ECDL
ECDL
ECDL
Syllabus 5.0
Roberto Albiero
ro
be
rto
.a
lb
ie
ro
@
cn
r.i
t
Modulo 1 Concetti di base dell’ICT
t
Comprendere come vengono utilizzate le reti informatiche e conoscere le diverse
r.i
modalità di collegamento a Internet.
Comprendere cosa sono le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT)
cn
e fornire esempi della loro applicazione pratica nella vita quotidiana.
Comprendere le problematiche di igiene e sicurezza associate all’impiego dei
computer.
Riconoscere importanti problematiche di sicurezza informatica associate all’impiego
@
dei computer.
Riconoscere importanti problematiche legali relative al diritto di riproduzione
(copyright) e alla protezione dei dati associate all’impiego dei computer.
ro
ie
lb
.a
r to
be
ro
t
perché questo sia fatto, è anche necessario che esso sia in grado di identificare i dati
r.i
che dovrà elaborare e comprendere il “linguaggio” con cui gli vengono impartiti i
comandi da effettuare.
1.0.1 Algoritmi
cn
Come già accennato, un computer non è in grado di
eseguire nulla se non gli si comunica esattamente,
@
passo dopo passo, ciò che deve fare. È, quindi, un
nostro compito quello di tradurre l’attività in termini
formali, dove tutto sia stato individuato - dati noti o da
ro
determinare (incognite) – valutato e previsto; è altresì
necessario schematizzare tutti i passaggi, indicando
tutte le alternative ed il percorso da seguire, in modo
ie
che il computer possa generare la soluzione. “e questo, in termini semplici, è come puoi
aumentare la tua presenza sul motore di
1.0.1.1 Definizione di “algoritmo”.
lb
ricerca”
Termine derivato dal nome del matematico arabo del sec. IX Muhammad ibn Mūsā,
.a
dell’azione).
be
L’algoritmo deve avere un punto d’INIZIO dove si avvia l’esecuzione delle azioni
definite e un punto di FINE dove s’interrompe l’esecuzione.
Esso deve essere:
ro
t
Nell’affrontare un’attività qualsiasi è preferibile iniziare con una fase preparatoria in
r.i
cui analizzare tutti gli aspetti del problema per valutare le possibili variazioni e,
conseguentemente, decidere le azioni necessarie per arrivare alla soluzione finale.
cn
Vediamo come è possibile realizzare un algoritmo per la soluzione dell’arcinoto
problema del traghettatore che deve portare sull’altra sponda del fiume un cavolo,
una pecora ed un lupo, ma può trasportare un solo soggetto alla volta e non deve
@
perdere nessuna delle tre entità:
1) Traghettare sulla sponda B la pecora, lasciando assieme il lupo ed il cavolo.
2) Ritornare sulla sponda A.
ro
3) Traghettare sulla sponda B il cavolo.
4) Ritornare sulla sponda A con la pecora (in modo che non mangi il cavolo).
ie
5) Traghettare sulla sponda B il lupo, lasciando la pecora da sola sulla sponda A.
6) Ritornare sulla sponda A.
7) Traghettare sulla sponda B la pecora, nel frattempo il lupo non ha certamente
lb
divorato il cavolo.
8) Fine del lavoro del traghettatore.
.a
Un altro esempio banale di algoritmo può essere quello della preparazione di una
tazza di thè:
to
3) Preparare il filtro con un cucchiaino di foglie di thè per ogni tazza più uno.
be
7) Se thè alla menta inserire foglie di menta nella teiera, aspettare cinque
minuti, versare nelle tazze e servire.
8) Se altro tipo di thè, versare nelle tazze e servire; per ogni ospite:
8.1) aromatizzare con latte o limone
8.2) zuccherare
9) Iniziare a gustare la bevanda.
Un ultimo esempio, in cui trattare gruppi di azioni più volte ripetute per arrivare alla
fine dell’algoritmo, può essere quella del rilevamento dei numeri primi compresi tra
2 e un dato numero intero positivo (n).
A) Crea la tabella “Numeri primi” (intesa come area in cui inserire i risultati).
B) Imposta a 2 il valore di R1 (R1 è un’area di appoggio in cui inserire valori
incrementali – in qualità di dividendi - necessari a determinare i numeri primi).
t
C) Imposta a 2 il valore di R2 (R2 è un’area di appoggio in cui inserire valori
r.i
incrementali da usare come divisore per determinare i numeri primi).
D) R1/R2 (dividi il contenuto di R1 per il contenuto di R2) e metti il risultato in R3.
cn
E) R3 (risultato della divisione) è uguale a 1? Se SI inserisci il valore di R1 nella
tabella e vai al punto I (si passa al numero successivo da verificare).
F) Aumenta di 1 il valore di R2 (incrementa il divisore).
@
G) R2>n (verifica se il divisore è maggiore del valore massimo da verificare).
H) In caso negativo vai al punto D (ritorna all’esecuzione della divisione).
I) Aumenta di 1 il valore di R1 (incrementa il dividendo).
ro
J) R1>n (verifica se il dividendo è maggiore del valore massimo da verificare).
K) In caso negativo vai al punto C (reimposta a 2 il valore iniziale del divisore).
L) Il lavoro è finito (la tabella contiene i numeri primi compresi tra 2 ed n).
ie
Questi algoritmi o meglio le elencazioni di attività da eseguire, sopra riportate, sono
i nostri processi logici che non sempre, così rappresentati, rendono in modo chiaro
lb
all'interno dei diagrammi di flusso per identificare i vari tipi di azione. Di seguito
sono riportati la grafica ed il relativo significato di questi simboli.
Rappresenta il comando
Elaborazione
(istruzione) da eseguire.
t
base al verificarsi di una
r.i
FALSO condizione.
Rappresenta il punto
cn
d’inserimento nel grafico
Connessione
(generalmente contiene
una lettera o un numero)
@
Indica la direzione del
Linea di flusso
ro percorso del flusso.
INIZIO A B
.a
Sbarca la
Sbarca la Sbarca la pecora
pecora pecora ed
imbarca il lupo
ro
Mette il cavolo
nella barca Sbarca il lupo
A B
INIZIO
Crea tabella
Numeri Primi
t
Inserisci 2 in R1
r.i
Inserisci 2 in R2
cn
R1/R2 e metti il
@
risultato in R3
Inserisci il
SI
ro contenuto di R1
R3 = 1 ? nella tabella
Numeri Primi
ie
NO
Somma 1 al
lb
contenuto di R2
.a
NO
R2 > n ?
to
SI
r
Somma 1 al
be
contenuto di R1
ro
NO
R1 > n ?
SI
FINE
t
rappresentate sotto forma di livelli di tensione (alto/basso) che equivalgono ai valori
r.i
0 e 1 costituenti l’informazione di base di ogni elaboratore, indicata con il termine bit
(binary digit); tutti i dati sono rappresentati da sequenze di bit.
cn
1.0.2.1 Effettuare correlazioni fra i sistemi di numerazione decimale e binario,
convertire numeri dall’uno all’altro sistema.
@
Il sistema decimale considera dieci cifre che sono: 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.
Il sistema binario ne considera due: 0, 1.
ro
Il sistema numerico binario fu inventato dal matematico tedesco Gottfried Wilhelm
Leibniz (Lipsia, 21 giugno 1646 – Hannover, 14 novembre 1716), ben presto
ie
dimenticato, venne riscoperto nel 1847 dal matematico inglese G. Boole che,
fondatore della logica matematica, aprirà la strada alla nascita del calcolatore
elettronico, la cui circuiteria è basata sulla cosiddetta logica booleana che considera
lb
Sia il sistema numerico binario che quello decimale sono sistemi posizionali, cioè il
valore delle cifre dipende dalla posizione che occupano nel numero.
Spostandosi a sinistra di una posizione il valore della cifra viene moltiplicato per
to
dieci (nel caso di un sistema decimale) o per due (nel caso di un sistema binario), in
cui, la cifra in posizione n (da destra) si considera moltiplicata per 2n, anziché per
r
Il valore del singolo bit (quando il suo stato è attivo, ovvero quando non vale zero),
dipende dalla sua posizione all’interno del byte ed è doppio rispetto al valore del bit
a lui precedente.
7 6 5 4 3 2 1 0
Nell’esempio sottostante all’interno di ogni casella, in base alla posizione, sono stati
inseriti i valori decimali che rappresentano i bit, quando il loro stato è diverso da
t
zero.
r.i
128 64 32 16 8 4 2 1
cn
Sommando i singoli valori (1 + 2 + 4 + 8 + 16 + 32 + 64 + 128) si ottiene 255 a cui,
aggiungendo anche lo zero, abbiamo 256 possibili valori ottenibili.
@
Come abbiamo appena visto un bit può avere solo due stati, 1 o 0, ma un intero
byte, secondo lo stato dei suoi bit, può formare ben 256 combinazioni diverse (2 8)
con le quali si possono esprimere tutte le lettere dell’alfabeto, i numeri e molti
ro
simboli quali / ( , : ! ? ^ * ecc.
fare e come, oltre quella di comprendere i risultati ottenuti), sia all’hardware ovvero
ai suoi circuiti logici i quali, basandosi sul sistema binario, utilizzano, per la propria
funzionalità, l’algebra booleana1. Per questo motivo fu realizzato il sistema di
to
0000 0 1000 8
be
0001 1 1001 9
0010 2 1010 A ( 10 )
0011 3 1011 B ( 11 )
0100 4 1100 C ( 12 )
ro
0101 5 1101 D ( 13 )
0110 6 1110 E ( 14 )
0111 7 1111 F ( 15 )
1
George Boole (1815 – 1864) matematico irlandese è il fondatore della teoria della logica matematica. Ha ideato una forma di
algebra per rappresentare quantità logiche ed ha studiato le operazioni che possono essere effettuate su queste quantità.
Binario Dec Hex Glifo Binario Dec Hex Glifo Binario Dec Hex Glifo
␠
t
010 0000 32 20 100 0000 64 40 @ 110 0000 96 60 `
r.i
010 0001 33 21 ! 100 0001 65 41 A 110 0001 97 61 a
010 0010 34 22 " 100 0010 66 42 B 110 0010 98 62 b
cn
010 0011 35 23 # 100 0011 67 43 C 110 0011 99 63 c
010 0100 36 24 $ 100 0100 68 44 D 110 0100 100 64 d
010 0101 37 25 % 100 0101 69 45 E 110 0101 101 65 e
@
010 0110 38 26 & 100 0110 70 46 F 110 0110 102 66 f
010 0111 39 27 ' 100 0111 71 47 G 110 0111 103 67 g
010 1000 40 28 ( 100 1000 72 48 H 110 1000 104 68 h
ro
010 1001 41 29 ) 100 1001 73 49 I 110 1001 105 69 i
010 1010 42 2A * 100 1010 74 4A J 110 1010 106 6A j
ie
010 1011 43 2B + 100 1011 75 4B K 110 1011 107 6B k
010 1100 44 2C , 100 1100 76 4C L 110 1100 108 6C l
lb
t
Immagine Bitmap o Raster.
r.i
L’immagine bitmap è caratterizzata da due proprietà: la Risoluzione e la Profondità
di colore.
cn
Il pixel di un’immagine a colori ha la sua luminosità e colore mentre, quello di
un’immagine monocromatica ha solo un valore di luminosità.
La risoluzione è data dal numero di pixel per centimetro quadrato mentre Il numero
@
(profondità) di colori o di livelli di grigio possibili dipende dalla quantità di bit
utilizzata (e quindi dalle possibili combinazioni) per la loro definizione:
un'immagine con 1 bit per pixel avrà al massimo due combinazioni possibili (0 e 1) e
ro
quindi potrà rappresentare solo due colori o bianco o nero; nelle immagini a 4 bit
per pixel, si possono rappresentare al massimo 16 colori o 16 livelli di grigio;
un'immagine a 8 bit per pixel rappresenta 256 colori o 256 livelli di grigio;
ie
un'immagine a 16 bit per pixel può rappresentare 65.536 variazioni, una definita
con 24 bit permette fino a 16.777.216 di colori, ecc. .
lb
Le immagini di questo tipo (.RAW e .BMP) occupano molto spazio (in termini di
memoria e/o supporto di memorizzazione) se ingrandite perdono di risoluzione,
.a
Immagine Vettoriale.
r
I principali vantaggi della grafica vettoriale rispetto alla grafica raster sono la qualità,
be
la maggiore compressione dei dati e la più facile gestione delle eventuali modifiche.
La grafica vettoriale, essendo definita attraverso equazioni matematiche, è
indipendente dalla risoluzione.
ro
In conclusione:
per la foto di un paesaggio o di un tramonto è preferibile un formato raw
per un utilizzo di tipo cartografico è preferibile un formato vettoriale
t
r.i
cn
@
ro
ie
t
r.i
cn
@
ro
ie
Immagine originale
http://it.wikipedia.org/wiki/Grafica_vettoriale
t
r.i
cn
Immagine vettoriale ingrandita 8 volte
@
http://it.wikipedia.org/wiki/Grafica_vettoriale
ro
ie
Immagine raster ingrandita 8 volte
lb
http://it.wikipedia.org/wiki/Grafica_vettoriale
.a
1.0.3 Linguaggi
to
Il computer esegue solo i comandi impartiti in codice binario (costituiti da una serie di
ro
0 e di 1), che impegnano direttamente la circuiteria (basata sulla logica booleana) con
cui è realizzato. Questo codice è detto linguaggio macchina.
Il linguaggio macchina non è accessibile all'uomo, per questo sono stati messi a punto
dei linguaggi intermedi, comprensibili all'uomo, il cui codice è trasformato in
linguaggio macchina per essere utilizzabile dal computer.
2
Le informazioni trasmesse sono solo una parte del prodotto terminale di un processo che elabora la
percezione sensoriale, i concetti, i sentimenti e le emozioni, le idee e i pensieri, in un contenuto che implica la
successione temporale.
t
Non essendo possibile realizzare dei traduttori dal linguaggio naturale al linguaggio
r.i
macchina, sono stati creati i linguaggi di programmazione che sono comprensibili
sia all’uomo che alla macchina (tramite specifico traduttore). Essi descrivono gli
cn
algoritmi in modo rigoroso usando un’espressività paragonabile a quella dei
linguaggi naturali.
1.0.3.2 Distinguere il ruolo dei connettivi logici (NOT, AND, OR) nell'informatica.
@
Un connettivo, o operatore, logico, è quell'operazione che instaura fra due
enunciati A e B una qualche relazione che dia origine ad un terzo enunciato C. il
ro
valore di C, espresso nei valori vero o falso, dipende dai valori di A e di B ed alla
tipologia dell’operatore.
ie
Tipologie di operatori logici ovvero la logica di BOOLE.
Il collegamento concettuale tra i circuiti digitali (binari) e la logica matematica è
lb
La variabile booleana è un’entità che può assumere solo due valori distinti ed
arbitrari (vero/falso, alto/basso, 1/0). Con le operazioni della logica di Boole si
r
trasformano una o più variabili booleane producendo altre variabili, il cui valore
be
1 0 0 1
3
George Boole (Lincoln, 2 novembre 1815 – Ballintemple, 8 dicembre 1864) è stato un matematico e logico
britannico, ed è considerato il fondatore della logica matematica. La sua opera influenzò anche settori della
filosofia.
t
0 (no) 1 (si) 0 (no) 1
r.i
1 (si) 0 (no) 0 (no) 1
1 (si) 1 (si) 1 (si)
cn
Operazione di disgiunzione: OR
L’operazione Or ha due o più variabili in input ed una sola variabile in output.
Il valore della variabile di output è 1 se almeno una delle variabili di input è ad 1,
@
altrimenti è 0.
Esempio: per mettermi l’impermeabile è necessario che piova, sia freddo od
entrambe le cose.
ro
pioggia freddo impermeabile
0 (no) 0 (no) 0 (no) 1
ie
1 (si) 0 (no) 1 (si) 1
0 (no) 1 (si) 1 (si)
0
lb
Ogni istruzione è una sequenza binaria di livelli elettrici in grado di attivare in modi
be
t
r.i
linguaggi ad linguaggi a
cn
alto livello. basso livello.
(orientati (orientati alla
all’uomo) macchina)
@
Compilatori
Assemblatori
ro Traduttori
o Interpreti
ie
Linguaggio macchina
(codice binario)
lb
che sia ulteriormente trattato da un programma definito “linker” (o link editor), che
collega, tra loro, i vari moduli tradotti ed i riferimenti esterni (ad esempio librerie4 di
sistema), creando una singola unità eseguibile.
r
be
Compilatore Linker
Programma Programma Programma
sorgente
ro
oggetto eseguibile
.ASM .BAS .OBJ .EXE
ecc.
I linguaggi Interprete, legge una frase alla volta del linguaggio sorgente, la traduce
in una sequenza in codice macchina e la esegue, di conseguenza la traduzione e
l’esecuzione sono contemporanei.
4
Una libreria è un insieme di routines, o procedure, di uso comune in modo da evitare al programmatore di
scrivere ogni volta le stesse funzioni come l’elevamento a potenza o la gestione degli input-output (I/O).
t
1.0.3.4 Scrivere un semplice programma con l’uso di pseudo linguaggi.
r.i
Per pseudo linguaggio s’intende un linguaggio di programmazione fittizio, non
traducibile in codice binario, usato per rappresentare algoritmi. Esso dovrebbe
cn
essere indipendente dal linguaggio di programmazione scelto per risolvere un
problema, pur rimanendo rispondente alle sue caratteristiche.
Normalmente un programmatore scrive l'algoritmo utilizzando direttamente un
@
linguaggio specifico ma, per capire cos’è un pseudo linguaggio, ovvero il suo utilizzo
nella rappresentazione di un algoritmo, si propongono i sottostanti esempi:
Problema: Scrivere un semplice programma per la conversione da Lire in Euro.
ro
VARIABILI (Parte introduttiva del programma dove sono definite le “variabili5”
utilizzate dalla procedura - nello specifico, per inserire il valore iniziale
ie
in lire e quello tradotto in euro)
LIRE, EURO (Attribuzione del nome – con la vera codifica, si definisce anche il tipo
di dato che vi sarà contenuto - alle variabili in gioco)
lb
convertire)
LEGGI LIRE (Controlla il valore inserito nella variabile LIRE)
to
SE LIRE > 0 (Se il contenuto della variabile LIRE è maggiore di 0 esegui l’operazione
seguente…)
EURO LIRE / 1936,27 (Dividi il contenuto della variabile LIRE per 1936,27 ed
r
STAMPA LIRE . “LIRE=” . EURO . “EURO” (Visualizza la scritta LIRE=, seguita dal
contenuto della variabile EURO e dalla scritta EURO, al fine di ottenere
LIRE= XX,XX EURO)
ro
ALTRIMENTI (…In caso contrario, ovvero il contenuto della variabile LIRE è uguale o
minore di 0, esegui l’operazione sottostante…)
STAMPA “ERRORE INSERIRE UN VALORE POSITIVO” (Visualizza la scritta
ERRORE INSERIRE UN VALORE POSITIVO)
FINE SE (Fine della routine6 di controllo del contenuto della variabile LIRE)
FINE (Fine del programma)
5
Una variabile è una porzione di memoria deputata a contenere, temporaneamente, dei dati suscettibili di
modifica nel corso dell'esecuzione del programma.
6
Una routine è un’espressione che raggruppa una sequenza di istruzioni costituenti un programma o parte di
esso.
t
BEGIN (Inizio operativo del programma)
r.i
PRINT “INSERIRE N” (stampa, o meglio visualizza, la scritta INSERIRE N)
READ N (Leggi – controlla - il valore inserito nella variabile N)
cn
IF N > 0 (Se il contenuto della variabile N è > di 0 esegui l’operazione che segue)
I := 0 (Azzera il contenuto della variabile I)
WHILE I < = N (Finché il contenuto della variabile I è maggiore o uguale al
@
contenuto della variabile N esegui la seguente operazione)
READ NUMERI[I] (Leggi l’elemento indicato dal contenuto dell’indice I nel
vettore)
ro
I := I + 1 (Somma 1 al contenuto dell’indice vettoriale – variabile I)
ENDWHILE (Fine della ripetizione dell’esecuzione delle operazioni definite dopo il
comando WHILE – indice vettoriale = o > del contenuto di N)
ie
I := 0 (Azzera il contenuto della variabile I)
MEDIA := 0 (Azzera il contenuto della variabile MEDIA)
WHILE I < N (Finché il contenuto della variabile I è maggiore del contenuto della
lb
variabile N)
PRINT “LA MEDIA E’” . MEDIA (Stampa, o meglio visualizza, la scritta LA MEDIA
E’ ed i contenuto della variabile N)
ro
7
Una variabile indicizzata (o vettore) è un insieme di variabili (memorizzate in celle di memoria contigue) dello
stesso tipo aggregate in un'unica entità ed Identificate da un nome ed individuate da un indice. L’indice
definisce la loro posizione, rispetto al primo elemento Indice a partire da 0.
Hardware è una parola composta di due termini della lingua inglese, hard (duro),
ware (merce), e significa attrezzo o ferramenta.
Esso identifica le parti fisiche di un personal computer, ovvero tutte quelle
componenti elettroniche, meccaniche, elettriche, magnetiche ed ottiche, che gli
consentono di funzionare. Generalmente indica anche un qualsiasi componente fisico
di una periferica o di un’apparecchiatura elettronica.
t
r.i
1.1.1.1 Comprendere cosa è un personal computer. Distinguere tra desktop, laptop
(portatile), tablet PC dal punto di vista degli utenti tipici.
cn
La tipologia di computer definito Desktop (in
italiano scrivania), è il normale computer
monoutente per uso generalizzato, utilizzato sia in
@
ambiente domestico che in quello lavorativo. Il
termine trae origine dal tipo di case (la scatola che
contiene le schede ed i circuiti) dei primissimi
ro personal computer;
esso si sviluppava
orizzontalmente per essere appoggiato sul tavolo di
ie
lavoro, nei PC più attuali il suo sviluppo è verticale
(tower: torre). Non sono realizzati per un utilizzo in
lb
t
r.i
Quelli definiti “lavagnette” sono praticamente dei
monitor LCD con penna, mentre la versione
cn
“ibrida” è fornita anche di tastiera tradizionale
staccabile
@
1.1.1.2 Identificare i più comuni dispositivi portatili, quali: palmari (PDA), telefoni
cellulari, smartphone, lettori multimediali e conoscerne le principali
ro
caratteristiche.
ie
Palmari (Palmtop o Pocket PC o PDA - Personal Digital
Assistant,) nascono dall'evoluzione delle agende
elettroniche tascabili. Oltre alle normali funzioni delle
lb
MOTHER BOARD
C.P.U. (SCHEDA MADRE)
t
C MEMORIA
r.i
UNITA’ DI
I/O U REGISTRO
cn
Collegamento
tramite porte REGISTRO
di I/O EXTENTION SYSTEM
@
BUS REGISTRO
BUS
DATI
A
ro
L
U
ie
REGISTRO
lb
.a
CPU (Central Processing Unit) o unità di lavoro che si divide a sua volta in:
- Unità di calcolo o ALU (Arithmetic and Logical Unit): esegue gli algoritmi
di calcolo, gestendo le operazioni aritmetiche e logiche.
to
alla Cpu o dalla Rom alla Cpu e li colloca, un po' alla volta, dentro
be
8
il matematico britannico Alan Mathison Turing (1912-1954), immaginò una "macchina" o "automa" - esistente unicamente a
livello teorico - con la quale dimostrò formalmente la possibilità di eseguire qualsiasi algoritmo: una procedura di calcolo o, più
in generale, la sequenza delle operazioni necessarie per risolvere un problema in un numero finito di operazioni. ( la "macchina"
universale di Turino - Marcello Guidotti - www.nemesi.net/turing.htm)
9
John Von Neumann (Budapest, Ungheria, 28 dicembre 1903 - Washington, USA, 8 febbraio 1957) matematico ungaro-
statunitense, una delle personalità scientifiche preminenti del XX secolo cui si devono fondamentali contributi in campi come
teoria degli insiemi, fisica quantistica, economia, informatica, teoria dei giochi, fluidodinamica e in molti altri settori della
matematica.
t
r.i
temporizzate l’invio di segnali elettrici.
Per eseguire i programmi un computer deve poter comunicare con l'esterno, al fine
cn
di reperire i programmi da eseguire, le informazioni da elaborare, appoggiare
temporaneamente i dati parziali dell’elaborazione (liberando la memoria RAM e
velocizzando il tempo di esecuzione) e trasmettere i dati elaborati; per questo
motivo il BUS di Sistema interfaccia il BUS di Estensione a cui sono connessi i vari
@
dispositivi di Input/Output quali tastiera, mouse, tavoletta grafica, scanner, web-
cam, monitor, stampanti, plotter, unità disco, unità nastro, modem, ecc.
ro
1.1.1.4 Identificare le più comuni porte di input/output, quali: seriale, parallela,
USB, di rete, FireWire.
ie
La comunicazione da e per gli apparati esterni al computer avviene tramite
particolari connessioni. Queste connessioni differiscono tra loro dal modo, e dalla
lb
Il termine seriale identifica la modalità di trasmissione dei dati: i bit vengono inviati
"in serie", come dice la parola stessa, cioè uno dietro l'altro in un filo unico. Questo
sistema è chiaramente più lento, ma più sicuro (i bit sono ricevuti esattamente nella
r
1 1 0
1 0
1 1 0
1 1 0
1 1 1 0
0 1 1 1 0
1 1 1 1 0
1 1 1 1 0
1 1 1
ro
Porta parallela.
La porta parallela, nata inizialmente per connettere il PC con la stampante (del tipo
CENTRONICS, molto in voga all’epoca), si è sviluppata negli anni per garantire anche
il collegamento di altre periferiche quali scanner, plotter, memorie di massa ed
altro.
1 0 1 0 1 0 1
0 1 1 1 0 1 0
0 0 0 1 0 0 0
1 1 1 0 1 0 1
t
0 0 1 1 0 1 0
r.i
0 1 0 0 1 0 1
1 0 0 1 1 1 1
1 1 1 0 1 0 0
cn
Infine la lunghezza del cavo di connessione nelle porte parallele è di pochi metri,
mentre per le porte seriali la lunghezza è maggiore.
@
Tipi di connettori sia seriali che paralleli:
ro
ie
lb
.a
r to
computer.
Porta di rete
Permette al computer di collegarsi contemporaneamente con altri elaboratori.
Il connettore RJ-45 è utilizzato per intestare il cavo di rete ed inserirlo nella presa di
connessione presente sul computer.
t
Connettore 4 pin - iLink
r.i
Connettore 6 pin – FireWire 400
cn
Connettore 9 pin – FireWire 800
@
1.1.2 Prestazioni di un computer
t
che sono sempre attive (quindi sempre presenti in memoria centrale) le quali,
r.i
utilizzando tempo di CPU sottraggono
risorse ad altri programmi. In alcuni casi
cn
è possibile evitare inutili appesantimenti
a scapito delle prestazioni (ad esempio
non istallando quei programmi con
immagini ed animazioni che rendono lo
@
sfondo del nostro monitor (wallpaper)
più accattivante ma che assorbono una
grande quantità di risorse). Purtroppo,
ro
con l’avvento dei virus, worm, spyware
ecc. si rende necessario utilizzare alcune applicazioni che, per rilevare ed eliminare
ie
queste particolari intrusioni, devono essere sempre attive ed alcune possono
risultare “appesantire” le prestazioni. Ovviamente è preferibile chiudere i programmi
non in uso in quanto, la riduzione a icona della finestra di un programma software
lb
non interrompe l'uso della memoria e del processore del computer da parte del
programma specifico. La connessione a Internet, l'ascolto di musica e l'esecuzione di
.a
t
I computer posseggono una certa quantità di memoria di
r.i
lavoro RAM (Random Access Memory - memoria ad
accesso casuale). Questa è definita “volatile” in quanto il
cn
suo contenuto è cancellato allo spegnimento del
computer (se la corrente viene a mancare
improvvisamente, tutto il contenuto della Ram si perde).
@
Un altro tipo di memoria presente nel computer è quella indicata come non volatile
(in cui i dati contenuti sono memorizzati in modo permanente, anche in mancanza
di alimentazione elettrica), in cui è contenuto il programma da eseguire
ro
all’accensione del computer stesso.
Questo tipo di memoria può assumere diversi nomi a seconda delle caratteristiche:
ie
ROM (Read Only Memory – memoria programmabile di sola lettura).
Contiene informazioni di base, senza le quali il sistema operativo e il resto
del software di base non potrebbero far funzionare la macchina. Infatti, ogni
lb
un input o un output.
PROM (Programmable Read Only Memory – memoria programmabile di sola
lettura) se i dati in essa inseriti non sono modificabili,
to
All'interno della CPU vi è una certa quantità di memoria, detta “memoria Cache”,
necessaria a sopperire alla bassa velocità di trasferimento dati del Bus di
collegamento fra CPU e Memoria centrale (rallentando troppo la CPU quando deve
scambiare i dati con la RAM); in questo tipo di memoria sono caricate le
informazioni elaborate più di frequente.
1.1.3.2 Sapere come viene misurata la memoria di un computer: bit, byte, KB, MB,
GB, TB.
t
Indirizzi di memoria
r.i
Sia la memoria Ram che la memoria Rom, vanno immaginate come un grandissimo
armadio diviso in tantissimi scomparti. Su questi scomparti è applicata un'etichetta
identificativa. Quando il computer ha bisogno dei dati che vengono dalla tastiera
cn
deve sapere esattamente dove si trovano. Noi, magari, quando abbiamo bisogno di
un determinato oggetto, possiamo anche cercarlo, aprire diversi scomparti finché
non lo troviamo; ma il computer funziona in modo diverso e se sbagliasse non se ne
@
renderebbe conto.
Quelle etichette che ci siamo immaginati, si chiamano indirizzi di memoria. Un
computer non può prelevare un dato dalla memoria se non conosce il suo indirizzo
ro
di memoria.
Misurare la memoria
ie
Ciò che indica al computer quali operazioni eseguire e su quali dati, sono milioni di
microscopici interruttori chiamati Bit (Binary Digit – cifra binaria).
lb
Dipendentemente dal loro stato, che può essere aperto o chiuso, essi sono
rappresentati con 1 o con 0.
.a
Questo significa che la memoria utilizza il sistema numerico su base due anziché su
base dieci come il nostro.
Considerando che, come già detto, per rappresentare un carattere è necessario
to
utilizzare gruppi di otto bit, il byte, proprio questo è utilizzato come unità di misura.
Valore
r
20 1
28 256 1 byte byte
210 1.024 1 kilobyte Kb
ro
In questo paragrafo sono illustrati vari dispositivi utilizzati come memoria di massa,
ovvero i “contenitori” destinati a conservare, nel tempo, i dati. Alcuni di essi sono
contenuti all’interno del case (scatola) del computer e, quindi, sono inamovibili, altri
possono essere collegati solo al momento necessario e possono contenere copie di
sicurezza o dati da trasferire su altri computer o dispositivi.
Si differenziano tra loro per:
Tipo di accesso ai dati:
t
- Sequenziale (nastri magnetici), la lettura/scrittura è effettuata in modo
r.i
sequenziale (ciò può comportare lo scorrimento di tutta la bobina per
individuare un determinato file), quindi molto lenta.
cn
- Diretto, tramite una tabella d’indirizzamento è possibile accedere
direttamente al file interessato.
Tempo di accesso si riferisce al tempo medio necessario a reperire il dato; ad
@
esempio, nell’unità disco è necessario attendere il tempo meccanico di
posizionamento delle testine di lettura/scrittura.
Velocità di trasferimento dati si riferisce al tempo impiegato per trasferire
ro
una determinata quantità di byte dal o nel dispositivo.
Capacità di memorizzazione ovvero la quantità di informazioni (byte) che
ie
possono essere contenute nel dispositivo.
lb
Il floppy disk nasce alla fine degli anni ‘60 in casa IBM per contenere il
to
tracce circolari concentriche ognuna delle quali è poi suddivisa in un certo numero
di settori.
ro
t
r.i
Il CD-ROM nasce, per la memorizzazione dei dati informatici,
agli inizi degli anni ’80. Si tratta di un disco di materiale
termoplastico ricoperto da un sottile strato di materiale
cn
metallico su cui, un laser, incide dei “buchi” che sono le
informazioni da conservare. L’evoluzione tecnologica ha
permesso, prima, di poter utilizzare più volte detto supporto riscrivendoci sopra
@
(CD-RW: Compact Disk-ReWritable), poi aumentando la quantità dei dati
memorizzabili (DVD – Digital Versatile Disk). Questo tipo di disco ottico, date la
notevole quantità di dati memorizzabili (attualmente il DVD contiene circa 5
ro
gigabyte di informazioni), sta soppiantando il floppy disk.
quantità di documenti.
10
La memoria flash è una memoria riscrivibile di tipo EEPROM, ove è possibile immagazzinare dati e conservarli anche in
assenza di alimentazione. È un circuito elettronico che, privo di parti mobili, risulta resistente, leggero e di ridotte
dimensioni. La prima flash memory fu creata da Intel nel 1988 con il nome di NOR flash; successivamente la Toshiba
realizzò la sua memoria flash basata su tecnologia NAND risultando notevolmente più veloce, meno costosa e di dimensioni
inferiori (seppur con capacità di immagazzinamento dei dati superiori), rispetto alla precedente.
t
r.i
L’unità a stato solido Solid State Drive (SSD) è una evoluzione dell’uso
delle memorie di tipo flash; l’improprio utilizzo del termine "disco a
stato solido" è dovuto al fatto che questo dispositivo svolge la stessa
cn
funzione del più datato disco rigido e, in un futuro non troppo
lontano, potrebbe sostituirlo del tutto.
La totale assenza di parti meccaniche in movimento porta diversi
@
vantaggi, di cui i principali sono:
rumorosità assente;
minore possibilità di rottura;
ro
minori consumi;
tempo di accesso 50 volte minore di quello dei dischi magnetici;
ie
minore produzione di calore;
lb
t
r.i
Il mouse è un dispositivo di input che invia al computer l’informazione
selezionata tramite un indicatore sullo schermo chiamato cursore cui è
trasmesso lo spostamento del mouse sulla scrivania. È dotato di uno o
cn
più tasti ai quali possono essere assegnate varie funzioni.
@
mouse tradizionali si trova a contatto con un piano di lavoro, nelle
trackball è posta in alto e va ruotata con le dita per spostare il
puntatore sullo schermo. La comodità del trackball è che non va
ro
spostato sul piano della scrivania.
schizzi.
be
t
e, tramite collegamento USB, trasferibili nel computer.
r.i
Lo scanner è la periferica di input in grado di acquisire
immagini da superfici piane (in genere fogli di carta o foto)
cn
che, tramite appositi programmi, sono memorizzate nel
computer come immagini o testo modificabile.
@
1.1.4.2 Saper identificare alcune delle principali periferiche di output di un
computer.
ro
Le periferiche di Output sono quelle apparecchiature deputate a ricevere sia le
richieste di intervento, che le risposte alle istanze dell’operatore, da parte del
Sistema Operativo e/o le informazioni prodotte dai programmi in esecuzione,
ie
trasformandole in un formato comprensibile all’utilizzatore umano (stampe,
immagini, suoni/musica).
lb
di output).
be
t
su cui scorre un nastro di poliestere ricoperto
r.i
con un sottile strato di cera colorata. Nei punti
in cui la testina ha prodotto calore, la cera si
cn
fonde e si solidifica sulla carta trattata,
formando un punto. Questa operazione è
ripetuta per ognuno dei colori base: nero,
rosso, giallo e blu. Stampa molto lenta di
@
http://www.yourdictionary.com/computer/thermal- elevatissima qualità ma a costi elevati.
wax-transfer-printer
fotografia a colori.
be
t
quello analogico (linea telefonica) e viceversa. Si
r.i
comprende che, questa apparecchiatura, è utilizzata
per il collegamento in una rete geografica (computer
o reti di computer molto distanti tra loro) o in
cn
INTERNET. A seconda del tipo di linea telefonica a
disposizione possiamo definire i seguenti tipi di
modem per PC: standard con velocità di trasferimento dati di 56 Kbps (Kbyte per
@
secondo) occupando la normale linea telefonica (il collegamento tramite modem
costituisce una telefonata); ISDN che raggiungono i 128 Kbps utilizzando una linea
ISDN, Permettono l’uso contemporaneo del telefono sacrificando metà della
ro
velocità di collegamento (64 Kbps); ADSL che raggiungono i 20 mbps (teorici perché
dipendenti dalle caratteristiche fisiche della linea telefonica), utilizzando una linea
ADSL che, garantendo un collegamento in rete permanente, non interferisce in
ie
nessun modo col telefono.
lb
.a
t
r.i
Possiamo suddividere il software in due categorie: software applicativo e software
di base (o di sistema).
Il primo è costituito da programmi orientati all'utente finale, come la videoscrittura,
cn
la grafica od i giochi.
Il secondo invece è costituito da tutti quei programmi che gestiscono la funzionalità
dell’hardware, permettendo la sua interazione con l’operatore umano e con i
@
programmi applicativi da lui utilizzati.
Un esempio:
Immaginiamo di lavorare con il software applicativo Word; se clicchiamo con il
ro
mouse l'icona rappresentante il dischetto, Word eseguirà il salvataggio del
documento in un file, e lo farà utilizzando della complicate istruzioni. Chi, però, gli
ie
permette di utilizzare il disco fisso, indicando al suo drive come muovere le testine
per raggiungere l’esatta posizione sull’area individuata dal sistema, e destinata a
contenere i dati, e che indica al monitor quali pixel devono essere illuminati, e con
lb
t
r.i
Unix: La prima versione di questo sistema operativo fu sviluppata,
nel decennio 1960 - 1970, presso gli AT&T Bell Laboratories. Nel 1973
cn
fu riscritto in linguaggio “C”, negli anni successivi fu ulteriormente
implementato per adattarlo a nuove piattaforme da AT&T,
l’università di Berkeley ed altri finché dal 2000 è diventato
@
completamente “open source”. È molto collaudato, più stabile e molto meno
vulnerabile ai virus dei sistemi operativi più diffusi per p.c., multi-utente, multi-
tasking è un sistema operativo di rete, dotato di un’interfaccia grafica molto
ro
potente, molto diffuso nell’ambiente scientifico.
t
Il sistema operativo Mac OS Classic, montato sul primo
r.i
modello di Macintosh, si è evoluto ed è stato supportato fino
al 2001 quando è stato sostituito dall’attuale Mac OS X, completamente riscritto e
cn
basato su piattaforma Unix.
GNU (Gnu is Not Unix): è un progetto per la creazione di un sistema
operativo completamente libero, lanciato da Richard Stallman nel
@
1983. Non è ancora pronto per essere utilizzato come sistema
operativo ma il sistema GNU fin’ora prodotto, è utilizzabile con il
Kernel (nucleo) Linux sotto il nome di GNU/Linux.
ro
GNU/LINUX: nel 1991 uno studente finlandese, Linus Torvalds,
sviluppò il sistema operativo LINUX (LINus UniX) per migliorare le
prestazioni del precedente S.O. Minix che non supportava
ie
l’architettura dei nuovi processori i386. Successivamente integrò il
kernel Linux con software dl progetto GNU trasformandolo in un
lb
t
r.i
cn
EXCEL (Microsoft) NUMBERS (Apple) CALC (Open Office)
@
DataBase
Un database è uno strumento per la raccolta strutturata d’informazioni.
Strutturata perché i dati sono organizzati secondo criteri logici che facilitano sia
ro
l’utilizzo che la loro gestione (ricerca, cancellazione, inserimento).
È un insieme di dati suddivisi per argomenti ordinati logicamente (tabelle). Le
tabelle contengono righe di informazioni (record), suddivise per categorie (campi).
ie
lb
.a
Presentazione
Questi applicativi servono a creare presentazioni informatiche multimediali tramite
r
t
r.i
Outlook Express Thunderbird EUDORA
Microsoft) (Mozilla) (Qualcomm)
cn
Browser web
Sono programmi in grado di interpretare il codice HTML e visualizzarlo in forma
ipertestuale consentendo la navigazione nel web. Permettono di visualizzare ed
interagire con i contenuti delle pagine web.
@
ro
ie
INTERNET EXPLORER MOZILLA FIREFOX GOOGLE CHROME
lb
Elaborazione immagini
Sono programmi che permettono di creare e modificare immagini ed altri elementi
grafici; con lo sviluppo della fotografia digitale, sono sempre più utilizzati per il
.a
fotoritocco.
r to
be
t
r.i
Software di riconoscimento vocale
Consentono di dettare testi, di eseguire comandi e macro, di controllare a voce le
funzioni del sistema operativo e delle applicazioni.
cn
Questi programmi richiedono che l’utente stacchi le parole e hanno ancora bisogno
di un breve addestramento iniziale per riconoscerne la voce, ma poi vi si adattano
dinamicamente, migliorando progressivamente l’accuratezza del riconoscimento.
@
Screen reader
I software di lettura schermo consentono
ro
la conversione del testo scritto (non quello
disegnato) contenuto nello schermo sia in
voce, tramite un sintetizzatore vocale), che
ie
in braille, inviandolo su apposito display
braille se presente. www.userite.com/.../images/L1screenreader.jpeg
lb
Zoom
.a
Strumento messo a disposizione dai browser o implementato nei siti web che
permette di ingrandire la dimensione del testo.
to
facilmente.
ro
http://www.snapfiles.com/screenshots/
oneloupe.htm
Tastiera su schermo
Tastiera virtuale che appare sullo schermo di un
computer, utilizzata da particolari utenti disabili
che non possono articolare bene le proprie
mani.
http://www.techcrunch.com/2009/01/19/techcrun
ch-tablet-update-prototype-b/
t
geograficamente.
r.i
1.3.1 Tipi di reti
cn
Le reti possono essere definite in base alle dimensioni:
LAN: Local Area Network, rete locale Rete che occupa un ristretto spazio fisico,
@
ad esempio un singolo edificio. In qualche caso potrebbe avere dei ripetitori, ad
ogni modo non può essere particolarmente estesa.
WLAN: Wireless Local Area Network Rete locale flessibile e implementabile
ro
nella sua estensione, in cui viene utilizzata una tecnologia di collegamento a
radio frequenza per la trasmissione e la ricezione dei dati, favorendo così una
discreta mobilità.
ie
MAN: Metropolitan Area Network, rete metropolitana Simile ad una rete
locale, ma si estende per tutta l'ampiezza di una città (o comunque per un vasto
lb
WAN: Wide Area Network, rete geografica Molto più estesa anche di una rete
metropolitana è definita come rete geografica.
GAN: Global Area Network collega computer dislocati sul pianeta, anche
to
tramite satellite.
r
remoto, che contiene l'oggetto cui l'utente vuole accedere, assume il ruolo server13
(servitore).
12
client: Un programma usato per ottenere dati da un programma server residente su un altro computer situato da qualche
parte nel mondo. Ogni programma client è progettato per colloquiare solo con uno o più particolari tipi di programmi server, ed
ogni server richiede un determinato tipo di client.
13
server: Un computer o un programma che fornisce un determinato tipo di servizio ad un programma client in esecuzione su
un computer remoto. Una stessa macchina può eseguire contemporaneamente più di un programma fungendo quindi da più
server per molti client sulla rete
INTERNET
t
r.i
SERVER
cn
PROVIDER
UTENTE 1
@ UTENTE 2 UTENTE n
ro
1.3.1.2 Comprendere cosa è Internet e sapere quali sono i suoi principali impieghi.
ie
Internet, nome composto dal latino inter = "fra" e dal termine inglese net="rete", è
un insieme di reti di computer, sparse per il mondo, interconnesse tra loro per
lb
mezzo di vari sistemi di collegamento. Durante gli anni Settanta furono messi a
punto dei protocolli di rete, cioè un insieme di regole prestabilite, che permettono
.a
Reperire in rete qualsiasi tipo di informazione. Ormai quasi tutto lo scibile umano
be
si trova su Internet.
Comunicare con qualsiasi altro utente che abbia a sua volta un accesso ad
Internet, scambiandosi messaggi di posta elettronica o connettendosi in
ro
t
presso il CERN di Ginevra, fu definito, il protocollo HTTP
r.i
(Hyper Text Transfer Protocol) che permetteva, tramite dei
collegamenti (link), la lettura dei documenti (che possono
cn
contenere anche risorse di tipo multimediale) in modo non
sequenziale (ipertestuale).Questa rivoluzione nel modo di
http://share.skype.com/sites/it/ effettuare le ricerche fu la nascita del World Wide Web. In
@
2007/07/ esso le risorse sono organizzate secondo un sistema di
librerie (pagine Web o HTML), a cui si può accedere utilizzando appositi programmi
detti browser (sfogliare). Tramite browser è possibile navigare visualizzando file,
testi, ipertesti, suoni, immagini, animazioni, filmati definiti anche iperoggetti
ro
(hypermedia).
Internet e il World Wide Web non sono la stessa cosa:
ie
• Internet è semplicemente la parte fisica della rete composta dai vari tipi di
collegamento ed elaboratori di varie dimensioni e caratteristiche.
• Il World Wide Web, invece, si riferisce all'insieme delle informazioni come
lb
oggetti virtuali resi disponibili sfruttando la possibilità data dai servizi presenti
in Internet di collegare questi oggetti tra loro.
.a
protocolli. Per quanto concerne la rete, i protocolli per il trasferimento dei file su
Internet sono principalmente due:
FTP è l’acronimo di File Transfer Protocol, utilizzato per il download, o l’upload,
dei file.
ro
HTTP (Hyper Test Transfer Protocol), serve per trasferire pagine ipertestuali e
risorse nel web. È sicuramente il più utilizzato, visto che ce ne serviamo ogni
volta che richiamiamo una pagina nel nostro browser
Questo passaggio di dati può avvenire in entrata o in uscita dal computer collegato
alla rete:
Download è il termine utilizzato per definire lo “scarico”, ovvero
il trasferimento delle informazioni dalla rete (dal computer
remoto) dentro un supporto di memorizzazione, in genere l’hard-
disk, all’interno del nostro computer.
t
Kbps kilobit per secondo (1.000 bps)
r.i
Mbps Megabit per secondo (1.000.000 bps)
cn
velocità massime di 56 kb/s in download e 48 kb/s in upload, mentre con le
connessioni telefoniche di tipo ADSL2+ (Asymmetric Digital Subscriber Line), si
possono raggiungere velocità teoriche di 3,5 Mbps (in Upload) e di 24 Mbps (in
@
Download); le velocità sono teoriche perché dipendenti da:
collegamento fisico con il provider (o fornitore d’accesso) e quindi dal tipo e
dallo stato delle linee telefoniche;
ro
numero di utilizzatori (utenti dello stesso provider e con lo stesso tipo di
contratto di connessione) che contemporaneamente scarichino dati da
ie
internet.
1.3.2.1 Conoscere quali sono i diversi servizi per la connessione a Internet: su linea
telefonica, a banda larga.
lb
in quanto dati e voce sono trasmessi su canali differenti (in pratica, generalmente su
bande di frequenza differenti), ma usando lo stesso doppino telefonico. Questo è il
tipo di connessione ad Internet più utilizzato, data la velocità di trasferimento dati
r
più alta, rispetto all’alternativa della più datata connessione su linea telefonica
be
0 11 0 1 0 0 11 0 1 0
Il primo di questi apparati è il modem (già descritto), che effettua la connessione via
cavo, sulla linea telefonica della telefonia fissa.
t
(Universal Mobile Telecommunications System), che rappresenta la tecnologia di
r.i
telefonia mobile di terza generazione, per la connessione telefonica. Oggi, molti
apparati telefonici cellulari permettono l’accesso diretto ad Internet.
cn
Un altro tipo di collegamento è l'accesso a Internet via cavo, cioè una connessione a
banda larga che utilizza lo stesso cablaggio della TV via cavo. Per utilizzare l'accesso
via cavo, è necessario un contratto con un provider di servizi Internet.
@
La connessione wireless permette all’utente di connettersi senza dover essere
collegato fisicamente alla rete. Gli apparecchi wireless, necessari per effettuare il
collegamento, lavorano su radio frequenze e la loro portata aumenta o diminuisce a
ro
seconda che ci si trovi in spazi aperti o in spazi chiusi.
Il satellite bidirezionale offre banda maggiore a minor costo; fornisce fino a 2064
ie
kbit in download (10240 kbit entro il 2010 con il nuovo satellite Eutelsat) e 512 kb in
upload questo li rende ormai utilizzabili come una qualsiasi rete ADSL con il
lb
1.3.2.3 Comprendere quali sono alcune caratteristiche della banda larga, quali:
sempre attiva, tipicamente a tariffa fissa, alta velocità, rischio maggiore di
to
intrusioni.
14
singolo sistema collegato alla rete
t
di accesso non autorizzato al sistema.
r.i
Mentre in una connessione a Internet
tramite linea commutata l’indirizzo IP,
cioè il numero che identifica un
cn
http://www.improntageek.com/2008/11/il-vocabolario-dell- computer in una rete, viene
hacking/ assegnato dinamicamente ad ogni
collegamento, nella connessione a banda larga rimane sempre lo stesso, in quanto
@
cablato nella scheda di rete, e non viene mai disattivato, quindi gli hacker possono
tentare tranquillamente l’intrusione di un sistema disponendo di tutto il tempo per i
tentativi necessari.
ro
1.4 ICT nella vita di ogni giorno
ie
Da quando, agli inizi degli anni ’40 dello scorso secolo, fu realizzato il primo
.a
quasi tutte le attività dell’attuale società umana sono supportate (in molti casi
completamente) dallo strumento informatico: ovviamente tutte le attività che
r
pagarlo on-line senza muoversi da casa. In un futuro, più o meno prossimo, con lo
sviluppo approfondito di “reti neurali”15 e di quella che attualmente è definita
“Intelligenza Artificiale”, anche attività specificatamente umane, ovvero dove
contano la creatività, la fantasia, la valutazione di strategie e la capacità di prendere
decisioni equilibrate saranno svolte dai computer.
15
una rete di neuroni artificiali, che cerca di simulare il funzionamento dei neuroni all'interno di un sistema informatico. Può
essere composta sia da programmi che da hardware dedicato. Spesso viene utilizzata in congiunzione alla logica fuzzy
(approssimativo) che estende la logica booleana (ove sono considerati solo i valori 1 - vero e 0 - falso), introducendo il concetto
di grado di verità cioè una proprietà può essere oltre che vera (1) o falsa (0) anche di valori intermedi a cui si possono attribuire
gradi di verità compresi tra 0 e 1.
t
Information Technology (IT) con quella relativa alla Communication Technology (CT)
r.i
Il fine ultimo dell'ICT è la manipolazione dei dati tramite conversione,
immagazzinamento, protezione, trasmissione e recupero sicuro delle informazioni.
cn
1.4.1.2 Conoscere i diversi servizi Internet dedicati ai consumatori.
@
nascono negli anni ‘60 per iniziativa delle grandi
compagnie aeree americane ed erano accessibili,
ro tramite codice d’identificazione, dalle agenzie di
viaggio. Attualmente il concetto si è espanso
consentono all’interessato di collegarsi ai siti
ie
WEB specifici per verificare la disponibilità e
prenotare in tempo reale i voli, gli alberghi, le
lb
t
r.i
tutela legale. L’utenza sta sviluppando un
crescente interesse in quanto stipulare una polizza assicurativa direttamente,
senza la mediazione di un’agenzia, è di solito più conveniente per il consumatore
cn
in quanto le compagnie non devono riconoscere percentuali per la mediazione,
sicché anche i premi assicurativi possono essere ridotti. Il cliente può,
direttamente dalle proprie mura domestiche chiedere e confrontare preventivi,
@
sottoscrivere il contratto più rispondente alle proprie necessità e, in caso di
sinistro, può richiedere tramite il collegamento, tutte le azioni necessarie per la
liquidazione del risarcimento.
ro
La pubblica amministrazione (E-Government)
la diffusione dei computer sta
ie
modificando profondamente
la modalità di erogazione dei
servizi rivolti ai cittadini da
lb
t
passaggio materiale di denaro né tanto meno fare file in banca o alla posta.
r.i
Diritto a ricevere qualsiasi comunicazione pubblica per e-mail. I cittadini e le
imprese che ne fanno richiesta hanno diritto a ricevere ed inviare le
cn
comunicazioni dalle e verso le Pubbliche amministrazioni via e-mail
all’indirizzo che hanno dichiarato. La posta elettronica proveniente dalla PA
sarà certificata, ossia sarà certa la data e l’ora della spedizione, della sua
@
ricezione e provenienza. Le comunicazioni e i documenti ricevuti in questo
modo avranno piena validità giuridica anche verso altre persone o aziende.
Diritto alla qualità del servizio e alla misura della soddisfazione. I cittadini e
ro
le imprese hanno diritto a servizi pubblici di qualità e che rispondono alle loro
reali esigenze. Le Pubbliche amministrazioni devono organizzare i servizi in
modo da controllarne periodicamente la qualità e la soddisfazione dell’utenza.
ie
Diritto alla partecipazione. I cittadini hanno diritto di partecipare al processo
democratico e di esercitare i diritti politici usufruendo delle possibilità offerte
lb
Nella PA digitale questi diritti sono garantiti dalla disponibilità dei seguenti
strumenti innovativi cui il Codice dà piena validità giuridica:
La posta elettronica certificata Si tratta di una e -mail che garantisce ora e data
di spedizione e di ricezione, provenienza (con una firma elettronica) e integrità
ro
del contenuto. D’ora in poi vale quanto una raccomandata con ricevuta di
ritorno, costituisce una prova certa, costa molto
meno e si può fare da casa.
La firma digitale È una firma elettronica che
garantisce con sicurezza l’identificazione di chi firma
e la sua volontà di firmare. Questa firma può
sostituire per sempre sigilli, punzoni, timbri e dà
validità giuridica a qualsiasi attestazione nei rapporti
tra privati, tra privati e Pubbliche ammini-strazioni e
tra le amministrazioni. Per rendere più sicura la
t
sostituiti da documenti informatici secondo le regole prescritte dal Codice e
r.i
possono quindi essere conservati in forma digitale. Le Pubbliche amministrazioni
possono raccogliere tutti i documenti relativi ad un procedimento in un fascicolo
cn
elettronico e devono comunicare ai cittadini interessati come accedervi, secondo
quanto prescrive la legge sulla trasparenza (legge n. 241/90). Il Codice obbliga
tutte le amministrazioni a gestire i documenti con sistemi informatici mediante il
protocollo elettronico (certo e non modificabile, a garanzia di equità e di
@
trasparenza, scoraggia malcostumi e forme di corruzione) e l’archiviazione
elettronica che consente enormi risparmi di spazio e soprattutto di rintracciare
velocemente qualsiasi documento tra i miliardi di documenti conservati dalle
ro
Pubbliche amministrazioni.
I siti Internet delle PA Quasi tutte le Pubbliche amministrazioni hanno già i loro
ie
siti Internet, ma il codice ne rende obbligatorie alcune caratteristiche
fondamentali: i siti pubblici devono essere accessibili da tutti, anche dai disabili,
lb
per orientarsi: l’organigramma per sapere chi fa cosa, gli indirizzi e-mail cui
rivolgersi per ciascuna necessità, l’elenco dei servizi forniti in rete, l’elenco di
to
tutti i bandi di gara, l’elenco dei procedimenti svolti da ciascun ufficio con la loro
durata e il nome del responsabile. Dopo 15 anni la legge sulla trasparenza
diventa quindi concreta. Non bisogna fare più domande per vedere lo stato di
r
La carta di identità
elettronica e la carta
nazionale dei servizi
diventano lo
strumento chiave per
razionalizzare e semplificare l’azione amministrativa e sono regolate dal Codice
per essere uno strumento di autenticazione e di accesso ai servizi in rete della PA
che risulta valido in tutta Italia, ma allo stesso tempo che contenga quei servizi e
quelle utilità che ciascuna amministrazione territoriale giudichi utile per i propri
cittadini.
t
tramite le quali è possibile
r.i
ottenere un’immagine dell’intero
organismo del paziente. Alcuni computer miniaturizzati possono essere inseriti
dentro a protesi per rimediare a deficit molto gravi (per es.: i pacemaker).
cn
Lo sviluppo tecnologico ha reso possibile
la nascita della telemedicina che
rappresenta la possibilità, per un
@
paziente, di usufruire di infrastrutture
medico-sanitarie specializzate utilizzando
la rete telematica ed avere dei consulti a
ro
distanza inviando, in tempo reale, i dati
di una radiografia o di un
elettrocardiogramma da una città ad
ie
un’altra. Ovviamente nelle realtà locali
possiamo riscontrare la gestione
lb
informatica delle prenotazioni, delle degenze, dei turni ospedalieri, delle cartelle
cliniche ecc..
.a
questa tipologia d’acquisti è necessario fare molta attenzione nella scelta dei
fornitori on-line. Dato che la comunicazione dei dati della propria carta di
credito può costituire un rischio, come può esserci il rischio di non ottenere la
to
t
sincrono con lo sviluppo
r.i
tecnologico. Trent’anni fa furono
realizzate le prime “aule
informatizzate” (che altro non
cn
erano che dei personal computer
collegati in rete locale) e iniziò la
“istruzione online” che significa,
@
semplicemente, imparare sfruttando le risorse disponibili sul computer.
Nella lezione online il computer fornisce il materiale richiesto dallo studente o
quello più adatto in base alle risposte date. In base alla loro complessità i corsi
ro
on-line possono racchiudere livelli differenti di interattività: dagli hiper-
collegamenti alle simulazioni di situazioni reali (ad esempio i simulatori di
volo).
ie
I sistemi didattici in linea più sofisticati, possono offrire corsi che schedulano
seminari tramite video-conferenza in internet, pagine WEB che indirizzino ad
lb
t
LAVORATORE DATORE DI LAVORO
r.i
VANTAGGI SVANTAGGI VANTAGGI SVANTAGGI
Flessibilità spaziale
cn
e temporale nello Difficoltà nella
Minore visibilità e Maggiore
svolgimento del gestione dei
carriera produttività
lavoro in base ai lavoratori distanti
propri bioritmi
@
Riduzione dei costi Isolamento, Riorganizzazione
Maggiore flessibilità
e dei tempi di riduzione della vita dei processi
organizzativa
spostamento relazionale esterna aziendali
Maggiori spese per
ro
Rafforzamento dei
Minore guida e Diminuzione dei apparati di
legami con la
aiuto nel lavoro costi aziendali comunicazione e
comunità locale
formazione
ie
Incremento delle
Più tempo da Minori spese per il
spese domestiche Conflittualità con i
dedicare alla turn-over ed affitti
per i lavoratori a capi intermedi
lb
ovunque
lavoratore dipendenti da gestire
Riduzione del ruolo
Maggiore Minori tutele Riorganizzazione
e del numero dei
to
apprendimento in appartenenza
be
azienda aziendale
1.4.2 Comunicazione
t
1.4.2.1 Comprendere il termine”posta elettronica” (email).
r.i
E-mail (electronic mail). La
cn
posta elettronica è il
servizio di Internet più
utilizzato e consente di
scambiare messaggi, e
@
qualsiasi tipo di dato
(multimedialità) in
formato elettronico, tra
ro
persone anche molto
distanti tra loro.
ie
Per utilizzare la posta
elettronica è necessario
che il mittente ed il
lb
Voice over IP (Voce tramite protocollo Internet), è una tecnologia che rende
possibile effettuare una conversazione telefonica sfruttando una connessione
Internet o un'altra rete dedicata che utilizza il protocollo IP.
t
r.i
RSS (distribuzione realmente semplice), stabilisce lo standard dei
formati per la distribuzione di contenuti Web. Rappresenta un modo
cn
semplice di raccolta di notizie, sempre nello stesso formato anche se
provenienti da diverse fonti sul web, e facilitando l’acquisizione degli
aggiornamenti dei siti preferiti senza doverli visitare ogni volta
singolarmente: con gli RSS si ha la notifica dell'arrivo di nuovi materiali che possono
@
interessare.
formato feed RSS, anche per i podcast ci si può abbonare ai servizi che li pubblicano,
per scaricarli e, soprattutto, per essere aggiornati ogni volta che vengono aggiunti
nuovi contenuti dagli autori.
Una comunità virtuale è un insieme di persone, che colloquiano tra loro attraverso
una rete telematica, in merito ad un determinato argomento d’interesse comune o di
affinità, costituendo, di fatto, una rete sociale con caratteristiche peculiari.
t
relazioni tra le persone tramite il concetto di social network che identifica un
r.i
comune denominatore tra i membri di un gruppo di comunicazione. Anche il gioco
può essere un fattore di aggregazione che si realizza con la creazione di comunità
virtuali specializzate quali punto di riferimento e coordinamento per i giocatori che,
cn
in questo modo, condividono la stessa passione.
Una comunità virtuale può rimanere unicamente tale, oppure estendersi nel mondo
fisico, permettendo l'incontro dei suoi appartenenti.
@
Un esempio di social network sono:
Myspace tratta argomenti della sfera musicale, ma c’è ampio spazio per i blog
personali.
ro
Facebook permette la creazione di profili con foto e liste di interessi personali, lo
scambio di messaggi privati o pubblici e l’inserimento di gruppi di
ie
amici.
YouTube consente la pubblicazione dei video per la condivisione con gli altri
utenti.
lb
16
una sorta di bacheca pubblica, su determinati argomenti, dove è possibile inserire messaggi, domande o risposte. Un diffuso
utilizzo dei forum avviene, ad esempio, per coagulare conoscenze ed aiutare gli utenti su argomenti tecnologici o informatici,
oppure per raccogliere le opinioni su argomenti letterari, musicali, politici.
17
sono delle caselle postali dove lasciare i messaggi, rivolti ad una comunità di persone, che vi rimangono per un certo periodo
di tempo e sono consultabili da chiunque voglia leggerli.
18
sono stanze tematiche, dedicate ai più disparati argomenti, in cui gli utilizzatori possono comunicare in tempo reale. A
differenza del forum, dove la discussione è asincrona, nella Chat domanda e risposta si susseguono in tempi brevissimi come in
una comune discussione tra amici al bar o per telefono.
19
una forma di comunicazione in tempo reale tra due o più persone basata su messaggi di testo; differiscono dalle email
tradizionali per il fatto che le comunicazioni vengono inviate e ricevute in maniera istantanea.
t
L’obiettivo è anche quello di offrire spunti di riflessione e, soprattutto, consigli per
r.i
tutelare, anche nel “mondo virtuale”, uno dei beni più preziosi che abbiamo: la
nostra identità, i nostri dati personali. Di seguito viene riportato un estratto della
guida, la cui lettura integrale è possibile tramite il sito del Garante della privacy:
cn
http://www.garanteprivacy.it/garante/navig/jsp/index.jsp
@
attenta dei propri dati personali.
A volte, accettando di entrare in un social network, concedi all’impresa che gestisce
il servizio la licenza di usare senza limiti di tempo il materiale che inserisci on-line: i
ro
tuoi dati personali, le tue foto, le tue chat, i tuoi scritti, i tuoi pensieri.
Se decidi di uscire da un sito di social network spesso ti è permesso solo di
ie
“disattivare” il tuo profilo, non di “cancellarlo”. Leggi bene cosa prevedono le
condizioni d'uso e le garanzie di privacy offerte nel contratto che accetti quando ti
lb
iscrivi.
La maggior parte dei siti di social network ha sede all’estero, e così i loro server. In
.a
caso di disputa legale o di problemi insorti per violazione della privacy, non sempre
si è tutelati dalle leggi italiane ed europee.
to
Attenti alle informazioni che rendete disponibili on-line. La data e il luogo di nascita
bastano per ricavare il vostro codice fiscale. Altre informazioni potrebbero aiutare
un malintenzionato a risalire al vostro conto in banca o addirittura al vostro nome
ro
t
r.i
È essenziale che tutti coloro che lavorano
con un PC sappiano che una postura
cn
scorretta, associata alla mancanza di pause
nel lavoro, può condurre a disturbi
dell'apparato muscoloscheletrico.
@
La postazione di lavoro deve rispondere a
determinate caratteristiche, come definito
nell’allegato VII del Decreto legislativo 19
ro settembre 1994 n. 626, al fine di non
influire negativamente sulla salute del
lavoratore.
ie
Poiché le persone hanno caratteristiche
fisiche diverse, le soluzioni ai problemi di
lb
leggermente inclinata all'indietro, è necessario che la parte inferiore della schiena sia
be
t
dolori al collo, alle spalle e affaticamento
r.i
della vista a causa dei riflessi.
Il monitor, leggermente inclinato verso
l'alto, deve essere posizionato di fronte
cn
all'utente. La distanza degli occhi dallo
schermo varia dai 35 ai 75 cm, in base alle
dimensioni di quest’ultimo (n° pollici
@
schermo x 4 = distanza in cm) e ad eventuali
problemi visivi. Il collo deve essere diritto,
http://www.tomshw.it/display.php?guide=20061113&p non inclinato in avanti. La parte superiore
age=benq_FP241w-03
ro
dello schermo deve trovarsi allo stesso
livello degli occhi. Un posizionamento inappropriato rispetto a finestre (che
dovrebbero essere poste lateralmente al video e con possibilità di schermatura) o
ie
altre fonti luminose (possibilmente collocate sul soffitto, parallelamente alle finestre,
di lato alla postazione di lavoro e meno luminose rispetto al monitor), possono
lb
http://www.oftal.it/videoterminali.htm
be
t
r.i
Le prese elettriche dovranno posizionate in modo da
evitare l’utilizzo di pericolose prolunghe.
cn
Evitare l’uso di spine multiple per prevenire pericolosi sovraccarichi e possibili
principi d’incendio.
Raccogliere e legare i vari cavi (alimentazione elettrica
@
e collegamento alle periferiche), che escono dal retro
del computer, per non creare intralcio.
Disporre le apparecchiature lontano da fonti di calore
ro
e umidità.
Controllare il corretto collegamento dei cavi ed il completo inserimento dei
ie
connettori.
1.4.5 Ambiente
lb
asus-ecobook.jpg
elettronica (è preferibile inviare un’e-mail che
be
t
r.i
La disponibilità, ovvero la capacità di garantire l'accesso ai dati ogni volta sia
necessario.
cn
L’uso improprio, ovvero l’accesso ai dati non può avvenire per fini illegittimi e da
parte di soggetti non autorizzati.
@
1.5.1 Identità e autenticazione
1.5.1.1 Comprendere che per motivi di sicurezza è necessario che un utente che
ie
deve usare un computer fornisca un nome utente (ID) e una password per
identificarsi.
lb
identificativo utente, o Userid, e di una password che solo l’utente può conoscere
in quanto scelta da egli stesso.
1.5.1.2 Conoscere alcune delle politiche corrette per la scelta delle password, quali:
ro
t
d’interpunzione oltre ad utilizzare sia caratteri maiuscoli che minuscoli nella stessa
r.i
parola chiave. Nella composizione della password si dovrebbe evitare di utilizzare
parti dello Userid, riferimenti diretti o indiretti al servizio tramite la quale si accede,
date importanti per l’utente o nomi propri.
cn
Un ultimo consiglio è quello di sostituire con una certa frequenza la password per
evitare individuazione tramite tentativi reiterati e limitare i danni di una possibile
intercettazione durante un collegamento in rete.
http://www.mondotechblog.com/tag/sistema+di+backup
t
r.i
di:
controllo
modifica
cn
monitoraggio
Un'altra funzione che alcuni firewall prevedono è la possibilità di filtrare ciò che
@
arriva da internet, consentendo per esempio di vietare la visualizzazione di alcuni
siti internet contenenti pagine con un contenuto non adatto ai minori, nella maggior
parte dei casi però l'attivazione di questa funzionalità è demandata a software
ro
aggiuntivi appartenenti alla categoria dell'URL filtering (filtro degli indirizzi).
Il firewall è solo uno dei componenti di una strategia di sicurezza informatica, e non
può in generale essere considerato sufficiente:
ie
la sua configurazione è un compromesso tra usabilità della rete, sicurezza e
risorse disponibili per la manutenzione della configurazione stessa (le esigenze
lb
rete interna (portatili, virus, connessioni abusive alla rete, dipendenti, accessi,
reti wireless non adeguatamente protette)
to
1.5.3 Virus
r
all’interno dei file infettandoli, in genere in modo invisibile all’utente, causando danni
al software ed alcune volte anche all’hardware (ad esempio generando un comando
per fermare la ventola di raffreddamento). In effetti, un virus è solo uno dei vari tipi
di software contaminanti che costituiscono la più generale categoria dei malware
ro
t
ed una manutenzione più agevole da parte
r.i
dell’amministratore del sistema, consentono di
superare le procedure di sicurezza di un sistema
informatico permettendo ad un utente esterno di
cn
controllare il computer senza il consenso del
proprietario. Sono installate in abbinamento ad un
trojan o ad un worm.
@
Worm (verme). Modifica il sistema operativo della macchina infettata in modo da
essere eseguito ogni volta viene accesa e rimane
attivo finché non viene terminato il processo
ro
associato o non viene spento il computer. La sua
propagazione, in genere, avviene tramite allegati
ie
(attachment) alle e-mail inviate automaticamente
agli indirizzi di posta elettronica memorizzati nel computer ospite.
lb
Spyware (da spy = spia e software). Sono usati per raccogliere informazioni sulle
attività online di un utente (siti visitati, acquisti
eseguiti in rete ecc) a sua insaputa,
.a
t
posta che viene distribuito per "catena di
r.i
sant'Antonio" e che descrive un improbabile
tipo di virus dagli effetti devastanti. L'hoax è
cn
riconoscibile dall'assenza di allegati e-mail,
dalla mancanza di riferimenti ad una terza
parte in grado di convalidare la tesi sostenuta
@
e dal tono generale del messaggio.
1.5.3.2 Sapere come proteggersi contro i virus e comprendere l’importanza di
aggiornare regolarmente il software antivirus.
ro
Per cercare di limitare l’aggressione dei malware è necessario utilizzare dei
software, detti antivirus, atti a rilevare ed eliminare virus, trojan, worm e dialer.
ie
Dato che l’antivirus è in grado di rilevare solo i virus riconosciuti, ovvero quelli
compresi nel suo “elenco delle minacce”, è fondamentale eseguire un
lb
aggiornamento di questo elenco con cadenza giornaliera o, per lo meno, ogni volta
che si accende il computer in modo di avere la più ampia protezione possibile.
Altro limite di questo software è il fatto che il virus è rilevato solo, quando questi è
.a
già penetrato nel computer ed aver infettato un file o la memoria; solo dopo il
programma cerca di eliminare il virus e, se questo non fosse possibile, il file infetto è
to
t
copia) che, nel mondo anglosassone, è il sinonimo del diritto
r.i
d'autore vigente in Italia. Gli autori di programmi software sono
garantiti dalla medesima legge che tutela gli autori di opere
letterarie. Solo coloro ai quali è attribuito il copyright (diritto
cn
d’autore) possono autorizzare la diffusione di copie del software. Riprodurre,
acquistare od utilizzare copie non autorizzate di programmi, file, testi, video, audio,
foto e grafici distribuiti in internet o come supporti removibili tipo CD, floppy disk,
@
ecc. è un reato perseguibile per legge.
Normalmente i software non sono venduti (questo atto trasmette la proprietà
all’acquirente che ne acquisisce pieni diritti), ma concessi in licenza d’uso. La licenza
ro
d’uso è il contratto che definisce le modalità con cui l'utente può usare il software,
garantendo i diritti al proprietario ed imponendo precisi obblighi all’utilizzatore.
ie
la legge sanziona pesantemente tutti coloro che, anche non a scopo di lucro,
copia un software, un brano musicale, un film per trarne un “profitto” (ovvero il
profitto ottenuto non comprando il CD o il programma da installare nel computer
lb
di casa), che prevede la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da €
2.582,00 a € 15.493,00 (art. 171 ter, lett. d, legge n. 633/1941).
.a
Il software originale viene venduto provvisto di una licenza (talvolta consultabile on-
be
line), che ne certifica i diritti d’uso e garantisce l’assistenza completa del produttore,
quali aggiornamenti e miglioramenti, in modo da garantire le massime prestazioni
del PC.
ro
End User Licence Agreement, ovvero il contratto di licenza tra Microsoft e l’utente
finale. In essa sono definiti i termini della concessione di licenza con le limitazioni
d'uso di garanzia e della responsabilità.
Caratteristica della EULA è che l'acquisto del programma software precede la
t
eventuale lettura del contratto e la sua accettazione da parte dell'utente.
r.i
Il contratto è presentato all'utente o in forma di foglio all'interno della confezione
con cui il programma è distribuito, od in forma elettronica durante le fasi di
cn
installazione del programma. In caso di EULA su foglio l'accettazione dei suoi
termini è in genere prevista alla presa visione, a meno della restituzione del
prodotto entro un certo lasso di tempo definito dal contratto stesso. In caso di EULA
@
in forma elettronica l'accettazione avviene cliccando il relativo pulsante, a cui segue
l'installazione del programma. La non accettazione implica l'impossibilità di
installare il programma.
ro
1.6.1.4 Comprendere i termini shareware, freeware, software libero.
ie
L’accordo di licenza d’uso con l’utente finale (EULA) viene utilizzato anche per
definire i termini per l’utilizzo del software libero (non soggetto ad alcun
lb
e/o migliorarlo;
copiare e/o distribuire liberamente il software.
to
t
direttamente o indirettamente, come il nome, il numero
r.i
di telefono, l’indirizzo e-mail, la data e il luogo di nascita
ecc.
cn
1.6.2.1 Conoscere le motivazioni principali della legislazione internazionale sulla
protezione dei dati personali (privacy), quali: proteggere i diritti dei
soggetti dei dati, definire le responsabilità di chi controlla i dati.
@
Dall'1/1/2004 è in vigore il D.Lgs. 30 Giugno 2003 n. 196 "Codice in materia di
protezione dei dati personali", detto anche “Testo Unico sulla Privacy” che
ro
sostituisce, innovandola, la precedente normativa di cui alla Legge 675/96 derivata
dall’acquisizione della direttiva 95/46/CE della Comunità Europea del 24 ottobre
1995 per la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati
ie
personali, nonché alla libera circolazione dei dati.
La normativa impone ad enti ed imprese una serie di nuovi obblighi cui sono
lb
soggetti tutti coloro che trattano dati di persone fisiche persone giuridiche, enti,
associazioni identificate o identificabili per:
.a
garantire che il trattamento dei dati personali sia effettuato nel rispetto dei
diritti, della libertà e della dignità delle persone fisiche, con particolare riguardo
alla riservatezza e all’identità personale;
to
assicurarsi che tutti coloro che detengono o gestiscono dati personali abbiano
l’autorizzazione della persona interessata, proteggano i dati riservati e
r
t
r.i
personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro
comunicazione in forma intelligibile.
2. L'interessato ha diritto di ottenere l'indicazione:
cn
a) dell'origine dei dati personali;
b) delle finalità e modalità del trattamento;
@
c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di
strumenti elettronici;
d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del
ro
rappresentante designato ai sensi dell'articolo 5, comma 2;
e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono
ie
essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di
rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o
incaricati.
lb
successivamente trattati;
be
t
altre operazioni del trattamento in termini compatibili con tali scopi;
r.i
c) esatti e, se necessario, aggiornati;
d) pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono
cn
raccolti o successivamente trattati;
e) conservati in una forma che consenta l'identificazione dell'interessato per
@
un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali
essi sono stati raccolti o successivamente trattati.
2. I dati personali trattati in violazione della disciplina rilevante in materia di
ro
trattamento dei dati personali non possono essere utilizzati.
……… omissis ………
ie
Dato che le categorie interessate al possesso e trattamento dei dati personali sono
più d’una, la legge definisce appositi codici deontologici e di buona condotta:
lb
diffusione e il rispetto.
2. I codici sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana a cura
del Garante e, con decreto del Ministro della giustizia, sono riportati
ro
t
r.i
difesa o di sicurezza dello Stato o di prevenzione, accertamento o repressione
di reati.
Nel caso di Privati ed Enti Pubblici Economici i punti salienti sono:
cn
Il trattamento di dati personali da parte di privati o di enti pubblici economici è
ammesso solo con il consenso, liberamente espresso, in forma scritta
@
dell'interessato e può riguardare l'intero trattamento ovvero una o più
operazioni dello stesso.
Divieto di comunicazione e diffusione dei dati oltre che in caso di divieto
ro
disposto dal Garante o dall'autorità giudiziaria anche quando viene ordinata la
cancellazione e ovvero quando è decorso il periodo di tempo stabilito
ie
Utilizzo dei dati personali per finalità diverse da quelle indicate nella
notificazione del trattamento, ove prescritta.
lb
http://www.garanteprivacy.it/garante/navig/jsp/index.jsp
r to
be
ro
t
1.0.3 LINGUAGGI ........................................................................................................... 13
r.i
1.0.3.1 Definire la differenza tra linguaggio naturale e linguaggi di programmazione. ....................... 14
1.0.3.2 Distinguere il ruolo dei connettivi logici (NOT, AND, OR) nell'informatica. ............................... 14
1.0.3.3 Distinguere fra linguaggio macchina e linguaggi procedurali................................................... 15
cn
1.0.3.4 Scrivere un semplice programma con l’uso di pseudo linguaggi. .............................................. 17
1.1 HARDWARE..........................................................................................................................19
@
1.1.1.1 Comprendere cosa è un personal computer. Distinguere tra desktop, laptop (portatile), tablet
PC dal punto di vista degli utenti tipici. ..................................................................................... 19
1.1.1.2 Identificare i più comuni dispositivi portatili, quali: palmari (PDA), telefoni cellulari,
smartphone, lettori multimediali e conoscerne le principali caratteristiche. ............................ 20
ro
1.1.1.3 Conoscere le parti principali che compongono un personal computer. .................................... 21
1.1.1.4 Identificare le più comuni porte di input/output, quali: seriale, parallela, USB, di rete, FireWire.
.................................................................................................................................................. 22
ie
1.1.2 PRESTAZIONI DI UN COMPUTER ................................................................................. 24
1.1.3 DISPOSITIVI DI MEMORIZZAZIONE .............................................................................. 26
1.1.3.1 Conoscere i diversi tipi di memoria centrale presenti nel computer, quali: RAM (random-access
lb
memory), ROM (read-only memory) ed essere in grado di distinguerle anche rispetto alla loro
funzione. .................................................................................................................................... 26
.a
1.1.3.2 Sapere come viene misurata la memoria di un computer: bit, byte, KB, MB, GB, TB. ............... 27
1.1.3.3 Conoscere i principali tipi di dispositivi di memorizzazione. ...................................................... 28
1.1.4 PERIFERICHE DI INPUT E OUTPUT ............................................................................... 30
to
1.1.4.1 Saper identificare alcune delle principali periferiche di input di un computer. ......................... 30
1.1.4.2 Saper identificare alcune delle principali periferiche di output di un computer. ....................... 32
1.1.4.3 Sapere che alcune periferiche possono essere sia di input che di output. ................................. 34
r
1.2 SOFTWARE.............................................................................................................................................35
be
1.2.1.3 Comprendere cosa è un sistema operativo ed essere in grado di citare alcuni comuni sistemi
operativi. ................................................................................................................................... 35
1.2.1.4 Identificare alcuni programmi applicativi più comuni ed il loro uso.......................................... 37
1.2.1.5 Conoscere alcune delle possibilità disponibili per migliorare l’accessibilità del computer, quali:
software di riconoscimento vocale, screen reader, zoom, tastiera su schermo. ....................... 40
1.3 RETI .......................................................................................................................................................41
t
1.4.2.3 Comprendere il termine “VoIP” (Voice over Internet Protocol). ................................................ 55
r.i
1.4.2.4 Comprendere il termine “feed RSS” (Really Simple Syndication feed). ...................................... 56
1.4.2.5 Comprendere il termine “blog”. ................................................................................................. 56
1.4.2.6 Comprendere il termine “podcast”. ........................................................................................... 56
cn
1.4.3 COMUNITÀ VIRTUALI .............................................................................................. 56
1.4.3.1 Comprendere il concetto di comunità virtuale di rete. Saperne elencare alcuni esempi quali: siti
di reti sociali (social networking), forum Internet, chat room, giochi informatici in rete. ......... 57
1.4.3.2 Sapere in quale modo gli utenti possono pubblicare e condividere materiale su Internet: blog,
@
podcast, foto, clip video e clip audio. ......................................................................................... 57
1.4.3.3 Conoscere l’importanza di prendere precauzioni durante l’accesso alle comunità virtuali. ...... 58
1.4.4 TUTELA DELLA SALUTE ............................................................................................ 59
1.4.5
ro
AMBIENTE ........................................................................................................... 61
1.5 SICUREZZA ............................................................................................................................................. 62
ie
1.5.1 IDENTITÀ E AUTENTICAZIONE.................................................................................... 62
1.5.1.1 Comprendere che per motivi di sicurezza è necessario che un utente che deve usare un
computer fornisca un nome utente (ID) e una password per identificarsi. ................................ 62
lb
1.5.1.2 Conoscere alcune delle politiche corrette per la scelta delle password, quali: evitare di
condividere le password, cambiarle regolarmente, sceglierle di lunghezza adeguata, e fare in
modo che contengano una combinazione adeguata di lettere e numeri. ................................. 62
.a
1.6.1.2 Sapere come riconoscere software regolarmente licenziato: controllando il codice del
prodotto, il numero di registrazione del prodotto e visualizzando la licenza del software. ...... 67
1.6.1.3 Comprendere il termine “EULA” (End-User License Agreement) o “Contratto con l’utente
finale”. ....................................................................................................................................... 68
1.6.1.4 Comprendere i termini shareware, freeware, software libero. ................................................. 68
1.6.2 PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI .............................................................................. 69
1.6.2.1 Conoscere le motivazioni principali della legislazione internazionale sulla protezione dei dati
personali (privacy), quali: proteggere i diritti dei soggetti dei dati, definire le responsabilità di
chi controlla i dati. ..................................................................................................................... 69
1.6.2.2 Conoscere i principali diritti dei soggetti dei dati secondo la legislazione sulla protezione dei
dati personali in Italia. ............................................................................................................ 70
1.6.2.3 Conoscere le principali responsabilità di chi detiene i dati secondo la legislazione sulla
protezione dei dati personali in Italia. ....................................................................................... 71
Syllabus 5.0
.a
rto
be
ro
Roberto Albiero
ro
be
rto
.a
lb
ier
o@
cn
r.i
t
Mod ulo 2 - Uso del computer e gestione dei file
t
r.i
Conoscere i concetti principali della gestione dei file ed essere in grado di organizzare in
modo efficace i file e le cartelle in modo che siano semplici da identificare e trovare.
Utilizzare programmi per comprimere ed estrarre file di grandi dimensioni e utilizzare un
cn
software antivirus per proteggere il computer dai virus.
Dimostrare la capacità di utilizzare dei semplici strumenti di elaborazione testi e di
gestione stampe disponibili nel sistema operativo.
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
t
Tra le varie tipologie e versioni di sistemi operativi, la presente dispensa si basa
r.i
sull’utilizzo di uno dei Sistemi Operativi, al momento, più diffuso nel settore informatico:
cn
Windows XP è un'evoluzione di Windows 2000. Di esso mantiene le seguenti
caratteristiche:
o@
Active Directory –è un insieme di strumenti utilizzati per gestire ed amministrare reti
di computer in modo centralizzato tramite server. L'active directory è definibile come
una struttura gerarchica in cui l’interazione tra i vari oggetti che la compongono, sono
regolate dalle impostazioni di sicurezza, dalle regole d’accesso e dalle modalità di
condivisione delle risorse, definite dall’amministratore.
er
File system – utilizzato dal sistema operativo per la memorizzazione dei dati su dischi
ed altri tipi di memoria di massa. I file system si diversificano a seconda dei vari
sistemi operativi ma, fondamentalmente, servono per organizzare il contenuto dei
i
dischi in File e Cartelle.
lb
Plug and Play – tecnologia che facilita l’installazione delle unità periferiche, in quanto
sia il BIOS che il Sistema Operativo si fanno carico di assegnare le risorse necessarie
.a
t
caricamento del BIOS e dei file di configurazione.
r.i
Successivamente viene visua-
cn
lizzata la finestra di carica-
mento del sistema operativo Windows XP che si con-
cluderà con la richiesta di selezione dell’account con
cui lavorare1 e la richiesta di digitazione della
o@
er password d’accesso:
i
lb
.a
rto
be
1
Si ricorda che il S.O. Windows XP è un sistema multiutente ovvero, sullo stesso computer, possono essere configurati diversi utenti
(account utente), ognuno dei quali può avere accesso solo ai file ed alle risorse a lui assegnate.
t
dove è presente il tasto “Spegni computer” (2)
r.i
che, attivato con mouse, provoca la
visualizzazione della casella di riepilogo “Spegni
computer”. In questa casella sono possibili tre
cn
funzioni.
Valgono gli stessi passi effettuati per la chiusura del computer fino alla casella di
riepilogo “Spegni computer” in cui si deve cliccare sul pulsante “Riavvia”. Come per la
chiusura sono visualizzate le schermate di segnalazione dello scollegamento e della
rto
primo avvio.
ro
Può capitare che un’applicazione rimane bloccata e, accanto al nome, appare la scritta
“(Non risponde)” (1). Per ripristinare una situazione corretta, il rilascio delle risorse
impegnate e, eventualmente, far ripartire l’applicazione bloccata, è necessario
intervenire con la sua chiusura.
t
r.i
cn
o@
Se un’applicazione rimane bloccata per qualche motivo, si può chiuderla agendo da
Task Manager (un’utility che fornisce informazioni sui programmi ed i processi in
esecuzione nel computer; con essa è possibile interrompere o eseguire applicazioni e
terminare i processi). Per aprire la finestra di
colloquio di Task Manager, si devono premere,
contemporaneamente, i tasti Ctrl, Alt e Canc, …
i er
lb
.a
rto
… si seleziona il processo che si vuole interrompere cliccandoci sopra (2) con il mouse,
be
ro
t
stampare un intero capitolo della guida con un singolo comando di stampa. Gli utenti
r.i
possono inoltrare commenti e suggerimenti direttamente a Microsoft al fine di
migliorare la qualità delle informazioni incluse nella documentazione. È contenuta la
funzionalità "Preferiti" in modo da trovare rapidamente gli argomenti di consultazione
cn
frequente.
o@
Per aprire la Guida in linea e
supporto tecnico, fare clic sul
pulsante Start (1), quindi
scegliere “Guida in linea e
supporto tecnico” (2).
er
Dalla pagina iniziale è
possibile avviare una ricerca
i
(3) o selezionare un argomento (4) per accedere ad argomenti contenenti informazioni
lb
t
r.i
cn
o@
Fare doppio clic su una voce di indice per
visualizzare l'argomento corrispondente.
Per cercare una parola o una frase,
selezionare la scheda Cerca, digitare la
parola o la frase e quindi fare clic su
er
che avvia la ricerca e visualizza l’elenco dei
risultati. Fare doppio clic su una voce dei
risultati della ricerca per visualizzare
i
l'argomento corrispondente.
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
2.1.2 Impostazioni
.a
Vediamo ora in quale modo è possibile ottenere informazioni sul sistema utilizzato,
attuare modifiche sulle sue impostazioni ed eseguire semplici attività di gestione.
rto
t
r.i
cn
o@
er
Chi preferisce una visualizzazione classica del
pannello di controllo può cliccare nell’apposito
riquadro ottenendo la sottostante rap-
i
lb
presentazione grafica:
.a
rto
be
ro
t
r.i
Nell’immagine a sinistra è
riportato il menù di scelta
che viene visualizzato e
cn
dove, nella sezione
“Pannello di controllo” è
presente il tasto
“Sistema” (1) da attivare.
o@
er
L’attivazione di questo tasto
permette la visualizzazione della
finestra “Proprietà del sistema”,
i
raffigurata qui a lato, in cui sono
lb
Cliccare con il tasto sinistro del mouse sul pulsante presente nella barra
delle applicazioni.
Si apre il menù di avvio dove è presente l’icona “Pannello di controllo” (A).
Facendo clic su questo pulsante, è visualizzata la finestra relativa al menù di scelta
degli strumenti suddivisi per categorie, dove si seleziona la categoria “Aspetto e
temi”…
o@
scegliere direttamente una delle quattro operazioni (1) o accedere ad una delle tre
icone del Pannello di controllo.
i er
lb
.a
rto
be
t
r.i
cn
o@ La scheda ”Screen saver”, visualizzata
cliccando su “Scegliere uno screen saver”,
permette d’inserire il salvaschermo e
er
regolare le impostazioni di risparmio
energetico.
i
lb
t
r.i
… che provoca la visualizza-
zione dell’omonimo menù in
cui è possibile scegliere tra le
cn
voci “Regolare il volume di sistema”, “Cambiare le combinazioni di suoni” e
“Cambiare le impostazioni degli altoparlanti”:
o@
i er
lb
.a
t
r.i
Windows.
cn
l’impostazione della lingua, dalla finestra
“Pannello di controllo” si seleziona
l’icona “Data, ora, lingua e opzioni
internazionali”…
o@
… che apre la finestra del menù di scelta relativo
a Data, ora, lingua e opzioni internazionali in
cui è possibile scegliere una delle tre operazioni
od accedere ad una delle due icone del Pannello di controllo.
i er
lb
.a
rto
be
t
r.i
… permette la visualizzazione della
finestra “Opzioni internazionali e
cn
della lingua” che, tramite le tre
schede “Opzioni internazionali”,
“Lingue” e “Avanzate”, che la
costituiscono, agisce sulle impo-
o@
stazioni locali di data, ora, numeri,
valuta, lingua e loro formato.
modificare le lingue e i
metodi che si possono
utilizzare per l’immissione
rto
t
r.i
cn
N.B. il passaggio alla lingua selezionata
sarà applicato dopo la ripartenza del
computer.
o@
Se, invece, si vuole modificare solo
temporaneamente (o per la sessione in
corso o solo per la durata della
esecuzione di un determinato lavoro) si può agire direttamente dall’icona presente
nella barra delle applicazioni:
er
Cliccando su di essa si apre il menù di scelta (qui a
destra), in cui selezionare la lingua utilizzata in input,
dalla tastiera, e che sarà attiva, al massimo, fino alla
i
lb
Aggiungere soltanto le lingue che verranno utilizzate. Ogni lingua aggiunta viene
caricata in memoria all'avvio del computer, con conseguenti effetti sulle prestazioni.
t
applicazioni.
r.i
Si apre il menù di avvio dove è
presente l’icona “Pannello di
cn
controllo”.
Cliccando su questo pulsante,
viene visualizzata la finestra
relativa al menù di scelta degli
o@
strumenti in cui è presente la
categoria “Installazione appli-
cazioni”.
er
La funzione “Instal-
lazione applicazioni”
consente, inoltre, di
i
aggiungere o rimuo-
lb
vere componenti di
Windows non inclusi
nell'installazione ori-
.a
ginale.
Con questa funzione è
possibile installare solo
rto
applicazioni sviluppate
per i sistemi operativi
Windows.
be
È possibile creare la copia di una finestra attiva nel desktop o dell’intero schermo per
inserirla, successivamente, all’interno di un documento.
i
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
cn
L’immagine catturata è memorizzata, in un’area di appoggio temporaneo, a
disposizione per essere inserita in una qualsiasi applicazione Microsoft. Per inserirla
all’interno di un documento è necessario cliccare sulla voce “Incolla” contenuta nel
menù “Modifica” presente nella barra dei menù dell’applicazione in uso. Nell’esempio
o@
sotto riportato è utilizzato un documento Word:
er
i
lb
.a
rto
be
ro
t
“copiato”, è quello di posizionarsi con il
r.i
puntatore del mouse sul documento
ricevente, cliccare il tasto destro del mouse
e selezionare “Incolla” dal menù di scelta
cn
che viene visualizzato:
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
t
delle applicazioni.
r.i
cn
Dal desktop si possono eseguire quasi tutte le operazioni:
l’avvio dei programmi, la copia dei file, la connessione ad
o@
Internet, la lettura della posta elettronica e così via.
L’aspetto del desktop varia in base alle impostazioni
selezionate.
2.1.3.1 Riconoscere le più comuni icone, quali quelle che rappresentano: file, cartelle,
applicazioni, stampanti, unità, cestino dei rifiuti.
be
Riportiamo di seguito alcuni tipi di icone che possono essere presenti nel desktop:
t
.txt = Blocco note
r.i
.pdf = Acrobat Reader
cn
.JPG = JPEG3
.GIF = Graphics Interchange Format4
o@
Ambiente Microsoft Office:
2
Bitmap è un formato dati utilizzato per la rappresentazione di immagini aster (costituito da punti o pixel) sui sistemi operativi
Microsoft Windows e OS/2.
3
JPEG (Joint Photographic Experts Group) è lo standard di compressione delle immagini fotografiche più utilizzato.
4
GIF (Graphics Interchange Format) è un formato per immagini di tipo bitmap molto diffuso nel World Wide Web in quanto, grazie
all’algoritmo di compressione utilizzato, anche immagini di una certa dimensione possono essere scaricate in un tempo
ragionevole mediante una connessione a bassa velocità.
5
Un web browser (detto navigatore) è un programma in grado di interpretare il codice HTML (e più recentemente XHTML) e
visualizzarlo in forma di ipertesto.
t
per liberare spazio su disco.
r.i
Selezionare un’icona, ovvero cliccarci sopra con il tasto sinistro del mouse (l’icona
cn
cambia tonalità di colore), significa comunicare al sistema operativo che si vuole
interagire con essa.
Se si vuole aprire un file, una cartella od attivare un’applicazione presente nel desktop,
è necessario cliccare due volte, in rapida successione, sull’icona che rappresenta
o@
l’oggetto interessato.
modo da visualizzare il
menù di scelta rapida, in
cui selezionare “Nuovo”
quindi, dal sottomenù
be
t
r.i
cn
o@
Il passo successivo è quello di soddisfare la
richiesta di nominare il nuovo
collegamento, magari confermando ciò che
viene proposto in automatico:
i er
lb
t
r.i
cn
È visualizzata la finestra
“Risorse del computer”
o@
in cui sono presenti le icone che rappresentano le unità di archiviazione.
Cliccando doppiamente su un'unità o una cartella, si apre la relativa finestra in cui sono
er
visualizzati gli oggetti contenuti.
i
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
cn
o@
Infine, si seleziona il nuovo collegamento, cliccandoci sopra con il mouse, e lo si
trascina sul desktop mantenendo premuto il tasto sinistro del mouse.
scrivania, tenendo sempre premuto il tasto, quindi scegliendo “Crea collegamento” dal
menù di scelta rapida, che appare rilasciando il tasto del mouse.
t
contesto di riferimento, dette icone sono raggruppate in un insieme chiamato finestra.
r.i
2.1.4.1 Identificare le diverse parti di una finestra: barra del titolo, barra dei menu,
barra degli strumenti o barra multifunzione, barra di stato, barra di
cn
scorrimento.
o@
er
ESEMPIO DI “FINESTRA”
i
lb
.a
rto
Barra del titolo. In essa sono presenti: a sinistra il nome della finestra, a destra tre
icone di cui due relative al suo dimensionamento e la terza per la
be
Chiude l’applicazione.
Barra degli strumenti standard. In essa sono presenti icone relative a funzioni o
t
comandi particolari e di utilizzo frequente. Questi pulsanti
r.i
possono essere aggiunti o eliminati dall’utente che può
personalizzare la barra.
cn
Barra degli indirizzi. È una delle tante “barre degli strumenti” presenti nei vari
ambienti di Windows. Tramite essa è possibile posizionarsi
o@
rapidamente su di una risorsa utilizzando il pulsante (che apre
un menù a tendina in cui si possono scorrere le risorse presenti
nel sistema), o digitandovi il percorso di dov’è situata o,
eventualmente, l’indirizzo WEB.
er
Barra di stato. In essa sono presenti informazioni relative all’oggetto corrente. La
barra di stato è generalmente situata nella parte inferiore di una
i
finestra. Non tutte le finestre dispongono di una barra di stato.
lb
Quando gli oggetti presenti (hardware, cartelle, applicativi, ecc.) sono tanti, e
soprattutto se la “finestra” è stata ridimensionata, sono visualizzate due barre:
.a
N.B. tra le varie “barre” a supporto del sistema operativo Windows una, presente nella
be
parte inferiore del desktop (se necessario può essere nascosta o spostata in altra
posizione), fornisce informazioni sulle applicazioni attive nel computer, sia se avviate
dall’utente che eseguite automaticamente in fase d’inizializzazione del sistema, il suo
nome è barra delle applicazioni. In essa possiamo trovare:
ro
Pulsante start con cui è possibile gestire il sistema ed avviare tutte le applicazioni ed utilità
t
r.i
cn
o@
Si clicca il pulsante del mouse e, mantenendolo
cliccato, si trascina il bordo (o l’angolo),
aumentando o riducendo le dimensioni per quanto
er
necessario. Il trascinamento avviene nel verso
indicato dalla freccia: se verticale, la finestra si allunga od accorcia, se orizzontale si
allarga o restringe ed infine, se obliqua, la finestra aumenta o diminuisce in modo
i
vettoriale.
lb
Nell’ipotesi che nel desktop siano attive diverse finestre di programmi, esse saranno
sovrapposte e risulterà visibile, in primo piano, solo l’ultima aperta (quella su cui si sta
lavorando). Volendo portare in primo piano un’altra finestra, ovvero, se si vuole
rto
t
come dischi fissi e removibili, floppy-disk, DVD/CD-ROM, nastri magnetici, pendrive e
r.i
unità di rete. Dalla precedente definizione s’intuisce che i file contengono dati omogenei
al loro interno, ma possono avere caratteristiche diverse tra loro in quanto, secondo il
tipo di dato contenuto, possono essere programmi eseguibili, documenti di testo, file
cn
musicali, file d’immagini, filmati, pagine web o qualunque altra cosa.
o@
difficile rintracciare il file che interessa. Per questo motivo il file system permette di
creare dei contenitori definiti con il termine di cartelle, in cui raggruppare i file in base a
regole logiche soggettive.
Per intenderci, se i documenti sono delle fatture, queste possono essere suddivise tra
fatture ricevute e fatture emesse, organizzate (per data e/o per numero) all’interno di
er
una directory (direttorio), o più semplicemente cartella, cui assegnare un nome
identificativo (ad esempio “fatture in ingresso” e “fatture in uscita”). A loro volta queste
cartelle possono essere collocate all’interno di altre cartelle rappresentanti, ad esempio,
i
l’anno di riferimento, e così via.
lb
t
r.i
In questa fase non è necessario addentrarci nel dettaglio di come opera il file system ma
è importante sapere che ogni file, o cartella, deve possedere un nome che lo distingua
cn
dagli altri. In molti sistemi operativi il nome del file comprende un’estensione, separata
da un punto, che ne definisce il tipo. Due oggetti con lo stesso nome (estensione
compresa) non possono trovarsi allo stesso livello, ma possono invece esistere in due
o@
cartelle diverse, anche se annidate una dentro l'altra.
Ogni disco (unità di memorizzazione di massa) contiene l’indice di tutti i file, in cui sono
memorizzati il nome, la posizione fisica nel disco, le dimensioni in byte, la data di
creazione o modifica, la cartella in cui è contenuto e altre informazioni.
2.2.1.1 Sapere come vengono misurati i file e le cartelle: KB, MB, GB.
er
A seconda del tipo, la dimensione di un file può variare notevolmente riflettendosi, di
conseguenza, sulle dimensioni dell’eventuale cartella che lo contiene. Essa può essere
i
di poche migliaia di byte (Kbyte), per un file di testo, fino a milioni di byte (Mbyte), per
lb
un’immagine, o miliardi di byte (Gbyte) per le banche dati di grandi dimensioni e/o
delle cartelle che contengo più di questi oggetti.
.a
2.2.1.2 Comprendere per quale motivo è importante effettuare delle copie di backup di
file su un supporto di memoria rimovibile da conservare in un luogo separato.
rto
Per quanto riguarda la creazione di una copia dei dati su un supporto fisso o rimovibile
si procede come spiegato nel paragrafo “2.2.4 Duplicare, spostare”, in merito alla
ro
procedura operativa. Salvando in questo modo gli oggetti, essi sono immediatamente
disponibili all’utilizzo ma, normalmente, questo sistema è utilizzato per duplicare solo
alcuni dati e non tutto il contenuto del disco fisso; per operare in tal senso è preferibile
utilizzare un’apposita procedura definita di backup.
L'utilità backup, fornita dal sistema operativo Windows, permette di creare una copia
dei file e delle impostazioni del computer in uso. Nel caso che i dati presenti sul disco
rigido, per un guasto dello stesso, diventino inaccessibili o, per errore, siano cancellati
o soprascritti, è possibile utilizzare la copia per ripristinare i dati danneggiati o persi.
t
r.i
cn
o@
è possibile eseguire cinque diversi tipi di backup:
Backup normale: copia tutti i file selezionati e li contrassegna come file di cui è stato
er
eseguito il backup. Con i backup normali sarà sufficiente la copia più recente del file di
backup per ripristinare tutti i file. Il backup normale è generalmente eseguito la prima
volta che si crea un set di backup.
i
lb
Backup copia: copia tutti i file selezionati senza tuttavia contrassegnarli come file di
backup (rimane selezionato l'attributo “archivio”).
.a
Backup incrementale: copia soltanto i file creati o modificati dopo l'ultimo backup
normale o incrementale. Tali file sono contrassegnati come file di backup.
backup), per il ripristino dei dati sarà necessario disporre dell'ultimo backup normale e
di tutti i set di backup incrementali eseguiti da quel momento alla data di ripristino.
incrementale. Tali file non sono contrassegnati come file di backup Se utilizzati in
combinazione con il backup normale (nella creazione di un set di backup), per il
ripristino dei dati sarà necessario disporre dell'ultimo backup normale e dell'ultimo
backup differenziale.
ro
Backup giornaliero: copia tutti i file selezionati che sono stati modificati il giorno in cui
è eseguito il backup giornaliero. Tali file non sono contrassegnati come file di backup.
Per questioni di sicurezza, ovvero per limitare la possibilità della perdita dei dati è
opportuno che le copie di backup (ovviamente eseguite su supporti removibili), siano
conservate in locali diversi da quelli ove sono posizionati i computer e riposte in
appositi contenitori protetti contro eventuali furti, incendi, crolli, ecc..
t
disposizione dell’utente uno spazio, di
r.i
dimensioni variabili a seconda del sito, in cui
salvare, archiviare, organizzare e condividere
file rendendoli accessibili ovunque.
cn
La possibilità di utilizzare questi servizi,
normalmente, avviene tramite una
registrazione dell’utente per l’assegnazione di
o@
uno username (identificativo) e di una password per l’accesso.
È necessario sapere che tutti i file così salvati sono resi pubblici in automatico, cioè
condivisi con chiunque (ovviamente questo avviene per quei siti che offrono il servizio
in modo gratuito). Si suggerisce di verificare la possibilità di rendere “privato” il file
er
tramite l’associazione di una password di protezione cosicché, pur accedendo
all’indirizzo URL6 di condivisione, senza l’inserimento della password impostata, non
sarà possibile procedere con il download (scarico) del file sul computer richiedente.
i
lb
“Documenti”.
Cliccare, con il tasto sinistro del mouse, sul pulsante “start” presente nella barra delle
applicazioni. Dal menù di avvio che si apre, si clicca sull’icona “Risorse del computer”
ro
6
Uniform Resource Locator è una sequenza di caratteri che identifica univocamente l'indirizzo di una risorsa in internet.
visualizzazione.
È possibile che sia necessario cambiare il nome ad un file o ad una cartella. Il primo
passo è quello di individuare l’oggetto da rinominare.
be
integralmente o in parte il nome del file o della cartella che si desidera cercare oppure
se si conosce la data dell'ultima modifica del file. Conoscendo solo una parte del nome,
è possibile utilizzare i
caratteri jolly per
individuare tutti i file o
tutte le cartelle che
contengono quella parte di
nome.
t
r.i
Risorse del computer
visualizza le cartelle
cn
presenti nel computer in
modo meno dettagliato.
Si utilizza Risorse del
computer per operare su
o@
diversi file in una cartella o
riorganizzare il contenuto di una cartella creando o rinominando sottocartelle.
In risorse di rete viene fornita una visualizzazione della rete simile a quella, fornita da
Esplora risorse, delle risorse del computer. Si utilizza quando si desidera vedere tutte le
risorse disponibili nella rete, quando si conosce la posizione della risorsa o quando si
.a
Tramite il comando “Cerca” otteniamo una lista di file tra cui quello che ci interessa; lo
selezioniamo cliccando sopra la sua icona:
be
ro
t
r.i
cn
o@
N.B. I nomi di file non possono
contenere i seguenti caratteri:
\ / :* ? " < > |.
t
r.i
cn
o@
er
Si apre un menù di scelta contenente la voce “Disponi icone per”, su cui si clicca per
i
lb
collegamento.
Disposizione
Disporre le icone in colonne sul lato sinistro dello schermo.
automatica
Mostra icone del Nascondere o visualizzare le icone del desktop. Quando questo
desktop comando è selezionato le icone sono visualizzate sul desktop.
Tabella delle opzioni del comando “Disponi icone per” relativo al desktop.
t
barra dei menù della
r.i
finestra relativa alla
cartella che li con-
tiene.
cn
Dall’elenco di voci
presenti in questo
menù vediamo quelle
o@
relative al tipo di vi-
sualizzazione degli
oggetti ed il loro si-
gnificato.
er
Anteprima:
In visualizzazione Anteprima le immagini contenute in una cartella sono visualizzate
nell'icona della cartella per consentire una più rapida identificazione del contenuto
i
della stessa. Se si archiviano immagini in numerose cartelle, in visualizzazione
lb
tuttavia possibile scegliere di visualizzare una sola immagine. Il nome completo della
cartella è visualizzato sotto l’icona.
rto
Titoli:
In questo tipo di visualizzazione i file e le cartelle sono visualizzati come icone. Le icone
sono più grandi di quelle della visualizzazione Icone e le informazioni di ordinamento
selezionate sono visualizzate di lato, sotto al nome del file o della cartella. Se si
be
ordinano ad esempio i file per tipo, sotto al nome di un documento di Microsoft Word
viene visualizzato "Documento Microsoft Word".
Icone:
ro
In visualizzazione Icone i file e le cartelle sono visualizzati come icone. Il nome del file è
visualizzato sotto alla rispettiva icona. Le informazioni di ordinamento non sono invece
visualizzate. In questa visualizzazione è possibile visualizzare file e cartelle in gruppi.
Elenco:
In visualizzazione Elenco il contenuto di una cartella è visualizzato sotto forma di
elenco di nomi di file o di cartelle preceduto da piccole icone. Questa visualizzazione è
utile se la cartella contiene molti file e si desidera scorrere l'elenco per cercare un
nome di file. In questa visualizzazione è possibile ordinare file e cartelle, ma non è
consentito visualizzare i file in gruppi.
t
colore per evidenziare la sua selezione, e si clicca. La selezione avverrà nel senso
r.i
indicato dalla punta della freccia presente accanto alla definizione del campo. Eseguito
il comando, la freccia invertirà il suo orientamento per indicare il verso di ordinamento
dei dati.
cn
2.2.3 Operare con i file
o@
er
2.2.3.1 Riconoscere i file di tipo più comune: file di elaboratore testi, file di foglio
elettronico, file di database, file di presentazioni, file di tipo PDF, file di
i
immagini, file audio, file video, file compressi, file temporanei, file eseguibili.
lb
Precedentemente sono state visualizzate alcune icone che raffigurano alcuni dei tipi di
file utilizzati più frequentemente. Questo tipo di rappresentazione grafica è legata al
.a
tipo di sistema operativo utilizzato e quindi il simbolo utilizzato può differire anche
molto, pur rappresentando lo stesso tipo di file, tra i diversi tipi di sistemi operativi.
Solo l’estensione
rto
I file e le cartelle dispongono di alcune finestre delle proprietà in cui sono visualizzate
informazioni, quali la dimensione, il percorso e la data di creazione. Quando si
visualizzano le proprietà di un file o di una cartella, è inoltre possibile ottenere
informazioni su:
gli attributi7 del file o della cartella
il tipo di file
t
il nome del programma che apre il file
r.i
il numero di file e di sottocartelle contenuti nella cartella
la data dell'ultima modifica o dell'ultimo accesso al file
In base al tipo di file o di cartella selezionata è inoltre possibile visualizzare ulteriori
cn
informazioni, contenute nelle schede che compongono le varie finestre di colloquio
“Proprietà”, che verranno visualizzate.
o@
PROPRIETÀ CARTELLA
Per visualizzare la finestra “Proprietà” di
una cartella, si clicca sull’omonima voce
presente nel menù di scelta rapida, che
viene visualizzato, cliccando con il tasto
er
destro del mouse, sull’icona che
rappresenta la cartella in oggetto.
La finestra di colloquio è composta da
i
tre schede:
lb
Generale
In questa scheda sono indicati il tipo, la
.a
Cliccando il tasto …
be
ro
7
Informazioni che indicano se il file è di sola lettura, nascosto, di backup, compresso o crittografato e se il suo contenuto deve
essere indicizzato per consentire la ricerca rapida.
t
r.i
cn
o@
er
Personalizza
Questa scheda consente di cambiare
l'immagine visualizzata su una cartella
i
lb
musicali.
be
ro
t
sono riepilogati il nome del
r.i
collegamento, le informazioni di
destinazione e il tasto di scelta
rapida.
cn
Consente di scegliere la modalità di
o@
er
visualizzazione dell'elemento quando
si apre il collegamento: in una finestra
standard, a schermo intero
i
(ingrandito) o come pulsante sulla
lb
PROPRIETÀ FILE
Per visualizzare la finestra “Proprietà” di
un file, si posiziona il puntatore del mouse
be
“Proprietà”.
t
r.i
Personalizza
Questa scheda consente di creare
cn
nuove proprietà per fornire
informazioni aggiuntive su un file.
Per creare una nuova proprietà ad
un file, utilizzando la scheda
o@
Personalizza, selezionare o digitare
il nome della proprietà nella casella
Nome.
Nella casella Tipo selezionare un
tipo di proprietà, ad esempio Testo oppure Data.
er
Nella casella Valore digitare un
valore per la proprietà.
i
lb
Riepilogo
ro
Windows include due programmi di elaborazione testi, ovvero Blocco note e WordPad.
Entrambi forniscono le funzioni di base per la creazione e la modifica di testi, anche se
per alcune operazioni un programma può risultare più appropriato dell'altro.
Blocco note è un editor di testo di base che può essere utilizzato per documenti
semplici o per creare pagine Web. Se invece si desidera creare o modificare dei file che
t
richiedono una formattazione o della grafica, è necessario utilizzare WordPad.
r.i
Prima di scegliere l'applicazione, è necessario determinare quali dei seguenti requisiti
saranno necessari per la stesura del documento.
cn
Formattazione del testo
Blocco note supporta solo le funzioni di formattazione più semplici. È possibile
specificare un tipo di carattere e inserire tabulazioni. Il tipo di carattere non viene
o@
applicato a singoli paragrafi o parole ma all'intero documento e non viene salvato con
il file. Se il file viene aperto in un computer diverso, il tipo di carattere visualizzato sarà
quello correntemente disponibile.
i er
lb
t
aprirlo e modificarlo. Blocco note e WordPad sono entrambi programmi compatti e ad
r.i
avvio rapido, particolarmente adatti per file di piccole dimensioni.
Supporto di sistemi operativi diversi
Blocco note è un editor di solo testo che crea file con estensione txt compatibili con
cn
sistemi operativi diversi, ad esempio Macintosh o UNIX. WordPad consente anche il
salvataggio come documenti di Word.
Utilizzo di più lingue
o@
WordPad e Blocco note consentono di salvare i file in formati diversi, ad esempio
Unicode, offrendo così una maggiore flessibilità per l'utilizzo di documenti con set di
caratteri diversi o creati con altri programmi.
Linguaggio HTML e pagine Web
Chi utilizza il linguaggio HTML per la creazione di pagine Web, spesso adotta Blocco
er
note come editor HTML in quanto, supportando solo elementi di formattazione molto
semplici, non è possibile salvare inavvertitamente attributi di formattazione speciali in
documenti che è importante rimangano in formato di solo testo.
i
lb
Per avviare uno dei due programmi di editor presenti nel sistema operativo Windows
XP, si clicca sul tasto “Start”, della barra delle applicazioni, quindi sulla voce “Tutti i
programmi” e, dal menù elenco che si apre cliccando su “Accessori”, scegliere l’editor
.a
più appropriato.
rto
be
ro
t
r.i
cn
o@
er
Si può notare che l’editor Blocco note
permette un formato ANSI ed Unicode,
mentre il WordPad permette anche un
salvataggio nel formato “Documento di testo”(Microsoft Word).
i
lb
l’organizzazione.
È bene usare il buon senso quando si assegna il nome ad un nuovo file, in questo modo
rto
È probabile che i file utilizzati siano molti e di vario tipo. Se fossero disposti in modo
disorganizzato potrebbe risultare difficile trovare in breve tempo la fattura che
interessa.
Un suggerimento è quello di creare delle cartelle in cui inserire i documenti in base al
ro
t
un nome molto lungo in un percorso più lungo del percorso corrente.
r.i
In un nome di file non è possibile utilizzare i caratteri seguenti: \ / ? : * " > < |
cn
2.2.4 Duplicare, spostare
Talvolta può sorgere l'esigenza di cambiare la posizione di archiviazione dei file nel
computer, spostandoli ad esempio in una cartella diversa o copiandoli su supporti
o@
rimovibili, quali CD o schede di memoria, per condividerli con altri utenti. Di seguito
sono esposte le varie modalità con cui effettuare le suddette azioni.
Un modo sbrigativo per copiare e spostare un file o una cartella è rappresentato dal
posizionamento sul desktop delle due finestre risultanti dall’apertura sia della cartella
er
contenente il file o la cartella da copiare o spostare, sia della cartella destinataria. In
questo modo è visibile il contenuto di entrambe; si seleziona l’elemento da duplicare o
spostare quindi, utilizzando il metodo chiamato trascinamento della selezione si
i
trascina la selezione dalla prima alla seconda cartella.
lb
.a
rto
be
http://res1.windows.microsoft.com/resbox/it/Windows%20Vista/Main/9/a/9a12f3f6-ebc4-4d1f-9e18-
ro
Per selezionare più file e/o cartelle è necessario, per primo, aprire la cartella che li
contiene e quindi procedere con una delle modalità sotto elencate secondo le
necessità.
Per selezionare più file o cartelle adiacenti, fare clic sul primo oggetto,
t
quindi fare clic sull'ultimo oggetto tenendo premuto contempo-
r.i
raneamente il tasto MAIUSC.
Per selezionare più file o cartelle non adiacenti, tenere premuto il tasto
cn
CTRL mentre si selezionano i singoli oggetti.
Per selezionare tutte le cartelle o i file visualizzati nella finestra, scegliere Seleziona
tutto dal menu Modifica nella barra dei menù della finestra aperta.
o@
N. B. Se sono stati selezionati tutti i file o tutte le cartelle e si desidera annullare la
selezione, fare clic su un'area vuota della finestra della cartella.
t
r.i
cn
Le due finestre dell’esempio
rappresentano la stessa finestra
o@
(Disco rimovibile G:); la differenza è
nelle voci selezionate nel riquadro
Operazioni file e cartella che cambiano in base all’oggetto da copiare.
selezionato.
t
Quando un file o una cartella non sono più necessari, è possibile
r.i
rimuoverli dal disco rigido del computer per recuperare spazio e
impedire che rimangano presenti oggetti inutilizzati.
Quando si elimina un oggetto, questo viene temporaneamente
cn
archiviato nel Cestino (quindi è ancora presente nel disco), una
sorta di cartella di sicurezza che consente di recuperare file e
cartelle eliminati accidentalmente. È opportuno, con una certa frequenza, svuotare il
o@
cestino dopo averne controllato il contenuto, in modo da recuperare tutto lo spazio sul
disco rigido occupato dagli oggetti inutilizzati.
N.B. Gli elementi eliminati da un disco floppy o da un’unità di rete sono rimossi in
modo permanente e non sono salvati nel Cestino.
Per eliminare uno di questi oggetti è necessario individuare la sua posizione e
er
selezionarlo, quindi procedere con una delle seguenti alternative:
i
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
cn
Tranne che per
trascinamento diretto nel
il o@
er
Cestino, negli altri casi
apparirà una finestra di
richiesta di conferma della
i
volontà di eliminare
lb
l’oggetto selezionato.
.a
Per recuperare un
elemento eliminato, fare
doppio clic sull'icona
Cestino sul desktop.
be
ro
Si apre la finestra
Cestino dove si seleziona
l’elemento da ripristi-
nare; dal riquadro
Operazioni cestino, sce-
gliere la voce Ripristina
elemento.
t
- fare doppio clic sull'icona Cestino per aprire la finestra di
r.i
colloquio Cestino,
- selezionare l’elemento con il tasto destro del mouse,
- scegliere la voce Elimina dal menù di contesto che viene
cn
visualizzato.
Per svuotare il Cestino è necessario cliccarci sopra due volte in modo da aprire la
relativa finestra, quindi eseguire una delle, due, seguenti alternative
o@
1) dal riquadro Operazioni cestino, scegliere la voce Svuota cestino
2) dal menù File scegliere Svuota cestino
er
i
lb
2.2.6 Ricerca
Può succedere di non ricordare dove un determinato file o cartella sono stati
ro
memorizzati; può capitare che l’oggetto che stiamo cercando sia stato inserito in una
cartella che a sua volta è annidata all’interno di altre cartelle contenute, anche loro,
all’interno di ulteriori cartelle (proprio come delle “matrioske”). Se poi non è stato
adottato alcun metodo di archiviazione che ci permetta, in modo logico, di trovare il
percorso, diventa oltremodo difficile rintracciare ciò che cerchiamo.
Per aiutarci il sistema operativo ci fornisce un’utilità
chiamata “Cerca” ed attivabile tramite l’icona presente
nel menù di avvio.
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
rto
t
Carattere jolly Utilizzo
r.i
Asterisco (*) Utilizzare l'asterisco in sostituzione di zero o più
caratteri. Se si sta cercando un file che inizia con "gloss",
ma di cui non si ricorda il resto del nome, digitare quanto
cn
segue:
gloss*
In tal modo verranno individuati tutti i file di qualsiasi
o@
tipo che iniziano con "gloss", inclusi Glossario.doc,
Glossario.txt e Glossari.doc. Per limitare la ricerca a un
determinato tipo di file, digitare:
gloss*.doc
er
In tal modo verranno individuati tutti i file che iniziano
con "gloss" ma che hanno estensione doc, ad esempio
Glossario.doc e Glossari.doc.
i
Punto interrogativo (?) Utilizzare il punto interrogativo in sostituzione di un
lb
t
← specificare l’unità che contiene il file,
r.i
← utilizzare ulteriori opzioni di ricerca.
cn
o@
er
Le tre finestre di ricerca
i
relative alla Data di
lb
sole ma è bene
verificare che nell’ultima
sia spuntata la casella
relativa alla riCerca nelle
sottocartelle in modo che la ricerca del file sia completa.
be
1) Fare clic con il pulsante destro del mouse su Start e quindi scegliere Proprietà.
2) Nel gruppo di opzioni Menù di avvio della scheda Menù di avvio fare clic su
Personalizza.
3) Nella scheda Avanzate selezionare la casella di controllo Elenca i documenti aperti
più di recente.
Al successivo utilizzo di Start la cartella Documenti recenti sarà inclusa nel menù di
avvio. Questa cartella include i documenti e i file aperti più di recente.
2.3 Utilità
be
t
le immagini che contengono schemi o disegni realizzati al PC, spesso la compressione è
r.i
conveniente (GIF, PNG, MNG, TIFF).
Windows comprende, al suo interno, le funzioni per eseguire due tipi di compressione:
la compressione di un’unità NTFS (unità di archiviazione ad es.: hard-disk)
cn
la compressione delle Cartelle.
Attraverso la compressione è possibile ridurre la dimensione di file, cartelle e
programmi e pertanto lo spazio su disco che questi occupano nelle unità o nelle
o@
periferiche con archivi rimovibili. La compressione dell'unità riduce lo spazio su disco
utilizzato da tutti i file e le cartelle memorizzate in quella unità.
facilitarne l'identificazione.
Quando si utilizzano file compressi NTFS potrebbe verificarsi un calo delle prestazioni.
rto
t
r.i
contesto in si seleziona
la voce Proprietà per
visualizzare l’omonima
cn
finestra composta da
cinque schede.
o@
chiamata Generale, è
riportato il tipo di file
system (che deve essere
NTFS per poterlo com-
primere).
er
Si seleziona la casella di Comprimi unità
i
per risparmiare spazio su disco e si
lb
t
r.i
cn
o@
i er
Trovare il file o la
lb
cartella da comprimere
e cliccarci sopra con il
pulsante destro del
.a
t
pulsante su OK.:
r.i
cn
o@
er
Si ritorna nella finestra di dialogo Proprietà dove, anche qui, si conferma cliccando sul
pulsante su OK.
i
N.B. Se si sposta o si copia un file in una cartella compressa, il file verrà compresso
lb
spostato in una cartella compressa all'interno della stessa unità NTFS, rimarrà
compresso o non compresso a seconda dello stato originale.
I file e le cartelle compressi tramite Cartelle compresse mantengono il loro stato in
rto
t
r.i
cn
o@
i er
lb
istruzioni:
rto
be
ro
t
generando un comando per fermare la ventola di
r.i
raffreddamento).
In effetti, un virus è solo uno dei vari tipi di software
cn
contaminanti che costituiscono la più generale categoria
dei malware (contrazione dei termini inglesi malicious =
maligno e software) che letteralmente si può tradurre in
“programma maligno”.
File infector
o@
La maggior parte dei virus è divisa in quattro importanti classificazioni:
Boot sector 8
er
Multi-partite
Macro viruses
i
Boom Sector Viruses. Fino alla metà degli anni 90 era il tipo di virus più diffuso, che si
lb
espandeva principalmente tramite floppy disk. I virus da boot sector infettano il boot
sector di un floppy disk, quando questo viene utilizzato, si espandono sul disco fisso.
Sono caricati in memoria durante il processo di bootstrap (inizializzazione del sistema),
.a
prima che il sistema operativo sia caricato in memoria centrale, ciò permette loro di
avere il pieno controllo delle interruzioni DOS e di conseguenza diffondersi e causare
rto
danni.
File Infecting Viruses. I virus che infettano i files, noti anche come virus parassiti,
operano in memoria e di solito contaminano i file eseguibili con le seguenti estensioni:
*.COM, *.EXE, *.DRV, *.DLL, *.BIN, *.OVL, *.SYS. Essi si attivano ogni qualvolta che un
be
Macro Viruses. I Macro Virus sono i virus che si diffondono più velocemente;
diversamente da altri tipi di virus, i macro virus non attaccano un sistema operativo
specifico e si diffondono con facilità tramite allegati di posta elettronica, floppy disk,
scaricamenti da Web, trasferimenti di file e applicazioni cooperative.
8
Il boot sector (settore di caricamento del sistema) è il primo settore di un qualsiasi dispositivo di memoria di massa (floppy disk,
hard disk), da cui il computer legge le prime istruzioni da eseguire, successivamente all’esecuzione quelle presenti nella memoria
BIOS (inserite dalla casa costruttrice della scheda madre e non modificabili). Nel caso dell' hard-disk questo settore viene
chiamato Master Boot Record, invece di boot sector, in quanto un disco fisso può avere diverse partizioni e il nome di boot sector
viene dato al primo settore di ogni partizione.
t
installando ed eseguendo un determinato programma, installa
r.i
ed esegue anche il dannoso codice contenuto. Sono spesso
utilizzati per installare delle backdoor, inviare messaggi di spam
cn
o intercettare informazioni quali i numeri delle carte di credito
utilizzate per effettuare i pagamenti in rete.
Backdoor (porta sul retro o di servizio). Nate per permettere una
gestione remota ed una manutenzione più agevole da parte
o@
dell’amministratore del sistema, consentono di superare le
procedure di sicurezza di un sistema informatico permettendo ad
un utente esterno di controllare il computer senza il consenso del
proprietario. Sono installate in abbinamento ad un trojan o ad un
worm.
er
Worm (verme). Modifica il sistema operativo della macchina
infettata in modo da essere eseguito ogni volta viene accesa e
rimane attivo finché non viene terminato il processo associato
i
o non viene spento il computer. La sua propagazione, in
lb
t
ma si duplicano a grande velocità su disco, o attivano in
r.i
continuazione nuovi processi in esecuzione, esaurendo in breve
le risorse del sistema.
cn
Hoax (beffa/burla). Si tratta solitamente di un
messaggio di posta che viene distribuito per "catena di
sant'Antonio" e che descrive un improbabile tipo di
virus dagli effetti devastanti. L'hoax è riconoscibile
o@
dall'assenza di allegati e-mail, dalla mancanza di
riferimenti ad una terza parte in grado di convalidare la
tesi sostenuta e dal tono generale del messaggio.
questi è già penetrato nel computer ed ha infettato un file o la memoria. Solo dopo il
programma cerca di eliminare il virus e, se questo non fosse possibile, il file infetto è
rto
9
In informatica è il termine con cui si definisce l’attività di controllo rilevamento ed eliminazione dei virus
t
r.i
cn
o@
Dato che l’antivirus è in grado di rilevare solo i virus riconosciuti, ovvero quelli
er
compresi nel suo “elenco delle minacce”, è fondamentale eseguire un aggiornamento
di questo elenco con cadenza giornaliera o, per lo meno, ogni volta che si accende il
computer in modo di avere la più ampia protezione possibile.
i
Se la maggior parte degli utenti mantenessero aggiornati i software di protezione
lb
t
eseguire le stampe
r.i
(predefinita) (1).
Individuata la nuova
cn
stampante da impo-
stare come predefi-
nita, la si seleziona,
cliccandoci sopra.
o@
Dal menù File si clicca
sul comando Imposta
come stampante
predefinita.
i er
lb
L’installazione di una stampante, come per tutte le periferiche, si compone di tre passi
fondamentali:
ro
1. collegamento al computer,
2. caricamento dei driver di periferica appropriati,
3. configurazione delle proprietà e delle impostazioni della periferica.
t
r.i
Si apre la finestra Stampanti
cn
e fax, relativa alla gestione
delle stampanti dove, nel
riquadro Operazioni stam-
o@
pante, presente sulla destra
della stessa, si clicca sulla
voce Aggiungi stampante in
modo da far avviare la pro-
cedura installazione guidata
stampante.
er
La prima schermata
della procedura contie-
i
ne un avviso su come
lb
procedere in base al
tipo di stampante ed al
.a
suo collegamento al
computer.
rto
be
ro
La successiva finestra
chiede di specificare
dove è collegata la
stampante da instal-
lare e, se è collegata
direttamente al nos-
tro computer, attiva-
re la funzione di
riconoscimento ed
installazione automatica nel caso fosse di tipo plug and play.
t
operativo che chiede
r.i
se si vuole stampare la
pagina di prova.
cn
o@ Confermando
scelta, prima
procedere con la
la
di
er
stampa della pagina
di prova, viene
visualizzata la finestra
con il riepilogo dei
i
lb
Si conclude la
procedura cliccando
sul tasto Fine.
Nel caso la stampante da collegare non sia di tipo plug and play, nella seconda finestra
della procedura d’installazione guidata stampante, non deve essere selezionato il
rilevamento ed installazione automatici di questo tipo di stampante.
t
r.i
La successiva finestra
cn
propone in modo
automatico un nome
da assegnare alla
stampante; esso può
o@
essere modificato se
necessario.
Nella stessa finestra la
possiamo impostare
come stampante pre-
er
definita.
i
Il passo successivo
lb
chiede se la stampante
può essere resa
.a
disponibile ad altri
computer, collegati in
rete e, in caso positivo,
rto
l’assegnazione di un
nome di condivisione.
be
2.4.2 Stampare
La modalità normale per stampare un file è quella di farlo tramite il programma
utilizzato per creare il file stesso; questo significa che per stampare un documento di
tipo .doc lo si fa tramite l’applicativo word, un foglio di calcolo di tipo .exe tramite excel
e così via.
Essendo la procedura di stampa uguale per tutta la suite di office, viene preso come
esempio la stampa di un documento word.
Dalla barra dei menù si clicca sul menù File e, dall’elenco che viene visualizzato si
seleziona il comando Stampa.
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
rto
be
t
r.i
cn
Nella coda di stampa sono visualizzate informazioni relative a un documento, quali lo
o@
stato della stampa, il proprietario e il numero di pagine stampate e da stampare.
il comando interessato.
2° cliccare due volte, rapidamente, sul documento interessato e, dal menù di
contesto che viene visualizzato, si sceglie l’azione da eseguire.
.a
rto
2°
1°
be
t
2.1.2.1 Verificare le informazioni di base del computer: sistema operativo e versione, quantità di RAM
r.i
(random access memory) installata. ........................................................................................... 9
2.1.2.2 Modificare la configurazione del desktop del computer: opzioni di visualizzazione del desktop,
volume audio, data e ora. ......................................................................................................... 11
cn
2.1.2.3 Impostare, aggiungere una lingua della tastiera. ..................................................................... 16
2.1.2.4 Installare, disinstallare un’applicazione. ................................................................................... 18
2.1.2.5 Utilizzare la funzione di stampa schermo da tastiera per catturare l’intero schermo, la finestra
attiva. ........................................................................................................................................ 20
o@
2.1.3 USO DELLE ICONE ........................................................................................... 23
2.1.3.1 Riconoscere le più comuni icone, quali quelle che rappresentano: file, cartelle, applicazioni,
stampanti, unità, cestino dei rifiuti. .......................................................................................... 23
2.1.3.2 Creare, eliminare dal desktop un’icona di collegamento o un alias di menù. ........................... 25
2.1.4 USO DELLE FINESTRE ....................................................................................... 29
2.1.4.1 Identificare le diverse parti di una finestra: barra del titolo, barra dei menu, barra degli
strumenti o barra multifunzione, barra di stato, barra di scorrimento. .................................... 29
er
2.1.4.2 Passare da una finestra ad un’altra. ......................................................................................... 31
2.2 GESTIONE DEI FILE ...............................................................................................................32
i
2.2.1 CONCETTI FONDAMENTALI ................................................................................ 32
lb
2.2.1.1 Sapere come vengono misurati i file e le cartelle: KB, MB, GB. ................................................ 33
2.2.1.2 Comprendere per quale motivo è importante effettuare delle copie di backup di file su un
supporto di memoria rimovibile da conservare in un luogo separato. ...................................... 33
.a
2.2.1.3 Comprendere i vantaggi del salvataggio dei file su unità online: maggiori possibilità di accesso
e di condivisione. ....................................................................................................................... 35
2.2.2 FILE E CARTELLE ............................................................................................. 35
2.2.2.1 Creare una cartella e un’ulteriore sottocartella. ....................................................................... 35
rto
2.2.2.2 Trovare, rinominare, riordinare i file e/o le cartelle e modificarne il tipo di visualizzazione. ... 37
2.2.3 OPERARE CON I FILE ........................................................................................ 42
2.2.3.1 Riconoscere i file di tipo più comune: file di elaboratore testi, file di foglio elettronico, file di
database, file di presentazioni, file di tipo PDF, file di immagini, file audio, file video, file
be
per cartelle e file per renderne più semplice il recupero e l’organizzazione. ............................. 49
2.2.4 DUPLICARE, SPOSTARE..................................................................................... 50
2.2.4.1 Selezionare file, cartelle singolarmente o come gruppo di file, cartelle adiacenti, non adiacenti.
.................................................................................................................................................. 51
2.2.4.2 Duplicare e spostare file, cartelle tra cartelle e tra unità.......................................................... 51
2.2.5 ELIMINARE, RIPRISTINARE ................................................................................. 53
2.2.5.1 Eliminare file, cartelle collocandoli nel cestino. ........................................................................ 53
2.2.5.2 Ripristinare file, cartelle presenti nel cestino. ........................................................................... 54
2.2.5.3 Svuotare il cestino. .................................................................................................................... 55
2.2.6 RICERCA ...................................................................................................... 55
2.2.6.1 Utilizzare il comando di ricerca per trovare un file, cartella. .................................................... 56
t
2.3.2.3 Comprendere per quale motivo è necessario aggiornare regolarmente il software antivirus. . 69
r.i
2.4 GESTIONE STAMPE ......................................................................................... 69
2.4.1 IMPOSTAZIONI .............................................................................................. 69
2.4.1.1 Modificare la stampante predefinita con un’altra contenuta nell’elenco delle stampanti
cn
installate. ................................................................................................................................... 69
2.4.1.2 Installare una nuova stampante sul computer. ........................................................................ 70
2.4.2 STAMPARE ................................................................................................... 74
2.4.2.1 Stampare un documento a partire da un’applicazione di elaborazione testi............................ 75
o@
2.4.2.2 Visualizzare l’avanzamento di un processo di stampa in coda attraverso un gestore di stampe
sul desktop. ............................................................................................................................... 76
2.4.2.3 Interrompere, riavviare, eliminare un processo di stampa attraverso un gestore di stampe sul
desktop. ..................................................................................................................................... 76
i er
lb
.a
rto
be
ro
Syllabus 5.0
.a
rto
be
ro
Roberto Albiero
ro
be
rto
.a
lb
ier
o@
cn
r.i
t
Modulo 3 Elaborazione testi
t
linea.
r.i
Creare e modificare documenti di piccole dimensioni in modo che siano pronti per la
condivisione e la distribuzione.
cn
Applicare formattazioni diverse ai documenti per migliorarne l’aspetto prima della
distribuzione e individuare buoni esempi nella scelta delle opzioni di formattazione
più adeguate (es. sottolineato, neretto, corsivo, lo stile ecc.). La formattazione
consente anche di aggiungere al testo caratteri speciali, come ad esempio i numeri di
o@
pagina, specificare la larghezza dei margini di sinistra e di destra ecc.
Inserire tabelle, immagini e oggetti grafici nei documenti.
Preparare i documenti per le operazioni di stampa unione.
Modificare le impostazioni di pagina dei documenti e controllare e correggere errori
er
di ortografia prima della stampa finale.
t
o Spostarsi con facilità attraverso periodi, paragrafi, pagine, andare all’inizio o alla fine
r.i
del documento.
o Inserire un nuovo testo, cancellare dei caratteri, delle parole, dei periodi, dei
paragrafi o brani di qualunque lunghezza.
cn
o Copiare e spostare il testo da una posizione ad un’altra con facilità.
o Recuperare un testo cancellato per errore.
o Eseguire un controllo ortografico per eliminare eventuali errori o ripetizioni.
o@
o Cercare nel documento una particolare parola o un brano.
o Sostituire un testo, od uno specifico carattere, in tutto il documento.
o Modificare i margini, tabulazioni, e altre scelte riguardanti l’aspetto del documento.
o Cambiare lo stile del testo.
o Controllare il documento in anteprima di stampa, per effettuare delle eventuali
er
modifiche.
3.1.1 Lavorare con i documenti
i
lb
applicazioni. Si apre il menù d’avvio dove si seleziona, con il mouse, la voce “Tutti i
programmi” (2) che permette la visualizzazione dell’elenco dei programmi installati
nel computer. S’individua il programma d’interesse, nel nostro caso Microsoft Word
(3) e lo si attiva cliccandoci sopra.
be
ro
t
G
r.i
cn
F
o@
er
H
i
La finestra principale di word comprende:
lb
E il Righello;
F l’Area del documento;
G il Riquadro delle attività;
be
H la Barra di stato.
Barra del titolo
ro
t
sospensione (...) ciò provoca la comparsa di una ulteriore finestra di dialogo in cui è
r.i
possibile effettuare altre scelte od impostazioni.
cn
Barra degli strumenti Standard
o@
La barra degli strumenti standard contiene pulsanti che consentono di accedere
rapidamente ai comandi utilizzati con maggior frequenza.
Posizionando il puntatore del mouse sopra ai vari pulsanti, e tenendolo fermo sopra
di essi, si visualizza una breve descrizione della funzione associata al pulsante.
er
Nuovo documento basato sul modello standard predefinito.
Apre un documento già esistente.
i
Salva su disco le modifiche apportate al documento corrente.
lb
t
tabulatori, ecc..
r.i
Permette di ingrandire o rimpicciolire la visualizzazione di un
documento.
Visualizza il riquadro attività “Guida in linea di Word” per avere
cn
suggerimenti ed informazioni sulle possibilità di word e sul documento
in lavorazione.
o@
Visualizza il riquadro attività “Stili e Formattazione”per modificare e/o
applicare nuovi stili al testo selezionato.
Stile: imposta lo stile del paragrafo, cioè tutte le caratteristiche di
er
formattazione che saranno applicate al singolo paragrafo.
Tipo di carattere: consente di scegliere il font desiderato.
Dimensioni: consente di scegliere la dimensione del carattere misurate in
i
lb
punti.
Applica al testo selezionato lo stile grassetto ( + ).
.a
t
Seleziona la lingua da utilizzare comprese le opzioni specifiche.
r.i
Righello.
Con il righello è possibile regolare i rientri dei paragrafi, i margini e la larghezza delle
cn
colonne nelle tabelle tutto in maniera veloce.
o@
Indicatore di rientro sinistro della prima riga di un paragrafo.
Indicatore di rientro sinistro di un paragrafo
Indicatore completo. Per spostare contemporaneamente gli
indicatori sinistro e di prima riga trascinare il quadratino in
er
basso.
Indicatore di rientro destro di un paragrafo.
i
Per visualizzare/nascondere il Righello: posizionarsi su
lb
anche le parti riservate alle intestazioni e piè di pagina (anche se non valorizzate).
t
selezionare il riquadro
r.i
desiderato.
3) Per spostarsi al riquadro
successivo o precedente nella
cn
sequenza di riquadri utilizzati,
fare clic su Avanti o Indietro.
4) Se il programma di Office in uso
o@
include il riquadro attività
Riquadro attività iniziale fare clic
su Pagina iniziale per aprirlo.
5) Per chiudere il riquadro attività, fare clic su Chiudi. Per riaprire il riquadro
attività, scegliere Riquadro attività dal menù Visualizza.
er
Barra di stato.
i
lb
15/16 Il numero di pagina del testo visualizzato/il numero totale di pagine del
documento.
A 2,4cm Distanza verticale fra il punto di inserimento e il bordo superiore della
pagina.
be
Inoltre sulla barra di stato possono comparire dei messaggi riguardanti le operazioni
di volta in volta compiute.
t
r.i
Aprire un documento.
L’apertura di un documento di testo può avvenire con le seguenti modalità:
cn
Dopo aver aperto il programma
“Word”, dal menù “File”si clicca sulla
voce “Apri…” (1);
o@
Viene visualizzata la finestra di colloquio “Apri”, qui sotto riportata, dove si
seleziona una delle icone riportate sul lato sinistro della cartella:
er
Cliccando su una di esse il nome viene riportato nella casella di riepilogo “Cerca in:”
e, nella finestra, appare l’elenco dei file e delle cartelle in essa contenute.
i
lb
.a
rto
be
ro
t
Volendo creare un nuovo documento basato su un modello diverso da quello
r.i
standard come, ad esempio, un foglio già impostato (scegliendolo tra diversi formati
predefiniti) per raccogliere i dati destinati ad essere utilizzati per un curriculum, o
per creare una copertina per i fax, ecc. si deve procedere come di seguito riportato.
cn
Scegliere “Nuovo” dal menù “File”, in
moda da visualizzare il riquadro
o@
attività “Nuovo documento” …
t
Per salvare rapidamente un documento già esistente, fare clic sull’icona
r.i
Salva presente nella barra degli strumenti Standard. Il documento viene
salvato nella posizione originaria.
cn
In caso di documento nuovo o di
documento da salvare, come copia in
altra posizione o con un altro nome, si
opera come segue:
Selezionare la casella di
controllo “Salva automa-
ticamente ogni:”.
t
tempo desiderato per il
r.i
salvataggio automatico
dei file.
cn
Più frequentemente un
file è salvato, maggiori
informazioni saranno
recuperate qualora avven-
o@
ga un'interruzione di
corrente o un altro
problema mentre il file è
aperto.
t
r.i
La seconda modalità è tramite il menù
“Finestra” in cui sono elencati tutti i
cn
documenti aperti; tra questi, quello con il
segno di spunta rappresenta il documento
su cui si è posizionati al momento.
o@
Lo spostamento avviene cliccando sul
nome del documento ed inserendo, così, il
segno di spunta nella casella:
i er
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
È possibile specificare le impostazioni per diverse caratteristiche di Microsoft Word
nella finestra di dialogo Opzioni. Le opzioni disponibili nella finestra dipendono dalle
lingue installate e attivate.
cn
Dal menù “Strumenti” si clicca sulla voce
“Opzioni…”.
Si visualizza la finestra “Opzioni” composta da
o@
11 schede.
Ognuna di queste schede permette
d’impostare i parametri del programma di
video-scrittura e dei documenti in base alle
esigenze.
er
Elenchiamo, di seguito dette schede:
i
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
memo.
L'indirizzo verrà utilizzato come
indirizzo predefinito di buste e
cn
lettere.
Permette di selezionare un tipo di carattere da utilizzare
o di visualizzazione per la compatibilità con versioni precedenti o diversi applicativi.
o@
Permette di variare le opzioni relative alla modifica di un
testo/paragrafo selezionato, della funzione Taglia e incolla e di formattazione.
dimensione nel documento oltre all’orientamento dello stesso per la stampa con le
revisioni ed i commenti visibili.
rto
Il sistema operativo mette a disposizione dell’utente una sorta d’aiuto o guida che
t
viene attivata con diverse modalità.
r.i
Per accedere rapidamente alla Guida, si può utilizzare la
casella “Digitare una domanda” presente nella barra dei
cn
menù.
o@
o cliccando sul comando “Guida
in linea Microsoft Office Word”
(1), dal menù di aiuto “?”, sarà possibile
accedere alla “Guida in linea di Word”
attraverso l'apposito riquadro attività,
er
raffigurata qui sotto:
i
lb
.a
rto
problema da risolve-
re.
Se, genericamente, si
ro
cercano informazioni
su un argomento, ad
esempio “Stampa”, si
clicca sulla voce
“Sommario” per
visualizzare la lista
degli argomenti.
t
r.i
Corsi di formazione per un utilizzo ottimale delle applicazioni di
Office XP. I corsi riguardano varie caratteristiche e operazioni di
Office e consentono di scoprire nuove funzionalità e di imparare le
cn
procedure migliori per l'utilizzo dei prodotti.
È un forum in linea in cui è possibile interagire con altri utenti di
Office, ottenere risposte alle proprie domande, condividere idee e
acquisire nuove informazioni su diversi prodotti e tecnologie Office.
o@
Aggiornamenti di prodotti, componenti aggiuntivi, convertitori e
visualizzatori da scaricare per i programmi di Office XP.
t
r.i
affiancare automaticamente la
finestra del documento e quella
della Guida,
cn
tornare indietro od andare
avanti nella visualizzazione delle
o@
spiegazioni,
standard:
.a
rto
be
ro
t
r.i
cn
o@
3.1.2.4 Mostrare, nascondere le barre degli strumenti.
er
Le barre degli strumenti contengono pulsanti e scelte da utilizzare per eseguire i
comandi.
i
Per visualizzare una barra degli
lb
t
tabelle. Fondamentale, per la creazione dei documenti, è l’inserimento del testo.
r.i
Questo avviene utilizzando la tastiera che permette di digitare, direttamente, la
maggior parte dei caratteri d’uso comune.
3.2.1.1 Cambiare la visualizzazione di una pagina.
cn
In Microsoft Word sono disponibili diversi metodi
che garantiscono la migliore visualizzazione dei
o@
propri documenti a seconda del tipo di lavoro in
esecuzione.
Layout web.
ro
t
aumentare l'area disponibile dello
r.i
schermo nascondendo lo spazio
vuoto nella parte superiore e
inferiore della pagina.
cn
Layout di lettura.
o@
i er
lb
Questa visualizzazione è stata appositamente ideata per una migliore leggibilità dei
documenti su schermo. In questa modalità, tutti gli elementi che possono
.a
distogliere l'attenzione dal documento, quali barre degli strumenti inutili, vengono
automaticamente rimossi.
Nella visualizzazione Layout lettura il documento non ha la stessa formattazione di
rto
Struttura.
ro
t
in un documento vuoto si trova in alto a sinistra, ad una certa distanza dai bordi del
r.i
foglio virtuale. Per inserire il carattere in un altro punto del foglio vuoto, basta
cliccare doppiamente con il tasto sinistro del mouse ed il programma,
automaticamente, inserirà i caratteri di formattazione necessari a posizionare il
cn
cursore dove vogliamo (2).
o@
i er
lb
.a
rto
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
rto
t
r.i
3.2.2 Selezionare, modificare
cn
Durante la realizzazione di un documento può rendersi necessario evidenziare, o
spostare, una parola, una frase, un paragrafo o intere pagine.
Per poter eseguire queste funzioni è necessario, prima, selezionare i dati su cui
o@
operare.
3.2.2.1 Mostrare e nascondere i caratteri non stampabili, quali: spazi bianchi,
segni di fine paragrafo, segni di interruzione di riga, caratteri di
tabulazione.
er
Cliccare sull’icona presente nella barra degli strumenti standard. La sua
attivazione, visualizza i caratteri della formattazione: spazio, a capo, tabulazione
ecc.
i
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
PER SELEZIONARE OPERAZIONE DA ESEGUIRE
cn
si desidera selezionare.
o@
Una riga di testo della riga finché non si trasforma in una
freccia rivolta a destra, quindi fare clic.
+ O O O
t
r.i
- alla fine di una parola + +
cn
- all'inizio di una parola + +
o@
- alla fine di una riga +
t
r.i
Il testo digitato può essere modificato inserendo, eliminando o sostituendo il
singolo carattere, le singole parole, intere frasi, ecc.
cn
L’inserimento si effettua cliccando, per posizionare il cursore nel punto in cui si
vuole iniziare l’inserimento, e digitando il nuovo testo.
o@
visti nel precedente paragrafo e, semplicemente, digitando i nuovi caratteri.
3.2.2.4 Usare un semplice comando di ricerca per trovare una parola o una frase
specifica.
Nella scheda
“Trova” digitare il
testo da ricercare,
nella casella speci-
be
fica.
Utilizzare il carattere jolly asterisco (*) per cercare una stringa di caratteri. Per
esempio digitare "f*e" per trovare le parole che iniziano per “f” e finiscono per “e”,
indipendente dalla loro lunghezza e significato.
… si visualizza la
finestra “Trova e
t
sostituisci” già
r.i
aperta sulla
scheda “Sostitu-
isci”, in cui sono
cn
presenti due
caselle di testo:
o@
Nella casella “Sostituisci con:” si digita il testo con il quale sostituirlo.
Il pulsante
permette di affinare
ulteriormente la ricer-ca,
.a
e la sostituzione, in base
ad ulteriori opzioni:
rto
be
Quindi si clicca con il mouse nella posizione in cui si vuole trasferire o copiare il
testo, nello stesso documento o in altro documento attivo, quindi cliccare sul
comando Incolla.
t
r.i
Un’ulteriore possibilità è quella di
cliccare, con il tasto destro del mouse,
direttamente sulla selezione effettuata;
cn
si apre il menù di scelta rapida in cui
selezionare il comando che interessa
(3).
o@
3.2.2.7 Cancellare del testo.
Altre volte può essere necessario ripristinare la situazione antecedente alla scelta
del comando “Annulla”.
rto
nella barra degli strumenti (1). In questo caso si annulla, o ripristina, solo l’ultima
operazione eseguita.
Se si vogliono annullare, o ripristinare, più operazioni contemporaneamente, è
necessario utilizzare le icone della barra degli strumenti.
ro
t
l’aspetto, e quindi la lettura di un documento.
r.i
Per modificare la formattazione di un testo, sia esso una
singola parola o tutto il documento, dopo la sua selezione,
cn
si agisce scegliendo la voce specifica dal menù “Formato”:
o@
rapida che viene visualizzato: er
i
lb
t
r.i
cn
o@ Volendo apportare una sola delle
possibili variazioni, rimane più
er
immediata la selezione, dal menù
degli strumenti di formattazione,
dell’icona specifica della modifica
i
desiderata.
lb
3.3.1.1 Cambiare l’aspetto del testo: il tipo e le dimensioni dei caratteri, applicare
.a
Tipo di carattere:
ro
Stile:
Dimensione:
Stile sottolineatura:
t
Font tipografici.
r.i
La casella “Dimensione carattere”
cn
(2) permette di impostare differenti
grandezze del carattere, in base al
tipo selezionato.
o@
3.3.1.2 Inserire apici e pedici ed applicare colori diversi al testo.
finestra “Carattere”,
scegliere tra le opzioni
contenute nei riquadri
Colore carattere…
.a
rto
be
t
effettuare:
r.i
cn
o@
3.3.1.3 Inserire, eliminare le interruzioni di riga.
er
Un'interruzione di riga interrompe la scrittura sulla riga corrente e consente al testo
di proseguire sulla riga successiva:
i
lb
.a
Supponiamo, ad esempio, che lo “stile paragrafo” sia impostato con uno spazio, che
viene inserito tra riga e riga, prima di ciascun paragrafo:
rto
be
ro
√ √
t
r.i
Le interruzioni di riga manuali sono segni di formattazione in genere non visualizzati
nel documento. Se si desidera visualizzare le interruzioni, attivare la visualizzazione
cn
dei segni di formattazione facendo clic su Mostra/Nascondi dalla barra degli
strumenti Standard.
Il carattere indica un'interruzione di riga manuale.
o@
Per eliminare le interruzioni di riga:
Si attiva la visualizzazione dei segni di formattazione ,
t
r.i
cn
N.B. Le impostazioni standard sul formato del Paragrafo devono essere definite,
o@
inizialmente, tramite la finestra “Paragrafo” che viene visualizzata scegliendo la
voce “Paragrafo…” dal menù “Formato”.
riepilogo “Speciale:”, e
impostare il valore del rientro
nella casella di riepilogo
“Rientra di:”
be
Aumenta rientro:
t
r.i
Oppure cliccare su
cn
Riduci rientro:
o@
er
Il rientro sarà aumentato, o diminuito, di un punto di tabulazione. Se si desidera
modificare la posizione del rientro è necessario impostare un punto di tabulazione
diverso.
i
lb
sinistro”:
t
Nel righello orizzontale trascinare l'indicatore “Rientro sporgente” nella
r.i
posizione iniziale del rientro.
cn
o@
Per impostare misure più esatte per il rientro sporgente, scegliere la voce
“Paragrafo…” dal menù “Formato” visualizzando la scheda “Rientri e spaziatura”.
SINISTRA Allinea il testo alla sinistra del punto in cui è stato inserito.
CENTRATA Allinea il testo alla destra ed alla sinistra del punto in cui è
stato inserito.
t
r.i
A BARRE Crea una linea verticale di incolonnamento sulla quale si
posiziona il cursore di una nuova linea di testo.
cn
Quindi si clicca sul righello orizzontale nel punto in cui si desidera impostare un
punto di tabulazione:
Suggerimento
o@
Per impostare misure più esatte, scegliere “Tabulazioni…” dal menù “Formato”
(1), immettere le misure desiderate nella casella “Posizione tabulazioni:” (2),
quindi cliccare su Imposta (3).
i er
lb
.a
t
r.i
cn
3.3.1.11 Applicare un’interlinea singola, da 1,5, doppia ai paragrafi.
o@
L'interlinea determina la quantità di spazio verticale tra le linee del testo di un
paragrafo. L'impostazione predefinita è di un solo spazio, ovvero vi è spazio per il
carattere più grande della riga più una piccola quantità di spazio aggiuntivo.
In caso che, nella riga di testo, siano presenti elementi grafici o formule di
er
dimensioni maggiori rispetto al testo normale, l'interlinea di tale riga sarà
aumentata automaticamente.
i
Selezionare il testo che si desidera modificare:
lb
.a
rto
t
r.i
all'elemento grafico più
grande. Se gli elementi
risultano troncati, selezionare
cn
un valore maggiore.
o@
scegliendo tra le opzioni predefinite.
Durante la digitazione
t
r.i
2. Nella barra degli strumenti formattazione fare clic su:
Elenchi puntati
cn
oppure su
Elenchi numerati
o@
Per spostare l'intero elenco verso sinistra o verso destra, fare clic sul primo
numero dell'elenco e trascinarlo nella posizione desiderata. L'intero elenco sarà
spostato durante il trascinamento, senza modificare i livelli di numerazione
dell'elenco.
er
Rimozione dei punti elenco.
1. Selezionare il testo da cui si desidera rimuovere i punti elenco o i numeri:
i
lb
.a
rto
2. Nella barra degli strumenti formattazione, in base al tipo di elenco, cliccare su:
Elenchi puntati
oppure su
be
Elenchi numerati
t
r.i
cn
2. Dal menù “Formato” cliccare sulla
voce “Elenchi puntati e numerati…”:
o@
3. Dalla specifica finestra visualizzata scegliere, tra le schede “Punti elenco” e
“Numeri o lettere” quella contenente il riquadro con lo stile prescelto
ciccandoci sopra.
i er
lb
.a
rto
Qui sotto sono visualizzate anche le altre due schede presenti nella finestra “Elenchi
puntati e numerati” relative alla creazione di un elenco strutturato od applicare
uno stile (per garantire un aspetto uniforme a numeri o punti elenco, tipo di
allineamento e tipi di carattere negli elenchi), tra quelli proposti dal software o
be
creati dall’utente.
ro
A volte può essere necessario dare risalto ad un paragrafo in modo che attragga
l’attenzione del lettore o, più semplicemente, per migliorare graficamente l’aspetto
del documento, inserendo dei bordi o colorando lo sfondo del paragrafo da
enfatizzare.
t
r.i
Si inizia selezionando il paragrafo su cui apportare le modifiche:
cn
o@
Quindi, dal menù “Formato”, si seleziona la
voce “Bordi e sfondo…”:
er
è visualizzata la relativa finestra che comprende tre schede.
La scheda “Bordi” permette di applicare il tipo di bordura con le caratteristiche di
stile e colore preferiti:
i
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
a:”
cn
Dopo aver confermato con si ottiene il seguente risultato:
o@
er
Se, per dare maggior risalto al paragrafo, oltre al bordo, se ne vuole colorare lo
sfondo, si seleziona la specifica scheda da cui scegliere il colore più appropriato:
i
lb
.a
rto
be
ro
t
anziché eseguire tre operazioni è possibile ottenere lo stesso risultato in un solo
r.i
passaggio applicando lo stile Titolo.
cn
Gli stili paragrafo consentono di controllare tutte le caratteristiche che
influiscono sull'aspetto di un paragrafo, ad esempio l'allineamento del testo, le
tabulazioni, l'interlinea, i bordi e anche la formattazione dei caratteri.
o@
Gli stili carattere influiscono su alcune caratteristiche del testo selezionato in un
paragrafo, quali il carattere e la dimensione o i formati grassetto e corsivo.
Gli stili tabella consentono di conferire un aspetto omogeneo a bordi,
ombreggiatura, allineamento e tipi di carattere nelle tabelle.
Gli stili elenco consentono di conferire un aspetto omogeneo a numeri o
er
caratteri punti elenco, allineamento e tipi di carattere negli elenchi.
È possibile creare, visualizzare e applicare gli stili dal riquadro attività Stili e
formattazione. In questo riquadro viene memorizzata anche la formattazione
i
applicata direttamente al testo.
lb
3.3.2.1 Applicare uno stile esistente ad una parola, una riga o un paragrafo.
.a
rto
esistente, si può
cliccare sulla freccia
della casella “Stile”
nella barra degli
ro
strumenti di format-
tazione che apre
l’elenco degli stili
esistenti da cui sele-
zionare il prescelto:
cn
“Formato”, la voce “Stili e formattazione…” che
visualizza il relativo riquadro attività che rimarrà
sempre attivo, al lato del desktop, per applicare lo
o@
stile preferito.
strumenti standard.
3.4 Oggetti
ro
Gli oggetti, in ambiente word, sono entità, diverse da un testo, dotate di una propria
identità: ad esempio un oggetto può essere un’immagine, un file musicale, un
programma, una tabella, ecc.
Vediamo, quindi, quali sono gli oggetti che più frequentemente sono utilizzati in
ambiente word.
Una tabella è costituita da righe e colonne di celle che è possibile riempire con testo e
immagini. Normalmente sono utilizzate per visualizzare le informazioni in modo
organizzato.
t
r.i
cn
Le tabelle possono anche essere utilizzate per creare composizioni di pagina o per
inserire testo, grafica e tabelle nidificate (una tabella inserita in una cella di un’altra
tabella).
o@
3.4.1.1 Creare una tabella per inserire dei dati.
Per creare una tabella, in Microsoft Word sono disponibili diversi metodi e la scelta
di quello da utilizzare dipende dalle proprie preferenze e dalla complessità della
tabella da creare.
er
1. Dalla barra degli strumenti Standard.
Cliccare nel punto in cui si desidera creare una tabella.
Nella barra degli strumenti standard cliccare sull’icona .
i
lb
risultato sottostante:
rto
be
t
(2) si selezionano le opzioni
r.i
desiderate per ridimensionare
la tabella.
Per utilizzare un formato di
cn
tabella esistente, cliccare sul
pulsante Formattazione
automatica (3).
o@
Confermando con OK (4) si ottiene il risultato sottostante:
er
3.4.1.2 Inserire e modificare dati in una tabella.
i
Al termine della creazione della tabella, si clicca direttamente all’interno di una
lb
Anche per la modifica di un testo si clicca direttamente nella cella che lo contiene.
Alcune parti di una tabella possono essere visualizzate solo se è mostrata tutta la
rto
righe:
Per selezionare una riga si posiziona il cursore a sinistra, o a destra, della stessa
e si clicca …
t
… evidenziandola:
r.i
cn
Per selezionare più righe consecutive si tiene cliccato il tasto sinistro del mouse,
mentre si trascina il cursore:
colonne: o@
Per selezionare una colonna si pone il cursore sopra la stessa e, quando assume
er
l’aspetto di una piccola freccia nera rivolta in basso, si clicca …
i
lb
… evidenziandola:
.a
Per selezionare più colonne consecutive si tiene cliccato il tasto sinistro del
rto
celle:
Per selezionare una cella si pone il cursore sopra la stessa (a sinistra del simbolo
di fine cella) e, quando assume l’aspetto di una piccola freccia nera obliqua
rivolta in alto, si clicca …
ro
… evidenziandola:
t
desiderata, premere il tasto CTRL quindi cliccare sulle celle, righe o
r.i
colonne, successive, desiderate.
tabella:
cn
Per selezionare una tabella si pone il cursore sopra il quadratino di
spostamento della stessa ( ) e, quando cambia il proprio aspetto (come
raffigurato nell’esempio), si clicca …
o@
… evidenziandola:
er
3.4.1.4 Inserire ed eliminare righe e colonne.
i
lb
Dopo la selezione della singola cella, riga, colonna o di una selezione di più
elementi o dell’intera tabella, si apre il menù “Tabella” da cui selezionare il
comando “Inserisci” (1) o “Elimina” (2) in base alle necessità.
.a
rto
be
ro
Entrambe le voci
visualizzano dei sot-
tomenù tra cui
scegliere la posizione
dell’elemento che va
inserito o eliminato.
COLONNE RIGHE
CELLE
t
r.i
cn
o@
Nel caso si voglia eliminare una o più celle, sia la
er
procedura tramite la barra dei menù che l’utilizzo
del menù di scelta rapida (tasto destro del mouse),
provocano la visualizzazione di una finestra di
i
lb
Si posiziona il cursore sul bordo destro della colonna che si vuole modificare.
Appena questi assume l’aspetto raffigurato nell’esempio, ed appare una linea
tratteggiata, si clicca e trascina per allargare o restringere la colonna; rilasciando il
be
t
r.i
cn
3.4.1.6 Modificare lo spessore, lo stile e il colore del bordo ed applicare sfondi alle
celle.
o@
er
Dopo la selezione della/e cella/e, si apre il menù
“Formato” da cui selezionare la voce “Bordi e
sfondo…”.
i
lb
o@
data dalla barra degli strumenti “Tabelle e Bordi” a cui si accede tramite il comando
“Barre degli strumenti” presente nel menù “Visualizza”.
Indipendentemente
dalla modalità scelta, si
rto
otterrà un risultato
analogo all’esempio:
be
L’inserimento degli oggetti, di seguito spiegati, può avvenire anche cliccando sulle
relative icone presenti nella barra degli strumenti Disegno.
t
3.4.3.1 Inserire un oggetto grafico.
r.i
L’inserimento di un
cn
elemento di abbelli-
mento, o completamen-
to, di un documento
Word avviene, dopo
o@
aver posizionato il
cursore nella riga
interessata, tramite
l’utilizzo del menù
“Inserisci” in cui si
er
seleziona la voce
“Immagine”.
i
Questo fa aprire un
lb
t
r.i
Al termine della ricerca, avviata cliccando sul tasto
Cerca, si ottiene un elenco di risultati:
cn
Selezionando l’immagine prescelta si visualizza una
casella di controllo che apre un menù di scelta rapida in
o@
cui cliccare sulla voce “Inserisci”:
er
i
lb
L’inserimento si può effettuare anche con doppio clic del mouse sull’immagine
scelta nell’elenco.
.a
Inserimento da file.
Si procede come spiegato nel precedente punto 3.4.3.1 Inserire un oggetto grafico
rto
Si apre la finestra
“Inserisci imma-
be
cartella conte-
nente il file
immagine che si
vuole inserire:
t
2. Si procede come spiegato nel precedente punto 3.4.3.1 Inserire un oggetto
r.i
grafico cliccando sulla voce. “Da scanner o fotocamera digitale...”
cn
quella che si desidera utilizzare (1).
o@
scanner e se il documento (con
l’immagine) verrà inserito nel web,
selezionare Qualità Web (2), o
Qualità stampa se il documento
verrà stampato (3), quindi fare clic
su Inserisci per sottoporre a
er
scansione l'immagine.
i
Se la periferica selezionata non è uno scanner, ma ad esempio una macchina
lb
t
r.i
1
cn
menti Organigramma
2
2) Organigramma
o@
3) Bordo del dise-
gno
4) Trattini di ridi-
3 4 mensionamento del di-
segno
er
Tramite i comandi selezionabili dalla barra degli strumenti è possibile applicare
i
lb
1 Forma Superiore
be
2 Forma Assistente
t
numerose forme. Quando le forme sono contenute
r.i
nell'area di disegno, possono essere spostate e
ridimensionate come se fossero un'unica unità.
cn
Dopo aver cliccato nel punto del documento in cui si desidera creare il disegno, si
o@
procede come spiegato nel precedente punto 3.4.3.1 Inserire un oggetto grafico
cliccando sulla voce. “Nuovo disegno”.
Nel documento sarà inserita un'area di disegno in cui aggiungere qualsiasi forma o
immagine desiderata utilizzando la barra degli strumenti Disegno.
er
Inserire forme.
Le forme sono delle serie di oggetti prestabiliti che includono forme basilari, quali
i
rettangoli e cerchi oltre a numerosi tipi di linee, connettori, frecce, simboli relativi a
lb
L’inserimento di forme può essere eseguito anche dalla barra degli strumenti
Disegno.
ro
t
clicca sulla voce “WordArt…” provocando
r.i
la visualizzazione della finestra “Raccolta
WordArt” in cui selezionare il tipo di
scrittura artistica che si vuole adottare.
cn
o@
Nella finestra di dialogo “Modifica testo WordArt”, si digita il testo desiderato.
È possibile impostare:
A il tipo di carattere dalla casella “Tipo di carattere:”;
B la dimensione di un carattere dalla casella “Dimensione:”;
er
C rendere grassetto il testo;
D rendere corsivo il testo.
i
lb
.a
A
B C D
rto
be
ro
t
r.i
cn
o@
Non essendoci collegamenti tra tabella e grafico se, dopo l’inserimento dello
stesso, i contenuti della tabella vengono variati, questa variazione non influisce
er
sul grafico.
i
lb
t
Per lo spostamento à possibile utilizzare il metodo “drag & drop”: si seleziona
r.i
l’oggetto come già spiegato e, mantenendo premuto il tasto sinistro del mouse, lo si
trascina fino alla posizione desiderata, quindi si rilascia il tasto del mouse.
cn
Alcuni tipi di oggetti grafici non possono essere inseriti nel punto desiderato; in
questo caso è necessario incorniciarli con una casella di testo (si seleziona
l’immagine e, dal menù “Inserisci” si clicca su “Casella di testo”).
o@
Volendo utilizzare la tastiera utilizzare le combinazioni di tasti:
assumendo quello di una doppia freccia o del trattino, si clicca con il tasto sinistro
del mouse e, continuando a tenere premuto il tasto, si trascina nelle direzioni della
freccia, variando le dimensioni assiali dell’oggetto grafico:
.a
rto
be
ro
Alcune volte può essere necessario inserire nel documento un oggetto prodotto da
un programma diverso da Microsoft Word come, ad esempio, un documento in
formato PDF, una diapositiva (o un’intera presentazione) in PowerPoint, persino
una sequenza MIDI od un Video clip.
Nell’esempio, di seguito riportato, è trattato l’inserimento di foglio di calcolo Excel.
t
Nel precedente paragrafo 3.4.1 si è parlato delle tabelle in ambiente word; esse
r.i
servono, quasi esclusivamente, a migliorare l’aspetto grafico del documento
avendo notevoli limitazioni di calcolo.
cn
In una rendicontazione può essere importante inserire una tabella contenente i
dati di un andamento statistico i cui valori, espressi nelle celle, sono il risultato di
calcoli più o meno complessi (svolti dalle funzioni matematiche contenute nelle
celle stesse).
o@
In questo caso il tipo di tabella che risponde a dette caratteristiche è il classico
foglio di lavoro Excel.
Si visualizza la finestra di
colloquio “Inserisci ogget-
to”, contenente le schede:
be
“Crea da file”.
ro
t
r.i
cn
o@
Una volta concluso l’inserimento dei dati e delle formule, si clicca fuori della
finestra di lavoro per chiuderla ed ottenere il sottostante risultato:
i er
lb
.a
rto
La tabella excel creata, esiste solo all’interno del documento word in cui è stata
inserita; per modificarne i dati è necessario cliccarci sopra per entrare in
ambiente excel.
be
ro
Se, nella finestra “Inserisci oggetto”, viene selezionata la casella “Visualizza come
icona” si apre una finestra nell’ambiente applicativo Excel contenente il foglio di
lavoro in cui inserire dati e formule:
s’inserisce il nome ed il
percorso di memo-
rizzazione del file excel, o
lo si cerca tramite il
ro
pulsante “Sfoglia…”.
Si inserisce il segno di
spunta nella casella
“Collega al file” (4). E si
conferma con il tasto
.
t
dati contenuti; essa rappresenta la base dei dati che, nell’unione con un documento
r.i
(documento principale2), ci permette di ottenere dei documenti personalizzati, tramite
i campi unione3, pronti per essere stampati.
Immaginate di dover realizzare una circolare da inviare a tutti i dipendenti di un
cn
determinato settore aziendale.
In una banca dati (elenco) sono presenti i nominativi di tutti i dipendenti e le
informazioni dell’ufficio d’appartenenza.
Tramite questa funzione è possibile estrarre dall’elenco solo i nominativi degli impiegati di
o@
un determinato settore (o in base ad altri tipi di selezione), e realizzare una lettera tipo da
cui derivare, automaticamente tante copie, per quanti sono i dipendenti estrapolati; ognuna
di queste lettere contiene un solo nominativo ed indirizzo di destinazione (unione tra elenco
e lettera). Sempre con lo stesso elenco di nominativi selezionati vengono create le etichette,
o stampati i destinatari sulle buste, per l’inoltro delle circolari.
er
È possibile utilizzare la stampa unione per creare non solo elenchi d’indirizzi ma
qualsiasi tipo di documento che associ i campi a determinati dati. Se, ad esempio,
sono stati riportati in un foglio elettronico tutti titoli di una raccolta di CD, sarà
i
lb
possibile utilizzare l'opzione Etichette per creare un'etichetta per ciascun CD.
3.5.1 Preparazione
.a
Per realizzare una stampa unione, dopo aver aperto un nuovo documento, si parte
dal menù “Strumenti” dove, cliccando sulla voce “Lettere e indirizzi”, si apre un
sottomenù dal quale selezionare l’opzione “Creazione guidata Stampa unione”:
rto
be
ro
1
Origine dati: File contenente informazioni da riunire in un documento. Ad esempio, l'elenco di nomi e indirizzi
da utilizzare in una stampa unione. È necessario essere connessi all'origine dati per poter utilizzare le
informazioni in essa contenute.
2
Documento principale: In una operazione di stampa unione in Word, il documento contenente il testo e gli
elementi grafici in comune tra le diverse versioni dei documenti uniti, ad esempio l'indirizzo del mittente o i
saluti in una lettera tipo.
3
Campo unione: Segnaposto inserito nel documento principale. Ad esempio, è possibile inserire il campo unione
«Città» per inserire automaticamente un nome di città, come ''Parigi'', memorizzato nel campo dati Città.
Passaggio 1 di 6
t
documento.
r.i
In esso sono elencati i tipi di documenti, che possono
essere creati, con la prima voce già selezionata:
cn
Lettere (1).
o@
passaggio successivo (2).
Passaggio 2 di 6
In questo passaggio si
definisce il documen-
er
to iniziale da cui
derivare la lettera che
si vuole realizzare.
i
lb
La scelta predefinita è
quella di utilizzare il
documento corrente
.a
(3) (partiamo da un
nuovo documento
vuoto).
rto
In alternativa si può
selezionare l’opzione
Inizia da un modello
be
t
r.i
cn
o@
Oppure creare una nuova origine dati (ovvero un file contenente i dati variabili di
ciascuna copia di un documento d’unione).
RECORD DI
INTESTAZIONE NOME COGNOME INDIRIZZO C.A.P.
Fabrizio Bentivoglio P.le Aldo Moro, 7 00185
RECORD DI DATI Roberto Antuori P.le Aldo Moro, 7 00185
Filippo Crea P.le Aldo Moro, 7 00185
t
Enrico Diotallevi P.le Aldo Moro, 7 00185
r.i
Emilio Empoli Via del policlinico, 137 00161
Antonio Fanfulli Via del policlinico, 137 00161
Il nome di ciascun campo di dati è elencato nella prima riga di celle, denominata
cn
record d’intestazione.
Ciascuna delle righe successive contiene un record di dati, in altre parole un insieme
completo d’informazioni correlate, quali il nome e l'indirizzo di un singolo
destinatario.
inseriti.
con OK.
rto
Passaggio 4 di 6
be
t
Confermando le selezioni effettuate
r.i
cliccando sul pulsante , nella
lettera è inserito il campo unione come
riportato nell’esempio riportato di
cn
seguito.
o@
i er
lb
t
cliccando su ottenendo il
r.i
risultato riportato al lato:
cn
Nelle varie finestre che si aprono, quando si sceglie tra le
possibilità del passaggio 4: Composizione lettera, è
presente il pulsante Corrispondenza campi… .
o@
Cliccando su di esso, è visualizzata la finestra in cui cambiare, se necessario,
l’assegnazione del campo della banca dati che deve corrispondere ad ogni voce del
campo indirizzo:
i er
lb
.a
rto
be
ro
Passaggio 5 di 6
t
tornando ai passaggi precedenti.
r.i
cn
o@
i er
lb
Passaggio 6 di 6
.a
Cliccando su è visualizzata
la finestra:
ro
t
r.i
Di seguito è riportato l’esempio del risultato ottenibile:
cn
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
Dato che la maggior parte dei passaggi necessari alla creazione dei vari tipi di
documenti sono comuni in stampa unione, ed essendo stati già trattati nel
precedente paragrafo, i successivi passaggi sono semplicemente elencati.
Passaggio 1 di 6 Passaggio 2 di 6
t
r.i
cn
o@
i er
Passaggio 4 di 6
lb
Passaggio 3 di 6
.a
rto
be
ro
t
messaggi tramite l’icona
r.i
Passaggio 6 di 6
cn
o@
er
Con la finestra di colloquio “Unisci a messaggio di posta elettronica” è possibile
i
inserire i dati nel campo destinatario (nell’esempio è l’indirizzo di posta elettronica),
lb
l’oggetto del messaggio, il formato dello stesso e quanti devono essere i messaggi
da creare, in modo da procedere nella realizzazione e spedizione.
.a
rto
be
ro
t
di Outlook.
r.i
Il pulsante “Opzioni” apre le
omonime finestre che
cn
saranno spiegate, più avanti,
nella procedura relativa alla
stampa unione.
La limitazione di questo
comando è che si può
produrre una sola busta alla
volta, o più buste con gli
o@
er
stessi dati, oppure una singola
etichetta, o più etichette
identiche.
i
lb
Passaggio 1 di 6 Passaggio 2 di 6
be
In questa finestra si
clicca sull’icona
per
ro
determinare le carat-
teristiche delle buste
e il loro inserimento
nella stampante, co-
me mostrato nelle
immagini successive.
Passaggio 4 di 6
In questa fase s’inseriscono, manualmente, i dati del mittente quali nominativo,
indirizzo loghi e quant’altro necessario.
Queste informazioni sono visibili e identici per tutte le buste che saranno prodotte
(il numero dipenderà dalle informazioni selezionate nel database).
Nella casella di testo (si evidenzia quando si clicca sul cursore già posizionato) che
determina l’area destinatario, vanno inseriti i campi unione che conterranno i dati
dei destinatari.
t
r.i
cn
Passaggio 5 di 6 o@
I passaggi 5 e 6 sono solamente raffigurati in
quanto, in precedenza, già spiegati.
er
Passaggio 6 di 6
i
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
Il risultato dell’unione con i
dati selezionati è riportato
cn
nell’immagine sottostante.
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
Passaggio 1 di 6
Passaggio 2 di 6
t
r.i
cn
o@
i er
Cliccando su (1), si visualizza l’omonima finestra in cui
lb
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
Passaggio 3 di 6
In questa fase si seleziona l’elenco che contiene i
rto
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
rto
Passaggio 6 di 6
be
procedura.
Passaggio 2 di 6
be
ro
t
r.i
cn
o@
er
Passaggio 4 di 6
i
lb
t
r.i
cn
Passaggio 6 di 6
Con il sesto pas-
o@
saggio si com-
pleta la realizza-
zione dell’elenco
che viene inserito
in un nuovo do-
cumento chia-
er
mato, generica-
mente, Direc-
toryn.
i
lb
.a
rto
be
ro
Utenti più esperti possono utilizzare le scelte della barra degli strumenti di Stampa
unione:
t
r.i
Impostazioni documento principale.
cn
Destinatari Stampa unione.
Unisci a fax.
t
r.i
Si apre l’omonima finestra ove clicchiamo sulla
scheda “Margini”.
cn
o@ Nella sezione Orientamento si
er
sceglierà “Verticale” oppure
“Orizzontale” (1).
Per selezionare il formato della carta, si sceglie “Imposta pagina…” dal menù “File”
e, dalla finestra che si visualizza, selezioniamo la scheda “Carta”.
t
r.i
Per modificare le dimensioni solo di
alcuni fogli che compongono il
cn
documento, selezionare le pagine
interessate e seguire la normale
procedura di modifica delle
o@
dimensioni del foglio.
In caso che il documento contenga più sezioni, è possibile cliccare in una sezione
oppure selezionarne più di una e modificare quindi le dimensioni del foglio.
.a
Fare clic, con il tasto sinistro del mouse, nel punto in cui si desidera inserire
un'interruzione di pagina.
t
r.i
Scegliere “Interruzione…” dal menù
“Inserisci”.
cn
Si visualizza l’omonima finestra con già selezionata
la scelta “Di pagina” (1); confermare cliccando su
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
Intestazioni e piè di pagina sono aree presenti rispettivamente nel margine
superiore e inferiore di ciascuna pagina di un documento.
cn
Le intestazioni ed i piè di pagina possono contenere sia testo che grafica (i numeri di
pagina, il logo di una società, il titolo del documento, ecc.). Essi sono stampati
rispettivamente nel margine superiore o inferiore di ciascuna pagina di un
o@
documento. er
Per immettersi nell'area dell'intestazione o del piè
i
di pagina, scegliere la voce “Intestazione e piè di
lb
Nelle aree d’intestazione e piè di pagina possono essere inserite varie informazioni
come supporto per una migliore gestione del documento. Il loro inserimento può
avvenire con diverse modalità.
t
Utile, se il documento è composto da molti fogli, può risultare la numerazione delle
r.i
pagine.
cn
aprire le aree d’intestazione e piè di pagina, cliccando
sulla voce “Numeri di pagina…” presente nel menù
“Inserisci”…
t
r.i
cn
Inserisci data e ora.
o@
Anche in questo caso è possibile inserire i dati con
er
diverse modalità.
A questo punto la via più immediata è quella di utilizzare la barra degli strumenti
Intestazione e piè di pagina, dove si clicca
rto
t
possibile selezionare il formato
r.i
più adatto e l’eventuale
aggiornamento automatico del
dato (la data e l’ora riportate
cn
nel documento si modificano, in
base ai valori del momento,
ogni volta che il documento
o@
viene aperto).
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
A questo punto si può percorrere la strada della voce “Glossario”(1), presente nel
menù “Inserisci”, scegliendo dall’elenco delle voci visualizzato,
rto
oppure,
cliccando sulla freccia accanto alla voce “Inserisci voce di glossario”, presente nella
barra degli strumenti Intestazione e piè di pagina (2), per visualizzate l’elenco a
tendina.
be
ro
Qualsiasi è la strada percorsa, il risultato che si otterrà cliccando sulle singole voci
è quello, di seguito, riportato:
–PAGINA-
t
r.i
Autore, n. pagina, data
cn
Data di creazione
Nome file
.a
Pagina X di Y
ro
t
tempo e spreco di carta.
r.i
Durante la stesura del nostro documento, si è visto come impostare la pagina,
formattare il testo (nella sua totalità o nelle singole parti), sillabare le parole ecc..
cn
Prima di procedere con la stampa, è bene controllare se, dal punto di vista estetico, il
documento si presenta omogeneo e, dal punto di vista grammaticale, non vi siano
errori ortografici o grammaticali.
o@
3.6.2.1 Usare gli strumenti di controllo ortografico ed eseguire le modifiche, quali
correggere gli errori, cancellare le ripetizioni.
Si apre la finestra al
lato in cui è riportato
.a
il testo da correggere
(1), e la regola
grammaticale violata
rto
con il suggerimento
della correzione da
apportare (2).
be
Per accettare la
correzione si clicca su:
ro
Durante la digitazione del testo può accadere che alcune parole sono evidenziate
tramite una sottolineatura, sinusoidale, di colore rosso:
t
potrebbe essere sbagliata ovvero non è stata
r.i
riconosciuta tra quelle contenute nel
dizionario interno di Word.
cn
Quando la parola è corretta, in pratica è solamente assente nel dizionario, ci si
colloca sopra con il cursore quindi, dal menù “Strumenti” si seleziona la funzione di
controllo dell’ortografia e grammatica:
o@
Dalla specifica finestra, che si apre, si clicca
su Aggiungi al dizionario (1) eliminando la
segnalazione.
i er
lb
.a
rto
be
t
r.i
cn
o@
3.6.2.3 Visualizzare l’anteprima di un documento.
funzione “Anteprima di
stampa”.
t
r.i
trova il cursore, in modo di apportare le modifiche.
cn
Pagine multiple: visualizza fino a sei pagine alla volta.
Mostra righello
o@
Riduci di una pagina: Per documenti brevi, con poco testo nell’ultima
pagina; riduce le dimensioni dei tipi di carattere utilizzati nel
documento.
er
Schermo intero: Visualizza a tutto schermo.
i
lb
Chiudi anteprima
.a
rto
verificare ed impostare le
opzioni disponibili, è
necessario cliccare su
be
stampante selezionata.
t
Tutte : Stampa l’intero documento.
r.i
Pagina corrente : Stampa la pagina su cui è posizionato il cursore.
cn
Selezione : Stampa solo il testo che è stato selezionato.
o@
numeri della prima e dell’ultima pagina da stampare, separati
da un trattino.
Numero di pagine per foglio o adattare la stampa alle dimensioni del foglio
in uso.
ro
t
r.i
Stampa diretta su stampante di predefinita.
cn
Quando non si hanno particolari necessità d’impostazione, è possibile avviare
immediatamente la stampa del documento cliccando sull’icona , presente nella
o@
barra degli strumenti standard.
In questo caso è utilizzata la stampante assegnata come predefinita con le
impostazioni standard.
i er
lb
.a
rto
be
ro
t
Righello. .......................................................................................................................................................6
r.i
Area del documento. ...................................................................................................................................6
Riquadro delle attività..................................................................................................................................6
Barra di stato................................................................................................................................................7
Chiudere un programma di elaborazione testi. ...........................................................................................8
cn
Aprire un documento. ..................................................................................................................................8
Chiudere un documento. .............................................................................................................................9
3.1.1.2 Creare un nuovo documento basato sul modello predefinito, altri modelli del programma,
quali: memo, fax, agenda. ......................................................................................................... 10
3.1.1.3 Salvare un documento all’interno di un’unità disco. Salvare un documento con un altro nome
o@
all’interno di un’unità disco. ...................................................................................................... 11
3.1.1.4 Salvare un documento in un altro formato, quale: file di testo, RTF, modello, formato specifico
del tipo di software o della versione.......................................................................................... 12
3.1.1.5 Spostarsi tra documenti aperti. ................................................................................................. 13
3.1.2 MIGLIORARE LA PRODUTTIVITÀ. ......................................................................... 14
3.1.2.1 Impostare le opzioni di base del programma: nome dell’utente, cartelle predefinite per aprire o
er
salvare documenti. .................................................................................................................... 14
3.1.2.2 Usare la funzione di Guida in linea (help) del programma. ....................................................... 16
3.1.2.3 Usare gli strumenti di ingrandimento/zoom. ............................................................................ 18
3.1.2.4 Mostrare, nascondere le barre degli strumenti. ........................................................................ 19
i
lb
3.2.2.1 Mostrare e nascondere i caratteri non stampabili, quali: spazi bianchi, segni di fine paragrafo,
segni di interruzione di riga, caratteri di tabulazione................................................................ 24
3.2.2.2 Selezionare caratteri, parole, righe, frasi, paragrafi o interi testi. ............................................ 25
Selezione tramite MOUSE ..........................................................................................................................25
Selezione tramite TASTIERA .......................................................................................................................25
ro
t
3.3.1.6 Aumento o riduzione del rientro di un intero paragrafo. ........................................................... 35
r.i
3.3.1.7 Modifica del rientro destro di un intero paragrafo. ................................................................... 36
3.3.1.8 Creazione di un rientro sporgente. ............................................................................................ 37
3.3.1.9 Impostare, eliminare e usare le tabulazioni: a sinistra, al centro, a destra, decimale. ............. 37
3.3.1.10 Applicare una spaziatura sopra, sotto i paragrafi. .................................................................... 38
cn
3.3.1.11 Applicare un’interlinea singola, da 1,5, doppia ai paragrafi. .................................................... 39
3.3.1.12 Inserire, eliminare punti e numeri da un elenco di un solo livello. Modificare lo stile dei punti e
dei numeri di un elenco di un solo livello scegliendo tra le opzioni predefinite. ........................ 40
3.3.1.13 Aggiungere ad un paragrafo il contorno e un colore di ombreggiatura/sfondo. ...................... 43
o@
3.3.2 UTILIZZARE GLI STILI ........................................................................................ 45
3.3.2.1 Applicare uno stile esistente ad una parola, una riga o un paragrafo. ..................................... 45
3.3.2.2 Copiare le caratteristiche di formattazione da un testo ad un altro. ........................................ 46
t
Inserisci numeri pagina ..............................................................................................................................92
r.i
Inserisci data e ora. ....................................................................................................................................93
Inserisci voci di glossario. ...........................................................................................................................94
3.6.2 CONTROLLO E STAMPA .................................................................................... 97
3.6.2.1 Usare gli strumenti di controllo ortografico ed eseguire le modifiche, quali correggere gli
cn
errori, cancellare le ripetizioni. .................................................................................................. 97
3.6.2.2 Aggiungere nuove parole al dizionario interno al programma utilizzando uno strumento di
controllo ortografico. ................................................................................................................ 98
3.6.2.3 Visualizzare l’anteprima di un documento. ............................................................................... 99
o@
3.6.2.4 Stampare un documento su una stampante predefinita utilizzando funzioni quali: stampa
documento completo, pagine specifiche, numero di copie. .................................................... 100
Scelta della stampante. ............................................................................................................................101
Definire quante pagine stampare. ...........................................................................................................102
Definire il numero di copie.......................................................................................................................102
Numero di pagine per foglio o adattare la stampa alle dimensioni del foglio in uso. ..............................102
Definire le pagine da stampare. ...............................................................................................................103
er
Stampa diretta su stampante di predefinita. ...........................................................................................103
i
lb
.a
rto
be
ro
Syllabus 5.0
.a
rto
be
ro
Roberto Albiero
ro
be
rto
.a
lb
ier
o@
cn
r.i
t
Modulo 4 Foglio elettronico
t
linea.
r.i
Inserire dati nelle celle e applicare modalità appropriate per creare elenchi.
Selezionare, riordinare e copiare, spostare ed eliminare i dati.
cn
Modificare righe e colonne in un foglio elettronico. Copiare, spostare, eliminare e
cambiare nome ai fogli di calcolo in modo appropriato.
Creare formule matematiche e logiche utilizzando funzioni standard del programma.
o@
Applicare modalità appropriate per la creazione delle formule ed essere in grado di
riconoscere i codici di errore nelle formule.
Formattare numeri e contenuto testuale in un foglio di calcolo.
Scegliere, creare e formattare grafici per trasmettere informazioni in modo
significativo.
er
Modificare le impostazioni di pagina di un foglio di calcolo e controllare e correggere
errori nel contenuto prima della stampa finale.
i
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
cn
o@
er
Normalmente le colonne sono contraddistinte dalle lettere dell'alfabeto e le righe dai
numeri. La cella evidenziata nella figura si identifica come D5, quella adiacente alla sua
i
lb
destra E5, e così via. Le celle della riga successiva avranno coordinate D6, E6 e così via.
In ciascuna cella possono essere inseriti dati numerici o testuali, oppure possono
essere immesse formule che possono usare come parametri il contenuto di altre celle.
.a
t
visualizzando o nascondendo gli elementi nei campi.
r.i
4.1.1.1 Aprire, chiudere Excel.
cn
L’apertura, o avvio, del programma Excel avviene cliccando sul pulsante Start (1)
che visualizza il menù “Avvio” dove è presente la voce “Tutti i programmi” (2).
Cliccando su di essa si apre l’elenco dei programmi installati nel computer; tra essi è
o@
presente “Microsoft Excel” che viene eseguito cliccandoci sopra (3):
i er
lb
.a
rto
Sul video si aprirà il desktop di excel dove è presente una nuova cartella1 di lavoro, a
be
cui è assegnato il nome provvisorio di Cartel1 (4), contenente i tre fogli di calcolo (5)
(impostazione standard).
ro
1
In Windows il termine “Cartella” (o directory) indica un’entità del file system (che è un meccanismo di
organizzazione e registrazione dei file sul supporto hardware di archiviazione) che può contenere uno o più file
ma anche altre directory. In excel la “Cartella” di lavoro rappresenta il contenitore in cui sono memorizzati i
fogli di calcolo, in altre parole identifica un file composto da record costituiti dai fogli di calcolo.
t
r.i
(o cliccando sull’icona presente nella barra degli strumenti)
cn
… ed indicandone la
posizione nella fine-
o@
stra “Apri”, quindi si
conferma l’apertura
cliccando sull’appo-
sito pulsante (1).
i er
Viene aperta la cartella prescelta, visualizzando il primo dei fogli di lavoro che la
lb
compongono.
.a
rto
be
ro
t
r.i
cn
o@
er
Per chiudere una cartella excel aperta e selezionata, ovvero quella in primo piano
nel desktop, si clicca sul comando “Chiudi” presente nel menù “File”…
i
lb
.a
rto
t
riquadro delle attività “Nuova cartella di lavoro”.
r.i
cn
o@
Da un modello predefinito.
t
Fare doppio clic sul
r.i
modello del tipo di
cartella di lavoro da
creare.
cn
4.1.1.4 Salvare una cartella di lavoro.
Nel caso di una cartella di lavoro nuova è da definire sia il nome con cui la si vuole
.a
Viene visualizzata la finestra “Salva con nome” in cui, nella casella “Nome file:” si
digita il nuovo nome da assegnare alla cartella di lavoro (1).
t
r.i
cn
o@
er
Cliccando sulla freccia al lato della casella “Salva in:” sono visualizzate tutte le
i
lb
Cliccando sulla freccia al lato della casella “Tipo file:”, si visualizza la lista per
selezionare la tipologia di file di destinazione (3).
Oltre che nel formato standard, è possibile salvare il documento in versioni
rto
precedenti di excel, in vari tipi file di testo, di file elenco, di pagine web, come
modello ed in versioni di software di gestione di fogli di calcolo di altri produttori.
t
4.1.2.1 Impostare le opzioni di base del programma: nome dell’utente, cartelle
r.i
predefinite per aprire o salvare cartelle di lavoro.
cn
Le impostazioni standard del software di gestione del foglio di calcolo, Excel, sono
impostate per soddisfare le esigenze della maggior parte degli utenti ma, per
particolari necessità, è possibile apportare loro delle modifiche.
Per impostare delle regole personali è necessario cliccare su “Opzioni…” dal menù
o@
“Strumenti”.
Si visualizza la finestra “Opzioni” che è composta da tredici schede ognuna delle quali
permette la modifica delle impostazioni relative ad un determinato argomento.
Di seguito vengono raffigurate tutte le schede in modo di avere presente cosa si può
er
variare e dove; in fase d’apprendimento può risultare utile provare a modificare le
impostazioni e verificarne le conseguenze.
i
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
cn
o@
er
Sezione Mostra
i
lb
Barra della formula Consente di visualizzare la barra della formula nella parte
superiore del foglio di lavoro.
.a
Sezione Commenti
Nessuno Consente di nascondere i commenti e i relativi indicatori nelle celle a cui
ro
t
stampati.
r.i
Sezione Opzioni della finestra
cn
Interruzioni pagina autom. Consente di visualizzare le interruzioni di pagina
impostate automaticamente.
Formule Visualizza le formule presenti nelle celle anziché i valori generati dalle
o@
formule.
Griglia Visualizza la griglia delle celle.
Intestazioni riga e colonna Consente di visualizzare i numeri di riga nel lato sinistro
del foglio e le lettere di colonna nella parte superiore del foglio.
er
Simboli di struttura Consente di visualizzare i simboli di struttura. Questi vengono
visualizzati solo se il foglio di lavoro contiene una struttura creata in
precedenza.
i
Zeri Consente di visualizzare uno zero nelle celle che contengono questo valore.
lb
Schede Consente di visualizzare le schede dei fogli in modo che sia possibile
spostarsi dall'una all'altra e selezionare i fogli della cartella di lavoro
Colore griglie Consente di impostare il colore delle griglie.
be
ro
t
r.i
cn
o@
er
Sezione Calcolo
i
lb
Automatico Aggiorna tutte le formule dipendenti ogni volta che si apporta una
modifica a un valore, a una formula o a un nome.
.a
Automatico escluso tabelle come sopra ad eccezione delle tabelle di dati. Per
calcolare tali tabelle, fare clic su Calcola (F9) nella scheda Calcolo.
Manuale Consente di eseguire calcoli nelle cartelle di lavoro aperte solo quando si
rto
la cartella di lavoro.
Calcola (F9) esegue calcoli in tutti fogli di lavoro aperti, incluse le tabelle di dati, e di
aggiornare tutti i fogli grafico aperti.
ro
Calc. documento Consente di eseguire calcoli nel foglio di lavoro attivo, nonché nei
grafici e nei fogli grafico associati al foglio di lavoro.
Iterazioni Consente di limitare l'iterazione per la ricerca di obiettivi o la risoluzione
di riferimenti circolari. È possibile limitare l'iterazione modificando il numero
specificato nella casella Numero massimo, nella casella Scarto consentito o in
entrambe.
t
r.i
(valore seriale 1), in questo modo, ad es., il 5/7/1998 è il valore seriale 35981;
compatibilità Macintosh: l’impostazione iniziale è all’1/1/1904 che diventa il
numero seriale 1 ed il 5/7/1998 diventa il numero seriale 34519.
cn
Salva i valori dei collegamenti esterni Consente di salvare le copie dei valori
contenuti in un documento esterno collegato a un foglio di lavoro di Excel.
Accetta etichette nelle formule Consente di utilizzare nomi di etichetta nelle
formule se gli intervalli nel foglio di lavoro includono etichette di riga o di
o@
colonna.
Scheda Modifica:
i er
lb
.a
rto
be
ro
Sezione Impostazioni
Modifica direttamente nella cella Permette di apportare modifiche all'interno di
una cella facendo doppio clic su di essa, anziché modificandone il contenuto
solo nella barra della formula.
Trascina cella Permette di spostare e copiare le celle e i dati mediante l'operazione
di trascinamento.
t
pulsanti, caselle di testo, oggetti disegnati e immagini insieme alle celle
r.i
associate ogni volta che vengono tagliati, copiati, filtrati o ordinati in un foglio
di lavoro.
cn
Richiesta di aggiornamento dei collegamenti automatici Visualizza un messaggio di
richiesta di conferma prima che vengano aggiornati gli elementi collegati.
Associa animazioni agli eventi Consente di visualizzare lo spostamento del foglio di
lavoro e le modifiche quando si inseriscono o si eliminano celle, righe o
o@
colonne.
Abilita completamento automatico dei valori della cella Se le prime lettere digitate
corrispondono a un'immissione esistente, nella colonna che comprende la
cella, la parte di testo rimanente verrà completata automaticamente.
er
Estendi formati e formule degli intervalli dati Fa si che i nuovi elementi aggiunti alla
fine (riga o colonna che sia) abbiano lo stesso formato del resto dell'elenco.
Vengono copiate anche le formule ripetute in ogni riga.
i
Attiva voce percentuale automatica Se questa casella viene deselezionata, tutti i
lb
numeri immessi nelle celle con il formato Percentuale, inclusi i numeri uguali
o maggiori a 1, sono moltiplicati per 100.
.a
Mostra pulsanti per la funzione Incolla Selezionare questa casella di controllo per
visualizzare automaticamente una finestra di dialogo con opzioni speciali
durante l'utilizzo della funzione Incolla.
rto
Mostra pulsanti per la funzione Inserisci Selezionare questa casella di controllo per
visualizzare automaticamente una finestra di dialogo con opzioni speciali
durante l'inserimento di celle, righe o colonne.
be
ro
t
r.i
cn
o@
er
Sezione Impostazioni
i
lb
Elenco ultimi file usati Consente di visualizzare un elenco degli ultimi file utilizzati
nella parte inferiore del menù File, in modo da velocizzare l'apertura dei file.
Nella casella delle voci immettere il numero di file da visualizzare.
be
t
la cartella di lavoro.
r.i
All'avvio, apri tutti i file in All'avvio di Excel, i file della cartella specificata verranno
aperti automaticamente.
cn
Nome utente Contiene il nome utente predefinito.
Scheda Passaggio:
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
Salva file di Excel come Consente di impostare il tipo di file predefinito quando si
salvano le cartelle di lavoro.
Sezione Impostazioni
Consente di specificare le impostazioni di visualizzazione e di apertura per la
cartella di lavoro.
Tasto per menù di Microsoft Excel Definisce il tasto da premere per attivare la
barra dei menù di Excel (in caso di utilizzo della sola tastiera).
t
con la sintassi di Lotus 1-2-3 versione 2.2, nella sintassi di Excel.
r.i
Scheda Elenchi:
cn
o@
i er
lb
.a
rto
ogni voce.
Aggiungi Consente di salvare un elenco personalizzato nella casella Voci di elenco.
Elimina Consente di eliminare l'elenco personalizzato selezionato.
Importa elenco dalle celle Permette di selezionare un’area del foglio di lavoro.
Importa Permette l’acquisizione dell’intervallo di celle, precedentemente
selezionato, per creare un elenco personalizzato da elementi esistenti in
un’area del foglio di lavoro.
t
r.i
cn
Sezione Grafico corrente o@
Nessun tracciato (ignora distanze) Crea discontinuità nella rappresentazione di un
er
grafico per le celle vuote del foglio di lavoro in una serie di dati.
Zero Considera le celle vuote come contenenti il valore zero, in modo che la linea
i
scenda sullo zero per coordinate corrispondenti.
lb
t
r.i
cn
o@
er
Colori standard Consente di visualizzare i colori correnti.
i
lb
Area del tracciato I primi otto colori utilizzati in Microsoft Excel per l'area del
tracciato. È inoltre possibile utilizzare questi colori per formattare qualsiasi
elemento a cui è consentito applicare il colore.
.a
Linee del grafico I primi otto colori utilizzati in Excel per le linee del grafico. È inoltre
possibile utilizzare questi colori per formattare qualsiasi elemento a cui è
rto
t
r.i
cn
o@
er
Sezione Gestione numero
i
Separatore decimale Permette di scegliere il separatore decimale predefinito.
lb
Sezione Stampa
Conversione automatica Lettera US/A4 Selezionando questa casella di controllo si
modificano automaticamente le dimensioni standard del foglio, dal formato
be
Lettera al formato A4. Questa opzione ha effetto solo sulla stampa, non sulla
formattazione del documento.
ro
t
r.i
Mostra caratteri controllo Consente di visualizzare o nascondere i caratteri di
controllo bidirezionali.
cn
Scheda Salva:
o@
i er
lb
.a
rto
Sezione Impostazioni
Salva automaticamente ogni Crea automaticamente un file di ripristino della
cartella di lavoro in uso dopo l'intervallo specificato nella casella minuti. Se il
be
t
r.i
cn
o@
er
Sezione Impostazioni
i
Abilita controllo degli errori in background Permette il controllo automatico delle
lb
celle per rilevare gli errori quando sono inattive. Se viene rilevato un errore in
una cella, questa viene contrassegnata con un indicatore verde nell'angolo
superiore sinistro.
.a
Colore indicatore errore Imposta il colore utilizzato per indicare gli errori. Se si
seleziona Automatico, viene impostato il colore verde.
rto
Ripristina errori ignorati Permette di contrassegnare gli errori nel foglio di calcolo e
rilevarli durante il controllo degli errori anche se sono stati già rilevati e
ignorati.
be
Sezione Regole
Fornisci valore di errore come risultato Segnala come errore le celle contenenti
formule che restituiscono un errore come risultato, visualizzando un avviso.
ro
Data formato testo con anni di due cifre Segnala come errore le formule
contenenti celle, in formato testo, con gli anni rappresentati da due cifre,
visualizzando un avviso durante il controllo degli errori.
Numero memorizzato come testo Segnala come errore i numeri in formato testo, o
preceduti da un apostrofo, visualizzando un avviso.
Formula non coerente nella regione Considera come errore una formula diversa
dalle altre formule della stessa area del foglio di lavoro, visualizzando un
avviso.
t
Errore di convalida dati elenco Permette la visualizzazione degli errori di convalida
r.i
negli elenchi.
cn
Scheda Controllo ortografia:
o@
i er
lb
.a
rto
be
t
e riutilizzare testo o altri elementi utilizzati frequentemente.
r.i
Sezione Impostazioni specifiche per le lingue
cn
Tedesco: usa nuove regole ortografiche Per testo in lingua tedesca, consente di
utilizzare automaticamente le nuove regole ortografiche durante il controllo
grammaticale.
o@
Coreano: combina verbi ausiliari/agg. Per testo in lingua coreana, consente agli
strumenti di correzione di suggerire combinazioni di verbi ausiliari e aggettivi.
Coreano: controlla espressioni alternative Per testo in lingua coreana, consente
agli strumenti di correzione di suggerire le correzioni in base all'elenco delle
modifiche automatiche.
er
Coreano: elabora nomi composti Per testo in lingua coreana, consente agli
strumenti di correzione di elaborare i nomi composti.
i
Regole scrittura testo ebraico Consente di impostare le regole ortografiche per
lb
parole in lingua araba che iniziano con un carattere alef hamza o terminano
con un carattere yaa.
rto
be
ro
t
r.i
cn
o@
i er
lb
Consigliata sola lettura Consente di consigliare agli altri utenti di aprire una cartella
di lavoro in sola lettura. Se un altro utente apre la cartella di lavoro in sola
lettura e la modifica, dovrà salvarla con un nome diverso.
Firme digitali Visualizza un elenco di utenti possessori di firma digitale; permette di
aggiungere ulteriori firme.
t
di specificare le fonti attendibili.
r.i
4.1.2.2 Usare la funzione di Guida in linea (help) del programma.
cn
In tutti gli applicativi che compongono la “suite” di Microsoft Office, è disponibile
una guida in linea che supporta l’utilizzatore del prodotto; essa viene attivata con
diverse modalità.
o@
Se è stata attivata la visualizzazione dell’Assistente di Office tramite
il comando “Mostra l’As-
sistente di Office” pre-
sente nell’elenco del menù
er
di aiuto, nel desktop sarà
sempre visibile “Clippy” (così chiamato per via della
sua forma).
i
lb
t
In questo riquadro troviamo:
r.i
ove, cliccando
sulla freccia a destra, si visualizza l’elenco dei
cn
vari riquadri attività disponibili.
o@
Che ci permette di andare al riquadro
attività successivo, se c’è.
Segue pagina
successiva
ECDL - Modulo 4 – Foglio elettronico
28
Scelto l’argomento, si visualizza la finestra “Guida in linea di Microsoft Excel” in cui
è possibile ottenere la specifica informazione.
t
r.i
cn
o@
er
In questa finestra sono presenti le
i
lb
seguenti icone:
t
r.i
Che apre la relativa pagina web, per avere informazioni sulla procedura
cn
da eseguire per un determinato argomento.
o@
Che apre la relativa pagina web, per avere accesso ai corsi Microsoft
su vari argomenti.
i er
lb
discussione.
rto
be
ro
Che apre la relativa pagina web, per scaricare nel proprio computer,
prodotti e/o aggiornamenti.
t
linea di Microsoft Excel con
r.i
le modalità di consultazione del servizio di
supporto ai clienti della Microsoft.
cn
o@ Apre la
er
finestra
Guida in linea di Microsoft Excel con
l’elenco delle funzioni di accesso
i
facilitato e loro modalità d’uso.
lb
.a
rto
Apre la
finestra Opzioni servizi che permette
l’impostazione di alcuni servizi in linea.
be
ro
t
o nella casella cerca del riquadro attività Guida
r.i
in linea di Excel, …
cn
… si otterrà la visualizzazione del riquadro
attività Risultati ricerca, in cui scegliere,tra le
voci riportate quella di cui si vuole avere
informazioni.
o@
Selezionandola, cliccandoci sopra, si ottiene
l’apertura della finestra Guida in linea di
Microsoft Excel con tutte le spiegazioni e gli
esempi inerenti la funzione ricercata.
i er
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
Altra possibilità è di accedere al comando “Zoom…” dal
menù “Visualizza”, provocando l’apertura di una finestra
di scelta della percentuale d’ingrandimento.
cn
o@
4.1.2.4 Mostrare, nascondere le barre degli strumenti. Minimizzare, ripristinare
er
la barra multifunzione.
i
lb
t
schede.
r.i
Nella prima, Barre degli
strumenti, è visibile l’elenco di
cn
tutte le barre degli strumenti.
Spuntare la casella accanto ad
un nome significa rendere
visibile la relativa barra sul
o@
desktop.
La nuova barra si aggiunge all’elenco nella scheda “Barre degli strumenti” in cui
selezionare la relativa casella così da visualizzarla sul desktop assieme alle altre
rto
t
r.i
del cursore, utilizzare icone più
grandi, mostrare la descrizione dei
comandi.
cn
4.2 Celle
o@
Come accennato all’inizio, il termine “cella” indica una casella, visualizzata come uno
er
spazio rettangolare, risultante dall'intersezione tra una riga e una colonna in un foglio
di calcolo. Dato che, sia le righe che le colonne, sono contrassegnate univocamente,
anche la singola cella, a sua volta, è identificata in modo esclusivo dalle coordinate che
i
contraddistinguono l’intersezione di quella specifica colonna con quella specifica riga.
lb
Ogni cella può contenere del testo, un valore numerico o una formula.
Un’area composta da più celle adiacenti, sia in orizzontale che in verticale, costituisce
una tabella.
.a
È buona norma che una cella contenga un solo dato omogeneo: una formula, una
data, un valore numerico, un singolo dato alfabetico. Questo significa che, nel
realizzare una tabella, è necessario definire tutti i campi (celle), che determineranno
be
un valore composito come, ad esempio, un indirizzo: una cella che conterrà il dato
via, viale, piazza, ecc., una cella che conterrà il nome dell’ubicazione, una cella per il
numero civico, una per la città, ecc. , ovvero vanno inserite le descrizioni dei campi
realizzando una riga di titoli che specifichi il tipo d’informazione inserita nelle celle
ro
t
r.i
Si seleziona la voce “Celle…” dal menù “Inserisci”(1) o dal menù di scelta rapida che
cn
si apre cliccando, sulla selezione, con il tasto destro del mouse.
o@
er
Viene visualizzata la finestra di dialogo “Inserisci celle” in
cui, in base alla scelta effettuata si otterranno i seguenti
risultati:
i
lb
Riga intera
ro
Colonna intera
La cella selezionata è detta cella attiva e viene evidenziata da un bordo spesso con
un quadratino nell’angola basso a destra.
t
Con TAB ci si sposta nella cella successiva (a destra), di
r.i
quella appena scritta mentre, con INVIO ci si posiziona
nella cella sottostante.
cn
Se il tasto INVIO viene premuto dopo un certo numero di celle, di una stessa riga, in
cui abbiamo appena inserito dei dati, il cursore si sposta nella cella sottostante (riga
successiva) la prima cella riempita:
o@
Per inserire delle date è necessario utilizzare una barra o uno spazio per separarne
er
le parti (ad esempio 05/09/2002 o 5 settembre 2002).
Per immettere la data corrente, premere CTRL + ; (punto e virgola).
Per inserire delle Ore è necessario utilizzare i due punti per separare le parti di
i
lb
4.2.1.3 Selezionare una cella, un insieme di celle adiacenti, un insieme di celle non
adiacenti, un intero foglio di lavoro.
rto
cliccare sulla prima cella dell'intervallo, mantenendo cliccato il tasto del mouse,
trascinare la selezione fino all'ultima cella.
t
r.i
Per Selezionare celle non adiacenti o intervalli di celle:
cn
altre celle o gli altri intervalli tenendo premuto CTRL.
NOTA: Per annullare una selezione di celle cliccare su una cella qualsiasi del
foglio di lavoro.
o@
4.2.2.1 Modificare il contenuto di una cella, sostituire i dati esistenti.
er
Per aggiungere dati all’interno di una cella vuota, o sostituire quelli già presenti, è
necessario selezionare la cella da modificare ciccandoci sopra, una volta, con il
mouse.
i
Nella barra delle formule viene
lb
compiuto una azione errata come, ad esempio, la cancellazione di uno o più dati o,
dopo aver annullato una determinata azione, la necessità di ripristinare lo stato
precedente.
t
Per eliminare un'immissione in una cella, o nella barra della formula, premere il
r.i
tasto prima di confermarla con il tasto .
cn
Per ripristinare l'azione, fare clic su Ripristina o sulla freccia accanto a
Ripristina e selezionare una voce dall'elenco.
o@
4.2.2.3 Usare il comando di ricerca per trovare dati specifici in un foglio di lavoro.
t
e, nella parte inferiore della finestra “Trova e sostituisci” viene visualizzato l’elenco
r.i
di tutte le celle contenenti il dato ricercato:
cn
o@
Per annullare una ricerca in corso, premere il tasto .
er
4.2.2.4 Usare il comando di sostituzione per trovare dati specifici in un foglio di
lavoro.
i
lb
Nella casella Trova: si digita il testo da trovare mentre, nella casella Sostituisci con:,
si digita il testo che lo sostituirà.
t
r.i
È possibile utilizzare i caratteri jolly asterisco (*) e punto interrogativo (?) per
cercare una stringa di caratteri. Ad esempio si digita “f*e” per trovare le occorrenze
di tutti i dati che iniziano per “f” e finiscono per “e” indipendentemente dalla
cn
lunghezza (fe, festa, ferriere, ecc.); il punto interrogativo stabilisce un solo carattere
per cui digitando “t?a” si trovano tutte le parole che contengono t ed a separati da
un terzo valore.
o@
Per ricercare un carattere definito come carattere jolly, digitare una barra
rovesciata (\) prima del carattere desiderato. Ad esempio, per ricercare un punto
interrogativo, digitare “\?”
er
4.2.2.5 Ordinare un insieme di celle applicando un solo criterio in ordine
numerico crescente o decrescente, e in ordine alfabetico crescente o
decrescente.
i
lb
numero positivo.
Ordinamento alfanumerico
Quando si ordina un testo alfanumerico, questo viene disposto da sinistra verso
rto
destra e carattere per carattere. Una cella contenente il testo A100 ad esempio
verrà posta dopo una cella contenente la voce A1, ma prima di una cella contenente
la voce A11.
Il testo e le combinazioni di testo e numeri vengono ordinati nel modo seguente:
be
t
massimo di tre colonne (anche non
r.i
consecutive.
cn
Più sbrigativamente, se si desidera
ordinare in base ad una colonna, si
clicca su una cella della colonna quindi
o@
si clicca su Ordinamento crescente
o Ordinamento decrescente , in base al tipo di ordinamento che si desidera
effettuare.
… oppure si seleziona il
comando “Cancella” dal
be
si vuole effettuare.
Quando si copia una cella trascinandola o facendo clic sui pulsanti Taglia o Copia, e
successivamente Incolla, della barra degli strumenti o dagli specifici comandi
contenuti nel menù Modifica”, verrà copiata l'intera cella, inclusi i formati, la
formula con il relativo risultato e le note.
t
r.i
cn
Quando il cursore, all’interno di una selezione di celle, assume l’aspetto di una
o@
quadruplice freccia è possibile, tramite trascinamento, spostare il contenuto della
selezione in un’altra posizione del foglio di lavoro:
er
Copia o sposta tra fogli di lavoro, o cartelle diverse.
i
Dopo aver selezionato la cella, o un intervallo di
lb
t
r.i
4.2.3.3 Usare lo strumento di riempimento automatico per copiare o
incrementare dati.
cn
Talvolta può essere necessario creare degli elenchi che ci permettano di numerare
una serie di dati o per intestare righe e colonne di una tabella.
Per realizzare queste liste senza dover digitare i dati incrementati cella per cella, si
o@
utilizza il “quadratino di riempimento” che viene attivato se è stata selezionata
la casella “Trascina cella” della scheda Modifica della finestra “Opzioni…” presente
nel menù “Strumenti”.
Analogamente si può agire a livello di riga ed utilizzare serie già definite quali, i
giorni della settimana, i mesi dell’anno, la date. Altre serie personalizzate possono
essere create su di un foglio di lavoro e, dopo averle selezionate, si inseriscono nella
t
scheda Elenchi, cliccando sul pulsante
r.i
A seconda degli elenchi utilizzati (mesi, date, giorni) il menù di scelta del
“quadratino di riempimento” conterrà possibilità diverse.
cn
Con i giorni della settimana
o@
i er
lb
.a
Con le date
rto
be
ro
t
destro del mouse
r.i
all’interno della sele-
zione.
cn
Se si sta eliminando un intervallo di celle, scegliere tra:
Sposta le celle a sinistra,
Sposta le celle in alto,
“Elimina”:
Sposta le celle a sinistra
rto
be
t
COLONNA
r.i
RIGA
cn
Per selezionare righe o colonne adiacenti:
o@
trascinare il puntatore sulle intestazioni di riga o di colonna oppure
selezionare la prima riga o la prima colonna, quindi selezionare l'ultima riga
o l'ultima colonna tenendo premuto MAIUSC.
Per selezionare righe o colonne non adiacenti:
er
Selezionare la prima riga o la prima colonna, quindi selezionare le altre
righe o le altre colonne tenendo premuto CTRL.
i
Per annullare una selezione di celle cliccare su una cella qualsiasi del foglio di
lb
lavoro.
.a
Cliccare su una cella nella riga immediatamente al di sotto della posizione in cui si
desidera aggiungere la nuova riga; quindi selezionare la voce “Righe” dal menù
“Inserisci”
be
Per inserire, ad esempio, una nuova riga al di sopra della riga 3, fare clic su una cella
della riga 3.
ro
t
r.i
Cliccare su una cella nella colonna imme-diatamente a destra della posizione in cui
si desidera aggiungere la nuova colonna , quindi selezionare la voce “Colonne” dal
menù “Inserisci”.
cn
Per inserire, ad esempio, una nuova colonna a sinistra della colonna B, fare clic su
una cella della colonna B.
Riga intera
Colonna intera
t
r.i
cn
Partendo dalle selezioni,
rappresentate qui a lato,
verifichiamo il risultato ottenuto
applicando i rispettivi comandi,
o@
presenti nella finestra di dialogo
“Elimina”:
i er
lb
.a
rto
be
Per eseguire la stessa operazione per tutte le colonne del foglio di lavoro, fare clic
sul pulsante Seleziona tutto, quindi trascinare il bordo di una intestazione di
colonna qualsiasi.
t
r.i
Seleziona tutto
cn
o@
Ridimensionare una o più colonne ad una larghezza specifica.
Per eseguire la stessa operazione per tutte le colonne del foglio di lavoro, cliccare
sul pulsante Seleziona tutto, quindi fare doppio clic su un bordo a destra di una
delle intestazioni di colonna.
ro
Doppio clic
t
r.i
Ridimensionare più righe.
cn
dell'intestazione della riga selezionata.
Per modificare l'altezza di tutte le righe del foglio di lavoro, fare clic sul pulsante
Seleziona tutto e trascinare il bordo inferiore di una delle intestazioni di riga.
Selezionare la/e riga/e, scegliere “Riga” dal menù “Formato”, quindi “Altezza…” e
infine digitare un numero.
be
ro
Un foglio di lavoro excel, in genere, contiene dati in forma tabellare che sono
identificati dalle descrizioni poste nella prima riga …
t
r.i
cn
o@
… e, a seconda del tipo di tabella, anche da quelle poste nella prima colonna …
i er
lb
.a
presenti nelle celle; detta finestra è limitata dalle dimensioni del monitor e dalla
risoluzione adottata. Spesso, comunque, le tabelle sono molto grandi quindi, per
poter visionare tutti i dati, si rende necessario scorrere le colonne in senso
orizzontale e le righe in senso verticale tramite le apposite barre di scorrimento.
be
t
r.i
cn
Per bloccare contemporaneamente le intestazioni della prima riga e della prima
o@
colonna, ci si posiziona sulla cella B2 e quindi si procede come già detto …
i er
lb
.a
È sufficiente cliccare sull’etichetta del foglio su cui si vuole passare (il foglio attivo è
quello la cui etichetta è evidenziata rispetto alle altre).
t
r.i
cn
4.3.2.2 Inserire un nuovo foglio di lavoro, eliminare un foglio di lavoro.
o@
Scegliere “Foglio di lavoro” dal menù “Inserisci”
i er
lb
aggiungere .
evidenziata).
+
ro
t
visualizzarla, quindi fare clic su di essa.
r.i
Due o più fogli adiacenti: Fare clic sulla scheda del primo foglio, quindi fare clic sulla
cn
scheda dell'ultimo foglio tenendo premuto
Due o più fogli non adiacenti: Fare clic sulla scheda del primo foglio, quindi sulle
o@
schede degli altri fogli tenendo premuto .
Per spostare o copiare fogli da una cartella di lavoro ad un’altra, entrambe devono
essere aperte.
ro
t
r.i
4) Nella casella “Prima del foglio:” selezionare il
foglio prima del quale si desidera inserire i fogli
cn
spostati o copiati.
o@
5) Per copiare i fogli anziché spostarli, selezionare la
casella di controllo “Crea una copia”.
Per spostare dei fogli all'interno della cartella di lavoro corrente è possibile
er
trascinare i fogli selezionati, cliccando sulla loro etichetta e mantenendo premuto
il tasto del mouse, lungo la riga delle etichette dei fogli.
i
lb
.a
rto
be
t
r.i
cn
4.4 Formule e funzioni
Le formule sono equazioni che eseguono calcoli sui valori contenuti nel foglio di lavoro;
o@
eseguono operazioni come l'addizione, la moltiplicazione, il confronto tra valori del
foglio di lavoro e anche l'unione di valori.
4.4.1 Formule aritmetiche
Molto spesso Excel viene utilizzato come calcolatrice per eseguire semplici operazioni
er
matematiche come l’addizione (+), la sottrazione (-), la moltiplicazione (*) e la
divisione (/).
Per eseguire un calcolo in Excel, è sufficiente digitare una semplice formula nelle
i
celle. Le formule di Excel iniziano sempre con un segno di uguale (=).
lb
Le formule possono fare riferimento ad altre celle dello stesso foglio di lavoro, a celle
.a
di altri fogli della stessa cartella di lavoro oppure a celle appartenenti a fogli di altre
cartelle di lavoro.
rto
Nel seguente esempio è riportata l'addizione del valore contenuto nella cella B4 e del
valore 25, il cui risultato viene diviso per la somma dei valori contenuti nelle celle D5,
E5 e F5
be
Riferimento di cella
Costante numerica
=(B4+25)/SOMMA(D5:F5)
Riferimento di intervallo
Operatore di divisione
Operazione di addizione
Nella scrittura dei valori specificati in una formula viene seguito un certo ordine,
indicato con il nome di sintassi. Essa descrive il processo di calcolo.
Le formule di Microsoft Excel cominciano con il segno di uguale (=) e sono impostate
da operatori matematici "+, -, /, * " e dalle parentesi tonde aperte e chiuse " ( ) " che
definiscono l’espressione che si desidera calcolare.
t
r.i
La seguente formula ad esempio effettua la sottrazione tra 5 e 1. Il risultato della
formula viene quindi visualizzato nella cella in cui scriviamo la formula stessa.
=5-1
cn
La casella “nome” contiene le coordinate della
cella selezionata che conterrà la formula.
o@
La formula può essere digitata sia nella cella che
nella “Barra della formula”.
Nella casella “nome” è visualizzato il nome della
funzione usata (nell’esempio: SOMMA).
4.4.1.1 Creare di formule: facendo riferimento alle celle invece di inserire dei
numeri nelle formule.
rto
t
r.i
cn
o@
Realizzando la formula in questo modo otterremo sempre, come risultato, la
differenza tra il contenuto della cella A1 con quello della cella B1, qualsiasi essi
siano.
punti di un foglio di lavoro oppure utilizzare il valore di una cella in più formule.
.a
Per fare riferimento a una cella, immettere la lettera della colonna seguita dal
numero della riga.
rto
Per fare riferimento a un intervallo di celle, immettere il riferimento alla cella posta
nell'angolo superiore sinistro dell'intervallo, un segno di due punti (:) e il riferimento
alla cella posta nell'angolo inferiore destro dell'intervallo
r.i
riferimenti di cella relativi vale a dire riferimenti a celle relativi alla posizione
della formula
cn
riferimenti assoluti, vale a dire riferimenti fissi a celle site in una certa
posizione
o@
4.4.1.3 Comprendere e usare nelle formule i riferimenti relativi e assoluti.
Riferimento relativo.
Quando si crea una formula, i riferimenti alle celle od agli intervalli si baseranno, di
solito, sulla posizione di questi rispetto alla cella contenente la formula.
er
Nell'esempio seguente, la cella B6 contiene la formula =A5 che dovrebbe significare:
il contenuto della cella contenente la formula sarà uguale al contenuto della cella A5.
i
In effetti il valore da inserire viene ricercato nella cella posta immediatamente al di
lb
Quando si copia una formula che utilizza riferimenti relativi, i riferimenti della
formula incollata verranno modificati per adeguarsi alla nuova posizione della
formula.
be
Nell'esempio seguente, la formula contenuta nella cella B6 è stata copiata nella cella
B7 modificandosi, di conseguenza, in =A6. Il riferimento alla posizione della cella
ro
contenente il valore da ricopiare rispetto alla cella contenente la formula (la cella
posta immediatamente al di sopra e a sinistra della cella B7), rimane invariato ma,
ovviamente, il risultato cambia in base al valore contenuto nella nuova cella di
riferimento:
t
r.i
cn
o@
Nel caso che, pur spostando o copiando la formula, il riferimento al contenuto di
er
quella specifica cella rimanga sempre lo stesso, è possibile creare un riferimento
assoluto alla cella B1 anteponendo il simbolo di dollaro ($) alle parti del riferimento
che si desidera lasciare inalterate.
i
lb
Per creare ad esempio un riferimento assoluto alla cella B1, aggiungere il simbolo di
dollaro alla formula nel modo seguente:
.a
=A1+$B$1
rto
be
Riferimento misto.
ro
Le coordinate si aggiornano solo nella colonna o nella riga dove il simbolo "$" non è
stato collocato.
In conclusione, per quanto riguarda i riferimenti assoluti e misti, possiamo dire che il
"segno di dollaro" inibisce l'aggiornamento delle coordinate dei riferimenti di cella le
celle vengono copiate in altre aree del foglio elettronico.
t
immesso un testo quando la formula richiede un numero o un valore
r.i
logico come VERO o FALSO
cn
(zero); modificare il riferimento di cella oppure immettere un valore
diverso da zero nella cella utilizzata come divisore
o@
#NUM! : Viene visualizzato quando si verifica un problema con un numero
contenuto in una formula o in una funzione, ad esempio viene
utilizzato un argomento2 non consentito in una funzione che richiede
un argomento numerico.
2
Argomenti comunemente utilizzati nelle funzioni includono valori numerici, valori di testo, riferimenti di celle,
intervalli di celle, nomi, etichette e funzioni nidificate.
3
Un nome è una parola od una stringa di caratteri che rappresenta una cella, un intervallo di celle, una formula
o un valore costante.
Le funzioni sono formule predefinite che eseguono calcoli utilizzando valori specifici,
denominati argomenti, in un particolare ordine, denominato sintassi.
Le funzioni possono essere utilizzate per eseguire calcoli semplici e complessi.
La funzione SOMMA ad esempio somma valori o intervalli di celle e la funzione RATA
calcola l'estinzione di prestiti in base ad un tasso di interesse, la durata del prestito e
l'ammontare iniziale del prestito stesso.
t
Gli argomenti possono essere numeri, testo, valori logici come VERO o FALSO,
r.i
matrici, valori di errore quale #N/D oppure riferimenti di cella, ma anche costanti,
formule o altre funzioni (in questo ultimo caso ci si riferisce a funzioni nidificate) .
cn
La sintassi di una funzione inizia con il nome della funzione, seguito da una parentesi
aperta, dagli argomenti della funzione separati da punto e virgola e da una parentesi
chiusa. Se una formula inizia con una funzione, digitare un segno di uguale (=) prima
del nome della funzione. Durante la creazione di una formula contenente una
o@
funzione, verrà visualizzata la Finestra della formula.
Segno di uguale (se la funzione è all’inizio di una formula)
Nome della funzione
Argomenti
er
=SOMMA(A10;B5:B10;50;37)
Un punto e virgola separa
ciascun argomento
i
Le parentesi racchiudono gli argomenti
lb
t
r.i
cn
Cliccando su , in basso a sinistra nella finestra “Inserisci
o@
funzione”, si ottengono tutte le informazioni inerenti:
er
i
lb
.a
rto
be
ro
In alcuni casi può essere necessario utilizzare una funzione come uno degli
argomenti di un'altra funzione. La formula che segue utilizza ad esempio una
funzione MEDIA nidificata.
Funzioni nidificate
t
r.i
=SE(MEDIA(F2:F5)>50,SOMMA(G2:G5),0)
Funzione
cn
Funzioni di II° livello
di I°
livello
Il significato di questa formula è che nella cella in cui è stata scritta, sarà inserito il
o@
risultato della somma del contenuto delle celle G2, G3, G4 e G5, oppure “0”, a
seconda se la media dei valori contenuti nelle celle da F2 ad F5 è MAGGIORE di 50 o
no.
SOMMA(num1;num2; ...)
Num1; num2;... sono gli argomenti (max 30) di cui si desidera conoscere il valore
totale o somma.
ro
t
=SOMMA(A2:A4) Somma i primi tre numeri della colonna restituendo 40
r.i
come risultato.
cn
restituendo 55 come risultato.
o@
ignorati, di conseguenza il risultato restituito è 2.
MEDIA(num1;num2;...)
er
Restituisce la media aritmetica degli argomenti.
Num1; num2;... sono gli argomenti numerici (max 30) di cui si desidera calcolare il
i
valore mediano.
lb
Gli argomenti devono essere numeri oppure nomi, matrici o riferimenti che
contengano numeri.
.a
Se una matrice o un riferimento contiene testo, valori logici o celle vuote, tali valori
verranno ignorati. Le celle contenenti il valore zero verranno invece incluse nel
rto
calcolo.
Num1; num2;... sono gli argomenti numerici (max 30) di cui si desidera
individuare il valore minimo.
Gli argomenti devono essere numeri, celle vuote, valori logici o rappresentazioni di
numeri in formato testo. Gli argomenti rappresentati da valori di errore o da testo
t
(non convertibile in numeri) generano degli errori.
r.i
Se un argomento è costituito da una matrice o da un riferimento, verranno utilizzati
cn
solo i numeri presenti nella matrice o nel riferimento, mentre le celle vuote, i valori
logici o il testo verranno ignorati.
Se non si desidera che i valori logici e il testo vengano ignorati, utilizzare la funzione
MIN.VALORI.
=MIN(A2:A6)
o@
Individua il numero più piccolo tra quelli
indicati restituendo il valore 2.
i er
lb
MAX(num1;num2;...)
rto
Num1; num2;... sono gli argomenti numerici (max 30) tra cui si desidera
individuare il valore massimo.
be
Gli argomenti devono essere numeri, celle vuote, valori logici o rappresentazioni di
numeri in formato testo. Gli argomenti rappresentati da valori di errore o da testo
non convertibile in numeri generano degli errori.
ro
t
indicati e 30 restituendo il valore 30.
r.i
cn
CONTA.NUMERI(val1;val2;...)
o@
voci in un campo numerico di un intervallo o di una matrice di numeri.
Val1; val2; ... sono gli argomenti (max 30) che possono contenere o riferirsi a più
dati di diverso tipo, di cui vengono contati soltanto i numeri.
t
r.i
ARROTONDA(num;num_cifre)
cn
Arrotonda un numero a un numero specificato di cifre.
decimali specificato.
o@
Se num_cifre è maggiore di 0 (zero), num verrà arrotondato al numero di
4.4.2.2 Usare la funzione logica SE (che restituisce uno dei due valori specificati)
rto
Usata nella costruzione di formule contenenti funzioni nidificate (vd pag. 43)
definisce la più semplice forma di alternativa. Il suo significato può essere
be
interpretato come: "se esiste la condizione X, esegui Y". La forma più completa è se-
allora-altrimenti (if-then-else) che può essere tradotta come: "se esiste la
condizione X, esegui Y altrimenti esegui Z”.
ro
Test rappresenta un'espressione qualsiasi che può dare come risultato VERO o
FALSO. Ad esempio, A10=100 è un'espressione logica; se il valore contenuto
nella cella A10 è uguale a 100, l'espressione darà come risultato VERO. In caso
contrario, l'espressione darà come risultato FALSO.
Se_vero rappresenta il valore restituito da test in caso positivo. Può essere il valore
numerico 1, il valore logico VERO oppure una funzione o una formula.
t
r.i
Se un qualsiasi argomento di SE è una matrice, eseguendo l'istruzione SE verrà
calcolato ogni elemento della matrice.
cn
Microsoft Excel fornisce funzioni aggiuntive utilizzabili per analizzare i dati basati su
una condizione. Ad esempio, per contare il numero di occorrenze di una stringa di
testo o di un numero in un intervallo di celle, utilizzare la funzione del foglio di
lavoro CONTA.SE.
o@
Per calcolare una somma basata su una stringa di testo o su un numero in un
intervallo, utilizzare la funzione del foglio di lavoro SOMMA.SE.
ESEMPI:
er
=SE(A2<=100;"Nel budget";"Fuori budget")
i
lb
=SE(A2=100;SOMMA(B5:B15);"")
Se il numero contenuto nella cella A2 è maggiore di 100, verranno sommati i valori
be
=SE(A2>B2;"Fuori budget";"OK")
Controlla se le spese effettive, della riga 3, sono superiori a quelle previste. In questo
t
esempio il risultato restituito è OK.
r.i
cn
=SE(A2>89;"A";SE(A2>79;"B";SE(A2>69;"C";SE(A2>59;"D";"F"))))
o@
riferimento. In questo esempio il risultato restituito è F.
er
=SE(A3>89;"A";SE(A3>79;"B";SE(A3>69;"C";SE(A3>59;"D";"F"))))
=SE(A4>89;"A";SE(A4>79;"B";SE(A4>69;"C";SE(A4>59;"D";"F"))))
Visualizza una lettera tra A ed F in base al risultato del raffronto tra il contenuto della
cella A4 ed il numero di riferimento. In questo esempio il risultato restituito è C.
be
=SE(A4>89;"A";SE(A4…
test Se_falso
Se_vero
test Se_falso
Se_vero
Se il primo test è FALSO, verrà calcolata la seconda istruzione SE e così via.
Le lettere vengono assegnate ai numeri secondo il seguente codice:
t
Risultato
r.i
Se il punteggio è
restituito
Maggiore di 89 A
cn
Compreso tra 80 e 89 B
Compreso tra 70 e 79 C
o@
Compreso tra 60 e 69 D
Minore di 60 F
4.5 Formattazione
er
4.5.1 Carattere.
In questa finestra sono presenti sei schede specifiche per tipo di formattazione
trattata.
rto
Per definire la
formattazione delle celle
in base al tipo di dato in
esse contenuto, la scheda
be
da selezionare è quella
denominata “Numero”.
In questa scheda è
ro
t
È possibile scegliere il formato
r.i
di visualizzazione delle cifre
negative.
cn
Esempio:
o@
Dopo aver selezionato la cella o un insieme di celle, la
riga o, come nel nostro esempio, una colonna,
procediamo tramite il menù “Formato”, come
spiegato nel precedente paragrafo o, più
semplicemente, cliccando all’interno della selezione
er
con il tasto destro del mouse.
dopo la virgola.
t
valuta di riferimento.
r.i
cn
o@ La categoria Contabilità
permette di definire eventuali
er
posizioni decimali ed il simbolo
della valuta di riferimento.
i
lb
.a
rto
Esempio:
Il formato standard di una data è quello riportato a sinistra; volendo
modificarlo si procede con la selezione dell’area interessata dal
cambiamento e quindi si visualizza la finestra “Formato celle” tramite il
menù “Formato” o con il tasto destro del mouse….
t
r.i
grande della dimensione
attuale della cella.
Per renderlo visibile si
cn
deve aumentare la
dimensione della cella, ovvero di tutta la colonna.
Ci si posiziona con il cursore del mouse sul bordo della casella con il nome della
colonna da ridimensionare, quando il cursore cambia spetto si clicca e trascina per
o@
quanto necessario: er
Si può selezionare il tipo di formato in base alla lingua ed agli standard utilizzati in un
determinato paese tramite la casella “Impostazioni internazionali (percorso):”.
i
lb
.a
rto
be
ro
t
I nuovi inserimenti, se superiori
r.i
ad 1 vengono automaticamente
immessi come percentuali
mentre i numeri inferiori a 1
cn
vengono convertiti in
percentuali moltiplicandoli per
100. Ad esempio 1 viene
convertito in 100% e 0,1 in 10%.
Esempio:
o@
Dopo aver selezionato la colonna da riformattare, vi
si clicca sopra con il tasto destro del mouse, in modo
da aprire il menù di scelta rapida, dove scegliere la
er
voce “Formato celle…” che visualizza l’omonima
finestra dove, nella scheda “Numero”, cliccheremo
su Percentuale.
Volendo far apparire nelle celle della colonna solo
i
lb
t
r.i
Con Scientifico si definiscono le
cn
posizioni decimali e si visualizza
il numero con anno-tazione
scientifica ovvero:
o@
10 diventa 1,00E+01
100 diventa 1,00E+02
1234 diventa 1,23E+03
ecc.
er
La categoria Testo trasforma il
dato inserito, anche se si tratta
i
di un numero, in testo.
lb
t
esigenze.
r.i
cn
4.5.2 Allineamento.
o@
seleziona la scheda
“Allineamento” dove sono
presenti le sezioni relative alla
disposizione del testo all’interno
delle celle.
er
Nella sezione Allineamento testo
troviamo:
i
lb
celle.
rto
t
r.i
selezionate altre opzioni di allineamento
cn
Nella casella gradi, impostare il valore della rotazione del testo nella
cella selezionata.
Nella sezione Controllo testo sono presenti tre caselle che, in base ad una lunghezza
o@
dei dati superiore alla larghezza della/e cella/e, ne modificano l’aspetto:
√ Testo a capo Consente di attivare il testo a capo in più righe di una cella. Il
numero di righe con testo a capo dipende dalla larghezza della
colonna e dalla lunghezza del contenuto della cella.
i er
lb
4.5.3 Carattere.
t
Tramite la scheda “Carattere”è
r.i
possibile scegliere:
Il tipo di carattere in uso, dalla
casella di scelta “Tipo di
cn
carattere:”.
Un modo più rapido per modificare gli attributi del contenuto delle celle è di
t
r.i
utilizzare la barra degli strumenti Formattazione.
Dopo aver selezionato la singola cella, un’area, un’intera riga o colonna, in base alle
cn
esigenze, si clicca sulle seguenti icone della barra degli strumenti di formattazione
per:
o@
freccia al lato della casella.
4.5.4 Bordo.
t
r.i
Nella sezione linea è presente la casella
cn
Stile, dove selezionare un'opzione per
specificare la dimensione della linea e lo
stile per un bordo.
o@
Dalla casella Colore si seleziona il colore
del bordo che sarà inserito o modificato
4.5.5 Motivo.
t
r.i
icona:
cn
4.5.5 Copia formattazione. o@
er
Selezionare una cella o un intervallo
i
con la formattazione che si desidera
lb
copiare.
.a
posizioni diverse, fare doppio clic sul pulsante Copia formato. Una volta
terminata la copia, il cursore di copia
formato rimane attivo per ulteriori
copie, spostarsi in un’altra posizione e
ro
t
r.i
cn
4.6 Grafici
o@
La caratteristica principale dei grafici è l'impatto visivo che
consente di interpretare facilmente il confronto tra dati.
er
Anziché dover analizzare le cifre riportate in diverse colonne del
foglio di lavoro è, ad esempio, possibile controllare in modo
i
immediato se le vendite subiscono un calo o un incremento
lb
Per creare un grafico con i dati contenuti in una tabella dobbiamo, per prima cosa,
selezionare l’area tabellare (insieme di righe e colonne, o solo righe o solo colonne)
con i dati da convertire.
o@
La seconda possibilità è di cliccare sull’icona (Creazione
guidata Grafico) presente nella barra degli strumenti Standard.
tipologia di dati.
.a
sentate le variazioni a
disposizione per il tipo
di grafico selezionato.
Sempre a destra, in
ro
t
r.i
cn
Nella casella di destra
viene, automaticamen-
te, riportato l’esempio
o@
basato sulla selezione di
dati effettuata.
Passaggio 2 di 4
.a
In questo passaggio si
interviene sulla serie di
dati che sono stati selezio-
rto
anteprima è soddisfa-
cente, l’intervallo dei dati
è corretto.
ro
t
comprimi finestra , situato a
r.i
destra nella casella, provocando
la riduzione della finestra di
dialogo, in modo da rendere
cn
visibile l’intervallo selezionato e permetterne la modifica.
o@
Dopo la variazione si
ripristinano le dimensioni
della finestra di dialogo,
cliccando nuovamente sul
pulsante .
i er
lb
La casella Valori (2) visualizza il riferimento delle celle contenenti i dati relativi alla serie
selezionata nella casella Serie.
Per modificare la serie, cliccare sul pulsante nella casella Valori e selezionare un
intervallo del foglio di lavoro, oppure digitare i nuovi valori direttamente nella casella;
t
in questo caso i dati non verranno aggiunti al foglio di lavoro.
r.i
La casella Etichetta asse categorie (3) specifica l’intervallo di celle da utilizzare per le
etichette di categoria; nel nostro esempio sono i dati della colonna cognome(4).
cn
Cliccando su si passa alla successiva scheda in cui si definiscono le opzioni
del grafico.
o@ Scheda “Titoli”
er
Cliccare in una casella e
digitare il testo deside-
rato per il titolo del
i
grafico o di un asse.
lb
.a
rto
Scegliendo Automatico
o Categoria, si visua-
t
lizza l'asse delle
r.i
categorie (X) prede-
finito, anche se i dati
relativi sono formattati
come data.
cn
Scheda “Griglia”
o@
Visualizza la griglia in
corrispondenza degli in-
tervalli principali e/o
secondari, sull’asse delle
categorie (X) o delle
er
serie (Y) od entrambi.
i
lb
.a
rto
be
Scheda “Legenda”
ro
Visualizza l'etichetta di
categoria assegnata ad
ogni dato.
t
indicata per i grafici a
r.i
bolle ed a dispersione:
cn
Selezionando la casella valore, si visualizza il valore dei dati
o@
rappresentati nel grafico.
Visualizza i valori di
ciascuna serie di dati in
una griglia al di sotto
del grafico.
t
r.i
Dopo aver selezionato tutte le opzioni necessarie, si clicca sul pulsante
per passare alla finestra di colloquio in cui definire la posizione in cui inserire il nuovo
cn
grafico.
o@
er
La casella Come oggetto in: è già selezionata in automatico come il nome del foglio
i
(quello che contiene i dati selezionati), in cui incorporare il grafico; è possibile
lb
selezionare un altro foglio, scegliendolo dall’elenco che si apre cliccando sulla freccia
(9).
.a
t
risultato simile all’esempio,
r.i
sottostante.
cn
o@
i er
lb
.a
Eliminazione
t
r.i
cn
o@ Dati di origine…
Opzioni grafico…
rto
Posizione…
Se si desidera visualizzare nel grafico l’etichetta di riga, o di colonna dei nuovi dati,
t
includere nella selezione la cella che contiene l’etichetta.
r.i
Aggiungi linea di tendenza…
cn
Le linee di tendenza vengono utilizzate
per visualizzare graficamente le
tendenze dei dati e per analizzare
problemi di previsione. Questo tipo di
o@
analisi è anche noto come analisi di
regressione (L'analisi della regressione
stima i rapporti tra le variabili in modo
che sia possibile valutare l'andamento
di una determinata variabile in
er
funzione delle altre).
cliccando, dal menù “Visualizza”, sulla voce “Barre degli strumenti” ed effettuando la
scelta dall’elenco visualizzato.
t
r.i
Aggiunge una legenda a destra dell'area del tracciato e ridimensiona l'area del
tracciato per includere la legenda.
cn
Tabella dati. Visualizza i valori di ogni serie di dati in una griglia sotto il grafico.
Traccia la serie di dati del grafico in base alle righe dei dati.
o@
Traccia la serie di dati del grafico in base alle colonne dei dati.
Cliccare, con il tasto destro del mouse, sull’elemento del grafico che si vuole variare e
selezionare la voce relativa al tipo di azione che si vuole eseguire.
rto
neri di ridimensionamento).
t
r.i
cn
scheda “Carattere”
da migliorare l’estetica
complessiva.
.a
scheda “Proprietà”
rto
grafico, ed eventualmente
ridimensionarlo, all’interno
di un foglio di lavoro,
legandolo, o meno, alle celle
ro
sottostanti.
Permette la stampa
dell’oggetto grafico selezio-
nato assieme al foglio di la-
voro e ne permette il
blocco.
t
r.i
cn
All’interno del grafico,
o@
ponendo il cursore su
una linea che compone
la griglia di suddivisione
dell’asse dei valori
(nell’esempio è riporta-
ta la griglia dell’asse Y) e
er
cliccando con il tasto
destro del mouse si apre
il menù di scelta in cui
i
lb
t
r.i
Le schede Motivo e Carattere,
cn
già raffigurate precedente-
mente in “Formato area gra-
fico”, sono presenti anche in
altre finestre di modifica degli
o@
elementi di un grafico. er
Posizionandoci all’interno dell’area del tracciato, e
i
lb
t
r.i
Si visualizza la specifica finestra composta
da sei schede, di seguito elencate.
cn
La scheda Motivo permette
o@
di modificare il tipo di
bordo, che contorna la
rappresentazione del dato,
ed il tipo di riempimento
dell’area bordata.
er
Tramite il pulsante
“Riempimento…” si
i
lb
riempimento.
rto
be
ro
t
r.i
della categoria e/o il
valore (come nell’esempio
sottostante).
cn
o@
er
La scheda Ordine delle serie permette di riorganizzare
i
lb
t
dati e la distanza tra le
r.i
stesse.
cn
o@
Le opportunità di modifica di un grafico variano in base
al tipo di grafico scelto: un istogramma od un grafico a
dispersione, ad anello o a bolle, visualizzeranno finestre
er
ed opzioni diverse tra loro.
Una tabella pivot può essere utilizzata quando è necessario sommare un lungo elenco
rto
Dati di origine
be
Per creare un rapporto di tabella pivot, si esegue la Creazione guidata Tabella pivot e
grafico pivot che viene attivata tramite il menù “Dati”.
t
r.i
cn
o@
Si può decidere di creare la
tabella o il grafico pivot
er
Nel caso di elenco o database, viene
richiesto di definire l’area contenente
i
i dati da confrontare o misurare.
lb
Trascinare
nell'area PAGINA
i campi da
utilizzare come
campi pagina.
t
r.i
Trascinare i campi
contenenti i dati
che si desidera
cn
riepilogare
nell'area DATI.
o@
possibile personalizzarlo per concentrarsi sui dati
desiderati.
non sempre in base alla nostra effettiva competenza ma, spesso, dal documento
finale che esprime il risultato dei nostri sforzi.
Per questo motivo è necessario che siano curati gli elementi grafici, tramite i quali è
possibile produrre un documento, curato nell’estetica, che sia ordinato e bilanciato
be
t
4.8.1.1 Scheda Pagina.
r.i
Permette di definire
l’orientamento, oriz-
cn
zontale o verticale,
del foglio.
o@
tamento è possibile
selezionare l’impo-
stazione verticale o
orizzontale del fo-
glio.
er
Nel riquadro Pro-
porzioni è possibile
i
ingrandire o ridurre
lb
le dimensioni dei
dati contenuti nella area di stampa selezionata, per adattarli alle dimensioni del
supporto cartaceo utilizzato.
.a
t
r.i
cn
o@
er
In effetti il numero impostato non sempre viene rispettato; in base alle dimensioni
del foglio di lavoro ed ai valori inseriti in entrambe le caselle di controllo, il numero
di pagine stampate può variare rispetto ai valori inseriti.
i
lb
Nella parte bassa della scheda Pagina è possibile definire il “Formato” del foglio di
carta da utilizzare, scegliendolo
.a
Con la scheda Margini si stabiliscono le distanze in centimetri dai bordi dell’area del
foglio su cui sarà effettivamente effettuata la stampa.
t
r.i
intestazione e la
distanza dal bordo
inferiore, dove
cn
terminare la scrit-
tura del piè di pa-
gina.
o@
Nelle caselle “Superiore:”, “Inferiore:”, “Sinistro:” e “Destro:”
possiamo inserire dei valori (in cm.) che stabiliscono le distanze dai
vari bordi determinando l’area del foglio utilizzabile per
l’inserimento del testo.
er
Nella sezione Centra nella pagina troviamo le caselle da selezionare per
determinare se, e come si vuole (orizzontalmente piuttosto che verticalmente),
i
centrare nel foglio ciò che è stato selezionato per la stampa.
lb
t
Nel caso della personalizzazione, in base alle esigenze, si clicca su uno dei due
r.i
pulsanti o , provocando l’apertura della
finestra di colloquio, di seguito raffigurata, per l’inserimento dei dati necessari.
cn
o@
er
N.B. la finestra di colloquio per il piè di pagina è identica.
i
lb
Dopo essersi posizionati, con il cursore, nella casella più appropriata tra le tre, si
può digitare direttamente un testo e/o cliccare su uno dei pulsanti di seguito
spiegati.
.a
Le ultime imposta-
zioni riguardano le
caratteristiche de-
t
finibili tramite la
r.i
scheda Foglio
composta da quat-
tro sezioni:
cn
1. Area di stampa
o@
Fare clic sulla casella Area di stampa per selezionare la porzione del foglio di
lavoro che si vuole stampare, quindi trascinarlo nelle area del foglio di lavoro che
er
si desidera stampare.
Il pulsante Comprimi finestra , all'estremità destra della casella, consente di
ridimensionare e spostare, temporaneamente, la finestra di dialogo per
i
specificare l'intervallo selezionando le celle nel foglio di lavoro.
lb
2. Stampa titoli
In questa sezione si selezionala casella “Righe da ripetere in alto:” se si desidera
utilizzare righe specifiche come titolo orizzontale da inserire in ogni pagina,
rto
oppure selezionare la
casella “Colonne da
ripetere a sinistra:” se si
desiderano titoli verticali in
be
ogni pagina.
Quindi selezionare, nel
foglio di lavoro, una o più
celle nelle colonne o righe
ro
t
pagina. Nell'immagine di esempio viene visualizzata l'anteprima della direzione di
r.i
stampa del documento quando si sceglie una di queste opzioni.
cn
4.9 Anteprima di stampa
o@
Anche se, precedentemente, sono stati impostati tutti i parametri per definire le
caratteristiche del documento cartaceo che verrà prodotto, prima di procedere con la
er
stampa vera e propria, è bene controllare sullo schermo che i dati inseriti siano
corretti, i risultati (o meglio le formule matematiche utilizzate) siano coerenti con il
contesto in cui sono inseriti e che le tabelle e/o i grafici contengano effettivamente i
i
dati o i valori attesi.
lb
t
r.i
cn
o@
i er
lb
“Margini” visualizza tutti i margini presenti nel foglio; questi margini possono
be
o@
Per avviare direttamente la stampa di una copia del foglio di lavoro in uso,
utilizzando le impostazioni standard si clicca sull’icona raffigurata a destra,
presente nella barra degli strumenti.
o@
In Stampa è possibile indicare se si vuole
stampare solo le celle e gli oggetti
selezionati nel foglio di lavoro, tutti i fogli
della cartella attiva che contengono dati
er
(se un foglio include un'area di stampa,
viene stampata solo tale area) o solo i fogli
selezionati.
i
lb
di un documento.
Spuntando la casella fascicola, si esegue una
copia completa del documento prima di avviare
rto
t
Salva una cartella excel con un altro nome..................................................................................................8
r.i
Salva il foglio di calcolo in altra posizione o modificandone il tipo di file. ...................................................9
4.1.1.5 Spostarsi tra cartelle di lavoro aperte. ........................................................................................ 9
4.1.2 MIGLIORARE LA PRODUTTIVITÀ .......................................................................... 10
4.1.2.1 Impostare le opzioni di base del programma: nome dell’utente, cartelle predefinite per aprire o
cn
salvare cartelle di lavoro. .......................................................................................................... 10
4.1.2.2 Usare la funzione di Guida in linea (help) del programma. ....................................................... 27
4.1.2.3 Usare gli strumenti di ingrandimento/zoom. ............................................................................ 33
4.1.2.4 Mostrare, nascondere le barre degli strumenti. Minimizzare, ripristinare la barra
o@
multifunzione............................................................................................................................. 33
4.2.2.5 Ordinare un insieme di celle applicando un solo criterio in ordine numerico crescente o
decrescente, e in ordine alfabetico crescente o decrescente. ................................................... 41
4.2.3 COPIARE, SPOSTARE, CANCELLARE ...................................................................... 42
4.2.3.1 Cancellare il contenuto di una cella. .......................................................................................... 42
be
4.2.3.2 Copiare il contenuto di una cella o di un insieme di celle all’interno di un foglio di lavoro, tra
fogli di lavoro diversi e tra fogli elettronici aperti. .................................................................... 42
Copia o sposta all’interno di un foglio di lavoro. ........................................................................................43
Copia o sposta tra fogli di lavoro, o cartelle diverse. .................................................................................43
4.2.3.3 Usare lo strumento di riempimento automatico per copiare o incrementare dati. .................. 44
ro
t
Ridimensionare più righe........................................................................................................................... 51
r.i
Per adattare l’altezza al contenuto. .......................................................................................................... 51
Ridimensionare una o più righe ad un’altezza specifica. ........................................................................... 51
4.3.1.5 Bloccare, sbloccare titoli di righe e/o colonne. .......................................................................... 52
4.3.2 FOGLI DI LAVORO ........................................................................................... 53
cn
4.3.2.1 Spostarsi tra diversi fogli di lavoro. ........................................................................................... 54
4.3.2.2 Inserire un nuovo foglio di lavoro, eliminare un foglio di lavoro. .............................................. 54
Aggiungere un solo foglio di lavoro: .......................................................................................................... 54
Aggiungere più fogli di lavoro: ................................................................................................................... 54
o@
Eliminare un foglio di lavoro. ..................................................................................................................... 55
4.3.2.3 Copiare, spostare, un foglio di lavoro all’interno di un foglio elettronico. ................................ 55
4.3.2.4 Rinominare un foglio di lavoro. ................................................................................................. 56
ARROTONDA(num;num_cifre) .................................................................................................................. 69
4.4.2.2 Usare la funzione logica SE (che restituisce uno dei due valori specificati) con l’operatore di
confronto: =, >, <. ...................................................................................................................... 69
4.5 FORMATTAZIONE....................................................................... 72
ro
t
4.8 PREPARAZIONE DELLA STAMPA .............................................. 104
r.i
4.8.1 IMPOSTAZIONE ............................................................................................ 104
4.8.1.1 Scheda Pagina. ........................................................................................................................ 105
4.8.1.2 Scheda Margini........................................................................................................................ 106
cn
4.8.1.3 Scheda Intestaz./Piè di pag. .................................................................................................... 107
4.8.1.4 Scheda Foglio. ......................................................................................................................... 109
o@
4.10 STAMPA ................................................................................. 113
er
i
lb
.a
rto
be
ro
Syllabus 5.0
.a
rto
be
ro
Roberto Albiero
ro
be
rto
.a
lb
ier
o@
cn
r.i
t
Modulo 5 – Uso delle basi di dati
t
dati in una tabella.
r.i
Ordinare e filtrare una tabella o una maschera; creare, modificare ed eseguire delle
query per ottenere informazioni specifiche da un database.
cn
Comprendere cosa è una maschera e crearne una per inserire, modificare ed eliminare
record e dati contenuti nei record.
Creare dei report semplici e preparare delle stampe pronte per la distribuzione.
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
t
allo svolgimento della nostra attività.
r.i
Questo significa dover creare e gestire degli archivi
destinati a contenere queste informazioni, in altre
parole realizzare delle banche di dati (i database).
cn
5.1.1.1 Sapere cosa è un database.
o@
Strutturata perché i dati sono organizzati secondo criteri logici che facilitano sia
l’utilizzo che la loro gestione (l'inserimento, la ricerca, la cancellazione ed il loro
aggiornamento).
nominativo; l’insieme di questi tre dati raffigurano un’informazione (in questo caso
una voce di una rubrica).
.a
Immaginiamo una tabella in cui i dati disposti in modo orizzontale, per righe,
contengono un insieme di valori le cui specifiche proprietà (attributi) sono definite
a livello di colonna:
be
ALTEZZA PESO
COGNOME NOME OCCUPAZIONE
(in cm) (in kg)
Rossi Mario 1,80 85 Dirigente
Bianchi Giulio 1,55 48 Fantino
… … … … …
ro
ALTEZZA PESO
COGNOME NOME OCCUPAZIONE
(in cm) (in kg)
1
Un record è un oggetto di una banca di dati strutturati contenente un insieme di campi o elementi, ciascuno dei
quali possiede nome e tipo propri.
t
r.i
attributi (campi).
5.1.1.4 Conoscere alcuni degli utilizzi più comuni di database di grandi dimensioni,
cn
quali: sistemi di prenotazione aerea, dati della Pubblica Amministrazione,
dati di conti correnti, dettagli di pazienti in ospedale.
o@
informatico di gestione della prenotazione e l’acquisto di
biglietti aerei, prenotazione di hotel, auto in affitto etc..
Inizialmente implementati per gli operatori delle
compagnie aeree, il loro utilizzo si è esteso, anche
all’introduzione di nuovi prodotti per la prenotazione
alberghiera e noleggio auto, crociere, in tutto il settore
er
del turismo, trasformandosi nel principale strumento prenotazione (booking)
telematica delle agenzie di viaggio.
i
L’ e-government, traducibile in amministrazione elet-
lb
t
potenziamento e la diffusione della telemedicina, porterà ad un miglioramento
r.i
della qualità dei servizi per il cittadino e delle condizioni di lavoro del personale,
contribuendo, altresì, ad un contenimento della spesa sanitaria.
5.1.2 Organizzazione di un database
cn
Le tabelle sono l’elemento base del database necessarie per l’immagazzinamento dei
dati. Esse sono un complesso di righe e colonne, rispettivamente utilizzate come
o@
campo (colonne) e record (righe).
Ogni campo rappresenta una singola categoria di informazioni, ed è concepito in
modo da poter contenere dati specifici, come un dato numerico, di tipo testo,
piuttosto che in formato data o altre modalità necessarie per definirne gli attributi
specifici (ad esempio un campo destinato a contenere un CAP, in cui gli zeri iniziali
sono significativi).
er
L’insieme di tutti campi di una riga è definito record e rappresenta l’informazione
completa nelle sue parti, dell’espressione logica del database (ad esempio tutti i dati
necessari a definire l’informazione di una riga di rubrica telefonica: nome, cognome,
i
telefono casa, cellulare, ecc.).
lb
Più tabelle di un database possono essere messe in relazione tra loro definendo i
campi, i cui valori contenuti devono essere messi a confronto per identificare i record
(contenuti in tabelle differenti) che si riferiscono ad una unica entità comune.
.a
Se i valori sono uguali, si genera un nuovo blocco di tuple (una nuova tabella),
formato dall'unione dei dati delle due tabelle iniziali.
rto
Quanto sopra esposto sta a significare che, in fase di progettazione di una banca dati
relazionale, è essenziale prevedere varie tabelle elementari, suddivise per
argomento, composte dalle sole informazioni primarie non derivabili altrimenti.
Per raggiungere questo obiettivo, i dati che vengono trattati in qualsiasi tipo di
attività, devono essere sottoposti ad un processo di “normalizzazione”2 necessario
be
per eliminare la ridondanza (dati ripetuti) dalle relazioni e quindi dal database.
Questo è un procedimento di tipo graduale che, scomponendo le relazioni complesse
in concetti elementari, permette di eliminare quei dati che possono essere derivati da
ro
t
è preferibile utilizzare due campi elementari, ad esempio un campo nome ed
r.i
un campo cognome, piuttosto che un unico campo contenente
un’informazione composita, come può essere nome e cognome (o cognome e
nome).
cn
Un campo deve essere definito con gli attributi più adatti al tipo di dato che
dovrà contenere. Se, ad esempio, un campo è definito come numerico, un
eventuale numero telefonico, comprensivo di prefisso, risulterà mancante degli
o@
zeri iniziali perché considerati non significativi.
Quando sono stati definiti i dati e le loro relazioni, è facile individuare il processo, e
quindi la struttura che lo esegue, preposto al loro inserimento e gestione, limitando
al massimo il rischio della creazione di dati duplicati (spesso aggiornati
diversamente), causando l’inaffidabilità della banca dati (inconsistenza).
er
5.1.2.1 Sapere cosa è una chiave primaria.
i
Precedentemente è stato scritto che “Più tabelle di un database possono essere
lb
messe in relazione tra loro definendo i campi, i cui valori contenuti devono essere
messi a confronto”. Questi campi rappresentano le “chiavi di relazione” che si
.a
t
Questo identificativo può essere presente in una
r.i
colonna di un’altra tabella (relativa ad altro
argomento), come in una tabella di rilevamento
presenze, nella quale è definito come “chiave
cn
esterna”, permettendo la relazione tra le due tabelle per la creazione di una terza
tabella (cedolini stipendi), anch’essa in relazione con le prime due tramite la stessa
od altra chiave esterna.
ai dati.
o@
5.1.2.2 Sapere cosa è un indice. Capire come permette di accedere più rapidamente
Un indice è una struttura in cui vengono ordinati i valori di una o più colonne di una
er
tabella di database. Se si cerca un determinato dipendente in base al cognome,
l'indice agevola la ricerca e la rende più rapida rispetto a una ricerca in tutte le righe
della tabella.
i
L'indice fornisce puntatori ai dati archiviati in colonne specifiche della tabella e
lb
determinato valore e quindi segue il puntatore alla riga che contiene tale valore.
È possibile creare un indice in base a una sola colonna o a più colonne di una tabella
rto
di database.
Gli indici a più colonne risultano utili se si eseguono ricerche o si impostano
ordinamenti frequenti su due o più colonne contemporaneamente come, ad
esempio, ordinare la tabella in modo crescente (o decrescente), in base al campo
be
t
visualizzare le informazioni delle diverse
r.i
tabelle contemporaneamente.
cn
incluse le informazioni di quattro tabelle:
Tabella Clienti
Tabella Ordini
o@
Tabella Prodotti
Tabella Dettagli ordini
In una relazione uno-a-molti un record della tabella A può avere molti record
corrispondenti nella tabella B, ma un record della tabella B non ha più di un record
corrispondente nella tabella A.
be
Un fornitore...
prodotto...
In una relazione molti-a-molti un record della tabella A può avere molti record
corrispondenti nella tabella B e viceversa.
Questo tipo di relazione è possibile solo definendo una terza tabella, chiamata
tabella di congiunzione, la cui chiave primaria consiste di due campi, vale a dire le
chiavi esterne di entrambe le tabelle A e B.
Una relazione molti-a-molti è in realtà composta da due relazioni uno-a-molti con
t
una terza tabella.
r.i
La tabella Ordini e la tabella Prodotti ad esempio hanno una relazione molti-a-molti
definita creando due relazioni uno-a-molti per la tabella Dettagli ordini.
cn
Un ordine può includere molti prodotti e
ciascun prodotto può apparire in molti
ordini.
o@ Chiave
Ordini
primaria
Chiave primaria
Prodotti
nella
nella
tabella
tabella
er
Un ordine può includere molti
prodotti...
In una relazione uno-a-uno ogni record della tabella A può avere solo un record
corrispondente nella tabella B e viceversa.
rto
Per assicurare l'integrità referenziale, ovvero garantire che le relazioni tra i record
delle tabelle correlate siano valide e che non vengano eliminati o modificati per
errore i dati correlati, si utilizza un sistema di regole per soddisfare tutte le seguenti
condizioni:
Il campo corrispondente della tabella primaria è una chiave primaria o dispone
di un indice univoco.
t
I campi correlati contengono lo stesso tipo di dati.
r.i
Entrambe le tabelle appartengono allo stesso database. Non è possibile avere
l'integrità referenziale tra tabelle appartenenti a database con formati diversi.
cn
Non è possibile immettere un valore nel campo chiave esterna della tabella
correlata che non esiste nella chiave primaria della tabella primaria.
Non è possibile eliminare un record da una tabella primaria, se esistono record
o@
corrispondenti in una tabella correlata. Non è possibile ad esempio eliminare
un record relativo a un impiegato della tabella Impiegati se ci sono ordini
assegnati a quell'impiegato nella tabella Ordini.
Non è possibile modificare un valore chiave primaria nella tabella primaria, se
quel record dispone di record correlati. Non è possibile ad esempio modificare
er
la matricola di un impiegato nella tabella Impiegati se ci sono ordini assegnati a
quell'impiegato nella tabella Ordini.
i
lb
5.1.4 Operatività
Come già detto, con il termine database s'indicano un insieme di archivi di dati
.a
Gli utenti finali del database sono coloro che, autorizzati, utilizzano le informazioni
contenute negli archivi inserendole, rintracciandole e modificandole o eliminandole.
t
utilizzare questo programma.
r.i
5.2.1.1 Aprire, chiudere Microsoft Access.
cn
cliccando sul pulsante Start in modo da visualizzare il menù di avvio dove è presente
la voce “Tutti i programmi” che, selezionata, permette la visualizzazione dell’elenco
dei programmi instal-
lati nel computer.
o@
Tra essi è presente
“Microsoft Excel” su
cui cliccare.
er
In alternativa si può cliccare con il mouse sull’icona di collegamento, se
presente nel desktop.
i
Si apre la finestra Microsoft Access con il riquadro delle attività visualizzato, se
lb
t
nuovo progetto4 con dati esistenti o con nuovi
r.i
dati.
Nuovo da file esistente,
cn
permette di creare un nuovo database partendo
da uno già esistente.
Nuovo da modello,
o@
permette di creare un nuovo database partendo
da un modello esistente nel programma o nel sito
Web di Microsoft.
In fondo c’è una quinta sezione, non intitolata, tramite la quale è possibile utilizzare
cartelle condivise su siti Web, aprire la guida in linea di Microsoft Access e la casella
er
per la visualizzazione, o meno, del riquadro delle attività all’apertura di Access.
“File”.
3
Pagina Web, pubblicata da Access, che dispone di una connessione a un database. In una pagina di accesso ai
dati è possibile visualizzare i dati memorizzati nel database, aggiungere altri dati o modificare e manipolare
quelli esistenti. Una pagina di accesso ai dati può anche includere dati provenienti da altre fonti, quali Excel.
4
Un progetto di Microsoft Access (adp), è un file dati di Access che consente di accedere in modo efficiente e
nativo ad un database di Microsoft SQL Server, mediante l’architettura dei componenti OLE DB, che consente
un accesso efficiente alle reti Internet per molti tipi di origini dati, inclusi quelli relazionali, file di posta e fogli
elettronici.
Qualsiasi sia la strada scelta, viene visualizzata la finestra di dialogo “Apri” in cui
procedere con la definizione del percorso per accedere al file interessato.
si può selezionare la
t
risorsa o la cartella
r.i
contenente il database
desiderato tramite la
cn
casella “Cerca in:” e si
clicca sull’elemento o
sotto-cartella fino a selezionare l’elemento da aprire, con un doppio clic su di esso o
cliccando su .
o@
Se non si riesce a individuare il progetto di Access
desiderato, fare clic sulla casella “Strumenti”,
nell'angolo in alto a destra della finestra di
dialogo “Apri”, e quindi fare clic su
er
“Cerca…”.
t
r.i
un database esistente.
cn
database” che viene visualizzata, si deve
specificare un nome (per default è assegnato
db1) e una posizione in cui collocare il nuovo
database, quindi si clicca sul pulsante per confermare.
o@
i er
lb
.a
rto
Viene visualizzata la
be
5
Finestra del database: è la finestra che viene visualizzata quando si apre un database o un progetto di Access.
Contiene scelte rapide per creare nuovi oggetti di database e aprire gli oggetti esistenti.
6
Gli oggetti del database sono: tabelle, query, maschere, report, pagine, macro e moduli.
t
si visualizza l’omonima
r.i
finestra di colloquio ove
“spuntare” le barre degli
strumenti che si vogliono
cn
visualizzare.
o@
degli strumenti, cliccare con
il pulsante destro del mouse
su di essa e, dal menù di
scelta rapida che viene
visualizzato, deselezionare
la casella di controllo a
er
sinistra della barra stessa.
i
lb
Per visualizzare la Guida mentre si lavora, è possibile utilizzare una delle seguenti
risorse:
rto
Assistente di office
Se attivata la funzionalità (tramite selezione del comando
“Mostra l’Assistente di Office” che appare nell’elenco del menù
di aiuto), viene visualizzato “l’Assistente di Office”
ro
soprannominato Clippy .
Clippy, quando vi clicchiamo sopra, c’invita a digitare la domanda
relativa alla funzionalità di cui vogliamo delucidazioni, quindi
visualizza una finestra di riepilogo con l’elenco degli argomenti
pertinenti alla domanda effettuata. Cliccando su un argomento si
apre la finestra “Guida in linea di Microsoft Access”.
Esso sarà sempre presente nel desktop fintanto che si usa il programma Access
oppure lo si nasconda, o disattivi, con gli appositi comandi.
t
r.i
La finestra della guida è composta da tre parti:
cn
sinistra di:
o Affiancare automaticamente la finestra del documento e quella della
Guida.
o@
o Nascondere o mostrare, nella finestra della Guida, le schede Sommario,
Ricerca libera e Indice.
o Tornare indietro od andare avanti nella visualizzazione delle spiegazioni.
o Stampare la schermata con il supporto fornito.
o L’ultima icona, (Opzioni), contiene anche le precedenti funzioni.
er
2) La sezione schede tramite le quali è possibile:
o Visualizzare il Sommario.
o Digitare nella Ricerca libera una domanda relativa al programma di
i
Microsoft Office in uso.
lb
Descrizione comandi
Se non si è sicuri dell'azione di un determinato comando o pulsante oppure si
desidera ottenere ulteriori informazioni sull'opzione di una finestra di dialogo, è
possibile visualizzare la Guida attraverso le descrizioni comandi. Le descrizioni
be
t
r.i
Per visualizzare il nome di un pulsante della barra degli
cn
strumenti, mantenere posizionato il puntatore del mouse
sul pulsante desiderato fino a visualizzarne il nome.
Access 2003
o@
Nella successiva versione di Access, la
2003, cliccando sulla voce “Guida in linea
di Microsoft Access” presente nel menù
“?”, o premendo il tasto F1 della tastiera,
viene visualizzato il riquadro attività
“Guida in linea Access”.
er
Nella casella Cerca è possibile digitare
parole o frasi specifiche per ottenere un
i
elenco di possibili risposte in ordine di
lb
t
tratti di una maschera di inserimento o di ricerca, di una tabella piuttosto che di un
r.i
report di stampa.
5.2.2.1 Aprire scegliendo il tipo di visualizzazione, salvare e chiudere una tabella,
una query, una maschera, un report.
cn
Scegliere dall'elenco Oggetti, nella finestra del database, , il tipo
di elemento che si desidera aprire.
o@
Fare clic sull’oggetto da aprire e procedere con la scelta del tipo di
visualizzazione proposta, diversa in base al genere di oggetto:
Tabelle
Per aprire la tabella
in visualizzazione
Struttura, cliccare
er
sull’icona
nella barra degli
i
strumenti della fine-
lb
Maschere
Per aprire la maschera in
visualizzazione Struttura, fare clic sul
pulsante nella barra degli
strumenti della finestra del database.
t
della finestra del database.
r.i
Salvataggio e chiusura.
cn
Gli oggetti del database possono essere salvati
cliccando sui comandi “Salva” o “Salva con
nome…” ” presenti nel menù “File” oppure,
o@
cliccando sull’icona , presente nella barra
degli strumenti.
er
Nel caso di un nuovo oggetto, o
della scelta del comando “Salva
con nome…”, si apre l’omonima
i
finestra di colloquio, rappresen-
lb
Tuttavia se, dopo l'ultimo salvataggio sono state apportate modifiche alla
struttura di un oggetto di database qualsiasi, verrà richiesto se si desidera
salvare queste modifiche prima di uscire dal programma.
ro
Per poter procedere con l’eliminazione di un oggetto del database è necessario, per
primo, chiuderlo. In un ambiente multiutente assicurarsi che tutti gli utenti abbiano
chiuso l'oggetto di database.
t
r.i
Nell'elenco Oggetti
cliccare sull'oggetto
desiderato (ad es. la
cn
tabella “Categorie”)
e quindi premere il
tasto della
o@
tastiera o sull’icona
presente nella barra degli
strumenti della finestra del
database.
er
In alternativa si può cliccare sul comando “Elimina”
presente nel menù “Modifica”.
i
lb
5.2.2.3 Navigare tra i record di una tabella, di una query, di una maschera.
.a
Primo record
Record precedente
ro
Record successivo
Ultimo record
Nuovo record
Record specifico
t
ordinamento 7in più campi.
r.i
L’ordinamento avviene, dopo aver selezionato la colonna o la casella relativi ai dati
cn
da riordinare, tramite le icone presenti nella barra degli strumenti.
o@
significa che è possibile disporre i record in ordine crescente in base ad alcuni campi
e in ordine decrescente in base ad altri.
5.3 Tabelle
er
5.3.1 Record
5.3.1.1 Inserire, eliminare record in una tabella.
i
lb
Per inserire un record su una tabella aperta, si può cliccare sul pulsante
presente nella barra degli strumenti di spostamento tra record, localizzata in basso
nella finestra della tabella.
.a
rto
be
Il cursore viene posizionato all’interno del primo campo per l’inserimento dei dati.
ro
7
Criterio di ordinamento: metodo di organizzazione dei dati in base al valore o al tipo di dato. È possibile
ordinare i dati alfabeticamente, numericamente o per data. I tipi di ordinamento utilizzano un ordine crescente
(da 1 a 100, da A a Z) o decrescente (da 9 a 0, da Z a A).
t
r.i
È comunque possibile, in visualizzazione foglio di calcolo, posizionarsi direttamente
con il cursore alla fine del foglio dati e digitare i valori da inserire; a sinistra viene
cn
visualizzato il selettore di record indicante che il record è in corso di modifica e
le modifiche non sono ancora state salvate.
o@
Per eliminare un record è necessario posizionarsi con il cursore nella colonna del
selettore di record per evidenziare tutti i campi (l’intera riga), quindi cliccare …
i er
lb
t
clicca sul comando
r.i
“Nuovo” presente
nella barra degli
strumenti.
cn
Si apre la finestra di
colloquio “Nuova
tabella”.
o@
In essa sono presenti tutte le modalità, di seguito spiegate, previste per la creazione
di una tabella.
er
CREARE UNA TABELLA IMMETTENDO I DATI IN UN FOGLIO DATI
I nomi di colonna
predefiniti sono Campo1,
Campo2 e così via.
.a
Immettere i dati nel foglio dati inserendoli nella relativa colonna in base al
tipo; se, ad esempio, si stanno immettendo nomi e cognomi, immettere il
nome nella colonna “Nome” ed il cognome nella corrispondente colonna.
Se si immettono date, ore o numeri è consigliabile immetterli in un formato
uniforme in modo da consentire la creazione di un tipo di dati e di un formato di
visualizzazione appropriati per la colonna. Tutte le colonne lasciate vuote saranno
eliminate quando si salva il foglio dati.
sul pulsante Salva , nella barra degli strumenti per salvare il foglio dati.
t
r.i
Se non sono stati immessi dati che possono essere utilizzati per identificare in
modo univoco ogni riga della tabella, è consigliabile scegliere Sì. In caso
contrario fare clic su No quindi, successivamente, in visualizzazione Struttura
cn
definire il campo che contiene tali dati come chiave primaria.
o@
inserito. Se si desidera personalizzare ulteriormente la definizione di un campo
per modificarne, ad esempio, il tipo di dati oppure definire una regola di
convalida9 utilizzare la visualizzazione Struttura .
Definire ogni
campo della
rto
nuova tabella.
be
Definire un
campo chiave
primaria prima di
ro
salvare la tabella.
Per salvare la cartella, fare clic su Salva , nella barra degli strumenti, e
quindi digitare un nome univoco per la tabella.
8
Uno o più campi (colonne) il cui valore o i cui valori identificano in modo univoco ogni record di una tabella.
Una chiave primaria non può ammettere valori Null e deve sempre avere un indice univoco. Viene usata per
collegare una tabella a chiavi secondarie dell'altra tabella.
9
Proprietà che definisce i valori di immissione validi per un campo o record in una tabella o per un controllo in
una maschera. Quando la regola non viene rispettata, viene visualizzato il messaggio specificato nella proprietà
MessaggioErrore.
Per la corretta funzionalità del database, tutti i campi devono essere definiti
correttamente, ovvero devono essere dichiarate le tipologie e le caratteristiche dei
dati che vi saranno contenuti.
Di seguito sono riepilogati tutti i tipi di dati dei campi di Microsoft Access con
l'indicazione dell'ambito di utilizzo e delle capacità di memorizzazione supportate.
t
Testo Da utilizzare per il testo o le combinazioni di testo e numeri, ad esempio gli
r.i
indirizzi, o per numeri che non richiedono calcoli. Memorizza fino a 255
caratteri.
cn
Memo Da utilizzare per testo lungo e numeri, ad esempio note o descrizioni.
Memorizza fino a 65.536 caratteri.
o@
eccezione dei calcoli con valuta. In tal caso, utilizzare il tipo di dati Valuta.
Valuta Da utilizzare per i valori di valuta e per evitare gli arrotondamenti per
er
difetto nei calcoli.
Sì/No Da utilizzare per i dati ai quali può essere assegnato solo uno di due valori,
.a
Oggetto OLE Da utilizzare per gli oggetti OLE, ad esempio documenti di Microsoft
rto
Word, fogli di calcolo di Microsoft Excel, immagini, effetti sonori o altri dati
binari creati in altri programmi tramite il protocollo OLE.
10
UNC (Universal Naming Convention): Convenzione per l'attribuzione dei nomi ai file che mette a
disposizione uno strumento per la localizzazione dei file indipendente dalla macchina. Invece di specificare
una lettera di unità e un percorso, un nome UNC utilizza la sintassi \\server\condivisione\percorso\nomefile.
11
URL (Uniform Resource Locator): Indirizzo che specifica un protocollo, ad esempio HTTP o FTP, ed il
percorso di un oggetto, documento, pagina Web o altra destinazione su Internet o su una Intranet, ad esempio
http://www.microsoft.com/.
t
guidata Tabella”.
r.i
Di seguito viene riportato un
esempio sulla sequenza di passi
necessari alla realizzazione di
cn
una tabella scelta da un elenco
di modelli predefiniti.
La prima finestra di colloquio chiede di definire se la nuova tabella sarà usata in
o@
ambito professionale o privato: er
i
lb
.a
rto
In base alla scelta cambia l’elenco dei modelli di tabella proposti nella sezione
“Tabelle di esempio”; la sezione “Campi di esempio” mostra l’elenco dei campi
predefiniti tra cui scegliere quelli da utilizzare selezionandoli, per trasferirli nella
be
Si seleziona il campo
destinato a contene-
re la chiave, quindi
si sceglie il tipo di
t
dati che verranno
r.i
inseriti.
cn
Dopo la scelta della
chiave si arriva alla
finestra finale in cui
viene chiesto se si
o@
vuole:
1) modificare la strut-
tura della tabella
er
appena creata,
2) aprire la tabella per 1
immetterci i dati, 2
i
3
lb
3) creare, in modo
automatico, una
maschera per inse-
.a
rire i dati.
rto
be
Cliccando su si
conclude la realizzazione della
tabella in base alle scelte
eseguite.
ro
t
r.i
cn
o@
Nella finestra “Importa” si
chiedono le coordinate della
posizione e la tipologia della
tabella da importare.
Se scegliessimo una
tabella Access (tipo-
er
logia proposta in
automatico), verrebbe
visualizzata la finestra
i
“Importa oggetti”,
lb
relativa al file di
database corrispon-
.a
per tipologia, tutti gli oggetti che lo compongono e su cui eseguire la scelta.
La prima richiesta è
ro
quella di selezionare il
foglio di lavoro del file
excel prescelto.
t
r.i
cn
o@
Successivamente viene
chiesto se si vuole salvare
i dati in una nuova tabella,
o in una esistente.
er
La successiva finestra
i
lb
chiede di selezionare le
varie colonne, tramite i
tasti di scorrimento, e
.a
decidere se renderle
indicizzate o, eventual-
mente, saltarne l’im-
rto
portazione.
be
Segue la finestra di
ro
definizione di una
eventuale una chiave
primaria.
t
r.i
L’iter si conclude con la
cn
visualizzazione della
finestra di comunicazio-
ne sottostante.
o@
er
CREARE UNA TABELLA TRAMITE COLLEGAMENTO
i
lb
“Collega Tabelle”.
be
Si seleziona la
tabella (o le tabelle)
da importare e si
clicca sul pulsante
t
r.i
cn
Nella finestra del database, una freccia
accanto al simbolo della tabella, indica che
essa è stata collegata quindi, se la tabella
origine viene in qualche modo modificata
o@
(ad esempio il nome o la localizzazione), è
necessario eliminare il collegamento in atto
e ricrearlo.
5.3.2.2 Applicare le proprietà dei campi, quali: dimensioni del campo, formato
er
numerico, formato data/ora, valore predefinito.
In alcuni casi può essere necessario modificare il tipo di dati dei campi che
contengono già informazioni.
i
lb
Può accadere, ad esempio, che per i dati importati non sia stato impostato il tipo di
dati desiderato o che il tipo di dati precedentemente impostato per un campo non
sia più valido.
.a
report che utilizzano il campo che viene convertito, potrebbe essere necessario
modificare le espressioni12 che dipendono dal campo modificato.
12
Espressione: Combinazione di operatori matematici o logici, costanti, funzioni, nomi di campo, controlli e
proprietà che restituisce un valore unico. Le espressioni possono eseguire un calcolo, modificare caratteri o
eseguire dei test su dati.
o@
Non consentita in Microsoft Access.
Da Testo a Numerico, Valuta, Data/ora o Sì/No
Converte il testo nei valori appropriati. Assicurarsi che i valori siano adatti al
nuovo tipo di dati. I valori inadatti verranno eliminati.
Da Memo a Testo
er
Conversione semplice. I dati con lunghezza maggiore dell'impostazione della
proprietà Dimensione campo verranno troncati.
i
Da Numerico a Testo
lb
Converte i numeri in valuta. Assicurarsi che i valori siano adatti al nuovo tipo
di dati. I valori inadatti verranno eliminati.
Da Data/ora a Testo
rto
Da Contatore a Testo
Converte i valori in testo. I valori possono essere troncati in base
all'impostazione della proprietà Dimensione campo
Da Contatore a Numerico
Conversione semplice. Assicurarsi che i valori siano adatti al nuovo tipo di dati.
I valori inadatti verranno eliminati.
Da Sì/No a Testo
Converte i valori in testo.
t
campo o record in una tabella o per un controllo in una maschera. Quando la regola
r.i
non viene rispettata, viene visualizzato il messaggio specificato nella proprietà
MessaggioErrore.
cn
Una regola di convalida dei campi consente di verificare il valore immesso in un
campo quando l'utente lo lascia.
o@
Aprire una tabella in visualizzazione
Struttura.
Nella parte superiore della tabella
fare clic sul campo per il quale si
desidera definire la regola di
er
convalida.
Nella scheda “Generale” della
sezione “Proprietà campo” fare
clic sulla casella della proprietà
i
lb
cartella “Operatori”
affinché, nella sezione
di destra, sia visibile
l’elenco degli operatori
tra cui scegliere quello
necessario.
13
Generatore di espressioni: Strumento di Access che può essere utilizzato per creare un'espressione.
Comprende un elenco di espressioni comuni che è possibile selezionare.
t
r.i
nella casella “Mes-
saggio errore”, pre-
sente nella sezione
cn
“Proprietà campo”,
digiteremo il messaggio che, in fase di inserimento dei dati, verrà visualizzato, nel
momento in cui si passa al campo successivo, se il dato inserito non rientra nei
parametri prestabiliti.
o@
i er
lb
Se viene impostata una regola di convalida su una tabella contenente dei dati,
quando si salva la tabella verrà richiesto l’eventuale applicazione della nuova
regola ai dati esistenti. Se si conferma, in caso i dati esistenti violassero la regola
.a
Fare clic sul pulsante Chiave primaria presente nella barra degli strumenti.
t
Un indice è una struttura in cui vengono ordinati i valori di una o più colonne di una
r.i
tabella di database. Utilizzando gli indici è possibile trovare e ordinare i record più
rapidamente.
L'indice fornisce puntatori ai dati archiviati in colonne specifiche della tabella e
cn
quindi li ordina in base al tipo di ordinamento specificato.
Il database utilizza l'indice in modo analogo all'indice di un libro: vi cerca un
determinato valore e quindi segue il puntatore alla riga che contiene tale valore.
o@
Campi da indicizzare.
In genere, si indicizzano i campi in cui vengono effettuate le ricerche più di
frequente, i campi ordinati o quelli collegati mediante join14 a campi di altre tabelle
nelle query15.
Per indicizzare un determinato campo è necessario aprire la tabella in
er
visualizzazione Struttura.
Nella parte superiore della finestra fare clic sul campo per il quale si desidera creare
l'indice.
i
lb
.a
rto
be
ro
Nella sezione “Proprietà campo” fare clic sulla casella della proprietà Indicizzato,
quindi fare clic su Sì (Duplicati ammessi) oppure Sì (Duplicati non ammessi).
14
Join: collegamento fra un campo di una tabella o di una query e un campo con lo stesso tipo di dati in un'altra
tabella o query. Un join indica al programma la relazione esistente tra i dati. I record privi di corrispondenza
possono essere inclusi o esclusi, a seconda del tipo di join.
15
query: Interrogazione eseguita sui dati memorizzati nelle tabelle o richiesta di esecuzione di un'azione sui dati.
Una query può riunire dati da più tabelle che fungono da origine dati per una maschera, report o pagina di
accesso ai dati.
t
aggiungere il campo.
r.i
Fare clic sul pulsante Inserisci
righe sulla barra degli
cn
strumenti.
o@
Per aggiungere il campo alla fine della
tabella, fare clic sulla prima riga
vuota.
desiderato.
Nella colonna Descrizione, digitare una
.a
Nell’esempio si sposta la
colonna Cognome cliccandoci
t
r.i
sopra e, appena il cursore
assume l’aspetto dell’esempio,
si trascina fino alla nuova
cn
posizione che si conferma
rilasciando il tasto del mouse
che si era mantenuto premuto.
Se si desidera personalizzare
ulteriormente la definizione di un o@
campo, per modificarne ad esempio il tipo di dati oppure definire una regola di
er
convalida, utilizzare la visualizzazione Struttura della tabella.
t
r.i
cn
1. Cliccare sul pulsante Trova
o@
… quindi effettuare una delle seguenti operazioni:
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
successivo .
5.4.1.2 Applicare un filtro ad una tabella, maschera.
Esistono quattro metodi per filtrare i record in una maschera o in un foglio dati:
ro
16
Stringa a lunghezza zero: stringa che non contiene caratteri e può essere usata per indicare che non è
disponibile alcun valore per un campo. Per immettere una stringa a lunghezza zero, si digitano due segni di
virgolette separati da uno spazio (" ").
t
r.i
FILTRARE I RECORD SELEZIONANDO VALORI IN UNA MASCHERA O IN UN FOGLIO DATI (FILTRO IN BASE A
SELEZIONE).
cn
All’interno di un campo di una maschera (o sottomaschera), di un foglio
dati (o foglio dati secondario), individuare un'occorrenza del valore in base
al quale estrapolare i record che lo contengono.
Per selezionare un intero campo o una parte del valore contenuto, in relazione al
o@
tipo di risultato che si vuole ottenere, si procede come di seguito spiegato.
Per trovare i record nei quali l'intero contenuto del campo specificato corrisponde
alla selezione:
Selezionare l'intero contenuto di un campo o posizionare il punto di inserimento in
un campo senza eseguire alcuna selezione.
er
Ad esempio, selezionare il valore "Roma" nel campo “CITTA’” per restituire tutti i
record per cui Roma è stata impostata come città.
i
lb
.a
rto
be
Per trovare i record per i quali il valore del campo specificato inizia con gli stessi
caratteri selezionati:
Selezionare parte di un valore che inizia con il primo carattere in un campo.
Ad esempio, selezionare solo "Is" nel campo “NOMINATIVO” per restituire tutti i
ro
record che contengono un nominativo che inizia con "Is", ad esempio "Istituto …" e
"ISMAR …".
t
r.i
contiene gli stessi caratteri selezionati:
Selezionare parte di un valore che inizia dopo il primo carattere in un campo
Selezionare le lettere "om" nel campo “NOMINATIVO” per restituire tutti i record
cn
che includono le lettere "om" in qualsiasi parte del campo “NOMINATIVO”, ad
esempio "Biomolecolare", "Biomedica" e "Combustione".
o@
i er
lb
FILTRARE
.a
soddisfare per essere inclusi nella selezione risultante. Il criterio sarà scelto tra i
valori visualizzati nell’elenco del campo o sarà digitato nel campo stesso.
ro
t
r.i
cn
Si clicca sempre su per rimuovere il filtro.
FILTRARE I RECORD SPECIFICANDO I CRITERI IN UNA MASCHERA O IN UN FOGLIO DATI (FILTRO PER
rto
<DEFINIZIONE>).
Aprire una maschera in visualizzazione Maschera oppure una tabella o una query in
visualizzazione Foglio dati e cliccare con il tasto destro del mouse nel campo della
be
maschera o del foglio dati che si desidera filtrare e, dal menù di scelta rapida che
viene visualizzato, digitare nella casella “Filtro per:”
il valore esatto del campo che si desidera sia contenuto nei record filtrati
(per trovare, ad esempio, tutti i record che contengono la parola "Londra" nel
ro
t
operatori, caratteri jolly e valori che consentono di ottenere il risultato
r.i
desiderato.
Ad esempio, per trovare tutti i record, della tabella “Clienti” in cui il contenuto
del campo “Posizione” include il termine "Marketing", cliccare con il pulsante
cn
destro del mouse sul campo “Contatto”, quindi digitare *Marketing* nella
casella “Filtro per:” e, infine, cliccare il tasto Invio:
o@
er
Risultato della selezione:
i
lb
.a
rto
Oppure, per visualizzare dalla tabella “Ordini” solo i record relativi agli ordini
spediti oltre 15 giorni dalla data di richiesta, digitare nella casella “Filtro per:”,
be
Aprire una maschera in visualizzazione Maschera oppure una tabella o una query in
cn
visualizzazione foglio dati.:
o@
er
Cliccare nella maschera, nella
sottomaschera, nel foglio dati o
i
lb
specificare i valori, o gli altri criteri utilizzati dal filtro, per trovare i record:
be
ro
t
5.4.1.3 Eliminare l’applicazione di un filtro da una tabella, maschera.
r.i
Un filtro può essere eliminato in modo permanente oppure semplicemente
rimosso. La rimozione permette di visualizzare tutti i record esistenti prima
cn
dell'applicazione del filtro stesso. Se un filtro viene semplicemente rimosso, è
possibile applicarlo nuovamente.
o@
Utilizzare questa routine per eliminare qualsiasi tipo di filtro, indipendentemente
dal metodo utilizzato per crearlo.
1. Fare clic nella maschera, sottomaschera, foglio dati o foglio dati secondario in
cui si desidera eliminare il filtro.
er
2. Passare alla finestra
dell'ordinamento/filtro
avanzato.
i
lb
.a
rto
t
strumenti in visualizzazione
r.i
Maschera o in visualiz-
zazione foglio dati.
cn
o@
Rimuovere un filtro non significa eliminarlo. È possibile applicare nuovamente il
filtro facendo clic sul pulsante Applica filtro sulla barra degli strumenti.
Quando si rimuove un filtro da un foglio dati, vengono rimossi automaticamente
anche i filtri applicati a qualsiasi foglio dati secondario al suo interno.
er
5.5 Query
Le query consentono di visualizzare, modificare e analizzare i dati, contenuti nel
i
lb
database, in modi diversi. È possibile utilizzarle anche come origini record per
maschere, report e pagine di accesso ai dati.
In Microsoft Access sono disponibili numerosi tipi di query:
.a
informazioni.
Query di comando - consente di apportare modifiche o di spostare molti record
con una sola operazione. Sono disponibili quattro tipi di query di comando:
Query di eliminazione che elimina un gruppo di record da una o più
tabelle;
Query di aggiornamento che apporta modifiche globali a un gruppo di
record di una o più tabelle;
t
r.i
5.5.1 Creare una query.
cn
cliccare il pulsante , presente nella barra degli strumenti.
o@
i er
lb
.a
rto
Si visualizza la finestra “Nuova query” dove si seleziona il tipo creazione query che
s’intende utilizzare tra quelle in elenco:
Visualizzazione struttura
be
17
Stringa/istruzione SQL: Espressione che definisce un comando SQL, come SELECT, UPDATE o DELETE e
include classi come WHERE e ORDER BY. Le stringhe/istruzioni SQL vengono usate tipicamente nelle
query e nelle funzioni di aggregazione.
t
r.i
cn
Viene visualizzata la finestra “Creazione guidata Query semplice” in cui troviamo la
o@
casella “Tabelle/query” dove, tramite la freccia di scorrimento al lato, si seleziona la
tabella o la query da
utilizzare tra quelle
presenti nel database.
Nella metà inferiore
er
della finestra sono
presenti la casella
“Campi disponibili:”
i
dove si visualizza
lb
trasferimento portia-
mo nella casella di
destra, “Campi
selezionati:”, i campi che costituiranno la struttura del risultato.
be
Una segnalazione nella finestra, ci avvisa che è possibile utilizzare più di una
tabella o query (o soluzioni miste), in modo da ottenere come risultato una terza
tabella, o query, costituita da campi selezionati da uno, due o più elementi di
partenza.
ro
sull’icona .
Viene visualizzata la
struttura della query
appena creata in cui
è possibile variare i
t
campi e la loro posi-
r.i
zione, dare un ordi-
namento, o inserire i
criteri di selezione.
cn
Nel presente esem-
pio viene inserito
“Buenos Aires” nel
campo “Città”.
o@
i er
lb
.a
Cliccando sul pulsante “Esegui” , nella barra degli strumenti, si esegue la query
in base ai parametri inseriti ottenendo il sottostante risultato in cui sono riportati gli
rto
Se fosse necessario utilizzare due tabelle perché, ad esempio, si vuole realizzare una
query che restituisca un elenco di ordini del primo trimestre (in questo caso
necessitano sia la tabella Clienti che la tabella Ordini), s’interviene nella finestra
“Creazione guidata Query semplice” dove si selezionano sia le tabelle che i campi
che dovranno essere utilizzati nella query stessa.
Dalla tabella “Clienti” selezioniamo i campi “IDCliente”, “NomeSocietà”, “Città” e
“Paese” mentre, della tabella “Ordini”, utilizziamo il campo “DataOrdine”.
t
r.i
scorrere per effet-
tuare la nuova selezio-
ne.
cn
o@
er
Una volta selezionati
tutti i campi utilizzati
dalla nuova query, si
procede cliccando su
i
lb
.
La successiva finestra
.a
chiede se la nuova
query dovrà essere di
dettaglio o di riepi-
rto
logo.
Selezionando la casel-
la “Riepilogo" si attiva
be
t
r.i
cn
Nel presente esempio
si prosegue con la
creazione di una
query di dettaglio
o@
quindi, nella succes-
siva finestra, viene
chiesto d’inserire un
nome da assegnare al
posto di quello propo-
er
sto automaticamente.
i
Dovendo assegnare i
lb
criteri di selezione, si
spunta la casella
“Modificare la strut-
.a
Viene visualizzata
la finestra della
be
struttura della
query dove, nella
parte superione,
sono riportate le
ro
tabelle utilizzate
e la linea di
unione che ne
rappresenta la
relazione.
t
r.i
In essa sono riportati i
nomi delle due tabelle
cn
ed il campo che le rela-
ziona, in basso sono
elencate le possibili so-
luzioni ottenibili.
o@
Volendo conoscere per
ogni cliente tutti gli or-
dini fatti nel primo tri-
mestre dell’anno, si sele-
zionerà la terza solu-
zione.
er
Dopo la conferma si modifica la linea che rappresenta il “Join”.
Dato che ci interessano gli ordini del primo trimestre di un determinato anno, nella
i
casella Criteri del campo “Data Ordine” scriveremo:
lb
una somma, una media, un conteggio o qualsiasi altro tipo di totale sui dati
raggruppati.
t
totali.
r.i
cn
o@
Le impostazioni nelle righe della griglia di struttura determinano le modalità
er
di visualizzazione dei dati.
Questa impostazione visualizza i valori del campo come intestazione di riga.
i
Questa impostazione visualizza i valori del campo come intestazione di
lb
colonna.
Queste impostazioni visualizzano il totale degli specifici ordini.
.a
tura”.
Quindi si procede
be
selezionando il campo i
cui valori, in esso
contenuti, saranno le
intestazioni delle ri-
ro
t
Scegliendo il campo
r.i
NomeCategoria,ai
ogni colonna rap-
presenterà una di-
cn
versa categoria mer-
ceologica.
espresso all’incrocio
tra righe e colonne:
.a
rto
be
La creazione si
conclude con l’as-
ro
Cliccando
si visualizza il
seguente risultato:
t
r.i
creazione guidata oppure modificare la query in visualizzazione Struttura.
cn
5.5.1.4 Creazione Query ricerca duplicati.
Tramite la Creazione guidata Query ricerca duplicati è possibile creare una query di
o@
selezione per stabilire se esistono record duplicati in una tabella. Ad esempio, è
possibile eseguire la ricerca in un campo di Access per individuare eventuali valori
duplicati relativi allo stesso fornitore oppure in un campo Città per verificare se
nella stessa città sono presenti diversi fornitori.
zionare eventuali,
ulteriori, campi per
meglio definire il
rto
Nell'ultima finestra di
ro
t
r.i
cn
5.5.1.5 Creazione guidata Query di ricerca dati non corrispondenti.
o@
1. Nella finestra del database clicca-re nell'elenco degli Oggetti.
2. Cliccare dalla barra degli strumenti della finestra del database per
visualizzare la finestra di dialogo ”Nuova query” in cui si seleziona la voce
“Creazione guidata Query ricerca dati non corrispondenti”e quindi fare clic su
i er
lb
.a
rto
be
3. Seguire le indi-
cazioni nelle fi-
nestre di dialogo
della creazione
ro
guidata:
t
r.i
Clicchiamo sulla ta-
bella Ordini e poi su
cn
.
La successiva finestra
o@
di colloquio chiede di
specificare i campi
che contengono i
dati, che devono cor-
rispondere, in en-
er
trambe le tabelle se-
lezionate.
i
In questo esempio il
lb
campo IDCliente,
identifica sia i clienti
presenti nell’anagra-
.a
lezionare eventuali,
ulteriori, campi per
meglio definire il ri-
sultato che si andrà
ro
ad ottenere.
Ad esempio, si vo-
gliono conoscere
anche i nominativi, e
le loro posizioni
aziendali, dei contatti
nelle società selezio-
nate.
t
r.i
cn
o@
er
5.5.1.6 Creazione Query in visualizzazione struttura.
i
Fare doppio clic su , presente come prima voce
lb
nell’elenco della finestra “Nuova query”, che si visualizza dopo aver selezionato
l’oggetto e cliccato sull’icona :
.a
rto
be
ro
Si apre una finestra di creazione di una query generica di selezione, in cui inserire le
tabelle (o le query) e le relazioni che le uniscono, specificare i campi da utilizzare,
definire i criteri di selezione o di filtro e le funzioni o le espressioni/istruzioni sql, in
modo da ottenere i risultati desiderati.
t
r.i
cn
Selezioniamo, quindi le tabelle:
o@
Categorie (per visualizzare la categoria di appartenenza)
er
Prodotti (per visualizzare la denominazione dei prodotti)
Ordini (per individuare i prodotti venduti in un determinato anno).
i
N.B. Ogni Tabella (o Query) selezionata viene inserita nella finestra di creazione
lb
cliccando su .
Per come è stato realizzato il database, non esiste un collegamento diretto tra la
tabella Ordini e la tabella Prodotti quindi è necessario creare un collegamento, tra
rto
t
assegnandone un altro; scrivere le espressioni18, utilizzando il generatore di
r.i
espressioni tramite l’icona , necessarie a realizzare il risultato prefissato.
L’inserimento dei campi avviene tramite la funzione “drag & drop”, ovvero
cn
trascinarli nella posizione voluta.
Automaticamente viene inserito nel campo “Tabella:” il nome della tabella di
provenienza del campo stesso.
o@
i er
lb
.a
Se, alla fine degli inserimenti, ci si rende conto che è necessario spostare i campi,
magari per inserirne di nuovi, oppure crearne di nuovi che, prodotti da espressioni,
rto
non sono presenti nelle tabelle selezionate, ovvero si vuole ordinare i dati risultanti,
mostrare o nascondere alcuni campi ed inserire o modificare i criteri di selezione, si
procede con le modalità riportate nei successivi paragrafi.
Dette funzioni sono utilizzate anche in fase di modifica di query esistenti.
be
18
Espressione: combinazione di operatori matematici o logici, costanti, funzioni, nomi di campo, controlli e
proprietà che restituisce un valore unico. Le espressioni possono eseguire un calcolo, modificare caratteri o
eseguire dei test su dati.
Dopo aver trascinato il puntatore sulla nuova posizione si rilascia il tasto del mouse
per completare lo spostamento.
t
Per cancellare i campi selezionati si preme il tasto .
r.i
Per nascondere, o mostrare, un campo dal risultato di una query si seleziona (segno
di spunta) o meno la casella di controllo Mostra:
cn
o@
5.5.2.2 Modificare una query inserendo, eliminando criteri.
Per eliminare una riga dei criteri, fare clic in qualsiasi punto della riga, quindi
scegliere “Elimina righe” dal menù “Modifica”.
er
Righe
i
lb
criteri
.a
Per inserire una riga dei criteri, fare clic sulla riga al di sotto della posizione in cui si
desidera visualizzare la nuova riga e quindi scegliere “Righe” dal menù “Inserisci”.
rto
t
1998; in questo caso è necessario inserire nella cella
r.i
criteri un’espressione che delimiti l’anno di riferimento:
Between #01/01/1998# And #31/12/1998#
cn
5.5.2.3 Criteri di selezione e combinazioni d’espressioni.
o@
Il modo più semplice per creare un'espressione consiste, in genere, nel trovare un
esempio di espressione simile a quella che si desidera creare, quindi modificarlo a
seconda delle esigenze.
Tra gli operatori di selezione più utilizzati vi sono quelli che si riferiscono ad
intervalli di valori o a valori non corrispondenti:
er
Si cercano i record contenenti, nello specifico
= Uguale a
campo, un preciso valore.
i
Si cercano i record contenenti, in un
> Maggiore di
lb
superiore a.
Si cercano i record contenenti, in un
< Minore di
rto
Quando si digitano delle espressioni in più celle Criteri, in Microsoft Access queste
ro
vengono combinate tra loro con l'operatore And oppure Or. Se le espressioni si
trovano in celle diverse nella stessa riga, viene utilizzato l'operatore And, il che
significa che verranno restituiti solo i record che soddisfano i criteri in tutte le celle.
Se le espressioni si trovano in righe diverse della griglia di struttura, viene utilizzato
l'operatore Or, il che significa che verranno restituiti i record che soddisfano i criteri
di alcune celle.
Gli esempi seguenti illustrano modi diversi di combinare i criteri con l'operatore And
o con l'operatore Or.
Il paese è SP o RJ.
t
r.i
Operatore OR utilizzato tra due campi:
cn
Il nome di una società inizia con H o il paese è RJ.
o@
Access visualizza tutti i nomi di società che
soddisfano i criteri per il primo o per il secondo
campo.
er
Operatore AND utilizzato in un campo:
La modifica del nome di un campo nella griglia di struttura della query, si riflette
anche su tutti gli oggetti derivanti dalla query (foglio dati della query, una nuova
maschera, un nuovo report o una nuova pagina d’accesso ai dati).
È possibile rinominare un campo di una query per descrivere i dati in modo più
preciso. Ciò risulta particolarmente utile quando si definisce un nuovo campo
calcolato19 oppure si calcola una somma, un conteggio o un altro tipo di formula in
t
un campo esistente.
r.i
Per rinominare un campo la query deve essere in
visualizzazione struttura.
cn
o@
Volendo cambiare il nome del campo
“VenditeProdotto”,…
“Trim.” seguito dal numero del trimestre (espresso dall’argomento “q”), rilevato
dalla funzione DatePart, in base alla data presente nel campo DataSpedizione.
19
Campo calcolato: campo, definito in una query, che visualizza il risultato di un'espressione invece dei dati
memorizzati. Il valore viene ricalcolato ogni volta che viene modificato un valore nell'espressione.
t
valori distinti per gruppi di record in un campo.
r.i
È possibile ordinare i risultati della query specificando un tipo di ordinamento nella
griglia della struttura:
cn
Se viene specificato un criterio di ordinamento per più campi, Microsoft Access
esegue l'ordinamento in base al campo più a sinistra, in modo da consentire la
disposizione dei campi che si desidera ordinare da sinistra verso destra nella griglia
di struttura.
o@
er
Ordinamento crescente o decrescente o rimozione di un ordinamento.
A questo punto si hanno tutti gli elementi base per concludere la realizzazione della
i
nostra query iniziale (verificare l’andamento trimestrale delle vendite, per prodotto
lb
t
Query di accodamento: Questo tipo di query aggiunge un gruppo di record di
r.i
una o più tabelle alla fine di una o più tabelle. Si supponga, ad esempio, che
vengano acquisiti nuovi clienti e un database contenente una tabella di
informazioni relative a tali clienti. Anziché digitare nuovamente tutte le
cn
informazioni, è possibile accodarle alla propria tabella Clienti.
Query di creazione tabella Questo tipo di query crea una nuova tabella in base
a tutti i dati o parte dei dati contenuti in una o più tabelle.
selezionata, cliccare sull’icona nella barra degli strumenti della finestra del
database:
.a
rto
be
ro
t
Accodamento I record da aggiungere a un'altra tabella
r.i
Per tornare alla visualizzazione Struttura della query, fare nuovamente clic sul
cn
pulsante Visualizza nella barra degli strumenti per, eventualmente, apportare
le modifiche necessarie.
Cliccare sul pulsante Esegui nella barra degli strumenti per eseguire la query.
o@
È consigliabile eseguire una copia dei dati che verranno modificati o spostati dalla
query di comando, qualora fosse necessario ripristinarli dopo l'esecuzione della
query.
5.6 Maschere
er
Una maschera è un tipo di oggetto di database utilizzato principalmente per:
Aggiungere o eliminare dei record nelle tabelle.
i
lb
Ricercare alcuni record con determinati valori nei campi in tabelle e query.
Effettuare calcoli con i dati delle Tabelle.
rto
La maggior parte delle maschere è associata a una tabella e/o una o più query20 del
database. L'origine record21 di una maschera fa riferimento ai campi della tabella e
della query ad essa collegata. Non è necessario che una maschera contenga tutti i
ro
20
Query: Interrogazione condotta sui dati memorizzati nelle tabelle o richiesta di esecuzione di un'azione sui
dati. Una query può riunire dati da più tabelle che servono come origine dati per una maschera, report o
pagina di accesso ai dati.
21
Origine record: Origine dei dati collegati ad una maschera, report o pagina di accesso ai dati. In un database
di Access, potrebbe essere una tabella, una query o un'istruzione SQL. In un progetto di Access, potrebbe
essere una tabella, una visualizzazione, un'istruzione SQL o una stored procedure.
t
struttura della maschera.
r.i
cn
Gli elementi grafici quali le linee ed i rettangoli sono memorizzati nella struttura
della maschera.
o@
I calcoli derivano da un’espressione memorizzata nella struttura della maschera.
22
Controllo: Oggetto dell'interfaccia grafica utente, ad esempio una casella di testo, una barra di scorrimento o
un pulsante di comando, che consente di controllare il programma. È possibile utilizzare i controlli per
visualizzare dati o scelte, eseguire un'azione o facilitare la lettura dell'interfaccia utente.
t
5.6.2.1 Creare una maschera in base a una tabella, o query, utilizzando la Maschera
r.i
standard.
La Maschera standard consente di creare una maschera che visualizza tutti i campi
cn
ed i record della tabella o della query sottostanti (origine o destinazione dei dati
transitanti nella maschera). Se l'origine record selezionata contiene la tabella o
query correlate, la maschera includerà anche tutti i campi e i record di tali origini
record.
o@
1. Nella finestra del database scegliere Maschere nell'elenco degli
Oggetti.
2. Cliccare sul pulsante
nella barra degli strumenti della
er
finestra del database per
visualizzare la finestra di dialogo
”Nuova maschera”, in cui
i
selezionare una delle seguenti
lb
creazioni guidate:
Maschera standard: a
.a
etichetta a sinistra.
Maschera standard:
tabulare. I campi di ciascun record vengono visualizzati su una riga, con
le etichette visualizzate una sola volta nella parte superiore della
be
maschera.
Maschera standard: foglio dati. I campi di ciascun record vengono
visualizzati nel formato di righe e colonne, con un record in ogni riga e
ro
4. Scegliere .
Maschera tabulare
Maschera a colonne
t
r.i
cn
Maschera foglio dati
o@
i er
lb
t
r.i
2. Cliccare sul pulsante
nella barra degli strumenti della
finestra del database per
cn
visualizzare la finestra di dialogo
”Nuova maschera” in cui
selezionare la voce “Creazione
o@
guidata Maschera”.
3. Cliccare sul nome della tabella o
di una query che include i dati su
cui si desidera sia basata la
maschera.
er
4. Cliccare su .
i
5. Seguire le istruzioni riportate nella procedura guidata:
lb
t
r.i
con cui deve essere visualiz-
zata la nuova maschera.
cn
L’ultima finestra invita ad
inserire il nome per la nuova
o@
maschera (4) (automatica-
mente viene proposto lo
stesso nome dell’origine dati
scelto).
er
Se si volessero apportare
delle modifiche si spunta la
casella appropriata oppure si
procede, cliccando sul tasto
i
lb
, in modo da aprire
la maschera per visualizzare o inserire le informazioni (che è la scelta di default) (5).
.a
rto
be
4. Cliccare su .
t
della maschera in visualiz-
r.i
zazione struttura con, accanto,
l’elenco dei campi dell’origine
dati selezionata
cn
Si procede sele-
zionando i campi
o@
che si vogliono
utilizzare nella
maschera e, te-
nendo premuto il
tasto del mouse,
er
trascinarli dove si
vuole siano inse-
riti.
i
lb
I campi trasferiti
hanno l’aspetto di
.a
caselle di testo
identificate da una
etichetta conte-
rto
nente, in auto-
matico, il nome del
campo.
be
Chiudendo la maschera
ro
t
r.i
cn
Come si può notare,
o@
dato l’utilizzo di una
tabella contenente già
dei record, la maschera
visualizza i dati del
primo.
er
Per variarli ci si posiziona all’interno della casella di testo su cui agire (1) e si digita la
i
nuova informazione (2). Appena si passa ad altro record, la banca dati viene
lb
aggiornata (3).
.a
rto
be
Primo record
ro
Nuovo record
Record specifico
t
r.i
Mentre il Corpo della maschera ha lo scopo principale di contenere i valori della
tabella, o generati dalla query, alla quale la maschera è associata all’interno di campi
o controlli23, le sezioni intestazione e piè di pagina servono per contenere le
cn
informazioni comuni a tutti i record.
o@
i er
lb
.a
Posizionandosi all’in-
rto
strumenti), si inseri-
scono gli oggetti
necessari a comple-
tare la maschera.
23
controllo: Oggetto dell'interfaccia grafica utente, ad esempio una casella di testo, una barra di scorrimento o un
pulsante di comando, che consente di controllare il programma. È possibile utilizzare i controlli per visualizzare
dati o scelte, eseguire un'azione o facilitare la lettura dell'interfaccia utente.
t
dei report.
r.i
Gli strumenti in essa contenuti sono:
cn
di accesso ai dati per visualizzare testo descrittivo come titoli, didascalie o
brevi istruzioni. Se l’etichetta è associata a un altro controllo, ad esempio una
casella di testo, essa conterrà una definizione che è quella utilizzata come
o@
intestazione di colonna in visualizzazione Foglio dati di una maschera.
t
r.i
La casella combinata riunisce le caratteristiche di una casella di testo e di una
casella di riepilogo. In essa è possibile sia digitare nuovi valori che selezionare i
cn
valori dall'elenco. L'elenco di una casella combinata è costituito da righe di
dati, suddivise in una o più colonne con o senza intestazione.
Quando si immette del testo o si seleziona un valore in una casella combinata
o@
associata, il valore immesso o selezionato viene inserito nel campo a cui è
associata la casella.
report, viene creata automaticamente una routine evento che viene allegata
al pulsante.
ro
24
macro: Azione o gruppo di azioni che è possibile utilizzare per automatizzare le attività.
25
routine evento: Routine eseguita automaticamente in risposta a un evento iniziato dall'utente o dal codice del
programma oppure attivato dal sistema.
t
Sì/No di un' origine record sottostante. Nell’esempio sottostante, il pulsante
r.i
di opzione è associato al campo “Sospeso” di una tabella di un database. Il
tipo di dati contenuto nel campo “Sospeso” è Sì/No. Se il pulsante di opzione
è selezionato, il valore è Sì, in caso contrario è No.
cn
Il valore del campo “Sospeso”, associato, al
pulsante di opzione è Si.
o@
Un gruppo di opzioni è utilizzato in una maschera, in un report o in una
pagina di accesso ai dati per visualizzare un set limitato di alternative.
er
In un gruppo di opzioni è possibile selezionare una sola opzione alla volta. Se
si desidera presentare un maggior numero di opzioni è necessario utilizzare
una casella di riepilogo o una casella combinata.
i
lb
Etichetta
Il gruppo di opzioni è la cornice che
.a
racchiude i controlli.
Pulsanti di opzione
rto
t
professionale vengono visualizzate in
r.i
questa pagina.
cn
indirizzo e telefono abitazione, sono
visualizzate in questa pagina.
Cornice oggetto non associato: utilizzato per visualizzare un oggetto OLE non
er
associato, ad esempio un foglio di calcolo Excel, su una maschera o su un
report. Nello spostamento tra record, l’oggetto rimane costante.
i
lb
26
Query: interrogazione condotta sui dati memorizzati nelle tabelle o richiesta di esecuzione di un'azione sui
dati. Una query può riunire dati da più tabelle che servono come origine dati per una maschera, report o pagina
di accesso ai dati.
t
la categoria Bevande, nella sottomaschera appaiono solo i prodotti di tale
r.i
categoria.
cn
Linea: da utilizzare su una maschera, report o pagina di accesso ai dati per
evidenziare, ad esempio, informazioni correlate o particolarmente importanti
o per suddividere una maschera o pagina in sezioni differenti.
o@
Rettangolo: utilizzato per produrre effetti grafici, ad esempio il
raggruppamento di un set di controlli correlati o per evidenziare dati
importanti su una maschera, report o pagina di accesso ai dati.
Altri controlli: apre l’elenco di tutti i controlli disponibili.
er
5.8 Stampe
i
lb
Calcolare i totali
ro
La maggior parte dei report è associata a tabelle e/o query del database. L'origine
record di un report fa riferimento ai campi delle tabelle e delle query sottostanti
(collegate).
t
struttura del report.
r.i
Per creare il collegamento tra un report e la relativa origine record, utilizzare oggetti
grafici denominati controlli27. I controlli possono essere caselle di testo che
cn
visualizzano nomi e numeri, etichette che visualizzano i titoli o linee decorative che
organizzano graficamente i dati e migliorano l'aspetto del report.
o@
i er
lb
.a
rto
La realizzazione di un report inizia selezionando, nell'elenco degli Oggetti della finestra del
database, l’icona e cliccando sul pulsante nella barra degli
strumenti della finestra del database; in questo modo viene visualizzata la finestra
di dialogo ”Nuovo report” in cui scegliere il tipo di creazione tra quelle elencate.
27
Controllo: oggetto dell'interfaccia grafica utente, ad esempio una casella di testo, una barra di scorrimento o
un pulsante di comando, che consente di controllare il programma. È possibile utilizzare i controlli per
visualizzare dati o scelte, eseguire un'azione o facilitare la lettura dell'interfaccia utente.
t
r.i
Si seleziona dall’elenco delle tabelle
e query presenti nel database la
prima delle due tabelle (Categoria) e
cn
si prosegue con la successiva finestra
di colloquio “Creazione guidata
Report” cliccando su .
o@
Una volta individuati,
tra quelli disponibili, i
campi da utilizzare ed
averli trasferiti nella
casella “Campi sele-
er
zionati, cliccando su
o , si
seleziona la seconda
i
tabella per procedere
lb
completare il report.
Si prosegue cliccando
rto
su .
be
t
r.i
cn
In essa, cliccando su
è
possibile aprire le
o@
finestre Esempi che
propongono diversi
report creati in base a
diverse modalità di
raggruppamento dei
dati come di seguito
er
mostrato.
i
lb
.a
rto
be
ro
creazione guidata, la
successiva finestra
viene chiesto se si
.a
campi elencati.
be
t
r.i
Con “Opzioni di rie-
pilogo” si chiede di …
cn
o@
… definire quale funzione
di riepilogo assegnare,
eventualmente, ai campi
elencati.
i er
lb
.a
La finestra successiva
(a destra), chiede di
scegliere l’aspetto
rto
Il passo successivo è
quello di scegliere lo
ro
t
.
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
cn
o@
i er
lb
Ogni campo viene visualizzato su una riga distinta con un'etichetta a sinistra.
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
cn
5.8.2.3 Creazione report in Visualizzazione struttura.
o@
er
Volendo realizzare un report che
utilizza i dati di più tabelle, basiamo il
i
lb
… cliccare su “Visualiz-
ro
La collocazione dei
t
campi all’interno
r.i
del report avviene
tramite la loro se-
lezione, dalle fine-
cn
stre che li elen-
cano, e trascinan-
doli all’interno del-
o@
la struttura nella
posizione prescelta
e rilasciando, quin-
di, il pulsante del
mouse (drag &
drop).
i er
Per spostare la casella dall’etichetta, o viceversa, si posiziona il puntatore del mouse,
lb
della struttura.
t
r.i
La visualizzazione, o meno, delle intestazioni e
piè di pagina, sia della report che della pagina,
dipendono dalla selezione delle relative voci
cn
presenti nel menù “Visualizza”.
Le informazioni di un report possono essere divise in sezioni. Tutti i report hanno una
sezione Corpo, ma un report può comprendere anche sezioni per l'intestazione del
er
report, l'intestazione della pagina, il piè di pagina della pagina e il piè di pagina del
report. Ogni sezione ha una funzione specifica e viene stampata nel report secondo
un ordine prestabilito.
i
lb
In visualizzazione Struttura le
be
t
per ogni record dell'origine record sottostante (collegata).
r.i
Il piè di pagina della pagina viene visualizzato nella parte inferiore di ogni
pagina del report e viene utilizzato per visualizzare elementi quali, ad
cn
esempio, i numeri di pagina.
Il piè di pagina del report viene visualizzato una sola volta alla fine del report e
viene utilizzato per visualizzare elementi quali i totali del report.
o@
È possibile aggiungere un'intestazione e un piè di pagina per ogni gruppo di un
report. In questi report, ad esempio, i prodotti sono raggruppati per categoria.
L'intestazione visualizza il dato in base al quale i record sono raggruppati e il piè di
pagina visualizza il numero dei prodotti del gruppo.
i er
lb
.a
rto
be
t
r.i
... viene abbinata a un piè di pagina dello stesso
cn
livello.
o@
Per creare i gruppi è necessario impostare le
relative proprietà nella finestra di dialogo
“Ordinamento e raggruppamento” che viene
er
visualizzata selezionando la voce “Ordinamento
e raggruppamento” contenuta nel menù
“Visualizza” o, in alternativa, cliccando sull’icona
i
lb
t
per l'espressione in base alla quale si esegue il raggruppamento.
r.i
Stampa sezione unita: specificare se un gruppo verrà stampato su una pagina
interamente o solo in parte.
cn
5.8.5 Presentare campi specifici in un report raggruppati per somma,
minimo, massimo, media, conteggio, con punti di interruzione
adeguati.
o@
In un report può essere necessario mostrare il valore dei record raggruppati in modo
da fornire valori complessivi, minimi, massimi di media o di conteggio per questo, in
visualizzazione Struttura si aggiunge una casella di testo calcolata a una o più sezioni
tra quelle elencate di seguito:
er
Per calcolare il totale o la media di un gruppo di record, la casella di testo
viene aggiunta all'intestazione di gruppo o al piè di pagina di gruppo.
Per calcolare il totale complessivo o la media di tutti i record di un report, la
i
casella di testo viene aggiunta all'intestazione di report o al piè di pagina di
lb
report.
Nella casella della proprietà “Origine controllo” digitare un'espressione che
.a
t
r.i
La finestra del Generatore di espressioni è suddivisa nelle tre sezioni descritte di
seguito:
cn
o@
i er
lb
.a
t
La casella di destra fornisce un elenco di valori, qualora ve ne siano, per gli
r.i
elementi selezionati nella casella centrale e di sinistra. Se ad esempio nella
casella di sinistra si sceglie Funzioni e nella casella centrale una categoria di
funzioni, la casella di destra visualizza un elenco di tutte le funzioni
cn
incorporate nella categoria selezionata.adiartc4(eg)9(l35(raver)-2(e)8(n23.53 -1l-114t3(ase
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
t
Nella finestra del
r.i
database fare clic sul
nome dell'oggetto che
cn
si desidera salvare.
o@
foglio dati e selezionare
la parte desiderata
prima di continuare.
Le finestre di collo-
.a
cui è specificato se
l’oggetto origine dei
dati è una tabella od
una query.
be
97-2003, dall’elenco
che viene visualizzato
cliccando sulla freccia
a destra della casella stessa.
Nella casella “Salva in:” si seleziona l'unità o la cartella in cui salvare.
Nella casella “Nome file:” si specifica un nome per il file o si conferma il nome
suggerito.
t
“Salva selezione”.
r.i
Per tutti gli altri oggetti di database fare clic su Esporta.
cn
5.9.2 Esportare una tabella o il risultato di una query in formato Testo.
Si procede come nel precedente
paragrafo fino alla scelta del tipo di file.
o@
A destra è riportato l’intero elenco dei tipi
di file in cui è possibile esportare il
contenuto di una tabella o il risultato di
una query.
er
Possiamo notare la possibilità di
esportazione nel formato file di testo
(.txt), per l’esportazione del testo senza
i
informazioni sulla formattazione,
lb
La selezione del formato RTF, dopo aver definito nome e posizione di registrazione,
conclude l’iter cliccando su senza altri passaggi.
be
La prima scelta da
eseguire è relativa alla
specifica del tipo di
delimitazione da utiliz-
zare tra i vari campi.
t
Nella finestra è possibile
r.i
visualizzare l’anteprima
del risultato che si
otterrà in base alla
cn
scelta.
o@
i er
Cliccando l’icona si visualizza la finestra di colloquio per definire
lb
t
il foglio di stile di presenta-
r.i
zione.
Scegliere Altre opzioni per impostare ulteriori opzioni per l'esportazione di dati
cn
statici o dinamici, dello schema e del foglio di stile di presentazione.
o@
i er
lb
.a
5.8.2 Stampa
rto
Anteprima
di stampa di
una Tabella
t
r.i
cn
Anteprima di
o@
stampa di una
Maschera.
t
r.i
cn
o@
5.8.3 Opzioni di stampa.
Per procedere con la stampa si può, dopo aver
selezionato o aperto l’oggetto da stampare,
cliccare sull’icona presente nella barra degli
er
strumenti della finestra del database e nella
barra degli strumenti dell’anteprima di stampa.
Questa scelta fa partire immediatamente la stampa sulla stampante di default con le
i
impostazioni standard di sistema.
lb
Dopo aver aperto la tabella in foglio dati e selezionato i record che si vogliono
stampare, si spunta la casella “Record selezionato/i” e si
clicca su OK.
Se si vogliono stampare solo alcune pagine del documento, si seleziona la casella
“Pagine” e si specificano, nelle caselle “Da:” e “A:” il numero di pagina di inizio
stampa e quello di fine stampa:
t
r.i
cn
… e, tramite il pulsante se o
cambiare le impostazioni dei margini.
o@
er
5.8.2.2 Stampare tutti i record, o pagine specificate, usando la visualizzazione
maschera.
i
lb
.a
L’iter per procedere alla stampa di una le query è lo stesso dei paragrafi precedenti.
Ovviamente le opzioni di stampa agiscono sui dati estrapolati dall’esecuzione delle
query stesse.
t
dettagli di pazienti in ospedale. .................................................................................................. 2
r.i
5.1.2 ORGANIZZAZIONE DI UN DATABASE ................................................................................ 3
5.1.2.1 Sapere cosa è una chiave primaria. ............................................................................................ 4
5.1.2.2 Sapere cosa è un indice. Capire come permette di accedere più rapidamente ai dati................ 5
cn
5.1.3 RELAZIONI ............................................................................................................... 6
5.1.3.1 Relazione uno-a-molti ................................................................................................................. 6
5.1.3.2 Relazione molti-a-molti ............................................................................................................... 7
5.1.3.3 Relazione uno-a-uno ................................................................................................................... 7
5.1.3.4 Assicurare l’integrità delle relazioni tra tabelle. ......................................................................... 8
o@
5.1.4 OPERATIVITÀ ........................................................................................................... 8
5.2 UTILIZZO DELL’APPLICAZIONE .................................................................. 9
5.2.1 LAVORARE CON I DATABASE ......................................................................................... 9
5.2.1.1 Aprire, chiudere Microsoft Access. .............................................................................................. 9
er
5.2.1.2 Aprire, chiudere un database. ................................................................................................... 11
5.2.1.3 Creare un nuovo database e salvarlo all’interno di un’unità disco. .......................................... 12
5.2.1.4 Mostrare, nascondere le barre degli strumenti. ....................................................................... 14
5.2.1.5 Usare la funzione di Guida in linea (help) del programma. ...................................................... 14
i
5.2.2 OPERAZIONI COMUNI. .............................................................................................. 18
lb
5.2.2.1 Aprire scegliendo il tipo di visualizzazione, salvare e chiudere una tabella, una query, una
maschera, un report. ................................................................................................................. 18
5.2.2.2 Eliminare una tabella, una query, una maschera, un report. ................................................... 20
.a
5.2.2.3 Navigare tra i record di una tabella, di una query, di una maschera. ....................................... 20
5.2.2.4 Ordinare i record di una tabella, modulo, risultato di una query in ordine numerico
crescente o decrescente, e in ordine alfabetico crescente o decrescente. ................................ 21
rto
5.3.2.1 Creare e assegnare un nome a una tabella e specificarne i campi con i relativi tipi di dati,
quali: testo, numero, data/ora, sì/no. ....................................................................................... 23
Creare una tabella immettendo i dati in un foglio dati .................................................................................... 23
Creare una tabella in visualizzazione struttura ................................................................................................ 24
ro
t
5.5 QUERY .................................................................................................... 46
r.i
5.5.1 CREARE UNA QUERY................................................................................................. 47
5.5.1.1 Creazione guidata Query semplice utilizzando una tabella. ..................................................... 48
cn
5.5.1.2 Creazione guidata Query semplice utilizzando due tabelle. ...................................................... 49
5.5.1.3 Creazione di una Query a campi incrociati. ............................................................................... 52
5.5.1.4 Creazione Query ricerca duplicati.............................................................................................. 56
5.5.1.5 Creazione guidata Query di ricerca dati non corrispondenti. .................................................... 58
5.5.1.6 Creazione Query in visualizzazione struttura. ........................................................................... 60
o@
5.5.2 MODIFICARE UNA QUERY. ......................................................................................... 62
5.5.2.1 Eliminare, spostare, nascondere, mostrare campi. ................................................................... 62
5.5.2.2 Modificare una query inserendo, eliminando criteri. ................................................................ 63
5.5.2.3 Criteri di selezione e combinazioni d’espressioni....................................................................... 64
5.5.2.4 Modificare il nome di un campo, in una query, o creare un campo calcolato........................... 66
5.5.2.5 Campi di struttura “Formula:” e “Ordinamento:”. .................................................................... 66
er
5.5.2.6 Definire il tipo di query. ............................................................................................................. 67
5.5.3 ESEGUIRE UNA QUERY. ............................................................................................. 68
5.6 MASCHERE ............................................................................................. 69
i
lb
5.6.2.2 Creare una maschera basata su una o più tabelle o query con la procedura guidata. ............. 73
5.6.2.3 Creare una maschera manualmente in visualizzazione Struttura. ............................................ 74
5.6.3 UTILIZZARE UNA MASCHERA PER INSERIRE, MODIFICARE, CANCELLARE RECORD E SPOSTARSI TRA
rto
I RECORD. ............................................................................................................. 76
5.6.4 INSERIRE, MODIFICARE TESTO NELL’INTESTAZIONE, PIÈ DI PAGINA DI UNA MASCHERA. ............... 77
5.7 CASELLA DEGLI STRUMENTI. ................................................................... 78
be
t
5.8.2 STAMPA ............................................................................................................. 104
r.i
5.8.2.1 Visualizzare in anteprima di stampa una tabella, maschera, report. ..................................... 104
5.8.2.2 Modificare l’orientamento del report. Cambiare le dimensioni della carta. ........................... 105
5.8.3 OPZIONI DI STAMPA. .............................................................................................. 106
cn
5.8.3.1 Stampare una pagina, record selezionato/selezionati, tabella completa............................... 106
5.8.2.2 Stampare tutti i record, o pagine specificate, usando la visualizzazione maschera. .............. 107
5.8.2.3 Stampare il risultato di una query........................................................................................... 107
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
Syllabus 5.0
.a
rto
be
ro
Roberto Albiero
ro
be
rto
.a
lb
ier
o@
cn
r.i
t
Modulo 6 – Strumenti di presentazione
t
Comprendere i diversi tipi di viste per le presentazioni e quando utilizzarli, scegliere
r.i
diversi layout e disegni e modificare le diapositive.
Inserire, modificare e formattare il testo nelle presentazioni. Riconoscere le
metodologie corrette assegnando titoli univoci alle diapositive.
cn
Scegliere, creare e formattare grafici per trasmettere informazioni in modo
significativo.
o@
Inserire e modificare figure, immagini e disegni.
Applicare effetti di animazione e transizioni alle presentazioni; controllare e
correggere il contenuto di una presentazione prima della stampa finale e della
presentazione al pubblico.
i er
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
6.1.1.1 Aprire, chiudere un programma di presentazione. Aprire, chiudere delle
presentazioni.
L’apertura di un pro-
cn
gramma di presen-
tazione può essere
eseguita cliccando,
o@
con il tasto sinistro del
mouse, sul pulsante
presente
nella barra delle
applicazioni. Si apre il menù d’avvio dove si selezionala voce “Tutti i programmi”;
dall’elenco dei programmi installati si clicca su “Microsoft PowerPoint”.
er
Un’altra possibilità è quella di cliccare direttamente sull’icona specifica,
eventualmente presente sul desktop.
i
lb
t
sezioni.
r.i
La prima, Apri presentazione, contiene l’elenco
delle ultime presentazioni aperte ed il comando
cn
“Altre presentazioni …”, che visualizza la
finestra “Apri” ove indicare il nome e la
posizione in cui si trova la presentazione da
aprire. Si apre la presentazione (o le
o@
presentazioni in quanto è possibile aprire
diversi documenti contemporaneamente),
cliccandoci sopra, se presente nell’elenco, o
definendola nella finestra “Apri”.
er
Se il riquadro delle attività non è stato attivato si
procede nel modo classico, ovvero tramite il menù
“File”, cliccando sul comando “Apri …” e specificare
i
il nome del file e il percorso di memorizzazione
lb
sull’icona presente, a destra nella barra dei menù, dopo la casella Ricerca libera
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
cn
o@
i er
lb
SEGNALAZIONE
t
6.1.1.4 Salvare una presentazione con un altro formato: file RTF, modello,
r.i
dimostrazione, immagine, formato specifico della versione del software.
Volendo cambiare nome o formato ad una
cn
presentazione esistente, dopo averla aperta, si
clicca sul comando “Salva con nome…” dal menù
“File” in modo da visualizzare la finestra di
colloquio ”Salva con nome” dove, nella casella
o@
“Nome file”, si può digitare un eventuale nuovo
nome:
er
… mentre, nella casella di
riepilogo “Tipo file:”, si
i
seleziona il formato con cui
lb
si ha intenzione di salvare il
file.
.a
t
Si visualizza, così, la finestra “Opzioni” composta da
r.i
sette schede, ognuna delle quali permette
d’impostare specifiche opzioni.
La scheda “Salva” definisce
cn
le modalità di salvataggio
del file:
tipo di file (1), posizione del
salvataggio (2).
o@ La scheda “Protezione“
permette l’inserimento di
una password a protezione
dell’apertura e/o modifica
er
della presentazione.
i
lb
.a
t
r.i
A destra, nella barra dei menù, compare la casella di testo Ricerca libera :
cn
o@
…ove digitare la domanda sull’argomento di cui si vogliono
delucidazioni. Si visualizza un elenco di possibili argomenti,
relativi alla domanda posta, tra cui scegliere.
Dal menù “?” (aiuto) si clicca su “Guida in linea Microsoft
er
PowerPoint” (o si preme il tasto
funzione “F1”.
i
Dalla barra degli strumenti si clicca su .
lb
Indipendentemente
dal percorso intra-
preso, il risultato è
be
la visualizzazione
della finestra “Gui-
da in linea Micro-
ro
t
Volendo modificare le dimensioni del documento attivo (le diapositive che
r.i
compongono la presentazione), per gestire in modo ottimale eventuali modifiche, si
clicca sull'area di cui si vuole ingrandire o ridurre la visualizzazione, ad esempio:
la scheda Struttura
cn
la scheda Diapositive
la diapositiva visualizzata
quindi, o si clicca sul
o@
comando “Zoom…” dal
menù “Visualizza”, pro-
vocando l’apertura della
finestra “Zoom” in cui
definire la percentuale
d’ingrandimento o ridu-
er
zione, oppure si sceglie
dall’elenco o si digita
direttamente, nella casella Zoom, la percentuale d’ingrandimento:
i
lb
.a
rto
la barra multifunzione.
ro
t
Sequenza diapositive.
r.i
I vari tipi di visualizzazione vengono selezionati
dal menù “Visualizza”:
cn
6.2.1.1 Comprendere l’uso delle diverse modalità di visualizzazione delle
presentazioni e della opportunità dell’utilizzo di un titolo diverso per
ciascuna diapositiva in modo da distinguerle nelle viste.
o@
Nei successivi paragrafi sono spiegate le varie tipologie di visualizzazione delle
diapositive, a cosa servono e, quindi, quando è necessario utilizzare una vista
piuttosto che un’altra. È bene ricordarsi che lo scopo di base è quello di creare una
presentazione chiara, interessante e che centri l’obbiettivo per cui è stata realizzata.
Fondamentale è che i suoi componenti: le diapositive, siano realizzate secondo
er
determinati criteri e posizionate nella giusta sequenza. Per ottenere un buon
risultato è necessario che siano identificabili tramite nomi (o titoli) come riportato
nei successivi esempi.
i
lb
Visualizzazione normale.
La visualizzazione normale è quella principale di modifica, utilizzata per scrivere e
creare la presentazione. La visualizzazione è suddivisa in tre aree di lavoro: alla
.a
t
r.i
cn
o@
i er
Visualizzazione presentazione.
lb
oggetti grafici, degli intervalli, dei filmati, degli elementi animati1 e degli effetti di
transizione nella presentazione effettiva.
rto
be
ro
1
Animare: applicare un effetto visivo o sonoro speciale al testo o a un oggetto. È, ad esempio, possibile far
comparire da sinistra i punti elenco di un testo, una parola alla volta, oppure far sì che venga riprodotto il
suono di un applauso quando compare un'immagine.
t
r.i
cn
o@
er
6.2.1.2 Cambiare modalità di visualizzazione della presentazione: vista normale,
vista sequenza diapositive, vista presentazione.
Una volta che la presentazione è aperta, per passare con facilità da
i
lb
6.2.2 Diapositive
2
Segnaposti: caselle con bordi punteggiati o tratteggiati che fanno parte della maggior parte dei layout di
diapositive. Tali caselle contengono il titolo e il corpo del testo o oggetti quali grafici, tabelle e immagini.
3
Schema diapositiva: Diapositiva che memorizza le informazioni relative al modello di struttura applicato,
compresi stili di carattere, dimensioni e posizioni dei segnaposti, struttura di sfondo e combinazioni di colori.
4
Combinazioni colori: Insieme di otto colori armonizzati che è possibile applicare alle diapositive, alle pagine
di note e agli stampati per il pubblico. Una combinazione di colori comprende un colore di sfondo, un colore per
le linee e il testo e altri sei colori selezionati per facilitare la lettura delle diapositive.
t
r.i
cn
o@
Per applicare un modello a più diapositive selezionate, selezionare le anteprime
sulla scheda Diapositive, quindi fare clic sul modello nel riquadro attività.
i er
lb
.a
rto
be
ro
5
Combinazioni animazioni: Aggiunge al testo delle diapositive effetti visivi preimpostati. Ciascuno schema
inserisce generalmente un effetto per il titolo della diapositiva e un effetto che verrà applicato ai punti elenco o
ai paragrafi.
t
Si selezionano , in visualizzazione Diapositive, quelle a cui apportare la modifica; se
r.i
la diapositiva viene selezionata in visualizzazione struttura, la modifica viene
applicata a tutte le diapositive che seguono lo stesso modello di struttura.
Scegliere “Sfondo…” dal menù “Formato”.
cn
Viene visualizzata la finestra “Sfondo” dove, nella
sezione Riempimento sfondo, appare una
anteprima della diapositiva ed una casella con
o@
l’attuale selezione.
Cliccare sulla freccia a destra della casella che
mostra la selezione in corso, per visualizzare la
tavolozza dei colori di base.
er
Oltre i colori propo-
sti, sono possibili due
alternative:
i
lb
.a
Altri colori…
Effetti di riempimento…
rto
Effetti di riempimento:
be
ro
t
r.i
cn
o@
er
Selezionare le diapositive che si desidera copiare dalla scheda Diapositive in
visualizzazione normale.
i
lb
diapositive.
Selezione diapositive non in sequenza: Mantenere premuto il tasto CTRL
rto
t
diapositive. Essa indica la posizione
r.i
(diapositiva), sotto la quale avrà luogo
l’inserimento, quando rilasciamo il
tasto del mouse.
cn
Se il trascinamento avviene utilizzando il tasto destro del mouse,
quando lo si rilascia, viene visualizzato un menù tramite il quale
specificare se si vuole inserire una copia oppure effettuare uno
o@
spostamento.
sulle diapositive.
Selezione diapositive non in sequenza:
.a
Scegliere tra:
“Elimina diapositiva” dal menù Modifica.
“Elimina diapositiva” dal menù di contesto
be
6
Modello di struttura: file contenente gli stili di una presentazione, compresi il tipo e la dimensione dei punti
elenco e dei caratteri, le dimensioni e le posizioni dei segnaposti, la struttura e il riempimento di sfondo, le
combinazioni di colori, uno schema diapositiva e opzionalmente uno schema titolo.
t
r.i
Per aggiungere l'immagine sullo schema
diapositiva o sullo schema titolo fare clic nel STRUTTURA SCHEMA TITOLO
punto in cui si desidera inserire l'immagine:
cn
Cliccare su “Immagine”, dal menù
“Inserisci”, e selezionare il tipo
d’oggetto da inserire.
o@
Nel presente esempio è una im-
magine “Da file…”
i er
lb
.a
In alternativa si può cliccare sull’icona Inserisci immagine da file dalla barra degli
strumenti Disegno:
rto
be
t
r.i
cn
o@
er
Utilizzare lo stesso metodo sopra descritto per aggiungere altri elementi desiderati
a ogni diapositiva o a più diapositive, incluse le Forme, i WordArt, le tabelle, i grafici,
i
lb
diapositiva e dalla data che si desidera appaia nelle intestazioni (o nei piè di pagina)
nella parte superiore (od inferiore) delle diapositive, delle note e degli stampati.
ro
Quando si desidera modificare lo stile del tipo di carattere per le intestazioni e piè di
pagina, oppure la posizione, la dimensione o la formattazione dei segnaposti che
contengono le intestazioni ed i piè di pagina, deve essere utilizzata la visualizzazione
dello schema diapositiva.
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
N.B. nella diapositiva si può inserire solo il piè di pagina, l’intestazione è inseribile
solo in Note e stampati.
rto
Schema diapositiva…”.
t
testo nel segna-
r.i
posto
testo in una
cn
Forma
testo in una
casella di testo
o@
testo WordArt
er
Il testo digitato nei segnaposti, ad esempio titoli ed elenchi puntati, può essere
modificato nella diapositiva o nella scheda “Struttura” e può essere esportato dalla
i
scheda “Struttura”a Microsoft Word.
lb
combinazioni. Nei segnaposti di testo si possono digitare titoli, sottotitoli e testo del
corpo per le diapositive. I segnaposti possono essere ridimensionati, spostati e
formattati con bordi e colori.
Forme
be
Caselle di testo
Utilizzare le caselle di testo per posizionare del testo ovunque in una diapositiva, ad
esempio all'esterno di un segnaposto di testo. Per esempio, è possibile aggiungere
una didascalia ad un'immagine creando una casella di testo e posizionandola accanto
all'immagine. Inoltre, le caselle di testo sono utili per aggiungere del testo ad una
Forma senza collegarlo ad essa. Una casella di testo può avere un bordo, un
riempimento, un'ombreggiatura o un effetto tridimensionale (3-D) ed è possibile
modificarne la forma.
t
forma dall’elenco contenuto in , nella barra degli strumenti Disegno,
r.i
cliccare sulla diapositiva nella posizione in cui inserire la forma, digitare il
testo e ridimensionare la forma secondo le esigenze.
Per aggiungere testo non dipendente dalla forma, ovvero che rimanga
cn
posizionato quando viene spostata la forma, aggiungere una casella di testo.
Per aggiungere del testo ad una casella di testo: cliccare sul pulsante Casella di testo
o@
, nella barra degli strumenti Disegno, cliccare sulla diapositiva nella posizione in
cui inserire la casella di testo, digitare o incollare il testo e ridimensionare la casella di
testo secondo le esigenze.
Per aggiungere WordArt: cliccare sul pulsante Inserisci WordArt , nella barra
degli strumenti Disegno. Dalla finestra “Raccolta WordArt” scegliere l’effetto
er
desiderato e scegliere OK. Viene visualizzata la finestra di dialogo “Modifica testo
WordArt” in cui digitare il testo desiderato e, se necessario, modificarne il tipo e le
dimensioni.
i
lb
.a
rto
be
automaticamente sia il testo dei titoli che quello del corpo. È possibile utilizzare in questo
modo i documenti di Microsoft Word (.doc), quelli in formato RTF (.rtf)7 e testo normale
(.txt). Un documento in formato HTML8 può essere inserito nella presentazione,
mantenendo la sua struttura dei titoli, inserendolo in una casella di testo.
7
RTF (Rich Text Format): tipo di file utilizzato per trasferire documenti di testo formattato tra le applicazioni,
comprese quelle eseguite su piattaforme diverse, quali IBM e Macintosh.
8
HTML: Acronimo di HyperText Markup Language. Linguaggio utilizzato per i documenti sul World Wide
Web. Il linguaggio HTML utilizza i tag per indicare la modalità di visualizzazione nei browser Web degli
elementi di pagina quale testo e oggetti grafici e la risposta alle azioni degli utenti.
t
un Titolo 3 diventa il secondo livello di testo nella diapositiva e così via.
r.i
Se il documento originale non contiene stili di titoli, PowerPoint crea una struttura
basata sui paragrafi; i paragrafi scritti con testo di stile Normale verranno
trasformati da PowerPoint in diapositive (una per paragrafo).
cn
Testo in HTML
Quando si inserisce una struttura HTML nella presentazione, viene mantenuta la
struttura titoli originaria. Il testo contenuto nel file viene inserito in una casella di
o@
testo all'interno della diapositiva modificabile solo in visualizzazione diapositiva ma
non nella scheda Struttura.
Testo normale
Quando si inserisce del testo proveniente da un file di testo normale (.txt), la
struttura viene definita dalle tabulazioni presenti all'inizio dei paragrafi:
er
il testo senza tabulazioni diventa un titolo di diapositiva;
il testo con un rientro di tabulazione diventa testo del corpo di primo livello
sulla diapositiva;
i
lb
il testo con due rientri diventa testo del corpo di secondo livello e così via.
Essendo il testo normale privo di stile, il testo inserito assume lo stile della
.a
presentazione corrente.
contesto cliccare su ;
cliccare sul comando “Copia” dal menù “Modifica”;
t
contesto cliccare su
r.i
cliccare sull’icona presente nella barra degli strumenti standard.
cn
Sulla scheda Diapositive della presentazione in cui si vuole inserire la selezione,
cliccare col tasto destro del mouse sulla diapositiva che precederà l’inserimento,
quindi cliccare, dal menù di scelta rapida, su “Incolla” , oppure cliccare sul comando
“Incolla” dal menù “Modifica”.
o@
6.3.1.3 Usare i comandi “Annulla” e “Ripristina”.
Per annullare un qualsiasi tipo di azione, effettuata sull’intera presentazione
piuttosto che sulla singola diapositiva, esiste il
comando “Annulla” selezionabile tramite il
er
menù “Modifica”, che effettua l’annullamento
solo dell’ultima azione eseguita; in alternativa
è possibile cliccare sull’icona presente nella barra
i
degli strumenti standard dove, cliccando sulla freccia
lb
6.3.2 Formattazione
Dopo aver selezionato il testo che si desidera modificare, per cambiare il tipo di
carattere, dalla barra degli strumenti Formattazione, si clicca sulla freccia della
casella Tipo di carattere per aprire il menù di scelta ed
effettuare la selezione del nuovo carattere.
Per ingrandire o ridurre il testo, fare clic su Aumenta dimensione carattere o
Riduci dimensione carattere .
Per impostare numericamente la dimensione di un tipo di carattere, fare clic sulla
dimensione desiderate nella casella Dimensione carattere .
t
r.i
cn
o@
6.3.2.2 Applicare formattazioni al testo: grassetto, corsivo, sottolineatura,
ombreggiatura.
er
Oltre a cliccare sulla voce “Carattere…” dal menù
“Formato”, in modo da visualizzare la finestra di
colloquio “Carattere”, dopo aver selezionato il
i
lb
testo che si desidera modificare, dalla barra degli strumenti Formattazione, cliccare
su Grassetto , Corsivo , Sottolineato od Ombreggiato ,in base al tipo
di formattazione che si vuole applicare.
.a
t
r.i
cn
6.3.2.5 Allineare un testo a sinistra, al centro, a destra in una cornice di testo.
Sulla diapositiva, selezionare i paragrafi9 che si desidera allineare, centrare o
giustificare:
o@
Per selezionare un singolo paragrafo, fare clic sul paragrafo.
Per selezionare tutti i paragrafi di un elenco, trascinare il puntatore per
selezionare tutto il testo, oppure selezionare il segnaposto facendo clic sul testo
al suo interno, quindi sul bordo.
er
Quindi effettuare una delle seguenti operazioni:
Per allineare o centrare un paragrafo, dalla barra degli strumenti Formattazione,
scegliere Allinea a sinistra
i
, Allinea a destra o Centra , oppure tramite il
lb
Per giustificare un
.a
paragrafo scegliere
“Allineamento” dal
menù “Formato”,
rto
quindi “Giustifica”:
6.3.3 Elenchi
be
t
Per cambiare la posizione dei punti o dei numeri, trascinare l'indicatore di
r.i
rientro della prima riga.
cn
o@
Per cambiare la posizione del testo, trascinare l'indicatore di rientro a sinistra.
Trascinare solo la parte superiore appuntita dell'indicatore (trascinando il
rettangolo inferiore, si spostano entrambi i rientri).
i er
lb
.a
4. Ripetere il passaggio 3 per ogni livello di punti o numeri ed ogni livello di testo
ro
t
r.i
cn
o@
Come si può notare nelle figure sopra riportate, quando viene selezionato il
segnaposto, il cursore cambia aspetto ed anche il tratteggio del segnaposto è
diverso.
2. Scegliere “Interlinea…” dal menù “Formato” in
er
modo da visualizzare la finestra di colloquio
“Interlinea”:
3. Effettuare una o più delle seguenti operazioni:
i
lb
schema diapositive.
Per vedere lo schema
diapositiva, dal menù
“Visualizza”, si clicca sulla
voce “Schema” e,
dall’elenco visualizzato, si
seleziona “Diapositiva
t
elenco in tutta la presentazione, si visualizza lo
r.i
schema diapositiva (come riportato nel precedente
paragrafo),in cui selezionare i livelli di testo del corpo,
a cui si desidera applicare lo stile dei punti elenco, in
cn
modo che la modifica si rifletta nell'intera presentazione.
o@
seguente modo:
Si sceglie “Elenchi puntati e
numerati…” dal menù
“Formato”…
i er
lb
Punti elenco
be
t
r.i
cn
o@
Infine è possibile modificare le dimensioni del punto elenco (2) ed il colore (3).
Numeri o lettere
per tramutare in elenco
er
numerato, scegliendo tipo di
numerazione e determinando il
valore iniziale dell’elenco.
i
lb
.a
rto
6.3.4 Tabelle
da una altro programma (ad esempio word, excel o access) come oggetto incorporato
o collegato.
Il testo delle tabelle non viene visualizzato nel riquadro Struttura
ro
t
r.i
visualizzata, fare clic sul pulsante Tabelle e bordi
sulla barra degli strumenti Standard.
Fare clic su Disegna tabella .
cn
Il puntatore verrà trasformato in una matita.
Per definire i bordi esterni della tabella, trascinare diagonalmente fino
alla dimensione desiderata.
o@
Quindi trascinare per creare i bordi delle colonne e delle righe.
E così via…
Per cancellare una linea, fare clic sul pulsante Gomma , quindi
fare clic sulla linea.
er
In Microsoft PowerPoint sono disponibili alcuni layout di diapositiva che includono
dei segnaposti per tabelle. Per creare una nuova diapositiva utilizzando uno di
i
questi layout, scegliere Nuova diapositiva dal menù Inserisci, quindi selezionare
lb
Fare clic su Documento di Microsoft Word nella casella “Tipo oggetto”, quindi
fare clic su OK.
be
ro
t
r.i
Cliccare sul comando “Seleziona tutto”
presente nel menù “Modifica”
Procedere con le modifiche.
cn
6.3.4.2 Selezionare righe, colonne, intera tabella.
Effettuare una delle seguenti operazioni:
o@
Per selezionare una cella, fare clic nella cella.
1) Posizionare il puntatore sul bordo della colonna o della riga che si desidera
modificare.
Il puntatore si trasforma in o in .
t
Quando si crea un nuovo grafico in PowerPoint, Microsoft Graph si apre
r.i
visualizzando un grafico e i dati associati in una tabella denominata foglio dati.
È possibile immettere i dati nel foglio dati, importarli da un file di testo o da un file
di Lotus 1-2-3, importare o inserire un foglio di lavoro o un grafico di Microsoft
cn
Excel, oppure incollare dati da un altro programma.
o@
Scegliere “Grafico…” dal menù “Inserisci”.
Nella diapositiva viene inserito un grafico di
esempio con il relativo foglio dati
t
menù “Modifica”.
r.i
cn
Nella casella Cerca in, della
finestra “Importa file”, selezio-
o@
nare l'unità, la cartella o il
percorso Internet in cui si trova il
file.
Fare doppio clic sul file che si
desidera importare.
er
Nella finestra di
dialogo “Opzioni di
importazione dati”,
i
selezionare il foglio
lb
che si desidera
importare.
È possibile importare
.a
un solo foglio.
Per importare tutti i
rto
6.4.1.3 Inserire dati per creare i vari tipi di grafici disponibili in una
presentazione: colonne, barre, linee, torta.
Cliccare sul grafico che si desidera modificare. Passare al foglio dati; se non è
visualizzato, fare clic su Visualizza foglio dati e proseguire con una delle
t
seguenti operazioni:
r.i
Per immettere i dati
Fare clic su una cella, quindi digitare il testo o i numeri desiderati.
cn
Per tornare alla diapositiva, fare clic all'esterno del grafico.
Per importare i dati da excel
Cliccare sulla cella da cui partire con
o@
l’inserimento dei dati importati (in
automatico viene proposta quella
dell’angolo superiore sinistro del foglio
dati).
Scegliere il comando “Importa file…” dal
er
menù “Modifica” e, dalla finestra di colloquio
“Importa file” che viene visualizzata, fare
doppio clic sul file che si desidera importare.
i
Nella finestra di dialogo Opzioni di importazione dati, selezionare il foglio
lb
t
stato assegnato un nome
r.i
all'intervallo, sarà possibile
digitare il nome anziché il
riferimento dell'intervallo.
cn
Se in precedenza si è selezionata una cella, deselezionare la casella di
controllo Sovrascrivi celle esistenti.
o@
Un grafico viene selezionato cliccandoci sopra. La selezione è evidenziata da punti
bianchi per il ridimensionamento dell’area del grafico.
i er
lb
.a
rto
Per la maggior parte dei grafici 3D, la modifica del tipo di grafico influenzerà l'intero
grafico.
Per i grafici a barre 3D e per gli
ro
t
r.i
cn
o@
Effettuata la scelta si conferma cliccando su OK.
i er
lb
.a
rto
Scegliere “Opzioni grafico” dal menù “Grafico”, quindi fare clic sulla scheda
Intestazioni.
t
“Titolo del grafico”, quindi
r.i
digitare il testo desiderato.
Per aggiungere uno o più titoli
agli assi, fare clic nella
cn
casella appropriata
per ciascun titolo,
quindi digitare il testo
o@
desiderato.
re il testo.
be
t
r.i
in base al tipo di grafico
selezionato; così, la casella
Percentuale sarà attiva per
cn
un grafico a torta, ecc.
o@
i er
lb
.a
Utilizzare la seguente procedura per modificare il colore, la trama o lo stile per gli
indicatori di dati10, l'area del grafico11, l'area del tracciato12, le linee della griglia13,
gli assi 14e i segni di graduazione15 nei grafici.
be
10
Indicatore di dati: barra, area, punto, sezione o altro simbolo di un grafico che rappresenta una sola
coordinata o un solo valore derivato da una cella di un foglio di lavoro. Gli indicatori di dati relativi in un
grafico costituiscono una serie di dati.
11
ro
Area del grafico: l'intero grafico e tutti gli elementi che lo compongono.
12
Area del tracciato: nei grafici 2D, è l'area delimitata dagli assi che include tutte le serie di dati. In un grafico
3D, è l'area limitata dagli assi che comprende tutte le serie di dati, i nomi delle categorie, le etichette di
graduazione e i titoli degli assi.
13
Griglie dei grafici: linee che è possibile aggiungere a un grafico per semplificare la lettura e la valutazione dei
dati. Le griglie si estendono dai segni di graduazione presenti su un asse attraverso l'area del tracciato.
14
Asse: linea di contorno dell'area del tracciato di un grafico. Costituisce un riferimento per la misurazione.
L'asse Y è generalmente l'asse verticale e contiene i dati, mentre l'asse X è generalmente l'asse orizzontale e
contiene le categorie.
15
Segni di graduazione e etichette di graduazione: i segni di graduazione sono piccole linee di misurazione,
simili alle tacche di un righello, che intersecano un asse. Le etichette di graduazione identificano le categorie,
i valori o le serie del grafico.
t
colloquio che sono visualizzate.
r.i
In tutte le specifiche finestre, una per ogni elemento -
precedentemente elencato - componente il grafico,
compare sempre la scheda “Motivo” in cui:
cn
Per modificare i colori, i motivi o le linee, selezionare
le opzioni desiderate.
Per specificare un effetto di riempimento, fare clic sul pulsante
o@
“Riempimento…”, quindi
selezionare le opzioni
desiderate sulle schede
“Sfumature”, “Trama”,
“Motivo” o “Immagine”.
i er
lb
.a
rto
be
ro
6.4.2 Organigrammi
er
È possibile utilizzare lo strumento di creazione dei diagrammi, , sulla barra degli
strumenti Disegno per creare un organigramma e illustrare relazioni gerarchiche, ad
i
lb
o@
collegata ad essa tramite un connettore a gomito. Tale forma viene posizionata
al di sopra di eventuali forme subordinate.
3. Forme Subordinato: è una forma posizionata al di sotto e collegata a una forma
superiore. (assistenti e dipendenti della forma superiore)
4. Forme Collaboratore: è una forma posta accanto a un'altra forma connessa alla
er
stessa forma superiore. (altre subordinate alla forma superiore)
Nel menù “Inserisci” cliccare sulla voce Immagine quindi, dal sottomenù
visualizzato, selezionare “Organigramma”.
.a
rto
be
ro
t
r.i
cn
o@
6.4.2.2 Modificare la struttura gerarchica di un organigramma.
er
Selezionare la forma di livello superiore, ad esempio
il manager più in alto nel gruppo a cui si desidera
i
applicare un nuovo layout.
lb
Il risultato è riportato
alla pagina seguente
Il risultato è riportato
alla pagina seguente
o@
Una presentazione risulta migliore ed interessante se, i concetti in essa riportati, sono
rappresentati o enfatizzati tramite l’aggiunta di elementi grafici.
Questi oggetti possono essere linee o forme, immagini o disegni.
6.5.1 Inserire, manipolare
er
L’inserimento degli oggetti grafici avviene tramite la barra degli strumenti Disegno:
i
lb
o scegliendoli tra
le tipologie pre-
.a
“Immagine” dal
menù “Inserisci”:
be
Sulla barra degli strumenti Disegno fare clic sul pulsante Inserisci immagine .
t
si digita la tipologia della clipart da inserire, dove è
r.i
archiviata e, eventualmente, specificare se il tipo di
file da inserire possa avere diverse caratteristiche (ad
esempio un file musicale).
cn
Nel riquadro di scelta sono mostrati i risultati
ottenuti dove, se presente, si clicca doppiamente
sull’immagine per inserirla nella slide (diapositiva).
o@
i er
lb
.a
Inserire WordArt
Sulla barra degli strumenti Disegno fare clic sul pulsante Inserisci WordArt .
rto
e, eventualmente, si modifica il
formato.
o@
Selezionare un oggetto
Cliccare sull’oggetto.
Per selezionare un oggetto facente parte di un gruppo, selezionare prima il
gruppo, quindi fare clic sull'oggetto desiderato.
er
Selezionare più oggetti
Eseguire una delle seguenti operazioni:
i
Per selezionare più di un oggetto alla volta, tenere premuto il tasto
lb
presentazioni aperte.
Si seleziona l’oggetto (o gli oggetti) da copiare o spostare e si prosegue con una
delle seguenti operazioni:
ro
t
r.i
cn
o@
i er
Dopo aver posizionato il cursore nel posto in cui trasferire la selezione, si clicca sul
lb
Si seleziona l’oggetto grafico per far apparire i pallini o quadratini (in base al tipo
d’oggetto) di ridimensionamento.
rto
t
clic al di fuori dell'oggetto per fissare la
r.i
rotazione.
Rotazione per gradi
cn
Sulla barra degli strumenti
Disegno, scegliere Ruota o
capovolgi, quindi fare clic sul
tipo di rotazione, o
o@
capovolgimento, da appli-
care all’oggetto.
6.5.2.1 Inserire oggetti di diversi tipi in una diapositiva: linee, frecce, frecce a
blocchi, rettangoli, quadrati, cerchi, ovali, caselle di testo.
ro
o@
Per la casella di testo, la digitazione viene richiesta direttamente
all’atto della sua creazione tramite il posizionamento del cursore
all’interno della stessa.
er
Per le altre forme ci si posiziona sopra con il cursore , che assumerà l’aspetto di una
doppia croce , quindi si clicca direttamente con il tasto destro del mouse in
modo da visualizzare il menù di contesto in cui selezionare la voce specifica in base
i
lb
Altri oggetti
be
t
Colore linea sulla barra degli strumenti Disegno, poi:
r.i
Per applicare un altro colore della combinazione colori,
fare clic su uno dei colori sotto Automatico.
cn
Automatico pristina il colore predefinito.
o@
su Stile linea sulla barra degli strumenti Disegno.
Fare clic sullo stile desiderato oppure scegliere Altre linee,
quindi fare clic su uno stile.
er
Le altre icone si riferiscono allo stile tratteggio ed allo stile
freccia e sono utilizzate allo stesso modo dello stile linea.
i
lb
Gli oggetti vengono raggruppati, in modo che sia possibile lavorarvi come se fossero
un singolo oggetto.
È possibile invertire, ruotare, ridimensionare e modificare la scala di tutti gli oggetti
in un gruppo come se si trattasse di un solo oggetto.
È inoltre possibile modificare gli attributi di tutti gli oggetti in un gruppo con una
sola operazione, ad esempio, è possibile modificare il colore di riempimento o
aggiungere un'ombreggiatura a tutti gli oggetti di un gruppo.
t
Rilasciando il mouse, gli oggetti
r.i
selezionati sono evidenziato dai
pallini o quadratini di ridimensio-
namento.
cn
Cliccando su Disegno,
dalla barra degli strumenti
Disegno, e poi su
o@
Raggruppa, si ottiene il
raggruppamento in un
unico oggetto.
In alternativa si può
utilizzare il tasto destro
er
del mouse per far apparire il menù di contesto
ove, tramite la voce Gruppo, si può selezionare il
comando più appropriato, ad esempio Separa.
i
lb
.a
selezionare.
cn
mouse per far apparire il menù di contesto ove,
tramite la voce Ordine, si può selezionare il
comando più appropriato.
o@
er
6.6 Preparazione alla presentazione
6.6.1 Preparazione
i
lb
Una visione statica di una serie di diapositive può risultare pesante, poco incisiva e, al
limite, rendere noioso un lavoro realizzato per promuovere un’attività od ottenere un
finanziamento. Grazie ad una gamma di effetti visivi (e sonori), che “animano” il
.a
t
che è possibile applicare alla
r.i
presentazione. La transizione delle
diapositive viene applicata alla
diapositiva corrente o a tutte le
cn
diapositive selezionate.
o@
Imposta la velocità di transizione della
diapositiva.
i er
Elenca i suoni che si possono utilizzare
lb
t
alcuni elementi sullo schema diapositiva. Oppure è possibile controllare come e
r.i
quando si desidera che un elemento appaia su una diapositiva durante la
presentazione, ad esempio con l'entrata veloce nella diapositiva da sinistra quando
si fa clic sul mouse, utilizzando il riquadro attività “Animazione personalizzata”.
cn
Le animazioni personalizzate possono essere applicate agli elementi di una
diapositiva, in un segnaposto o a un paragrafo.
Ad esempio, è possibile applicare l'entrata veloce a tutti gli elementi di una
o@
diapositiva oppure a un singolo paragrafo in un elenco puntato.
Utilizzare le opzioni di entrata, d’evidenziazione o d’uscita in aggiunta ai percorsi
d'animazione18 predefiniti o personalizzati. Inoltre, è possibile applicare più di
un'animazione a un elemento; è quindi possibile applicare all'elemento l'entrata o
l'uscita veloce.
er
La maggioranza delle opzioni di animazione comprende una scelta di effetti
associati. È possibile includere le opzioni per riprodurre un suono con l'animazione e
l'animazione del testo consente di solito di applicare l'effetto per lettera, parola o
i
lb
menù “Presentazione”.
16
Animare: applicare un effetto visivo o sonoro speciale al testo o a un oggetto. È ad esempio possibile far
comparire da sinistra i punti elenco di un testo, una parola alla volta, oppure far sì che venga riprodotto il
suono di un applauso quando compare un'immagine.
17
Schema di animazione: aggiunge al testo delle diapositive effetti visivi preimpostati. Ciascuno schema
inserisce generalmente un effetto per il titolo della diapositiva e un effetto che verrà applicato ai punti elenco
o ai paragrafi.
18
Percorso animazione: percorso che un oggetto o un testo specificati seguiranno come parte di una sequenza di
animazione di una diapositiva.
t
r.i
cn
o@
er
Se si desidera applicare la combinazione a tutte le diapositive, fare clic sul
i
lb
si clicca su per
aprire il menù degli effetti:
t
r.i
cn
o@
er
Gli effetti vengono visualizzati nell'elenco Animazioni personalizzate dall'alto in
basso, nell'ordine in cui vengono applicati (1). Gli elementi animati vengono
annotati sulla diapositiva tramite una tag numerata non stampabile (2),
i
correlata agli effetti nell'elenco. Questa tag non viene visualizzata nella
lb
Come si è potuto notare, gli effetti, tra quelli in elenco e quelli aggiuntivi, sono
molti e, ad essi, vanno aggiunti i Percorsi animazione, ovvero il percorso che un
oggetto (o un testo) seguirà come parte di una sequenza di animazione di una
diapositiva. Per questo motivo si consiglia, almeno una volta, di cliccarli tutti
per verificare, grazie all’anteprima automatica (3), il risultato ottenuto e
decidere quello migliore da applicare.
t
r.i
Seleziona un effetto di anima-
zione diverso per l’elemento
selezionato.
cn
Rimuove gli effetti di animazione
dall’elemento selezionato.
o@
Imposta il momento di avvio dell’effetto
applicato ad un elemento; al clic del mouse,
contemporaneamente alla animazione
dell’elemento precedente o al termine
er
dell’animazione dell’elemento precedente.
Imposta una proprietà all’effetto; ad esempio la
i
direzione d’inserimento o il tipo di carattere
lb
all’ordine di occorrenza.
Esegue l’anteprima della diapositiva corrente o delle diapositive
selezionate con tutte le animazioni e transizioni applicate.
Avvia la presentazione dalla diapositiva corrente.
t
diapositive mentre si
r.i
aggiungono note al
riquadro delle note,
cliccare sulle anteprime
cn
di diapositiva sulla
scheda Diapositive oppure sulle icone nella scheda Struttura.
Per ingrandire il riquadro delle note, posizionare il puntatore del mouse sul bordo
o@
superiore del riquadro. Quando il puntatore assume la forma di una freccia a due
punte , trascinare il bordo.
Digitare e formattare le note quando si lavora in visualizzazione normale.
È possibile stampare le note come pagine di note ed utilizzarle come appunti
personali consegnando la presentazione, oppure, se si tratta di note destinate al
er
pubblico, consegnarle per accompagnare la presentazione delle diapositive.
i
Visualizzazione pagina note
lb
Ogni pagina note mostra una versione ridotta della diapositiva, insieme alle note
che l'accompagnano. Nella visualizzazione pagina note è possibile abbellire le note
.a
19
Riquadro delle note: riquadro in visualizzazione normale in cui è possibile digitare le note di
accompagnamento a una diapositiva. Le note potranno essere stampate come pagine di note o visualizzate
quando si salva una presentazione come pagina Web.
t
oppure fare clic sull'area delle note per attivare il
r.i
segnaposto.
Per tornare alla visualizzazione normale dalla
cn
visualizzazione pagina delle note, fare clic su
Visualizzazione normale nell'angolo inferiore
sinistro della finestra di Microsoft PowerPoint.
o@
6.6.1.4 Selezionare il corretto formato della presentazione, quale: lavagna
luminosa, volantino, presentazione su schermo.
Una volta sviluppate, le presentazioni, dovranno essere rese disponibili agli
spettatori. Questi potranno visualizzarle utilizzando il supporto, a loro, più consono;
per questo motivo è possibile scegliere il corretto formato in cui produrre la stampa
er
delle diapositive: dall’utilizzo del foglio cartaceo, al lucido fino alla tradizionale
proiezione a schermo.
Selezionando “Imposta pagina…” dal menù
i
File, si apre la finestra “Imposta pagina” nella
lb
t
viene evidenziata ed il
r.i
numero che la contrad-
distingue appare barrato.
cn
La diapositiva resta nel file, anche se è nascosta quando si esegue la presentazione.
Ripristinare la visualizzazione di una diapositiva nascosta in una presentazione
Selezionare la diapositiva nascosta che si desidera visualizzare
o@
nuovamente dalla scheda Diapositive in visualizzazione normale.
Scegliere “Nascondi diapositiva” dal
menù Presentazione o dal menù di
contesto cliccando sulla selezione con il tasto destro del mouse.
Visualizzare una diapositiva nascosta durante una presentazione
er
Durante una presentazione, fare clic con il pulsante destro del mouse su qualsiasi
diapositiva e scegliere “Vai a diapositiva”.
i
I numeri tra parentesi indicano le diapositive nascoste.
lb
.a
rto
be
ro
Una volta terminato lo sviluppo della presentazione, prima del suo utilizzo o
distribuzione, è necessario ricontrollare la rispondenza alle caratteristiche di stile e
formattazione stabilite in fase progettuale e, soprattutto, verificare la presenza di
eventuali errori contenuti nei testi.
Spesso l’errore di digitazione o ortografico non viene rilevato dall’autore ma, quasi
per magia, attira l’attenzione dello spettatore distraendolo dalla comprensione del
t
messaggio che gli si vuole trasmettere.
r.i
Nelle diapositive i lemmi contenenti errori ortografici sono
sottolineati da una riga ondulata rossa.
cn
6.6.2.1 Usare gli strumenti di controllo ortografico ed eseguire le modifiche,
quali: correggere gli errori, cancellare le ripetizioni.
Dato che Microsoft PowerPoint non esegue il controllo ortografico nei grafici
o@
incorporati, nell’uso di testo tipo WordArt, o negli oggetti inseriti quali i documenti
di Microsoft Word, si può eseguire il controllo ortografico dell’intera presentazione.
Scegliere tra:
Cliccare sul pulsante Controllo ortografia presente nella barra degli
strumenti Standard.
er
Cliccare sul comando “Controllo ortografia…”
presente nel menù “Strumenti”.
i
Indipendentemente dalla scelta fatta, viene visualizzata la finestra “Controllo
lb
Se il punto d'inserimento è nel riquadro delle note o nel riquadro delle diapositive, il
controllo ortografico alterna il controllo tra i due. Se il punto d'inserimento è nella
scheda Struttura, vengono controllate prima tutte le diapositive, quindi tutte le
note.
Effettuata la selezione, si conferma con il tasto appropriato ottenendo la correzione
della parola ed, eventualmente, il posizionamento sul successivo errore.
Viene visualizzata la finestra di colloquio “Imposta pagina” in cui, nella parte sinistra
è possibile impostare il tipo di supporto cartaceo utilizzato per la stampa e/o,
comunque, definire le dimensioni della diapositiva stampata (larghezza e altezza),
nel foglio.
o@
6.6.2.3 Stampare un’intera presentazione, diapositive specifiche, volantini,
pagine di note, visualizzazione in sequenza delle diapositive, più copie di
una presentazione.
Per stampare si deve selezionare il comando
“Stampa …” dal menù “File” e, quindi, eseguire
er
le opportune scelte dalla finestra di colloquio
“Stampa”, che si visualizza.
i
Questa finestra con-
lb
tiene la sezione
Stampante (1) in cui
specificare la stam-
.a
pante da utilizzare o,
se non se ne ha una a
disposizione, permet-
rto
te di creare un file di
stampa.
La sezione Intervallo
be
Cliccando sul pulsante si può visualizzare sullo schermo ciò che sarà
t
prodotto come documento cartaceo.
r.i
6.6.2.4 Avviare una presentazione dalla prima diapositiva, dalla diapositiva
corrente.
cn
Per eseguire una presentazione è necessario avviarla e procedere tra le diapositive
in modo automatico, quindi senza un intervento umano, o utilizzando la tastiera o il
mouse per tempificare la visione in base alla nostra volontà.
Aprire la presentazione, che si desidera visualizzare come presentazione di
o@
diapositive, individuandola tramite Risorse del computer e cliccandoci sopra.
Cliccare sul pulsante Presentazione diapositive
nell'angolo inferiore sinistro della finestra di
PowerPoint.
er
In questo caso la presentazione viene avviata partendo dalla diapositiva su cui si è
posizionati.
Per essere sicuri d’iniziare la presentazione
i
partendo dalla prima diapositiva, o si sceglie il
lb
Fare clic con il pulsante destro del mouse, scegliere Vai a diapositiva dal menù
di scelta rapida, quindi selezionare la diapositiva desiderata.
t
r.i
Mostrare le diapositive visualizzate in precedenza
cn
Fare clic con il pulsante destro del mouse e scegliere Ultima diapositiva visualizzata
dal menù di scelta rapida.
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
t
6.1.1.5 Spostarsi tra presentazioni aperte. ............................................................................................. 5
r.i
6.1.2 MIGLIORARE LA PRODUTTIVITÀ ............................................................................................ 6
6.1.2.1 Impostare le opzioni di base del programma: nome dell’utente, cartelle predefinite per aprire o
salvare file. .................................................................................................................................. 6
cn
6.1.2.2 Usare le funzioni di Guida in linea (help) del programma. .......................................................... 7
6.1.2.3 Usare gli strumenti di ingrandimento/zoom............................................................................... 8
6.1.2.4 Mostrare e nascondere le barre degli strumenti. Minimizzare, ripristinare la barra
multifunzione............................................................................................................................... 8
o@
6.2 SVILUPPARE UNA PRESENTAZIONE ......................................................................................................... 9
6.2.1 VISUALIZZARE LE PRESENTAZIONI .......................................................................................... 9
6.2.1.1 Comprendere l’uso delle diverse modalità di visualizzazione delle presentazioni e della
opportunità dell’utilizzo di un titolo diverso per ciascuna diapositiva in modo da distinguerle
nelle viste. .................................................................................................................................... 9
6.2.1.2 Cambiare modalità di visualizzazione della presentazione: vista normale, vista sequenza
er
diapositive, vista presentazione. ............................................................................................... 11
6.2.2 DIAPOSITIVE .................................................................................................................. 11
6.2.2.1 Scegliere un layout predefinito diverso per una diapositiva. .................................................... 11
6.2.2.2 Applicare un modello di struttura disponibile ad una presentazione. ...................................... 12
i
6.2.2.3 Modificare il colore dello sfondo di specifiche diapositive, di tutte le diapositive. ................... 14
lb
6.2.2.4 Aggiungere una nuova diapositiva con un layout specifico, quale: diapositiva titolo, grafico e
testo, elenchi puntati, tabella/foglio di calcolo. ........................................................................ 15
6.2.2.5 Copiare, spostare diapositive all’interno di una presentazione, tra presentazioni aperte........ 16
.a
6.2.3.2 Inserire nel piè di pagina di alcune o di tutte le diapositive di una presentazione del testo, la
numerazione automatica, una data aggiornata automaticamente o una data fissa. .............. 20
6.3 TESTI ......................................................................................................................................................22
be
t
6.4.1.3 Inserire dati per creare i vari tipi di grafici disponibili in una presentazione: colonne, barre,
r.i
linee, torta. ................................................................................................................................ 36
6.4.1.4 Selezionare un grafico. .............................................................................................................. 37
6.4.1.5 Cambiare il tipo di grafico. ........................................................................................................ 37
6.4.1.6 Inserire, eliminare, modificare il titolo di un grafico. ................................................................ 38
cn
6.4.1.7 Inserire etichette per i dati di un grafico: valori/numeri, percentuali. ...................................... 39
6.4.1.8 Modificare i colori di un grafico. ............................................................................................... 40
6.4.2 ORGANIGRAMMI............................................................................................................. 42
6.4.2.1 Creare un organigramma con etichette disposte in ordine gerarchico, utilizzando una funzione
o@
integrata per la creazione di organigrammi. ............................................................................. 43
6.4.2.2 Modificare la struttura gerarchica di un organigramma. ......................................................... 44
6.4.2.3 Aggiungere, eliminare collaboratori, dipendenti in un organigramma. ................................... 45
6.5 OGGETTI GRAFICI................................................................................................................................... 46
6.5.1 INSERIRE, MANIPOLARE .................................................................................................... 46
er
6.5.1.1 Inserire un oggetto grafico (figura, immagine, disegno) in una diapositiva. ............................ 46
Inserire un'immagine................................................................................................................................. 46
Inserire un’immagine di ClipArt ................................................................................................................. 47
Inserire WordArt ....................................................................................................................................... 47
i
6.5.1.2 Selezionare un oggetto grafico. ................................................................................................ 48
lb
basso. ......................................................................................................................................... 50
6.5.2 DISEGNARE OGGETTI ........................................................................................................ 50
6.5.2.1 Inserire oggetti di diversi tipi in una diapositiva: linee, frecce, frecce a blocchi, rettangoli,
quadrati, cerchi, ovali, caselle di testo. ...................................................................................... 50
Inserire una forma ..................................................................................................................................... 50
be
6.5.2.2 Inserire del testo in una casella di testo, freccia a blocchi, rettangolo, quadrato, ovale, cerchio.
.................................................................................................................................................. 51
6.5.2.3 Modificare il colore di sfondo dell’oggetto, il colore, lo spessore e lo stile delle linee. ............. 51
6.5.2.4 Modificare lo stile del punto di inizio e di arrivo delle frecce. ................................................... 52
6.5.2.5 Applicare un’ombreggiatura o un effetto 3D a un oggetto. ..................................................... 53
ro
t
6.6.2.2 Modificare l’orientamento della diapositiva: in orizzontale o in verticale. Cambiare le
dimensioni della carta. .............................................................................................................. 65
r.i
6.6.2.3 Stampare un’intera presentazione, diapositive specifiche, volantini, pagine di note,
visualizzazione in sequenza delle diapositive, più copie di una presentazione. ......................... 66
6.6.2.4 Avviare una presentazione dalla prima diapositiva, dalla diapositiva corrente. ...................... 67
cn
6.6.2.5 Spostarsi sulla diapositiva successiva, sulla diapositiva precedente, su una diapositiva specifica
durante una presentazione. ...................................................................................................... 67
o@
i er
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be
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Syllabus 5.0
.a
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be
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Roberto Albiero
ro
be
rto
.a
lb
ier
o@
cn
r.i
t
Modulo 7 – Navigazione web e comunicazione
t
consapevole di alcune considerazioni di sicurezza durante l’utilizzo di Internet.
r.i
Eseguire comuni operazioni di navigazione sul web, incluse eventuali modifiche alle
impostazioni del browser.
Completare e inviare schede basate su pagine web e ricerche di informazioni.
cn
Salvare pagine web e scaricare file dalla rete. Copiare il contenuto di pagine web in un
documento.
La seconda sezione, Comunicazione, permetterà al discente di comprendere alcuni dei
concetti legati alla posta elettronica (e-mail), conoscere altre opzioni di comunicazione e fare
o@
proprie alcune considerazioni legate alla sicurezza nell’uso della posta elettronica, ovvero
sarà in grado di:
Comprendere cosa è la posta elettronica e conoscere alcuni vantaggi e svantaggi derivanti
dal suo utilizzo. Essere a conoscenza di altre possibilità di comunicazione.
Essere consapevole della netiquette e delle considerazioni di sicurezza da tenere presenti
er
quando si utilizza la posta elettronica.
Creare, effettuare un controllo ortografico e inviare dei messaggi di posta elettronica.
Rispondere e inoltrare messaggi, gestire file allegati e stampare un messaggio di posta
i
elettronica.
lb
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
strutture fisiche e collegamenti tra i più vari (dal comune doppino telefonico ai
collegamenti satellitari, dai collegamenti a radiofrequenza a quelli su raggi laser o
alle onde convogliate, magari su condotte idrauliche), che interconnette qualsiasi
tipo di computer o elaboratore elettronico.
ro
t
disponibili nelle varie sedi (anche molto distanti tra loro). Usa gli stessi protocolli e
r.i
gli stessi programmi usati nella rete pubblica, Internet, ma spesso è ad accesso
ristretto.
cn
7.1.1.2 Capire cosa è il World Wide Web (WWW).
World Wide Web (ragnatela mondiale) è il nome con il quale viene designato,
comunemente, l'insieme di iperoggetti (hypermedia2) collegati tra loro in parole
o@
semplici:
Il World Wide Web è un insieme di oggetti virtuali (ossia, non fisicamente
esistenti) che, sfruttando le connessioni di Internet, permette di collegare questi
oggetti tra loro.
Per comprendere meglio la differenza che c’è tra Internet ed il WWW, immaginiamo
er
Internet come la rete urbana di una città ed il WWW come la rete dei suoi autobus
pubblici:
la prima è l’insieme delle vie di comunicazione che permette il passaggio di
i
qualsiasi tipo di veicoli;
lb
la seconda utilizza una parte di questo insieme di strade per collegare tra loro
alcuni punti della città (rete), come i quartieri dove, tramite specifici mezzi di
trasporto (protocolli di comunicazione), ad esempio gli autobus, vi conducono i
.a
2
Il termine hypermedia è usato come estensione logica del termine ipertesto nel quale grafica, audio, video,
testo e collegamenti ipertestuali si fondono creando un mezzo d’informazioni non-lineare, contrapposto al
termine multimedia, più generico, che ha carattere lineare e non-interattivo.
t
dominio, hosting3, accesso dial-up4, etc.
r.i
Gli ISP formano i nodi nella struttura a ragnatela di Internet.
cn
L’URL (Uniform Resource Locator ossia Localizzatore Uniforme di Risorse) è il modo
standard per indicare la localizzazione di una risorsa nel World Wide Web.
o@
Hyperlink
Con il termine collegamento ipertestuale (in inglese hyperlink), si definisce il rinvio
da un’unità informativa (documenti, immagini, ecc.), su supporto digitale, ad
un’altra. Detti collegamenti sono contenuti all’interno di oggetti informatici, di
qualsiasi tipo e contenenti anche informazioni proprie, chiamati "iperoggetti" che,
er
quindi, permettono il collegamento (in inglese link), verso altri iperoggetti fruibili in
modo estremamente semplice (basta un “clic”, con il mouse, sull’icona, o sul testo,
che rappresenta il collegamento ipertestuale):
i
lb
Collegamento ipertestuale:
.a
rto
Collegamento ipertestuale:
be
Collegamento ipertestuale:
http://www.cnr.it/sitocnr/Iservizi/Pubblicazioni/Monografie/IngArch_MatFis/IngegneriaArchitettura/Certosa_intro.html
3
Hosting (dall'inglese to host, ospitare)è un servizio che consiste nell’ospitare in un server web le pagine di un
sito web, rendendolo accessibile dalla rete internet.
4
È il collegamento via modem tra due computer effettuato componendo un determinato numero telefonico per
l’attivazione della linea.
t
il nomeoggetto è il nome completo (percorso e nome del file) dell'oggetto da
r.i
reperire.
per es:
http://www.microsoft.com/italy/default.aspx
cn
o
http://150.146.41.250:8119/dea00.dll
N.B. Il nomeoggetto và scritto esattamente come è stato creato (caratteri
o@
maiuscoli o minuscoli).
Dato un indirizzo, il browser ricava dalle sue varie parti il nome e la posizione del
computer sul quale è posto l'oggetto, il nome del file che lo contiene, la sua
posizione sul disco del computer stesso, e tramite quale protocollo di
comunicazione, il browser può chiedere al computer di fornirgli l'oggetto richiesto
er
in modo che esso lo possa visualizzare.
delle pagine dei siti web e di interagire con essi, permettendo così all'utente di
navigare in internet. Il browser è infatti in grado di interpretare l'HTML - il codice
.a
con il quale sono scritte la maggior parte delle pagine web - e di visualizzarlo in
forma di ipertesto.
t
Gli altri motori di ricerca classificano i siti Web in base alla frequenza delle parole
r.i
contenute nelle pagine del sito, presumendo che la ripetitività rappresenti
l'argomento principale della pagina stessa.
Anche loro inseriscono i siti segnalati dagli utenti, ma analizzano continuamente il
cn
Word Wide Web tramite particolari software acquisendo tutte le pagine non ancora
presenti nei loro archivi. Tra i primi motori di ricerca ad utilizzare questa tecnica
troviamo Lycos, Excite e HotBot oltre al già menzionato Google.
o@
7.1.1.7 Comprendere cosa si intende con feed RSS. Comprendere lo scopo di
sottoscrivere un feed RSS.
RSS (distribuzione realmente semplice), stabilisce lo standard dei
formati per la distribuzione di contenuti Web.
er
Rappresentano un modo semplice per ricevere gli aggiornamenti dai
blog, dai siti di notizie online e da altri rich media7 nello stesso
momento della loro pubblicazione su web. Piuttosto che visitare i siti preferiti più
i
volte per controllare gli aggiornamenti, l’utilizzo degli RSS permette la notifica
lb
Un feed RSS è utilizzato dagli utenti per essere informati in tempo reale sugli
aggiornamenti di un sito web.
rto
5
YAHOO è un marchio di Yahoo! Inc.
6
GOOGLE è un marchio di Google Inc.
7
Il termine si riferisce ad una forma di advertising online, che utilizza un messaggio costruito con una tecnologia
avanzata che comprende straming video, l'utilizzo di applet(programmi) che permettono l'interazione tra
l'utente ed il ads, che cambia quando il mouse dell'utente passa sopra esso. Per esempio: un annuncio per un
film che include come effetto un video campione di una scena, oppure un'immagine che cambi dimensione o
colore al assaggio del mouse dell'utente, o a richiesta dell'utente stesso.
t
registrato in formato digitale, viene reso disponibile su Internet per poterlo
r.i
scaricare, tramite un apposito software definito aggregatore, per riprodurlo sul
lettore MP3. Come per le news in formato feed RSS, anche per i podcast ci si può
abbonare ai servizi che li pubblicano, per scaricarli e, soprattutto, per essere
cn
aggiornati ogni volta che vengono aggiunti nuovi contenuti dagli autori.
o@
La sicurezza, nell’universo del WEB, risulta essere un problema sempre più
complicato da gestire ogni giorno che passa. La difesa da virus, programmi “malevoli”
ed intrusioni a vario titolo, costringono ad utilizzare più di un programma specifico
per la difesa da questo tipo di attacchi.
Oltre a questo è necessario difendersi dalla ricezione di innumerevoli messaggi di
er
posta elettronica a scopo pubblicitario (SPAM) o dalle intrusioni di chi viola la nostra
“privacy” con intenti, spesso, disonesti.
Infine per poter sfruttare, in piena tranquillità, della comodità dell’e-commerce e
i
dell’ e-banking, è necessario accedere a siti protetti che garantiscano, con il
lb
Vediamo ora alcuni accorgimenti utilizzati per evitare o limitare il più possibile
eventuali danni.
t
L’HTTPS impiega, oltre ad i protocolli TCP e HTTP, un ulteriore livello che si occupa
r.i
della crittografia ed autenticazione dei dati trasmessi, chiamato SSL (Secure Sockets
Layer); in questo modo solamente il client e il server sono in grado di conoscere il
contenuto della comunicazione.
cn
Il collegamento ad un sito protetto, oltre che dalla radice HTTPS espressa nella
casella dell’indirizzo è evidenziato anche dall’immagine di un lucchetto, riportato
accanto alla barra degli indirizzi.
o@
i er
lb
.a
rto
contatto così come deve poter verificare l'identità di chi voglia contattarlo.
L'autenticazione dell'identità nella rete è un processo complesso in quanto,
trattandosi di una comunicazione “elettronica” (senza un riscontro fisico indubbio
dei partecipanti), potrebbe permettere l’intercettazione delle comunicazioni e lo
ro
t
r.i
un'altra persona o entità.
Come accennato, i dati contenuti in un certificato
includono la chiave pubblica di crittografia derivata
cn
dalla coppia di chiavi, pubblica e privata, assegnate al
proprietario del certificato stesso. Se un messaggio è
stato firmato dal mittente con la propria chiave privata,
il destinatario può verificarne l'autenticità utilizzando la
o@
corrispondente chiave pubblica.
Macchina Enigma
in considerazione un acquisto in Internet.
Il negozio on-line fornisce ai suoi clienti la stessa chiave pubblica con cui viene
crittografato il numero della carta di credito. A questo punto, il messaggio criptato
può essere decodificato solo dal negoziante depositario la chiave privata. In questo
ro
8
La firma digitale non è in grado di garantire che un file non danneggerà il computer. Per questo motivo, prima
dell'apertura di alcuni tipi di file pervenuti con la posta elettronica, viene chiesta la conferma all'utente, anche
in presenza di una firma digitale valida.
9
crittografia (dal greco cripto: nascondere e graphein: scrivere) è una scienza matematica che serve a cifrare
un testo rendendolo incomprensibile a tutti, fuorché al suo destinatario.
t
malware (contrazione dei termini inglesi malicious = maligno e software) che
r.i
letteralmente si può tradurre in “programma maligno”.
La categoria dei malware è, data la continua e rapida evoluzione, in costante
crescita e, al momento, è costituita da:
cn
Virus. Parti di codice che si ripetono all'interno di altri file e/o
programmi, sono eseguiti automaticamente quando si apre un file
infetto. Sono diffusi su altri computer tramite lo spostamento di file
o@
infetti ad opera degli utenti.
Trojan horse (cavallo di Troia). È un codice annidato all’interno di
un programma apparentemente utile. È l’utente stesso che
installando ed eseguendo un determinato programma, installa ed
esegue anche il dannoso codice contenuto. Sono spesso utilizzati
per installare delle backdoor, inviare messaggi di spam o
er
intercettare informazioni quali i numeri delle carte di credito
utilizzate per effettuare i pagamenti in rete.
i
Backdoor (porta sul retro o di servizio). Nate per permettere una
lb
t
Hijacker (dirottatore). Prendono il controllo di un browser per
r.i
modificarne la pagina iniziale o farlo accedere automaticamente a
siti indesiderati.
Rootkit: Sono usati per nascondere delle backdoor e rendere
cn
più difficile l’individuazione, da parte dei programmi tipo
antivirus, la presenza di particolari spyware e trojan.
o@
Rabbit (coniglio). Non infettano i file come accade per i virus,
ma si duplicano a grande velocità su disco, o attivano in
continuazione nuovi processi in esecuzione, esaurendo in breve
le risorse del sistema.
Hoax (beffa/burla). Si tratta solitamente di un messaggio di posta che viene
er
distribuito per "catena di sant'Antonio" e
che descrive un improbabile tipo di virus
dagli effetti devastanti. L'hoax è
i
riconoscibile dall'assenza di allegati e-mail,
lb
Dato che l’antivirus è in grado di rilevare solo i virus riconosciuti, ovvero quelli
compresi nel suo “elenco delle minacce”, è fondamentale eseguire un
aggiornamento di questo elenco con cadenza giornaliera o, per lo meno, ogni volta
che si accende il computer in modo di avere la più ampia protezione possibile.
ro
Altro limite di questo software è il fatto che il virus è rilevato solo, quando questi è
già penetrato nel computer ed aver infettato un file o la memoria; solo dopo il
programma cerca di eliminare il virus e, se questo non fosse possibile, il file infetto è
messo in quarantena per un suo eventuale recupero futuro, o successiva
eliminazione.
Considerando che l’antivirus, da solo, non è in grado di garantire la sicurezza del
sistema è necessario ricorrere ad un’ulteriore protezione chiamata firewall.
t
quello generato all’interno della nostra rete e/o del
r.i
nostro computer, permettendo il passaggio soltanto al
traffico autorizzato, agendo sui pacchetti in transito da
e per la zona interna potendo eseguire su di essi
cn
operazioni di:
controllo
modifica
o@
monitoraggio
Un'altra funzione che alcuni firewall prevedono è la possibilità di filtrare ciò che
arriva da internet, consentendo per esempio di vietare la visualizzazione di alcuni
siti internet contenenti pagine con un contenuto non adatto ai minori, nella maggior
parte dei casi però l'attivazione di questa funzionalità è demandata a software
er
aggiuntivi appartenenti alla categoria dell'URL filtering (filtro degli indirizzi).
Il firewall è solo uno dei componenti di una strategia di sicurezza informatica, e non
può in generale essere considerato sufficiente:
i
lb
una quota rilevante delle minacce alla sicurezza informatica proviene dalla rete
interna (portatili, virus, connessioni abusive alla rete, dipendenti, accessi, reti
rto
7.1.2.7 Sapere che le reti devono essere messe in sicurezza utilizzando nomi utenti e
password.
be
Nel momento in cui si hanno più computer connessi tra loro, nasce il problema della
sicurezza delle reti. Ogni computer che sia collegato ad una rete può essere
sfruttato come un ingresso, utilizzato da terzi, per intromettersi nel sistema ed
intercettarne i dati. Considerando che Internet nasce come rete didattica in
ro
7.1.2.8 Identificare alcuni rischi associati all’attivit{ sulla rete, quali: diffusione
non intenzionale di informazioni personali, prepotenze o molestie, utenti
presi a bersaglio da parte di profittatori.
t
Le minacce su internet sono molteplici: oltre al numero di malware che cresce, si
espande il furto mirato di identità. I phisher (coloro che effettuano il phishing11)
r.i
muovono attacchi sempre più insidiosi servendosi di un approccio strategico mirato
a soggetti scelti in base all'età, alla posizione sociale e alla condizione economica.
cn
Anche le social network rappresentano un ricettacolo di rischi in quanto, oltre a
essere vulnerabili come tutti gli altri siti Web, offrendo la possibilità di creare pagine
Web, permettono a chiunque di pubblicare contenuti, anche nocivi, e di immediata
diffusione in quanto tutti gli utenti sono collegati tra loro.
o@
Con il diffondersi delle Botnet12 aumenta il rischio che i loro gestori utilizzino le
informazioni relative al comportamento delle vittime per promuovere attività di
marketing mirato basate sul loro profilo demografico.
In base alle attuali stime, milioni di Pc domestici potrebbero già essere sotto
controllo di reti Bot.
er
Le botnet possono trasformarsi in un sistema per ottenere soldi in modo illegale
infatti i botmaster, ovvero i cracker che assumono il controllo della rete, vendono i
servizi della botnet a clienti che vogliono compiere azioni illegali quali:
i
lb
Denial of service: attacco massivo contro qualcuno per paralizzare siti web e
renderli inaccessibili agli utenti, spesso impedendo le attività di e-commerce.
.a
oltre ad essere usati per sottrarre agli utenti le informazioni personali, servono
come punti di raccolta dei dati rubati.
Furto d’identità: tramite i bot il computer zombie invia al botmaster tutte le
ro
11
Nel campo della sicurezza informatica, il termine phishing definisce il tentativo doloso di acquisire
informazioni riservate come informazioni finanziarie e password, facendosi passare per un soggetto degno di
fiducia in una comunicazione elettronica. Il phishing è in genere effettuato via e-mail ed invita agli utenti ad
inserire i propri dati in un sito Web contraffatto il cui aspetto grafico è quasi identico a quella legittimo.
12
Una botnet è una rete di computer infettati da bot, un tipo di malware simili ai worm e ai trojan che
consentono all'aggressore (il cracker) di assumere il controllo del computer colpito trasformandolo in
“zombie” che, non più controllato dal proprietario esegue gli ordini di qualcuno che si nasconde, al sicuro, da
qualche parte nella rete.
t
r.i
È fondamentale, per proteggere i minori dalle minacce della rete, che i genitori,
oltre ad “educare” i propri figli nell’utilizzo di internet, esercitino un controllo sugli
accessi ed i limiti della navigazione del computer in uso.
cn
Per cercare di realizzare detta protezione si può agire intervenendo su:
Limitare o impedire l’accesso a determinati siti.
In base al browser utilizzato è possibile modificare le opzioni di internet per
o@
limitare o impedire il tipo di contenuti Internet a cui può accedere il computer
In Internet Explorer
scegliere Opzioni
Internet dal menù
Strumenti.
er
Dalla finestra
“Opzioni Internet”
si seleziona la
i
scheda Contenuto
lb
e quindi si clicca su
“Attiva…” nella
sezione Contenuto
.a
verificato.
Si seleziona una
rto
categoria presente
nell'elenco e si
sposta il dispositivo
di scorrimento per
be
impostare i limiti
desiderati.
Si ripete il
procedimento per
ro
Cliccare su e scegliere .
t
r.i
Nelle schermate
successive si è
invitati a digitare
cn
il nome del nuovo
account e, poi, a
selezionare il tipo
di account.
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
t
impostare i parametri di protezione.
r.i
La prima è l’area Internet
in cui, cliccando e trascinando
cn
il disegno del cursore, si
modifica il livello di protezione
della stessa.
o@
La seconda area si riferisce alla
rete Intranet locale, ovvero la
protezione da applicare ai siti
Web e ai contenuti memoriz-
zati all'interno di una rete
aziendale.
i er
lb
.a
rto
be
t
danneggiare il compu-
r.i
ter o le informazioni
archiviate.
In effetti possiamo
cn
creare una “lista nera”
in cui inserire tutti quei
siti a cui bloccare
o@
l’accesso da o per il
nostro computer.
t
r.i
pulsante Cronologia nella barra degli
strumenti del browser.
cn
Per espandere una cartella e
visualizzare le singole pagine visitate
di un determinato sito, è sufficiente
o@
fare cliccare su di essa.
Non recarsi ad incontri con persone con cui si è entrati in contatto tramite
Internet senza controlli da parte dei genitori e, soprattutto a loro insaputa.
rto
Selezionare Opzioni
t
Messenger Service, quindi
r.i
su Blocca.
cn
7.2 Utilizzo del browser o@
er
Nei successivi paragrafi vedremo come utilizzare il programma di visualizzazione ed
interazione con il contenuti delle pagine dei siti web, ovvero come utilizzare il browser
per navigare in internet.
i
lb
t
in alto a destra della barra del titolo.
r.i
cn
Un’ulteriore possibilità, per chiudere il programma di
navigazione, è data dalla combinazione dei tasti ALT+F4.
o@
7.2.1.2 Inserire una URL nella barra degli indirizzi e raggiungerla.
Per accedere ad una determinata pagina Web è necessario comporre l’indirizzo URL
o Uniform Resource Locator nell’apposita casella della barra degli indirizzi e
premere il tasto INVIO o cliccare sull’icona VAI a destra della casella:
er
7.2.1.3 Visualizzare una pagina web in una nuova finestra, scheda.
i
Normalmente, durante la navigazione, ci si sposta tra le varie pagine web cliccando
lb
Contemporaneamente…
t
r.i
cn
Nuova scheda
(tasto CTRL)
o@
i er
lb
.a
In alternativa si clicca, sul collegamento ipertestuale, con il tasto destro del mouse
rto
t
secondo le proprie esigenze e poter navigare, attraverso la rete, in modo agevole e
r.i
sicuro (per quanto possibile) in modo da trasmettere o ricevere le informazioni.
Molto spesso non si conoscono tutte le potenzialità a disposizione o le procedure
cn
necessarie per il loro utilizzo. In nostro aiuto esiste, in ogni browser utilizzato, un
software che ci guida nel superare questo tipo di difficoltà: l’HELP ovvero la nostra
guida.
o@
L’attivazione di questa guida si ottiene
cliccando sull’apposita icona presente nella
barra dei menù, provocando l’apertura di
un sottomenù a tendina in cui si sceglie,
cliccandoci sopra, la voce Guida di
Internet Explorer.
er
Si apre la sottostante finestra:
i
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
7.2.2 Impostazioni
In questo paragrafo vedremo le azioni necessarie per impostare il browser che
utilizziamo, in base alle nostre preferenze, alla nostra sicurezza e riservatezza.
rto
Explorer e posi-
zionarsi nella
pagina che si
desidera utiliz-
zare come pagina
iniziale.
Scegliere Opzioni
Internet dal me-
nù Strumenti.
t
corrente
r.i
cn
Nota: Per ripristinare la pagina
iniziale originale, fare clic sul
pulsante Pagina predefinita
o@
presente nel riquadro Pagina
iniziale della scheda Generale.
t
r.i
In Internet Explorer Il blocco popup è impostato in modo predefinito.
Per attivare o disattivare blocco popup si sceglie Blocco popup nel menù Strumenti
e quindi, dipendentemente dalla scelta:
cn
cliccare su Attiva Blocco popup, oppure
cliccare su Disattiva Blocco popup, per riattivare la visione dei popup,
precedentemente disattivata.
o@
i er
lb
Opzioni Internet.
t
contattare l'utente, come il nome, l'indirizzo e-mail, l'indirizzo di casa o il numero di
r.i
telefono. Ulteriori tipi di informazioni memorizzate e ritrasmesse dai cookie
possono essere le preferenze dei siti visitati, il tipo di acquisti on-line. Nati per
migliorare il servizio offerto agli utenti dai siti web, possono essere utilizzati per fini
cn
non leciti.
Il blocco dei cookie può contribuire a proteggere la privacy, ma potrebbe limitare
l'esperienza di utilizzo di alcuni siti Web. È consigliabile consentire i cookie solo in
o@
siti selezionati. Per iniziare, è possibile bloccare tutti i cookie e quindi consentirli a
seconda delle necessità nei siti Web ritenuti attendibili.
Nel paragrafo 7.1.2.9 - Identificare le possibilità di controllo da parte dei genitori…
-pag. 17, è stato già accennato a come impostare il livello di privacy, in pratica il
livello di blocco dei cookie.
er
Dal menù Stru-
menti si sceglie
Opzioni Internet
i
che visualizza la
lb
specifica finestra
dove si seleziona
la scheda Privacy
.a
in cui spostare il
dispositivo di scor-
rimento sul livello
rto
di privacy deside-
rato:
be
ro
Quando si visita una pagina Web, le immagini e i file associati alla pagina vengono
memorizzati nella cartella File temporanei Internet del computer (Temporary
Internet Files o cache), nel disco rigido.
ro
t
r.i
Visualizzazione
per categorie
cn
Visualiz.
o@
Classica
i er
lb
A
A
.a
Indipendentemente dal
percorso intrapreso, viene
visualizzata la finestra
rto
t
strumenti selezionabili, per la
r.i
visualizzazione, tramite segno di
spunta applicabile cliccando sulle
specifiche voci.
cn
Selezionando l’ultima
voce: Personalizza, si
apre la finestra a
o@
er
destra con cui è
possibile aggiungere o
eliminare i pulsanti,
i
presenti nella barra degli strumenti, e cambiandone le caratteristiche.
lb
7.2.3 Navigazione
È possibile accedere alle pagine Web anche tramite i links ipertestuali; questi sono
dei rimandi automatici ad altre pagine Web. Un collegamento ipertestuale
normalmente può essere distinto dal resto del documento per qualche sua
peculiarità grafica; la più tipica è una sottolineatura (Istituto di biofisica) ma anche
quando il cursore, passando sopra una determinata area, assumerà
la forma di una mano chiusa con l’indice puntato, viene identificato
un collegamento ipertestuale.
L'attivazione del collegamento viene effettuata attraverso un clic del mouse.
t
Viene visualizza la barra Cronologia, in
r.i
cui sono contenuti i collegamenti relativi
alle pagine e ai siti Web visitati
nell’attuale giornata di lavoro,negli ultimi
cn
giorni e settimane.
o@
indietro, alle pagine già visitate, o
ritornare ad una pagina successiva a
quella su cui ci si è spostati, cliccando le
frecce nella barra degli strumenti:
er
Pagina precedente Pagina successiva
7.2.3.4 Visualizzare gli indirizzi già visitati usando la barra degli indirizzi del
browser, cronologia.
Cliccare sulla freccia a destra della casella
ro
t
accedere a questa lista, in
r.i
modo da richiamare una
pagina Web, si clicca sul
menù Preferiti, dalla barra
dei menù o sulla specifica
cn
icona presente nella barra
degli strumenti:
o@
7.2.4.1 Assegnare un segnalibro a una pagina web. Cancellare un segnalibro.
Dopo essersi posizionati nella pagina Web che si desidera aggiungere all'elenco
Preferiti, fare clic sul pulsante Preferiti o cliccare sul menù Preferiti, quindi scegliere
il comando Aggiungi a Preferiti.
i er
lb
.a
rto
be
ro
Si visualizza la finestra
Aggiunta di una pagina
ai Preferiti ove si digita
un nuovo nome per la
pagina, quindi fare
cliccare sul pulsante
Aggiungi.
t
r.i
cn
o@
7.2.4.2 Visualizzare una pagina web a partire da un segnalibro.
Per aprire una delle pagine preferite, fare clic sul pulsante Preferiti o cliccare sul
menù Preferiti, andare sul collegamento, o alla cartella che lo contiene, quindi fare
clic sulla pagina che si desidera aprire.
i er
lb
.a
rto
be
, in modo da visualizzare
la finestra Crea Cartella dove si digita
il nome da assegnare e si specifica
dove crearla. Si conferma con il tasto
.
Per eliminare una cartella di segnalibri, vi si clicca sopra con il tasto destro del
mouse e, dal menù di scelta rapida, si seleziona il comando Elimina, si conferma la
successiva richiesta di cestinare la cartella.
t
destra della casella Crea in:,
r.i
per aprire la lista delle
cartelle e cliccare su quella
in cui inserire la pagina web.
cn
7.3 Utilizzo del web
o@
7.3.1 Moduli per raccolta dati
Un modulo (o questionario), comunemente identificato con il termine inglese form,
rappresenta l’interfaccia tra l’utente informatico ed un’applicazione; grazie ad esso,
l’utente è in grado di inserire ed inviare dati all’applicazione.
er
7.3.1.1 Compilare un modulo utilizzando: caselle di testo, menù contestuali, elenchi
a discesa, caselle di controllo, pulsanti di opzione.
Generalmente,
i
con il termine
lb
form si identi-
ficano le ca-
selle di testo, i
.a
menù a ten-
dina, i pulsanti
rto
di cancella-
zione, invio o
ripristino che,
contenuti in
be
una pagina
web, sotto for-
ma di scheda
da compilare,
ro
permettono,
ad esempio, di
inserire i propri
dati per regi-
strarsi ad un
servizio di
acquisti on-
line.
t
digitando il dato richiesto all’interno delle specifiche caselle di testo;
r.i
cn
digitando il dato richiesto o selezionandolo da un elenco
proposto cliccando sulla freccia a destra di una casella di
riepilogo (elenchi a discesa);
o@
selezionando, cliccandoci sopra, un
pulsante di opzione;
7.3.2 Ricerca
rto
t
Dallo stesso menù è possibile
r.i
cercare nel web ulteriori, e più
specifici, motori di ricerca cliccando
sul comando Trova altri provider…,
cn
che visualizza una serie di pagine
contenenti vari provider di ricerca.
o@
Nella parte sinistra, della finestra, è visibile un elenco di categorie settoriali.
er
i
lb
.a
rto
be
ro
o@
Qualsiasi sia il motore di ricerca utilizzato, nell’apposita casella si digita la parola da
usare come chiave di ricerca. Nell’esempio, sotto riportato, è stata digitata la parola
“motori” e, di conseguenza, sono visualizzati tutti i siti contenenti che la
contengono, con precedenza ai siti che trattano i motori “meccanici”:
i er
lb
.a
rto
t
che permette l’utilizzo degli operatori booleani quali:
r.i
AND tutte le parole ricercate devono essere presenti nel sito;
OR una o più parole ricercate devono essere presenti nel sito;
cn
NOT il sito non deve contenere nessuna delle parole inserite come criterio;
“” l’esatta frase compresa tra virgolette deve essere presente nel sito;
NEAR funziona come l’And ma i termini ricercati non devono essere distanti,
tra loro, più di dieci parole.
o@
Il carattere * è un jolly che trasforma le lettere che lo precedono nella radice base di
tutte le parole esistenti che iniziano con essa.
Per esempio ROM* può ritornare, come risultato, tutti i siti (di tutto il mondo e in
tutte le lingue) che contengono il termine ROM, ROMA, ROMANTICISMO, ROMEO,
CD-ROM, ecc. .
er
Altri criteri di affinamento della ricerca sono dati dalla possibilità di selezionare la
lingua utilizzata nella scrittura delle pagine Web o il paese (o il dominio) in cui sono
state realizzate, la data di pubblicazione od il tipo di formato di realizzazione o la
i
relazione con altre pagine similari.
lb
.a
rto
be
ro
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
Come ogni enciclopedia la si può consultare accedendo alle varie categorie, oppure
rto
digitando una particolare parola o frase (in base alle regole già citate per la ricerca).
La particolarità di Wikipedia è la possibilità di consultazione nelle versioni in lingue
diverse, realizzate nei vari paesi del mondo.
be
ro
Sempre Wikimedia, fondazione senza fini di lucro, ha realizzato altri “wiki progetti”
dal contenuto aperto ( ovvero non solo accessibile a tutti ma anche incrementabile
e migliorabile da parte dell’utenza), e multilingue.
t
r.i
cn
o@
i er
7.4 Estrazione di materiale dal web
lb
salvate in base alle necessità. È possibile salvare l'intera pagina Web o una qualsiasi
parte di essa come, ad esempio, il testo, le immagini i suoni, i collegamenti od il
formato HTLM.
rto
File.
o@
con cui sal-
vare la pagi-
na.
siti che contengono l’oggetto della nostra ricerca, ci permettono di scaricare nel
nostro computer il suddetto elemento, tramite una funzione chiamata download
13
Multipurpose Internet Mail Extensions (MIME) è uno standard di Internet che definisce il formato delle e-
mail. Una buona parte delle email che circolano su Internet sono spedite via SMTP in formato MIME.
Questo standard specifica i formati conosciuti per rappresentare le intestazioni e il corpo delle email, come
anche le regole attinenti l'utilizzo delle intestazioni quali "A:", "Oggetto", "Da" e "Data"; inoltre definisce un
insieme di intestazioni per inserire attributi aggiuntivi in un messaggio, come ad esempio il tipo del
contenuto.
t
scaricare.
r.i
cn
o@
er
Cliccando sul pulsante
il file viene
scaricato nel computer
i
ricevente e si apre una finestra
lb
ove inserire il
percorso di me-
morizzazione del
file scaricato.
t
r.i
cn
o@
In alternativa, mantenendo il cursore sul testo selezionato, si può cliccare con il
tasto destro del mouse in modo da visualizzare il menù di scelta rapida:
i er
lb
.a
rto
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
7.4.2.1 Preparare una pagina web per la stampa: modificare l’orientamento della
pagina stampata, le dimensioni della pagina, i margini della pagina
stampata.
Per effettuare la stampa di una pagina Web è necessario impostare i valori riferiti a:
tipo di fogli di carta che verranno utilizzati (formato o dimensioni),
t
dimensioni dei margini che s’intendono lasciare,
r.i
intestazioni, piè di pagina in cui inserire titoli, date, numeri di pagina, ecc.,
orientamento della stampa, tipo di stampante da utilizzare.
cn
I valori standard impostati sono, normalmente, rispondenti alle normali esigenze
ma è possibile modificarli come riportato di seguito.
t
r.i
In Margini (millimetri), è possibile
variare i margini laterali e superiore o
inferiore del foglio influendo sull’area di
cn
stampa; eventualmente si varieranno i
valori impostati in base alle dimensioni
della pagina Web ed a quello che verrà
inserito come intestazione e/o piè di pagina.
o@
Nel caso si volesse cambiare la stampante da utilizzare (avendo più stampanti
collegate al computer) basta cliccare sul pulsante che produrrà
l’apertura della finestra di scelta della stampante che permette la selezione
oppure, tramite il pulsante Proprietà… le impostazioni specifiche della
stampante.
er
7.4.2.2 Visualizzare l’anteprima di stampa di una pagina web.
i
lb
eseguendo la stampa.
be
7.4.2.3 Scegliere le opzioni di stampa quali: intera pagina web, pagina (o pagine)
specifiche, testo selezionato, numero di copie, e stampare.
t
Una volta posizionatici su di una pagina Web che ci interessa, può essere necessario
r.i
produrre una o più copie cartacee del documento o parte di esso.
Se ci limitassimo a cliccare sull’icona di stampa, presente nella barra dei
cn
pulsanti standard, verrebbe avviato il processo di stampa in base alle
impostazioni automatiche d’installazione, ovvero l’utilizzo della stampante
predefinita per produrre una copia dell’intero documento.
o@
Per variare queste impostazioni è
necessario selezionare il comando
Stampa… dal menù File.
i er
lb
.a
Viene visualizzata la
rto
La prima scheda,
Generale, è composta da
tre sezioni:
ro
t
r.i
di trasmissione dal mittente al destinatario è normalmente di pochi secondi/minuti.
Ogni utente può avere una o più caselle di posta (il cui indirizzo viene assegnato dal
Provider), in cui vengono depositati e conservati i messaggi a lui destinati. L’accesso
cn
alla casella di posta elettronica, per la lettura, composizione, trasmissione e
gestione dei messaggi, è normalmente controllato da una password o da altre
forme di autenticazione. Il mittente può richiedere una “conferma di consegna” o di
lettura dei messaggi inviati, ma il destinatario può decidere se inviare o meno tale
o@
conferma. È possibile usare la posta elettronica da qualsiasi computer, purché
connesso ad Internet, in qualsiasi parte del mondo.
principali vantaggi.
Il VoIP è una tecnologia che rende possibile effettuare, gratuitamente, una
conversazione telefonica sfruttando una connessione Internet o un'altra rete
dedicata che utilizza il protocollo IP.
14
Domain Name System (spesso indicato con DNS) è un servizio utilizzato per la traduzione di nomi di
computer in indirizzi IP. Questo servizio è alla base della diffusione di internet. In pratica un nome di
computer o un indirizzo internet vengono tradotti in un indirizzo numerico in base al protocollo internet (IP).
Il servizio permette così di utilizzare i nomi e le parole di uso comune per ricercare ad esempio un sito
internet.
t
Differentemente dalle chat, dove l’accesso è aperto a chiunque, la messaggistica
r.i
istantanea avviene tra due persone che si conoscono.
I programmi di messaggistica sono scaricabili gratuitamente dalla rete e offrono
servizi di gestione dei contatti come la verifica dell’accesso in rete di un contatto, la
cn
sua disponibilità, la possibilità di fruire anche della connessione vocale e/o video, la
possibilità di trasferire piccoli file.
o@
quali: siti di reti sociali, forum Internet, spazi di discussione (chat room),
giochi in rete.
La comunità virtuale di rete è rappresentata da un insieme di persone che,
interessate ad un determinato argomento, entrano in relazione tra loro grazie,
soprattutto, al collegamento ad una rete telematica (internet).
er
La relazione, non essendo limitata dalla distanza o dagli orari (comunità “on-line”), è
aperta a tutti coloro che, per affinità, ne vogliano far parte. Da qualsiasi parte del
mondo, tramite un accesso in rete, è possibile partecipare a chat-room, a gruppi di
i
discussione (newsgroups) ed alla messaggistica istantanea (ad esempio MSN
lb
Messenger).
Una comunità virtuale è anche quella composta da giocatori di giochi per computer
.a
maggior parte dei compiti a persone di fiducia che vengono dette i delegati. In
una gilda le persone, legate assieme, possono realizzare da un obbiettivo
comune, in modo da stabilire nel gioco obbiettivi personali. Le Gilde si sfidano
in una serie di giochi quali “Guild Wars”.
be
ro
o@
elettronica.
t
Nel campo della sicurezza informatica, il termine phishing definisce il tentativo
r.i
doloso di acquisire informazioni riservate come numeri di carte di credito,
password, informazioni su account personali.
Attuato generalmente tramite e-mail si basa sull’invio, da parte di un utente
cn
malevolo, di e-mail che sembrano provenire da organizzazioni autentiche (in genere
istituti di credito), che invitando il destinatario ad accedere, tramite link, al sito web
istituzionale dove inserire i propri dati mentre, invece, si viene re-indirizzati in un
o@
sito Web contraffatto, il cui aspetto grafico è quasi identico a quello legittimo.
Per evitare spiacevoli conseguenze è bene non fornire dati personali tramite e-mail:
aziende serie ed importanti non vi chiederanno mai di fornire loro le vostre
password o numeri di carta di credito tramite e-mail.
Essere sospettosi e cauti, ovvero diffidenti, è sempre la migliore difesa.
er
7.5.2.3 Conoscere il pericolo di infettare il computer con virus aprendo messaggi
sconosciuti o allegati presenti nei messaggi.
I virus, oltre ad essere trasmessi con i download di software illegale o cliccando sui
i
banner presenti in una pagina web, si diffondono tramite gli allegati nei messaggi e-
lb
potrebbe essere stato a sua volta infettato ed il messaggio è stato inviato, dal
virus, a sua insaputa a tutti gli indirizzi della sua rubrica.
Dato che nessun metodo garantisce la totale protezione, è importante eseguire
regolarmente il salvataggio dei file per tutelarsi in caso di infezione o di altri
problemi.
t
Un certificato digitale è l'equivalente elettronico di un
r.i
www.governo.it/.../firma_digitale.gif
documento d’identificazione quale il passaporto o la carta
d'identità. Esso viene erogato al proprietario di un sito e porta all’identificazione
univoca di una persona o del sito stesso. I certificati, contenenti la firma digitale
cn
dell’Autorità di certificazione emittente, possono essere emessi per un utente, un
computer o un servizio.
Una firma digitale valida consente all'utente di conoscere il nome dell'autore del file
o@
e garantisce che il file non sia stato manomesso dopo la firma15.
Il certificato digitale crea un canale di sicurezza (per esempio tra banca e cliente),
all’interno del quale transitano i dati che sono criptati attraverso il dispositivo,
difficilmente attaccabile, della doppia chiave, quella pubblica e quella privata.
Questo limita la possibilità di intercettazione, alterazione o contraffazione dei
er
messaggi da parte di eventuali persone malintenzionate ed ostacola la possibilità di
assumere l'identità di un'altra persona o entità.
Come accennato, i dati contenuti in un certificato includono la chiave pubblica di
i
lb
15
La firma digitale non è in grado di garantire che un file non danneggerà il computer. Per questo motivo, prima
dell'apertura di alcuni tipi di file pervenuti con la posta elettronica, viene chiesta la conferma all'utente, anche
in presenza di una firma digitale valida.
t
destinazione nel mondo.
r.i
Tramite e-mail è possibile inviare messaggi, con allegati file di testo, musicali o
immagini a più persone contemporaneamente.
cn
7.5.3.2 Comprendere l’importanza della netiquette (galateo della rete): descrizione
accurata dell’oggetto dei messaggi di posta elettronica, concisione nelle
risposte, controllo ortografico della posta in uscita.
o@
er
La Netiquette, parola derivata dalla contrazione del vocabolo inglese net (rete) e
quello di lingua francese étiquette (buona educazione), è un insieme di regole che
disciplinano il comportamento di un utente di Internet nel rapportarsi agli altri
i
utenti attraverso risorse quali newsgroup16, mailing list17, forum18 o e-mail in
lb
genere.
Entrando in Internet si accede ad una massa enorme di dati, spesso, messi a
.a
16
Un newsgroup è una casella postale dove lasciare messaggi rivolti ad una comunità di persone. Inviare un
messaggio ad un newsgroup è come scrivere un messaggio di posta elettronica. I messaggi inviati non
vengono però ricevuti da nessuna persona in particolare, ma rimangono nella casella postale per un certo
periodo di tempo (generalmente un mese) e sono consultabili da chiunque voglia leggerli. I newsgroup
be
possono essere utilizzati per porre domande o scambiare informazioni con una comunità di persone che
hanno degli interessi comuni.
17
La Mailing-list (letteralmente, lista per corrispondenza) è un sistema organizzato per la partecipazione di più
persone in una discussione tramite e-mail. Per inviare un messaggio a tutti gli iscritti, è normalmente
sufficiente inviarlo ad uno speciale indirizzo e-mail, e il servizio provvede a diffonderlo a tutti i membri della
ro
lista. L'iscrizione alla lista può essere libera (una lista pubblica e aperta a tutti e a cui ci si può iscrivere senza
verifiche), controllata dal moderatore (l'utente chiede di essere iscritto, il moderatore valuta la richiesta), o
bloccata (solo il moderatore può iscrivere nuovi membri, e dovete sapere come contattarlo per altre vie per
essere iscritti).
18
Con il termine Forum ci si riferisce all'intera struttura informatica contenente discussioni e messaggi scritti
dagli utenti o ad una sua sottosezione. Spesso, intorno ai forum che hanno utenti abituali, si sviluppano
comunità virtuali specializzate per argomenti quali la tecnologia, i videogiochi, la politica, l'attualità lo sport
ecc.; in effetti ma ci sono forum per un enorme numero di argomenti differenti.Ci si riferisce comunemente ai
forum anche con termini come board, message board, bulletin board, gruppi di discussione, bacheche e
simili. Molti forum richiedono la registrazione dell'utente prima di poter inviare messaggi ed in alcuni casi
anche per poterli leggere
t
Decalogo del galateo di rete
r.i
1) Quando si arriva in un nuovo newsgroup o in una nuova lista di distribuzione
via posta elettronica, è bene leggere i messaggi che vi circolano per almeno
due settimane prima di inviare propri messaggi in giro per il mondo: in tale
cn
modo ci si rende conto dell'argomento e del metodo con cui lo si tratta in
tale comunità.
2) Se si manda un messaggio, è bene che esso sia sintetico e descriva in modo
chiaro e diretto il problema.
o@
3) Non usare i caratteri tutti in maiuscolo nel titolo o nel testo dei tuoi
messaggi, nella rete questo comportamento equivale ad "urlare" ed è
altamente disdicevole.
4) Non divagare rispetto all'argomento del newsgroup o della lista di
distribuzione; anche se talvolta questo comportamento è accettato o almeno
tollerato aggiungendo il tag [OT] (cioè Off Topic che significa "fuori
er
argomento") nell'oggetto del proprio messaggio.
5) Se si risponde ad un messaggio, evidenziare i passaggi rilevanti del
messaggio originario, allo scopo di facilitare la comprensione da parte di
i
coloro che non lo hanno letto, ma non riportare mai sistematicamente
lb
t
rinviare al giorno dopo la sua rilettura.
r.i
La regola d’oro dell’E-Mail è: non inviare ad altri ciò che troveresti tu stesso
sgradevole ricevere.
7.5.3.3 durante l’invio di file allegati, quali: limiti alle dimensioni del file,
cn
limitazioni sui tipi di file (ad esempio, file eseguibili).
La posta elettronica, come sappiamo, permette di allegare file al messaggio inviato;
il messaggio, di per sé non occupa molto spazio ma gli allegati possono aumentarne,
o@
notevolmente, le dimensioni. Il limite delle dimensioni complessive (messaggio più
allegati), di ogni e-mail che inviamo o riceviamo, è dato dal gestore di posta che
utilizziamo. Esso, all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento al servizio e-mail,
riserva un determinato spazio per la nostra nuova casella di posta elettronica sul
server.
er
Inizialmente era considerato scorretto inviare messaggi di grandi dimensioni ma,
con l’aumentare delle capacità dei server utilizzati, molti provider offrono spazi
gratuiti sempre più grandi: in media 2 gigabyte, e punte di 5 gigabyte ed oltre.
i
Legato al problema della sicurezza è il limite posto da alcuni provider al tipo di file
lb
Anche file creati con software proprietari, ad esempio Microsoft Word (nelle varie
versioni, soprattutto le più recenti), possono creare problemi, se non di
trasmissione, sicuramente di lettura.
rto
7.5.3.4 Comprendere la differenza tra i campi “A”, “Copia conoscenza” (Cc), “Copia
nascosta” (Ccn).
Tutti i programmi di gestione di posta elettronica prevedono tre tipi di caselle dove
be
destinatario, il cui nome potrà essere visto dalle altre persone alle quali il
messaggio è indirizzato.
CCn: Copia per conoscenza nascosta; una copia del messaggio verrà inviata anche
a quel destinatario, il cui nome non potrà essere visto dalle altre persone
alle quali il messaggio è indirizzato.
t
7.6.1.1 Aprire, chiudere un programma di posta elettronica. Aprire, chiudere un
r.i
messaggio.
Per aprire Outlook Express, fare clic su
Start, scegliere Tutti i programmi e
cn
quindi fare clic su Outlook Express.
o@
i er
lb
.a
rto
File;
o
cliccando sull’icona in alto a destra
nella barra del titolo della finestra di
ro
Outlook Express.
t
r.i
Anteprima del messaggio
cn
Un doppio clic sul messaggio comporta la vera e propria apertura, in una nuova
finestra, del messaggio selezionato e la possibilità di una sua completa gestione:
o@
i er
lb
.a
rto
t
r.i
cn
(Cc), “Copia nascosta” (Ccn).
o@
7.6.1.3 Inserire un indirizzo di posta elettronica nei campi “A”, “Copia conoscenza”
Per utilizzare la casella Ccn, scegliere Tutte le intestazioni dal menù Visualizza.
.a
rto
be
t
2. Scegliere Allegato dal menù Inserisci, o cliccare sull’icona allega presente nella
r.i
barra degli strumenti, quindi
ricercare il file da inserire come
allegato.
cn
3. Selezionare il file,
quindi fare clic su
Allega.
t
Strumenti.
r.i
cn
o@
7.6.1.9 Inviare un messaggio, inviare un messaggio con alta/bassa priorità.
Al momento dell'invio, è possibile associare un livello di priorità ai nuovi messaggi o
alle risposte ai messaggi ricevuti.
er
Una priorità alta indica al destinatario che il messaggio deve essere letto
immediatamente, mentre una priorità bassa indica che il messaggio non è urgente.
Accanto ai messaggi ad alta priorità viene visualizzato un punto esclamativo.
i
I messaggi a bassa priorità sono contrassegnati invece da una freccia rivolta verso il
lb
basso.
Nella finestra Nuovo messaggio fare clic su priorità sulla barra
.a
t
sull’icona Rispondi a tutti , secondo i casi.
r.i
cn
Ovviamente si può procedere partendo dal
menù Messaggio e selezionando il comando
più appropriato tra quelli elencati nell’elenco proposto.
o@
Data la particolarità del messaggio ricevuto, potremmo ritenere
importante trasmetterlo ad una terza persona che riteniamo debba essere
resa partecipe. Per inoltrare il messaggio o si parte dal menù Messaggio o,
er
dalla barra degli strumenti, si clicca sull’icona Inoltra.
Di seguito sono riportate le finestre relative al tipo di risposta:
1) finestra Re: oggetto del messaggio se selezioniamo Rispondi al mittente (Re è
i
lb
t
r.i
Lo si può salvare facendo un clic su di esso
con il tasto destro del mouse e scegliendo
Salva con nome dal menù di scelta rapida e,
cn
nella finestra di colloquio che viene
visualizzata, inserire il nome e definire dove lo
si vuole salvare
o@
i er
lb
.a
rto
be
t
r.i
cn
o@
o cliccando sull’apposita icona presente nella barra degli strumenti.
Altre opzioni di
stampa sono dispo-
nibili in base al tipo
ro
di stampanti confi-
gurate.
t
di posta cliccando la voce Colonne dal menù
r.i
Visualizza:
cn
In questo modo viene visualizzata la
o@
finestra di scelta Colonne, in cui
appare una lista d’informazioni, che
saranno visualizzabili selezionando
la relativa casella di spunta.
i er
lb
7.6.3.2 Impostare una opzione per rispondere con, senza l’inserimento del
messaggio originale.
Quando si risponde ad un messaggio utilizzando le funzioni
Rispondi e Rispondi a tutti, in automatico, nel corpo del
messaggio di risposta, viene inserito il messaggio ricevuto.
t
r.i
Viene visualizzata
la finestra Opzioni
dove, nella scheda
cn
Invio…
… si deseleziona la
o@
casella di spunta
davanti alla voce
Includi messaggio
nelle risposte.
i er
lb
.a
t
r.i
si clicca, con il tasto destro del mouse,
sul messaggio e si seleziona la voce
Segna come da leggere.
cn
Per l’operazione contraria si clicca su:
o@
7.6.2.5 Mostrare, nascondere le barre degli strumenti ed altre barre funzionali.
Dal menù Visualizza, si seleziona la voce Layout… in
modo da visualizzare la finestra Proprietà – Layout:
i er
lb
nascondere.
Può succedere che non si conosca, o ricordi, l’esatta procedura per ottenere una
determinata funzionalità.
Outlook Express è dotato di una guida di
ro
t
r.i
cn
Tramite la scheda Indice è possibile
accedere all’argomento interessato
o@
er
digitando una parola chiave.
Il posizionamento sull’elenco in
i
ordine alfabetico avviene per
lb
t
r.i
C
on gli strumenti di navigazione è possibile:
cn
nascondere l’area schede, visualizzando solo le spiegazioni;
o@
L’icona Opzioni comprende gli stessi comandi già visti a
cui si aggiungono alcune possibilità tra cui quella di aprire
la finestra di gestione delle opzioni internet e la stampa
er
della scheda di supporto selezionata.
Cliccando sul link Supporto in linea, si apre il collegamento Internet con il sito del
supporto Tecnico Microsoft.
ro
7.7.1 Organizzazione
Lasciare i messaggi indifferenziati nella cartella della posta in arrivo può andare
bene finché il loro numero rimane abbastanza esiguo ma, per vari motivi, è
necessario reperire, in modo certo e rapido, una e-mail che risulta determinante per
una decisione da prendere o per dimostrare un determinato evento.
t
Per questo motivo è necessario saper gestire i messaggi che ci pervengono,ovvero,
r.i
ordinarli in base ad uno specifico campo descrittivo, cancellare i messaggi non più
validi e/o ripristinarli se cancellati erroneamente. Inoltre, se le e-mail che
pervengono si riferiscono ad argomenti diversi, è consigliabile smistare le missive in
cn
arrivo direttamente in cartelle di posta diversificate per argomento, in modo da
facilitare il reperimento di un determinato messaggio.
Di seguito vengono spiegate le diverse modalità di questo tipo di gestione dei
o@
messaggi.
t
r.i
cn
o@
er
Nella cartella della posta in arrivo, si clicca sul campo in modo da
riordinare i messaggi in base al contenuto di questo campo:
i
lb
.a
rto
La creazione di una nuova cartella di posta può essere realizzata partendo dal
menù File, in cui si può scegliere tra due alternative:
t
r.i
1) Scegliere Cartella dal menù File, quindi fare clic su Nuova…
cn
o@
er
2) Selezionare la voce Nuovo e cliccare, dal menù di scelta, su Cartella…
i
lb
.a
rto
t
r.i
cn
Per eliminare una cartella, selezionarla nell'elenco
delle cartelle. Scegliere Cartella dal menù File,
quindi fare clic su Elimina.
o@
i er
lb
t
r.i
cn
Per spostare un messaggio, è
inoltre possibile selezionarlo
nell'elenco dei messaggi e
o@
er
trascinarlo nella cartella di
destinazione.
i
7.7.1.5 Eliminare un messaggio.
lb
all'uscita.
t
un messaggio di posta elettronica a tutti i componenti di un gruppo, sarà sufficiente
r.i
utilizzare il nome del gruppo anziché specificare i nomi delle singole persone.
In Outlook Express è possibile importare le rubriche dai principali programmi di posta
cn
elettronica, quali Microsoft Exchange, Eudora, Netscape Comunicator, oltre che da
qualsiasi programma che consenta l'esportazione di file in formato csv19.
È inoltre possibile utilizzare i file della Rubrica con qualsiasi programma che consenta
di importare file in formato csv.
19
CSV (Comma Separated Values = Valori separati da virgola) è un formato per un file solo testo, utilizzato per
memorizzare dati nei fogli elettronici e nei database. In questo tipo di file, i dati sono contenuti in campi
separati da una virgola. Se un campo contiene già una virgola al suo interno, questo deve essere preceduto e
seguito da doppie virgolette:
Marco, Ruffi, 10/07/1963, "via dei banchi vecchi, 14 (RM)"
Francesco, Brancati, 21/12/1953, "via Foscolo, 2 (TO)"
Certe versioni localizzate di alcuni programmi (ad esempio Excel 2003 in italiano) usano il punto e virgola
come separatore al posto della virgola.
t
r.i
cn
o@
i er
lb
.a
rto
be
ro
In un messaggio che si sta leggendo o a cui si sta rispondendo fare clic con il
pulsante destro del mouse sul nome della persona, quindi scegliere Aggiungi alla
be
Rubrica.
ro
t
r.i
7.7.2.3 Creare, aggiornare una lista di distribuzione.
È possibile creare una lista di distribuzione da utilizzare per inviare lo stesso
cn
messaggio contemporaneamente a più contatti, semplicemente creando un nome
di gruppo e aggiungervi i singoli contatti.
Per utilizzare la lista se ne digita il nome nella casella A: quando si inviano i
messaggi.
o@
Nella Rubrica selezionare la cartella in cui si desidera creare
un gruppo. Cliccare sull’icona Nuovo nella barra degli
strumenti e quindi su Nuovo gruppo.
in diversi modi:
t
r.i
cn
Per aggiungere una
persona sia
gruppo che alla
al o@
er
Rubrica, fare clic su
e
inserire le informa-
i
zioni necessarie.
lb
.a
rto
t
Hyperlink .....................................................................................................................................................................4
r.i
7.1.1.4 Capire come è strutturato l’indirizzo di un sito web. .................................................................. 4
7.1.1.5 Capire cosa è un browser e saper indicare il nome di diversi browser. ....................................... 5
7.1.1.6 Sapere cosa è un motore di ricerca. ............................................................................................ 5
7.1.1.7 Comprendere cosa si intende con feed RSS. Comprendere lo scopo di sottoscrivere un feed RSS.
cn
.................................................................................................................................................... 6
7.1.1.8 Comprendere il termine “podcast”. Comprendere lo scopo di sottoscrivere un podcast............ 7
7.1.2 CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA ....................................................................................... 7
7.1.2.1 Sapere come identificare un sito protetto: https, simbolo del lucchetto. ................................... 8
o@
7.1.2.2 Sapere cosa è un certificato digitale associato ad un sito web. .................................................. 8
7.1.2.3 Comprendere il termine “crittografia”. ....................................................................................... 9
7.1.2.4 Conoscere le minacce alla sicurezza provenienti da siti web, quali: virus, worm, cavalli di Troia,
spyware. Comprendere il termine “malware”. ......................................................................... 10
7.1.2.5 Comprendere che il software antivirus regolarmente aggiornato aiuta a proteggere il
computer contro le minacce alla sicurezza. .............................................................................. 11
7.1.2.6 Comprendere che un firewall aiuta a proteggere il computer dalle intrusioni. ........................ 12
er
7.1.2.7 Sapere che le reti devono essere messe in sicurezza utilizzando nomi utenti e password. ....... 12
7.1.2.8 Identificare alcuni rischi associati all’attività sulla rete, quali: diffusione non intenzionale di
informazioni personali, prepotenze o molestie, utenti presi a bersaglio da parte di profittatori.
i
.................................................................................................................................................. 13
lb
7.1.2.9 Identificare le possibilità di controllo da parte dei genitori, quali: supervisione, limitazioni alla
navigazione sul web, limitazioni sui videogiochi, limitazioni al tempo di uso del computer. ... 14
7.2 UTILIZZO DEL BROWSER ........................................................................................................................19
.a
7.2.1.3 Visualizzare una pagina web in una nuova finestra, scheda. ................................................... 20
7.2.1.4 Interrompere il caricamento di una pagina web. ...................................................................... 21
7.2.1.5 Aggiornare una pagina web. .................................................................................................... 22
7.2.1.6 Usare le funzioni di Guida in linea (help) del programma. ........................................................ 22
7.2.2 IMPOSTAZIONI ............................................................................................................... 23
be
t
parole, per data, per formato di file. ......................................................................................... 37
7.3.2.4 Ricercare in una enciclopedia online, dizionario online............................................................. 38
r.i
7.4 ESTRAZIONE DI MATERIALE DAL WEB .................................................................................................... 39
7.4.1 SALVATAGGIO DI FILE ....................................................................................................... 39
cn
7.4.1.1 Salvare una pagina web all’interno di un’unità disco. .............................................................. 39
7.4.1.2 Scaricare file da una pagina web all’interno di un’unità disco. ................................................. 40
7.4.1.3 Copiare testi, immagini, URL da una pagina web a un documento. ......................................... 42
7.4.2 PREPARAZIONE E STAMPA ................................................................................................. 44
o@
7.4.2.1 Preparare una pagina web per la stampa: modificare l’orientamento della pagina stampata,
le dimensioni della pagina, i margini della pagina stampata. .................................................. 44
7.4.2.2 Visualizzare l’anteprima di stampa di una pagina web. ........................................................... 45
7.4.2.3 Scegliere le opzioni di stampa quali: intera pagina web, pagina (o pagine) specifiche, testo
selezionato, numero di copie, e stampare. ............................................................................... 46
7.5 COMUNICAZIONE ELETTRONICA ............................................................................................................ 47
er
7.5.1 CONCETTI E TERMINI ........................................................................................................ 47
7.5.1.1 Comprendere il termine “e-mail” e conoscere i suoi impieghi principali. .................................. 47
7.5.1.2 Capire come è strutturato un indirizzo di posta elettronica. ..................................................... 47
i
7.5.1.3 Comprendere il termine “SMS” (Short Message Service). ......................................................... 47
lb
7.5.1.4 Comprendere il termine “VoIP” (Voice Over Internet Protocol) e conoscerne i principali
vantaggi. ................................................................................................................................... 47
7.5.1.5 Comprendere i principali vantaggi dei messaggi istantanei (IM) quali: comunicazione in tempo
reale, sapere quali contatti sono in linea, economicità, possibilità di trasferire file. ................ 48
.a
7.5.1.6 Comprendere il concetto di comunità virtuale di rete. Fornirne esempi, quali: siti di reti sociali,
forum Internet, spazi di discussione (chat room), giochi in rete. .............................................. 48
7.5.2 CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA ...................................................................................... 49
rto
7.5.2.1 Essere consapevoli della possibilità di ricevere messaggi fraudolenti o non richiesti. .............. 49
7.5.2.2 Comprendere il termine “phishing”. Saper riconoscere un tentativo di phishing. ..................... 50
7.5.2.3 Conoscere il pericolo di infettare il computer con virus aprendo messaggi sconosciuti o allegati
presenti nei messaggi................................................................................................................ 50
7.5.2.4 Sapere cosa è una firma digitale. .............................................................................................. 50
be
7.5.3.2 Comprendere l’importanza della netiquette (galateo della rete): descrizione accurata
dell’oggetto dei messaggi di posta elettronica, concisione nelle risposte, controllo ortografico
della posta in uscita. ................................................................................................................. 52
7.5.3.3 durante l’invio di file allegati, quali: limiti alle dimensioni del file, limitazioni sui tipi di file (ad
esempio, file eseguibili). ............................................................................................................ 54
7.5.3.4 Comprendere la differenza tra i campi “A”, “Copia conoscenza” (Cc), “Copia nascosta” (Ccn).
.................................................................................................................................................. 54
7.6 USO DELLA POSTA ELETTRONICA ........................................................................................................... 55
7.6.1 INVIO DI UN MESSAGGIO ................................................................................................... 55
7.6.1.1 Aprire, chiudere un programma di posta elettronica. Aprire, chiudere un messaggio. ............ 55
7.6.1.2 Creare un nuovo messaggio. ..................................................................................................... 56
t
7.6.2.2 Inoltrare un messaggio. ............................................................................................................ 60
r.i
7.6.2.3 Salvare un allegato su un’unità disco e aprire il file. ................................................................. 61
7.6.2.4 Visualizzare l’anteprima di stampa di un messaggio, stamparlo usando le opzioni di stampa
disponibili. ................................................................................................................................. 61
7.6.3 MIGLIORARE LA PRODUTTIVITÀ .......................................................................................... 63
cn
7.6.3.1 Inserire, eliminare intestazioni visualizzate dalla posta in entrata, quali: mittente, oggetto,
data........................................................................................................................................... 63
7.6.3.2 Impostare una opzione per rispondere con, senza l’inserimento del messaggio originale. ...... 63
7.6.3.3 Marcare un messaggio di posta elettronica. Smarcare un messaggio di posta elettronica. .... 64
o@
7.6.2.4 Identificare un messaggio come letto, non letto. Marcare un messaggio come non letto, già
letto........................................................................................................................................... 65
7.6.2.5 Mostrare, nascondere le barre degli strumenti ed altre barre funzionali. ................................ 65
7.6.2.6 Usare le funzioni di Guida in linea (help) del programma. ........................................................ 65
7.7 GESTIONE DEI MESSAGGI .................................................................................................. 68
7.7.1 ORGANIZZAZIONE ........................................................................................................... 68
er
7.7.1.1 Cercare un messaggio per mittente, oggetto, contenuto. ........................................................ 68
7.7.1.2 Ordinare i messaggi per nome, per data, per dimensione. ....................................................... 69
7.7.1.3 Creare, eliminare una cartella di posta. .................................................................................... 70
7.7.1.4 Spostare messaggi in una cartella. ........................................................................................... 72
i
7.7.1.5 Eliminare un messaggio. ........................................................................................................... 72
lb
7.7.2.1 Aggiungere dettagli di un contatto ad una rubrica. Eliminare dettagli di un contatto da una
rubrica. ...................................................................................................................................... 73
7.7.2.2 Aggiornare una rubrica a partire dalla posta in arrivo. ............................................................ 75
7.7.2.3 Creare, aggiornare una lista di distribuzione. ........................................................................... 76
rto
be
ro