Relazione: Il Ponte Di Wheatstone

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Relazione di laboratorio 16/05/2007 e 23/05/2007

del corso di Fisica generale II


prof. Trigiante

IL PONTE DI WHEATSTONE

1. Relazione di G. Signorile, C. Stefanucci, P. Tonelli, B. M. Toukam, N. Yadini


 OBIETTIVI DELL’ESPERIENZA IN LABORATORIO
Le due esperienze di laboratorio si proponevano di osservare il funzionamento del ponte di
Wheatstone per raggiungere sostanzialmente le seguenti conclusioni:
- La misura di diverse resistenze incognite nella situazione in cui il ponte era bilanciato.
- La verifica delle leggi che correlano le resistenze in serie e in parallelo.
- L’analisi dei dati e la valutazione degli errori cercando di ottimizzare l'incertezza.

 MATERIALE UTILLIZZATO
- Resistenze incognite: scatola con tre resistenze incognite dotate di interruttori che
permettevano di realizzare i collegamenti in serie e in parallelo.
- Voltmetro digitale: strumento usato per calcolare la differenza di potenziale ai capi
del circuito con una precisione di 0,001 V.
- Generatore: generatore di tensione continua usato per alimentare il circuito.
- Resistore campione: una resistenza campione variabile con un preselezionatore
digitale di elevata precisione.
- Filo conduttore: un filo conduttore dotato di una scala graduata e un set-up a tre
terminali che ricopriva il ruolo della resistenza variabile nel ponte.

 DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA
L’esperienza di laboratorio consisteva nel montaggio del ponte di Wheatstone e nella
raccolta dei dati in differenti situazioni in cui le resistenze fornite venivano collegate
in modo diverso, in parallelo e in serie.
1) Montaggio del ponte di Wheatstone e calcolo delle resistenze
Per prima cosa abbiamo seguito lo schema elettrico a nostra disposizione (vedesi
copertina) per sapere come collegare correttamente i vari strumenti a nostra
disposizione con i relativi cavi elettrici. Accertatici del funzionamento corretto del
dispositivo siamo passati alle prime misurazioni delle tre resistenze che avevamo a
disposizione. Dapprima abbiamo inserito come resistenza incognita Rx la prima

2. Relazione di G. Signorile, C. Stefanucci, P. Tonelli, B. M. Toukam, N. Yadini


resistenza RA e abbiamo cercato di calcolarci il suo valore in ohm. Per farlo abbiamo
scelto una prima resistenza R0 e abbiamo visto scorrendo sul filo con l'apposito
supporto in che punto x il ponte si bilanciava ossia quando il voltmetro segnava una
differenza di potenziale nulla (per approfondimenti vedere pag. 15). Stando attenti a
non commettere errori di parallasse abbiamo riportato il punto x segnato sulla scala
graduata e applicando l'apposita formula abbiamo stimato il valore della resistenza in

questione. Ovviamente tale valore è soggetto a un'incertezza ma il calcolo degli errori


è stato rimandato in un secondo momento. Quello che abbiamo tentato di fare è stato
di migliorare la stima della resistenza calcolata cercando di bilanciare il ponte
sempre più nei pressi del centro del filo. Per fare questo abbiamo scelto diverse
resistenze R0 e abbiamo ripetuto le misurazioni per due-tre volte. Infine abbiamo
posizionato il cursore esattamente al centro e abbiamo visto a quale valore il ponte si
bilanciava. Confrontando i due valori (quello con il ponte bilanciato lontano dal
centro e quello in cui il ponte era bilanciato esattamente al centro) abbiamo stimato la
resistenza RA e abbiamo ripetuto lo stesso procedimento per le resistenze RB e RC.
Tutti i valori calcolati sono stati riportati nella tabella a pag. 5.
2) Calcolo delle resistenze in parallelo.
In seguito abbiamo inserito all'interno del circuito una resistenza Rx costituita dal
collegamento in parallelo delle tre resistenze in dotazione, prima solo due e poi tutte e
tre insieme spostando opportunamente gli interruttori della scatola. Anche in questo
caso abbiamo scelto diversi valori della resistenza R0 e segnata la posizione esatta in
cui il ponte si bilanciava abbiamo stimato due-tre volte la resistenza incognita.
Stimando la resistenza equivalente quando il ponte si bilanciava esattamente al centro
(che sarebbe il caso in cui l'errore è minimizzato) e abbiamo confrontato tutti i valori
ottenuti con quelli teorici che sono dati dalla seguente formula che collega tra di loro
n resistenze collegate in parallelo (per approfondimenti vedere pag. 16):

3. Relazione di G. Signorile, C. Stefanucci, P. Tonelli, B. M. Toukam, N. Yadini


3) Calcolo delle resistenze in serie e collegamento “misto”
In seguito abbiamo eseguito le stesse identiche misurazioni del punto 2 con le stesse
modalità con l'unica differenza che in questo caso le tre resistenze a disposizione
erano collegate in serie tra di loro. I valori ottenuti sono stati ovviamente diversi dai
precedenti in accordo con la teoria. Infatti in questo caso la resistenza equivalente di
n resistenze in serie è data dalla seguente formula:

Infine il caso più generale è stato quello di scegliere Rx formata dal collegamento di
RA in serie con RB e RC che sono state collegate tra di loro in parallelo. Il
procedimento di raccolta dei dati è stato identico ai precedenti, ma in questo caso il
confronto dei valori ottenuti è stato fatto con la seguente formula ottenuta dalla
combinazione delle precedenti:

4) Calcolo delle incertezze


Per concludere l'esperienza siamo andati a calcolarci le incertezze sulle misure
ottenute per vedere se queste erano accettabili o meno confrontandole con i valori
corretti teorici e quelli dati dalla casa produttrice delle singole resistenze. Sapevamo
che il valore della resistenza Rx dipendeva da: i valori di posizione osservati, il valore
della resistenza campione R0 e dal valore dell'incertezza del voltmetro. Tutte le
incertezze a nostra disposizione erano note eccetto l'ultima. Per questo abbiamo preso
delle altre misurazioni con le seguenti modalità. Per ogni resistenza Rx calcolata nei
precedenti punti abbiamo fissato R0 =Rx e abbiamo sbilanciato il ponte di un millivolt
in positivo e in negativo spostando il cursore leggermente a destra o a sinistra della
posizione di bilanciamento. In situazione di ponte sbilanciato abbiamo calcolato la
variazione della resistenza Rx e da questa abbiamo ricavato l'incertezza della
differenza di potenziale in modo da poter concludere il calcolo dell'errore commesso
su ogni resistenza Rx.

4. Relazione di G. Signorile, C. Stefanucci, P. Tonelli, B. M. Toukam, N. Yadini


 RACCOLTA E RIELABORAZIONE DEI DATI
Nella tabella seguente è riportato l’elenco delle misurazioni fatte scegliendo diversi
valori per il resistore campione sulle tre resistenze singole. Come si può notare dai
risultati le tre resistenze sono risultate essere uguali e questo, come vedremo, ci ha
permesso di semplificare i conti di verifica tra i dati sperimentali e i risultati teorici.

Calcolo della resistenza RA


R0 x a-x Rx = RA
10 Ω 0,897 m 0,103 m 87,1 Ω
79 Ω 0,549 m 0,451 m 96,2 Ω
96 Ω 0,503 m 0,497 m 97,2 Ω
97 Ω 0,500 m 0,500 m 97,0 Ω

Calcolo della resistenza RB


R0 x a-x Rx = RB
13 Ω 0,876 m 0,124 m 91,8 Ω
25 Ω 0,790 m 0,210 m 94,0 Ω
94 Ω 0,509 m 0,491 m 97,4 Ω
97 Ω 0,500 m 0,500 m 97,0 Ω

Calcolo della resistenza RC


R0 x a-x Rx = RC
5Ω 0,940 m 0,060 m 78,3 Ω
78 Ω 0,558 m 0,442 m 98,5 Ω
98 Ω 0,498 m 0,502 m 97,2 Ω
97 Ω 0,500 m 0,500 m 97,0 Ω

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Nella prossima tabella sono invece stati riportati i valori calcolati delle resistenze nei
5 casi possibili (schematizzati nei disegni dei circuiti) attraverso i 4 interruttori di cui
era dotata la scatola a nostra disposizione.

Calcolo della resistenza formata da due resistenze in parallelo

R0 x a-x Rx = RA(+)RB
97 Ω 0,333 m 0,667 m 48,4 Ω
85 Ω 0,362 m 0,638 m 48,2 Ω
46 Ω 0,509 m 0,491 m 47,7 Ω
48 Ω 0,500 m 0,500 m 48,0 Ω

Calcolo della resistenza formata da tre resistenze in parallelo

R0 x a-x Rx = RA(+)RB(+)RC
97 Ω 0,249 m 0,751 m 32,2 Ω
30 Ω 0,510 m 0,490 m 31,2 Ω
31 Ω 0,504 m 0,496 m 31,5 Ω
32 Ω 0,495 m 0,500 m 31,4 Ω

( NOTA: I (+) nella tabella indicano un semplice collegamento non una somma!)

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Calcolo della resistenza formata da due resistenze in serie

R0 x a-x Rx = RA(+)RB
97 Ω 0,668 m 0,332 m 195,2 Ω
195 Ω 0,503 m 0,497 m 197,4 Ω
197 Ω 0,501 m 0,499 m 197,8 Ω
198 Ω 0,500 m 0,500 m 198,0 Ω

Calcolo della resistenza formata da tre resistenze in serie

R0 x a-x Rx = RA(+)RB(+)RC
97 Ω 0,753 m 0,247 m 295,7 Ω
295 Ω 0,502 m 0,498 m 297,4 Ω
297 Ω 0,501 m 0,499 m 298,2 Ω
298 Ω 0,500 m 0,500 m 298,0 Ω

Calcolo della resistenza formata da una resistenza in serie con due in parallelo

R0 x a-x Rx = RA(+)[RB(+)RC]
86 Ω 0,630 m 0,307 m 146,4 Ω
140 Ω 0,513 m 0,487 m 147,5 Ω
149 Ω 0,503 m 0,497 m 150,8 Ω
148 Ω 0,500 m 0,500 m 148,0 Ω

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Nella prossima tabella è invece riportato un elenco con i simboli di talune misurazioni
o costanti, che sono state utilizzate nei calcoli, con le relative incertezze. Nella
maggior parte dei casi tali incertezze corrispondono a quelle strumentali date dalla
sensibilità degli strumenti utilizzati.
Misurazione Simbolo Incertezza
Lunghezza della resistenza del filo x 0,001 m
Lunghezza del filo a = 100 cm 0,001 m
Tensione elettrica V0 = 0,5 V 0,001 V
Voltaggio misurato dal voltmetro VAB 0,001 V
Resistenza campione R0 1Ω

Infine in quest'ultima tabella sono riportate le misurazioni nel caso del ponte
sbilanciato che sono state necessarie per stimare l'incertezza assoluta e relativa dei
precedenti dati sperimentali. Il valore di Rx sulla prima riga corrisponde a Rx+ ossia al
caso in cui c'era una d.d.p. positiva, nella seconda riga invece si può leggere il valore
di Rx- quando il ponte è stato sbilanciato con una d.d.p. negativa.
Resistenza RA
R0 x a-x Rx+///Rx-
97 Ω 0,501 m 0,499 m 98,9 Ω
97 Ω 0,499 m 0,501 m 98,2 Ω

Resistenza RB
R0 x a-x Rx+///Rx-
97 Ω 0,501 m 0,499 m 98,9 Ω
97 Ω 0,499 m 0,501 m 98,2 Ω

Resistenza RC
R0 x a-x Rx+///Rx-
97 Ω 0,501 m 0,499 m 98,9 Ω
97 Ω 0,499 m 0,501 m 98,2 Ω

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Resistenza RA in parallelo con RB
R0 x a-x Rx+///Rx-
97 Ω 0,501 m 0,499 m 49,0 Ω
97 Ω 0,498 m 0,502 m 48,4 Ω

Resistenza RA in parallelo con RB e RC


R0 x a-x Rx+///Rx-
32 Ω 0,496 m 0,504 m 32,0 Ω
32 Ω 0,493 m 0,507 m 31,6 Ω

Resistenza RA in serie con RB


R0 x a-x Rx+///Rx-
198 Ω 0,501 m 0,499 m 202,0 Ω
198 Ω 0,497 m 0,503 m 198,8 Ω

Resistenza RA in serie con RB e RC


R0 x a-x Rx+///Rx-
298 Ω 0,501 m 0,499 m 304,0 Ω
298 Ω 0,497 m 0,503 m 299,2 Ω

Resistenza RA in serie con RB e RC in parallelo


R0 x a-x Rx+///Rx-
148 Ω 0,501 m 0,499 m 151,0 Ω
148 Ω 0,498 m 0,502 m 149,2 Ω

Nel caso del ponte sbilanciato la formula utilizzata per calcolare la resistenza ignota è

stata la seguente:

9. Relazione di G. Signorile, C. Stefanucci, P. Tonelli, B. M. Toukam, N. Yadini


 ANALISI DEGLI ERRORI
I dati raccolti in laboratorio sono ovviamente soggetti a degli errori sperimentali che
devono essere valutati per confrontare la correttezza dell'esperienza stessa. Per far
questo abbiamo già spiegato nel primo paragrafo le modalità di esecuzione per
calcolarci le incertezze delle misure sbilanciando il ponte.
Come già detto la resistenza incognita da valutarne il valore è funzione di vari
parametri e in particolare dei seguenti:

Ne consegue che l'errore assoluto sulla singola resistenza è dato dalla seguente

relazione:

Dobbiamo dunque calcolarci le varie derivate parziali che compaiono nella formula.
Queste con semplici passaggi si ricavano le seguenti relazioni:

L'unico problema è il calcolo dell'ultima derivata che non essendo possibile farlo in
modo preciso la possiamo approssimare al seguente rapporto (le cui misurazioni sono
state prese appunto in caso di ponte sbilanciato):

Avendo tutti i dati a disposizione possiamo definire anche l'errore relativo come:

10. Relazione di G. Signorile, C. Stefanucci, P. Tonelli, B. M. Toukam, N. Yadini


Facendo i conti singolarmente per tutti i casi con l'aiuto di excel, si ottengono i
seguenti valori degli errori assoluti sulle misurazioni effettuate:
Resistenza RA
R0 Derivata/R0 Derivata/x Derivata/a Derivata/V Err. Assoluto
10 Ω 8,71 942,60 -845,51 394,21 8,84
79 Ω 1,22 388,40 -213,23 394,21 1,52
96 Ω 1,01 388,65 -195,49 394,21 1,35
97 Ω 1,00 388,00 -194,00 394,21 1,35

Resistenza RB
R0 Derivata/R0 Derivata/x Derivata/a Derivata/V Err. Assoluto
13 Ω 7,06 845,47 -740,63 394,21 7,20
25 Ω 3,76 566,89 -447,85 394,21 3,91
94 Ω 1,04 389,91 -198,46 394,21 1,37
97 Ω 1,00 388,00 -194,00 394,21 1,35

Resistenza Rc
R0 Derivata/R0 Derivata/x Derivata/a Derivata/V Err. Assoluto
5Ω 15,67 1388,89 -1350,56 394,21 15,8
78 Ω 1,26 399,25 -222,78 394,21 1,56
98 Ω 0,99 388,88 -193,66 394,21 1,34
97 Ω 1,00 388,00 -194,00 394,21 1,35

Resistenze RA e RB in parallelo
R0 Derivata/R0 Derivata/x Derivata/a Derivata/V Err. Assoluto
97 Ω 0,50 218,03 -72,60 292,02 0,80
85 Ω 0,57 208,82 -75,59 292,02 0,84
46 Ω 1,04 190,81 -97,12 292,02 1,21
48 Ω 1,00 192,00 -96,00 292,02 1,18

11. Relazione di G. Signorile, C. Stefanucci, P. Tonelli, B. M. Toukam, N. Yadini


Resistenze RA , RB , Rc in parallelo
R0 Derivata/R0 Derivata/x Derivata/a Derivata/V Err. Assoluto
97 Ω 0,33 171,99 -42,82 190,82 0,54
30 Ω 1,04 124,95 -63,72 190,82 1,12
31 Ω 1,02 126,01 -63,51 190,82 1,09
32 Ω 0,98 125,48 -62,11 190,82 1,06

Resistenze RA e RB in serie
R0 Derivata/R0 Derivata/x Derivata/a Derivata/V Err. Assoluto
97 Ω 2,01 880,03 -587,86 1602,9 3,93
195 Ω 1,01 789,44 -397,09 1602,9 3,48
197 Ω 1,00 791,16 -396,37 1602,9 3,47
198 Ω 1,00 792,00 -396,00 1602,9 3,47

Resistenze RA , RB , Rc in serie
R0 Derivata/R0 Derivata/x Derivata/a Derivata/V Err. Assoluto
97 Ω 3,05 1589,93 -1197,22 2412,45 6,04
295 Ω 1,01 1189,50 -597,13 2412,45 5,11
297 Ω 1,00 1192,77 -597,58 2412,45 5,11
298 Ω 1,00 1192,00 -596,00 2412,45 5,10

Resistenza RA in serie con RB e Rc in parallelo


R0 Derivata/R0 Derivata/x Derivata/a Derivata/V Err. Assoluto
86 Ω 1,70 628,20 -395,76 900,4 2,59
140 Ω 1,05 590,30 -302,82 900,4 2,19
149 Ω 1,01 603,22 -303,42 900,4 2,17
148 Ω 1,00 592,00 -296,00 900,4 2,16

12. Relazione di G. Signorile, C. Stefanucci, P. Tonelli, B. M. Toukam, N. Yadini


 COMMENTO DEI RISULTATI E CONCLUSIONE
Risultato Errore percentuale
RA 97 Ω 1,39 %
RB 97 Ω 1,39 %
RC 97 Ω 1,39 %
RA RB Parallelo 48 Ω 2,45 %
RA RB RC Parallelo 31,4 Ω 3,38 %
RA RB Serie 198 Ω 1,75 %
RA RB RC Serie 298 Ω 1,71 %
RA serie RB RC Parallelo 148 Ω 1,46 %

Conoscendo misura ed errore relativo possiamo confrontare tali risultati con quelli
teorici. Dapprima bisogna sottolineare il fatto che le resistenze forniteci sono di 100
Ω in base a quanto indicato dal codice a colori. Confrontiamo nella prossima tabella il
range sperimentale dei valori ottenuti con quello effettivo e
teorico. Da ricordare che anche il valore indicato dalla casa
produttrice della resistenza è soggetto a un'incertezza che è
valutata del 5% in quanto le resistenze erano fornite di una barra
d'oro.
RA RB RC
Min. Max. Min. Max. Min. Max.
78,25 Ω 95, 92 Ω 84,64 Ω 99,04 Ω 62,53 Ω 94,14 Ω
94,65 Ω 97,68 Ω 90,14 Ω 97,96 Ω 96,91 Ω 100,03 Ω
95, 80 Ω 95,51 Ω 96,07 Ω 98,82 Ω 95,88 Ω 98,56 Ω
95, 65 Ω 98, 35 Ω 95, 65 Ω 98,35 Ω 95,65 Ω 98,35 Ω
Misura indicata dalla casa produttrice:
100 Ω → 95 Ω < x < 105 Ω

Da questo si deduce che i valori delle tre resistenze sono stati precisi e corretti.
Vediamo se anche nel caso in cui le resistenze erano collegate tra di loro si ha

13. Relazione di G. Signorile, C. Stefanucci, P. Tonelli, B. M. Toukam, N. Yadini


altrettanto. Dapprima valutiamo i valori teorici con le relative incertezze (seguendo le
regole di propagazione degli errori) delle tre resistenze nei 5 casi considerati:
RA RB RC
100 Ω
RA RB
Parallelo
R'=R/2= 50 Ω
RA RB RC
Parallelo
R'=R/3=33,3Ω
RA RB Serie
R'=2R=200Ω
RA RB RC Serie
R'=3R=300Ω
RA serie
RB RC Parallelo
R'=3/2R=150Ω

Confrontando ora tali valori con i range sperimentali si ottengono i seguenti risultati:
RA RB Parallelo RA RB RC Parallelo RA serie RB RC Parallelo
Min. Max. Min. Max. Min. Max.
47,63 Ω 49,23 Ω 31,63 Ω 32,70 Ω 143,85 Ω 149,02 Ω
47,38 Ω 49,07 Ω 30,11 Ω 32,34 Ω 145,29 Ω 149,66 Ω
46,48 Ω 48,90 Ω 30,41 Ω 32,59 Ω 148,63 Ω 152, 97 Ω
46,82 Ω 49,18 Ω 30,31 Ω 32,43 Ω 145,84 Ω 150,16 Ω
47,5Ω < 50Ω< 52,5Ω 31,7Ω < 33,3 Ω< 35 Ω 142,5 Ω < 150Ω< 157,5Ω

RA RB Serie RA RB RC Serie
Min. Max. Min. Max.
191,24 Ω 199,10 Ω 289,67 Ω 301,76 Ω
193,88 Ω 200,83 Ω 292,26 Ω 302,48 Ω
194,32 Ω 201,26 Ω 293,08 Ω 303,30 Ω
194,53 Ω 201,47 Ω 292,90 Ω 303,10 Ω
190Ω < 200Ω< 210Ω 285 Ω < 300Ω< 315 Ω

14. Relazione di G. Signorile, C. Stefanucci, P. Tonelli, B. M. Toukam, N. Yadini


In conclusione l'esperienza mostra come il ponte di Wheatstone è un ottimo
dispositivo per calcolare in modo preciso i valori di resistenze incognite. Dai dati
ottenuti si nota inoltre che il caso in cui l'incertezza sulla misura risulta essere minima
è quella in cui il ponte è bilanciato nel mezzo. Infatti con valori diversi di resistenze
campioni il ponte si bilancia più lontano dal centro e l'errore riscontrato è stato
maggiore.
 APPROFONDIMENTI TEORICI
Il ponte di Wheatstone (schematizzato in figura) è
un circuito con due resistori fissi, uno incognito e
uno variabile collegati come si può notare. La
resistenza variabile (nel nostro caso con il ponte a
filo) viene scelta in modo tale che il voltmetro del
circuito segni differenza di potenziale nulla: in
questo caso il ponte si dice bilanciato. Applicando
le leggi di Kirchhoff ai nodi del circuito
considerato (i nodi sono rappresentati dai pallini neri nella figura) si ricava con pochi
passaggi la proporzionalità che sussiste tra la resistenza incognita e quelle note
giungendo all'importante risultato che conoscendo R1 R2 ed R3 si può determinare con
molta precisione il valore incognito RX dalla relazione:

Ora nell'esperienza di laboratorio considerata non si è utilizzata questa formula


perché in effetti le resistenze non erano conosciute. Si può ovviare a questo
applicando una legge altrettanto importante dell'elettrologia che prende il nome di
legge di Ohm. Questa è valida per conduttori ohmici come i resistori che sono
presenti nel circuito selezionato. Questo ci permette di arrivare a una relazione di tipo
diverso in caso di ponte bilanciato che è quella che è stata utilizzata nell'esperienza ed

è stata riportata a pagina 3 e qui trascriviamo:

15. Relazione di G. Signorile, C. Stefanucci, P. Tonelli, B. M. Toukam, N. Yadini


Ora la legge di Ohm permette di calcolare anche la relazione che sussiste tra i diversi
resistori che sono collegati tra di loro in serie o in parallelo all'interno dei circuiti.
Riscriviamo, per questo, tale legge nella seguente forma:
Dove V è la differenza di potenziale nel circuito, R la resistenza presente e I la
corrente stazionaria che ivi vi circola dal polo positivo a quello negativo.
Resistori in parallelo
In questo caso ogni resistenza è sottoposta alla stessa
differenza di potenziale quindi si ottiene la relazione:

Applicando la legge di Ohm si ha:

Resistori in serie
In questo caso in ogni resistenza circola la stessa
intensità di corrente quindi si ottiene la relazione:

Applicando la legge di Ohm si ottiene:

 CURIOSITA'
Il ponte di Wheatstone è un dispositivo elettrico inventato da Samuel Hunter Christie
che, come abbiamo visto, permette di misurare in modo preciso il valore di una
resistenza elettrica. Il suo nome proviene dallo scienziato inglese Charles Wheatstone
che lo perfezionò. Nella seduta dell'11 giugno 1989 della Società di Fisica di Londra,
Russel e Wright presentarono un dispositivo elettrico per valutare le formule e
risolvere le equazioni basato sul ponte di Wheatstone. Tale dispositivo permette di
determinare, con una manipolazione semplicissima tutte le radici reali di
un'equazione algebrica di grado qualunque, purché uno dei suoi termini sia affetto dal
segno negativo, il che si può sempre ottenere mediante opportuna trasformazione.

 GRUPPO DI SPERIMENTAZIONE:
Signorile Giovanna, Stefanucci Camillo, Tonelli Piero
Toukam Barbara Menkes, Yadini Najwa.

16. Relazione di G. Signorile, C. Stefanucci, P. Tonelli, B. M. Toukam, N. Yadini

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