Visualizza wikitesto di Chiesa di Santa Prisca

{{Edificio religioso
|Nome   = Chiesa di Santa Prisca
|Immagine       = Santa Prisca (Rome) - Esterno.jpg
|Didascalia     = Facciata
|Larghezza = 
|Indirizzo      = Via di Santa Prisca, 11
|NomeComune     = [[Roma]]
|Regione        = [[Lazio]]
|SiglaStato = ITA 
|Latitudine     = 41.883047
|Longitudine    = 12.483961
|AnnoConsacr    = 
|InizioCostr    = [[IV secolo|IV]] o [[V secolo]]
|FineCostr      = [[1660]]
|Sito        = [http://www.santaprisca.it santaprisca.it]
}}

La '''chiesa di Santa Prisca''' è un [[chiesa (architettura)|luogo di culto]] [[cattolicesimo|cattolico]] di [[Roma]], situato sull'[[Aventino]], nel [[Ripa (rione di Roma)|rione Ripa]].<ref>{{cita web|url=http://www.romasegreta.it/ripa.html|titolo=Ripa|sito=romasegreta.it|accesso=30 novembre 2014}}</ref>

Sulla chiesa, che sorge sopra una domus del [[II secolo]] ed è dedicata a [[Prisca romana|Santa Prisca]], [[martire]] del [[I secolo]],<ref>{{santiebeati|38250|santa Prisca|30 novembre 2014}}</ref> insistono l'omonima [[parrocchia]] appartenente alla [[diocesi di Roma]] e il [[Santa Prisca (titolo cardinalizio)|titolo cardinalizio ''Santa Prisca'']], istituito da [[papa Evaristo]] nel [[112]].<ref>{{cita web|url=http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/d1p12.html|titolo=Santa Prisca|sito=catholic-hierarchy.org|lingua=en|accesso=30 novembre 2014}}</ref>

== Storia ==
=== La ''domus'' romana e il ''titulus'' ===

Nel luogo in cui sorge attualmente la chiesa di Santa Prisca, in origine si trovava una ''[[domus]]'' databile alla fine del [[I secolo]], da alcuni attribuita a [[Lucio Licinio Sura]], da altri identificata con i ''privata Traiani'', cioè la residenza di [[Traiano]] prima di diventare imperatore.<ref>{{cita|C. Rendina|p. 316.}}</ref>

L'edificio, secondo la tradizione, venne riadattato a ''[[titulus]]'', ovvero luogo di culto cristiano, nel [[57]] dai coniugi fabbricanti di tende [[Aquila e Priscilla]], nella cui casa la presenza di una comunità cristiana è attestata nella [[Lettera ai Romani]] ({{Passo biblico|Rm|16,3-5}}).<ref name=Gallavotti_16>{{cita|D. Gallavotti Cavallero (a cura di)|p. 16.}}</ref> I primi documenti relativi al ''titulus'', tuttavia, risalgono al [[V secolo]] (quando fu registrato negli atti del sinodo del [[499]], motivo per cui, secondo la tradizione, si tratterebbe del più antico culto cristiano dell'[[Aventino]]), essendo poi menzionato in varie lapidi ed iscrizioni del secolo successivo.<ref name="cita-M-G-Zanotti-p162">{{cita|M.G. Zanotti|p. 162.}}</ref>

=== La chiesa ===

La chiesa vera e propria venne costruita tra il [[IV secolo|IV]] e il [[V secolo]] e, nei documenti successivi, menzionata come ''titulus Aquilae et Priscae'', al quale era annesso il ''monasterium S. Donati''.<ref name="cita-M-G-Zanotti-p162"/>

La chiesa, restaurata da [[papa Adriano I]] (seconda metà dell'[[VIII secolo]]), venne officiata fino al [[IX secolo]] dai monaci basiliani di [[chiesa di Santa Maria in Cosmedin|Santa Maria in Cosmedin]], e successivamente dai [[benedettini]]; ad essi subentreranno prima i [[francescani]] nel [[1414]], poi i [[domenicani]] nel [[1455]] ed infine gli [[agostiniani]] nel [[1600]]. L'edificio, danneggiato dai [[Normanni]] nel [[sacco di Roma (1084)]], fu oggetto di restauro sotto il pontificato di [[papa Pasquale II|Pasquale II]]; inoltre, in seguito ad un incendio, [[papa Callisto III]], tra il [[1455]] e il [[1458]] fece demolire le prime quattro campate delle navate centrale e laterale sinistra.<ref name=Gallavotti_16/>

[[File:Roma, chiesa di Santa Prisca - Parete sinistra della navata centrale.jpg|upright=1.4|thumb|sinistra|La parete sinistra della navata centrale: si notano le colonne antiche inglobate nei pilastri seicenteschi.]]

In vista del [[giubileo]] del [[1600]], l'architetto Carlo Lombardo ebbe l'incarico di restaurare la chiesa in [[architettura barocca|stile barocco]]: a lui si deve, infatti, la realizzazione della facciata, dell'altare maggiore e dei pilastri che racchiudono le antiche colonne di separazione delle [[navata|navate]].<ref>{{cita|G. Fronzuto|p. 372.}}</ref>

Nuovi restauri vennero effettuati nel [[1660]] (rialzamento della facciata, ampliamento del sagrato), nel [[1728]] (rimaneggiamento dell'interno) e nel [[1827]] (demolizione della volta della navata centrale e realizzazione del soffitto ligneo a cassettoni). Chiusa al culto nel [[1798]] durante l'occupazione francese, la chiesa venne restaurata nel [[1935]], anno in cui vi tornarono gli agostiniani, e nel [[1947]].<ref name=Gallavotti_18>{{cita|D. Gallavotti Cavallero (a cura di)|p. 18.}}</ref>

Nel [[1933]], nell'area della chiesa vennero condotti degli scavi archeologici che misero in luce i resti della ''domus'' romana del [[I secolo]] e, nel [[1940]], anche di un mitreo.<ref name=Beny>{{cita|R. Beny, P. Gunn|p. 36}}.</ref>

== Descrizione ==
=== Esterno ===

[[File:Roma, chiesa di Santa Prisca - Esterno.jpg|upright=1.4|thumb|destra|La facciata (a sinistra) e la sacrestia (a destra).]]

La facciata della chiesa di Santa Prisca venne realizzata nel [[1600]] su progetto di Carlo Lombardo e successivamente rialzata. Essa è in mattoncini, con elementi decorativi in [[travertino]], quali la parte inferiore del prospetto, il [[timpano (architettura)|timpano]] triangolare del portale (sorretto da due [[colonna|colonne]] [[ordine corinzio|corinzie]] lisce in granito, di epoca romana), il cornicione e i capitelli [[ordine ionico|ionici]] delle due coppie di [[lesena|lesene]] che idealmente lo sorreggono. Al centro, al di sopra del portale, vi è un oculo [[ovale]], posto entro una cornice marmorea rettangolare decorata con volute, anch'essa in travertino.<ref name=Gallavotti_18/>

Il prospetto è preceduto da uno stretto sagrato: quest'ultimo è posto tra il convento agostiniano (a sinistra) e le prime quattro campate della navata laterale destra, attualmente riconvertite in [[sacrestia]] della chiesa, che presentano ancora visibili le arcate che le mettevano in comunicazione con la navata centrale, prima della demolizione della prima parte di quest'ultima.<ref name=Gallavotti_16/>

=== Interno ===

[[File:Santa Prisca (Rome) - Interno.jpg|upright=1.4|thumb|sinistra|L'interno.]]

L'interno della chiesa è in [[architettura barocca|stile barocco]], senza [[transetto]] e con tre [[navata|navate]] divise da due file di [[arco a tutto sesto|archi a tutto sesto]] poggianti su pilastri rettangolari decorati con piccole mensole, all'interno dei quali sono racchiuse, visibili ancora in parte, le antiche colonne.<ref>{{cita|D. Gallavotti Cavallero|pp. 18-20.}}</ref>

Nella prima cappella di destra si trova il [[fonte battesimale]], costituito da un antico [[capitello]] romano riadattato sormontato da una statuetta in stile moderno raffigurante il [[battesimo di Gesù]]; secondo un’antica tradizione, sul sito dove ora sorge la Chiesa era collocata la casa di Santa Prisca dove dimorò San Pietro quando giunse a Roma per la sua attività di evangelizzazione e qui iniziò i primi battesimi. Da questo evento nasce la tradizione secondo cui il capitello che si trova nella Chiesa fu utilizzato da [[San Pietro]] per battezzare [[Prisca romana|Santa Prisca]], mentre in realtà è ipotizzabile che il manufatto (attualmente sormontato dal gruppo scultoreo [[bronzo|bronzeo]] di Antonio Biggi ''Battesimo di Cristo'') sia di età severiana<ref> P. Pensabene, '' Roma su Roma. Reimpiego architettonico, recupero dell’antico e trasformazioni urbane tra il III è il XIII secolo'', Città del Vaticano 2015, p. 576, p. 874.
G. Jenewein, ''Die Architekturdekoration der Caracallathermen'', Wien 2008, p. 58.</ref> e quindi collocato successivamente all’attività di San Pietro nella casa di Santa Prisca.

[[File:Roma, chiesa di Santa Prisca - Abside.jpg|upright=1.4|thumb|destra|L'abside.]]

La navata centrale è coperta con soffitto ottocentesco a cassettoni lignei e, al disopra delle arcate che danno sulle navate laterali, vi sono degli affreschi raffiguranti ''Apostoli, angeli e santi'', eseguiti dal pittore [[Firenze|fiorentino]] [[Anastasio Fontebuoni]] (1571-1626) nell'anno 1600. Allo stesso pittore si devono anche gli affreschi del [[presbiterio]] e dell'abside, raffiguranti  ''Santa Prisca tra i leoni, Santa Prisca abbatte gli idoli'' a sinistra e il ''Martirio di Santa Prisca'' e ''Il trasporto di Papa Eutichiano del corpo di santa Prisca'' a destra. Il ciclo fu realizzato nell'anno 1600 quando il Cardinale titolare [[Benedetto Giustiniani|Benedetto Gistiniani]] stava realizzando lavori di restauro alla chiesa.<ref>Federico De Martino, ''Anastasio Fontebuoni (1571-1626)'', Roma, 2006, pagg. 23 - 24.</ref> La [[pala d'altare|pala]] dell'[[altar maggiore]] raffigurante ''San Pietro che battezza santa Prisca'' è del [[Tavarnelle Val di Pesa|tavarnellino]] [[Domenico Cresti|Domenico Cresti, detto ''il Passignano'']] (1559–1638) ed è stata realizzata anch'essa nel 1600 circa.<ref>{{cita web|url=http://www.fondazionezeri.unibo.it/catalogo/scheda.jsp?decorator=layout_S2&apply=true&tipo_scheda=OA&id=54620&titolo=Passignano+Domenico%0A%09%09%09%0A%09%09%09+%28Passignano%29%0A%09%09%09%0A%09%09+++++%2C+San+Pietro+battezza+santa+Prisca|titolo=Passignano Domenico, San Pietro battezza santa Prisca|sito=fondazionezeri.unibo.it|accesso=14 maggio 2021|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160307203313/http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda.jsp?decorator=layout_S2&apply=true&tipo_scheda=OA&id=54620&titolo=Passignano+Domenico%0A%09%09%09%0A%09%09%09+(Passignano)%0A%09%09%09%0A%09%09+++++,+San+Pietro+battezza+santa+Prisca|dataarchivio=7 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>

All'inizio della navata laterale di destra, una porta dà accesso alla sacrestia, ricavata nelle prime quattro campate dell'antica navatella. A ridosso della parete fondale dell'ambiente, vi è un altare marmoreo, sormontato da tre affreschi staccati, raffiguranti l{{'}}''Immacolata'' (affresco centrale) e ''Angeli'' (affreschi laterali); questi sono opera di [[Giovanni Odazzi]] e provengono dalla precedente sacrestia.<ref>{{cita|D. Gallavotti Cavallero|p. 22.}}</ref>

=== Organo a canne ===

[[File:Roma, chiesa di Santa Prisca - Organo a canne.jpg|upright=1.4|thumb|sinistra|L'organo a canne in controfacciata.]]

Sulla [[cantoria]] in [[controfacciata]] si trova l'[[organo a canne]] [[Tamburini]] ''opus 414'', costruito tra 1953 e 1954, voluto dall'allora cardinale titolare [[Angelo Giuseppe Roncalli]] (che nel 1958 sarebbe divenuto papa con il nome di [[papa Giovanni XXIII|Giovanni XXIII]]), il quale ne affidò il progetto a [[Fernando Germani]].<ref>{{cita web|url=http://xoomer.virgilio.it/fborsari/arretra/organi/mix01.html|autore=Graziano Fronzuto|titolo=Gli Organi di Papa Giovanni XXIII|sito=lapaginadellorgano.it|accesso=30 novembre 2014}}</ref> Lo strumento, rimasto inalterato nel corso degli anni ad eccezione dello spostamento della consolle dalla cantoria alla navata, avvenuto nel [[1981]], è a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione elettrica]] e conta 28 [[registro (organo)|registri]]. Il materiale fonico è distribuito in due corpi gemelli situati sulla cantoria in controfacciata, ciascuno dei quali dispone una mostra composta da [[canna (organo)|canne]] di [[Principale (registro d'organo)|principale]] in tre cuspidi. La consolle è situata a pavimento nella navata e consta di due tastiere di 61 note ciascuna e [[pedaliera|pedaliera concavo-radiale]] di 32 note; i comandi dei registri, delle unioni, degli accoppiamenti e degli annullatori sono costituiti da placchette a bilico disposte su un'unica fila al di sopra del secondo manuale.<ref>{{cita|G. Fronzuto|p. 373.}}</ref>

=== Mitreo ===
{{vedi anche|Mitreo di Santa Prisca}}

Il [[Mitreo di Santa Prisca|mitreo]] (scoperto nel [[1934]] e scavato da archeologi olandesi tra il [[1953]] e il [[1966]]), fu costruito alla fine del [[II secolo]], nello stesso periodo in cui alcuni altri ambienti venivano ristrutturati (un'aula a due navate (il ''titulus'', appunto), sulla quale fu successivamente edificata la chiesa). Queste attività edilizie sembrano indicare una interessante compresenza dei due culti orientali - cristiano e mitraico - almeno finché, con l'istituzionalizzazione del cristianesimo, quello non obliterò questo, sovrapponendovi anche fisicamente le proprie strutture murarie.<ref name=Beny/>

== Galleria d'immagini ==
<div align="center">[[File:Lapide commemorativa di Giovanni XXIII.jpg|miniatura|163x163px]]<gallery>
File:Roma, chiesa di Santa Prisca - Fonte battesimale.jpg|Fonte battesimale
File:Ripa - s Prisca intercolumni 1150964.JPG|Particolare degli affreschi della navata centrale.
File:Testa di Helios.jpg|''Testa di Helios'' dal [[Mitreo di Santa Prisca|mitreo]]
</gallery></div>

== Note ==
<references/>

== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=Catalogo degli organi costruiti dalla Pontificia fabbrica d'organi Comm. Giovanni Tamburini, dal 1893 al 1973|città=Castelnuovo d'Asti|editore=ISBS|anno=1977|isbn=no}}
* {{cita libro|curatore=Daniela Gallavotti Cavallero|titolo=Rione XII - Ripa. Parte seconda|città=Roma|editore=Fratelli Palombi|anno=1978|isbn=no|cid=D. Gallavotti Cavallero (a cura di)}}
* {{cita libro|autore=Roloff Beny|coautori=Peter Gunn|titolo=Le chiese di Roma|città=Milano|editore=Mondadori|anno=1982|isbn=no|cid=R. Beny, P. Gunn}}
* {{cita pubblicazione|autore=Maria Gabriella Zanotti|titolo=S. Prisca, titulus|pubblicazione=Lexicon topographicum Urbis Romae|volume=IV|città=Roma|editore=Quasar|anno=1999|isbn=88-7140-135-2|cid=M.G. Zanotti}}
* {{cita libro|wkautore=Claudio Rendina|autore=Claudio Rendina|titolo=Le chiese di Roma|città=Roma|editore=Newton & Compton Editori|anno=2000|isbn=978-88-541-0931-5|cid=C. Rendina}}
* {{cita libro|autore=Graziano Fronzuto|titolo=Organi di Roma. Guida pratica orientativa agli organi storici e moderni|editore=Leo S. Olschki Editore|città=Firenze|anno=2007|isbn=978-88-222-5674-4|cid=G. Fronzuto}}

== Altri progetti ==
{{interprogetto|b=Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lazio/Città metropolitana di Roma/Roma/Roma - Chiesa di Santa Prisca|preposizione=sulla|b_etichetta=disposizione fonica dell'organo a canne}}

== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://santaprisca.it|titolo=Parrocchia di Santa Prisca|accesso=30 novembre 2014}}
* {{cita web|url=http://www.vicariatusurbis.org/?page_id=188&ID=75|titolo=Parrocchia Santa Prisca|sito=vicariatusurbis.org|accesso=29 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141218002720/http://www.vicariatusurbis.org/?page_id=188&ID=75|dataarchivio=18 dicembre 2014|urlmorto=sì}}
*{{Cita web|url=http://www.soprintendenzaspecialeroma.it/schede/mitreo-di-santa-prisca_3024/|titolo=Mitreo di Santa Prisca|sito=soprintendenzaspecialeroma.it|accesso=3 settembre 2019}}

{{Chiese di Roma}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architettura|cattolicesimo|Roma}}

[[Categoria:Chiese di Roma (rione Ripa)|Prisca]]
[[Categoria:Chiese titolari di Roma|Prisca]]
[[Categoria:Chiese dedicate a santa Prisca romana|Roma]]
[[Categoria:Chiese barocche di Roma]]