Alterazione: È Un Tipo Particolare Di Suffissazione

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ALTERAZIONE

è un tipo particolare di suffissazione

La differenza tra suffissazione e alterazione

1. l’alterazione non cambia il significato della parola di base, cambia soltanto un


aspetto di questo significato, come:

a) QUANTITÀ (o piuttosto dimensioni degli alterati)


b) QUALITÀ – (il giudizio personale del parlante)
c) ASPETTO – (ripetizione delle azioni, la loro continuità o sua assenza,
attenuazione)

2. l’alterazione si manifesta soltanto all’interno della stessa categoria


grammaticale (saltare –saltellare, bello – bellino, ragazzo – ragazzaccio). In
nessun caso comporta il passaggio a una categoria di parole diversa rispetto a
quella della base.

Tipi di parole alterate

NOMI e AGGETTIVI – alterati che possono esprimere il VALORE DIMINUTIVO


oppure ACCRESCITIVO. Ai valori diminutivi e accrescitivi si possono aggiungere:

a) IL GIUDIZIO POSITIVO del parlante e così otteniamo una parola alterata


accrescitiva o diminutiva VEZZEGGIATIVA,
b) IL GIUDIZIO NEGATIVO del parlante e così otteniamo una parola alterata
diminutiva o accrescitiva PEGGIORATIVA (o spregiativa).

I due tipi di valori spesso si richiamano a vicenda:


- nei diminutivi vezzeggiativi alla piccolezza si riferisce la delicatezza e la gentilezza
- nei diminutivi peggiorativi alla piccolezza si riferisce la debolezza e la meschinità

- nei accrescitivi vezzeggiativi alla grandezza si riferisce la forza e il valore


- nei accrescitivi peggiorativi alla grandezza si riferisce la bruttezza e l’incapacità

Nella lingua parlata appaiono anche avverbi alterati: presto – prestino, tanto –
tantino, tardi - tardino.

Gli esempi di suffissi diminutivi e accrescitivi


- diminutivi
ragazzo - ragazzino
sasso - sassolino
lupo - lupetto
asino - asinello
poesia - poesiola
lepre - leprotto

diminutivi / peggiorativi
casa - casuccia
donna - donnucola
libro - libriciattolo

- accresitivi
pigro - pigrone
furbo - furbacchione
nero - nerognolo

accrescitivi/peggiorativo
libro - libraccio
medico - medicastro

VERBI ALTERATI
(il suffisso alterativo serve a indicare un aspetto del verbo di base: ripetizione,
intermittenza, assenza di continuità, saltuarietà, attenuazione) VERBI
ALTERATI: frequentativi, diminutivi e accrescitivi

giocare - giocherellare
parlare - parlottare
dormire - dormicchiare
piovere - piovigginare

FALSI ALTERATI
un gruppo di unità lessicali autonome con il significato proprio; p.e.
CAVALLETTO – non è un piccolo cavallo (statyw, trójnóg)
MANETTE – non sono le piccole mani (kajdanki)

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