Visualizza wikitesto di Specchio nella cultura di massa

{{F|personaggi immaginari|maggio 2019|}}
[[File:The Mirror of Venus Edward Burne-Jones.jpg|thumb|upright=1.3|''Lo specchio di Venere'', di [[Edward Burne-Jones]] (1875)]]
Lo '''[[specchio]]''' è un oggetto che, per le sue caratteristiche, ha colpito e stimolato l'[[immaginario collettivo|immaginario]] [[Homo sapiens sapiens|umano]], entrando nel [[folklore]] e nella [[mitologia]] di vari popoli. È spesso legato al tema del [[doppio (antropologia)|doppio]]<ref>Giulio Macchi e Maria Vitale (a cura di), ''Lo specchio e il doppio: dallo stagno di Narciso allo schermo televisivo'', Fabbri Editori, Milano, 1987</ref>, dell'[[dimensione parallela|universo alternativo]] o del [[mondo alla rovescia]]<ref>Mark Pendergrast, ''Mirror | Mirror: A History of the Human Love with Reflection'', Basic Books, New York, 2003.</ref>, della [[bellezza]]<ref>Sabine Melchior-Bonnet, ''The Mirror: A History'', Routledge, New York, 1994.</ref> e della [[divinazione]]. Tra le numerose attestazioni, spiccano in particolare lo [[Specchio Magico (Biancaneve)|specchio magico]], quello di [[Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie|Alice]] ideato da [[Lewis Carroll|Carroll]], il [[mito]] di [[Narciso (mitologia)|Narciso]] e alcune rappresentazioni della ''[[vanitas]]''.

Nelle credenze popolari, gli specchi, duplicando la realtà, sarebbero in grado di imprigionare l'[[anima]] nell'immagine riflessa. Di qui l'usanza, oggi non molto diffusa, di coprire gli specchi alla [[morte]] di qualcuno per permettergli di raggiungere l'[[oltretomba|aldilà]]. La connessione specchio/anima è anche all'origine di caratteristiche tipiche delle creature [[demone|demoniache]]: alcune, tra cui i [[vampiro|vampiri]] secondo talune versioni, non riflettono la propria immagine poiché prive di anima; altre, come il [[basilisco (mitologia)|basilisco]], muoiono all'istante nel vedersi in uno specchio o in una qualunque superficie riflettente.

In generale, lo specchio rimanda all'[[occhio]] e alla [[vista]], intesi soprattutto come strumento di [[conoscenza]] del mondo esteriore e interiore come nel ciclo di [[arazzo|arazzi]] [[Fiandre|fiamminghi]] ''[[La dama e l'unicorno]]''. Per questo è spesso legato all'[[iconografia]] della [[Verità]] e della [[Prudenza]] (in [[lingua latina|latino]] ''Veritas'' e ''Prudentia''), rappresentate nell'atto di tenere in mano questo oggetto e contemplarlo. Gli occhi stessi sono definiti popolarmente gli "specchi dell'anima" poiché rifletterebbero - o tradirebbero - il [[carattere (psicologia)|carattere]], l'umore e le intenzioni di una persona. Tuttavia, se lo sguardo è rivolto esclusivamente su di sé, l'autocontemplazione porta a [[narcisismo]] e [[Vanitas|vanità]] (in latino ''Vanitas'').

Lo specchio, dunque, incarna una valenza negativa o positiva secondo i casi: in esso ci si perde e ci si riconosce, si scopre ciò che è fugace (la [[bellezza]]) e ciò che è [[eternità|eterno]] (l'[[essere (filosofia)|essere]]), si distingue il dissimile dal simile.

La credenza secondo cui rompere tale oggetto porterebbe [[sfortuna]], causando [[7 (numero)|sette]] anni di disgrazia, è amplificata dal potere talvolta sinistro attribuito agli specchi, sebbene derivi probabilmente{{Senza fonte}} da una constatazione più pragmatica: lo specchio, infatti, era un tempo un bene prezioso, la cui distruzione significava un'ingente perdita economica; una volta infranto, e dunque inservibile, era arduo per le famiglie popolari sostituirlo con un altro.

== Lo specchio come duplicatore del mondo ==
{{vedi anche|Mondo parallelo}}
{{Citazione|Nel corridoio è uno specchio, che fedelmente duplica le apparenze. Gli uomini sogliono [[inferenza|inferire]] da questo specchio che la Biblioteca non è infinita (se realmente fosse tale, perché questa duplicazione [[illusione ottica|illusoria]]?), io preferisco sognare che queste superfici [[argento|argentate]] figurino e promettano l'[[infinito (filosofia)|infinito]]|[[Jorge Luis Borges]], ''[[La biblioteca di Babele]]'' da ''[[Finzioni]]''}}
Gli specchi replicano il mondo, lo duplicano invertendo destra e sinistra; mostrano un ambiente che appare reale ma è invece, secondo la definizione di [[Michel Foucault|Foucault]], uno [[eterotopia (filosofia)|spazio eterotopico]]. Tale spazio, infatti, pur coincidendo con un luogo (o [[nonluoghi|non luogo]]) nel quale chi si specchia non si trova effettivamente, è tuttavia un posto connesso a tutti gli altri spazi che lo circondano.

Per la sua fedeltà nel riflettere le immagini, lo specchio è inoltre utilizzato nei cosiddetti [[onironautica#Test di realtà|test di realtà]] da eseguire durante un [[onironautica|sogno lucido]]. Guardandosi allo specchio nel corso di un [[sogno]], infatti, può dare come esito un'immagine deformata, sostituita o persino assente, indice che il soggetto non è in stato di [[Sonno#Macrostruttura del sonno|veglia]].

La dimensione illusoria dello specchio che moltiplica la realtà è un tema ricorrente nella letteratura e nell'arte del [[Barocco]].

=== Lo specchio e il doppio ===
{{vedi anche|proiezione (psicologia)|Tema del doppio}}
{{Citazione|Perché noi siamo simili; come un [[Corpo (esoterismo)|corpo]] [[solido]] e la sua [[immagine]] [[rifrazione|riflessa]], l'uno davanti all'altra, divisi da uno [[specchio]]|Il "Signore dei Pupazzi" in ''[[Ghost in the Shell]]''}}
Nonostante l'[[natura umana|uomo]] sia tra i pochi [[esseri viventi]] capaci di riconoscere la propria [[immagine]] in uno specchio, il [[rifrazione|riflesso]] pone comunque il soggetto davanti a un altro sé stesso. Lo specchiarsi diviene dunque l'occasione per riconoscersi, scorgere un dettaglio inatteso, persino disconoscersi.

Il tema del doppio e della [[Doppelgänger|specularità]], presente in varie opere [[letteratura|letterarie]] e [[cinema]]tografiche (da ''[[Cuore di tenebra]]'' di [[Joseph Conrad|Conrad]] a ''[[Paura e desiderio]]'' di [[Stanley Kubrick|Kubrick]], da ''[[Uno, nessuno e centomila]]'' di [[Luigi Pirandello|Pirandello]] a ''[[Lo specchio nello specchio]]'' di [[Michael Ende|Ende]]), è difatti uno dei concetti fondamentali della [[psicologia]] e della [[psicoanalisi]].

Il riconoscersi nello specchio vale tanto per l'[[persona (filosofia)|individuo]] quanto per la [[società (sociologia)|società]]. Un caso significativo è quello del cosiddetto [[Specchio Sassone (Sachsenspiegel)|Specchio Sassone]], la più rilevante raccolta [[norma (diritto)|normativa]] del [[Medioevo]] tedesco, il cui nome ha un significato [[analogia (filosofia)|analogico]]: come si può osservare il proprio volto in uno [[specchio]], così i [[Sassoni]] avrebbero potuto vedere ciò che era [[giustizia|giusto e lecito]] e ciò che [[ingiustizia|non lo era]] nello Specchio.

=== Lo specchio, Dio e la Creazione ===
{{quote biblico|Puoi tu, come lui, distendere i cieli e farli solidi come uno specchio di metallo?|Giob|37,18}}
{{Citazione|Il [[soggetto (filosofia)|soggetto]] che riceve la [[rivelazione]] essenziale vedrà unicamente la propria "[[forma (filosofia)|forma]]" nello specchio di [[Dio]]; non vedrà Dio, è impossibile che Lo veda, pur sapendo di non vedere la propria "forma" se non in virtù di quello specchio divino. Ciò è del tutto analogo a quanto avviene in uno [[specchio|specchio materiale]]: contemplandovi delle forme, non vedi lo specchio pur sapendo che vedi quelle forme o la tua propria forma solo in virtù dello specchio. Dio è dunque lo specchio nel quale vedi te stesso, come tu sei il Suo specchio nel quale Egli contempla i Suoi [[Nomi di Dio (Corano)|Nomi]]. Ebbene, questi non sono nient'altro che Lui stesso.|[[Ibn Arabi|Ibn al 'Arabî]]}}

== Lo specchio come porta ==
{{vedi anche|Porta nella cultura di massa}}
{{Citazione|Allora iniziò a guardarsi attorno e notò che tutto ciò che poteva essere visto dalla vecchia stanza era abbastanza ordinario e privo di interesse, ma che tutto il resto era totalmente diverso. Per esempio, i quadri alla parete vicino al fuoco sembravano vivi e persino l'orologio sul caminetto (si sa, si può vederne solo il retro nello Specchio) aveva il volto di un ometto anziano e ghignava verso di lei|[[Lewis Carroll]], ''[[Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò|Attraverso lo specchio]]'', cap. I|Then she began looking around, and noticed that what could be seen from the old room was quite common and uninteresting, but that all the rest was as different as possible. For instance, the pictures on the wall next the fire seemed to be all alive, and the very clock on the chimney-piece (you know you can only see the back of it in the Looking-glass) had got the face of a little old man, and grinned at her.|lingua=en}}

Il [[mondo parallelo|mondo rovesciato]] ''dentro'' o ''oltre'' lo specchio è uno dei temi [[tòpos|topici]] della [[fantastico (narrativa)|letteratura]] e [[cinema fantastico|cinematografia fantastica]]. Attraversando tale oggetto, i personaggi si ritrovano in una realtà dove le [[legge fisica|leggi fisiche]] sono spesso sovvertite, invertire, deformate. Lo specchio è dunque una [[porta (immaginario)|porta]] (o un vero e proprio [[portale (fantascienza)|portale]]) tra due mondi, di cui uno è quello conosciuto, l'altro un [[dimensione parallela|universo parallelo]] talvolta legato al regno dei [[sogno|sogni]], dei [[morte|morti]] o degli [[inferno|inferi]]. Non è un caso che alcune [[esorcismo|pratiche esorcistiche]] prevedano la possibilità di liberare un [[possessione demoniaca|posseduto]] riflettendolo in uno specchio e imprigionando il [[demone]] di là dalla superficie.

Frequente, nella [[fantascienza]], è anche il tema della dimensione parallela in senso [[ucronia|ucronico]] o [[distopia|distopico]]. In questo caso, il mondo alternativo replica quello d'origine quanto a luoghi e personaggi, ma differisce da esso nello svolgimento dell'azione: eventi che non si sono verificati al di qua dello specchio, si verificano invece - nel bene e più spesso nel male - al di là. Ne è un esempio l'[[universo dello specchio]] presente nella saga di ''[[Star Trek]]''.

=== Lo specchio, il sogno e le favole ===
Attraversare lo specchio equivale sovente ad entrare nel mondo dei [[sogno|sogni]], un mondo in cui le [[legge fisica|leggi fisiche]] o non valgono o funzionano secondo meccanismi differenti rispetto al mondo reale, come avviene per Alice in ''[[Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò|Attraverso lo specchio]]'' (seppure in stato di veglia).

Il nesso specchio-sogno ricorre nella filmografia di [[Ingmar Bergman]], in particolare ''[[La prigione]]'' e ''[[Il posto delle fragole]]''.

Tra gli esempi più recenti di specchio magico che conduce a una [[dimensione parallela]], la [[miniserie televisiva|miniserie TV]] [[fantasy]] ''[[Decimo regno]]'' ([[2000]]) e il film di [[Terry Gilliam]] ''[[Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo]]'', dove il [[protagonista]] (interpretato da [[Heath Ledger]], morto prima della fine delle riprese) muta anche sembianze nell'attraversarlo.

=== Lo specchio, l'invisibile e gli inferi ===
Un [[tòpos]] [[letteratura|letterario]] e [[cinema]]tografico è l'apparizione nello specchio di creature altrimenti [[invisibilità|invisibili]] come [[fantasma|fantasmi]] e [[demone|demoni]], la cui immagine è resa più inquietante dal fatto che, all'atto di voltarsi, non trova corrispondenza nel mondo reale: sono, cioè, riflessi di corpi visibili solo al di là dello specchio. Ciò vale anche per il ''materializzarsi'' di oggetti, lati nascosti della personalità di chi guarda, volti sconosciuti, come - per quest'ultimo caso - nel [[film]] ''[[Il volto]]'' di [[Ingmar Bergman|Bergman]].

Secondo alcune credenze popolari, gli specchi sarebbero inoltre un [[portale (fantascienza)|portale]] attraverso cui i morti e gli esseri demoniaci potrebbero passare dal loro mondo a quello umano. Un caso particolare di specchio magico si legge nel romanzo [[Harry Potter e la pietra filosofale]].

== Lo specchio come oggetto divinatorio ==
{{Citazione|Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia.|[[Bibbia]], prima lettera di [[Paolo di Tarso|San Paolo]] ''[[Prima lettera ai Corinzi|ai Corinzi]]'' 13,12|Videmus nunc per speculum in enigmate, tunc autem facie ad faciem.|lingua=la}}
[[File:Svetlana at fortune-telling by K.Brullov (1836, Nizhniy Novgorod museum).jpg|thumb|upright=1.3|''[[Svetlana allo specchio|Svetlana s'interroga sul suo avvenire]]'', di [[Karl Briullov]] (1836)]] 
{{vedi anche|Catottromanzia}}
Le credenze popolari attribuiscono allo specchio e alle superfici riflettenti in generale (fra tutte l'[[acqua]] ferma), il potere di materializzare il [[passato]] e il [[futuro]], eventi presenti ma lontani dal luogo in cui ci si trova, oggetti o esseri nascosti; tutto ciò, dunque, che gli occhi non potrebbero vedere senza il suo ausilio.

Nella [[mitologia cinese]], ad esempio, i morti osservano la [[forma (filosofia)|forma]] in cui [[reincarnazione|rinasceranno]] in uno specchio magico chiamato ''Yeh Ching'' ("specchio del [[destino]]" in [[lingua cinese|cinese]]).

Nel ''[[Roman de la Rose]]'', invece, il poeta vede riflessa la sua [[rosa (immaginario)|rosa]], ovvero la [[donna]] di cui s'innamorerà, nello specchio di [[Narciso (mitologia)|Narciso]]. Mentre nell'opera [[XVII secolo|seicentesca]] in [[lingua latina|latino]] ''Speculum imaginum veritatis occultae, exhibens symbola, emblemata, hieroglyphica, aenigmata, omni tam materiae, quam formae varietate'' del [[Compagnia di Gesù|gesuita]] [[Jacob Masen]], l'immagine (riflessa) diviene [[simbolo]], [[emblema]], [[glifo]], riferendosi direttamente al [[Creazione (teologia)|Creato]] e al suo [[Dio|Creatore]]. Secondo la studiosa Angela Deutsch<ref>Angela Deutsch, "Iconographia Kircheriana", in Eugenio Lo Sardo, ''Athanasius Kircher. Il museo del mondo'', Roma, De Luca, 2001, p. 355.</ref>, il termine ''speculum'' adoperato nel titolo deriverebbe inoltre dall'espressione di [[Paolo di Tarso|San Paolo]] nella ''[[Prima lettera ai Corinzi]]'': "ma ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa".

== Lo specchio come oggetto magico e fantascientifico ==
{{Citazione| Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?| [[Biancaneve e i sette nani]]| Spieglein, Spieglein an der Wand, wer ist die Schönste im ganzen Land?|lingua=de|lingua2=it}}
Oltre a quelle [[divinazione|divinatorie]], allo specchio vengono attribuite proprietà straordinarie di vario genere, sia nel [[folklore]] sia in [[letteratura]], nei [[fumetto|fumetti]], al [[cinema]], nei [[videogioco|videogiochi]] e nei [[gioco di ruolo|giochi di ruolo]]. La più comune consiste nel condurre a una [[dimensione parallela]] (per la quale si rimanda al paragrafo ''[[Specchio nella cultura di massa#Lo specchio come porta|Lo specchio come porta]]''); altre prendono spunto dalla capacità degli specchi di:
* '''restituire un'immagine nell'immediato''': a tal punto che [[Dante Alighieri|Dante]], nel [[Inferno - Canto ventitreesimo|canto XXIII]] dell{{'}}''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'', afferma che [[Publio Virgilio Marone#Fortuna|Virgilio]] gli ha [[telepatia|letto nel pensiero]] con la velocità del ''piombato vetro'';
* '''visualizzare oggetti''': come l''''''[[Mai-HiME#Terminologia|element]]''''' (arma materializzata dai [[fotone|fotoni]]) che la [[Mai-HiME#Terminologia|HiME]] [[Mai-HiME#Kikukawa Yukino|Yukino Kikukawa]] utilizza anche come [[monitor (video)|monitor]] (ed è interessante notare che l'apparizione stessa dello specchio-''element'' dimostri che la HiME Yukino ha acquisito consapevolezza e padronanza dei propri poteri);
* '''riflettere la [[luce]]''': come nell'[[Paperon de' Paperoni#Paperone supereroe|arma inventata]] dalla [[Banda Bassotti]] che rispedisce al mittente i raggi delle [[pistola|pistole]] e quelli [[ipnosi|ipnotici]];
* '''racchiudere la realtà entro il proprio [[perimetro]]''': caratteristica che, unita all'idea di specchio-[[portale (fantascienza)|portale]], permette di imprigionare qualcuno all'interno come avviene nello ''Specchio Oscuro'', l'[[Artefatto (fantasy)|oggetto magico]] del videogioco ''[[The Legend of Zelda: Twilight Princess]]'' (cfr. il paragrafo ''[[Specchio nella cultura di massa#Lo specchio come porta|Lo specchio come porta]]'').

== Lo specchio, i vizi e le virtù ==
=== Lo specchio e la ''Vanitas'' ===
{{Citazione|Se ora guardi allo specchio il tuo volto sereno<br />non immagini certo quel che un giorno sarà della tua [[vanità]]|[[Angelo Branduardi]], ''Vanità di vanità''}}
[[File:Pietro della Vecchia - Allegory of vanity.jpg|thumb|''Allegoria della [[vanità]]'', di [[Pietro della Vecchia]]]]
Lo specchio permette di vedere sé stessi, scoprire il proprio aspetto, ammirare la propria bellezza. Quest'ultima, se intesa in chiave positiva, spinge alla contemplazione e conoscenza di sé; intesa in chiave negativa, invece, al [[narcisismo]] e all'attaccamento a beni fugaci e terreni. Il tema della ''[[Vanitas]]'', già presente nell'[[Antico Testamento]] (''[[vanitas vanitatum]]'', "vanità di vanità"), è rappresentato di frequente da donne colte nell'atto di guardarsi allo specchio per pura [[vanità]].<br />Le stesse [[sirena (ibrido donna-pesce)|sirene]], che incarnano una bellezza fatale, sono raffigurate con pettine e specchio, sebbene solo a partire dal [[II secolo]] quando, cioè, le loro sembianze divengono quelle di [[mostro|mostri]] metà [[donna|donne]] e metà [[pesce (immaginario)|pesci]] invece che metà donne e metà [[uccello (immaginario)|uccelli]]. In [[araldica]], in particolare, ricorre la [[sirena (araldica)|sirena con lo specchio]] che, tuttavia, perde la negatività della ''Vanitas'' incarnando al contrario ''Eloquenza'' e ''Persuasione''.<br />Gli specchi, considerati [[peccato|peccaminosi]] dai seguaci di [[Girolamo Savonarola]], furono tra gli oggetti distrutti in un [[morte sul rogo|rogo]] pubblico a Firenze durante il [[Falò delle vanità]], nella festa di [[martedì grasso (carnevale)|martedì grasso]] del 7 febbraio [[1497]]. Erano ritenuti inoltre un simbolo della [[Superbia]], assieme al [[pavone (immaginario)|pavone]] e al [[pipistrello (immaginario)|pipistrello]].<br />Come strumento del [[Satana|demonio]], lo specchio compare anche nell'[[incisione]] di [[Max Klinger]] ''Il serpente'' dalla serie ''[[Eva e il futuro]]''. Qui l'episodio [[Bibbia|biblico]] della [[tentazione (cristianesimo)|tentazione]] di [[Eva]] e del [[peccato originale]] consiste non solo nel cogliere il frutto proibito (che la "madre degli uomini" tiene nella [[mano]] destra) ma anche nell'ammirarsi cedendo alla vanità. La superficie riflettente, inoltre, è incastonata in un [[ramo]] sviluppatosi in modo innaturale dell'[[albero della conoscenza del bene e del male|Albero della Conoscenza]].

Pur restituendo a chi lo guarda la sua immagine presente, quest'oggetto è in realtà un monito nei confronti del [[futuro]], del finito, della [[morte]]; ricorda, cioè, che la [[vita]] non dura in [[eternità|eterno]] e che la bellezza deve morire. Celebre, a tale proposito, è l'[[illusione ottica]] in cui una donna vestita di bianco, che si guarda allo specchio davanti a vari [[cosmetico|cosmetici]], è al contempo un [[cranio|teschio]]: la [[testa]] della donna - doppia perché riflessa - si muta nelle [[orbita oculare|orbite]], i cosmetici nei [[dente|denti]]. Anche il dipinto ''[[Ragazza davanti allo specchio]]'' di Pablo Picasso è un modo di rappresentare la ''vanitas vantitatum'': lo specchio, strumento del diavolo, restituisce non l'immagine del presente, ma quella drammatica del futuro.

Nel film ''[[Il posto delle fragole]]'' di [[Ingmar Bergman]], Sara appare [[giovinezza|giovane]] in un [[incubo]] del [[senilità|vecchio]] [[cugino]] Isak Borg, il quale un tempo l'amava. Nel [[sogno]], lei lo costringe a guardare il proprio volto invecchiato in uno specchio, dicendogli che presto dovrà morire. In ''[[L'uovo del serpente]]'', invece, il [[protagonista]] Vergérus si guarda [[suicidio|spirare]] allo specchio dopo aver assunto del [[veleno]].<br />Di contro, il [[patto col diavolo]] di [[Il ritratto di Dorian Gray|Dorian Gray]] è il vano tentativo dell'uomo di sfuggire alla morte [[omicidio|uccidendo]] il proprio [[Doppelgänger|doppio]] o, meglio, [[transfert|proiettando]] la morte nella propria immagine, sebbene in questo caso grazie ad un [[ritratto]].

=== Lo specchio e la ''Veritas'' ===
{{quote biblico|Perché, se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio|Giac|1,23}}
Oltre ad essere un simbolo dell{{'}}''inganno'', della ''fugacità'' e della ''vanità'', lo specchio rappresenta anche il loro contrario: ''[[verità]]'', ''[[eternità]]'', ''[[realtà]]''. Ciò avviene per due motivi: da una parte, questo oggetto è un monito verso ciò che è fasullo ed invita, quindi, a vedere il mondo e sé stessi per ciò che sono; dall'altra, è in grado di mostrare i lati nascosti del mondo, soprattutto ciò che esso nasconde alle sue spalle. Collegata a questa visione è anche la credenza che i [[vampiro|vampiri]] non siano visibili riflessi in uno specchio. In questo caso, lo specchio sarebbe in grado di distinguere tra vivi e "morti viventi".

Il legame tra specchio e ''Veritas'' è attestato già in due passi nel [[Nuovo Testamento]], ovvero la ''[[Lettera di Giacomo]]'' e, ancor più, la [[seconda lettera ai Corinzi]], dove [[Paolo di Tarso|San Paolo]] afferma che i credenti potranno vedere la gloria del Signore "come in uno specchio" e trasformarsi nella sua stessa immagine.<br />Il tema dello ''specchio rivelatore'' avrà particolare fortuna nel corso del [[Medioevo]], sia in [[arte]] sia in [[letteratura]], dove fiorì un vero e proprio genere letterario, lo "[[Specchio (letteratura)|specchio]]" (lat. ''speculum''), a intento didattico-moraleggiante<ref>Nella letteratura italiana l'opera più nota è lo ''[[Specchio di vera penitenza]]'' di [[Jacopo Passavanti]] ([[XIV secolo]]).</ref>. Nel [[XII secolo]], ad esempio, [[Vincent de Beauvais]] compose un'opera sull'[[universo]], con spirito [[enciclopedismo|enciclopedico]], dal titolo ''[[Speculum majus]]'' ("Specchio maggiore") e divisa in quattro parti che descrivono, ciascuna, un aspetto dell'universo stesso: ''Speculum naturale'' ("Specchio della Natura"), ''Speculum doctrinale'' o ''Speculum Sapientiae'' ("Specchio dottrinale" o "della Sapienza"), ''Speculum morale'' ("Specchio della Morale"), ''Speculum historiale'' ("Specchio della Storia").

Questa visione dello specchio come fonte di verità è probabilmente collegata anche alla trasparenza e limpidezza del vetro o del [[cristallo]] di cui esso è fatto (accessorio tipico degli indovini è la [[sfera di cristallo]]). A questa visione si rifà lo "specchio magico" di alcune fiabe, come quello cui si rivolgeva la matrigna di [[Biancaneve]], non senza legami con il tema sopra accennato della Vanitas.

=== Lo specchio e la ''Prudentia'' ===
{{quote biblico|[La Sapienza] è un riflesso della luce perenne,<br />uno specchio senza macchia dell'attività di Dio<br />e un'immagine della sua bontà.|Sap|7,26}}
Lo specchio, poiché permette di conoscere sé stessi<ref>In una incisione del 1702, ad esempio, campeggia il motto "CVIQUE SVVM REDDIT" ("Restituisce a ciascuno il suo").</ref>, invita ad essere virtuosi e - in particolare - [[autocritica|autocritici]] e [[prudenza|prudenti]]. L'oggetto diviene un simbolo, oltre che un ''exemplum'', in tal senso già ai tempi in cui fu steso il [[libro della Sapienza]].

Nel [[Medioevo]], lo ''speculum perfectionis'' ("specchio di perfezione") diede il titolo a un'[[Specchio della perfezione|opera anonima]], scritta attorno al [[1318]] e erroneamente attribuita a [[frate Leone]], sulla vita virtuosa di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]]. La vera [[perfezione]], tuttavia, spetta a [[Dio]] secondo [[Dante Alighieri|Dante]] che fa dire a [[Adamo]] "perch'io la veggio nel verace speglio / che fa di sé pareglio a l'altre cose, / e nulla face lui di sé pareglio" ("perché io vedo [la tua volontà] nel vero specchio che contiene in sé l'immagine perfetta di tutte le realtà, mentre nessuna [di queste realtà] può rendersi immagine perfetta di esso", ''[[Paradiso (Divina Commedia)|Par.]]'' [[Paradiso - Canto ventiseiesimo|XXVI]] 106-108). In altre parole, il mondo può rispecchiarsi interamente in Dio ma non è in grado di rispecchiarlo perché finito, limitato, insufficiente; il che, nell'ottica della morale cristiana medievale (o almeno in quella espressa da Dante), dovrebbe spingere a [[umiltà]] e prudenza, a non "trapassar del segno" (''ibid.'' 118) peccando di [[superbia]].

La ''Prudentia'', intesa come virtù [[personificazione|personificata]], fu rappresentata in [[incisione|incisioni]] del [[XVI secolo|Seicento]] come una [[donna]] che tiene uno specchio nella [[mano]] sinistra, nel quale osserva le [[passato|cose passate]] e [[futuro|future]]. In altre incisioni coeve si vede invece un uomo che guarda sé stesso in uno specchio (sempre nella mano sinistra), con l'invito a usare cautela, scritto in un nastro in stile [[araldica|araldico]]: "INSPICE CAVTVS ERIS" ("Guarda, sarai prudente").<br />
In una datata [[1640]] compare invece solo lo specchio, nella consueta forma [[ovale]], con all'interno altri due piccoli specchi situati ai lati. Al centro di tutti e tre gli specchi, quello maggiore e i due minori, vi è un [[serpente (immaginario)|serpente]] attorcigliato e coronato; il più grande dei tre ha come [[piedistallo]] una [[clessidra]]. Sulla fascia superiore dell'ovale campeggia infine il [[motto]] [[lingua latina|latino]] "QUÆ FUERINT / QUÆ SINT / QUÆ MOX VENTURA TRAHANTUR" ("[Le cose] che potrebbero essere state / Che potrebbero essere / Che stiano per avvenire").

== Lo specchio e le fobie ==
{{vedi anche|Spettrofobia}}
Lo specchio è anche correlato a una specifica [[fobia]] denominata [[Spettrofobia]] o [[Eisoptrofobia]], riconosciuta ufficialmente nel [[1915]]. Essa è una fobia isterica degli specchi e di vedere allo specchio il [[riflessione (fisica)|riflesso]] del proprio viso. Gli spettrofobici hanno una costante [[paura]] degli [[specchio|specchi]] e di specchiarsi, pur rendendosi conto dell'irrazionalità di tale paura.

== Note ==
<references/>

== Bibliografia ==
* [[Jurgis Baltrušaitis (figlio)|Jurgis Baltrušaitis]], ''Lo specchio: rivelazioni, inganni e science-fiction'', Milano, Adelphi, 2007 (ed. orig., ''Le miroir: révélations, science-fiction et fallacies'', 1981), ISBN 88-459-2231-6.
* Hans Biedermann, ''Enciclopedia dei simboli'', Milano, Garzanti, 2011 (ed. orig., ''Knaurs Lexicon der Symbole'', 1989), ISBN 978-88-11-50534-1.
*Francesco Tigani, ''Lo specchio, la strega e il quadrante. Vetrai, orologiai e rappresentazioni del "principium individuationis" dal Medioevo all'Età moderna'', Aracne, Roma 2012. ISBN 978-88-548-4876-4

== Voci correlate ==
* [[Catottromanzia]]
* [[Eisoptrofobia]]
* [[Specchio della perfezione]]
* [[Yata no Kagami]]

[[Categoria:Tecnologia immaginaria]]
[[Categoria:Oggetti immaginari]]
[[Categoria:Metafore]]
[[Categoria:Argomenti nella cultura di massa]]
[[Categoria:Specchi nella cultura di massa| ]]