Minotauro

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IL MINOTAURO: MITO GRECO

Il mondo greco parla spesso del Minotauro, personaggio che ruota attorno al mito e alla
leggenda di Teseo e Minosse. Ma chi è questo personaggio nato dalla mitologia
ellenica?
Il minotauro è una figura mitologica greca che aveva le fattezze di un
toro antropomorfo: metà uomo e metà toro. Qual è la storia del mito del minotauro?
Il mito del minotauro affonda le sue radici a Creta: qui regnava un re i cui sudditi
credevano illegittimo, il re Minosse, figlio dell'unione tra Zeus ed Europa. Minosse,
preoccupato del fatto di non essere ben visto dai suoi cittadini, chiede al dio del mare
Poseidone, un toro in regalo come segno dell'approvazione del suo regno da parte
dell'Olimpo.
Il toro ricevuto in regalo da Poseidone era un toro bianco bellissimo che
Minosse avrebbe dovuto sacrificare. Considerata la bellezza dell'animale, però,
Minosse decide di non sacrificare il toro e di usarlo per le sue mandrie. Poseidone,
dopo aver scoperto che Minosse non aveva sacrificato l'animale, decide di punire il re e
di far innamorare la moglie di Minosse, Pasifae, del toro.
Dall'unione tra Pasifae e il toro nasce il minotauro, una creatura leggendaria e
mostruosa per metà toro e per metà uomo. Nonostante le gambe da uomo, la sua
natura di animale lo rendeva selvaggio e pericoloso per i cittadini. Minosse decide
quindi di rinchiuderlo nel labirinto di Cnosso, un palazzo a forma di labirinto costruito da
Dedalo.
Dedalo era stato iniziato da Atena alle invenzioni dell'industria e dell'arte: per il re
Minosse costruì un palazzo da quale era impossibile uscire, un grande labirinto
composto da camere, corridoi, finti ingressi e finte uscite.
Dopo l'uccisione da parte degli ateniesi del figlio di Minosse, Antrogeo, il re di Creta
dispose che ogni anno, per tutti gli anni, la città di Atene gli avrebbe dovuto inviare, ogni
anno, sette fianciulli e sette fanciulle da sacrificare al minotauro che si cibava di carne
umana.

TESEO E IL MINOTAURO
Convinto di riuscire a sconfiggere il minotauro, Teseo, il figlio del re di Atene Egeo e
innamorato di Arianna, figlia di Minosse e Pasifae, si offre volontario tra i fanciulli
sacrificali. Arianna, prima dell'entrata di Teseo nel labirinto, offre al ragazzo un filo di un
gomitolo che avrebbe dovuto srotolare all'interno del labirinto per non perdere la via
d'uscita.
Teseo sconfigge il minotauro e, insieme con Arianna, riparte alla volta di Atene ma,
durante la traversata, il giovane ragazzo abbandona la sua amata sull'isola deserta di
Nasso. Rimasta sola, Arianna inizia a piangere finché non viene confortata e rapita
da Dionisio. Poseidone, infuriato con Teseo per aver abbandonato la ragazza, fece
scoppiare una tempesta che squarciò le vele bianche della nave di Teseo, costringendo
quindi il ragazzo a issare le vele nere.
Il re Egeo, prima che Teseo partisse, aveva chiesto al figlio di issare le vele nere solo in
caso di sconfitta. Egeo, vedendo avvicinarsi una nave con le vele nere, decide quindi di
togliersi la vita, gettandosi nel mare che ha poi preso il suo nome: il Mar Egeo.

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