Criteri Stesura Tesi Di Laurea BIENNIO
Criteri Stesura Tesi Di Laurea BIENNIO
Criteri Stesura Tesi Di Laurea BIENNIO
BIENNIO INTERPRETATIVO
La presente guida è redatta per facilitare gli studenti nella stesura della tesi, per dare un aiuto a
organizzare le idee e creare uno standard di lavoro al quale attenersi. Le indicazioni dunque non hanno
carattere normativo, ma rispecchiano una logica di lavoro diffuso nell’alta formazione non solo
musicale. Si consiglia pertanto di attenersi quanto più possibile alle linee guida fornite; saranno ben
accette alternative solo se adeguatamente strutturate.
Il testo della tesi è compreso indicativamente fra le 35 e le 70 cartelle di circa 2100
battute, comprensive della bibliografia, della eventuale webgrafia (cioè dell’elenco dei siti web
consultati) e di eventuali appendici.
L’argomento dell’elaborato finale deve essere concordato con il docente relatore e correlato al
programma della prova pratica.
Normalmente una tesi di laurea si presenta con una introduzione e un numero N di capitoli, divisi
in paragrafi e eventuali sottoparagrafi. La qualità finale del lavoro deve essere:
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Parti della tesi Forma e contenuto
Nome dell'autore Nome e cognome dell'autore, Istituto superiore di studi musicali “F. Vittadini”,
anno accademico
Titolo + eventuale Mentre il titolo si riferisce all’argomento generale, il sottotitolo serve a chiarire il
sotto-titolo contenuto specifico della ricerca. Esempio:
La didattica della chitarra. Nuove frontiere dell’insegnamento
Indice dei contenuti La struttura della tesi (titoli dei capitoli e degli eventuali paragrafi in cui è suddivisa)
deve essere riportata all'inizio dell'elaborato indicando la pagina di riferimento.
Esempio:
Cap. 2. La didattica della chitarra secondo XY p. 12
2.1. il primo mese di lezione p. 14
2.1.1. postura generale
2.1.2. esercizi per la mano destra
2.1.3. esercizi per la mano sinistra
2.2. la conoscenza della tastiera p. 18
2.3. Eventuali conclusioni p. 20
Introduzione Presenta l’argomento. In genere si scrive al termine della stesura della tesi. Mira
quindi anche ad indicare quali sono i contenuti dell’elaborato (struttura in capitoli ed
argomento sintetico di ognuno di essi).
Capitoli/paragrafi Ogni capitolo, dopo il numero che lo caratterizza, deve avere un titolo. Si consiglia,
per organizzare meglio la stesura del testo e renderlo più scorrevole, di utilizzare
almeno un secondo livello di divisione inserendo all'interno dei vari capitolo dei
paragrafi (anch'essi titolati).
Citazioni e Riferimenti La citazione di un testo all’interno del proprio elaborato deve seguire i seguenti
bibliografici criteri:
• se la citazione non supera le tre/quattro righe si cita in tondo nel testo, con
lo stesso corpo (ad esempio 12) tra virgolette basse
• se invece è molto lunga, va scritta in corpo più piccolo (ad esempio 10),
sempre in tondo, ma con un rientro, a destra e sinistra, di circa un cm
rispetto ai margini del testo.
La bibliografia va citata nelle note a piè di pagina. Alla fine dell'elaborato vanno
elencati in ordine alfabetico per autore tutte le fonti menzionate nel testo e/o nelle
note oltre a quelle consultate nella stesura della tesi.
Il modo di citare le fonti nella bibliografia finale deve essere coerente per tutta la
tesi e deve seguire il seguente schema:
NOME E COGNOME DELL’AUTORE (in maiuscoletto), titolo del volume o dell’articolo (in
corsivo), Città, editore, anno, pagina/e di riferimento (tutto in tondo).
Esempi:
Citazione di un volume:
CARLO DELFRATI, Trio. Corso di educazione musicale. Ascoltare e capire, Napoli, Morano editore,
1995, pp. 122-145.
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Citazione da una rivista:
LUIGI COLLARILE, Giovanni Legrenzi e il concorso per il posto di maestro di cappella del Duomo di
Milano (1669), «Rivista italiana di musicologia», XL, 2005/1-2, pp. 19-84.
Ricordarsi che:
- si deve evitare l'uso di termini stranieri se esiste un corrispondente valido in italiano. Quando non
si può fare a meno di usare termini stranieri si usa il corsivo a meno che non si tratti di nomi già di
uso comune. I nomi stranieri non si concordano (es. leader, élite)
- si devono evitare le maiuscole ogni volta che è possibile. Nel caso di sigle usare la maiuscola solo
per la prima lettera (es. Issm). Nel caso di un nome proprio costituito da più termini, mettere
maiuscolo solo il primo (es. Orchestra degli amici della musica)
- si deve limitare l'uso del corsivo alle parole che l'autore vuole evidenziare e ai termini stranieri non
ancora entrati nell'uso corrente. In quest'ultimo caso il termine va corsivato solo la prima volta che
compare
- si devono evitare le ridondanze come l'uso improprio del grassetto e delle virgolette (quelle alte
“” sono ammesse soltanto quando a una parola si intende dare un’accezione particolare; quelle
basse « » ricorrono soltanto nelle citazioni all’interno del testo)
- i titoli dei paragrafi devono coincidere con l’indice. Lasciare sempre una riga tra i titoli dei paragrafi
ed il testo
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Tabelle contengono dati - entrambe si numerano progressivamente all'interno di ogni capitolo (es.
ordinati per nel cap. 2 troveremo nell'ordine le Tabelle 2.1, 2.2, 2.3 ...) e sono
colonne e per righe corredate da un titolo che fa riferimento al loro contenuto
- il testo deve essere integrato da note a piè di pagina allo scopo di fornire:
a. riferimenti bibliografici (da trascrivere come indicato in precedenza sul presente
documento)
b. informazioni aggiuntive che non trovano spazio nel testo.
- impaginazione: una cartella standard prevede una interlinea 1,2 /1,5, con 60 caratteri per riga e
circa 25/28 righe di testo per pagina (all'incirca 2000 battute). Il tipo di carattere è a scelta ma la
grandezza è in genere di 12 o 14 punti. I margini della pagina sono in genere pari a 3 cm. Ricordarsi
di giustificare sempre il testo. Si consiglia di fare un rientro ad ogni capoverso.
Inoltre è importante:
- ricordarsi che si tratta di un testo per quanto possibile scientifico, il cui obiettivo è descrivere e
spiegare. Lo “stile” del testo deve essere quindi quanto più piano e chiaro possibile. Devono essere
evitate figure retoriche, personalismi, complicazioni espressive e sintattiche che rendono più
difficile la lettura. Si deve immaginare di scrivere per un lettore di buon livello culturale ma non
particolarmente informato sulla materia, e di farlo in modo tale che questo lettore sia in grado di
comprendere quanto scritto senza fare troppa fatica.
- pensare a quello che si scrive e rileggere quello che si è scritto prima di presentarlo. E’ importante
che, chi lo leggerà e dovrà dare dei suggerimenti sul contenuto, si trovi di fronte ad un testo scritto
in buon italiano. I correttori ortografici di Word e degli altri programmi di videoscrittura consen-
tono di rendere ortograficamente corretto qualsiasi testo: sono altamente consigliati.
- consegnare sempre l’indice insieme alla tesi: permette al docente di inquadrare i vari capitoli nel
contesto dell’intero lavoro, e quindi di dare suggerimenti più appropriati.
- I contatti con il docente e la produzione del materiale al fine della correzione (cartaceo,
informatico, via email) dovranno essere concordati al fine di rendere le operazioni più agevoli e
trasparenti possibile
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CONSERVATORIO DI MUSICA
“FRANCO VITTADINI” PAVIA