Storia Dell'arte

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L’ARTE DEL

QUATTROCENTO
Arte fiamminga, architettura, Bellini e Perugino
di Verzeletti Giulio
Pittura fiamminga
■ La pittura Fiamminga è un tipo di pittura artistica chiamata così
perché nasce nella zona delle Fiandre, nel secolo Quattrocento.
■ La pittura fiamminga si sviluppò grazie e soprattutto al celebre
pittore Jan Van Eyck e possiamo affermare che insieme al
Rinascimento fiorentino fu durante tutto il Quattrocento un punto
di riferimento culturale e artistico per tutta l’Europa.
■ L’area delle Fiandre godette in quel periodo di una rinnovata
prosperità, grazie ad attività commerciali e culturali in aumento.
Gli abitanti di questi paesi nordici svilupparono una sensibilità
religiosa che li spingeva a ricercare un più stretto rapporto tra
Dio e l’uomo.
Caratteristiche principali

Le caratteristiche principali che possiamo trovare nella pittura


fiamminga sono:
■ Un uso della nuova tecnica con i colori a olio.
■ Una spazialità che viene unificata tramite la luce.
■ La visione della realtà attraverso i più piccoli particolari
resi in modo perfetto.
■ La realizzazione di ritratti realizzati con la nuova posa di tre
quarti.
Lo stile nell'architettura rinascimentale
L’architettura rinascimentale si ispirava al mondo
classico, ma la costruzione di un palazzo della metà del
1400 doveva anche tenere conto dell’urbanistica
dell’epoca: il rinnovamento del volto urbano verso
un’estetica più classica doveva necessariamente
confrontarsi con la routine della vita cittadina e con le
esigenze degli abitanti.
Per quanto riguarda le variazioni di stile rispetto
all’epoca medioevale, l’architettura rinascimentale
comportò l’eliminazione di costoloni e di contrafforti
gotici, ai quali fu preferito l’uso di volte a vela su
pianta quadrata e di volte a botte.
Nei palazzi rinascimentali fu introdotto il cortile al Villa Medicea di Poggio a Caiano
centro dell’edificio.
Giovanni Bellini
Capostipite della scuola veneziana e uno dei più grandi e influenti
artisti del rinascimento, rese Venezia una città in grado di
rivaleggiare con Firenze e Roma, in quanto a importanza artistica.
Un innovatore per quanto riguarda la scelta dei soggetti e le
tecniche utilizzate. Probabilmente Giovanni fu istruito dal padre,
ma la maggiore influenza negli anni della sua formazione venne
dal cognato Mantegna. Un’altra figura che influì sulla sua opera
fu Antonello da Messina che si trovò a Venezia tra il 1475 e il
1476. Bellini eseguì splendidi ritratti e alcuni dipinti allegorici e
mitologici, dipinse anche scene della storia di Venezia per il
Palazzo dei Dogi. Ma rimase soprattutto un pittore di scene
religiose e il suo soggetto più tipico fu la Madonna col bambino.
Pietro di Cristoforo Vannucci
Pietro Perugino, vero nome Pietro di Cristoforo Vannucci, fu
un artista rinascimentale italiano che dipinse affreschi per la
Cappella Sistina in Vaticano, ed era molto richiesto in tutta
Italia per la decorazione di interni di chiese e per la
realizzazione di ritratti di esponenti della classe dominante. Il
Perugino aveva un forte interesse nel creare un senso di
spazialità nei suoi lavori, specialmente tra l’azione principale
in primo piano ed elementi di architettura, resi con grande
precisione, sullo sfondo. L’uso dello spazio e della
prospettiva da parte di questo artista fu di grande influenza
su molti artisti rinascimentali che seguirono, in particolare sul
suo allievo Raffaello.
Confronto tra:
«Consegna delle chiavi» di Perugino e
«Allegoria sacra» di Giovanni Bellini
«Consegna delle chiavi» «Allegoria sacra»
La Consegna delle chiavi a San Pietro è Il dipinto, di difficile interpretazione, forse
un affresco realizzato da Perugino tra il è da collegare all’ambiente universitario di
1481 e il 1483 e di dimensioni pari a Padova.
340x550cm. L'opera è stata Personaggi appartenenti al mondo
commissionata da Sisto IV della Rovere cristiano sono disposti in un’ampia
e, attualmente, si trova nella Cappella balconata, sullo sfondo di un paesaggio
Sistina, nella Città del Vaticano. La scena
lacustre, isolati fra loro ma connessi da
è organizzata su due fasce orizzontali:
un gioco di relazioni simboliche.
una con le figure in primo piano e una
con lo sfondo architettonico, popolato La luce permea ogni cosa, eliminando
da alcune figure molto più piccole. qualsiasi separazione tra uomo e natura.
L’uno e l’altra sono espressioni dello
stesso sentimento del sacro.

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