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Triturus marmoratus: differenze tra le versioni

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==Note==
== Descrizione ==
Questa specie grande e dalla colorazione appariscente ha una pelle relativamente ruvida e una testa larga e corta. Le parti superiori sono di un colore verde intenso, con macchie scure di forma irregolare che formano una distintiva marmorizzazione. Il lato ventrale è grigio scuro, con macchie e punti chiari. Nel periodo riproduttivo i maschi presentano una cresta dorsale alta, a margine liscio e a bande verticali gialle e marroni scure, che prosegue in una cresta caudale altrettanto alta. Le due creste sono separate da una lieve rientranza all'altezza della base della [[Coda (anatomia)|coda]]. Su entrambi i lati della coda è visibile una banda longitudinale argentata. Le femmine sono prive sia di queste bande sia della cresta dorsale, ma presentano una bassa cresta caudale. Le femmine in fase terrestre e gli esemplari giovani sono invece riconoscibili soprattutto grazie a una linea dorsale mediana perlopiù rossastra. Ha una lunghezza totale di 12-16 cm<ref name=AW>{{cita web | url = http://amphibiaweb.org/cgi/amphib_query?where-genus=Triturus&where-species=marmoratus | titolo = Triturus marmoratus | sito = AmphibiaWeb | accesso = 23 ottobre 2016}}</ref>.

== Biologia ==
Il tritone marmorato è un parente stretto dei tritoni crestati, nonostante la sua diversa colorazione e distribuzione delle macchie. In [[Francia]] nord-occidentale e centrale sono presenti popolazioni [[Ibrido|ibridate]] con il [[Triturus cristatus|tritone crestato]], erroneamente descritte nel 1862 come una specie denominata «''Triton blasii''». L'alimentazione del tritone marmorato è costituita da [[invertebrati]] come [[Verme|vermi]], [[Insecta|insetti]] e loro [[Larva|larve]] oppure [[Gastropoda|gasteropodi]]. Tra i suoi principali [[Predazione|predatori]] si trova la [[Natrix maura|natrice viperina]]. La [[riproduzione]] avviene in primavera ed estate per le popolazioni che vivono a quote più alte, mentre a basse altitudini può avvenire anche in inverno. In una stagione una femmina depone, nell'arco di diverse settimane, 200-400 [[Uovo (biologia)|uova]] che avvolge uno per uno nelle foglie di piante subacquee, aiutandosi con le zampe posteriori. Le larve raggiungono una lunghezza di 8-9 cm. Il tritone marmorato può arrivare fino a 25 anni di età<ref name=AW/>.

== Distribuzione e habitat ==
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== Note ==
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==Altri progetti==
== Bibliografia ==
* Latreille, 1800: [https://www.archive.org/details/histoirenaturell00latr ''Histoire naturelle des Salamandres de France, Précédée d'un Tableau Méthodique des Autres Reptiles Indigènes'']. Paris, Imprimerie de Crapelet.
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}

{{Portale|anfibi}}


[[Categoria:Caudati]]
[[Categoria:Salamandridae]]
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Tritone marmorato
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseGnathostomata
ClasseAmphibia
SottoclasseLissamphibia
OrdineCaudata
FamigliaSalamandridae
SottofamigliaPleurodelinae
GenereTriturus
SpecieT. marmoratus
Nomenclatura binomiale
Triturus marmoratus
(Latreille, 1800)
Areale

Il tritone marmorato (Triturus marmoratus Latreille, 1800) è un anfibio caudato appartenente alla famiglia dei Salamandridi[2].

Questa specie grande e dalla colorazione appariscente ha una pelle relativamente ruvida e una testa larga e corta. Le parti superiori sono di un colore verde intenso, con macchie scure di forma irregolare che formano una distintiva marmorizzazione. Il lato ventrale è grigio scuro, con macchie e punti chiari. Nel periodo riproduttivo i maschi presentano una cresta dorsale alta, a margine liscio e a bande verticali gialle e marroni scure, che prosegue in una cresta caudale altrettanto alta. Le due creste sono separate da una lieve rientranza all'altezza della base della coda. Su entrambi i lati della coda è visibile una banda longitudinale argentata. Le femmine sono prive sia di queste bande sia della cresta dorsale, ma presentano una bassa cresta caudale. Le femmine in fase terrestre e gli esemplari giovani sono invece riconoscibili soprattutto grazie a una linea dorsale mediana perlopiù rossastra. Ha una lunghezza totale di 12-16 cm[3].

Il tritone marmorato è un parente stretto dei tritoni crestati, nonostante la sua diversa colorazione e distribuzione delle macchie. In Francia nord-occidentale e centrale sono presenti popolazioni ibridate con il tritone crestato, erroneamente descritte nel 1862 come una specie denominata «Triton blasii». L'alimentazione del tritone marmorato è costituita da invertebrati come vermi, insetti e loro larve oppure gasteropodi. Tra i suoi principali predatori si trova la natrice viperina. La riproduzione avviene in primavera ed estate per le popolazioni che vivono a quote più alte, mentre a basse altitudini può avvenire anche in inverno. In una stagione una femmina depone, nell'arco di diverse settimane, 200-400 uova che avvolge uno per uno nelle foglie di piante subacquee, aiutandosi con le zampe posteriori. Le larve raggiungono una lunghezza di 8-9 cm. Il tritone marmorato può arrivare fino a 25 anni di età[3].

Distribuzione e habitat

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L'areale di distribuzione del tritone marmorato si estende dal nord della Spagna alla Francia occidentale, meridionale e centrale. Raggiunge la massima densità in pianura e in collina, ma può comparire anche fino a un massimo di 2100 m di altitudine. Nel periodo riproduttivo questa specie popola acque ferme o a corso lento come stagni, acquitrini, fontane e sorgenti. In estate vive sulla terraferma, sotto sassi e legno, ma in alcune località trascorre anche tutto l'anno in acqua[3].

  1. ^ IUCN SSC Amphibian Specialist Group (2023). Triturus marmoratus. In: IUCN 2012. IUCN Red List of Threatened Species. Version 2012.2.
  2. ^ (EN) Frost D.R. et al., Triturus marmoratus, in Amphibian Species of the World: an Online Reference. Version 6.0, New York, American Museum of Natural History, 2014. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  3. ^ a b c Triturus marmoratus, su AmphibiaWeb. URL consultato il 23 ottobre 2016.

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Collegamenti esterni

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