PROGRAMMAZIONE DI UNO STRUMENTO VIRTUALE PER LO STUDIO SPERIMENTALE DI AFFIDABILITÀ A LUNGO TERMINE DI CIRCUITI E DISPOSITIVI DI POTENZA A SEMICONDUTTORE
PROGRAMMAZIONE DI UNO STRUMENTO VIRTUALE PER LO STUDIO SPERIMENTALE DI AFFIDABILITÀ A LUNGO TERMINE DI CIRCUITI E DISPOSITIVI DI POTENZA A SEMICONDUTTORE
PROGRAMMAZIONE DI UNO STRUMENTO VIRTUALE PER LO STUDIO SPERIMENTALE DI AFFIDABILITÀ A LUNGO TERMINE DI CIRCUITI E DISPOSITIVI DI POTENZA A SEMICONDUTTORE
Campus di Cesena
Dipartimento di
Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione
"Guglielmo Marconi"
Corso di Laurea in
Ingegneria elettronica per l’energia e l’informazione
Elaborato in
Laboratorio di Dispositivi e Impianti Fotovoltaici
Relatore:
Prof. MAURO ZANUCCOLI Presentata da:
MORENA FABOZZI
Correlatore:
Dott. GIUSEPPE CAPASSO
1 Introduzione 1
1.1 Caso di studio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
3 Strumento Virtuale 21
3.1 Diagramma di flusso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
3.2 Ambiente di sviluppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
3.3 Descrizione del software . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
3.3.1 Main . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
3.3.2 Init . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
3.3.3 Startup/Shutdown . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
3.3.4 DC-DC Converter . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
3.3.5 Caratterizzazione I-V . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42
4 Validazione e Risultati 47
4.1 Efficienza e Temperatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
4.2 Caratterizzazione DC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50
5 Conclusioni 57
III
Capitolo 1
Introduzione
1
CAPITOLO 1. INTRODUZIONE
2
• Inverter: un convertitore DC-AC che trasferisce potenza da una sorgente
DC ad un carico alimentato in AC, controllando l’ampiezza, la frequen-
za e il tipo di forma d’onda in uscita. In base al tipo di sorgente (di
tensione o di corrente), si classificano rispettivamente in invertitori di
tensione, o a tensione impressa, e invertitori di corrente, o a corrente
impressa. Gli invertitori hanno molteplici applicazioni, molte delle quali
inerenti ai temi affrontati precedentemente. Vengono, infatti, utilizzati
nella trasmissione di energia elettrica - convertendo l’energia in DC tra-
sferita negli elettrodotti per essere immessa nella rete in AC -, nei motori
elettrici per la variazione di velocità, nell’utilizzo di pannelli fotovoltai-
ci - trasformando la tensione continua ricavata in tensione alternata da
utilizzare per uso domestico o da immettere sulla rete di distribuzione -
o per altri impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
3
CAPITOLO 1. INTRODUZIONE
101
Si Limit
100
SiC Limit
RON ( Ω mm2)
10-1
GaN Limit
10-2
10-3
10-4
101 102 103 104
Breakdown Voltage (V)
Figura 1.2: Resistenza RON teorica in funzione della tensione di breakdown
per GaN, Si e SiC [4].
4
1.1. CASO DI STUDIO
5
CAPITOLO 1. INTRODUZIONE
6
1.1. CASO DI STUDIO
7
Capitolo 2
In questo capitolo viene discusso il progetto del sistema di misura che si occupa
del monitoraggio delle figure di merito del convertitore e dell’acquisizione delle
caratteristiche ai terminali dei transistori di potenza. Il setup di misura deve
includere un blocco che permetta di cambiare la modalità di funzionamento
del circuito, ovvero avere la possibilità di passare da una fase di operatività
(modalità convertitore di potenza) ad una fase di caratterizzazione dei com-
ponenti analizzati, isolandoli dalla rete principale per il solo tempo necessario
alla caratterizzazione. In generale è preferibile non interrompere la fase ope-
rativa per un tempo più lungo di quello necessario onde evitare il recupero di
difetti a breve termine, cioè dovuti a trappole elettroniche nei materiali che
hanno tempi di rilassamento relativamente brevi, fermo restando - per com-
pletezza e chiarezza - che lo studio di affidabilità ha come obiettivo in realtà lo
studio del degrado a lungo termine (tempi di recupero importanti) o non più
recuperabile.
Nel seguito viene pertanto descritto il banco di misura completo, gli stru-
menti utilizzati e la matrice di relé che si occupa della commutazione tra una
fase di lavoro ed un’altra.
9
CAPITOLO 2. AUTOMATIC TEST EQUIPMENT
PROBES
SWITCH
CIRCUIT
HS L
PSU DMMs INPUT OUTPUT DMMs EL
SWITCH SWITCH
switching
node
GATE
SMUs SWITCH
CIRCUIT LS C
PWM
GENERATOR
10
2.1. SETUP DI MISURA
VOU T = VIN · D = 12 V
2.1.1 Monitoraggio
In Figura 2.2 vengono evidenziate le interconnessioni dei quattro multimetri
nella configurazione sia di amperometro che di voltmetro.
A A
PSU V GaN
Driver V EL
11
CAPITOLO 2. AUTOMATIC TEST EQUIPMENT
B
T2 = (2.1)
B/T1 + ln(R2 /R1 )
12
2.1. SETUP DI MISURA
SMU
Drain
SMU
Gate
È facile immaginare che al gate sarà collegata una SMU per generare (force)
la tensione VGS e misurare (sense) la corrente IG , mentre al drain sarà collegata
un’altra SMU (o un altro canale) per generare la tensione VDS e misurare la
corrente ID . Da sottolineare la tecnica di misurazione: per il drain, dato il
valore di RD ON
del transistore (dal datasheet: RD ON
= 13.5 mΩ (MAX), VDS =
100 V valutata per VGS = 5 V, ID = 11 A), occorre una misura a quattro fili
per evitare che le resistenze di linea e di connessione perturbino la misurazione;
per il gate viene usata una semplice misura a due fili in quanto la corrente -
in assenza di perdite - ha un valore molto basso, non rendendo significative le
possibili cadute di tensione dovute alle piste.
Grazie alla matrice di relè, che commuta opportunamente le piste di col-
legamento del circuito, la SMU a disposizione viene utilizzata per entrambi i
transistori (HS, LS) e i suoi due canali sono collegati nel seguente modo: il
canale A al gate e il canale B al drain. Con tale configurazione si ottengono
quattro caratteristiche, due per transistore:
La SMU è connessa al circuito tramite dei cavi triax, garantendo una mag-
giore protezione dalle interferenze. Sul pannello posteriore viene collegato un
connettore triax (compatibile con il modello scelto) su cui insistono i tre ca-
vi attraverso cui circola il segnale. Sulla scheda, che presenta dei terminali
13
CAPITOLO 2. AUTOMATIC TEST EQUIPMENT
14
2.2. MATRICE DI RELÈ
15
CAPITOLO 2. AUTOMATIC TEST EQUIPMENT
SENSE_H
SMU_DRAIN
FORCE_H
R13 SMU_DRAIN
R14
R12
R15
V_OUT
V_IN
Rx1 GaN HS
L
Rx2 R16
R17 GaN LS Rx3
C_IN1 C_IN2 C_OUT
FORCE_L
SMU_DRAIN
R10 R9 R11 R5 R4
R6
SENSE_L
R1 SMU_DRAIN
Driver_HS Driver_LS R7
FORCE_H FORCE_L
SMU_GATE R2 R8 SMU_GATE
16
2.2. MATRICE DI RELÈ
– chiusura degli interruttori Rx1, Rx2, R4, R9, R11, R16 e R17 verso
il drain del transistore high side per collegare il convertitore alla rete,
sia in ingresso che in uscita e per connettere il gate dei transistori
ai rispettivi driver;
– apertura di tutti gli altri interruttori a singolo contatto e com-
mutazione di R1 verso massa per evitare qualsiasi influenza della
SMU;
– apertura degli interruttori Rx1, Rx2, R4, R9, R11, R16 e R17 com-
mutato verso massa, situazione opposta al caso precedente, per
isolare il circuito dalla rete e dai segnali di pilotaggio esterni;
17
CAPITOLO 2. AUTOMATIC TEST EQUIPMENT
– apertura degli interruttori Rx1, Rx2, R4, R9, R11, R16 e R17
commutato verso massa per le stesse considerazioni fatte nel caso
precedente;
– chiusura di R15 e commutazione di R13 e R14 verso i pin FOR-
CE_H e SENSE_H e chiusura di R6 per connettere i pin FOR-
CE_L e SENSE_L per collegare, in questo caso, i terminali del-
l’SMU rispettivamente al drain e al source del GaN LS in modo da
effettuare la misura a quattro fili;
– chiusura di R5 e R8 e commutazione di R2 e R7 verso i connettori
dell’SMU per collegare lo strumento al gate e al source del GaN LS
per la misura a due fili;
– apertura di R12 e chiusura di R10 e di R1 verso massa per garantire,
attraverso l’indirizzamento del proprio gate verso GND, lo stato di
spegnimento del GaN HS.
18
SENSE_H SENSE_H
SMU DRAIN SMU DRAIN
FORCE_H FORCE_H
SMU DRAIN SMU DRAIN
R13 R13
R14 R14
V_OUT V_OUT
R12
R15
R12
R15
V_IN V_IN
GaN LS L GaN LS L
R17 C_IN1 C_IN2 Rx3 C_OUT R17 C_IN1 C_IN2 Rx3 C_OUT
R1 R1
Driver_HS Driver_LS R7 Driver_HS Driver_LS R7
R8 R8
FORCE_H FORCE_L FORCE_H FORCE_L
SMU_GATE SMU_GATE SMU_GATE SMU_GATE
R2 R2
FORCE_H FORCE_H
SMU DRAIN SMU DRAIN
R13 R13
R14 R14
V_OUT V_OUT
R12
R15
R12
R15
V_IN V_IN
GaN LS L GaN LS L
R17 C_IN1 C_IN2 Rx3 C_OUT R17 C_IN1 C_IN2 Rx3 C_OUT
R1 R1
Driver_HS Driver_LS R7 Driver_HS Driver_LS R7
R8 R8
FORCE_H FORCE_L FORCE_H FORCE_L
SMU_GATE SMU_GATE SMU_GATE SMU_GATE
R2 R2
(c) Caratterizzazione del transistore high side (d) Caratterizzazione del transistore low side
20
Capitolo 3
Strumento Virtuale
21
CAPITOLO 3. STRUMENTO VIRTUALE
22
3.1. DIAGRAMMA DI FLUSSO
23
CAPITOLO 3. STRUMENTO VIRTUALE
porterebbe a dei danni circuitali - tenendo sotto controllo, allo stesso tempo,
la corrente che assorbe il carico. I valori usati e i passaggi verranno spiegati
più nel dettaglio nella sezione 3.3.
Dopo le procedure di accensione, è presente un ciclo caratterizzato dal
blocco di conversione Buck Converter ON e Monitoraggio. Il circuito lavora in
modalità convertitore e misura, dopo ogni intervallo di tempo scelto in input,
la tensione e la corrente d’ingresso e di uscita e la resistenza del termistore.
Con questi dati, è immediato il calcolo della potenza e dell’efficienza. Per
effettuare un ulteriore controllo sullo stato del circuito, tutte queste grandezze
vengono memorizzate in unico file accompagnate da un valore temporale che
indica quando è stato effettuato il rilevamento. Date le criticità che si possono
avere nel caso in cui la corrente che circola nel circuito abbia un valore più
elevato di quello nominale, si effettua una continua comparazione con le soglie
impostate e, se viene individuato un superamento, si esegue immediatamente
una procedura di arresto di emergenza per ridurre al minimo eventuali danni.
In caso contrario, con un funzionamento regolare, il ciclo si ripete fino a quando
il tempo trascorso dall’inizio del processo non è uguale a uno dei tempi di
caratterizzazione.
Per la caratterizzazione il circuito deve essere riportato allo stato off: si pro-
cede in modo analogo all’avvio con un blocco di Shutdown costituito da una
rampa speculare di discesa. I dispositivi possono, quindi, essere caratterizzati
in base alle modalità scelte, partendo dal transistore high side e proseguen-
do con il low side. Come nella fase di monitoraggio, anche in questo caso
le grandezze misurate vengono riportate in un file per effettuare una verifica
più precisa dei valori rilevati. Le caratteristiche di nostro interesse, che com-
prendono le curve ID -VGS e IG -VGS a VDS fissata, vengono opportunamente
ottenute dalla SMU 2612B. Infatti, attraverso la modalità sweep, lo strumento
può applicare una rampa di tensione o corrente - in base alla sorgente scelta -
quindi passare da un valore iniziale a un valore finale in maniera lineare. Nel
caso in esame, si utilizza questa modalità per VGS , la variabile indipendente di
entrambe le curve, in modo da misurare la corrente associata ai diversi valori
che assume VGS ed ottenere così la curva richiesta.
Tali operazioni vengono ripetute ciclicamente fin quando il tempo trascorso
da inizio misura non è uguale all’ultimo tempo di caratterizzazione impostato.
24
3.2. AMBIENTE DI SVILUPPO
25
CAPITOLO 3. STRUMENTO VIRTUALE
3.3.1 Main
Il programma principale presenta il Front Panel di Figura 3.2 a fronte.
È il VI con cui l’utente può interagire, dedicato alla configurazione dei
parametri che regolano il funzionamento del banco di misura. Si illustrano
brevemente i controlli e gli indicatori presenti nella schermata, racchiusi nelle
cinque sezioni evidenziate:
26
3.3. DESCRIZIONE DEL SOFTWARE
1
GPIB0::15: GPIB0::3:
File I-V LS Enable HS Enable LS
:INSTR :INSTR
PWM DMM V_out C:\m1LS.txt
GPIB0::10: GPIB0::2:
SMU setting
SMU SW DMM I_out
GPIB0::27: GPIB0::4: 1A 1B
Output Enable
SMU I-V ON ON
GPIB0::26:
:INSTR Sense 1A Sense 1B
4 Wires
2 Wires
Startup
N_test Npoint Delay NPlots Parameter SMU
100 100 1 MAX. 6
1 Parameters Square Wave
4
0 0 1E+6 0 Sweep SMU A Sweep SMU B
48 6 25 1 0
48 4 25 Init Value Init Value
0
0 0.001
48 4 25
1A Low 1B Low 0
48 4 25
0 0.001
48 4 25
1A High 1B High
2
Different Different Different 5 0.001
Value Vin Value Iout Value D
Node 1 - Source A Node 1 - Source B
Voltage Voltage
OFF/ON OFF/ON
Ts_V (s) Ts_I (s) N_V N_I Current Current
0 0 OFF/ON OFF/ON
0 0 5 48 20
10
10 5 48 20
Repetition
T1 R1 T_buck
Measure (ms)
25 10000
0 2000 0 60
2000 10
2000 10
2000 10
2000 10
3
3 8 80 Threshold
3 8 80
I_in I_out Eff
3 8 80
3 8 80
Error DMM
3 8 80
2E-6 0.1
2E-6 0.1
27
CAPITOLO 3. STRUMENTO VIRTUALE
Unit l’unità di misura scelta (secondi, minuti o ore), oppure può scegliere
un asse dei tempi logaritmico automatico sempre attraverso il selettore
(item: log). In questa sezione sono presenti i controlli e gli indicatori del
subVI DC/DC.vi, ovvero i valori delle soglie critiche, i LED che mostrano
la causa di un eventuale spegnimento di emergenza, il tempo che inter-
corre tra due misure consecutive nella fase di monitoraggio, le misure di
resistenza e di temperatura effettuate prima della prova (circuito nello
stato off) e il percorso del file su cui vengono salvati tutti i valori misurati
e calcolati. Per la misura di resistenza si possono configurare opportu-
namente i parametri della SMU Level Current (intensità di corrente) e
Limit Voltage (limite di tensione). Il valore minimo che può assumere
la variabile Repetition - che indica il tempo (in ms) che intercorre tra
due misure - per garantire il tempo necessario al DMM per effettuare
correttamente la lettura è di 2 s.
28
True
N_V
Voltage Value
Level Current
Different
Tsu_V (s)
Value Vin
Different
Parameters
Limit Voltage
Tsu_I (s)
File I-V HS
Different N_I
I_in TH File I-V LS
Value Iout
N_test
File "I, V, P, Efficiency" SMU setting
No I_out False
init_All2.vi
0 startup.vi Error DMM
error in
error out error in DC-DC.vi
error out error in
shutdown.vi
Characterization error out
.vi error in (no error) Characterization
error out .vi
error in
error in
error out
error out
D(%)
Enable LS
T1
0, Default
Different
N_char
Value D f_sw (Hz) T_buck R1
Enable HS
Different Repetition
Value T_on Measure (msec)
N_test
Operation Mode
30
3.3. DESCRIZIONE DEL SOFTWARE
True True
True
shutdown_emer
gency.vi
Operation Mode
0
VISA resource name
31
CAPITOLO 3. STRUMENTO VIRTUALE
3.3.2 Init
I subVI relativi alla fase di inizializzazione sono init_All.vi e init_All2.vi
e si occupano, in sequenza, della selezione della modalità di funzionamento
"off" e dell’inizializzazione degli otto strumenti (eccetto il carico) attraverso i
relativi blocchi.
error in
50
0
Off
ff
SMU SW
VISA resource name DMM V_in DMM V_in
VISA resource name out
DMM I_in DMM I_in
DMM V_out DMM V_out
DMM I_out DMM I_out
error out
(a)
Serial Configuration
9600
9600
None Volt Protect
0
Voltage Value 50
8
8 0.02
1.0 Volt(0)
2
10
None
error in 0
(b)
32
3.3. DESCRIZIONE DEL SOFTWARE
Setting Enable
Curr Protect
Enable 2
Curr(0)
Volt Protect
Enable
Volt(0)
Serial Configuration Volt Delay(0)
600
3.3.3 Startup/Shutdown
33
CAPITOLO 3. STRUMENTO VIRTUALE
None
0
9600
5
error in
5 error out
Nel primo frame della Flat Sequence si ha l’inizializzazione del carico, sele-
zionando la modalità di funzionamento a tensione costante per poter applicare
inizialmente una tensione di 0 V ai capi del condensatore di uscita.
Successivamente, si seleziona la modalità di funzionamento "Buck Conver-
ter" e, attraverso una serie di step, si genera la rampa di salita usando i blocchi
delle librerie del carico e dell’alimentatore. Inizialmente, si impone una ten-
sione d’ingresso e d’uscita di 0 V per i motivi precedentemente discussi, poi si
applica un gradino di corrente d’uscita di 1 A, la rampa di tensione e, infine,
la rampa di corrente - entrambe fino al valore nominale. Tra i frame sono stati
posti dei blocchi di ritardo (in ms) per permettere al dispositivo di reagire
opportunamente ai comandi. Il tempo totale impiegato per svolgere il blocco
di avvio è di (TISU + TVSU + 1.25)s, dove 1 s viene impiegato nel passaggio da
modalità di funzionamento tensione costante a corrente costante per chiudere
opportunamente la sessione aperta del carico.
La sequenza presente in initEL.vi ripercorre le operazioni da effettuare
per configurare il carico elettronico: scelta della modalità di funzionamento;
impostazione del range, valore massimo e minimo di tensione; abilitazione e
34
3.3. DESCRIZIONE DEL SOFTWARE
Setting
Model
Init VOLT Value
Function 0.1
VISA resource name VISA resource name out
35
36
50 5000
(a)
Voltage Value Current Value
N_V N_I
Tsu_V Tsu_I
Stop Startup
Stop Startup
status
error out
Stop Startup
status
1000
Stop Startup
1000
50 50
(b)
Voltage Value
Tsd I
Tsd V
N_I
Current Value N_ V
50
error in (no error)
0.01
PSU 1
Visa resource name
EL
rampPSU.vi
SMU SW
PWM
rampEL.vi
(a)
Off
50
Operation Mode:
Iout=0A OFF
error out
(b)
38
3.3. DESCRIZIONE DEL SOFTWARE
Monitoraggio
B
0 3380
3422
3435
3453
T1 [°C]
T2 [°C]
273.15
R2 273.15
R1
T Range
0 323.15
348.15
358.15 3
373.15
39
40
T_on(i) T1
10000
Repetition
R_T
Conv_R-T.vi
DMM V_in DMM V_in
Visa resource name DMM I_in Visa resource name out
DMM I_in
DMM V_out DMM V_out
DMM I_out DMM I_out
SMU SW Measure.vi
Level error in (no error) error out
Check_TH.vi I_in
error out
Limit status I_in TH I_out
File
error in Eff
I_out TH
V_IN
open or createe I_IN
Efficiency TH Error DMM
Stop Converter V_OUT
I_OUT
0 Reinit To Default P_IN Stop Converter
P_OUT
I_in
Efficiency Fail?
Reinit To Default R_T
end
d
Eff
status
Reinit To Default
=
I_out
Reinit To Default
Fail?
\n
Reinit To Default
Error DMM
Reinit To Default
0
VISA resource name V_out 0
0
0
VISA resource name I_in VISA resource name out I_in
0
0
42
File I-V HS File I-V LS
NPlots
Npoint
Delay
Array
Sense 1A
Sense 1B
Init Value Init Val 1B
1B Low
1B High
SMU setting
Node 1 - Source B
Filter Count
NPLC
Filter Type
Filter
Node 1 - Source A
1A High
1A Low
Init Value Init Val 1A
1B
1A
HS Characterization LS Characterization
50
50 SMU_2channels SMU_2channels
_characterizatio _characterizatio
n.vi n.vi
Enable LS
N_test
1B High
1A High
1A force 1B sense
1A Low
Node 1 - Source B
"Voltage"
v
i NPLC
a
Init Value Init Val 1A 1
50
1B
KE26xx_beeper.vi
1A
b
Node 1 - Source A Sense 1A
"Voltage"
v Filter Count init.vi
measurement.v
i
i
Filter
Filter Type
1 - v1A
2 - v1B
Sense 1B
3 - i1A
4 - i1B
Init Value Init Val 1B
Delay
Npoint
N_test
Read_1A
Npoints
Meas Type 1A 2
.
Source Type 1A 2
smuXsource.vi , 0
Out Val 1A 2
1A high Channel A 4
1
a
1A Low
= refnum out
Source Type 1B 2
1B high
Out Val 1B 2
Delay
N_test
Conv_R-T.vi Elapsed Time Check_TH.vi Measure.vi closePWM.vi SMU_2channels_characterization.vi SMU_DigitIO_Port.vi closeEL.vi initPSU.vi pm5139 Initialize.vi init_4DMM.vi rampPSU.vi rampEL.vi initEL.vi setPWM.vi initEL_V.vi
closePSU.vi
Validazione e Risultati
47
CAPITOLO 4. VALIDAZIONE E RISULTATI
48
4.1. EFFICIENZA E TEMPERATURA
49
CAPITOLO 4. VALIDAZIONE E RISULTATI
4.2 Caratterizzazione DC
E’ ben noto che i dispositivi di potenza a semiconduttore, in particolare di
tipo wide band-gap, sono soggetti a fenomeni di degrado temporaneo. Lo stress
elettrico può attivare difetti che rappresentano centri di intrappolamento della
carica con tempi di rilascio relativamente brevi (da poche frazioni di secondo
a qualche secondo). L’intrappolamento di carica, anche se temporaneo, si
manifesta inevitabilmente con una variazione delle caratteristiche nominali ai
terminali dei dispositivi. Lo scopo del presente studio è rilevare i fenomeni di
degrado a lungo termine o non recuperabili. Per ovviare a misurazioni non
significativi ai fini dello studio, si effettuano tre caratterizzazioni consecutive
per ogni transistore, considerando valida solo la terza.
70
25ºC
60 125ºC
VDS = 3 V
50
ID – Drain Current (A)
40
30
20
10
0
0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5 5.0
VGS – Drain-to-Source Voltage (V)
Figura 4.3: Caratteristica corrente di drain (ID ) in funzione della tensione ap-
plicata tra gate e source (VGS ) con VDS = 3 V in scala lineare dei transistori
GaN secondo quanto riportato dal costruttore EPC. Sono presenti le caratte-
ristiche a temperature di 25 °C e di 125 °C.
50
4.2. CARATTERIZZAZIONE DC
(a)
(b)
51
CAPITOLO 4. VALIDAZIONE E RISULTATI
(a)
(b)
Figura 4.5: Caratteristica corrente di drain (ID ) in funzione della tensione ap-
plicata tra gate e source (VGS ) con VDS = 1 mV del transistore GaN high side
in scala lineare (a) e in scala logaritmica (asse corrente) (b). Sono presenti le
caratteristiche misurate prima e dopo il periodo di funzionamento da conver-
titore di 7 h con tensione d’ingresso di 48 V e corrente d’uscita di 4 A.
52
4.2. CARATTERIZZAZIONE DC
circa 0.2 V e una diminuzione della corrente ID di circa 10 mA. Questo effetto
è con tutta probabilità dovuto ad intrappolamento con tempi di rilascio più
lunghi rispetto a quelli intercorrenti tra caratterizzazioni consecutive. Si tratta
comunque di fenomeni rilevabili anche con misura manuale effettuata con le
SMU e quindi ancora una volta non attribuibili al banco automatico di misura.
I risultati mostrano comunque un normale comportamento dei dispositivi, non
evidenziando alcuna rottura o perdite anomale.
(a)
(b)
Figura 4.6: Caratteristica corrente di drain (ID ) in funzione della tensione ap-
plicata tra gate e source (VGS ) con VDS = 1 mV del transistore GaN low side
in scala lineare (a) e in scala logaritmica (asse corrente) (b). Sono presenti le
caratteristiche misurate prima e dopo il periodo di funzionamento da conver-
titore di 7 h con tensione d’ingresso di 48 V e corrente d’uscita di 4 A.
53
CAPITOLO 4. VALIDAZIONE E RISULTATI
Figura 4.7: Caratteristica corrente di gate (IG ) in funzione della tensione ap-
plicata tra gate e source (VGS ) con VDS = 1 mV dei due transistori GaN (high
side e low side) in scala logaritmica (asse corrente)
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4.2. CARATTERIZZAZIONE DC
(a)
(b)
Figura 4.8: Caratteristica corrente di gate (IG ) in funzione della tensione ap-
plicata tra gate e source (VGS ) con VDS = 1 mV dei transistori GaN (high side
e low side) in scala logaritmica (asse corrente). Sono presenti le caratteristiche
misurate prima e dopo il periodo di funzionamento da convertitore di 7 h con
tensione d’ingresso di 48 V e corrente d’uscita di 4 A.
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Capitolo 5
Conclusioni
In questo elaborato di tesi è stato sviluppato uno strumento virtuale per rende-
re ripetibile ed automatico il processo di caratterizzazione in-situ di dispositivi
di potenza, consentendo la gestione e la sincronizzazione di un banco di mi-
sura complesso in modo completamente automatico. Il sistema implementato
permette di gestire simultaneamente tutti gli strumenti da banco necessari per
lo studio di affidabilità a lungo termine, consentendo una completa caratteriz-
zazione senza la necessità di dover riprogrammare le apparecchiature durante
il processo. Il programma prevede in aggiunta un sistema di monitoraggio e
gestione di situazioni di pericolo per l’operatore e di danneggiamento per il
circuito di potenza. Attraverso i sistemi interni di protezione degli strumenti
e la continua supervisione delle grandezze d’interesse, è possibile controllare
sia l’intensità di corrente che le tensioni ai capi del circuito in modo da evi-
tare che superino certe soglie stabilite. In particolare, lo strumento virtuale è
stato predisposto per reagire opportunamente a tali problematiche, attuando
una procedura di spegnimento di emergenza (attivabile anche manualmente
per volontà dell’utente tramite apposito pulsante) che permetta una corretta
e tempestiva chiusura delle sessioni aperte degli strumenti. In questo modo, è
possibile prevenire eventuali danneggiamenti o rotture sia dei componenti del
circuito di potenza, sia degli strumenti del banco di misura.
Lo strumento virtuale può essere adattato a diverse tipologie di prove me-
diante una configurazione opportuna dei parametri. È possibile effettuare uno
studio sperimentale composto da più fasi di lavoro - potendo scegliere per ogni
test variabili quali il punto di lavoro e il tempo di funzionamento - in cui si
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CAPITOLO 5. CONCLUSIONI
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Bibliografia
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BIBLIOGRAFIA
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