Archivi e Biblioteche Ecclesiastiche Del Terzo Millennio. Dalla Tradizione Conservativa Allinnovazione Dei Servizi.
Archivi e Biblioteche Ecclesiastiche Del Terzo Millennio. Dalla Tradizione Conservativa Allinnovazione Dei Servizi.
Archivi e Biblioteche Ecclesiastiche Del Terzo Millennio. Dalla Tradizione Conservativa Allinnovazione Dei Servizi.
English Abstracts
Ufficio Nazionale
per i beni culturali ecclesiastici
Traduzione / Translation
Erika G. Young
©
Proprietà letteraria riservata
Gangemi Editore spa
Piazza San Pantaleo 4, Roma
w w w. g a n g e m i e d i t o re . i t
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ISBN 978-88-492-7403-5
Questa pubblicazione è stata possibile grazie al contributo dell’8x1000 alla Chiesa Cattolica Italiana
ARCHIVI E BIBLIOTECHE ECCLESIASTICHE
DEL TERZO MILLENNIO
a cura dell’
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Indice
8|
XVIII Giornata Nazionale dei beni culturali ecclesiastici
Roma – Biblioteca nazionale centrale – 18 maggio 2011
o accolto ben volentieri l’invito che mi
è stato rivolto di aprire i lavori della XVIII Giornata
Nazionale dei beni culturali ecclesiastici, perché
ritengo che l’argomento al centro di questo in-
contro meriti particolare attenzione da parte della
Chiesa. L’Intesa stipulata dalla CEI e dal Ministero
per i beni e le attività culturali il 18 aprile 2000, sulla
conservazione e consultazione degli archivi di inte-
resse storico e delle biblioteche appartenenti ad enti
ed istituzioni ecclesiastiche, è figlia di un percorso
che parte da lontano e che ci riporta all’Accordo di
revisione del Concordato lateranense del 18 febbraio
1984. Dall’affermazione fondamentale contenuta nel
primo comma dell’articolo 12 “La Santa Sede e la
Repubblica italiana, nel rispettivo ordine, collaborano
per la tutela del patrimonio storico e artistico”, di-
scendono le successive intese, a livello nazionale e
regionali, finalizzate ad armonizzare l’applicazione della legge italiana con
le esigenze di carattere religioso. In questa sede, è sufficiente fare riferi-
mento all’Intesa del 26 gennaio 2005 per la tutela dei beni culturali di in-
teresse religioso appartenenti ad enti ed istituzioni ecclesiastiche, che
aggiorna quella datata 13 settembre 1996. La struttura di tale Intesa
delinea la metodologia dei rapporti tra la parte ecclesiastica e gli or-
gani dello Stato in ordine ai beni culturali della Chiesa, definendo in
modo chiaro gli obiettivi degli accordi e i livelli di competenza.
Qual è, in estrema sintesi, il denominatore comune che emerge da
questi testi e che va tenuto costantemente presente, per articolare in
maniera fruttuosa i rapporti tra le diverse istituzioni? Senza dubbio, è il
principio della collaborazione, che significa confronto e dialogo nella
gestione di un patrimonio che non ha pari al mondo e che costituisce
non solo il tesoro prezioso della fede delle generazioni che ci hanno
preceduto, ma anche la testimonianza eloquente di quelle radici cri-
stiane che segnano la storia e determinano l’identità del nostro popolo
e del nostro Paese.
Spetta alle realtà ecclesiali alimentare questo atteggiamento di dia-
logo, traducendolo in maniera ordinata in azioni che rendano sempre
più costruttivo il confronto con le istituzioni pubbliche competenti. A
questo proposito, riferendosi al sistema di relazioni delineato dalle in-
tese, qualcuno ha voluto parlare di “sviluppo della cultura della colla-
borazione”.
Per noi, il metodo del confronto costituisce uno stile e una ricchezza:
per questo siamo chiamati a ricercarlo, coltivarlo e sostenerlo in modo
propositivo. In questa direzione, sono ormai molte le esperienze che
vedono le comunità ecclesiali locali seriamente impegnate a ricercare
tale atteggiamento collaborativo. Non si può non evidenziare la ma-
turazione che c’è stata negli ultimi anni di non poche diocesi, nono-
stante la penuria di personale e di risorse a disposizione.
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Ciò avviene quando non ci si arrende davanti alle difficoltà che il
dialogo fra istituzioni di natura diversa può comportare, quando c’è di-
sponibilità reciproca a riconoscere e a rispettare il ruolo dell’altro: sulla
base di tali premesse, i frutti del dialogo diventano evidenti e la rela-
zione costituisce un arricchimento reciproco.
Vorrei aggiungere che la scelta dei Vescovi italiani di porre l’educazione
al centro del decennio pastorale è particolarmente stimolante e “pre-
miante” per quanti operano nel campo dei beni culturali. La cura che la
Chiesa ha avuto nel corso della sua storia millenaria nella conservazione
del proprio patrimonio attraverso gli archivi e le biblioteche testimonia uno
stile che l’ha sempre caratterizzata e che deve farvi sentire espressione
autentica del suo progetto di presenza a beneficio di tutta la società nella
salvaguardia della destinazione e delle finalità dei beni che custodisce e
per la loro effettiva fruizione. I documenti, i fondi di archivio, i libri mano-
scritti, le pergamene, i libri antichi come quelli moderni, gli statuti, gli stati
delle anime custoditi dalle nostre istituzioni sono la prova tangibile del le-
game con la vita delle persone. Il rinnovato impegno posto da molti archivi
e biblioteche ecclesiastiche in anni recenti per il riordino e l’inventariazione
del proprio patrimonio è il segno di una coscienza vigile e della volontà di
tener viva, in modo adeguato ai tempi, una tradizione che è anche con-
sapevolezza del peculiare contributo che la Chiesa arreca alla società.
Di fronte alle inevitabili difficoltà, vorrei ribadire l’invito a non abbas-
sare la soglia dell’impegno. C’è una vocazione all’azione culturale che
vi vede protagonisti e che ha il sostegno pieno dell’Episcopato italiano,
nella cura per un patrimonio di cultura e di storia che caratterizza le
Chiese che sono in Italia e le pone in fecondo dialogo con il Paese.
Mariano Crociata
Segretario Generale CEI
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ggi non parliamo di archivi e di bi-
blioteche ecclesiastiche in modo generico ma
vogliamo andare a vedere cosa è accaduto e
sta accadendo in virtù di un Intesa fra la Con-
ferenza Episcopale Italiana (CEI) ed il Ministero
per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC) che ri-
sale a poco più di dieci anni fa. Cercherò in que-
sta mia breve relazione quindi di mettere in
rilievo alcune esperienze che nel rispetto dello
spirito dell’Intesa, hanno visto un incremento
nella conservazione e consultazione degli ar-
chivi di interesse storico e delle biblioteche ap-
partenenti ad enti ed istituzioni ecclesiastiche.
Dovrò necessariamente andare per titoli fa-
cendo sintesi di un’azione culturale che la
Chiesa che è in Italia sta portando avanti attra-
verso questi istituti.
Ho parlato di Chiesa che è in Italia ma sarebbe più corretto dire
“le chiese che sono in Italia” in quanto sono principalmente le
chiese locali e diocesane al centro di questa azione. L’intesa sugli
archivi e biblioteche ha delle conseguenze operative immediate sul
territorio venendo a stimolare l’impegno che sta alla base della ge-
stione di questi istituti. Essa mette insieme, distinguendole, due
realtà, che necessitano della condivisione di atteggiamenti di fondo
che soli possono determinarne la loro positiva evoluzione e la pos-
sibilità di rispondere in modo adeguato alle sfide del nostro tempo.
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CEI-Ar ha permesso a molti archivi di iniziare un serio e moderno
cammino di riordino e documentazione dotandoli di moderni ed ag-
giornati strumenti di inventariazione, rispondenti agli standard co-
muni; in pochi anni ha raggiunto risultati incoraggianti tanto che ad
oggi sono 606 gli archivi storici ecclesiastici che aderiscono al pro-
getto, di questi 116 sono gli archivi diocesani, 70 i non diocesani,
420 i parrocchiali.
CEI-Bib, rivolto invece alle biblioteche ecclesiastiche, si prefigge
a sua volta l’obbiettivo di rispondere alla specificità del mondo bi-
bliotecario ecclesiastico fornendo la possibilità a molte biblioteche
di accedere al Servizio Bibliotecario Nazionale, ambiente dal quale,
senza questo incentivo, sarebbero rimaste escluse.
Il Polo SBN di Biblioteche Ecclesiastiche (PBE) che ne è scatu-
rito sta aiutando di conseguenza queste a frequentare, nell’ambito
di un progetto condiviso, il complesso ma affascinante mondo di
SBN, andando ad arricchire di numeri e di contenuti un luogo che
solo alcune significative ed avvedute realtà bibliotecarie ecclesia-
stiche frequentavano. Anche le informazioni sullo stato di avanza-
mento di questo progetto, su cui saremo aggiornati, sono importanti,
non solo per i numeri delle adesioni raggiunte in un arco limitato di
tempo ma per tutto quello che ne consegue dal punto di vista del-
l’organizzazione generale delle biblioteche.
Ad oggi sono 152 le biblioteche ecclesiastiche aderenti, 82 di que-
ste sono diocesane e già operative nel PBE 87. Questa esperienza,
forse più di altre, scaturisce dalla corretta interpretazione dello spi-
rito dell’Intesa, che a livello centrale e conseguentemente sul terri-
torio ha visto l’intelligente e vivace confronto tra Chiesa e Stato. I
passaggi, che abbiamo ben presenti, sottolineano un itinerario in
cui costante è stato lo sforzo degli organismi coinvolti, di rispettare
l’identità e la condizione del vasto ed eterogeneo mondo delle bi-
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Archivio Storico
Diocesano – Città di
Castello
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basi solide che permettono, con gradualità e nel rispetto delle ca-
ratteristiche di ognuno, di costruire un edificio che con il tempo in-
crementa sempre più il suo valore.
La recente convenzione del 21 settembre 2010, per l’accresci-
mento e lo sviluppo del Nuovo soggettario per i termini di ambito
religioso, stipulata con la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze,
è il segno di un lavoro che vede la realtà bibliotecaria ecclesiale nel
cuore del progetto culturale della Chiesa mettendo in rilievo un la-
voro di Gruppo, collegiale, che permette a chi se ne fa lodevolmente
partecipe di mettere a disposizione il proprio “talento” per l’edifica-
zione comune in uno spirito eminentemente ecclesiale.
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stema Archivistico Nazionale, riuscendo ad arrivare ad una fruibilità
biunivoca.
Nel pomeriggio avremo modo di vedere il prototipo del portale di
archivi storici ecclesiastici con una prima proposta di servizi a favore
degli stessi e che aprono ad una utenza allargata. Poiché anche
questa pubblicazione on-line si configura principalmente come ser-
vizio offerto alla realtà ecclesiale, auspichiamo che possa ospitare
quanto prima anche i dati degli archivi ecclesiastici che hanno be-
neficiato dell’attività di catalogazione svolta dal Ministero nel corso
degli anni e che ora sono presenti in SIUSA.
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che italiane e per le informazioni bibliografiche del Mibac (ICCU).
Tale accordo di fatto inserisce, senza ulteriori interventi, le biblio-
teche presenti nell’AICE fra quelle descritte nell’Anagrafe Nazio-
nale dell’ICCU.
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el breve tempo che ho a disposizione
per il mio intervento vorrei sinteticamente ripercor-
rere le tappe più significative di questi 10 anni di si-
nergia tra Ia Direzione Generale delle Biblioteche,
gli Istituti Culturali e il diritto d’Autore (già Direzione
Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali) e,
l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici.
In questi anni si sono avvicendati tre Direttori Ge-
nerali, il prof. Francesco Sicilia, il dr. Luciano Scala
e il sottoscritto e tutti, io credo, hanno lavorato nella
continuità guidati dalla ferma convinzione della ne-
cessità e del valore di un “Intesa” in senso lato tra
le due autorità.
Il quadro normativo di riferimento, come tutti
sappiamo, di questa fattiva collaborazione è in
primis l’Intesa del 2000, al cui decennale è dedi-
cata questa giornata; trattasi di un protocollo
d’intesa sottoscritto dal Ministero e dalla CEI, ove tra le disposizioni
relative alle biblioteche nei principi generali è esplicitato che la colla-
borazione é “diretta a favorire la conservazione e la consultazione degli
archivi di interesse storico e delle biblioteche appartenenti ad enti e
istituzioni ecclesiastiche” e così di seguito si indicano i vari momenti
in cui si deve concretizzare questo accordo: sulla vigilanza, le misure
di sicurezza, antifurto ed antincendio dei beni in essi custoditi; sull’o-
mogenizzazione dei sistemi di inventariazione e catalogazione del ma-
teriale librario, avendo come sistema di riferimento la rete del servizio
bibliotecario nazionale SBN e sulla collaborazione tra autorità eccle-
siastiche e autorità civili da attuare attraverso apposite convenzioni.
Io credo che l’attività svolta dalle due istituzioni ha realizzato appieno
lo spirito dell’Intesa; nello specifico vorrei citare l’Accordo tra il Ministero
(Direzione Generale) e l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesia-
stici del dicembre materia di descrizione bibliografica e trattamento
delle raccolte appartenenti alle biblioteche ecclesiastiche, cui ha fatto
seguito la Convenzione del luglio 2008 sottoscritta dall’I.C.C.U. (Istituto
Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le infor-
mazioni bibliografiche) e l’Uncbe, al fine di assicurare la cooperazione
tra le biblioteche italiane, la creazione del catalogo collettivo e lo scam-
bio dei documenti.
Alla luce di tutto ciò nel febbraio 2010 è decollata la nascita di un nuovo
Polo Sbn, il Pbe, il Polo delle biblioteche ecclesiastiche; per garantire la
qualità degli interventi di allineamento l’Unbce, d’intesa ed in stretta col-
laborazione con l’ICCU, ha sostenuto straordinariamente un intenso e
ravvicinato programma formativo rivolto agli operatori delle biblioteche
del settore. Nel settembre 2010 è partita la Convenzione, firmata tra Fi-
renze e l’Unbce, per l’accrescimento e lo sviluppo del Nuovo soggettario;
con questa collaborazione si intende contribuire alla corretta individua-
zione delle voci di soggetto in ambito religioso e, nel contempo, avviare
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la sperimentazione del Nuovo soggettario per l’indicizzazione del patri-
monio antico delle biblioteche ecclesiastiche aderenti al Pbe.
A tale scopo è stato formato un gruppo di lavoro con rappresentanti
dell’Abei (associazione bibliotecari ecclesiastici italiani), rappresentati
dell’URBE (Unione romana biblioteche ecclesiastiche), esperti e biblio-
tecari di Ordini religiosi e bibliotecari del Pbe; il Gruppo ha ricevuto la
formazione diretta della BNCF. Vorrei ricordare anche l’impegno del
Gruppo permanente di lavoro operante presso, previsto dall’art. 7 della
suddetta Intesa del 2000, al cui interno sono rappresentate tutte le parti
interessate: la CEI, il Ministero nelle sue componenti amministrative e
tecniche, gli ordini religiosi, l’ABEI, il Coordinamento delle Regioni. Al-
l’interno di detto Gruppo hanno lavorato 2 Commissioni, delle quali una,
come già si è detto, si è occupata della formazione del personale delle
biblioteche interessate e l’altra si è rivolta all’aggiornamento dell’ana-
grafe delle biblioteche ecclesiastiche. In via preliminare è stata effet-
tuata un’attività di ricognizione delle fonti da cui attingere le informazioni
sulle biblioteche ecclesiastiche: base dati dell’anagrafe delle biblioteche
realizzata dall’ICCU (in cui erano presenti già 1428 biblioteche eccle-
siastiche), anagrafe dell’ABEI e indagine della CEI, affidata all’ABEI, allo
scopo di individuare le biblioteche diocesane idonee ad attuare l’art. 6,
comma 2 dell’Intesa, in quanto “biblioteche di particolare rilevanza”.
La Commissione ha, inoltre, verificato i dati raccolti dai vari rileva-
menti per dare uniformità a tutte le informazioni acquisite e, soprattutto,
ha lavorato ad una messa a punto di un modulo per le biblioteche ec-
clesiastiche, idoneo allo scambio dati tra la base dati CEI e l’anagrafe
delle biblioteche italiane; a tal fine si è mantenuta la codifica già defi-
nita dall’ICCU per le biblioteche italiane per estenderla anche alle bi-
blioteche ecclesiastiche. L’Anagrafe prescinde dalla partecipazione
diretta al Polo (Pbe) e intende raccogliere e tenere costantemente ag-
giornati i dati di quante più biblioteche ecclesiastiche sia possibile. Così
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potrei ancora continuare a lungo nello specifico degli accordi in atto,
ma non vorrei prolungarmi con nozioni tecniche che altri addetti ai lavori
dopo enunceranno in modo più dettagliato ed esaustivo di quanto
possa fare io. Terrei, tuttavia, a sottolineare come, al di là della collabo-
razione vincolata dall’Intesa, da sempre l’attenzione, l’impegno e l’inte-
resse della Direzione Generale, che ho l’onore di rappresentare sono
stati rivolti alla valorizzazione dell’inestimabile ed immenso patrimonio
bibliografico delle biblioteche e delle istituzioni culturali religiose.
Ricordo, un proposito, l’attività di collaborazione nel recupero dei beni
librari illecitamente sottratti sia in Italia che all’estero, l’applicazione della
Direttiva CEE che il Ministero attua in materia in quanto Autorità Centrale
dello Stato anche per i beni ecclesiastici e non ultimo il prezioso apporto
del Comando dei Carabinieri preposto alla Tutela del Patrimonio Cultu-
rale Italiano, posto alla diretta collaborazione del Ministro per i Beni e le
attività Culturali, fortemente impegnato in un intensa attività di indagine
e di ritrovamento e sequestro di beni librari ritrovati e molte volte prove-
nienti proprio da enti religiosi, proventi di furti debitamente denunciati.
Numerosi sono sati in questi anni e lo sono tuttora, nonostante la crisi
finanziaria in atto, le fonti di finanziamento cui possono accedere le isti-
tuzioni culturali religiose; cito la L. 29/2001, questa solo di durata triennale,
che, grazie ad un cospicuo stanziamento di un miliardo di vecchie lire
l’anno ha finanziato dal 2001 al 2003 diverse centinaia di interventi tesi al
potenziamento delle strutture e del patrimonio delle biblioteche ecclesia-
stiche. Ancora vigente, invece, la circ. 138/2002, in base alla quale ogni
anno le biblioteche di istituzioni religiose, al pari tutte le altre appartenenti
ad enti vari, possono accedere a dei contributi statali per finanziare pro-
getti inerenti la catalogazione in Sbn o l’acquisto di nuovi volumi. Tramite
un’altra procedura amministrativa, poi, diverse biblioteche ecclesiastiche
fruiscono da anni di donazioni di riviste specialistiche tramite abbonamenti
concessi in omaggio dalla Direzione e che vanno ad arricchire le loro col-
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lezioni. Ancora vorrei ricordare gli interventi conservativi finanziati dal poi
per alcuni anni (ora per il momento sospesi per mancanza di fondi), ai
sensi della circ. 112/2003; tanto è stato realizzato anche grazie alla colla-
borazione delle Soprintendenze bibliografiche regionali, appartenenti alle
Regioni, in quanto, come noto, ai sensi del Codice dei beni culturali è a
loro che compete la tutela di tutto il patrimonio bibliografico non statale.
In questa procedura concorsuale, pertanto, sono state proprio le Soprin-
tendenze a effettuare i sopralluoghi sul territorio, a selezionare le priorità
degli interventi ed a redigere, se necessario, i progetti di restauro con-
servativo del patrimonio bibliografico danneggiato. Ed ancora, ogni anno,
anche se sempre con un minore stanziamento disponibile, le istituzioni di
cui trattasi che abbiano svolto una considerevole attività culturale, hanno
usufruito di un sostegno economico per il proprio funzionamento.
Nel rimarcare l’attenzione della Direzione Generale delle Biblioteche
alla valorizzazione del patrimonio ed alla ricerca e sviluppo delle te-
matiche culturali religiose, che costituiscono gran parte di tutto il pa-
trimonio culturale e storico artistico del Paese Italia, basta ricordare
le celebrazioni, che avevano tra i loro promotori enti ecclesiastici, di
Comitati Nazionali istituiti e finanziati in base alla L. 420/97, come
quello del “IV centenario dell’apertura della Biblioteca Ambrosiana”,
del “V centenario della fondazione della Basilica di San Pietro” o dell’
”Iconografia dell’Immacolata Concezione nell’arte e nella storia”.
Maurizio Fallace
Direttore Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore
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l lungo percorso di collaborazione tra Ammi-
nistrazione archivistica e autorità religiose ha se-
gnato come importante punto di arrivo l’Intesa
siglata il 18 aprile 2000 tra il Ministero per i Beni e
le Attività Culturali e la Conferenza Episcopale Ita-
liana, che ha per oggetto la conservazione e con-
sultazione degli archivi di interesse storico e le
biblioteche degli enti e istituzioni ecclesiastiche.
Tale collaborazione, legata, non di rado, alla sensi-
bilità di singoli esponenti del mondo ecclesiastico
e statale, ha trovato nei dettami del Concordato del
1984 i presupposti per una impostazione diversa,
che ha permesso alle Soprintendenze archivistiche
di sviluppare una più incisiva azione in un clima di
sinergie di ampio respiro, grazie anche alla legge
253 del 1986, che consente la concessione di con-
tributi finanziari agli archivi ecclesiastici. La stipula
dell’Intesa formalizza questi rapporti, individuando
precisi obblighi degli enti ecclesiastici in materia di conservazione e con-
sultazione, a fronte dei quali lo Stato promette collaborazione tecnica e
contributi. In questi dieci anni l’azione delle Soprintendenze si è fatta più
intensa, potendo contare su interlocutori sempre più sensibili e attenti
alle risorse, potenzialità e problematiche degli archivi. Dall’esercizio di que-
sta sensibilità è scaturita una messe cospicua di censimenti, inventari,
riordinamenti, interventi di restauro, mostre, convegni, pubblicazioni. Il pa-
norama è ricco di risultati positivi e in molti casi gli obiettivi dell’Intesa sono
stati raggiunti, ma proprio il vasto lavoro ha evidenziato anche l’esistenza
di criticità che è bene analizzare, affinché si possano sciogliere prima di
affrontare con incisività un nuovo percorso di crescita. La prima osserva-
zione parte da una constatazione di segno positivo, cioè l’esistenza di una
più diffusa consapevolezza dell’importanza della conservazione degli archivi
da parte di coloro che ne hanno la responsabilità; complementare a tale
fenomeno è l’accresciuta rilevanza del ruolo delle Soprintendenze, che co-
stituiscono un punto di riferimento più certo cui guardare per i diversi
aspetti della gestione e tutela degli archivi. Qui si inserisce l’elemento critico
ovvero che non si frappongano resistenze e non permanga tuttora un’area
di scarsa consapevolezza circa impegni non ritenuti prioritari. Il lavoro fatto
ha interessato molti archivi diocesani, ma è stato indirizzato anche verso
una massiccia attività di censimento soprattutto di archivi parrocchiali, che
rappresentano una realtà di grande valore storico diffusa capillarmente in
tutta Italia, la cui salvaguardia rappresenta, a giudizio delle Soprintendenze,
la criticità maggiore. Gli archivi storici diocesani sono, in linea di massima,
strutture organizzate. Sono collocati in sedi più o meno idonee per una
corretta conservazione, sono in grado di garantire, magari su richiesta, la
consultazione e inoltre dispongono spesso di personale qualificato. Stesso
discorso non si può fare per le parrocchie e, in genere, per altre istituzioni
ecclesiastiche presenti sul territorio, quali congregazioni e associazioni lai-
cali. In questi casi, si rileva la carenza di personale specializzato e, non di
rado, di parroci; le attrezzature per la conservazione, anche le più semplici,
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sono spesso del tutto inadeguate. Allargando il fuoco dell’obiettivo, emerge
un panorama più vasto, attraversato da fenomeni antropici di vasta portata,
con ricadute sulla realtà che stiamo esaminando: mi riferisco allo spopo-
lamento dei paesi che, in molti casi, è la premessa per la soppressione
delle parrocchie, con la conseguente difficoltà per gli archivi di trovare una
sicura sistemazione; d’altra parte, la collocazione di molti comuni in zone di
montagna non facilmente raggiungibili contribuisce spesso a rendere pro-
blematico, se non impossibile, l’accesso al bene archivistico. A questo pro-
posito, i censimenti realizzati rappresentano le mappe dei rischi di
dispersione di un patrimonio documentario fondamentale per la storia
nazionale. Ragioni di funzionalità ed economicità inducono a prospettare
una soluzione perseguibile – e che la stessa Intesa prendeva in conside-
razione –, consistente nel concentrare gli archivi parrocchiali presso gli ar-
chivi storici diocesani. La stessa Amministrazione archivistica sta
percorrendo una strada analoga, lavorando alla realizzazione di Poli archi-
vistici territoriali, in cui riunire la documentazione di più soggetti della Pub-
blica Amministrazione. Infine, va sottolineato l’aspetto innovativo dello
sfruttamento delle più avanzate risorse tecnologiche e informatiche. La
fruizione, obiettivo dell’Intesa, passa oggi anche attraverso le opportunità
offerte della rete. È importante segnalare che nel Sistema Informativo Uni-
ficato delle Soprintendenze Archivistiche risultano descritti oltre 4.700
complessi archivistici tra fondi e superfondi prodotti da enti ed associazioni
della Chiesa cattolica, di cui 1.176 visibili sul web. A sua volta la Conferenza
Episcopale Italiana si è dotata del software CEI-Ar come ausilio elettronico
agli interventi di riordinamento ed inventariazione degli archivi storici dio-
cesani e di altre istituzioni ecclesiastiche. Assicurare l’interoperabilità dei
due sistemi è uno degli obiettivi prioritari dell’Amministrazione archivistica.
Luciano Scala
Direttore della Direzione Generale per gli Archivi
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IL LAVORO DEL TERRITORIO.
Gli archivi
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corrono alla salvaguardia di questo patrimonio documentario, le
energie utili per migliorarne la tutela.
34 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
che tutti i nostri Istituti sono concordi nell’affermare che in questi
dieci anni, si è creato o meglio, si è consolidato un effettivo rapporto
di cooperazione.
Per citare qualche considerazione. La S.A. per il Piemonte “ricono-
sce che l’attività ha conosciuto un significativo sviluppo”; “… il qua-
dro degli interventi attuati … nell’ambito della collaborazione con
gli enti ecclesiastici ha fatto registrare un miglioramento degli stan-
dards di rilevazione, un incremento degli accessi dell’utenza, un
maggiore afflusso di studenti e ricercatori”, così si esprime la So-
printendenza del Molise; “i rapporti con il mondo ecclesiastico locale
e la Soprintendenza archivistica per la Sardegna si sono indubbia-
mente rafforzati”; sappiamo che in Sicilia “i rapporti instaurati, anche
senza sfociare in specifiche iniziative a favore dell’ente, si sono
sempre mantenuti vivi ed improntati alla massima collaborazione”;
pur con qualche nota negativa, la S.A. per il Lazio afferma che “ si
deve comunque registrare un progressivo miglioramento dei rap-
porti negli ultimi dieci anni”.
36 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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Numerose sono state le dichiarazioni di notevole interesse storico.
Se ne registrano 276 emesse tra il 1964 e il 1999. Tra il 2000 e il
2010 sono state 166 e riguardano principalmente diocesi e parroc-
chie. Il numero maggiore è concentrato, sia prima che dopo l’Intesa,
in Puglia e in Campania.
38 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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le autorità religiose o per far fronte ad emergenze e rappresentano
vere e proprie mappe dei rischi. Il timore delle Soprintendenze è
quello che il lavoro fatto possa vanificarsi se non sostenuto da una
attività costante e regolare.
Anche con l’otto per mille a gestione statale sono stati finanziati
progetti di riordinamento e restauro. Nel 2010 un contributo è an-
dato all’archivio della Chiesa di Santa Maria delle Vigne di Genova,
rilevante complesso archivistico già oggetto di un censimento cu-
rato dalla Soprintendenza e utilizzato per elaborare il progetto pre-
miato con le risorse dell’IRPEF.
Altri finanziamenti di questa tipologia sono andati anche in Cam-
pania a vantaggio di vari archivi ecclesiastici.
40 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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rente gli archivi ecclesiastici della Basilicata” utilizzando fondi P.O.R.
(ca 450.000,00 euro) il cui soggetto attuatore è stata la Soprinten-
denza. L’intervento ha comportato la schedatura in formato elettro-
nico, riordinamento e inventariazione della documentazione degli
archivi diocesani.
I fondi UNESCO sono quelli che tramite il Save Venice Inc finan-
ziano Ecclesiae Venetae
42 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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rocchie sono in zone di montagna, situazione che ostacola l’accesso
per le ispezioni come pure per la consultazione; la carenza di per-
sonale, quello tecnico, ma anche dei parroci; la scarsezza di strut-
ture e mezzi di conservazione; il persistere di problemi di vigilanza
e custodia; una visione privata e personalistica da parte di non pochi
parroci nella gestione degli archivi delle loro chiese; le soppressioni
che non sempre si accompagnano ad una collocazione precisa e
sicura dell’archivio.
Relativamente alla consultabilità aspetti critici sono presenti su
tutto il territorio nazionale. Significativo è quanto sostiene la So-
printendenza per il Molise secondo la quale: “alcune realtà sfug-
gono a tutt’oggi al controllo e la generosa disponibilità o, al
contrario, la totale chiusura da parte degli enti provocano opposti
danni, causando la prima l’affidamento per lunghi periodi dei pre-
ziosi documenti fuori della loro naturale sede di conservazione, la
seconda l’inaccessibilità”.
44 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
I suggerimenti che vengono da molte Soprintendenze sono quelli
di creare sinergie che vedano coinvolti sul territorio i vari soggetti,
per condividere programmi e risorse umane e strumentali.
Angela Benintende
Direzione Generale per le biblioteche, gli istituti culturali e il Diritto d’autore
| 47
onore di quanti si sono adoperati sia nella creazione dell’atto normativo,
che nella sua applicazione devo certificarne la buona riuscita.
48 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Quasi contemporaneamente la direzione generale rifinanziò una linea
di bilancio per permettere la catalogazione, l’acquisto di patrimonio li-
brario e di attrezzature antifurto e antincendio grazie alla circolare 138
del 2002. Anche qui il finanziamento complessivo fu di circa un milione
di euro per anno. Hanno avuto accesso ai finanziamenti con procedura
paraconcorsuale tutte le biblioteche non statali. La tabella che segue
da’ una chiara visione dei finanziamenti erogati nel periodo.
Ogni Regione individuava una scala di priorità degli interventi sul pro-
prio territorio e le trasmetteva con motivato parere alla Direzione Ge-
nerale. L’Ufficio raccoglieva le priorità e, dopo aver fatto una sintesi a
50 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
in favore di interventi di restauro del patrimonio bibliografico danneg-
giato dal sisma del 6 aprile del 2009 verificatosi i Abruzzo
…la prof. Manzari, storico dell’arte che, il 2 giugno del 2005, mentre si
trovava a Parigi individuava all’interno del catalogo Cristhie’s il foglio sot-
tratto a Guardiagrele grazie alla particolare e unica miniatura della prima
lettera della parola che dà inizio al foglio. Il foglio era stato estrapolato
per tentare di rendere irriconoscibile la provenienza. La denuncia fatta
avvio’ le indagini della procura di Roma. Le ipotesi di reato erano: furto,
ricettazione, esportazione illecita, riciclaggio volto a ostacolarne l’indivi-
duazione. Il sostituto procuratore presso la procura di Roma chiese con
queste accuse l’immediato sequestro dell’opera. Fu subito avviata una
azione civile di rivendica da parte del ministero. Intanto il foglio veniva
consegnato l’archivio di stato di Amburgo “ratrone materiae”
Ed alla fine, come in tutte le favole che si rispettino, vissero tutti felici
e contenti, tranne, ovviamente, i cattivi che svernano nelle patrie galere.
52 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
didi volumi sottratti nei primissimi anni settanta alla biblioteca del con-
vento dei Girolamini di Napoli, Monumento nazionale, e pertanto ap-
partenenti al patrimonio dello Stato, insieme a un prezioso messale
del 1370 appartenente all’Arcidiocesi di Trani.
La Casa d’aste, stretta tra due fuochi (lo Stato italiano che rivendicava
la proprietà e il possessore che ha comprato in buona fede), ha citato
lo Stato italiano davanti alla corte di giustizia di Londra chiedendo alla
corte di decidere quale fosse il reale proprietario dei beni.
Paolo Martino
Incaricato regionale per i beni culturali ecclesiastici della Calabria
| 55
dia dei propri beni culturali. La presenza della Soprintendenza Archi-
vistica per la Calabria con sede a Reggio Calabria istituita fin dal 1963
(DPR 30.novembre 1963 n° 1409) staccando la Regione dalla preesi-
stente Soprintendenza archivistica per l’Italia meridionale con sede a
Napoli, ha dato alla Regione ecclesiastica la possibilità di avere un in-
terlocutore immediato nell’attuazione dell’Intesa.
Il dialogo tra questa struttura regionale del Ministero e Chiesa, in Ca-
labria, è stato favorito dall’esistenza dell’Ufficio regionale beni culturali
ecclesiastici della Conferenza Episcopale Calabra, diretto dall’incari-
cato regionale, che tramite la sezione archivi, ha reso unitario il rap-
porto tra le Diocesi calabresi.
D’altronde il cambio di approccio nei rapporti tra la parte Statale e
le Chiese particolari, in materia di beni culturali ecclesiastici, che è
stato positivamente condizionato dal percorso tracciato dall’accordo
del 1984, dalle successive intesa del 1996, del 2000 e del 2005 e
dal codice Urbani hanno orientato e, direi guidato l’agire delle due
parti.
Di conseguenza avere degli interlocutori territoriali unitari,almeno in
Calabria, si è dimostrato particolarmente utile.
Premettiamo ancora che il nuovo scenario legislativo ha favorito una
nuova e straordinaria attenzione, specie del mondo laico (ricercatori,
studenti, semplici appassionati ecc.) verso gli archivi ecclesiastici che,
nella nostra regione, rappresentano una parte essenziale del patrimonio
storico documentale.
Vediamo in maniere schematica,per rimanere nel tempo che mi è stato
assegnato e rimandando agli atti il resto, che cosa è stato fatto in at-
tuazione dell’intesa e quante iniziative sono state da questa stimolate.
56 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Art. 2 (interventi della chiesa Cattolica)
Grazie al coordinamento che si è realizzato dopo la firma ed alle sol-
lecitazioni continue dell’ufficio nazionale per i bb.cc.ee. della Cei, gli
archivi storici diocesani:
– Sono stati dotati di regolamento che disciplina apertura al pubblico,il
personale, la consultazione e l’eventuale riproduzione di documenti.
– Sono stati i muniti di sistemi di salvaguardia, attiva e passiva me-
diante istallazione di impianti antintrusione ed antincendio, sostitu-
zione di serramenti.
– Sono stati dotati di arredi ed attrezzature sicure e moderne.
– in tutte le diocesi sono ormai concluse le fasi di riordino finalizzate
alla successiva fase di informatizzazione degli archivi storici dioce-
sani tramite CEIar.Una Diocesi ha già completato anche la fase di
informatizzazione e le altre sono in fase avanzata.
L’aumentata sensibilità ha portato alcune Diocesi (Oppido-Palmi, Mi-
leto-Nicotera e Tropea) a realizzare nuove strutture più confortevoli e
sicure con specifica destinazione all’archivio.
Buona parte di questi interventi (ad esclusione delle nuove strutture)
sono stati possibili grazie ai contributi che la Conferenza Episcopale
Italiana, per tramite l’Ufficio Nazionale per i bb.cc.ee., concede annual-
mente alle Diocesi.
Si tratta di somme importanti che la Chiesa Italiana destina ogni anno
specificatamente alla conservazione e consultazione degli archivi.
58 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
trovare le soluzioni più congeniali alle specifiche particolarità territoriali
così da superare quelle difficoltà di adattamento dei contenuti agli
standard fissati. (esempio organizzazione di fondi sezioni, alberi ecc.)
60 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Dall’azione di censimento condotta nell’ultimo decennio è emerso inol-
tre che pochi sono gli archivi diocesani in precario stato di conserva-
zione e quelli esclusi dalla libera consultazione, al contrario si è
riscontrata una considerevole lacunosità delle fonti parrocchiali.
I risultati di tale lavoro, saranno presto oggetto di una serie di pubbli-
cazioni a livello Diocesano per diventare utilissimi strumenti di lavoro
così come è già avvenuto per il censimento completato per la Diocesi
di Mileto-Nicotera-Tropea edito a cura di Don Filippo Ramondino e
del diacono Antonino Tripodi.
Quali sono gli elementi che hanno reso possibile in Calabria, un risul-
tato altamente positivo ?
Crediamo di poter identificarne e presentarne sinteticamente almeno tre.
62 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Archivio Diocesano
– Lamezia Terme
| 65
designati dalla Conferenza Episcopale Toscana (CET). Cinque anni
dopo, nel 19802 nella Legge su “Norme in materia di musei e di raccolte
di enti locali e di interesse locale” si assegnava uno spazio di intervento
all’autorità ecclesiastica relativamente ai musei ecclesiastici di inte-
resse locale. Relativamente alle biblioteche, in particolare, nel 19823 si
prevedeva il coinvolgimento delle biblioteche ecclesiastiche nel sistema
bibliotecario regionale. È tuttavia nel 19994 che si determina con mag-
giore chiarezza la valorizzazione delle biblioteche e degli archivi di enti
ecclesiastici da rendere fruibili tramite accordi con gli enti locali.
Comunque sia, già dal 1992 si era siglata un’intesa5 per la tutela e va-
lorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico della Toscana, volta
a favorire “un intervento coordinato tra Autorità ecclesiastiche, Go-
verno regionale ed Enti locali al fine di ottimizzare gli interventi tesi
alla valorizzazione dei beni culturali di interesse regionale e locale”.
66 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
La Toscana ha oggi, oltre all’abbazia territoriale di Monte Oliveto Mag-
giore, 17 diocesi che sono tuttavia il frutto dell’unificazione di oltre 20
antiche chiese locali7, aventi ciascuna il suo seminario con la sua bi-
blioteca.
Fatta eccezione per alcune diocesi che hanno biblioteche vescovili o
capitolari, sono proprio i seminari diocesani il luogo dove si è costituita
nei secoli un’importante biblioteca ad uso degli studentati teologici
ma frutto, spesso, del lascito di interessanti e significativi fondi di ve-
scovi, prelati, insegnanti.
Queste biblioteche, che hanno per molto tempo costituito il cuore ne-
vralgico bibliotecario delle diocesi, furono gestite in passato con mo-
dalità assolutamente diverse nei diversi luoghi. Nella seconda metà
del secolo scorso hanno vissuto un momento di crisi legata alla dimi-
nuzione del numero di studenti presenti nei seminari nonché alla di-
minuzione del clero che non consentiva più di avere un bibliotecario
ecclesiastico dedicato con sufficiente tempo alla cura e alla custodia
della biblioteca.
È soprattutto negli anni ’80 che si inizia a sentire la necessità di ri-
pensare le biblioteche, non più sentite come semplice bene per i se-
minaristi e di conseguenza, se messe a disposizione del pubblico,
necessitanti di nuovi criteri di gestione, fruizione e valorizzazione. Di
questo tratterà più dettagliatamente l’intervento seguente.
Positività dell’Intesa
Grazie all’Intesa è stato possibile realizzare alcuni progetti che hanno
visto coinvolti anche enti ecclesiastici quali ad esempio il lavoro di cen-
simento dei codici medievali8 e delle cinquecentine9. Si è rafforzata la
funzione di tutela e anche di consulenza della Regione in particolare
attraverso il laboratorio di restauro della Biblioteca Centrale Nazionale
di Firenze.
L’intesa del 2000 ha contribuito fortemente a stabilizzare questa in-
novazione del come “pensare” le nostre biblioteche e del come ge-
stirle. Ha rafforzato, attraverso il lavoro operato dall’Ufficio Nazionale
Beni Culturali della CEI, un’omogeneità di pensiero e di modalità di
intervento che si sono amalgamate con la diversità, che pure permane,
dovuta all’inserimento nelle “reti” provinciali.
68 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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Limiti delle “reti”
Le biblioteche delle diocesi hanno, ovviamente, una loro peculiarità
sia per il tipo di libri che le compongono, sia per la particolarità dei
loro fruitori e delle problematiche connesse.
Non sempre l’inserimento nella “rete” le valorizza. Benché le bibliote-
che diocesane siano di particolare rilievo e importanza, spesso si tro-
vano da sole – nel loro genere – all’interno della “rete” provinciale
che non sempre ha come priorità quegli elementi che invece per le
nostre biblioteche sono fondamentali.
È da aggiungere la difficoltà della suddivisione territoriale delle Diocesi
che non coincide con quella delle 10 province e pone in difficoltà le Dio-
cesi più piccole rispetto a quelle collocate in città sede di capoluogo.10
Limiti dell’Intesa
L’intesa ha coinciso con un periodo di enorme riduzione delle risorse
disponibili per la cultura ed ha consentito interventi talvolta irrisori ri-
70 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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1 Legge n° 61 del 31-05-1975 art. 2 lett. h. LIVORNO Sede vescovile
2 Legge n° 89 del 04-12-1980. suffraganea di Pisa
3 Legge n° 86 del 30-11-1982. LUCCA Sede arcivescovile
4
immediatamente soggetta alla Santa
Legge n° 35 del 01-07-1999. Sede
5 Intesa del 18-11-1992 sottoscritta dal MASSA CARRARA PONTREMOLI
presidente della Regione, Vannino
Sede vescovile suffraganea di Pisa
Chiti, e dal Cardinale Silvano
Piovanelli, Presidente della CET. MASSA MARITTIMA PIOMBINO
6 Recognitio della S.Sede del Sede vescovile suffraganea di
27/02/2004 Prot. N°420/03 - Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino
Approvazione della Giunta della MONTE OLIVETO MAGGIORE Sede
Regione Toscana del 02/02/2004. Abbazia territoriale immediatamente
7 Diocesi storiche della Toscana: soggetta alla Santa Sede
Firenze, Pisa, Siena, Lucca, Arezzo, MONTEPULCIANO CHIUSI PIENZA
Volterra, Cortona, Montalcino, Sede vescovile suffraganea di
Montepulciano, Pescia, Fiesole,
Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino
Pistoia, Prato, Colle, San Miniato, San
Sepolcro, Livorno, Pontremoli, Chiusi, PESCIA Sede vescovile suffraganea
Pienza, Grosseto (Roselle), Massa di Pisa
Marittima (Populonia), Soana, Massa
Ducale. PISA Sede metropolitana
8 Progetto Codex. PISTOIA Sede vescovile suffraganea
di Firenze
9 Progetto Censimento e catalogazione
delle edizioni del XVI secolo. PITIGLIANO SOVANA ORBETELLO
10
Sede vescovile suffraganea di
DIOCESI DELLA TOSCANA
Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino
AREZZO CORTONA
PRATO Sede vescovile suffraganea
SANSEPOLCRO Sede vescovile
suffraganea di Firenze di Firenze
Elena Scaravella
Ufficio per l’arte sacra e i beni culturali della Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli
| 73
Perché si è data voce ad una Diocesi periferica come la nostra, priva di
emergenze culturali significative se confrontata con realtà ben più rile-
vanti all’interno della Toscana stessa, per non guardare alle altre regioni
italiane? Perché a me e non ad archivisti e bibliotecari che sono i veri
protagonisti della vita e della rinascita delle nostre istituzioni culturali?
Purtroppo la sola ragione che ho trovato per giustificare la mia pre-
senza qui sta nell’anzianità. Nel fatto che ho partecipato all’attività
dell’Ufficio beni culturali della Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli
fin dai primi mesi della sua fondazione, e posso portare la testimo-
nianza degli sviluppi, delle scelte metodologiche, dei cambiamenti av-
venuti nel tempo, compreso il passaggio da un direttore all’altro così
come da un Vescovo all’altro.
Se un merito mi si può riconoscere è quello di aver contribuito in prima
persona, in accordo con l’allora direttore dell’Ufficio e con il Vescovo mons.
Eugenio Binini, all’impostazione generale del lavoro sugli archivi e sulle
biblioteche, alla definizione dei progetti, ed in particolare alla scelta dei
nostri collaboratori. È grazie alla loro competenza e professionalità, unita
alla passione con la quale affrontano il loro impegno, se l’eco dell’opero-
sità delle nostre istituzioni culturali dalla lontana periferia è giunta fino a
Roma, offrendo a me l’opportunità di partecipare a questa giornata.
A loro va il mio ringraziamento insieme alle mie scuse dato che il breve
spazio a disposizione non mi permetterà di illustrare in maniera esau-
riente le peculiarità del nostro patrimonio librario ed archivistico né
tantomeno la complessità del loro lavoro.
74 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
della nostra esperienza e ci accomuni a molte altre realtà italiane. Penso
inoltre che la professionalità dei nostri collaboratori acquisti valore dal
momento in cui apparirà chiaro che essi non operano in un contesto
d’eccellenza, ma nella assoluta normalità, se per normalità si intende la
situazione di difficoltà che le Diocesi italiane si trovano ad affrontare
per garantire la conservazione, la fruibilità e addirittura la valorizzazione
di un patrimonio ampio, diversificato, non ancora completamente cen-
sito, che spesso versa in cattivo stato di conservazione. Una situazione
alla quale l’intesa del 2000 ha cercato di fornire soluzioni in termini di
collaborazione tra enti pubblici ed enti ecclesiastici e che sul territorio
le Diocesi hanno saputo cogliere in tempi e modi diversi lasciandosi a
volte sfuggire importanti opportunità di crescita.
La nostra storia comincia alla fine degli anni ’90, nel momento in cui
l’Ufficio diocesano per i beni culturali, nato in funzione della campagna
di catalogazione del patrimonio storico artistico, muoveva i suoi primo
passi. Fin dall’inizio è apparso chiaro che anche il patrimonio bibliote-
conomico ed archivistico necessitava di urgenti provvedimenti che ar-
ginassero il lento processo di abbandono che ne metteva in grave
pericolo la conservazione.
Le biblioteche di rilevante interesse storico della nostra Diocesi sono
due, essendo essa frutto della recente fusione della Diocesi di Massa
con quella di Pontremoli.
Entrambe erano sorte in seno all’attività dei seminari vescovili e ad essi
erano strettamente connesse. I preziosi fondi formatisi nel corso dei
secoli grazie alla generosità di vescovi, rettori, eruditi locali venivano
gelosamente amministrati dai religiosi con sapiente meticolosità che
si tramandava da maestro ad allievo assicurando la buona conserva-
zione delle raccolte. Purtroppo negli ultimi anni la graduale riduzione
dell’attività dei seminari, che aveva addirittura condotto alla chiusura di
76 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Era proprio il 2000 quando, utilizzando i finanziamenti messi a dispo-
sizione dalla CEI, si è dato inizio alla catalogazione dei fondi della bi-
blioteca del seminario di Massa affidando l’incarico a personale
esperto e qualificato. Contemporaneamente la biblioteca ha aderito
alla costituenda Rete provinciale delle biblioteche che ci ha permesso
di condividere il software per la gestione dei cataloghi e tutte le attività
relative ai servizi al pubblico. Nel corso degli anni i progetti della Rete,
finanziati con fondi regionali, hanno previsto l’incremento delle attrez-
zature, possibilità di formazione del personale, contributi finanziari per
l’aggiornamento dei cataloghi, tutte cose che sono state di grande
aiuto perché la nostra biblioteca potesse entrare a regime.
Il motivo per cui siamo riusciti ad instaurare un rapporto di proficua col-
laborazione con gli enti locali e con le altre istituzioni del territorio su-
perando l’iniziale reticenza e la scarsa disponibilità degli amministratori,
sta probabilmente nella coincidenza di vari fattori. In primo luogo l’in-
trinseco valore del nostro patrimonio che costituisce motivo di orgoglio
per l’intero territorio. In secondo luogo il fatto che abbiamo avuto l’op-
portunità di partecipare alle fasi costitutive della Rete provinciale met-
tendo subito in evidenza da una parte le nostre esigenze, dall’altra le
nostre potenzialità. È certo che in quei momenti erano molte di più le
cose di cui avevamo bisogno rispetto a quelle che potevamo mettere in
campo, ma il fatto di avere definito un progetto coerente ed articolato,
benché a lunga scadenza, e soprattutto di disporre di personale quali-
ficato che dimostrava di essere in grado di portarlo avanti con compe-
tenza e caparbietà, ha fatto si che la Rete ci accordasse fiducia
contribuendo a fornirci gli strumenti per cominciare il nostro lavoro.
Le cose da fare sono ancora molte e man mano che il lavoro va avanti
le esigenze sono sempre diverse. La biblioteca ha aderito a partire dal
2009 al progetto CEI-Bib, che ci ha permesso, con l’ingresso in SBN,
di gestire più facilmente la catalogazione, in particolare quella dei fondi
antichi. Con la Rete provinciale continuiamo a condividere tutte le at-
tività legate alla promozione e alla gestione dei servizi al pubblico ma
da qualche tempo ci risulta difficile ottenere contributi concreti da que-
sta collaborazione. I progetti di rete tengono giustamente in maggiore
considerazione le esigenze delle biblioteche pubbliche, in particolare
di quelle civiche, che in questo momento hanno obiettivi e bisogni di-
versi rispetto ai nostri.
È giunta assai gradita quindi l’iniziativa della Conferenza Episcopale
Toscana che, grazie all’impegno di mons. Giusti, ha cercato di trovare
un canale di comunicazione diretto con la Regione Toscana che per-
metta alle biblioteche ecclesiastiche di accedere a finanziamenti che
78 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
rispondano in maniera più mirata alle loro esigenze. Quest’anno, at-
traverso questo canale, è stato possibile ottenere contributi finanziari
da destinare al restauro. Si tratta di un capitolo estremamente impor-
tante nel contesto delle nostre attività che negli ultimi anni non era
stata inserito nei progetti della rete della nostra provincia per lasciare
spazio ad altre priorità. È auspicabile che questa collaborazione fra le
biblioteche ecclesiastiche toscane e la Regione continui nel tempo
offrendo nuove opportunità di crescita.
| 81
possono essere considerati i principi a cui si sono ispirati gli interventi
sinora messi in atto e che dovranno continuare a segnare il percorso
per gli anni a venire.
82 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
zione per la promozione dell’uomo e il bene del paese” –
anche attraverso il riconoscimento del ruolo sociale e pub-
blico della Chiesa cattolica e, insieme, nella garanzia del
pluralismo religioso. Questo rapporto si manifesta oggi
come uno dei punti di forza su cui possiamo far leva per il
consolidamento della coesione e unità nazionale”.
LAVORI IN CORSO
Prospettive di archivi e biblioteche ecclesiastiche dopo l’Intesa | 83
PAUL GABRIELE WESTON
comunità ecclesiale, nelle cose in cui essa dipende da fat-
tori esterni” (Cost. Gaudium et spes, 44)”.
Per questa ragione, ho la speranza che tutti i soggetti coinvolti nei pro-
getti sui beni culturali, a partire dagli archivi e dalle biblioteche, accol-
gano queste esortazioni, superando quei condizionamenti e quegli
equivoci che spesso, nel passato, hanno determinato approcci difficol-
tosi, e rendano realmente integrati i patrimoni, le competenze e i servizi,
nella prospettiva di realizzare un sistema culturale del Paese che mostri
con orgoglio al mondo il frutto dell’ingegno nella cultura, nell’arte e nel
pensiero, nella dinamica incessante della storia, tenendo presente,
nell’ottica del terzo millennio e nell’era del web che “Only those who
show themselves will be seen”, come argutamente recitava il titolo del-
l’ATHENA International Conference tenutasi a Roma il 28 Aprile 2011.
84 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Archivio Storico
Diocesano
– Molfetta
LAVORI IN CORSO
Prospettive di archivi e biblioteche ecclesiastiche dopo l’Intesa | 85
PAUL GABRIELE WESTON
politica da seguire. La costituzione di comitati tecnici, che si riuniscono
periodicamente e trovano insieme le soluzioni, analizzando le esperienze
e migliorando ove possibile le procedure, è funzionale al mantenimento
di servizi di qualità anche perché consente al singolo di collocare il pro-
prio operato nella prospettiva di un progetto comune. Ciascuno ha così
modo di accorgersi che il proprio lavoro, le proprie scelte, l’attività dell’i-
stituzione di appartenenza non hanno valore e producono conseguenze
soltanto localmente, ma finiscono per determinare il successo o l’insuc-
cesso di una comunità reticolare, in cui ogni nodo rappresenta un ganglio
vitale.
86 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
esterna che ne deriva comporta nel tempo un aumento ed una diversi-
ficazione dell’utenza, non soltanto di quella in presenza, ma soprattutto
di quella che a distanza richiede informazioni, sollecita prestiti interbi-
bliotecari, effettua ricerche sui documenti spinta da ragioni di studio o
anche semplicemente per conoscere di più la storia del proprio territorio
o della propria famiglia. Accogliere queste richieste e rispondere pron-
tamente e correttamente rientra senz’altro nei compiti della biblioteca e
dell’archivio e nel caso delle istituzioni ecclesiastiche ciò contribuisce ad
arricchire di contenuti la loro dimensione pastorale.
LAVORI IN CORSO
Prospettive di archivi e biblioteche ecclesiastiche dopo l’Intesa | 87
PAUL GABRIELE WESTON
interfacce per il pubblico tutte queste esigenze hanno il proprio spazio.
Ci si sta impegnando per differenziare l’accesso ai dati rispetto all’ap-
proccio sin qui più tradizionale, adoperandosi nel chiarire il più possibile
l’organizzazione e i compiti delle strutture ecclesiastiche, nell’illustrare
il significato dei termini tecnici delle discipline religiose e di quelli del-
l’archivistica e della biblioteconomia, nell’individuare i percorsi più cor-
retti per il reperimento delle informazioni che più di frequente vengono
ricercate dagli utenti, attenti al tempo stesso a preservare il contesto
di riferimento dei documenti, per evitare da un lato il rischio della ba-
nalizzazione e dall’altro quello della musealizzazione.
88 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
quegli elementi che costituiscono un punto di accesso nominale o se-
mantico alle notizie, e anzi di collaborare attivamente nelle occasioni
in cui tali standard vengano definiti, aggiornati o verificati, proprio per-
ché se dalla ricchezza e dalla varietà terminologica delle altre istituzioni
facciamo tesoro, a nostra volta possiamo contribuire a far crescere il
patrimonio di conoscenze altrui con le nostre specifiche competenze
disciplinari. Ritengo che alla luce della dispersione delle raccolte li-
brarie e documentarie cui si faceva riferimento prima, questa integra-
zione vicendevole di competenze sia un servizio prezioso (e doveroso)
verso i cittadini e gli utenti in genere.
LAVORI IN CORSO
Prospettive di archivi e biblioteche ecclesiastiche dopo l’Intesa | 89
PAUL GABRIELE WESTON
mento. Le tecnologie attuali consentono la realizzazione di sistemi infor-
mativi ad assetto variabile e la localizzazione dei dati all’interno di più
contenitori, eventualmente anche diversi per struttura e servizi erogati.
Quello che conta è il rispetto degli standard, l’esistenza dei protocolli e
la volontà delle istituzioni coinvolte. Perciò, nel momento in cui predispo-
niamo le strutture, gli archivi elettronici e i portali dei servizi, facciamo
ogni sforzo per consentire a ciascuna biblioteca e a ciascun archivio di
continuare a far parte o, se così non è già, di integrarsi pienamente con
le altre realtà culturali del territorio. Ovviamente ci aspettiamo che tale
disponibilità sia reciproca, sia a livello nazionale che locale.
90 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Biblioteca diocesana
Giovanni Biagio
Amico
– Erice (Trapani)
Ogni scelta che riduca le complessità facendo finta che non esistano
o che anteponga l’interesse, le consuetudini, le personalizzazioni del
singolo alla realizzazione di un bene comune finisce per minare prima
o poi la stabilità del progetto e a compromettere la sostenibilità delle
iniziative volte a dargli sostanza. Occorre, di conseguenza, che tutti
coloro che nelle realtà ecclesiali si occupano dei vari settori siano cor-
rettamente sensibilizzati e costantemente informati di quanto si sta
facendo e che abbiano chiara consapevolezza del patrimonio che
hanno e del servizio che rendono alla collettività.
LAVORI IN CORSO
Prospettive di archivi e biblioteche ecclesiastiche dopo l’Intesa | 91
PAUL GABRIELE WESTON
LAVORI IN CORSO
L’attività della Commissione nazionale
per l’elaborazione del Codice
normativo per i soggetti produttori
d’archivio
Euride Fregni
Direttore dell’Archivio di Stato di Modena
| 93
Ha partecipato all’elaborazione dello standard nazionale archivistico
anche l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici10, collabora-
zione questa cui fa da cornice l’Intesa del 18 aprile 2000 intercorsa tra
il MIBAC e la Commissione episcopale italiana11, di cui stiamo cele-
brando il decennale, che ha previsto, tra l’altro, l’adozione, nell’ambito
dei programmi di inventariazione degli archivi, “di criteri e modelli co-
muni che consentano l’interscambio delle informazioni”12.
94 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
sione ed elaborazione di tutte le questioni e problematiche affrontate.
L’attività dell’UNBCE si è inoltre espressa nella redazione di due specifi-
che appendici presenti nelle NIERA relative agli Ordini religiosi della
Chiesa cattolica e alle Principali figure e titoli nella Chiesa cattolica.
LAVORI IN CORSO
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soprattutto per la scelta delle denominazioni e delle intestazioni di au-
torità, al fine di redigere liste di autorità nazionali con criteri da tutti
condivisi ed accettati.
All’avvio delle attività della Commissione sono stati in primo luogo as-
sunti i risultati della precedente Sottocommissione tecnica per l’ela-
borazione delle liste di autorità dei soggetti produttori e dei soggetti
conservatori degli archivi presenti all’interno del Sistema Archivistico
Nazionale17 che nel maggio 2009 aveva redatto, al termine dei suoi
lavori, il Tracciato descrittivo dei record di autorità dei soggetti produt-
tori dei complessi archivistici, poi utilizzato nell’ambito del SAN.
I contenuti delle NIERA sono stati poi elaborati a partire da ISAAR,
ma facendo riferimento anche a norme, convenzioni e standard na-
zionali ed internazionali. Sono stati utilizzati, in particolare:
– ISAD (G), norme del CIA per la descrizione dei complessi archivi-
stici18;
– EAC (CPF), standard descrittivo per gli enti, le persone e le famiglie,
messo a punto dal relativo gruppo di lavoro ed edito dalla Society
of American Archivists19, formato di comunicazione sviluppato sotto
forma di Document Type Definitions (DTDs) in XML (Extensible
Markup Language) e in SGML (Standard Generalized MarkupLan-
guage)20
– FRAD, requisiti funzionali per i dati di autorità redatti dall’Internatio-
nal Federation of Library Associations - IFLA21;
– REICAT, Regole italiane di catalogazione redatte dall’Istituto centrale
per il catalogo unico - ICCU22;
– standard ISO relativi ai formati delle date (ISO 8601:200423), ai codici
dei nomi dei luoghi (ISO 316624), ai codici dei nomi delle lingue (ISO
639-325), ai codici dei nomi delle scritture (ISO 1592426), ai codici
delle istituzioni (ISO 1551127).
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– norme della Sottodirezione generale degli archivi statali del Mini-
stero della cultura spagnolo per l’elaborazione di punti di accesso
normalizzati di enti, persone, famiglie, luoghi e materie nella descri-
zione archivistica28;
– ISDIAH-International Standard for Describing. Institutions with Ar-
chival Holdings, lo standard internazionale per la descrizione degli
istituti conservatori di archivi29.
Sono stati utilizzati inoltre:
– Ontologie archivistiche, definizioni ontologiche di concetti archivistici
elaborate nell’ambito del progetto di analisi e descrizione ontologica
dei sistemi archivistici nazionali della DGA30;
– ACOLIT, liste di autorità di autori cattolici ed opere liturgiche31;
– HISCO, History of Work Information System, sistema di classifica-
zione delle attività umane storiche ed attuali32.
LAVORI IN CORSO
L’attività della Commissione nazionale per l’elaborazione del Codice normativo per i soggetti produttori d’archivio | 97
EURIDE FREGNI
– predisporre una guida per la compilazione del record di autorità del
Portale Archivistico Nazionale – PAN, il cui tracciato era stato pre-
cedentemente definito dalla già citata Sottocommissione tecnica
per l’elaborazione delle liste di autorità dei soggetti produttori e dei
soggetti conservatori degli archivi presenti all’interno del Sistema
Archivistico Nazionale..
Molti sono stati i temi discussi durante i lavori della Commissione, al-
cuni anche ripetutamente, e in merito ad ognuno di essi sono state
fatte delle scelte, talvolta condivise dall’intera Commissione, talvolta
accettate anche da chi non ne fosse completamente convinto, come
testimoniano gli stessi verbali delle riunioni.
98 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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Il confronto è stato spesso vivace, in particolare, ma non solo, tra compo-
nenti di formazione archivistica e bibliotecaria. Si cita, a solo titolo di esem-
pio, la problematica relativa alla scelta tra una o più intestazioni di autorità,
che ha messo a confronto le peculiarità della descrizione archivistica con
l’impostazione, più consolidata e praticata nella tradizione bibliotecaria, di
una sola forma autorizzata del nome. Problematica, questa, presente
anche nel dibattito internazionale e richiamata da ISAAR, laddove sono
messi a confronto i record di autorità archivistici con quelli bibliografici e
sono esplicitate le caratteristiche peculiari dei primi, e laddove viene de-
mandata a norme nazionali la scelta tra una o più intestazioni di autorità.
La scelta della Commissione è stata quella di più intestazioni di autorità –
e questo costituisce un altro importante risultato raggiunto – intesa come
presenza, all’interno dello stesso record di autorità, di più forme autorizzate
della denominazione, laddove queste esistano e siano documentate dalle
fonti e come presenza, comunque, all’interno sempre dello stesso record
di autorità, di altre denominazioni, sempre laddove esistano, per le varianti
(linguistiche, grammaticali, sintattiche, etc.) delle forme autorizzate.
LAVORI IN CORSO
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EURIDE FREGNI
– stabilire, in particolare, le regole italiane per la redazione delle inte-
stazioni di autorità delle entità ente, persona, famiglia, al fine di ot-
tenere liste di autorità normalizzate, condivise e significative;
– stabilire la natura e descrivere le relazioni che intercorrono tra le
entità, ente, persona, famiglia e la documentazione, tra le entità e le
altre entità, tra le entità e risorse di altro tipo;
– predisporre vocabolari controllati e convenzioni da usarsi nell’elabo-
razione e nella scelta del contenuto degli elementi normalizzati del
record di autorità facendo proprie, per stilare ed aggiornare tali dizio-
nari, gran parte delle norme ISO già individuate da ISAAR33 ed altre
norme specificamente segnalate nelle parti delle NIERA in cui ne
viene fatto uso;
– rendere possibile l’applicazione delle NIERA in tutti i contesti, infor-
mativi e non, ed in particolare nel SAN;
– rendere possibile lo scambio tra istituzioni, sistemi e/o reti delle de-
scrizioni presenti nel record di autorità. L’applicazione dello standard
previsto dalle NIERA nella redazione di record di autorità archivistici
non è, però, condizione sufficiente per favorire lo scambio di infor-
mazioni di autorità relative agli archivi. Per raggiungere tale obiettivo
è necessario adottare, nell’ambito dei sistemi informativi archivistici,
un adeguato formato di comunicazione che, in conformità con
quanto suggerito da ISAAR34, è individuato in EAC-CPF35.
Quanto alla struttura che le NIERA hanno assunto nel corso della loro
elaborazione, la si può sintetizzare nella forma assunta nella pubbli-
cazione36.
In esse troverete:
– una Premessa, nella quale sono presentati il mandato della Com-
missione e la metodologia di lavoro da essa adottata, cioè una ste-
sura più completa e dettagliata di quanto ho cercato di illustrarvi
nella prima parte della mia comunicazione odierna;
100 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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– una Parte generale, nella quale sono presentati l’ambito di applica-
zione e finalità delle NIERA, gli standard e linee guida ad esse cor-
relati, il glossario, la struttura delle stesse;
– l’illustrazione degli elementi che costituiscono il Record di autorità
delle entità ente, persona, famiglia;
– una riflessione sul Soggetto produttore di documentazione d’archivio;
– alcuni Allegati ed Appendici.
Le regole elaborate non nascono dal nulla, partono dalla tradizione ar-
chivistica italiana, fanno propria l’esperienza dei tanti sistemi dell’ammi-
nistrazione archivistica e di altri soggetti, condividendo anche scelte già
fatte da altri, come per esempio quella di ACOLIT, piuttosto che di REI-
CAT, di assumere il nome dei pontefici in italiano piuttosto che in latino.
Di nuovo hanno soltanto l’ambizione di essere state discusse, raccolte
ed organizzate in uno strumento di lavoro che possa diventare per gli
archivisti italiani quello che le RICA37 prima e le REICAT ora costitui-
scono per i bibliotecari italiani.
LAVORI IN CORSO
L’attività della Commissione nazionale per l’elaborazione del Codice normativo per i soggetti produttori d’archivio | 101
EURIDE FREGNI
stato detto e sedimentato nella nostra tradizione nazionale in merito
alla descrizione del soggetto produttore, proponendo anche alcuni cri-
teri di individuazione, in particolare nel caso dell’ente e della famiglia.
Proposte e spunti di discussione che ci auguriamo possano permet-
terci al più presto, ma dopo un diffuso e critico uso delle regole messe
a punto, di tornare a riunirci per emendare ed arricchire il lavoro fin
qui svolto.
102 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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1 D’ora in poi NIERA. delle Province d’Italia e Associazione
2 Cfr. INTERNATIONAL COUNCIL ON Nazionale Comuni Italiani, pubblicato
ARCHIVES-CONSEIL INTERNATIONAL DES nell’Appendice A e consultabile al
ARCHIVES, ISAAR (CPF), Standard seguente indirizzo web:
internazionale per i record d’autorità http://www.conferenzanazionalearchi
archivistici di enti, persone, famiglie. vi.it/documenti/CNA2009_AccordoPr
Traduzione italiana di ISAAR (CPF) omozioneAttuazioneSAN.pdf (visitato
International Standard Archival il 20 giugno 2011).
Authority Records for Corporate 8 D’ora in poi ANCI.
Bodies, Persons and Families, 9 D’ora in poi UPI.
seconda edizione, 2004. D’ora in poi
10 D’ora in poi UNBCE.
ISAAR.
3 11 D’ora in poi CEI.
D’ora in poi DGA.
4 12 Cfr. Esecuzione dell’intesa fra il
D’ora in poi MIBAC.
5 Ministro per i beni e le attività culturali
Cfr. Codice dei beni culturali e del
e il presidente della Conferenza
paesaggio, ai sensi dell’articolo 10
episcopale italiana, firmata il 18 aprile
della legge 6 luglio 2002, n. 137,
2000, d.p.r. 189 del 16 maggio 2000,
decreto legislativo 22 gennaio 2004,
art. 4, c. 3 “Il Ministero e la C.E.I. si
n. 42, pubblicato nella Gazzetta
impegnano ad adottare iniziative
Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2004 -
idonee ad accelerare e coordinare i
Supplemento Ordinario n. 28, art. 17, c.
programmi di inventariazione,
2: “Le procedure e le modalità di
precisando luoghi, tipologie e durata
catalogazione sono stabilite con
degli interventi, a sviluppare
decreto ministeriale. A tal fine il
adeguatamente la rete informatica e
Ministero, con il concorso delle
a rispettare criteri e modelli comuni
regioni, individua e definisce
che consentano l’interscambio delle
metodologie comuni di raccolta,
informazioni”.
scambio, accesso ed elaborazione dei
13 D’ora in poi Commissione.
dati a livello nazionale e di
integrazione in rete delle banche dati 14 D’ora in poi ICAR.
dello Stato, delle regioni e degli altri
15 Sono stati nominati membri
enti pubblici territoriali”.
6
permanenti della Commissione:
Cfr. Accordo del 27 marzo 2003 in Brunella Argelli (Regione Emilia-
merito al «censimento e Romagna), Laura Bonanni (Direzione
inventariazione del patrimonio generale per gli archivi), Dimitri
archivistico» tra MIBAC, Regioni, Brunetti (Regione Piemonte), Maria
Province autonome di Trento e Pina De Simone (Archivio centrale
Bolzano, Province, Comuni e dello Stato), Carla Ferrante (Archivio
Comunità montane. di Stato di Cagliari), Stefania Franzoi
7 Cfr. Accordo per la promozione e (Provincia autonoma di Trento),
l’attuazione del Sistema Archivistico Agnese Galeffi (Regione Lombardia),
Nazionale del 25 marzo 2010 tra Ingrid Germani (Archivio di Stato di
MIBAC, Conferenza delle Regioni e Bologna), Antonella Mulè (Direzione
delle Province autonome, Unione generale per gli archivi), Leonardo
LAVORI IN CORSO
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EURIDE FREGNI
Musci (Archivi del Novecento - BAICR Sottocommissione si sono conclusi
Sistema Cultura), Paola Panaccio con la stesura del documento
(Istituto centrale per gli archivi), “Tracciato descrittivo dei record di
Andreina Rigon (Regione del Veneto), autorità dei soggetti produttori dei
Maria Vittoria Rogari (Regione complessi archivistici”, redatto
Umbria), Rossella Santolamazza nell’aprile 2009. La Sottocommissione
(Soprintendenza archivistica per aveva il compito di: “a) definire le
l’Umbria). Sono stati nominati in caratteristiche delle liste d’autorità
qualità di esperti: Paola Carucci che dovranno servire per il controllo
(sovrintendente dell’Archivio storico della forma dei soggetti produttori e
della Presidenza della Repubblica), dei soggetti conservatori di archivi
Paolo Franzese (direttore dell’Archivio intesi come punti d’accesso alle
di Stato di Perugia), Maurizio Savoja informazioni contenute nel SAN; b)
(soprintendente archivistico per la definire e sviluppare, coordinandosi
Lombardia), Stefano Vitali con la Sottocommissione tecnica per
(soprintendente archivistico per la definizione dei metadati, i criteri per
l’Emilia Romagna), Paul Weston, l’individuazione dei soggetti produttori
referente dell’UNBCE, nell’ambito del e dei soggetti conservatori di archivi e
progetto CeiAR. Hanno inoltre gli elementi necessari per costituire le
partecipato all’attività ed alle riunioni rispettive intestazioni d’autorità; c)
della Commissione: Simona Luciani, individuare le soluzioni, anche
delegata da Leonardo Musci (in modo organizzative, più funzionali per
permanente dal 17 maggio 2010), favorire la formazione di gruppi di
Francesca Ricci (Regione Emilia- lavoro dotati delle competenze
Romagna), in sostituzione e, talvolta, necessarie per raggiungere gli
insieme a Brunella Argelli, Maria obiettivi di cui al punto precedente; d)
Teresa Rizzo, delegata da Paul definire i criteri per l’elaborazione e
Weston (in modo permanente dal 17 l’espressione delle informazioni
maggio 2010). relative agli elementi di descrizione;
16 e) elaborare i tracciati di scambio che
D’ora in poi IBC.
permettano la confluenza nel
17 La Sottocommissione è stata istituita Catalogo delle risorse archivistiche
con decreto n. 16/2009/13.01.10/2.3 delle intestazioni d’autorità presenti
del Direttore generale per gli archivi nei sistemi archivistici che saranno
in data 29 gennaio 2009. Coordinata resi interoperabili con il SAN; f)
anch’essa da Euride Fregni, era identificare le relazioni tra gli elementi
costituita da Brunella Argelli, Laura costitutivi delle intestazioni d’autorità
Bonanni, Dimitri Brunetti, Maria Pina compresi nel tracciato dei sistemi di
Di Simone, Pierluigi Feliciati, Agnese provenienza delle descrizioni e in
Galeffi, Ingrid Germani, Paolo quello del Catalogo delle risorse
Franzese, Antonella Mulè, Paola archivistiche; g) definire le linee di
Panaccio, Andreina Rigon, Diego indirizzo necessarie per garantire
Robotti, Maria Vittoria Rogari, l’interoperabilità con i sistemi esterni
Rossella Santolamazza, Maurizio e in particolare l’esportazione dei dati
Savoja, Daniela Simonini ed ha visto e l’allineamento dei contenuti e della
la partecipazione, in alcune riunioni, di struttura dei dati ai modelli
Stefano Vitali. I lavori della predisposti per il SAN”.
104 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
18 Cfr. INTERNATIONAL COUNCIL ON 2000. Questo standard internazionale
ARCHIVES-CONSEIL INTERNATIONAL DES per la rappresentazione di date ed
ARCHIVES, ISAD(G)-General orari fu pubblicato per la prima volta
International Standard Archival nel 1988 per uniformare diversi
Description, Seconda edizione, standard ISO: 2014, 2015, 2711, 3307 e
Adottata dal comitato per gli standard 4031; fu aggiornato nel 2000 e,
descrittivi, Stoccolma, Svezia, 19-22 successivamente, con la norma
settembre 1999, traduzione italiana a attuale ISO 8601:2004, pubblicata il 3
cura di S. VITALI con la collaborazione dicembre 2004.
di M. SAVOJA, Firenze 2000. 24 Cfr. ISO 3166-Codes for the
19 Cfr. Encoded Archival Context- representation of names of countries
Corporate Bodies, Persons, and and their subdivisions, Geneva,
Families, consultabile al seguente International Standards Organization,
indirizzo web: 1997. Lo standard è mantenuto dalla
http://eac.staatsbibliothek-berlin.de/ ISO 3166 Maintenance Agency. Dopo
(visitato il 20 giugno 2011). la prima pubblicazione del 1974 è
20 Cfr. INTERNATIONAL COUNCIL ON stato modificato nel corso degli anni,
ARCHIVES-CONSEIL INTERNATIONAL DES con l’emissione di varie edizioni
ARCHIVES, ISAAR (CPF)…, op. cit., par. successive. Si tratta di una codifica
Standard e linee guida correlati. geografica standardizzata divisa in tre
parti per i nomi degli stati, dei territori
21 IFLA. WORKING GROUP ON FUNCTIONAL dipendenti e delle principali
REQUIREMENTS AND NUMBERING OF suddivisioni amministrative dei paesi.
AUTHORITY RECORDS (FRANAR), Per l’Italia cfr. UNI EN ISO 3166-
Requisiti funzionali per i dati di 1:2002-Codici per la rappresentazione
autorità. Un modello concettuale, a dei nomi dei Paesi e delle loro
cura di Glenn E. PATTON, relazione suddivisioni-Codici dei Paesi, Roma,
finale, dicembre 2008, approvata dagli Ente nazionale di unificazione, 2002,
Standing Committee dell’IFLA ISO 3166-1, ISO 3166-2 e ISO 3166-
Cataloguing Section e dell’IFLA 2:IT.
Classification and Indexing Section,
25 Cfr. ISO 639-2-Codes for the
marzo 2009, Edizione italiana a cura
dell’ISTITUTO CENTRALE PER IL CATALOGO representation of names of
U NICO DELLE BIBLIOTECHE ITALIANE E languages, Alpha-3 code, Geneva,
PER LE INFORMAZIONI BIBLIOGRAFICHE, International Standards Organization,
Roma, ICCU, 2010. 1998. Lo standard è stato aggiornato
22
con la pubblicazione nel 2005
Cfr. Regole italiane di catalogazione: dell’ISO 639-3 che codifica l’insieme
REICAT, a cura della COMMISSIONE più completo possibile di lingue
PERMANENTE PER LA REVISIONE DELLE
ufficialmente riconosciute, siano esse
REGOLE ITALIANE DI CATALOGAZIONE,
attive, estinte, artificiali o antiche. Si
Roma, ICCU, 2009. tratta di un codice a tre lettere che
23 Cfr. ISO 8601-Data elements and riprende il lavoro della versione
interchange formats-Information precedente ISO 639-2, completando
interchange-Representation of dates e rettificando la suddivisione; ogni
and times, 2nd ed., Geneva, anno ne viene pubblicata una
International Standards Organization, versione aggiornata, chiamata Draft
LAVORI IN CORSO
L’attività della Commissione nazionale per l’elaborazione del Codice normativo per i soggetti produttori d’archivio | 105
EURIDE FREGNI
International Standard (abbreviata in redazione S. CHISTE, L. MOCATTI,
DIS in ISO/DIS 639-3). presentazione di B. TILLETT, Milano,
26 Cfr. ISO 15924-Codes for the Bibliografica, 2000. Fino ad oggi sono
representation of names of scripts, stati pubblicati i seguenti volumi:
Geneva, International Standards ACOLIT. Autori cattolici e opere
Organization, 2001 e ISO 15924:2004. liturgiche. Una lista di autorità, diretto
da M. G UERRINI. 1: Bibbia, Chiesa
27 Cfr. ISO 15511-International standard cattolica, Curia romana, Stato
identifier for libraries and related pontificio, Vaticano, papi e antipapi,
organizations, Geneva, International redazione M. G UERRINI... [et al.],
Standards Organization, 2003 e ISO Milano, Bibliografica, 1998; ACOLIT.
15511:2009. ISO 15511:2009 è la Autori cattolici e opere liturgiche. Una
versione più recente della norma ISO lista di autorità, op. cit.; ACOLIT.
e definisce come deve essere Autori cattolici e opere liturgiche. Una
composto il codice ISIL di ciascuna lista di autorità, diretto da M.
istituzione. Cfr. anche le NIERA al G UERRINI. 3: Opere liturgiche,
paragrafo 2.4.2.. redazione F. G UERRINI, con la
28 Cfr. MINISTERIO DE CULTURA. DI- collaborazione e la consulenza di G.
RECCIÓN GENERAL DEL G UERRINI ... [et al.], Milano,
LIBRO.SUBDIRECCIÓN GENERAL Bibliografica, 2004; ACOLIT. Autori
DE LOS ARCHIVOS ESTATALES, cattolici e opere liturgiche. Una lista
Norma para la elaboración de puntos di autorità, diretto da M. G UERRINI. 4:
de acceso normalizados de institucio- Padri della Chiesa e scrittori
nes, personas, familias, lugares y ma- ecclesiastici occidentali (secoli 2.-13.),
terias en el sistema de descripción a cura di P. PIERI, Milano,
archivística de los archivos estatales, Bibliografica, 2010.
Julio 2010, consultabile al seguente 32 Cfr. HISCO, History of Work
indirizzo web: http://www.mcu.es/ar- Information System,
chivos/Novedades/novedades_Pun- http://historyofwork.iisg.nl/index.php
tos_Acceso_Normalizados.html (visitato il 20 giugno 2011).
(visitato il 20 giugno 2011). Questa classificazione è ispirata
29 Cfr. ISDIAH. Standard internazionale all’International Standard
per la descrizione degli istituti Classification of Occupations
conservatori di archivi, prima edizione, (ISCO88) e, per questo motivo,
elaborato dal Comitato per le buone è completamente raccordabile sia ad
pratiche e gli standard Londra, Regno essa, sia alla versione adottata a
Unito, 10-11 marzo 2008. livello comunitario (ISCO88-COM).
30
Lo standard è il frutto di una ricerca
Cfr. http://www.archivi.beniculturali. comparativa effettuata, all’inizio,
it/servizioII/progetti/Ontologie archi- da alcuni studiosi dell’Università di
vistiche/Ontologie Leuven in Belgio, attraverso
archivistiche_intro.html (visitato il 20 lo spazio ed il tempo nel campo delle
giugno 2011). professioni e delle occupazioni
31 Cfr. ACOLIT. Autori cattolici e opere umane; rispetto allo standard
liturgiche. Una lista di autorità, diretto precedente, infatti, tiene conto
da M. G UERRINI. 2: Ordini religiosi, dell’evoluzione delle attività umane
106 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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nell’arco di tempo che va dal XVI ARCHIVES, ISAAR (CPF)…, op. cit.,
al XX secolo. Ad HISCO hanno par. Struttura e uso dello standard.
aderito già 12 paesi (Belgio, 34 Idem, par. 4.13.
Canada, Danimarca, Francia,
35 Idem e Encoded Archival Context…,
Germania, Gran Bretagna, Grecia,
Olanda, Norvegia, Portogallo, cit..
Spagna, Svezia); l’ICAR sta 36 Cfr. http://www.icar.beniculturali.it/get-
formalizzando l’adesione per l’Italia. File.php?id=360
L’Istituto sta anche provvedendo alla 37 Regole italiane di catalogazione per
traduzione delle voci, per ora solo nei
autori, Roma, Istituto centrale per il
livelli alti.
catalogo unico delle biblioteche
33 Cfr. I NTERNATIONAL COUNCIL ON italiane e per le informazioni
ARCHIVES -CONSEIL I NTERNATIONAL DES bibliografiche, 1979.
LAVORI IN CORSO
L’attività della Commissione nazionale per l’elaborazione del Codice normativo per i soggetti produttori d’archivio | 107
EURIDE FREGNI
LAVORI IN CORSO
La partecipazione dell’UNBCE
all’elaborazione dello standard
nazionale per la descrizione
dei record di autorità archivistici
| 109
il Ministero per i Beni Ambientali e Culturali (MiBAC), e in particolare
con la Direzione Generale Archivi (DGA), e concretizzatasi nella par-
tecipazione ai gruppi di lavoro per il Sistema Informativo Unificato per
le Soprintendenze Archivistiche (SIUSA).
Questa prima occasione di collaborazione è stata creata contestual-
mente allo sviluppo dei progetti che l’UNBCE ha attivato nel 1997 per
l’inventariazione informatizzata dei beni culturali ecclesiastici, a partire
dai beni artistici mobili e successivamente archivistici.
La duplice prospettiva (collaborazione istituzionale e avvio dei progetti
di inventario) ha da subito sollecitato l’ipotesi di un’integrazione delle
banche dati dei diversi ambiti che ha portato l’UNBCE a rivolgere l’at-
tenzione, nel corso del 2002-2003, al tema dei punti di accesso auto-
revoli alle banche dati del patrimonio ecclesiastico, ossia alla gestione
degli elementi di contesto, studio avviato con il progetto Ecumene2.
110 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Alcuni punti di accesso (autori, parrocchie/enti) erano già gestiti se-
paratamente come archivi relazionati nelle varie banche dati ed è pro-
prio su questi che è stato avviato lo studio di fattibilità che ha condotto
alla realizzazione di veri e propri authority file.
LAVORI IN CORSO
La partecipazione dell’UNBCE all’elaborazione dello standard nazionale per la descrizione dei record di autorità archivistici | 111
MARIA TERESA RIZZO
Modello del flusso
di dati degli Authority
File della CEI
112 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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diocesi, trasferimento di beni). Il proposito è di creare anche in questo
caso un elenco completo degli enti diocesani esistenti ma anche di ri-
costruire un quadro storico dei principali mutamenti incorsi nella strut-
tura e quantità degli enti territoriali (a partire almeno dal momento in
cui nasce il sistema diocesano dei beni culturali, ossia almeno dal 1996).
Infatti, navigando per denominazioni si possono ricostruire relazioni ter-
ritoriali con enti sovraordinati (regioni ecclesiastiche e diocesi) o di pari
livello (altre parrocchie) e visualizzare la consistenza patrimoniale degli
enti stessi (beni mobili, chiese, istituti culturali, fondi archivistici).
Nell’Anagrafe degli archivi, biblioteche e musei ecclesiastici12 è pos-
sibile registrare tutte le denominazioni degli istituti e dei rispettivi enti
proprietari, oltre a informazioni di carattere funzionale, gestionale, sto-
rico; ne sortisce l’identikit completo dell’istituto che risponde sia alle
esigenze di un punto di accesso controllato quanto a quelle di identi-
ficazione di un soggetto conservatore.
L’AF Autore, al momento concepito come strumento condiviso tra le ban-
che dati OA e A (ma a breve integrabile con le schede entità di archivi e
biblioteche)13, concorre a incrementare le conoscenze sugli artefici che
hanno lavorato alla progettazione e realizzazione delle chiese e del patri-
monio mobile. È noto infatti che gli autori rilevati sul territorio durante le
campagne di censimento sono spesso misconosciuti ai principali repertori
biobliografici per la loro qualificazione tipicamente locale o specialistica
(non solo autori singoli ma anche, per esempio, ditte specializzate nella
produzione di paramenti o parati); spesso solo il rilevamento di iscrizioni
o firme o di documentazione archivistica e bibliografica di pertinenza “lo-
cale” permette di riportare in superficie tali personalità. L’obiettivo è dun-
que quello di creare una serie di archivi di identificativi univoci (di nomi, di
toponimi, ecc.) configurati secondo i più aggiornati standard nazionali e
internazionali, consapevoli che non si possa prescindere da una riflessione
sullo scenario che ormai si prospetta in termini di web semantico, open
LAVORI IN CORSO
La partecipazione dell’UNBCE all’elaborazione dello standard nazionale per la descrizione dei record di autorità archivistici | 113
MARIA TERESA RIZZO
data, integrazione con archivi di riconosciuta valenza internazionale, come
VIAF (Virtual International authority File)14, ULAN (Union List of Artist
Names)15, TGN (The Getty Thesaurus of Geographic Names)16.
114 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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terminologico/vocabolario controllato a supporto dell’identifica-
zione di qualificatori per l’elemento attività/qualificazione, previsto
nella stringa di intestazione per l’entità Persona.
Alla luce di questa esperienza emergono almeno due elementi di ri-
flessione:
– la necessità di sollecitare gli archivisti diocesani al trattamento pro-
fessionale dei loro archivi di autorità (per identificare univocamente
nomi, toponimi, ecc.), scontata la loro consapevolezza della speci-
ficità della documentazione in termini di indicazioni specialistiche
che può offrire (differenze tra gli ordini religioni, cariche ecclesia-
stiche, riti e momenti della liturgia, ecc.);
– la necessità di sollecitare a una sempre maggiore interazione e fi-
duciosa collaborazione tra istituzione civile ed ecclesiastica.
LAVORI IN CORSO
La partecipazione dell’UNBCE all’elaborazione dello standard nazionale per la descrizione dei record di autorità archivistici | 115
MARIA TERESA RIZZO
1 Caratteri istituzionali e mandato CMSPortale/simpleUpload/IBC/000/
della Commissione sono sintetizzati 000/159/IBC.000.000159.0001.pdf
nell’intervento, ivi presente, 5 ISAAR (CPF) Standard internazionali
di E. FREGNI, L’attività della per i record d’autorità archivistici di
Commissione nazionale per enti, persone, famiglie, 2004,
l’elaborazione del Codice disponibile al link http://www.ica.org/
normativo per i soggetti produttori 10230/normes/isaar-cpf-norme-
d’archivio. internationale-sur-les-notices-dautorit
2 G. CAPUTO, I presupposti teorici del -utilises-pour-les-archives-relatives-
progetto Ecumene, «Bollettino di aux-collectivits-aux-personnes-ou-au
informazione», 15 (2006), n.3, Atti del x-familles-2me-dition.html
Convegno (Roma, 14 settembre 6 GARR Guidelines for Authority
2006), p. 23-25, in part. p. 24; Il Records and References, 2001,
progetto Ecumene: strumenti disponibile al link http://archive.ifla.
descrittivi per beni culturali di ambito org/VII/s13/garr/garr.pdf
archivistico e storico-artistico, a cura
7 MLAR Mandatory data elements for
di G. CAPUTO et al.,
«Archivi&Computer. Automazione e internationally shared resource authority
beni culturali», 12 (2002), n. 2, p. 96- records, 1998, disponibile al link
102; G. CAPUTO – C. POGGETTI – A. http://www.ifla.org/VI/3/p1996-
TOMASI, Il Progetto Ecumene, “Archivi 2/mlar.htm
& Computer. Automazione e beni 8
culturali”, XIV (2004), n. 1, p. 62-76. FRAD Functional Requirements for
3
Authority, 2004, disponibile al link
Presentazione e versione corrente: http://www.ifla.org/VII/s13/frbr/frbr.htm
http://www.ifla.org/VII/s13/frbr/, 9
pagina visitata il 25/10/2011. Le schede entità per i soggetti
4
produttori sono compilate a cura degli
Strutturazione dei dati delle schede di archivisti che partecipano al progetto
catalogo e precatalogo. Beni artistici di riordino degli archivi ecclesiastici
e storici. Schede OA – D – N, a cura nell’ambito del progetto CEI-Ar con il
di Serenita Papaldo, ICCD 1992, software omonimo, versione 4.1. È in
disponibile al link: corso uno studio di fattibilità per la
www.iccd.beniculturali.it/getFile.php?i realizzazione di un servizio di gestione
d=235; Regole italiane di online e condiviso per le schede entità.
catalogazione. REICAT, a cura della 10
Commissione permanente per la La banca dati degli edifici di culto è
revisione delle regole italiane di visitabile al link
catalogazione, Roma, ICCU, 2009; http://www.chieseitaliane.chiesacatto
ISAD (G). General International lica.it/chieseitaliane/index.jsp
Standard Archival Description, 11 Attualmente disponibile come servizio
Seconda edizione, Adottata dal intranet per gli utenti diocesani abilitati.
Comitato per gli standard descrittivi, 12
Stoccolma, Svezia, 19-22 Settembre http://www.anagrafebbcc.chiesacat-
1999, trad. ital a cura di Stefano Vitali, tolica.it/anagraficaCEIBib/index.jsp
con la collaborazione di Maurizio 13 Attualmente disponibile come servizio
Savoja, Firenze 2000, disponibile al link: intranet per gli utenti diocesani
http://ibc.xdams.net/media/IBC/IBC abilitati.
116 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
14 Si veda: http://viaf.org/ G UERRINI. 3: Opere liturgiche,
15 Si veda: redazione F. G UERRINI, con la
http://www.getty.edu/research/tools collaborazione e la consulenza di G.
/vocabularies/ulan/index.html G UERRINI ... [et al.], Milano,
Bibliografica, 2004; ACOLIT. Autori
16 Si veda: cattolici e opere liturgiche. Una lista
http://www.getty.edu/research/tools di autorità, diretto da M. G UERRINI. 4:
/vocabularies/tgn/ Padri della Chiesa e scrittori
17 ACOLIT. Autori cattolici e opere ecclesiastici occidentali (secoli 2.-
liturgiche. Una lista di autorità, 13.), a cura di P. P IERI, Milano,
diretto da M. G UERRINI. 1: Bibbia, Bibliografica, 2010; Annuario
Chiesa cattolica, Curia romana, Pontificio per l’anno 2010, Città del
Stato pontificio, Vaticano, papi e Vaticano, 2010; Dizionario degli
antipapi, redazione M. G UERRINI... [et Istituti di Perfezione, diretto da
al.], Milano, Bibliografica, 1998; Guerrino Pelliccia (1962-1968) e
ACOLIT. Autori cattolici e opere Giancarlo Rocca (1969-), Edizioni
liturgiche. Una lista di autorità, paoline, 1974; I religiosi italiani.
diretto da M. G UERRINI. 2: Ordini Annuario statistico 1990, a cura della
religiosi, redazione S. C HISTE, L. Conferenza italiana Superiori
M OCATTI, presentazione di B. TILLETT, Maggiori, Roma, Cism, 1990; Le
Milano, Bibliografica, 2000; ACOLIT. religiose in Italia. Annuario statistico
Autori cattolici e opere liturgiche. 1995, a cura dell’Unione Superiore
Una lista di autorità, diretto da M. Maggiori d’Italia, Roma, Usmi, 1995.
LAVORI IN CORSO
La partecipazione dell’UNBCE all’elaborazione dello standard nazionale per la descrizione dei record di autorità archivistici | 117
MARIA TERESA RIZZO
LAVORI IN CORSO
BNCF e UNBCE:
un progetto per lo sviluppo
dell’indicizzazione nell’ambito
delle scienze religiose
Anna Lucarelli
Biblioteca nazionale centrale di Firenze
| 119
mento terminologico del Nuovo soggettario, lo strumento di indicizza-
zione semantica elaborato dalla BNCF e, ormai da qualche anno,
messo a disposizione di tutte le biblioteche italiane e dei loro utenti.
120 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
BNCF). L’obiettivo è stato quello di favorire e ottimizzare la funzionalità
degli strumenti italiani d’indicizzazione per soggetto nell’ambito delle
scienze religiose, con particolare riguardo allo sviluppo del Nuovo sog-
gettario, in uno spirito di condivisione di idee, professionalità e risorse.
Nella collaborazione sono coinvolti, con un ruolo fondamentale, il neonato
Polo PBE del Servizio bibliotecario nazionale (http://www.polopbe.it/) e
l’Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani (ABEI).
Il Nuovo soggettario, nato da un progetto della BNCF a cui hanno dato
la loro consulenza esperti italiani e stranieri, costituisce il sistema di in-
dicizzazione per soggetto che ha rinnovato il precedente Soggettario
per i cataloghi delle biblioteche italiane del 1956, per adeguarlo a prin-
cipi e standard internazionali, anche alla luce dei nuovi sistemi di recu-
pero dell’informazione. È uno strumento usabile per indicizzare risorse
documentarie di varia natura e disponibili su vari supporti (analogici,
digitali, ecc.); ha lo scopo di facilitare l’indicizzazione da parte dei bi-
bliotecari e la ricerca e il reperimento di informazioni da parte dell’u-
tente. Come già accennato, la componente terminologica del sistema
è una risorsa disponibile liberamente online attraverso il sito della
BNCF (http://thes.bncf.firenze.sbn.it/ricerca.php), mentre l’intero si-
stema, oltre che dal Thesaurus multidisciplinare, è costituito anche da
un apparato di norme pubblicate in volume (BIBLIOTECA NAZIONALE CEN-
TRALE DI FIRENZE, Nuovo soggettario. Guida al sistema italiano di indi-
cizzazione per soggetto. Prototipo del Thesaurus, Milano, Editrice
Bibliografica, ©2006, stampa 2007), da un Manuale applicativo an-
ch’esso online (http://thes.bncf.firenze.sbn.it/Manuale_applicativo.pdf)
e dagli archivi delle intestazioni di soggetto accessibili tramite gli Opac.
LAVORI IN CORSO
BNCF e UNBCE: un progetto per lo sviluppo dell’indicizzazione nell’ambito delle scienze religiose | 121
ANNA LUCARELLI
tando le potenzialità degli Opac e offrendo un “valore aggiunto” rispetto
alla ricerca spesso troppo generica consentita da Google.
Il Thesaurus è in continua evoluzione: i 38.500 termini contenuti a
maggio del 2011, raggiungeranno quota 43.000 entro il mese di ottobre.
Ogni termine è provvisto di un ricco corredo di relazioni con altri ter-
mini, presenta note, indicazione di fonti utilizzate come riferimento per
controlli formali e semantici; prevede link ad altri thesauri, repertori,
enciclopedie, ecc. Tramite il tasto “Notizie bibliografiche” è attivato il
collegamento con l’Opac della BNCF nei cui soggetti dei vari record
bibliografici il termine è contenuto.
Sul totale dei termini afferenti alle più svariate discipline, circa 2.000 ap-
partengono all’ambito delle scienze religiose, un numero considerevole
che l’architettura flessibile del Thesaurus consente di accrescere ulterior-
mente, a fronte di specifiche esigenze catalografiche e in stretta relazione
con il principio della garanzia bibliografica. In quest’ottica, il Nuovo sogget-
tario accoglie abitualmente pacchetti di terminologia specialistica e setto-
riale e stabilisce dialogo e interoperabilità con thesauri, strumenti di
controllo terminologico di altri linguaggi di indicizzazione come Library of
Congress subject headings (LCSH), ma anche con classificazioni e con
repertori lessicografici ed enciclopedici, come avviene, ad esempio, con
l’Enciclopedia Treccani online (http://www.treccani.it), nei cui lemmi, è pos-
sibile transitare direttamente dai corrispondenti termini del Thesaurus, gra-
zie ad un collegamento indicato nel campo “Fonte” (cfr., ad esempio, termini
come, Apologetica; Ascensione <Feste cristiane>, ecc.).
I termini del Nuovo soggettario possono riferirsi ad attività, processi,
organizzazioni, ma anche ad oggetti (come nel caso di Documenti pon-
tifici, Ex-voto, Reliquiari), risultando così utili alla soggettazione anche
di documentazione materiale, museale, multimediale. Nel passaggio
dal vecchio al nuovo strumento, sono state fatte anche scelte innova-
tive; in una visione maggiormente interreligiosa, ad esempio, il termine
122 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Teologia non rapppresenta più solo la teologia cristiana (che ora ha un
lemma specifico) ma si riferisce anche ad altre religioni monoteiste.
Non tutte le scelte fatte dalla BNCF potranno essere convincenti per
gli specialisti. E, a questo proposito, può essere interessante chiedersi,
come e quanto una Biblioteca generalista possa produrre strumenti utili
e efficaci anche in contesti culturali e documentari specifici, altamente
specializzati e di grande valore come sono, ad esempio, proprio quelli
che si sviluppano nell’ambito degli enti ecclesiastici. A chi opera nel
mondo della documentazione religiosa, potrà capitare di non essere to-
talmente d’accordo, ad esempio, con qualche nota d’ambito, oppure con
alcune relazioni di sinonimia, e dunque siamo disponibili a qualsiasi tipo
di confronto per ripensare, rivedere le nostre scelte. È chiaro che più si
è specialisti di un settore e più si vorrebbe garantire la ricchezza delle
varianti semantiche, senza appiattire il linguaggio. Ma è anche vero che
alla base di ogni vocabolario controllato c’è un processo di “conteni-
mento” dell’ampiezza lessicale che è, invece, una prerogativa del lin-
guaggio naturale.
LAVORI IN CORSO
BNCF e UNBCE: un progetto per lo sviluppo dell’indicizzazione nell’ambito delle scienze religiose | 123
ANNA LUCARELLI
ancora presenti nello strumento. Diventando più attendibile dal punto
di vista concettuale e linguistico e più completo dal punto di vista les-
sicale, il Nuovo soggettario potrà entrare in relazione feconda con
l’ambito delle scienze religiose e rappresentare meglio la grande ric-
chezza semantica dei contenuti espressi dalla varietà delle opere, fa-
cilitandone l’indicizzazione.
124 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Dunque credo che l’aspetto davvero coinvolgente del nostro progetto
consista proprio nella possibilità di arricchire, migliorare e condividere
medesimi strumenti per il recupero dell’informazione, seppur da pro-
spettive e da contesti documentari diversi.
LAVORI IN CORSO
BNCF e UNBCE: un progetto per lo sviluppo dell’indicizzazione nell’ambito delle scienze religiose | 125
ANNA LUCARELLI
LAVORI IN CORSO
Il gruppo per l’accrescimento
e lo sviluppo del nuovo soggettario
per i termini di ambito religioso
Paola Sverzellati
Università cattolica del Sacro Cuore, Associazione Bibliotecari Ecclesiastici Italiani
| 127
aggiornamento professionale1. Negli ultimi due Convegni annuali del-
l’ABEI, tenutisi rispettivamente a Genova nel giugno 2009 e a Chieti nel
giugno 2010, possiamo individuare i primi passi di questo cammino. Il
Convegno del 2009, intitolato Per un catalogo ecclesiastico di qualità
tra REICAT, Nuovo Soggettario e CDD (22. edizione), presentando nuovi
e importanti strumenti elaborati a servizio delle biblioteche, grazie all’in-
tervento di Isolina Baldi della BNCF, orientava in particolare l’attenzione
dei bibliotecari ecclesiastici sul nuovo metodo di lavoro previsto dal
Nuovo Soggettario e sollecitava ad una prima riflessione su quanto po-
tesse essere significativo un contributo da parte dei bibliotecari eccle-
siastici sul versante specialistico della terminologia di ambito religioso2.
Il Convegno del 2010, Contro la Babele terminologica a servizio dell’u-
tente: la catalogazione per soggetto nelle biblioteche ecclesiastiche,
aiutò i bibliotecari ad entrare nel vivo della questione, stimolando la ri-
flessione su come il valore dei servizi d’informazione offerti nel contesto
attuale dalle biblioteche risiedesse per gran parte nella qualità della ri-
cerca semantica che esse sono in grado di offrire. Quel contesto fu im-
portante, perché riuscì un primo tentativo di far interagire bibliotecari
esperti di soggettazione, di thesauri e di information literacy con studiosi
di scienze religiose, cioè professionalità collegate agli strumenti della
ricerca semantica con professionalità correlate a contenuti e linguaggi
disciplinari specialistici3. Quel contesto fu d’altra parte significativo, per-
ché offrì un’ulteriore possibilità di incontro a referenti istituzionali quali
la BNCF e l’UNBCE, che da qualche tempo avevano avviato un con-
fronto sull’opportunità di collaborare per lo sviluppo e l’accrescimento
del Nuovo Soggettario. Peraltro l’interesse da parte dei bibliotecari ec-
clesiastici alla conoscenza e all’utilizzo del Nuovo Soggettario fu ed è
stata di recente confermata dalla partecipazione agguerrita ai due corsi
di formazione sulla Soggettazione in ambito religioso offerti dall’ABEI a
Bologna nel febbraio 2010 e 2011.
128 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Questo lavoro ha di fatto incoraggiato e sostenuto la promozione da
parte dell’UNBCE del Gruppo Nuovo Soggettario, che si colloca così
coerentemente nell’alveo di scelte d’indirizzo importanti e impegnative
portate avanti dal 2000 ad oggi per la valorizzazione dei beni culturali
ecclesiastici e, con particolare riferimento all’ambito di cui stiamo trat-
tando, per la valorizzazione delle biblioteche ecclesiastiche: ricordo il
già citato Polo SBN di biblioteche ecclesiastiche4.
Non a caso, dunque, il referente scientifico del Gruppo Nuovo Sog-
gettario è il medesimo, cioè il professor Paul Weston, docente presso
l’Università degli studi di Pavia. Il coordinamento operativo è invece
affidato all’UNBCE della CEI, mentre il Gruppo è composto attual-
mente da 21 membri. Si tratta di esperti di Biblioteconomia e di The-
sauri, di consulenti a vario titolo dell’UNBCE, ma soprattutto di
bibliotecari – sia laici sia religiosi – attivi presso differenti tipologie di
enti ecclesiastici propri degli Istituti di vita consacrata, quali monasteri,
eremi, conventi; oppure impegnati nella valorizzazione del patrimonio
librario posseduto per esempio da chiese collegiate; oppure ancora a
servizio di strutture del sistema formativo ecclesiastico, vale a dire se-
minari, istituti superiori di scienze religiose, atenei e istituti universitari.
Sono rappresentate biblioteche sia interne al circuito PBE, sia appar-
tenenti alla rete URBE – Unione romana biblioteche ecclesiastiche
(che comprende 16 istituti accademici romani), sia biblioteche, per così
dire, ‘esterne’ a tali progetti di cooperazione. La provenienza geogra-
fica dei membri è varia: oltre al Lazio, troviamo Lombardia, Liguria, Ve-
neto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Puglia, Sicilia5.
LAVORI IN CORSO
Il gruppo per l’accrescimento e lo sviluppo del nuovo soggettario per i termini di ambito religioso | 129
PAOLA SVERZELLATI
Al settembre 2010 risale la prima convocazione del Gruppo a Roma:
si trattava in quell’occasione di fare conoscenza reciproca – umana e
professionale – e di focalizzare l’attenzione su significato, obiettivi,
metodo e strumenti del progetto di lavoro.
130 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
differenti, ma caratterizzati da continue, variegate, talvolta impensate
relazioni culturali, che punti di accesso semantici ben strutturati possono
aiutare a far emergere. Sul terreno dei beni culturali un vero servizio di
informazione esige cioè di essere fondato e sostenuto da una consa-
pevole riflessione culturale, da un confronto tra ‘oggetti’ in senso lato,
contenuti e linguaggi delle discipline che li studiano.
I membri del Gruppo hanno sino ad ora avuto due importanti opportunità
di formazione: la prima sul Nuovo Soggettario, offerta dalla BNCF nella
sua sede fiorentina; la seconda sulla conoscenza dei Thesauri, promossa
a Roma dall’UNBCE e dall’ABEI e guidata da Piero Cavaleri e Laura
Ballestra della Biblioteca dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza.
Il Gruppo Nuovo Soggettario si muove su tre fronti. In primo luogo l’ag-
giornamento e la segnalazione di fonti autorevoli nell’ambito delle
scienze religiose per il controllo terminologico; in secondo luogo, viene
sottoposta a revisione la terminologia di ambito religioso già presente
nel Thesaurus BNCF, vale a dire un migliaio circa di descrittori estratti
per lo più dalla classe CDD 200. In terzo luogo l’attività di soggettazione
da parte di membri del Gruppo operanti in biblioteche esterne al Polo
biblioteche ecclesiastiche – all’interno del PBE infatti la catalogazione
per soggetto non è ancora stata avviata – porta a formulare proposte
di nuova terminologia. Varie fasi scandiscono il lavoro: un termine – og-
getto di revisione o proposto ex novo – passa In discussione: qui, se
già presente nel Thesaurus BNCF, può essere Confermato oppure Re-
visionato dal Gruppo; se si tratta invece di una nuova proposta, può es-
sere Validato o Rifiutato. Successivamente il termine ‘lavorato’ è inviato
Alla validazione BNCF, dove può essere Accettato o Non accettato.
LAVORI IN CORSO
Il gruppo per l’accrescimento e lo sviluppo del nuovo soggettario per i termini di ambito religioso | 131
PAOLA SVERZELLATI
software, basato sul modello wiki, elaborato e sempre meglio adattato
alle esigenze del Gruppo dall’ UNBCE della CEI.
Referente scientifico
WESTON Paul Gabriele
Referente scientifico dei progetti di catalogazione per i settori Biblioteche e Archivi
dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici
Coordinamento
BELFIORE Adriano
Centro di Assistenza sui Progetti dei Beni Culturali per le Diocesi. Referente per
l’assistenza informatica nel settore Beni librari
D’AGNELLI Francesca Maria
Referente PBE per l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici
R IZZO Maria Teresa
Centro di Assistenza sui Progetti dei Beni Culturali per le Diocesi. Referente per
l’assistenza sui contenuti nei settori Inventario dei beni mobili ecclesiastici, Ana-
grafe Musei, Intranet Scrivania virtuale
TICHETTI Silvia
Centro di Assistenza sui Progetti dei Beni Culturali per le Diocesi. Referente per
l’assistenza sui contenuti nel settore Beni librari.
Membri
ACCORSI Sara
PBE – Biblioteca dell’Istituto superiore di scienze religiose Beato Contardo Ferrini,
Modena
BALLESTRA Laura
Biblioteca Mario Rostoni, LIUC – Università Carlo Cattaneo, Castellanza
Esperta di thesauri incaricata dell’ABEI
CABONI Alessandro
PBE – Biblioteca monastica dell’Abbazia territoriale di Santa Maria di Grottaferrata,
Grottaferrata (Roma); Biblioteca del Sacro Eremo Tuscolano, Monte Porzio Catone
(Roma)
132 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
CAPPELLI Giovanna
PBE – Biblioteca pubblica diocesana Pio XII, Teggiano (Salerno)
CAPUTO don Gianmatteo
Consulente dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici
Referente scientifico per i progetti di catalogazione delle opere d’arte e di archi-
tettura per l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici
CICCARELLO Domenico
PBE – Biblioteca diocesana Giovanni Biagio Amico, Erice (Trapani)
CIOLLI Laura
Incaricata URBE – Unione Romana Biblioteche Ecclesiastiche
Biblioteca della Pontificia Università Lateranense
DEBANNE GIORGI Marta
Incaricata URBE
Direttrice della Biblioteca della Pontificia Università Gregoriana
GALEFFI Agnese
Scuola vaticana di Biblioteconomia. Docente di Teoria e tecnica della catalogazione
e della classificazione
IANNIELLO Patrizia
PBE – Biblioteca pubblica diocesana Pio XII, Teggiano (Salerno)
MARTINELLI Andrea
PBE – Biblioteca diocesana di Ascoli Piceno, Ascoli Piceno
MONTESI Ivana
PBE – Biblioteca del Sacro Eremo Tuscolano, Monte Porzio Catone (Roma)
PEZZONI Martina
PBE – Biblioteca del Seminario vescovile di Lodi, Lodi
PIAZZALUNGA Silvia
PBE – Biblioteca del Seminario vescovile Giovanni XXIII, Bergamo
QUAQUARELLI Maura
PBE – Biblioteca abbaziale, Nonantola (Modena)
RISI Andrea
Biblioteca capitolare di San Giovanni in Persiceto (Bologna)
SIGNORE Laura
PBE – Biblioteca dell’Istituto universitario Sophia, Frazione Loppiano, Incisa in Val
d’Arno (Firenze)
LAVORI IN CORSO
Il gruppo per l’accrescimento e lo sviluppo del nuovo soggettario per i termini di ambito religioso | 133
PAOLA SVERZELLATI
STEVANIN Elisabetta
Biblioteca provinciale della Provincia di Cristo Re dei frati minori dell’Emilia Roma-
gna, Basilica-Santuario di Sant’Antonio da Padova, Bologna
SVERZELLATI Paola
PBE – Biblioteca del Seminario vescovile di Lodi, Lodi
Università Cattolica del Sacro Cuore. Docente di Bibliografia e Biblioteconomia
Incaricata ABEI
ZAGATTI frate Stefano
Biblioteca provinciale della Provincia di Genova dei frati Cappuccini, Santuario di
Santa Caterina da Genova, Genova
ZUCCHINI Elisabetta
Biblioteca provinciale della Provincia dell’Emilia-Romagna dei frati Cappuccini, San-
tuario San Giuseppe sposo di Maria, Bologna
Incaricata ABEI
134 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
1 In questa sede saranno utilizzati gli giugno si tenne invece la tavola
acronimi BNCF = Biblioteca rotonda su Le scienze religiose e la
nazionale centrale di Firenze; SBN = ricerca semantica negli OPAC:
Servizio bibliotecario nazionale; PBE studiosi e bibliotecari in dialogo, cui
= Polo SBN di biblioteche parteciparono Laura Ballestra,
ecclesiastiche; UNBCE = Ufficio Alberto Cozzi, Stefano Russo,
nazionale per i beni culturali Leandra Scappaticci, Silvano Danieli,
ecclesiastici. Illustra qui il Sistema Giuseppe Tabarelli.
Nuovo Soggettario e in particolare il 4 Vedi il contesto normativo di
Thesaurus sviluppato dalla BNCF riferimento, qui sotto, Appendice 2.
l’intervento di Anna Lucarelli; il sito 5
internet del Nuovo Soggettario Vedi qui sotto, Appendice 1.
all’URL http://thes.bncf.firenze. 6 Celebre e sempre validissima la
sbn.it/index.html. Per conoscere definizione di bene culturale data
l’attività del PBE si consulti il sito dalla Commissione Franceschini nella
internet all’URL Dichiarazione I, Patrimonio culturale
http://www.polopbe.it/. Infine, il sito della Nazione, dopo due anni di
dell’ABEI all’URL http://www.abei.it/. indagine (1964-1966) sul patrimonio
2 Isolina Baldi coadiuva Anna Lucarelli culturale italiano: COMMISSIONE
D’INDAGINE PER LA TUTELA E LA
nel coordinamento generale del
VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO
Sistema Nuovo soggettario e si
STORICO, ARCHEOLOGICO, ARTISTICO E
occupa della costruzione del
DEL PAESAGGIO, Per la salvezza dei
Thesaurus BNCF.
beni culturali in Italia. Atti e
3 Nel convegno di Chieti la sessione documenti, I, Roma, Colombo, 1967, p.
pomeridiana del 22 giugno fu infatti 22. La definizione è stata inclusa
dedicata a La ricerca semantica e le anche nel Codice dei beni culturali e
scienze religiose: un problema aperto, del paesaggio (decreto legislativo 22
con gli interventi di Piero Cavaleri, gennaio 2004, n. 42), art. 2, comma 2,
Anna Lucarelli e M. Chiara Giunti, ma tralasciando l’aggettivo
Paul Weston; nella sessione del 23 «materiale».
LAVORI IN CORSO
Il gruppo per l’accrescimento e lo sviluppo del nuovo soggettario per i termini di ambito religioso | 135
PAOLA SVERZELLATI
LAVORI IN CORSO
La tecnologia a servizio del dialogo.
Il Sistema Archivistico Nazionale
Patrizia Ferrara
Direzione Generale per gli Archivi
Premessa
Il Sistema Archivistico Nazionale (SAN) è stato ideato
e promosso dalla Direzione generale per gli Archivi
(DGA) del Ministero per i beni e le attività culturali
(MiBac). È una dorsale informatica, che si pone come
punto di accesso primario alle informazioni esistenti sul
patrimonio archivistico italiano e come ponte di colle-
gamento con analoghi progetti nazionali ed internazio-
nali. La finalità sostanziale è quella di far conoscere le
risorse archivistiche del nostro paese, la loro disloca-
zione e come si possa accedervi, sia che si tratti di do-
cumentazione dello Stato sia di archivi non statali.
All’interno del SAN, dunque, sarà disponibile l’accesso ad
archivi informatizzati di natura eterogenea, oggi consul-
| 137
tabili separatamente; in particolare, si potrà accedere non solo ai sistemi
dell’Amministrazione archivistica, ma anche a quelli curati da Enti ed or-
ganizzazioni attente al proprio patrimonio documentario: anzitutto Re-
gioni, Province, Comuni, Università, Istituti culturali, Enti ecclesiastici e
pure sistemi di privati, Fondazioni o singole persone. In questo quadro
verranno stipulati dalla DGA accordi e convenzioni con gli enti possessori
degli archivi e dei relativi sistemi informativi, definendo di volta in volta le
modalità di interconnessione in coerenza con le tecnologie utilizzate dai
singoli enti. In tale ottica sono stati di recente avviati contatti tra Direzione
generale per gli Archivi e Ufficio beni culturali ecclesiastici della CEI fi-
nalizzati alla valorizzazione del software descrittivo CEI-Ar nel SAN e al
dialogo reciproco tra questo e altri sistemi di descrizione archivistica, che
hanno già aderito o aderiranno al Sistema Archivistico Nazionale.
138 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
DGA ed RTI3 del contratto esecutivo per la Progettazione, realizzazione
e gestione di servizi e siti web e conduzione sistemi in favore delle Pub-
bliche Amministrazioni, nell’ambito del “Sistema Pubblico di Connettività”.
Il progetto è stato sviluppato, in qualità di partner tecnologico dell’Am-
ministrazione, da Engineering Ingegneria Informatica spa.
LAVORI IN CORSO
La tecnologia a servizio del dialogo. Il Sistema Archivistico Nazionale | 139
PATRIZIA FERRARA
viste dai protocolli che saranno siglati dai responsabili dei sistemi aderenti;
il catalogo contiene anche la lista di autorità dei soggetti produttori6.
La Digital library, che descrive e spesso contiene fisicamente le risorse
digitali, cioè documenti di vario genere e tipologia, descritti e rintraccia-
bili sulla base di metadati, definiti ad opera dell’apposita sottocommis-
sione prima citata. Ciascun documento riprodotto è contestualizzato per
la sua appartenenza ad un archivio e ad un progetto di digitalizzazione.
La Bibliografia rilevante per il settore degli Archivi, con collegamento
al Sistema Bibliotecario Nazionale, ed, eventualmente, alle descrizioni
bibliografiche presenti nei sistemi aderenti.
L’Ambiente destinato ad accogliere contenuti redazionali, in partico-
lare le news e la parte narrativa dei percorsi di ricerca e dei portali
tematici.
Modalità di ricerca
Esiste una duplice modalità di accesso alla ricerca: cartografica o te-
stuale. Per il primo tipo, è possibile ricercare i soggetti che hanno pro-
dotto gli archivi, a partire da un Atlante storico scandito dagli anni dei
trattati di pace che hanno influenzato la struttura degli stati preunitari
e dello stato unitario, a partire dalla pace di Lodi del 1454. Si tratta di
un modulo proposto dal sistema informativo Guida Generale degli Ar-
chivi di Stato, dalle antiche magistrature degli stati preunitari ai mini-
steri dell’Italia unita, che SAN ripropone.
140 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Qualunque sia la modalità della ricerca intrapresa, il SAN fornisce le
descrizioni “alte” dei complessi archivistici (quelli di primo livello) e una
prima informazione, rinviando il ricercatore ai sistemi che forniscono
l’informazione completa; la ricerca può essere continuata all’interno
dei singoli sistemi. Ciascuna ricerca può essere raffinata attraverso
l’uso di svariate combinazioni di filtri in successione. È data anche la
possibilità di una ricerca alla GOOGLE, digitando uno o più lemmi
nell’apposito spazio, che investe tutti gli ambienti in cui il SAN si sud-
divide, anche i contenuti redazionali.
LAVORI IN CORSO
La tecnologia a servizio del dialogo. Il Sistema Archivistico Nazionale | 141
PATRIZIA FERRARA
inoltre, di operare le richieste esplorative e di effettuare il monito-
raggio delle attività di harvesting
142 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
niera organizzata, con riferimento al tema prescelto – come nel caso
degli archivi delle imprese italiane, o della moda - descrizioni conte-
nute nel catalogo delle risorse e documenti contenuti nell’archivio
delle immagini digitali per portarle in evidenza, corredandole di altri
aiuti, quali dossier specifici, predisposti da esperti, che illustrano il
tema trattato. I portali tematici realizzati o in fase di avanzata realizza-
zione attualmente sono cinque:
– “Archivi di impresa”: fonti archivistiche (relative a più di 1200 archivi
d’impresa); fonti bibliografiche, testi, immagini, audio, video dal 1861
a oggi, provenienti da archivi di piccole, medie e grandi imprese;
– “Rete degli archivi per non dimenticare”: fonti archivistiche e biblio-
grafiche sul terrorismo, sulla violenza politica e sulla criminalità or-
ganizzata in Italia dal 1946 a oggi;
– “Archivi della Moda del ‘900”: fonti archivistiche, bibliografiche, ico-
nografiche, audiovisive, conservate presso diversi soggetti afferenti
al mondo della moda;
– “Archivi di Musica”: fonti archivistiche, approfondimenti biografici,
percorsi tematici, cronologia sulla musica del Novecento e sulla mu-
sica popolare;
– “Archivi di Architettura”: fonti archivistiche, approfondimenti biogra-
fici, progetti immagini sugli archivi di architetti e ingegneri del No-
vecento.
LAVORI IN CORSO
La tecnologia a servizio del dialogo. Il Sistema Archivistico Nazionale | 143
PATRIZIA FERRARA
tato di innovative funzioni di ricerca di Knowledge Management. Si
tratta in particolare di 64.621 schede per un totale di 456.583 immagini
digitalizzate; i toponimi censiti sono 11.000 e 105.000 sono i soggetti
produttori e attori (quali testes, rogatari, autori, destinatari, etc.).
SAN e CEI-Ar
Nel quadro di collaborazione per favorire la conservazione e la con-
sultazione degli archivi di interesse storico, sono state sviluppate ini-
ziative per la condivisione dei progetti mirati alla definizione comune
di standard descrittivi. Nell’apposito gruppo di lavoro del Sistema Infor-
mativo Unificato delle Soprintendenze Archivistiche (SIUSA), sin dal-
l’avvio del progetto nel 2002, è stato presente un membro della CEI,
condividendo discussioni e problematiche sulla descrizione e sulla
rappresentazione delle informazioni sul web.
Nel 2006 è stata avviata con la CEI la definizione di un formato per
l’importazione dei dati (dei soli livelli alti) da Cei-Ar - applicativo svi-
luppato ed utilizzato dalla CEI per l’inventariazione dei beni - al SIUSA.
Nel 2007 sono state realizzate sperimentazioni di caricamento con ri-
sultati positivi, anche se le informazioni presenti nella banca dati di
origine dovevano essere ulteriormente riviste sulla base delle modalità
di compilazione del SIUSA.
Recenti incontri con Mons. Stefano Russo, Nuccio Castorina, Giovanni
Silvestri, Francesca D’Agnelli e rappresentanti della Direzione Gene-
rale hanno riavviato il dialogo per concretizzare in ambito SAN la col-
laborazione impostata negli anni passati, con l’obbiettivo comune di
non vanificare l’esperienza effettuata, ma di far tesoro di quanto con-
solidato in precedenza per accelerare un concreto dialogo tra i si-
stemi.
144 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
1 La Commissione di collaudo Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2004 –
nominata nel dicembre 2010 è Supplemento Ordinario n. 28, art. 17,
costituita da Marina Giannetto, in c. 2: “Le procedure e le modalità
qualità di presidente, e da Maurizio di catalogazione sono stabilite
Savoja e Stefano Vitali in qualità con decreto ministeriale.
di membri. A tal fine il Ministero, con il concorso
2 Basilare per tale avvio sono stati il delle regioni, individua e definisce
finanziamento triennale ottenuto con la metodologie comuni di raccolta,
legge speciale 291/2003, finalizzato scambio, accesso ed elaborazione
proprio alla costituzione del Sistema dei dati a livello nazionale e di
Archivistico Nazionale, e l’attività integrazione in rete delle banche
pionieristica di una prima Commissione dati dello Stato, delle regioni e degli
incaricata di avviare il progetto, tra i cui altri enti pubblici territoriali”.
membri si ricordano Daniela Grana, 5 La Sottocommissione sui metadati
Pierluigi Feliciati, Maria Grazia Pastura, degli oggetti digitali ha completato
Euride Fregni, Giuseppe Mesoraca, i suoi lavori alla fine del 2010.
Maurizio Savoja, Stefano Vitali, attività Pertanto il caricamento degli oggetti
che ha portato alla stesura di un primo digitali nel sistema è iniziato a livello
piano dei fabbisogni. sperimentale nel 2011.
3 La sigla RTI sta per Raggruppamento 6 Dal momento che la Commissione
Temporaneo di Imprese con “Telecom nazionale incaricata di fissare
Italia spa” (capogruppo), “ElsagDatamat le regole generali per la definizione
(ora Selex Elsag) spa” e “Engineering delle liste di autorità sta
Ingegneria Informatica spa”. completando ancora i suoi lavori,
4 Cfr. Codice dei beni culturali e del sono state considerate d’autorità
paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 – nel caricamento dei dati utili per la
della legge 6 luglio 2002, n. 137, sperimentazione e per il collaudo – le
decreto legislativo 22 gennaio 2004, denominazioni di Guida Generale e
n. 42, pubblicato nella Gazzetta SIUSA.
LAVORI IN CORSO
La tecnologia a servizio del dialogo. Il Sistema Archivistico Nazionale | 145
PATRIZIA FERRARA
LA TECNOLOGIA A SERVIZIO DEL DIALOGO.
Alcune riflessioni
| 147
3. L’introduzione dell’informatica e del digitale negli archivi ecclesia-
stici, e non solo in essi, ha suscitato reazioni diverse, e si registra
un mutamento in parte del rapporto tra archivista e archivio, tra stu-
dioso o ricercatore e documentazione archivistica, specialmente ri-
guardo al modo di lavorare e alla svolta culturale che le tecniche
comportano. Su ciò è bene ricordare quanto è accudato con l’intro-
duzione selvaggia dell’uso dell’informatica negli archivi che ha ca-
ratterizzato un recente passato, e in alcuni casi è tuttora presente
anche con l’introduzione del digitale, senza tener conto della com-
plessità di situazione e diversità tipologica degli archivi ecclesiastici
e della storia delle singole relative istituzioni ecclesiastiche.
4. Molti archivi ecclesiastici, prima ancora di CEI-Ar, si erano forniti di
software, essenzialmente per inventariare, con le tre fasi di inven-
tario, catalogo (con parole chiavi utili per reperire informazioni) e ri-
produzione di documenti da mettere in rete.
L’aiuto però che le nuove tecnologie informatiche possono dare agli
archivi si rivolgono anche ad altri campi, favorendo così ancor più la
conservazione e la fruizione della documentazione archivistica.
5. Il dialogo permesso dalle nuove tecnologie si riassume intorno a
tre punti: l’accesso alla documentazione degli archivi ecclesiastici
d’interesse storico, la fruibilità di tale documentazione per motivi di
studio o scopo divulgativo, e infine anche la sua riproduzione ad uso
commerciale.
6. Di conseguenza, il dialogo in rete tra archivio di interesse storico e
utente per essere fruttuoso deve tener conto di tutta una serie di
osservazioni che vengono specificate nell’intervento.
7. In questo contesto di accesso e consultazione in rete a tutti gli inte-
ressati (archivista, studioso, ricercatore, ecc.), oltre al puro fatto tec-
nico e alle esigenze archivistiche, si deve tener conto anche degli
aspetti giuridici messi in rilievo nella legislazione civile ed ecclesia-
148 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
stica. Pertanto deve essere chiara e nota la legislazione non solo ci-
vile, ma anche quella ecclesiastica, tenendo conto che alcuni termini,
come “ente pubblico”, hanno accezioni diverse nelle due legislazioni.
8. Una questione particolare, che non si può dimenticare, è l’acquisi-
zione, a scopo di studio e ad uso commerciale, parte dell’utente nel
proprio computer delle riproduzioni dei documenti messi in rete dagli
archivi ecclesiastici di interesse storico, e accessibili attraverso i vari
livelli. Al riguardo le norme dettate dalle rispettive autorità ecclesia-
stiche mostrano una tendenza verso atteggiamenti comuni.
9. Ovviamente quando parte del materiale non possa, come nei casi
dei registri sacramentali, o non debba essere fruibile da ogni utente,
occorre inserire chiavi di accesso e richiesta di autorizzazione spe-
cifica da parte della rispettiva autorità ecclesiastica competente.
| 151
Queste iniziative hanno preso concretamente avvio dalla stipula della
Intesa1 del 1996, poi specificata e approfondita rispetto al settore ar-
chivistico e a quello bibliotecario2 nel 2000. Mentre l’Intesa del 13 set-
tembre 1996 si limitava a porre alcune premesse essenziali in vista
della collaborazione, identificando i soggetti, le forme e le procedure
della collaborazione tra Stato e Chiesa Cattolica, la nuova Intesa entra
nel merito della collaborazione, identificando le forme di collabora-
zione in riferimento a due settori ben determinati dei beni culturali, gli
archivi di interesse storico e le biblioteche appartenenti ad enti e isti-
tuzioni ecclesiastiche, allo scopo di agevolarne e favorirne la conser-
vazione e la consultazione3.
152 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
modo da indirizzare il progetto al meglio, nel rispetto degli standard
nazionali e internazionali, e secondo le più aggiornate possibilità tec-
nologiche. Un aspetto che non si perde mai di vista è il dialogo tra le
diverse banche dati ecclesiastiche dei beni culturali, le banche dati
archivistiche realizzate con altri strumenti informatici e la costante at-
tenzione agli strumenti di fruizione dei dati raccolti. Fra le assolute
priorità del GdL emerge l’attenzione costante e sempre più crescente
verso le possibili “letture” pastorali del lavoro archivistico.
154 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Fig. 3 Quadro delle
adesioni al progetto
CEI-Ar diviso per
Regioni
ecclesiastiche
156 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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lizzare le Diocesi in modo che coinvolgano sempre di più personale
specializzato, ecclesiastico o laico, destinando anche attenzione pro-
gettuale e risorse personali ed economiche.
158 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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1 Intesa 26 settembre 1996 relativa alla quesiti a riguardo dell’attività in corso
tutela dei beni culturali di interesse con visibilità esclusiva fra diocesi ed
religioso appartenenti ad enti e esperto CEI che risponde, questa
istituzioni ecclesiastiche. sezione s’intreccia con la terza che
2 Intesa 18 aprile 2000 per la prevede, qualora le domande siano
conservazione e la consultazione giudicate d’interesse comune, la
degli archivi di interesse storico e visibilità a tutti gli utenti abilitati (faq).
delle biblioteche appartenenti ad enti La quarta ed ultima sezione è quella
e istituzioni ecclesiastiche. delle evidenze e raccoglie
3 informazioni provenienti tanto dai
Intesa 18 aprile 2000; Circolare n. 3.
documenti quanto dalle faq.
4 Intesa 18 aprile 2000; Circolare n. 3. 7 L’Associazione Archivisti Ecclesiastici
5 All’indirizzo http://www.chiesacatto- (nota con l’acronimo A.A.E.) nasce il 4
lica.it/beniculturali/attivita/00007277 febbraio 1956… Il 10 luglio 1956 ebbe
_Come_aderire.html. luogo presso l’Archivio Segreto
6 Il forum dei beni culturali, ad accesso Vaticano, che ha ospitato
protetto, è composto da quattro l’associazione nei propri locali fino al
sezioni. La sezione documentaria che 1972, l’assemblea dei soci che scelse
raccoglie tutto quanto emanato a maggioranza il nome che ancora
dall’Ufficio e talvolta da altre porta di “Associazione Archivistica
istituzioni competenti, per Ecclesiastica”, elesse il primo
l’inventariazione informatizzata. La Consiglio di Presidenza e approvò lo
seconda sezione è quella che Statuto... Si veda:
permette alle diocesi di formulare www.archivaecclesiae.org.
Giovanni Silvestri
Responsabile del Servizio Informatico CEI
| 161
zie a percorsi di ricerca guidati ed agevolati. Il portale intende offrire
sia una consultazione generalizzata su tutte le realtà territoriali sia un
approfondimento delimitato a ciascuna di esse, valorizzando le pecu-
liarità del suo specifico patrimonio documentario.
162 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Fig. 1 – Home page
del portale
archivistico
Ci soffermiamo sulla sezione “Ricerche tipo degli utenti” (Fig. 2), che
vuole offrire percorsi di ricerca in modalità immediatamente comprensibili
ed utili per un utente generico, quindi non necessariamente specialista.
Dall’analisi degli interessi e delle richieste documentarie effettuate
164 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Fig. 2 – Ricerche tipo
degli utenti
Possiamo proseguire con gli stati delle anime. Viene descritto: cosa
sono, la loro storia e i luoghi di conservazione e reperimento, cioè gli
166 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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degli esempi riportati, cioe’ l’Archivio parrocchiale di S. Maria Assunta
e S. Giacomo Magg. Ap. < Romano di Lombardia > della Diocesi di Ber-
gamo (Fig. 4).
Fig. 4 – Un archivio
parrocchiale
168 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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Fig. 6 –
Documentazione
dell’archivio
parrocchiale
Rosa Caffo
Direttrice dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane
| 171
– l’accordo tra l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici
(UNBCE) e l’Istituto Centrale per il catalogo unico (ICCU) del
MIBAC per l’interoperabilità e l’aggiornamento della base dati AICE
e della base dati Anagrafe delle biblioteche italiane realizzata dal-
l’ICCU, che sarà siglato in occasione della conferenza stampa pre-
vista per il 13 giugno 2011.
172 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
http://www.ceibib.it/EOSWeb/OPAC/Index.asp che oltre alla consul-
tazione del catalogo locale, consente agli utenti registrati l’inserimento
da remoto delle richieste di servizi.
Interoperabilità della base dati AICE e della base dati Anagrafe delle
biblioteche italiane realizzata dall’ICCU
L’Anagrafe delle biblioteche italiane nasce dal progetto di censimento delle
biblioteche avviato agli inizi degli anni ’90 dall’allora Ufficio centrale per i
beni librari, al quale hanno dato la loro adesione le Regioni, le Università e
molte istituzioni culturali. La spinta iniziale è stata una forte esigenza cul-
turale di creare uno strumento d’informazione unitario ed aggiornato sulla
realtà bibliotecaria in Italia in modo da offrire una più agevole conoscenza
delle biblioteche, dei patrimoni bibliografici e dei servizi, non solo agli utenti
sia italiani che stranieri, ma anche agli stessi bibliotecari.
La cooperazione delle Regioni al progetto, è stata avviata mediante
l’accordo stabilito tra il Coordinamento degli assessori regionali alla
cultura e l’Ufficio centrale per i beni librari e gli Istituti culturali (oggi
174 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
La consistenza numerica più significativa è relativa alle biblioteche di
enti locali (6723), seguita dalle biblioteche dell’università (2587) e dalle
biblioteche degli enti ecclesiastici (1435).
La base dati Anagrafe può inoltre costituire anche un punto di riferi-
mento, una piattaforma unitaria, dalla quale partire per sviluppare suc-
cessive indagini, parziali o complessive, diverse per finalità e
caratteristiche: indagini statistiche del tipo dei censimenti anagrafici,
indagini di misurazione e valutazione dei servizi.
Attualmente ad esempio, su parte delle informazioni raccolte (numero
di biblioteche e suddivisione regionale, appartenenza amministrativa,
ripartizione geografica per regione e provincia, numero di volumi per
regioni, tipologia funzionale per regione) l’ICCU ha elaborato dati sta-
tistici che vengono forniti regolarmente all’ISTAT, per la pubblicazione
nell’Annuario Statistico italiano e nell’Annuario delle statistiche cultu-
rali, disponibile sia in rete che a stampa.
La necessità di mantenere la base dati aggiornata per poter rispon-
dere a tali finalità è evidente ed ha spinto l’ICCU da una parte a rea-
lizzare nuove funzionalità informatiche e dall’altra ad avviare nuove
forme di collaborazione possibili con le Regioni, con i ministeri, gli enti
e le istituzioni culturali.
In particolare é stato messo a punto un formato di scambio, conforme
alla specifica XML Schema, che consente importazione ed esporta-
zioni di dati con basi dati locali, in particolare:
-acquisizione di dati dalle fonti di informazioni istituzionali (basi dati
delle regioni, università, di enti) che possono correttamente fornire
l’aggiornamento relativo alle biblioteche di loro competenza;
-scarico dei dati dall’Anagrafe verso altre basi dati (delle regioni, delle
università, di altre istituzioni).
Tale formato pubblicato sul sito dell’ICCU, è già stato utilizzato per lo
scambio dati con la Regione Veneto e verrà utilizzato per lo scambio
176 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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Con questi strumenti l’ICCU intende creare le condizioni favorevoli ad
un regolare e costante aggiornamento della base dati, che però non
può prescindere dalla collaborazione con le istituzioni; proprio per que-
sto l’accordo tra l’ICCU e UNBCE è da ritenersi particolarmente im-
portante, data la significativa consistenza sul territorio di biblioteche
ecclesiastiche.
1 Il terzo livello di adesione prevede che propri finché non sono localizzati da
il Polo possa catturare e localizzare altri, perché non allineandosi non è
per possesso i documenti, creare abilitato a correggere i record
nuovi record, ma correggere solo i condivisi.
| 179
nizio come referente scientifico Paul Gabriele Weston4. Se la condivi-
sione è evidente a livello istituzionale sono altrettanto chiare alcune
linee di sviluppo, il Servizio bibliotecario nazionale da una parte e il por-
tale bibliografico prima e trasversale dei beni culturali ecclesiastici dal-
l’altro5. Partecipare, condividere, collaborare senza perdere di vista la
propria storia, i propri caratteri distintivi, le proprie caratteristiche: solo
così l’apporto che si può offrire è veramente significativo e duraturo.
Gli elementi distintivi del progetto c’erano tutti fin da allora, quando
veniva messo a disposizione il software on-line per la catalogazione
e la gestione delle biblioteche aderenti.
A partire dal 2006 le attività si sono intensificate. Si è consolidata la
procedura d’ingresso al progetto delle biblioteche, è nato il Polo SBN
e si è definito metodologicamente il lavoro dello stesso, si è studiato
il possibile supporto per il recupero del pregresso6. Parallelamente si
è avviato il progetto per l’Anagrafe degli istituti culturali ecclesiastici,
biblioteche ma anche archivi e musei7, e si è ulteriormente approfon-
dito lo studio sugli Authority File, principalmente enti, persone e fami-
glie, che già coinvolgeva i beni storici e artistici, architettonici e
archivistici8.
Nel frattempo insieme al costante rapporto con il MiBAC, l’ICCU e
l’ABEI hanno preso vita nuove collaborazioni. Se con l’adesione al Ser-
vizio bibliotecario nazionale si guarda all’Italia, con l’utilizzo del formato
Marc21 si parla internazionale. Anche per coniugare queste istanze e
studiare sempre più punti di contatto e arricchimento reciproco, il Polo
SBN di biblioteche ecclesiastiche partecipa al Gruppo utenti italiani
del Marc219, e ai lavori dei sottogruppi che man mano si sono costituiti:
quello dedicato alle risorse elettroniche, quello dedicato alla catalo-
gazione del libro antico, quello dedicato alle risorse musicali a stampa
e in ultimo, il costituendo gruppo per la catalogazione delle registra-
zioni di autorità. Si è portato alla firma un prezioso accordo con la Bi-
180 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del XXI secolo. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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blioteca nazionale centrale di Firenze10 che ha previsto la formazione
di un Gruppo per l’accrescimento e lo sviluppo del Nuovo soggettario
relativamente ai termini di ambito religioso. I primi risultati del lavoro
aprono lo sguardo a prospettive estremamente interessanti, già illu-
strate brevemente alla Giornata Nazionale del 18 maggio 201111.
Concretamente il Polo SBN di biblioteche ecclesiastiche, certificato
al terzo livello per il libro antico e moderno, dispone di una articolata
serie di funzionalità (CEI-Bib derivata da EOS-Web International): il
modulo di catalogazione in dialogo diretto con l’Indice, il modulo di cir-
colazione che permette la gestione automatizzata del prestito e della
consultazione interna, i moduli per la gestione dei periodici e degli ac-
quisti, che consentono di gestire e archiviare le informazioni relative
all’acquisto del materiale per la biblioteca e ai fornitori. Attualmente si
sta procedendo inoltre alla richiesta di certificazione per la cataloga-
zione musicale.
Con l’ICCU è stata anche firmata il 15 novembre 2011 una convenzione
che fissa le modalità e le condizioni d’uso del software ManusOnLine
per la descrizione di materiali manoscritti e la loro visualizzazione nel
catalogo da parte delle biblioteche del Polo SBN di Biblioteche Ec-
clesiastiche (PBE). All’accordo è seguita un’indagine interna che ha
evidenziato come 44 biblioteche, tra le 73 che hanno partecipato al-
l’indagine, possiedono collezioni manoscritte e 40 esprimono la ne-
cessità di partecipare ad iniziative formative sia di base che sullo
strumento del software, dichiarando la disponibilità ad avviare la de-
scrizione informatizzata. Si sono così intensificati gli incontri con
l’ICCU al fine di definire la formazione necessaria per dare il concreto
avvio delle attività. La formazione, articolata su 6 giorni intensivi di la-
voro, darà elementi base di archivistica, codicologia, paleografia e, na-
turalmente, illustrerà le caratteristiche fondamentali del software
ManusOnLine e si terrà entro il 2012 (Fig. 1).
182 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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quentare una settimana di formazione sul modulo di catalogazione
per ottenere l’accesso all’ambiente di training. Entro tre mesi i catalo-
gatori devono sostenere una verifica con l’assistenza dell’Ufficio Na-
zionale per i beni ecclesiastici (UNBCE) per accedere al main
database. Da questo momento le biblioteche, attraverso i propri cata-
logatori, sono effettivamente nel PBE.
Uguale attenzione è stata posta anche nella migrazione, all’interno
del Servizio bibliotecario nazionale, del catalogo realizzato dalle bi-
blioteche ecclesiastiche (con derivazione dall’OPAC SBN tramite la
cattura con protocollo z39.50) nel periodo 2007 – 2009 precedente
al dialogo diretto con l’Indice2. Per ottimizzare la migrazione dei dati
e sostenere gli operatori coinvolti, l’UNBCE ha predisposto un ap-
posito software, denominato Pre-Importer, che ha agevolato il recu-
pero e la correzione dei record, e si è occupato della migrazione
automatica dei record risultati già allineati. Con l’obiettivo del rispetto
della qualità, i catalogatori hanno dovuto verificare, validare e migrare
i record risultati non perfettamente coincidenti e si sono occupati
manualmente dell’inserimento in Indice2 dei record non ancora pre-
senti (nessun nuovo record è stato inserito automaticamente). Que-
sto spiega, nei mesi immediatamente successivi alla migrazione nel
SBN, il disequilibrio tra le copie presenti nel Polo e le localizzazioni
in Indice a vantaggio delle prime.
Lo stesso metodo è stato seguito per il recupero del pregresso. I bi-
bliotecari usufruiscono di un software che interroga SBN e processa
i record come perfettamente coincidenti, parzialmente coincidenti o
non riscontrati. Ma è ancora il bibliotecario che verifica uno ad uno i
record prima di migrarli.
L’UNBCE, in quanto coordinatore del PBE, predispone strumenti
software e li mette a disposizione della realtà ecclesiastica organiz-
zando anche un costante affiancamento alle biblioteche aderenti. Tra-
Fig. 2 – Andamento
delle adesioni al Polo
SBN di biblioteche
ecclesiastiche (PBE)
184 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Adeguata e crescente attenzione viene posta dalle biblioteche del
PBE all’erogazione di servizi. La quasi totalità assicura assistenza in
sala e informazioni bibliografiche mentre la metà organizza visite gui-
date all’interno della biblioteca stessa e garantisce agli utenti l’accesso
ad internet. Più ridotte sono le iniziative circa l’organizzazione di labo-
ratori didattici e l’attivazione di servizi in cooperazione con altre biblio-
teche.
Tutti gli aggiornamenti e gli approfondimenti che riguardano il PBE
sono disponibili sul sito: www.polopbe.it.
Parte del progetto dedicato alle biblioteche ecclesiastiche è l’Anagrafe
degli Istituti culturali ecclesiastici. L’Anagrafe è uno strumento on-line,
costantemente aggiornato e incrementato direttamente dai respon-
sabili degli istituti, che pubblica le descrizioni di archivi, biblioteche e
musei. È una vetrina attraverso la quale dare visibilità agli istituti for-
nendo le prime informazioni (recapiti e contatti), illustrando i servizi
erogati ed il patrimonio posseduto.
In questo momento l’Anagrafe è popolata da 377 descrizioni di cui 343
riferite alle sedi principali, sulle quali insiste la nostra analisi, e 34 ri-
ferite a sedi così dette staccate14. Le strutture diocesane rappresen-
tano il 37% delle biblioteche presenti nell’anagrafe e sono equamente
distribuite sul territorio nazionale15.
Per comprendere più concretamente uno dei possibili utilizzi dei dati
tratti dall’Anagrafe, se ne può analizzare un certo numero cercando di
capire lo stato dell’arte, di evidenziare i punti di forza e di debolezza,
per contribuire ad una riflessione più puntuale sull’investimento cul-
turale rivolto a queste realtà.
Se ci si sofferma sugli edifici che accolgono le biblioteche ecclesia-
stiche si evidenzia che solo 65 strutture su 343 si trovano in edifici
appositamente costruiti, mentre ben 223, ospitate in edifici storici, pre-
sentano barriere architettoniche. Ben documentata è la presenza e la
Fig. 3 – Situazione
degli impianti nelle
biblioteche
ecclesiastiche (dati
tratti da Anagrafe
degli istituti culturali
ecclesiastici)
186 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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delle biblioteche presenti nel data base: in massimo numero seminari,
dedicati in particolare alla formazione di seminaristi e sacerdoti, numeri
più ridotti ma qualitativamente significativi sono relativi a biblioteche di
Istituti superiori di scienze religiose, di Facoltà teologiche e di Istituti
universitari dedicate alla formazione specialistica in materie teologico
pastorali (Fig. 4). A fronte di un’utenza qualificata è necessario conse-
guentemente far crescere in quantità e qualità l’erogazione dei servizi.
Fig. 4 – Quadro
riassuntivo delle
specializzazioni delle
collezioni di
biblioteche
ecclesiastiche (dati
tratti da Anagrafe
degli istituti culturali
ecclesiastici)
Fig. 5 – Quadro
riassuntivo dei servizi
erogati nelle
biblioteche
ecclesiastiche (dati
tratti da Anagrafe
degli istituti culturali
ecclesiastici)
188 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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Fig. 6 – Distribuzione
geografica dei servizi
erogati nelle
biblioteche
ecclesiastiche (dati
tratti da Anagrafe
degli istituti culturali
ecclesiastici)
Spero di essere riuscita a fornire una prima significativa lettura dei dati
comunicati dalle biblioteche. Molte altre informazioni si possono trovare
nell’Anagrafe degli istituti culturali ecclesiastici e gli stessi dati da me
interpretati in una direzione possono suggerire ulteriori e certamente
più raffinati ragionamenti sullo stato di salute delle biblioteche eccle-
siastiche. La realtà ecclesiastica ha subito una vera trasformazione. Si
è dotata di personale altamente qualificato, impiegando in servizi di mi-
nore rilievo l’importantissima risorsa rappresentata dai volontari; si è
attrezzata o si sta attrezzando per realizzare cataloghi informatizzati
aggiornati e in dialogo con i principali sistemi; inizia gradualmente ad
investire nei servizi, soprattutto con il prolungamento dell’orario di aper-
tura al pubblico. Ritengo che la realtà bibliotecaria ecclesiastica stia
cambiando e, a fianco della tradizionale conservazione, si adoperi per
promuovere se stessa e per valorizzare le proprie specificità. Oggi più
che mai, alla luce di queste considerazioni, credo che la comunità bi-
190 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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In questo quadro è giusto chiederci quale ruolo può ulteriormente as-
sumere il servizio per le biblioteche dell’Ufficio Nazionale per i beni
culturali ecclesiastici. Il Polo SBN di biblioteche ecclesiastiche è il
primo passo. Il progetto dell’Ufficio Nazionale guarda alla realizzazione
di un portale bibliografico nel quale partecipino le biblioteche del PBE,
quelle aderenti ad altri poli, ma anche singole realtà o reti di bibliote-
che estranee all’universo rappresentato dal Servizio bibliotecario na-
zionale17. La costituzione di un portale che raccolga tutti i materiali
bibliografici relativi a biblioteche ecclesiastiche, oltre a far emergere
la ricchezza e la specializzazione di tale patrimonio, può e deve con-
tribuire alla valorizzazione delle istituzioni che lo posseggono, lo con-
servano, lo amministrano e lo mettono a disposizione della comunità.
Le caratteristiche del portale bibliografico ecclesiastico, che non in-
tende creare inutili duplicati, porterà alla piena valorizzazione dei ca-
taloghi e delle descrizioni presenti in Anagrafe. All’interno del portale
potrà trovare applicazione la ricerca e la valorizzazione degli interventi
sugli Authority file, peraltro trasversali, che andranno a costituire un
riferimento fondamentale per il portale che interessa trasversalmente
tutti i beni culturali ecclesiastici. Il patrimonio ecclesiastico è oggetto
di ricognizione, inventariazione e catalogazione sistematica ormai da
diversi anni, grazie a progetti che hanno goduto dei contributi
dell’8x1000 alla Chiesa cattolica. Al primo progetto, attivo dal 1996,
hanno aderito con entusiasmo le diocesi italiane e ha riguardato i beni
storici e artistici: attualmente sono state create oltre tre milioni e
mezzo di schede e immagini informatizzate, relative a beni rilevati in
circa 19.000 parrocchie (71% del totale). Successivamente sono state
censite le chiese con il progetto avviato nel 2003: le chiese rilevate in
elenco controllato sono 65.281, delle quali 1.949 hanno una vera e pro-
pria scheda di censimento architettonico. Si è inoltre progettato, dal
2004, il riordino e l’inventario dei beni archivistici con la realizzazione
192 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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1 www.polopbe.it. Si consulti: 18 aprile ecclesiastiche. CEI-Bib: obiettivi
2000, Intesa tra il Ministro per i beni e strumenti e prospettive, «Bollettino
le attività culturali e il Presidente della AIB», 47 (2007), n. 1-2, p. 43-62;
Conferenza Episcopale Italiana Stefano Russo, Significato del
relativa alla conservazione e servizio dell’Ufficio nazionale per i
consultazione degli archivi d’interesse beni culturali ecclesiastici (UNBCE)
storico e delle biblioteche degli enti e nell’ambito della Chiesa italiana, in
istituzioni ecclesiastiche e la Babele Bibbia e Corano dal testo al
conseguente Circolare attuativa n.3; 5 contesto: dalle culture ai libri di culto:
dicembre 2006, Accordo in materia di funzioni moderne delle biblioteche
descrizione bibliografica e nelle tradizioni religiose delle civiltà
trattamento delle raccolte del Mediterraneo, Atti della Offsite
appartenenti alle biblioteche Session Religious Libraries in
ecclesiastiche firmato tra l’Ufficio occasione del 75° Congresso IFLA
Nazionale per i beni culturali (Milano, 23-27 agosto 2009),
ecclesiastici della Conferenza proceedings edited by Silvano Danieli
Episcopale Italiana e il Dipartimento and Mauro Guerrini, Roma 2010, p.
per i Beni Archivistici e Librari – 165-176; Francesca Maria D’Agnelli -
Direzione Generale per i Beni Librari Silvia Tichetti, Polo SBN di
e gli Istituti Culturali – Istituto biblioteche ecclesiastiche (PBE):
Centrale per il catalogo unico delle mission, caratteristiche e attività, un
biblioteche italiane e per le progetto che guarda lontano,
informazioni bibliografiche del «Accademie & Biblioteche d’Italia»,
Ministero per i Beni e le Attività (2010), n. 1-2, pp. 59-64.
Culturali; 29 luglio 2008, Convenzione 3 Le biblioteche ecclesiastiche.
tra la Direzione Generale per i Beni
Lineamenti di un progetto condiviso,
Librari, gli Istituti Culturali e il diritto
«Bollettino di informazione», 15 (2006),
d’autore – Istituto Centrale per il
n.3, Atti del Convegno (Roma, 14
catalogo unico delle biblioteche
settembre 2006).
italiane e per le informazioni
4 Paul Gabriele Weston, Strumenti e
bibliografiche del Ministero per i Beni
e le Attività Culturali e l’Ufficio prospettive della cooperazione
Nazionale per i beni culturali interbibliotecaria, «Bollettino di
ecclesiastici della Conferenza informazione», 15 (2006), n.3, Atti del
Episcopale Italiana che rende Convegno (Roma, 14 settembre
pienamente operativo nel Servizio 2006), pp. 19-23.
Bibliotecario Nazionale il Polo di 5 Gianmatteo Caputo, I presupposti
Biblioteche Ecclesiastiche. teorici del progetto Ecumene,
2 Stefano Russo, Il sistema di progetti «Bollettino di informazione», 15 (2006),
condiviso per la tutela e la n.3, Atti del Convegno (Roma, 14
valorizzazione dei beni culturali settembre 2006), p. 23-25 . Si veda
ecclesiastici: l’iniziativa per le anche: Il progetto Ecumene: strumenti
biblioteche e la convenzione MIBAC- descrittivi per beni culturali di ambito
CEI, «Bollettino di informazione», 15 archivistico e storico-artistico, a cura
(2006), n.3, p. 5-9; Manuela di Gianmatteo Caputo…[et al.],
Corbosiero – Assunta Di Sante, Il «Archivi&Computer: automazione e
catalogo collettivo delle biblioteche beni culturali», 12 (2002), n. 2, pp. 96-
194 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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15 Esattamente il 37% delle biblioteche ai loro istituti e ai relativi servizi
descritte sono nel meridione erogati (98 su 343).
d’Italia, il 31% nel centro e il 32% 17 Il progetto per il portale
nel nord. bibliografico che segue metodo
16 Nella stessa direzione si inseriscono e finalità annunciate con il PBE
gli investimenti delle biblioteche è allo studio per la relativa valutazione
che hanno realizzato un sito dedicato di fattibilità.
| 197
e dichiarati nel 2006 da mons. Stefano Russo in occasione della pre-
sentazione del progetto stesso, che, come più volte affermato, non si
limita al coordinamento di attività di inventariazione e catalogazione,
ma alla creazione di una rete di condivisione della complessità dei ser-
vizi bibliotecari. A questi principi, già in quell’occasione, è stato da su-
bito affiancato quello della qualità: “I progetti che l’Ufficio propone non
vanno letti dunque, come spesso è accaduto, solo nel loro e più im-
mediato significato di rinnovamento tecnologico; essi intendono fun-
gere soprattutto da chiave di volta per la diffusione della qualità di
gestione e per la creazione di una rete di rapporti di qualità tra istitu-
zioni, a sostegno di quelle attività di gestione che le istituzioni preposte
alla conservazione e valorizzazione del patrimonio ecclesiastico pos-
sono svolgere nel paese e nella società.”1
La qualità nell’ottica della scelta delle soluzioni migliori, quelle ritenute
più adeguate e appropriate all’attività specifica.
Questo orientamento ha riguardato i diversi aspetti del progetto: la
sua inclusione all’interno del Servizio Bibliotecario Nazionale, con la
conseguente necessità di aderire in pieno agli standard e alle proce-
dure di catalogazione e di allineamento dei dati previsto per l’Indice
Nazionale di SBN; l’adozione di uno standard di marcatura a carattere
internazionale, quale è il Marc21; l’individuazione e lo sviluppo di
software e soluzioni tecnologiche avanzati e personalizzati per rispon-
dere ad esigenze specifiche; la realizzazione di un sistema articolato
di formazione, assistenza e supporto.
198 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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mente una felice concretizzazione dell’Intesa2. Non si è trattato, però,
solo di questo, ma del risultato di una valutazione attenta e meditata
dell’intero gruppo di lavoro e di Paul Gabriele Weston, che fin dai primi
passi dell’avvio del progetto, ne è stato il referente scientifico e punto
di riferimento principale: “Oltre a rappresentare una delle forme più
compiute di cooperazione interbibliotecaria, che ha portato alla costi-
tuzione di un ingente archivio bibliografico, SBN ha avuto il grande
merito di aver diffuso tra i bibliotecari italiani la consapevolezza del-
l’importanza di aderire a degli standard e di condividere delle proce-
dure, apportando un bagaglio di conoscenze in un Paese nel quale la
formazione in campo biblioteconomico non era capillarmente diffusa,
anche per la mancanza di strutture deputate”3.
Il patrimonio ecclesiastico, fortemente caratterizzato dalla sua identità
ecclesiale e quindi strumento essenziale per la missione evangelizza-
trice della Chiesa, costituisce la memoria del territorio nel quale è stato
realizzato, ricoprendo un ruolo inestimabile nella valorizzazione dell’in-
tero Paese. “In questo senso, la partecipazione delle singole istituzioni
bibliotecarie, ivi comprese quelle ecclesiastiche, prima ancora che es-
sere presa in esame per le opportunità che dischiude in termini bi-
blioteconomici, è da intendersi come un dovere civico, al quale sono
chiamati quanti operano nel settore.”4 Questa consapevolezza è alla
base dei rapporti di collaborazione e di reciproco scambio tra l’Ufficio
Nazionale e le istituzioni civili per tutti i progetti di censimento pro-
mossi e quindi anche della scelta che ha portato alla sottoscrizione
dell’Accordo in materia di descrizione bibliografica e trattamento delle
raccolte appartenenti alle biblioteche ecclesiastiche5, prima, e alla
firma della Convenzione6 che ha sancito la nascita del Polo SBN di
Biblioteche Ecclesiastiche (PBE), poi.
La collaborazione con l’Istituto centrale per il catalogo unico e con le
istituzioni civili non si esaurisce con la costituzione del PBE. Altri im-
200 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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comunità dalle dimensioni consistenti, caratterizzata da una diffusione
piuttosto omogenea sul territorio e da una grande varietà tipologica
delle istituzioni, il PBE è stato il primo polo ad utilizzarlo in colloquio
diretto con l’Indice2 di SBN. Questo ha richiesto di affrontare tutte le
difficoltà legate alla conversione dei dati bibliografici, che l’applica-
zione del protocollo SBN Marc non garantisce, affrontando altresì
tutte le complicazioni legate alla coesistenza del Marc21, come for-
mato nativo, con le REICAT e le norme SBN, compresa la descrizione
a livelli. Nonostante le richieste di attenzione espresse dal Gruppo ita-
liano Utenti Marc2112 (GUMarc 21) – gruppo promosso dall’Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano e da quella di Valencia con l’o-
biettivo di realizzare strumenti di lavoro in lingua italiana e instaurare
regolari rapporti di scambio tra le varie realtà che impiegano il formato
– l’ICCU non supporta per ora il formato realizzando le implementa-
zioni necessarie per consentire la conversione diretta dei dati in
Marc21, anzi il 19 giugno 2012 le pagine del suo sito dedicate all’ac-
cesso Z39.50 all’OPAC SBN sono state aggiornate indicando SUTRS
e Unimarc come i soli formati di esportazione13.
L’attività dell’Ufficio Nazionale nel perseguimento della scelta fatta
verso il Marc21 si conferma con la collaborazione attiva, in qualità di
coordinatore del PBE, al GUMarc21. L’ambizione del Gruppo Utenti –
del quale nel prossimo novembre 2012 l’Ufficio Nazionale ospiterà il
4° incontro annuale, presso la sede della CEI – è quella di inserirsi a
buon diritto nel circuito del dibattito internazionale inoltrando all’or-
gano competente (il Network Development and MARC Standards Of-
fice della Library of Congress) proposte per lo sviluppo dello standard,
che prendano in considerazione le criticità proprie delle norme italiane.
A questo proposito sono stati creati tavoli di lavoro ad hoc ai quali
l’Ufficio Nazionale partecipa attivamente: il primo dedicato all’utilizzo
del Marc21 nella catalogazione del libro antico, il secondo nella cata-
Fig. 1 – Architettura
per dialogo
con Indice2 di SBN
202 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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Fig. 2 – Interfaccia di
CEI-Bib con vista su
maschera di
Inserimento in SBN
grated Library Sistem) completamente web-based, con un’architet-
tura a moduli scalabile, che utilizza le tecnologie. NET e SQL Server
di Microsoft. Il software è stato personalizzato e migliorato per rispon-
dere alle esigenze specifiche del PBE ed è diventato CEI-Bib, un si-
stema integrato di servizi in colloquio diretto con l’Indice2 di SBN
(Fig. 1); le interfacce di dialogo sono completamente integrate, con-
sentendo la catalogazione in SBN attraverso il formato bibliografico
Marc21, caratteristica, questa, cercata e richiesta specificatamente
dal gruppo di lavoro dell’Ufficio Nazionale e del Servizio Informatico
della CEI, che rende oggi l’applicativo all’avanguardia sul piano na-
zionale (Fig. 2). Il modulo di dialogo di CEI-Bib è certificato al terzo
livello di adesione.
Il PBE si avvale anche di altre soluzioni tecniche, il cui sviluppo è stato
commissionato per soddisfare esigenze particolari del progetto: tra
queste il Pre-Importer e il CEI-Impoter2.
204 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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equivalente in Indice2. Solo per i record che sono risultati effettiva-
mente corrispondenti, il sistema ha consentito l’allineamento in Polo
e la localizzazione automatica in Indice per conto delle biblioteche,
mentre i record che non hanno superato la comparazione sono stati
considerati “disallineati”; la stessa sorte è stata prevista per i record
sprovvisti di BID. L’Ufficio Nazionale ha richiesto alle biblioteche coin-
volte di prendersi carico dell’allineamento manuale dei record disalli-
neati, assicurando la presenza attiva di personale qualificato già
operante in CEI-Bib da destinare alle operazioni di allineamento e re-
visione e richiedendo che a queste attività fosse data un’alta priorità,
così da concludere in tempi brevi la fase di transizione. Intendendo
come sempre assicurare il massimo supporto alle biblioteche aderenti,
sono state messe in campo molteplici misure di sostegno quali report,
documenti esplicativi, note tecniche e momenti di formazione mirata
nei quali sono state mostrate le operazioni di allineamento, oltre ad
assicurare la massima disponibilità del gruppo di lavoro a interventi
diretti per i casi più complessi.
Il CEI-Impoter2 è stato, invece, realizzato per agevolare il recupero dei
cataloghi elettronici implementati nelle biblioteche ecclesiastiche pre-
cedentemente all’adesione al progetto. Si tratta di un software web-
based che consente l’importazione dei dati bibliografici e di copia nel
catalogo del PBE e automaticamente la loro localizzazione nell’Indice2
di SBN e quindi da subito nel catalogo nazionale. Anche in questo
caso sono state evitate scelte di automatismo indiscriminato, nel ri-
spetto della qualità dei dati e delle banche dati di riversamento, non
solo quella locale, ma anche soprattutto quella nazionale. Innanzitutto
la fattibilità dell’operazione di recupero viene valutata e comunicata
alle biblioteche richiedenti dopo un’analisi attenta delle banche dati,
che, per poter essere recuperate, devono essere state costruite nel
rispetto degli standard minimi di descrizione bibliografica e devono ri-
206 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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CEI-Importer2 consente con un’unica operazione l’importazione in
Polo del record SBN individuato nell’associazione e contestualmente
anche la sua localizzazione in Indice per conto della biblioteca. Coe-
rentemente con la scelta del rispetto della qualità delle banche dati
di riversamento, i record per i quali l’interrogazione automatica non re-
stituisce alcuna corrispondenza non vengono automaticamente con-
divisi con l’Indice: l’export dal software di recupero comporta il loro
trasferimento nella banca dati di Polo, ma poi viene richiesto che siano
i catalogatori stessi della biblioteca ad occuparsi del perfezionamento
della descrizione bibliografica nel rispetto delle norme SBN e poi del-
l’invio consapevole in Indice come record ex-novo attraverso la stessa
procedura di colloquio prevista da CEI-Bib nell’attività di catalogazione
ordinaria.
Fig. 3 – Fasi
per il recupero
del pregresso
208 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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quanto riguarda i beni culturali librari, raggiungendo il numero di 794
nel 2011 e quasi 500 in questi primi mesi del 2012.
Con l’obiettivo del mantenimento di un profilo di qualità nel popola-
mento dell’archivio bibliografico del PBE, massima attenzione è posta
alla formazione all’uso del software CEI-Bib, della quale l’Ufficio Na-
zionale si fa carico organizzando periodicamente corsi residenziali a
Roma, presso la sala corsi della CEI (Fig. 4). Al termine del corso, che
riguarda esclusivamente i moduli di catalogazione e colloquio con
SBN, i partecipanti vengono abilitati in un ambiente di training, dove
possono verificare e sperimentare le funzionalità del software e la loro
abilità al suo utilizzo. Solo quando il periodo di formazione personale
viene considerato sufficiente all’operatività all’intero della banca dati
condivisa, si procede all’abilitazione dell’operatore nella banca dati di
produzione. Le descrizioni prodotte nella banca dati di training non
possono in nessun caso essere recuperate.
Per gli altri moduli CEI-Bib, che prevedono funzioni e attività meno ar-
ticolate e delicate, si sta procedendo alla realizzazione di corsi e-lear-
ning da mettere a disposizione tramite l’area riservata del Forum di
progetto, così da agevolare la loro frequentazione agli utenti abilitati;
già nel dicembre scorso è stato reso disponibile il corso relativo al
modulo di circolazione.
210 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
1 Stefano Russo, Il sistema di progetti informazioni bibliografiche del
condiviso per la tutela e la Ministero per i Beni e le Attività
valorizzazione dei beni culturali Culturali e l’Ufficio Nazionale per i
ecclesiastici: l’iniziativa per le beni culturali ecclesiastici della CEI,
biblioteche e la convenzione MiBAC- Roma 29 luglio 2008.
CEI, Atti del Convegno Le biblioteche 7 http://www.chiesacattolica.it/
ecclesiastiche: lineamenti di un anagrafe
progetto condiviso, Roma 14
8 Lettera circolare UNBCE-ICCU per
settembre 2006 in Bollettino di
informazione ABEI, 15 (2006)3 scambio dati anagrafe delle
fascicolo speciale monografico biblioteche, Roma 13 giugno 2011.
dedicato al servizio CEI-Bib, p. 8. 9 Convenzione per l’accrescimento e lo
2 Intesa tra il Ministro per i beni e le sviluppo del Nuovo Soggettario,
attività culturali e il Presidente della Firenze 21 settembre 2010.
C.E.I. circa la conservazione e la 10 Convenzione tra l’UNBCE e l’ICCU
consultazione degli archivi storici e circa la descrizione informatizzata dei
biblioteche degli enti e istituzioni documenti manoscritti, Roma 15
ecclesiastiche, Roma 18 aprile 2000. novembre 2011.
3 Paul G. Weston, Strumenti e 11 L’indagine è stata avviata nel 2008 dal
prospettive della cooperazione Gruppo italiano Utenti Marc21
interbibliotecaria, Atti del Convegno (GUMarc21). Per dettagli sui risultati
Le biblioteche ecclesiastiche: vedi: Susanna Peruginelli – Paul G.
lineamenti di un progetto condiviso, Weston, Il Marc21 in Italia in
Roma 14 settembre 2006 in Bollettino «Biblioteche oggi» n. 9, 2008, pp. 30-33.
di informazione ABEI, 15 (2006)3 12
fascicolo speciale monografico http://gumarc21.unicatt.it/
dedicato al servizio CEI-Bib, p. 20. 13 http://www.iccu.sbn.it/opencms/
4 Idem, p. 20. opencms/it/archivionovita/2012/
novita_ 0010.html (consultato
5 Accordo in materia di descrizione l’11/07/2012)
bibliografica e trattamento delle 14 Paul G. Weston, Strumenti e
raccolte appartenenti alle biblioteche
prospettive della cooperazione
ecclesiastiche, Roma 5 dicembre
interbibliotecaria, Atti del Convegno
2006.
Le biblioteche ecclesiastiche:
6 Convenzione tra la Direzione lineamenti di un progetto condiviso,
Generale per i Beni Librari, gli Istituti Roma 14 settembre 2006 in Bollettino
Culturali e il diritto d’autore – Istituto di informazione ABEI, 15 (2006)3
Centrale per il catalogo unico delle fascicolo speciale monografico
biblioteche italiane e per le dedicato al servizio CEI-Bib, p. 22.
214 |
Biblioteca diocesana
– Lanciano
| 215
anche piccole ma significative realtà diventano capaci di trarre note-
voli benefici dall’adozione di tale atteggiamento.
In tutto questo sottolineo il ruolo particolare delle associazioni di set-
tore quali l’ABEI (Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani) e
l’AAE (Associazione archivistica ecclesiastica) il cui servizio può es-
sere, anche in virtù del cammino degli istituti culturali, molto prezioso.
216 |
Uno dei segreti per far si che si arrivi sempre più ad una efficace pro-
mozione di questi istituti veniva evidenziato con forza da S.E. Mons.
Mariano Crociata nel suo saluto iniziale: continuiamo a lavorare reci-
procamente, istituzione ecclesiastica ed istituzione pubblica, affinché
si incrementi la cultura della collaborazione, del confronto del dialogo,
della concertazione degli interventi.
Rendiamo sempre più operativi, nell’ambito della comunità ecclesiale,
quei tavoli di confronto quali ad esempio le Consulte regionali per i
beni culturali ecclesiastici, che favoriscono lo scambio e l’arricchi-
mento. Impegniamoci affinché si realizzino concretamente sul territorio
situazioni che, in corrispondenza agli indirizzi dati dalle intese, favori-
scano di fatto lo scambio e la conoscenza fra istituzione ecclesiastica
e pubblica. Facciamo in modo che le risorse investite a favore di que-
ste realtà siano rispettose della loro particolarità e vadano a premiare
soprattutto coloro, e sono in tanti, l’abbiamo visto, che stanno affron-
tando in modo consapevole, l’impegnativo cammino della modernità.
| 217
ENGLISH ABSTRACTS
220 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Conference) and the exploit the relationship people reciprocally
Ministry of Cultural between the various acknowledge and respect
Heritage and Activities on institutions involved? It is the role of the other party:
April 18, 2000 regarding undoubtedly the principle based on these premises,
the conservation and of collaboration, in other this dialogue bears fruit
consultation of the words teamwork and and the relationship
archives of historical dialogue in the becomes mutually
interest and libraries management of a heritage beneficial.
belonging to ecclesiastical unparalleled anywhere in
bodies and institutions the world; this heritage is I would like to add that the
follows on from the not only a precious legacy Bishops’ decision to give
document revising the of faith left by previous education a central role
Lateran Concordat signed generations, it also during this pastoral decade
on February 18, 1984. All eloquently testifies to the is particularly encouraging
subsequent national and Christian roots of the and “rewarding” for those
regional agreements hinge history of Italy and our of you involved in cultural
on the key statement identity as Italians. It is the heritage. The care taken
made in comma one of task of the ecclesiastical by the Church to preserve
Article 12 (“The Holy See authorities to nurture this its own heritage in archives
and the Italian Republic, collaborative approach and and libraries during its
each in its proper order, ensure it is properly centuries-old history is
shall collaborate for the implemented in order to indicative of the its
protection of the historical further enhance the approach to these issues;
and artistic heritage”) teamwork between the you should feel like key
aimed at harmonising the public institutions involved. players in the Church’s
implementation of the Some people have defined mission to safeguard the
Italian law with religious the relationship use and scope of its
requirements. Today we established by the assets and their fruition for
need to refer to the agreements as the all members of society. The
Agreement signed on “development of the documents, archival
January 26, 2005 for the culture of collaboration”. holdings, manuscripts,
protection of religious parchments, old books,
cultural heritage belonging We believe debate and statutes, and parish family
to ecclesiastical bodies collaboration are a books and Status
and institutions which resource and a way of life: animarum, housed in our
updated the one dated this is why we are asked to institutions are tangible
September 13, 1996. The proactively seek, cultivate proof of their connection
Agreement establishes the and sustain it. Many with people’s lives. The
way in which ecclesiastical initiatives are moving in renewed commitment by
institutions and the Italian this direction implemented many ecclesiastical
State should work together by local ecclesiastical archives and libraries in
to protect the cultural communities seriously recent years to reorganise
heritage of the Church; it committed to this and take stock of their
also clearly defines the collaborative approach. heritage testifies to their
aims of the agreement and Despite the lack of staff desire, attention and
the responsibilities of each and resources, in the past commitment to maintaining
party. few years many dioceses a tradition that reflects the
have evolved positively. Church’s special
In short, what is the This happens when people contribution to society – in
common denominator tackle and solve the keeping with modern
behind these documents? difficulties inherent in the methods and techniques.
what should we always dialogue between different I know you are faced with
remember in order to fully institutions and when inevitable difficulties, but I
222 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
we will discuss later on in General for Libraries ecclesiastical cultural
the day. On June 13, this briefly outlined the work heritage regarding the
service dedicated to carried out in the last 10 enhancement and
archives, libraries and years by the Directorate development of a new
museums will go online; General for Libraries, indexing tool.
during the Press Cultural Institutes and
Conference a circular letter Authors’ Rights to draft the The most visible outcome
will be signed with the Memorandum of of this collaboration was
Central Institute of the Understanding 2000 the new SBN Centre
General Catalogue of Italian signed by the Minister pro established in February
Libraries and bibliographical tempore Honourable 2010; known as the Sbe,
information (ICCU). Once Giovanna Melandri and the the Centre of ecclesiastical
the Agreement is signed President of the CEI, libraries; the Uncbe and
the libraries listed in the Cardinal Camillo Ruini. the ICCU worked together
Register (AICE) will to provide training to
immediately become part of The three Director ecclesiastical library staff.
the ones recorded in the Generals in office during
National Register of the that period (Prof. In his address Mr. Fallace
ICCU. Francesco Sicilia, Dr. also mentioned the
Luciano Scala and Dr. permanent work group,
These institutions are Maurizio Fallace) worked provided for in Article 7 of
supported not only by seamlessly to achieve the Agreement, and its two
economic resources - synergy between the two Committees, one for the
which in this rather difficult signatory parties, including register and one for training.
moment in time become the signing of specific
even more important and Agreements and Mr. Fallace went on to
crucial - but also by Conventions. emphasise how the
indirect contributions such commitment of the D.G. to
as ecclesiastical services, For example, the 2006 enhance the Church’s
assistance and fruition Agreement between the bibliographical heritage
which contribute to steady Directorate General and was more far-reaching
growth. In this regard, the the National Office for than the goals established
provisions established by ecclesiastical cultural by the Agreement. He also
civil legislation, even the heritage regarding cited other collaboration
8x1000 contributions - bibliographies and the agreements with
regardless of how limited holdings in ecclesiastical ecclesiastical library
they may be - have in libraries, and the July 2008 institutions including one
several cases made the Convention, signed by the to recover illegally removed
difference and prompted Central Institute for a assets. He also mentioned
the cultural growth of Single Directory and the the many sources of funds
archives and libraries in National Office for made available by the
keeping with the spirit of ecclesiastical cultural Mibac for the protection
the Agreement. heritage, regarding the and enhancement of non-
creation of a collective state libraries, including
catalogue and the the ones managed by
exchange of documents. religious institutions. Finally
Maurizio FALLACE he also referred to the
Director, Directorate General Another example is the creation of National
for Libraries, Cultural Institutes Convention signed in Committees where the
and Author’s Rights September 2010 between promoters were often
the National Central ecclesiastical bodies, for
After addressing the Library of Florence and the example the Biblioteca
participants, the Director National Office for Ambrosiana.
224 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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this direction by trying to data about their activities often a priority in order to
create territorial archival involving ecclesiastical protect the documentation.
centres to house the archives pursuant to the
documentation of several agreement signed on April The diocesan, capitulary
public administrations. 18, 2000 between the CEI and parish archives of
Another objective of the and the Ministry of Cultural religious orders or
Agreement is to exploit the Heritage and Activities. confraternities and
opportunities provided by congregations can now be
the web. In fact the Unified The objective was to consulted everywhere in
Information System of the provide all those Italy; much has been done
Archival Superintendencies responsible for the in the field of conservation
includes the description of conservation of and enhancement. State
over 4,700 archival ecclesiastical archives with and regional resources, as
complexes, holdings and information about the work well as those of other
superholdings created by carried out in recent years, public agencies, concur
bodies and associations of as well as compare the with those made available
the Catholic Church: 1,176 various topics involved. by the CEI to promote
are now available on the these initiatives.
web. In turn, the Italian The 2000 Agreement
Bishops’ Conference now established rules and Several critical areas,
uses the CEI-Ar software responsibilities to enhance however, still remain.
as an electronic tool to and boost the work of the Diocesan archives are
reorganise and catalogue Superintendencies which normally kept in
diocesan historical for many years have established premises
archives and those of focused extensively on this where thanks to
other ecclesiastical sector. specialised staff the
institutions. One of the following services are
priority objectives of the The reports by the available; cataloguing, the
Archival Administration is Institutes revealed an development of archival
to ensure the increased awareness by tools, and public
interoperability of these ecclesiastical authorities of consultation. The same
the importance of cannot be said for parish
two systems.
documentary heritage and archives or the archives of
the need to preserve it by confraternities, often small
using appropriate or very small, with
methodologies. This led to inadequate supervision or
THE WORK
a closer relationship surveillance. They often
OF THE REGIONS. between the lack specialised staff and
THE ARCHIVES
Superintendencies security is minimal. Despite
considered as the intense survey activities
Anna Pia BIDOLLI technical organisations these archives often
Directorate General of Archives,
responsible for the escape the attention of the
Service II – Protection and
safeguard of the archives. Superintendencies.
conservation of archival heritage
Although there are For many reasons, one
On the occasion of the exceptions, collaboration is functional solution is to
XVIII National Day of now widespread, making it relocate these archives to
ecclesiastical cultural possible to implement the diocesan historical
heritage, the Directorate initiatives such as archives and avoid the risk
General of Archives sent censuses, reorganisation, of loosing them forever.
the Archival cataloguing, and numerous
Superintendencies a restoration and Hopefully synergies will be
questionnaire to collect conservation projects - created between the
226 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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possible to assess the support and assist the with the regional Archival
work jointly carried out in implementation of projects Superintendency on other
Calabria to improve the enacted by dioceses in aspects of the Agreement.
conservation and Calabria in keeping with
consultation of the article 3, comma 1, of the First and foremost the
Church’s archival heritage, Agreement. The work topic cited in article 4,
as per article 4, comma 1, provided by the State is comma 2, regarding the
of the Agreement. cited as follows: “the projects to be jointly
Ministry provides the carried out by the Catholic
The work carried out so far archives…, through its Church and the State,
has undoubtedly been archival superintendencies, stating that “collaboration
successful and has included technical collaboration and should start with the
the implementation of nearly funds… for the purchase computerisation of
all the clauses in the of equipment, the drafting documentary and archival
Agreement. of inventories, the heritage…”.
restoration of documentary
In Calabria, the relationship material, the purchase of We established
between the Archival furniture, as well as permanent technical
Superintendency and the publications… the collaboration with State
Church was facilitated by exchange of computerised authorities on this issue
the presence of a Regional material, the training of during the preliminary
Office of the Bishops’ staff”. stages of the
Conference of Calabria reorganisation process,
responsible for Work with the during all subsequent
ecclesiastical cultural Superintendency focused archival operations, and
heritage. The archival on three main issues: during the computerisation
section of this office is reorganisation and process aimed at solving
managed by a regional computerisation of archival problems which emerged
representative who material; during the project.
coordinates all the protection of badly
dioceses in Calabria. preserved material; With grants by the Ministry,
promotion and fruition of the Superintendency is
In relation to comma 2, documentary material. also acting on its own in
article 2 of the Agreement the dioceses in Calabria by
(commitments of the Several projects focusing financing projects to
Catholic Church), thanks on these three common reorganise the
to the coordination objectives were archiepiscopal archives in
established after the implemented across the Reggio Calabria.
Agreement and the region; they provided a
continuous snapshot of the Training sessions were
encouragement of the documents present in the organised according
national office for dioceses in Calabria and to the real requirements of
ecclesiastical cultural indicated priority areas for each diocese; these
heritage of the CEI, all the the conservation of this sessions included
historical archives in the heritage. teacher-led lessons for
dioceses now have a operators charged with
regulation governing the Most of the dioceses in reorganising and
staff and public opening Calabria have signed up to cataloguing the diocesan
hours. the CEI-Ar project to archives (see Oppidi
reorganise and June/July 2001).
The continuous computerise ecclesiastical
collaboration with State archives; this helped to The protection of badly
authorities helps to reinforce our collaboration preserved documentary
228 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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of the provincial library recent decades religious THE WORK
“network”. Specialised staff orders have been OF THE REGIONS.
began to be trained and reorganised, convents THE ECCLESIASTICAL
new electronic cataloguing closed and libraries shifted. LIBRARIES.
systems were adopted. They have often been the PART TWO
focus of work by the
3. Positive aspects of the regional offices although Elena SCARAVELLA
Agreement. no significant coordination Diocesan Office for cultural
The Agreement made it or debate has taken place heritage, Diocese of Massa
possible to implement about this issue. Carrara - Pontremoli
several projects in which
ecclesiastical bodies also 6. Limits of the Agreement. The task entrusted to me
participated; the role The Agreement coincided was to report on the
of the Region in the with a period of severe experience of fieldworkers
protection and consultation cuts in resources for and the practical
of the documents was culture; this meant that consequences that the
reinforced. The Agreement little could be done provisions of the
in 2000 contributed compared to the work Agreement have had on
enormously to stabilising which could and should be the work of diocesan
this initiative of how to done. Although the Region offices.
“imagine” our libraries and continued to protect this Far from being perfect, our
how to manage them. heritage (and this also experience can however
contributed to creating a illustrate the difficulties
4. Limits of the provincial mentality about how to dioceses face in order to
“networks”. and how not to intervene), safeguard their heritage.
Diocesan libraries the projects that were I take no credit for the
are rather special given the implemented were not part results which, on the
type of books they house, of a proper plan set up contrary, are due to the
the people who consult after an in-depth debate, commitment and
them, and all the problems but projects carried out professional expertise of
associated with their use. piecemeal to solve urgent our librarians to whom I
Being part of the “network” emergencies. apologise for not being
does not always Funds for these initiatives able to fully illustrate their
provide added value. came from ordinary complex tasks.
Often they are unique in budgets; no specific items The office for cultural
the “network” and the were included in the heritage was charged with
latter doesn’t always budget for projects drafting a project to
prioritise the elements implemented because restore diocesan libraries
which, instead, are crucial of the Agreement, with and establish a network of
for our libraries. one exception contacts and the
Another difficulty is the (and with limited funds) collaboration required to
territorial division of the in 2010. implement it.
dioceses which doesn’t Apart from the size of the
coincide with that of the grant, this proves that At the end of the nineties
Provinces. agreements are useful but we began to study the
require continuous libraries of the two
5. The libraries of religious meetings, discussions Episcopal seminaries of
orders. and planning, activities the diocese which were
The libraries of religious which have often been gradually being abandoned
orders are independent absent due to poor due to the slow decline of
vis-à-vis the dioceses and results, but which - if the seminary itself.
have different reference reinstated - will certainly The first thing to do was to
points in the region. In be successful. decide the new mission of
230 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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THE OUTLOOK of cultural and advancement of humanity
FOR ECCLESIASTICAL documentary heritage, not and the good of the
ARCHIVES only in different regions of Country” also through the
AND LIBRARIES AFTER the country, but also – and recognition of the social
THE AGREEMENT this is the key point - and public role of the
between secular and Catholic Church and,
Paul Gabriele WESTON ecclesiastical institutions. together, in the guarantee
Reporting Member for the CEI When studying history or of religious pluralism. This
archives and libraries project recreating a library relationship is manifest
collection, nine times out today as one of the points
I have to start by saying of ten we have to consult of force on which we can
that the task I have been several libraries and put leverage for the
set here today - to archives: a public library, an consolidation of the
illustrate in thirty minutes a ecclesiastical library, a cohesion and national
topic as stimulating and state archive or a diocesan unity”.
complex as the one to archive.
which I refer in the title Pope Benedict XVI, in his
“The outlook for Let me reiterate what I message to President
ecclesiastical archives and said on September 14, Napolitano (March 17, 2011),
libraries after the 2006 when the library again brought up the
Agreement” - goes far project was presented; concept, underscoring the
beyond my capabilities. referring to the need for complementary
Nevertheless, I believe that participation of action and joint
the secular and ecclesiastical libraries in commitment to reciprocally
ecclesiastical speakers the National Library give and take:
who will deliver their Service, either through
presentations this their own regional “two overriding principles
afternoon will provide a networks, or the Centre that must govern relations
much more interesting, and of Ecclesiastical Libraries, between the Church and
may I say, convincing I said: “participation the political community:
picture of the problems in the SBN is an ethical the separation of contexts
and initiatives because obligation rather and cooperation. This
they will refer to their own than an opportunity for collaboration is motivated
experience rather than libraries”. by the fact that, as the
make mere policy Second Vatican Council
statements. During the Opening teaches, both the Church
Ceremony for the 150th and the political
So I shall just make a few Anniversary of the Unity of community, “under
comments and focus on Italy, this concept was different titles, are devoted
certain points considered expressed perfectly by the to the personal and social
the principles behind the President of the Republic vocation of the same men”
work carried out so far and Giorgio Napolitano during (Const. Gaudium et spes,
ones which will influence the Joint Session of n. 76). … The “promotion
our work in the years to Parliament: of the human person and
come. the good of the country”
“An end, and a goal, which, in respect for the
The inevitable premise for pursued and fully independence and
the success of the guaranteed by the sovereignty of both parties,
Agreement is that Republican Constitution is a principal inspiration
everyone be proud and and projected more and and orientation of the
aware that they are more in a very constructive Concordat now in effect
Italians. In the past, events relationship and in a (art. 1). The Church is not
have led to the dispersion “cooperation for the only aware of the
232 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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the criteria and language institutions, it helps to and interfaces for the
used to describe and enrich their pastoral public. To try and
document the physical mission. differentiate the current
heritage, and the data access approach
information transmitted by The papers have recently compared to the more
the latter. Notwithstanding been full of articles about traditional one adopted so
the commendably budgetary cutbacks in far, we are committed to
generous and often naively countries where libraries clarifying, as best we can,
enthusiastic work of are traditionally a more the set-up and tasks of
volunteers who only spend widespread social ecclesiastical bodies, to
part of their daily lives in phenomenon than in Italy; illustrating the meaning of
this activity, the often this should lead us to the technical terms used in
unqualified contribution of consider the importance of religious disciplines,
conscientious objectors, libraries as democratic archives or librarianship, to
and the cataloguing of places in which to identifying the best way
older material by qualified socialise, and whether or and to recover the data
temporary staff, A do-it- not the web should be that users look for most. At
yourself approach (almost delegated the reference the same time, we must
always focused on tasks which operators focus on preserving the
providing in-house have so far carried out reference context of the
service), doesn’t help to mainly in their own documents to avoid, on the
ensure the service quality physical environment. This one hand, running the risk
expected by a broad and extensive documentary of becoming banal and, on
varied public. Participation universe, often with less the other, of musealisation.
in joint projects, especially than quality contents,
the decision to place one’s requires the work of We have talked, and will
data in national, and human intermediaries to talk today about
hopefully international help the internet user interoperability: this isn’t a
databases, requires a slow identify quality sources and by-product of the use of
learning curve during provide the web with specific tools and therefore
which we begin to see our quality cultural references. a trend limited to
libraries, archives, and the technology, it involves all
community services we We should focus above all the subjects that provide a
can provide, in a different on the young, their documentary service to the
light. In time, this increased sensitivities and new ways public: libraries, archives
visibility attracts more and to communicate and and museums.
different kinds of users, socialise, so that the web Internationally it is an
not only the users who are is not considered as a added value in many
physically present, but technological surrogate of sectors, increasingly so
remote users who require human relationships, but a ever since cultural
information, request marvellous way to get to institutes cooperate to
interlibrary loans, carry out know the world and other create digital libraries. For
documentary research people, a way to use this example, the problem of
either for their studies or contact with texts and the authorised form of a
to learn and understand documents to recreate the name or the choice of a
more about their own knowledge, ideas and toponym is a problem for
region or family. Satisfying experience behind librarians, archivists and
these requests and people’s lives. museum specialists alike.
answering promptly and This is why a transversal
accurately is undoubtedly All these requirements approach to these
one of the tasks of must be taken into problems is so crucial, an
libraries and archives and, consideration when approach which will lead to
as regards ecclesiastical designing search engines the creation of control
234 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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chosen is difficult and Standards for the places, the Archivistic
demanding, it would be elaboration of the archival Ontology elaborated by the
dangerous to think that to authority records of DGA, the standards of the
make it easier we should corporate bodies, persons, General Subdirectorate of
take shortcuts or skip families – NIERA EPF, the state archives of the
intermediate stages. Per was jointly prepared by the Spanish Ministry of Culture
aspera ad astra. Every time Directorate General for for the elaboration of
we choose to reduce the Archives and the standardised ports of
difficulties, pretending they Independent Regions and corporate bodies, persons,
don’t exist, or consider Provinces of Trento and families, places and issues
personal interests or habits Bolzano in collaboration in archival description.
before the common good, with the National Office of Instead, we used the
sooner or later this will Ecclesiastical Cultural descriptions in national
undermine the stability of Heritage. and territorial Italian
the project and The drafting of the archival computerised
compromise the Standards was entrusted systems as a source of
sustainability of the to the National Committee inspiration and study; we
initiatives we undertake to for the drafting of the took examples from the
enhance the project. As a Legal Code for producers latter to support and
result, all those who in of archives, created by the explain the standards we
ecclesiastical circles are DGA (Decree dated April 7, drafted.
involved in any capacity 2010).
should be properly The 14-member These are the goals of the
informed and constantly Committee, which I NIERA EPF:
kept updated about coordinated, included Establish the elements
developments. They must archivists and librarians required to identify and
understand the heritage who had worked describe, in the archival
they are dealing with and extensively with territorial authority records, the
the service they are and thematic computer entity, be it a Corporate
rendering to the community. systems at national, Body, Person or Family,
regional or local level. The independently from its
May I wish you all the best Committee was also function as a producer.
in your work, and as a assisted by 5 consultants Provide rules for the
library specialist, citizen specialised in general standardisation of the
and Christian let me say, archival description and structured elements of the
although I am unworthy: “I the elaboration and authority records so that
have a dream…”. application of international they become standardised
standards in informatics passwords.
systems. Establish, in particular, the
The NIERA EPF were National Italian rules for
THE WORK OF THE elaborated and drafted the drafting of the heading
NATIONAL COMMITTEE after an intense but open of Corporate Bodies,
FOR THE DRAFTING discussion, a lively debate Persons, Families in the
OF THE LEGAL CODE that often highlighted the authority list.
FOR PRODUCERS difference in training Select dictionaries and
OF ARCHIVES between archivists and conventions to be used in
librarians. The NIERA EPF the elaboration and choice
Euride FREGNI were drafted based on the of contents of these
Director of the State Archives ISAAR (CPF) and EAC elements, adopting in the
in Modena (CPF) and, as reference, drafting and updating of
the ISAD (G), FRAD, these dictionaries, the ISO
The standards in the soon REICAT, ACOLIT, the ISO standards already
to be published Italian standard for dates and identified by ISAAR (CPF)
236 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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discuss the scenario now Italian subject cataloguing sciences, as well as
opening up with the system in order to bring it improve its efficiency.
semantic web, open data into line with international Thanks to the Convention
and integration with standards and principles. In signed with the National
international archives light of the new Office for ecclesiastical
(VIAF, Virtual International information retrieval heritage, the BNCF
authority File; ULAN, systems and the fact organised training courses
Union List of Artist documentary searches for the new CEI
Names; TGN, The Getty now involve several Workgroup and will benefit
Thesaurus of Geographic resources (bibliography, from specialist
Names; etc.). archives, museums, etc.), consultancies, suggestions
In this context, the tool has a set of norms about the sources used to
participation in the (published as a book in control the vocabulary, and
Committee was an 2007) and a continually proposals for new
important opportunity for updated and freely terminology for the
scientific growth and available online Thesaurus. Since the New
discussion; it allowed the multidisciplinary Thesaurus Indexing System is
UNBCE to efficiently with approximately 38,000 conceptually and
collaborate in turning terms that can be used in linguistically more reliable,
standards into a national semantic indexation. The and lexically more
code for the archival New Indexing System, complete, it is not only
sector, intervening with its already incorporated in the more suited to
specific know-how and electronic catalogue of the representing the semantic
expert input, in particular: BNCF, can be richness of the contents
suggestions regarding the incorporated in other Opac. contained in the endless
choice and form of the Its flexible architecture variety of religious works,
headings of religious means it can not only be but will also facilitate
Orders of the Catholic continually expanded, but indexation.
Church; definitions relating also allows the introduction
to the main figures and of new groups of specialist
titles of the Catholic or sectoral terminology.
Church. Furthermore, it can GROUP FOR THE
establish a dialogue and ENHANCEMENT
interact with specialist AND DEVELOPMENT
thesauruses and other OF THE NEW INDEXING
GROUP FOR THE indexation tools and SYSTEM OF RELIGIOUS
ENHANCEMENT lexicographical and TERMS
AND DEVELOPMENT encyclopaedic repertoires,
OF THE NEW INDEXING making them interoperable.
SYSTEM OF RELIGIOUS Paola SVERZELLATI
Catholic University of the Sacred
TERMS The cooperative system
Heart, Association of Italian
adopted for the project
Ecclesiastical Librarians
Anna LUCARELLI continues to grow day by
National Central Library of day; one example is the
Florence valuable collaboration The year 2009 marked the
which began in 2010 with beginning of the initiative
One of the most important the Italian Bishops’ which roughly one year
initiatives undertaken in Conference. This later led to the creation of
recent years by the collaboration allows the the Group for the
National Central Library of New Indexing System to enhancement and
Florence is the revision of develop and enter into a development of the new
the New Indexing System constructive relationship Indexing System of
amending the previous with the field of religious religious terms sponsored
238 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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3. The advent of following advantages: 9. Naturally, when some
computerised digital access to the parts of a document
ecclesiastical archives, documentation in cannot or should not be
as well as other ecclesiastical historical used by all users, for
archives, has been met archives; use of this example sacramental
with mixed reactions; it documentation for study records, then a
involves changes in the purposes or disclosure; password has to be
relationship between commercial inserted as well as a
archivists and archives, reproduction. request for authorisation
between scholars or 6. As a result, in order to from the competent
researchers and archival be helpful the online ecclesiastical authority.
documentation, dialogue between
especially changes historical archives and
induced by these users has to take into
techniques in work consideration several TECHNOLOGY AT THE
methods and culture. It’s issues specified in the SERVICE OF DIALOGUE.
well worth remembering article. CEI-AR: REVISION
what happened when 7. Apart from access and AND DESCRIPTION OF
computers were online consultation for THE ECCLESIASTICAL
recently – and rather all interested parties HISTORICAL ARCHIVES
savagely – introduced in (archivists, scholars,
the world of archives, an researchers, etc.) and Francesca Maria D’AGNELLI
experience in many the purely technical and National Office for Ecclesiastical
ways repeated with the archival requirements, Cultural Heritage
advent of the digital consideration must also
age; no consideration, be given to juridical The Project sponsored by
was given to the issues highlighted in the National Office of
different kinds of civil and ecclesiastical cultural heritage, part of
ecclesiastical archives, legislation. the Secretariat General of
their complexity, or the As a result, all users the Italian Bishops’
history of each must be familiar with, Conference for
ecclesiastical institution. and have a good ecclesiastical historical
4. Many ecclesiastical understanding of, civil archives, known as CEI-Ar,
archives, well before the and ecclesiastical was launched in 2004.
CEI-Ar, basically used legislation, bearing in
software to file their mind that some terms, The project was part of a
books in three stages: such as “public body” more wide-ranging
inventory, catalogue mean different things in initiative to conduct a
(with key words useful each legislation. systematic census of the
to retrieve information) 8. One other issue which Church’s cultural heritage
and the reproduction of should not be ignored is (historical, artistic, archival,
documents to be put that users employ their architectural and literary
online. own computers to assets) using the same
The support that new reproduce all kinds of work method and
computer technologies online ecclesiastical computer tools; the aim of
can give archivists can historical documents for the project was to create
also be applied to other study purposes or standard, uniform and first-
areas, further enhancing commercial use. The rate scientific databanks to
conservation and the regulations drafted by be used in pastoral and
fruition of archival the various thematic studies. This was
documents. ecclesiastical authorities the idea behind the work
5. These new technologies appear to be very on the Portal of
can basically provide the similar. ecclesiastical historical
240 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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Before publishing the data, allow initial access to TECHNOLOGY
the UNBCE contacts all available AT THE SERVICE
each historical archive documentation; and OF DIALOGUE:
involved in the initiative t advanced research, NATIONAL LIBRARY
o obtain authorisation to which will allow for in- SERVICE, SBN CENTRE
publish their data on the depth study depending OF ECCLESIASTICAL
web. Each institute on each user’s specific LIBRARIES
is fully aware of how the needs; AND REGISTER
data is processed and – Area of the itineraries:
published. several itineraries will Rosa CAFFO
be proposed to show Central Institute for a Single
The website “non-experts” how Directory of Italian Libraries
www.chiesacattolica.it/arch archival documents can
ivistorici is part of a project be used; they can be Thanks to the close
to implement implemented according collaboration between the
interoperability with other to the studies and National Office for
cultural heritage systems, research being carried Ecclesiastical Cultural
first and foremost the ones out and can be Heritage (UNBCE) and
supervised by the MiBAC: considered basic the MiBAC Central
the data exchange guidelines to help Institute for a single
protocol with the SIUSA further the task at directory (ICCU), two
System has been hand; important steps forward
consolidated for quite – Restricted area, with have been achieved within
some time and we are now access to several the framework of the
assessing how to make the advanced functions; “Agreement for the
system dialogue with the Study Room, with the conservation and
SAN: possibility to reserve consultation of historical
the documents to be archives and libraries of
Main services and consulted; reuse of Ecclesiastical Bodies and
contents included in the previous searches; Institutions” signed on April
www.chiesacattolica.it/ access to special 18, 2000 between the
archivistorici contents, with Ministry of Cultural
reproduction of Heritage and Activities and
– Institutional documents and the Italian Bishops’
information: images. Conference, and the
presentation of the subsequent agreement
CEI-Ar archives This initiative is a work dated December 5, 2006
project, membership in progress. regarding bibliographic
procedures, It is improved and evolves descriptions and use of
institutional activities, over time thanks to collections kept in
integration with the the requests submitted ecclesiastical libraries:
Register of by archival groups; - the MiBAC-CEI
ecclesiastical cultural the aim is to satisfy the memorandum of
institutes project; demands of each understanding, signed in
– News: information ecclesiastical community July 2008, establishing
provided directly by the as well as the stimuli and the centre of
regions to enhance the requirements which will ecclesiastical libraries
work of all the emerge in the future; the - the agreement between
corporate bodies latter will gradually be the National Office for
involved; shared Ecclesiastical Cultural
– Area of research: among participants in Heritage (UNBCE) and
divided into free order to further develop the MiBAC Central
research, which will this tool. Institute for a single
242 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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this happy coincidence The libraries of local -acquisition of data from
led to joint work on authorities are the largest institutional information
names, bodies, and in number (6723), followed sources (databases of
certain aspects of by university libraries regions, universities and
information about (2587) and ecclesiastical agencies) that can
libraries. It also allowed libraries (1435). accurately provide updates
us to contact many The database of the relating to the libraries for
institutions which, for Register can also be used which they are responsible;
whatever reason, had not as a reference or a unitary -download of data from
immediately participated platform on which to base the Register to other
in the census. further limited or full-blown databases (of regions,
The Central Institute for a studies on different issues universities and other
single directory (ICCU) and with different institutions).
coordinated the technical characteristics: statistical This format posted in the
and scientific part of the surveys similar to register- ICCU website has already
project; the aim was to based censuses or been used to exchange
create a general, unitary, assessment and evaluation data with the Regione
updated IT tool about of services. Veneto and will be used to
libraries in Italy by At present the ICCU has exchange data regarding
establishing a database elaborated statistics about ecclesiastical libraries with
integrated in the services part of the data (number of the Register of
provided by the National libraries, regional ecclesiastical cultural
Library Service network. subdivision, administrative institutes (AICE) of the
Another goal of the project branch, geographical CEI National Office for
was to publish the breakdown per region and ecclesiastical cultural
“Catalogue of Italian province, number of books heritage.
Libraries”. per region, functional Therefore, the ICCU has
The series containing typology per region). These provided a list of
information and data about statistics are regularly sent ecclesiastical libraries
the libraries, divided by to ISTAT to be published in (currently 1,435) present in
region, was completed and the Italian Statistics the database of the
produced a total of 35 Yearbook and the Register of Italian libraries
books. Yearbook of cultural as well as the
The database of the statistics, available online questionnaire regarding
Register of Italian Libraries and in paper format. data acquisition and the
(online consultation at It’s obvious that this data exchange layout. The
http://anagrafe.iccu.sbn.it requires the database to CEI National Office for
and also at Internet be kept updated. To ecclesiastical cultural
Culturale and Cultura achieve this goal, the ICCU heritage, in collaboration
Italia), provides data about has created new with the ICCU, examined
all Italian libraries, ranging computerised functions as the lists of controlled
from registry-based well as initiating new forms entries present in the
libraries to heritage and of collaboration with the domains of the acquisition
service libraries; they are regions, ministries, local questionnaire in order to
arranged so as to be easily agencies and cultural align the acquired data and
consultable and updated institutions. facilitate data exchange;
on the web. In particular, an exchange the final identification code
In short, the database has format has been created in used by the ICCU for
the following information: accordance with the Italian libraries (ISIL code),
– libraries present in the specific XML Schema that will also apply to
mailing list: 16,913 allows the import and ecclesiastical libraries.
– libraries censored: export of data with local In turn, the ICCU has
12,367 databases, especially: inserted the CEI single
244 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Periodicals (ACNP) and it/anagrafe/iscrizione and the advantage of
the creation of the WEBSITE adopting a standard to
Centre’s OPAC http://www.chiesacattolica. which important
for the consultation of it/anagrafe online since international institutions
manuscripts – the first June 13, 2011 dedicate so many of their
steps towards the (Press Conference) resources to develop and
development of a maintain; the identification
bibliographic portal. and development of
software and advanced
Our activities increase day C HOOSING QUALITY and personalised
by day, adding to the ones technological solutions to
already underway. Are Adriano BELFIORE satisfy specific
ecclesiastical libraries in Silvia TICHETTI requirements, such as the
Italy in good health? Are Service centre for Diocesan CEI-Bib (a completely
they ready to deliver on Cultural Heritage Projects web-based ILS system in
their commitments and direct contact with the
accept new ones? Ever since the National Index thanks to
We will try and get a good ecclesiastical library completely integrated
idea of the state-of-the-art project was first conceived dialogue interfaces that
starting with the 85 it focused on quality. allow direct SBN
libraries of the PBE and Identity, subsidiarity cataloguing using the
then broaden our horizon and service are the bibliographic Marc21
to include the 305 principles chosen from the format) and the
descriptions of very beginning and CEI-Importer2
ecclesiastical libraries illustrated by Mons. (a web-based software
present in the Register. Stefano Russo when the developed to facilitate the
project was presented in recovery of electronic
PBE: SBN Centre of September 2006. catalogues implemented in
Ecclesiastical LIbraries During that meeting, ecclesiastical libraries
(Updated data, quality was immediately previously affiliated to the
May 12, 2011) added to these principles: project); the creation of a
Affiliated libraries: 88 quality in trying to complex system
of which 52 diocesan choose the best solutions, of training, assistance
libraries, 30 in North Italy, the most suitable and support provided by
34 in Central Italy and 24 and appropriate to the the National Office
in the south of the country. task. and the IT Service of the
Records number 184.207. CEI.
OPAC These principles guided
http://www.ceibib.it/OPAC several tasks of the These quality choices
WEBSITE project: its inclusion in the inevitably require
http://www.polopbe.it National Library Service ecclesiastical librarians to
which is defined by its be able to carry out their
Anagrafe: Register of participating institutions duties and satisfy
Ecclesiastical Cultural rather than geographical expectations.
Institutes (Updated data, location; the adoption of First and foremost
April 27, 2011) the cataloguing standards, regarding cataloguing,
Affiliated libraries: 305 procedures and data one of their most important
of which 190 diocesan alignment used by the and complex tasks,
libraries, 94 in North Italy, National Index; although there are others:
94 in Central Italy and 117 the use of the international participation in the project
in the south of the country. Marc21 format chosen does not involve only
REGISTRATION primarily due to the quality choosing the CEI-Bib
http://www.chiesacattolica. and flexibility of the format software, because
246 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Without this sort of commitment we must the Church pre-packaged
awareness, it’s better to make; it also requires projects that ignore the
keep the top floor anyone coming in from the demanding work involved
restaurant and avoid outside world to respect and perhaps require the
building the stairs to their identity because use of extremely rigid
reach it. otherwise we will loose the procedures, often with
Someone will say: but we special contribution that technologies that are
only have limited resources these institutes can make different to the ones that
with which to make the not only to the Christian are used. This kind of
often hidden potential of community but to society operation generally leads
these institutes profitable! at large. to a waste of resources
It’s true. We have to be Going back to the and almost never to an
realistic and careful not to metaphor I used earlier: if I efficient interoperability of
overstep the mark, but we don’t understand that this the systems involved.
also need to equip restaurant provides an
ourselves to move slowly added value to the food One of the secrets to
forward along the path we that is cooked there, one achieve a more efficient
have chosen, and this can’t which requires special and successful promotion
be left to chance or ingredients carefully mixed of these institutes was
influenced by what by people trained and with vigorously illustrated this
happens along the way. the necessary expertise, morning by His Excellency
What we have seen, and then it will be easier for me Mons. Mariano Crociata.
see, from our special to propose a Let’s continue to work
observation point is that predominantly international together, ecclesiastical
when this challenging task cuisine, similar to so many institution and public
is rationally tackled, then other cuisines. In short, it institution, to enhance the
even small but important will no longer be special, culture of collaboration,
players can benefit and will loose the special discussion, dialogue and
enormously from this characteristics which are, concertation.
approach. in fact, what we need to
preserve and protect. Within our ecclesiastical
This is why I’d like to community, let’s enhance
emphasise the special role The Church, the Christian the discussion forums that
played by sectoral community, must be already exist and facilitate
associations such as the directly involved and focus inter-ecclesiastical
ABEI and the AAE; in the carefully and competently exchange and enrichment
framework of the decisions on this issue. No-one (regional councils).
taken by the cultural should accept, as they Let’s commit ourselves to
institutes, their services are have in the past, to making sure that within the
becoming increasingly participate in projects - framework of the
valuable. whether they be indexing, agreements ecclesiastical
cataloguing or and public institutions
At the same time, respect digitalisation projects - effectively exchange data
for these institutes is without careful and information so that the
crucial since the fact they consideration, without resources invested in
are ecclesiastical means asking themselves whether these institutes respect
they have special they corresponded to and their special characteristics
characteristics. This is not respect the institute where and compensate, first and
only a limitation but a they are to be foremost, those who (and
resource, and as such we implemented. Likewise, it there are many, we know)
have to make it emerge to is antihistorical and are intentionally tackling
a greater extent. This is irresponsible for any public the demanding path to
another important institution to propose to modernity.
1996, 13 settembre
Intesa tra il Ministro per i beni culturali e ambientali il Presidente della Conferenza
episcopale italiana relativa alla tutela dei beni culturali di interesse religioso appar-
tenenti ad enti e istituzioni ecclesiastiche
2000, 18 aprile
Intesa tra il Ministro per i beni e le attività culturali e il Presidente della Conferenza
episcopale italiana relativa alla conservazione e consultazione degli archivi d’interesse
storico e delle biblioteche degli enti e istituzioni ecclesiastiche
2005, 26 gennaio
Intesa tra il Ministro per i beni e le attività culturali e il Presidente della Conferenza
episcopale italiana relativa alla tutela dei beni culturali di interesse religioso appar-
tenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche
APPENDICE | 249
URL, http://www.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_cei/2006-02/13-26/Intesa-
CEI_MinisteroBBCC.pdf
2006, 5 dicembre
Accordo in materia di descrizione bibliografica e trattamento delle raccolte appartenenti alle
biblioteche ecclesiastiche [Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza
episcopale italiana e Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari – Direzione Generale per
i Beni Librari e gli Istituti Culturali – Istituto Centrale per il catalogo unico delle biblioteche
italiane e per le informazioni bibliografiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali]
In: «Notiziario della Conferenza episcopale italiana», n. 11/12 (2006), pp. 457-463
URL, http://www.chiesacattolica.it/cci_new_v3/allegati/9770/Accordo.pdf
2008, 29 luglio
Convenzione tra la Direzione generale per i beni librari, gli Istituti culturali e il diritto
d’autore – Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le
informazioni bibliografiche del Ministero per i beni e le attività culturali e l’Ufficio Na-
zionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza episcopale italiana [Polo
PBE operativo all’interno del Servizio bibliotecario nazionale]
2010, 21 settembre
Convenzione tra la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e l’Ufficio Nazionale per
i Beni Culturali Ecclesiastici per l’accrescimento e lo sviluppo del Nuovo Soggettario
URL, http://www.polopbe.it/cci_new_v3/allegati/15432/convenzione_BNCF.pdf
2011, 13 giugno
Lettera circolare riguardo la collaborazione all’Anagrafe biblioteche italiane attivata
tra l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale
Italiana e l’Istituto Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le
informazioni bibliografiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
URL, http://www.polopbe.it/cci_new_v3/allegati/9770/letteracircolare.pdf
2011, 15 novembre
Convenzione tra l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclestiastici (unbce) della
Conferenza episcopale italiana e l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblio-
teche italiane e per le informazioni bibliografiche (iccu) del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali circa la descrizione informatizzata dei documenti manoscritti
URL, http://www.polopbe.it/cci_new_v3/allegati/9770/manus.convenzione.pdf
250 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
APPENDICE BIBLIOGRAFICA
Contesto bibliografico di riferimento
URL, http://www.anagrafebbcc.chiesacattolica.it/anagraficaCEIBib/index.jsp
Francesca Maria D’AGNELLI, Biblioteche ecclesiastiche tra Polo SBN (PBE) e Ana-
grafe degli istituti culturali (AICE): l’affermarsi di un’identità aperta a nuove sfide, in «Di-
gitalia: rivista del digitale nei beni culturali», Anno VI, Numero 2 - 2011, pp. 118-128.
URL, http://www.polopbe.it/beniculturali/pbe/00009770_Documenti.html
URL, http://www.polopbe.it/beniculturali/pbe/00009770_Documenti.html
APPENDICE | 251
Manuela CORBOSIERO - Assunta DI SANTE, Il catalogo collettivo delle biblioteche
ecclesiastiche. CEI-Bib: obiettivi, strumenti e prospettive, in «Bollettino AIB», 47
(2007), n. 1/2, pp. 43-62.
URL, http://www.polopbe.it/beniculturali/pbe/00009770_Documenti.html
252 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
APPENDICE DOCUMENTARIA
Intesa tra il Ministro per i Beni Culturali e Ambientali e il Presidente della Conferenza
Episcopale Italiana relativa alla tutela dei beni culturali di interesse religioso
appartenenti ad enti e istituzioni ecclesiastiche
quale autorità statale che sovraintende alla tutela, alla valorizzazione e alla conservazione
del patrimonio culturale, previa autorizzazione del Consiglio dei Ministri del 12 luglio 1996, e
che, debitamente autorizzato dalla Santa Sede, agisce a nome della Conferenza stessa,
ai sensi dell’articolo 5 del suo statuto e in conformità agli indirizzi contenuti nelle norme
e negli orientamenti approvati dalla Conferenza episcopale italiana, rispettivamente del
14 giugno 1974 e del 9 dicembre 1992,
ai fini della collaborazione per la tutela del patrimonio storico ed artistico di cui all’arti-
colo 12, n. 1, commi 1 e 2, dell’accordo Italia-Santa Sede del 18 febbraio 1984, concordano
sulle modalità previste, in prima attuazione, dalle seguenti disposizioni.
Art. 1
1. Sono competenti per l’attuazione delle forme di collaborazione previste dalle presenti
disposizioni:
APPENDICE | 253
a) a livello centrale, il Ministero per i beni culturali e ambientali e i direttori generali degli
uffici centrali del Ministero da lui designati; il Presidente della Conferenza episcopale
italiana e le persone da lui eventualmente delegate;
b) a livello locale, i Soprintendenti e i vescovi diocesani o le persone delegate dai vescovi stessi.
2. Per quanto concerne i beni culturali di interesse religioso, gli archivi e le biblioteche
ad essi appartenenti, gli istituti di vita consacrata, le società di vita apostolica e le loro
articolazioni, che siano civilmente riconosciuti, concorrono, a livello non inferiore alla
provincia religiosa, con i soggetti ecclesiastici indicati nel comma precedente, secondo
le disposizioni emanate dalla Santa Sede, nella collaborazione con gli organi statali di
cui al medesimo comma.
Art. 2
1. Ai fini di cui alla premessa della presente intesa, i competenti organi centrali e periferici
del Ministero per i beni culturali e ambientali, allo scopo della definizione dei programmi
o delle proposte di programmi pluriennali e annuali di interventi per i beni culturali e relativi
piani di spesa, invitano ad apposite riunioni i corrispondenti organi ecclesiastici.
2. In tali riunioni gli organi del Ministero informano gli organi ecclesiastici degli interventi
che intendono intraprendere per i beni culturali di interesse religioso appartenenti ad
enti e istituzioni ecclesiastiche e acquisiscono da loro le eventuali proposte di interventi,
nonché le valutazioni in ordine alle esigenze di carattere religioso.
3. Nelle medesime riunioni gli organi ecclesiastici informano gli organi ministeriali circa
gli interventi che a loro volta intendono intraprendere.
Art. 3
1. Gli organi del Ministero per i beni culturali e ambientali e gli organi ecclesiastici com-
petenti possono accordarsi per realizzare interventi ed iniziative che prevedono, in base
alla normativa vigente, la partecipazione organizzativa e finanziaria rispettivamente dello
Stato e di enti e istituzioni ecclesiastici, oltre che, eventualmente, di altri soggetti.
Art. 4
1. Fra gli organi ministeriali e quelli ecclesiastici competenti ai sensi dell’art.1 è in ogni
caso assicurata la più ampia informazione in ordine alle determinazioni finali e all’at-
tuazione dei programmi pluriennali e annuali e dei piani di spesa, nonché allo svolgi-
mento e alla conclusione degli interventi e delle iniziative di cui agli articoli 2 e 3.
Art. 5
254 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
3. Le richieste di intervento riguardanti i beni librari vengono presentate, per il tramite
del vescovo diocesano, all’ufficio centrale competente del Ministero per i beni culturali
e ambientali.
Art. 6
Art. 7
Art. 8
APPENDICE | 255
Intesa tra il Ministro per i beni e le attività culturali e il Presidente della C.E.I.
circa la conservazione e la consultazione degli archivi storici e biblioteche degli enti
e istituzioni ecclesiastiche
IL MINISTRO
PER I BENI E LE ATTIVITA CULTURALI
quale autorità statale che sovrintende alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione
del patrimonio culturale, previa autorizzazione del Consiglio dei Ministri del 28 gennaio
2000,
IL PRESIDENTE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
che, debitamente autorizzato dalla Santa Sede con lettera del Cardinale Angelo So-
dano, Segretario di Stato, in data 30 ottobre 1999 (Prot. n. 8568/99/RS), agisce a
nome della Conferenza stessa, ai sensi degli articoli 5 e 23, lettera q), dello statuto
della medesima,
PARTE I
DISPOSIZIONI RELATIVE AGLI ARCHIVI D’INTERESSE STORICO
Articolo 1
Principi generali
1. Il Ministero per i beni e le attività culturali (di seguito denominato Ministero) e la Con-
ferenza Episcopale Italiana (di seguito denominata C.E.I.) concordano che siano consi-
derati di interesse storico, ai fini della presente intesa, gli archivi appartenenti a enti e
istituzioni ecclesiastiche in cui siano conservati documenti di data anteriore agli ultimi
settanta anni, nonché gli archivi appartenenti ai medesimi enti e istituzioni dichiarati di
notevole interesse storico ai sensi della normativa civile vigente.
2. Il Ministero e la C.E.I., fermo restando quanto previsto dalla normativa civile vigente,
concordano anche sul principio per il quale i beni culturali di carattere documentario e
archivistico di interesse storico appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche devono
rimanere, per quanto possibile, nei luoghi di formazione o di attuale conservazione.
256 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
4. Per agevolarne la conservazione e la consultazione, gli archivi di cui al comma l vengono
depositati, quando necessario, presso l’Archivio storico della diocesi competente per ter-
ritorio. Nel caso di soppressione di parrocchie o di diocesi, gli archivi delle parrocchie o
delle diocesi soppresse vengono depositati presso l’archivio della parrocchia o presso
quello storico della diocesi cui le medesime vengono ad appartenere a seguito del prov-
vedimento di soppressione. Nel caso di archivi appartenenti a istituti di vita consacrata o
a società di vita apostolica il deposito, quando necessario, avviene presso l’archivio storico
della provincia corrispondente; in mancanza di questo, presso l’archivio storico generale
o presso struttura analoga, purché siti in territorio italiano, dei medesimi istituti o società.
Articolo 2
Interventi della Chiesa cattolica
4. La C.E.I. destina agli archivi storici diocesani specifici finanziamenti nell’ambito delle
risorse disponibili.
Articolo 3
Interventi dello Stato
1. Il Ministero fornisce agli archivi di cui all’articolo l, comma l, per il tramite delle
proprie Soprintendenze archivistiche, collaborazione tecnica e contributi finanziari,
alle condizioni previste dalle leggi vigenti, per la dotazione di attrezzature, la reda-
zione di inventari, il restauro di materiale documentario, la dotazione di mezzi di cor-
redo, nonché per le pubblicazioni previste da apposite convenzioni, lo scambio di
materiale informatico (software) relativo a programmi e progetti di inventariazione,
la formazione del personale.
2. Al fine di favorire l’accesso agli interventi indicati nel comma l, la C.E.I. predispone
un apposito elenco di archivi di interesse storico e lo trasmette, periodicamente ag-
APPENDICE | 257
giornato, al Ministero, il quale lo deposita presso le Soprintendenze archivistiche. Di
tale elenco fanno parte anche gli archivi di interesse storico appartenenti a istituti
di vita consacrata o a società di vita apostolica, segnalati alla C.E.I. dai superiori mag-
giori competenti. In relazione agli interventi da programmare, il Ministero dà la priorità
agli archivi storici diocesani nonché agli archivi generalizi e provinciali di particolare
rilevanza appartenenti a istituti di vita consacrata o a società di vita apostolica.
Articolo 4
Interventi in collaborazione tra la Chiesa cattolica e lo Stato
258 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
del materiale documentario e archivistico in archivi ecclesiastici o statali, nonché per il
restauro del materiale danneggiato.
PARTE II
DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE BIBLIOTECHE
Articolo 5
Principi generali
Articolo 6
Interventi della Chiesa cattolica
APPENDICE | 259
2. Un elenco, periodicamente aggiornato, delle biblioteche di particolare rilevanza esi-
stenti nelle diocesi è trasmesso dalla C.E.I. al Ministero. L’elenco è integrato con l’indi-
cazione delle biblioteche di particolare rilevanza appartenenti a istituti di vita consacrata
e a società di vita apostolica, segnalate alla C.E.I. dai rispettivi superiori maggiori. L’au-
torità ecclesiastica competente si impegna a dotare le biblioteche comprese nell’elenco:
di apposito regolamento, approvato dalla medesima sulla base di uno schema-tipo pre-
disposto dalla C.E.I., che disciplini, tra l’altro, l’orario di apertura al pubblico; di personale
qualificato; di inventari e di cataloghi aggiornati.
Articolo 7
Interventi dello Stato
1. L’Ufficio centrale per i beni librari, le istituzioni culturali e l’editoria provvede alla co-
stituzione di un gruppo permanente di lavoro, al quale partecipano due esperti dell’Isti-
tuto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni
bibliografiche (ICCU), un esperto dell’Istituto centrale per la patologia del libro, due rap-
presentanti dell’Ufficio centrale per i beni librari, le istituzioni culturali e l’editoria, due
rappresentanti del Coordinamento degli assessori regionali alla cultura, tre rappresen-
tanti della C.E.I., due rappresentanti dell’Associazione bibliotecari ecclesiastici italiani
(ABEl), due rappresentanti degli organismi di coordinamento dei superiori e delle su-
periore maggiori degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica.
260 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
c) formula pareri e proposte in ordine alla inventariazione, catalogazione, tutela del pa-
trimonio librario (prevenzione, conservazione, restauro, decreti di vincolo, etc.) e forma-
zione del personale.
Articolo 8
Interventi in collaborazione tra la Chiesa cattolica e lo Stato
APPENDICE | 261
e) Calamità naturali. In caso di calamità naturali le autorità ecclesiastiche e civili colla-
borano per il sollecito accertamento dei danni, la valutazione delle priorità di intervento,
nonché per il reperimento di mezzi e supporti tecnici e organizzativi necessari al depo-
sito, sistemazione e restauro del materiale danneggiato.
3. Per quanto riguarda le iniziative già avviate dall’Ufficio centrale per i beni librari, le
istituzioni culturali e l’editoria, viene assegnata priorità ai progetti di cui all’allegato A.
PARTE III
DISPOSIZIONI FINALI
Articolo 9
Attuazione della presente intesa
Articolo 10
Entrata in vigore
ALLEGATO A
1) Censimento delle biblioteche ecclesiastiche.
262 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
siastici italiani (ABEl), sono stabilite iniziative comuni finalizzate all’integrazione delle
basi dati, alla consultazione e interscambio dei dati, all’aggiornamento regolare delle
informazioni. Tale finalità può essere perseguita mediante apposita convenzione.
Il Ministro
per i beni e le attività culturali
On. GIOVANNA MELANDRI
Il Presidente
della Conferenza Episcopale Italiana
CAMILLO Card. RUINI
APPENDICE | 263
Intesa tra il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Presidente
della Conferenza Episcopale Italiana relativa alla tutela dei Beni Culturali di Interesse
Religioso appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche
quale autorità statale che sovrintende alla tutela, alla conservazione e alla valorizza-
zione del patrimonio culturale, previa autorizzazione del Consiglio dei Ministri del 3
agosto 2004, e
che, autorizzato dalla Santa Sede con lettera del Cardinale Segretario di Stato del 18
novembre 2004, agisce a nome della Conferenza stessa, ai sensi degli articoli 5 e 27,
lettera c), dello statuto della medesima e in conformità agli indirizzi contenuti nelle
Norme e negli Orientamenti approvati dalla Conferenza Episcopale Italiana, rispettiva-
mente del 14 giugno 1974 e del 9 dicembre 1992,
ai fini della collaborazione per la tutela del patrimonio storico ed artistico di cui all’arti-
colo 12, comma 1, primo e secondo periodo, dell’Accordo, con Protocollo Addizionale,
firmato a Roma il 18 febbraio 1984, che apporta modificazioni al Concordato Latera-
nense dell’11 febbraio
1929, tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, dovendo tenere conto delle modifiche
alla legislazione dello Stato italiano successivamente intervenute e, in particolare, di
quanto disposto dal decreto legislativo
22 gennaio 2004, n. 42, recante il Codice dei beni culturali e del paesaggio, e dalla
legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante modifiche al Titolo V della parte se-
conda della Costituzione,
DETERMINANO
Art. 1
2. Sono competenti per l’attuazione delle forme di collaborazione previste dalle presenti
disposizioni:
264 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
a) a livello centrale, il Ministro e, secondo le rispettive competenze, i capi dei dipartimenti
o i direttori generali del Ministero; il Presidente della CEI e le persone da lui eventual-
mente delegate;
b) a livello regionale, i direttori regionali e i Presidenti delle Conferenze episcopali re-
gionali o le persone eventualmente delegate dai Presidenti stessi;
c) a livello locale, i soprintendenti competenti per territorio e materia e i vescovi dioce-
sani o le persone delegate dai vescovi stessi.
3. Per quanto concerne i beni culturali di interesse religioso, gli archivi e le biblioteche
ad essi appartenenti, gli istituti di vita consacrata, le società di vita apostolica e le loro
articolazioni, che siano civilmente riconosciuti, concorrono, a livello non inferiore alla
provincia religiosa, con i soggetti ecclesiastici indicati nel comma 2, secondo le dispo-
sizioni emanate dalla Santa Sede, nella collaborazione con gli organi statali di cui al
medesimo comma.
4. Ai fini della più efficace collaborazione tra le parti per la tutela del patrimonio storico
e artistico, i competenti organi centrali e periferici del Ministero, allo scopo della defi-
nizione dei programmi o delle proposte di programmi pluriennali e annuali di interventi
per il patrimonio storico e artistico e dei relativi piani di spesa, invitano ad apposite riu-
nioni i corrispondenti organi ecclesiastici.
5. In tali riunioni gli organi del Ministero informano gli organi ecclesiastici degli interventi
che intendono intraprendere per i beni culturali di interesse religioso appartenenti ad
enti e istituzioni ecclesiastiche e acquisiscono da loro le eventuali proposte di interventi,
nonché le valutazioni in ordine alle esigenze di carattere religioso.
6. Nelle medesime riunioni gli organi ecclesiastici informano gli organi ministeriali circa
gli interventi che a loro volta intendono intraprendere.
Art. 2
APPENDICE | 265
delle forme di collaborazione previste dal presente comma, il Ministero e la CEI possono
stipulare appositi accordi.
4. Fermo restando quanto disposto in materia dalla legislazione statale vigente, i beni
culturali mobili di cui al comma 1 sono mantenuti, per quanto possibile, nei luoghi e nelle
sedi di originaria collocazione o di attuale conservazione. Qualora il mantenimento in
situ dei beni medesimi non ne garantisca la sicurezza o non ne assicuri la conserva-
zione, il soprintendente, previo accordo con i competenti organi ecclesiastici, ne può
disporre il deposito in musei ecclesiastici, se muniti di idonei impianti di sicurezza, o in
musei pubblici.
5. Gli interventi di conservazione dei beni culturali di cui al comma 1 sono eseguiti da
personale qualificato. A tal fine la CEI collabora con il Ministero per assicurare il rispetto
della legislazione statale vigente in materia di requisiti professionali dei soggetti ese-
cutori, con particolare riferimento agli interventi sui beni culturali mobili e le superfici
architettoniche decorate. Gli interventi di conservazione da effettuarsi in edifici aperti
al culto rientranti fra i beni culturali di cui al comma 1 sono programmati ed eseguiti,
nel rispetto della normativa statale vigente, previo accordo, relativamente alle esigenze
di culto, tra gli organi ministeriali e quelli ecclesiastici territorialmente competenti. Qua-
lora l’accordo non sia raggiunto a livello locale o regionale e in presenza di rilevanti
questioni di principio, il capo del dipartimento competente per materia, d’intesa con il
Presidente della CEI o con un suo delegato, impartisce le direttive idonee a consentire
una soluzione adeguata e condivisa.
6. La sicurezza dei beni culturali di cui al comma 1 riveste primaria importanza. A tal
fine, il Ministero e la CEI assicurano, secondo le rispettive competenze e disponibilità
finanziarie, adeguate misure di sicurezza, con particolare riguardo agli edifici aperti
al culto e ai beni maggiormente esposti al rischio di furti, del degrado e dell’abban-
dono.
7. L’accesso e la visita ai beni culturali di cui al comma 1 sono garantiti. Ove si tratti di
edifici aperti al culto o di beni mobili collocati in detti edifici, l’accesso e la visita sono
consentiti nel rispetto delle esigenze di carattere religioso. A tal fine possono essere
definiti orari e percorsi di visita in base ad accordi tra i soprintendenti competenti per
materia e per territorio e gli organi ecclesiastici territorialmente competenti.
8. La richiesta di prestito per mostre avente ad oggetto i beni culturali di cui al comma
1 è formulata in conformità alle disposizioni procedurali fissate dalla normativa canonica.
Il prestito dei medesimi beni è autorizzato nel rispetto della normativa statale vigente
in materia.
Art. 3
1. Gli organi del Ministero e gli organi ecclesiastici competenti possono accordarsi per
realizzare interventi ed iniziative che prevedono, in base alla normativa statale vigente,
la partecipazione organizzativa e finanziaria rispettivamente dello Stato e di enti e isti-
tuzioni ecclesiastiche, oltre che eventualmente di altri soggetti.
266 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Art. 4
1. Fra gli organi ministeriali e quelli ecclesiastici competenti ai sensi dell’art. 1, comma 2,
è in ogni caso assicurata la più ampia informazione in ordine alle determinazioni finali
e all’attuazione dei programmi pluriennali e annuali e dei piani di spesa, nonché allo
svolgimento e alla conclusione degli interventi e delle iniziative di cui agli articoli pre-
cedenti.
Art. 5
3. Circa i progetti di adeguamento liturgico da realizzare negli edifici aperti al culto rien-
tranti fra i beni culturali di cui all’art. 2, comma 1, presentati con le modalità previste dai
commi precedenti, il soprintendente competente per materia e territorio procede, rela-
tivamente alle esigenze di culto, d’accordo con il vescovo diocesano, in conformità alle
disposizioni della legislazione statale in materia di tutela. Qualora l’accordo non sia rag-
giunto a livello locale o regionale e in presenza di rilevanti questioni di principio, si pro-
cede ai sensi dell’art. 2, comma 5, ultimo periodo.
Art. 6
4. In relazione ai beni culturali mobili di cui all’art. 2, comma 1, già in proprietà di diocesi
o parrocchie estinte o provenienti da edifici di culto ridotti all’uso profano dall’autorità
ecclesiastica competente e che non possano essere mantenuti nei luoghi e nelle sedi
APPENDICE | 267
di originaria collocazione o di attuale conservazione, il soprintendente competente per
materia e territorio valuta, d’accordo con il vescovo diocesano, l’opportunità del deposito
dei beni stessi presso altri edifici aperti al culto, qualora gli stessi siano idonei a garan-
tirne la conservazione, ovvero presso musei ecclesiastici, se muniti di idonei impianti di
sicurezza, o musei pubblici presenti nel territorio.
5. Nel caso di calamità naturali che coinvolgano beni culturali di cui all’art. 2, comma 1, il
vescovo diocesano trasmette al soprintendente competente per materia e per territorio
ogni utile informazione ai fini del sollecito accertamento dei danni e argomentate valu-
tazioni circa le priorità di intervento, legate alle esigenze di culto; gli organi ministeriali
ed ecclesiastici competenti si accordano poi per garantire il deposito temporaneo degli
stessi beni culturali mobili presso musei ecclesiastici, se muniti di idonei impianti di si-
curezza, o musei pubblici presenti nel territorio, ovvero presso laboratori di restauro ido-
nei, anche sotto il profilo della sicurezza, ad effettuare i necessari interventi conservativi.
Art. 7
Art. 8
1. Entro i limiti fissati in materia dalla Costituzione della Repubblica e dai principi della
legislazione statale, le presenti disposizioni costituiscono indirizzi per le eventuali intese
stipulate tra le regioni o le province autonome di Trento e di Bolzano e gli enti eccle-
siastici, fatte salve le autorizzazioni richieste dalla normativa canonica.
Art. 9
268 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
a) nell’ordinamento dello Stato, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto
del Presidente della Repubblica che approva l’Intesa;
b) nell’ordinamento della Chiesa, con la pubblicazione nel «Notiziario della CEI» del de-
creto con il quale il Presidente della Conferenza medesima promulga l’Intesa.
Il Presidente Il Ministro
della Conferenza Episcopale Italiana per i beni e le attività culturali
APPENDICE | 269
Accordo in materia di descrizione bibliografica e trattamento delle raccolte
appartenenti alle biblioteche ecclesiastiche tra l’Ufficio Nazionale
per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana
e il Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari – Direzione Generale
per i Beni Librari e gli Istituti Culturali – Istituto Centrale per il Catalogo Unico
delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche
L’ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana
(d’ora in poi denominato Ufficio Nazionale) nella persona del suo direttore, previa auto-
rizzazione del Presidente della Conferenza episcopale italiana in data 5 dicembre 2006,
il Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari – Direzione Generale per i Beni Librari e
gli Istituti Culturali – Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e
per le Informazioni Bibliografiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (d’ora In
poi denominato ICCU), nella persona del Direttore Generale per i Beni Librari e gli Istituti
Culturali
VISTE le norme dell’Intesa 18 aprile 2000 per la conservazione e la consultazione degli ar-
chivi di interesse storico e delle biblioteche appartenenti ad enti e istituzioni ecclesiastiche
stipulata tra il Ministero per i beni e le attività culturali (di seguito Ministero) e la Conferenza
Episcopale Italiana (di seguito CEI) e attuata da decreto del Presidente della Repubblica
16 maggio 2000, n. 189 e da decreto del Presidente dalla CEI 15 luglio 2000, n. 904,
VISTE le disposizioni della circolare 6 dicembre 2002, n. 138 del Ministero che disciplina
l’erogazione di contributi finanziari per il funzionamento e le attività delle biblioteche non
statali aperte al pubblico con esclusione di quelle di competenza regionale, sulla base di
progetti di valorizzazione del patrimonio bibliografico e di potenziamento delle strutture,
VISTO in particolare l’articolo 2 della suddetta circolare, relativo ai requisiti per l’ammis-
sione ai contributi,
VISTI i principi ribaditi dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42– Codice dei beni
culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137 – re-
lativamente ai beni culturali di interesse religioso (articolo 9) e alla fruizione e valoriz-
zazione dei beni culturali (titolo II),
VISTO l’aggiornamento del testo dell’Intesa 26 gennaio 2005 tra il Ministero e la CEI
relativa alla tutela dei beni culturali di interesse religioso appartenenti a enti e istituzioni
ecclesiastiche, attuata da decreto del Presidente della Repubblica 4 febbraio 2005, n.
78 e con decreto di promulgazione del Presidente dalla CEI 31 gennaio 2005, n. 88,
PREMESSO che è compito essenziale di ogni biblioteca che intende erogare servizi
finalizzati alla fruizione del proprio patrimonio documentario e informativo l’adempimento
di tre ordini di obiettivi:
270 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
– selezionare, raccogliere e conservare i documenti
– renderli accessibili e mediarne il contenuto
– incentivarne e facilitarne l’uso,
1. Dialogo e cooperazione tra PBE, SBN e le altre attività nazionali coordinate dall’ICCU
1.1 L’Ufficio Nazionale costituisce entro giugno 2007 il polo SBN per tutte le biblioteche
ecclesiastiche italiane afferenti riconosciuto dall’ICCU sia nell’ambito del libro moderno,
sia in quello del libro antico, della musica, della grafica e della cartografia, svolgendo le
seguenti attività:
– cattura di notizie
– localizzazione degli esemplari
– creazione di notizie titolo
– creazione di notizie autori
– modifica e allineamento dei record.
APPENDICE | 271
1.2 Le parti concordano tutte le attività necessarie al corretto e ottimale svolgimento
delle procedure di cui sopra:
– formazione degli operatori
– accreditamento dei livelli di responsabilità occorrenti allo svolgimento delle singole
procedure
– documentazione delle attività svolte, dei problemi incontrati, delle soluzioni indivi-
duate ecc.
1.3 Ai fini dello sviluppo del polo, PBE nell’ambito delle iniziative catalografiche svilup-
pate dalle diocesi e dagli altri enti ecclesiastici, riceverà da SBN, mediante esportazioni
periodiche, i record relativi alle pubblicazioni possedute dalle biblioteche ecclesiastiche
che non afferiscono a PBE, sia nell’ambito del libro moderno, sia in quello del libro an-
tico, della musica, della grafica e della cartografia.
1.5 È assicurato il dialogo e la collaborazione con i sistemi catalografici già presenti sul
territorio, in primo luogo SBN di cui PBE condivide procedimenti e pratiche, ma gli am-
biti di cooperazione saranno anche altri:
1.6 Si garantisce il riconoscimento della provenienza dei dati, la cui proprietà rimane
degli enti proprietari. La gestione della banca dati ecclesiastica è della CEI.
272 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
2.3 CEI-Bib è conforme alle normative nazionali relative a:
catalogazione in SBN
descrizioni bibliografiche (ISBD)
indicizzazioni nominali controllate (RICA).
2.4 CEI-Bib adotta gli standard bibliografici a maggiore diffusione in ambito interna-
zionale.
2.6 L’Ufficio Nazionale coopera nelle attività connesse allo sviluppo, alla documenta-
zione e alla diffusione di normative e standard da parte degli organismi internazionali
di settore per gli ambiti di propria competenza.
2.7 Nei casi in cui specifiche esigenze richiedano scostamenti rispetto alle predette
normative, vengono messi in atto i dispositivi volti a rendere comunque fruibili dati e
risorse.
3.2 L’Ufficio Nazionale coopera nella realizzazione dell’archivio di autorità nazionale, as-
sumendosi la responsabilità di garantire il popolamento e la manutenzione della com-
ponente relativa all’ambito ecclesiastico/religioso (nomi di persona, di ente e di famiglia,
titoli uniformi, altri vocabolari controllati), avviando, fin da subito, iniziative di collabora-
zione tese a realizzare tale scopo.
3.3 L’Ufficio Nazionale coopera nello sviluppo dei dispositivi necessari alla fruizione dei
dati e delle risorse digitali nell’ambito del progetto Internet culturale, allo scopo di ren-
dere accessibili ed integrati negli strumenti di ricerca i dati e le risorse digitali ospitati
nei propri archivi elettronici e ritenuti di comune interesse per la conoscenza, la valo-
rizzazione e la tutela del patrimonio culturale nazionale.
APPENDICE | 273
5. Cooperazione nella formazione e produzione di materiale didattico
L’Ufficio Nazionale coopera nella produzione di materiale didattico in qualunque formato
ad uso degli operatori delle biblioteche e condivide l’uso di quello prodotto da o per
conto dell’ICCU.
L’Ufficio Nazionale garantisce, di concerto con l’ICCU, la formazione del personale che
collabora al PBE sugli standard catalografici di cui al punto 2.3, e secondo quanto di-
chiarato al punto 1.2.
La presente Convenzione ha durata di anni 3 (tre) dalla data della sua stipula e si in-
tende tacitamente rinnovata, salvo disdetta con preavviso di 6 (sei) mesi. Essa è pas-
sibile di revisione in qualsiasi momento, previo accordo tra le parti.
Per l’Ufficio Nazionale per i beni culturali Per il Dipartimento per i beni
ecclesiastici della Conferenza Episcopale archivistici e librari – Direzione
Italiana generale per i beni librari e gli istituti
culturali – Istituto Centrale per il
Catalogo Unico delle biblioteche
italiane e per le informazioni
bibliografiche
274 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Convenzione tra la Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali
e il diritto d’autore –Istituto Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane
e per le informazioni bibliografiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
e l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana
Premesso
– che in data 18 aprile 2000, tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (d’ora in poi
indicato come Ministero) e la Conferenza Episcopale Italiana, è stato sottoscritto un
protocollo di Intesa per la conservazione e la consultazione degli archivi di interesse
storico e delle biblioteche appartenenti ad enti e istituzioni ecclesiastiche;
– che in data 26 gennaio 2005 tra il Ministero e la Conferenza Episcopale Italiana è
stato sottoscritto un protocollo di Intesa relativa alla tutela dei beni culturali di interesse
religioso appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche;
– che in data 5 dicembre 2006, tra il Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari – Direzione
Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali – Istituto Centrale per il catalogo unico delle
biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali e l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale
Italiana (d’ora in poi indicato come UNBCE), è stato sottoscritto un Accordo in materia di
descrizione bibliografica e trattamento delle raccolte appartenenti alle biblioteche ecclesia-
stiche che al punto 1.1 prevede la costituzione di un polo SBN per le suddette biblioteche;
– che il Ministero ha affidato all’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche
italiane e per le informazioni bibliografiche (d’ora in poi indicato come ICCU) il compito
di coordinamento tecnico scientifico del Servizio Bibliotecario Nazionale (d’ora in poi
indicato come SBN) e del suo sviluppo evolutivo;
– che in data 5 dicembre 2006 l’UNBCE ha stabilito di costituire un
Polo SBN (PBE) per le biblioteche ecclesiastiche;
– che con il decreto del Presidente della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233, recante
il regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali, la Dire-
zione Generale per i beni librari e gli Istituti culturali ha cambiato la denominazione in
Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e il diritto d’autore;
– che con il Decreto Ministeriale 18 giugno 2008 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
Serie generale n. 158 dell’8 luglio 2008 è stata determinata l’articolazione degli uffici di
livello dirigenziale non generale dell’Amministrazione centrale e periferica del Ministero
e che la Direzione Generale per i beni librari, gli istituti culturali e il diritto d’autore man-
tiene le precedenti competenze in materia di catalogazione e gestione del Servizio Bi-
bliotecario Nazionale (SBN)
tra
la Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e il diritto d’autore –Istituto
Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliogra-
fiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nella persona del dott. Maurizio Fal-
lace, Direttore Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e il diritto d’autore
APPENDICE | 275
e
l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana
nella persona del Direttore, Don Stefano Russo, previa autorizzazione del Presidente
della Conferenza Episcopale Italiana in data 10 luglio 2008
la Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e il diritto d’autore –Istituto
Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliogra-
fiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali si impegna a:
276 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
– garantire l’adozione da parte delle biblioteche partecipanti al PBE, di tutti gli stan-
dard previsti dal progetto;
– aderire al sistema del SBN inizialmente con il livello di cooperazione “3”, che com-
prende le attività di cattura e localizzazione per possesso e gestione, creazione e
correzione secondo quanto previsto dal nuovo protocollo SBN-MARC;
– nominare un referente di Polo, che si impegni a diffondere a tutte le biblioteche di
Polo, le informazioni ricevute dall’ICCU sulle attività dell’Indice, sulla rete e sugli
standard catalografici.
La presente convenzione ha la durata di 3 (tre) anni dalla data della sua stipula
e si intende tacitamente rinnovata, salvo disdetta con preavviso di 6 (sei) mesi. Essa è
passibile di revisione in qualsiasi momento, previo accordo tra le parti.
Per quanto non espressamente previsto dalla presente convenzione, si rinvia ad
altri atti eventualmente sottoscritti dalle parti e alla normativa vigente.
La presente convezione è redatta in triplice copia.
APPENDICE | 277
Convenzione tra la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e l’Ufficio Nazionale
per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana
per l’accrescimento e lo sviluppo del Nuovo soggettario
Premessi
Dgls. 42/2004 – Codice dei beni culturali e del paesaggio (artt. 111 e ss.),
Convenzione tra la Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e il diritto
d’autore – Istituto Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le infor-
mazioni bibliografiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’Ufficio Nazionale
per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana (29 luglio 2008),
svolge il suo servizio a favore delle biblioteche ecclesiastiche, anche in qualità di coor-
dinatore del Polo SBN di Biblioteche Ecclesiastiche (PBE);
intende sostenere l’adesione agli standard bibliografici nazionali;
intende contribuire alla corretta individuazione delle voci di soggetto di ambito
religioso, allo sviluppo della terminologia del Nuovo soggettario e quindi di favorirne
l’uso da parte delle biblioteche, migliorando la qualità dell’offerta informativa e contri-
buendo al raffinamento della ricerca nell’ambito delle scienze religiose;
intende favorire un uso sperimentale del Nuovo soggettario per l’indicizzazione
dell’ingente e ricco patrimonio antico delle Biblioteche Ecclesiastiche aderenti al Polo;
si conviene e si stipula
278 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Impegni della Biblioteca nazionale centrale di Firenze
contribuirà alla formazione del Gruppo di lavoro istituito da UNBCE, offrendo un corso
d’introduzione al linguaggio del Nuovo soggettario;
accoglierà le proposte di nuova terminologia a cui verrà data precedenza per la strut-
turazione completa e l’inserimento nel Thesaurus;
predisporrà ed eventualmente aggiornerà documenti tecnici e procedure impiegate per
la collaborazione.
APPENDICE | 279
Lettera circolare
nell’ambito dell’attività di collaborazione svolta tra l’Ufficio Nazionale per i beni cul-
turali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana (di seguito UNBCE) e l’Istituto
Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliogra-
fiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (di seguito ICCU),
280 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
UFFICIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI DELLA CEI
Qualsiasi altra forma di trasferimento, diffusione, pubblicazione o comunicazione su
altre iniziative, proprie o di terzi, non espressamente menzionate in questo accordo,
dovrà essere oggetto di comunicazione e approvazione preventiva.
APPENDICE | 281
Convenzione tra l’ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclestiastici (Unbce)
della Conferenza Episcopale Italiana e l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico
delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche (Iccu)
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali circa la descrizione informatizzata
dei documenti manoscritti
Visti gli obiettivi condivisi tra le parti per la conoscenza e la valorizzazione dei fondi mano-
scritti, per la condivisione dello standard adottato e dello strumento software predisposto
dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni
Bibliografiche per la gestione dei documenti manoscritti ossia Manus on-line
si stipula tra l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici, d’ora in poi UNBCE, e
l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni
Bibliografiche, d’ora in poi ICCU
una convenzione che consente l’utilizzo a titolo gratuito di Manus on-line da parte delle
biblioteche di proprietà ecclesiastica segnalate dall’UNBCE all’ICCU e afferenti al Polo
SBN di biblioteche ecclesiastiche
Si specifica che
rimangono proprietari dei dati inseriti nella base dati di Manus on-line le biblioteche
che partecipano al progetto, riservandosi l’ICCU la loro pubblicazione on line, solo in
seguito al consenso espresso dalle medesime;
che l’UNBCE si avvarrà gratuitamente di tutte le evoluzioni che nel tempo potranno
essere apportate dall’ICCU al software Manus on-line;
che l’UNBCE potrà richiedere l’esportazione in XML dei dati relativi alle biblioteche af-
ferenti al Polo SBN di biblioteche ecclesiastiche;
che l’ICCU si impegna a formare permanentemente il personale che ogni volta verrà
coinvolto, a seguire in ogni momento le diverse fasi del progetto e a garantire l’assi-
stenza tecnico scientifica necessaria;
che tra le finalità per la richiesta dei contributi economici annuali al Ministero per i Beni
e le Attività Culturali rientra la partecipazione alla catalogazione dei manoscritti.
282 | Archivi e biblioteche ecclesiastiche del Terzo millennio. Dalla tradizione conservativa all’innovazione dei servizi
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I miei appunti
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