La Magia Delle Rune - 231019 - 003608
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MESSAGGIO DI NATALE
1968-1969
DEDICA
In onore e virtù del CONGRESSO GNOSTICO ECUMENICO che si
celebrerà in Barranquilla, Repubblica di Colombia, dal ventisette di
Dicembre del millenovecentosessantotto al due di gennaio del
millenoventossessantanove.
PROLOGO
L'insegnamento dei “Messaggi di Natale” va in forma progressiva
coordinata, è didattica e dialettica, si da in forma pedagogica al corpo
studentesco, capacitandolo per la sua comprensione. Abbandoniamo la
logica formale per non cadere nell'errore ed insegniamo la logica
superiore, il Terzo Organo o Terzo Canone del pensiero.
Per ottenere una lunga vita bisogna lavorare adeguatamente con i tre
cervelli, equilibrarli, saperli maneggiare poiché in essi è depositato il
capitale cosmico per avere lunga vita, sono i valori vitali di cui ci parla
nelle sue opere, questa è la cruda realtà dei fatti. Lo studio in queste
condizioni si convertirà in piacere, in pane bianco.
Quando studi questo libro, caro lettore, incontrerai dietro ogni termine
la corrispondente spiegazione ed in ogni racconto la conoscenza viva
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
Per chiamare la madre è con il mantra RAM IO, per parlarle dobbiamo
farlo con cuore puro, così ella ci ode e protegge sotto la protezione
dell'impulso del nostro amore.
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
Che questo “Messaggio di Natale” dia una nuova carica a tutti i devoti
del sentiero. Che la pace più profonda regni nei vostri cuori.
JULIO MEDINA V.
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
INTRODUZIONE
Scrivo il QUINTO VANGELO, insegno la RELIGIONE-SINTESI,
che fu dell'umanità; la dottrina di GIANO e dei JINAS.
Qui c'è dunque, un libro in più del QUINTO VANGELO. “A colui che
sa la parola da il potere, nessuno la pronunciò, nessuno la pronuncerà,
se non colui che l'ha incarnata".
PAZ INVERENCIAL
Capitolo1
LA MADRE DIVINA E GLI DEI SANTI
(DANTE ALIGHIERI).
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
(RITUALE GNOSTICO)
Non tu forse Enea figlio dell'eroe Anchise e della Dea Venere? Quante
volte la Madre Divina si mostrò favorevole ai troiani, inclinando a loro
favore anche la volontà di Giove (il Logos Solare), padre degli Dei e
degli uomini?
Oh Eolo! Signore del Vento, tu che hai il potere di calmare e di
increspare le onde dell'immenso mare, tu che sommergesti parte della
flotta troiana tra i flutti furiosi, dimmi: cosa ne sarebbe di te senza la
tua Divina Madre Kundalini? Da dove otterresti una potenza tanto
grande?
elementi, puoi forse negare che hai una madre? Oh Signore delle
profondità! Tu sai bene che senza di lei non impugneresti nella tua
destra quel formidabile tridente che ti conferisce il potere sui
spaventosi segreti dell'abisso.
Il Noto scaglia le navi contro gli scogli nascosti nel fondo e l'Euro le
precipita verso le coste avvolgendole nelle sabbie e rompendole contro
le scogliere, ma tu Signore Nettuno, salvi molti di quelli che nuotano e
poi tutto rimane in silenzio.
Beati coloro che comprendono il mistero della loro Madre Divina. Lei
è la radice della propria Monade; nel suo seno immacolato si gesta il
bambino che porta nelle sue braccia, il nostro Budda Intimo.
Oh ignoranti mortali! Quante volte, Dio mio, siete stati visitati dalla
vostra Divina Madre e tuttavia non l'avete riconosciuta?
Voi che bramate poteri magici, ignorate per caso che la vostra Sacra
madre è Onnipotente? Oh mia Signora, solo il cantore Iopa con la sua
lunga chioma e la sua cetra d'oro potrebbe cantare le tue bontà.
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
Capitolo 2
UNIVERSI PARALLELI
Nelle profumate e deliziose rive del fiume che allegro e felice scorre
canterino fra le selve profonde di una regione tropicale del Sud
America, un gruppo di bambini innocenti con orrore vide sparire la
propria madre; quest'ultima fluttuò nello spazio per alcuni secondi e
poi parve sommergersi in un'altra dimensione.
Il concetto degli universi paralleli risulta, sotto ogni punto di vista, più
esatto e più scientifico di quello dei famosi piani soggettivi dello
pseudo-occultismo reazionario.
Tre scienziati cinesi che risiedono e lavorano negli Stati Uniti, Lee,
Yang e la signora Wu, scoprirono con meraviglia e sorpresa che la
legge della conservazione della parità non si verifica con i mesoni K.
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
Capitolo 3
RUNA FA
Il fuoco solare è certamente ciò di cui c'è bisogno per fare e sviluppare
quella disposizione all'uomo dentro di noi.
E' utile rammentare quelle strane meteore che, a suo modo, la fisica ha
catalogato sotto il nome di fuochi fatui nei cimiteri.
paralleli.
Noi gnostici sappiamo che il serpente di bronzo che sanava gli israeliti
nel deserto, la Divina Principessa dell'Amore, si risveglia e sale
attraverso la spina dorsale solo mediante il Maithuna; tuttavia, non
conviene sottovalutare il Pranayama.
Chi vuole lavorare con questo judo dello Spirito deve cominciare con
la Runa di Mercurio, il cui colore violetto origina forze cosmiche
straordinarie.
PRATICA:
Questa è la posizione sacra della Runa FA; una volta così, lavoreremo
con il Pranayama respirando dal naso ed esalando l'aria dalla bocca in
modo ritmico e con molta fede.
In quegli istanti immaginiamo che la luce del Cristo Sole entri in noi
dalle dita delle mani, circoli per le braccia, inondi tutto il nostro
organismo, arrivi fino alla Coscienza, la stimoli, la risvegli, la chiami
all'attività.
Capitolo 4
GLI DEI PENATI
Ecuba e le sue cento nuore, disperate, correvano come folli per le sale
e i corridoi, mentre il sangue dell'anziano Priamo macchiava con
porpora spaventosa il sacro altare degli Dei santi.
Sta scritto che quando gli Dei vogliono scoraggiare gli uomini prima li
confondono.
propria dimora.
Ciò che trovò nella sua casa fu un vero dramma apocalittico, grida,
lamenti, parole di protesta del suo anziano padre, il capo di tutta la
famiglia, che in modo orribile si rifiutava di uscire dalla casa. Enea,
disperato, voleva tornare al fragore della battaglia, nonostante le
tenere suppliche della sua sposa.
Il fuoco sacro dell'altare saltò e accese i cappelli del suo caro figlio
Julo e quando il nonno del bambino, il padre di Enea, il capo supremo
della famiglia, volle spegnerlo con l'acqua lustrale, riconobbe la
volontà di Dio, alzò le sue tremolanti mani e pregò; allora si udì
qualcosa di terribile, un tuono spaventoso e una stella fugace,
passando sopra la sua dimora, andò a perdersi in direzione del monte
Ida.
villaggi e focolari.
Noi abbiamo parlato molte volte con questi Dei Penati, reggenti di
antiche città classiche, alcuni soffrono l'indicibile pagando terribili
debiti karmici.
Capitolo 5
I PUNCTA
Sotto ogni punto di vista è chiaro capire che i Puncta non hanno
proprietà elettriche o magnetiche, sebbene tali forze e principi li
governino e li dirigano.
Sotto tutti i punti di vista risulta chiaro pensare che la prima serie
diede origine alla seconda, questa alla terza e così successivamente .
Capitolo 6
RITORNO E TRASMIGRAZIONE
Il vento soffia le dolci vele sotto la luce del plenilunio, il remo lotta
con il soave marmo e l'eroe giunge con le sue navi e la sua gente sulle
coste della Tracia, rude paese, dove confidava di trovare una terra
ospitale, giacché i Traci erano stati alleati dell'anziano Priamo.
La storia dei secoli dice che nella rude terra dei Traci, Enea fondò una
città alla quale diede il suo nome chiamandola Eneade.
Enea rimase agghiacciato dal terrore e supplicò gli Dei ineffabili di far
sì che quel presagio si volgesse favorevole ai suoi disegni.
Racconta l'eroe che ruppe altri rami dallo stesso albero ma tutti
gocciolavano sangue finché, secondo le sue parole, arrivò alle sue
orecchie una voce profonda che sembrava uscire dalla radice della
pianta, dicendogli: “Oh Enea, perché un infelice strazi? Nella pace
lascia chi giace, ed alle mani tue tanta empietà risparmia!... Polidoro,
sono io che parlo! Qui trafitto caddi e di ferrati dardi densa selva coprì
il mio corpo che si crebbe in punte!”.
Sta scritto con parole terribili che i centauri eliminano una parte di se
stessi, del loro caro ego, prima di ritornare in questa valle di lacrime.
Il gran libro della Natura, scritto con carboni ardenti dice con tanta
chiarezza da atterrire: “Molte parti dell'ego si perdono prima di
ritornare a questo mondo”. Molti aggregati psichici del me stesso si
reincorporano in organismi di bestia, altri si afferrano disperatamente,
come nel caso di Polidoro ai rami degli alberi e infine, alcuni elementi
soggettivi propri dell'io, continuano la loro involuzione nel regno
minerale sommerso.
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Capitolo 7
RUNA IS
Non c'è alcun dubbio che in quel punto misterioso risiede la radice
stessa della nostra Monade Sacra.
Nella nostra Madre Divina Kundalini sono contenuti tutti i poteri sacri
della Monade (Atman-Buddhi-Manas).
A coloro che non sono molto pratici in Teosofia diremo che nella
Madre Divina peculiare di ognuno di noi si trovano tutti i poteri del
nostro stesso spirito.
Gli pseudo-esoteristi e gli pseudo-occultisti hanno detto molto sulla
triade immortale o spirito trino di ciascun vivente, ma non dicono
niente sugli sdoppiamenti dalla Prakriti. (la Madre Divina).
benedetta.
CHIARIMENTO
La Rivoluzione della Coscienza sarebbe radicalmente impossibile
senza l'aiuto speciale della nostra Adorabile Madre Divina peculiare,
propria.
Lei è in se stessa il nostro stesso Essere, la radice del nostro Spirito
Divino, la sua causa, la sua origine.
PRATICA:
In piedi sull'attenti, alziamo le braccia per formare una linea retta con
tutto il corpo e dopo aver pregato e supplicato aiuto alla Madre
Divina, cantiamo il mantra IS così:
IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIISSSSSSSSSSSSSSSSSSSIIIIIIIIIIIIIIIIII
IIIIIIIIIIISSSSSSSSSSSSS
Capitolo 8
L'UOVO COSMICO
Nessuno ignora che più tardi, Edwin Hubble, scoprì con infinito
stupore, nel famoso osservatorio del monte Wilson, che tutte le
galassie che popolano lo spazio infinito si allontanano a velocità
fantastiche, le une dalle altre. Questo fatto, in se stesso, è innegabile.
Disgraziatamente Georges Lemaitre non seppe comprenderlo e,
cercandone le cause, giunse a conclusioni sbagliate.
Non c'è dubbio che “l'energia è uguale alla massa moltiplicata per la
velocità della luce al quadrato”.
Ciò non significa, in nessun modo, che neghiamo l'ora zero in maniera
assoluta.
Questa esiste in particolare per ciascun universo; è lo stato pre-
cosmico normale per qualsiasi sistema solare.
La traiettoria delle galassie non indica mai che esse hanno la loro
origine o punto di partenza originale, in un nucleo tanto ridotto come
l'ipotetico uovo di Lamaitre.
Come prova di ciò, abbiamo che l'angolo di dispersione varia sempre
fra i 20 e 30 gradi ossia, che possono essere passate ad enormi
distanze dal presunto centro.
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Capitolo 9
L'ORACOLO DI APOLLO
Tuttavia ogni cosa fu inutile, perché quei santi uomini e quelle due
sublimi sibille furono assassinati nella terra di Delo, quando stavano
compiendo la loro missione.
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“Voce correa- dice Enea- che dai paterni regni fosse fuggito Idomeneo
in bando, e fossero deserti i lidi a Creta, abbandonate le dimore, e
senza nemici il suolo”:
Capitolo 10
LA RUNA AR
La porta del santuario era chiusa da una grande pietra che impediva il
passaggio ai profani. Non fermarti, cuore davanti alle cose del
mistero! Apriti Sesamo! Fu la mia esclamazione e la pietra si aprì
affinché entrassi. Quando alcuni intrusi vollero fare lo stesso, dovetti
impugnare la spada fiammeggiare e gridare con tutta la forza della mia
anima: “Indietro i profani e i profanatori!”.
Fuori da ogni dubbio potei evidenziare fino alla sazietà, che non
esisteva più in queste creature umane niente che potesse chiamarsi io,
me stesso, se stesso, realmente questi uomini erano ben morti.. Non
vidi in loro il desiderio di risaltare, di salire, di arrampicarsi in cima
alla scala, di farsi sentire e via di seguito. A queste creature non
interessa esistere, vogliono solo la morte assoluta, perdersi nell'Essere
e quello è tutto.
Capitolo 11
PROTONE E ANTIPROTONE
Il concetto secondo il quale non c'è posto per l'antimateria nel nostro
sistema solare è ancora qualcosa di molto discutibile. La
trasformazione della massa in energia è qualcosa di molto interessante.
Che la metà sfugga sotto forma di neutrini è appena normale, che un
terzo si traduca in raggi gamma e una sesta parte in onda luminosa e
sonora, non deve sorprendere in alcun modo, e naturale. Quando si
pensa alla cosmogenesi, sorgono sempre gli stessi interrogativi: Cosa
esisteva pria dell'aurora del nostro sistema solare?
In tutti i modi, è assurdo affermare che nel nostro universo solare non
c'è posto per l'antimateria.
stelle.
L'idrogeno e l'anti-idrogeno si cristallizzano con la forza
gravitazionale dando origine alla fusione nucleare.
E così, caro lettore, come i protoni dello stesso tipo si accumulano uno
sull'altro per formare tutti gli elementi della natura.
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Capitolo 12
LE ARPIE
Il glorioso eroe con la sua gente arrivò a quella terra e sbarcò senza
pensare alle streghe abiette, né agli orribili sabba. Affamati com'erano
i forti discendenti di Dardano non tardarono a sacrificare le belle e
rilucenti vacche che pascolavano sulla terra di nessuno.
Ma, quando furono nella parte migliore del festino, scesero dai monti
le arpie, gracchiando come corvi e battendo le loro nere e ripugnanti
ali, si avvicinarono al cibo infettando tutto con le loro bocche
immonde. Orrendo l'aspetto di quella carne infetta, il fetore infestava
l'aria, il banchetto si fece stomachevole, ripugnante, nauseabondo. I
troiani fuggendo da tali sinistre donne trasformate in orripilanti
uccellacci, si rifugiarono in delle caverne misteriose appartate
dell'assolata spiaggia.
E' opportuno citare qui la simbolica vacca sacra dalle cinque zampe,
guardiana terribile delle terre jinas.
suo figlio ed infine, è l'ultima variante di Gala, Gea o la Terra, che nel
suo aspetto superiore , è la Prakriti indostana.
Le arpie sono jinas neri; utilizzano i due aspetti negativi inferiori della
Prakriti, con questi mettono il loro corpo nella quarta dimensione per
volare nell'aria.
Capitolo13
RUNA SIG
Tutto ciò mi ricorda la RUNA SIG, il raggio terribile del Sole Centrale:
SULU-SIGI-SIG, nome segreto della spaventosa vipera sacra
KUNDALINI.
SIG nei misteri arcaici era il fallo e per questo sentiero ritorniamo al
Maithuna, al sesso – yoga.
L'iniziazione finale è sigillata dal Fulmine, con la runa SIG e fra lampi
e tuoni si ascoltano parole terribili:” Padre , nelle tue mani consegno il
mio spirito.”
Per costoro sarebbe stato meglio non essere mei nati o appendersi una
pietra di mulino al collo e gettarsi in fondo al mare.
Così avevano voluto i tre giudici dei mondi inferni perché dicevano
che costoro non si accontentavano di essere malvagi, come il resto dei
perversi, bensì presumevano inoltre di essere dei santi e con la loro
falsa virtù sviavano le persone, le allontanavano dal cammino che
conduce alla verità.
PRATICA:
Capitolo 14
L'AIN SOPH
Un certo autore diceva:” Alzo gli occhi in alto, fino alle stelle dalle
quali mi deve giungere l'aiuto, ma seguo sempre la stella che guida il
mio intimo”.
E' chiaro che quest'atomo super-divino non è incarnato, ma si trova
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Entrai per le porte del tempio, inebriato dell'estasi; vidi e udii delle
cose che non è dato comprendere agli animali intellettuali.
In nome della verità devo affermare che tale risposta mi causò stupore,
ammirazione, meraviglia, sorpresa. Dopo venne la dimostrazione:
quell'Amatore Essenziale studiò la mente della persona in merito alla
quale avevo domandato e mi diede l'informazione esatta.
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
Un'altra cosa sono gli atomi genesi degli autorealizzati, quelli che
nella scienza occulta chiamiamo Ain Soph Paranishpanna; questi
contengono dentro se stessi quattro atomi semente che in alchimia si
rappresentano simbolicamente con le quattro lettere : C.O.N.H.
(Carbonio, Ossigeno, Azoto, Idrogeno).
Capitolo 15
IL RE ELLENO
“Vero è il tuo volto? Vero nunzio giungi o figlio della Dea? Vivi tu
ancora? E se già ti lasciò la dolce vita Ettore mio dov'è?
Così esclamò la nobile donna e poi svenne.
Sin dalla notte dei tempi, gli iniziati ricordano ancora Mitra fra i Parsi,
Eleusi, Samotracia, Lemno, Efeso e via dicendo, fra i greci.
Il sentiero della vita è formato dalle impronte degli zoccoli del cavallo
della morte.
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Capitolo 16
RUNA TYR
Vorrei indovinare quale voce è quella che lega sempre le cose vane,
che le rifiuta, che le ripudia con un no che non è odio e che permette
molti si.
Notte divina, eccomi qui, alla fine solo con me stesso ascoltando, nelle
voci d'Isaia, il tuo clamore insinuante che mi nomina.
Notte incantatrice, Urania, vita mia; per te essere malato è essere sano;
niente son per te o tutti i racconti che nell'infanzia remota divertono il
mortale, perché profumi meglio della fragranza di incantati giardini
assonnati e perché sei più diafana, bella mia, del diafano palazzo di
vetro.
Nell'atrio della vecchia cattedrale, ai piedi delle mura vetuste che sono
state mute testimoni di tante liti, corteggiamenti e sfide durante i
diversi secoli vidi un variopinto e pittoresco insieme di uomini e
donne, bambini ed anziani per ogni dove che vendevano le loro
mercanzie.
Seduto come uno yogi orientale, vicino al muro e sotto la torre antica
in un angolo della vecchia cattedrale, un anziano atzeco d'età
indecifrabile meditava.
La dottrina di Krishna nel sacro paese del Gange, insegna che solo gli
Dei e i semidei, gli eroi i deva e i titani si reincarnano.
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In altre parole che solo gli autorealizzati, coloro che hanno già
incarnato l'Essere possono reincarnarsi.
PRATICA:
Capitolo 17
LA MEDITAZIONE
I miei affetti, gli esseri più cari che mi circondano e vi dicendo, sono
semplici forme della mente cosmica, non hanno esistenza reale.
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Non può esistere vera felicità in noi, fino a quando siamo schiavi della
mente .
intende per calma o tranquillità, implica uno stato superlativo che sta
oltre i ragionamenti, i desideri, le contraddizioni e la parola; indica
una situazione fuori dl tumulto mondano.
Allo stesso modo, il senso di riflessione sta oltre quello che sempre si
intende per contemplazione di un problema o di una idea. Non implica
qui attività mentale o pensiero contemplativo, bensì una specie di
coscienza oggettiva, chiara e riflessiva, sempre illuminata nella sua
esperienza peculiare.
Capitolo 18
IL DEFORME GIGANTE POLIFEMO
Con la sua gente sbarcò su quella terra inospitale, ascoltò ciò che
riferivano le labbra di Achemenide e vide comparire Polifemo tra le
montagne. Il gigante camminava cieco tra le sue greggi e si diresse
verso il mare dalla parte in cui si trovava un'alta scogliera.
La seconda, alta 120 piedi, rappresenta con intera chiarezza il nato dal
sudore: la razza iperborea.
Se nei tempi passati non fosse esistita sulla faccia della terra la vera e
legittima scienza magica, mai ci sarebbero state tante testimonianze di
pietre “oracolari e parlanti”
Capitolo 19
RUNA AR
“In verità vi dico vi sono alcuni qui presenti, che non moriranno senza
aver visto il regno di Dio venire con potenza”.
E' opportuno ricordare al “Figlio della Terra “, agli abitanti del mondo,
alla razza lunare, che così come l'acqua pose fine alla storia antica, il
fuoco distruggerà molto presto tutto ciò che ha vita.
Guai! Guai! Guai! Agli uomini della Terra; Guai! A questa razza
perversa di Adamo.
“Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli con fragore
passeranno, gli elementi consumati dal calore si dissolveranno e la
terra con quanto c'è in essa sarà distrutta”.
E bene che i figli della terra sappiano che la razza solare dimora in
quelle fiabesche terre Jinas.
lemma latino, veri Figli di Dio nel più bel senso mistico.
PRATICA ESOTERICA:
TIIIIIIIIIIIRRRRRRR, BAAAAAAAARRRRRRR.
Capitolo 20
LE DIECI REGOLE DELLA MEDITAZIONE
H. L'Anima deve liberarsi dal corpo, dagli affetti e dalla mente. E'
evidente, noto e palese, che l'emanciparsi, al liberarsi dall'intelletto si
libera radicalmente di tutto il resto.
RISULTATI:
Sulla soglia misteriosa del Tempio di Delfi, era scolpita sulla pietra
viva una massima greca che diceva:” NOSCE TE IPSUM”, “Uomo
conosci te stesso e , conoscerai l'Universo e gli Dei”
Capitolo 21
LA TRAGEDIA DELLA REGINA DIDONE
Nessuno può negare che l'Eterna Madre Spazio ha due aspetti rivali:
Venere e Astaroth, Eva e Lilith, Sophia e Achamoth e Sophia
Prunikos.
Dall'anfora in cui sta il vecchio vino, Enea beve assetato, Febo corruga
le sopracciglia e Giunone deve corrugarle, ma Kali Astaroth ride come
sempre ed Eros versa il suo filtro nei calici di Ebe.
Povera Didone! Quale terribile lotta dovrà sostenere, fra il suo sacro
dovere, l'amore al suo popolo e la crudele ferita di Cupido.
Quest'uomo cominciò il suo lavoro distruttore cancellando
insensibilmente dalla memoria della sovrana l'immagine di Sicheo, il
suo primo sposo.
Lilith- Astaroth! Quanto danno hai fatto! Dea dei desideri e delle
passioni, madre di Cupido, la tempesta umana a causa tua fa emanare
sangue dai cuori. Desti oblio, oh regina, al terribile giuramento e
trovasti sul cammino della tua vita un troiano che pose sul suo labbro
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Capitolo 22
RUNA UR
E parte cadde fra le spine, tra i fratelli che si ferivano gli uni gli altri
con la calunnia, il pettegolezzo ecc., crebbero i pungiglioni e li
soffocarono.
PRATICA:
INDICAZIONI:
Capitolo 23
STORIA DEL MAESTRO MENG SHAN
Il Venerabile anziano Guru Wan Shan gli disse che durante le dodici
ore del giorno, è necessario stare in allerta come un gatto che tende un
agguato ad un topo o come una gallina che cova un uovo, senza
abbandonare nemmeno per un istante il compito.
Men Shan avanzava trionfalmente nei suoi studi; ma nella vita non ci
sono solo rose, ci sono anche spine. Nel mese di luglio nel quinto anno
di Chindin (1264) contrasse disgraziatamente la dissenteria a
Chunking, provincia di Szechaun.
Inoltre, sentendosi ormai sicuro della fine della sua esistenza, fece agli
ineffabili la sua ultima petizione:” Desidero che attraverso il potere di
Prajna e uno stato di mente controllato mi possa reincarnare in luogo
favorevole, dove possa farmi monaco (swami) a un'età precoce. Se per
casualità mi recupero da quest'infermità, rinuncerò al mondo,
prendendo l'abito e cercherò di portare la luce ad altri giovani
buddisti”.
Quando Meng Shan si alzò dal sedile all'inizio della notte sentì, con
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Nel mese di agosto Meng Shan si recò a Chiang Ning e pieno di fede
entrò ne sacerdozio; rimase un anno in quel monastero e poi iniziò un
viaggio durante il quale egli stesso cucinava il suo cibo, lavava le sue
vesti ecc. Allora comprese in modo integrale che il lavoro della
meditazione doveva essere tenace, perseverante, forte, fermo, costante
, senza stancarsi mai.
Il sei marzo, quando stava meditando con l'aiuto del suo Mantra WU,
il monaco principale del monastero entrò nel Lumisial di meditazione
con l'evidente proposito di bruciare incenso, ma successe che
colpendo la cassa del suffumigio, si produsse un rumore e allora Meng
Shan riconobbe se stesso e poté vedere e udire Chao Chou, il notabile
Maestro cinese.
Capitolo 24
IL PAESE DEI MORTI
Bosco sacro del terzo aspetto della Madre Divina Kundalini vicino al
tempio, selva ineffabile di Ecate, Proserpina, Coaticlue. Santuario
ermeticamente sigillato con cento porte, gloriosa entrato in cui Dedalo,
l'abile scultore, scolpì con straordinaria maestria meravigliosi rilievi.
Icaro con il suo IAO cesellato da suo padre, sulla sacra roccia di quella
misteriosa entrata, si dice che volle ascendere al cielo e trasformarsi
nel Figlio del Sole, ma le sue ali di cera si sciolsero e cadde
nell'orrendo precipizio.
Gli disse che nei fiumi latini sarebbe corso il sangue come nello Xanto
e nel Simoenta di Troia, ma che non si scoraggiasse né cedere davanti
alle avversità e che alla fine avrebbe ricevuto la sua salvezza da una
città greca.
“In questo modo il Santuario di Cuma sparge sulla montagna il suo
sacro orrore; nel fondo del tempio, la terra ulula e la verità si traveste
di tenebre”. (DEMONIUS EST DEUS INVERSUS)
Enea prega la Sibilla, supplica , piange, invoca l'entrata nel paese dei
morti, vuole scendere alla dimora di Plutone e dice:”-Ma di questo
soltanto ora ti prego vergine santa: poi che di qui si dice l porta
dell'Averno e la palude ai flutti dell'Acheronte tenebrosa, possa al
cospetto andar al padre mio!
Lì Enea incontrò gli sciocchi sogni della gente; lì vide creature così
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
orribili come Briareo, il gigante dalle cento braccia, l'idra di Lerna che
Ercole uccise tagliandole con maestria le sue molteplici teste, la
Chimera delle genti, le Gorgoni, le Arpie (streghe) ecc.
Capitolo 25
RUNE DORN E TORN
Una certa sorella si prostrò umilmente davanti alle porte del tempio
implorando l'entrata; le suppliche sincere sono sempre ascoltate.
Lì c'è l'antro dove ulula Cerbero, prodigio di terrore, che coni suoi
latrati, con le sue tre enormi teste schiacciate e il suo collo circondato
da serpenti riempie di spavento tutti i defunti.
Corrispondenti all'età del Bronzo, sulle rocce sono cesellate mille teste
con corone di spine.
Nei sacri misteri del “Culto Spina” si davano pratiche speciali per
sviluppare la volontà cosciente.
Armati con volontà d'acciaio ricorda, buon lettore, che senza la spina
che punge, che ferisce, non salta la scintilla, non germoglia la luce.
Solo con Thelema ( volontà Cristo) potremo ritornare dal Tartaro fino
alla luce del Sole. In verità vi dico, che la Volontà Cristo sa obbedire
al Padre, così nei cieli come in terra.
PRATICA:
Capitolo 26
L'IO
Voi che ascoltate con mistica pazienza l'arcano della notte misteriosa,
voi che avete compreso l'enigma che si nasconde in ciascun cuore, il
risuonare di una vettura lontana, un'eco vaga, un leggero suono in
lontananza.....ascoltatemi: negli istanti di profondo silenzio, quando
sorgono dal fondo della memoria le cose dimenticate, i tempi andati,
nell'ora dei morti, nell'ora del riposo, sappiate studiare a fondo questo
capitolo del Quinto Vangelo, non solo con la mente ma anche con il
cuore.
Come in una coppa d'oro, verso in queste righe i miei dolori di lontani
ricordi e sventurate amarezze, triste nostalgie della mia anima, ebbra
di fiori, dolore del mio cuore triste di feste.
Ma, cosa voglio dire? Anima mia! Ti lamenti per caso di tanti ieri con
vane lagnanze?
L'anima è piena di ricordi vani, crudele, immola ciò che rallegra l'ego,
come Zingua, regina d'Angola, lussuriosa nera.
Come definire il vuoto illuminante? Come descrivere Ciò che sta oltre
il tempo?
Si, timore! Temetti di perdere ciò che sono, la mia stessa particolarità,
i miei affetti umani! Com'è terribile l'annichilazione buddista!
Tempo ormai lontano! Ma, vedo ancora le zagare negli aranceti verdi
impregnati d'aromi o nelle vecchie fregate che arrivano da mari
lontani, o nel hicaco, o nelle folte piantagioni di mangrovie, sul tuo
volto adorato quel tempo, si affacciano come i primi dispiaceri e i
primi amori.
Allora, Dio mio! Mi scontrai con tanti e tanti ieri; in verità l'io è un
libro dai molti tomi.
Nel profondo degli uomini più casti vive il biblico Adamo, ebbro di
passione carnale, gustando con diletto il frutto proibito; ancora Frine
risorge nuda nell'Opera di Fidia.
Supplicai molto al cielo, dicendo: al Fauno che c'è in me, date scienza,
quella sapienza che fa tremare le ali all'Angelo; per la preghiera e la
penitenza, permettimi di porre in fuga le diavole malvage; dammi,
Signore, altri occhi, non questi che godono nel guardare la rotondità di
neve e labbra rosse; dammi un'altra bocca in cui rimangono impressi
per sempre gli ardenti carboni dell'asceta e non questa bocca di
Adamo, in cui i vini e i baci folli aumentano e moltiplicano
infinitamente le gole di bestia; dammi delle mani da flagellante e
penitente che fascino il dorso insanguinato e non queste mani
lussuriose di amante che accarezzano i pomi del peccato; dammi
sangue Cristico innocente e non questo che fa ardere le vene, vibrare i
nervi e scricchiolare le ossa; voglio restare libero dalla malvagità e
dall'inganno, morire in me stesso e sentire una mano affettuosa che mi
spinga nella grotta che accoglie sempre l'eremita.
E' urgente sapere che tali elementi costituiscono le diverse entità che
formano l'io.
Capitolo 27
LA CRUDELE MAGA CIRCE
Racconta la leggenda dei secoli che nettuno, signore del mare, dio
poderoso, favorevole ai troiani, si allontanò da quel luogo tenebroso
dove dimorava la spaventosa maga, mandando un vento propizio.
Abbiamo già parlato molto dei tre stati dell'Eterna Madre Spazio.
Esistono aspetti opposti per Deva-Matri? Cosa dice la scienza occulta?
A quei lettori che non hanno mai studiato i nostri precedenti messaggi
di Natale, potranno sembrare molto strane le nostre affermazioni,
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
tuttavia, in sintesi diremo, che quella tale Circe o Kali viene ad essere
in verità la forza fohatica cieca, l'Elettricità Sessuale Trascendente,
usata in modo maligno.
Gli adepti del tantrismo nero, Bonzi o Dugpa dal cappuccio rosso,
sviluppano in se stessi quella Forza Fohatica cieca del citato organo
malefico.
E' chiaro e in tutti modi risalta, che il dongiovanni pose tutto il cielo
stellato ai piedi dell'Arpia, dipingendole uccellini d'oro e facendole
promesse formidabili. “Se non compi la tua promessa, ti trasformerò in
un asino”, commentò scaltramente la bellezza diabolica. L'amante rise
allora di quella che gli sembrava una semplice burla.
Capitolo 28
RUNA OS
E' chiaro, certo, evidente che tale ricetta serve quando esiste continuità
di propositi, si richiede tenacità, pratia quotidiana, anno dopo anno,
con intensità.
OLIN, in azteco, è il segno mistico del dio del vento, il signore del
movimento; Ehecatl, quell'angelo che intervenne nella resurrezione di
Gesù trasmettendo prana, vita nel gran corpo del Gran Kabir ed
esclamando: “Gesù, alzati dalla tomba con il tuo corpo”.
Quella sfinge millenaria, nella sacra terra dei Faraoni, corrisponde alla
sfinge elementale della natura, quel misterioso istruttore del Santo
Collegio Devico.
La sfinge elementale del vecchio Egitto, tanto intima mentre collegata
alla misteriosa sfinge di pietra, venne a me quando nacqui nel mondo
della Volontà Cosciente.
Aveva i piedi pieni di fango, allora esclamai:” I tuoi piedi sono pieni
di fango!” é chiaro, compresi tutto: in questa nera età governata dalla
dea Kali, tutto è stato profanato e nessuno vuole sapere niente del
Sacro Collegio della Sfinge.
Si osservino attentamente i due segni grafici della runa OS; così come
la runa FA ha le braccia verso l'alto, la runa OLIN le tiene verso il
basso e questo è profondamente significativo.
Capitolo 29
ORIGINE DELL'IO PLURALIZZATO
sapienza antica.
Quella era l'epoca dei Titani, allora non esisteva né il mio né il tuo e
ognuno poteva cogliere dell'albero del vicino senza timore alcuno.
Quella era l'epoca dell'Arcadia, in cui si rendeva culto agli Dei del
fuoco, dell'aria, dell'acqua e della terra.
Quella era dell'oro, quando la lira non era ancora caduta sul pavimento
del Tempio, ridotta in pezzi.
Conobbi anche gli ultimi tempi della terza razza e vissi in quell'epoca
citata dalla Genesi, quell'antica età in cui Adamo ed Eva furono
cacciati dall'eden.
In quei tempi l'umanità si era divisa in sessi opposti; l'atto sessuale era
allora un sacramento che si poteva realizzare solo dentro ai templi.
Successe che una certa notte, tutti noi, affascinati da uno strano potere
luciferico, decidemmo di compiere l'atto sessuale fuori dal tempio;
ciascuna coppia si consegnò alla lussuria.
Di mattina molto presto e come se niente fosse successo, avemmo la
sfacciataggine, la sfrontatezza, l'insolenza e la baldanza di presentarci
al tempio come sempre; allora successe qualcosa di insolito, di
terribile.
i suoi dardi.
Capitolo 30
LE TRE FURIE
Parliamo ora delle tre furie che, con tutti i loro veleni gorgoniani, sono
sempre circondate da idre verdastre e hanno per capelli piccoli
serpenti e ceraste che cingono le loro orribili tempie.
Ascoltate M.M.: sappiate una volta per sempre, che questi sono i tre
traditori di Hiram Abif.
Chi lo accompagna sempre? Non sono per caso le sue tre figlie, le
orribili furie? Quelle tentatrici con tutte le loro legioni tenebrose che
assalirono il Budda?
Possono per caso mancare Giuda, Caifa, Pilato nel Dramma Cosmico?
Dante incontra nel nono cerchio nell'Inferno Giuda, Bruto e Cassio.
L'Apocalisse dice:” Poi dalla bocca del drago e dalla bocca della
bestia e dalla bocca del falso profeta vidi uscire tre spiriti immondi,
simili a rane: sono, infatti, spiriti di demoni che operano prodigi e
vanno a radunare tutti i re della terra per la guerra del gran giorno di
Dio Onnipotente.”
Chi è il Drago? Quella Bestia? Quel falso profeta? Ditemi Dei. Dove
sta?
Ah! se l'aspetto negativo della Dea Giunone non fosse intervenuto nel
Lazio, invocando Aletto, la più detestabile delle tre furie, il
matrimonio di Enea, l'inclito uomo troiano, con la figlia del buon re
Latino, non sarebbe stato preceduto da una spaventosa guerra.
“Oh figlia della Notte, - diceva Giunone,- alzati, per me, ora
intraprendi, o vergine; perché non cada il nome e l'onore mio, né con
le nozze possano i troiani circuire Latino, e dell'Italia prendere il suol.
Tu puoi fratelli unanimi l'un contro l'altro armare; puoi con l'Odio
sconvolgere le case; sai le sferze e le funeree fumiganti fiaccole nelle
case degli uomini avventare! Mille pretesti hai tu, mille di nuocere
insidiosi modi. Scuoti or dunque il tuo fecondo seno e, rotti i patti,
della guerra dovunque i semi spargi! Armi gridando i giovani
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
Ah, Dio mio! Che dolore! Si presenta la spaventosa furia della mente
nelle regie stanze della regina Amata, suscitandole idee di proteste e di
ribellione contro la volontà del re Latino.
Turno morì, quale nuovo Achille, per mano di Enea e questo si sposò
sempre con Lavinia, la figlia del re Latino.
Capitolo 31
RUNA RITA
Mia sorella soffriva troppo per l'assenza di suo figlio, non poteva
vederlo in collegio, le era proibito.
In tutti i modi risulta che ci fu da parte mia, amore per mio nipote e
crudeltà per mia sorella, tuttavia credevo che aiutando il figlio avrei
aiutato anche la madre.
Fortunatamente dentro ognuno di noi, in quelle regioni intime dove
manca l'amore sorge, come per incanto, il poliziotto del karma, il
Kaom.
Non è possibile fuggire dagli agenti del Karma, dentro ciascuno di noi
c'è il poliziotto che inevitabilmente ci conduce davanti ai tribunali.
Il caso era molto delicato. Vari bambini della sua età a quell'epoca
morirono per la stessa causa. Perché mia figlia avrebbe dovuto essere
un'eccezione?
E' inutile affermare che quella bambina ( il mio antico nipote) guarì
miracolosamente e che mia sorella concepì un figlio maschio.
Avevo con cosa pagare quel debito, contavo con un capitale cosmico.
La legge del karma, non è una meccanica cieca come suppongono
molti pseudo-esoteristi e pseudo-occultisti.
Non si paga Karma solo per il male che si fa, ma anche per il bene che
potendosi fare, non si fa.
I mantra fondamentali della runa RITA sono:
RA...RE...RI...RO....RU...
PRATICA:
Coloro che non sentono mai il rimorso, in verità sono molto lontani
dal loro giudice interiore, in genere sono dei casi persi.
Capitolo 32
LA DIVINA MADRE KUNDALINI
Che mi ascoltino gli uomini! E' detto che ciascun vivente ha la propria
Devi Kundalini, la sua Divina Madre particolare.
Quelle parole del Guardiano pronunciate con tanta severità sulla soglia
del Mistero, certamente mi lasciarono perplesso, confuso ed indeciso,
non mi restò altro che domandare:” Perché”
“Ma non so dove sta, è da tempo che non la vedo”, dissi così credendo
che si riferisse alla mia genitrice terrena dalla quale mi sono dovuto
allontanare quando ancora ero molto giovane.”
Com'è possibile che un figlio non sappia dov'è sua madre1 ribatté il
Guardiano e poi continuò dicendo” Te lo dico per il tuo bene, tu ti stai
danneggiando”.
Confesso che in verità solo dopo vari giorni e inutili ricerche per
localizzare nel mondo la mia madre terrena, potei alla fine intendere le
parole del Guardiano del Tempio.
Capitolo 33
LA FUCINA DEI CICLOPI
La Dea disse:” Quando gli argivi re, con aspra guerra, desolavano
Troia e la sua rocca a lor del fato consacrata e al fuoco, nessun aiuto
chiesi a te pei miseri, né l'armi mai dell'arte tua sublime, né che
l'esperta mano inutilmente affaticassi, o sposo mio diletto; benché
molti dovessi ai Priamidi obblighi antichi, e spesso fossi in pianto pei
duri affanni di mio figlio Enea!
Or, per voler di Giove, ha posta sede nelle rutule terre a lui nemiche;
onde, supplice, a te, pel figlio mio a te, sacro mio Nume, or l'armi
chiedo, la figlia di Nereo poté con il pianto vincerli di cuore, e lo poté
la sposa di Titone, l'Aurora. Oh quante, guarda, si raccolgono venti, e
quante rocche vanno affilando dentro le mura il ferro, contro di me,
allo sterminio nostro!”
Enea, felice con il regalo della sua Divina Madre, si veste con le armi
fabbricate da Vulcano.
Romolo e remo allattati dalla lupa della legge: anima con due uomini,
due persone, due corpi.
Capitolo 34
RUNA KAUM
Molto tempo fa, nella notte profonda dei secoli, là nel continente Mu o
Lemuria, conobbi Javhé quell'angelo caduto di cui parla Saturnino
D'Antiochia.
Gli Ierofanti della razza purpurea gli concessero l'alto onore di usare
corazza, elmo, spada d'oro puro.
Furono inutili gli sforzi di quell'uomo per convincere la sua sposa; lei
mai accettò il tantrismo nero dei tenebrosi e preferì il divorzio
piuttosto che mettersi sul cammino nero.
Javhè è quel demonio che tentò Gesù il Cristo e che, tentandolo nel
deserto durante il digiuno, gli disse:” Se tu sei il Figlio di Dio, dì a
questa pietra che diventi pane”.
“Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla
bocca di Dio”- rispose Gesù.
Raccontano le sacre scritture che allora Javhè portò Gesù, -il Gran
Kabir-, su un alto monte e che tentandolo gli diceva:- itibidabo ti darò
tutti i regni di questo mondo, se ti inginocchierai e mi adorerai”.
Gesù gli rispose:” Sta scritto anche: ”Non tentare il Signore Dio tuo.”
Quando Javhè ebbe terminato tutte le tentazioni, si allontanò da lui per
qualche tempo.
Durante la dinastia del Faraone Kefren, nel paese assolato di Kem, fui
un iniziato egizio.
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
“Cosa desideri?”
“Sono Sus ( il supplicante o genuflesso) che vengo cieco in cerca di
luce”
“Cosa vuoi?”
“Risposi nuovamente “Luce”.
“Di cosa hai bisogno?”
“Di luce”, tornai a rispondere.
Nella prova dell'acqua fui sul punto di essere divorato dai coccodrilli
del pozzo profondo. Nella prova dell'aria pendendo da un grosso
anello metallico sul fondo dell'abisso, resistetti con eroismo ai violenti
venti.
Nella prova della terra credetti di morire tra due massi enormi che
minacciavano di triturarmi.
Ero già passato per queste prove iniziatiche nei tempi antichi, ma
dovevo ricapitolare per riformare il cammino retto da cui mi ero
appartato.
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
Fui vestito con la tunica di lino bianco e mi fu posta la croce Tau sul
petto, appesa al collo.
Dopo condusse una vestale vestita con una tunica gialla e piena di
straordinaria bellezza.
In accordo alle istruzioni del mio Maestro realizzai con lei il lavoro;
praticai il Maithuna, il Tantrismo Bianco.
La runa KAUM con il suo valore cabalistico sei, vibra con somma
intensità dentro la sfera di Venere, il pianeta dell'amore.
E' urgente camminare con fermezza sul sentiero del filo del rasoio.
Capitolo 35
LA REGIONE PURGATORIALE
Oh, Dio mio! L'io pluralizzato dissolvendosi lascia nella mente i suoi
semi di perdizione.
E' urgente comprendere che l'io rinasce dai suoi stessi semi come
l'erba cattiva.
Vidi un portiere che non aveva proferito alcuna parola, quel Genio
stava in piedi sul gradino superiore, era un angelo di straordinaria
bellezza, imponente, severo, terribilmente divino; nella mano destra
aveva una spada sguainata, che rifletteva i suoi raggi.
Così anche l'angelo del Purgatorio avverte che colui che guarda
indietro dopo essere entrato nel mondo molecolare inferiore perde il
suo lavoro, riesce da dove è entrato.
Chi guarda indietro fallisce, ripete gli stessi errori, ritorna al passato
peccatore; non si purifica.
Quanto sciocchi sono quegli individui che vedendo una persona felice
soffrono l'indicibile.
Povere anime che si attaccano alle cose terrene, quanto soffrono nella
regione purgatoriale.
Essa allontanò Ulisse dal cammino e dal suo orribile ventre esce il
fetore.
Alla fine, una notte, entrò nella regione purgatoriale la Benedetta Dea
Madre Kundalini travestita da uomo. Io la riconobbi intuitivamente:
Capitolo 36
I TEMPI DI ERCOLE
Dalle altezze della roccia Tarpea sono precipitati sul fondo dell'abisso,
tutti coloro che hanno tradito Ercole.
Dicono le vecchie tradizioni che tale portico era simile alla celebre
casa del Nano, chiamata anche casa del Mago, del grande Teocalli o
casa di Dio, del Messico.
Tali colonne erano di oro puro ed in esse erano scolpite con caratteri
sacri la parola Adam Kadmon; i M.M. Sapevano molto bene della J e
della B plus ultra.
splendidamente sull'Ara.
Mercurio prende nelle sue mani il caduceo o martello dai due serpenti,
per evocare di nuovo alla vita le infelici anime precipitate nell'Orco
(Limbo), “TUN VIRGAM CAPIT, HAC ANIMAS ILLE EVOCAT
ORCO”, con il proposito di farle entrare nella milizia celeste.
Ricordate che nel Limbo vivono molti santi, uomini saggi e donzelle
che credettero di potersi autorealizzare, senza la magia sessuale.
Povere anime! Non lavorarono nella fucina dei Ciclopi; non
fabbricarono i corpi solari, l'abito nuziale dell'anima.
Capitolo 37
RUNA HAGAL
Disse: “O stirpe degli Dei, che dai nemici la gente tua e noi salva
riporti, e Pergamo immortali; o tanto atteso nel suol laurente e nei
latini campi! Questa è la sede tua, e i tuoi Penati avranno qui lor
stabile dimora! Non esitare, non temere i rischi della guerra
imminente! Tutta l'ira svanita è ormai e il rancor dei Numi! E perché tu
non creda vane forme queste che a te davanti il sonno porge, tu
troverai, fra i lecci rivieraschi, giacer la grossa scrofa, or or sgravata di
trenta porcellini, bianca, e trenta candidi figli alle mammelle infamo .
Questo il luogo sarà della tua sede, questa la fine d'ogni affanno! E
quando dei decenni tre volte in cielo il giro sarà compiuto, Ascanio
fonderà dal chiaro nome la città di Alba. Né incerti eventi presagisco!
Ed ora come potrai ciò che più incalza vincere, io ti dirò. Ascolta. In
queste terre, gente discesa da Pallante, gli Arcadi, che seguirono
Evandro e le sue insegne, la loro sede posero, e sui monti rondaron la
città di Pallanteo detta dal nome di lor avo antico. Assidua guerra coi
Latini han questi: quali alleati ai tuoi in patio uniscili. Lo stesso lungo
il fiume fra le rive ti condurrò, si che potrai coi remi agevolmente il
flutto avverso vincere. A me l'onor darai già vincitore. Questo che
preme tumido le rive, e in ampio solco andar vedi tra i campi, son io, il
glauco Tevere, al ciel grato quale mai altro fiume. Quivi è posta la mia
dimora, ma corona eccelsa ha il corso mio fra le montagne rocche!
“disse, e nel vasto gurgite disparve fra le placide rive.”
Quelli erano i tempi in cui la nostra razza Ariana non era entrata nel
ciclo involutivo discendente; la mente umana non era ancora stata
avvelenata dallo scetticismo materialista del XVIII secolo; allora la
gente aveva fede nelle sue visioni e rendeva culto agli Dei! Quello è
ovvio.
E' chiaro che Brandan non si fece ripetere la gloria due volte; pieno di
fede e compenetrato di santa alacrità, s'imbarcò a tale scopo in una
barca di vimini, rivestito di pelli conciate e bitumate e con lui
diciassette religiosi, fra i quali si contava anche il giovane San Malo,
uno dei suoi più illustri discepoli.
Errarono molti mesi per l'oceano e in un altra isola abitata dai cenobiti
che avevano per Patroni San Patrizio e San Aibeo, stettero da Pasqua a
Natale fino all'ottavo giorno dell'Epifania.
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
Non erano ancora arrivati all'isola delle delizie, da dove Mernoc aveva
portato Barinto nella terra promessa.
Vennero altre isole e una molto piana che produceva grandi frutti rossi,
abitata da una popolazione che si chiamava “degli uomini forti” e
un'altra, imbalsamata dall'odore di alcuni grappoli che piegavano gli
alberi che li producevano.
Capitolo 38
IL FIUME LETE
Alla mia memoria venivano solo i ricordi della Terra Santa; l'umile
Natale nella stalla del mondo, il Battesimo nel Giordano, il digiuno nel
deserto, l trasfigurazione, Gerusalemme, la città amata dai profeti; le
moltitudini umane in quei tempi, i dottori della legge, i farisei, i
sadducei e via dicendo.
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
Non posso negare che le spine del mio pesante legno mi ferirono
lamentevolmente e di questo feci un breve commento a Litelantes.
Poi, lei ed io avanzammo fino alla piattaforma del tempio. Un Maestro
prese la parola per dire che il Cristo non ha un individualità e che
s'incarna e si manifesta in qualunque uomo che sia debitamente
preparato.
E' chiaro che la parola uomo è troppo esigente. Diogene non ne trova
uno ad Atene.
Il Cristo, Ercole, pratica ciò che predica ed ogni volta che si incarna in
un uomo, ripete tutto il suo Dramma Cosmico, perciò il Signore è il
Maestro dei Maestri.
E' scritto che il Figlio dell'Uomo deve discendere negli inferni atomici
della natura.
E' scritto che il Figlio dell'Uomo deve ascendere ai cieli passando per
la regione purgatoriale.
E' ovvio che i ricordi tenebrosi di tanti ieri devono essere cancellati
perché, per nostra disgrazia, hanno la tendenza ad attuarsi, a proiettarsi
nel futuro attraverso il sentiero del presente.
Il fatto di passare più in là del corpo, degli affetti e della mente, non è
per niente facile; nel tempo vivono tante ombre desiderate... La
memoria del desiderio persistono, si rifiutano di morire, non vogliono
sparire.
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
Per il Figlio dell'Uomo il sesso è proibito; ciò lo sanno gli Dei e così è
scritto.
Prima dobbiamo lavorare con il Terzo Logos nella nona sfera fino a
raggiungere quella nascita seconda della quale parlò il Kabir Gesù al
rabbino Nicodemo.
Chi entra nel tempio dei due volte nati deve dissolvere l'ego,
incenerire la Semenza dell'io e bagnarsi nelle Acque del Lete; questo
lo sanno gli Dei, le scintille, le fiamme, i Dragoni risplendenti della
Saggezza.
Capitolo 39
LE NINFE
Non fosti per caso tu, sublime bellezza, la stessa che consegnò a
Turno, il bellicoso capo rutulo, quel messaggio celestiale di Giunone,
la dea delle matrone iniziate?
Tuttavia questa volta i troiani, pur essendo reduci da tanta guerra, non
osano affrontare il nemico in campo aperto a causa dell'assenza di
Enea che adesso no è presente.
Ah! La mente umana non fosse degenerata tanto... io si, ho visto delle
tenere donzelle vestite da sposa, come pronte per celebrare le nozze.
Si, quelli sono in verità gli elementali dei pini, ognuno di questi alberi
di Natale ha la propria anima.
Che questi alberi hanno dei poteri? Chi oserebbe dubitarne? I guerrieri
di Turno, ill novello Achille, poterono forse trasformare le navi troiane
in un olocausto?
Se le genti risvegliassero la Coscienza potrebbero conversare con gli
elementali dei pini.
Ricordiamo ora il coro della ninfa di Calipso nella così occulta opera
su Telemaco, di Fenelone.
Un certo gruppo esoterico che visitò qualche volta l'antica Olises nella
quarta dimensione, ebbe l'enorme gioia di essere assistito da un
gruppo di ninfe marine.
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
Quelle fate stesero sul muschio di una roccia millenaria una fine
tovaglia di merletto la cui bella figura potrebbe essere comparata a
quella dei sottili tessuti che formano a volte i cirri nel cielo, e lì stesso,
sul vasellame di fattura atlantidea che da lontano ricordava per i suoi
colori la ceramica di Talaverana, tanto di moda alcuni anni fa,
servirono loro un pasto dall'apparenza frugale ma tanto nutriente che
parve riempirli tutti di felicità e di giovinezza.
Capitolo 40
LA RUNA NOT
Che disse la bimba? Cose terribili! Mi parlò del suo karma, certamente
orribile.
Parlammo approfonditamente dentro al veicolo; lei stessa vi entrò e
sedendosi mi invitò alla conversazione, io mi sedetti umilmente al suo
fianco.
“Noi formiche” disse “siamo state castigate dai Signori del Karma e
soffriamo molto”.
Molti secoli avanti che apparisse sulla faccia della Terra la prima razza
umana, vivevano in questo mondo tali creature non umane che oggi si
chiamano formiche e api.
E' ovvio che l'evoluzione non può mai condurre qualcuno fino
all'autorealizzazione intima.
Nel termitaio ( o nido delle formiche bianche) gli Dei del comunismo
si trasformano in insaziabili Moloch. Mentre più gli viene dato,
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
“Solevano avere le ali, non le hanno più; avevano gli occhi, hanno
rinunciato ad essi, avevano un sesso, lo hanno sacrificato”.
Ma, ci sono casi persi come quelli delle formiche e delle api; dette
creature, dopo essere state delle personalità normali, sono involute, si
sono deformate, e sono rimpicciolite fino ad arrivare allo stato attuale.
Io dovevo il karma delle vite anteriori e fui perdonato. Già mi era stato
annunciato un incontro speciale con la mia Madre Deva Kundalini;
sapevo molto bene che arrivando ad un determinato grado esoterico
sarei stato portato al suo cospetto.
Ma lei, andava più lontano; mia madre, si, però perfetta, ineffabile,
terribilmente divina.
“Lo so figlio mio” rispose mia Madre con una voce di Paradiso piena
d'infinito amore.
“Cos'è quello dei dollari, figlio mio? Perché dici ciò? Perché parli
così?"
Più tardi, mi vidi all'interno di una scena molto dolorosa della mia vita
passata dove avevo commesso un lamentevole errore e, quando stavo
nel punto di essere investito da una macchina dentro al Distretto
Federale, Città Capitale del Messico, evidenziai totalmente fino alla
sazietà che ero già libero dal Karma.
Studiai il mio stesso libro del Karma nei mondi superiori e trovai le
sue pagine in bianco; incontrai scritto in uno dei suoi fogli solo il
nome di una montagna e compresi che più tardi avrei dovuto vivere lì.
Non devo più Karma ma devo pagare delle imposte ai Signori della
Legge.
Coloro che transitano sulla strada del filo del rasoio sono combattuti
incessantemente dai tenebrosi, soffrono l'indicibile ma possono e
devono difendersi con la runa NOT.
PRATICHE:
PRATICA SPECIALE:
NAAAAA...NEEEEE...NIIIII....NOOOO.....NUUUUU....
Osservate bene la forma della RUNA NOT imitando questo segno con
le braccia che si alternano nel loro movimento.
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
Capitolo 41
PARSIFAL
“Volto all'ultima agape, giorno per giorno apprestata, sia pur la volta
ultima, ch'oggi quella io ristori, chiunque di buona opera s'allieta,
l'agape gli sia rinnovata; ei può accostarsi al ristoro, e il divin dono
ricevere.
Pei mondi peccatori, con mille dolori, come un giorno fu il suo sangue
versato: il corpo ch'Ei ci offerse a salvazione, viva dentro noi per la
sua morte.
La fede vive; si libra la colomba, del Salvator soave messaggera: del
vino bevete che per voi fluisce, e del Pane di vita vi nutrite!”
Guardate là, uomini e Dei! Cavalieri del Grial e i loro scudieri; tutti
veston con tuniche e mantelli bianchi simili a quelli dei Templari ma,
invece della rossa Tau do questi ultimi, ostentano a pieno diritto una
colomba in velo spiegato sulle armi e ricamata sui mantelli.
Chi non ha ferito a morte il cigno sacro? Il Terzo Logos? Chi non ha
assassinato l'Hamsa miracoloso, lo Spirito Santo? Chi fornicando non
ha assassinato l'Araba Fenice del Paradiso? Chi non ha peccato contro
l'Ibis immortale? Chi non ha fatto sanguinare la Colomba Santa,
simbolo vivente della forza sessuale?
Capitolo 42
IL FUOCO SACRO
E' ovvio che nella spina dorsale esistono sette centri magnetici molto
speciali dentro ai quali si trovano latenti infiniti poteri ignei.
Con l'ascensione del fuoco sacro lungo il canale midollare tutta quella
molteplicità di poteri divini entra in attività.
Quando gli atomi solari e lunari del sistema seminale hanno contatto
nel coccige, vicino al triveni, alla base della spina dorsale, allora si
sveglia il fuoco sacro per salire fino al cervello lungo il canale
midollare.
Coloro che camminano sul sentiero del filo del rasoio sanno molto
bene per esperienza diretta che la Divina Madre Kundalini, il fuoco
sacro, conduce Shiva, lo Spirito Santo, fino al centro cerebrale e, per
ultimo, al tempio cuore.
MESSAGGIO DI NATALE 68-69 LA MAGIA DELLE RUNE V.M. SAMAEL AUN WEOR
Utilizzare il fuoco sacro, il serpente igneo dei nostri magici poteri, per
risvegliare la coscienza, è una necessità intima, vitale, indispensabile.
Colui che sviluppa il fuoco sacro, e con tutti i suoi sette gradi di
potere, è ovvio che acquisisce certe facoltà con le quali può
comandare le creature del fuoco, dell'aria, dell'acqua e della terra.
Risulta molto significativo, per tutti coloro che lavorano nel magistero
del fuoco, il giuramento del buon re Latino, con lo sguardo fisso nel
sole e ponendo come testimoni i fuochi sacri che sono accesi tra noi e
le divinità, dicendo: “....Nessun giorno romperan questa pace e questi
accordi gl'italici giammai, qual segua evento....”
Capitolo 43
LA RUNA LAF
Come mi sentii felice fuori dal corpo denso! Non c'è maggior piacere
di quello di sentirsi l'anima slegata, il passato ed il futuro si
convertono allora in un eterno adesso.
Senza voler apparire coraggioso vi racconto cari lettori che non provai
paura, affrontai l'animale, in modo deciso ed intrepido lo presi per le
corna riuscendo allora a gettarlo a terra.
Poi proseguii per la mia strada ed entrai dalle porte del tempio. Mi
sentivo ebbro di una squisita voluttà spirituale. Sicuramente non
cambierei quegli istanti per tutto l'oro del mondo.
Ciò che successe dopo, lo sanno bene gli dei ed ora lo racconto agli
uomini.
Vidi il carro dei secoli, questo era condotto da tre Maestri della Loggia
Bianca, un venerabile anziano andava in quel veicolo del mistero.
E' ovvio che non potevo evitare di domandare; il caso era terribilmente
divino, formidabile.
Il Grial è una pietra preziosa portata sulla Terra dagli Angeli e affidata
ad una confraternita iniziatica che si chiamò “dei custodi del Grial”.
Peter, Patar, Pietro, la rivelazione iniziatica, è nel sesso e tutto ciò che
non sia per quella vita è una perdita di tempo.
E' chiaro che dobbiamo innalzare la Chiesa del Cristo Intimo sulla
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pietra viva.
Guai a coloro che edificheranno il loro tempio interiore sulle sabbie
mobili di tutte le teorie; discenderanno le piogge, verranno i fiumi e la
loro casa sprofonderà nell'abisso dove si odono solo pianto e stridore
di denti.
E' scritto l'ordine del Re:” Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle
tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati ,
ma pochi eletti.”
PRATICA:
Capitolo 44
LA LIBERAZIONE FINALE
Alla fine, uno di quegli ineffabili prese la parola per dirmi: “Perché
fratello mio, hai percorso quella strada così stretta, tanto amara e dura?
Rimani con noi qui nel Nirvana, siamo tutti molto felici.”
“Non hanno potuto gli uomini con le loro tentazioni, tanto meno voi,
gli Dei; io sono diretto all'Assoluto” Questa fu la mia risposta. Poi
uscii da quel bellissimo luogo con passo fermo e deciso.
Ora voi siete solo degli Imitatus; dovete trasformarvi in adepti prima
di cominciare a scalare i tre triangoli.
Molto più in là dei tre triangoli ineffabili c'è quello che non ha nome,
ciò che non è del tempo: l'Assoluto.
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Capitolo 45
IL SONNO DELLA COSCIENZA
In tutto ciò esiste qualcosa di molto grave: voglio riferirmi con enfasi
al sonno della coscienza.
Per colmo dei mali esiste in giro un certo tipo di soggetti, certamente
molto psichici, che non solo dormono ma perfino sognano di essere
svegli.
Nel nostro caro Movimento Gnostico abbiamo viste delle cose molto
brutte. E' spaventoso vedere i mitomani e gli addormentati allucinati
profetizzare pazzie, calunniare il prossimo, qualificare gli altri come
dei maghi neri e via dicendo. Ciò è spaventoso.
Capitolo 46
LA RUNA GIBUR
Detto segno ineffabile brilla, in effetti, sul capo del gran serpente
Vishnu, lo Zecha-Ananta delle mille teste che abita il Patala o regione
inferiore.
Gli Gnostici sanno molto bene che l'ens seminis contenute nelle
ghiandole endocrine sessuali è “l'acqua della vita”, la “fonte
dell'immortalità”, “l'elisir di lunga vita”, il “nettare della spiritualità”.
Nel Messico atzeca, il Dio della Vita portava la croce svastica sulla
fronte ed i sacerdoti l'avevano come ornamento sulle loro sacre vesti.
Nel Buddismo Zen del Giappone, la cipolla, con i suoi diversi strati
sovrapposti, simboleggia l'essere umano con i suoi corpi sottili. Nel
mondo Occidentale diverse scuole di tipo pseudo-esoterista e pseudo-
occultista studiano tali veicoli soprasensibili.
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E' evidente che quei corpi interni studiati da Leadbeater, Annie Besant
e molti altri autori, sono dei veicoli lunari, dei corpi protoplasmatici
che evolvono fino ad un certo punto perfettamente definito dalla
natura e poi si precipitano nel cammino involutivo fino a ritornare al
punto di partenza originale.
E' ovvio che i corpi lunari abbiano un principio e una fine; pertanto i
monaci zen non si sbagliano, quando cercano di dissolverli.
E' chiaro che lui si ammutolì, in nessun modo era pronto per dare una
risposta.
Il concetto è molto bello ma falso; tali eteri non sono tutto, è urgente
fabbricare i corpi esistenziali superiori dell'Essere, vale a dire i veicoli
solari, se veramente vogliamo arrivare alla seconda nascita.
Pietro, crocifisso con la testa verso il basso, verso la dura pietra e con i
piedi alzati verticalmente, c'invita a scendere nella fucina dei Ciclopi,
nella nona sfera per lavorare con il fuoco e con l'acqua, origine dei
mondi, delle bestie, degli uomini e degli Dei.
Guai a voi, sodomiti, omosessuali, nemici del sesso opposto. Per quelli
ci sarà solo pianto e stridore di denti.
Guai a coloro che dicono di essere cristiani e che portano la croce sul
petto, attaccata al collo, ma che detestano il Maithuna, il sesso yoga.
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SALUTI FINALI
Paz Inverencial
INDICE
INTRODUZIONE
LA MADRE DIVINA E GLI DEI SANTI
UNIVERSI PARALLELI
RUNA FA
GLI DEI PENATI
I PUNCTA
RITORNO E TRASMIGRAZIONE
RUNA IS
L'UOVO COSMICO
L'ORACOLO DI APOLLO LA RUNA AR
PROTONE E ANTIPROTONE
LE ARPIE
RUNA SIG
L'AIN SOPH
IL RE ELLENO
RUNA TYR (TIR)
LA MEDITAZIONE
IL DEFORME GIGANTE POLIFEMO
RUNA BAR
LE DIECI REGOLE DELLA MEDITAZIONE
LA TRAGEDIA DELLA REGINA DIDONE
RUNA UR
STORIA DEL MAESTRO MENG SHAN
IL PAESE DEI MORTI
RUNE DORN E TORN
L'IO
LA CRUDELE MAGA CIRCE
RUNA OS
ORIGINE DELL'IO PLURALIZZATO
LE TRE FURIE
RUNA RITA
LA DIVINA MADRE KUNDALINI
L A FUCIAN DEI CICLOPI
RUNA KAUM
LA REGIONE PURGATORIALE
IL TEMPIO DI ERCOLE
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RUNA HAGAL
IL FIUME LETE
LE NINFE
LA RUNA NOT
PARSIFAL
IL FUOCO SACRO
LA RUNA LAF
LA LIBERAZIONE FINALE
IL SONNO DELLA COSCIENZA
LA RUNA GIBUR
SALUTI FINALI
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