Proposta Per La Pace Attività Con I Bambini
Proposta Per La Pace Attività Con I Bambini
Proposta Per La Pace Attività Con I Bambini
1. Stimolo di lettura
Leggiamo ai bambini la poesia “Promemoria” di Gianni Rodari
“PROMEMORIA”.
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio la guerra.
Gianni Rodari
Annotiamo i loro pensieri e le loro parole. Dopo questo breve momento di confronto chiediamo loro:
- Secondo te, quali sono invece le cose non si dovrebbero mai fare e le parole che non si
dovrebbero mai dire?
1. Pensieri e parole
Recuperiamo i pensieri in libertà condivisi nella giornata di preghiera del 2 marzo. Ricordiamo
brevemente il significato di promemoria e quello che i bambini hanno condiviso rispetto alle cose da
fare e non fare, alle parole da dire e a quelle da non dire.
Spieghiamo loro che se ognuno si impegnasse a fare ogni giorno quello che è scritto in questi
promemoria di pace il mondo riscoprirebbe davvero la pace. Ognuno però deve fare la sua parte.
3. Riflessione
Al termine della proposta di lettura riflettiamo insieme ai bambini proponendo alcune domande
stimolo:
- cosa è successo nel bosco? Cosa ha fatto il colibrì? E gli altri animali?
- come definireste il colibrì? Cosa ha detto di lui il leone all’inizio? E alla fine?
- Se il colibrì non avesse iniziato per primo a portare l’acqua, cosa sarebbe successo al bosco?
- …
- …
5. Il significato dell’arcobaleno
Dopo l’allestimento dell’angolo della pace proviamo a scoprire se i bambini conoscono la simbologia
dell’arcobaleno.
- Perché secondo voi l’arcobaleno ricorda la pace
- Sapete che la bandiera della pace ha i colori dell’arcobaleno
- Se dovessi scegliere un colore per la pace secondo te sarebbe?...
Probabilmente ognuno sceglierà un colore differente: allora l’arcobaleno è proprio il simbolo più
giusto per la pace.
Recuperiamo il racconto con un gioco motorio in cui i bambini facciano esperienza del
diluvio/temporale. Ci facciamo aiutare da musiche di sottofondo che rievochino un senso di urgenza,
minaccia e altre che riproducano il suono della pioggia e del temporale. Prepariamo i bambini dei
“rifugi” e delle tane per ripararsi dalla pioggia. Utilizziamo dei teli neri e blu che facciamo ondeggiare
per riprodurre l0idea del mare minaccioso o l0idea del vento che soffia e ulula durante il temporale.
Poi passiamo alla fine del temporale: il passaggio può essere segnato dal cambio di musica. I bambini
possono uscire dai rifugi, si può tonare a camminare, si salta nelle pozze, si danza con la musica. Si
possono mettere a disposizione dei bambini delle stoffe colorate per esprimersi con il movimento e
la danza.
Al termine del gioco chiediamo loro:
- Come ti fa sentire il temporale? E il buio? Hai paura? Cosa desideri quando fuori piove?
- Come ti fa sentire il sole? Hai mai visto un arcobaleno dopo la pioggia? Come ti fa sentire
l’arcobaleno?
Concludiamo dicendo loro che la paura, la tristezza provata da loro nel gioco del temporale è un po’
quella provata nel racconto del diluvio da chi stava sull’arca e la gioia e il sollievo provati quando
finalmente si torna a vedere il sereno e l’arcobaleno in cielo sono le emozioni provate da Noè e i suoi
amici durante il diluvio. Ed è forse per questo che l’arcobaleno è diventato il simbolo della pace,
perché quando si è in pace c’è gioia, allegria, non si ha paura, non si prova tristezza, non abbiamo
bisogno di nasconderci o di trovare riparo, non abbiamo paura degli altri.
Recuperiamo le stoffe, un colore per una coppia di bambini, le tendiamo e formiamo un arcobaleno.
Scattiamo fotografie di questo arcobaleno. Poi ci avvolgiamo con queste stoffe, unendoci in un
abbraccio. Scattiamo altre fotografie
7. Dopo la pioggia
Leggiamo ai bambini la Poesia “Dopo la pioggia” di Gianni Rodari
“DOPO LA PIOGGIA”
Dopo la pioggia viene il sereno
brilla in cielo l’arcobaleno.
È come un ponte imbandierato
e il sole ci passa festeggiato.
È bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede, questo è male
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa sì che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.
Gianni Rodari
La poesia ci aiuta a fare sintesi delle esperienze precedenti. Possiamo chiedere ai bambini di farne
una rielaborazione grafica, ai più piccoli di colorare un arcobaleno con le tempere.
8. Arcobaleni e abbracci
Rivediamo insieme le foto scattate nell’esperienza
precedenti e le utilizziamo per un momento di
preghiera per la pace e perché torni a splendere il
sereno nei Paesi che ora sono in guerra.
Appuntiamo ciascuna preghiera formulata dai
bambini per la pace e uniamole alle preghiere del
Padre nostro e alle preghiere di altre religioni che con
la collaborazione dei genitori siamo riuscite a
raccogliere.
Creiamo anche in questo caso dei foglietti (plastificati se necessario) e li collochiamo nell’angolo della
pace, insieme questa volta a delle colombe (simbolo di pace incontrato nel racconto del diluvio)
Le preghiere sostituiranno i promemoria, ma anche queste potranno essere lette con i genitori
entrando a scuola.
9. Condivisione
Suggeriamo ai bambini l’idea di usare questo promemoria (che abbiamo rimosso dall’angolo della
pace) anche fuori dalla nostra scuola per ricordare agli adulti cosa si dovrebbe sempre fare e quali
parole si dovrebbe sempre usare per stare bene e vivere in pace.
Pensiamo ad alcuni luoghi dove le persone potrebbero vedere questo promemoria e fermarsi a
leggerlo.
Decidiamo di mettere i colibrì con i promemoria sul cancello della scuola e poi sulla piazza del paese
(dove si affaccia la Chiesa o il Municipio o entrambi)
Organizziamo un momento in cui andare a portare queste colombe nei luoghi individuati e chiediamo
al Parroco e al Sindaco di accoglierci e aiutarci a “esporre” questi messaggi e promemoria di pace.
Pensiamo ad una presentazione del progetto, magari accompagnata dalla Leggenda africana del
colibrì, perché il cammino intrapreso dai bambini venga narrato anche a chi, adulto o bambino, si
soffermerà a leggere i promemoria.
Per i servizi alla prima infanzia, pensando al gruppo dei bambini più grandi, si potrebbe partire da
“Promemoria” di Gianni Rodari e stimolare un semplice dibattito riprendendo i contenuti della
filastrocca:
“PROMEMORIA”.
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio la guerra.
Gianni Rodari
Per la preghiera durante la quale ciascuno, secondo la sua fede, potrà usare e scegliere le formule e le
parole che maggiormente sente chiediamo loro di unirsi per mano a formare un cerchio e di collocare
al suo interno una piccola luce a rappresentare la luna, che splende nei cieli e sopra le teste di ciascun
uomo, senza differenze e con la stessa bellezza e tranquilla serenità di sempre.
Anche per questa preghiera serale potremmo chiedere di scegliere un orario comune, per dare un
significato simbolico forte di unità e condivisione.