Il documento descrive le fasi del metodo scientifico e fornisce esempi di loro applicazione. Vengono inoltre discusse varie metodologie didattiche per l'insegnamento delle scienze come learning by doing, role playing e outdoor training.
0 valutazioniIl 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
0 visualizzazioni23 pagine
Il documento descrive le fasi del metodo scientifico e fornisce esempi di loro applicazione. Vengono inoltre discusse varie metodologie didattiche per l'insegnamento delle scienze come learning by doing, role playing e outdoor training.
Il documento descrive le fasi del metodo scientifico e fornisce esempi di loro applicazione. Vengono inoltre discusse varie metodologie didattiche per l'insegnamento delle scienze come learning by doing, role playing e outdoor training.
Il documento descrive le fasi del metodo scientifico e fornisce esempi di loro applicazione. Vengono inoltre discusse varie metodologie didattiche per l'insegnamento delle scienze come learning by doing, role playing e outdoor training.
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Scarica in formato pdf o txt
Sei sulla pagina 1di 23
1.
DOMANDA D’ESAME: LE QUATTRO FASI DEL METODO SCIENTIFICO
Il processo d’apprendimento così come descritto dal Metodo Sperimentale deve coinvolgere le fasi: • OSSERVAZIONE • SCHEMATIZZAZIONE • FORMULAZIONE DELLE IPOTESI • PROVA SPERIMENTALE Il Metodo Sperimentale offre un valido modello per la creazione di quadri di sviluppo sempre più operativi e sistematici. Nella scuola di base l’area logico-matematica e scientifica supporta la costruzione di capacità di indagine dei bambini essenziali per il raggiungimento degli obiettivi formativi di base. La cultura scientifica è la capacità di orientamento, interpretazione e partecipazione ai processi portanti del proprio tempo è la capacità di utilizzare le informazioni che si possiedono cercandone nuove. L’ educazione scientifica nella scuola, di base deve avvalersi di mezzi e metodi che costituiscono la naturale prosecuzione. 2. DOMANDA D’ESAME: IL COMPITO DELLA SCUOLA. Il Compito della scuola è: • INVOGLIARE ALL’OSSERVAZIONE • FAR SCATURIRE DA ESSE LE PROBLEMATICHE • ESPRIMERE IDEE • COSTRUIRE ESPERIENZE SPERIMENTALI • COLLEGARE E CONFRONTARE RISULTATI OTTENUTI CON LE ESPERIENZE DELLA VITA QUOTIDIANA PER SCOPRIRE LE DIVERSITA’ E LE ANALOGIE. La procedura sperimentale è importante, ma si deve lasciare spazio all’emozione. Il compito dell’insegnante è quello di: • provare diversi approcci e incroci di discipline diverse per lo studio dei fenomeni • guidare i bambini a ragionare, osservare la realtà con occhio attento. L’insegnante dovrebbe divertirsi e condividere le emozioni. I bambini devono sentirsi autorizzati ad esprimere le proprie idee. I vantaggi del Metodo Scientifico sono: • stimola gli alunni ad usare lo strumento testa; • gli alunni conoscono piacere mentale nell’immediato; • motivazione intrinseca all’apprendimento attivo; • far capire che non sempre al termine dell’esperimento l’ipotesi provata risulta corretta invitando il bambino ad accettarlo e propone nuove esperienze di verifiche e correzione. 3. DOMANDA ESAME: COM’ È COMPOSTO UN ATOMO? Ogni atomo è formato da una parte centrale, il nucleo in cui sono concentrate: • particelle dotati di cariche positive: PROTONI • particelle dotati di carica neutra: NEUTRONI • particelle dotati ci carica negativa: ELETTRONI che in realtà ruotano attorno al nucleo dell’atomo e si trovano nell’orbitale. Il numero degli elettroni corrisponde a quello dei protoni. Se il numero degli elettroni è uguale al numero dei protoni l’atomo è neutro. Protoni e neutroni sono tenuti insieme, sono legati da una forza nucleare. Ma può succedere che un atomo perde elettroni. Cariche di segno opposto si attraggono. Cariche di segno uguale si respingono. 4.DOMANDA D’ESAME: QUAL È LA COLLA CHE UNISCE GLI ATOMI? Sono gli elettroni periferici che interagiscono con gli elettroni di altri atomi, formano i legami. Nel legame gioca un ruolo importante l’elettronegatività. L’elettronegatività è la capacità di un atomo di accettare elettroni di un elemento. La valenza è la capacità di ciascun atomo di stabilire legami cioè indica la potenzialità di ciascun atomo nello stabilire legami con altri. Legame chimico covalente è un legame chimico costituito da elettroni che vengono messi in comune tra due atomi. La massa atomica è la somma del numero di neutroni e protoni nel nucleo. Il numero atomico o numero di protoni è il numero dei protoni nel nucleo, che allo stato neutro corrisponde al numero di elettroni esterno ad esso -TAVOLA PERIODICA DI MENDELEEV. La Tavola Periodica è lo schema con cui sono ordinati gli elementi chimici. Gli elementi sono ordinati in ordine crescente per numero atomico. Gli elementi oggi noti sono 115 (90 naturali, 25 prodotti artificialmente). 5.DOMANDA ESAME: COME VENGONO SISTEMATI GLI ELEMENTI NELLA TAVOLA PERIODICA? Le righe orizzontali formano 7 periodi. Le colonne verticali formano 18 gruppi. Nella parte sinistra della tavola periodica troviamo gli elementi metallici elettropositivi Nella parte destra della tavola periodica troviamo gli elementi non metallici elettronegativi. Fra le due parti della tavola periodica troviamo i semimetalli. 6.DOMANDA ESAME: DIFFERENZA TRA FENOMENO FISICO e FENOMENO CHIMICO. Il fenomeno fisico è una trasformazione momentanea, apparente e superficiale della natura della materia cioè è quel fenomeno in cui i materiali non cambiano composizione ma solo forma o stato, quindi non cambia la natura della materia. Un esempio di fenomeno fisico è il cambiamento di stato dell’acqua da solido a liquido. Il fenomeno chimico è una trasformazione profonda e permanente della natura della materia cioè gli atomi si ricombinano a formare altre sostanze, quindi si avrà una trasformazione della materia. Un esempio di fenomeno chimico è la combustione del legno che è un processo chimico. Al termine del fenomeno non si potrà più risalire all’origine della materia, né avviare un processo inverso. La fotosintesi clorofilliana è un fenomeno fisico-chimico. 7.DOMANDA D’ESAME: COME RENDERE EFFICACI E SIGNIFICATIVE LE ESPERIENZE IN LABORATORIO? Come rendere efficaci e significative le esperienze in laboratorio? • evitare esperimenti già predisposti e condotti dall’insegnante; • lasciare agli allievi libertà di sperimentazione; • affidare loro compiti e responsabilità; • lasciare spazio alle loro interpretazioni. L’ottimizzazione delle esperienze di laboratorio richiede che la programmazione sia accurata. Due potenzialità dell’utilizzo del laboratorio: • possibilità di venire a contatto con la realtà; • possibilità di vedere, toccare, agire si genera feedback positivo. 8. DOMANDA ESAME: I CINQUE PRINCIPI DI MERRILL. I 5 principi di Merrill: 1. problem: gli studenti apprendono meglio per problemi 2. attiviation: l’apprendimento è facilitato attraverso l’uso dell’attivazione di schemi precedenti 3. demostration: l’apprendimento è più facile quando vi sono dimostrazioni 4. attuation: si impara sperimentando e riflettendo 5. integration: l’apprendimento diventa stabile attraverso la trasferibilità, la discussione e l’argomentazione 9.DOMANDA ESAME: I MOMENTI DELLA PROGETTAZIONE DI UN’ ATTIVITA’ LABORATORIALE. La progettazione di un’attività laboratoriale comprende i seguenti momenti: • DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI; • DEFINIZIONE DEI PREREQUISITI; • SELEZIONE DEI CONTENUTI; • SCELTA DELLA METODOLOGIA; • DEFINIZIONE DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE; • COSTRUZIONE DELLE PROVE DI VERIFICA E DI SCHEDE OPERATIVE. 10.DOMANDA ESAME: QUALI SONO I PASSAGGI DEL METODO SCIENTIFICO? Il punto di partenza di un’indagine scientifica è: • OSSERVAZIONE (osservare il fenomeno) → è il primo passaggio, inquadrare il fenomeno e raccogliere informazioni al riguardo. • PROBLEMA (formulare domande) → all’osservazione segue una domanda che può riguardare il “che cosa”, il perché o il “come”. • IPOTESI (formulare ipotesi) → lo scienziato così come il bambino si pone delle ipotesi, cioè una o più possibili spiegazioni di quanto si è osservato in precedenza. • ESPERIMENTO (verificare l’ipotesi facendo gli esperimenti) → devono essere eseguiti esperimenti o raccolta di nuove osservazioni che possono suffragare o no l’ipotesi di partenza. • RISULTATO (trarre una conclusione) → se l’ipotesi viene confermata viene fuori un risultato (o legge, teoria) che regola i fenomeni osservati altrimenti si provvederà a formulare una nuova ipotesi. 11.DOMANDA D’ESAME: LA LEGGE DI CADUTA DEI GRAVI/CORPI. Ripercorriamo i suoi passi: - osservazione del fenomeno e focalizzazione del problema (tutti i corpi cadono e il loro moto verso il basso è influenzato dall’attrito dell’aria). - scelta e misurazione delle grandezze: lunghezza, tempo, velocità, accelerazione. - formulazione di ipotesi: quando l’attrito con l’aria è trascurabile, tutti i corpi cadono con la stessa accelerazione, costanza detta accelerazione di gravità. - esperimento di verifica delle ipotesi: misura delle relazioni fra tempi e lunghezze. – formulazione della legge. 12.DOMANDA ESAME: LA SPINTA DI ARCHIMEDE. Il Principio di Archimede afferma che «ogni corpo immerso parzialmente o completamente in un fluido (liquido o gas) riceve una spinta verticale dal basso verso l'alto, uguale per intensità al peso del volume del fluido spostato». Qualunque corpo immerso in acqua è un corpo su cui agiscono due forze uguali e opposte: • la forza di gravità che tende a spingere il corpo verso il basso; • la forza della spinta dell’acqua sottostante che spinge il corpo verso l’alto. o se la forza della spinta prevale il corpo galleggia o se la forza di gravità prevale il corpo affonda 13.DOMANDA D’ESAME: COME POTRESTI FARE DIDATTICA DELLE SCIENZE? Alcune metodologie nella Didattica delle Scienze: 1) LEARNING BY DOING: - Definizione → apprendimento attraverso il fare, l’operare, le azioni. Ed è quello che sta alla base della Didattica delle Scienze. - Obiettivi → “sapere come fare a”, infatti in questo modo il bambino prende coscienza del perché è necessario conoscere qualcosa e come una certa conoscenza può essere utilizzata. 2) ROLE PLAYING: - Definizione → gioco di ruolo - Obiettivi → far emergere non solo il ruolo, le norme comportamentali, ma la persona con la sua creatività. 3) OUTDOOR TRAINING: - Definizione → formazione all’aperto, venir fuori. È una metodologia basata su esercitazioni che vengono svolte principalmente all’aperto e che coinvolgono i partecipanti sul piano fisico, cognitivo ed emozionale, sperimentando concretamente. - Obiettivi → sviluppare nei gruppi di lavoro l’attitudine necessaria a lavorare in modo strategico. 4) BRAINSTORMING: - Definizione → tempesta di cervelli. Consente di far emergere le idee dei membri di un gruppo, che vengono poi analizzare e criticate. - Obiettivi → o la capacità di produrre molte idee, diversificate ed insolite; o l’interazione tra i bambini; o l’interazione dello sforzo di ciascun con quello di un altro. 5) PROBLEM SOLVING: - Definizione → soluzione di problemi. L’insegnante dà l’insieme dei processi per analizzare, affrontare e risolvere positivamente situazioni, problematiche. - Obiettivi → - cercare la responsabilità di una situazione problematica per velocizzare la risoluzione del problema dato; -trovare la soluzione a rendere disponibile una descrizione dettagliata del problema e del metodo per risolverlo; 14.DOMANDA D’ESAME: SU COSA È BASATO IL METODO IBSE? Inquiry Based Science Education (IBSE) è un approccio pedagogico e didattico basato sull’investigazione che stimola alla formulazione di domande e azioni per risolvere problemi e capire fenomeni. È nato per contrastare il declino dell’interesse dei giovani verso le scienze e la matematica e sviluppare in tutti i futuri cittadini la literacy scientifica necessaria per la vita oltre la scuola. Un dato che emerge da diversi studi è che i giovani non riescono a mettere in relazione ciò che fanno a scuola con la vita di tutti i giorni, e di conseguenza, sono anche molto critici nei confronti dell’insegnamento delle scienze. Appare oggi minacciata la possibilità dei cittadini di acquisire quelle conoscenze scientifiche che sono indispensabili, necessarie e indispensabili per vivere e lavorare in una società sempre più fondata sulla conoscenza. La Commissione Europea ha riunito un gruppo di esperti, che hanno vagliato diversi approcci nell’insegnamento delle scienze, al fine di elaborare le buone pratiche capaci di rilanciare l’interesse dei giovani verso le scienze. L’educazione scientifica basata sull'investigazione si è dimostrata efficace sia nella scuola primaria che nella scuola secondaria. L’IBSE funziona con gli studenti, dai più deboli ai più bravi. Con tale approccio avviene un’evoluzione nel modo di concepire l’insegnamento delle scienze: da attività bassa soprattutto sull'accumulo di nozioni immutabili ad un processo di apprendimento dinamico, dove lo studente è protagonista attivo nella costruzione ed acquisizione delle sue conoscenze. L’apprendimento diventa una simulazione della ricerca scientifica, attività multi sfaccettato che consiste nel fare osservazioni, porre domande, esaminare libri ed altre fonti per acquisire quello è già noto, pianificare esperimenti, rivedere quello che già si conosce alla luce di evidenze sperimentali, utilizzare strumenti per raccogliere, analizzare ed interpretare i dati. 15.DOMANDA ESAME: COS’ È LA LITERACY SCIENTIFICA? (competenza= sapersi porre domande). L’IBSE promuove la capacità di utilizzare conoscenze scientifiche, di identificare domande e di trarre conclusioni basate su prove, per capire e per aiutare a comprendere decisioni circa il mondo della natura i cambiamenti ad esso apportati dall’attività umana. 16.DOMANDA D’ESAME: DIFFERENZA TRA METODO DEDUTTIVO e METODO INDUTTIVO. Nell’insegnamento delle scienze si possono individuare due approcci pedagogici contrapposti: - metodo deduttivo (trasmissivo): centrato sull’insegnante che presenta i concetti agli studenti, le loro implicazioni logico-deduttive, fornisce esempi e gli esperimenti hanno uno scopo soprattutto illustrativo. - metodo induttivo (attivo): centrato sullo studente. L’insegnante svolge il ruolo di facilitatore, guida gli allievi nella costruzione della conoscenza e dà spazio all’osservazione, alla sperimentazione e alla riflessione. Con il termine Inquiry si intendono una serie di processi messi in atto dagli studenti in modo intenzionale come: saper diagnosticare problemi, commentare in modo critico gli esperimenti e individuare soluzioni alternative, saper pianificare un’indagine, formulare congetture, ricercare informazioni, costruire modelli, saper discutere e confrontarsi tra pari, formulare argomentazioni coerenti. Gli obiettivi dell’IBSE richiedono agli allievi di diventare studenti più indipendenti, ciò significa che gli insegnanti devono sviluppare nuove relazioni con gli studenti e avere la fiducia necessaria per consentire agli studenti di sviluppare le proprie idee. Principi dell’IBSE: - esperienza diretta; - gli allievi devono capire e fare propria la domanda; - sviluppare molte abilità per condurre l’investigazione; - apprendere le scienze significa ragionare; 17.DOMANDA ESAME: IL MODELLO DELLE 5E 1) ENGAGEMENT: (coinvolgimento) → prevede il coinvolgimento attivo dello studente tramite domande investigabili e significative dal punto di vista scientifico. 2) EXPLORE (esplorare) → lo studente fa esperienza diretta. L’insegnante invita gli studenti a ideare e svolgere uno o più esperimenti (fase sperimentale), e analizzare i risultati. 3) EXPLAIN: (spiegare) → prevede che lo studente inserisca il lessico corretto e che venga guidato alla formulazione delle risposte. 4) ELABORATE:(elaborare) → lo studente approfondisce e rinforza la comprensione di ciò che ha appreso attraverso l’Elaborate applicando le competenze e le abilità acquisite in situazioni nuove stimolando la nascita di nuove domande e ipotesi da esplorare 5) EVALUATE: (valutare) → prevede che lo studente autovaluti la propria comprensione e le abilità acquisite attraverso l’elaborazione di un prodotto finale. Dal modello delle 5E si è passati al modello delle 6E. 6) EXCHANGE: (scambio) → gli studenti realizzano un exhibit scientifico per sviluppare abilità e competenze anche nella comunicazione anche nella comunicazione dei risultati ottenuti. 18.DOMANDA D’ESAME: I LIVELLI DELL’IBSE I livelli dipendono da ciò che l’insegnante dice e propone. Più indipendente è il bambino più alto sarà il livello. Non tutte le attività Inquiry sono create allo stesso modo. Le differenze consistono nella quantità di informazioni (per esempio domande guidate, procedure, risultati attesi) fornite agli studenti. Domanda Procedura Soluzione Confermativo X X X
Strutturato X X
Guidato X Aperto X
19.DOMANDA D’ESAME: COS'È’ UN ORGANIZZATORE CONCETTUALE?
Organizzatore concettuale è un concetto adottando il quale viene strutturato il sapere in un certo ambito. E’ uno strumento che permette di spiegare e strutturare la realtà, Nel campo della scienza sono 3 gli organizzatori a cui fare prevalentemente riferimento: 1) L’idea di energia che consente di interpretare le trasformazioni e i vari processi che avvengono in natura. 2) L’idea di corpuscolarità della materia che consente una descrizione dettagliata e coerente della struttura della materia. 3) L’idea di sistema come porzione di realtà con quantità caratteristiche che variano in funzione di interazione e scambi con altri sistemi 20.DOMANDA D’ESAME: ALCUNI ESEMPI PRINCIPALI DI IMAGE SCHEMA. Alcuni esempi principali di schemi immagine che non sono altro che dei contenitori, delle categorie, delle forme, sono: - Polarità → pesante-leggero; chiaro-scuro; grande-piccolo; caldo-freddo; forte-debole; - Spazio → posizione; su-giù; davanti-dietro; destra-sinistra; vicino-lontano; - Processo → processo; stato; ciclo. - Movimento → moto; percorso. - Equilibrio → asse di equilibrio; bilancia a due piatti; punto di equilibrio; equilibrio. - Contenimento → contenitore; dentro-fuori; superficie; pieno-vuoto; contenuto. - Forza/Causa → contrapposizione; costrizione obbligo; restrizione-rimozione dell’ostacolo; resistenza; impedimento; abilitazione; bloccaggio; deviazione; attrazione; impulso. - Unità/Molteplicità → unione; raccolta; divisione; iterazione; parte-tutto; numerabile/non numerabile; collegamento. - Identità → corrispondenza; sovrapposizione. - Esistenza→ rimozione, spazio circoscritto; cerchio; oggetto; sostanza; sostanza fluida; 21.DOMANDA D’ESAME: COSA È LA FORCE DYNAMIC GESTALT? La Force Dynamic Gestalt è una struttura figurativa grazie alle quale i fenomeni naturali, scientifici e non solo, vengono compresi poiché le metafore concettuali, che vengono impiegate in modo ricorrente sono quelle che mettono in luce gli aspetti: 1) quantità; 2) intensità o qualità; 3) forza o potere. La Gestalt è una struttura figurativa che comprende questi 3 aspetti attraverso l’inserimento in short story (o piccole storie) di imagine scheme e di story scheme, favorendo il coinvolgimento di quelle tre dimensioni che sono la dimensione cognitiva, emotiva e quella pratica o pragmatica. 22.DOMANDA D’ESAME: QUALI SONO GLI ASPETTI DELLA FDG? (spiegazioni di ogni aspetto con esempi + caratteristiche) 1) La gestalt “quantità” → fa percepire i fenomeni come caratterizzati da sostanze che si trasferiscono (sostanze come qualcosa di fluido e che scorre), diviene l’immagine figurativa che viene usato in senso metaforico per interpretare il concetto scientifico di grandezza estensiva. 23.DOMANDA D’ESAME: LE CARATTERISTICHE DELLA GRANDEZZA ESTENSIVA. La grandezza estensiva corrisponde all’aspetto della quantità, infatti, esempi sono: il volume dell’acqua, la quantità di calore, quantità di sostanza chimica, quantità di moto. Le proprietà o caratteristiche della grandezza estensiva sono 3: 1 - sommabilità: significa che se io ho 2 bicchieri d’acqua di 100 cc, la sommabilità mi dice che io posso unire in un unico sistema e quindi l’altro sistema sarà costituito da 100 + 100 = 200 cc → quindi avrò un unico sistema. 2 - scomponibilità: significa che se io ho il volume di una cassa d’acqua formata da 12 bottiglie, io potrò scomporre tutto il volume in 12 bottiglie d’acqua. 3 - conservazione o in alternativa produzione/distruzione: quando parlo di conservazione significa che se io ho un bicchiere d’acqua e faccio vari travasi in diversi contenitori, la quantità d’acqua rimane la stessa, questa non cambia si conserva. Quando parlo di produzione significa che se io unisco le mani e inizio a strofinarle, inizio a produrre energia. 24.DOMANDA D’ESAME: SAPERE ALCUNI TRAGUARDI. L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti. Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni. Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo. Ha atteggiamenti di cura verso l’ambiente scolastico che condivide con gli altri. Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. 25.DOMANDA D’ESAME: DISTINZIONE DEGLI OBIETTIVI TRA LA TERZA E LA QUINTA ELEMENTARE. Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della Scuola Primaria a) Esplorare e descrivere oggetti e materiali • Individuare, la struttura di oggetti semplici; • Seriare e classificare oggetti in base alle loro proprietà. • Individuare strumenti e unità di misura • Descrivere semplici fenomeni della vita quotidiana legati ai liquidi b) Osservare e sperimentare sul campo • Osservare i momenti significativi nella vita di piante e animali. • Osservare, con uscite all’esterno, le caratteristiche dei terreni e delle acque. – Osservare e interpretare le trasformazioni ambientali naturali (ad opera del Sole, di agenti atmosferici, dell’acqua, ecc.) e quelle ad opera dell’uomo (urbanizzazione, coltivazione, industrializzazione, ecc.). • Avere familiarità con la variabilità dei fenomeni atmosferici (venti, nuvole, pioggia, ecc.), c) L’uomo i viventi e l’ambiente • Riconoscere e descrivere le caratteristiche del proprio ambiente. • Osservare e prestare attenzione al funzionamento del proprio corpo (fame, sete, ecc...) per riconoscerlo come organismo • Riconoscere in altri organismi viventi, in relazione con i loro ambienti, bisogni analoghi ai propri. Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria a) Oggetti, materiali e trasformazioni • Individuare: dimensioni spaziali, peso, peso specifico, forza; • Costruire in modo elementare il concetto di energia. • Osservare, utilizzare e, quando è possibile, costruire semplici strumenti di misura: recipienti per misure di volumi/capacità (bilance a molla, ecc.); • Individuare le proprietà di alcuni materiali; • Osservare e schematizzare alcuni passaggi di stato. b) Osservare e sperimentare sul campo •individuare gli elementi che lo caratterizzano e i loro cambiamenti nel tempo. • Conoscere la struttura del suolo sperimentando con rocce, sassi… • Ricostruire e interpretare il movimento dei diversi oggetti celesti, rielaborandoli anche attraverso giochi col corpo. c) L’uomo i viventi e l’ambiente • Descrivere e interpretare il funzionamento del corpo come sistema complesso situato in un ambiente; • Avere cura della propria salute anche dal punto di vista alimentare e motorio. Acquisire le prime informazioni sulla riproduzione e la sessualità. • Riconoscere, attraverso l’esperienza di coltivazioni, allevamenti, ecc. che la vita di ogni organismo è in relazione con altre e differenti forme di vita. • Elaborare i primi elementi di classificazione animale e vegetale sulla base di osservazioni personali. • Proseguire l’osservazione e l’interpretazione delle trasformazioni ambientali, ivi comprese quelle globali, in particolare quelle conseguenti all’azione modificatrice dell’uomo. 26. DOMANDA D’ESAME: Differenza tra diamante e grafite. Quando parliamo di grafite e diamante parliamo della stessa sostanza che si può presentare in due forme cristalline diverse, ovvero il carbonio. La variazione di struttura cristallina è detta polimorfismo. Quindi grafite e diamante sono due strutture poliforme del carbonio. Le diverse strutture polimorfiche hanno proprietà fisiche differenti (sfaldatura, durezza, peso specifico e punto di fusione), ma hanno uguale composizione chimica. Per comprendere meglio e bene la differenza tra diamante e grafite possiamo dire che: Gli atomi di carbonio nella grafite sono anch’essi disposti in uno schema infinito ma, diversamente dai diamanti sono disposti a strati proprio come un millefoglie. Gli strati planetari di atomi di carbonio formano un reticolo a maglie esagonali. Gli strati in un cristallo di grafite sono impilati parallelamente tra loro, tenuti insieme da deboli forze chiamate forze di Van der Waals. Inoltre, la grafite assorbe la luce. In un diamante, ogni atomo è connesso ad atri 4 atomi di carbonio e tutti insieme sono disposti in modo tetraedrico. Si tratta di una struttura tridimensionale estremamente forte e rigida che si traduce in una rete infinita di atomi tenuti insieme dai forti legami chimici covalenti. Ciò spiega la durezza del diamante e la sua straordinaria forza e resistenza. Inoltre, il diamante proietta la luce. 27. DOMANDA D’ESAME: SOLUBILITA’ e QUALI ELEMENTI SI SCIOLGONO? Quando mescoliamo due sostanze, ma ciascuna, rimane riconoscibile, otteniamo un miscuglio (cacao, farina). Quando mescoliamo due sostanze ma non sono più distinguibili, né separabili otteniamo una soluzione. Acqua e sale sono sostanze solubili dato che si mescolano facilmente all’acqua perché hanno molecole idrofile. La sostanza che si scioglie si chiama soluto (sale), mentre quella che scioglie si chiama solvente (acqua). Ma esistono anche sostanze che non si mescolano all'acqua, come l'olio, perché formate da molecole "idrofobe" (che temono l'acqua) che poste nell'acqua tendono ad ammassarsi tra di loro. Quando mescoliamo due sostanze, di cui una almeno liquida, e una non si scioglie, otteniamo una sospensione, ad esempio l’acqua con la farina gialla: le due sostanze sono riconoscibili perché i granelli della farina non scompaiono, ma galleggiano nel liquido. Filtrando il liquido possiamo nuovamente separare le due sostanze. Le reazioni chimiche sono processi che modificano completamente le sostanze di partenza: le sostanze di partenza che reagiscono tra loro si chiamano reagenti; le sostane ottenute prendono il nome di prodotti. Sostanze solubili: che si sciolgono completamente in acqua, generando soluzioni. La soluzione diventa satura quando raggiunge la quantità massima di soluto disciolto nel solvente. Solubilità: in chimica, proprietà di una sostanza di sciogliersi in un'altra a una data temperatura, dando luogo a una soluzione. Insolubile: che non si scioglie in un dato solvente. Liposolubile: sostanza che si scioglie nei grassi (petrolio) 28. DOMANDA D’ESAME: QUAL È L’UNITÀ DI MISURA DELLA LUNGHEZZA? Una delle prime grandezze fondamentali che l’uomo ha avuto necessità di misurare è la lunghezza. La lunghezza è la distanza tra due poli e la sua unità di misura è il metro (m). 29. DOMANDA D’ESAME: DIFFERENZA MASSA E PESO. La massa è la grandezza fondamentale che più intuitivamente si collega alla fisicità degli oggetti che ci circondano. La massa è la quantità di materia che costituisce un corpo e ne misura l’inerzia indipendentemente dal luogo in cui si trova, cioè la tendenza a opporsi alle variazioni del proprio stato di quiete o di moto e la sua unità di misura nel SI è il chilogrammo (Kg). Lo strumento che serve per misurare la massa di un corpo è la bilancia a due bracci. Grazie a essa, il corpo in esame viene confrontato con alcune masse campione, ossia con alcuni corpi la cui massa è nota. L’operazione si chiama pesata e, pertanto, nel linguaggio comune si dice che si determina il “peso” di un oggetto. Il peso è la forza con cui il campo gravitazionale terrestre attira la massa del corpo stesso e può variare da luogo a luogo, cioè il peso è la forza con la quale la Terra ci attira a sé. Il peso di un corpo dipende dall’accelerazione di gravità. 30.DOMANDA D’ESAME: COME SI MISURA LA DENSITÀ? Strumenti per misurare la densità: • Densimetro • Bilancia idrostatica • Picnometro 31.DOMANDA D’ESAME: COME PASSARE DA KELVIN A CELSIUS. Per le esigenze quotidiane è ancora molto usato il grado centigrado o Celsius (°C). Un grado kelvin corrisponde esattamente ad un grado centigrado, ma lo zero è stato spostato verso il basso a -273,15°C. Quindi per passare da centigradi a kelvin bisogna aggiungere 273,15 (°K = °C + 273,15) mentre per passare da kelvin a centigradi bisogna sottrarli (°C = °K – 273,15). La scala Faharenheit pone lo zero alla temperatura più bassa raggiungibile in laboratorio. 32.DOMANDA D’ESAME: DIFFERENZA TRA TEMPERATURA E CALORE? Non confondiamo la temperatura con il calore. La temperatura (indica lo stato termico di un corpo) è una proprietà. In fisica si asserisce che i sistemi (un insieme di oggetti), in equilibrio termico con altri sistemi (un altro insieme di oggetti), hanno una proprietà in comune, alla quale si da il nome di temperatura. Se invece i sistemi son sono in equilibrio, si avrà sempre un trasferimento di calore dal corpo più caldo al corpo più freddo, quindi si può definire la temperatura come la proprietà che regola il trasferimento di energia termica, ossia del calore. Il calore è una forma di energia che fluisce da un corpo più caldo verso un corpo più freddo, ed è la sua causa delle variazioni di temperatura: un corpo quando riceve calore si scalda e di conseguenza la sua temperatura aumenta, al contrario, un corpo quando perde calore si raffredda e perciò la sua temperatura diminuisce. 33.DOMANDA D’ESAME: COSA È IL FREDDO? Il freddo è assenza di calore. Il freddo non esiste, esiste un trasferimento di energia da un corpo più caldo a uno più freddo. 34.DOMANDA D’ESAMA: COS’E’ UN PENDOLO? Il pendolo si muove su un arco di circonferenza di raggio uguale alla lunghezza del pendolo, raggiunge il punto B e torna indietro al punto A. Il periodo dipende dalla lunghezza del filo ed è il tempo necessario per un’oscillazione 35. DOMDANDA D’ESAME: COS’ È IL PESO SPECIFICO? Un oggetto per galleggiare deve tenere conto del volume e del peso specifico. Il peso specifico assoluto è definito come il rapporto tra il peso di un corpo (P) e il suo volume(V) 36. DOMANDA D’ESAME: COS’ È UN MIS-CONCETTO? I misconcetti sono dei veri e propri ostacoli didattici e per la costruzione di concetti scientifici, perché sono quelle idee che ci siamo creati su una determinata cosa e che sono difficili da sciogliere, da cambiare nella nostra mente. I concetti di caldo e freddo si sono formati da anni di contatto del nostro corpo con oggetti che di volta in volta ci danno sensazioni diverse. Il problema è che nella Fisica il freddo (assenza di calore) non esiste. Esiste solo una situazione nella quale viene sottratto calore ad un corpo (trasferimento di calore da un corpo a un altro) ed è questo che provoca la nostra sensazione di freddo. 37.DOMANDA D’ESAME: COS'È’ L’ENERGIA? La parola energia deriva dal greco e significa lavoro cioè capacità di produrre movimento. Ogni cambiamento è provocato dall’energia. L’energia che si manifesta con il calore viene chiamata energia termica. Molti cambiamenti che avvengono nella vita di ogni giorno vengono prodotti dall’energia termica. Altri vengono prodotti da forme di energia di diverso tipo. Quando un liquido diventa gas si espande enormemente e l’energia termica si trasforma in energia cinetica. 38.DOMANDA D’ESAME: COME SI MISURA LA FORZA? Lo strumento per misurare la forza è il dinamometro. Al crescere della forza cresce anche l’accelerazione, cioè forza e accelerazione sono direttamente proporzionali. Al crescere della massa diminuisce l’accelerazione cioè massa e accelerazione sono inversamente proporzionali. Queste relazioni tra forza (F) e massa (m) e accelerazione (a) esprimono il secondo principio della dinamica. Un modo per individuare la forza è quello di riconoscere un suo effetto: ad esempio la deformazione di oggetti, come molle, elastici, lamine, ecc. Un oggetto si dice che è in equilibrio, quando su di esso non agisce alcuna forza, oppure se su di esso agiscono più forza la cui risultante è zero, quindi se le forze agiscono su di esso ne impediscono il suo movimento, questo è chiamato Principio di inerzia. 39. DOMANDA D’ESAME: COS’E’ L’ATTRITO? L’attrito è una forza che ostacola il movimento, esso entra in campo quando il movimento di un oggetto viene frenato dal contatto con una superficie. Per esempio: facendo scorrere una mano lungo una corda, stringendo il pugno, l’attrito aumenta e la mano si scalda, così l’energia cinetica del movimento della mano si trasforma in energia termica. La forza di attrito dipende sia dalla natura delle superfici di contatto sia dalla forza che tiene appoggiato il corpo il corpo che si muove sull’altro: è tanto maggiore quanto più le superfici sono scabre ed è proporzionale alla forza con cui il corpo che si muove è pressato sull’altro. 40.DOMANDA D’ESAME: QUAL’E’ IL PRIMO PRINCIPIO DELLA DINAMICA + ESEMPIO o Primo principio della dinamica o detto anche principio di inerzia: afferma che un corpo permane nel suo stato di quiete, o di moto rettilineo uniforme, se non interviene una forza a modificarlo. Esempio: il prestigiatore che riesce a togliere quel foglietto veloce sotto i bicchieri facendo rimanere li grazie proprio al principio di inerzia. o Secondo principio della dinamica o legge di Newton: una forza (F) applicata a un corpo di massa (m) produce un’accelerazione (a), che cresce al crescere della forza applicata e diminuisce al crescere della massa del corpo. o Terzo principio della dinamica: afferma che se un corpo esercita una forza su un secondo corpo, quest’ultimo agisce sul primo con una forza uguale, ma di verso apposto. “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale o contraria”. Esempio: per allontanarci con la barca dalla banchina spingiamo il remo contro la banchina (azione) e una spinta (reazione) allontanerà la barca in direzione opposta. 41. DOMANDA D’ESAME: COS’E’ LA PRESSIONE? Il peso di un oggetto esercita una forza chiamata pressione, sulla superficie che lo sostiene. La pressione è la grandezza che quantifica quanto una forza è distribuita su una superficie. È una grandezza scalare definita come rapporto tra la forza applicata su una superficie in direzione perpendicolare ad essa e l’area della superficie. La pressione aumenta se si diminuisce la superficie su cui è esercitata. La pressione diminuisce se si aumenta la superficie su cui è esercitata. Nel SI la forza si misura in Newton (N) e l’area in metri quadrati (m2 ). L’unità di misura della pressione è il Newton su metro quadrato (N/m2 ). Questa unità di misura prende anche il nome di Pascal (simbolo Pa). 42. DOMANDA D’ESAME: COS’E’ LA PRESSIONE ATMOSFERICA? La pressione atmosferica è il peso dell’aria in g su un cm2 di superficie. Lo strumento che la misura è il barometro. Poiché il valore della pressione atmosferica misurato in Pascal risulta un numero troppo grande, sono state introdotte delle unità di misure più comode. Per convenzione si definisce atmosfera (simbolo atm), la pressione esercitata al livello del mare da una colonna di mercurio alta 76 cm (o 760 mm) 43. DOMANDA D’ESAME: COS’E’ LA LEVA E DA COSA E FORMATA? La leva è una macchina semplice che serve a spingere la forza applicandone un’altra, cioè uno strumento che ci aiuta a contrastare una forza. La leva è costituita da un corpo rigido, appunto la leva, capace di ruotare attorno ad un punto fisso chiamato fulcro. Tipicamente su una leva agisce una forza chiamata forza resistenza (forza impiegata) e una forza chiamata forza potenza (peso da spostare). La distanza tra le due forze e il fulcro viene chiamata braccio. 44.DOMANDA D’ESAME: LEVE SEMPLICI E LEVE COMPLESSE. Esistono 3 tipi di leve nelle quali il fulcro è in posizione diversa: o La forbice è una leva di primo genere, dove il fulcro è posto tra resistenza e potenza. o Lo schiaccianoci è una leva di secondo genere, dove la resistenza è posta tra fulcro e potenza. o La pinzetta per sopracciglia è una leva di terzo genere, dove la potenza è posta tra fulcro e resistenza. 45. DOMANDA D’ESAME: COS’E’ L’ELETTRICITA’? L’elettricità è una forza elastica e si ha quando un elettrone cioè la particella con carica negativa di un atomo, riceve una quantità di energia sufficiente per saltare sull’atomo vicino, questo costruisce l’origine dei fenomeni elettrici. 46.DOMANDA D’ESAME: COS’E’ L’ELETTRICITA’ STATICA? L’elettricità statica è un unico improvviso spostamento di elettroni da un posto all’altro. Perché questo fenomeno avvenga è necessario che su una superficie si accumulino molti elettroni. Questo succede quando due materiali vengono strofinati tra loro: - Strofinando con la forza la penna di plastica su una stoffa di lana, la penna (perde gli elettroni – negativi – caricandosi positivamente) riesce ad attirare piccoli pezzi di carta di alluminio che acquistano gli elettroni. 47.DOMANDA D’ESAME: COS’ È LA CONDENSAZIONE + ESEMPIO DEL CUCCHIAIO La condensazione è il passaggio da gas a liquido. Quando avviene la condensazione il gas cede calore. Il vapore è molto più leggero dell’aria ed è un gas invisibile che è sempre presente in piccole o grandi quantità nell’aria che ci circonda e che respiriamo. Esempio: lasciare un cucchiaio nel frigorifero per raffreddarsi. Riscaldare dell’acqua sul fornello in un bollitore. Quando l’acqua bolle prende il cucchiaio e lo tiene in mezzo al getto di vapore del bollitore. Sul cucchiaio il vapore si condensa in goccioline d’acqua. La temperatura del cucchiaio è aumentata, a causa del calore ceduto dalla condensazione del vapore. Le goccioline si uniscono e diventano sempre più grandi, si raccolgono sul bordo del cucchiaio e poi cadono a terra. 48. DOMANDA D’ESAME: DIFFERENZA TRA AUTOTROFI E ETEROTROFO. Autotrofi: piante-alghe si producono il cibo da soli, sono in grado di produrre il glucosio partendo da sostanze inorganiche. Le piante verdi riescono a organicare la materia. Eterotrofo: organismo vivente che non è in grado di sintetizzare tutte le proprie molecole organiche autonomamente a partire da altre molecole inorganiche, come ad esempio utilizzando l'anidride carbonica. Gli eterotrofi quindi non essendo in grado di sintetizzare le proprie sostanze nutritive le devono assumere sotto forma di carboidrati, proteine e lipidi dai tessuti animali o vegetali di cui si nutrono. Sono eterotrofi la maggioranza dei batteri, i protozoi, tutti gli animali (metazoi), i funghi e alcuni vegetali parassiti totalmente privi di clorofilla. 49. DOMANDA D’ESAME: LE RADICI DI CHI SONO TIPICHE? Le radici sono tipiche delle cormofite. 50. DOMANDA D’ESAME: DIFFERENZA TRA TALLOFITE E CORMOFITE. - TALOFITE: (es. alghe e licheni) sono organismi vegetali che non hanno veri tessuti, perché i tessuti vegetali sono organizzati in talli e non hanno vasi linfatici e quindi non hanno radici e hanno le spore. - CORMOFITE: (es. felci e piante a semi) sono formate da radice, fusto e foglie, quindi hanno vasi linfatici e organi riproduttivi circondati da uno strato protettivo di cellule sterili. 51. DOMANDA D’ESAME: DESCRIVERE ALCUNE TIPOLOGIE DI RADICI. Le radici possono essere: o fascicolate: radici che si dividono in moltissime parti e si ramificano in ogni direzione (es. frumento, pimpinella, aloe) o a fittone: radici che hanno una parte centrale lunga e grossa (es. carota) o tuberiformi: radici con delle parti ingrossate, utilizzate dall’uomo come cibo (es. patate, barbabietola, rapa) La cipolla e l’aglio sono geofite. 52. DOMANDA D’ESAME: CONOSCERE LE PARTI DELLA PIANTA . Le parti della pianta che emerge dal terreno è composta dal fusto e dalle foglie. Gli alberi hanno un fusto di legno che si chiama tronco. Dal tronco partono molto rami, sui quali sono attaccate le foglie. Negli arbusti i rami partono molto vicino al terreno. Le piante erbacee hanno il fusto verde e su di esso sono attaccate le foglie. Le foglie sono attaccate al ramo con un picciolo. All’interno della foglia si vedono molte nervature. L’acqua per arrivare alla foglia sale dalla radice, attraversa il fusto e arriva alle foglie tramite dei vasi. 53. DOMANDA D’ESAME: PERCHE’ LE FOGLIE SONO VERDI? Le foglie possono avere una grande varietà di forme: o lanceolate: lunghe e strette come quelle del salice o cuoriformi: forma di cuore come quelle del tiglio o aghiformi: sottili come un ago come quelle del pino Le foglie possono essere: o composite: composte da tante foglie più piccole come quelle del noce o lobate: formate da tante parti chiamate lobi come quelle del fico Le foglie possono avere: o margine liscio come quello del melo o margine seghettato come quelle del carpino 54. DOMANDA D’ESAME: CHE FUNZIONE HA IL BECCO DEGLI UCCELLI? Il becco degli uccelli serve: • per procurarsi il cibo • trasportare il cibo • per attrarre il partner dell’altro sesso • per lisciarsi le penne perché le piume devono essere sempre pulite sennò non possono volare. • per uccidere le prede e lo fa prendendo la preda, la mette nel gozzo perché non ha denti e la tiene lì fin quando non è al sicuro, poi c’è il ventriglio che è una parte dello stomaco che contiene dei sassi che servono a rompere il cibo o la preda. Siccome ingoiano la preda intera, le ossa e le piume della preda non vengono digerite, fa una palla e li espella sottoforma di vomito. 55. DOMANDA D’ESAME: TRE ESEMPI ASSOCIANDO IL BECCO DELL’UCCELLO A CIO’ CHE MANGIA Ogni uccello ha un becco adatto per nutrirsi in modo particolare. Airone = vive vicino agli stagni, ai laghi, ai corsi d’acqua e cattura pesci o rame con il suo becco lungo, dritto e appuntito. Pellicano = vive vicino al mare e cattura i pesci chiudendoli nella borsa che ha appesa al becco. Mignattaio = vive vicino ai laghi e le paludi, con il becco lungo e curvo sonda la fanghiglia per cercare gli animaletti che ci vivono. Frosone = ha un becco grosso e robusto che riesce a spaccare anche i semi più duri. Poiana = cattura piccoli animali e li mangia spezzandoli con il becco curvo e tagliente. Colibrì = vive in America ed è così piccolo che viene chiamato anche uccello mosca, ha il becco lungo e sottile e gli serve per penetrare a fondo nei fiori e succhiare il nettare che contengono. Picchio rosso = vive nei boschi e ha il becco corto e robusto, scova gli insetti bucando con il becco la corteccia degli alberi. 56. DOMANDA D’ESAME: DI QUALI PARTI È FORMATO IL FIORE? Il fiore è costituito: - dal peduncolo fiorale cioè la parte che sostiene il fiore - in seguito abbiamo il ricettacolo o talamo cioè la parte dove si inseriscono i pezzi fiorali, in cui si inseriscono il calice contenente i semi ovvero le foglioline verdi sotto al fiore e che lo racchiudono quando è ancora in boccio e la corolla costituita dai petali. Il coloro e il profumo della corolla servono a richiamare gli insetti sul fiore. - sepali - petali - poi abbiamo gli organi riproduttori maschili e femminili: o parte femminile: abbiamo l’ovario, all’interno del quale troviamo gli ovuli, poi la parte superiore dell’ovario si chiama stilo fino a raggiungere lo stimma o stigma. L’unione di queste tre parti si chiama pistillo o gineceo. o parte maschile: abbiamo lo stame o androceo formato da un filamento e dall’antera contenente il polline 57.DOMANDA D’ESAME: COS’È IL FRUTTO E QUAL’È LA SUA FUNZIONE? Il frutto è ciò che si forma dal fiore (prodotto dalla Angiosperma) e la sua funzione è quella di fornire 58.DOMANDA D’ESAME: DIFFERENZA TRA FRUTTI VERI e FRUTTI FALSI. La prima distinzione che si fa tra i frutti è: o frutti falsi: il frutto deriva anche dal ricettacolo che avvolge l’ovario che sarà infero (es. mela e pera). Quando l’ovario infero è sprofondato e concresciuto col ricettacolo, dopo la fecondazione, ovario e pareti del ricettacolo cresceranno insieme formando un falso frutto. o frutti veri: il frutto deriva solo dall’ingrossamento dell’ovario del fiore 59. DOMANDA D’ESAMA: DA COSA È FORMATO IL FRUTTO VERO? L’insieme dei vari strati che avvolgono il seme si chiama pericarpo (carpo significa frutto), eso-, meso-, endo- indicano la posizione dello strato. L’esocarpo deriva dalla trasformazione dell’epidermide dell’ovario cioè la parte esterna dell’ovario (ad esempio nella pesca è la buccia). Il mesocarpo deriva dalla trasformazione del parenchima della parete dell’ovario (ad esempio nella pesca è la polpa). L’endocarpo deriva dalla trasformazione dell’epidermide interno dell’ovario (ad esempio nella pesca è il nocciolo contenente il seme) e va a proteggere il seme. 60.DOMANDA D’ESAME: UN ESEMPIO DI FRUTTO CARNOSO. Un esempio di frutto carnoso è: ➔ DRUPA: frutto carnoso caratterizzato da un esocarpo membranoso (la buccia), un mesocapo carnoso (la polpa) e un endocarpo legnoso (il nocciolo) contenente un solo seme. Esempi: pesca, albicocca, ciliegia. ➔ BACCA: frutto simile alla drupa, ma anche l’endocarpo è carnoso o addirittura gelatinoso. Esempi: pomodoro, peperone, melanzana, uva, kaki, datteri, banana. 61.DOMANDA D’ESAME: DIFFERENZA TRA FRUTTI COMPOSTI e FRUTTI MULTIPLI. Un’altra distinzione dei frutti è tra: o frutti composti derivano da un fiore con molti pistilli (fragola, mora). Il pistillo è l’organo femminile e ci sono piante che ne hanno più di uni. Un frutto composto è il Cinorrodo della Rosa. o frutti multipli derivano da molti fiori riuniti in un unico ricettacolo (gelso-sorosio) (siconio- fico). 62.DOMANDA D’ESAME: FASI DELLA FARFALLA e DELLA ZANZARA. La farfalla adulta depone le uova su una foglia. Da ogni uovo nasce una larva o bruco, che divorando con voracità grandi quantità di foglie cresce in fretta. Quando la larva raggiunge la sua massima grandezza, si attacca saldamente a un ramo e costruisce attorno al suo corpo un bozzolo che lo avvolge completamente e diventa pupa o crisalide. La pupa all’interno del bozzolo comincia a trasformarsi lentamente in una farfalla adulta, che dopo un certo tempo esce lentamente dall’involucro. Prima di morire la femmina deporrà nuove uova. La vita della farfalla, che è iniziata da un uovo, termina con la produzione di altre uova. Il ciclo vitale di una farfalla: uovo – larva– pupa o crisalide – farfalla adulta 63.DOMANDA D’ESAME: QUALE TIPO DI CLASSIFICAZIONE VIENE UTILIZZATA PER CLASSIFICARE PIANTE O ANIMALI? La classificazione più completa, tuttora seguita dagli scienziati, è quella proposta da Carl Linneo nel 1753, la cosiddetta “NOMENCLATURA BINOMIA”, basata sull’utilizzo di due termini latini in cui: - il primo inizia sempre con una lettera maiuscola ed indica il genere, - mentre il secondo è scritto in minuscolo ed è unaggettivo, generalmente descrittivo oppure geografico, e corrispondente alla specie. Oltre ai termini troviamo il nome abbreviato di chi lo ha classificato per la prima volta. Per esempio, al genere FELIS appartengono il gatto domestico, il gatto selvatico, la tigre e il leopardo che saranno quindi rispettivamente: felis domestica, felis silvestris, felis tigris, felis pardus. 64. DOMANDA ESAME: CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEGLI UCCELLI? Gli uccelli hanno un corpo perfettamente adatto al volo: • la loro pelle è ricoperta di leggere e soffici piume, che servono per trattenere il calore del corpo. • lungo le ali e sulla coda sono attaccate numerose penne, che sono molto leggere, ma sono più grandi e più robuste delle piume, perché che hanno il compito di sostenere il corpo nel volo. Le penne delle ali si chiamano remiganti e servono per volare, le penne della coda si chiamano timoniere e servono per orientare il volo. • depongono le uova. • il loro scheletro è più leggero di quello degli altri animali, perché le loro ossa sono cave cioè vuote, piene d’aria proprio per alleggerire il loro corpo e per permettere il loro volo. 65. DOMANDA D’ESAME: DISTINZIONE TRA VERTEBRATI E INVERTEBRATI. Distinguiamo: I vertebrati → sono gli animali dotati di uno scheletro, cioè snodati perché le loro ossa anche se sono dure e rigide sono unite in modo da permettere ogni movimento (ad esempio i pesci). Gli invertebrati → sono gli animali che non hanno uno scheletro osseo. Gli animali senza scheletro che vivono sulla terra hanno tutti piccole dimensioni, perché altrimenti il peso del loro corpo non potrebbe essere sorretto. Sono invertebrati le numerosissime varietà di: o insetti (6 zampe e corpo suddivido in 3 settori: capo, torace e addome), come api, formiche, farfalle; o ragni (8 zampe e copro diviso in due parti: capo e addome); o crostacei come il granchio, che possono raggiungere dimensioni maggiori perché hanno il corpo sostenuto da una corazza esterna. 66. DOMANDA D’ESAME: CARATTERISTICA DEGLI ANFIBI. Un gruppo di vertebrati molto particolari è quello degli anfibi, parola che significa “doppia vita” Gli anfibi hanno una pelle molto sottile, respirano con la pelle e rimangono ancorati all’acqua. Gli anfibi si riproducono da migliaia di uova lasciate sul fondo di laghi o stagni. Le larve che escono dall’uovo, chiamate girini, vivono nell’acqua dove si nutrono e respirano attraverso le branchie. Diventando adulto, al girino crescono le zampe, si sviluppano i polmoni e diventa così capace di vivere anche sulla terra. Questa trasformazione si chiama metamorfosi che significa cambiamento di forma. Gli anfibi adulti respirano anche attraverso la pelle, che per questo è permeabile e deve sempre rimanere umida. Possono vivere infatti solo in ambienti ricchi di acqua. Appartengono a questo gruppo rane, rospi, raganelle, tritoni, salamandre, cioè animali che nel loro sviluppo passano da una vita completamente acquatica alla vita anche sulla terra. 67.DOMANDA D’ESAME: DIFFERENZA TRA PESCI e MAMMIFERI. Prima differenza: i pesci respirano attraverso le branchie mentre i mammiferi attraverso i polmoni. Seconda differenza: i pesci per riprodursi depongono le uova mentre i mammiferi partoriscono i propri piccoli. 68.DOMANDA D’ESAME: IL PIPISTRELLO. Un altro gruppo particolare di mammiferi è quello dei pipistrelli, che non camminano né corrono, ma volano. Infatti, è l’unico mammifero in grado di volare. Tra le dita delle zampe anteriori hanno una membrana che funziona come un’ala. Hanno ali e scheletro con adattamenti simili a quelli degli uccelli. Si dividono in due gruppi: - il primo comprende specie più grandi che volano a vista e si nutrono di frutta. - il secondo è insettivoro e si muove grazie all’eco-localizzazione, un sistema che consente loro di spostarsi nel buio. 69.DOMANDA D’ESAME: ORGANIZZAZIONE DEI VEGETALI. Possiamo classificare le piante in: TALLOFITE→ sono gli organismi vegetali più primitivi e presentano un corpo organizzato in tallo, non hanno vasi linfatici, ma una struttura vegetativa semplice, poco o non differenziata; gli organi riproduttivi maschili e femminili sono chiamati spore che si incontrano lasciandosi trasportare dall’acqua infatti questi organi riproduttivi non sono circondati da cellule sterili. Le tallofite sono alghe e licheni (che sono una simbiosi tra alga e fungo, in cui l’alga produce la clorofilla e quindi un’alga che cresce su un fungo). CORMOFITE → sono piante superiori che presentano un corpo organizzato a cormo; presentano radice, fusto e foglie e hanno vasi linfatici; gli organi riproduttivi sono circondati da uno strato protettivo di cellule sterili. Le cormofite si distinguono in: • PTERIDOFITE: come ad esempio le felci che sono ancorate all’acqua, cioè per riprodursi hanno bisogno dell’acqua, infatti le cellule riproduttive delle felci sono le spore. • SPERMATOFITE (es. piante e semi), da sperma che significa seme e si dividono in: o GIMNOSPERME → sono le piante a ovuli nudi cioè l’ovulo è a diretto contatto con l’ambiente esterno come ad esempio le conifere (o la pigna del pino. La pigna organo femminile ha le valve e dentro ogni valva c’è il pinolo che prima era il seme a contatto con l’ambiente esterno, viene impollinato l’ovulo diretto e l’ovulo che si trasforma in seme, ovulo protetto solo dalla valva). o ANGIOSPERME→ sono le piante a fiori che hanno gli ovuli contenuti nell’ovario. Ogni fiore da origine ad un frutto come ad esempio l’otica o la spiga del grano. 70. DOMANDA ESAME: COSA STUDIA L’ECOLOGIA? L’ecologia è la scienza che studia la vita negli ambienti, e la parola deriva dal greco “eicos” che significa casa. Questo concetto si lega a quello di catena alimentare. 71. DOMANDA ESAME: COS’È UNA CATENA ALIMENTARE? Una catena alimentare è il passaggio di cibo in cui la cosa essenziale è l’energia quindi il passaggio di energia, da chi lo produce a chi lo consuma. Esistono i batteri decompositori che scompongono gli organismi morti in sostanze riutilizzate dalle piante e dalle alghe che grazie alla luce del sole, ad acqua e a CO2 producono il cibo. Gli organismi produttori del cibo devono essere molto più numerosi dei consumatori: diversamente il cibo a disposizione si esaurirebbe rapidamente e tutti gli organismi morirebbero. Anche i consumatori di 1° livello devono essere di numero molto maggiore di quelli di 2°. Piante acquatiche e alghe ( produttori di cibo)- zooplancton e planorbe (consumatori 1 livello) - planaria e larve di libellula (consumatori 2 livello) - batteri decompositori- e poi si ritorna a piante acquatiche. 72.DOMANDA D’ESAME: LA FOTOSINTESI CLOROFILLIANA. La fotosintesi clorofilliana è il processo chimico più diffuso sulla Terra per la produzione di composti organici partendo da sostanze inorganiche, inoltre è l'unico processo biologicamente importante in grado di raccogliere l'energia solare, da cui, fondamentalmente, dipende la vita sulla Terra. La parola è composta da foto (luce) e sintesi (combinazione di sostanze). Ha lo scopo di produrre il glucosio (sostanza organica) per gli organismi autotrofi (piante ed alghe) ed eterotrofi. 73. DOMANDA ESAME: IL MECCANISMO DELLA FOTOSINTESI Il nome fotosintesi deriva dal greco fotos “luce”, e synthesis “unione di più sostanze”. È detta clorofilliana perché viene grazie alla clorofilla, una sostanza di colore verde presente nei cloroplasti, organuli della cellula vegetale in grado di catturare la luce e accumulare energia. • le radici della pianta assorbono l’acqua e i sali minerali che le prende dai processi di decomposizione. I funghi e i batteri sono decompositori, cioè contribuiscono a "smontare" le sostanze organiche in elementi inorganici (acqua, sali minerali, anidride carbonica). 74.DOMANDA D’ESAME: COME SI CHIAMA L’UNIONE DI ACQUA E SALI MINERALI? • l’unione di acqua e sali minerali prende il nome di linfa grezza che viene trasportata nelle foglie attraverso i vasi linfatici che percorrono tutto il fusto. 6 O2 + 1 C6H12O6 • Nelle foglie avviene la reazione, ma per avvenire ha bisogno di anidride carbonica (CO2). • le foglie attraverso gli stomi assorbono dall’aria l’anidride carbonica. • la clorofilla, presente nei cloroplasti, cattura la luce del sole e ne trattiene l’energia • grazie alla luce del sole, l’anidride carbonica e la linfa grezza si combinano producendo ossigeno e sostanze nutritive che insieme formano la linfa elaborata. • Nell’aria sempre attraverso gli stomi viene liberato ossigeno. • La linfa elaborata viene trasportata attraverso dei sottili canali dalla foglia a tutta la pianta per nutrirla. 75. DOMANDA D’ESAME: QUAL’E’ LA FUNZIONE DELLA FOTOSINTESI CLOROFILLIANA? La funzione della fotosintesi clorofilliana è quello di produrre glucosio per dare energia alle piante 76.DOMANDA D’ESAME: FORMULA DEL GLUCOSIO. GLUCOSIO → C6 H12 O6 77. DOMANDA D’ESAME UN ESEMPIO DI ADATTAMENTO AL DESERTO. Un tipo di ecosistema è il deserto in cui il clima è arido. È un ambiente semplici con individui altamente specializzati. I deserti dell’Africa e dell’Asia sono caratterizzati da un clima molto caldo e secco. Spesso piove una sola volta all’anno e gli animali che vivono in queste zone devono essere capaci di adattarsi all’aridità del territorio e di risolvere il problema della scarsità di cibo e di acqua. Un mammifero come il dromedario, che si nutre di ogni tipo di erba che trova, ci riesce grazie alle caratteristiche seguenti: • le sue zampe sono formate da due dita rivestite da uno spesso strato calloso: in questo modo più camminare sulla sabbia senza sprofondarvi. • il muso è lungo e le narici sono molto strette: così sono riparate dalla sabbia sollevata dal vento. • in pochi minuti riesce a bere fino a 100 litri di acqua, quantità che gli è sufficiente per resistere per almeno 8 giorni. • quando non ha più acqua riesce a ricavare dal grasso della sua gobba ancora una buona quantità di liquido. 78.DOMANDA D’ESAME: QUALI SONO I 7 REGNI e DOVE SI CLASSIFICANO I FUNGHI? Nell’Ottocento si parlava solo di animali, piante e protozoi. Poi Whittaker parlò dei 5 regni fino a raggiungere nel 1969 la classificazione dei 2 domini cioè procarioti ed eucarioti e i 7 regni inserendo i funghi in un regno a parte, non avendo le caratteristiche fondamentali dei vegetai e degli animali, basandosi sulle caratteristiche fondamentali delle loro cellule, sul modo di procurarsi energia, cibo e quindi di nutrirsi: 1) REGNO DEGLI ARCHEI (appartengono al dominio dei procarioti) 2) REGNO DEI BATTERI (appartengono al dominio dei procarioti) 3) REGNO DEI PROTISTI (appartengono al dominio degli eucarioti) 4) REGNO DEI CROMISTI (appartengono al dominio degli eucarioti) 5) REGNO DELLE PIANTE (appartengono al dominio degli eucarioti) 6) REGNO DEI FUNGHI (appartengono al dominio degli eucarioti) 7) REGNO DEGLI ANIMALI (appartengono l dominio degli eucarioti) 79. DOMANDA D’ESAME: LE CARATTERISTICHE DEI FUNGHI. Il fungo non nasce per essere mangiato ma per mangiare. Quello che chiamiamo fungo è in realtà il frutto della creatura fungo composto da tanti filamenti detti ife, che formano il micelio ed è quello che darà vita alle spore. Il vero fungo è quello che sta sottoterra e che non si vede (cioè il micelio); quello che si vede porta le spore. Il frutto (cioè la parte che si vede) si chiama carpoforo e il suo compito principale è quello di portare le spore a maturazione, perché possano disperdersi nell’ambiente e dare inizio a un uovo ciclo della vita. Le spore mature, per poter germinare, hanno bisogno di un ambiente adatto e di acqua, infatti a loro serve la giusta umidità e temperatura. Dalla zona sottostante il cappello (imenoforo, costituito da lamelle), si disperde una nube di minuscole particelle, le spore che sono gameti. Ci sono due tipi di spore: spore rosse e spore blu. Se le condizioni sono favorevoli, le spore cominciano a duplicarsi e formano un filamento che si chiama micelio primario costituto da un solo filamento. Se il micelio primario (che chiamiamo convenzionalmente blu) e il micelio primario (che chiamiamo rosso) si incontrano e formano il micelio secondario che è lunghissimo e che produrrà il carpoforo, dal quale usciranno nuove spore. Quindi in sintesi le spore danno origine al micelio primario (rosso e blu) e che quando si incontrano formano il micelio secondario che poi a sua volta darà vita a nuove spore. I funghi hanno un corpo a tallo, cioè un corpo non differenziato in veri tessuti e organi, quindi in un fungo non troveremo vasi conduttori cioè vasi linfatici. I funghi sono eterotrofi cioè si nutrono tramite le ife terminali a spese di altri organismi vegetali o animali, viventi o no, non sono quindi autotrofi e non hanno la clorofilla. I funghi sono captatori di sostanze inquinanti come il celsio infatti sono bio-indicatori della radioattività. 80. DOMANDA D’ESAME: QUALI TIPI DI FUNGHI CI SONO? I funghi in base a come vengono posizionare le spore, si dividono in tre grandi gruppi: • FICOMICETI → sono funghi sia unicellulari che pluricellulari. Nei funghi pluricellulari il micelio è costituito da ife prive di setti trasversali per cui i nuclei e gli altri organuli possono passare da un’ifa all’altra, è un’organizzazione cellulare, ma non sono delle cellule separate tra loro infatti mettono in comune il citoplasma con tutti gli organelli che sono dentro. Un esempio di ficomiceti sono gli Oomiceti che sono funghi acquatici. • BASIDIOMICETI → portano le spore su dei bastoncini che si chiamano basidi, e sono i basidi stessi a dare forma e vita alle spore. Sono fatti di solito come le clave degli uomini primitivi . In cima ad ogni basidio ci sono normalmente 4 cornini, che si chiamano serigmi, sui quali si forma la spora. Fra un basidio e l’altro ci sono altri bastoncini che fanno un però da ammortizzatori e si chiamano cistidi. • ASCOMICETI → tengono le spore nascoste dentro a dei sacchettini, che si aprono quando le spore sono mature e le sparano come un cannone. In ogni asco (sacchettino) ci sono di norma 8 spore, ma ce ne sono alcuni che ne possono avere di meno o di più di otto e in ogni fungo ci sono più aschi 81.DOMANDA ESAME: COSA STUDIA L’ECOLOGIA? L’ecologia si occupa dello studio delle relazioni tra gli organismi viventi e l’ambiente. Si occupa delle relazioni e dei comportamenti tra loro e l’ambiente stesso dei vari organismi: - piante - animali - funghi – microorganismi. 82.DOMANDA ESAME: DEFINIZIONE DI ZOOCENOSI E FITOCENOSI - Zoocenosi: l’insieme delle popolazioni animali - fitocenosi: l’insieme delle popolazioni vegetali (piante che crescono in un determinato ambiente influenzandosi reciprocamente) L’insieme di zoocenosi e fitocenosi e dei rapporti reciproci tra soli esseri viventi è detto biocenosi. L’insieme di biocenosi (cioè di zoocenosi e fitocenosi che coabitano in un determinato luogo) e delle relazioni che essi hanno fra di loro e con l’ambiente (o il substrato) costituiscono l’olocenosi. Il biotopo rappresenta il substrato inanimato dove vive la biocenosi; esso è costituito dal suolo, dalla roccia, dall’acqua e dall’atmosfera. 83.DOMANDA ESAME: DEFINIZIONE DI ECOSISTEMA. L’ecosistema è costituito da un complesso di olocenosi; esso rappresenta l’insieme di biocenosi e di biotopi. L’ecosistema è l’insieme di organismi (fattori biotici), che abitano in un luogo, e delle componenti ambientali non viventi (la temperatura, luce, sali minerali, ossigeno, CO2, spazio) detti fattori abiotici. Gli ecosistemi rappresentano l’espressione visibile dell’integrazione tra gli organismi viventi e l’ambiente fisico. A seconda delle zone si possono sviluppare ecosistemi complessi come le barriere coralline, o semplici come i deserti. 84. DOMANDA ESAME: DEFINIZIONE CATENA ALIMENTARE. Una catena alimentare è un complesso di organismi che dipendono l’uno dall’altro per il nutrimento. I produttori primari (piante, alghe) devono essere quantitativamente maggiori dei consumatori, per soddisfare il bisogno nutritivo dei consumatori successivi. Una catena alimentare ha una struttura piramidale con vari livelli trofici: alla base sono situati gli organismi produttori (vegetali); seguono i consumatori primari (animali erbivoridetrittivoli), poi i consumatori di primo, secondo e terzo livello (carnivori), secondo e terzo livello (parassiti e necrofagi). 85.DOMANDA ESAME: I LIVELLI DI BIODIVERSITÀ + DEFINIZIONI DI OGNUNO Esistono tre livelli di biodiversità: 1) diversità genetica → è la somma complessiva del patrimonio genetico degli esseri viventi che abitano il pianeta; 2) diversità della specie → indica l'abbondanza e la diversità tassonomica di specie presenti per la terra; 3) diversità degli ecosistemi → indica l'insieme di tutti gli ambienti naturali presenti sul nostro pianeta. 86.DOMANDA ESAME: LA BASE GENETICA DA COSA È COSTITUITA? La base genetica è costituita dal nucleo, il nucleo delle cellule contiene acidi nucleici, lunghe molecole organiche che si occupano di trasportare l’informazione genica, fatte da sequenze di quattro nucleotidi A C T G, che sono le iniziali delle basi azotate che li differenziano. Quando la cellula è prona a riprodursi, essa duplica il proprio DNA, creandone una copia. 87.DOMANDA ESAME: IL DNA. Il DNA (acido – dessosi – ribonucleico) è un nucleotide, ed è formato da due filamenti polinucleotidici antiparalleli disposti a doppia elica, da zucchero e fosfato all'esterno e dalle basi azotate ( adenina – timina, guanina – citosina) all'interno rispetto l'elica. I nucleotidi di ciascuna catena sono uniti da legami covalenti, mentre i due filamenti sono uniti da legami a idrogeno tra le basi azotate: • adenina e timina si appaia mediante due legamenti a idrogeno • citosina e guanina si appaia mediante tre legami a idrogeno 88.DOMANDA D’ESAME: A COSA SERVONO I GENI? I geni servono a produrre le proteine, cioè il fenotipo. Le istruzioni sono registrate nella sequenza dei nucleotidi del DNA, usano il codice genetico Il gene è un tratto di DNA (cromosoma) che codifica per una proteina (o carattere). Le differenze, cioè varianti nella sequenza del DNA del genere, per esempio il gene del colore degli occhi ha come alleli gli occhi marroni e gli occhi azzurri. Questo fenomeno è chiamato polimorfismo. Gli esseri umani differiscono tra loro per molti aspetti: o colore della pelle o lunghezza delle ossa o la forma e il colore degli occhi. 89. DOMANDA ESAME: DEFINIZIONE DELLE MUTAZIONI. Le mutazioni (sono cambiamenti nella sequenza di basi azotate del DNA che portano alla produzione di proteine dalla funzionalità alterata) sono piccoli cambiamenti che si verificano improvvisamente in un gene, modificando la sequenza del suo DNA (acido nucleico che contiene le informazioni genetiche necessarie alla biosintesi di RNA e proteine, molecole indispensabili per lo sviluppo ed il corretto funzionamento della maggior parte degli organismi viventi) cioè il testo della ricetta per produrre le proteine. Sono come errori di ortografia che stravolgono il significato di un testo. 90.DOMANDA ESAME: QUALI SONO I FATTORI DELLE MUTAZIONI. Le mutazioni possono essere causate da diversi fattori detti agenti mutageni: - agenti fisici come le radiazioni ultraviolette - agenti chimici come il benzene un idrocarburo liberato dai gas di scarico delle auto - agenti biologici come il virus che sono capaci di interferire con il dna delle nostre cellule Anche senza agenti esterni una mutazione può verificarsi spontaneamente, a causa di errori di copiatura del DNA durante la sua duplicazione. I polimorfismi sono nati casualmente, in seguito a mutazioni che hanno conferito un vantaggio all’organismo che e portava. Per esempio la talassemia è dovuta ad una mutazione che fa cambiare un aminoacido nella catena dell’emoglobina: questa alterazione causa la deformazione dei globuli rossi che diventano fragili. I portatori sani di talassemia possono sopravvivere sia all’anemia che alla malaria. 91.DOMANDA ESAME: CHE COS’È LA SPECIE? La specie biologica è l’unità di base della classificazione degli organismi viventi. Per specie si intende un gruppo di organismi simili in grado di incrociarsi tra loro e di produrre prole fertile. 92. DOMANDA ESAME: COSA È UN HOTSPOT? I 25 hotspot della biodiversità del pianeta. Gli hotspot sono luoghi con più grande concentrazione di diversità biologica a livello mondiale. Oppure sono aree che hanno un elevato numero di specie di un elevato numero di endemismi, specie presenti solo su quel territorio. 93. DOMANDA ESAME: QUALI SONO LE MINACCE PER LA BIODIVERSITA’? • frammentazione degli habitat (1) • l’introduzione di specie alloctone (2) • inquinamento di suolo, acqua e atmosfera • attività venatoria irrazionale è un altro motivo di impatto sulla fauna • pesca eccessiva • sovrasfruttamento delle risorse, foreste e terreni • l’agricoltura intensiva comporta il sacrifico di migliaia di ettari di aree umide, attraverso interventi di bonifica • la non regolata captazione delle acque di falda per utilizzo urbano o per uso agricolo • i cambiamenti climatici 94. DOMANDA ESAME: DIFFERENZA TRA PIANTE e ANIMALI. PIANTE • Clorofilla • Autotrofo • Utilizzazione diretta dell’energia solare • Produttori • Crescita illimitata (continua fino alla morte) • Immobilità • Pareti cellulari rigide ANIMALI • Assenza di clorofilla • Eterotrofi • Energia assunte indirettamente tramite il cibo • Consumatori • Crescita limitata (cessa dopo un periodo giovanile di sviluppo) • Mobilità • Cellule per lo più prive di pareti 95. DOMANDA D’ESAME: DIFFERENZA TRA SOSTANZE ORGANICHE e INORGANICHE. Il termine sostanze organiche deriva dal termine organismo, cioè essere vivente. In passato si chiamavano organiche solo le sostanze derivanti da esseri viventi. Il latte, ad esempio, è costituito da sostanze organiche perché è ricavato dalla mucca, che è vivente, lo stesso vale per la farina, l’olio d’oliva, etc. Anche la plastica è considerata una sostanza organica, perchè è ricavata dal petrolio, che a sua volta è costituito da sostanze organiche perché deriva dalla decomposizione di organismi marini vissuti milioni di anni fa. Adesso la definizione è cambiata, l’uomo è riuscito a costruire sostanza organiche a partire da sostanza inorganiche. I chimici chiamano organiche le sostanze che contengono carbonio, con alcune eccezioni tra cui l’anidride carbonica, il calcare, la grafite e il diamante, che pur contenendo atomi di carboni non sono considerate organiche. Le sostanze che non sono organiche si chiamano inorganiche. Sono ad esempio sostanze inorganiche l’acqua, l’anidride carbonica, l’ossigeno, il gesso, il ferro, il sale 96. DOMANDA ESAME: QUANTI MILIONI DI ANNI FA SI SONO FORMATE LE PIANTE? Circa 3,5 milioni di anni fa. 97.DOMANDA D’ESAME: QUAL È IL VANTAGGIO DELLE PIANTE DI AVERE LE FOGLIE? - l’ombreggiamento (riparano dai raggi solari) - l’azione umidificatrice con produzione di rugiada e brina. 98. DOMANDA D’ESAME: DIFFERENZA TRA SELEZIONE NATURALE e L’EVOLUZIONE. La selezione naturale è il fenomeno per cui organismi della stessa specie, con caratteristiche differenti, ottengono un diverso successo riproduttivo con la conseguenza che le caratteristiche che tendono ad avvantaggiare la riproduzione diventano più frequenti di generazione in generazione. Quindi la selezione naturale agisce come un setaccio, lasciando passare i caratteri vantaggiosi e impedendo la diffusione dei caratteri che portano qualche vantaggio (per esempio le malattie). Ciò significa che l’adattamento e il non- adattamento sono conseguenza di una mutazione dei caratteri, che però è casuale. L’evoluzione è il progressivo ed ininterrotto accumularsi di modificazioni successive, fino a manifestare, in un arco di tempo sufficientemente ampio, significativi cambiamenti negli organismi viventi. Questo processo si basa sulla trasmissione del patrimonio genio di un individuo alla sua progenie e sull’interferenza in essa frapposta dalle mutazioni casuali. Sebbene i cambiamenti tra una generazione e l’altra siano generalmente piccoli, il loro accumularsi nel tempo può portare a un cambiamento sostanziale nella popolazione, attraverso i fenomeni di selezione naturale e deriva genetica, fino all’emergenza di nuove specie. 99. DOMANDA D’ESAME: DIFFERENZA TRA ONTOGENESI e FILOGENOSI. - ontogenesi → è lo sviluppo individuale - filogenesi → è l’evoluzione del gruppo a cui l’individuo appartiene 100.DOMANDA D’ESAME: COSA SIGNIFICA SVILUPPO SOSTENIBILE. Sviluppo sostenibile significa conservazione delle risorse del nostro Paese, quando non utilizziamo tutte le risorse, ma le utilizziamo con parsimonia tenendo conto delle generazioni future. Significa anche cambiamento dei comportamenti e degli stili di vita. Diverse sono le definizioni e le interpretazioni del significato di sviluppo sostenibile: - soddisfa i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. - si mantiene entro i limiti della capacità di carico degli ecosistemi. - offre servizi ambientali sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l’operatività dei sistemi: naturale, edificato e sociale, da cui dipende la fornitura si tali servizi. 101. DOMDANDA D’ESAME: COSA SIGNIFICA IMPRONTA ECOLOGICA. L’impronta ecologica misura quanto territorio (quantità di superficie) biologicamente produttivo, viene utilizzato da un individuo, una famiglia, una città, un paese o dall’intera umanità per produrre le risorse che consuma e per assorbire i rifiuti che genera. 102. DOMANDA ESAME: CHE COS’È LA TENSIONE SUPERFICIALE + ESEMPIO La tensione superficiale è una caratteristica di molti liquidi, è dovuta ai legami tra le molecole di acqua (legami a idrogeno) che tendono ad attrarsi tra loro perché le molecole dell’acqua funziona a bipolo, da un lato accumula carica positiva e dall’altro negativa. Nessun altro liquido mostra a temperatura ambiente la stessa tensione superficiale dell’acqua, il liquido biologico per eccellenza. Tale proprietà viene ben strutturata da vegetali e animali. Solo il mercurio supera l’acqua perché ha una tensione superficiale molto elevata. ESEMPIO BARATTOLO APERTO: una molecola all’interno del liquido è circondata da altre molecole e subisce attrazioni in tutte le direzioni, invece le molecole in superficie sono attratte solo dalle molecole che stanno sotto, per questo formano una specie di pellicola. Grazie a questa proprietà, alcuni insetti riescono a camminare sull'acqua senza affondare. La tensione superficiale tende anche a ridurre l'area superficiale del liquido (per questo si formano le gocce). 103. DOMANDA D’ESAME: COS’E’ LA PRESSIONE ATMOSFERICA? La pressione atmosferica è il peso dell’aria in g su un cm2 di superficie. Lo strumento che la misura è il barometro. Poiché il valore della pressione atmosferica misurato in Pascal risulta un numero troppo grande, sono state introdotte delle unità di misure più comode. Per convenzione si definisce atmosfera (simbolo atm), la pressione esercitata al livello del mare da una colonna di mercurio alta 76 cm (o 760 mm). 104. DOMANDA D’ESAME: SAPERE LE FORMULE DEI GAS SERRA. • Anidride carbonica → CO2 • Metano → CH4 • Ossido di diazoto → N2O • Acqua → H2O • Ozono → O3 I gas serra permettono alle radiazioni solari di passare attraverso l’atmosfera, mentre ostacolano il passaggio verso lo spazio di parte delle radiazioni infrarosse provenienti dalla superficie della Terra; in pratica si comportano come i vetri di una serra e favoriscono il mantenimento e la regolazione della temperatura terrestre. 105. DOMANDA D’ESAME: LA TROPOSFERA. • La TROPOSFERA (da 0 a circa 20 Km) è il nostro cielo azzurro; qui avvengono tutti i fenomeni meteorologici e contiene l’80% della massa gassosa totale, nonché il 99% del vapore acqueo. • La STRATOSFERA (da 20 a 50 Km) è senza nuvole, ha aria secca e temperatura alta. A quest’altezza si forma l’ozono, che impedisce ai raggi ultravioletti del sole di danneggiarci. • La MESOSFERA (da 50 a 85 Km) ha temperatura che scendono a -90°C. • La TERMOSFERA (da 85 a 690 Km) raggiunge i 2000°C, riflette onde rado fino a grandi distanze e protegge la Terra, polverizzando le meteoriti. • L’ESOSFERA (fino a 10.000 Km) rappresenta la parte più esterna dell’atmosfera terrestre, qui le molecole dei gas, velocissime, sfuggono alla forza di gravità terrestre, perdendosi nello spazio. 106. DOMANDA D’ESAME: QUALI SONO I TRE SERBATOTI DEL CARBONIO? Possiamo immaginare il Carbonio in 3 grandi serbatoi collegati fra loro da tubi che permettono lo scambio o la circolazione del carbonio da un serbatoio all’altro: 1) L’ATMOSFERA → ogni anno vi entrano per la respirazione di piante e animali e per le attività vulcaniche circa 210 Gt di carbonio sotto forma di CO2. 2) L’OCEANO → dall’atmosfera tornano nei mari con la fotosintesi acquatica 90 Gt di carbonio all’anno. 3) Il SUOLO TERRESTRE → ogni anno 120 Gt di carbonio tornano nel suolo con la fotosintesi svolta dai vegetali terrestri. Esiste un 4° serbatoio che contiene carbonio vecchio: 4) Il CARBONIO FOSSILE → che non entra nel ciclo naturale del carbonio, ma è immagazzinato per milioni di anni nel sottosuolo e che costituisce la base dei combustibili fossili: carbonio, metano e petrolio, usati dall’uomo. 107. DOMANDA D’ESAME: CHE COS’E’ IL FATTORE U? 5) Il FATTORE U → è il quinto serbatoio non naturale creato dall’uomo, è l’emissione antropogeniche ovvero l’attività dell’uomo ossia l’utilizzo del Carbon fossile (carbone, metano e petrolio) che lo immette negli altri tre serbatoi naturali. 108.DOMANDA D’ESAME: QUALI SONO LE FONTI NATURALI DELL’ANIDRIDE CARBONICA? • La prima fonte naturale sono gli organismi viventi attraverso l’espirazione • La seconda fonte naturale sono i vulcani (hanno tanti gas tra cui la CO2) Per fornire gli alberi che tramite la fotosintesi e alcuni organismi degli oceani assorbano la CO2. 109.DOMANDA D’ESAME: QUALI SONO LE FONTI ARTIFICIALI DELL’ANIDRIDE CARBONICA? • Combustione (tutto ciò che brucia provoca CO2) • Emissione di idrocarburi (ciminiere, fumo delle sigarette) • Riscaldamento • Gas di scarico (lo scarico della macchina) -IL METANOCome la CO2, anche il metano (CH4) è un importante gas serra. 110. DOMANDA D’ESAME: QUALI SONO LE EMISSIONI-FONTI IN NATURA DEL METANO? In natura produce il metano: - I ruminanti → gli animali espellono il metano con le loro eruttazioni - Le risaie → sono la seconda fonte di emissione di metano del Pianeta. Quando il riso viene raccolto il resto della pianta rimane in acqua e la sua decomposizione produce metano - Decomposizione di sostanze organiche - Combustione di biomassa 111. Umberto Eco nel suo libro “Sei passeggiate nei boschi narrativi” DOMANDA D’ESAME: QUALE METAFORA C’E’ DIETRO? Ci sono due modi per passeggiare in un bosco narrativo: • nel primo modo ci si muove per tentare una o molte strade (per uscirne al più presto. • nel secondo modo ci si muove per capire come sia fatto il bosco, e perché certi sentieri siano accessibili ed altri no.
Metodo Universitario: Il Metodo di Studio Testato da Oltre 27 Mila Studenti per Preparare Qualsiasi Esame in 7 Giorni. Contiene Tecniche di Memoria, Mappe Mentali, Lettura Veloce e Molto Altro.