Compagnia speciale antiterrorismo: differenze tra le versioni

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La '''Compagnia speciale antiterrorismo''' fu istituita nel [[secondo dopoguerra]] nell'ambito del ''[[7º Reggimento carabinieri "Trentino-Alto Adige"|7º Battaglione carabinieri]]'' di stanza a [[Laives (Italia)|Laives]] per contrastare l'azione degli indipendentisti [[Provincia di Bolzano|sudtirolesi]] che negli [[anni 1950|anni cinquanta]]-[[anni 1960|sessanta]] agivano lungo il confine [[Italia|italo]]-[[austria]]co colpendo, con attentati terroristici, [[obiettivo sensibile|obiettivi sensibili]] sia civili (tralicci dell'alta tensione, centrali idroelettriche, ponti e convogli ferroviari ecc.) sia militari (stazioni dei [[Carabinieri]], caserme dell'[[Esercito Italiano|Esercito]] o della [[Guardia di Finanza]]).
La '''Compagnia speciale antiterrorismo''' fu un'unità militare dell'[[Arma dei Carabinieri]] all'interno dell'unità interforze "Reparto speciale di rinforzo per l'Alto Adige", che fu attivata nella seconda metà degli anni '60 in quella [[Provincia autonoma di Bolzano|Provincia]].
Proprio a causa del proliferare dei suddetti attentati terroristici, in data 15 ottobre 1966 viene istituito dallo Stato Maggiore dell'Esercito un "Reparto speciale di rinforzo per l'Alto Adige" con compiti di appunto antiterrorismo, composta da Carabinieri, Agenti di Pubblica Sicurezza, Finanzieri, Alpini e Sabotatori Paracadutisti, tutti selezionati per le loro particolari capacità ed addestrati ad operare in montagna ed in situazioni estreme. Il Comando Generale dell'Arma sceglie due Ufficiali: il capitano Francesco Gentile, già comandante della compagnia Carabinieri Paracadutisti, al quale viene affidato il comando del Reparto, ed il tenente Fabrizio Innamorati, oltre a 4 sottufficiali e 6 carabinieri del battaglione.


== Storia ==
Alla ''Compagnia Speciale Antiterrorismo'' erano chiamati a partecipare soprattutto Carabinieri paracadutisti del [[Tuscania]], incursori del [[Col Moschin]] e militari della Guardia di Finanza.
Fu istituita nel settembre [[1966]] nell'ambito del ''[[7º Reggimento carabinieri "Trentino-Alto Adige"|7º Battaglione carabinieri]]'' dal 1963 di stanza a [[Laives (Italia)|Laives]] in Trentino Alto Adige, per contrastare l'azione degli indipendentisti [[Provincia autonoma di Bolzano|altoatesini]] che negli [[anni 1950|anni cinquanta]]-[[anni 1960|sessanta]] agivano lungo il confine [[Italia|italo]]-[[austria]]co colpendo, con attentati terroristici, [[obiettivo sensibile|obiettivi sensibili]] sia civili (tralicci dell'alta tensione, centrali idroelettriche, ponti e convogli ferroviari ecc.) sia militari (stazioni dei [[Carabinieri]], caserme dell'[[Esercito Italiano|Esercito]] o della [[Guardia di Finanza]]).


Proprio a causa del proliferare dei suddetti attentati terroristici, in data 15 ottobre 1966 viene istituito dallo [[Stato Maggiore dell'Esercito]] un "Reparto speciale di rinforzo per l'Alto Adige" con compiti appunto di antiterrorismo, composta da Carabinieri, Agenti di Pubblica Sicurezza, Finanzieri, Alpini e [[incursore|Sabotatori paracadutisti]], tutti selezionati per le loro particolari capacità ed addestrati ad operare in montagna ed in situazioni estreme. Il Comando Generale dell'Arma scelse due ufficiali: il capitano Francesco Gentile, già comandante della compagnia Carabinieri Paracadutisti, al quale viene affidato il comando del Reparto, ed il tenente Fabrizio Innamorati, oltre a 4 sottufficiali e 6 carabinieri del battaglione.

Il reparto era formato soprattutto da militari del [[Reggimento Carabinieri "Tuscania"|Battaglione Carabinieri paracadutisti]], del [[9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin"|Battaglione sabotatori paracadutisti]] dell'esercito e militi della Guardia di Finanza.
Per la sorveglianza continuativa degli obiettivi più importanti erano impiegati anche gli [[Alpini]].
Per la sorveglianza continuativa degli obiettivi più importanti erano impiegati anche gli [[Alpini]].


La ''Compagnia Speciale Antiterrorismo'' era organizzata in squadriglie, reparti di pochi elementi altamente flessibili che avevano a disposizione anche elicotteri dei Carabinieri e dell'Esercito per spostarsi.
La ''Compagnia Speciale Antiterrorismo'' era organizzata in squadriglie, reparti di pochi elementi altamente flessibili che avevano a disposizione anche elicotteri dei Carabinieri e dell'Esercito per spostarsi.


Il 25 giugno [[1967]] militari della compagnia subirono a "[[strage di Cima Vallona|Cima Vallona]] un attentato dell'organizzazione terroristica separatista altoatesina [[Befreiungsausschuss Südtirol]] (BAS). L'esplosione portò alla morte di tre di loro<ref>[https://books.google.it/books?id=g8G5rvdm5rcC&pg=PT135&lpg=PT135&dq=Compagnia+speciale+antiterrorismo+carabinieri&source=bl&ots=LuHCtBVtdP&sig=ACfU3U0oOh7W81Ckn3g0IOJ0YK6dM54A5g&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiHsZjFnePpAhVBtXEKHXyjAV0Q6AEwB3oECAYQAQ#v=onepage&q=Vallona&f=false Giovanni Fasanella, Monica Zornetta, ''Terrore a Nordest'']</ref>, fra cui il comandante del reparto, il capitano dei carabinieri paracadutisti [[Francesco Gentile]].
Oggi le squadriglie sono organizzate dai Carabinieri nei reparti "Cacciatori" per contrastare la criminalità sulla [[Sila]] [[Calabria|calabrese]] ed in [[Sardegna]].

== Note ==
<references/>


==Voci correlate==
== Voci correlate ==
* [[Befreiungsausschuss Südtirol]]
* [[Befreiungsausschuss Südtirol]]
* [[Notte dei fuochi]]
* [[Notte dei fuochi]]
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[[Categoria:Storia dell'Alto Adige]]
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[[Categoria:Unità militari dell'Arma dei Carabinieri]]
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[[Categoria:Lotta al terrorismo in Italia]]

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La Compagnia speciale antiterrorismo fu un'unità militare dell'Arma dei Carabinieri all'interno dell'unità interforze "Reparto speciale di rinforzo per l'Alto Adige", che fu attivata nella seconda metà degli anni '60 in quella Provincia.

Fu istituita nel settembre 1966 nell'ambito del 7º Battaglione carabinieri dal 1963 di stanza a Laives in Trentino Alto Adige, per contrastare l'azione degli indipendentisti altoatesini che negli anni cinquanta-sessanta agivano lungo il confine italo-austriaco colpendo, con attentati terroristici, obiettivi sensibili sia civili (tralicci dell'alta tensione, centrali idroelettriche, ponti e convogli ferroviari ecc.) sia militari (stazioni dei Carabinieri, caserme dell'Esercito o della Guardia di Finanza).

Proprio a causa del proliferare dei suddetti attentati terroristici, in data 15 ottobre 1966 viene istituito dallo Stato Maggiore dell'Esercito un "Reparto speciale di rinforzo per l'Alto Adige" con compiti appunto di antiterrorismo, composta da Carabinieri, Agenti di Pubblica Sicurezza, Finanzieri, Alpini e Sabotatori paracadutisti, tutti selezionati per le loro particolari capacità ed addestrati ad operare in montagna ed in situazioni estreme. Il Comando Generale dell'Arma scelse due ufficiali: il capitano Francesco Gentile, già comandante della compagnia Carabinieri Paracadutisti, al quale viene affidato il comando del Reparto, ed il tenente Fabrizio Innamorati, oltre a 4 sottufficiali e 6 carabinieri del battaglione.

Il reparto era formato soprattutto da militari del Battaglione Carabinieri paracadutisti, del Battaglione sabotatori paracadutisti dell'esercito e militi della Guardia di Finanza. Per la sorveglianza continuativa degli obiettivi più importanti erano impiegati anche gli Alpini.

La Compagnia Speciale Antiterrorismo era organizzata in squadriglie, reparti di pochi elementi altamente flessibili che avevano a disposizione anche elicotteri dei Carabinieri e dell'Esercito per spostarsi.

Il 25 giugno 1967 militari della compagnia subirono a "Cima Vallona un attentato dell'organizzazione terroristica separatista altoatesina Befreiungsausschuss Südtirol (BAS). L'esplosione portò alla morte di tre di loro[1], fra cui il comandante del reparto, il capitano dei carabinieri paracadutisti Francesco Gentile.

Voci correlate

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