Soloviev
Soloviev
Soloviev
(1853-1900)
Vladimir Sergeevic Solovv fu la massima espressione del pensiero russo moderno. Come filosofo, pubblicista e poeta fu il promotore del rinascimento intellettuale in Russia, come mistico e ricercatore spirituale il suo genio port al sistema di filosofia cristiana che esprime la sintesi tra scienza, filosofia e teologia grazie allincarnazione della Sofia, la Saggezza divina o principio dellEterno femminino. Il nonno fu un sacerdote ortodosso, la madre una discendente del filosofo Skovoroda (1722-1994) e il padre il celebre storico Sergej Michajlovic Solovv (1820-1879) la cui monumentale opera in 30 volumi sulla storia della Russia ancora oggi studiata. Volodenka, come era affettuosamente chiamato da bambino, eccelse in tutte e tre le arti dei suoi prestigiosi avi, ma nessuno intorno a lui poteva comprendere la sua propensione al divino che allet di nove anni si presento in una prima visione della Sofia. A tredici anni, al passo con lardore liberalistico e socialista del suo tempo, si professa ateo. Brucia i tempi e nel 1869 siscrive alla facolt di lettere e filosofia per poi passare a quella di Scienze. Nel 72 ha una nuova esperienza mistica, torna a lettere e filosofia e frequenta lAccademia ecclesiastica di Mosca. Due anni dopo, allet di ventunanni, si laurea con una tesi su La crisi della filosofia occidentale e tiene subito le sue prime lezioni allUniversit di Mosca. Nel 75 una borsa di studio gli consente di recarsi a Londra per sei mesi. Fu forse il periodo pi felice della sua vita. Lo pass nella biblioteca del British Museum a nutrirsi dei classici greci e romani, che gi leggeva in lingua originale e traduceva, dei testi sacri e di letteratura cabalistica. L ha la seconda esperienza mistica della Sofia. Leterna Sposa lo chiama in Egitto dove gli appare per la terza volta. La dottrina della Sofia, la Sapienza divina, che Solovv conobbe anche grazie allinterpretazione protestante di Jacob Bohme e dei romantici tedeschi, risale al neoplatonismo, dove per aveva una
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connotazione panteista. La tradizione cristiana orientale e Origene La rappresentarono come il traid union tra il divino e lumano. Goethe infine la chiam leterno femminino. Solovv per il primo ad esprimerNe la dottrina in modo organico e a rivelarNe laspetto di reggitrice dellintegrit del mondo, come sulla sua scia la definir Pavel Florenskij, e della stessa sostanza del Padre. Sergej Bulgakov, anche lui suo seguace, rischi di essere accusato di eresia per averLa dipinta come lemanazione femminile della Trinit stessa. In realt per Bulgakov la Sofia il punto di partenza per penetrare il mistero del rapporto tra divino e umano, non una quarta ipostasi, bens una forza mediatrice che rivela allumano la sua unit con il divino, che scardina lillusione dualistica di spirito e materia come contrapposti. Ecco che la Sofia diviene una visione cristiana del mondo, un pilastro su cui poggia lascesi del ricercatore spirituale. Nel febbraio del 1876 durante il suo viaggio di ritorno dai due Incontri, appuntamenti, svidanija come li chiamer, il giovane veggente a Il Cairo, ispirato dalle esperienze divinoumane, scrive di Lei in francese. Lei, la divina Saggezza in due scritti in forma di dialogo illumina il filosofo sui Principi della dottrina universale e in un terzo scritto il mese seguente a Sorrento espone temi come il processo cosmico e storico, la morale e la politica, i tre gradi di amore con unautorit da cui trapela lautenticit delle rivelazioni ricevute. Il piccolo Volodenka ha ventitre anni ed ormai un maestro. Lanno successivo il brillante professore di filosofia delluniversit di San Pietroburgo che in un ciclo di dodici conferenze sulla Divinoumanit a cui assistettero, oltre agli studenti, gli intellettuali e i grandi del suo tempo tra cui Dostoevskij e Tolstoj, illustr la sua nuova tesi filosofico spirituale. Il giovane maestro dipingeva un quadro dellevoluzione umana come solo un iniziato pu fare. Sulla base della verit teandrica o teantropia, ovvero dellunione della tripartizione umana e la Trinit divina in ununica realt divinoumanit, il giovane maestro mostra il senso del cristianesimo e getta luce sul futuro dellumanit destinata a realizzare nella materia la sua divinit. Tolstoj dir di lui: Il pensatore pensa per se medesimo come uno Schopenhauer. Il letterato, invece vuol dire qualcosa agli altri e soltanto in un secondo momento pensa per s. Vladimir Solovv
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era pi letterato. Dostoevskij vide oltre e approfond il suo legame con il giovane pensatore che quando il grande scrittore cadde in una grave depressione a causa della morte del figlioletto lo condusse al monastero di Optyna Pushtyn. Quellesperienza cambio la vita di Dostoevskij e ispir il suo pi grande capolavoro in cui la figura del giovane Alioscia Karamazov riproponeva lo splendore dellamico Solovv e lo starec Zosima quella dello Starec Ambrosia, priore del monastero di Optyna Pushtyn. Il profondo legame che univa Dostoevskij a Solovv legato anche a unimmagine sacra che il giovane professore regal al vecchio scrittore. Si trattava di una gigantografia della Madonna Sistina di Raffaello dinnanzi alla quale Dostoevskij in piedi di notte nel suo studio era solito meditare per ore, come raccont la moglie. Bisogna sempre tener presente che fu il Solovv ricercatore spirituale e mistico ha fare di lui un grande filosofo, letterato e poeta. Il carattere stesso della sua poesia e del suo pensare esprime unimmensa levatura spirituale. In poesia fu maestro nel simbolismo, un simbolismo da ierofante. I letterati del tempo e i traduttori italiani contemporanei assicurano che inoltre ebbe un innato senso del ritmo e della musicalit. Ma la poesia solovviana prima di tutto la confessione lirica di una concezione religiosofilosofica che culmina nel principio sofianico dellEterno Femminino, o anima del mondo. Nel 1880 ottiene il massimo grado di dottore accademico in Russia, ma non occup a lungo la cattedra di filosofia poich nel 1881, dopo aver condannato il delitto dello zar Alessandro II, chiese al governo russo ortodosso clemenza per gli assassini. La conseguenza fu che lo zar Alessandro III gli proib di parlare in pubblico. Ritiratosi dallinsegnamento e colta la profonda crisi della societ ortodossa cerca nella chiesa cattolica luniversalit della Chiesa e si prefigge come missione la riunificazione delle due chiese. Limpulso divino mantenuto vivo dalla chiesa dOriente deve sposarsi con il principio umano materiale dalla chiesa dOccidente. Solovv si batt per lunione di queste due forze dellanima cristiana. Fu il precursore e il profeta dellecumenismo in tempi non maturi tra i cattolici quanto tra gli ortodossi, tanto che nel 1890 il suo padre spirituale ortodosso gli neg i sacramenti.
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Decise di riscrivere da cima a fondo il suo sistema teoretico e inizia dalla morale con La giustificazione del male, poi Filosofia teoretica e il capolavoro Il significato dellamore. Quest'opera, di fondamentale importanza per chiunque ambisca ad affrontare con determinazione il problema dellego e a sublimare lamore di coppia come strumento per accedere allamore universale, esprime limmenso valore, la potenza infinita e la sacralit dellAmore in tutto il suo splendore. La vita di Vladimir Solovv di quelle che rivelano lAgape, il senso della vita, lo scopo dellumanit, dellascesi al S, al divino con lausilio della logica. In lui lamore sincarna nel pensiero, il divino si fa umano. Entrare nel suo linguaggio razionale sviluppa di per s quella forza che trascende il razionale e sfocia nellamore puro. Perch le parole abbiano efficacia devono provenire da chi le incarna nel proprio modus vivendi, questo fa di uno scrittore o un oratore una guida spirituale. Fu la sua vita quindi ad esprimere appieno la potenza e la dolcezza del saggio unita allincanto del santo portatore dellAgape. Negli ultimi ventanni visse senza una casa n mezzi economici. La Sofia, era la sua casa, lEterna Sposa che illuminer il suo genio. La sua piet, fondata sulla certezza del trionfo del Regno di Dio, non aveva eguali. Centrato nel Cristo-Logos visse la sua santit, prodigo damore per tutti. H.U. von Balthasar nel suo libro Stili laicali (in Gloria vol. III Edizioni Jaca Book 1986 p.275) ci offre uno sguardo della sua gloria: Visse la sua idea del cristianesimo pratico fino alla follia, era quasi sempre senza soldi, tutti potevano abusare di lui, dava a chiunque mendicava da lui lintero contenuto delle sue tasche e, quando queste erano vuote, regalava il mantello, in modo che spesso dinverno doveva farsi prestare vestiti dagli amici. Persino le sue scarpe dava per strada ai mendicanti. Gli animali lo amavano, stormi di uccelli assediavano la sua camera dalbergo. Mor troppo giovane ancora, consunto da superlavoro e da un astratto nomadismo. Nel 1884 scrive Lebraismo e il problema cristiano, nel 1886 Il Talmud e la pi recente polemica sull'argomento in Austria e
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Germania, nel 1890 Protesta contro il movimento antisemita nella stampa e nel 1896 Maometto, vita e dottrina religiosa. Tutti saggi in cui Solovv richiama la coscienza del cristiano a comprendere che la questione ebraica e islamica di fatto sono un problema che non sussiste per colui che si comporta da vero cristiano. Tema di grande modernit ancora centoventanni dopo! Nel 1896 passa formalmente al cattolicesimo nel rito bizantino slavo anche se quindici giorni prima di morire riceve gli ultimi sacramenti da un sacerdote ortodosso (ma queste sono le categorie umane a cui Solovv ader come uomo). Lascio il suo corpo a Uzkoe il 31 luglio 1900 pregando in ebraico per il popolo ebreo. Il suo testamento spirituale saranno I tre dialoghi e il racconto dell'Anticristo. Un novella illuminante sul quadro politico e spirituale globale che sa del profetico. Ci lascia in tutto dieci volumi di scritti filosofici, uno di poesie e un ricco epistolario. (Per la cronologia di vita e opere si veda Il significato dellamore a p. 53). Gli studiosi attribuirono una successione di crisi alla breve vita di Solovv: chi la divise in sei e chi in tre fasi. Ritenendo limitante circoscrivere e schematizzare la vita umana, in particolare quella di un santo, vogliamo concentrarci sullidea centrale del sistema di pensiero che ci ha lasciato: la Divinoumanit (o Teandria), lunit di Dio e delluomo nellAssoluto inteso come pienezza della vita di Dio e delluomo. Come lui stesso ricorda nelle sue lezioni: Absolutum significa ci che sciolto da qualsiasi determinazione, ossia ci che libero. La libert quindi il perno su cui ruota levoluzione umana e quindi della Divinoumanit. Solovv cre il linguaggio filosofico russo e tutta la filosofia spiritualistica russa sispirer a lui: Trubeckoj, Losskij, Berdjaev, Florenskij, Bulgakov Eppure in Occidente non si studia nelle facolt di filosofia, forse perch troppo religioso, e neppure nelle facolt di teologia, forse perch troppo libero. I maestri di libert sono sempre stati invisi al potere politico e religioso; come lo Zar gli proib di parlare in pubblico, cos il comunismo sovietico lo vedr come un nemico e ne proib la
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lettura, ma anche le chiese ortodossa e cattolica non accolsero il suo genio. Un pensiero troppo illuminato il suo, troppo religioso nel senso letterale del termine, ovvero che indirizza su un cammino di unione divinoumana di libert, per essere offerto al popolo dalle istituzioni! Anche oggi, nel gennaio 2008, durante il mio viaggio in Russia una guida turistica a Novgorod mi ha citato il padre, lo storico Sergej Michajlovic Solovv, senza sapere nulla del figlio. Tanto i filosofi quanto i teologi per non solo lo conoscono, ma spesso prendono spunto da lui e lo ripetono. Tra i tanti estimatori ricordiamo Papa Giovanni Paolo II che nellenciclica Fides et ratio scrisse: Il fecondo rapporto tra filosofia e parola di Dio si manifesta anche nella ricerca coraggiosa condotta da pensatori tra i quali mi piace menzionare per lambito occidentale Edith Stein e per quello orientale studiosi della statura di Vladimir Solovv. I massimi studiosi di Solovv come Francois Rouleau e Adriano DellAsta colgono la potenza del suo pensiero e la purezza della sua vita anche se a volte la svalutano nella schematizzazione in fasi, crisi e tendenze filosofiche che, come ho detto, a mio avviso inquadrano il filosofo ma non si addicono al santo Solovv. Condivido quanto scrisse A.F. Losev che nellidealismo soloveviano non vide n un idealismo antico, n quello classicamente tedesco, n teosofico-occultista, n russo-bizantino e nemmeno ingenuamente fideistico. Se proprio bisogna definire la specificit di un tale idealismo, allora inevitabile chiamarlo sofianico, un idealismo che ricorre, per esplicitarsi, alle categorie dellidealismo tedesco pur in presenza di sentimenti cosmici di unitotalit. Sottolineo quel se proprio bisogna perch, ribadisco, che di fronte allidealismo incarnato di un filosofo che ha espresso il suo pensiero con la sua vita prima che con la sua dialettica ogni definizione monca. Il concetto di unitotalit, in cui coesistono il divino e lumano, Solovv lo chiama anche anima del mondo. Cosa intende con questo termine? Partendo dal presupposto che il rapporto tra divino e umano si compie nel Cristo lanima del mondo lumanit assimilata dal Logos che si esprime come forza dunione, ovvero come Spirito
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Santo. Riguardo al Solovv pensatore, scrive di lui Nina Kauchtschischwili: Solovv non un intellettuale puro, non compie un lavoro seduto a tavolino, un pensatore versatile, sempre in movimento. Egli ha sempre pagato di persona la fedelt allautenticit delle proprie idee e convinzioni. Vladimir Sergeevic non si piega alle regole dello studio universitario, n alle norme che sovrintendono alla carriera accademica, propaga una teologia dellunit in un ambiente dove, ancora oggi, un discorso di tipo unitario si scontra con un netto rifiuto, Solovv un autore solitario che si sottomette solo alla propria coscienza, promuove un discorso di assoluta libert. Riguardo al Solovv maestro spirituale scrive di lui Gabriele Burrini in Langelo dei nuovi tempi (p. 76): Solovv ripropose lidea del Cristo come Spirito rifacendosi allidealismo tedesco (per esempio di Novalis), alla Patristica greca e lontanamente alla scuola giovannea. Critico nei confronti del razionalismo occidentale, ma estraneo a ogni esclusivismo nazionale. Uno dei pi significativi rappresentanti della via del cristianesimo micaelita, della via del pensare. La sua opera una sintesi tra religione, filosofia e arte. Rudolf Steiner in Le basi occulte della Bhagavad-Gita (p.115) sostenne che lui, come Hegel e Fichte, aveva in s le altezze spirituali che lantico indiano cercava di raggiungere con lo Yoga e in Polarit fra Oriente e Occidente (p.75/76) lo segnala come il pensatore delloriente europeo che riesce a considerare ancora come ununit religione, arte e scienza. In una lettera a un amico Solovv nel 1887 scrisse: Io non solo credo in tutto il soprannaturale ma, parlando pi precisamente, credo solo in esso. Nel metafisico Vladimir Sergeevic include il fisico, la natura e la sopranatura sono uno. Credo che quando chi ha avuto incontri diretti con il mondo spirituale parla di credenza in realt intenda una forza cos potente che forse pi vicina al nostro concetto di certezza. Due anni prima di morire, scrive una poesia, potremmo dire un racconto autobiografico divinoumano in versi, intitolata Tri svidanija (I Tre appuntamenti) dove riecheggia le tre apparizioni, i
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tre incontri con la Sofia. Oltre alle mirabili quartine in cui descrive la Sua venuta vi troviamo descrizioni satiriche della sua esistenza, allinsegna dellinadeguatezza del suo spirito volto al divino sempre spinto a condividere con un mondo impreparato le Verit che attingeva dal mondo spirituale. Queste apparizioni della Vergine Sofia furono le risposte divine al suo pensiero che fanno di lui anche un mistico, ovvero colui al quale si svela il mistero del coincidere del principio macrocosmico con unentit spirituale ben precisa. Cos come il Cristo opera in qualit di entit spirituale in seno al Padre e allo stesso tempo come Io individuale in ogni uomo, lentit personale della Vergine Sofia anche principio sofianico, principio dellumanit. Vladimir Sergeevic Solovv, il filosofo della Sofia fu un santo moderno, una guida spirituale per molti ricercatori che non si accontentano di una via di pensiero non accompagnata da crescita morale, che vedono nello sposalizio di conoscenza e cammino spirituale il fondamento dellevoluzione umana nella sua scaturigine divina. Scritti tradotti in italiano: La crisi della filosofia occidentale (tesi di laurea del 1874) La Sofia (1876), San Paolo Sulla divinoumanit (lezioni del 1877 e altri scritti 1881), Jaca Book I principi filosofici del sapere integrale (introduzione in Sulla divinoumanit) (1877), Jaca Book La critica dei principi astratti (estratti in Sulla divinoumanit) (1877 - 1880), Jaca Book I fondamenti spirituali della vita (1882/84), Lipa Editore Lebraismo e il problema cristiano (in Islam ed Ebraismo) (1884), La casa di Matriona Un Israele della nuova alleanza (in Islam ed Ebraismo) (1885), La casa di Matriona Il Talmud e la pi recente polemica sull'argomento in Austria e Germania (in Islam ed Ebraismo) (1886), La casa di Matriona I peccati della Russia (in Islam ed Ebraismo) (1887), La casa di
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Matriona La Russia e la Chiesa universale (1888), La casa di Matriona La bellezza della natura (1889), La casa di Matriona * Protesta contro il movimento antisemita nella stampa (in Islam ed Ebraismo) (1890), La casa di Matriona Il significato dellamore (1890), Edilibri Il significato universale dell'arte (1890), La casa di Matriona * Il primo passo verso l'estetica positiva (1894), La casa di Matriona * Maometto, vita e dottrina religiosa (in Islam ed Ebraismo) (1896), La casa di Matriona Il dramma della vita di Platone (1898), La casa di Matriona * Tre appuntamenti (in Sulla divinoumanit) (1898), Jaca Book I tre dialoghi e il racconto dell'Anticristo (1899/1900), Vita e pensiero Scritti letterari (???), San Paolo Editore Scritti su di lui: Vladimir Solovv di Sevold Solovv (nipote del filosofo), Easter Christian publication Edition L'amante della Sofia Vita e pensiero di Vladimir Solovv, di Adolfo Asnaghi - Edizioni CENS Fuori catalogo
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Ivan Kramskoy, 1885 Ritratto di Vladimir Sergeevic Solovv (San Pietroburgo, Museo Russo)
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