un
massimo di 48 ore settimanali.
Nel caso sopra indicato, qualora l’orario settimanale sia inferiore a 35 ore o superiore a 45 ore,
sarà possibile effettuare un massimo di 72 ore all’anno oltre le 40 ore settimanali. Qualora, invece,
l’orario di lavoro sia compreso tra le 35 ore e le 45 ore settimanali, non troverà applicazione tale
limite.
Per ogni ora di prestazione lavorativa, in regime di flessibilità, ulteriore rispetto alle 40 ore
settimanali, verrà riconosciuta una maggiorazione retributiva onnicomprensiva, da calcolarsi sui
minimi tabellari conglobati, pari al 10% per le ore prestate dal lunedì al venerdì e pari al 15% per
le ore prestate di sabato. A decorrere dal 1° febbraio 2008 le suddette percentuali passeranno
rispettivamente al 15% e 20%.
Le parti concordano che, a livello aziendale, verranno convenute, tramite accordo, le modalità
di attuazione oltreché i tempi di implementazione dell’orario settimanale di cui al presente articolo
con le rappresentanze sindacali unitarie e le organizzazioni sindacali dei lavoratori firmatarie del
CCNL.
Le parti si danno atto che la contrattazione aziendale non ha carattere ostativo rispetto alle
norme di cui sopra.
La distribuzione della prestazione potrà essere articolata anche in giornate non cadenti nel
periodo settimanale in cui è distribuito l’orario normale di lavoro con esclusione delle domeniche
e delle festività.
Le parti convengono che, a seconda delle esigenze di tempestività, l’incontro avrà luogo non
oltre il terzo giorno dalla comunicazione della direzione aziendale alle rappresentanze sindacali
unitarie.
Resta fermo che nei periodi in cui vengono attuati regimi di flessibilità, il lavoratore verrà
retribuito secondo i criteri della normale mensilizzazione.
La direzione aziendale, le rappresentanze sindacali unitarie e le organizzazioni sindacali dei
lavoratori potranno concordare a livello aziendale altre forme di flessibilità della prestazione.
sei gruppi di 8 ore retribuite in ragione di anno di servizio o frazione di esso, da fruire mediante
permessi individuali o con altre modalità che le aziende potranno stabilire, previo esame comune
con le rappresentanze sindacali unitarie, compatibilmente con le specifiche esigenze aziendali.
Non si modificano gli eventuali differenti regimi più favorevoli di armonizzazione definiti a
livello aziendale.
I lavoratori turnisti in aggiunta a quanto previsto nei commi precedenti, hanno diritto a godere
di giornate di riposo retribuito nel corso dell’anno solare a compenso delle festività individualmente
lavorate nello stesso periodo oltre il numero di 7.
Il lavoratore che in via eccezionale abbia prolungato la sua prestazione lavorativa per le 8 ore
del turno successivo, ha facoltà di effettuare un riposo compensativo, non retribuito, di pari durata
nella giornata seguente.
Nel caso in cui il lavoratore abbia prolungato la sua prestazione lavorativa di 4 ore, il relativo
riposo compensativo non retribuito potrà essere effettuato entro il mese successivo.
Per i lavoratori che prestano la propria opera in sistemi di turnazioni di 15 o più turni settimanali
comprendendo il turno notturno e/o quelli di sabato e domenica addetti al settore siderurgico,
il permesso di 8 ore di cui all’articolo 21 viene monetizzato e riconosciuto a decorrere dal 1°
gennaio 2000; la monetizzazione è corrisposta insieme alla gratifica natalizia al valore retributivo
sul quale la stessa è computata.
Dichiarazione a verbale
Considerato che l’obiettivo di una migliore utilizzazione degli impianti nell’intero settore
siderurgico corrisponde agli intendimenti delle parti, si stabilisce che, laddove le esigenze
aziendali richiedano una più ampia utilizzazione, le direzioni di stabilimento e le rappresentanze
sindacali unitarie si incontreranno per concordare le condizioni e le misure necessarie a perseguire
l’obiettivo sopra ricordato.
Deve essere garantita al lavoratore il diritto alla disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche
al di fuori dell’orario di lavoro. Fatto salvo il diritto alla disconnessione, il lavoratore nel corso
della prestazione in modalità di lavoro agile, deve essere contattabile e reperibile durante il
proprio orario di lavoro, nel rispetto dell’orario di lavoro e/o degli accordi tra le parti. Eventuali
impedimenti dovranno essere tempestivamente comunicati all’azienda che indicherà le soluzioni
operative da adottare.
Per tutto quanto non previsto, si rimanda alle normative di riferimento e in particolare al D.
Lgs. 81/2017, che disciplina tra l’altro il potere di controllo e disciplinare, la sicurezza del lavoro,
l’assicurazione obbligatoria per gli infortuni e le malattie professionali.
In caso di sospensione di lavoro che oltrepassi i 15 giorni senza decorrenza della retribuzione
né riconoscimento di indennità, salvo eventuali accordi tra le organizzazioni sindacali periferiche
per il prolungamento di tale termine, il lavoratore può risolvere il rapporto di lavoro con diritto al
trattamento di fine rapporto e alla indennità di mancato preavviso.
Art. 27 - Recuperi
Fermo restando quanto previsto dall’articolo 26, è ammesso il recupero, a regime normale,
delle ore di lavoro perdute a causa di forza maggiore o per interruzioni di lavoro concordate fra
le organizzazioni sindacali periferiche o tra le direzioni e le rappresentanze sindacali o anche,
per casi individuali, fra le parti interessate, purché il recupero stesso sia contenuto nel limite di
un’ora al giorno e si effettui entro i 30 giorni immediatamente successivi a quello in cui è avvenuta
l’interruzione.
Art. 28 - Reperibilità
La reperibilità è un istituto complementare alla normale prestazione lavorativa mediante il
quale il lavoratore è a disposizione della Direzione aziendale per sopperire ad esigenze non
prevedibili al fine di assicurare il ripristino e la continuità dei servizi, la funzionalità o sicurezza
degli impianti.
Le ore di reperibilità non devono considerarsi ai fini del computo dell’orario di lavoro legale
e contrattuale.
L’Azienda che intenda utilizzare la reperibilità ne darà informazione preventiva alla
Rappresentanza sindacale unitaria, di norma in apposito incontro, illustrando le modalità
applicative che intende adottare, il numero dei lavoratori coinvolti e le loro professionalità.
Le Aziende che utilizzano l’istituto della reperibilità incontreranno con periodicità annuale
la Rappresentanza sindacale unitaria per verificare l’applicazione dell’istituto anche in relazione
all’utilizzo della deroga al riposo giornaliero con specifico riferimento alla tipologia dei casi, alla
loro frequenza e in relazione al carattere di eccezionalità della stessa.
Il lavoratore potrà essere inserito dall’Azienda in turni di reperibilità definiti secondo una
normale programmazione plurimensile di norma previo preavviso scritto di 7 giorni. Sono fatte
salve le sostituzioni dovute a situazioni soggettive dei lavoratori coinvolti nei turni di reperibilità.
Fermo restando il possesso dei necessari requisiti tecnici, le aziende provvederanno ad
avvicendare nel servizio di reperibilità il maggior numero possibile di lavoratori dando priorità ai
dipendenti che ne facciano richiesta.
Nessun lavoratore può rifiutarsi, salvo giustificato motivo, di compiere turni di reperibilità.
Nel caso in cui il lavoratore ritenga sussistere un giustificato motivo che, anche temporaneamente,
non gli permette lo svolgimento dei turni di reperibilità, può chiedere un incontro alla Direzione
aziendale per illustrare le sue ragioni con l’eventuale assistenza di un componente la Rappresentanza
sindacale unitaria.
Al fine di garantire che la reperibilità sia uno strumento efficiente ed efficace ed al contempo
consentire al lavoratore di svolgere una normale vita di relazione, l’azienda adotterà soluzioni
tecnologiche adeguate per evitare che il lavoratore debba permanere presso un luogo definito.
Il lavoratore in reperibilità in caso di chiamata è tenuto ad attivarsi immediatamente per far fronte
La reperibilità settimanale non potrà eccedere le due settimane continuative su quattro e non
dovrà comunque coinvolgere più di sei giorni continuativi.
Per l’effettivo svolgimento dei turni di reperibilità le aziende riconosceranno al lavoratore un
compenso specifico, avente natura retributiva, differenziandolo rispetto a quello dovuto per i casi
di intervento e tra loro non cumulabili, non inferiori ai seguenti valori espressi in euro:
L’importo orario di reperibilità viene determinato dividendo per 16 gli importi espressi nella
prima colonna (16 ore ‑ giorno lavorato) della precedente tabella.
Il trattamento di reperibilità è dovuto per il periodo nel quale il lavoratore è in attesa di
un’eventuale chiamata da parte dell’azienda.
Dal momento della chiamata e per il tempo necessario a raggiungere il luogo dell’intervento
e di quello necessario al successivo rientro verrà riconosciuto un trattamento pari all’85% della
normale retribuzione oraria lorda senza maggiorazioni.
Le ore di intervento effettuato, ivi comprese quelle c.d. “da remoto”, rientrano nel computo
dell’orario di lavoro, salvo il riconoscimento di riposi compensativi, e saranno compensate con
le maggiorazioni previste dal presente contratto nazionale per il lavoro straordinario, notturno e
festivo nelle sue varie articolazioni.
Lavoro
non a turni a turni
a) lavoro straordinario diurno 20% 20%
b) lavoro notturno - fino alle ore 22 25% 25%
- oltre le ore 22 35% 25%
c) festivo 55% 55%
d) festivo con riposo compensativo 1
10% 10%
e) straordinario festivo oltre le 8 ore 55% 55%
f) straordinario festivo con riposo
35% 35%
compensativo oltre le 8 ore *
g) straordinario notturno - prime 2 ore 50% 40%
- ore successive 50% 45%
h) notturno e festivo 60% 55%
i) notturno festivo con riposo compensativo 35% 30%
l) straordinario notturno festivo oltre le 8 ore 75% 65%
m) straordinario notturno festivo con riposo
55% 50%
compensativo oltre le 8 ore *
* il lavoro festivo in giorni di domenica con riposo compensativo è consentito solo nei casi previsti dalle legge.
Le percentuali di maggiorazione sono computate sulla quota oraria della retribuzione globale di
fatto determinata dividendo per 173 l’ammontare mensile e per i lavoratori normalmente lavoranti
a cottimo, della percentuale media contrattuale di cottimo.
I lavoratori non potranno esimersi dall’effettuazione del lavoro straordinario, così come
definito in sede aziendale secondo i criteri indicati ai commi precedenti salvo casi di giustificati
motivi di impedimenti individuali, aventi carattere transitorio ed eccezionale; in pari tempo nessun
lavoratore può essere obbligato ad effettuare ore straordinarie oltre i limiti stabiliti dal presente
articolo1.
2) È istituita la Banca ore utilizzabile da tutti i lavoratori e per tutte le ore di straordinario
prestate secondo la disciplina appresso definita.
I lavoratori che prestano lavoro straordinario, devono dichiarare nel mese di competenza,
di volere la conversione in riposo. In caso di mancata indicazione entro la fine del mese di
effettuazione delle ore di lavoro straordinario sarà devoluto il pagamento dello straordinario con
1 Vedere All. 9: “Le parti, in relazione alla flessibilità e prestazioni straordinarie, confermano che esse sono dovute dai lavoratori nell’am-
bito del rispetto delle norme contrattuali vigenti e ciò rappresenta interpretazione autentica e manifestazione di volontà contrattuale”.
Dichiarazione comune
riguardo agli ammortizzatori sociali, convengono sulla opportunità, previa necessaria verifica
degli aspetti normativi, fiscali e contributivi, di promuovere una “banca del tempo” che permetta
ai lavoratori di accantonare le ore di Par in conto ore, le ore di straordinario nonché le giornate
di ferie aggiuntive.
A tal fine, con l’obiettivo di individuare opportune soluzioni, è costituita una apposita
commissione paritetica con il compito di presentare una proposta operativa da sottoporre alle
parti stipulanti nei tempi tecnici che si renderanno necessari.
Art. 32 - Festività
Agli effetti della legge 22 febbraio 1934, n. 370 sono considerati giorni festivi le domeniche o
i giorni di riposo settimanale compensativo di cui all’articolo 30.
Agli effetti della legge 27 maggio 1949, n. 260, della legge 5 marzo 1977, n. 54 e del D.P.R.
28 dicembre 1985, n. 792 e della legge 20 novembre 2000 n. 336 sono considerati giorni festivi:
a) le festività del:
25 aprile (anniversario della liberazione);
1° maggio (festa del lavoro);
2 giugno (festa nazionale della Repubblica)
b) le festività di cui appresso:
1) Capodanno (1° gennaio);
2) Epifania del Signore (6 gennaio);
3) Lunedì di Pasqua (mobile);
4) SS. Pietro e Paolo, per il comune di Roma (giorno del S. Patrono 29 giugno);
5) Assunzione (15 agosto);
6) Ognissanti (1° novembre);
Dichiarazione a verbale
Le parti dichiarano che il trattamento retributivo per le festività sopra previsto per i periodi di
Art. 33 - Ferie
I lavoratori maturano per ogni anno di servizio un periodo di ferie retribuito pari a 4 settimane.
Salvo quanto previsto dalle successive Norme transitorie, i lavoratori che maturano una
anzianità di servizio oltre 10 anni e fino a 18 anni compiuti hanno diritto ad un giorno in più di
ferie oltre le quattro settimane e i lavoratori che maturino una anzianità di servizio oltre i 18 anni
compiuti hanno diritto ad una settimana in più di ferie oltre le quattro settimane, fermi restando i
criteri di computo di cui al comma successivo.
Ogni settimana di ferie dovrà essere ragguagliata a 5 ovvero 6 giorni lavorativi, a seconda che
la distribuzione del normale orario di lavoro settimanale sia rispettivamente su 5 o 6 giorni.
Durante il periodo di ferie decorre la retribuzione globale di fatto.
I giorni festivi di cui all’articolo 31 che ricorrono nel periodo di godimento delle ferie non sono
computabili come ferie per cui si farà luogo ad un corrispondente prolungamento del periodo
feriale.
Le ferie avranno normalmente carattere collettivo (per stabilimento, per reparto, per scaglione).
Il periodo di ferie consecutive e collettive non potrà eccedere le 3 settimane, salvo diverse intese
aziendali.
L’epoca delle ferie collettive sarà stabilita dalla direzione, di norma entro e non oltre il mese
di maggio di ciascun anno, tenendo conto del desiderio dei lavoratori compatibilmente con le
esigenze di lavoro dell’azienda, sentite le rappresentanze sindacali unitarie.
Al lavoratore che all’epoca delle ferie non ha maturato il diritto dell’intero periodo delle ferie
spetterà, per ogni mese di servizio prestato, un dodicesimo del periodo feriale di cui al primo
comma. La frazione di mese superiore ai 15 giorni sarà considerata, a questi effetti, come mese
intero.
In caso di risoluzione del rapporto di lavoro al lavoratore spetterà il pagamento delle ferie in
proporzione dei dodicesimi maturati. La frazione di mese superiore ai 15 giorni sarà considerata
a questi effetti, come mese intero.
Il periodo di preavviso non può essere considerato periodo di ferie.
Non è ammessa la rinuncia sia tacita che esplicita al godimento annuale delle ferie.
Quando per cause dovute ad imprescindibili esigenze tecniche della lavorazione ed in via del
tutto eccezionale, al lavoratore non sia consentito il godimento delle ferie di cui al primo comma,
si concorderà il rinvio ad altra epoca nel corso dell’anno del godimento delle ferie.
Le ferie sono retribuite con la retribuzione globale di fatto, eccettuati gli eventuali compensi che
abbiano carattere accidentale in relazione a prestazioni lavorative svolte in particolari condizioni
di luogo, ambiente e tempo.
Nel calcolo della retribuzione agli effetti del presente articolo per i lavoratori normalmente
lavoranti a cottimo si terrà conto dell’utile medio di cottimo realizzato nei periodi di paga del trimestre
immediatamente precedente la corresponsione delle ferie, mentre per i concottimisti si terrà conto,
nel calcolo della media, delle percentuali di maggiorazione realizzate negli analoghi periodi paga.
Per ogni giornata di ferie la retribuzione dovuta al lavoratore è costituita dalla retribuzione
giornaliera globale di fatto.
In caso di richiamo in servizio, per cause eccezionali, nel corso del periodo di ferie, sarà
corrisposto al lavoratore il trattamento di trasferta per il solo periodo di viaggio.
Al fine di favorire il ricongiungimento familiare nei paesi di origine dei lavoratori migranti, le
aziende considereranno in modo positivo, tenuto conto delle esigenze tecnico organizzative e
fatto salvo quanto definito in sede aziendale, l’accoglimento delle richieste in tal senso motivate
dei singoli lavoratori di usufruire di periodi continuativi di assenza dal lavoro attraverso l’utilizzo
oltre che delle ferie anche degli altri permessi previsti dal Contratto eventualmente disponibili.
Le richieste saranno considerate secondo l’ordine cronologico di presentazione e nella misura
del 2% nelle aziende con più di 50 dipendenti e del 3% per le aziende con più di 150 dipendenti.
In caso di valutazione negativa l’azienda informerà il lavoratore, che potrà farsi assistere da un
componente della RSU sui motivi del diniego e si adopererà per individuare un’idonea soluzione
in relazione alle sue obiettive e comprovate necessità.
Norme transitorie
1) I lavoratori in forza al 31 dicembre 2007, a cui si applicava la Disciplina speciale, Parte
prima, iniziano a maturare a partire dal 1° gennaio 2008 l’anzianità di servizio necessaria
per aver diritto al giorno aggiuntivo di ferie oltre i 10 anni e fino a 18 anni compiuti ovvero
alla settimana di ferie aggiuntive oltre i 18 anni di servizio.
2) Ai lavoratori a cui si applicava la Disciplina speciale, Parte prima, in forza alla data del 31
dicembre 2007, è riconosciuto, dal 1° gennaio 2008, un giorno aggiuntivo di ferie rispetto
alle 4 settimane in presenza dei requisiti di dieci anni di anzianità aziendale e 55 anni di età.
Nota a verbale
Dalla normativa di cui al presente articolo non dovranno conseguire ai lavoratori né perdite
né vantaggi, rispetto ad eventuali condizioni più favorevoli vigenti, salvi i vantaggi previsti dalla
normativa suddetta.
ore cedute siano in numero superiore o inferiore a quelle effettivamente necessarie nonché le
modalità di valorizzazione delle ore di ferie/Par cedute, hanno definito a tal fine un accordo
contenente le linee guida. (Allegato 27)
Note a verbale
L’aspettativa per i lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive o a ricoprire cariche sindacali
provinciali e nazionali e per i lavoratori in malattia, è regolata dalle norme di legge e di contratto.
La sospensione totale o parziale della prestazione di lavoro per la quale sia prevista l’integrazione
salariale è regolata, ai fini del trattamento di fine rapporto, dalla legge 29 maggio 1982 n. 297.
CAPITOLO SESTO
RETRIBUZIONE ED ALTRI ISTITUTI ECONOMICI
Art. 37 - Cottimo
1) Nei casi in cui, allo scopo di consentire l’incremento della produzione, la valutazione della
prestazione di un lavoratore o di una squadra di lavoratori sia fatta in base al risultato delle
misurazioni, o di criteri sostitutivi a stima, dei tempi di lavorazione oppure la prestazione
sia vincolata alla osservanza di un determinato ritmo produttivo in conseguenza della
organizzazione di lavoro o anche sia richiesta la realizzazione di un risultato produttivo
predeterminato superiore a quello conseguibile attraverso il lavoro ad economia, il lavoratore
o la squadra di lavoratori dovranno essere retribuiti a cottimo o con altre forme di retribuzione
a rendimento (come nel caso di linee a catena, a flusso continuo, giostre, catene, circuiti, ecc.)
soggette alla disciplina del lavoro a cottimo in quanto tecnicamente applicabile.
2) Le tariffe di cottimo devono essere fissate dall’azienda in modo da garantire al lavoratore
di normale capacità ed operosità il conseguimento di un utile di cottimo non inferiore alle
seguenti percentuali dei minimi di paga base indicate accanto alle rispettive categorie:
Categorie Percentuali
1ª 1%
2ª 1%
3ª 1,1%
4ª 1,1%
5ª 1,2%
6ª 1,2%
Per i lavoratori inquadrati nella lettera d) della Parte IV delle Premesse vale la seguente tabella
Categorie Percentuali in vigore dal 1° aprile 2000
1ª 1,3%
2ª 1,3%
3ª 1,3%
4ª 1,5%
5ª 1,5%
3) Nel caso di altre forme di retribuzione a rendimento soggette alla disciplina del lavoro a
cottimo, al lavoratore dovrà comunque essere garantita una percentuale del minimo di
paga base corrispondente a quella minima di cottimo.
4) L’azienda, tramite la sua associazione sindacale, comunicherà ai sindacati provinciali dei
lavoratori il sistema di cottimo in vigore in tutti i suoi elementi costitutivi. Le comunicazioni
formeranno oggetto di esame da parte dei sindacati provinciali che potranno richiedere
ulteriori informazioni e chiarimenti ed avanzare contestazioni di merito.
5) Nel caso di modifiche anche parziali dei cottimi di una certa rilevanza o che abbiano
comunque influenza sul sistema in atto (es.: metodi di rilevazione dei tempi, coefficienti
di maggiorazione, determinazione dell’utile di cottimo) oppure di introduzione di nuovi
sistemi, l’azienda è tenuta a darne preventiva comunicazione ai sindacati provinciali dei
lavoratori.
6) I lavoranti a cottimo dovranno essere messi a conoscenza, all’inizio del lavoro, per iscritto
- per affissione nei reparti in cui lavorano quando si tratta di cottimi di squadra o collettivi
- del lavoro da eseguire e della corrispondente tariffa di cottimo (a tempo od a prezzo)
nonché di ogni elemento necessario per il computo dell’utile di cottimo stesso.
7) L’azienda comunicherà al lavoratore gli elementi riepilogativi di computo del suo guadagno
di cottimo nel periodo di paga e, a richiesta, anche con riferimento ai risultati delle singole
tariffe.
La specificazione dei risultati delle singole tariffe potrà essere fornita per tariffe le quali, data la
contemporaneità della loro applicazione, costituiscono sostanzialmente un unico cottimo, o
per tariffe applicate non contemporaneamente per le quali, data la brevità della loro durata,
normalmente, non si effettua la rilevazione dei tempi.
8) Si intende per periodo di assestamento delle tariffe di cottimo il tempo durante il quale la
tariffa abbia avuto effettiva applicazione; pertanto in caso di saltuario impiego della tariffa,
i singoli periodi sono cumulati al fine di stabilire la durata complessiva del periodo di
assestamento.
9) Il periodo di assestamento delle nuove tariffe di cottimo sarà concordato tra le parti
interessate. Ove il periodo di assestamento superi la durata di un mese potrà essere richiesto
l’intervento delle rispettive organizzazioni sindacali.
10) Durante il periodo di assestamento sarà concessa al lavoratore una integrazione del
guadagno di cottimo realizzato con le tariffe in corso di assestamento, in modo che il
guadagno stesso non sia inferiore al guadagno di cottimo realizzato nel trimestre precedente
alla variazione della lavorazione.
11) Terminato il periodo di assestamento nessuna integrazione spetterà al lavoratore quando
la nuova tariffa risponde ai requisiti stabiliti dal presente articolo, salvo quanto disposto dai
commi 12 e 13.
12) Le tariffe stabilite potranno essere variate, allorché sia superato il periodo di assestamento,
solo nel caso in cui vengano apportate modifiche tecniche ed organizzative nelle condizioni
di esecuzione del lavoro. In tali casi le tariffe saranno variate in proporzione alle variazioni
di tempo, in più o in meno, che le modifiche stesse avranno determinato; l’azienda è tenuta
a dimostrare che essa ha proceduto a variare solamente i tempi delle operazioni elementari
sostitutive o variate. La tariffa modificata è da considerarsi come nuova tariffa ai fini del
periodo di assestamento.
13) Qualora venissero accertate, su tempestiva richiesta del lavoratore interessato, variazioni
contingenti nelle condizioni di esecuzione del lavoro (ad es. variazioni nelle caratteristiche
del materiale), verranno mutate le condizioni di emissione in proporzione al grado di
variazione riscontrato e limitatamente alla durata della variazione.
14) Qualora si dovesse constatare una sensibile caduta del guadagno medio di cottimo, gli
organismi sindacali aziendali potranno intervenire presso la direzione per accertarne
le cause. Ove risulti dagli accertamenti che esse non sono imputabili al lavoratore o ai
lavoratori interessati, potrà seguire un esame di merito in sede sindacale allo scopo di
concordare le integrazioni di guadagno e di evitare che tali cadute abbiano a ripetersi
successivamente.
15) Quando i lavoratori lavorino con tariffe già assestate, il conteggio dei guadagni sarà
fatto complessivamente alla fine del periodo di paga indipendentemente dai risultati di
ciascuna tariffa. Agli effetti del conteggio del guadagno di cottimo saranno escluse le ore di
interruzione dovute a cause non dipendenti dalla volontà del lavoratore.
16) Non è ammessa la compensazione tra i risultati di tariffe assestate e quelli di tariffe in
corso di assestamento. Per queste ultime, ove i loro risultati siano in parte eccedenti ed in
parte inferiori al minimo di cottimo, la eccedenza rispetto a detto minimo non potrà essere
utilizzata per la integrazione prevista dal punto 10 del presente articolo.
17) Per i cottimi di lunga durata il conteggio del guadagno deve essere fatto a cottimo ultimato
ed al lavoratore devono essere corrisposti, allo scadere dei singoli periodi di paga, acconti
di circa il 90% del presumibile guadagno.
18) Il lavoratore cottimista che lascia il lavoro per dimissioni o licenziamento quando il
cottimo è ancora in corso, ha diritto alla liquidazione dell’eventuale guadagno di cottimo
spettantegli fino al momento in cui lascia il lavoro. Nel caso in cui la liquidazione avvenga
solo quando il cottimo sia ultimato, il lavoratore avrà diritto ad un acconto sulla base della
presumibile liquidazione.
19) Il lavoratore adibito continuativamente a lavorazioni a cottimo trasferito temporaneamente
nel corso della giornata, per esigenze dell’azienda ad un lavoro ad economia, ha diritto ad
un utile di cottimo pari alla media dei suoi guadagni di cottimo dell’ultimo trimestre.
20) I concottimisti, intesi per tali gli operai direttamente collegati al ritmo lavorativo di altri
operai a cottimo o ad altra forma di incentivo, parteciperanno ai benefici del cottimo in
relazione al proprio contributo. La misura della partecipazione di cui sopra si intende
riferita alle caratteristiche di ciascuna azienda e verrà concordata in sede sindacale. Qualora
trasformazioni della situazione tecnica organizzativa della produzione comportassero
modificazioni nei criteri di attribuzione delle misure di partecipazione al cottimo, le stesse
saranno preventivamente concordate tra l’azienda ed i sindacati provinciali.
21) I reclami relativi alla materia dei cottimi saranno presentati dal lavoratore ai capi incaricati
dalla direzione aziendale o direttamente agli organismi sindacali aziendali, mentre in caso
di contestazioni plurime o riguardanti operai collegati a cottimi collettivi e ad altre forme
Art 38 - Mensilizzazione
La retribuzione dei lavoratori è determinata in misura fissa mensile.
La retribuzione oraria dei lavoratori, ai fini dei vari istituti contrattuali, si determina dividendo
per 173 i minimi tabellari conglobati della classificazione unica, gli aumenti periodici di anzianità,
gli aumenti di merito nonché gli altri compensi già eventualmente fissati a mese ed aggiungendo
a tali valori gli altri elementi orari della retribuzione quali cottimi, incentivi, indennità varie, ecc.
predetto termine di 15 giorni potrà essere prolungato mediante accordo tra le organizzazioni
sindacali interessate.
A decorrere dal 1° novembre 2017, gli aumenti dei minimi tabellari assorbono gli aumenti
individuali riconosciuti successivamente a tale data, salvo che siano stati concessi con una clausola
espressa di non assorbibilità, nonché gli incrementi fissi collettivi della retribuzione eventualmente
concordati in sede aziendale successivamente alla medesima data ad esclusione degli importi
retributivi connessi alle modalità di effettuazione della prestazione lavorativa (ad esempio:
indennità/maggiorazioni per straordinario, turni, notturno, festivo).
Le parti concordano i seguenti aumenti retributivi con decorrenza dal 1° giugno degli anni
2021, 2022, 2023 e 2024:
1 € 1.341,42 € 16,79 € 1.358,21 € 16,79 € 1.375,00 € 18,25 € 1.393,25 € 24,10 € 1.417,35 € 75,93
2 € 1.481,45 € 18,55 € 1.500,00 € 18,55 € 1.518,55 € 20,16 € 1.538,71 € 26,61 € 1.565,32 € 83,87
3 € 1.643,71 € 20,58 € 1.664,29 € 20,58 € 1.684,87 € 22,36 € 1.707,23 € 29,53 € 1.736,76 € 93,05
4 € 1.714,97 € 21,47 € 1.736,44 € 21,47 € 1.757,91 € 23,34 € 1.781,25 € 30,81 € 1.812,06 € 97,09
5 € 1.837,07 € 23,00 € 1.860,07 € 23,00 € 1.883,07 € 25,00 € 1.908,07 € 33,00 € 1.941,07 € 104,00
6 € 1.969,67 € 24,66 € 1.994,33 € 24,66 € 2.018,99 € 26,81 € 2.045,80 € 35,38 € 2.081,18 € 111,51
7 € 2.113,13 € 26,46 € 2.139,59 € 26,46 € 2.166,05 € 28,76 € 2.194,81 € 37,96 € 2.232,77 € 119,64
8 € 2.298,00 € 28,77 € 2.326,77 € 28,77 € 2.355,54 € 31,27 € 2.386,81 € 41,28 € 2.428,09 € 130,09
9 € 2.555,60 € 32,00 € 2.587,60 € 32,00 € 2.619,60 € 34,78 € 2.654,38 € 45,91 € 2.700,29 € 144,69
A decorrere dal 2018, nel mese di giugno di ciascun anno di vigenza del CCNL, i minimi
contrattuali per livello saranno adeguati sulla base della dinamica inflativa consuntivata misurata
con l’IPCA al netto degli energetici importati” così come fornita dall’ISTAT applicata ai minimi
stessi.
Le parti si incontreranno nel mese di maggio di ciascun anno di vigenza del CCNL per calcolare,
sulla base dei dati forniti dall’ISTAT, gli incrementi dei minimi contrattuali per livello con i criteri
di cui al punto precedente.
Le parti, nel confermare la modalità di definizione dei minimi contrattuali stabilita ai commi
precedenti e il relativo regime, convengono che per la vigenza del presente contratto, i medesimi,
oltre che per la dinamica IPCA sono incrementati tenendo conto dell’Accordo Interconfederale
del 26 luglio 2016.
Nel caso in cui l’importo relativo all’adeguamento IPCA risultasse superiore agli importi degli
incrementi retributivi complessivi di riferimento per ogni singolo anno di cui alle tabelle retributive
riportate, i minimi tabellari saranno adeguati all’importo risultante.
Trasferta e Reperibilità
Le parti si incontreranno nel mese di giugno di ciascun anno di vigenza del CCNL e procederanno
all’adeguamento dell’indennità di trasferta forfetizzata e dell’indennità oraria di reperibilità sulla
base della dinamica inflattiva consuntivata misurata con “l’IPCA al netto degli energetici importati”
così come fornita dall’ISTAT.
Cottimo
Le parti si incontreranno nel mese di giugno di ciascun anno di vigenza del CCNL per
riproporzionare le percentuali dell’utile minimo di cottimo di cui all’art. 37 del CCNL.
Una – tantum
Con la retribuzione afferente il mese di ottobre 2017, a tutti i lavoratori in forza alla data del 1°
luglio 2017, sarà corrisposta a titolo di una tantum una somma forfetaria pari ad 80,00 euro lordi
suddivisibili in quote mensili in funzione della durata del rapporto di lavoro nel periodo 1° agosto
2017 - 31 ottobre 2017.
La frazione di mese superiore a 15 giorni sarà considerata, a questi effetti, come mese intero.
Sono utili ai fini della maturazione dell’una tantum tutti i periodi di sospensione o riduzione
della prestazione per malattia, infortunio, gravidanza e puerperio, congedo parentale, congedo
matrimoniale, comprese tutte le tipologie della Cassa Integrazione Guadagni.
Non sono utili ai fini della maturazione dell’una tantum tutti i casi di aspettativa non retribuita.
Tale importo è stato quantificato considerando in esso anche i riflessi sugli istituti di retribuzione
diretta ed indiretta, di origine legale o contrattuale, ed è quindi comprensivo degli stessi.
Inoltre, in attuazione di quanto previsto dal secondo comma dell’art. 2120 c.c. l’una tantum è
esclusa dalla base di calcolo del trattamento di fine rapporto.
Norme transitorie
1) Lavoratori in forza alla data del 17 luglio 1979 già appartenenti alla parte terza.
I lavoratori di cui alla parte terza, già in forza alla data del 17 luglio 1979, proseguono nella
maturazione dei dodici aumenti periodici di anzianità.
Gli aumenti periodici di nuova maturazione saranno ragguagliati agli importi previsti nella
tabella di cui al primo comma del presente articolo. Per quelli maturati vale quanto previsto alle
successive lettere a), b) e c).
a) Gli aumenti periodici maturati prima del 1° gennaio 1980 rimangono fissati, fino al 31
dicembre 2000, negli importi in atto alla data del 31 dicembre 1998; a decorrere dal 1°
gennaio 2001 saranno, sulla base della categoria di appartenenza, aumentati dei seguenti
importi:
Rimane ferma la corresponsione per ciascun aumento periodico maturato fino al 31 dicembre
1979, della somma di € 1,55 che costituisce apposito elemento retributivo non assorbibile in caso
di passaggio del lavoratore a categoria superiore.
b) Gli importi maturati dopo il 1° gennaio 1980 fino al:
- 31 dicembre 1983 dai lavoratori inquadrati nella 9ª categoria;
- 31 dicembre 1984 dai lavoratori inquadrati nella 8ª categoria;
- 31 gennaio 1987 dai lavoratori inquadrati nella 7ª, 6ª e 5ª categoria;
- 30 aprile 1988 dai lavoratori inquadrati nella 4ª categoria;
- 30 aprile 1989 dai lavoratori inquadrati nella 3ª categoria;
- 31 dicembre 1990 dai lavoratori inquadrati nella 2ª categoria;
continueranno ad essere convenzionalmente computati, per i diversi livelli retributivi, nei
valori pari a quelli in atto alla data del 31 dicembre 1979.
c) Gli aumenti periodici maturati in date successive a quelle indicate alla precedente lettera b)
saranno ragguagliati agli importi di cui alla tabella contenuta nel primo comma del presente
articolo.
2) lavoratori in forza alla data del 17 luglio 1979 e già appartenenti alla Parte seconda.
A) Gli aumenti periodici maturati prima del 1° gennaio 1980 rimangono fissati, fino al 31
dicembre 2000, negli importi in atto alla data del 31 dicembre 1998; a decorrere dal 1°
gennaio 2001 saranno, sulla base della categoria di appartenenza, aumentati dei seguenti
importi:
5ª € 0,88
6ª € 0,96
Rimane ferma la corresponsione per ciascun aumento periodico maturato fino al 31 dicembre
1979, della somma di € 1,55 che costituisce apposito elemento retributivo non assorbibile in caso
di passaggio del lavoratore a categoria superiore.
B) Gli importi maturati dopo il 1° gennaio 1980 e sino al 31 gennaio 1987 continueranno ad
essere convenzionalmente computati, per i diversi livelli retributivi, nei valori pari a quelli
in atto alla data del 31 dicembre 1979.
C) Gli aumenti periodici maturati dopo il 31 gennaio 1987 saranno ragguagliati agli importi di
cui alla Tabella contenuta nel presente articolo.
3) Lavoratori in forza alla data del 17 luglio 1979 e già appartenenti alla Parte prima.
Gli aumenti periodici maturati fino al 31 dicembre 1979 saranno congelati in cifra derivante
anche dalla rivalutazione dei medesimi sul minimo tabellare in vigore al 15 luglio 1979 maggiorato
di € 10,33 mensili e costituiranno apposito elemento retributivo non assorbibile in caso di
passaggio del lavoratore a categoria superiore.
Le parti si impegnano a non effettuare, a decorrere dal 1° gennaio 1980, calcoli e ricalcoli degli
aumenti periodici sull’indennità di contingenza.
Norma transitoria
Ai fini della maturazione degli aumenti periodici, l’anzianità di servizio decorre:
- dal momento dell’assunzione per i lavoratori assunti successivamente al 1° gennaio 1990;
- dal 1° gennaio 1990 per i lavoratori assunti precedentemente a tale data e che alla stessa data
non abbiano compiuto il 20° anno di età.
Unionmeccanica e Fim, Fiom, Uilm rinunciano reciprocamente ad ogni azione giudiziaria
occorrendo anche negli interessi dei propri rappresentati, fondata sull’applicazione delle clausole
circa la decorrenza dell’anzianità di servizio, ai fini della maturazione degli aumenti periodici,
dopo il compimento del 20° anno di età, contenute nei precedenti contratti collettivi nazionali.
Fim, Fiom e Uilm si impegnano anche a nome e per conto dei propri organismi territoriali ed
aziendali, a non promuovere alcuna iniziativa sindacale in sede centrale, territoriale ed aziendale,
che persegua, anche indirettamente, finalità contrastanti con quelle qui definite.
Per i cottimisti si intende riferita al guadagno medio dell’ultimo trimestre precedente il mese
della corresponsione o di minor periodo per i nuovi cottimisti; in entrambi i casi ragguagliato a
173 ore.
La corresponsione deve avvenire, normalmente, alla vigilia di Natale.
Nel caso di inizio o di cessazione del rapporto di lavoro durante il corso dell’anno il lavoratore,
ha diritto a tanti dodicesimi dell’ammontare della tredicesima mensilità quanti sono i mesi di
anzianità di servizio presso l’azienda.
La frazione di mese superiore ai 15 giorni va considerata a questi effetti come mese intero.
Il periodo di prova è considerato utile per il calcolo dei dodicesimi di cui sopra.
Dichiarazione a verbale
Ai soli fini dei rapporti con gli Enti previdenziali ed assicurativi e senza pregiudizio per la
retribuzione contrattualmente dovuta ai lavoratori, le parti dichiarano che la quota di tredicesima
mensilità e di eventuali altre retribuzioni differite, corrisposte al lavoratore per i periodi di
sospensione della prestazione di lavoro relativi a malattia, infortunio non sul lavoro, gravidanza
e puerperio è a carico dell’azienda esclusivamente ad integrazione della parte di tale quota
indennizzata in forza di disposizioni legislative.
pagamenti con responsabilità per errore anche finanziaria, ha diritto ad una particolare indennità
mensile pari al 6% del minimo tabellare della categoria di appartenenza.
Le somme eventualmente richieste al lavoratore a titolo di cauzione dovranno essere depositate
e vincolate a nome del garante e del garantito presso un istituto di credito di comune gradimento.
I relativi interessi matureranno a favore del lavoratore.
Dall’entrata in vigore del contratto collettivo nazionale di lavoro del 13 settembre 1994 non
trova più applicazione la disciplina per l’istituzione del premio di produzione di cui all’art. 12 del
contratto collettivo nazionale di lavoro 19 dicembre 1990 compresa l’indennità sostitutiva di cui al
secondo comma dell’articolo stesso; per le aziende dalla stessa interessate, resta definitivamente
fissata negli importi in essere al 30 giugno 1994 ai fini della retribuzione dei lavoratori.
I premi di produzione di cui al comma precedente, gli altri premi ed istituti retributivi di
analoga natura eventualmente già presenti in azienda, non saranno più oggetto di successiva
contrattazione; in riferimento ai loro importi già concordati e consolidati alla data del 30 giugno
1994, le parti, all’atto dell’istituzione del premio di risultato di cui al presente articolo, procederanno
alla loro armonizzazione, fermo restando che da tale operazione non dovranno derivare né oneri
per le aziende, né perdite per i lavoratori.
Ai fini del rinnovo e della durata degli accordi economici del premio di risultato si richiama il
comma 2 del capo III Procedura per il rinnovo degli accordi aziendali.
Nota a verbale
Il presente contratto definisce le procedure della contrattazione con caratteristiche innovative
rispondenti allo spirito del Protocollo del 23 luglio 1993. In questo quadro, qualora si verifichino
contenziosi sulla applicazione della procedura definita, le organizzazioni sindacali territoriali
delle parti, le rappresentanze sindacali unitarie e le imprese, anche disgiuntamente, potranno
chiedere l’intervento delle parti stipulanti il presente contratto collettivo nazionale di lavoro, che
terranno un apposito incontro nel quale formuleranno le loro valutazioni in oggetto, nell’ambito
dell’osservatorio nazionale.
Norma concordata nel Verbale di accordo stipulato in sede ministeriale il 4 febbraio 1997
Fermo restando quanto previsto dall’Accordo interconfederale del 23 luglio 1993, le parti
riconfermano che la contrattazione aziendale avente contenuto economico, dovrà riguardare
esclusivamente erogazioni legate a risultati conseguiti in termini di incrementi di elementi
variabili, quali produttività, qualità, redditività, ed altri elementi rilevanti per il miglioramento della
competitività aziendale, conseguiti attraverso la realizzazione di programmi concordati tra le parti.
Al fine di assicurare il rispetto di tali criteri, qualora una delle parti lo richieda, potrà essere
attivata una sessione di esame tesa al superamento della controversia secondo quanto previsto dal
secondo comma dell’articolo 68 del CCNL Unionmeccanica, a livello delle strutture territoriali ed
eventualmente nazionali, della durata complessiva di 20 giorni.
a concorrenza, in caso di presenza di retribuzioni aggiuntive a quelle fissate dal CCNL, in funzione
della durata, anche non consecutiva, del rapporto di lavoro nel corso dell’anno precedente. La
frazione di mese superiore a 15 giorni sarà considerata, a questi effetti, come mese intero.
Nel caso di risoluzione del rapporto di lavoro antecedente il momento di corresponsione
dell’elemento perequativo, fermo restando i criteri di maturazione dello stesso, il suddetto importo
verrà corrisposto all’atto della liquidazione delle competenze.
L’elemento perequativo come sopra definito sarà ad ogni effetto di competenza dell’anno di
erogazione in quanto il riferimento ai trattamenti retributivi percepiti è assunto dalle parti quale
parametro di riferimento ai fini del riconoscimento dell’istituto.
Nota a verbale
In caso di modifiche all’attuale legislazione in materia di esclusione di elementi dalla retribuzione
imponibile previdenziale, le parti si incontreranno per concordare gli opportuni adeguamenti
della disciplina di cui al presente accordo.
Nota a verbale
Relativamente all’anno 2013 si procederà al riproporzionamento pro-quota degli importi come
segue: Euro 190,00 (5/12 di euro 455,00) fino al 30 maggio 2013 ed Euro 283,00 (7/12 di euro
485,00) fino al 31 dicembre 2013.
7) NORMA TRANSITORIA
La presente norma transitoria troverà applicazione solo per i lavoratori iscritti al FONDAPI
entro il 31 maggio 2000, od entro la data dell’ultima autorizzazione della COVIP se precedente,
ed ancora in forza alla data di decorrenza dei versamenti al FONDAPI stabilita dai suoi organi
amministrativi in funzione delle autorizzazioni concesse dalla COVIP.
Per tali lavoratori, le aziende contribuiranno a FONDAPI con aliquote mensili, incrementate
di 0,8 punti rispetto a quanto previsto nel presente articolo da calcolarsi sulla “retribuzione
FONDAPI”. Tale maggior contributo verrà versato a FONDAPI per un numero di mensilità pari
alla somma delle aliquote contributive mensili a carico dell’azienda che sarebbero state dovute,
in base agli elementi di cui al punto 5), per il periodo intercorrente dal 1° luglio 1998, o dalla
data di assunzione se successiva, e la data di decorrenza dei versamenti a FONDAPI divisa per
il coefficiente 0,8. Qualora il lavoratore iscritto sia stato assunto successivamente alla data del 1°
luglio 1998 non sarà considerata utile, per il mese di assunzione, la frazione del mese inferiore a
16 giorni mentre si considererà mese intero la frazione superiore a 15 giorni.
Il rapporto tra la somma delle aliquote contributive che sarebbero state dovute ed il coefficiente
0,8 che determina il numero dei versamenti incrementati, sarà arrotondato per eccesso.
Per gli iscritti entro il 31 maggio 2000 la quota del 40 per cento del TFR da destinare al Fondo per
il 2000 sarà maggiorata di un punto e mezzo per ogni mese del 1999 a partire dal mese successivo
alla data di iscrizione al Fondo.
Resta inteso che il contributo a carico del lavoratore decorrerà dal mese successivo all’autorizzazione
all’esercizio da parte della COVIP.
8) NORMA DI RINVIO
Per quanto qui non espressamente richiamato valgono le disposizioni di legge vigenti e quanto
previsto dagli accordi in materia stipulati da Unionmeccanica e da Fim, Fiom, Uilm per quanto
qui non modificato.
piccole e medie industrie metalmeccaniche - EBM – di cui al cap. primo, punto G del CCNL.
A partire da tale data tutti i lavoratori avranno diritto alle prestazioni sanitarie integrative, come
verranno definite da Unionmeccanica e Fim, Fiom, Uilm.
Hanno diritto a tali prestazioni i lavoratori, non in prova, con contratto a tempo indeterminato
compresi i lavoratori part-time, con contratto di apprendistato e con contratto a tempo determinato
di durata non inferiore a 5 mesi a decorrere dalla data di assunzione; in tale caso le prestazioni
sanitarie integrative sono automaticamente prolungate in caso di proroga del contratto.
Per i suddetti lavoratori è prevista a decorrere dal 1° gennaio 2018 una contribuzione pari a 60
euro annui (suddivisi in 12 quote mensili da 5 euro l’una) a totale carico dell’azienda comprensiva
delle coperture per i familiari fiscalmente a carico ivi compresi i conviventi di fatto ai sensi della
legge n. 76 del 20 maggio 2016 con analoghe condizioni reddituali.
Per i lavoratori di cui al precedente comma è prevista a decorrere dal 1° gennaio 2022 una
contribuzione pari a 96 euro annui (suddivisi in 12 quote mensili da 8 euro l’una) a totale carico
dell’azienda comprensiva delle coperture per i familiari fiscalmente a carico ivi compresi i
conviventi di fatto ai sensi della legge n. 76 del 20 maggio 2016 con analoghe condizioni reddituali.
Nota a verbale
Unionmeccanica e Fim, Fiom, Uilm concordano di richiedere agli organi decisionali di EBM
Salute di valutare la possibilità di estendere la copertura assicurativa anche ai pensionati con oneri
a loro carico.
decorrere dal 1° gennaio 2018 a 60 euro annui (suddivisi in 12 quote mensili da 5 euro l’una) e
a decorrere dal 1° gennaio 2022 a 96 euro annui (suddivisi in 12 quote mensili da 8 euro l’una).
Nel caso in cui siano già presenti in azienda forme di sanità integrativa derivanti da accordi
collettivi, per i lavoratori non coperti si applica quanto previsto dal presente articolo; per i lavoratori
coperti da altre forme di assistenza sanitaria integrativa le parti in sede aziendale procederanno
ad una armonizzazione dei contenuti dell’accordo anche al fine di adeguare la contribuzione a
carico del datore di lavoro in misura non inferiore a 60 euro annui entro il 31 marzo 2018 e, con
decorrenza 1° gennaio 2022, non inferiore a 96 euro annui.
Art. 52 – Welfare
A decorrere dall’anno 2022, le aziende dovranno mettere a disposizione di tutti i dipendenti
strumenti di welfare, elencati in via esemplificativa in calce al presente articolo, del valore di
200 euro da utilizzare entro il 31 dicembre 2022. Tale importo sarà successivamente attivato a
decorrere dall’anno 2023 e dall’anno 2024 da utilizzare entro il 31 dicembre di ciascun anno di
riferimento.
Le parti precisano che per gli anni 2022, 2023 e 2024 l’azienda deve mettere effettivamente a
disposizioni dei lavoratori gli strumenti di welfare entro la fine del mese di febbraio di ciascun
anno.
I suddetti valori sono onnicomprensivi ed espressamente esclusi dalla base di calcolo del
trattamento di fine rapporto.
Hanno diritto a quanto sopra i lavoratori, superato il periodo di prova, in forza al 1° gennaio
di ciascun anno o successivamente assunti entro il 31 dicembre di ciascun anno:
con contratto a tempo indeterminato;
con contratto a tempo determinato che abbiano maturato almeno tre mesi, anche non
consecutivi, di anzianità di servizio nel corso di ciascun anno (1° gennaio - 31 dicembre).
Sono esclusi i lavoratori in aspettativa non retribuita né indennizzata nell’anno di riferimento.
I suddetti valori non sono riproporzionabili per i lavoratori part-time e sono comprensivi
esclusivamente di eventuali costi fiscali o contributivi a carico dell’azienda.
Ai fini dell’applicazione di quanto previsto dal presente articolo, le aziende si confronteranno
con la R.s.u. per individuare, tenuto conto delle esigenze dei lavoratori, della propria organizzazione
e del rapporto con il territorio, una gamma di beni e servizi.
Unionmeccanica e Fim Fiom, Uilm definiranno in seno all’Ente Bilaterale Metalmeccanici per
le piccole e medie imprese metalmeccaniche (EBM) di cui al Cap. primo, punto G del CCNL il
sostegno alle aziende e ai lavoratori per l’erogazione di beni e servizi con finalità di educazione,
istruzione, ricreazione e assistenza sociale e sanitaria, servizi alla persona o culto secondo regole
e modalità che saranno disciplinate dall’EBM medesimo.
Quanto sopra previsto si aggiunge alle eventuali offerte di beni e servizi presenti in azienda
FINALITA’ SERVIZI
· Corsi extraprofessionali.
EDUCAZIONE E ISTRUZIONE · Corsi di formazione e istruzione (es. corsi di lingue).
· Servizi di orientamento allo studio.
· Assistenza domiciliare.
ASSISTENZA SOCIALE · Badanti.
· Case di riposo (R.S.A.).
· Check up medici.
· Visite specialistiche.
ASSISTENZA SANITARIA · Cure odontoiatriche.
· Terapie e riabilitazione.
· Sportello ascolto psicologico.
· Asili nido.
SERVIZI DI EDUCAZIONE E · Servizi di babysitting.
ISTRUZIONE, ANCHE IN ETÀ · Spese di iscrizione e frequenza a scuola materna, elementare, media e superiore.
PRESCOLARE. · Università e Master.
· Libri di testo scolastici e universitari.
· Doposcuola o Pre-scuola.
SERVIZI INTEGRATIVI,
· Buono pasto mensa scolastica.
DI MENSA E DI TRASPORTO
· Scuolabus, gite didattiche.
CONNESSI ALL’EDUCAZIONE
· Frequentazione corso integrativo (lingue straniere/lingua italiana per bambini
E ISTRUZIONE.
stranieri, …).
BORSE DI STUDIO · Somme corrisposte per assegni, premi di merito e sussidi allo studio.
SERVIZI DI ASSISTENZA
AI FAMILIARI ANZIANI
E/O NON AUTOSUFFICIENTI.
- Familiari anziani (che abbia-
· Badanti.
no compiuto 75 anni)
· Assistenza domiciliare.
- Familiari non autosufficienti
· Case di riposo (R.S.A.).
(non autonomia nello svolgi-
· Case di cura.
mento di attività quotidiane
ovvero necessità di sorve-
glianza continua – è richiesta
certificazione medica)
ESEMPLIFICAZIONI
nella sfera di applicazione degli Accordi e contratti collettivi nazionali e di secondo livello,
aziendale o territoriale, per le PMI del sistema CONFAPI, laddove sottoscritti;
3 a far data dalla data di sottoscrizione del presente Accordo di rinnovo, le imprese non
aderenti al sistema della bilateralità dovranno corrispondere a ciascun lavoratore in busta
paga un elemento retributivo aggiuntivo pari ad euro 25,00 lordi mensili per 13 mensilità.
Tale importo, non è a nessun titolo assorbibile e rappresenta un elemento aggiuntivo della
retribuzione (E.A.R.) che incide su tutti gli istituti retributivi di legge e contrattuali, compresi
quelli indiretti o differiti, escluso il TFR. Tale importo dovrà essere erogato con cadenza
mensile e mantiene carattere aggiuntivo rispetto alle prestazioni dovute ad ogni singolo
lavoratore in adempimento dell’obbligo di cui al punto 1. In caso di lavoratori assunti
con contratto part-time, tale importo è corrisposto proporzionalmente all’orario di lavoro
e, in tal caso, il frazionamento si ottiene utilizzando il divisore previsto dal CCNL. Per gli
apprendisti, l’importo andrà riproporzionato alla percentuale di retribuzione riconosciuta;
4 per le imprese aderenti al sistema della bilateralità ed in regola con i versamenti, l’elemento
aggiuntivo della retribuzione di cui al precedente punto 3 è forfettariamente compreso
nella quota di adesione e, pertanto non va versato;
Le modalità operative del sistema della bilateralità sono contenute nell’accordo del 15 novembre
2013, che sia allega al presente CCNL e successivi aggiornamenti (reperibili sul sito internet www.
entebilateralemetalmeccanici.it).
CAPITOLO SETTIMO
MALATTIA, INFORTUNIO E CONGEDI
a) e b) non consenta al lavoratore di riprendere servizio, questi può risolvere il rapporto di lavoro
con diritto al solo trattamento di fine rapporto.
Ove ciò non avvenga e l’azienda non proceda al licenziamento, il rapporto rimane sospeso,
salva la decorrenza dell’anzianità agli effetti del trattamento di fine rapporto.
I lavoratori trattenuti oltre il normale orario per prestare la loro opera di assistenza o soccorso
nel caso di infortunio di altri lavoratori, devono essere retribuiti per il tempo trascorso a tale scopo
nello stabilimento.
L’assenza per malattia professionale od infortunio, nei limiti dei periodi fissati dal presente
articolo per la conservazione del posto, non interrompe la maturazione dell’anzianità di servizio a
tutti gli effetti (trattamento di fine rapporto, ferie, gratifica natalizia, ecc.).
Per gli infortuni sul lavoro verificatisi successivamente al 1° gennaio 2000, fatta salva la nota a
verbale qui di seguito riportata e secondo le procedure previste dall’ente assicurativo competente,
al lavoratore assente per infortunio sul lavoro sarà garantita l’erogazione delle spettanze come
avviene per le assenze per malattia. A compensazione delle anticipazioni così effettuate, gli importi
delle prestazioni di competenza dell’ente assicurativo vengono liquidati direttamente all’azienda.
Nota a verbale
In caso di infortunio e di malattia professionale non si farà luogo al cumulo tra il pagamento
previsto dal presente contratto e quello assicurativo, riconoscendo in ogni caso al lavoratore il
trattamento globale più favorevole.
1) VISITE DI CONTROLLO
a) Il lavoratore assente per malattia è tenuto, fin dal primo giorno di assenza dal lavoro e per
la durata dell’intera malattia, a trovarsi a disposizione per il controllo al recapito comunicato
al datore di lavoro dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00 di tutti i
giorni comprese le domeniche o festivi. Il controllo può essere effettuato attraverso i servizi
ispettivi degli istituti previdenziali competenti o da personale incaricato dall’azienda sanitaria
locale e nell’osservanza dell’art. 5 della legge 20 maggio 1970, n. 300. Conseguentemente ogni
mutamento di recapito dovrà essere tempestivamente comunicato all’azienda allo scopo di
rendere possibili le visite di cui al presente paragrafo.
Restano salve diverse fasce orarie stabilite per disposizioni legislative e/o amministrative locali
o nazionali.
Sono altresì fatte salve le necessità di assentarsi dal recapito comunicato per motivi inerenti la
malattia o per gravi eccezionali motivi familiari preventivamente - salvo casi di forza maggiore
- comunicati all’azienda e successivamente documentati.
b) In caso di mancata reperibilità, il lavoratore è tenuto a recarsi entro il primo giorno utile
successivo al controllo presso l’Azienda sanitaria locale informandone contemporaneamente
l’azienda.
c) Il lavoratore che, durante le fasce orarie sopra definite e senza giustificato motivo di cui al
comma ultimo della lettera a), non venga reperito dal personale incaricato dalle competenti
strutture pubbliche al recapito comunicato perderà l’intero trattamento economico, parziale o
totale a carico dell’azienda, sino a 10 giorni e nella misura della metà per i successivi giorni, nei
limiti previsti dal contratto, esclusi quelli di ricovero ospedaliero o già accertati da precedenti
visite di controllo. Sono fatte salve diverse successive disposizioni di legge.
Le assenze e le inosservanze di cui alla lettera a) comporteranno l’irrogazione a carico del
lavoratore dei provvedimenti disciplinari contrattualmente previsti, con proporzionalità relativa
alla infrazione riscontrata e alla sua gravità.
La mancata presentazione di cui alla lettera b) comporterà l’irrogazione a carico del lavoratore
dei provvedimenti disciplinari contrattualmente previsti.
Non si terrà conto ad alcun effetto di tutti i provvedimenti disciplinari di cui alla lettera a),
decorsi due anni dalla loro applicazione2.
Ai soli effetti di quanto previsto alle lettere a), b), c), per assenze oltre 60 giorni consecutivi e
nei casi di assenza per brevi e ricorrenti periodi riferiti ai 6 mesi precedenti, i lavoratori potranno
essere sottoposti - qualora l’azienda ne faccia richiesta - a visite mediche collegiali presso
poliambulatorii pubblici per accertare, anche durante l’evento morboso, esclusivamente lo stato
di malattia che ha determinato l’assenza.
2 Vedere allegato 7
un’unica ripresa del lavoro per un periodo non superiore a due mesi, il lavoratore ha diritto
alla conservazione del posto per un altro periodo, oltre a quelli previsti al primo comma, del
presente punto 2), pari alla metà degli stessi periodi. Conseguentemente il periodo complessivo
di conservazione del posto, definito comporto prolungato, sarà:
a) per anzianità di servizio fino a 3 anni compiuti: mesi 6 + 3 = 9;
b) per anzianità di servizio oltre 3 e fino a 6 anni compiuti: mesi 9 + 4,5 = 13,5;
c) per anzianità di servizio oltre 6 anni: mesi 12 + 6 = 18.
Il periodo complessivo di conservazione del posto di cui al comma precedente si applica anche
nel caso in cui si siano verificate, nei tre anni precedenti ogni nuovo ultimo episodio morboso,
almeno due malattie comportanti, ciascuna, una assenza continuativa pari o superiore a tre mesi.
Dal 1° ottobre 1999 il suddetto periodo di comporto prolungato viene riconosciuto
automaticamente al lavoratore che alla scadenza del comporto breve abbia in corso una malattia
con prognosi pari o superiore a tre mesi.
Resta salvo quanto previsto dalla legge 6 agosto 1975, n. 419 per la conservazione del posto
dei lavoratori affetti da TBC.
La malattia ovvero l’infortunio non sul lavoro sospendono il decorso del preavviso nel caso
di licenziamento, nei limiti ed agli effetti della normativa sulla conservazione del posto e sul
trattamento economico di cui al presente articolo.
La malattia insorta durante il periodo di ferie consecutive di cui al sesto comma dell’articolo
32, ne sospende la fruizione nelle seguenti ipotesi:
a) malattia che comporta ricovero ospedaliero per la durata dello stesso;
b) malattia la cui prognosi sia superiore a sette giorni di calendario.
L’effetto sospensivo si determina a condizione che il dipendente assolva agli obblighi di
comunicazione, di certificazione e di ogni altro adempimento necessario per l’espletamento
della visita di controllo dello stato d’infermità previsti dalle norme di legge e dalle disposizioni
contrattuali vigenti.
Qualora la prosecuzione della malattia oltre i termini suddetti non consenta al lavoratore di
riprendere servizio, questi può risolvere il rapporto di lavoro con diritto al solo trattamento di fine
rapporto.
Ove ciò non avvenga e l’azienda non proceda al licenziamento il rapporto rimane sospeso
salvo la decorrenza dell’anzianità agli effetti del preavviso.
Resta espressamente convenuto che superati i limiti di conservazione del posto di cui sopra,
il lavoratore potrà usufruire, previa richiesta scritta, di un periodo di aspettativa della durata di
mesi 4 durante il quale non decorrerà retribuzione, né si avrà decorrenza di anzianità per nessun
istituto. A fronte del protrarsi dell’assenza a causa di malattia grave e continuativa, periodicamente
documentata, il lavoratore potrà usufruire, previa richiesta scritta, di un ulteriore periodo di
aspettativa fino alla guarigione clinica, debitamente comprovata, che consenta al lavoratore di
assolvere alle precedenti mansioni e comunque di durata non superiore a complessivi 24 mesi
continuativi.
Le suddette richieste vanno presentate, rispettivamente, entro la scadenza del periodo di
conservazione del posto o di aspettativa.
Dal 1° ottobre 1999 le assenze determinate da patologie gravi che richiedono terapie salvavita,
intervallate nel tempo e che pur nella discontinuità consentono lo svolgimento dell’attività
lavorativa, permetteranno al lavoratore, all’atto del superamento del periodo di conservazione
del posto di lavoro, di poter fruire dell’aspettativa prolungata, anche in maniera frazionata, in
rapporto ai singoli eventi terapeutici necessari. Ai fini di cui sopra il lavoratore fornirà all’azienda
le dovute informazioni che l’azienda medesima tratterà nel rispetto del decreto legislativo 30
giugno 2003 n° 196 (tutela del diritto alla riservatezza).
Decorso anche detto periodo di aspettativa, senza che il lavoratore abbia ripreso servizio,
l’azienda potrà procedere alla risoluzione del rapporto.
Superato il periodo di conservazione del posto, ove l’azienda risolva il rapporto di lavoro,
corrisponderà al lavoratore il trattamento previsto dal presente contratto per il caso di licenziamento
ivi compresa l’indennità sostitutiva del preavviso.
Per quanto concerne l’assistenza e il trattamento di malattia per i lavoratori valgono le norme
di legge in materia.
Dal 1° gennaio 2000, su richiesta del lavoratore, l’impresa per una volta nell’anno solare
fornisce entro 20 giorni dalla richiesta le informazioni necessarie alla esatta conoscenza della
situazione del cumulo di eventuali assenze per malattia, in relazione alla conservazione del posto
di lavoro ed al trattamento economico dei periodi di assenza per malattia e/o infortuni non sul
lavoro.
Dichiarazione comune
I termini temporali per la conservazione del posto vanno considerati indipendentemente dalla
data di entrata in vigore del presente contratto.
3) TRATTAMENTO ECONOMICO
Le aziende corrisponderanno al lavoratore, non in prova, assente per malattia o infortunio non
sul lavoro, nell’ambito della conservazione del posto, una integrazione di quanto il lavoratore
percepisce, in forza di disposizioni legislative e/o di altre norme, fino al raggiungimento del
normale trattamento economico complessivo netto che il lavoratore avrebbe globalmente
percepito se avesse lavorato, operando a tal fine i relativi conguagli al termine del periodo di
trattamento contrattuale.
A tal fine il lavoratore avrà diritto al seguente trattamento:
- per anzianità di servizio fino a 3 anni compiuti, intera retribuzione globale per i primi 2
mesi e metà retribuzione globale per i 4 mesi successivi;
- per anzianità di servizio oltre i 3 anni e sino ai 6 compiuti, intera retribuzione globale per
i primi 3 mesi e metà retribuzione globale per i 6 mesi successivi;
- per anzianità di servizio oltre i 6 anni compiuti, intera retribuzione globale per i primi 4
mesi e metà retribuzione globale per gli 8 mesi successivi.
Nell’ipotesi di cui ai commi terzo e quarto del precedente punto 2) Conservazione del posto
il trattamento sarà il seguente:
- per anzianità di servizio fino a 3 anni compiuti, intera retribuzione globale per i primi 3
mesie metà retribuzione globale per i 6 mesi successivi;
- per anzianità di servizio oltre i 3 e sino ai 6 anni compiuti, intera retribuzione globale per
trattamento economico ad essa afferente, non si applica ai soggetti che raggiungano l’età ed i
requisiti per la pensione di vecchiaia per tutte le malattie che si verifichino a partire dall’ultimo
mese precedente il compimento dell’età e la maturazione dei requisiti stessi.
Resta salvo quanto previsto dalla legge 6 agosto 1975, n. 419 per la conservazione del posto
dei lavoratori affetti da TBC.
Note a verbale
Malattie gravi e Covid-19
La malattia dovuta a Covid-19 e la situazione dei lavoratori sottoposti a trattamento di emodialisi,
o affetti da morbo di Cooley nonché dei lavoratori affetti da neoplasie, da epatite B e C ovvero da
gravi malattie cardiocircolatorie, nonché casi particolari di analoga gravità sarà considerata dalle
aziende con la massima attenzione facendo riferimento alle disposizioni assistenziali vigenti.
I dati saranno gestiti in conformità con quanto previsto dalla vigente normativa sulla tutela
della Privacy.
Nota a Verbale
Le parti si danno reciprocamente atto che i lavoratori soggetti alla assicurazione obbligatoria
di malattia sono quelli appartenenti alle categorie giuridiche operaia e speciale come identificate
nei punti a) e b) del comma 3 del punto VI - Protocollo sulla “Disciplina del rapporto di lavoro
individuale” concordata con l’accordo di rinnovo del 25 gennaio 2008 del presente CCNL.
di congedo matrimoniale, quando il lavoratore, ferma restando la esistenza del rapporto di lavoro,
si trovi, per giustificato motivo, sospeso od assente.
Il congedo matrimoniale è altresì dovuto alla lavoratrice che si dimetta per contrarre matrimonio.
Nota a Verbale
Le parti si danno reciprocamente atto che i lavoratori destinatari dell’assegno per congedo
matrimoniale sono quelli appartenenti alle categorie giuridiche operaia e speciale come identificate
nei punti a) e b) del comma 3 del punto VI Protocollo sulla “Disciplina del rapporto di lavoro
individuale” concordata con l’accordo di rinnovo del 25 gennaio 2008 del presente CCNL.
Il congedo parentale spetta al genitore richiedente anche qualora l’altro genitore non ne abbia
diritto.
Ai fini dell’esercizio di tale diritto, il genitore è tenuto a presentare almeno 15 giorni prima
richiesta scritta al datore di lavoro indicando la durata del periodo di congedo richiesto, di
norma, con la precisazione della durata minima dello stesso e allegando il certificato di nascita
ovvero la dichiarazione sostitutiva. Nel caso in cui il lavoratore sia oggettivamente impossibilitato
a rispettare tali termini, lo stesso è tenuto a preavvertire il datore di lavoro dell’assenza e a
presentare la richiesta scritta con la relativa certificazione tempestivamente e comunque entro due
giorni dall’inizio dell’assenza dal lavoro.
Nota a verbale
Le parti si impegnano a svolgere le necessarie verifiche presso l’Inps al fine di definire i criteri
di calcolo della base oraria e l’equiparazione di un determinato monte ore alla singola giornata
lavorativa, per rendere fruibile il congedo parentale su base oraria.
Nota a verbale
Le parti svolte le necessarie verifiche presso l’Inps hanno concordato in data 15 aprile 2015 il
presente accordo che costituisce parte integrante della disciplina di cui al presente articolo.
Verbale di Accordo
Omissis
1. Le premesse fanno parte integrante del presente accordo;
2. La fruizione oraria dei periodi di congedo parentale è frazionabile fino a un minimo di due
ore, riproporzionate per i rapporti di lavoro part-time.
3. La fruizione oraria non potrà essere programmata per un periodo inferiore, nel mese di
utilizzo, ad una giornata lavorativa.
4. Ai fini dell’esercizio di tale diritto, il genitore è tenuto a presentare, almeno 15 giorni prima,
richiesta scritta al datore di lavoro allegando il certificato di nascita ovvero la dichiarazione
sostitutiva e indicando:
a) la durata del periodo richiesto;
b) il numero di giornate equivalenti alle ore complessivamente richieste nel periodo;
c) il calendario del frazionamento a ore richiesto nel periodo.
5. nel caso in cui il lavoratore sia oggettivamente impossibilitato a rispettare i termini, lo stesso
è tenuto a preavvertire il datore di lavoro e a presentare richiesta scritta con la relativa
certificazione tempestivamente e comunque entro due giorni dall’inizio della fruizione ad
ore del congedo parentale.
6. I criteri di calcolo per la determinazione della retribuzione oraria e della equiparazione del
monte ore utilizzabile alla singola giornata lavorativa sono i seguenti:
a) stante la frazionabilità massima stabilita in gruppi di due ore e la programmazione di
una fruizione minima di otto ore al mese, i criteri restano i medesimi applicati ad oggi
nel calcolo dell’indennità dovuta su giornata piena di 8 ore che rappresenta l’ordinaria
prestazione lavorativa (lavoro di otto ore giornaliere per cinque giorni la settimana);
b) il monte orario che rientra nelle disponibilità della madre lavoratrice e/o del padre
lavoratore, alle condizioni indicate dal presente accordo, e relativo a sei mesi di congedo
verrà effettuato come segue: giorni medi annui 365,25: 7 giorni in una settimana = 52,18
settimane medie annue x 40 ore settimanali = 2.087,20 ore annue:12 mesi = 173,93 ore
medie mensili x 6 mesi = 1.044 ore totali di congedo parentale;
c) ogni ora di congedo fruita dalla madre lavoratrice e/o dal padre lavoratore verrà detratta
dal monte ore come sopra determinato;
d) il valore economico della singola ora di congedo equivale ad un centosettantreesimo
(1/173), della retribuzione media globale mensile riferita alle percentuali di legge.
7. Qualora, per ragioni non prevedibili e indipendenti dalla volontà della madre lavoratrice
e/o del padre lavoratore e dell’azienda (a titolo esemplificativo e non esaustivo: malattia
della lavoratrice e/o del lavoratore, malattia del bambino e di conseguenza una diversa
programmazione delle modalità di utilizzo dei congedi parentali, ricorso agli ammortizzatori
sociali, ecc.), l’utilizzo delle ore programmate, e comunicate all’Inps, subisca modifiche
tali che non permettono, nel mese di utilizzo, l’intero conguaglio delle ore in giornate
equivalenti:
a) le ore residue saranno anticipate nel mese di utilizzo alla lavoratrice e/o al lavoratore e
conguagliate dall’azienda all’INPS nel mese successivo al mese di fruizione;
b) in caso di risoluzione del rapporto di lavoro le ore residue non conguagliabili all’INPS,
perché frazioni di giornata equivalente, saranno coperte con l’utilizzo delle ore residue
di ferie o Par.
Le parti si danno atto che le disposizioni definite con il presente accordo hanno carattere
sperimentale, impegnandosi a recepire eventuali chiarimenti e disposizioni relativi a quanto
normato dal presente accordo da parte degli organi competenti.
Nota a verbale
Il Verbale di Accordo sopra riportato e relativo schema di domanda di congedo parentale
frazionato ad ore viene allegato al presente articolo (Allegato n. 25)
non ricorre l’obbligo del preavviso, né il diritto alle relative indennità sostitutive.
Sia per quanto riguarda il richiamo alle armi sia per la chiamata per adempiere agli obblighi
di leva, le norme stabilite dal presente articolo si intendono completate con quelle previste dalle
leggi vigenti in materia.
Note a verbale
1) Unionmeccanica si impegna affinché le direzioni aziendali, compatibilmente con le esigenze
aziendali, applichino i diritti di cui al presente articolo ai lavoratori cooperanti o volontari
che lavorino all’estero nell’ambito di programmi di cooperazione internazionale approvati dal
Governo italiano.
2) I lavoratori che facciano parte di organizzazioni di volontariato iscritte nei registri di cui all’art.
6 della legge 11 agosto 1991, n. 266, per potere espletare attività di volontariato, hanno
diritto, ai sensi dell’art. 17 della stessa legge, di usufruire delle forme di flessibilità di orario di
lavoro o delle turnazioni previste dal contratto e dagli accordi collettivi, compatibilmente con
l’organizzazione aziendale.
In particolare la tipologia dei corsi ammissibili, gli istituti erogatori, nonché i permessi retribuiti
a carico del monte ore di cui al comma 1, sono specificati, in relazione alla durata dei suddetti
corsi, come segue:
Istituti di istruzione e
Corsi finalizzati a conseguire un titolo legale istituzioni formative del 1/2 sino a
C) di studio che faccia riferimento ai livelli 3 e sistema di IeFP e IFTS 150 ore triennali. concorrenza delle
4 del QEQ. legalmente riconosciuti a 150 ore3
livello statale o regionale.
1
Vedi Quadro sinottico di referenziazioni delle qualificazioni pubbliche nazionali, allegato
2
E’ possibile fruire di due ore di permesso ogni tre ore di corso.
3
È possibile fruire di un’ora di permesso ogni due ore di corso.
Gli studenti di cui alla lettera D) potranno fruire di 16 ore, non a carico del monte ore di cui
al comma 1, per la preparazione di ogni ulteriore esame qualora siano già state fruite le 150 ore
e superati 9 esami nel triennio. A tali fini non sono considerati esami tutte le cosiddette prove in
itinere, quali, ad esempio, esoneri, parziali, idoneità.
Gli studenti di cui alla lettera D) potranno fruire, ogni triennio o frazione, dei permessi retribuiti
per un periodo pari al doppio della durata del corso.
Il lavoratore farà richiesta scritta almeno 1 mese prima dell’inizio del corso al quale intende
partecipare e 15 giorni prima dell’esame che intende sostenere.
A richiesta dell’azienda il lavoratore dovrà produrre le certificazioni necessarie all’esercizio del
diritto di cui al presente articolo.
Le aziende erogheranno, durante la frequenza dei corsi, acconti mensili conguagliabili,
commisurati alle ore di permesso usufruito, fermo restando che il presupposto per il pagamento
di dette ore, nei limiti ed alle condizioni indicate, è costituito dalla regolare frequenza dell’intero
corso.
I permessi retribuiti sopra definiti si intendono cumulabili limitatamente al conseguimento di
livelli successivi del QEQ.
I lavoratori studenti, iscritti e frequentanti corsi regolari di studio finalizzati all’acquisizione
di titoli di studio riferibili a tutti i livelli del QEQ presso gli istituti erogatori su elencati, saranno
immessi, su loro richiesta, in turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione
agli esami.
Sempre su loro richiesta saranno esonerati dal prestare lavoro straordinario e durante i riposi
settimanali.
I lavoratori studenti, che devono sostenere prove di esame, possono usufruire, su richiesta, di
permessi retribuiti per tutti i giorni di prova che costituiscono l’esame. Questi permessi non sono
a carico del monte ore di cui al comma 1 del presente articolo.
I permessi non saranno retribuiti per gli esami universitari che siano stati sostenuti per più di
due volte nello stesso anno accademico.
Fermi restando, per i lavoratori con almeno 5 anni di anzianità di servizio, i congedi per la
formazione previsti dal successivo art. 63, del presente Titolo, i lavoratori studenti con meno
di 5 anni di anzianità di servizio potranno richiedere nel corso dell’anno 120 ore di permesso
non retribuito il cui utilizzo verrà programmato trimestralmente pro-quota, in sede aziendale,
compatibilmente con le esigenze produttive ed organizzative dell’azienda.
Rimangono salve le condizioni di miglior favore stabilite da accordi aziendali.
Livello Autorità
Tipologia di qualificazione Percorso corrispondente
o EQF competente
MIUR o Regioni
Certificato delle competenze di base a seconda
Fine del primo biennio di licei, istituti tecnici, istituti
2 acquisite in esito all’assolvimento del canale di
professionali, percorsi di IeFP triennali e quadriennali
dell’obbligo di istruzione assolvimento
prescelto
Percorsi IFTS
Certificato di specializzazione tecnica
Regioni (Percorsi formativi in apprendistato di alta formazione e
superiore
ricerca)
Corsi ITS
5 Diploma di tecnico superiore MIUR (Percorsi formativi in apprendistato di alta formazione e
ricerca)
Diploma accademico di primo livello MIUR Percorso triennale (180 crediti – CFU)
Diploma accademico di secondo livello MIUR Percorso biennale (120 crediti – CFU)
Diploma accademico di specializzazione MIUR Percorso minimo biennale (120 crediti – CFU)
Diploma di perfezionamento o master MIUR Percorso minimo annuale (min. 60 crediti – CFU)
Percorso triennale
Dottorato di ricerca MIUR (Percorsi formativi in apprendistato di alta formazione e
ricerca)
Diploma accademico di formazione alla
MIUR Percorso triennale
ricerca
Diploma accademico di specializzazione MIUR Percorso minimo biennale (120 crediti – CFU)
Diploma di perfezionamento o master MIUR Percorso minimo annuale (min. 60 crediti – CFU)
Per le iniziative formative di cui al comma precedente, le aziende aderenti all’EBM beneficeranno
di un contributo fino a 1/3 del monte ore di cui sopra.
Ai lavoratori in forza a tempo indeterminato, entro la fine del secondo anno del triennio, che
non siano stati coinvolti in percorsi formativi di cui al comma 3 entro la medesima data e per i
quali non sia programmato un coinvolgimento entro il terzo anno, saranno riconosciute, fino a
concorrenza delle ore sopra quantificate, 24 ore pro-capite, di cui 2/3 a carico dell’azienda per
partecipare a iniziative di formazione continua.
Il diritto soggettivo sarà esigibile per iniziative formative sulle quali l’azienda, anche d’intesa
con le R.S.U., ha dato informazione ai lavoratori o, in subordine per partecipare ad iniziative
formative finalizzate all’acquisizione di competenze trasversali, linguistiche, digitali, tecniche o
gestionali impiegabili in modo apprezzabile nel contesto lavorativo dell’azienda.
Le iniziative di cui al comma 5 devono essere realizzate da:
a) enti di cui all’art. 1 della legge 40/87 riconosciuti dal Ministero del Lavoro;
b) enti in possesso di accreditamento secondo le normative regionali che consente di svolgere
attività di formazione continua;
c) enti in possesso delle certificazioni di qualità in base alla norma UNI EN ISO 9001:2008,
settore EA 37 in corso di validità per le sedi di svolgimento delle attività formative;
d) Università pubbliche e private riconosciute e Istituti tecnici che rilasciano titoli di istruzione
secondaria superiore;
e) l’azienda.
Al fine della fruizione del diritto soggettivo, durante il terzo anno del triennio, il lavoratore farà
richiesta scritta entro 10 giorni lavorativi prima dell’inizio dell’attività formativa alla quale intende
partecipare, producendo, su richiesta dell’azienda, la documentazione necessaria all’esercizio del
diritto soggettivo di cui al presente articolo.
Le ore eventualmente non fruite, non saranno cumulabili, con le ore di competenza del
successivo triennio, salvo che non siano state fruite per ragioni esogene tecnico organizzative,
compreso il superamento della percentuale massima complessiva di assenza contemporanea di
cui al comma 12 del presente articolo.
Le iniziative formative saranno svolte debitamente documentate dall’ente erogatore o
dall’azienda e saranno registrate in applicazione delle norme vigenti.
Per le iniziative formative di cui al comma 5 l’azienda, anche integrando le risorse pubbliche e
private a disposizione sosterrà direttamente i costi fino ad un massimo di 300 euro.
I lavoratori che contemporaneamente potranno assentarsi per partecipare alle iniziative
formative di cui al presente articolo e all’art 60, salvo diverse intese aziendali, saranno di norma
il 3 % complessivo della forza occupata nell’unità produttiva, coerentemente con le esigenze
tecnico-organizzative. Nelle aziende fino a 200 dipendenti gli eventuali valori frazionari risultati
dall’applicazione della suddetta percentuale saranno arrotondati all’unità superiore.
Le parti si impegnano a dare opportuna diffusione delle novità normativa in materia di
formazione continua.
La Commissione nazionale e Provinciale per la formazione professionale e la formazione
continua effettueranno il monitoraggio dell’attuazione del presente articolo secondo quanto ivi
specificato.
L’attuazione di quanto previsto dal presente articolo, sarà oggetto di informativa alla R.S.U..
Eventuali divergenze circa l’osservanza delle condizioni specificate dal presente articolo saranno
oggetto dell’esame congiunto tra la Direzione e la Rappresentanza Sindacale Unitaria.
Nel caso in cui permanga divergenza circa la corrispondenza fra le caratteristiche del corso
che il dipendente intende frequentare e quanto previsto dal presente articolo, la risoluzione
viene demandata - alla decisone della Commissione Provinciale per la formazione professionale
e formazione continua.
Nota a verbale
Le Parti definiscono che il primo triennio disciplinato dal presente articolo si considera
decorrente dal 1° novembre 2017 con termine il 31 dicembre 2020.
Nota a Verbale
Le parti convengono di effettuare un monitoraggio sull’utilizzo di tale norma, anche al fine di
una rinegoziazione nel prossimo rinnovo del contratto collettivo nazionale
I lavoratori dovranno avanzare richiesta scritta del periodo di aspettativa al datore di lavoro
specificandone le motivazioni. La Direzione potrà concedere il beneficio, tenendo conto
delle necessità tecnico-organizzative dell’azienda e comunque per un numero di dipendenti
contemporaneamente non eccedente l’uno per cento del totale della forza dell’unità produttiva di
cui il richiedente fa parte. Gli eventuali valori frazionari risultanti dall’applicazione della suddetta
percentuale saranno arrotondati all’unità superiore.
B) Ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall’art. 4, secondo comma, della legge n. 53
del 2000 e dagli artt. 2 e 3 del regolamento d’attuazione di cui al decreto interministeriale 21
luglio 2000 n. 278, il lavoratore ha diritto ad un periodo di congedo per i gravi motivi familiari
espressamente indicati dalle richiamate disposizioni di legge, relativi alla situazione personale,
della propria famiglia anagrafica e dei soggetti di cui all’art. 433 cod. civ. anche se non conviventi,
nonché dei portatori di handicap, parenti o affini entro il terzo grado, anche se non conviventi.
Tale congedo, utilizzabile in modo continuativo o frazionato, non potrà essere superiore a due
anni nell’arco dell’intera vita lavorativa.
Il lavoratore dovrà presentare richiesta scritta specificando i motivi e la durata del periodo di
congedo precisando, di norma, la durata minima dello stesso e documentare, anche attraverso
dichiarazione sostitutiva nei casi consentiti, il legame di parentela, affinità o di famiglia anagrafica
con i soggetti sopra indicati.
Il lavoratore deve altresì assolvere agli obblighi di documentazione previsti dall’art. 3 del
medesimo regolamento di attuazione.
Il datore di lavoro è tenuto, entro 5 giorni dalla richiesta del congedo riferita a periodi non
superiori a sette giorni ed entro 10 giorni dalla richiesta del congedo riferita a periodi superiori,
ad esprimersi sulla stessa e a comunicare l’esito al dipendente.
L’eventuale diniego, la proposta di rinvio ad un periodo successivo e determinato, la
concessione parziale del congedo devono essere motivati in relazione alle condizioni previste
per la richiesta del congedo ed alle ragioni organizzative e produttive che non consentono la
sostituzione del dipendente. Su richiesta del dipendente, eventualmente assistito dalla Rsu su sua
indicazione, la domanda deve essere riesaminata nei successivi 20 giorni.
Il datore di lavoro assicura l’uniformità delle decisioni avuto riguardo alla prassi adottata e alla
situazione organizzativa e produttiva dell’impresa.
Nel caso di rapporti di lavoro a tempo determinato la richiesta di congedo può essere in ogni
caso negata per incompatibilità con la durata del rapporto in relazione al periodo di congedo
richiesto, ovvero quando i congedi già concessi hanno superato i tre giorni nel corso del rapporto
di lavoro a termine nonché quando il rapporto è stato instaurato in ragione della sostituzione di
altro dipendente in congedo ai sensi della presente norma.
Il congedo di cui al presente articolo può essere altresì richiesto per il decesso di uno dei
soggetti di cui all’art. 4, comma primo, della legge 8 marzo 2000 n. 53, per il quale il richiedente
non abbia la possibilità di utilizzare permessi retribuiti nello stesso anno ai sensi delle medesime
disposizioni o di disposizioni previste dalla contrattazione collettiva.
Nel caso in cui la richiesta del congedo per questo motivo sia riferita a periodi non superiori
a tre giorni, il datore di lavoro è tenuto ad esprimersi entro 24 ore dalla stessa e a motivare
l’eventuale diniego sulla base di eccezionali ragioni organizzative, nonché ad assicurare che il
Nota a verbale
In base alla Intesa tra Confapi e Cgil, Cisl, Uil del 20 dicembre 2018 (allegato B), le imprese
sono chiamate ad adottare una dichiarazione che sottolinei che le molestie e la violenza non
Previa richiesta scritta, l’azienda concederà ai lavoratori che ne facciano richiesta per le
necessità, attestata dal servizio pubblico per le tossicodipendenze, di concorrere al programma
terapeutico e socio-riabilitativo seguito da un familiare tossicodipendente, un periodo di aspettativa
- compatibilmente con le esigenze tecnico-produttive - non superiore a quattro mesi, anche
frazionabile per periodi non inferiori ad un mese.
Durante i suddetti periodi di aspettativa non decorrerà retribuzione, né si avrà decorrenza di
anzianità di servizio per alcun istituto di legge e/o di contratto.
Nell’attuazione degli adempimenti disciplinati dal presente articolo, sarà posta particolare
attenzione a tutela della riservatezza dei soggetti interessati.
Nota a verbale
Le aziende considereranno con la maggiore attenzione, nell’ambito delle proprie possibilità
tecnico-organizzative, il problema dell’inserimento degli invalidi e degli handicappati nelle proprie
strutture, in funzione della capacità lavorativa e del conseguente sviluppo professionale delle
varie categorie degli stessi, anche su segnalazione e partecipazione delle rappresentanze sindacali
unitarie.
Per quanto riguarda l’adeguatezza delle condizioni di lavoro alle capacità lavorative di questa
categoria di invalidi, le parti stipulanti dichiarano che si adopereranno comunemente per la
realizzazione delle iniziative e dei provvedimenti necessari per dare attuazione ai sistemi di lavoro
protetto di cui all’art. 25 della legge 3 marzo 1971 n. 118. In tale spirito convengono di intervenire
comunemente presso i Ministeri del Lavoro e della Sanità affinché il problema venga considerato
ed affrontato con maggiore sensibilità.
CAPITOLO OTTAVO
AMBIENTE DI LAVORO
In particolare:
- provvede affinché gli Rls siano consultati preventivamente e tempestivamente in ordine alla
valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della
prevenzione nell’azienda o unità produttiva;
C) Ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di
quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui possono ricadere gli effetti delle sue
azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione ed alle istruzioni e ai mezzi forniti dal
datore di lavoro.
- ricevere informazioni dal medico competente sul significato e sui risultati degli accertamenti
sanitari cui sono sottoposti;
- non subire pregiudizio alcuno nel caso in cui, in presenza di pericolo grave ed immediato
e che non può essere evitato, si allontanino dal posto di lavoro;
- non subire pregiudizio nel caso in cui adottino comportamenti atti ad evitare le conseguenze
di un pericolo grave ed immediato essendo nell’impossibilità di contattare il competente
superiore gerarchico.
Nota a verbale
Le parti hanno condiviso un Verbale di Intesa e Linee Guida (allegato 33) per l’organizzazione
e la gestione dei break formativi.
- il registro degli infortuni sul lavoro nel quale sono annotati cronologicamente gli infortuni
sul lavoro che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno. Nel registro sono
annotati il nome, il cognome, la qualifica professionale dell’infortunato, le cause e le
circostanze dell’infortunio, nonché la data di abbandono e di ripresa del lavoro. Il registro
è tenuto conformemente al modello approvato con decreto del Ministero del Lavoro ed è
Copia in carta semplice dei documenti aziendali (documento di valutazione dei rischi e
registro infortuni) sarà consegnata, su richiesta scritta e con sottoscrizione di apposito verbale di
consegna, in ottemperanza alle disposizioni di legge, al RLS o RLST. Gli RLS o RLST sono tenuti a
fare un uso strettamente riservato ed interno dei documenti ricevuti ed esclusivamente connesso
all’espletamento delle proprie funzioni rispettando il segreto industriale anche in ordine ai processi
lavorativi aziendali e il dovere di privacy sui dati sensibili di carattere sanitario riguardanti i
lavoratori.
È inoltre istituito, secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni di legge, il registro degli
esposti agli agenti cancerogeni e mutageni nel quale è riportata l’attività svolta dai lavoratori,
l’agente cancerogeno utilizzato e, ove nota, l’esposizione e il grado della stessa.
Ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) sono attribuiti, in particolare, diritti
in materia di formazione (concordata anche in modalità e-learning durante l’orario di lavoro),
informazione, consultazione preventiva, accesso ai luoghi di lavoro, da esercitare secondo le
modalità e nei limiti previsti dalle norme vigenti e da quanto previsto dall’articolo 7 dell’Accordo
Interconfederale 20 settembre 2011 rispettando il segreto industriale anche in ordine ai processi
lavorativi aziendali e il dovere di privacy sui dati sensibili di carattere sanitario riguardanti i
lavoratori.
Il RLS, anche in relazione all’organizzazione del contesto produttivo e delle dimensioni del
plesso, dovranno essere dotati di elementi di identificazione (ad esempio cartellino, badge e
spilla, ecc.)
Ai sensi di quanto previsto dagli articoli 18, 35 e 50 del TU sulla sicurezza e successive
modifiche, il datore di lavoro è tenuto a dare informazioni ai RLS sugli infortuni avvenuti in azienda
con indicazioni delle cause e della prognosi e sull’andamento delle malattie professionali e della
sorveglianza sanitaria, anche mediante visualizzazione del “cruscotto infortuni” e a consegnare al
RLS, previa richiesta scritta da parte dello stesso, copia del Documento di valutazione dei Rischi,
previa sottoscrizione di apposito verbale di consegna. In presenza di appalti, il committente
consegnerà ai RLS copia del DUVRI al fine di consentirne la consultazione all’interno dei locali
aziendali, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
L’uso dei documenti ricevuti deve essere strettamente personale e connesso esclusivamente
all’espletamento delle proprie funzioni nel rispetto del segreto industriale anche in ordine alle fasi
del processo produttivo e il dovere di privacy sui dati sensibili di carattere sanitario riguardanti i
lavoratori.
Il rappresentante per la sicurezza può richiedere la convocazione di un’ apposita riunione oltre
che nei casi di gravi e motivate situazioni di rischio o di significative variazioni delle condizioni
di prevenzione in azienda, anche qualora ritenga, come previsto dall’art. 50, comma 4, del
decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche e/o integrazioni, che le misure di
prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro e i mezzi impiegati per attuarle
non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro. In tale occasione, le parti
qualora siano d’accordo sulla necessità di procedere a verifiche o accertamenti potranno valutare
di affidare ad Istituti o Enti qualificati, scelti di comune accordo, le rilevazioni o le indagini che si
ritenessero necessarie secondo le modalità concordemente individuate. Gli oneri derivanti da tali
rilevazioni sono a carico delle aziende.
Al fine di dare una più completa informazione sui temi della sicurezza, le aziende attiveranno,
con il coinvolgimento degli RLS, tutti gli strumenti informativi a loro disposizione, ivi compresa
un’apposita ora all’anno di assemblea retribuita circa i temi della salute e sicurezza, con particolare
riferimento alle tipologie di infortunio eventualmente ricorrenti e alle misure di prevenzione
previste nonché alle problematiche emerse negli incontri periodici con gli RLS.
In applicazione dell’AI del 20 settembre 2011 per l’espletamento dei compiti previsti ad ogni
RLS vengono riconosciuti permessi retribuiti.
Per quanto non espressamente previsto dal presente articolo, si rinvia a quanto disposto
dalle vigenti disposizioni legislative e dall’Accordo Interconfederale 20 settembre 2011 di cui
all’Allegato 18, nonché dalle intese vigenti in materia.
F) QUASI INFORTUNI
Le parti, ritenendo utile la rilevazione dei quasi infortuni ai fini dello sviluppo della cultura
della prevenzione e del miglioramento continuo della sicurezza sul lavoro, convengono che
potranno essere sperimentati a livello aziendale, previa valutazione congiunta tra RSPP e RLS,
sistemi e modalità per la segnalazione dei quasi infortuni in azienda al fine di valutare opportune
misure gestionali.
Pertanto nell’ambito delle funzioni del FONDO SICUREZZA dell’EBM (OPNM), sarà possibile
istituire una Commissione con la funzione di raccogliere ed elaborare le segnalazioni pervenute
dagli RLS/RLST e dai RSPP per individuare le buone prassi in materia di prevenzione e agevolarne
massiva diffusione.
CAPITOLO NONO
RAPPORTI IN AZIENDA
Art. 72 - Divieti
Il lavoratore non potrà prestare la propria opera presso aziende diverse da quella in cui è
regolarmente assunto, salvo il caso di sospensione del lavoro senza trattamento economico.
Non sono consentite all’azienda le collette, le raccolte di firme e la vendita di biglietti, oltre i
CAPITOLO DECIMO
NORME DISCIPLINARI E RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO
A) RIMPROVERO VERBALE
Nel caso di infrazioni di lieve entità il lavoratore potrà essere diffidato verbalmente e tale
diffida ha rilevanza di richiamo verbale.
B) RIMPROVERO SCRITTO
Il rimprovero scritto è provvedimento di carattere preliminare e si infligge per mancanze di
gravità inferiore a quelle indicate nei punti successivi.
Il lavoratore che è già incorso in tre rimproveri scritti non caduti in prescrizione, se ulteriormente
recidivo, incorre in più gravi provvedimenti che possono andare dalla multa alla sospensione di
durata non superiore ad un giorno.
C) MULTA
Vi si incorre per:
1) inosservanza dell’orario di lavoro;
2) assenza non giustificata non superiore ad 1 giorno; per tale caso la multa potrà variare dal
5 al 15 per cento della paga globale corrispondente alle ore non lavorate;
3) inosservanza delle misure di prevenzione degli infortuni e delle disposizioni a tale scopo
emanate dall’azienda, quando non ricadono i casi previsti dai successivi commi d) ed e);
4) irregolarità di servizio, abusi, disattenzioni di natura involontaria, mancanza di diligenza nei
propri compiti, quando non abbiano carattere di gravità e non abbiano arrecato danno;
5) mancata comunicazione della variazione di domicilio;
6) irregolarità ed inosservanza analoghe a quelle sopra descritte.
L’importo delle suddette multe (escluso quello costituente risarcimento danno) è devoluto alle
istituzioni assistenziali o previdenziali aziendali o, in mancanza di queste, all’INPS.
Eccezione fatta per il punto 5) la recidiva per due volte in provvedimenti di multa non prescritti,
dà facoltà alla azienda di comminare al lavoratore il provvedimento di sospensione fino ad un
massimo di 3 giorni.
D) SOSPENSIONE
Vi si incorre per:
1) inosservanza ripetuta per oltre due volte dell’orario di lavoro;
2) assenza arbitraria di durata superiore ad 1 giorno e non superiore a 4;
3) inosservanza delle misure di prevenzione degli infortuni e delle relative disposizioni emanate
dall’azienda, quando la mancanza possa cagionare danni lievi alle cose e nessun danno
alle persone;
4) presentarsi al lavoro e prestare servizio in stato di ubriachezza;
5) abbandono del posto di lavoro senza giustificato motivo salvo quanto previsto al punto 3)
del comma e);
6) esecuzione entro l’azienda di lavori per proprio conto, fuori dell’orario di lavoro e senza
sottrazione di materiale dell’azienda;
7) insubordinazione verso i superiori;
8) irregolarità nelle formalità per il controllo delle presenze quando non costituisca recidiva;
9) mancanze di analoga gravità.
La recidiva per due volte in provvedimenti di sospensione non prescritti, può far incorrere il
lavoratore nel provvedimento di cui al punto successivo.
E) LICENZIAMENTO
Vi si incorre in genere per tutti quei casi in cui la gravità del fatto non consente la ulteriore
prosecuzione del rapporto di lavoro, ed in particolare per:
1)assenze ingiustificate prolungate oltre i 4 giorni consecutivi;
2) assenze ingiustificate ripetute 4 volte in un anno del giorno precedente o seguente i festivi
o le ferie;
3) abbandono del posto di lavoro da parte del personale a cui siano specificatamente affidate
mansioni di sorveglianza, custodia e controllo, o da parte di altro personale nel caso in cui
possa derivare pregiudizio alla incolumità delle persone ed alla sicurezza degli impianti o
comunque che implichino gli stessi pregiudizi;
4) inosservanza delle norme mediche per malattia;
5) grave insubordinazione, verso i superiori, minacce o vie di fatto o rifiuti di obbedienza ad
ordini;
6) danneggiamento colposo o volontario al materiale dello stabilimento e al materiale di
lavorazione;
7) inosservanza al divieto di fumare dove ciò può provocare pregiudizio alla incolumità od alla
sicurezza degli impianti;
8) condanna ad una pena detentiva comminata al lavoratore, con sentenza passata in giudicato,
per azione commessa non in connessione con lo svolgimento del rapporto di lavoro, che
leda la figura morale del lavoratore;
9) alterchi con vie di fatto, ingiurie, disordini, risse o violenze sia al di fuori che all’interno dei
reparti di lavorazione o degli uffici;
10) furto nell’azienda di somme, valori, materiali od oggetti a chiunque appartenenti;
11) trafugamento di schizzi o disegni di macchine e di utensili o di altri oggetti o documenti
PROCEDURA DI CONTESTAZIONE
Nessun provvedimento disciplinare potrà essere adottato senza la preventiva contestazione
degli addebiti al lavoratore e senza averlo sentito a sua difesa.
La contestazione degli addebiti con la specificazione del fatto costitutivo della infrazione sarà
fatta mediante comunicazione scritta, nella quale sarà indicato il termine entro cui il lavoratore
potrà presentare le proprie giustificazioni. Tale termine non potrà essere, in nessun caso, inferiore
a cinque giorni lavorativi.
La contestazione deve essere effettuata tempestivamente una volta che l’azienda abbia acquisito
conoscenza della infrazione e delle relative circostanze.
Il lavoratore potrà farsi assistere da un componente la rappresentanza sindacale unitaria.
L’eventuale provvedimento disciplinare dovrà essere comminato al lavoratore entro 5
giorni lavorativi dalla scadenza del termine assegnato al lavoratore stesso per presentare le sue
giustificazioni. Inoltre dovranno essere specificati i motivi del provvedimento.
Trascorsi gli anzidetti periodi previsti al 2° e 5° comma della Procedura di contestazione senza
che sia stato mandato ad effetto alcun provvedimento, le giustificazioni addotte del lavoratore si
intendono accolte.
Fermo restando l’espletamento della procedura di contestazione di cui sopra, il rapporto di
lavoro, nei casi che comportino il licenziamento senza preavviso per giusta causa, potrà essere
sospeso cautelativamente con effetto immediato.
Per i provvedimenti disciplinari diversi dal licenziamento, il lavoratore che ritenga ingiustificato
un provvedimento adottato nei suoi confronti, potrà promuovere un tentativo di conciliazione
entro due giorni lavorativi dal ricevimento della comunicazione del provvedimento tramite
l’organizzazione sindacale alla quale è iscritto o conferisca mandato.
In tal caso, entro i tre giorni lavorativi successivi, si darà luogo ad un incontro a livello sindacale
per esaminare congiuntamente i motivi e gli elementi di fatto che sono alla base del provvedimento
e le ragioni che hanno indotto l’azienda a non accogliere le eventuali giustificazioni del lavoratore.
Il ricorso alla presente procedura sospende l’applicazione del provvedimento.
Qualora, entro 10 giorni lavorativi successivi alla richiesta della organizzazione sindacale, le
parti non abbiano raggiunto un accordo, il provvedimento disciplinare diverrà operativo.
È fatta comunque salva la facoltà del ricorso per vie legali.
Non può tenersi conto ad alcun effetto delle sanzioni disciplinari trascorsi due anni dalla loro
applicazione.
Chiarimento a verbale
Per inosservanza delle norme mediche di malattia di cui al punto 4) della lettera E), Licenziamento,
le parti hanno inteso unicamente la inosservanza da parte del lavoratore alle prescrizioni mediche
riguardanti il riposo e l’obbligo per il lavoratore di rimanere nel proprio domicilio.
Anni di servizio 9ª 8ª 7ª cat. prof. 6ª 5ª 4ª cat. prof. 2ª 3ª cat. prof. 1ª cat. prof.
Anni di servizio 9ª 8ª 7ª cat. prof. 6ª 5ª 4ª cat. prof. 2ª 3ª cat. prof. 1ª cat. prof.
Le parti potranno concordare che il rapporto si interrompa all’inizio, ovvero nel corso del
preavviso, senza che da ciò derivi obbligo di indennizzo per il periodo di preavviso non compiuto.
Durante il compimento del periodo di preavviso, in caso di licenziamento, l’azienda concederà
al lavoratore dei permessi per la ricerca di nuova occupazione; la distribuzione e la durata dei
permessi stessi saranno stabilite dalla direzione in rapporto alle esigenze dell’azienda.
Le dimissioni ed il licenziamento saranno comunicati per iscritto.
L’indennità sostitutiva di preavviso spetta in ogni caso al lavoratore che all’atto del licenziamento
si trovi in sospensione.
Dichiarazione a verbale
Le parti in attuazione di quanto previsto dal secondo comma dell’art. 2120 del c.c., convengono
che la retribuzione, comprensiva delle relative maggiorazioni, afferente le prestazioni di lavoro
effettuate oltre il normale orario di lavoro, è esclusa dalla base di calcolo del trattamento di fine
rapporto.
Quanto sopra senza pregiudizio per le eventuali controversie giudiziarie attualmente in corso.
Dichiarazione a verbale
Le parti in attuazione di quanto previsto dalle norme vigenti (a titolo esemplificativo: art 2120
c.c.; Legge 53/2000 – congedi parentali) riconoscono il diritto all’anticipazione del Tfr.
Norme transitorie
1) Le parti, in attuazione di quanto previsto dal secondo comma dell’art. 2120 c.c., convengono
che a decorrere dal 1° gennaio 1998 e fino al 31 dicembre 1999 la gratifica natalizia è esclusa
dalla base di calcolo del trattamento di fine rapporto.
2) Per i lavoratori a cui si applicava la disciplina speciale parte prima per il computo dell’indennità
di anzianità maturata fino al 31 maggio 1982, valgono le norme di cui all’art. 20, disciplina
speciale, parte prima, del contratto collettivo nazionale di lavoro 17 luglio 1979. Per il calcolo
del trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 1989 valgono le misure in ore
indicate dall’art. 20, disciplina speciale parte prima, del contratto collettivo nazionale di lavoro
23 dicembre 1986.
3) Per i lavoratori a cui si applicava la disciplina speciale parte seconda per il computo
dell’indennità di anzianità maturata fino al 31 maggio 1982, valgono le norme di cui all’art.
17, disciplina speciale, parte terza del contratto collettivo nazionale di lavoro 17 luglio 1979. Il
calcolo dell’indennità di anzianità verrà fatto sulla base della retribuzione in corso al momento
della risoluzione del rapporto. Le frazioni di anno verranno conteggiate per dodicesimi. Le
frazioni di mesi di almeno 15 giorni verranno considerate come mese intero. Agli effetti della
presente norma sono compresi nella retribuzione oltre le provvigioni, i premi di produzione,
la partecipazione agli utili, anche tutti gli altri elementi della retribuzione aventi carattere
continuativo e che siano di ammontare determinato. Se il lavoratore di cui alla presente parte
dell’Accordo 17 luglio 1979 a titolo di anticipazione su detta indennità - al netto di ogni ritenuta
e senza distinzione di categoria e/o anzianità.
8) Per i lavoratori del settore oreficeria in forza al 31 dicembre 1973 l’indennità di anzianità sarà
costituita da quanto di loro competenza a seguito dell’applicazione delle condizioni di miglior
favore.
CAPITOLO UNDICESIMO
DIRITTI SINDACALI
Art. 79 – Assemblea
L’esercizio del diritto di assemblea di cui all’art. 20 della Legge 300 del 20 maggio 1970 avrà
corso nel rispetto delle seguenti modalità.
È ammesso lo svolgimento delle riunioni stesse anche durante l’orario di lavoro entro il
limite massimo di 10 ore complessive nell’anno solare, per le quali sarà corrisposta la normale
retribuzione.
In favore delle Organizzazioni sindacali firmatarie dell’Accordo Interconfederale del 26 luglio
2016 è fatto salvo il diritto ad indire singolarmente o congiuntamente l’assemblea dei lavoratori
durante l’orario di lavoro, per 3 delle 10 ore annue retribuite, spettanti a ciascun lavoratore ex
art.20, legge n. 300/1970.
Di norma l’assemblea avrà luogo al termine della giornata lavorativa o del turno, per i turnisti.
Le Organizzazioni sindacali stipulanti e/o le RSU daranno preventiva comunicazione di almeno 48
ore della volontà di effettuare una assemblea, del relativo ordine del giorno, e dei nominativi dei
dirigenti esterni qualora questi intendano partecipare.
Lo svolgimento delle riunioni durante l’orario di lavoro dovrà aver luogo comunque con
modalità che tengano conto dell’esigenza di garantire la sicurezza delle persone e la salvaguardia
degli impianti.
Analogo diritto di assemblea viene riconosciuto anche nelle unità produttive con almeno dieci
dipendenti nel limite massimo di otto ore annue retribuite, salvo che non ricorra l’ipotesi di cui al
2º comma, art. 35, della legge 20 maggio 1970, n. 300.
Tali assemblee saranno tenute, di norma, fuori dalle unità produttive medesime, con le modalità
di cui sopra in quanto compatibili.
Dichiarazione a verbale
Unionmeccanica ritiene che la presente disciplina abbia carattere contingente, in attesa della
definizione organica dei criteri di rappresentatività sindacale.
produttiva.
Le qualifiche sopra menzionate e le variazioni relative dovranno essere comunicate per iscritto
dalle Organizzazioni sindacali alle Associazioni territoriali della CONFAPI, che provvederanno a
comunicarle all’azienda di cui il lavoratore è dipendente.
Le ore di permesso sindacale retribuite saranno pagate in base alla retribuzione globale di fatto.
Norma transitoria
Al fine di consentire il graduale adeguamento alla clausola di cui al 4º comma, di contributi
sindacali eventualmente inferiori, entro la vigenza del presente Ccnl, fra le Associazioni territoriali
CAPITOLO DODICESIMO
SISTEMA DI REGOLE CONTRATTUALI
Il contratto si intenderà rinnovato, se non disdetto, tre mesi prima della scadenza, con
raccomandata a/r, PEC o qualsiasi altro mezzo idoneo ad assicurare la prova dell’avvenuto
ricevimento.
In caso di disdetta il contratto resterà in vigore fino a che non sia stato sostituito dal successivo
contratto collettivo nazionale di lavoro.
DICHIARAZIONE COMUNE
Il Ccnl sottoscritto in data 3 luglio 2017 ha operato in regime di ultrattività dal 1° novembre
2020 fino alla data di stipula del presente contratto.
Disposizione Finale
Qualora Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil dovessero, con altre associazioni di datori di lavoro
o artigiani, concordare unitariamente condizioni meno onerose di quelle previste dal presente
contratto, tali condizioni, dopo che siano state accertate nella loro sfera di applicazione con
verbale redatto fra le organizzazioni interessate, si intendono estese alle aziende che abbiano le
medesime caratteristiche e che siano rappresentate da Unionmeccanica Confapi.
CAPITOLO TREDICESIMO
QUADRI
Sono fatte salve e si considerano sostitutive delle provvidenze stabilite dal presente articolo,
specifiche forme di assicurazione aziendalmente già in atto, con contenuto almeno equivalente a
quello di cui al medesimo presente articolo.
Art. 96 - Formazione
Ai quadri può essere riconosciuta la facoltà di effettuare corsi formativi finalizzati all’acquisizione
di adeguati livelli di preparazione ed esperienza professionali.
Art. 97 - Brevetti
Fermi restando i diritti derivanti dalle vigenti normative in materia di brevetti e diritti di autore al
quadro, previa espressa autorizzazione aziendale, è riconosciuta la possibilità di pubblicazione
nominativa e di effettuazione di relazioni su lavori compiuti dallo stesso in relazione alle specifiche
attività svolte.
Art. 98 - Decorrenze
La normativa relativa ai quadri decorre dal 1° luglio 1987.
Con pari decorrenza è erogata una indennità di funzione di € 51,65 lorde mensili per i quadri
di livello A e di € 36,15 per i quadri di livello B.
Con decorrenza 1° gennaio 1991 l’indennità di funzione di cui al precedente comma è elevata
rispettivamente a € 69,72 lorde mensili per i quadri di livello A e a € 49,06 lorde mensili per i
quadri di livello B.
Ai Quadri livello B inquadrati nel punto d) parte IV delle Premesse (settore oreficeria) verrà
riconosciuta la somma di 32,75 euro.
La copertura assicurativa per responsabilità civile verso terzi di cui all’articolo 90 decorre dal
1° luglio 1987.
La decorrenza della copertura del rischio di cui all’articolo 89 e della conseguente polizza
assicurativa decorre dal 1° gennaio 1988.
CONTRATTO
COLLETTIVO
NAZIONALE
DI LAVORO
26 MAGGIO 2021
Allegati Allegati
ALLEGATI
ALLEGATO 1 - Piano Formativo Individuale
PFI relativo all’assunzione del/la Sig./ra: ____________________________________________
1. Azienda
e-mail ______________________________________________________________________
185
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 183
Allegati Allegati
2. Apprendista
DATI ANAGRAFICI
C.F. ___________________________________________________________________________
E-mail _________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
a) ___________________________________________________________________________
b) ___________________________________________________________________________
c) ___________________________________________________________________________
Aspetti normativi
Durata ________________________________________________________________________
186
184 3 LUGLIO 2017
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
3. Tutor
C.F. ___________________________________________________________________________
4. Contenuti formativi
In questo ambito saranno sviluppati anche i temi della sicurezza sul lavoro relativi al rischio
specifico e dei mezzi do protezione individuali, propri della figura professionale nonché i
temi dell’innovazione di prodotto, processo e contesto. La formazione indicata nel presente
piano formativo è quella da attestare nell’apposito modulo ed è articolata in quantità non
inferiore ad 80 ore medie annue.
1) ___________________________________________________________________________
2) ___________________________________________________________________________
3) ___________________________________________________________________________
4) ___________________________________________________________________________
5) ___________________________________________________________________________
6) ___________________________________________________________________________
7) ___________________________________________________________________________
187
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 185
Allegati Allegati
On the job
Affiancamento
Esercitazioni di gruppo
Testimonianze
Action learning
Visite aziendali
(…altro)
188
186 3 LUGLIO 2017
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
APPRENDISTA
RESIDENTE IN _______________________________________________________________
VIA ________________________________________________________________________
IMPRESA
INDIRIZZO __________________________________________________________________
E-MAIL _____________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
189
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 187
di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
AREE TEMATICHE/CONTENUTI
MODALITÀ
(con riferimento al piano DURATA IN ORE / PERIODO FIRMA TUTOR E APPRENDISTA
ADOTTATA
formativo individuale)
Aula
________ ore
On the job FIRMA TUTOR ___________________________________
Affiancamento
Periodo ____________
e-learning
Esterna FIRMA APPRENDISTA _____________________________
___________________
…………
Aula
________ ore
On the job FIRMA TUTOR ___________________________________
Affiancamento
Periodo ____________
e-learning
Esterna FIRMA APPRENDISTA _____________________________
___________________
…………
Aula
________ ore
On the job
CONTRATTO
FIRMA TUTOR ___________________________________
Affiancamento
Periodo ____________
e-learning
3 LUGLIO 2017
Allegati
190
FIRMA APPRENDISTA __________________________________ Data____________________
188
Allegati Allegati
191
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 189
Allegati Allegati
Area di attività: L’addetto, sulla base di prescrizioni o cicli di lavoro o disegni, utilizzando
anche procedure informatiche, conduce macchine operatrici mettendone appunto la regola-
zione e controllando la qualità del prodotto anche attraverso variazione dei parametri tecnici
di processo; è in grado di intervenire in operazioni di manutenzione ordinaria e preventiva.
192
190 3 LUGLIO 2017
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
Area di attività: L’addetto, sulla base di prescrizioni o cicli di lavoro o disegni, utilizzando
anche procedure informatiche, conduce macchine operatrici mettendone a punto la regola-
zione e controllando la qualità della lavorazione; è in grado di intervenire in operazioni di
manutenzione ordinaria e preventiva.
193
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 191
Allegati Allegati
194
192 3 LUGLIO 2017
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
195
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 193
Allegati Allegati
Area di attività: L’addetto, sulla base di indicazioni, schede, disegni tecnici o schemi/cicli di
lavorazione, esegue lavori di precisione sul semilavorato, anche mediante l’assemblaggio di
varie parti del prodotto.
196
194 3 LUGLIO 2017
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
Area di attività: L’addetto, sulla base di indicazioni o di disegni, esegue sul prodotto pre-
definito operazioni di precisione relative alla finitura superficiale per la realizzazione del
prodotto finale.
197
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 195
Allegati Allegati
MONTATORE/INSTALLATORE/ATTREZZISTA/MANUTENTORE MECCANICO
198
196 3 LUGLIO 2017
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
• Conoscere gli strumenti e le tecniche di misura e di controllo per effettuare quanto richie-
sto dalla scheda controllo qualità ricevuta
• Conoscere gli strumenti ed i macchinari di lavoro, compresi quelli per l’attrezzaggio
• Conoscere le caratteristiche della componentistica meccanica ed elettromeccanica
• Saper utilizzare lo strumento informatico per la stesura della documentazione necessaria
• Conoscere ed applicare la normativa antinfortunistica riferita al ruolo
• Conoscere le innovazioni di processo di prodotto e di contesto
199
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 197
Allegati Allegati
Area di attività: L’operatore, sulla base di disegni tecnici, interviene nel montaggio, ripristi-
no, o riparazione di impianti elettrici di alta e bassa tensione, impianti elettronici e informa-
tici e delle relative parti, di computers e di impianti di ricezione anche satellitare nonché di
reti telefoniche e telematiche utilizzando anche strumentazione informatica, con controllo e
messa a punto o in servizio con le opportune verifiche.
200
198 3 LUGLIO 2017
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
201
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 199
Allegati Allegati
Area di attività: L’operatore è in grado, con l’ausilio di disegni o guide tecniche, di smon-
tare, rimontare e revisionare gruppi propulsori - organi di trasmissione/direzione, impianti
elettrici e componenti elettroniche di mezzi di trasporto, effettuando controlli e regolazioni
anche con strumenti diagnostici informatici; inoltre è in grado di intervenire per ripristinare
o sostituire parti della scocca e della carrozzeria degli stessi automezzi.
202
20029 LUGLIO 2013 Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
Area di attività: L’addetto segue ed organizza il processo produttivo, sulla base del pro-
gramma di produzione; ottimizza i flussi e l’intero ciclo di produzione e sceglie la soluzione
organizzativa ottimale anche mediante la rilevazione diretta dei tempi di lavorazione al fine
del miglioramento della modalità di esecuzione, intervenendo in caso di anomalie e collabo-
rando per la definizione dei cicli e delle attrezzature occorrenti.
203
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
29 LUGLIO 2013 201
Allegati Allegati
Area di attività: L’addetto, sulla base di indicazioni o con riferimento a schemi esistenti, ese-
gue disegni costruttivi meccanici o elettrici con l’ausilio di stazioni computerizzate di sistemi
CAD, definendo dimensioni, quote, materiali, tolleranze anche attraverso la costruzione di
modelli; prepara la distinta dei materiali, attraverso l’elaborazione di programmi automati-
ci necessari all’esecuzione dei cicli lavorativi, intervenendo anche durante la loro messa a
punto.
204
20229 LUGLIO 2013 Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
Area di attività: L’addetto interagisce sia esternamente che all’interno dell’azienda con le
altre funzioni, è in grado di verificare che il prodotto, anche sotto il profilo estetico, sia
conforme ai requisiti richiesti e ai canoni forniti dai clienti e dalla progettazione, è in grado
di verificare la fattibilità in base a standard qualitativi di accettabilità, controlla il processo
produttivo utilizzando strumentazioni e prove di laboratorio.
205
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
29 LUGLIO 2013 203
Allegati Allegati
Area di attività: L’addetto interagisce sia esternamente che all’interno dell’azienda con le
altre funzioni quali la produzione e l’ufficio tecnico, è in grado di verificare che il prodotto
sia conforme ai requisiti richiesti, è in grado di verificare la fattibilità in base a standard qua-
litativi di accettabilità, controlla il processo produttivo utilizzando strumentazioni e prove di
laboratorio.
206
204 3 LUGLIO 2017 Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
Area di attività: L’addetto, grazie alla conoscenza del processo produttivo, collabora nella
gestione del flusso delle materie prime, dei semilavorati e del prodotto finito, anche attraver-
so sistemi informatici interni; è in grado di provvedere alla gestione delle materie prime, dei
semilavorati e del prodotto finito, ed alla loro movimentazione, attraverso sistemi automatiz-
zati o con automezzi di diversa natura per lo spostamento ed il trasporto del materiale; è in
grado di eseguire la manutenzione ordinaria dei mezzi utilizzati.
207
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 205
Allegati Allegati
Area di attività: L’addetto, nel quadro degli obiettivi e delle attività della funzione acquisti,
è in grado di affrontare le problematiche determinate dall’oggetto/servizio acquistato, attra-
verso la scelta e l’omologazione dei fornitori; è in grado di considerare gli aspetti procedurali
legati alla determinazione dei fabbisogni interfacciandosi con la logistica aziendale per la
gestione delle richieste d’acquisto; sa pervenire alla formulazione delle richieste d’offerta ed
alla loro valutazione anche per mezzo delle conoscenze degli aspetti legali dei contratti di
acquisto e della capacità di gestire la trattativa sia dal punto di vista tecnico che comporta-
mentale.
208
206 3 LUGLIO 2017 Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
Area di attività: Il tecnico area gestione del personale possiede padronanza degli strumen-
ti, metodi e tecniche per la pianificazione, programmazione e controllo della gestione del
personale. Utilizza le risorse (tecniche ed economiche) assegnate, svolgendo i propri com-
piti in una ottica di integrazione con le altre funzioni/processi aziendali e di miglioramento
tecnico-organizzativo anche grazie a capacità di problem setting/solving e di innovazione.
209
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 207
Allegati Allegati
Area di attività: Il tecnico area marketing, possiede padronanza degli strumenti, metodi e
tecniche che permettano di svolgere funzioni di marketing strategico ed operativo.
210
208 3 LUGLIO 2017 Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
Area di attività: Il tecnico area amministrazione del personale, possiede la conoscenza del
diritto del lavoro e del c.c.n.l. di riferimento, della padronanza degli aspetti giuridici, ammi-
nistrativi e fiscali che regolano il rapporto di lavoro.
211
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 209
Allegati Allegati
212
210 3 LUGLIO 2017
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
Area di attività: Il tecnico area elaborazione dati conosce in modo approfondito i processi
organizzativi primari e di supporto e le relative attività, ha padronanza degli strumenti, lin-
guaggi, software dell’information e communication technology, contribuisce allo sviluppo ed
alla realizzazione degli obiettivi aziendali.
213
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 211
Allegati Allegati
Area di attività: Il tecnico area ricerca & sviluppo, conoscendo le tecnologie di comparto, è
in grado di implementare e gestire progetti e programmi di ricerca e sviluppo per l’innova-
zione di prodotto e di processo.
214
212 3 LUGLIO 2017
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
215
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 213
Allegati Allegati
Area di attività: Il tecnico area manutenzione, grazie alla conoscenza delle tecniche orga-
nizzative e delle metodologie per la gestione della manutenzione è in grado di coordinare le
risorse assegnate per garantire l’efficienza degli impianti e dei macchinari riducendo i tempi
di fermo macchina per il ripristino delle anomalie di funzionamento.
216
214 29 LUGLIO 2013 Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
Area di attività: L’addetto area commerciale, sulla base delle conoscenze tecnico/speciali-
stiche in possesso e delle capacità richieste per una corretta copertura del ruolo, è in grado
di gestire le attività tecnico-professionali della funzione commerciale, cura la relazione con il
mercato e la clientela per l’analisi delle esigenze e dei bisogni, promuove l’offerta aziendale
e predispone soluzioni tecniche e proposte economiche.
217
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
29 LUGLIO 2013 215
Allegati Allegati
218
216 3 LUGLIO 2017
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati Allegati
TITOLI DI STUDIO RITENUTI IDONEI RISPETTO ALLE ATTIVITÀ COMUNI AI GRUPPI DI FIGURE PROFESSIONALI INDIVIDUATI
PER IL SETTORE METALMECCANICO
Diplomi quinquennali
Qualifica triennale
(Rilasciati o dagli istituti
Raggruppamenti (Rilasciate dagli Istituti
professionali o dagli Istituti
Professionali)
tecnici industriali)
1. Addetto all’amministrazione e Operatore della gestione Tecnico della gestione
ai servizi generali aziendali aziendale aziendale
Operatore dell’impresa turistica Tecnico dei servizi turistici
Operatore dei servizi di Ragioniere (varie
ricevimento e segreteria specializzazioni)
Perito Commerciale (varie
sperimentazioni)
Perito aziendale (varie
sperimentazioni)
2. Addetto ai servizi logistici. Nessuno Nessuno
3. Addetto all’ufficio tecnico e Operatore meccanico Tecnico delle industrie
progettazione meccaniche
Perito industriale
4. Addetto alla gestione della Tecnico delle industrie
produzione meccaniche
Perito industriale
5. Addetto impianti e processi Tecnico delle industrie
metallurgici e metalmeccanici meccaniche
Tecnico dei sistemi energetici
Perito industriale per la
meccanica
Perito industriale termotecnico
6. Addetto alle macchine Operatore meccanico Tecnico delle industrie
utensili meccaniche
7. Montatore/installatore/ Operatore meccanico Tecnico delle industrie
manutentore/attrezzista Operatore termico meccaniche
Meccanico Tecnico dei sistemi energetici
Perito industriale settore
meccanico
219
Contratto 2021
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO Collettivo Nazionale di Lavoro
3 LUGLIO 2017 217
Allegati Allegati
Nota: per ciascun profilo le qualifiche e i diplomi corrispondenti sono stati individuati
con il criterio dell’individuazione delle competenze in uscita corrispondenti in tutto, ma più
spesso almeno in parte a quelle previste dalla formazione in apprendistato.
220
218 3 LUGLIO 2017
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 26 MAGGIO 2021
CONTRATTO
Allegati
ALLEGATO 3
Categorie speciali (Intermedi)
Viene disciplinato dalla parte seconda della disciplina speciale del contratto collettivo nazionale
di lavoro 4 aprile 1973 il rapporto di lavoro di quei lavoratori che, senza essere in possesso
dei requisiti stabiliti dalla legge 18 marzo 1926, 562, sull’impiego privato, né di quelli propri
dei lavoratori il cui rapporto è regolato dalla parte prima della disciplina speciale del suddetto
contratto:
a) svolgono mansioni particolari di fiducia o responsabilità che non siano normalmente attribuite
ai lavoratori di cui alla disciplina speciale parte prima del contratto collettivo nazionale di lavoro
4 aprile 1973;
b) guidino e controllino il lavoro di un gruppo di lavoratori di cui alla disciplina speciale parte
prima del contratto collettivo nazionale di lavoro 4 aprile 1973 con apporto di competenza tecnico-
pratica.
Appartengono alla prima categoria coloro per i quali lo svolgimento delle mansioni avanti
specificate importi il necessario esercizio di un certo potere di iniziativa in rapporto alla condotta
ed ai risultati della lavorazione, nonché coloro i quali esplichino mansioni di particolare rilievo
e complessità rispetto a quelle che sono comuni alla generalità dei lavoratori appartenenti
alle categorie indicate sono le lettere a) e b) di cui sopra e ne costituiscono le fondamentali
caratteristiche per la loro attribuzione alle categorie stesse.
In via esemplificativa:
La presente regolamentazione non modifica il trattamento in atto di tali lavoratori agli effetti fi
scali, previdenziali ed assicurativi.
NORME TRANSITORIE
- La disciplina prevista nel presente accordo si applica ai lavoratori il cui rapporto era già regolato
dalle disposizioni contenute nell’art. 17 della disciplina speciale parte seconda per gli appartenenti
alla categoria speciale del contratto collettivo nazionale di lavoro 19 dicembre 1969.
- I lavoratori che, alla data del 31 dicembre 1973 risultino classificati come intermedi del 2° gruppo
in base al contratto collettivo nazionale di lavoro 19 dicembre 1969, saranno inquadrati, in ogni
caso, nella 5ª categoria professionale, di cui al rinnovato contratto collettivo nazionale di lavoro
purché gli stessi provengano dalle categorie operai Os e Osp di cui al predetto contratto collettivo
nazionale di lavoro 19 dicembre 1969.
ALLEGATO 4
quota contribuzione una tantum
Le aziende, mediante affissione in bacheca da effettuarsi a partire dal 1° luglio 2021 e fino al 31
agosto 2021, comunicheranno che in occasione del rinnovo del C.C.N.L. i sindacati stipulanti FIM,
FIOM e UILM chiedono ai lavoratori non iscritti al sindacato una quota associativa straordinaria di
35,00 euro da trattenere sulla retribuzione afferente al mese di novembre 2021.
Le aziende distribuiranno insieme alle buste paga del mese di agosto 2021, l’apposito modulo
che consente al lavoratore di accettare o rifiutare la richiesta del sindacato e che dovrà essere
riconsegnato all’azienda entro il 15 ottobre 2021.
Le aziende daranno tempestiva comunicazione tramite le Associazioni Imprenditoriali, alle
Organizzazioni Sindacali di FIM, FIOM e UILM territoriali, del numero delle trattenute effettuate.
Le quote trattenute verranno versate dalle aziende sul C/C bancario intestato a FIM, FIOM e UILM,
che verrà successivamente indicato.
ALLEGATO 5
Dichiarazione comune delle parti sul sistema di informazione nella piccola e media industria
metalmeccanica
Le parti si danno atto che i contenuti delle informazioni, così come l’articolazione per sedi e casi
esclusi, hanno costituito comuni presupposti per la stipulazione delle norme relative al Sistema di
informazione per la piccola e media industria metalmeccanica.
Pertanto iniziative e/o comportamenti posti in essere da FIM-FIOM-UILM e dai sindacati territoriali
di categoria o dalle istanze rappresentative aziendali riconosciute da FIM-FIOM-UILM ed attuati in
violazione degli impegni, così come definiti dal capitolo primo, daranno facoltà a Unionmeccanica
di dichiararsi, previo esame della situazione da compiersi in sede nazionale fra le organizzazioni
stipulanti, sciolta dalle specifiche obbligazioni assunte in tali presupposti.
Rimangono salve, sulla materia presa in considerazione nel presente capitolo, preesistenti
condizioni di miglior favore.
ALLEGATO 6
Aumento salariale
Le parti convengono di conglobare nei minimi contrattuali di categoria, con decorrenza dal 1°
gennaio 1980 a tutti gli effetti, E 5,16 previsti come prima aliquota di riparametrazione dall’accordo
17 luglio 1979.
Tale operazione non comporta pertanto alcun ricalcolo, in relazione al periodo 17 luglio-31
dicembre 1979, delle erogazioni contrattuali calcolate in percentuale sui minimi, ivi compresi i
minimi tabellari degli apprendisti, anche nel caso in cui le aziende abbiano tenuto in sospeso la
liquidazione delle maggiorazioni connesse all’aumento salariale previsto dall’accordo suddetto.
ALLEGATO 7
Lettera ANIMeM-CONFAPI alla FLM
Spett. le FLM
In riferimento all’articolo 50 visite di controllo, punto c) secondo comma, l’ANIMeM- CONFAPI
precisa che si fa riferimento ai seguenti provvedimenti disciplinari: multa - sospensioni.
Roma, 20 dicembre 1983
Il Presidente
ALLEGATO 8
Terzo elemento retributivo - Lettera FLM all’ANIMeM-CONFAPI
Spett. le ANIMeM-CONFAPI
In relazione al terzo elemento retributivo previsto al punto b) del paragrafo 3) della Premessa,
la FLM precisa che si tratta di una integrazione retributiva in funzione di specifici elementi di
professionalità aziendale e – come tale – potrà riguardare uno o più livelli di qualifica, senza con
ciò assumere natura di elemento retributivo generalizzato.
Roma, 20 dicembre1983
I Segretari generali FLM
ALLEGATO 9
Flessibilità e prestazioni straordinarie - Dichiarazione comune
Le parti, in relazione alla flessibilità e prestazioni straordinarie, confermano che esse sono
dovute dai lavoratori nell’ambito del rispetto delle norme contrattuali vigenti e ciò rappresenta
interpretazione autentica e manifestazione di volontà contrattuale.
Roma, 24 dicembre 1986
ALLEGATO 10
ALLEGATO 11
Permessi per cariche sindacali
In merito a quanto previsto dall’art. 35 Disciplina generale del contratto collettivo nazionale
di lavoro 13 settembre 1994 - Permessi per cariche sindacali, Vi comunichiamo le modalità di
fruizione del monte ore di cui sono titolari FIM-FIOM-UILM.
- il restante 50% è destinato ai componenti dei loro organismi statutari federali e confederali,
territoriali e nazionali. Gli stessi componenti degli organismi statutari di ciascuna organizzazione
possono avvalersi di un terzo del monte ore a loro disposizione salvo diversa indicazione di FIM-
FIOM-UILM;
- qualora non vi sia nell’azienda presenza di componenti degli organismi di cui al secondo
comma, il monte ore sarà trasferito alle rappresentanze sindacali unitarie per la loro attività salvo
diversa indicazione di FIM-FIOM-UILM.
ALLEGATO 12
Anticipazione indennità infortuni sul lavoro
Lettera a Inail
RACCOMANDATA R.R. Spett. le
I.N.A.I.L.
Sede di ................................
OGGETTO: Anticipazione dal 1.1.2000 delle indennità per infortuni sul lavoro, prevista dal
protocollo d’intesa, sottoscritto il 7 luglio1999 per il rinnovo del CCNL UNIONMECCANICA - FIM,
FIOM, UILM.
Richiesta autorizzazione.
Data ............................
FIRMA
...................................................................
Testo del protocollo d’intesa, sottoscritto il 7 luglio1999, per il rinnovo del c.c.n.l. 13 settembre
1994, relativo all’anticipo delle spettanze a carico dell’INAIL, allegato alla richiesta.
“Per gli infortuni verifi catisi successivamente al 1° gennaio 2000 al lavoratore assente
per infortunio sul lavoro sarà garantita l’erogazione delle spettanze come avviene per
le assenze per malattia. Gli importi delle prestazioni di competenza dell’ente vengono
liquidate direttamente all’azienda, fatta salva la nota a verbale dell’art. 14 - disciplina
speciale - parte prima del c.c.n.l.”.
ALLEGATO 13
Verbale costitutivo dell’E.B.M. Ente Bilaterale Metalmeccanici
Verbale di accordo
In relazione a quanto stabilito nel Contratto Nazionale (All. A) sottoscritto tra Unionmeccanica
- Confapi e Fiom Cgil in data 29 luglio 2013 e al successivo Verbale di Incontro del 4 ottobre 2013
(All. B).
Premesso che
a) nel CCNL Unionmeccanica-Confapi del 29.7.2013 sono stati recepiti gli accordi interconfederali
sottoscritti da Confapi con Cgil Cisl e Uil,
b) è stato definito con il CCNL un nuovo articolo “DIRITTO ALLE PRESTAZIONI DELLA
BILATERALITÀ” che coinvolge tutte le imprese,
c) in data 4 ottobre 2013 le parti hanno definito di approfondire i contenuti di detto nuovo articolo
in un apposito incontro al fine di tener conto delle specificità del settore metalmeccanico,
d) le prestazioni previste, di cui ai precedenti punti a) e b), rappresentano un diritto contrattuale
di ogni singolo lavoratore, che i trattamenti previsti sono vincolanti per tutte le imprese e che le
imprese non aderenti al sistema della bilateralità dovranno corrispondere a ciascun lavoratore
in busta paga un elemento retributivo a nessun titolo assorbibile aggiuntivo pari a 25 euro lordi
mensili per 13 mensilità;
e) le parti intendono dare immediata e piena attuazione al CCNL sottoscritto in data 29
luglio 2013;
f) alla data odierna non sono operativi gli organismi istituiti dagli accordi interconfederali recepiti
dal CCNL e si rende pertanto necessario dare piena applicazione a quanto previsto dal detto
nuovo articolo del CCNL, definendo articolazioni e modalità della BILATERALITÀ per la durata
del CCNL stesso,
3. lo statuto sottoscritto contestualmente in data odierna per la costituzione del E.B.M. (all. C)
è parte integrante del presente accordo,
4. a decorrere dalla retribuzione relativa al mese di novembre 2013 i contributi a carico delle
imprese aderenti al sistema della bilateralità, previsti dal CCNL Unionmeccanica- Confapi
del 29 luglio 2013, confl uiranno al E.B.M.
5. di istituire nel’ E.B.M., con decorrenza 1 novembre 2013, i fondi di seguito indicati:
a. Fondo Sicurezza Metalmeccanici, gestito da un Organismo Paritetico Nazionale
Metalmeccanici (O.P.N.M.) che le parti si impegnano a costituire entro il 31 gennaio
2014 e che, in coordinamento con le rispettive realtà territoriali, svolgerà il compito di:
1. indirizzo e definizione delle politiche, gestione e monitoraggio delle iniziative e
delle attività in materia di salute e sicurezza;
2. linee guida per la formazione dei lavoratori, degli RLS, degli RLST
Metalmeccanici, degli RSPP.
Il Fondo Sicurezza Metalmeccanici è alimentato come previsto nel CCNL del 29 luglio 2013.
Inoltre il Fondo Sicurezza Metalmeccanici è alimentato da altre risorse pubbliche o private e in
particolare con le risorse provenienti dal Fondo ex art.52 del D.lgs n.81/2008 e s.m.i. per le quali
le parti defi niranno in sede tecnica procedure e modalità operative da proporre al Governo e
all’Inail.
In questo contesto le parti, in coerenza con la circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche
sociali del 29 luglio 2011 n. 20 “Attività di formazione in materia di salute e sicurezza svolte da enti
bilaterali e organismi paritetici o realizzata in collaborazione con essi”, sin d’ora comunemente
definiscono le seguenti attività nell’ambito delle risorse raccolte dal Fondo Sicurezza Metalmeccanici:
a) attività di informazione, assistenza, consulenza, formazione e promozione in materia di sicurezza
e salute nei luoghi di lavoro in coerenza con l’art. 10 D.lgs 81/2008;
b) collaborazione nella formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti realizzata dalle imprese,
in coerenza con l’art 37, comma 12 D.lgs 81/2008 e con gli accordi Stato – Regioni del 21 dicembre
2011 e del 25 luglio 2012;
c) programmazione di attività formative in tema di salute e sicurezza dei lavoratori in coerenza
con l’art. 2, comma 1, lettera h del D.lgs 276/2003 e successive modifi che e integrazioni e con
l’art. 2 comma 1 lettera ee) del D.lgs n. 81/2008.
Il Fondo Sviluppo Bilateralità Metalmeccanici è alimentato come previsto nel CCNL del 29 luglio
2013.
Inoltre il Fondo Sviluppo Bilateralità Metalmeccanici è alimentato da altre risorse pubbliche o
private, ad ogni livello locale, nazionale ed europeo, e destinate alle finalità previste dal Fondo
stesso.
Le risorse del Fondo Sviluppo Bilateralità Metalmeccanici saranno destinate e ripartite sia a favore
dei costi sostenuti dalle aziende per la formazione degli apprendisti che a sostegno delle spese
sostenute dal lavoratore apprendista quali a titolo meramente esemplificativo trasporti, pasti, ore
di viaggio etc.
La FIOM CGIL definisce di destinare al fondo stesso il 50% della quota versata dalle imprese per
assistenza contrattuale, e specificamente quella di competenza delle OO.SS prevista al punto d)
“Osservatorio della contrattazione e del lavoro” del nuovo articolo – DIRITTO ALLE PRESTAZIONI
DELLA BILATERALITÀ del CCNL del 29 luglio 2013; di conseguenza il Fondo Sostegno al Reddito
Metalmeccanici è alimentato con una ulteriore quota annua pari 6 euro annui ( 0,50 euro mensili
x 12 mensilità) per ciascun lavoratore (di cui 0,50 euro annui destinati alle attività di sostegno alla
formazione dei delegati prevista dal Fondo stesso).
4) Osservatorio della Contrattazione e del Lavoro del Settore Metalmeccanico che, in coordinamento
con le rispettive realtà territoriali, svolgerà il compito di
a) sostenere e sviluppare gli strumenti bilaterali e le relative articolazioni territoriali
b) sostenere e sviluppare le attività di rappresentanza sindacale territoriale/bacino nonché la
contrattazione territoriale di II livello,
c) sostenere e sviluppare ulteriori attività correlate (assistenza contrattuale) L’Osservatorio della
Contrattazione e del Lavoro del Settore Metalmeccanico è alimentato, come previsto nel CCNL
del 29 luglio 2013 e con le modifiche previste dalla dichiarazione a verbale della Fiom Cgil
del presente accordo, con quote annue di contributi a carico delle imprese aderenti al sistema
della bilateralità pari a:
- 8 euro annui (0,66 euro mensili x 12 mensilità) per ciascun lavoratore per le attività di cui ai
precedenti punti a) e b) del presente capitolo.
Inoltre l’Osservatorio della Contrattazione e del Lavoro del Settore Metalmeccanico è alimentato
da altre risorse pubbliche o private, ad ogni livello locale, nazionale ed europeo, e
destinate alle finalità previste dall’Osservatorio stesso.
sottoscrivere con l’Inps per l’affidamento allo stesso istituto attraverso la procedura F24/
UNIEMENS,
b) nelle more della convenzione, viene comunemente individuato dalle parti che il versamento
dovuto dalle imprese venga effettuato tramite bonifico bancario secondo le modalità allegate
al presente accordo (All. D),
c) il versamento relativo alle 5 mensilità dell’anno 2013, dovuto per il periodo 1° giugno 2013 /
31 ottobre 2013, andrà effettuato comunque tramite bonifico bancario (con le modalità previste
dall’allegato D) in due rate di pari importo entro il 31 gennaio 2014 ed entro il 31 maggio 2014,
quale contributo a carico delle imprese aderenti al sistema della bilateralità come previsto dal
CCNL Unionmeccanica del 29.7.2013.
ALLEGATO 14
ALLEGATO 15
Distribuzione del Contratto
ALLEGATO 16
ALLEGATO 17
ALLEGATO 18
ALLEGATO 19
ALLEGATO 20
ALLEGATO 21
ALLEGATO 22
ALLEGATO 23
ALLEGATO 24
ALLEGATO 25
ALLEGATO 26
ALLEGATO 27
ALLEGATO 28
ALLEGATO 29
INTESA
SULLE MOLESTIE E LA VIOLENZA NEI LUOGHI DI LAVORO
preso atto dell’Accordo delle parti sociali europee (BUSINESSEUROPE, UEAPME, CEEP e ETUC/CES)
siglato il 26 aprile 2007 dal titolo “Framework agreement on harassment and violence at work”,
considerato che l’accordo si riferisce, tra gli altri, anche alle realtà lavorative che hanno a riferimento,
in qualità di associazioni/organizzazioni di rappresentanza, rispettivamente la Confapi e CGIL, CISL,
UIL, è volontà delle Parti attuare (ai sensi del punto 5) quanto previsto nell’articolato (facendo propria
la traduzione del 25 gennaio 2016 dal titolo “Accordo quadro sulle molestie e la violenza nei luoghi di
lavoro” ‐ All. A di quest’Intesa).
Pertanto, Confapi e CGIL, CISL, UIL, intendendo applicare fattivamente quanto previsto, ritengono
opportuno far già parte di questa Intesa il modello di Dichiarazione (ai sensi del punto 4), ribadendo
che:
ogni atto, prassi comportamento che si configuri come molestie o violenza nei luoghi di lavoro,
secondo le definizioni dell’Accordo, è inaccettabile;
è riconosciuto il principio che la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori non può essere violata
da atti o comportamenti che configurino molestie o violenza;
gli atti, le prassi e/o i comportamenti molesti o la violenza subiti nel luogo di lavoro vanno
denunciati;
tutti hanno il dovere di collaborare al mantenimento di un ambiente di lavoro in cui sia stata
rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali, basate su principi di
eguaglianza e di reciproca correttezza.
è necessario che vengano definite congiuntamente procedure minime da mettere in atto nel
contesto lavorativo, qualora si verifichino dei casi, ma anche interventi di prevenzione
finalizzati ad aumentare la consapevolezza dei datori di lavoro, delle lavoratrici, dei lavoratori e
dei loro rappresentanti sulle molestie e sulla violenza nei luoghi di lavoro (ai sensi del punto 2)
Confapi e Cgil, Cisl e Uil, credendo fortemente nei valori espressi in quest’Intesa, ancor più considerato
il tema in oggetto, s'impegnano a darne un'ampia diffusione, a promuoverne l’applicazione, a partire
dalla Dichiarazione (All. B) e da quanto in essa indicato all’interno delle diverse unità produttive.
Inoltre, si impegnano a che vengano realizzati nelle realtà lavorative che hanno a riferimento le Parti
che siglano questa Intesa, interventi e/o materiale info‐formativi finalizzati ad aumentare la
conoscenza del tema delle molestie e violenza sul lavoro da parte di tutta la popolazione lavorativa, a
partire dalle figure apicali, coinvolgendo i ruoli preposti alle tutele della salute e sicurezza sul lavoro
[RSPP, MC (ove previsto); RLS….], anche attraverso la diffusione di specifiche buone prassi sui temi del
contrasto alle discriminazioni e la violenza nei luoghi di lavoro.
Resta salva, in ogni caso, la facoltà per ogni singola impresa di adottare autonome ulteriori procedure
e dichiarazioni interne, nel rispetto dei contenuti dell’Accordo.
Confapi CGIL
Franco Martini
CISL
Angelo Colombini
UIL
Silvana Roseto
ALLEGATO 30
Bozza Dichiarazione sulle molestie e le violenze nei luoghi di lavoro
L’azienda, nella quale è stato individuato il datore di lavoro nella persona di _____________
ritiene inaccettabile e contrario ai principi etici perseguiti, a partire dal ritenere che la dignità degli
individui non può essere mai violata, qualunque atto o comportamento che si configurino come
molestie o violenza nel luogo di lavoro, come definite nell’Intesa nazionale tra Confapi e Cgil,
Cisl, Uil, e si impegna ad adottare misure adeguate nei confronti di colui o coloro che le hanno
intraprese.
Per molestie o violenza nei luoghi di lavoro si stabilisce che “Le molestie si verificano quando
uno o più individui subiscono ripetutamente e deliberatamente abusi, minacce e/o umiliazioni
in contesto di lavoro. La violenza si verifica quando uno o più individui vengono aggrediti in
contesto di lavoro. Le molestie e la violenza possono essere esercitate da uno o più superiori, o da
uno o più lavoratori o lavoratrici, con lo scopo o l’effetto di violare la dignità della persona, di
nuocere alla salute e/o di creare un ambiente di lavoro ostile”.
Riconosce, inoltre che qualunque atto, prassi e/o comportamento che si configuri in molestie
o violenza sul lavoro deve essere portato a conoscenza dello scrivente al pari di qualsiasi
atteggiamento, atto e/o comportamento che violi la dignità. Sono oggetto della presente
Dichiarazione tutti gli episodi o le prassi qui richiamate che si verificano in occasione di lavoro.
ALLEGATO 31
ALLEGATO 32
ALLEGATO 33
CONTRATTO
COLLETTIVO
NAZIONALE
DI LAVORO
26 MAGGIO 2021
Appendice
TITOLO I
Della libertà e dignità del lavoratore
Articolo 1
Libertà di opinione
Articolo 2
Guardie giurate
1. Il datore di lavoro può impiegare le guardie particolari giurate, di cui agli artt. 133 e segg.
del testo unico approvato con R.D. 18 giugno 1931, n. 773, soltanto per scopi di tutela del
patrimonio aziendale.
2. Le guardie giurate non possono contestare ai lavoratori azioni o fatti diversi da quelli che
attengono alla tutela del patrimonio aziendale.
3. È fatto divieto al datore di lavoro di adibire alla vigilanza sull’attività lavorativa le guardie
di cui al primo comma, le quali non possono accedere nei locali dove si svolge tale attività,
durante lo svolgimento della stessa, se non eccezionalmente per specifiche e motivate
esigenze attinenti ai compiti di cui al primo comma.
4. In caso d’inosservanza da parte di una guardia particolare giurata delle disposizioni di cui
al presente articolo, l’Ispettorato del lavoro ne promuove presso il questore la sospensione
dal servizio, salvo il provvedimento di revoca della licenza da parte del prefetto nei casi più
gravi.
Articolo 3
Personale di vigilanza
I nominativi e le mansioni specifiche del personale addetto alla vigilanza dell’attività lavorativa
debbono essere comunicati ai lavoratori interessati.
Articolo 4
Impianti audiovisivi e altri strumenti di controllo
1. Gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo
a distanza dell’attività dei lavoratori possono essere impiegati esclusivamente per esigenze
organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio
aziendale e possono essere installati previo accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza
sindacale unitaria o dalle rappresentanze sindacali aziendali. In alternativa, nel caso di
imprese con unità produttive ubicate in diverse province della stessa regione ovvero in più
regioni, tale accordo può essere stipulato dalle associazioni sindacali comparativamente
più rappresentative sul piano nazionale. In mancanza di accordo, gli impianti e gli
strumenti di cui al primo periodo possono essere installati previa autorizzazione delle sedi
territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro o, in alternativa, nel caso di imprese con
unità produttive dislocate negli ambiti di competenza di più sedi territoriali, della sede
centrale dell’Ispettorato nazionale del lavoro. I provvedimenti di cui al terzo periodo sono
definitivi. (2)
2. La disposizione di cui al comma 1 non si applica agli strumenti utilizzati dal lavoratore
per rendere la prestazione lavorativa e agli strumenti di registrazione degli accessi e delle
presenze.
3. Le informazioni raccolte ai sensi dei commi 1 e 2 sono utilizzabili a tutti i fini connessi
al rapporto di lavoro a condizione che sia data al lavoratore adeguata informazione delle
modalità d’uso degli strumenti e di effettuazione dei controlli e nel rispetto di quanto
disposto dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.
(1)
-----
(1) Il presente articolo è stato così sostituito dall’art. 23, D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 151 con decorrenza dal 24 settembre 2015.
(2) Il presente comma è stato così modificato dall’art. 5, D.Lgs. 24 settembre 2016, n. 185 con decorrenza dall’ 8 ottobre 2016.
Articolo 5
Accertamenti sanitari
1. Sono vietati accertamenti sanitari da parte del datore di lavoro sulla idoneità e sulla infermità
per malattia o infortunio del lavoratore dipendente.
2. Il controllo delle assenze per infermità può essere effettuato soltanto attraverso i servizi
ispettivi degli istituti previdenziali competenti, i quali sono tenuti a compierlo quando il
datore di lavoro lo richieda.
3. Il datore di lavoro ha facoltà di far controllare l’idoneità fisica del lavoratore da parte di enti
pubblici ed istituti specializzati di diritto pubblico.
Articolo 6
Visite personali di controllo
Le visite personali di controllo sul lavoratore sono vietate fuorché nei casi in cui siano
indispensabili ai fini della tutela del patrimonio aziendale, in relazione alla qualità degli strumenti
di lavoro, delle materie prime o dei prodotti.
In tali casi le visite personali potranno essere effettuate soltanto a condizione che siano eseguite
all’uscita dei luoghi di lavoro, che siano salvaguardate la dignità e la riservatezza del lavoratore
e che avvengano con l’applicazione di sistemi di selezione automatica riferiti alla collettività o a
gruppi di lavoratori.
Le ipotesi nelle quali possono essere disposte le visite personali, nonché, ferme restando le
condizioni di cui al secondo comma del presente articolo, le relative modalità debbono essere
concordate dal datore di lavoro con le rappresentanze sindacali aziendali oppure, in mancanza di
queste, con la commissione interna. In difetto di accordo su istanza del datore di lavoro, provvede
l’Ispettorato del lavoro. (1)
Contro i provvedimenti dell’Ispettorato del lavoro di cui al precedente comma, il datore di
lavoro, le rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza di queste, la commissione interna,
oppure i sindacati dei lavoratori di cui al successivo art. 19 possono ricorrere, entro 30 giorni dalla
comunicazione del provvedimento, al Ministro per il lavoro e la previdenza sociale.
-----
(1) Le funzioni dell’Ispettorato del lavoro sono state attribuite alla Direzione provinciale del lavoro, in virtù dell’art. 6, D.M. 7 luglio 1996,
n. 687.
Articolo 7
Sanzioni disciplinari
1. Le norme disciplinari relative alle sanzioni, alle infrazioni in relazione alle quali ciascuna
di esse può essere applicata ed alle procedure di contestazione delle stesse, devono essere
portate a conoscenza dei lavoratori mediante affissione in luogo accessibile a tutti. Esse devono
applicare quanto in materia è stabilito da accordi e contratti di lavoro ove esistano. (1)
2. Il datore di lavoro non può adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del
lavoratore senza avergli preventivamente contestato l’addebito e senza averlo sentito a sua
difesa. (1) (2)
3. Il lavoratore potrà farsi assistere da un rappresentante dell’associazione sindacale cui aderisce
o conferisce mandato (1) (2).
4. Fermo restando quanto disposto dalla legge 15 luglio 1966, n. 604 non possono essere disposte
sanzioni disciplinari che comportino mutamenti definitivi del rapporto di lavoro; inoltre la
multa non può essere disposta per un importo superiore a quattro ore della retribuzione base
e la sospensione dal servizio e dalla retribuzione per più di dieci giorni. (3)
5. In ogni caso, i provvedimenti disciplinari più gravi del rimprovero verbale non possono essere
applicati prima che siano trascorsi cinque giorni dalla contestazione per iscritto del fatto che vi
ha dato causa.
6. Salvo analoghe procedure previste dai contratti collettivi di lavoro e ferma restando la facoltà
di adire l’autorità giudiziaria, il lavoratore al quale sia stata applicata una sanzione disciplinare
può promuovere, nei venti giorni successivi, anche per mezzo dell’associazione alla quale
sia iscritto ovvero conferisca mandato, la costituzione, tramite l’ufficio provinciale del lavoro
e della massima occupazione, di un collegio di conciliazione ed arbitrato, composto da un
rappresentante di ciascuna delle parti e da un terzo membro scelto di comune accordo o, in
difetto di accordo, nominato dal direttore dell’ufficio del lavoro. La sanzione disciplinare resta
sospesa fino alla pronuncia da parte del collegio.
7. Qualora il datore di lavoro non provveda, entro dieci giorni dall’invito rivoltogli dall’ufficio del
lavoro, a nominare il proprio rappresentante in seno al collegio di cui al comma precedente,
la sanzione disciplinare non ha effetto. Se il datore di lavoro adisce l’autorità giudiziaria, la
sanzione disciplinare resta sospesa fino alla definizione del giudizio.
8. Non può tenersi conto ad alcun effetto delle sanzioni disciplinari decorsi due anni dalla loro
applicazione. (4)
-----
(1) È costituzionalmente illegittimo l’art. 7, c. 1, 2 e 3, interpretati nel senso che siano inapplicabili ai licenziamenti disciplinari, per i quali
detti commi non siano espressamente richiamati dalla normativa legislativa, collettiva o validamente posta dal datore di lavoro, (C. cost.
29-30 novembre 1982 sentenza, n. 204 G.U. 9 dicembre 1982, n. 338)
(2) È inammissibile la questione di legittimità costituzionale degli artt. 7, secondo e terzo comma, e 35, sollevata in riferimento all’art. 3 della
Costituzione (C. Cost. 18-26 maggio 1995, sentenza, n. 193 G.U. 31 maggio 1995, n. 23, s.s).
(3) È costituzionalmente illegittimo l’art. 7, c. 2 e 3, nella parte in cui è esclusa la loro applicabilità al licenziamento per motivi disciplinari
irrogato da imprenditore che abbia meno di sedici dipendenti (C. cost. 18-25 luglio 1989, sentenza, n. 427 G.U. 2 agosto 1989, n. 31, S.s.)
(4) In virtù dell’art.1, L. 28 giugno 2012, n. 92 (G.U. 3 luglio 2012, n. 153, S.O. n. 136), il licenziamento intimato all’esito del procedimento
disciplinare di cui al presente articolo, produce effetto dal giorno della comunicazione con cui il procedimento medesimo è stato avviato,
salvo l’eventuale diritto del lavoratore al preavviso o alla relativa indennità sostitutiva; è fatto salvo, in ogni caso, l’effetto sospensivo
disposto dalle norme del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela della maternità e della paternità, di cui al decreto
legislativo 26 marzo 2001, n. 151. Gli effetti rimangono altresì sospesi in caso di impedimento derivante da infortunio occorso sul lavoro. Il
periodo di eventuale lavoro svolto in costanza della procedura si considera come preavviso lavorato.
Articolo 8
Divieto di indagini sulle opinioni
1. È fatto divieto al datore di lavoro, ai fini dell’assunzione, come nel corso dello svolgimento
del rapporto di lavoro, di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche,
religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione
dell’attitudine professionale del lavoratore.
Articolo 9
Tutela della salute e dell’integrità fisica
Articolo 10
Lavoratori studenti
Articolo 11
Attività culturali, ricreative ed assistenziali e controlli sul servizio di mensa
Articolo 11
Attività culturali, ricreative e assistenziali
Articolo 12
Istituti di patronato
1. Gli istituti di patronato e di assistenza sociale, riconosciuti dal Ministero del lavoro e della
previdenza sociale, per l’adempimento dei compiti di cui al D.Lgs. C.P.S. 29 luglio 1947, n.
804, hanno diritto di svolgere, su un piano di parità, la loro attività all’interno dell’azienda,
secondo le modalità da stabilirsi con accordi aziendali.
Articolo 13
Mansioni del lavoratore
TITOLO II
Della libertà sindacale
Articolo 14
Diritto di associazione e di attività sindacale
Articolo 15
Atti discriminatori
Articolo 16
Trattamenti economici collettivi discriminatori
Articolo 17
Sindacati di comodo
Articolo 18
Tutela del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo
1. Il giudice, con la sentenza con la quale dichiara la nullità del licenziamento perché
discriminatorio ai sensi dell’articolo 3 della legge 11 maggio 1990, n. 108, ovvero intimato in
concomitanza col matrimonio ai sensi dell’articolo 35 del codice delle pari opportunità tra
uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, o in violazione dei divieti
di licenziamento di cui all’articolo 54, commi 1, 6, 7 e 9, del testo unico delle disposizioni
legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui al decreto
legislativo 26 marzo 2001, n. 151, e successive modificazioni, ovvero perché riconducibile
ad altri casi di nullità previsti dalla legge o determinato da un motivo illecito determinante
ai sensi dell’articolo 1345 del codice civile, ordina al datore di lavoro, imprenditore o non
imprenditore, la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, indipendentemente dal
motivo formalmente addotto e quale che sia il numero dei dipendenti occupati dal datore
di lavoro. La presente disposizione si applica anche ai dirigenti. A seguito dell’ordine
di reintegrazione, il rapporto di lavoro si intende risolto quando il lavoratore non abbia
ripreso servizio entro trenta giorni dall’invito del datore di lavoro, salvo il caso in cui abbia
richiesto l’indennità di cui al terzo comma del presente articolo. Il regime di cui al presente
motivo soggettivo o della giusta causa addotti dal datore di lavoro, dichiara risolto il
rapporto di lavoro con effetto dalla data del licenziamento e condanna il datore di lavoro
al pagamento di un’indennità risarcitoria onnicomprensiva determinata tra un minimo di
dodici e un massimo di ventiquattro mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, in
relazione all’anzianità del lavoratore e tenuto conto del numero dei dipendenti occupati,
delle dimensioni dell’attività economica, del comportamento e delle condizioni delle parti,
con onere di specifica motivazione a tale riguardo.
6. Nell’ipotesi in cui il licenziamento sia dichiarato inefficace per violazione del requisito di
motivazione di cui all’articolo 2, comma 2, della legge 15 luglio 1966, n. 604, e successive
modificazioni, della procedura di cui all’articolo 7 della presente legge, o della procedura
di cui all’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, e successive modificazioni, si applica
il regime di cui al quinto comma, ma con attribuzione al lavoratore di un’indennità
risarcitoria onnicomprensiva determinata, in relazione alla gravità della violazione formale
o procedurale commessa dal datore di lavoro, tra un minimo di sei e un massimo di dodici
mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, con onere di specifica motivazione a tale
riguardo, a meno che il giudice, sulla base della domanda del lavoratore, accerti che vi
è anche un difetto di giustificazione del licenziamento, nel qual caso applica, in luogo di
quelle previste dal presente comma, le tutele di cui ai commi quarto, quinto o settimo.
7. Il giudice applica la medesima disciplina di cui al quarto comma del presente articolo
nell’ipotesi in cui accerti il difetto di giustificazione del licenziamento intimato, anche ai
sensi degli articoli 4, comma 4, e 10, comma 3, della legge 12 marzo 1999, n. 68, per
motivo oggettivo consistente nell’inidoneità fisica o psichica del lavoratore, ovvero che il
licenziamento è stato intimato in violazione dell’articolo 2110, secondo comma, del codice
civile. Può altresì applicare la predetta disciplina nell’ipotesi in cui accerti la manifesta
insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giustificato motivo oggettivo;
nelle altre ipotesi in cui accerta che non ricorrono gli estremi del predetto giustificato
motivo, il giudice applica la disciplina di cui al quinto comma. In tale ultimo caso il giudice,
ai fini della determinazione dell’indennità tra il minimo e il massimo previsti, tiene conto,
oltre ai criteri di cui al quinto comma, delle iniziative assunte dal lavoratore per la ricerca
di una nuova occupazione e del comportamento delle parti nell’ambito della procedura
di cui all’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, e successive modificazioni. Qualora,
nel corso del giudizio, sulla base della domanda formulata dal lavoratore, il licenziamento
risulti determinato da ragioni discriminatorie o disciplinari, trovano applicazione le relative
tutele previste dal presente articolo.
8. Le disposizioni dei commi dal quarto al settimo si applicano al datore di lavoro, imprenditore
o non imprenditore, che in ciascuna sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo
nel quale ha avuto luogo il licenziamento occupa alle sue dipendenze più di quindici
lavoratori o più di cinque se si tratta di imprenditore agricolo, nonché al datore di lavoro,
imprenditore o non imprenditore, che nell’ambito dello stesso comune occupa più di
quindici dipendenti e all’impresa agricola che nel medesimo ambito territoriale occupa più
di cinque dipendenti, anche se ciascuna unità produttiva, singolarmente considerata, non
raggiunge tali limiti, e in ogni caso al datore di lavoro, imprenditore e non imprenditore,
del licenziamento al momento dell’effettiva reintegrazione; in ogni caso la misura del risarcimento non potrà essere inferiore a cinque
mensilità di retribuzione globale di fatto.
5. Fermo restando il diritto al risarcimento del danno così come previsto al quarto comma, al prestatore di lavoro è data la facoltà di chiedere
al datore di lavoro in sostituzione della reintegrazione nel posto di lavoro, un’indennità pari a quindici mensilità di retribuzione globale di
fatto. Qualora il lavoratore entro trenta giorni dal ricevimento dell’invito del datore di lavoro non abbia ripreso servizio, né abbia richiesto
entro trenta giorni dalla comunicazione del deposito della sentenza il pagamento dell’indennità di cui al presente comma, il rapporto di
lavoro si intende risolto allo spirare dei termini predetti.
6. La sentenza pronunciata nel giudizio di cui al primo comma è provvisoriamente esecutiva.”.
(2) Non è fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 18, sollevata in riferimento agli artt. 3 e 27 (recte: 24) della Costituzione,
(C. Cost. 14-23 dicembre 1998, sentenza n. 420, G.U. 30 dicembre 1998, n. 52, S.s.)
(3) Il presente comma è stato così modificato dall’art. 1 della L. 11 maggio 1990, n. 108.
(4) L’efficacia delle disposizioni di cui al presente articolo è stata prorogata fino al momento della decorrenza del trattamento pensionistico
di vecchiaia spettante al prestatore medesimo dall’art. 6 D.L. 31 dicembre 2007, n. 248 (G.U. 31 dicembre 2007, n. 302) come modificato
dall’allegato alla L. 28 febbraio 2008, n. 31 (G.U. 29 febbraio 2008, n. 51, S.O. n. 47) con decorrenza dal 1° marzo 2008.
(5) Le parole “al quarto comma” sono state sostituite dalle parole “all’undicesimo comma”, in virtù dell’art. 1, L. 28 giugno 2012, n. 92 (G.U.
03 luglio 2012, n. 153, S.O. n. 136), con decorrenza dal 18 luglio 2012.
(6) La rubrica del presente articolo è stata così sostituita dall’art. 1, L. 28 giugno 2012, n. 92 (G.U. 03 luglio 2012, n. 153, S.O. n. 136), con
decorrenza dal 18 luglio 2012. Si riporta di seguito il testo della rubrica previgente: “Reintegrazione nel posto di lavoro”.
TITOLO III
Dell’attività sindacale
Articolo 19
Costituzione delle rappresentanze sindacali aziendali
Articolo 20
Assemblea
1. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nella unità produttiva in cui prestano la loro opera,
fuori dell’orario di lavoro, nonché durante l’orario di lavoro, nei limiti di 10 ore annue,
per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione. Migliori condizioni possono essere
stabilite dalla contrattazione collettiva.
2. Le riunioni - che possono riguardare la generalità dei lavoratori o gruppi di essi - sono
indette, singolarmente o congiuntamente, dalle rappresentanze sindacali aziendali nell’unità
produttiva, con ordine del giorno su materie d’interesse sindacale e del lavoro e secondo
l’ordine di precedenza delle convocazioni, comunicate al datore di lavoro.
3. Alle riunioni possono partecipare, previo preavviso al datore di lavoro, dirigenti esterni del
sindacato che ha costituito la rappresentanza sindacale aziendale.
4. Ulteriori modalità per l’esercizio del diritto d’assemblea possono essere stabilite dai contratti
collettivi di lavoro, anche aziendali.
Articolo 21
Referendum
1. I dirigenti delle rappresentanze sindacali aziendali di cui all’art. 19 hanno diritto, per
l’espletamento del loro mandato, a permessi retribuiti.
2. Salvo le clausole più favorevoli dei contratti collettivi di lavoro, hanno diritto ai permessi di
cui al primo comma almeno:
a) un dirigente per ciascuna rappresentanza sindacale aziendale nelle unità produttive che
occupano fino a 200 dipendenti della categoria per cui la stessa è organizzata;
1. I dirigenti sindacali aziendali di cui all’art. 23 hanno diritto a permessi non retribuiti per la
partecipazione a trattative sindacali o a congressi e convegni di natura sindacale, in misura
non inferiore a 8 giorni all’anno.
2. I lavoratori che intendano esercitare il diritto di cui al comma precedente devono darne
comunicazione scritta al datore di lavoro di regola 3 giorni prima, tramite le rappresentanze
sindacali aziendali.
Articolo 25
Diritto di affissione
Articolo 27
Locali delle rappresentanze sindacali aziendali
1. Il datore di lavoro nelle unità produttive con almeno 200 dipendenti pone permanentemente
a disposizione delle rappresentanze sindacali aziendali, per l’esercizio delle loro funzioni,
un idoneo locale comune all’interno della unità produttiva o nelle immediate vicinanze di
essa.
2. Nelle unità produttive con un numero inferiore di dipendenti le rappresentanze sindacali
aziendali hanno diritto di usufruire, ove ne facciano richiesta, di un locale idoneo per le
loro riunioni.
TITOLO IV
Disposizioni varie e generali
Articolo 28
Repressione della condotta antisindacale
pronunciata nel giudizio di opposizione è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale.
5. L’autorità giudiziaria ordina la pubblicazione della sentenza penale di condanna nei modi
stabiliti dall’articolo 36 del codice penale.
[6. Se il comportamento di cui al primo comma è posto in essere da una amministrazione
statale o da un altro ente pubblico non economico, l’azione è proposta con ricorso davanti
al pretore competente per territorio]. (4)
[7. Qualora il comportamento antisindacale sia lesivo anche di situazioni soggettive inerenti
al rapporto di impiego, le organizzazioni sindacali di cui al primo comma, ove intendano
ottenere anche la rimozione dei provvedimenti lesivi delle predette situazioni, propongono
il ricorso davanti al tribunale amministrativo regionale competente per territorio, che
provvede in via di urgenza con le modalità di cui al primo comma. Contro il decreto che
decide sul ricorso è ammessa, entro quindici giorni dalla comunicazione del decreto alle
parti, opposizione davanti allo stesso tribunale, che decide con sentenza immediatamente
esecutiva]. (4) (5)
-----
(1) Il presente comma è stato così sostituito dall’art. 2, L. 08 novembre 1977, n. 847, G.U. 28 novembre 1977, n. 324.
(2) L’ufficio del pretore è stato soppresso dall’art. 1 D.Lgs. 19 febbraio 1998, n. 51 e le relative funzioni quale giudice del lavoro, delle
controversie relative a comportamenti antisindacali sono state devolute dall’art. 29, D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 80, all’ufficio del Giudice Unico
presso il tribunale ordinario.
(3) Il presente comma è stato così sostituito dall’art. 3, L. 08 novembre 1977, n. 847, G.U. 28 novembre 1977, n. 324.
(4) Il presente comma, prima aggiunto dall’art. 6, L. 12 giugno 1990, n. 146, è stato poi abrogato dall’art. 4, L. 11 aprile 2000, n. 83
(5) Non è fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 28, sollevata in riferimento agli artt. 2, 3, 18, 21, 24, 35 e 39, primo comma,
della Costituzione, (C. cost. 8-17 marzo 1995, sentenza n. 89 - G.U. 22 marzo 1995, n. 12, S.S.)
Articolo 29
Fusione delle rappresentanze sindacali aziendali
Articolo 30
Permessi per i dirigenti provinciali e nazionale
1. I componenti degli organi direttivi, provinciali e nazionali, delle associazioni di cui all’art.
19 hanno diritto a permessi retribuiti, secondo le norme dei contratti di lavoro, per la
partecipazione alle riunioni degli organi suddetti.
Articolo 31
Aspettativa dei lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive o a ricoprire cariche sindacali
provinciali e nazionali
1. I lavoratori che siano eletti membri del Parlamento nazionale o del Parlamento europeo o
di assemblee regionali ovvero siano chiamati ad altre funzioni pubbliche elettive possono,
a richiesta, essere collocati in aspettativa non retribuita, per tutta la durata del loro
mandato. (1)
2. La medesima disposizione si applica ai lavoratori chiamati a ricoprire cariche sindacali
provinciali e nazionali.
3. I periodi di aspettativa di cui ai precedenti commi sono considerati utili, a richiesta
dell’interessato, ai fini del riconoscimento del diritto e della determinazione della misura
della pensione a carico dell’assicurazione generale obbligatoria di cui al R.D.L. 4 ottobre
1935, n. 1827, e successive modifiche ed integrazioni, nonché a carico di enti, fondi, casse
e gestioni per forme obbligatorie di previdenza sostitutive dell’assicurazione predetta, o che
ne comportino comunque l’esonero.
4. Durante i periodi di aspettativa l’interessato, in caso di malattia, conserva il diritto alle
prestazioni a carico dei competenti enti preposti alla erogazione delle prestazioni medesime.
5. Le disposizioni di cui al terzo e al quarto comma non si applicano qualora a favore dei
lavoratori siano previste forme previdenziali per il trattamento di pensione e per malattia,
in relazione all’attività espletata durante il periodo di aspettativa. (2)
-----
(1) Il presente comma è stato così sostituito dall’art. 2, L. 13 agosto 79, n. 384, G.U. 20 agosto 1979, n. 227. Si riporta di seguito il testo
previgente:
“1. I lavoratori che siano eletti membri del Parlamento nazionale o di assemblee regionali ovvero siano chiamati ad altre funzioni pubbliche
elettive possono, a richiesta, essere collocati in aspettativa non retribuita, per tutta la durata del loro mandato.”.
(2) Le disposizioni del presente articolo si applicano anche ai lavoratori dipendenti da privati datori di lavoro eletti consiglieri circoscrizionali,
a norma dell’art. 18, c. 2, L. 8 aprile 1976, n. 278, G.U. 20 maggio 1976, n. 133, da ultimo l’intera L. 8 aprile 1976, n. 278 è stata abrogata
dall’art. 13, L. 8 giugno 1990, n. 142.
Articolo 32
Permessi ai lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive
1. I lavoratori eletti alla carica di consigliere comunale o provinciale che non chiedano di
essere collocati in aspettativa sono, a loro richiesta, autorizzati ad assentarsi dal servizio per
il tempo strettamente necessario all’espletamento del mandato, senza alcuna decurtazione
della retribuzione.
2. I lavoratori eletti alla carica di sindaco o di assessore comunale, ovvero di presidente di
giunta provinciale o di assessore provinciale, hanno diritto anche a permessi non retribuiti
per un minimo di 30 ore mensili. (1)
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(1) Le disposizioni del presente articolo si applicano anche ai lavoratori dipendenti da privati datori di lavoro eletti consiglieri circoscrizionali,
a norma dell’art. 18, c. 2, L. 8 aprile 1976, n. 278, G.U. 20 maggio 1976 n. 133, da ultimo l’intera L. 8 aprile 1976, n. 278 è stata abrogata
dall’art. 13 L. 8 giugno 1990, n. 142.
TITOLO V
Norme sul collocamento ordinario
Articolo 33
Collocamento
[1. La commissione per il collocamento, di cui all’art. 26 della L. 29 aprile 1949, n. 264, è
costituita obbligatoriamente presso le sezioni zonali, comunali e frazionali degli uffici
provinciali del lavoro e della massima occupazione, quando ne facciano richiesta le
organizzazioni sindacali dei lavoratori più rappresentative. (1)
2. Alla nomina della commissione provvede il direttore dell’ufficio provinciale del lavoro
e della massima occupazione, il quale nel richiedere la designazione dei rappresentanti
dei lavoratori e dei datori di lavoro, tiene conto del grado di rappresentatività delle
organizzazioni sindacali e assegna loro un termine di 15 giorni, decorso il quale provvede
d’ufficio.
3. La commissione è presieduta dal dirigente della sezione zonale, comunale, frazionale,
ovvero da un suo delegato, e delibera a maggioranza dei presenti. In caso di parità prevale
il voto del presidente. (1)
4. La commissione ha il compito di stabilire e di aggiornare periodicamente la graduatoria
delle precedenze per l’avviamento al lavoro, secondo i criteri di cui al quarto comma
dell’art. 15 della L. 29 aprile 1949, n. 264. (1)
5. Salvo il caso nel quale sia ammessa la richiesta nominativa, la sezione di collocamento,
nella scelta del lavoratore da avviare al lavoro, deve uniformarsi alla graduatoria di cui al
comma precedente, che deve essere esposta al pubblico presso la sezione medesima e
deve essere aggiornata ad ogni chiusura dell’ufficio con la indicazione degli avviati.
6. Devono altresì essere esposte al pubblico le richieste numeriche che pervengono dalle
ditte.
7. La commissione ha anche il compito di rilasciare il nulla osta per l’avviamento al lavoro ad
accoglimento di richieste nominative o di quelle di ogni altro tipo che siano disposte dalle
leggi o dai contratti di lavoro. Nei casi di motivata urgenza, l’avviamento è provvisoriamente
autorizzato dalla sezione di collocamento e deve essere convalidato dalla commissione di
cui al primo comma del presente articolo entro 10 giorni. Dei dinieghi di avviamento al
lavoro per richiesta nominativa deve essere data motivazione scritta su apposito verbale in
duplice copia, una da tenere presso la sezione di collocamento e l’altra presso il direttore
dell’ufficio provinciale del lavoro. Tale motivazione scritta deve essere immediatamente
trasmessa al datore di lavoro richiedente. (1)
8. Nel caso in cui la commissione neghi la convalida ovvero non si pronunci entro 20 giorni
dalla data della comunicazione di avviamento, gli interessati possono inoltrare ricorso al
direttore dell’ufficio provinciale del lavoro, il quale decide in via definitiva, su conforme
parere della commissione di cui all’ art. 25 della L. 29 aprile 1949, n. 264.
9. I turni di lavoro di cui all’art. 16 della L. 29 aprile 1949, n. 264 sono stabiliti dalla commissione
e in nessun caso possono essere modificati dalla sezione.
10. Il direttore dell’ufficio provinciale del lavoro annulla d’ufficio i provvedimenti di avviamento
e di diniego di avviamento al lavoro in contrasto con le disposizioni di legge. Contro le
decisioni del direttore dell’ufficio provinciale del lavoro è ammesso ricorso al Ministero per
il lavoro e la previdenza sociale.
11. Per il passaggio del lavoratore dall’azienda nella quale è occupato ad un’altra occorre il
nulla osta della sezione di collocamento competente.
12. Ai datori di lavoro che non assumono i lavoratori per il tramite degli uffici di collocamento,
sono applicate le sanzioni previste dall’art. 38 della presente legge. (2)
13. Le norme contenute nella L. 29 aprile 1949, n. 264 rimangono in vigore in quanto non
modificate dalla presente legge.] (3)
-----
(1) Le Commissioni e sezioni circoscrizionali per l’impiego istituite dall’ art. 1, L. 28 febbraio 87, n. 56 sono state soppresse a far data dalla
istituzione della Commissione unica provinciale per le politiche del lavoro prevista dall’art. 6, c. 1, D.Lgs. 23 dicembre 1997, n. 469.
(2) Il presente comma è da ritenersi abrogato in quanto incompatibile con le disposizioni dell’art. 26, L. 28 febbraio 87, n. 56.
(3) Il presente articolo è stato abrogato dall’art. 8, D.Lgs. 19 dicembre 2002, n. 297, con decorrenza dal 30 gennaio 2003.
Articolo 34
Richieste nominative di manodopera
[1. A decorrere dal novantesimo giorno dall’entrata in vigore della presente legge, le richieste
nominative di manodopera da avviare al lavoro sono ammesse esclusivamente per i
componenti del nucleo familiare dal datore di lavoro, per i lavoratori di concetto e per
gli appartenenti a ristrette categorie di lavoratori altamente specializzati, da stabilirsi con
decreto del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale, sentita la commissione centrale di
cui alla L. 29 aprile 1949, n. 264.] (1)
-----
(1) Il presente articolo è stato abrogato dall’art. 8, D.Lgs. 19 dicembre 2002, n. 297, con decorrenza dal 30 gennaio 2003.
TITOLO VI
Disposizioni finali e penali
Articolo 35
Campo di applicazione
1. Per le imprese industriali e commerciali, le disposizioni del titolo III, ad eccezione del
primo comma dell’art. 27, della presente legge si applicano a ciascuna sede, stabilimento,
filiale, ufficio o reparto autonomo che occupa più di 15 dipendenti. Le stesse disposizioni
si applicano alle imprese agricole che occupano più di 5 dipendenti.
2. Le norme suddette si applicano, altresì, alle imprese industriali e commerciali che
nell’ambito dello stesso comune occupano più di 15 dipendenti ed alle imprese agricole
che nel medesimo ambito territoriale occupano più di 5 dipendenti anche se ciascuna unità
produttiva, singolarmente considerata, non raggiunge tali limiti.
3. Ferme restando le norme di cui agli artt. 1, 8, 9, 14, 15, 16 e 17, i contratti collettivi di lavoro
provvedono ad applicare i principi di cui alla presente legge alle imprese di navigazione
Articolo 36
Obblighi dei titolari di benefici accordati dallo Stato e degli appaltatori di opere pubbliche
1. Nei provvedimenti di concessione di benefici accordati ai sensi delle vigenti leggi dallo Stato
a favore di imprenditori che esercitano professionalmente un’attività economica organizzata
e nei capitolati di appalto attinenti all’esecuzione di opere pubbliche, deve essere inserita
la clausola esplicita determinante l’obbligo per il beneficiario o appaltatore di applicare
o di far applicare nei confronti dei lavoratori dipendenti condizioni non inferiori a quelle
risultanti dai contratti collettivi di lavoro della categoria e della zona.
2. Tale obbligo deve essere osservato sia nella fase di realizzazione degli impianti o delle
opere che in quella successiva, per tutto il tempo in cui l’imprenditore beneficia delle
agevolazioni finanziarie e creditizie concesse dallo Stato ai sensi delle vigenti disposizioni
di legge.
3. Ogni infrazione al suddetto obbligo che sia accertata dall’Ispettorato del lavoro viene
comunicata immediatamente ai Ministri nella cui amministrazione sia stata disposta la
concessione del beneficio o dell’appalto. Questi adotteranno le opportune determinazioni
fino alla revoca del beneficio, e nei casi più gravi o nel caso di recidiva potranno decidere
l’esclusione del responsabile, per un tempo fino a 5 anni, da qualsiasi ulteriore concessione
di agevolazioni finanziarie o creditizie ovvero da qualsiasi appalto. (1)
4. Le disposizioni di cui ai commi precedenti si applicano anche quando si tratti di agevolazioni
finanziarie o creditizie ovvero di appalti concessi da enti pubblici, ai quali l’Ispettorato del
lavoro comunica direttamente le infrazioni per l’adozione delle sanzioni. (2)
-----
(1) Le funzioni dell’Ispettorato del lavoro sono state attribuite alla Direzione provinciale del lavoro ai sensi dell’art. 6, D.M. 7 novembre
1996, n. 687.
(2) È costituzionalmente illegittimo il presente articolo nella parte in cui non prevede che, nelle concessioni di pubblico servizio, deve
essere inserita la clausola esplicita determinante l’obbligo per il concessionario di applicare o di far applicare nei confronti dei lavoratori
dipendenti condizioni non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro della categoria e della zona. (C. cost. 19 giugno 1998,
n. 226 - G.U. 24 giugno 1998, n. 25).
Articolo 37
Applicazione ai dipendenti da enti pubblici
dei dipendenti dagli altri enti pubblici, salvo che la materia sia diversamente regolata da
norme speciali.
Articolo 38
Disposizioni penali
1. Le violazioni degli artt. 2, 5, 6 e 15, primo comma lett. a), sono punite, salvo che il fatto
non costituisca più grave reato, con l’ammenda da L. 300.000 a L. 3.000.000 o con l’arresto
da 15 giorni ad un anno. (1) (2)
2. Nei casi più gravi le pene dell’arresto e dell’ammenda sono applicate congiuntamente.
3. Quando per le condizioni economiche del reo, l’ammenda stabilita nel primo comma può
presumersi inefficace anche se applicata nel massimo, il giudice ha facoltà di aumentarla
fino al quintuplo.
4. Nei casi previsti dal secondo comma, l’autorità giudiziaria ordina la pubblicazione della
sentenza penale di condanna nei modi stabiliti dall’art. 36 c.p.
-----
(1) La misura dell’ammenda è stata così elevata dall’art. 113, L. 24 novembre 1981, n. 689. Dal 1° gennaio 1999, inoltre, ogni sanzione
pecuniaria penale o amministrativa espressa in lire si intende espressa anche in Euro secondo il tasso di conversione irrevocabilmente fissato
ai sensi del Trattato CE (D.Lgs. 24 giugno 1998, n. 213).
(2) Il presente comma è stato così modificato dall’art. 179, D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, con decorrenza dal 01 gennaio 2004.
Articolo 39
Versamento delle ammende al Fondo Adeguamento Pensioni
Articolo 40
Abrogazione delle disposizioni contrastanti
1. Ogni disposizione in contrasto con le norme contenute nella presente legge è abrogata.
2. Restano salve le condizioni dei contratti collettivi e degli accordi sindacali più favorevoli ai
lavoratori.
Articolo 41
Esenzioni fiscali
1. Tutti gli atti e documenti necessari per l’attuazione della presente legge e per l’esercizio
dei diritti connessi, nonché tutti gli atti e documenti relativi ai giudizi nascenti dalla sua
applicazione sono esenti da bollo, imposte di registro e di qualsiasi altra specie e da tasse.
CONTRATTO
COLLETTIVO
NAZIONALE
DI LAVORO
26 MAGGIO 2021
Indice
CAPITOLO PRIMO
SISTEMA DI INFORMAZIONE PER LA PICCOLA E MEDIA INDUSTRIA METALMECCANICA
Premessa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
A) Osservatorio Nazionale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
B) Osservatorio Regionale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
C) Osservatorio Provinciale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
D) Informazione A Livello Aziendale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
E) Innovazione Tecnologica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
F) Formazione Professionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
G) Ente Bilaterale Nazionale Per Le Piccole E Medie Industrie Metalmeccaniche . . . . . . . . . . . . . 27
CAPITOLO SECONDO
COSTITUZIONE DEL RAPPORTO INDIVIDUALE DI LAVORO
Art. 1 - Assunzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
Art. 2 - Consegna e restituzione dei documenti di lavoro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
Art. 3 - Periodo di prova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
CAPITOLO TERZO
TIPOLOGIE CONTRATTUALI E LUOGO DELLA PRESTAZIONE
Art. 4 - Tipologie contrattuali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
Art. 5 - Telelavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
Art. 6 - Appalti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
Art. 6 bis - Lavori Pubblici di servizi: attività di gestione impianti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
Art. 7 - Trasferte. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
Art. 8 - Trasferimenti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46
Art. 9 - Trasferimento d’azienda. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46
Art. 10 - Apprendistato professionalizzante. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46
CAPITOLO QUARTO
CLASSIFICAZIONE DEI LAVORATORI
Art. 11 - Classificazione dei lavoratori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
a) declaratorie, esemplificazioni dei profili ed esempi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
b) indennità di contingenza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87
c) mobilità professionale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87
d) Commissione paritetica per la riforma del sistema di inquadramento professionale. . 90
Art. 12 - Passaggio temporaneo e cumulo di mansioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91
Art. 13 - Nuove mansioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92
Art. 14 - Norme particolari per le linee a catena a flusso continuo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92
Art. 15 - Addetti a mansioni discontinue o di semplice attesa o custodia . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92
CAPITOLO QUINTO
ORARIO DI LAVORO E ASSENZE
Art. 16 - Entrata ed uscita. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95
Art. 17 - Formalità per l’accertamento della presenza e dell’orario di lavoro . . . . . . . . . . . . . . 95
Art. 18 - Permessi di entrata ed uscita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95
Art. 19 - Assenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95
Art. 20 - Orario di lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95
Art. 21 - Permessi annui retribuiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97
Art. 22 - Regime di fruizione dei Par e Conto ore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98
Art. 23 - Flessibilità della prestazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99
Art. 24 - Orario di lavoro nel settore siderurgico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100
Art. 24 bis - Lavoro agile. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101
Art. 25 - Contrazione temporanea orario di lavoro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102
Art. 26 - Sospensione e interruzione del lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102
Art. 27 - Recuperi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
Art. 28 - Reperibilità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
Art. 29 - Lavoro straordinario, notturno e festivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105
Art. 30 - Banca del tempo e conciliazioni vita e lavoro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108
Art. 31 - Riposo settimanale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109
Art. 32 - Festività . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109
Art. 33 - Ferie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111
Art. 34 - Ferie e par solidali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112
Art. 35 - Anzianità dei lavoratori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113
CAPITOLO SESTO
RETRIBUZIONE ED ALTRI ISTITUTI ECONOMICI
Art. 36 - Forme di retribuzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114
Art. 37 - Cottimo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114
Art. 38 - Mensilizzazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117
Art. 39 - Corresponsione della retribuzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117
Art. 40 - Minimi tabellari e determinazione dei minimi di paga oraria. . . . . . . . . . . . . . . . . . 118
Art. 41 - Aumenti periodici di anzianità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119
Art. 42 - Tredicesima mensilità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122
Art. 43 - Mense aziendali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123
Art. 44 - Indennità di alta montagna e di sottosuolo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123
Art. 45 - Indennità per disagiata sede. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123
Art. 46 - Indennità maneggio denaro - Cauzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123
Art. 47 - Premio di risultato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124
Art. 48 - Elemento perequativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125
Art. 49 - Reclami sulla retribuzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126
Art. 50 - Previdenza Complementare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126
Art. 51 - Sanità integrativa, salute, prevenzione e benessere. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128
Art. 52 - Welfare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130
Art. 53 - Diritto alle prestazioni della bilateralità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134
CAPITOLO SETTIMO
MALATTIA, INFORTUNIO E CONGEDI
Art. 54 - Infortuni sul lavoro e malattie professionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136
Art. 55 - Trattamento in caso di malattia ed infortunio non sul lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137
Art. 56 - Congedo matrimoniale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142
Art. 57 - Trattamento in caso di gravidanza e puerperio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 143
Art. 58 - Congedi parentali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 143
Art. 59 - Servizio militare, servizio di volontariato civile e di cooperazione allo sviluppo. . . . . 145
Art. 60 - Diritto allo studio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 146
Art. 61 - Formazione continua. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 149
Art. 62 - Patto formativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151
Art. 63 - Congedi per la formazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 152
Art. 64 - Permessi per eventi e cause particolari ed ex art. 33. L. 104/1992. . . . . . . . . . . . . . . . 152
Art. 65 - Aspettativa e congedi per eventi e cause particolari. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 153
Art. 65 bis - Misure per le donne vittime di violenza di genere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155
Art. 66 - Lavoro dei minori e dei soggetti con diritto ad assunzione obbligatoria e
conservazione del posto di lavoro in caso di accesso ai programmi terapeutici
e di riabilitazione per gli stati di accertata tossicodipendenza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156
CAPITOLO OTTAVO
AMBIENTE DI LAVORO
Art. 67 - Ambiente di lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 158
Art. 68 - Indumenti di lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163
CAPITOLO NONO
RAPPORTI IN AZIENDA
Art. 69 - Doveri delle parti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164
Art. 70 - Consegna e conservazione materiali ed utensili – Danni alla lavorazione . . . . . . . . 165
Art. 71 - Visite di inventario e controllo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 165
Art. 71 bis - Impianti audiovisivi – settore oreficeria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 165
Art. 72 - Divieti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 165
Art. 73 - Reclami e controversie. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 166
CAPITOLO DECIMO
NORME DISCIPLINARI E RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO
Art. 74 - Provvedimenti disciplinari. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 167
Art. 75 - Preavviso di licenziamento e di dimissioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 170
Art. 76 - Indennità in caso di morte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171
Art. 77 - Trattamento di fine rapporto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171
CAPITOLO UNDICESIMO
DIRITTI SINDACALI
Art. 78 - Rappresentanze sindacali unitarie. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 174
Art. 79 - Assemblea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 174
Art. 80 - Affissione della stampa dei sindacati. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175
Art. 81 - Locali delle Rappresentanze sindacali unitarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175
Art. 82 - Strumenti informatici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175
Art. 83 - Permessi per attività formative sindacali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175
Art. 84 - Permessi per cariche sindacali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175
Art. 85 - Cariche pubbliche e sindacali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 176
Art. 86 - Versamento dei contributi sindacali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 176
Art. 87 - Vendita di libri e riviste. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 177
Art. 88 - Quota per servizio contrattuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 177
Art 88 bis - Contributo datoriale per rappresentanza contrattuale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 177
CAPITOLO DODICESIMO
SISTEMA DI REGOLE CONTRATTUALI
Art. 89 - Inscindibilità delle disposizioni contrattuali e condizioni di miglior favore. . . . . . . . 178
Art. 90 - Decorrenza e durata – Una Tantum. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 178
Art. 91 - Distribuzione del contratto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 178
CAPITOLO TREDICESIMO
QUADRI
Art. 92 - Soggetti destinatari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 179
Art. 93 - Trattamento economico e normativo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 179
Art. 94 - Coperture assicurative. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 179
Art. 95 - Responsabilità civile e penale legata alla prestazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 179
Art. 96 - Formazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 180
Art. 97 - Brevetti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 180
Art. 98 - Decorrenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 180
ALLEGATI
ALLEGATO 1 Piano Formativo Individuale e Attestazione dell’attività formativa. . . . . . . . . . . 183
ALLEGATO 2 Profili Formativi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 189
ALLEGATO 3 Categorie speciali (Intermedi). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 219
ALLEGATO 4 Quota contribuzione una tantum. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 221
ALLEGATO 5 Dichiarazione comune delle parti sul sistema di informazione
nella piccola e media industria metalmeccanica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 222
ALLEGATO 6 Aumento salariale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 223
ALLEGATO 7 Lettera ANIMeM-CONFAPI alla FLM. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 224
ALLEGATO 8 Terzo elemento retributivo - Lettera FLM all’ANIMeM-CONFAPI. . . . . . . . . . . . . . 225
ALLEGATO 9 Flessibilità e prestazioni straordinarie - Dichiarazione comune . . . . . . . . . . . . . 226
ALLEGATO 10 Accordo per la costituzione delle rappresentanze sindacali unitarie
27/03/2018. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 227
ALLEGATO 11 Permessi per cariche sindacali.
Lettera di Fim-Fiom-Uilm a Unionmeccanica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 236
ALLEGATO 12 Anticipazione indennità infortuni sul lavoro - Lettera a Inail. . . . . . . . . . . . . . 237
ALLEGATO 13 Verbale costitutivo dell’E.B.M. e dell’ O.P.N.M.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 238
ALLEGATO 14 Accordo Interconfederale CONFAPI-CISL-UIL
sui rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza – 22 luglio 2009. . . . . . . . . . . . . . . 243
ALLEGATO 15 Distribuzione del contratto - Verbale di accordo del 2 ottobre 2017 . . . . . . . . . 261
ALLEGATO 16 Accordo Interconfederale 9 febbraio 2010
in materia di “Apprendistato professionalizzante”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 262
ALLEGATO 17 Accordo Interconfederale 26 luglio 2011
in materia di “Certificazione della malattia”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 267
Appendice
Legge 20 maggio 1970, 300 norme sulla tutela della libertà e dignità
dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi
di lavoro e norme sul collocamento .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 355
FONDO DI ASSISTENZA
SANITARIA INTEGRATIVA
DEL SETTORE
METALMECCANICO
previsto dal CCNL del 3 luglio 2017
e successivi rinnovi.
FIM-CISL