Trasformata Di Laplace
Trasformata Di Laplace
Trasformata Di Laplace
I NDEX
T R A S F O R M A T A D I L A P L A C E
C A L COL O
La trasformata di Laplace è una operazione che si esegue sulle funzioni a variabile reale per
S IST EMI
trasformarle in funzioni a variabile complessa.
I NF OR MA T ICA
Questa operazione, contrariamente a quello che si può pensare, consente di apportare notevoli
E L ET T R OT ECNICA semplificazioni nei calcoli matematici.
Data una funzione f(t) reale e nulla per t<0, si definisce trasformata di Laplace della f(t) e la si
PLAY
indica con: la seguente funzione
A PPS
P DF
E SA MI D I M A T UR IT À
I NF O
dove s=σ+jω è la pulsazione complessa.
A GENDA
La f(t) viene moltiplicata per il termine e‑st ed integrata rispe韥�o a t tra i limiti ( la s risulta
costante rispe韥�o al tempo t).
Nellʹoperazione di integrazione il tempo viene a sparire e si o韥�iene una funzione nella sola
variabile s cioè una funzione di una variabile complessa.
1]
Si tra韥�a della funzione a gradino unitario, quindi f(t)=1 per t>0 ed f(t)=0 per t<0.
2]
4]
che è riscrivibile come
ponendo jωt=kt come nel caso precedente. Per evitare di calcolare ogni volta la trasformata di
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una funzione si può far uso della tabella riportata in questa pagina.
T E O R E M I S U L L A T R A S F O R M A T A D I L A P L A C E
1] La trasformata del prodo韥�o di una funzione per una costante è uguale al prodo韥�o della
trasformata della funzione per la costante stessa.
con
2] La trasformata di una somma di funzioni è uguale alla somma delle trasformate delle singole
funzioni
quindi sono possibili combinazioni lineari. Teorema della linearità :
con a e b costanti.
3] La trasformata della derivata di una funzione è uguale ad s volte la trasformata della funzione
stessa meno il valore che assume la f(t) allʹistante t=0. Teorema di derivazione di f(t) :
da questa formula si deduce lʹespressione della trasformata di Laplace per le derivate seconda,
terza, etc..
Esempio:calcolare la trasformata di Laplace di nota la regola
e sapendo,inoltre che si o韥�iene
4] La trasformata dellʹintegrale di una funzione è uguale alla trasformata della funzione stessa
divisa per s. Teorema dellʹintegrale :
si deduce e
Esempio: calcolare la L[t] (funzione a rampa).
Tale funzione può essere pensata come
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ma la quindi
5] La trasformata di una funzione moltiplicata per t è uguale alla derivata della trasformata della
funzione rispe韥�o ad s cambiata di segno. Teorema della derivata di F(s) :
o anche
infa韥�i dalla definizione di trasformata di Laplace si ha:
Esempio: calcolare la L[t2]; se pensiamo che t2=t∙ t e che si ha che
6] Teorema della traslazione :
esempio: calcola la
Sapendo che
7] Teorema del ritardo :
Data una f(t) viene definita funzione ritardata di
durata to la funzione y(t) tale che:
Infa韥�i si dimostra che :
posto per la definizione di trasformata di Laplace:
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si vede che è nullo il contributo dellʹintegrale nellʹntervallo [0,t0] ed essendo dx=dt:
o韥�enendo
Esempio:Si abbia una funzione a gradino unitario che
inizia allʹistante t=t0;
dato che la trasformata del gradino unitario (non
traslato) è pari ad 1/s,
quella a gradino traslato è pari a .
Questo ultimo teorema è utile per ricavare le
espressioni della trasformata di alcune funzioni
particolari, prendiamo ad esempio in considerazione la
seguente funzione f(t) di tipo impulsivo.
La funzione impulsiva f(t) può essere scri韥�a:
Questa formula perme韥�e di ricavare la trasformata di Laplace di molte funzioni periodiche di
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interesse ele韥�ronico.
Se la F(s) non ha poli nel semipiano destro è anche possibile applicare i seguenti teoremi:
A N T I T R A S F O R M A T A D I L A P L A C E
Lʹoperazione di antitrasformazione, consiste nel risalire da una funzione di variabile complessa ,
a quella di variabile reale, la cui trasformata coincide con la funzione di partenza.
trasformata
antitrasformata
non tu韥�e le funzioni a variabile complessa sono antitrasformabili.
Nella teoria dei controlli automatici, la funzione da antitrasformare, può essere una relazione
rappresentativa tra una causa ed un effe韥�o , in particolare può esprimere il rapporto fra lʹingresso
e lʹuscita di un sistema.
In generale la funzione di trasferimento di un sistema lineare è un rapporto fra due polinomi
della variabile s:
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Le radici del polinomio del numeratore z1,z2,..zm sono de韥�e zeri e per questi valori la funzione di
trasferimento si annulla.
Le radici del polinomio al denominatore p1,p2,..pn sono de韥�e poli e per questi valori la funzione
di trasferimento vale infinito.
Gli zeri o i poli di valore nullo sono chiamati poli e zeri nellʹorigine In particolare un polo
nellʹorigine introduce una integrazione perché, per il teorema dellʹintegrale la trasformata
dellʹintegrale di una funzione effe韥�ua una divisione per s; uno zero nellʹorigine, introduce una
derivazione (per il teorema della derivata). Noti i poli e gli zeri di una f.d.t. la T(s) può assumere
due forme equivalenti de韥�e canoniche.
1a forma canonica.
con j differenza fra il numero di poli e di zeri nellʹorigine.
2a forma canonica.
dove e
K=guadagno statico; è il valore della T(s) quando s=0 (supponendo j=0). Le τi vengono de韥�e
costanti di tempo del sistema.
Nota la f.d.t. T(s) è possibile determinare la risposta y(s) ad una data sollecitazione x(s); infa韥�i:
Particolare importanza riveste lo studio della risposta di un sistema ad un segnale a gradino
unitario con x(t)=1 e x(s)=1/s; si tra韥�a dunque di antitrasformare lʹuscita y(s) che risulta essere in
definitiva una funzione razionale fra韥�a nella variabile s.
dove N(s) è un polinomio di grado inferiore o uguale a D(s) , questo perché in un sistema reale al
tendere ad infinito di s lʹuscita deve tendere ad un valore finito (non può aumentare
indefinitivamente). In questo contesto risulta utile scomporre la y(s) in frazioni parziali.
o韥�enendo con il metodo dei residui
A0 è nullo se il grado n del denominatore è maggiore del grado m del numeratore.
Se m=n si ha A0=am termine noto di N(s).
Se nella formula risulta am=bn=1 valgono le seguenti proprietà.
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A] se n≥m+2 la somma dei residui vale zero
B] se n=m+1 la somma dei residui vale 1
R ISOL UZ IONE DI UNA EQUA Z IONE DIF F ER ENZ IA L E L INEA R E CON L A T R A SF OR MA T A DI LA P L A CE
Data lʹequazione differenziale con le condizioni iniziali:
e
ricavare la x(t) che soddisfi lʹeq. data. Indichiamo
trasformando e applicando i teoremi [1] e [2]
Applicando il teorema [3] si ha
raccogliendo a fa韥�or comune i termini in X(s) o韥�enendo
La x(t) si trova antitrasformando la X(s) scomponendo
da cui si ricava
La trasformata di Laplace , fornisce la soluzione dire韥�amente tenendo conto delle condizioni
iniziali, mentre col metodo classico occorre trovare prima la soluzione generale e poi imporre le
condizioni iniziali.
A P P L I C A Z I O N E D E L L A T R A S F O R M A T A D I L A P L A C E A I C I R C U I T I E L E T T R I C I
Considerando il circuito disegnato, supponendo che alla
chiusura dellʹinterru韥�ore il condensatore C sia scarico ci
proponiamo di scrivere la relazione che lega la corrente i(t) alla
tensione applicata v(t) dal momento della chiusura
dellʹinterru韥�ore in poi.
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legge di Kirchoff allʹunica maglia
si eseguono le trasformate di entrambi i membri.
questʹultima può essere scri韥�a dire韥�amente rappresentando il circuito nel modo seguente:
basta sostituire al generatore v(t) la V(s), al condensatore la
rea韥�anza 1/sC e allʹindu韥�ore la rea韥�anza sL; la resistenza deve
rimanere invariata. Essendo la V(s) nota si può o韥�enere la
antitrasformando.
In modo del tu韥�o analogo sarà possibile o韥�enere altre grandezze di interesse. Ad es. qualora
interessasse conoscere lʹandamento della vL(t) applicando la regola del partitore di tensione si
potrebbe o韥�enere:
Bisogna fare a韥�enzione se nel circuito già esistono delle cariche iniziali sul condensatore oppure
se vi sono delle correnti iniziali nelle indu韥�anze.
Se in una indu韥�anza circola una corrente iniziale i0, nel circuito in serie alla rea韥�anza sL vi sarà
una f.e.m. di valore Li0 , con il morse韥�o + nel verso positivo della i0.
Se un condensatore è inizialmente carico ad una tensione v0, occorre considerare in serie alla
rea韥�anza 1/sC una f.e.m. di valore v0/s con il morse韥�o + coincidente con lʹarmatura positiva del
condensatore.
Riassumendo le regole generali per il calcolo simbolico con la trasformata di Laplace:
[a]‑ si sostituiscono tu韥�i i generatori v(t) con f.e.m. continue di valore pari alle trasformate delle
v(t).
[b]‑ tu韥�e le resistenze con resistenze di ugual valore.
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[c]‑ si sostituiscono tu韥�e le indu韥�anze L con rea韥�anze di valore sL eventualmente in serie con
una f.e.m. di valore Li0, dove i0 è la corrente iniziale nellʹindu韥�anza.
[d]‑ si sostituiscono tu韥�i i condensatori di capacità C con delle rea韥�anze di valore 1/sC
eventualmente in serie con una f.e.m. di valore v0/s dove v0 è la tensione iniziale ai capi del
condensatore.
[e] ‑ si considerano le correnti e le tensioni così calcolate come le trasformate di Laplace delle
effe韥�ive grandezze.
Esempio: nel circuito di figura con il condensatore inizialmente
carico alla tensione V0.
Si vuole conoscere lʹandamento della corrente nella resistenza R
dal momento della chiusura dellʹinterru韥�ore; coi dati:
E=40V V0=20V R=200Ω L=1,25H C=5μF
Abbiamo de韥�o che il circuito equivalente è il seguente:
Se I(s) è la corrente che circola nella rea韥�anza 1/sC la corrente
IR(s) sarà data dalla formula:
ma la I(s) sarà data dalla somma delle f.e.m. diviso lʹimpedenza vista dalla I(s) stessa.
semplificando
poi decomponendo in fa韥�ori
antitrasformando si o韥�iene
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S I S T E M I D E L P R I M O O R D I N E
In ele韥�ronica, corrispondono formalmente ai filtri del primo ordine, di cui si è già studiata la
risposta in frequenza. La funzione di trasferimento ha la forma :
mentre il segnale di ingresso a gradino x(s)=1/s. Si ha dunque:
antitrasformando
S I S T E M I D E L S E C O N D O O R D I N E
In ele韥�ronica, corrispondono formalmente ai filtri del secondo ordine, di cui si è già studiata la
risposta in frequenza. La funzione di trasferimento ha la forma :
mentre il segnale di ingresso a gradino x(s)=1/s. Si ha dunque:
la sua antitrasformazione dipende dal valore dei poli del trinomio di secondo grado al
denominatore. Oltre alla pulsazione naturale ωn , si notano lo smorzamento ζ e il fa韥�ore di
merito Q con.
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i poli del trinomio valgono
a] per ζ>1 i poli sono reali distinti.
b] per ζ=1 i poli sono reali coincidenti.
c] per ζ<1 i poli sono complessi coniugati.
a] poli reali distinti; si avrà
per ogni valore di ζ>1 p1 e p2 sono entrambi reali e negativi, la risposta al gradino è:
si ha
con
notando che
b] poli reali coincidenti : si deve avere lo smorzamento ζ=1 , il trinomio al denominatore diventa:
con
La risposta al gradino diventa :
quastʹultima è riscrivibile come:
notando che
qui la risposta qualitativa per ζ≥ 1 con poli reali
c] poli complessi coniugati : si verifica se ζ<1 , e si ha
è possibile dimostrare che la risposta al gradino è:
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viene quantificato lʹovershoot come
quindi allʹistante tp lʹuscita vale
e il tempo di salita
qui la risposta qualitativa per ζ<1 con poli complessi coniugati
E DUT EC NIC A INDEX SIST EMI ESERCIZI