Luigi Maria Rezzi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Entrato nella [[Compagnia di Gesù]] nel [[1803]], ne fu cacciato nel [[1820]] a causa delle sue idee progressiste e divenne [[bibliotecario]] alla ''Biblioteca Barberiniana''<ref>Inizialmente biblioteca privata di [[Francesco Barberini (cardinale 1623)]], fu diretta da [[Luca Olstenio]]; incorporata nel [[1902]] nella [[Biblioteca Vaticana]] (Mario Fornasari (a cura di), ''Collectio canonum Barberiniana'', Roma: Pontificia Università Lateranense; Firenze: Monastero di Rosano, 1964)</ref> ([[1820]]-[[1836|36]]) e alla ''[[Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana|Corsiniana]]'' (dal [[1836]]). Insegnò quindi alla ''[[Sapienza - Università di Roma|Sapienza]]''.

Rezzi fu fautore dell'[[Unità d'Italia]], sulle posizioni [[Neoguelfismo|neoguelfe]] di [[Vincenzo Gioberti|Gioberti]]. Nel 1849 aderì alla [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]]: fu deputato di Roma e mediatore tra rivoluzionari e papato. Il 6 dicembre 1849 fu uno dei consiglieri che si recarono a [[Gaeta]] con l'intenzione di trattare con [[Pio IX]] che vi si era rifugiato. La sua attività spiacque alle autorità pontificie e, restaurato il governo papale nel 1850, Rezzi fu allontanato dall'insegnamento pubblico. Continuò la sua attività di [[letteratura|letterato]] e di [[filologia|filologo]] come insegnante privato: rappresentò in tal modo per Roma quello che [[Basilio Puoti]] fu per Napoli: un maestro in grado, grazie al suo insegnamento, di condurre gli allievi a un effettivo approfondimento degli studi di linguistica e di filologia<ref>Maria Chiara Zaccaria, "Purismo". In: [[Vittore Branca]] (a cura di), ''Dizionario critico della letteratura italiana'', Torino: UTET, 1973, vol. 3, p. 145</ref>.

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== Note ==
<references/>

== Bibliografia ==
* {{DBI|accesso=29 settembre 2018}}
* {{EI|nome=Luigi Maria Rezzi|nomeurl=luigi-maria-rezzi|autore=[[Pietro Paolo Trompeo]]|anno=1936|accesso=29 settembre 2018}}
* {{Treccani|luigi-maria-rezzi_(Enciclopedia-Dantesca)|Luigi Maria Rezzi|autore=Aulo Greco}}
* [[Giuseppe Cugnoni]], ''Vita di Luigi Maria Rezzi, scritta dal suo discepolo Giuseppe Cugnoni'', Imola, Galeati, 1879.

== Voci correlate ==
*[[Poeti della Scuola romana]]

==Altri progetti==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}

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Luigi Maria Rezzi (Piacenza, 17 luglio 1785Roma, 23 gennaio 1857) è stato un filologo, bibliotecario e traduttore italiano.

Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1803, ne fu cacciato nel 1820 a causa delle sue idee progressiste e divenne bibliotecario alla Biblioteca Barberiniana[1] (1820-36) e alla Corsiniana (dal 1836). Insegnò quindi alla Sapienza.

Rezzi fu fautore dell'Unità d'Italia, sulle posizioni neoguelfe di Gioberti. Nel 1849 aderì alla Repubblica Romana: fu deputato di Roma e mediatore tra rivoluzionari e papato. Il 6 dicembre 1849 fu uno dei consiglieri che si recarono a Gaeta con l'intenzione di trattare con Pio IX che vi si era rifugiato. La sua attività spiacque alle autorità pontificie e, restaurato il governo papale nel 1850, Rezzi fu allontanato dall'insegnamento pubblico. Continuò la sua attività di letterato e di filologo come insegnante privato: rappresentò in tal modo per Roma quello che Basilio Puoti fu per Napoli: un maestro in grado, grazie al suo insegnamento, di condurre gli allievi a un effettivo approfondimento degli studi di linguistica e di filologia[2].

Svolse un'intensa attività di filologo e studioso della lingua italiana. Curò fra l'altro la traduzione delle Odi di Orazio[3][4] e di alcune orazioni di Cicerone[5]. Pubblicò testi poetici volgari e saggi eruditi. Fu l'ispiratore dei cosiddetti Poeti della Scuola romana[6]. Accolto nell'Accademia della Crusca nel 1852, fu un purista il quale riteneva che la lingua da imitare fosse quella dei toscani del Trecento ma, a differenza di altri puristi, riteneva che il lessico dovesse essere basato sull'effettivo uso nei trecentisti. Domenico Gnoli racconta che, prima di morire, Rezzi ha sussurrato: Spero di incontrare Marco Tullio in Paradiso.

  1. ^ Inizialmente biblioteca privata di Francesco Barberini (cardinale 1623), fu diretta da Luca Olstenio; incorporata nel 1902 nella Biblioteca Vaticana (Mario Fornasari (a cura di), Collectio canonum Barberiniana, Roma: Pontificia Università Lateranense; Firenze: Monastero di Rosano, 1964)
  2. ^ Maria Chiara Zaccaria, "Purismo". In: Vittore Branca (a cura di), Dizionario critico della letteratura italiana, Torino: UTET, 1973, vol. 3, p. 145
  3. ^ Odi settantasette di Q. Orazio Flacco; voltate in versi italiani col testo a fronte ad uso della studiosa gioventù dal professore Luigi Maria Rezzi, Roma: Tip. delle Belle Arti, 1854
  4. ^ Odi di Quinto Orazio Flacco d'argomento eroico, morale od innocuo; voltate in versi italiani col testo a fronte ad uso della studiosa ed onesta gioventù dal professore Luigi Maria Rezzi, Roma: Stab. tipografico, 1855
  5. ^ Le tre orazioni di Marco Tullio Cicerone dette dinanzi a Cesare per M. Marcello, Q. Ligario e il re Dejotaro, volgarizzate da Brunetto Latini ; testo di lingua citato a penna, corretto sopra più mss. e pubblicato di nuovo per le stampe da Luigi Maria Rezzi; giuntovi due volgarizzamenti della prima orazione detta da Tullio contro Catilina fatti nel buon secolo della lingua ed altro volgarizzamento della orazione per Marcello di Leonardo Bruni aretino, non mai stampati, ed una storietta antica attribuita a Brunetto Latini, Milano: dai torchj di R. Fanfani, 1832
  6. ^ Domenico Gnoli, I poeti della scuola romana (1850-1870), Bari: G. Laterza e Figli, 1913

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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