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la Scuola di Atene è un affresco realizzato tra il 1509 e il 1511 dal pittore italiano raffaello

sanzio ed è situato nella stanza della segnatura, una delle quattro "stanze vaticane",che si
trovano all'interno dei palazzi apostolici. è una delle opere pittoriche più importanti dei
musei vaticani. la scuola di atene parla del tema della ricerca razionale e ci da una
rappresentazione delle sette arti liberali, da sinistra la grammatica, l'aritmetica e la musica,
a destra geometria e astronomia, e in cima alla scalinata la retorica e dialettica. nell'affresco
i più celebri filosofi e matematici dell'antichità sono ritratti mentre parlano tra di loro sullo
sfondo di un immaginario edificio classico, rappresentato in perfetta prospettiva. al centro di
questa scena c’è platone,che punta il dito verso il cielo indicando al bene e al mondo delle
idee, mentre con una mano regge il timeo (dialogo scritto da platone nel 360 a.C). platone fu
uno dei filosofi più importanti della storia. fu allievo di socrate. nacque nel 428 a.C. e morì
nel 347 a.C. ad atene. era di famiglia aristocratica e divenne discepolo di socrate dall'età di
vent'anni. secondo la filosofia di platone l’individuo,non viene concepito come un unica
sostanza,ma come l’unione conflittuale tra anima e corpo.

427-248 a.c
è un aristocratico, un evento importante per lui fu la condanna di socrate quando la citta
di atene ebbe una crisi morale. fonda l'accademia sul modello delle comunita pitagoriche
in antitesi a isocrate.
I FINI DELLA RICERCA PLATONICA
La ricerca platonica fonda un rinnovamento etico dell'uomo (ricerca delle definizioni)
Riforma dell'ordine che è conseguenza di una riforma intellettuale
Rifondazione della politica, la Pilosofia (area della conoscenza che giunge a sapere la
conoscenza vera vs opinione, pseudo sapere) guida la società alla giustizia (il bene si fonda
su ciò)
Ricerca di un Fondamento certo del sapere per il quale è necessaria un indagine
gnoseologica (come conosciamo), psicologica (qual è lo strumento che produce la conoscenza)
e ontologica (com'è costituito ressere che noi conosciamo)

concezione sistematica della filosofia


dialoghi scritti, nella maggioranza dei casi il protagonista è socrate
apologia di socrate, 34 dialoghi, 13 lettere
dialoghi della giovinezza = dialoghi socratici
dialoghi della maturità = dialoghi legati alla sua attività come maestro dell'accademia dove
espone e argomenta la teoria delle idee
dialoghi della vecchiaia = difesa della propria filosofia
13 lettere dove racconta la sua esperienza a siracusa
dottrine non scritte, su corsi intorno al concetto di bene conosciuti attraverso i suoi allievi
Il dialogo è una messa in scena della ricerca a lavoro interpersonale dove il filosofo ha
anche una funzione pedagogica che guida il dialogo alla ricerca della verità e permette di
individuarla grazie al confronto delle parziali verità di ciascuno. platone usa il mito
filosofico che abbia metaforicamente una connotazione filosofica per argomentare le lacune
del sapere scientifico fino arrivare a una verità filosofica e rendere più semplice + dare
un contenuto illustrativo a una teoria astratta (ES: teoria delle idee, mito caverna, biga
alata. la verità di Socrate, secondo Platone emerge nel dialogo, ma da l’impressione che
essa sia costruita. platone predilisce un’idea di stabilità della verità che si scopre, viene
scoperta/partorita dal dialogo ma era nascosta nelle cose. con Platone oltre ai
professionisti dei logos in chiave sofistica, ci sono anche docenti e insegnanti di verità e
nel metodo per scoprirla. Platone educatore.

fissano l’insegnamento e il metodo di socrate: “conosci te stesso”, pratica dell' “ironia”,


esercizio della “maieutica”, identificazione di “virtù e conoscenza”, ricerca della giusta
“definizione”.
centralità dell’etica → come orientare il sapere verso il giusto
la virtù è una sola e si identifica con il sapere (scienza delle definizioni stabili e
universali) → il virtuoso è il sapiente.
il filosofo ha un impegno morale di insegnare la virtù (in quanto scienza è insegnabile), il
sapere si impara per essere virtuosi.
nelle virtù come scienza consiste la felicità, l’uomo è alla ricerca di una vita virtuosa,
sapiente e felice.
VIRTÙ = SCIENZA = FELICITÀ
il metodo platonico è la dialettica prevede lo scontro e l’incontro delle argomentazioni
per sgombrare posizioni opposte tramite:
esposizione delle loro argomentazioni
confutazione di tali argomentazioni con arg. più forti fino ad arrivare a quella più
forte che si afferma come vera vs arg. falsa: ricerca della verità
la ricerca della verità coincide con il perseguimento del bene. questo è esercizio di
virtù il cui fine è la felicità. questo esercizio mette capo ad un sistema di ricerca di
razionalità che mira a frenare la spontaneità istintiva del nostro agire → morale
intellettualistica (prima viene il sapere e poi l’agire)

nel dialogo fedro spiega il perché della perplessità di socrate verso la scrittura:
lo scritto illude la facilità di apprendere
non risponde alle obiezioni
induce alla pigrizia e alla dimenticanza
i dialoghi di platone invece sono uno stimolo, non una sostituzione del pensiero, usa il
mito per rendere intuitive le questioni al di là della discorsività.
le dottrine non scritte è la teoria delle idee.

elaborata nel corso della battaglia antisofistica che continua anche dopo la morte di
socrate.
il termine idea occupa un ruolo di prima importanza pur assumendo significati diversi.
approfondisce il concetto di scienza (epistéme) ciò che rappresenta il vero che deve avere
stabilità, immutabilità e perfezione che è in opposizione all’opinione a (doxa) “secondo
me ... è”
il pensiero riflette l’essere che non muta.
idee= esito di una conoscenza del nostro intelletto, della mente e non esito della
conoscenza sensibile. l’oggetto e il contenuto del sapere è un tipo di essere
che non muta: le IDEE sono conosciute dalla mente (conoscenza sovrasensibile) e non dai
sensi (conoscenza empirica)
distinzione di due piani del reale.
empirico: conosciuto sensi → opinione (doxa)
sovrasensibile: intelletto → scienza (epistéme)
la teoria delle idee comprende un
DUALISMO ONTOLOGICO (dell’essere, scisso in un mondo di apparenza e una di realtà
sovrasensibile) che si rispecchia tramite un DUALISMO GNOSEOLOGICO, strutture
conoscitive (sensoriali e intellettive)
questo garantisce un REALISMO ONTOLOGICO (a realtà sta nel mondo delle idee)
rispecchiato da un REALISMO GNOSEOLOGICO
tenta di rispondere a parmenide ed eraclito: non si nega la realtà del mondo sensibile,
solo la sua verità
parmenide (6-5 secolo a.C) affermava che “l’essere è e il non essere non è ” (che non è
sul piano sensoriale). il pensiero è identico con l’essere, ma non il non- essere, quello che
si esprime solo nella forma del non-essere, ossia il divenire, ha un’esistenza solamente
illusoria: divenire e mutamento sono illusori (paradossi del moto: achille e la tartaruga).
la verità è quella del logos
eraclito: (6-5 secolo a.C)
“non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume ” → tutto quello che appare come
stabile in realtà è in continuo movimento e trasformazione e l’apparenza di stabilità non
è altro che equilibrio di forze: non c’è fissità (paradossi dell’identità dei contrari)

deriva dal greco èidos, radice v(id) = vedere, significa forma.

coincidono con l’essere: immobile, immutabile e perfetto

rappresentano la realtà sovrasensibile che è oggetto di conoscenza intellettuale

hanno sede nell’iperuranio (al di là del cielo), area dell’essere quindi non sono
un semplice contenuto mentale, non sono solo nella testa o nell’anima
• sono criteri di giudizio. paragone ideale che mi permette di giudicare un
giudizio giusto o sbagliato.
sono criteri di giudizio. paragone ideale che mi permette di giudicare un
giudizio giusto o sbagliato.

il rapporto tra soggetto e predicato nel giudizio è espresso in forma di un


rapporto tra le idee che quindi sono condizione per la pensabilità delle cose dal
punto di vista del vero. (questo tavolo è rettangolare = è vero)

sono cause o fondamento delle cose sensibili: condizione per l’esistenza delle
realtà empiriche

sono il modello unico e perfetto delle cose molteplici e imperfette di questo mondo.

Le idee sono modello (archetipo) delle cose, le cose sono copie imperfette delle idee

Non esistono le idee di cose cattive o vili

Sono suddivise in tre tipologie organizzate gerarchicamente: idee valori, idee


matematiche; idee di cose (nat/artif) in cima a tutte sta l’idea del bene = il Divino

Si rapportano alle cose o alle loro manifestazioni empiriche per:

mimesi o imitazione, il mondo empirico è la copia del mondo


ideale
mettessi o partecipazione delle cose alle idee

parusìa o presenza delle idee nelle cose


racconto per restituire agli elementi del racconto un significato filosofico: percorso
che l’uomo deve compiere per diventare filosofo, da schiavi si diventa uomini e filosofi
liberi.
in una caverna buia (mondo delle cose, illusorie) ci sono schiavi prigionieri
vincolati a guardare verso il muro dove
vedono delle ombre (ignoranza), dietro di loro uomini e fuoco (forma di conoscenza
limitata, luce parziale) che proietta le ombre degli oggetti che portano gli uomini
(sofisti, filosofi falsi che ingannano, non tutti loro sono convinti di essere arrivati alla
verità)
un prigioniero si libera, si rende conto che tutto il mondo da lui conosciuto era dato
dalle illusioni (inizio del percorso dell’uomo per diventare filosofo) fuggendo si trova
nel mondo esterno (mondo reale, delle idee), ma i suoi sensi abituati al buio non gli
permettano di vedere direttamente, la sua curiosità (che spinge a continuare e non
tornare nella caverna, inizia il cammino verso la verità) Per evitare il sole guarda gli
oggetti riflessi in specchi d’acqua in cui si riflettono le cose.
passato giorno e notte in quello stato osservando ciò che gli sta intorno, giorno dopo
giorno vedrà sempre più chiaramente fino a sollevare il volto e guardando il cielo con
il sole, del quale resta affascinato (sapiente, non pienamente filosofo).
quando viene rapito dal bello, prova un senso di nostalgia, rabbia per i suoi compagni
ancora incatenati in una realtà fasulla allora tornò nella caverna

(diviene filosofo perché vuole insegnare il bene, liberare gli uomini dall’ignoranza)
i compagni però non non riescono a credergli perché l’unica realtà che conoscono è
quella illusoria, accusato di essere un folle (distogliere i ragazzi da una vita di
normalità) dagli uomini che portano le statuette aizzando la folla a ucciderlo. (come
successo a socrate)

illustrare il processo dall’allontanamento della conoscenza sensibile e avvicinarsi a


quella razionale.
gradi della conoscenza
conoscenza sensibile (doxa)
congettura o immaginazione (eikasìa), grado minimo di conoscenza credenza (pìstis) le
cose, percezione chiara -statuette
conoscenza razionale (epistè)
conoscenza discorsiva (dianoetica), uso corretto del logos e alla capacità di argomentare
come le idee matematiche, rappresentazione di oggetti nelle pozze
intellezione filosofica (noetica), idee valori, rappresentano la conoscenza. - visione del
sole che tutto illumina
il passaggio 1-2 tramite metodi di misura: traduzione matematica (aritmetica,
geometria, astronomia, musica) della conoscenza sensibile. però è inferiore alla
conoscenza filosofica: legata ai valori e alle idee etica e stato
nel mondo l’uomo conosce solo le cose sensibili (cose belle, mai bellezza in sè), conosciamo
le idee per anàmnesi (reminiscenza, ricordo), l’anima (sede dell’intelletto) infatti acquisisce
le idee perchè prima di incarnarsi nel corpo fluttua nell'iperuranio (anima scissa dal corpo,
stessa materia delle idee) per richiamare il loro ricordo alla coscienza è necessaria
l’esperienza sensibile. le idee sono legate tra loro e quindi ricordarne una conduce il
ricordo delle altre.
l’ anima è una parte immortale della nostra esistenza e sulla metempsicosi (migrazione
delle anime: prima nel mondo delle idee, poi nel corpo).

ne parla il

per rappresentare il rapporto tra l’uomo e il mondo delle idee.


carro da guerra guidata dall’auriga, nella narrazione vediamo la struttura costituita da una
biga e una coppia di cavalli: uno nero (tira verso il basso) e l’altro bianco (tira verso l’alto),
l’auriga ha il compito di bilanciare la direzione. rappresenta la tripartizione dell’anima:
bianco → rappresenta l’anima irascibile (ira nobile, ci guida verso l’ordine nel mondo, ira di
indignazione come percezione di ingiustizia dove ci dovrebbe essere giustizia) → tira verso le
idee
nero → anima concupiscibile (parte di anima dove vi è bisogno di nutrimento, soddisfare i suoi
bisogni, ricerca soddisfazione) → tira verso la terra

auriga → anima razionale → tiene dritta la biga e contempla le idee, quanto più è in grado di
tenere a freno i due cavalli e avere contemplazione e più si abbevera del sapere.
Prima o poi il cavallo nero prenderà il sopravvento, perdendo il ricordo delle idee contemplate
in precedenza. L’anima concupiscibile ci fa sopravvivere sulla terra, mentre l’anima razionale si
manifesterà per ultima.
platone nella repubblica: il sapere a servizio del bene
la riflessione sulle idee non si ferma alla visione del bene/bello/vero, ma si
propone anche di essere una risposta alla crisi politica e di valori che portò
socrate alla condanna a morte.
1 premessa: lo stato, come ogni comunità, si fonda sulla giustizia
2 promessa: la città deve avere la stessa struttura tripartita dell’anima. Così
come l’anima è giusta quando le parti sono in armonia, lo stato è giusto quando
al suo interno ogni cittadino svolge il compito che gli spetta: organicismo

oligarchia = governo di pochi, fondata sul censo


democrazia = governo del popolo, falsa idee di uguaglianza, violenza della
maggioranza, eccesso di libertà che porta all’anarchia e a un tiranno
tirannide = forma peggiore, il tiranno prima è invocato dal popolo, mentre
man mano che cresce il suo potere viene odiato

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