Tesi Turismo 2
Tesi Turismo 2
Tesi Turismo 2
RELAZIONE FINALE
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“Marketing is not an event, but a process... It has
a beginning, a middle, but never an end, for it is a
process. You improve it, perfect it, change it, even
pause it. But you never stop it completely.”
Jay Conrad Levinson
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INDICE
INTRODUZIONE......................................................................................................................... 9
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Seconda parte .............................................................................................................................. 55
CONCLUSIONI........................................................................................................................ 109
BIBLIOGRAFIA ............................................................................................................ 113
RINGRAZIAMENTI.................................................................................................................115
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INDICE TABELLE E FIGURE
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Tabella 30 – Prezzo delle produzioni proprie ............................................................................. 94
Tabella 31 – Sistema di vendita anticipata (%)........................................................................... 95
Tabella 33 – Fonti d’informazione sulla domanda (%)............................................................... 96
Tabella 34 – Opportunità, minacce, forze e debolezze delle istituzioni culturali di Barcellona . 97
Tabella 35 – Numero turisti e pernottazioni in hotel................................................................... 98
Tabella 36 – Percentuale mensile di pernottazioni 2005............................................................. 99
Tabella 36 – Turisti secondo l’etá (%) ........................................................................................ 99
Tabella 38 – Turisti secondo il grado di ripetizione della visita 2005 (%) ............................... 100
Tabella 39 – Turisti secondo il motivo del viaggio (%)............................................................ 100
Tabella 40 – Numero di turisti secondo la nazionalitá.............................................................. 102
Tabella 41 – Opinione su differenti aspetti di Barcellona 2005 (Scala da 1 a 10) .................... 103
Tabella 42 – Offerta totale d’alloggiamento 2005 .................................................................... 103
Tabella 43 – Evoluzione dell’offerta alberghiera e percentuale occupazione stanze................ 104
Tabella 44 – Visitatori delle istituzioni culturali e ludiche ....................................................... 105
Tabella 45 – Numero stabilimenti culturali e d’ozio nella cittá di Barcellona. 2005................ 106
Tabella 46 – Prodotti e servizi Turisme de Barcelona .............................................................. 106
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INTRODUZIONE
Negli ultimi anni si sono osservati diversi orientamenti nell’ambito turistico. Nuovi
bisogni e nuove esigenze, sia dal lato dell’offerta che della domanda, hanno indotto i
gestori turistici a adottare nuove impostazioni e strategie. Il turismo culturale costituisce
un fenomeno di speciale interesse, che si sta sviluppando negli ultimi anni e che sta
creando una magnifica opportunità di sviluppo, specialmente per le città e i territori con
risorse patrimoniali e culturali fino ad ora poco sfruttate come risorse turistiche. Nel
trattare la gestione del turismo culturale e della città é necessario avere una visione
innovatrice che, superando le impostazioni della conservazione passiva, affronti le sfide
culturali, economiche, medioambientali e funzionali introdotte dalla necessità di un uso
responsabile del patrimonio urbano e dalla pressione del turismo perché il turismo e la
cultura offrono importanti opportunità però pongono di fronte a problematiche di
gestione ed interpretazione. Innanzitutto, é necessario comprendere che non tutte le città
e non tutta la città é città turistica. Inoltre, dotarsi d’infrastrutture per la gestione che
superino la separazione tra gestione turistica, gestione culturale e gestione urbana non
sta risultando facile. Le infrastrutture continuano ad essere insufficienti e gli enti
pubblici e le imprese private si preoccupano maggiormente per la promozione che per la
gestione. In Spagna si stanno attuando una serie d’iniziative recentemente introdotte
dall’”Administración General del Estado”, “Comunidades Autónomas” y
“Ayuntamientos”. Questi piani rappresentano un inizio di un cambio di tendenza e di
ricerca di modelli di gestione più sostenibili in quanto l’esito turistico di una città
storica dipende sia dalla coordinazione di politiche settoriali con implicazione urbana
(traffico, cultura, sicurezza, turismo, ecc.) che dalla formulazione esplicita di politiche
turistiche. Per evitare gli effetti negativi del turismo sul patrimonio culturale, si deve
tenere conto che la capacità d’accoglienza delle città e degli insiemi monumentali é
limitata ed il numero di visitatori non può crescere in forma indefinita. Il turismo
adeguatamente canalizzato e gestito può servire, invece, a rafforzare la multifunzionalitá
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delle città storiche. Una strategia innovatrice per la conservazione e gestione del
patrimonio culturale deve iniziare, quindi, con un adeguamento che va ben oltre
l’apertura di ristoranti, hotel o negozi di souvenir.
Attualmente Barcellona é conosciuta come una delle grandi città europee con più
potere attrattivo ludico-culturale del continente. A metà degli anni ottanta, questa non
era l’immagine generale della città, se non per qualche specialista o personalità curiosa.
La sua offerta culturale era diretta agli abitanti della città e dell’ambiente metropolitano.
Il turismo si concentrava nei mesi estivi ed il potenziale culturale della città era
percepito solo da una minoranza, formata da esperti in architettura e storia o da
personalità attratte dalla vitalità di una cultura marginale legata all’ambiente, un gran
centro industriale e porto mediterraneo. L’interesse e l’offerta culturale della città é
molto più ampia e varia perché, oltre al contesto urbano, edifici e monumenti,
Barcellona offre più di cinquanta musei, un’ampia offerta di spettacoli ed attività
culturali ed un insieme di manifestazioni della tradizioni culturali della città. Però,
affianco di quella che potrebbe essere un’offerta comparabile ad altre città con le stesse
dimensioni e tradizioni, l’offerta culturale di Barcellona che attrae il turista é quella che
si differenzia dal resto delle destinazioni alternative. Per esempio, Gaudí e il
modernismo, con i suoi edifici, parchi ed esposizioni, solo si può trovare nella stessa
quantità e ricchezza a Barcellona. A quest’attrazione si aggiunge la caratteristica di
porto mediterraneo, con una città medievale ben conservata collocata sulla vecchia città
romana. Il suo clima mite in buona parte dell’anno, l’essere uno dei principali centri
d’attrazione di studenti universitari europei del programma Erasmus e l’accogliere una
densa colonia d’artisti e professionisti stranieri donano alla città una vita culturale
dinamica, eterogenea ed alternativa. Inoltre, Barcellona é dotata di un’eccellente offerta
commerciale complementare, di ristorazione e d’ozio, paragonabile alle altre grandi
città europee. Per quanto riguarda i musei e monumenti, dalla fine degli anni ottanta si é
investito nella loro messa a punto e sviluppo. Oltre ai musei e monumenti, esiste una
notevole offerta d’arte teatrale e musicale anche se la lingua ed alcune difficoltà di
commercializzazione nel circuito turistico di concerti, teatro e opera, non hanno
permesso uno sviluppo di un turismo dello spettacolo equivalente a quello d’altre grandi
capitali europee. Concludendo, l’importanza di Barcellona, come luogo dov’è possibile
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svolgere attività turistica di gran qualità, risulta attualmente indiscutibile come lo
dimostrano, tra l’altro, i vari indicatori turistici osservati negli ultimi anni.
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Prima parte
In questa parte, dopo aver chiarito cos’é il turismo culturale ed il ruolo svolto dal
marketing per creare un prodotto-offerta culturale da risorse “grezze”, s’introducono
alcuni elementi relativi alla realtà spagnola e riguardanti le caratteristiche del turista
culturale, spagnolo ed internazionale, e, in una prospettiva storica, alcuni piani d’azione
attuati nello stato.
Capitolo 1
TURISMO CULTURALE
Il turismo culturale può essere definito come: organizzare e realizzare un viaggio, con
un presupposto di contenuto territoriale o tematico, al fine di effettuare attività che
permettano di sperimentare la cultura e le differenti forme di vita d’altra gente e, come
conseguenza, conoscere e comprenderne costumi, tradizioni, ambiente fisico, idee
intellettuali e luoghi storici, archeologici, architettonici o con un altro significato
culturale.
Gli aspetti fondamentali di questa definizione sono:
1. La necessità di organizzare e realizzare un viaggio verso un luogo diverso dalla
residenza abituale. Il viaggio si può organizzare attraverso un soggiorno in una
città o un tour di più città.
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Vásquez Casielles, R. (2005) “Recursos culturales y diseño del producto y la oferta del turismo” in
“Gestión del turismo cultural y de ciudad” Gomet Borja M.A. (coord.) et al., Cuenca, Ed. De la
universidad de Castilla-La Mancha, pag.22-30
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2. Il presupposto di contenuto che può essere territoriale (un paese, una o più città)
e/o tematico (per esempio, un prodotto culturale specifico come il Museo
Marittimo di Barcellona, un tragitto come quello Romanico-Palentino promosso
da Castilla e León o un avvenimento speciale come il Forum Universale della
Cultura di Barcellona).
3. L’interesse per la cultura intesa come una manifestazione fondamentale
dell’identità, del sapere e della storia dei popoli.
4. La grande varietà di risorse con potenziale culturale (vedi tabella 1). La Spagna
dispone di diversi insiemi storico-artistici dichiarati dall’UNESCO Patrimonio
dell’Umanità (Parco e Palazzo Güell, Palazzo della Musica Catalana, Ospedale
San Pau, Sagrada Familia, Pedrera, Casa Batlló, Casa Vicens, Cripta Colonia
Güell a Barcellona) e di un ampio numero di beni mobili e immobili dichiarati
d’interesse culturale. La manifestazione principale del turismo culturale
corrisponde alle testimonianze materiali della storia, al patrimonio architettonico
tangibile, ai beni fisici. Le risorse culturali basilari sono di carattere multiplo:
religiose, monumentali o d’altro aspetto sempre relativo alla storia. Altre
motivazioni o manifestazioni intangibili del turismo culturale riguardano il teatro,
le tradizioni e gli aspetti identificativi degli abitanti d’ogni zona geografica. In
molte occasioni, inoltre, le attività intangibili del turismo culturale richiedono un
equipaggiamento culturale per il loro totale sfruttamento. In conclusione, le
risorse con potenziale culturale sono permanenti (per esempio la muraglia
romana) e temporali (festival e feste).
5. La varietà delle motivazioni. Si può segmentare il mercato in base alla
motivazione culturale del turista. Per i collezionisti di sapere l’obiettivo
dell’attività culturale può essere contemplativo (conoscere, visitare, passeggiare).
Per gli appassionati della cultura la motivazione é riassumibile nell’assistere ad
eventi importanti, partecipare, comprendere e approfondire.
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Tabella 1 – Risorse con potenziale contenuto culturale
RISORSE CULTURALI PRIMARIE
Religiose Cattedrali, chiese, conventi, sinagoghe, templi, monasteri, ecc.
Monumenti Castelli, palazzi, case native di persone celebri, case particolari, edifici emblematici,
piazze, ponti, costruzioni militari, acquedotti, muraglie, insiemi aristico-storici
Altre risorse materiali Architettura domestica, vie storiche, balconi, cortili, arti manuali (pittura, scultura,
della storia artigianato), strumenti musicali, utensili da lavoro, archittetura tradizionale (industriale,
tecnologica, ecc.), vecchie infrastrutture storiche, percorsi artistici, ricordi di personaggi o
momenti del passato, ecc.
Altri aspetti dell'identitá Patrimonio etnologico ed etnografico, usi, costumi, stili di vita, fiere, mercati, gastronomia
e botteghe, feste, spettacoli, mercatini tradizionali, lingua, studi relativi al linguaggio ed alla
letteratura
Dotazione culturale Teatri, giardino botanico, musei, parchi archeologici, acquari, planetari, gallerie d'arte,
parchi tematici (parchi archeologici, parchi storico-culturali, ecc.), palazzi per i congressi,
ecc.
Ricchezza paesaggistica Spiaggie, parchi naturali, aree ricreative, percorsi (combinazione di risorse culturali),
montagne, valli, foci, vulcani, deserti, aree protette, ecc.
Campionati sportivi Calcio, pallacanestro, pallavolo, tennis, atletica, giochi in scatola, nuoto, ecc.
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svilupparsi attraverso nuove esperienze soddisfacenti, consigli di familiari, amici e
persone esperte e l’impatto che provocano le differenti offerte culturali promosse
attraverso i mezzi di comunicazione, dalla pubblicità fino ai libri, guide e reportage di
viaggi. In questo modo l’interessato va convertendosi poco a poco in un appassionato
della cultura. In Spagna la maggior parte del turismo culturale appartiene al segmento
dei collezionisti di conoscenze e questo rende difficile la fidelizzazione (ovvero il
ritorno nel luogo visitato) anche se permette la promozione tramite una diffusione orale
positiva (il c.d. passaparola) se si sviluppa un’offerta di qualità.
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combinazione delle differenti risorse e dei diversi strumenti commerciali di cui dispone
l’organizzazione turistica per conseguire i suoi obiettivi. Il modello del marketing mix
più diffuso é quello delle “4 p”:
1. Formulazione del prodotto turistico;
2. Fissazione del prezzo;
3. Distribuzione;
4. Comunicazione.
Riassumendo, il punto di partenza del marketing del turismo culturale é il
patrimonio culturale. Inizialmente, é necessario fare un inventario del patrimonio
culturale potenziale inteso come l’insieme di risorse culturali tangibili e intangibili di un
luogo, create e conservate dalla sua gente durante gli anni. Quando il patrimonio é
strutturato in modo da permetterne l’utilizzo culturale si converte in prodotto culturale.
Per esempio, in Spagna solo una piccola percentuale del patrimonio culturale é in
condizione d’essere considerato prodotto culturale e questo é dovuto a problemi legati
all’accessibilità, alla conservazione e alla necessità di rigenerare, rivitalizzare e
sviluppare nuove azioni partendo dal patrimonio esistente. Quando il prodotto si
commercializza ed è promosso fuori della sua località (decisioni di marketing mix) si
converte in offerta culturale. Se si realizzano solo azioni di promozione “in sito” si
considererà come prodotto culturale e non come offerta culturale. Il pubblico, attratto
dal prodotto-offerta culturale, realizza il consumo culturale. Grazie alla pianificazione
dell’offerta culturale, il turista prima della visita possiede già un’immagine di cosa
andrà a visitare e si sarà già fatto delle aspettative. Durante la visita, egli consuma
servizi turistici (visita, conosce, comprende, assiste, partecipa) e sviluppa un’esperienza
che può essere integrata con varie attività d’interesse culturale. Dopo il consumo
dovrebbe risultare soddisfatto con possibilità di fidelizzazione e/o diffusione d’opinioni
positive sull’offerta culturale ad altri potenziali turisti.
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1.3. GLI STRUMENTI DEL MARKETING MIX NEL T.C.2
Gli strumenti base per il disegno delle strategie di marketing del turismo culturale
devono essere combinati adeguatamente al fine di raggiungere gli obiettivi previsti.
Questi strumenti sono le quattro variabili controllabili da chi gestisce il turismo
culturale: prodotto, prezzo, distribuzione e comunicazione.
Se una meta turistica vuole investire nello sviluppo del turismo culturale é necessario
che l’organismo che la gestisce identifichi quali sono i bisogni e le motivazioni
principali dei turisti e, posteriormente, determini le principali caratteristiche dei servizi
che si offrono e che si vogliono offrire. In generale, i turisti necessitano un’attrazione
iniziale per visitare il luogo, che dev’essere accompagnata da sistemi d’accesso per gli
spostamenti, servizi come alloggiamento e ristorazione, informazioni sul luogo e sulle
attività che possono essere svolte e dalla conoscenza della meta turistica trasmessa
attraverso la sua distribuzione e comunicazione. Nella tabella 2 sono presentati gli
elementi d’analisi del prodotto culturale. Questi elementi possono essere classificati in
due sottogruppi: elementi fondamentali o di base ed elementi di sostegno o d’appoggio.
I primi sono necessari perché un luogo si consideri un prodotto culturale (includono
attrazioni, accesso e servizi). Gli elementi di sostegno o appoggio (offerta culturale)
sono fattori complementari e riguardano i prezzi, la distribuzione, la comunicazione e
l’informazione dell’attività culturale.
2
Vásquez Casielles, R. (2005) “Recursos culturales y diseño del producto y la oferta del turismo” in
“Gestión del turismo cultural y de ciudad” Gomet Borja M.A. (coord.) et al., Cuenca, Ed. De la
universidad de Castilla-La Mancha, pag.35-37
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Tabella 2 – Il prodotto nel marketing del turismo culturale
Elementi base
Elementi d'appoggio
OFFERTA CULTURALE
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il Museo del Giurassico in Asturia (MUJA) presenta un disegno a forma
d’impronta di dinosauro, con una superficie costruita su più di 4.500 metri
quadrati, dove esistono varie sale che espongono fossili e ossi di dinosauri
appartenenti a diverse tappe della storia: premesozoico, triassico, giurassico
asturiano, giurassico, cretacico, postmesozoico. Inoltre, sono esposte
repliche d’enormi crani di gigantosauri, di un dinosauro carnivoro, di una
coppia di tirannosauri, ecc. che servono a sorprendere il visitatore.
b. La cintura base. É l’insieme d’elementi situati intorno al nucleo che
dovrebbero essere presi in considerazione per poter apprezzare meglio
l’attrazione. Per esempio, il MUJA é situato a pochi chilometri da Colunga
in una posizione strategica: con la spiaggia della Griega ai suoi piedi e di
fronte il porto di Lastres. In questo modo è offerta la possibilità al turista di
passeggiare per diverse zone in contatto con la natura. La spiaggia della
Griega dona una riproduzione idealizzata di com’era il paesaggio di 150
milioni d’anni fa. Per i visitatori che preferiscono avvicinarsi un po’ di più
al mondo dei dinosauri, a pochi chilometri, nella stessa spiaggia, vi é
l’impronta più grande del mondo. L’orma misura 1,30 metri di lunghezza e
il suo autore fu un enorme branchiosauro di 22 metri di lunghezza e con un
peso di circa 90 tonnellate. L’offerta comprende nove percorsi diversi
realizzabili con visita guidata che parte dal museo e percorre le varie tappe
della “costa del dinosauro”. Le visite permettono di vedere, calpestare,
toccare ed includono la possibilità di “mettersi dentro” a tale reperto storico.
c. La zona dei servizi base. Si riferisce al minimo livello d’infrastrutture
necessarie che devono essere in armonia e conservare l’estetica del
paesaggio: parcheggi, centri d’informazione e d’acquisto del biglietto
d’entrata, bagni, punti di raccolta rifiuti, centri di traduzione nella propria
lingua per il turista, aree con negozi per acquistare regali.
2. Accesso. I cartelli segnaletici devono essere adeguati e permettere al turista di non
perdersi ed arrivare senza difficoltà all’attrazione. Inoltre, grazie ad una buona
segnaletica e all’ausilio di mappe con percorsi tracciati, si possono orientare i
turisti a seguire un percorso o un ordine delle cose da visitare durante la visita
dell’attrazione. Infine, sarebbe importante, per il turista, poter usufruire di guide
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(personali o audiovisive) che possano apportare il contenuto didattico necessario a
comprendere meglio l’attrazione.
3. Servizi. Le infrastrutture devono essere adeguate e disporre dei servizi
complementari che sollecita il turista che visita l’attrazione (hotel, ristoranti,
caffetterie) e d’infrastrutture primarie d’appoggio per l’accoglienza dei visitatori
(comunicazione postale e telefonica, trasporti pubblici, servizi medici,
commercio). In certe occasioni questo implica la creazione di nuovi servizi o
l’adattamento di quegli esistenti.
Quando l’attrazione è strutturata in modo da permetterne l’uso e sfruttamento si
converte in prodotto del turismo culturale. Infine, una volta che si é identificata
l’attrazione ed é stata convertita in prodotto, rimane da realizzare un’offerta ai
potenziali turisti.
4. Prezzi, distribuzione, comunicazione e promozione culturale. (Vedi anche
par.1.3.2., 1.3.3. e 1.3.4.). Il prezzo deve determinarsi in funzione del valore
percepito dai turisti. Nella distribuzione ricoprono un ruolo importante le agenzie
di viaggi e le guide turistiche. La comunicazione e la promozione culturale
possono realizzarsi attraverso differenti mezzi (televisione, quotidiani, riviste,
depliant). É necessario identificare il destinatario ed i suoi desideri, per adeguare
il messaggio e creare materiale promozionale atto ad offrire un’immagine
generale della destinazione culturale.
5. Informazioni su attività in sito. Normalmente dopo aver visto un’attrazione i
turisti si domandano dove poter andare e cosa poter fare. Per questo motivo, la
destinazione turistica e l’attrazione turistica dovrebbero offrire un servizio
d’orientamento atto ad indicare la possibilità di svolgere ulteriori visite in altri
luoghi nelle vicinanze. Per esempio, il MUJA funziona anche come punto
d’informazione dove il turista pianifica nuove attività da realizzare nella meta
turistica o nelle sue vicinanze.
Infine, il prodotto culturale non dev’essere relazionato esclusivamente con un unico
servizio perché, in molte occasioni, può includere città intere o essere vincolato ad un
evento culturale. Questo può avvenire integrando le risorse della destinazione turistica,
sia tangibili sia intangibili, sviluppando una combinazione di risorse sufficientemente
attrattive perché possano soddisfare le aspettative di tutto il pubblico.
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1.3.2. Fissazione dei prezzi del prodotto culturale
Un criterio fondamentale per stabilire il prezzo dei prodotti del turismo culturale é
considerare il valore percepito dal turista. Dal punto di vista del turista il prezzo non
consiste solo nel valore monetario pagato per un prodotto-offerta culturale, ma include
gli sforzi, i disagi sopportati ed il tempo investito per sfruttare l’offerta culturale. Questi
elementi costituiscono il costo non monetario per il turista. Qualsiasi azione rivolta a
ridurre i costi non monetari, sia prima dell’utilizzazione del servizio che durante,
equivale alla diminuzione dei prezzi o, in ogni caso, fa diventare più competitivo il
prodotto.
Il valore percepito é dato dalla differenza tra due elementi:
1. Da un lato, i benefici del servizio percepiti dal turista: percezione delle risorse
tangibili e intangibili dell’offerta del turismo culturale e dei servizi
complementari. Valore dato alla conoscenza, alla formazione, alle emozioni,
all’interazione sociale con i residenti, ai segnali d’identità di una cultura, ecc.
2. Dall’altro lato, i costi monetari (prezzo pagato) e i costi non monetari
percepiti dal turista. I costi non monetari possono essere percepiti prima del
servizio (ricerca d’informazioni) o durante il servizio (tempo d’attesa e orario
della visita). I costi non monetari possono supporre una spesa fisica (disturbi
dovuti alla distanza, assenza di mezzi, destinazione satura) e/o una spesa
sensoriale (risorsa turistica degradata, inquinamento, installazioni obsolete, ecc.).
Quando i turisti comparano e valutano servizi concorrenti stanno comparando valori
che sono percepiti in modo relativo. Per tanto, esiste la possibilità di incrementare il
valore percepito riducendo i costi monetari e non monetari o aumentando i benefici
percepiti dall’offerta culturale.
Si tratta, quindi, di diverse linee di riflessione ed attuazione per la determinazione dei
prezzi e per il disegno di strategie basate su due grandi alternative: a) strategie di prezzo
per pacchetti di prodotti del turismo culturale (per esempio, prezzi per percorsi che
permettono di visitare diverse destinazioni turistiche, prezzi per visitare diverse
esposizioni/patrimonio di una stessa città); b) strategie di differenziazione dei prezzi
(prezzi diversi a seconda del periodo, sconti per giovani e pensionati, prezzi
differenziati se ci si sottoscrive ad un programma di fidelizzazione).
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1.3.3 Distribuzione del prodotto culturale
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prenotazione indipendenti. Inoltre, può essere utilizzato un canale di livello tre
quando alcuni degli intermediari sopra menzionati fanno da mediatori tra i
fornitori di servizi turistici ed i tour operator.
L’importante é che il prodotto-offerta culturale sia commercializzato attraverso il
maggior numero possibile di canali di distribuzione (sistema di distribuzione multiplo).
L’unico requisito é che il pubblico obiettivo abbia accesso ai canali di distribuzione
scelti e che questi canali siano capaci di svolgere le funzioni di distribuzione in maniera
efficiente. Il numero di punti vendita scelti in ciascuna modalità di distribuzione
corrisponde al grado di copertura del mercato che si pretende raggiungere. L’ampiezza
o intensità della distribuzione (intensiva, selettiva o esclusiva), in ogni livello
d’intermediazione, dipende dagli obiettivi di copertura e dalle commissioni pattuite
come remunerazione delle funzioni svolte.
La comunicazione é una delle variabili del marketing mix che integra tecniche come
pubblicità (convenzionale, via Internet, depliant e cataloghi), promozione, relazioni
pubbliche, patrocinio, fiere e vendita personale. Queste tecniche devono essere attuate
congiuntamente e coordinatamente, per permettere la creazione di un’identità propria e
la proiezione di un’immagine adeguata della destinazione e dell’offerta culturale. In
generale, la prima decisione che si deve adottare riguarda cosa si vuole comunicare.
Tutte le destinazioni turistiche, specialmente quando si tratta di turismo culturale,
devono disporre di una proposta globale d’identità ed immagine che desiderano
proiettare al mercato e che permetta di ottenere posteriormente offerte puntuali. Si deve
disegnare una comunicazione che riassuma e rifletta l’essenza delle risorse turistiche, i
criteri chiave d’interpretazione della destinazione turistica e un marchio comune. I
criteri chiave d’interpretazione permetteranno lo sviluppo di temi base o elementi che
possono differenziare la destinazione turistica, una serie d’idee che possono essere
comunicate al pubblico e capaci di risvegliare interesse e provocare attrazione ed
emozione. Lo sviluppo di questi temi darà luogo a temi specifici con una proposta di
prodotti-offerte culturali per i segmenti di mercato selezionati. Quest’offerta si propone
di risvegliare la curiosità del potenziale turista promuovendo la necessità di conoscere,
visitare, passeggiare, approfondire, comprendere, partecipare e/o assistere ad eventi.
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L’offerta può essere completata, inoltre, dal disegno e dalla diffusione di marchi
(etichette) che riflettono la qualità della destinazione turistica e del prodotto-offerta
culturale.
Nel caso dell’Asturia, per esempio, i criteri chiave d’interpretazione sono legati alle
sue principali risorse turistiche come la ricchezza paesaggistica e la città con la sua
storia e cultura. I temi principali o elementi differenzianti che si desidera trasmettere
sono vincolati a: naturalezza viva, storia e patrimonio culturale, patrimonio
monumentale e ubicazione privilegiata che combina habitat rurale, mare e montagna.
Questo permette di realizzare campagne di comunicazione che trasmettano le seguenti
idee: Asturias, paradiso naturale; ci sono molte Asturie e tutte sono molto vicine. I temi
specifici combinano i diversi elementi differenzianti per promuovere prodotti-offerte
culturali. Si può combinare, per esempio, la naturalezza viva con la storia e il
patrimonio culturale (offerta di tradizioni e feste culturali o di percorsi leggendari).
Inoltre si possono combinare storia e patrimonio culturale con il patrimonio
monumentale (offerte di diversi percorsi preromanici con aule didattiche che espongano
informazioni sui segni identificativi degli abitanti della zona o destinazione turistica).
Infine, con l’obiettivo di diffondere un’immagine di qualità della destinazione e del
prodotto-offerta culturale, si possono impostare diversi marchi. Nel caso Asturias si
possono citare: Casonas Asturianas; Gijón, estación nautica; Mesas Asturianas;
Tradición del camino.
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Millán Campos, A. (2005) “Internet y el turismo cultural” in “Gestión del turismo cultural y de ciudad”
Gomet Borja M.A. (coord.) et al., Cuenca, Ed. De la universidad de Castilla-La Mancha
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forma con cui l’offerta culturale è presentata ai turisti. Nell’ambito del turismo culturale
uno dei problemi fondamentali é la diffusione e continua attualizzazione d’informazioni
mutevoli (per esempio l’informazione relativa a spettacoli ed eventi culturali). Inoltre,
dalla prospettiva del consumatore, ottenere e assimilare informazioni sull’offerta
culturale può risultare difficile e incomodo. Nei pacchetti turistici la cultura ed il
patrimonio ricevono il trattamento d’elementi del “paesaggio del viaggio” e non sono
offerte informazioni al turista su giorni e orario di visita, prezzi, prenotazioni o servizi
di guida. Internet, invece, offre numerosi vantaggi rispetto ai canali convenzionali:
varietà d’informazione (testuale, grafica, sonora) mediante applicazioni multimediali e
molteplice contenuto informativo. Inoltre, facilita l’accesso ad una più ampia offerta di
prodotti e servizi specializzati e offre informazioni sui prodotti con un grado più elevato
di personalizzazione. Per ottenere un’efficace commercializzazione via Internet di un
percorso turistico culturale é necessario attenersi ad alcune norme di disegno e
presentazione del contenuto dell’itinerario. Alcune raccomandazioni sul disegno
dell’itinerario sono le seguenti:
- Il disegno del percorso dev’essere coerente e rispondere ad un criterio
d’unità. Deve esserci complementarità tra le attività ed i servizi turistici che
integrano il percorso. Un metodo per conseguire quest’obiettivo consiste nel dare
un trattamento tematico ai servizi d’alloggiamento e ristorazione per identificarli
con il prodotto turistico culturale.
- Stabilire il percorso in un ambito geografico concreto dove si possano
includere le attrazioni secondarie. Il percorso deve estendersi su un massimo di
200 chilometri perché si possa effettuare in due o tre giorni e comprenda tra le
dodici e le quattordici fermate.
- Incrementare il potere attrattivo del percorso creando prodotti e servizi
nuovi. Per esempio, tessere che includano sconti su servizi di trasporto, visite a
musei e stabilimenti commerciali o alberghieri.
Altre raccomandazioni, riferite alla forma con la quale l’offerta di turismo culturale
dev’essere presentata ai turisti tramite Internet, sono:
- Conseguire che il turista sia coinvolto attivamente e conosca in profondità i
differenti elementi che integrano l’offerta culturale.
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- Materializzare le diverse risorse culturali in prodotti istituzionali e privati.
Quest’impostazione facilita la comunicazione e la distribuzione dell’offerta
culturale.
- Presentare l’offerta del turismo culturale in modo chiaro e semplificato, offrendo
contenuti utili e prodotti concreti. Il contenuto dell’informazione offerta deve
soddisfare il potenziale consumatore e ottenere la replica dell’acquisto o della
visita alla Web.
- Creare un ambiente con informazione con potere attrattivo, interessante ed
orientato alle necessità del potenziale turista. Disegnare la pagina Web in modo
che il visitatore possa incontrare rapidamente quello che cerca ed effettuare
prenotazioni in poche fasi.
- Soddisfare la necessità d’attenzione personalizzata del cliente ed offrire tutti gli
strumenti che permettono la comunicazione bidirezionale con il cliente. La pagina
Web dev’essere qualcosa di più che un semplice catalogo on line e deve
trasmettere il concetto di comunità e generare la sensazione di trovarsi in un luogo
dove si possono incontrare molteplici contenuti relazionati con le aree d’interesse
del turista culturale.
- Promuovere la pagina Web per attrarre internauti interessati nell’offerta. Per
conseguire questa finalità si possono utilizzare diversi strumenti di promozione in
Internet come la registrazione nei siti di ricerca e l’interscambio di vincoli e
banner.
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Tabella 3 – Processo di pianificazione della meta turistica
1. PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEL MARKETING PER UNA CITTÁ
2. PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEL MARKETING PER LA DESTINAZIONE
TURISTICA: TURISMO CULTURALE
2.1. Valutazione della destinazione: analisi delle risorse e attivitá turistiche.
2.2. Diagnosi della destinazione e dei prodotti-offerte turistiche: analisi SWOT.
2.3. Definizione ed approvazione di mission, mete e obiettivi.
2.4. Disegno ed attuazione delle strategie del turismo culturale.
3. VARIABILI DEL MARKETING MIX PER SVILUPPARE LA STRATEGIA DEL
TURISMO CULTURALE
3.1. Disegno del prodotto-offerta culturale.
3.2. Fissazione del prezzo del prodotto del turismo culturale.
3.3. Canali di distribuzione dle prodotto del turismo culturale.
3.4. Il mix della comunicazione del prodotto del turismo culturale.
4. ESECUZIONE DEL PIANO DEL TURISMO CULTURALE
5. CONTROLLO ED EFFICACIA DEL PIANO DEL TURISMO CULTURALE
5.1. Possibili desviazioni.
5.2. Azioni correttive.
Fonte: Rodolfo Vásquez Casielles
Il marketing in una città ha qualche caratteristica del marketing del turismo culturale
dato che una parte del pubblico cui si rivolge é composto dai turisti. Anche il marketing
del turismo culturale, come si può intendere, ha qualche caratteristica del marketing
della città dato che le destinazioni culturali includono le città come elementi del
prodotto-offerta culturale. Entrambi i concetti sono molto vincolati, però con una
sostanziale differenza: il marketing della città non si basa solo nello sviluppo e
potenziamento del turismo culturale, ma si propone anche l’obiettivo di soddisfare gli
attuali residenti, di creare un’offerta attrattiva per poter captare più residenti e
un’immagine perché la città sia considerata un buon luogo dove vivere e investire.
28
piani si deve mantenere una certa flessibilità che ne permetta l’applicazione in
circostanze mutevoli. Nel realizzare questa pianificazione strategica devono essere
analizzate tutte le modalità del turismo. Il turismo culturale é un componente di tutte le
possibili alternative del turismo dato che può sorgere come motivazione primaria o
secondaria. Non devono essere considerati solo quei viaggi cui motivazione principale
sia la cultura, ma anche altri viaggi nei quali si consuma un prodotto culturale come
offerta complementare a quello che costituisce il motivo principale del viaggio. L’ampia
varietà delle motivazioni principali comprende il turismo termale, il turismo sportivo, il
turismo di crociera, il turismo del sole e spiaggia, il turismo rurale, ecc. Si può
promuovere, inoltre, un’attività culturale complementare attraverso un’escursione o un
breve viaggio conseguenza della prossimità geografica tra il luogo di soggiorno del
turista e la destinazione culturale. L’importante é la presenza della motivazione
culturale a prescindere che detta motivazione sia la principale o la complementare.
Il processo di pianificazione strategica del marketing applicato alla destinazione
turistica richiede un’analisi a livello esterno e interno della situazione e una valutazione
della destinazione. L’analisi esterna include un’analisi del mercato, della concorrenza,
del settore e dell’ambiente. L’interna si riferisce ad una valutazione delle risorse della
destinazione (vedi tabella 4) con uno studio dettagliato del patrimonio culturale
tangibile e intangibile (vedi tabella 5 e 6).
29
Tabella 4– Pianificazione strategica del marketing nella destinazione turistica
PRIMA FASE
SECONDA FASE
SECONDA FASE:
Analisi interna
- Quali sono i punti forti ed i punti deboli della destinazione? influiscono positivamente o no
DIAGNOSI DESTINAZIONE E
PRODOTTI Analisi esterna
neutralizzare minacce mediante
- Quali tendenze dell'ambiente offrono opportunitá/minacce al azioni
potere attrattivo della destinazione? opportunitá per migliorare le
risorse
Dotazioni culturali
30
Tabella 6– Valutazione delle risorse culturali di una destinazione turistica
1. É una risorsa esistente o potenziale?
2. Qual é il suo stato attuale di conservazione? Qual é il costo previsto per l'opera di miglioramento? É necessario
investire in un programma d'interpretazione del patrimonio culturale per incrementare l'interesse e l'utilizzazione di
queste risorse turistiche? Come si puó sviluppare e distribuire questa informazione?
4. Che impatto puó avere questa risorsa nello sviluppo del turismo culturale?
5. La risorsa crea coinvolgimento sociale o culturale? Interessa promozionarlo? Come percepisce il visitatore la
risorsa?
6. Puó attrarre partecipanti o sponsorizzazioni esterni alla comunitá locale?
7. La risorsa si complementa o concorre con altre risorse? Come si possono promozionare congiuntamente varie
risorse?
8. Che problemi di sostenibilitá e gestione turistica puó creare la risorsa? É una fonte di ingressi o solo una spesa?
31
crescere si propongono due alternative: espandere i mercati o proporre nuovi prodotti-
offerte turistiche o la combinazione di queste due alternative. A ciascuna forma di
crescita corrisponde un certo numero di strategie cui disegno e valutazione dev’essere
oggetto di un’analisi dettagliata (vedi tabella 7).
3. Impatto previsto
5. Risorse turistiche necessarie per il suo sviluppo: stato attuale e potenziale miglioramento
32
prodotto-offerta culturale.
- Attuazione. E’ fondamentale definire la sequenza con cui si vanno ad eseguire le
iniziative relative alle aree di decisione previamente commentate (marketing mix),
assegnarne una scadenza per la realizzazione e responsabilizzare della loro
attuazione le persone incaricate. Queste azioni potranno essere adeguatamente
realizzate solo se la destinazione turistica dispone di un Sistema Informativo di
Marketing (per esempio, Asturias dispone del SITA, Sistema d’informazione
turistica d’Asturias) capace di generare i flussi, interni ed esterni, necessari per
disporre rapidamente della quantità e della qualità desiderata di dati.
- Controllo. Infine, la realizzazione d’attività di pianificazione del marketing della
destinazione turistica richiede un controllo. Con il piano di marketing la meta
turistica conosce come deve attuare però, durante questa fase, possono sorgere
situazioni impreviste. Per questo motivo è necessario stabilire una funzione di
controllo che stabilisca quello che é successo ed eviti possibili deviazioni. Nel
marketing turistico esistono vari tipi di controllo: (a) controllo del piano annuale
per verificare i risultati ottenuti in relazione a quelli pianificati nel piano di
marketing; (b) controllo dell’efficienza ottenuta dalla destinazione turistica in
seguito all’esecuzione delle azioni programmate; (c) sviluppo di un’area di
marketing (ritornando di nuovo alle prime fasi del processo di pianificazione del
turismo culturale) che determini le aree di opportunità o minaccia e di forza o
debolezza per raccomandare azioni che possano migliorare il rendimento totale
del marketing della destinazione turistica.
33
34
Capitolo 2
4
Esteban Taloya, A. (2005) “La demanda de servicios culturales: aspecto motivacionales y funcionales
del consumador de turismo cultural” in “Gestión del turismo cultural y de ciudad” Gomet Borja M.A.
(coord.) et al., Cuenca, Ed. De la universidad de Castilla-La Mancha, pag.22-30
35
I principali fattori sono sociali, demografici, tecnici, economici e psicografici.
1. Fattori sociali
- L’ozio: la disponibilità di tempo libero influisce positivamente sullo
sviluppo della domanda e in modo permanente, ossia rafforzando
strutturalmente la crescente evoluzione delle cifre globali del turismo.
Riduzione della durata della giornata lavorativa, tagli nelle ore di lavoro
settimanali, riduzione della vita lavorativa, politiche ed aiuti che regolano il
tempo d’ozio.
2. Fattori demografici
- La crescita demografica: in termini globali, un fattore strutturale come la
crescita della popolazione mondiale, unito all’aumento del livello di vita di
un maggior numero di paesi del mondo, ha contribuito alla crescita della
domanda turistica mondiale che si sta producendo negli ultimi anni.
Qualsiasi individuo che possieda un reddito superiore ad un determinato
livello minimo passa a far parte della popolazione potenzialmente turistica.
- La composizione demografica: tra i fattori caratterizzanti si possono
evidenziare età, dimensione della famiglia e categoria socio-professionale:
• Età: tradizionalmente la domanda turistica é formata dalla fascia di adulti
dai 25 anni in su. Attualmente, però, si sta producendo un abbassamento del
livello inferiore della fascia d’età ai 16 anni. Anche il segmento di età
maggiore dispone di più tempo libero e per questo si stanno creando nuovi
prodotti turistici.
• Dimensione della famiglia: la dimensione media familiare si é ridotta
considerabilmente e sono sempre meno le famiglie denominate numerose.
Questa riduzione causa due vantaggi: da un lato, il nucleo familiare ha una
maggior disponibilità d’ingressi da poter investire in altri beni accessori
come i viaggi ed il turismo. Dall’altro lato, le famiglie si trovano in una
situazione più comoda nel momento di pianificare e decidere la
realizzazione di viaggi lunghi soprattutto all’estero.
• Categoria socio-professionale: il turismo é fondamentalmente legato a una
gerarchia di entrate reddituali che porta all’appartenere ad una o ad un’altra
classe socioeconomica. Il tipo di lavoro realizzato, inserito in una
36
determinata categoria socio-professionale, influisce sulla determinazione di
una serie d’attività turistiche. Attualmente il turismo é un fenomeno
popolare che necessita un livello minimo d’ingresso più basso e che, molte
volte, é determinato dallo stile di vita e dall’abituale occupazione e non dal
potenziale economico.
• L’urbanizzazione: l’urbanizzazione ha suscitato una serie di tensioni
psicosociali che affettano direttamente lo sviluppo turistico. Vivere
all’interno delle grandi città si traduce in un maggiore scontento e
insoddisfazione verso l’ambiente in cui si vive. L’inquinamento
atmosferico, la violenza (come manifestazione della tensione sociale) o lo
stress (come espressione della tensione psichica) sono alcuni esempi di
fenomeni che creano nel cittadino la necessità d’evasione, d’uscire dalle
grandi città. L’analisi della domanda turistica in relazione con l’ambiente,
rurale o urbano, mostra l’esistenza di un’alta correlazione tra la densità della
popolazione e l’intensificazione dei viaggi dimostrando, inoltre, l’alto grado
di dipendenza tra la dimensione della città e l’indice di partenza per le
vacanze.
3. Fattori tecnici
- Distanza: la distanza fisica segmenta la domanda dei servizi di trasporto e
può attuare da inconveniente nella realizzazione di un viaggio turistico. La
distanza economica attua come fattore di dissuasione: più alto é il costo,
maggiore sarà la resistenza al viaggiare a questa destinazione concreta e la
sua domanda diminuirà. Sebbene la distanza fisica rimanga inalterata nel
tempo, quella economica crea una nuova scala di valutazione relazionata al
costo che suppone e il tempo che necessita lo spostamento. La distanza
culturale può attuare sia da stimolo che da dissuasione nella realizzazione di
un viaggio turistico verso una zona differente alla propria. La distanza
culturale é fortemente relazionata con la distanza fisica e, di conseguenza,
con la distanza economica.
- Trasporto e comunicazione: l’evoluzione che hanno avuto i mezzi di
trasporto negli ultimi anni ha permesso ai viaggiatori di proporsi la
realizzazione di viaggi più lunghi e complicati. Il miglioramento della
37
comunicazione e dell’informazione produce effetti diretti sulla domanda:
potenziandola e permettendo lo sviluppo interno degli elementi relazionati
al turismo come il trasporto. Gli effetti indiretti incidono, per esempio,
sull’incorporazione progressiva delle tecnologie informative e
sull’utilizzazione di reti come Internet per l’organizzazione dei viaggi. Il
trasporto e la comunicazione possono attuare come fattori sia di stimolo che
di freno nella domanda turistica.
- Sicurezza e comodità: attualmente si sono raggiunti livelli di sicurezza e
comfort più elevati per i viaggiatori. I miglioramenti riguardano il trasporto
e l’ambito politico, sociale, economico e legale. Le misure pubbliche come
le formalità relative all’ottenimento di passaporti e visti, le agevolazioni
doganali, gli aiuti finanziari e fiscali sugli alloggi, i programmi di turismo
sociale e gli accordi internazionali influiscono direttamente sul turismo.
Alcune misure private che hanno favorito l’espansione dei mercati sono il
miglioramento dei servizi globali, avvenuto mediante l’incorporazione
d’attrezzature e attività d’animazione sportive e culturali migliori, e
l’utilizzazione d’agenzie di viaggio, buoni vacanza, sistemi di fidelizzazione
e utilizzazione di reti che permettono di creare e mantenere relazioni
durature con i clienti.
4. Fattori economici
Nell’ambito turistico, l’ambiente economico é composto da tutte quelle forze o
elementi che determinano il potere d’acquisto di un mercato5. Il potere d’acquisto
si riferisce alla capacità d’acquisizione dei consumatori che compongono il
mercato obiettivo dell’organizzazione che gestisce la destinazione turistica.
Questo potere é determinato da fattori come il livello di rendita, il livello dei
prezzi, il peso delle imposte, il tasso di disoccupazione, i tassi d’interessi e di
cambio valuta. Tutti questi elementi incidono sulla rendita disponibile del
consumatore ossia la parte che può essere destinata all’acquisto di beni e servizi.
La loro analisi risulta di vitale importanza per le organizzazioni del settore
turistico che commercializzano prodotti qualificati come d’ozio dato che di fronte
a situazioni che riducono la rendita dei clienti obiettivo questi prodotti sono i
5
Martín Armario, E. (1997) Marketing, Barcellona, Ariel
38
primi che soffrono una riduzione di consumo. Nell’analizzare l’ambiente
economico si deve tenere in conto il suo carattere dinamico e ciclico che permette
di stabilire l’esistenza di quattro fasi economiche: prosperità, recessione,
depressione o crisi e recupero. L’essenziale per le organizzazioni é saper adattare
le strategie a queste fluttuazioni del ciclo economico dato che la rendita di cui
dispone il consumatore e le sue linee d’acquisto soffrono importanti modifiche a
seconda di com’é la situazione economica generale. Sembra che nel settore
turistico la condizione dell’ambiente economico influenza maggiormente la
tipologia del viaggio e la scelta della meta e non il volume della domanda in modo
che, quando le circostanze sono avverse, si scelgono destinazioni più vicine ed
economiche però non si smette di viaggiare.6
- Il reddito: correntemente si ha la tendenza ed il bisogno di non rinunciare al
consumo turistico. L’attuale società considera necessarie le vacanze e la
realizzazione di viaggi anche se, evidentemente, questa sensazione di
necessità é percepita in maniera diversa dai diversi strati sociali.
Attualmente, sebbene non si rinunci all’atto turistico, il livello di reddito
condiziona fattori come la durata, la destinazione, il modo di realizzazione,
la categoria e le spese addizionali.
- I prezzi: per comprendere l’influenza dei prezzi sulla domanda turistica si
deve tenere in conto la complessità esistente nella loro composizione. I
diversi prodotti sui quali vengono effettuate le spese turistiche possono
essere considerati prettamente turistici (trasporto, alloggiamento) o non
specificatamente turistici (alimentazione). I prezzi prettamente turistici sono
soliti subire variazioni significative relazionate con il tempo e la distanza e
dovute principalmente, rispettivamente, alla concentrazione temporale e
spaziale. I prezzi dei prodotti non specificatamente turistici non risentono di
variazioni così forti perché sono più stazionali. In termini comparativi, i
prezzi turistici variano maggiormente e a livello superiore all’insieme dei
prezzi del resto dei beni e servizi in generale. Nel comportamento dei turisti
esiste una tendenza a sopportare maggiormente la variazione dei prezzi
turistici rispetto alla variazione dei prezzi d’altri beni ordinari. Esistono
6
Serra Cantallops, A. (2002) Marketing turistico, Madrid, Pirámide y Esic
39
elementi nel comportamento dei turisti che possono distorsionare la
percezione rispetto al prezzo come, per esempio, l’inerzia, il desiderio
d’imitazione, la mancanza d’informazione o la difficoltà d’adattamento: i
turisti non sempre sono economicamente razionali.
- Il tasso di cambio: le considerazioni effettuate sui prezzi sono valide per il
consumo turistico interno ed esterno. Nel caso dei turisti stranieri esiste un
altro prezzo che influisce sulla domanda: il prezzo della moneta. I tassi di
cambio si ripercuotono direttamente sulle possibilità d’acquisto dei
consumatori turistici in un paese distinto a quello d’origine. La relazione
esistente tra il potere d’acquisto nel paese d’origine e il potere d’acquisto
nel paese di destinazione influisce nel momento di scegliere il consumo
turistico esterno e, quindi, sulla scelta della destinazione. L’entrata dell’euro
nel mercato europeo elimina l’influenza di questo fattore nel gruppo di paesi
che hanno adottato la nuova moneta.
5. Fattori psicografici
É imprescindibile che esista un desiderio ed una necessità d’evasione e che questo
si materializzi con la realizzazione di un viaggio turistico. Le motivazioni che
portano a realizzare uno spostamento costituiscono un fattore importante nella
distribuzione e segmentazione della domanda turistica. Le principali motivazioni
di viaggio possono essere suddivise in quattro gruppi:
- Motivazione fisica: i viaggi con questo tipo di motivazione saranno verso
luoghi vicino al mare o alla montagna dove si possa svolgere un’attività
moderata di svago.
- Motivazione culturale: i viaggi si realizzano a destinazioni dove vi sia un
importante patrimonio storico-artistico, dove si celebrano festival musicali o
folcloristici includendo, inoltre, i viaggi religiosi ed altre tipologie di
viaggio che risvegliano una certa curiosità.
- Motivazione interpersonale: si viaggia a luoghi che offrono servizi
d’intrattenimento e distrazione o semplicemente si visiteranno luoghi dove
esiste la possibilità d’incontrare la compagnia desiderata.
40
- Motivazione sociale (di prestigio): viaggi che si realizzano per mantenere un
certo livello di crescita personale o professionale, relazioni d’affari,
congressi e conferenze, studio, ecc.
41
proveniente dall’estero é dovuta alla propensione, generalizzata a livello
mondiale, di viaggiare verso zone prossime all’interno dello stesso continente o
regione di residenza. La concentrazione spaziale della destinazione si produce per
diversi fattori, tra i quali si evidenziano: il clima, un offerta maggiore di prodotti
turistici, la permanenza di costumi sociali nelle località tradizionali e la
concentrazione di servizi in grado di far fronte all’affluenza di turisti.
3. Eterogeneità: la molteplicità d’elementi differenzianti, nella combinazione dei
componenti della domanda e dell’offerta dei prodotti, crea una notevole diversità
nei consumi turistici. La domanda turistica é composta da un’ampia gamma di
consumatori che riassumono nei loro comportamenti differenti caratteristiche in
quanto a motivazioni. D’altra parte, la varietà dei mezzi di trasporto, del tipo
d’alloggiamento, dei servizi e attività che possono essere attuati e la combinazione
di tutti questi elementi determina un’estesa tipologia di prodotti. L’ampliamento
delle attività turistiche, da parte dell’offerta, attraverso la differenziazione dei
prodotti, crea continuamente nuove forme di domanda.
4. Specializzazione: la domanda turistica spagnola si concentra nel mercato delle
vacanze e in un prodotto chiamato “sole e spiaggia”. Nonostante possa esistere
un’ampia varietà di possibilità di consumo e composizione dei prodotti turistici, i
turisti in Spagna si raggruppano intorno alla scelta di quasi un unico prodotto
creando, approssimativamente, una quota del 35% dei viaggi realizzati dal
mercato maggioritario degli europei. Questo fatto si deve alla specializzazione
dell’industria turistica spagnola nel segmento delle vacanze caratterizzato dalla
preferenza verso un unico prodotto e, generalmente, con un’offerta all inclusive o
un pacchetto turistico.
42
internazionale associata alla cultura. Nonostante questo, si nota che esiste un
progressivo aumento di questa tipologia di turisti. Per i turisti che vengono in Spagna o
viaggiano per il paese attratti da altre motivazioni la realizzazione di visite culturali é
una delle loro principali attività. Questo gruppo é integrato dai turisti interessati
culturalmente a differenza dei turisti specificatamente culturali7. Esistono differenze tra
la domanda del turismo culturale internazionale e quella nazionale, però gli spostamenti
per la Spagna di entrambi i gruppi di turisti sono caratterizzati da viaggi di breve durata,
con soggiorno nella stessa città o circuito di più città e molte visite durante la giornata
che non generano pernottamenti nel luogo che possiede l’attrazione culturale.
I turisti stranieri, che visitano la Spagna per motivi culturali, provengono principalmente
da paesi europei e sono soliti utilizzare i periodi di vacanza per realizzare il viaggio. I
mezzi di trasporto che utilizzano in modo intensivo sono l’aereo per arrivare in Spagna
e l’autobus per gli spostamenti più corti ed i percorsi turistici. Soggiornano in hotel di
categoria medio-alta (tre o quattro stelle) tra, approssimativamente, i quattro e i sette
giorni. Le caratteristiche del turista medio proveniente dell’estero sono età tra i 26 e i 50
anni, livello sociale medio-alto e livello di studio universitario. Realizza il viaggio
soprattutto con il/la partner e, in misura minore, con amici. É abituato ad organizzare il
viaggio da solo dato che in questa tipologia di turismo la contrattazione di pacchetti non
supera il 20% del totale. Le destinazioni preferite da questi turisti sono le tradizionali
con predominazione d’Andalusia e Catalogna, soprattutto Barcellona. Possiedono
un’alta fedeltà alla destinazione e più di un terzo ripete la visita. L’informazione prima e
durante il viaggio proviene da fonti personali. Distacca l’elevato impatto che hanno le
raccomandazioni di familiari e amici. Il grado di soddisfazione del viaggio nel suo
congiunto é alto o molto alto.
I turisti spagnoli, che viaggiano per motivi culturali, provengono dalle grandi
concentrazioni urbane ed anch’essi utilizzano soprattutto i periodi di vacanza per
7
Richard, G. (1996) Cultural tourisme in Europe, Wallingford, Cab
43
realizzare i viaggi. I mezzi di trasporto più utilizzati sono l’automobile nei viaggi per la
Spagna e l’aereo per le visite ad altri stati. Gli hotel preferiti sono a tre o quattro stelle
dove soggiornano tra i quatto e i sette giorni anche se la durata più abituale é da uno ai
tre giorni. Il profilo medio di questi turisti spagnoli é molto simile a quello commentato
per i turisti stranieri per quanto riguarda età (dai 26 ai 50 anni), studio (universitario),
classe sociale (medio-alta) e gruppo di viaggio (coppia o amici). La principale
differenza riguarda il metodo usato per organizzare il viaggio che, quasi esclusivamente,
avviene in modo indipendente dato che la contrattazione di pacchetti completi
corrisponde ad un 5% del totale dei metodi utilizzati. Le destinazioni più visitate sono
Madrid, Catalogna e Andalusia con alti tassi di ripetizione del viaggio in queste zone.
Le fonti d’informazione di maggiore influenza sulla decisione del viaggio sono di
natura personale: familiari ed amici. La soddisfazione é alta e la percezione della spesa
realizzata coincide con la prevista.
Il mercato del turismo culturale nella sua globalità possiede un comportamento che non
differisce molto dalla condotta dei turisti con altre motivazioni non essenzialmente
culturali. Così che il comportamento turistico tradizionale é caratterizzato da:
- Distribuzione disuguale della domanda che subisce gli effetti della concentrazione
geografica e della stazionalitá.
- Forte pressione umana sugli spazi ambientali e culturali con maggior potere
attrattivo.
- Saturazione degli spazi culturali deboli.
- Crescita limitata delle zone turistiche mature.
- Elevata dipendenza locale del turismo tradizionale.
Queste caratteristiche definiscono un contesto in cui s’inserisce anche il turismo
culturale. Per segmentare questo mercato é necessario utilizzare variabili di tipo
psicografico e legate agli stili di vita. Una classificazione piuttosto tradizionale
utilizzata per identificare tipologie di vita diverse si é applicata anche ai mercati turistici
ottenendo diversi segmenti identificati secondo la caratteristica della destinazione
44
scelta8. Un’adattazione di questa classificazione suddivide i turisti in quattro segmenti
principali: innovatori, con interessi speciali, intermedi e conformisti. I due ultimi gruppi
preferiscono destinazioni turistiche tradizionali; gli intermedi perché desiderano
riposarsi in luoghi con un buon clima ed un ambiente naturale popolare e familiare ed i
conformisti perché sono luoghi conosciuti, sicuri e con l’ambiente familiare desiderato.
Gli innovatori preferiscono scoprire nuovi posti ed il segmento di coloro con interessi
speciali si orienta a quelle destinazioni che permettano di soddisfare una passione o
preferenza concreta mediante la realizzazione d’alcune attività.
8
McIntosh, Goeldner e Ritchie (1995) Tourism: principles, practices y philosophies, New York, John
Kiley & Sons
45
- Ricerca d’opportunità: con lo stesso significato della precedente tendenza, si
desidera una maggiore varietà di scelta e di realizzazione d’attività unite al riposo
e rilassamento preferendo, quindi, quelle destinazioni che offrono maggior
possibilità d’ozio attivo.
- Frammentazione dei viaggi: si preferisce ripartire il tempo d’ozio e vacanza in
diversi periodi. Questo porta all’aumento del numero di viaggi l’anno e la
diminuzione della durata media di ciascuno.
- Canali di vendita più diretti: i turisti sono più esperti nei viaggi e nel turismo e
l’esperienza accumulata è utilizzata per la ricerca diretta di offerte che si adeguino
maggiormente alle loro necessità. Questa ricerca é potenziata, inoltre, dall’attuale
sviluppo delle tecnologie informative.
- Attività d’informazione intensiva: relazionata con il punto precedente, porta i
turisti a cercare personalmente le informazioni sui viaggi che desiderano
realizzare. Questo suppone che la gestione e l’accesso all’informazione
s’intensifichino a risposta di questa nuova esigenza nella domanda.
- Viaggi alla carta: il comportamento sempre più indipendente dei turisti porta a
domandare viaggi dove si possa scegliere tra le opzioni esistenti quella
composizione o prodotto turistico adattato, quasi fatto su misura, alle necessità o
desideri dei consumatori.
- Qualità unita a sostenibilità: il progressivo desiderio d’integrazione del turista
nell’ambiente naturale e sociale delle destinazioni visitate suppone una maggiore
necessità di qualità nell’offerta, non solo per i servizi e stabilimenti
specificatamente turistici, ma anche riguardo alle condizioni ambientali. Per
questo motivo otterranno una valutazione positiva quelle destinazioni che seguono
una gestione unita alla sostenibilitá.
46
- Ci sarà una maggior esigenza di rapidità e agilità nella contrattazione di un
viaggio.
- Il cliente ha l’ultima parola.
- Ci sarà una maggior esigenza di rinnovazione e contrasto.
- La destinazione si convertirà in un “accessorio di moda”.
- Ci sarà una maggior evoluzione del mercato turistico ed una maggior
diversificazione dei prodotti tematici.
- In una destinazione turistica sarà essenziale l’immagine come requisito previo per
la promozione, diversificazione ed espansione del potere attrattivo.
- Domanda di un ambiente naturale di qualità, di risorse non sfruttate.
Inoltre, il nuovo viaggiatore é una persona con un livello culturale più alto e che
dispone d’informazioni migliori. Ora le destinazioni del turismo culturale non sono solo
le città con un contenuto storico riabilitato o un congiunto monumentale storico-
artistico, ma i territori urbani capaci di generare eventi, esposizioni, grandi spettacoli o
con magnifici musei che funzionano come fuoco d’attrazione temporale. Inoltre, queste
destinazioni devono investire maggiormente nella gestione e promozione ed i loro
responsabili devono essere capaci di innovare continuamente per attrarre e soddisfare
questo nuovo cliente sempre più esigente. Tutto questo indica che si va verso un
modello turistico dove l’ambiente competitivo é cambiato e le tipologie di consumo
turistico sono variate.
La competitività dei comuni turistici culturali dipende, in gran parte, dalla capacità del
comune di dotarsi di una struttura organizzativa turistica adattata al modello della
città/destinazione turistica. Il turismo si é convertito in un settore strategico
fondamentale per la creazione di ricchezza, l’integrazione, la coesione sociale e la
pianificazione territoriale. I comuni più evoluti si stanno inserendo nella formulazione
di “Patti per il turismo” per rafforzare i prodotti turistici esistenti e per creare ed
articolare nuovi prodotti turistici, per definire politiche di pianificazione territoriale e
47
turistica, promuovere l’educazione ambientale ed introdurre processi integrali di qualità
nei comuni o destinazioni turistiche.
Con la crisi economica degli anni ’90, che affettò significativamente il settore turistico,
le Amministrazioni iniziarono una rivalutazione della politica turistica dovuta
all’enorme calo che si stava producendo nella domanda. Per la prima volta nel settore,
s’iniziò a pensare in termini di qualità, la frase più ascoltata era “desideriamo più
turismo di qualità e meno turismo di quantità”. I primi piani d’eccellenza s’introdussero
nel 1992 com’esperienza pilota, con l’obiettivo di recuperare e rigenerare le destinazioni
“sole e spiaggia” mature del Mediterraneo spagnolo. Una delle novità più rilevanti che
apportarono questi piani fu il compromesso di collaborazione e finanziamento paritario
delle tre amministrazioni: locale, autonoma e generale. Queste azioni vennero inserite
all’interno del piano FUTURES promosso dalla Segreteria dello Stato del Commercio e
del Turismo e dalle PMI. Questi piani necessitano l’iniziativa dell’amministrazione
locale, il cui comune si converte nell’attore principale. Inoltre, normalmente viene
contrattato un direttivo del piano che coordina le parti che sottoscrivono il convegno e
ne impulsa l’attuazione, diffonde e sensibilizza la popolazione e le agenzie locali
turistiche e collabora nella gestione amministrativa del piano. L’amministrazione locale
é la responsabile della promozione e direzione del progetto ed é l’organo che deve fare
in modo che le agenzie turistiche private della destinazione collaborino nel progetto. Il
piano necessita, inoltre, la collaborazione delle associazioni locali d’imprese del settore
e la loro partecipazione nelle decisioni. Il principale obiettivo é apportare miglioramenti
che ripercuotano sulla totalità della destinazione turistica e che siano facilmente
apprezzabili sia dalla popolazione che dai turisti e dagli operatori turistici. Questi piani
non si concentrano sulle infrastrutture, ma in quei dettagli che contribuiscono a
diversificare ed arricchire l’offerta e che sono più facilmente riconoscibili dai turisti.
48
turisti che realizzano pernottazioni e non semplicemente escursioni nella destinazione.
Gli obiettivi del piano di dinamizzazione furono:
- Valorizzazione e utilizzo turistico delle risorse.
- Studio e disegno di politiche e strategie di prodotto.
- Creazione di nuovi prodotti.
- Fortificazione ed integrazione della struttura impresaria.
- Articolazione delle risorse, servizi e offerte turistiche come prodotto.
49
2.4.2. Piano integrale della qualità turistica
Le destinazioni turistiche culturali competono tra loro per attrarre i visitatori. Per questo
motivo devono saper comunicare i loro vantaggi competitivi e conseguire che il
visitatore, durante la sua permanenza, viva un’“esperienza turistica soddisfacente”. Il
servizio che facilita una destinazione ad un visitatore si differenzia principalmente per il
valore aggiunto che incorpora rispetto alle altre destinazioni dalle caratteristiche simili,
per la qualità offerta e che il cliente percepisce. L’approccio fondamentale consiste nel
considerare la qualità come la soddisfazione del cliente ed esaminare non solo i servizi
che offrono i fornitori dell’offerta turistica (hotel, ristoranti, guide turistiche, agenzie di
viaggio, ecc.), ma tutta la destinazione nel suo congiunto. Inoltre, é chiaro che
nell’attività turistica tutto gioca un ruolo importante: non solo le imprese turistiche, ma
anche le amministrazioni e la popolazione residente. A richiesta di diverse associazioni
d’imprese si stanno sviluppando diversi progetti, finanziati dalla Segreteria Generale del
Turismo, atti a creare ed istituire sistemi di qualità specifici per i diversi subsettori
turistici. Fino ad oggi queste azioni sono state realizzate, anche se in maniera diversa, in
hotel, ristoranti, camping, case rurali, stazioni sciistiche, agenzie di viaggi, ecc.
Inoltre, ad opera della Federazione Spagnola dei Comuni e delle Province (FEMP) e
della Segreteria Generale del Turismo, nel 2000 ebbe inizio un progetto per lo sviluppo
ed istituzione di un modello di qualità totale delle destinazioni turistiche. Il progetto ha
un approccio globale per tutti i settori ed agenti che operano nella destinazione e
l’obiettivo di conseguire una gestione rivolta al continuo miglioramento della qualità.
Questo modello s’inserisce all’interno del “piano integrale della qualità turistica
spagnola 2000-2006”. Il piano completa altre linee di lavoro, come i citati piani
d’eccellenza e dinamizzazione, e suppone un nuovo approccio dell’applicazione del
sistema di qualità turistico spagnolo caratterizzato dalla gestione coordinata della
destinazione, dall’applicazione di standard qualitativi e dall’incorporazione a questo
progetto di subsettori non necessariamente turistici, ma relazionati con la qualità della
destinazione. Il progetto ha un obiettivo principale: sviluppare un “modello di gestione
integrale della qualità nella destinazione” e inserirlo in destinazioni turistiche pilota, in
modo da garantire la gestione continua e integrale della qualità in qualsiasi destinazione
turistica spagnola. Le destinazioni che collaborarono nella fase pilota furono:
- Saragoza e Barcellona, turismo urbano e di negozio.
50
- Segovia e Santiago di Campostela, turismo culturale e patrimonio.
- Menorca, Calvilá e Lanzarote, turismo del sole e spiaggia.
- Valle del Benasque e Montagna di Navarra, turismo rurale.
Nel 2003 ebbe inizio una seconda fase con quindici nuove destinazioni, soprattutto del
turismo culturale, e alla fine dell’anno si aggiunsero altre 24 destinazioni. L’obiettivo
metodologico é conseguire un modello adattabile alle strutture esistenti e che possa
essere inserito in progetti come il piano d’eccellenza e dinamizzazione. Gli obiettivi
strategici si possono riassumere in:
- stimolare la qualità.
- rafforzare il tessuto impresariale.
- favorire la generazione d’azioni strategiche integrali nella destinazione.
- garantire la redditività e sostenibilitá dell’attività turistica nelle destinazioni
attraverso una corretta pianificazione che risponda ai parametri qualitativi.
- garantire l’equilibrio del peso e della rappresentatività dei diversi agenti presenti
nell’attività turistica.
- garantire la continuità delle politiche d’attuazione nella destinazione turistica.
Nel “modello per la gestione integrale della qualità nella destinazione” che si é
sviluppato, sono stati stabiliti standard comuni a tutti i settori, turistici e non, e standard
che, invece, sono specifici a ciascun settore:
- S’incorporano i settori già inseriti nel sistema di qualità turistico spagnolo: hotel,
ristoranti, agenzie di viaggio, stazioni sciistiche, ecc.
- Sono stati elaborati manuali per i nuovi settori: piccolo commercio, imprese del
turismo, ecc.
- Sono stati elaborati manuali per i servizi municipali non turistici: sicurezza,
pulizia, segnaletica, ecc.
Dopo aver stabilito gli standard, si esegue un’analisi nei diversi settori al fine di
analizzare la situazione dell’offerta e della domanda ed in questo modo poter
identificare, definire e ponderare i livelli qualitativi attesi in ciascuna destinazione.
51
2.4.3. Progetto municipio turistico sostenibile
52
continuo miglioramento del comportamento medioambientale delle organizzazioni
attraverso:
- L’inserimento nelle organizzazioni di un sistema di gestione medioambientale.
- La valutazione sistematica, oggettiva e periodica del funzionamento di questo
sistema.
- La diffusione dell’informazione sul comportamento medioambientale
dell’organizzazione.
- L’implicazione attiva del personale nell’organizzazione.
53
d’incontrare punti in comune. La “Red de Juderías”, per esempio, é composta da
una serie di città che hanno creato un marchio intorno a un prodotto ed hanno
incontrato un punto in comune.
- Orientamento commerciale. Al momento di realizzare azioni di promozione e
commercializzazione delle destinazioni culturali si può ottenere maggior profitto
se le destinazioni sono inserite in un “sistema di cooperazione”. Diminuiscono i
costi dell’azione promozionale dato che si ripartiscono tra le varie destinazioni e
si facilita all’intermediario o ai clienti il lavoro d’identificazione e
differenziazione dei prodotti offerti dall’associazione di destinazioni. Un altro
esempio di una rete sono le “Villas Marineras de la España Verde”. La rete é
formata da sette municipi che hanno come prodotto o risorsa comune il Mar
Cantabrico. Intorno a questa risorsa offrono un’offerta culturale: musei relazionati
con il mare, attività sportive, gastronomiche e d’ozio.
54
Seconda parte
Nella presente parte saranno analizzati diversi aspetti relazionati con l’attività turistica
offerta da Barcellona, saranno trattate alcune delle iniziative più importanti messe in
atto negli ultimi anni dagli organismi pubblici e privati per rilanciare il settore e, infine,
si esporranno alcuni dati significativi riguardanti il turismo della città.
Capitolo 3
TURISME DE BARCELONA
“Turisme de Barcelona” nasce nell’anno 1993 da un’iniziativa delle tre istituzioni della
città: l’“Ayuntamiento de Barcelona”, la “Camara Oficial de Comercio, Industria y
Navegación de Barcelona” e la “Fundación Barcelona Promoció”. Dal 1981 al 1993, la
promozione turistica della città era svolta da un organismo pubblico municipale, il
“Patronato Municipal de Turismo”. Turisme de Barcelona eredita la missione del
precedente organismo e si costituisce come un consorzio pubblico-privato. Alla fine
degli anni ottanta la città non si era tuttavia convertita in un destino turistico importante.
La vicinanza ad una delle zone più domandate del “sole e spiaggia” d’Europa le
permisero di attuare come offerta complementare e sfruttare un certo flusso turistico
composto principalmente da visitatori giornalieri che si concentravano nel periodo
estivo e pernottavano nel litorale mediterraneo. Durante il resto dell’anno lo scarso
flusso di visitatori era relativo all’attività economica ed industriale della città, all’attività
fieristica e all’organizzazione di congressi e non alla sua immagine come centro
55
culturale. Grazie ad un elaborato piano di turismo urbano e culturale, Barcellona riesce
in poco più di un decennio a situarsi tra le grandi capitali turistiche europee (vedi tabella
8).
L’organizzazione dei Giochi Olimpici nel 1992 le permise di attuare una gran
campagna di riconoscimento internazionale e di mostrare le sue risorse ludiche,
architettoniche e culturali e in pochi anni diventò una delle città europee più domandate
grazie al suo speciale contenuto culturale. Buona parte di questo esito si deve all’attività
di promozione attuata da “Turisme de Barcelona” ed allo slogan promozionale
“Barcelona es cultura”. Una cifra record di 3,8 milioni di turisti visitò la città nel 2003
generando 9,1 milioni di prenotazioni annuali. Questo record venne raggiunto un’anno
dopo del grande evento del 2002, l’anno Gaudì, e in un momento di crisi turistica
mondiale dovuto alla recessione economica e agli effetti dell’attentato dell’11 settembre
2001. Buona parte di questo turismo é attratto dal carisma culturale della città ed è
formato, principalmente, dal pubblico europeo. Barcellona, infatti, concentra un’offerta
culturale, ludica, gastronomica e architettonica decisamente ampia ed é per questo che
la strategia di dinamizzazione e promozione turistica si centrò nello sviluppo del
turismo culturale.
56
In seguito è analizzata l’attività svolta dal consorzio “Turisme de Barcelona” dalla sua
creazione fino al 2006, anno di Picasso, del commercio e della gastronomia.
57
monitoraggio del mercato. Le linee strategiche di comunicazione: l’adozione del
marchio “Turisme de Barcelona” (vedi figura 1) e la creazione di un’identità corporativa
propria ed unica. Dal 2001 al 2004 il piano d’impresa ha incluso 25 obiettivi (9 obiettivi
di mercato, 8 di promozione e 8 di prodotto), 61 progetti per il 2000 e 60 progetti per il
2004.
58
responsabile del Patronato Municipal de Turismo, e dal vicedirettore Ignasi de Delás
che nel marzo 2004 ha assunto il ruolo di direttore del Turismo di Catalogna, organismo
del governo catalano che si occupa della promozione turistica.
La parte esecutiva dell’organizzazione é formata da 5 dipartimenti: amministrazione e
organizzazione, marketing, stampa e comunicazione, informatica e nuove tecnologie,
commerciale e nuovi progetti.
D
STAMPA E
I
COMUNICAZIONE COMITATO ESECUTIVO
P
A Presidente: Joan Gaspart i Solvess
INFORMATICA E NUOVE R
TECNOLOGIE T
DIRETTORE GENERALE
I
Pere Duran
M
E
COMMERCIALE E NUOVI N VICEDIRETTORE GENERALE
PROGETTI T Ignasi de Delás
I
OPERATORI
TURISTICI
PROGRAMMI
59
- Amministrazione e organizzazione: si responsabilizza della gestione economica
e delle risorse umane.
- Commerciale e nuovi progetti: si incarica di definire le strategie commerciali e
della loro attuazione.
- Informatica e nuove tecnologie: tratta il lato informatico dell’organizzazione e
l’applicazione delle nuove tecnologie.
- Stampa e comunicazione: diffonde le attività ai mezzi di comunicazione
nazionali e stranieri.
I dipartimenti appoggiano i vari programmi specifici attuati da Turisme de Barcelona
e diretti a promuovere la città nei diversi segmenti del mercato turistico. Attualmente i
programmi sono 5:
- Barcellona città d’acquisto: programma rivolto a posizionare la città come una
destinazione d’acquisto a livello nazionale e internazionale. Il posizionamento
avviene tramite l’urbanizzazione commerciale creando un mix d’architettura,
cultura, commercio e servizi. Promuove specialmente Barcellona Shopping Line,
un nucleo commerciale di cinque chilometri integrato perfettamente nella città e
che genera il 44% delle spese dei turisti.
- Barcellona Convention Bureau: promuove Barcellona come sede di congressi,
convencion e attività professionali. Questo programma mette a disposizione tutta
l’informazione necessaria per organizzare atti e viaggi d’incentivo e favorisce
l’utilizzazione ottimale della esistente capacità delle infrastrutture e dei servizi
della città atti a questo tipo d’attività.
- Cultura e programmi esterni: gli obiettivi sono il collegamento tra settore
culturale-ludico e turistico, l’identificazione ed il contatto con i tour operator
culturali e la coordinazione e collaborazione con altre iniziative (programmi
esterni).
- Servizi d’attenzione al turista: diffonde i servizi turistici della città ed accoglie i
visitatori. Barcellona dispone di una completa rete d’uffici informativi situati in
luoghi strategici della città, di un ufficio “centro dei servizi” che gestisce i vari
uffici, con localizzazione centrica in Piazza Catalunya, e che offre informazioni,
cambio moneta, vendita di pubblicazioni, un negozio di regali Bcn Original,
informazioni e prenotazioni alberghiere (last minute). Attraverso questo
60
programma si facilitano ai turisti una serie di prodotti che rendono più piacevole
la loro permanenza.
- Prodotti turistici: Turisme de Barcelona offre una serie di prodotti turistici che
facilitano la visita ed il soggiorno nella città. Per esempio, Barcellona bus
turistico, Barcellona card, Barcellona pass, Barcellona walking tours, Ciclobus
Barcellona, Catalogna bus turistico., ecc.
- Operatori Turistici (Tour Operator, Sport, Crociere): gli obiettivi sono
convertire Barcellona in una destinazione City Breaks inclusa nei programmi dei
Tour Operator; potenziare la città come destinazione del mercato delle crociere e
promuovere gli eventi sportivi che possiedono un potere attrattivo verso i
visitatori.
Inoltre, Turisme de Barcellona dispone di differenti tipologie di pubblicazioni
informative e promozionali fornite in diverse lingue. Questo materiale é rivolto ai
professionisti del turismo ed ai turisti. Nell’insieme l’équipe umano é formato da 95
professionisti fissi che svolgono le varie funzioni nei vari programmi del consorzio,
dall’officina d’informazione turistica ai servizi centrali.
Uno degli obiettivi più importanti del consorzio consiste nell’ampliare la domanda
turistica al turismo vacanziero. Il mantenimento della città come centro di negoziazioni
e la sua attività fieristica e di congresso ha attratto, tradizionalmente, una domanda
professionale con alto potere d’acquisto, ma con una media di pernottazioni ed un
livello di consumo minore. D’altra parte, la domanda si concentrava nei periodi di
maggior attività fieristica ed economica della città, con una sottoutilizzazione delle
risorse ed infrastrutture turistiche nei fine settimana ed in certi mesi dell’anno
(soprattutto gennaio, febbraio e dicembre ed in minor misura in luglio ed agosto).
L’obiettivo consiste, quindi, nell’equilibrare e compensare la domanda sviluppando un
turismo che si concentri nei fine settimana e nel periodo estivo. Questo turismo, centrato
nell’offerta culturale e d’ozio della città, è un buon strumento sia per la stazionalitá
della domanda sia per aumentare i consumi turistici e l’impatto economico indiretto ed
61
indotto dall’attività turistica sulle attività commerciali della città. Il risultato può
considerarsi eccezionale. In pochi anni non solo é aumentato il numero di turisti che
visitano Barcellona, sennonché sono migliorati sia la durata media del loro
pernottamento che l’impatto economico. Una delle ragioni di questo cambio é la
modificazione della tipologia dominante di visitatori. Il turista con motivazione
professionale passò da rappresentare il 69,1% nel 1990 al 45,7% nel 2000, continuando
però a crescere in termini assoluti. Il turista “vacanziero” é passato da un 22,7% nel
1990 a rappresentare il 51.5% nel 2000.
Inoltre, buona parte del turismo che visitava la città apparteneva alla popolazione
adulta, tra i 35 e i 64 anni, anche se la struttura dell’età si modificava nei mesi estivi,
specialmente luglio e agosto. La maniera migliore, per aumentare la quota di visitatori
più giovani, consisté nel creare un’offerta culturale più varia ed in accordo con i loro
specifici interessi e rivolta ad attrarre questo pubblico anche nei fine settimana.
L’adattamento di alcuni dei prodotti esistenti, grazie a proposte interessanti e
competitive, fu una delle principali azioni. Inoltre, seguendo le orme di città come
Parigi, Roma, Vienna, Amsterdam o Berlino, anche Barcellona si propose di far
conoscere la dimensione culturale della sua densa vita notturna. Si trattò di configurare
una proposta di qualità complementare all’abituale offerta ludica e culturale notturna
(concerti, teatri, cinema) attraverso la programmazione e promozione turistica d’attività
e spazi meno convenzionali. Con quest’obiettivo si creò il percorso FAE (Front
d’alliberament de l’escriptura) che permette d’addentrarsi nel mondo dei recital e della
poesia, sia in locali classici come nei più innovativi. Per esempio, la “Fundació Caixa de
Catalunya” ogni estate attua il suo programma “la Pedrera de nit”, che consiste
nell’aprire gli spazi d’esposizione ed il tetto dell’emblematico edificio di Gaudí con una
programmazione di proposte musicali e sceniche specifiche.
Un altro gruppo d’attrarre é quello delle persone dai 65 anni in su, fascia d’età con
maggiore disponibilità di tempo, mediante l’adattamento di certi prodotti già esistenti
alle loro necessità ed interessi specifici. Da un punto di vista economico, il risultato
ottenuto con la strategia di differenziazione della domanda é soddisfacente.
62
3.4. STRATEGIE D’AZIONE DEL TURISMO CULTURALE
Gli obiettivi del programma del turismo culturale del consorzio possono riassumersi in:
- Promuovere il turismo culturale.
- Diffondere l’offerta culturale ed artistica della città tra i professionisti del settore
turistico ed i visitatori.
- Incentivare il turista a sfruttare l’offerta culturale.
- Potenziare le programmazioni culturali con l’aiuto di tour operator specializzati.
Il marchio assegnato al piano era: “Barcelona es cultura 2000-2004” e a questo si
dedicarono buona parte degli sforzi di promozione degli ultimi anni di “Turisme de
Barcelona”. Ad ogni anno fu assegnato un tema: 2000 anno della musica, 2001 anno
dell’arte contemporanea, 2002 anno Gaudí, 2003 anno del disegno e 2004 anno Dalí e
del Forum Universale della Cultura. L’esito del piano ha portato ad ampliare la strategia
agli anni seguenti cosicché il 2005 fu l’anno del libro e della gastronomia.
Il 2006 l’anno di Picasso, del commercio e della gastronomia:
- Picasso 2006. “Picasso 2006 Barcellona” é un omaggio all’artista malaghegno nel
125° anniversario della sua nascita. L’iniziativa commemora inoltre, attraverso
esposizioni, seminari e spettacoli, il centenario del ritorno di Picasso a Barcellona
avvenuto nel 1906. Durante tutto il 2006, nella città vennero esposte circa 600
opere di Picasso.
- L’anno del commercio. L’anno del commercio converte la città, durante tutto
l’anno, in una tentazione per gli acquisti, con un’offerta di shopping che spazia
dai grandi marchi internazionali ai negozi locali, d’elementi che caratterizzano
Barcellona. Esposizioni, fiere ed altre attività donano rilevanza al patrimonio
commerciale della capitale catalana formato dal nucleo commerciale urbano più
importante d’Europa, il Barcellona Shopping Line, con la sua Barcellona
Shopping Map e un catalogo con più di 350.000 negozi.
- L’anno dell’alimentazione, la cucina e la gastronomia 2005-2006. La capitale
catalana ha vissuto fino a marzo 2006 un calendario di 300 atti che permisero di
poter cogliere il gusto di Barcellona. La città ha documentato 600 anni di
tradizione culinaria ponendola a disposizione di Barcellona tutto l’anno per tutta
la città.
Oltre all’insieme d’azioni promozionali specifiche ad ognuno di questi temi,
63
s’intrapresero diverse strategie complementari di carattere generale. Lo sforzo più
importante riguardò la creazione d’informazione e la sua diffusione attraverso
campagne di comunicazione, programmazioni di viaggi per mezzo d’agenzie turistiche
specializzate, partecipazione in fiere del turismo culturale, l’appoggio d’agenzie di
viaggi culturali nell’elaborazione di programmi specifici, ecc. Turisme de Barcelona
collabora, inoltre, alla stampa e diffusione internazionale, via Internet e non, di vario
materiale informativo e promozionale di natura culturale. Un esempio é l’agenda
culturale con emissione bimestrale contenente informazioni su attività musicali, festival,
esposizioni, teatro, musical, danza, fiere, mercati, mostre, feste, celebrazioni e
tradizioni.
Alcune delle tante azioni rivolte a promuovere le visite culturali per la città e
comunicate attraverso volantini informativi distribuiti in diversi punti della città sono:
- Articket. Azione di promozione nella quale collaborano diverse istituzioni
artistiche della città. Con 20 euro permette di visitare i 7 principali centri d’arte di
Barcellona in 6 mesi dall’acquisto.
- Barcelona Walking Tours. Permette di conoscere la storia della città
passeggiando per il Barrio Gotico, uno dei quartieri medievali meglio conservato
al mondo, o l’ambiente boemo della fine del secolo XIX ed inizio del XX
seguendo le orme di Picasso. Si può passeggiare anche per l’Eixample ed
ammirare le opere maestre d’architetti del Modernismo. I percorsi in totale sono
4: Gotico, Picasso, Modernismo, Gourmet.
- Barcelona Card. Tessera di 2, 3, 4 o 5 giorni che offre trasporto pubblico
gratuito, 100 sconti ed entrate gratuite in musei, spazi culturali, spettacoli, teatri,
stabilimenti d’ozio, locali notturni, boutique, ristoranti, altri servizi e trasporti
particolari.
Prezzo Adulti Bambini (4-12)
2 giorni 23€ 19€
3 giorni 28€ 24€
4 giorni 31€ 26€
5 giorni 34€ 30€
Trasporto pubblico e treno aeroporto gratuito, gli altri trasporti con uno sconto dal
20 al 25%.
64
Un’altra strategia non specificatamente culturale attuata da Turisme de Barcelona é il
Barcellona Bus Turistico (promosso da Turisme de Barcelona e TMB): inizialmente
era solo un autobus in più a quelli del servizio di “Transportes Metropolitanes”, gestito
congiuntamente a “Turisme de Barcelona”, con un percorso di speciale interesse
turistico-culturale che veniva offerto solo nei mesi estivi (da giugno ad ottobre). A
partire dal 1996 s’ampliò l’offerta ai mesi d’aprile e maggio e successivamente anche a
novembre e dicembre. Oggi Barcellona Bus Turistico é diventato l’autobus turistico
officiale della città ed offre 3 percorsi turistici al prezzo di uno, 44 fermate in luoghi
d’interesse, segnalati chiaramente con informazioni su orari e frequenza del passaggio
del bus, 6 fermate di connessione tra i 3 percorsi e la possibilità di scendere e salire tutte
le volte che si desidera. Personale di Turisme de Barcelona offre informazioni durante
tutto il percorso. Una guida disponibile in 6 lingue con il dettaglio di ciascuna delle
fermate ed un libretto di sconti che permettono un risparmio fino a 100€ da poter
utilizzare nelle visite ai luoghi d’interesse completano l’offerta. Il biglietto permette,
inoltre, di poter usufruire di un 30% di sconto su una visita guidata a piedi (Barcelona
Walking Tours).
65
66
Capitolo 4
9
Font, J. (2005) “La Pedrera-Espai Gaudí: la fulgurante consolidación de una oferta de patrimonio
cultural en Barcelona” in “Gestión del turismo cultural y de ciudad” Gomet Borja M.A. (coord.) et al.,
Cuenca, Ed. De la universidad de Castilla-La Mancha, pag.261-284
67
Il 27 giugno del 1996, un’affollata festa popolare, capitanata dalla compagnia teatrale
“Els Comediants”, simbolizzava la consegna alla città dell’edificio La Pedrera. La festa
stava celebrando l’inaugurazione dell’edificio, il cui processo di riabilitazione e
ristrutturazione era finalmente giunto al termine. La Pedrera, da questo momento, fu
testimone di un incredibile aumento del numero di visitatori. Si situò, e si mantiene, nel
gruppo leader dell’offerta culturale di Barcellona, posizionandosi come un’offerta
patrimoniale con riconoscimento internazionale. Questo caso propone alcuni aspetti
chiave della gestione iniziale di questo prodotto patrimoniale: la celebrità d’Antoni
Gaudí, architetto dell’edificio; la particolarità di un edificio dichiarato Patrimonio
dell’Umanità dall’UNESCO e la cui proprietà e gestione é della fondazione di una cassa
di risparmio; l’ubicazione centrica a Barcellona; le condizioni d’accessibilità ed alcune
strategie sulla politica di prezzo, comunicazione e programmazione d’esposizioni.
Questi elementi costituiscono dei fattori la cui articolazione rappresenta un caso unico
di valorizzazione, presentazione e restituzione patrimoniale. Il trattamento di questo
caso riporta alla presentazione di due settori che s’intrecciano: l’evoluzione del turismo
a Barcellona, da un lato, ed il mercato del patrimonio culturale e, più concretamente,
dell’offerta e domanda di musei. Inoltre, viene presentata brevemente l’attività sociale
che svolge la cassa di risparmio.
68
su 4 che visitano Barcellona dichiarano di visitare musei e/o monumenti10. Le
caratteristiche di questo comportamento cambiano secondo la provenienza, il mezzo di
trasporto, l’età, la professione, ecc. dei turisti. La variabile più rilevante nella relazione
turismo-cultura é la media delle spese effettuata dai turisti.
Tabella 10– Turisti stranieri a Catalogna (2001). Spesa media imputata nel paese
d’origine e nella destinazione (€)
Turisti che non Turisti che realizzano Totale turisti
realizzano visite visite culturali
Luogo culturali
Nel 2001, le media della spesa per turista nel paese d’origine (pacchetto turistico,
alloggiamento, trasporto andata e ritorno, ecc.) fu di 288,69 € (vedi tabella 10). La
media della spesa per turista in Catalogna fu di 406,10 €. Per quanto riguarda i consumi
imputabili alla realizzazione di visite culturali la media della spesa é significativamente
diversa. Nel paese d’origine la spesa media dei turisti culturali fu un 70,9% più elevata
di quella dei turisti che non realizzarono visite culturali. In Catalogna, la spesa media
dei turisti culturali fu un 31.4% più elevata di quella dei turisti che non realizzarono
visite culturali.
10
Font, J. & Vidal-Folch, E. (2003) “El turism cultural a Catalunya: l’análisi del turisme estranger; de la
formulació d’expectatives a la gestió d’una realitat”, Nota d’Economia, n.76-77, pp.65-81
69
il Museo della Storia di Catalogna, il Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona
(MACBA) e il Centro della Cultura Contemporanea di Barcellona (CCCB). Come
mostra la tabella 11, l’evoluzione della domanda indica alcuni cambi significativi. La
visita a musei, nel 1991, occupava l’ultimo posto per quanto riguarda a pratiche
culturali realizzate fuori casa. Nel 1996 la percentuale di domanda di musei raddoppia e
supera la domanda di teatri e concerti. Nel 2001, dovuto alla necessità di comparazione
internazionale, cambiò la metodologia dell’inchiesta. Le percentuali del 1991 e del 1996
riguardano le persone che hanno assistito almeno una volta negli ultimi tre mesi
antecedenti alla realizzazione del sondaggio. Per il 2001 si considerano gli ultimi 12
mesi e, anche se i dati non sono comparabili alle edizioni anteriori, si può apprezzare un
aumento superiore delle visite a musei rispetto alle altre pratiche culturali nel periodo
1996-2001. Dall’evoluzione della domanda si nota che l’entusiasmo per il patrimonio,
in Catalogna, si é manifestato tardi, però con una grande intensità.
La Pedrera-Espai Gaudí si é convertita in poco tempo in una delle strutture culturali più
frequentata di Barcellona e Catalogna (vedi tabella 12). I dati evidenziano
un’andamento crescente anche se nel 2003 si nota una diminuzione, rispetto all’anno
precedente, del numero delle visite. Per poter interpretare meglio i dati é necessario
specificare che nel 1996 La Pedrera aprì al pubblico in luglio e nel luglio 1999
s’inaugurò il suo appartamento come spazio visitabile. L’evoluzione de La Pedrera é
incredibile e la capacità d’attrazione di Gaudí difficilmente superabile. In base alla
70
provenienza, a metà del 2000 un 55,0% dei visitatori dell’Espai Gaudí era straniero11. I
visitatori delle altre comunità autonome della Spagna sommano un 21,0%, mentre i
visitatori provenienti da Barcellona un 12,9%. La percentuale di visitatori provenienti
da altre città della Catalogna é di un 11,1%.
11
I responsabili de La Pedrera hanno effettuato studi posteriori che mostrano la persistenza della struttura
di provenienza del pubblico dell’anno 2000.
71
Tabella 14– Espai Gaudí. Percentuale dei visitatori che hanno visitato anteriormente La
Pedrera.
Barcellona Resto Catalogna Resto Spagna Estero
Marzo 1997 45,50% 51,60% 29,40% 12,90%
Febbraio 1998 62,50% 71,40% 16,70% 6,50%
Novembre 1998 66,70% 42,60% 17,10% 15,40%
Maggio 2000 Espai/appartemento 63,60% 46,20% 18,20% 17,50%
Maggio 2000 Espai 72,00% 47,40% 18,60% 16,50%
Fonte: Caixa Catalunya
L’edificio de La Pedrera é proprietà della Caixa Catalunya, una cassa di risparmio (caja
de ahorros). Questa figura giuridica senza scopo di lucro presenta diverse varianti
omologhe in tutta Europa, per esempio le Building Societies del Regno Unito o le Casse
di Risparmio in Italia, anche se con distinte obbligazioni per quanto riguarda l’attività
creditizia o, in riferimento al finanziamento, alla percentuale minima procedente dai
depositi dei clienti, così come alla destinazione degli utili. Il patrimonio delle casse di
risparmio spagnole é formato da riserve generate dalla propria attività.
Le casse sono bidimensionali: la loro missione é finanziaria e sociale. L’inversione
sociale delle eccedenze é un aspetto essenziale della loro attività e su cui si basa
l’assenza dello scopo di lucro. Le strategie sociali dipendono da ogni istituzione. In
Spagna, durante la dittatura, le casse svolgevano una funzione sostitutiva in quelle
attività dove le amministrazioni pubbliche non intervenivano. Con il recupero della
democrazia e l’assunzione e recupero da parte della amministrazioni pubbliche di
competenze negli ambiti sociali e della cultura, ogni cassa ha disegnato le sue linee
complementari a quelle delle amministrazioni pubbliche per svolgere le sue funzioni
sociali. Dal 1988, inoltre, le casse sono autorizzate ad inserirsi all’esterno delle
rispettive comunità autonome d’origine.
Gli investimenti in opere sociali delle casse sono destinati, principalmente, ad attività
culturali, sanitarie, d’assistenza, d’educazione e ricerca. Caixa Catalunya é la seconda
cassa di Catalogna relativamente al volume di fondi. I suoi investimenti sono distribuiti
in diversi ambiti: solidali, terza età, medio ambiente e cultura. Le azioni nell’ambito
della cultura sono gestite attraverso la Fondazione Caixa Catalunya.
72
4.2. IL PROGETTO: ANTECEDENTI E CARATTERISTICHE
Tra il 1906 e il 1912 Antoni Gaudì costruì, su commissione dell’amico Pere Milà, la sua
più imponente opera civile: Casa Milà, detta “la Pedrera”. Nel 1984 l’edificio fu
dichiarato Patrimonio Mondiale dall’UNESCO. Si tratta dell’ultima opera civile di
Gaudí ed é una delle più originali. La Pedrera è un edificio di dimensioni imponenti che
ricopre una superficie planimetrica di quasi 1.400 m2 e che si colloca nel Passeo de
Gracia, il lussuoso viale che congiunge il centro della città vecchia alle pendici delle
colline e che anticamente costituiva “la vetrina” in cui la classe borghese d’inizio
Novecento, abitando sontuose residenze, esponeva il proprio potere. La Pedrera,
originariamente destinata ad un uso abitativo, si sviluppa su sei piani, ciascuno
articolato in quattro appartamenti, più un piano mansarda ed una terrazza che ricopre
l’intera superficie del tetto. La costruzione è disposta all’incrocio fra due viali (Passeo
de Gracia e Calle Provenza) e mostra la sua facciata principale proprio in
corrispondenza dell’intersezione tra le due strade, poiché tra queste l’angolo non è retto
bensì è smussato con un taglio a 45 gradi (vedi figura 2). La Pedrera venne acquisita nel
1986 dalla Caixa Catalunya e, con un investimento di circa 30 milioni d’euro, furono
realizzati interventi di restaurazione e sistemazione dell’immobile. Questa azione
permise la valorizzazione e la restituzione patrimoniale dell’edificio che si convertì, in
questo modo, in La Pedrera-Espai Gaudí.
La Casa Milá dispone di diversi spazi pubblici: auditorio e sala Gaudí, Gabinet Gaudí,
Espai Gaudí, appartamento La Pedrera ed esposizioni temporanee:
1. Auditorio e sala Gaudí. Si programmano cicli di conferenze e presentazioni
organizzate dalla fondazione o in collaborazione con altre istituzioni. Nel 2001 si
celebrarono 45 attività di produzione propria, 62 in collaborazione con altri enti e
27 in regime d’affitto dello spazio. Se nel 2001 le attività proprie costituivano un
terzo del totale delle attività programmate, già nel 2003 raggiunsero i due terzi
grazie al notevole incremento delle attività proprie.
73
2. Gabinet Gaudí. Struttura didattica creata nel 1997 per ricevere gruppi di studenti.
Si svolgono laboratori, organizzati per alunni di diversi livelli appartenenti alla
scuola dell’obbligo, nei quali si trasmettono le peculiari tecniche architettoniche
di Gaudí. Nel 2001, più di 6.000 alunni realizzarono attività in questo spazio.
3. Espai Gaudí. Suddiviso in tre parti: una interpreta l'architetto Gaudí, l'altra
l'opera e l'epoca, un'altra ancora l'arte e la tecnica. Lo spazio é accessibile
mediante scale e ascensore, in modo da permetterne la visita a persone con
disabilità motorie. La riabilitazione dell’edificio e l’installazione della mostra
ricevettero diversi premi e riconoscimenti nel 1996 e nel 1997, come il Premio
Nazionale del Patrimonio della Generalitat de Cataluña e il premio ACCA
(Associazione Catalana di Critici d’Arte). L’esposizione raccoglie le principali
creazioni d’Antoni Gaudí, ordinate cronologicamente e presentate per mezzo di
documentazione testuale, grafica e fotografica. Una zona combina l’arte e la
tecnica di Gaudí riproducendo la sua particolare forma di calcolare le strutture
degli edifici partendo da pesi e corde. Infine, prima di accedere alla terrazza
dell’edificio, una serie d’immagini descrivono la storia dell’edificio e del Passeo
de Gracia, mostrando l’intensa riabilitazione e ristrutturazione dell’edificio a
partire dall’acquisizione effettuata da Caixa Catalunya nel 1986. La visita
dell’Espai Gaudí termina nel terrazzo dell’edificio situato nel tetto, accessibile
anche mediante ascensore. Con la compagnia dei celebri ed inquietanti camini
questo spazio offre un’interessante vista della città e, soprattutto, del contesto
urbano dell’Eixample, complesso che dona particolarità alla città di Barcellona.
4. Appartamento La Pedrera. Questo spazio, integrato attualmente al ticket
d’entrata all’Espai Gaudí, costituisce una visita a due degli appartamenti. Il
secondo appartamento ricrea la struttura, l’arredamento e lo stile di vita di una
famiglia borghese dell’epoca in cui venne costruito l’edificio. Il percorso
attraverso l’appartamento termina in un negozio decorato con un’atmosfera
particolare, che invita all’acquisto d’oggetti che possano ricordare questo viaggio
all’epoca del Modernismo.
Questo negozio ed il negozio principale dell’edificio, situato nel piano terra e con
74
entrata indipendente, sono gestiti da Laie12. Entrambi i negozi offrono un’ampia
gamma di prodotti relazionati con l’edificio ed Antoni Gaudí. La bibliografia
venduta riguarda Barcellona, il Modernismo e Gaudí. Una delle azioni intraprese
da Laie é quella di diversificare la produzione dell’oggettistica e dei libri
adeguandola al contenuto delle esposizioni temporali. Nel 2003 visitarono l’Espai
Gaudí e l’appartamento della Pedrera un totale di 895.602 visitatori.
5. Esposizioni temporanee. Da dicembre del 1996 fino a dicembre 2003 la
fondazione ha programmato, ininterrottamente, un totale di 26 esposizioni. Il
contenuto é stato piuttosto vario però la rigorosità nella selezione dei temi e delle
opere, l’attenta produzione di cataloghi e la ripercussione di queste esposizioni,
hanno permesso l’inserimento della fondazione in una lista di rinomate sale
d’esposizione d’Europa. Nel 2001 le esposizioni temporanee ricevettero un totale
di 442.907 visitatori. Nel 2002 le visite raggiunsero i 492.401 visitatori e nel 2003
i 474.324.
75
d’altri musei dato che é ampiamente riconosciuto che il consumo culturale è
caratterizzato dall’essere un buon “additivo”, difficile da acquisire senza un capitale
culturale previo. La gratuità induce, quindi, alla crescita del numero di visitatori.
Fino alla metà del 2000 si poteva comprare un’entrata per lo Spazio Gaudí, un’entrata
per l’appartamento de La Pedrera o un’entrata combinata alle due aree. Tenendo in
conto che l’entrata alle esposizioni temporanee era già gratuita e che le entrate
combinate rappresentavano un 64% del totale delle vendite rispetto al 43% dell’anno
anteriore, l’équipe direttivo decise di semplificare la struttura dei prezzi. Dal 2001 il
biglietto d’entrata permette la visita allo Spazio Gaudí e all’appartamento. La tariffa
normale nel 2006 era di 8 € e di 4,5 € per pensionati, disoccupati e studenti. In giugno,
luglio ed agosto lo stabilimento programma La Pedrera di notte, che offre, per un
prezzo di 9 €, l’opportunità di bere un cocktail ascoltando musica dal vivo nel terrazzo
dell’edificio dalle 21 alle 24.
Nel 2000, al fine di incrementare la qualità della visita, Caixa Catalunya installò un
servizio d’audioguida in sei lingue (catalano, castigliano, francese, inglese, italiano e
tedesco). La Pedrera é inclusa, inoltre, in diversi prodotti di promozione congiunta tra i
quali Articket, Barcelona Card, Bus Turistico (vedi cap.4.4.).
La Fondazione Caixa Catalunya dispone di un organico per la gestione delle sue attività
caratterizzato dalla flessibilità, in quanto la struttura fissa é formata solo da una
quindicina di persone. La gestione della fondazione spetta a un direttore-gestore, dal
quale dipendono le sponsorizzazioni, le attività esterne della fondazione e le tre aree
centrali nelle quali si struttura l’organizzazione:
- Dipartimento delle esposizioni: che si occupa della selezione, programmazione e
produzione delle esposizioni temporanee e dei cataloghi.
- Dipartimento delle attività: area incaricata della gestione delle esposizioni
permanenti dell’appartamento della Pedrera e dell’Espai Gaudí, delle attività
educative del Gabinet Gaudí, delle conferenze e delle attività musicali.
- Dipartimento comunicazione e stampa: area che tratta la comunicazione esterna
ed interna, controlla l’immagine corporativa. Pubblica la rivista Nexus ed i
volantini pubblicitari.
76
4.3.3. Comunicazione
Nel 2002 si commemorò il 150 anniversario della nascita d’Antoni Gaudí (1852-1926).
La Vanguardia13 titolava: “Año internaciónal Gaudí. El mejor acontecimiento tras los
Juegos Olímpicos”. Ferran Mascarell, consigliere della cultura, giustifica
l’organizzazione della celebrazione con la superficialità della conoscenza che la società
possedeva su Gaudí. Il commissario dell’evento sottolinea che l’anno internazionale,
più che una celebrazione, rappresentò un fenomeno data la risposta del pubblico, la
molteplicità d’amministrazioni pubbliche, istituzioni, imprese, università e mezzi di
comunicazione privati che proposero e parteciparono ad attività. Il programma si estese
13
La Vanguardia, 30/01/2003. Trad.:”Anno internazionale Gaudí. Il migliore evento dopo i Giochi
Olimpici”
77
a più di 50 città, un’insieme di 300 attività (esposizioni, visite, conferenze, spettacoli,
ecc.) e si stima che parteciparono circa 5.820.000 assistenti.14
Un elemento importante lo rivestirono le esposizioni, tra le quali:
- Gaudí. La ricerca della forma. Prodotta dal museo di storia della città e
installata nel Salò de Tinell, mostrava le originali forme gaudiniane, la sua
complessità ed il suo senso innovatore. Fu visitata da 155.000 persone.
- Univers Gaudí. Esibita nel Centro della Cultura Contemporanea di Barcellona e
nel Museo Nazionale Centro d’Arte Reina Sofia di Madrid, presentava il mondo
dell’architetto in tre parti: la formazione, il lavoro personale e le influenze che
causò; generò 300.000 visite.
- Gaudí. Arte e Disegno. Stimolata dalla Fondazione Caixa Catalunya, esponeva
nella sala d’esposizioni de La Pedrera la creatività dell’architetto riguardo ad
arredamento e disegno. Ottenne un totale di 217.000 visitatori.
L’anno Gaudí ebbe un impatto anche nell’offerta e, più specificatamente, sulla Casa
Batlló, altra opera di Gaudí, grazie alla sua vicinanza a La Pedrera e alla sua rilevanza.
La casa é un esempio di gestione totalmente privata e offre due tipologie di servizio:
l’affitto del piano “noble”, il primo piano della casa, la “cocheras” e la “carboneras” per
ogni tipo di presentazione e, inoltre, la visita al piano “noble”, la terrazza ed il solaio. La
pagina web della presentazione (www.casabatllo.es) contiene titoli del tipo:
“Bienvenidos a un mundo mágico” o “La joya arquitectónica de Gaudí”, che rafforzano
14
Si contabilizzarono solo le attività a pagamento e non si tennero in conto gli spettacoli e le attività
programmate per l’anno Gaudí però senza relazione diretta con la sua opera, come il musical Gaudí o
l’esposizione itinerante sull’arte della costruzione.
78
il contenuto simbolico dell’immobile. La Casa Batlló, del valore tra i 70 e i 75 milioni
di euro, generò nel 2003 un ingresso, tra visite ed affitto di spazi, che supera i 3 milioni
di euro. Il numero di visitatori fu di 300.000.
I responsabili de La Pedrera erano coscienti che la ripercussione dell’anno
internazionale avrebbe provocato l’espansione della popolarità de La Pedrera. Il suo
staff direttivo considerava che gli obiettivi relativi al pubblico già erano stati conseguiti
e, per questo motivo, l’Espai Gaudí si aggiunse in maniera modesta a questi
festeggiamenti, con la produzione dell’esposizione Gaudí, Arte e disegno e l’edizione di
un CD-Rom che amplia i contenuti relativi alla mansarda dell’edificio e include più di
1.000 immagini Si valutava, tuttavia, il rischio di un incremento eccessivo della
domanda e la possibile percezione di prodotto massificato, che potrebbero ripercuotersi
negativamente sull’immagine de La Pedrera. Ci furono momenti in cui si raggiunse la
capacità massima d’accoglienza della struttura ed alcune notizie annunciavano: “La
avalancha de turistas obliga a limitar las visitas a La Pedrera”.15 Di fronte ad alcuni
picchi di 4.200 visite al giorno, durante la Settimana Santa, il centro limitò le visite
attraverso informazione dissuasiva rivolta alle lunghe code di persone e non accettando i
gruppi che si presentavano senza aver riservato anticipatamente. I giornali di quei
giorni, che raccoglievano dichiarazioni della direzione dello stabile, spiegarono che si
stava mirando alla qualità e non alla quantità (“Non vogliamo riempire l’edificio” o “le
3.500 visite della Settimana Santa sono troppe”). Il maggior rischio, secondo l’opinione
della direzione, era che in breve tempo sarebbe dovuto diventare obbligatorio riservare
la visita anticipatamente, incluso per le visite individuali. Quest’azione alla fine non fu
necessaria, però confermò che La Pedrera-Espai Gaudí, con l’offerta e la superficie
delle esposizioni, non poteva sopportare l’incremento della domanda.
15
La Vanguardia (05/04/2002). Trad.: “La valanga di turisti obbliga a limitare le visite a La Pedrera”.
79
4.4.2. La concorrenza con la Caixa
80
(1.903.644 €), le spese generali (1.394.519 €) e la celebrazione del 75º anniversario
della Caixa Catalunya (904.610 €) come mostra la tabella 16. Gli ingressi provenienti
dalla biglietteria de La Pedrera-Espai Gaudí furono 3.397.943 e a questi ingressi si
devono sommare quelli procedenti dall’affitto dell’Auditorio e la concessione dei
negozi. Per quanto riguarda le spese, non sono imputabili a La Pedrera-Espai Gaudí il
totale delle spese relative agli aiuti e sponsorizzazioni, quelle dei convegni, della
celebrazione del 75º anniversario, i servizi culturali esterni ed i concerti.
Importo (€)
Spese generali 1.394.519
Pubblicazioni 142.260
Conferenze 40.552
Concerti 95.466
Esposizioni 1.903.644
Programmazione La Pedrera 2.241.494
Servizi culturali esterni 463.764
Programmi di studio 56.895
Celebrazione 75 anniversario 904.610
Spazi commerciali 407.229
Convegni 1.070.347
Aiuti e patrociniamenti 327.401
TOTALE SPESE 9.048.181
Ingressi propri 4.535.759
Apportazioni Casse di Risparmio 4.512.422
Fonte: Caixa Catalunya
81
Tabella 17– Bilancio della Fondazione Caixa Catalunya 2002
82
I responsabili dell’Espai Gaudí sono consapevoli che il livello di visite si situa ad una
quota ottimale per il mantenimento degli standard qualitativi e della comodità per i
visitatori. Le superfici poco ampie, le dimensioni degli ascensori, le scale e i corridoi
stretti, non permettono un incremento indefinito del numero di visitatori.
L’investimento sulla qualità della visita include l’incorporazione di strumentazione
tecnologica, come audioguide e microricettori, nelle visite guidate all’esposizione
temporale per non disturbare i visitatori che non realizzano la visita guidata. Le visite
dei gruppi iniziano ad essere gestite per impedire l’accumulazione non programmata.
Inoltre, si é deciso di ampliare la superficie espositiva e quella dedicata alle attività
attraverso la rimodellazione della hall dell’auditorio, adattato ad attività espositiva, e
l’eliminazione dell’ufficio finanziario de Caixa Catalunya, che era situato in un lato
dell’edificio de La Pedrera. Queste modifiche hanno permesso di poter disporre di
ulteriori 500 m2 per le attività culturali. Si sono apportate modifiche all’appartamento de
La Pedrera per ampliare la sensazione di spazio e si sta rinnovando l’esposizione su
Gaudí. Pensando a lungo termine, sono state eseguite consulte da esperti in patrimonio
ed architettura, al fine di valutare la possibilità di trasformare anche la parte relativa al
museo ampliandola ed inserendola in un contesto d’architettura internazionale grazie
alla possibile partecipazione di strutture straniere nel progetto. Sono state ampliate
l’offerta complementare e le attività relazionate con le esposizioni. Per esempio, le
ultime esposizioni sono state integrate da cicli di conferenze, concerti ed altri atti che
arricchiscono la tematica dell’esposizione. Infine, si stanno rivedendo le attività
didattiche perché possano essere svolte in Catalogna e Spagna.
83
84
Capitolo 5
Nel 1997, l'ufficio del turismo di Leipzig decise di affidare all'Australian Society for
Applied Tourism Research uno studio di mercato i cuoi obiettivi erano:
- Valutare le strategie di marketing delle istituzioni e realizzare un’analisi
comparativa tra città e stati europei.
- Identificare le differenze tra le nazioni che potrebbero dipendere da una politica
turistica municipale diversa.
- Analizzare l'importanza delle attività del marketing per il funzionamento delle
istituzioni culturali e il suo impatto sul rendimento turistico della città.
Per ragioni pratiche lo studio s’indirizzò alle istituzioni culturali che presentano le
caratteristiche di un’impresa tipo (per esempio, entrata limitata ed ora di chiusura) con
strutture permanenti atte a permettere il loro funzionamento. Per ottenere un campione
rappresentativo delle istituzioni culturali più importanti, 98 centri d’informazione
turistica furono invitati a fornire un elenco delle istituzioni culturali più rappresentative
della loro città. Risposero 57 centri (58%) e si generò una lista iniziale di 541 istituzioni
culturali (in media 9,5 istituzioni per città furono considerate “d’importanza
emblematica”). Questa lista venne ampliata da 315 indirizzi e nomi di contatti estratti da
alcune rinomate guide turistiche delle città che non risposero o che non erano state
incluse nella precedente lista. Seguendo gli obiettivi del sondaggio, i temi definitivi del
questionario riguardarono:
- Dimensioni, struttura e funzionamento delle istituzioni culturali.
- Professionalità della ricerca e pianificazione di marketing.
16
TURISME DE BARCELONA, SPAGNA (marzo 2000) Estrategias de marketing de las instituciones
culturales y europeas y su relación con el turismo urbano: los casos de Madrid y Barcelona, Barcelona,
Ed. Turisme de Barcelona
85
- Metodi per la realizzazione delle attività di marketing.
- Attitudine e percezione del turismo culturale da parte dei direttori dell’istituzione.
Il questionario fu tradotto in tre lingue (inglese, tedesco e francese) e inviato a 856
istituzioni culturali d’Europa. Vennero chiamati tutti i direttori che in un mese non
avevano ancora risposto e gli venne proposta la possibilità di effettuare un’intervista a
voce. Il campione totale é composto da 472 sondaggi, ossia una percentuale di risposta
pari a 55,1%. Le istituzioni culturali appartengono a 69 città europee situate in 19 paesi
diversi.
Le istituzioni di Barcellona che parteciparono allo studio sono 15:
• Casa-Museo Gaudí
• Centro de Cultura Contemporanea de Barcellona
• El Cordobé, tablao flamenco
• Fundación Antoni Tápies
• Fundación Joan Miró
• Gran Teatro del Liceo
• Museo de Arqueología de Catalunya
• Museo de Arte Contemporáneo de Barcelona (MACBA)
• Museo de Cera
• Museo de Historia de Catalunya
• Museo de Historia de la Ciudad
• Museo de Zoologia
• Museo Nacional de Arte de Catalunya (MNAC)
• Museo Taurino
• Palacio de la Música Catalana
É possibile effettuare una comparazione dei dati relativi a Barcellona con la media
europea rilevata dal sondaggio, tenendo in conto le limitazioni principali create dalle
ridotte dimensioni del campione, dalla mancata risposta d’alcune parti del questionario e
dal metodo di calcolo della media europea che include anche le istituzioni barcellonesi.
86
- Tipologia e localizzazione
La maggior parte delle istituzioni culturali analizzate sono musei (vedi tabella 18). Circa
un terzo delle istituzioni si situano al di fuori del centro città, però risultano accessibili
mediante trasporti pubblici (vedi tabella 19). Questo si deve alla rilevante presenza nel
campione di strutture culturali situate sulla montagna del Montjuïc. La media europea
rivela che la maggior parte delle istituzioni che hanno partecipato al sondaggio si
situano nel centro città (84.5%).
- Struttura
Un 40% dei centri sono istituzioni a titolo pubblico prive di orientamento commerciale,
la bassa percentuale crea una maggior presenza di organizzazioni private (46,7%,
superiore alla media europea) e un maggior orientamento commerciale (vedi tabella 20).
87
- Personale occupato
Per quanto riguarda le risorse umane, data la forte asimmetria nella distribuzione dei
valori, l’indice più appropriato da osservare é la mediana. Indice più robusto rispetto
alla media dato che i valori agli estremi della distribuzione non influiscono nel calcolo.
Barcellona e l’insieme europeo mostrano un ammontare di 30 dipendenti per istituzione
(vedi tabella 21).
- Giorni d’apertura
La media di giorni d’apertura l’anno delle istituzioni culturali europee é di 307, mentre
le istituzioni di Barcellona aprono in media 10 giorni di più l’anno. Probabilmente
queste differenze derivano dalla diversa configurazione pubblico-privata delle
istituzioni culturali del campione rispetto al congiunto europeo.
Le istituzioni culturali europee ricevono tra i 10.000 e i 15.000 visitatori in più l’anno
che quelle di Barcellona, che ricevono circa 210.000 visitatori (vedi tabella 22). La
media però non é un valore significativo data la forte asimmetria nella distribuzione e se
si osserva la mediana il valore di Barcellona é evidentemente molto più elevato perché
nel 1996 nessun’istituzione superò i 500.000 visitatori e solo cinque non raggiunsero i
88
100.000 visitatori. Il tasso d’occupazione, invece, non risulta attendibile perché poche
istituzioni risposero a questa parte del questionario, forse per la maggior presenza di
musei e la presenza di diversi criteri, e nessuno di essi comunemente accettato, per
conoscere la loro capacità massima d’accoglienza delle infrastrutture e, quindi, il tasso
d’occupazione.
60,0
47,7
50,0 45,8
40,0
31,4
30,0 26,4 25,9
21,8
20,0
10,0
0,0
Barcellona Europa
In base alla provenienza, il 46% dei visitatori sono turisti stranieri a differenza del dato
europeo che evidenzia solo un 26% di turisti stranieri (vedi grafico 1). La forte presenza
della componente turistica, tra i visitatori delle istituzioni della città, é un fattore
positivo per l’incremento del turismo. Inoltre, l’80% delle istituzioni mostra un aumento
del numero di visitatori negli ultimi cinque anni e nessuna rileva una diminuzione di
pubblico in questo periodo. Questo dato si spiega con la forte presenza del turismo nella
composizione dei visitatori e con la straordinaria crescita turistica della città nei cinque
anni precedenti la rilevazione dei dati (1991-1996). Questa crescita porta all’aumento
dei pernottamenti di un 67,1% in sei anni (da 3.795.500 a 6.341.400) solo nella città,
senza tenere in conto l’area provinciale.
89
- Età delle istituzioni
- Servizi complementari
- Attività di marketing
90
Tabella 24 – Piano di marketing
PIANO DI MARKETING BARCELLONA EUROPA
Non dipone del piano di mktg 53,3 59,8
Dispone del piano di mktg 46,7 40,2
91
Nel campione d’istituzioni culturali di Barcellona, tutti i centri possiedono un logo. Lo
slogan, invece, è uno strumento poco utilizzato. Questo risultato potrebbe dipendere
dalla maggior presenza di musei nel campione esaminato, dato che lo slogan è più
utilizzato nell’arte scenica. La preoccupazione per disporre di un’immagine
corporativa é minore nelle istituzioni barcellonesi rispetto alla media d’Europa, dove
un 41,7% dispone d’immagine corporativa, fattore che aiuta la differenziazione nel
mercato (vedi tabella 26).
La segmentazione del pubblico é uno dei procedimenti chiave del marketing. Questa
fase serve a adeguare la combinazione commerciale alle caratteristiche e bisogni d’ogni
tipologia di pubblico, ottenendo un’impostazione più centrata nel mercato e non
preoccupata esclusivamente per l’eccellenza del prodotto. Nel caso delle istituzioni
barcellonesi prese in esame, il pubblico obiettivo é composto per un 57% dal settore
dell’educazione. Le università e le scuole sono i principali clienti anche per il congiunto
europeo. La gran quantità di musei che hanno risposto e la loro attitudine pedagogica
permettono di comprendere l’importanza data a questa risposta. Anche l’importanza
data al turismo esterno (42.9%) é simile a quella del contesto europeo (43.1%) (vedi
tabella 27).
92
Tabella 28 – Importanza strumenti del marketing
BARCELLONA EUROPA
Piano strategico 2,2 2,0
Prodotto 1,4 1,7
Prezzo 3,0 2,7
Distribuzione 2,8 2,4
Comunicazione 1,6 1,6
Valutazione con una scala a 5 punti (1:molto importante a 5:per nulla importante)
Riguardo agli strumenti del marketing mix, Barcellona ed Europa situano il prodotto e
la comunicazione come i due elementi ai quali dedicano maggior importanza nello
sviluppo delle loro attività di marketing (vedi tabella 28). Per Barcellona, la
focalizzazione sul prodotto nasce probabilmente dal fatto che le istituzioni s’incontrano
ancora in una fase iniziale d’applicazione delle tecniche di marketing, fase in cui si
dedica ancora la maggior parte delle risorse a questi componenti. All’ultimo posto si
trova il prezzo, questo si deve, in parte, alla gran quantità di musei tra le istituzioni
consultate, nelle quali strutture l’elasticità-prezzo della domanda di musei é minore che
nelle arti sceniche. Ossia, un aumento (o diminuzione) del prezzo delle entrate in un
museo provocherebbe una diminuzione minore (o aumento) nel pubblico che un
aumento (diminuzione) simile del prezzo delle arti sceniche.
93
Per quanto riguarda la comunicazione si rileva che, sia per Barcellona che per l’Europa,
più della metà di coloro che pubblicizzano opta per la pubblicizzazione del prodotto e
non dell'immagine dell'istituzione. Sebbene la pubblicità per mezzo di cartelloni e
poster sia il principale canale utilizzato dalle istituzioni culturali europee (82%), questo
sistema non é il prioritario per Barcellona (60%), i cui canali preferiti sono i quotidiani e
i mezzi di comunicazione propri (vedi tabella 29). Inoltre, una buona percentuale
(66,7%) é costituita dalla collaborazione con “Turisme de Barcelona”. Internet
rappresenta un 53%, percentuale inferiore al livello d’utilizzo delle istituzioni europee
(66%), anche se si prevede una forte crescita della sua utilizzazione.
La maggior parte delle istituzioni culturali barcellonesi non hanno il potere di prendere
decisioni relative al prezzo. Questo é dovuto alla forte dipendenza con le
amministrazioni pubbliche. Questa limitazione é importante, dato che il prezzo
influenza direttamente la generazione d'ingressi propri e il volume di visitatori-
spettatori. Le produzioni proprie delle istituzioni presentano un prezzo minimo simile a
quello del congiunto europeo. Invece, il prezzo massimo di Barcellona é più elevato
dell’europeo di circa 4 euro, differenza dovuta al diverso orientamento commerciale
delle istituzioni barcellonesi e alla bassa presenza d’istituzioni pubbliche e non lucrative
nel campione osservato (vedi tabella 30). La maggior parte delle istituzioni di
Barcellona concedono riduzioni a studenti, bambini, gruppi e pensionati. La preferenza
verso gli studenti rafforza la loro immagine di “risorsa per l'educazione”. Inoltre, diversi
centri promuovono un giorno d'entrata gratis al mese (37,5%) o all'anno (37,5%).
94
Grafico 2– Percentuale d’istituzioni che dispongono di sistema di vendita anticipata
d’entrata (%)
45,0 42,6
40,0
35,0
30,0
25,0
%
20,0 16,7
15,0
10,0
5,0
0,0
BARCELLONA EUROPA
Solo un 17% dispone di un sistema che permetta la vendita anticipata d’entrata, anche
se nel calcolo non era inclusa la vendita anticipata nelle casse di risparmio (cajas de
ahorro), metodo molto utilizzato nella città (vedi grafico 2). Inoltre, il campione é
composto per la maggior parte da musei e questo incide sui risultati dato che questo
servizio é raramente utilizzato da questa tipologia di strutture. Più della metà delle
istituzioni, che fanno uso di sistemi di vendita anticipata d’entrata, dichiarano di fornire
questo sistema presso la propria istituzione; risultato in linea con il congiunto europeo,
il quale sistema è utilizzato, però, dal 96% delle istituzioni (vedi tabella 31).
95
Barcellona, negli ultimi anni ha introdotto diverse offerte di commercializzazione
congiunta di prodotti turistici. Queste offerte contengono un forte elemento culturale e
sono dirette sia al turista finale che agli intermediari (per esempio, Articket, Barcellona
pass). Oltre ad un insieme d’accordi parziali, negli ultimi anni in molte città europee si é
iniziato ad introdurre la City Card, ossia una tessera che permette di ottenere sconti in
un insieme d’imprese ed enti appartenenti a vari settori (trasporto, cultura, ozio,
ristorazione, commercio, ecc.). A Barcellona questa tessera é chiamata Barcellona
card17 e venne introdotta nel 1996. A livello europeo, le istituzioni che conoscono
l’esistenza della City Card rappresentano un 52% del totale, valore simile a quello
rilevato a Barcellona. Delle istituzioni che non conoscono la City Card o non sono
incluse in quest’offerta, un 54,8% delle europee dichiarano di essere interessate ad
inserirsi nell’offerta, cifra minore in comparazione con quella di Barcellona dove
sarebbero interessate un 77,8% delle istituzioni.
17
Barcellona Card fu introdotta lo stesso anno nel quale venne effettuato il sondaggio e per questo non
era ancora molto conosciuta.
96
(scala a 5 punti, con 1:molto importante a 5: per nulla importante) valuta la relazione
con gli uffici del turismo in maniera sensibilmente più positiva che la media europea
(2,7). Inoltre, le istituzioni della città oltre a riconoscere l’importante ruolo svolto da
“Turisme de Barcelona” nella politica di comunicazione (87%), evidenziano il suo
lavoro nella distribuzione d’entrate (47%).
FORZE DEBOLEZZE
- Maggior numero di istituzioni private
rispetto alla media europea - Media dei visitatori inferiore all'europea
- Alta % di turisti tra i visitatori delle - Strategia di marketing centrata nel
istituzioni culturali prodotto
- Buona valutazione dei servizi - Prezzi elevati dei prodotti e servizi
complementari: caffetterie e negozi culturali
- Scarsa applicazione dei sistemi di
- Alto numero di personale dedicato al vendita anticipata
marketing - Pochi investimenti nelle ricerche di
- Tutte le istituzioni consultate dispongono mercato
di logo
- Diversi canali di comunicazione
Infine, gli anni ’90 sono stati anni importanti per lo sviluppo di Barcellona come
destinazione turistica. La crescita del volume di turisti ha coinciso con l’inaugurazione
di diverse istituzioni culturali, frutto della collaborazione tra varie amministrazioni, e, in
97
certi casi, con la partecipazione d’enti privati. Questo ha permesso l’aumento del
numero di fondazioni private, consorzi e altri modelli che possiedono una certa
autonomia di gestione. Inoltre, la necessità di generare risorse, per completare le
contribuzioni delle amministrazioni pubbliche, ha dato impulso ad un’offerta più
centrata sui consumatori del servizio. Il marketing é uno strumento utile per queste
istituzioni. Risulta che la maggior parte dei centri dispone di un’area marketing e di un
piano marketing però, dato che nel periodo in cui si é effettuato il sondaggio erano
ancora istituzioni giovani e l’introduzione del marketing era all’inizio della sua fase, é
necessario una maggior investimento nello sviluppo delle funzioni del marketing
soprattutto per quanto riguarda le ricerche di mercato effettuate dai centri culturali,
importanti per lo sviluppo degli strumenti di marketing. Con i vari risultati relativi
all’indagine condotta é possibile eseguire un’analisi SWOT, anche se é importante
ripetere che l’analisi si basa su un campione d’istituzioni culturali (vedi tabella 33).
Nel 2005, Barcellona ha raggiunto per la prima volta 5 milioni di turisti che hanno
prodotto 11 milioni di pernottazioni (vedi tabella 34). Dal 1994 al 2005 si nota
un’evoluzione crescente sia del numero dei turisti che delle pernottazioni. In particolare,
la maggior crescita si situa nel periodo 2000-2004: nel 2002 si generarono 8,7 milioni di
prenotazioni annuali e si raggiunsero i 3,6 milioni di turisti e questo avvenne in un
momento di crisi turistica mondiale dovuto alla recessione economica e agli effetti
dell’attentato dell’11 settembre 2001. Un chiave di questo successo probabilmente si
18
Fonte dati da TURISME DE BARCELONA, SPAGNA (2006) Estadísticas de turismo en Barcelona:
2005, Barcelona, Ed. Turisme de Barcelona
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riscontra nella strategia, introdotta da “Turisme de Barcelona”, consistente
nell’assegnare un tema ad ogni anno e la soluzione fu di dedicare il 2002 a Gaudí.
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Fonte: Turisme de Barcelona
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Grafico 3– Turisti secondo l’età (%)
60
50
40
30
%
20
10
0
-18 18-24 25-34 35-49 50-64 +65
Etá
Più di due terzi dei turisti avevano già visitato la città anteriormente (almeno una volta)
(vedi tabella 36), buon segnale che indica il forte potere attrattivo della città.
In base al motivo del viaggio (vedi tabella 37), nel 2005 più del 50% dei turisti hanno
effettuato la visita per motivi professionali, con una crescita di circa un 4% rispetto al
2004. Per il 2006, si prevede un mantenimento di questa segmentazione di mercato dato
che sono stati celebrati congressi, fiere e convencion. Dal 1995 al 2000 si nota un
elevato aumento del segmento di turisti che sono arrivati a Barcellona per motivi d’ozio,
fattore positivo per la città dato che questa categoria di turisti, in genere, effettua un
periodo di soggiorno più lungo ed utilizza prodotti culturali. Le motivazioni dei turisti
che visitano una città come Barcellona sono, chiaramente, tra le più varie. Tra esse
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predomina il desiderio di partecipare ad attività culturali, visite a complessi storici,
ecc.., inoltre influiscono anche il carattere dinamico della città e la sua posizione
strategica in Europa.
Europa rimane il primo mercato d’origine del turismo internazionale della città
generando un 50% del totale (vedi tabella 38). Si nota un forte aumento del turismo
africano e per la prima volta si sono ottenuti dati sul turismo proveniente dalla Cina,
dalla quale provengono più di 21.000 visitatori. Italia si colloca come il secondo
mercato d’origine a scala internazionale, sia per il numero di turisti che per il numero di
pernottazioni (1.004.805 nel 2005), e per la prima volta ha superato il milione di
pernottazioni.
Il Regno Unito ha diminuito leggermente il numero di pernottazioni (-1,1% rispetto al
2004) però si mantiene il principale emittente del mercato internazionale sia per il
numero di turisti che per il numero di pernottamenti. Per quanto riguarda l’Europa, si
nota un forte aumento, rispetto al 2004, del numero di turisti provenienti da Irlanda e
Svezia.
- Opinioni su Barcellona
Gli aspetti presi in esame sono stati valutati, in media, positivamente dato che tutti
hanno un valore maggiore a 6,4 (vedi tabella 39). Infatti, con 6,4 ottengono il minor
punteggio l’inquinamento ambientale ed acustico. La maggior valutazione la ottengono
l’offerta architettonica, culturale e commerciale. Inoltre, da un’altra indagine é emerso
che le parole più utilizzate per definire Barcellona sono “aspetti culturali” e “aspetti
dinamici/sociali”. Un altro fattore che indica l’importanza delle risorse culturali della
città e il suo potere attrattivo.
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Tabella 38 – Numero di turisti secondo la nazionalità
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Tabella 39 – Opinione su differenti aspetti di Barcellona 2005 (Scala da 1 a 10)
- Alloggiamento
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Tabella 41 – Evoluzione dell’offerta alberghiera e percentuale occupazione stanze
Barcellona dispone di 619 stabilimenti che offrono alloggiamento, un 77% dei quali
costituito da hotel (vedi tabella 40). Gli appartamenti turistici gestiti da imprese
costituiscono una delle tipologie d’alloggiamento che ha avuto una maggior crescita
negli ultimi anni. La durata media del soggiorno in hotel é di circa 2 notti e
l’occupazione media del numero delle stanze, forse dovuto al rallentamento della
crescita del numero d’hotel, rileva un leggero aumento rispetto all’anno precedente
(vedi tabella 41). Nei B&B, la durata media di notti di pernottamento é maggiore e
raggiunge una media di circa tre notti.
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- Offerta culturale e d’ozio
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Tabella 43 – Numero stabilimenti culturali e d’ozio nella città di Barcellona. 2005
Numero
Parchi e giardini 67
Zoo 1
Monumenti pubblici 913
Musei 45
Cinema (nº sale) 205
Teatro 40
Festival 27
Fiere e saloni 69
Esposizioni 107
Per quanto riguarda l’analisi di alcuni dei prodotti e servizi offerti da Turisme de
Barcelona (vedi tabella 44) si nota un generale incremento del numero d’utilizzatori. La
speciale promozione introdotta nel 2005, che permetteva una riduzione del prezzo del
Barcelona Walking Tour Picasso e Gotico acquistando un biglietto del Barcelona Bus
Turistic, ha portato un aumento del numero d’utilizzatori di entrambi i servizi. Il
Barcelona Walking Tour ha aumentato la percentuale di consumatori del servizio del
236% grazie all’offerta congiunta, all’introduzione di nuovi percorsi (modernismo e
gourmet) e all’incremento delle visite guidate in inglese. Anche il Mirador de Colom
ottiene un aumento del numero di visite, probabilmente generato dall’introduzione
106
dell’entrata combinata Colom-Torre de Collserola. Gli uffici d’informazione offerti da
Turisme de Barcelona notano una leggera diminuzione del numero di visitatori, in
cambio le pagine visualizzate del sito Internet dell’organizzazione sono raddoppiate a
causa del cambiamento nel comportamento del visitatore, che cerca sempre più
autonomamente le informazioni sulle visite, e grazie all’efficacia del sito che offre un
insieme d’informazioni utili sulla possibile visita della città. Tra i punti d’informazione
di “Turisme de Barcelona”, quello più frequentato dai visitatori risulta essere l’ufficio
centrale situato in Plaza Catalunya (20.2%).
107
108
CONCLUSIONI
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metropoli, rappresenta solamente 99 km2 e un milione e mezzo dei 4,5 milioni
d’abitanti della regione metropolitana. La cooperazione con altri enti di promozione, sia
a livello metropolitano come catalano e spagnolo, é sempre risultata difficile e l’esito
del progetto barcellonese non ha aiutato ad instaurare relazioni stabili di collaborazione.
Un altro problema, nel quale si sono ottenuti progressi però tuttavia manca molto da
attuare, é dato dallo scarso rapporto e dialogo tra gli agenti culturali e turistici della
città. Buona parte delle manifestazioni culturali che hanno un maggior riconoscimento
internazionale hanno beneficiato della crescita turistica di Barcellona. Tuttavia, solo
poche hanno modificato la loro offerta adattando parte dei loro prodotti alle domande e
necessità del turista culturale. Il tessuto culturale e i suoi professionisti non sempre
vedono di buon occhio la parte più commerciale della logica turistica e dall’altra parte
hanno difficoltà ad incontrare spazi d’incontro tra pubblici distinti.
110
devono servire ad attrarre anche le fasce di turisti che ancora non vedono nella città una
loro possibile destinazione d’interesse (18-23; +65).
Oltre a questi ed altri aspetti che necessitano migliorie, é evidente che “Turisme de
Barcelona” ha conseguito perfettamente il suo proposito di posizionare la città nel
mercato turistico con il marchio “Barcelona es cultura”. Dietro a questo marchio si é
comunicata un’immagine positiva e attrattiva di Barcellona che influisce in ambiti che
vanno oltre al turismo prettamente culturale. L’aver vinto la candidatura della
Exhibition for the Incentive, Businesse Travel and Meetings industry (EIBTM), la più
importante fiera del mondo di professionisti dedicati a programmare congressi e viaggi
d’incentivo per il periodo 2004-2008, serve a rafforzare il valore simbolico della cultura
per la città.
Un’altra strategia positiva consiste nel partecipare con una forte leadership in diverse
reti spagnole ed europee di città turistiche, con la forza combinata creata dal
rappresentare contemporaneamente il settore impresariale ed istituzionale della città. In
questo senso é risultato molto positivo disegnare un’organizzazione che coinvolge in
modo intenso il tessuto sociale e impresariale. Anche se é importante per la città che
continui ad investire per cercare di connettarsi con il resto del mondo e per questo é
necessaria una promozione internazionale che oltre a mantenere l’attuale struttura di
turisti cerchi di inserirsi in quei segmenti del mondo dove non é ancora riuscita ad
ottenere abbastanza potere attrattivo verso i turisti.
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Alcune delle azioni necessarie sono state già prese in considerazione dagli organismi
della città ed, in particolare, dall’Istituto della cultura di Barcellona che nel 2006 ha
iniziato a predisporre una revisione del vecchio piano strategico della cultura della città
redatto nel 1999. Il nuovo piano strategico (2006-2015) si propone l’adeguamento del
settore culturale ai nuovi cambiamenti e alle nuove necessità per poter rispondere alla
nuova domanda e ai nuovi tempi. Questo piano cerca, inoltre, di ottenere la
collaborazione di tutti i settori implicati direttamente o indirettamente nello sviluppo
culturale della città includendo, quindi, anche il settore del turismo culturale e
pianificando molte della azioni necessarie per il suo sviluppo data l’importanza del
turismo culturale che, oltre a differenziare la città, permette di risvegliare l’interesse dei
suoi abitanti per la cultura espressa attraverso costumi, artigianato, feste, gastronomia,
tradizioni, e nella salvaguardia del patrimonio architettonico e artistico. E recupera
“vecchie risorse per il nuovo turismo”19 dato che attraverso la rivalorizzazione di
risorse del patrimonio tangibile e intangibile si recupera l’eredità degli antenati e la si
integra a progetti di sviluppo locale attraverso il turismo.
Infine, optare per tematizzare ogni anno sotto il patrocinio di un marchio emblematico
ha dimostrato la sua efficienza. Non solo si é raggiunto un pubblico interessato
specificatamente in ognuno dei temi scelti, sennonché l’immagine di marca finale del
prodotto Barcellona ha aggregato i benefici esterni di ognuna di queste azioni. Fondare
la sua immagine nella cultura ha permesso non solo di dare un forte impulso al turismo
culturale, ma anche all’insieme del turismo della città.
19
MILLAN ESCRICHE, M. (2001) Viejos recursos para nuevos turismos: el caso de la región de
Murcia”, Cuadernos de Turismos nº8
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BIBLIOGRAFIA
FONT, J. & VIDAL-FOLCH, E. (2003) “El turism cultural a Catalunya: l’análisi del
turisme estranger; de la formulació d’expectatives a la gestió d’una realitat”, Nota
d’Economia, n.76-77, pp.65-81
GOMET BORJA M.A. (coord.) et al., (2005) Gestión del turismo cultural y de ciudad,
Cuenca, Ed. De la universidad de Castilla-La Mancha
LA VANGUARDIA, 05/04/2002
LA VANGUARDIA, 30/01/2003
113
TURISME DE BARCELONA, SPAGNA (marzo 2000) Estrategias de marketing de las
instituciones culturales y europeas y su relación con el turismo urbano: los casos de
Madrid y Barcelona, Barcelona, Ed. Turisme de Barcelona
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RINGRAZIAMENTI
Innanzitutto ringrazio tutta la mia famiglia per TUTTO l’aiuto, morale e non, che mi
hanno dato e continuano a darmi.
Ringrazio il professor Paiola per avermi aiutato a svolgere e portare a termine questo
lavoro, per i suoi utili consigli e gli aiuti per correggere il nuovo vocabolario che senza
volere ho creato, il mio “italiano-castigliano”.
Ringrazio i miei compagni d’università, perché anche se le nostre strade si sono un po’
divise mi hanno fatto passare degli anni fantastici e mi auguro di poter passare ancora
moltissimi altri momenti magnifici con tutti loro.
Ringrazio la “compagnia di Tencarola” perché anche se non hanno potuto essermi vicini
in questo periodo me lo sono sempre stati sia nei momenti buoni che in quelli più
difficili.
Ringrazio Silvia e quel filo che ci unisce dovunque senza bisogno di parlare o vedersi e
quindi tutto l’aiuto che senza saperlo mi ha dato.
Agradezco mi fuente de inspiración por este trabajo o sea Barcelona. Le agradezco todo
lo que ha hecho para mí, lo que me ha hecho madurar y sobre todo las personas que me
ha permitido conocer y que nunca pero NUNCA olvidaré porque ya forman parte de mi
familia, en particular:
• Aris, Bea, Mikel, Joseba y Zigor, los chicos de “Travessera de Dalt”, mi casa.
• Mis chicas porque son esplendida y siempre me abren sus brazos.
• Ale y Nuno, mis hermanos para siempre, porque los quiero muchísimo.
• Emma y Esther por todas las ayudas y los consejos.
Infine, ringrazio chi starà con me in questo giorno, fisicamente o no, però starà con me.
“Nuestra amistad no depende de cosas como el espacio y el tiempo”
Richard Bach
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