Esame Storia

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L’opera è la forma di spettacolo che unisce più

elementi diversi.

L’azione teatrale, portata avanti attraverso la musica e


il canto, si basa su un libretto in versi o in prosa;
un’orchestra accompagna i cantanti che, sul
palcoscenico, recitano come attori; accanto ai
protagonisti può agire anche un coro;

le scenografie e i costumi aiutano a collocare la storia


in un tempo e in un luogo;
sono frequenti anche scene o intermezzi di ballo.

L’unione di tutti questi elementi (canto, musica,


poesia, recitazione, pittura, danza) fa dell’opera una
manifestazione artistica ricca e affascinante, ma di
complessa realizzazione.

Gli spettacoli d’opera vengono spesso chiamati con


nomi diversi (dramma per musica, melodramma,
opera lirica, dramma musicale, teatro musicale)

L’opera in senso moderno nacque a Firenze alla fine


del 16° secolo quando la cosiddetta Camerata
fiorentina, un gruppo di poeti, musicisti e letterati che
si riunivano in casa del conte Giovanni Bardi, cercò di
far rivivere sotto nuove forme l’antica tragedia greca
in cui poesia, musica, danza e azione scenica erano
uniti in uno spettacolo vario e al tempo stesso unitario.

La prima opera di cui si ha notizia fu Dafne (1598


circa) su versi di Ottavio Rinuccini e musica di Jacopo
Peri (con brani di Jacopo Corsi), della quale sono
pervenute solo alcune musiche.

Nel 1600 seguì Euridice, composta dagli stessi autori


(con brani di Giulio Caccini) ed eseguita a Firenze a
Palazzo Pitti.

A questo tipo di spettacoli, in cui la musica


accompagnava le parole dall’inizio alla fine, diede un
grande impulso il compositore cremonese Claudio
Monteverdi con il suo Orfeo, eseguito nel Palazzo
Ducale di Mantova nel 1607;

Basata sul mito greco di Orfeo, parla della sua discesa


all'Ade, e del suo tentativo infruttuoso di riportare la
sua defunta sposa Euridice alla vita terrena.

Nella partitura pubblicata Monteverdi elenca circa 41


strumenti da impiegare nell'esecuzione.
Tuttavia, nonostante le indicazioni sulla partitura, ai
musicisti dell'epoca era concessa una notevole libertà
di improvvisare Pertanto ogni rappresentazione
dell'Orfeo è differente dalle altre, oltre che unica e
irripetibile.

Girolamo Frescobaldi

Nacque a Ferrara ai primi di settembre del 1583.

Considerato il primo compositore di garnde rilievo


finora.

La sua fama era legata ad una produzione quasi


esclusivamente strumentale, egli infatt era un
eccelente virtuoso degli strumenti a tastiera.

La sua prima apparizione di musica scritta in età


giovanile fu una raccolta di Madrigali.

Componimento poetico di origine italiana, basato sul


modello metrico della ballata connesso in origine al
canto a più voci, d’argomento prevalentemente
amoroso a sfondo idillico.
In Inghilterra, tra la fine del Cinquecento e la prima
metà del Seicento, conobbe un momento di splendore
il virginale, strumento affine alla spinetta.

Tutti i più noti compositori si dedicarono perciò


attivamente anche alla musica per tastiera, formando
una cerchia passata nella storia della musica con la
denominazione di "virginalisti inglesi"

La raccolta delle loro composizioni, nota come


Fitzwilliam Virginal Book, comprendenvano un gran
numero di pezzi per virginale nelle forme più varie
variazioni, fantasie, trascrizioni di pezzi vocali ecc.

Il concerto grosso si sviluppò nel tardo Seicento,


nonostante inizialmente non avesse questo nome.

Il termine concerto grosso indica una prassi in uso


nella musica sacra del XVII secolo, che prevede la
suddivisione delle voci e degli strumenti in due
gruppi: uno formato da pochi e scelti solisti, detto
"concertino"; l'altro formato da un più numeroso
gruppo vocale e /o strumentale, detto "concerto
grosso".
Verso il 1680 o poco prima la prassi fu introdotta nella
musica strumentale da Arcangelo Corelli, che la
sperimentò essendo spesso chiamato a dirigere, come
primo violino, orchestre molto più grandi
dell'ordinario, di 50, 100 e perfino 150 elementi.

I concerti composti da Corelli nell'arco di un


trentennio furono da lui dati alle stampe nella raccolta
Concerti grossi, op.6 Il concerto grosso fu sostituito
nel tardo Settecento, dopo un lento e lungo declino
durante tutta la seconda metà del secolo, dal concerto
solista, dalla sinfonia concertante e dalla stessa
sinfonia classica, per cui non apparvero nuovi esempi
di tale forma per oltre un secolo.

Nel XX secolo il concerto grosso fu ripreso da


compositori quali Igor Stravinskij, Béla Bartók,

L’opera lirica nel Settecento subì molti cambiamenti


che produssero in Italia due forme molto diverse: una
era quella seria, tragica, conosciuta come opera seria,
mentre l'altra, più leggera, era l’opera comica.

L’opera seria

L'opera seria italiana, che era imbevuta delle idee


dell’Illuminismo, puntò ad essere chiara, semplice,
razionale, di richiamo universale, e capace di dare
piacere al suo pubblico senza provocare un eccessivo
sforzo mentale.

Come struttura, l'opera seria si era standardizzata


verso il 1720, soprattutto dopo che i compositori
avevano iniziato a mettere in musica i libretti che
presentavano personaggi storici.
L'azione avveniva di solito in tre atti, composti da arie
e recitativi. Questi ultimi erano previsti per far
procedere l'azione drammatica e i rari cori.

Il dramma girava sempre intorno a concetti alati,


valori forti enfaticamente declamati. Le arie erano le
vere sovrane nell'opera seria ed erano il mezzo con cui
i personaggi esprimevano le emozioni.

L’opera comica (detta anche intermezzo, opera buffa,


dramma giocoso, commedia per musica, farsa)
sviluppò le sue potenzialità a Napoli all'inizio del
Settecento, per poi diffondersi, dal 1730 in poi, in
Italia e in Europa.

All’inizio del secolo, il genere comico, in una Napoli


all’apice della sua prosperità intellettuale e civile,
ebbe un tale successo da rendere necessaria la
costruzione di teatri ad esso dedicati; nel 1724 furono
inaugurati il Teatro Nuovo e il Teatro della Pace.
L'immediato precursore dell'opera comica fu
l’intermezzo, un pezzo breve, di solito un atto unico,
che veniva eseguito tra gli atti di un'opera seria.
Più tardi, verso la fine del secolo, questi interludi
divennero più grandi e più importanti, e alla fine
furono eseguiti come opera a sé stante. Uno degli
intermezzi più famosi, che servì da accelerante per i
successivi sviluppi, fu La serva padrona di Pergolesi,
del 1733, che sarebbe diventato il modello di
riferimento per l'opera buffa nell'arco di soli dieci
anni.
Le opere comiche cominciarono a non essere più
semplici parodie farsesche; erano spesso commedie
sentimentali, semi-serie, che ora presentavano, oltre ai
ruoli comici, altre due figure come parti serie.

Tra le figure più importanti nel periodo barocco


troviamo Bach e Handel, natti tutti e due il 1685.
Nostante erano coetanei ebbero due vite estremamente
differenti.

Bach non uscì mail dalla Germania ricoprendo


sempre ruoli stabili verso le corti e le istituzioni
ecclesiastiche tedesche.

Handel fu preeteso fin dalla giovane età verso la libera


professione operistica, trascorrendo all'estero gran
parte della sua vita.

BACH ha una discendenza di musicisti se ne


annoverano circa 30 stesso il padre era musicista, ma
se consideriamo fino alla meta dell'Ottocento la
discendenza di musicista Bach ne possiamo contare
circa 90.
Considerato uno dei più grandi geni nella storia della
musica,[4] le sue opere sono notevoli per profondità
intellettuale, padronanza dei mezzi tecnici ed
espressivi e per bellezza artistica. La sua fama è
dovuta all'ampio e magistrale utilizzo del
contrappunto, all'organizzazione armonica e tematica
delle sue opere e all'inclusione di temi e motivi sacri
È considerato uno dei massimi maestri di forme
musicali come il canone, la cantata e la fuga Bach
nella sua vita fu polistrumentista (suonava sia
strumenti a tastiera sia ad arco, anche se era noto
principalmente come organista), insegnante di musica
e soprattutto un compositore estremamente prolifico
La madre di Bach, Elisabeth Lämmerhirt, morì nel
1694 e il padre morì otto mesi dopo. Il giovane Bach
si trasferì dunque da un suo fratello maggiore, Johann
Christoph Bach (1671-1721), organista presso la
Michaeliskirche di Ohrdruf. Durante la permanenza
nella casa di suo fratello, Bach continuò a copiare,
studiare e suonare musica, Nel 1700 Johann Sebastian
Bach vinse una borsa di studio per studiare presso la
prestigiosa Scuola di San Michele a Lüneburg, dove,
oltre a perfezionarsi all'organo e al clavicembalo,
probabilmente imparò il francese e l'italiano. Inoltre
studiò teologia, latino, geografia e matematica. Nel
gennaio del 1703, dopo aver fallito un'audizione come
organista a Sangerhausen (in realtà Bach superò
positivamente l'audizione, ma il principe Giovanni
Giorgio di Sassonia-Weissenfels insistette affinché il
posto venisse dato a un suo protetto),[11] Bach venne
assunto come musicista di corte nella cappella del
duca Giovanni Ernesto III a Weimar, in Turingia.
Nell'agosto dello stesso anno Bach accettò il posto di
organista in quella chiesa, con uno stipendio
relativamente buono. Questo incarico, però, lo
lasciava insoddisfatto e presto cominciò a cercare
altrove la sua fortuna. Nel 1707 gli fu offerto il posto
come organista presso la chiesa di San Biagio a
Mühlhausen, che Bach accettò. Quattro mesi dopo il
suo arrivo a Mühlhausen sposò sua cugina Maria
Barbara Bach. Nel 1708, Bach ottenne il ruolo di
organista di corte e, nel 1714, maestro di concerto
(konzermeister) di Guglielmo Ernesto di Sassonia-
Weimar presso la corte ducale di Weimar Affezionato
alla musica contrappuntistica, Bach compose la
maggior parte del suo vasto repertorio di fughe nel
periodo di Weimar, dove godeva dell'amicizia e della
protezione del principe Johann Ernst di Sassonia-
Weimar, buon compositore. Probabilmente l'esempio
più noto è costituito da Il clavicembalo ben temperato,
che include 48 tra preludi e fughe, una coppia per
ciascuna tonalità maggiore e minore, Lavori
organistici
Bach, durante la sua vita, era molto conosciuto come
organista, esperto di organi e compositore di musica
per organo, sia nelle forme di preludi, fantasie,
toccate, sia di corali e fughe. La sua fama iniziò in
gioventù grazie alla sua abilità e creatività di integrare
stili diversi nelle sue composizioni. Un'influenza
nordica è stata esercitata su di lui da Georg Böhm, che
Bach conobbe a Lüneburg, e da Dietrich Buxtehude,
che Bach incontrò nel 1705.[60] Successivamente
Bach copiò numerosi lavori di musica italiana e
francese e arrangiò alcune opere di Antonio Vivaldi,
realizzando diverse trascrizioni.
Dal 1708 al 1714 lavorò all'Orgelbüchlein, una
raccolta incompiuta che avrebbe dovuto comprendere
brevi preludi organistici a 164 corali diversi, ma di
fatto Bach giunse a elaborarne soltanto 45.[61] Dopo
aver lasciato Weimar la sua produzione per organo
diminuì, anche se le sue opere più note vennero tutte
composte dopo tale periodo. Uno dei punti più elevati
della sua produzione è costituito dalla terza parte della
Clavier-Übung.
Egli scrisse 150 corali per organo raggruppati in
diverse raccolte (Orgelbüchlein per Wilhelm
Friedemann, forse negli anni 1708-1717; i 6 cosiddetti
Corali Schübler, 1746-1750; i 18 cosiddetti Corali di
Lipsia, 1747-1749) la terza parte della Clavier-Übung,
1739 circa; numerosi preludi (fantasie, toccate) e
fughe; le 6 sonate, 1727; la Passacaglia in do minore
BWV 582, 1716-1717; concerti, trascrizioni da
Vivaldi e altri
Lavori per altri strumenti a tastiera
«Non credo che neppure una bella poesia sia più
vicina ai nostri pensieri di quanto non lo sia una delle
quarantotto fughe del Clavicembalo Ben Temperato.
Non posso dimenticare una frase di Goethe, la più
folgorante mai detta su Bach: "Un colloquio di Dio
con se stesso, poco prima della Creazione".»
(La Revue Musicale, 1932)
Bach scrisse numerose opere per clavicembalo, molte
delle quali eseguibili anche sul clavicordo. Buona
parte delle sue opere per strumenti a tastiera sono
antologie che mostrano il desiderio di abbracciare tutti
i sistemi teorici in modo enciclopedico, in buona parte
a scopo didattico:
• Il clavicembalo ben temperato, libri I e II (BWV

846-893). Ogni libro comprende un preludio e una


fuga in ciascuna delle 24 tonalità maggiori e
minori. "Ben temperato" si riferisce al
temperamento: i temperamenti in uso all'epoca,
infatti, e soprattutto quelli più antichi, non erano
sufficientemente flessibili da consentire di
muoversi attraverso le diverse tonalità e i
cosiddetti "buoni temperamenti" sviluppati a
partire dalla fine del secolo precedente
permettevano maggiore flessibilità pur restando
inequabili. Il moderno temperamento equabile era
ancora ben lungi dall'essere messo in pratica.
• Le 15 invenzioni e 15 sinfonie (BWV 772-801).
Questi lavori sono disposti nello stesso ordine
cromatico del Clavicembalo ben temperato,
omettendo però le tonalità più complesse e
inusuali. I pezzi sono stati composti da Bach a fini
didattici.
• Tre raccolte di suite: le Suite inglesi (BWV 806-
811), le Suite francesi (BWV 812-817) e le
Partite per clavicembalo (BWV 825-830). Ogni
silloge contiene sei suite, scritte sul modello
standard di preludio-allemanda-courante-
sarabanda-(movimento opzionale, spesso una
bourree)-giga per quanto concerne le Suite inglesi,
mentre nelle Suite francesi il preludio non
compare. Per quanto riguarda le Partite, solo il
primo movimento della suite in si bemolle viene
detto preludio.
• Le Variazioni Goldberg (BWV 988), costituite da
un'aria con trenta variazioni. La raccolta ha una
struttura molto complessa: le variazioni sono
scritte sulla linea di basso dell'aria anziché sulla
melodia. Bach ha inoltre scritto una serie di
canoni sullo stesso basso, slegati però dal ciclo di
variazioni.
• I concerti per clavicembalo (BWV 1052-1065),
composti per essere eseguiti al Caffè
Zimmermann di Lipsia, sono trascrizioni da
concerti propri e da musiche di Antonio Vivaldi,
autore molto ammirato da Bach.
• Varie altre opere, come l'Ouverture francese BWV
831, la Fantasia cromatica e fuga BWV 903, il
Concerto italiano BWV 971, sette Toccate BWV
910-916, Quattro duetti BWV 802-805, sonate per
tastiera BWV 963-967, i sei piccoli preludi BWV
933-938 e l'Aria variata alla maniera italiana
BWV 989.
Opere vocali
I grandi lavori vocali sacri comprendono le famose
Passione secondo Matteo e Passione secondo
Giovanni, composte per il venerdì santo, e l'Oratorio
di Natale, un insieme di sei cantate. Degni di nota
anche il Magnificat in Re maggiore, l'Oratorio di
Pasqua e l'Oratorio dell'Ascensione. Altri lavori di
grandi dimensioni, come la Messa in Si minore,
vennero assemblati con pezzi precedentemente
composti.[62] Tutte queste opere, a differenza dei
sette mottetti (O Jesu Christ, meins Lebens Licht,
Singet dem Herrn ein neues Lied, Der Geist hilft
unsrer Schwachheit auf, Jesu, meine Freude, Fürchte
dich nicht, Komm, Jesu, komm! e Lobet den Herrn,
alle Heiden), dispongono di notevoli parti solistiche.
La musica religiosa è stata al centro della produzione
di Bach per gran parte della sua vita. Le centinaia di
opere sacre che ha creato sono viste solitamente come
manifestazioni non solo del suo mestiere, ma di una
relazione veramente devota con Dio.[63] Egli aveva
insegnato il Piccolo catechismo di Lutero come
Thomaskantor a Lipsia, e alcuni dei suoi pezzi lo
rappresentano;[64] il corale luterano fu la base di gran
parte del suo lavoro. Nell'elaborazione di questi inni
nei suoi preludi corali, ha scritto opere più convincenti
e strettamente integrate rispetto alla maggior parte dei
suoi contemporanei, anche quando erano molto
lunghe. La struttura su larga scala di tutte le principali
opere vocali di Bach è la prova di sottili ed elaborati
progetti di creare un'espressione religiosamente e
musicalmente potente: ad esempio la Passione
secondo Matteo, come altre opere del suo genere, non
solo illustrava la Passione con testi biblici che si
riflettevano in recitativi, arie, cori e corali, ma, nel
comporre quest'opera, Bach ha creato un'esperienza
complessiva che è stata trovata musicalmente
elettrizzante e spiritualmente profonda.[65]
Alla fine di ogni sua composizione, soprattutto quelle
religiose ma anche ad alcune di quelle secolari,
appose la firma "S.D.G." ossia "Soli Deo Gloria".[66]
In omaggio a Bach, la frase fu scelta anche da Sir
John Eliot Gardiner per il nome della sua etichetta
discografica dopo essere andato via da Archiv
Produktion, per continuare e completare il suo
progetto sulle cantate di Bach. La canzone di Aaron
Shust del 2009 dal titolo "To God Alone (be the
Glory)" fu ispirata dalla stessa firma apposta da Bach
in fondo alle sue partiture musicali.[67]
Le cantate
Esclusi i periodi di quaresima e avvento, Bach eseguì
una cantata diversa ogni domenica alla chiesa di San
Tommaso a Lipsia, scritte su un tema che
corrispondeva alle letture sacre della settimana, come
stabilito dal calendario dell'anno liturgico della chiesa
luterana.[68] In totale compose oltre 300 cantate
sacre, di cui circa 195 giunte fino a noi.[69]
Le cantate variano molto nella forma e nella
strumentazione le une dalle altre. Alcune sono per
cantante solista, altre sono per il coro; alcune sono per
orchestra, altre solo per pochi strumenti. Il loro
formato standard, comunque, comprendeva un grande
coro di apertura, seguito da recitativi e arie per solisti,
o duetti, e un altro corale conclusivo. Il recitativo era
parte della lettura della settimana della Bibbia e l'aria
era una riflessione su di essa. Fra le cantate più note la
Christ lag in Todesbanden BWV 4, la Ich hatte viel
Bekümmernis BWV 21, la Ein feste Burg ist unser
Gott BWV 80, la Ich habe genug BWV 82, la Actus
Tragicus BWV 106, la Wachet auf, ruft uns die
Stimme BWV 140 e la Herz und Mund und Tat und
Leben BWV 147.
Inoltre Bach scrisse un certo numero di cantate
profane, di solito da eseguire in manifestazioni civili
come le inaugurazioni dei consigli municipali. Queste
includono anche una cantata nuziale, la Cantata dei
contadini e la Cantata del caffè.
Musica orchestrale e da camera
Ai tempi di Bach la distinzione fra musica orchestrale
e musica da camera non era così netta e i generi della
suite e del concerto erano trasversali alle formazioni
strumentali. Così, a parte il caso unico del Concerto
alla maniera italiana BWV 971 per clavicembalo solo,
nonché le trascrizioni per organo di concerti
orchestrali di autori quali Tomaso Albinoni o Antonio
Vivaldi, si trovano concerti per un gruppo di solisti
come il Concerto brandeburghese n. 6, o per
formazioni orchestrali anche assai ampie, come nel
Concerto brandeburghese n. 1, notando però che ai
tempi di Bach le compagini orchestrali erano assai più
piccole di quelle che cominciano ad essere create alla
fine del XVIII secolo per l'esecuzione delle sinfonie e
delle opere.[70]
Durante la sua permanenza a Cöthen, Bach ebbe
modo di produrre una buona parte della sua musica
strumentale, dal momento che alla corte calvinista del
principe Leopoldo non veniva eseguita altra musica
liturgica che gli inni tradizionali calvinisti. Queste
opere sono caratterizzate da un ordine e una simmetria
molto maggiori rispetto alle precedenti,[71] sia nella
struttura delle singole composizioni sia nel loro
insieme. Tutte queste composizioni del periodo di
Cöthen sono raggruppate in raccolte di 6
composizioni: i Concerti brandeburghesi, le Suite
inglesi, le Suite francesi, le Sonate e partite per
violino solo,[72] le Suite per violoncello solo, le
Sonate per violino e clavicembalo.
La suite in Bach presenta una struttura del tutto
convenzionale:
1. Allemanda

2. Corrente

3. Sarabanda

4. Altre danze inserite in questa posizione, sovente

danza galanti – (spesso Minuetti, Bourrées o


Gavotte)
5. Giga

Le opere di Bach per strumenti solisti — come le


Sonate e partite per violino solo, le Suite per
violoncello solo e la Partita per flauto solo — sono
composizioni in cui il più alto virtuosismo della sua
epoca è messo al servizio di una scrittura
eccezionalmente sapiente ed elaborata dal punto di
vista costruttivo e concettuale; queste composizioni
sono fra le più importanti composizioni del repertorio
di quegli strumenti, punti di arrivo nello studio dello
strumentista. Oltre alle opere composte a Cöthen,
Bach scrisse altre importanti composizioni
strumentali, come i concerti per clavicembalo o le
opere per liuto; scrisse anche molta musica da camera:
numerose sonate per violino e clavicembalo, viola da
gamba e clavicembalo, flauto e clavicembalo, sonate a
tre e varie altre opere senza una strumentazione
specificata, come i quattordici canoni BWV 1087. Fra
le più significative composizioni strumentali tarde ci
sono L'arte della fuga e l'Offerta musicale.
Le opere orchestrali di Bach più conosciute sono i
concerti brandeburghesi, chiamati così perché dedicati
al margravio Cristiano Ludovico di Brandeburgo-
Schwedt presso cui Bach sperava invano di trovare
impiego. Queste opere sono esempi del genere del
concerto grosso. Altri lavori nel genere del concerto
sono i concerti per violino (BWV 1041 e BWV 1042),
il concerto per due violini in re minore (BWV 1043), i
concerti per clavicembali multipli. Si ritiene
generalmente che i suoi concerti per clavicembalo non
fossero opere autentiche, ma arrangiamenti di suoi
concerti andati perduti; molti concerti per violino,
oboe e flauto sono stati ricostruiti da questi. Oltre i
concerti, Bach produsse quattro suite per orchestra,
delle quali è molto famosa la terza. Un arrangiamento
per violoncello e pianoforte dell'aria tratta da questa
suite fu la prima opera bachiana a essere registrata, nel
1902 a San Pietroburgo, dal violoncellista russo
Aleksandr Veržbilovič.[73]
È singolare il fatto che Bach non compose alcuna
opera lirica, a maggior ragione se si tiene presente il
numero di opere composte dai suoi contemporanei
(Georg Friedrich Händel ne scrisse 42, Georg Philipp
Telemann circa 50 e Johann Adolf Hasse 69).
Bach compose alcuni brevi Drammi per Musica di
soggetto mitologico o burlesco (che vengono
catalogati fra le cantate profane BWV 201-224)[78]
per committenti privati, ma si ignora il fatto per cui
non si sia mai cimentato in un'opera vera e propria.
Lipsia, comunque, non mostrava particolare interesse
verso il teatro, attività che, benché fosse stata assai
fiorente dal 1693 al 1720, languì totalmente dal 1720
al 1744.[79]

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