Mostra Gustavo Giovannoni e Casa Dei Crescenzi 2
Mostra Gustavo Giovannoni e Casa Dei Crescenzi 2
Mostra Gustavo Giovannoni e Casa Dei Crescenzi 2
Terme di Diocleziano
GUSTAVO GIOVANNONI
TRA STORIA E PROGETTO
Relazione mostra 15/03/2016 di Valentina Cacialli
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La mostra che si e’ tenuta all’ interno del museo delle Terme di Diocleziano, e’ stata suddivisa in 4
sezioni, ciascuna delle quali ha illustrato una fase lavorativa dell’ Architetto Gustavo Giovannoni.
I disegni, gli schizzi e gli altri documenti sono conservati presso la casa dei Crescenzi, sede del
Centro di Studi per la Storia dell’ Architettura fondato da Giovannoni stesso del 1939 e
rappresentano una selezione ragionata di tutto il suo lavoro di ricerca teorica e accademica, di
urbanista della città con tutela dell’ambiente, progettista architettonico, restauratore di
monumenti.
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Sezione I
( a cura di Piero Cimbolli Spagnesi, Augusto Roca de Amicis, Marisa Tabarrini )
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Sezione II
( a cura di Simona Benedetti, Ilaria Delsere, Fabrizio Di Marco, Andrea Pane, Maria Pia Sette )
Architetture La sezione espone parte dei disegni eseguiti tra il 1895 ( anno della sua laurea in
ingegneria ) e il 1947.La committenza e’ soprattutto romana laziale e abruzzese, pubblica e
privata. Si affrontano vari temi quali il villino, il palazzetto, il quartiere, l’altare, le tombe, cappelle
funerarie, la Chiesa, edifici scolastici e universitari, complessi industriali.
Palazzina Calderai
Palazzo Torlonia in via Tomacelli, Roma, 1908-1909. Cooperativa case ed alloggi per impiegati in piazza Caprera,
Roma, 1907-191
Non accetta la corrente razionalista ma si nota comunque una semplificazione degli elementi
architettonici e una volontà di evidenziare la struttura dell’edificio. Il dualismo giovannoniano
accosta l’uso di tecniche costruttive avanzate al riferimento al passato e quindi un accostamento
tra arte e scienza che compongono la figura dell’ “ architetto integrale “ .
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Città ambiente e paesaggio Le tecniche usate da Giovannoni per affrontare problemi urbani,
sono illustrate nel suo volume Vecchie citta’ ed edilizia nuova ( 1913-1931 ), in cui affronta il
rapporto tra edilizia storica ed edilizia contemporanea. In questa sezione sono riportati alcuni dei
progetti di risistemazione di spazi urbani tramite adeguamenti che non vanno a modificare il
carattere proprio del tessuto storico. Giovannoni interviene con il diradamento, una tecnica che
cerca di evitare gli sventramenti ma applica le piccole demolizioni in modo da creare nuovi spazi e
nuove visuali, per poi passare all’ abbellimento
Via dei Coronari (1911-1913) stradale tramite il reimpiego dei materiali
demoliti.
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Sezione III
( a cura di Maria Grazia Turco, Claudio Varagnoli )
Giovannoni partecipa
nel 1931 al congresso
internazionale degli
architetti e tecnici del
restauro ad Atene,
organizzato dall’
Office
Internationale des
Musées esponendo
il problema del
restauro come
scientifico aperto a
tecniche nuove che
hanno come base i
valori che
testimonia l’ opera.
Nella Carta del
Consiglio Superiore
delle Antichità e
Belle Arti del 1932,
Giovannoni diventa un punto di riferimento per l’ epoca costituendo una “scienza dei
monumenti”. La realtà delle opere eseguite e mostrate in questa esposizione mettono comunque
in luce le incongruenze del metodo sulla pratica reale.
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Chiesa di Santa Maria del Piano ad Ausonia (1916), Lazio Meridionale.
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S. Stefano degli Albissini (1931), città del Vaticano
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Sezione IV
( a cura di Marina Docci, Marina Magnani Cianetti )
Molti documenti quali diplomi, lettere e onorificenze testimoniano i suoi rapporti con le istituzioni
e la sua fama fra le autorità e soprattutto il suo interesse per la riforma dello studio dell’
architettura in Itali, a lui si deve l’ istituzione della Regia Scuola superiore di Architettura a Roma.
Altre testimonianze del suo interesse per l’ Architettura sono nelle riviste fondate con Marcello
Piacentini : nel 1921 “ Architettura e Arti Decorative “ e nel 1937 “ Palladio. 0063
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CENTRO STUDI PER L’ARCHITETTURA
CASA DEI CRESCENZI
GIORNATA OPEN HOUSE 08/05/2016
Il testo e’ tratto dal “ Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’ Architettura “, nn. 45-52, 2008-2015, numero
monografico dedicato a La Casa dei Crescenzi. Storia e Restauri, a cura di Marina Docci e Maria Grazia Turco, con testi
di L. Bianchi, R. Chiovelli, F. Bilancia, F. Di Marco, S. Benedetti, M. G. Turco, M. L. Accorsi.
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Durante la giornata Open House dell’8 Maggio 2016 e’ stato possibile visitare la Casa dei
Crescenzi,oggi Centro Studi per l’ Architettura voluto da Gustavo Giovannoni nel 1938.
La casa, costruita tra l’ XI e il XII sec. rimane l’ unica testimonianza del tessuto urbano che si
estendeva dal lungotevere dei Pierleone alle pendici del Campidoglio. Gli interni conservano
lettura delle tecniche costruttive dell’ epoca
rendendo la casa unico esempio di torre
medievale non ammodernizzata.
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Nei secoli la casa ha assunto nomi diversi, Casa di Pilato, Torre del Monzone, Casa di Cola di
Rienzo ed e’ stata oggetto di curiosità di artisti e studiosi per i suoi particolari elementi costruttivi.
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Interni del Primo Livello
Biblioteca, Archivio
dell’ Associazione
Artistica tra i Cultori di
Architettura ( fondata
nel 1890, il Centro
Studi ne è la
prosecuzione ) e
Archivio personale di
Giovannoni.
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