Cosa Sono I Chakra

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Cosa sono i chakra

Chakra è una parola sanscrita che significa ruota, disco o cerchio. I chakra sono descritti come dei
vortici di energia che si trovano lungo un percorso energetico che scorre all’interno della colonna
vertebrale.  Si tratta di punti di raccolta e di trasformazione del prana, l’energia vitale, e hanno il
compito di assorbire questa energia e distribuirla tra le numerose funzioni che ci permettono di
vivere.

Si arrivano a contare fino a 114 chakra diversi, ma di questi 7 sono i principali, e sono quelli a cui
si riferisce la maggior parte delle volte quando se ne parla. Questi 7 chakra sono distribuiti lungo la
colonna vertebrale, dalla base del coccige fino alla sommità della testa.

Anche se abbiamo dato loro una collocazione specifica, i chakra non sono parte del nostro corpo
fisico bensì del nostro corpo sottile, ovvero quel corpo fatto di infinite strutture energetiche,
movimenti energetici, forme e colori che influenzano anche il nostro corpo fisico.

Prima che qualcosa prenda forma sul piano fisico esiste come energia, e questo è il motivo per cui
la conoscenza dei chakra può essere molto utile per lavorare anche con il benessere, l’equilibrio e
la salute. Imparando a stimolarli miglioriamo il loro stato e manteniamo una buona qualità di
energia che scorre in noi attraverso di essi.

I chakra sono rappresentati  con dei fiori di loto chiusi, semichiusi o aperti con differenti numeri di
petali e per questo motivo a volte sono anche chiamati Padma, che significa appunto “loto”. I petali
di questi fiori rappresentano le Nadi, ovvero i canali energetici attraverso cui i chakra possono
ricevere e distribuire energia, per poi trasferirla agli organi e agli apparati del corpo associati al
chakra stesso.

Ognuno di questi sette chakra ha un numero di petali, un nome, un colore, un elemento, un suono,
una vibrazione, un’area specifica della colonna vertebrale e un conseguente focus su una parte del
corpo.

Le origini dei 7 chakra


I chakra costituiscono un sistema energetico complesso e antico che ha avuto origine in India:
il testo più antico in cui si parla dei 7 chakra è il Kubjikāmata Tantra, un importante documento
della cultura induista, ma sono stati menzionati anche nei Veda, antichi testi sacri di conoscenza
spirituale risalenti al 1500-1000 a.C. e sono diventati più noti solo di recente, con la crescita della
popolarità dello yoga.

Quindi, già molto prima della tecnologia e della scienza moderna, le culture antiche sapevano che
tutti gli esseri viventi portano con sé una forza vitale che si muove dentro proprio attraverso i
chakra, e che questa energia può essere stimolata attraverso la pratica dello yoga e della
meditazione.
La tradizione dei chakra si è tramandata di generazione in generazione, attraverso i testi scritti e gli
insegnamenti dei maestri ai propri discepoli, fino a diventare così fondamentali nella filosofia e
nella pratica dello yoga da giungere sino a noi, ancora oggi.

Dopo questa premessa, probabilmente ti starai ancora chiedendo: “Ma perché i chakra sono così
importanti per noi?”

È molto semplice.

I chakra sono centri energici che collegano corpo, mente e spirito attraverso l’energia.

Quando i chakra funzionano armoniosamente, l’energia può fluire liberamente, portando effetti


positivi sia nel corpo che nella mente, per questo motivo è molto importante che i chakra
rimangano sempre ben funzionanti. Tra poco ti spiegherò anche come fare perché questo
avvenga.

Come funzionano i 7 chakra


Questi centri energetici hanno il compito di ricevere l’energia e di ridistribuirla attraverso le nadi, i
canali collegati alla spina dorsale che hanno il compito di trasportare l’energia nel corpo denso e
nel corpo sottile.

Anche se abbiamo detto che i chakra fanno parte del corpo sottile fatto di energia, sono associati a
specifici sistemi del corpo e possono avere impatto sul piano fisico perché le loro posizioni sono in
corrispondenza dei grandi plessi nervosi e delle ghiandole endocrine e la comunicazione tra il
cervello e il sistema endocrino si intensifica proprio in quelle parti del corpo in corrispondenza dei
chakra. Quindi, a livello fisico i chakra corrispondono ai plessi nervosi e sono responsabili del
funzionamento dei nostri organi.

A livello sottile, invece, corrispondono alle qualità fondamentali per lo sviluppo armonico


dell’essere. Rappresentano le diverse tappe evolutive dell’essere umano e il loro ordine non è
casuale: si parte dal più materiale al più sottile per indicare un percorso che comincia nella materia
per arrivare, via via, ad una conoscenza e una consapevolezza più elevata.

Il lavoro con i chakra consiste sostanzialmente nel percorrere tutta una serie step e di passaggi
che porteranno ad elevarci.

I 7 chakra
Ora che abbiamo visto le informazioni di base dei chakra, possiamo andare un po’ di più nel
dettaglio. Come abbiamo detto i chakra principali sono sette e sono:
 Muladhara – Chakra della terra o della radice
 Svadhisthana – Chakra dell’acqua o sacrale
 Manipura – Chakra del fuoco o del plesso solare
 Anahata – Chakra del cuore
 Visuddha – Chakra purificatore o della gola
 Ajna – Chakra della luce o del terzo occhio
 Sahasrara – Chakra della corona

Adesso che sappiamo cosa sono i chakra e come funzionano, vediamo ogni singolo chakra più da
vicino!

#1 – Muladhara: il chakra della radice

La parola Muladhara viene dal
sanscrito ‘mul’ significa radice, ‘adhara’ significa luogo“.

Questo chakra si trova alla base della spina dorsale, nel perineo. È il chakra collegato alle gambe
ed è quindi simbolo della terra e a tutto ciò che è solido e stabile. Per questo motivo è anche il
chakra di tutte le parti più dure del corpo, come le unghie, le ossa e i denti.

Il chakra della radice o primo chakra simboleggia la stabilità, la fiducia in noi stessi e la sicurezza


ed è collegato alla nostra sopravvivenza. Quando è equilibrato ci sentiamo sicuri, felici e capaci di
vivere il momento presente, pieni di entusiasmo e pronti per progettare il nostro futuro.

È infatti fondamentale avere delle radici solide su cui poggiare tutta la nostra vita, proprio come
sono fondamentali le radici per la sopravvivenza di un albero o le fondamenta per costruire una
casa solida.

Quando il primo chakra non è in equilibrio possiamo sentirci infatti smarriti, apatici, sfiduciati
e privi di sicurezza in noi stessi, non ci sentiremo mai soddisfatti in nessun luogo e tenderemo a
cambiare spesso casa o città. Oppure si può sentire un forte attaccamento al passato al punto
riuscire a vivere il momento presente. Ci opponiamo al cambiamento e sviluppiamo una totale
mancanza di paura o una paura eccessiva, che può portarci a situazioni molto rischiose o
all’incapacità di godere della bellezza della vita.
Il nostro corpo può risentirne con stanchezza e spossatezza, ma anche con problemi al colon,
alla vescica, alla parte bassa della schiena, alle gambe e ai piedi.

Per portare equilibrio a questo chakra è importante entrare in connessione con il nostro
corpo con la pratica dello Yoga e radicarlo grazie a determinate asana che favoriscano il tuo
contatto con la terra, come la Vrksasana, la posizione dell’albero, o la Tadasana, la posizione della
montagna. Altrettanto importante è la meditazione, gli esercizi di respirazione come quella
circolare, lavorare con determinate parti del corpo (come ad esempio i nostri piedi) e con tecniche
di affermazioni e visualizzazioni. 

Per aiutarti e mantenere la concentrazione, puoi anche ascoltare il mantra LAM, il mantra
corrispondente al primo chakra, che puoi trovare nel video qua sotto.
Scheda riassuntiva
 Posizione: perineo, coccige
 Funzione: sopravvivenza
 Colore: rosso
 Elemento: terra
 Senso: olfatto
 Pietra: diaspro rosso (e tutte le pietre rosse e marroni, come l’onice nero e la corniola)
 Mantra: Lam
 Loto: 4 petali con all’interno la terra
 Nota: do

#2 – Svadhisthana: il centro della propria dimora

Proseguendo il viaggio, il secondo chakra


che troviamo è svadhistana. Il nome deriva dal sanscrito in cui ‘swa’ significa proprio, ‘adhistha’
significa dimora. Si traduce come il centro della propria dimora.
Si trova nella parte bassa dell’addome, subito sotto l’ombelico. A differenza del primo, che indica
stabilità, questo chakra è associato ai liquidi quindi al lasciar scorrere, al fluire, alla capacità di
cambiamento.

Il secondo chakra è associato all’elemento acqua, elemento da cui deriva tutta la vita, l’acqua
feconda generando nuova vita continuamente. All’acqua è associato anche il mondo delle
emozioni, infatti questo chakra è la sede delle emozioni, della spontaneità, della creatività, del
piacere e della sessualità.

Quando questo chakra non funziona armoniosamente sono le emozioni a risentirne di più.


Abbiamo infatti forti sbalzi di umore, siamo pieni di rabbia, senso di colpa e vergogna e siamo
soggetti ad attacchi di panico. La ricerca del sesso si trasforma in un mero stimolo fisico ma senza
coinvolgere le emozioni. Questo porta inevitabilmente a storie insoddisfacenti con i propri partner.

A livello fisico possono verificarsi problemi e patologie nella zona bassa del ventre, come calcoli
renali e disfunzioni dell’apparato riproduttivo e del ciclo mestruale, oltre a ciò che riguarda lo
scorrere di fluidi, come l’apparato circolatorio o la vescica.

Per riequilibrare il secondo chakra dovrai lavorare sulle emozioni e sulla creatività, lavorare


con i sensi, reclamare il diritto di sentire e di provare piacere. La pratica dello yoga a tutto tondo ti
aiuterà a conoscere e gestire le tue emozioni. Anche la respirazione è importantissima per
riequilibrare, perché ha un grande impatto sul mondo emozionale.

Il mantra del secondo chakra corrisponde alla lettera sanscrita Vam, ascoltare questo mantra
durante la pratica e la meditazione, ti aiuterà a riequilibrare il secondo chakra. Puoi ascoltarlo in
questo video qua sotto.
Scheda riassuntiva
 Posizione: parte bassa dell’addome
 Funzione: desiderio e procreazione
 Colore: arancione
 Elemento: acqua
 Senso: gusto
 Pietre: ambra
 Mantra: Vam
 Loto: 6 petali con all’interno una mezzaluna
 Nota: re
#3 – Manipura: il chakra del fuoco

Manipura deriva dal sanscrito, in cui


“Mani” significa gioiello, “pura” significa città. Si traduce città gioiello.

Il terzo chakra, il chakra del fuoco, si trova nel plesso solare, la parte dell’addome che si trova tra
il diaframma e l’ombelico. È collegato all’apparato digerente e alla digestione, che “divora” il cibo
proprio come il fuoco divora ciò che trova sul suo cammino.

Se il primo chakra è collegato alla stabilità e il secondo al fluire, il terzo chakra è quello
dell’unione di questi due elementi, ossia la luce, l’energia, il calore e quando è ben equilibrato ci
sentiamo energici, sicuri di noi stessi, forti e padroni di noi stessi. Non abbiamo paura dei giudizi
altrui e sappiamo essere sempre all’altezza della situazione e non abbiamo difficoltà nel gestire noi
stessi e le nostre emozioni.

Quando il terzo chakra non è in equilibrio possiamo notare la presenza di molti sintomi negativi,
sia a livello fisico sia a livello mentale. Possono insorgere insicurezza, scarsa autostima,
introversione e un forte senso di inadeguatezza in tutte le situazioni. Talvolta l’arroganza,
aggressività, la troppa sicurezza di sé, la costante ricerca di potere e il bisogno di auto-celebrarsi,
servono a nascondere le proprie sconfitte e le proprie insicurezze.

A livello fisico lo squilibrio invece si manifestano problemi come disturbi del fegato, nausea, ulcera,
gastrite, difficoltà di digestione e celiachia.

Per riequilibrare Manipura chakra puoi praticare tutte le posizioni che coinvolgono l’addome,


come ad esempio la Navasana, la posizione della barca, o la Parivrtta Trikonasana, la posizione
del triangolo ruotato. E’ importante fare esercizi di respirazione e, allo stesso tempo, lavorare
sulla nostra postura per rafforzare i muscoli dell’addome che sostengono questa parte del corpo
più vulnerabile. Anche la meditazione può aiutarti. Puoi scegliere di fare meditazione utilizzando il
mantra Ram, che trovi nel video qua sotto e che è il mantra del terzo chakra, oppure optare per
una meditazione guidata.
Scheda riassuntiva
 Posizione: plesso solare
 Funzione: potere, forza, autostima
 Colore: giallo
 Elemento: fuoco
 Senso: vista
 Pietre: quarzo citrino e tutte le pietre gialle
 Mantra: Ram
 Loto: 10 petali con all’interno un ariete
 Nota: mi
Scheda riassuntiva
 Posizione: plesso solare
 Funzione: potere, forza, autostima
 Colore: giallo
 Elemento: fuoco
 Senso: vista
 Pietre: quarzo citrino e tutte le pietre gialle
 Mantra: Ram
 Loto: 10 petali con all’interno un ariete
 Nota: mi

#4 – Anahata: il chakra del cuore

“Anahata” significa “suono infinito” o “non colpito”, proprio perchè il cuore è un luogo puro dove
non esiste il male.

Il chakra del cuore è il chakra centrale. Unisce i chakra superiori e più spirituali, a quelli inferiori e
più materiali. E’ il chakra che media tra il corpo e la mente.
Il quarto chakra è in stretta correlazione con i polmoni e con la respirazione.

Questo chakra ci insegna come agire con amore e compassione e riconoscere che l’energia più
potente che abbiamo è proprio l’amore. La sua energia ci insegna ad aprirci all’altro con amore,
compassione e accettazione.

Quando è in equilibrio siamo capaci di amare incondizionatamente, amiamo senza aspettarci


nulla in cambio, mostrandoci generosi con gli altri, premurosi e di cuore. Ma non siamo dipendenti
dagli altri e riusciamo ad amare anche noi stessi e la nostra vita. Le energie del nostro cuore
possono trasformare il mondo risvegliando fiducia e gioia in noi e negli altri. I nostri sentimenti
sono liberi da dubbi e incertezze. 

Lo squilibrio di questo chakra sul piano fisico si manifesta con problemi cardiaci, asma e problemi
respiratori, dolore e debolezza della parte superiore della schiena.

Sul piano emozionale e mentale si tende a farsi sopraffare da dolore, rabbia, gelosia, paura del
tradimento e odio verso se stessi e gli altri, oppure ci si sente potenti e forti, al punto da non essere
in grado di accettare amore dagli altri. Si è chiusi e non si è in grado di ricevere o, al contrario, si
diventa facilmente vulnerabili e dipendenti dall’amore degli altri.

Vediamo come riequilibrarlo.

La pratica dello Yoga, della meditazione e della compassione sono fondamentali per riequilibrare
questo chakra. Imparare ad accettarci, amarci e ad essere amati, sentirci amati. Le asana che
aiutano a riaprire il quarto chakra sono tutte quelle dove il torace è protagonista, come ad
esempio la Anahatasana o la Dhanurasana, e tutte le tecniche di respirazione, come il Pranayama.

Puoi inoltre concentrarti ascoltando il mantra Yam, il mantra del quarto chakra, mentre fai pratica
oppure mentre mediti.

Scheda riassuntiva
 Posizione: nel centro del petto
 Funzione: amore
 Colore: verde
 Elemento: aria
 Senso: tatto 
 Pietre: Tormalina e tutte le pietre verdi
 Mantra: Yam
 Loto: 12 petali con al centro due triangoli invertiti che formano una stella a 6 punte
 Nota: fa
#5 – Vishuddha: il chakra della gola

Vishudda si traduce come il centro della purezza: ‘shuddhi’ significa purificazione e ‘vi’ è un
superlativo utilizzato per rinforzare questa qualità.

Vishuddha chakra si trova proprio alla base della gola ed è collegato alla comunicazione, sia con
gli altri che con noi stessi, e alle emozioni che ne derivano.

Il colore di questo chakra è l’azzurro e simboleggia la trasparenza. Quando questo chakra è in


equilibrio, infatti, riusciamo ad esprimerci in modo chiaro e limpido. La nostra voce è calma e
rilassata, sappiamo ascoltare gli altri e riusciamo sempre ad esprimere quello che pensiamo.

L’equilibrio del quinto chakra porta anche una grande creatività, che è un mezzo molto potente


per esprimere sé stessi. Le nostre relazioni sono piacevoli, ci interessiamo intensamente agli altri
con comprensione e senza giudicare.

Anche la nostra capacità di concentrazione è molto alta. Dal momento che siamo molto
predisposti all’ascolto, anche l’apprendimento diventa veloce ed efficace.

Al contrario, lo squilibrio di questo chakra porta a non riuscire né a esprimersi bene né ad


ascoltare gli altri. Ciò che diciamo però non è quello che pensiamo realmente ma le nostre
conversazioni saranno basate su bugie e manipolazioni. Ci sentiamo inoltre troppo sicuri di noi
stessi e non accettiamo le critiche, nemmeno quando vengono dalle persone che amiamo.

Siamo incapaci di dire di no, ci sentiamo estremamente timidi e impacciati e non riusciamo ad
esprimere la nostra creatività, né attraverso le parole, né attraverso le discipline artistiche. Tutto
questo porta a una situazione di profondo disagio che a lungo andare potrà farci chiudere
talmente tanto in noi stessi da non desiderare o addirittura aver paura di stare insieme ad altre
persone.
Anche a livello fisico possiamo incorrere in problemi, primi tra tutti alla tiroide, ma anche alla
respirazione e agli organi collegati. Possono manifestarsi malesseri come asma, bronchite, afte
alla bocca, disturbi del linguaggio ma anche otiti e dolori alle orecchie.

Quando il quinto chakra non funziona armoniosamente, quello che dobbiamo riuscire a fare è
tirare fuori la nostra creatività e imparare ad apprezzare il silenzio e l’ascolto. Saranno molto
utili le pratiche di recitazione di mantra e quelle di visualizzazione così come l’ascolto di
determinati suoni o vibrazioni. 

Se sentiamo di avere un “blocco creativo” cerchiamo di combatterlo dipingendo, scrivendo,


ballando oppure cantando. L’importante è riuscire lasciarsi andare alle proprie emozioni e in
questo potrà essere utile anche la pratica del journaling: una tecnica potente per l’espressione di
sé.

Ti consiglio inoltre di fare meditazione, concentrandoti profondamente sul tuo respiro, magari


ascoltando il mantra di questo chakra, HAM, che puoi ascoltare nel video qua sotto.

Scheda riassuntiva
 Posizione: base della gola
 Funzione: comunicazione
 Colore: azzurro
 Elemento: etere
 Senso: udito
 Pietre: lapislazzuli, acquamarine e pietre azzurre
 Mantra: ham
 Loto: 16 petali con al centro un triangolo con la punta rivolta verso il basso
 Nota: sol
#6 – Ajna: il chakra del terzo occhio

Il chakra del terzo occhio si trova nella


testa, tra le sopracciglia, ed è il simbolo dell’intuizione e della vista al di là delle apparenze e al
di là anche della stessa realtà.

È collegato agli occhi ma anche alla fronte, al cervello e al midollo spinale. In questo chakra si
collegano tutti gli opposti e tutte le dualità, come il maschile e il femminile, la ragione e l’intuizione,
la forma e la sostanza, il corpo e la mente, il buono e il cattivo.

E il terzo occhio vede quello che esiste oltre a queste separazioni, dissolvendo le dualità per
arrivare a scorgere la vera realtà.

Se il flusso di energia che attraversa questo quinto chakra non viene bloccato, entriamo in
sintonia con il nostro Sè. Diveniamo intuitivi, consapevoli, concentrati e altamente percettivi,
l’empatia si amplifica e possiamo riuscire capire cosa pensano le altre persone.

Vediamo il mondo per quello che è, nella sua energia e nella sua spiritualità, con saggezza e
senza pregiudizi. Riusciamo a comprendere l’essenza di ciò che ci circonda, scorgendo oltre
quello che guardiamo con gli occhi.

Quando Ajna non è in equilibrio diventiamo egoisti, cinici, materialisti, freddi e calcolatori. Ci


fidiamo solo di quello che vediamo con gli occhi e non riusciamo a percepire più quello che esiste
oltre. Non riusciamo più a sognare né a progettare il nostro futuro, diventiamo insensibili e
distaccati, senza capacità di rimanere concentrati a lungo su qualcosa.

A livello fisico sarà la testa ad essere colpita: mal di testa, emicrania, stanchezza, insonnia,
nevrosi, dolori agli occhi e perfino cecità.

È importante quindi che anche il sesto chakra sia sempre in equilibrio per mantenere la serenità
interiore e un rapporto stabile con gli altri.
Per riequilibrare il chakra del terzo occhio, la meditazione è molto importante. Attraverso la
meditazione possiamo infatti metterci in comunicazione con noi stessi e con l’energia che è intorno
a noi. È importante anche praticare il pranayama per imparare a ottenere dei benefici dalla nostra
respirazione.

Possiamo portare equilibrio anche ascoltando il mantra del sesto chakra, l’om.

Scheda riassuntiva
 Posizione: testa
 Funzione: intuizione
 Colore: indaco
 Elemento: luce
 Senso: vista, sesto senso
 Pietre: ametista
 Mantra: om
 Loto: 2 petali con al centro un triangolo con la punta verso il basso
 Nota: la

# 7 – Sahasrara: il chakra della corona

Arriviamo infine al settimo chakra, il più


alto di questa ascesa: il chakra della corona.

A proposito di questo chakra, Osho Rajneesh diceva:


Nell’istante in cui la tua energia si sprigiona dal sahasrara […] non sei più un uomo. A quel punto
non appartieni a questa Terra; sei diventato divino.
Sahasrara è il chakra della liberazione, della conoscenza e della beatitudine. Non si trova nel
corpo fisico, bensì al di sopra, sopra la testa. È legato all’energia dell’universo, alla connessione
con il Divino, all’Illuminazione. Chi raggiunge questo stadio avrà compreso i misteri della vita, la
nascita e la morte.
Questo chakra è rappresentato da un loto con mille petali, un numero simbolico che indica
l’infinito. La sua energia dissolverà il tuo Io nel Tutto, permettendo di sperimentare l’Unione di cui
tanto si parla nello yoga.

L’apertura del settimo chakra saprà donarti saggezza, benessere, tranquillità e felicità. Sarai
paziente, comprensivo e compassionevole.

Se il flusso di energia del settimo chakra è bloccato, non riusciremo a coltivare la nostra
spiritualità. Ci sentiremo quindi apatici, sconfortati, senza voglia di vivere, depressi. Oppure
saremo attaccati alle cose poco importanti, ai beni materiali e al potere, sopraffatti dall’ignoranza e
dall’insoddisfazione e ci sentiremo sempre ansiosi, arroganti, impazienti.

Anche sul piano fisico ne risentiremo con grande spossatezza, confusione mentale, depressione,
apatia fino a sfociare nella psicosi e nella schizofrenia.

Per portare equilibrio a questo chakra, lo studio e l’approfondimento sono essenziali, lo studio in
generale ma soprattutto lo studio di sè che nello Yoga è chiamato Svadhyaya.  È importante
immergerti completamente dentro te stesso per chiarire chi sei e dove vuoi andare, il tuo
Dharma, partendo da un profondo ascolto e connessione con il tuo spirito.

Le posizioni che ci aiutano a riequilibrare il settimo chakra sono quelle che stimolano la


sommità della testa, come ad esempio la Sirsasana o la Sasangasana, ma anche la Padmasana,
detta anche posizione del loto, che ti aiuterà a trovare la concentrazione per la meditazione,
magari ascoltando il mantra per questo chakra.

Conclusioni
Siamo giunti al termine di questo lungo e affascinante viaggio alla scoperta dei 7 chakra. Insieme
abbiamo visto cosa sono i chakra, come funzionano e perché è così importante il loro equilibrio.

Mantenere l’equilibrio dei 7 chakra ti aiuterà infatti a vivere una vita piena e serena, ottenendo un
perfetto rapporto sia con te stesso che con le persone che ti circondano, sviluppando conoscenza,
bellezza e serenità, fino a raggiungere una profonda pace e sintonia con l’energia
dell’universo.

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