Donigala Fenughedu

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Donigala Fenughedu

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Donigala Fenughedu (Donigàla in sardo) è una frazione Donigala Fenughedu


di Oristano in Sardegna e un comune soppresso nel 1927. frazione
Conta circa 1200 abitanti e dista due chilometri dal centro
del Comune, verso nord oltre il fiume Tirso. Posta a 8 metri
sul livello del mare, è situata nella regione storica del
Campidano Maggiore.

Indice
Origini del nome
Storia
Monumenti e luoghi d'interesse Localizzazione
Architetture civili Stato Italia
Società Regione Sardegna
Istituzioni, enti e associazioni
Provincia Oristano
Bibliografia
Altri progetti Comune Oristano
Collegamenti esterni
Territorio
Coordinate 39°56′07.8″N
Origini del nome 8°34′23.52″E
Altitudine 8 m s.l.m.
Fino al 1862 l'abitato era conosciuto come Donnigala
d'Arborea o semplicemente Donigala, nome usato tuttora Abitanti
come abbreviazione. La denominazione di Fenughedu, in
Frazioni Nuraxinieddu, Solanas
riferimento all'abitato scomparso alla fine del XVII secolo
confinanti (Cabras)
ed i cui territori vennero acquisiti da Donigala, venne
applicata al nome col Regio Decreto n. 825 del 14 Altre informazioni
settembre 1862. Con la formazione del Regno d'Italia
Cod.
infatti, la si volle distinguere dall'omonima Siurgus 09170
Donigala. postale
Prefisso 0783
Il toponimo deriva dal sardo medioevale donnicàlia, il
quale a sua volta deriva dal latino dominicalia. Il termine Fuso
UTC+1
veniva usato nel medioevo per indicare ciò che formava un orario
insieme economico dipendente direttamente dal signore. Un
Cod.
possedimento dunque, con abitazioni e servitù, il quale D342
veniva generalmente concesso dai giudici all'Opera di catastale
Santa Maria di Pisa o a quella di San Lorenzo di Genova. Nome (IT) donigalesi
Secondo lo storico Francesco Cesare Casula, in questo caso abitanti (SC) donigallesus
venne concessa ai pisani dell'Opera di Santa Maria per
esercitarvi la mercatura. Questo nome dunque, si dava Patrono sant'Antonino vescovo
spesso ad un possesso ed è questo il motivo per cui diede
luogo a denominazioni di ville rurali. Giorno
10 maggio
festivo
Per quanto riguarda il toponimo fenughedu esso rimanda ad
Cartografia
un abitato scomparso che venne spopolato per una serie di
eventi negativi al finire del XVII secolo: nel 1647 è
documentata una invasione di cavallette che provocò
ingenti danni all'agricoltura e nel 1652 l'abitato venne
colpito dalla peste. I suoi abitanti si trasferirono a Donigala
e i suoi territori vennero acquisiti da quest'ultima che
conserva nella zona di campagna dove un tempo sorgeva
l'abitato la denominazione fenugheda.

La radice del toponimo fenughedu fa riferimento


sicuramente al finocchio selvatico, anche se il vocabolo per
intero attualmente non rimanda a nessun significato Donigala
specifico in sardo. Questo fatto ha spesso condotto in errore Fenughedu
il visitante, il quale tende a sostituire fenughedu con il
vocabolo più sensato fenugheddu, che significa finochietto.

Storia
Area abitata già in epoca nuragica, nel medioevo
appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria del Campidano di Oristano. Alla caduta del
giudicato (1410) fece parte del Marchesato di Oristano, e alla definitiva sconfitta degli arborensi (1478)
divenne un feudo aragonese. Nel XVIII secolo venne incorporato nel Marchesato d'Arcais, feudo dei Flores
Nurra, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale. Il preesistente ed adiacente
villaggio di Fenughedu, spopolato per carestie e pestilenze, fu abbandonato nel XVII secolo.

Comune autonomo fino al 1927, venne poi incorporato al comune di Oristano di cui oggi è frazione.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture civili

Il territorio presenta un gran numero di portali monumentali


generalmente risalenti al XVIII secolo. La loro costruzione è in
stretta relazione con la coltura dell'ulivo, il cui sviluppo venne visto,
prima dai governi spagnoli e poi da quelli sabaudi, fondamentale
per la rivitalizzazione dell'agricoltura sarda. L'esigenza sorgeva dal
fatto che l'isola importava l'olio dalle Baleari e dalla Liguria,
nonostante il suo clima e il suo territorio fossero dei migliori per la
sua produzione. Inoltre la Sardegna era piena di vaste zone dove gli
olivastri crescevano spontaneamente, dunque, piante che con un
Il portale di Vitu Sotto
semplice innesto sarebbero potute diventare fruttuose.
Grazie ai profitti che la coltura degli ulivi donò tra la fine del XVI e
il XIX secolo sorse tra la popolazione un nuovo ceto privilegiato
che adottò l'abitudine di erigere un portale all'ingresso dei propri
poderi come simbolo e blasone della loro nuova posizione sociale.
Il più importante è il portale di Vitu Sotto che con i suoi 11 m di
altezza è il più imponente dell'intera Sardegna. È situato lungo la
strada di campagna che dal Santuario della Madonna del Rimedio,
tra Oristano e Donigala Fenughedu, porta a Solanas, frazione del
comune di Cabras, a circa tre chilometri dalla città. Si pensa che
Il portale di Loffredo in piazza l'architetto progettista che dovette dirigere i lavori sia il piemontese
Sant'Antonino. Giuseppe Viana, il quale ha diretto anche la costruzione del
Chiostro del Carmine a Oristano. Secondo l'architetto Vico Mossa,
il portale di Vitu Sotto è da ritenersi come l'opera più notevole in
Sardegna, di architettura civile senza spazio interno.

Altri portali di minor spessore ma sempre di pregevole fattura, sono quelli presenti nell'asse viario che
congiunge il paese alla frazione di Nuraxinieddu: il portale dei Carmelitani e quello degli Scolopi. Di
notevole interesse sono pure i portali di Pisanu, detto pure de su colonnellu, ed il portale ubicato nella
piazza centrale del paese, chiamato il portale di Loffredo. Altrettanto interessanti, anche se oramai pressoché
ruderi, sono il portale di Passino, situato vicino alle scuole elementari, ed il portale Tolu, in aperta
campagna. Molto più modesti rispetto ai portali qui sopra menzionati sono i due portali dell'oliveto Sotgiu,
disposti nell'asse viario che conduce al comune di Nurachi.

Società

Istituzioni, enti e associazioni

Sono presenti sul territorio

l'istituto di Riabilitazione Santa Maria Bambina. Un presidio extra ospedaliero di


riabilitazione globale intensiva ed estensiva unico in tutto il territorio regionale.
la casa madre della Compagnia Evaristiani del Sacro Cuore, fondata dal religioso Evaristo
Madeddu.
il centro di spiritualità "Nostra Signora del Rimedio" delle suore giuseppine.

Bibliografia
G. Spano, Vocabolario sardo geografico patronimico ed etimologico, Edizioni 3T, Cagliari
1872
F.C. Casula, Dizionario storico sardo, Carlo Delfino editore, Sassari 2006
M.T. Atzori, Glossario di sardo antico, Ed. S.T.E.M - Mucchi, Modena 1975
G. Casalis, Dizionario geografico storico - statistico - commerciale degli stati di S.M. il re di
Sardegna, Forni editore, Bologna 1972
M.L. Wagner, Dizionario etimologico sardo, Heidelberg 1960
F. Cherchi Paba, Evoluzione storica dell'attività industriale, agricola, caccia e pesca in
Sardegna, 1974
Vico Mossa, Vicende dell'architettura in Sardegna. Sassari, Carlo Delfino Editore, 1994
Vico Mossa,Sull'origine dei portali monumentali di campagna eretti in alcune località della
Sardegna, estratto da Studi Sardi anno IX, Sassari, 1949

Altri progetti
Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene
immagini o altri file su Donigala Fenughedu (https://commons.wikimedia.org/wiki/Categ
ory:Donigala_Fenughedu_(Oristano)?uselang=it)
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Donigala Fenughedu

Collegamenti esterni
Sito del Centro di Cura e Riabilitazione Santa Maria Bambina, su santamariabambina.it.
Sito della Cantina sociale cooperativa della Vernaccia, su vinovernaccia.com.
Sito della Compagnia Evaristiani del Sacro Cuore, su evaristiani.it.
Portale Sardegna: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Sardegna

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