Testi-It Orazio t53

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Odi  Orazio

Odi IV, 9
53
Virtù e poesia
L’ode è dedicata a Lollio, console nel 21 a.C., ma sconfitto in Germania nel 16. Da una parte Orazio
rivendica con orgoglio una funzione alla sua poesia lirica: accanto a Omero c’è posto per Pindaro,
e anche questa poesia sarà eterna. Il carme si conclude con un elogio morale di Lollio che stride con
le notizie che abbiamo di lui da altra fonte.

1 Non credere che moriranno le parole che io,


nato sull’Ofanto risonante1, pronuncio,
in modi mai prima uditi,
accompagnate alla cetra:
5 anche se Omero tiene il primo posto
non per questo è oscura la musa di Pindaro,
di Simonide, o quella minacciosa di Alceo,
o quella austera di Stesicoro – e gli scherzi antichi
di Anacreonte, il tempo non li ha distrutti;
10 palpita ancora l’amore,
vivono le passioni affidate
alla lira dalla giovane eolia2.
Non fu solo Elena, la spartana, a infiammarsi
per le chiome fluenti, le vesti trapunte
15 d’oro, il fasto ed il seguito
dell’adultero3, e non fu Teucro
il primo a scagliare le frecce
dall’arco cidonio4; e neanche una sola volta
fu assediata Troia, non furono i soli
20 l’enorme Idomeneo e Stenelo a guerreggiare
battaglie degne di canto5; il fiero Ettore
e l’austero Deifobo non furono i primi a ricevere
acerbe ferite in difesa
delle mogli e dei figli6.

1. nato sull’Ofanto risonante: l’Ofanto lava le pecore quando fu chiamato a pro- 5. non furono… canto: Idomeneo, nipo-
o Aufido, fiume che scorre a nord di Ve- nunciare il giudizio sulla bellezza delle tre te di Minosse, re di Creta, guidò le truppe
nosa, luogo natale di Orazio. dee (Afrodite/Venere, Atena/Minerva ed cretesi nell’assedio di Troia; Stenelo par-
Era/Giunone); scelse Afrodite, che gli tecipò alla guerra di Troia come scudiero
2. non per questo… giovane eolia: ven- prometteva la bellissima Elena. Egli la e auriga di Diomede
gono citati alcuni poeti lirici greci: Pinda- rapì a Menelao del quale era ospite a Spar-
ro e Simonide di Ceo, rappresentanti ta e la condusse a Troia, scatenando la 6. il fiero Ettore… e dei figli: Ettore,
della lirica corale, Alceo, Anacreonte e guerra. figlio primogenito di Priamo, il più eroico
Saffo, rappresentanti della lirica monodi- difensore di Troia, fu ucciso in combatti-
ca, e Stesicoro, rappresentante della meli- 4. e non fu Teucro… dall’arco cidonio: mento da Achille (la sua morte segnò la
co-corale. Teucro, fratellastro di Aiace, era famoso sconfitta di Troia dopo dieci anni di asse-
come arciere: l’arco cidonio è l’arco crete- dio); Deifobo, altro figlio di Priamo, dopo
3. Non fu solo Elena… dell’adultero: se, da Cidone, città dell’isola di Creta. la morte di Paride sposò Elena e fu ucciso
Paride, figlio di Priamo e di Ecuba, pasco- da Menelao alla caduta di Troia.

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Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [9308]


Questo file è una estensione online del corso A. Perutelli, G. Paduano, E. Rossi, Storia e testi della letteratura latina, © Zanichelli 2010
Odi  Orazio

25 Vissero molti eroi prima di Agamennone7,


ma tutti li preme, ignoti,
senza onore di lacrime, la lunga notte
perché non hanno avuto un poeta sacro8.
Poco dista dalla codardia
30 il valore ignorato. Ma io, nelle mie carte,
non tacerò di te, Lollio,
non permetterò che le tue fatiche
le ingoi un livido oblio.
Tu possiedi un animo esperto
35 della vita e ben saldo
nell’avversità e nel successo,
nemico dell’avida frode, sprezzante
del denaro che attira a sé tutto;
console non di un unico anno ma tutte le volte
40 che, giudice equo e affidabile, ha preferito
l’onesto all’utile, ha rifiutato
con viso altero i doni dei malvagi,
ed in mezzo alle schiere nemiche ha spiegato
vittorioso le armi.
45 Non puoi chiamare a buon diritto felice
chi possiede moltissimo; ha più diritto
a quel nome chi è capace di usare
con saggezza i doni divini, ed è capace
di tollerare la dura povertà, temendo
50 più della morte l’infamia,
e di morire per la patria e gli amici
che gli sono cari non teme.

7. Agamennone: figlio di Atreo, re di Mi- 8. un poeta sacro: perché rende immor-


cene, a capo della spedizione contro Tro- tali gli eroi che canta.
ia; marito di Clitemnestra, fu da lei ucciso
al suo ritorno in patria.

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