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{{Legge romana|nome=Leggi Sempronie|tipo=[[Scita plebis|Plebisciti]]|nomelatino=leges Semproniae|autore=[[Gracchi|Tiberio e Caio Sempronio Gracco]]|data=[[133 a.C.|133]], [[123 a.C.|123]] e [[122 a.C.]]}}

Con '''''lex Sempronia''''' si fa riferimento a numerosi [[Scita plebis|plebisciti]] proposti dai [[Tribuno della plebe|tribuni della plebe]] [[Gracchi|Tiberio e Gaio Sempronio Gracco]] nel [[133 a.C.]], [[123 a.C.|123]] o [[122 a.C.]], che erano principalmente orientati a favore della [[Plebei|plebe]] e della fazione dei ''[[populares]]''. Possono anche fare riferimento ad altri procedimenti legislativi, come [[Lex comitialis|leggi comiziali]], da parte di altri magistrati della [[gens Sempronia]].

== ''Leges Semproniae Gracchae'' ==
Alcune delle proposte di legge dei Gracchi entrarono in vigore come ''leges Semproniae'' e vennero nominate anche [[Gracchi|riforme graccane]].

=== ''Leges Semproniae'' di Tiberio ===
I [[Scita plebis|plebisciti]] promulgati da [[Tiberio Sempronio Gracco (tribuno della plebe 133 a.C.)|Tiberio Sempronio Gracco]] si collocano nel [[133 a.C.]], l'anno del suo [[Tribuno della plebe|tribunato della plebe]], a seguito di cui fu ucciso.

==== ''Lex Sempronia agraria'' ====
{{Vedi anche|Lex Sempronia agraria}}
La ''lex Sempronia agraria'' è il più grande dei provvedimenti presi da Tiberio Gracco, in un plebiscito che scatenò non poche opposizioni da parte degli [[ottimati]]. La legge stabiliva che ogni ''[[pater familias]]'' poteva possedere 500 [[Iugero|iugeri]] di terreno, più 250 per ogni figlio fino a un massimo di 1000 iugeri; la maggior parte degli appezzamenti venne tolto ai grandi [[Latifondo|latifondi]] e ridistribuito tramite una commissione di ''[[triumviri]]'', di cui faceva parte Tiberio, il fratello [[Gaio Sempronio Gracco|Caio]] e [[Appio Claudio (console 133 a.C.)|Appio Claudio]]. Dopo una probabile ''lex de lege Sempronia agraria abroganda'', fu ripresa dal fratello Gracco e ampliata dalla [[Leges Iuliae#Lex Iulia agraria (59 a.C.)|''lex Julia agraria'']] del [[59 a.C.]]<ref name=":0">{{Cita|Rotondi|pp. 298-299}}.</ref>

==== ''Lex Sempronia agraria altera'' ====
Un altro plebiscito di Tiberio, forse parte della ''lex agraria''. Viene concessa ai ''[[triumviri]]'' della commissione della ''lex agraria'' anche il potere di giudicare sulle controversie di natura pubblica e privata degli appezzamenti terrieri. Vengono qualificati come ''triumviri agris d(andis) a(dsignandis) i(udicandis)''.<ref name=":02">{{Cita|Rotondi|p. 300}}.</ref>

==== ''Lex Sempronia de magistratu Marco Octavio abrogando'' ====
Plebiscito in cui il [[tribuno della plebe]] [[Marco Ottavio]] viene deposto dalla sua carica perché "ha agito contro gli interessi della [[Plebei|plebe]]", dal momento che aveva molte volte posto il [[Intercessio|veto]] sulla ''[[Lex Sempronia agraria|lex agraria]]'', la quale era di chiaro vantaggio per la plebe. Si tratta del primo esempio di deposizione di un tribuno della plebe (''abrogatio potestatis tribuniciae'').<ref name=":03">{{Cita|Rotondi|p. 301}}.</ref>

=== ''Leges Semproniae'' di Caio ===
Gli anni dell'attività politica di [[Gaio Sempronio Gracco|Caio Gracco]] si collocano nel suo primo e secondo [[Tribuno della plebe|tribunato]], rispettivamente nel [[123 a.C.|123]] e nel [[122 a.C.]]; non riuscì a vincere le elezioni per il [[121 a.C.]] e in quell'anno fu assassinato.

==== ''Lex Sempronia agraria'' ====
Circa dieci anni dopo l'uccisione di [[Tiberio Sempronio Gracco (tribuno della plebe 133 a.C.)|Tiberio Gracco]], nel [[123 a.C.]] Caio riprese l'iniziativa dei ''[[populares]]'' e fece nuovamente passare la ''[[Lex Sempronia agraria|lex agraria]]'', che non aveva fatto in tempo a entrare in vigore. Oltre riprendere la riforma del fratello per porla in atto, pare che abbia anche esteso le disposizioni per tutti i [[Latini]].<ref name=":04">{{Cita|Rotondi|p. 307}}.</ref>

==== ''Lex Sempronia frumentaria'' ====
Fu la prima delle [[Lex frumentaria|''leges frumentariae'']]: disponeva che l{{'}}''[[aerarium]]'' doveva acquistare del grano in [[Sicilia (provincia romana)|Sicilia]] e fare in modo che giungesse al porto di [[Ostia (città antica)|Ostia]]. Ogni ''[[cives]]'' avrebbe poi avuto diritto a ricevere una determinata quantità di grano, probabilmente 5 ''[[modii]]'', al prezzo di ''senos aeris et trientes'', ossia di sei [[Asse (moneta)|assi]] e un terzo.<ref>{{Cita libro|nome=Marco|cognome=Tullio Cicerone|wkautore=Marco Tullio Cicerone|titolo=[[Pro Sestio]]|p=103}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Marco|cognome=Tullio Cicerone|wkautore=Marco Tullio Cicerone|titolo=[[Brutus (Cicerone)|Brutus]]|p=222}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Marco|cognome=Tullio Cicerone|wkautore=Marco Tullio Cicerone|titolo=[[De officiis]]|volume=II, 72}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=[[Scholia Bobiensia]]|volume=II, 96}}</ref> Probabilmente a seguito di questa legge furono edificati gli ''horrea semproniana'' citati da [[Plutarco]] nelle ''[[Vite parallele]]'' di [[Gracchi|Tiberio e Caio Gracco]].<ref name=":05">{{Cita|Rotondi|pp. 307-308}}.</ref>

==== ''Lex Sempronia militaris'' ====
Vengono affidate alle casse statali le spese per l'equipaggiamento militare e viene imposto il limite di età a 17 anni per i reclutamenti. Probabilmente abrogata dalla ''[[lex Iunia militaris]]'' del [[109 a.C.]]<ref name=":06">{{Cita|Rotondi|p. 308 e p. 324}}.</ref>

==== ''Lex Sempronia de abactis'' ====
Stabiliva che un [[Magistratura (storia romana)|magistrato]] destituito per volere popolare non poteva ricoprire altre magistrature.<ref name=":07">{{Cita|Rotondi|p. 308}}.</ref> In seguito fu abrogata per richiesta della madre [[Cornelia]].<ref name=":032">{{Cita|Broughton|p. 513}}.</ref>

==== ''Lex Sempronia de provincia Asia'' ====
Con questa legge venivano regolate le [[Decima|decime]] nella [[Asia (provincia romana)|provincia d'Asia]] con contratti firmati da [[Censore|censori]].<ref name=":08">{{Cita|Rotondi|pp. 329-330}}.</ref><ref name=":033">{{Cita|Broughton|p. 514}}.</ref>

==== ''Lex Sempronia de capite civis Romani'' ====
Viene limitata l'istituzione di [[Quaestio extraordinaria|''quaestiones extraordinariae'']] nell'ambito giudiziario, e vengono rimesse al popolo le decisioni sui processi con la pena di morte (''ne de capite civium Romanorum iniussu populi iudicaretur''): viene quindi rafforzato il diritto della ''[[provocatio ad populum]]'' nei processi capitali, in modo da evitare che alcuni di questi passassero come ''[[perduellio]]'' (reato che non ammetteva la ''provocatio ad populum'') e i magistrati che trascuravano o non tenevano in considerazione questo diritto sono penalmente perseguibili.<ref name=":034">{{Cita|Broughton|pp. 309-310}}.</ref>

==== ''Lex Sempronia de Publio Popilio Laenate'' ====
Plebiscito indetto, sulla base della ''lex Sempronia de capite civis Romani'', per istituire una ''quaestio extraordinaria'' contro [[Publio Popilio Lenate]], che aveva istituito un processo ''iniussu populi'', ossia "non per volere del popolo", contro il fratello [[Tiberio Sempronio Gracco (tribuno della plebe 133 a.C.)|Tiberio]] e i suoi sostenitori. Popilio si autoesiliò prima dell'esito del giudizio.<ref name=":013">{{Cita|Rotondi|p. 309}}.</ref>

==== ''Lex Sempronia de sicariis et veneficiis'' ====
Legge dalla dubbia esistenza, avrebbe stabilito ''ne quis iudicio circumveniretur'', ossia "che nessuno sia incastrato in un processo". Ancora adesso è molto dibattuta e non sono chiare le disposizioni.<ref name=":033" /><ref name=":09">{{Cita|Rotondi|p. 310}}.</ref>

==== ''Lex Sempronia de coloniis Tarentum et Capuam deducendis'' ====
Provvedimento legislativo per la [[Deduzione (storia romana)|deduzione]] di diverse colonie, tra cui [[Tarentum (Roma)|Taranto]], [[Capua (città antica)|Capua]] e forse anche [[Scolacium]].<ref name=":033" /><ref name=":09" />

==== ''Lex Sempronia de noviis portoriis'' ====
Avrebbe introdotto nuovi pedaggi, tasse e disposizioni relative agli appalti dei [[Pubblicano|''publicani'']].<ref name=":011">{{Cita|Rotondi|p. 311}}.</ref>

==== ''Lex Sempronia de provinciis consularibus'' ====
Del [[123 a.C.|123]] o del [[122 a.C.]], questa legge, particolarmente importante, stabilì che la scelta a sorte e l{{'}}''[[ornatio]]'' (ossia il calcolo e la consegna delle spese per il governatore) delle [[Provincia (storia romana)|province]] dovevano essere effettuate dal [[Senato romano|Senato]] prima delle elezioni consolari, per impedire ogni ingerenza dei nuovi eletti; la legge prevedeva anche l'esclusione dello ''[[ius intercessionis]]'' da tale [[senatoconsulto]].<ref name=":033" /><ref name=":011" />

==== ''Lex Sempronia viaria'' ====
{{Vedi anche|Lex Sempronia viaria}}
Del [[123 a.C.|123]] o [[122 a.C.]], chiamata anche ''lex Sempronia de viis muniendis'', ordinò la costruzione di strade per migliorare le vie di comunicazione, di granai (''horrea'') e di edifici pubblici. Potrebbe essere una disposizione della ''lex Sempronia agraria'', resa necessaria dalla frammentazione dei piccoli appezzamenti terrieri.<ref name=":033" /><ref name=":012">{{Cita|Rotondi|pp. 311-312}}.</ref>

== Note ==
<references/>

== Bibliografia ==
*{{Cita libro|autore=T. Robert S. Broughton|titolo=The Magistrates of the Roman Republic|url=https://archive.org/details/magistratesofrom0001brou|volume=1|città=New York|editore=American Philological Association|anno=1951|lingua=en|cid=Broughton}}
*{{Cita libro|autore=Giovanni Rotondi|titolo=Leges publicae populi Romani. Elenco cronologico con una introduzione sull'attività legislativa dei comizi romani|url=https://play.google.com/books/reader?id=E987AAAAMAAJ&pg=GBS.PP8&hl=it|opera=Enciclopedia Giuridica Italiana|città=Milano|editore=Società editrice libraria|anno=1912|cid=Rotondi}}

[[Categoria:Leggi romane|Sempronia]]