New Left: differenze tra le versioni

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'''New Left''' (''Nuova Sinistra'') è un termine utilizzato per indicare quei movimenti emersi dalla [[controcultura degli anni 1960|controcultura anni '60]], nonché di [[sinistra radicale]], che hanno avuto origine nel [[Regno Unito]] e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]<ref>https://www.newyorker.com/magazine/2021/03/22/the-making-of-the-new-left</ref>.
'''New Left''' (''Nuova Sinistra'') è un termine utilizzato per indicare quei movimenti emersi dalla [[controcultura degli anni 1960|controcultura anni '60]], nonché di [[sinistra radicale]], che hanno avuto origine nel [[Regno Unito]] e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]<ref>https://www.newyorker.com/magazine/2021/03/22/the-making-of-the-new-left</ref>.

Il termine nouvelle gauche era già di uso corrente nella Francia degli anni '50. Associato a France Observateur, e al suo editore Claude Bourdet, tentava di modellare una terza posizione, tra le tendenze [[socialdemocrazia|socialdemocratiche]] e [[stalinismo|staliniste]] e i due blocchi della [[Guerra Fredda]]<ref>https://storicamente.org/sessantotto-casilio_link0</ref>.
Il termine nouvelle gauche era già di uso corrente nella Francia degli anni '50. Associato a France Observateur, e al suo editore Claude Bourdet, tentava di modellare una terza posizione, tra le tendenze [[socialdemocrazia|socialdemocratiche]] e [[stalinismo|staliniste]] e i due blocchi della [[Guerra Fredda]]<ref>https://storicamente.org/sessantotto-casilio_link0</ref>.


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Le origini di questo movimento possono essere innanzitutto ricondotte alle confuse reazioni del [[Partito Comunista degli Stati Uniti]] e del Partito Comunista del [[Regno Unito]] in merito alla [[Rivoluzione ungherese del 1956]] che portò alcuni intellettuali, anche marxisti, a sviluppare un approccio maggiormente democratico alle questioni culturali e sociali<ref name= "Kaufman">{{cite book |first=Cynthia |last=Kaufman |url=https://books.google.com/books?id=3nJUwFqRLTwC&pg=PA275 |title=Ideas for Action: Relevant Theory for Radical Change |isbn=978-0-89608-693-7 |year=2003 |publisher=[[South End Press]] |via=[[Google Books]]}}</ref><ref>{{cite book |last1=Gitlin |first1=Todd |author1-link=Todd Gitlin |chapter=The Left's Lost Universalism |editor1-last=Melzer |editor1-first=Arthur M. |editor2-last=Weinberger |editor2-first=Jerry |editor3-last=Zinman |editor3-first=M. Richard |title=Politics at the Turn of the Century |pages=3–26 |location=Lanham, MD |publisher=[[Rowman & Littlefield]] |date=2001}}</ref><ref>{{cite journal |first=Grant |last=Farred |author-link=Grant Farred |year=2000 |title=Endgame Identity? Mapping the New Left Roots of Identity Politics |journal=[[New Literary History]] |volume=31 |issue=4 |pages=627–48 |jstor=20057628 |doi=10.1353/nlh.2000.0045 |s2cid=144650061}}</ref>.
Le origini di questo movimento possono essere innanzitutto ricondotte alle confuse reazioni del [[Partito Comunista degli Stati Uniti]] e del Partito Comunista del [[Regno Unito]] in merito alla [[Rivoluzione ungherese del 1956]] che portò alcuni intellettuali, anche marxisti, a sviluppare un approccio maggiormente democratico alle questioni culturali e sociali<ref name= "Kaufman">{{cite book |first=Cynthia |last=Kaufman |url=https://books.google.com/books?id=3nJUwFqRLTwC&pg=PA275 |title=Ideas for Action: Relevant Theory for Radical Change |isbn=978-0-89608-693-7 |year=2003 |publisher=[[South End Press]] |via=[[Google Books]]}}</ref><ref>{{cite book |last1=Gitlin |first1=Todd |author1-link=Todd Gitlin |chapter=The Left's Lost Universalism |editor1-last=Melzer |editor1-first=Arthur M. |editor2-last=Weinberger |editor2-first=Jerry |editor3-last=Zinman |editor3-first=M. Richard |title=Politics at the Turn of the Century |pages=3–26 |location=Lanham, MD |publisher=[[Rowman & Littlefield]] |date=2001}}</ref><ref>{{cite journal |first=Grant |last=Farred |author-link=Grant Farred |year=2000 |title=Endgame Identity? Mapping the New Left Roots of Identity Politics |journal=[[New Literary History]] |volume=31 |issue=4 |pages=627–48 |jstor=20057628 |doi=10.1353/nlh.2000.0045 |s2cid=144650061}}</ref>.


Convinti della necessità di rifondare il socialismo a partire da una lettura critica della storia del movimento operaio internazionale e alla luce degli orrori del “socialismo reale”, intellettuali quali [[Edward Palmer Thompson]], [[Raymond Williams]], [[Charles Wright Mills]] diedero vita a numerose riviste con l’obiettivo sia di promuovere un ripensamento critico dell’ortodossia marxista, sia di elaborare una teoria socialista che fosse in grado di di interpretare efficacemente il nuovo contesto politico e storico, nonché le nuove caratteristiche delle società del benessere.
Convinti della necessità di rifondare il socialismo a partire da una lettura critica della storia del movimento operaio internazionale e alla luce degli orrori del “socialismo reale”, intellettuali quali [[Edward Palmer Thompson]], [[Raymond Williams]], [[Charles Wright Mills]] diedero vita a numerose riviste con l’obiettivo sia di promuovere un ripensamento critico dell’ortodossia marxista, rispetto alla quale erano diffidenti per il determinismo che vi riscontravano e la metafisica hegeliana della dialettica, sia di elaborare una teoria socialista che fosse in grado di di interpretare efficacemente il nuovo contesto politico e storico, nonché le nuove caratteristiche delle società del benessere.


Proprio il sociologo Wright Mills, nele lettere intitolata ''Letter to the New Left'' ("Lettera alla Nuova Sinistra"), scritta nel [[1960]], elaborò una '''nuova sinistra''', focalizzata non sulle istanze riguardanti le condizioni dei lavoratori, bensì su istanze maggiormente personali riguardanti l'[[alienazione]], il disagio, l'autoritarismo, il rifiuto dei valori tradizionali della famiglia, dell'ordine sociale, dei ruoli di genere e altre problematiche della [[società (sociologia)|società]] moderna<ref>https://www.marxists.org/subject/humanism/mills-c-wright/letter-new-left.htm ''Letter to the New Left''</ref><ref>https://thefridaytimes.com/07-Aug-2023/why-many-countries-saw-a-backlash-against-the-new-left</ref>.
Proprio il sociologo Wright Mills, autore della ''Letter to the New Left'' ("Lettera alla Nuova Sinistra"),<ref>https://www.marxists.org/subject/humanism/mills-c-wright/letter-new-left.htm ''Letter to the New Left''</ref> scritta nel [[1960]], tratteggiò delle idee focalizzata non sulle istanze riguardanti le condizioni dei lavoratori, bensì su istanze maggiormente personali riguardanti l'[[alienazione]], il disagio, l'autoritarismo, il rifiuto dei valori tradizionali della famiglia, dell'ordine sociale, dei ruoli di genere e altre problematiche della [[società (sociologia)|società]] moderna<ref>https://lithub.com/letter-to-a-new-new-left-or-how-unions-got-cool-again/</ref><ref>https://thefridaytimes.com/07-Aug-2023/why-many-countries-saw-a-backlash-against-the-new-left</ref>.


Gli aggiornamenti introdotti nei suoi studi consideravano l’analisi dell’opera di Marx riguardavano degli assi portanti: rapporto tra struttura e sovrastruttura, tra classe, sfruttamento del lavoro e coscienza di classe, polarizzazione di classe e impoverimento assoluto, il soggetto agente della trasformazione, lo Stato e le sue funzioni, il concetto di classe dominante, il determinismo economico e la concezione della storia.
La compiuta organizzazione della ''New Left'' fu sicuramente lo [[Students for a Democratic Society]] (''SDS'', Studenti per una Società Democratica), un articolato [[movimento studentesco]] il cui radicale programma d'azione riguardava la [[democrazia diretta]], i [[Cronologia della segregazione razziale negli Stati Uniti|diritti civili]], il potere studentesco, la lotta contro l'[[autoritarismo]] accademico. <ref>https://www.britannica.com/topic/Students-for-a-Democratic-Society</ref>. La ''New Left'' si oppose al modo in cui il potere era strutturato, ribattezzato ''Establishment'' (il Sistema).


La sua formazione culturale lo conduceva a rifiutare il Marx filosofo della storia, a ritrarsi da quello che considerava il carattere metafisico del materialismo dialettico e ripiegare su un marxismo valido come metodo di analisi storico-sociale, senza cadere però nella costruzione di leggi del cambiamento rigide e prefissate, che escludevano la possibilità della libera azione delle persone e dei soggetti collettivi.
Operando secondo i principi della "Dichiarazione di Port Huron", un manifesto scritto da [[Tom Hayden]] nel 1962, a sua volta caratterizzato dal movimento per i [[Cronologia della segregazione razziale negli Stati Uniti|diritti civili]] e dall'ideologia [[John F. Kennedy|kennediana]] della [[Nuova Frontiera]], criticava il ''sistema'' e sosteneva posizioni [[pacifismo|pacifiste]], unite alla contestazione della [[Guerra fredda]] e alla [[corsa agli armamenti]], all'arruolamento degli studenti<ref>{{cite magazine |first=E. P. |last=Thompson |title=The New Left |magazine=The New Reasoner |number=9 |date=Summer 1959 |pages=1–2}}</ref>.
Il concetto di struttura sociale andava riformulato secondo le categorie della sociologia del potere, andare oltre Marx con l’ausilio di [[Max Weber]].
Nel capitalismo moderno il motore del cambiamento e della lotta politica non poteva evidentemente essere ricondotto alla sola struttura economica, bisognava considerare il peso e l’influenza esercitata dalle istituzioni del potere politico e militare<ref>https://www.machina-deriveapprodi.com/post/charles-wright-mills</ref>.


La compiuta organizzazione della ''New Left'' si concretizzò tramite lo [[Students for a Democratic Society]] (''SDS'', Studenti per una Società Democratica), un articolato [[movimento studentesco]] il cui radicale programma era ispirato i principi della "Dichiarazione di Port Huron", un manifesto scritto da [[Tom Hayden]] nel 1962 che risentiva delle istanze e delle lotte del movimento per i [[Cronologia della segregazione razziale negli Stati Uniti|diritti civili]] e dall'ideologia [[John F. Kennedy|kennediana]] della [[Nuova Frontiera]]<ref>https://depts.washington.edu/moves/sds_map.shtml</ref>.

Temi quali [[democrazia diretta]], potere studentesco, lotta contro l'[[autoritarismo]] accademico, [[corsa agli armamenti]], arruolamento degli studenti<ref>{{cite magazine |first=E. P. |last=Thompson |title=The New Left |magazine=The New Reasoner |number=9 |date=Summer 1959 |pages=1–2}}</ref> e opposizione all' ''Establishment'' ne caratterizzarono l'azione.<ref>https://www.britannica.com/topic/Students-for-a-Democratic-Society</ref><ref>https://www.ilfoglio.it/esteri/2015/09/14/news/il-pacifismo-complottardo-delle-new-left-87510/</ref>.
L'opposizione all'arruolamento degli studenti le permisero dunque di diventare un'organizzazione di primaria importanza negli [[Stati Uniti d'America|USA]].
L'opposizione all'arruolamento degli studenti le permisero dunque di diventare un'organizzazione di primaria importanza negli [[Stati Uniti d'America|USA]].


Verso la fine degli [[anni 1960|anni sessanta]], l'SDS iniziò a dividersi a causa del dissenso interno e dell'aumento della penetrazione dei teorici della ''Old Left'' (''Vecchia Sinistra'') e si dissolse nel [[1969]]. Alcune sue fazioni estremiste, come i [[Weather Underground]] e la [[Symbionese Liberation Army]], emersero dopo dopo qualche tempo.
Verso la fine degli [[anni 1960|anni sessanta]], l'SDS iniziò a dividersi a causa del dissenso interno e dell'aumento della penetrazione dei teorici della ''Old Left'' (''Vecchia Sinistra'') e si dissolse nel [[1969]]. Alcune sue fazioni estremiste, come i [[Weather Underground]] e la [[Symbionese Liberation Army]], emersero dopo dopo qualche tempo.



La ''New Left'' favorì anche l'emergere del [[Free Speech Movement]] (FSM, Movimento per la Libertà di Parola) nel 1964 nei campus dell'[[Università della California - Berkeley|Università della California]], a [[Berkeley]]<ref>https://www.ilpost.it/2014/10/05/mario-savio/</ref>.
La ''New Left'' favorì anche l'emergere del [[Free Speech Movement]] (FSM, Movimento per la Libertà di Parola) nel 1964 nei campus dell'[[Università della California - Berkeley|Università della California]], a [[Berkeley]]<ref>https://www.ilpost.it/2014/10/05/mario-savio/</ref>.
Sorto in risposta alle restrizioni imposte alle attività politiche nei campus universitari, prevedeva l'occupazione degli edifici amministrativi delle università e dei campus di tutto il Paese e fu capeggiato da [[Mario Savio]]<ref>https://www.futuro-europa.it/42304/corner/mario-savio-e-il-movimento-free-speech.html</ref><ref>https://www.lidentitadiclio.com/mario-savio-sessantotto-sicilia-america/</ref><ref>https://www.lospettacoliere.it/mario-savio-un-simbolo-delle-lotte-studentesche-e-della-rivoluzione-culturale-del-68-che-si-estese-in-tutta-europa/</ref>.

Sorto in risposta alle restrizioni imposte alle attività politiche nei campus universitari, prevedeva l'occupazione degli edifici amministrativi delle università e dei campus di tutto il Paese e fu capeggiato da [[Mario Savio]]<ref>https://www.futuro-europa.it/42304/corner/mario-savio-e-il-movimento-free-speech.html</ref><ref>https://www.lospettacoliere.it/mario-savio-un-simbolo-delle-lotte-studentesche-e-della-rivoluzione-culturale-del-68-che-si-estese-in-tutta-europa/</ref>.


== Ideologia ==
== Ideologia ==

Versione delle 17:21, 15 apr 2024

Vietato vietare, celebre slogan usato dalla sinistra radicale degli anni sessanta, essenzialmente d'impronta situazionista

New Left (Nuova Sinistra) è un termine utilizzato per indicare quei movimenti emersi dalla controcultura anni '60, nonché di sinistra radicale, che hanno avuto origine nel Regno Unito e negli Stati Uniti[1]. Il termine nouvelle gauche era già di uso corrente nella Francia degli anni '50. Associato a France Observateur, e al suo editore Claude Bourdet, tentava di modellare una terza posizione, tra le tendenze socialdemocratiche e staliniste e i due blocchi della Guerra Fredda[2].

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Controcultura degli anni 1960 § New Left.

Le origini di questo movimento possono essere innanzitutto ricondotte alle confuse reazioni del Partito Comunista degli Stati Uniti e del Partito Comunista del Regno Unito in merito alla Rivoluzione ungherese del 1956 che portò alcuni intellettuali, anche marxisti, a sviluppare un approccio maggiormente democratico alle questioni culturali e sociali[3][4][5].

Convinti della necessità di rifondare il socialismo a partire da una lettura critica della storia del movimento operaio internazionale e alla luce degli orrori del “socialismo reale”, intellettuali quali Edward Palmer Thompson, Raymond Williams, Charles Wright Mills diedero vita a numerose riviste con l’obiettivo sia di promuovere un ripensamento critico dell’ortodossia marxista, rispetto alla quale erano diffidenti per il determinismo che vi riscontravano e la metafisica hegeliana della dialettica, sia di elaborare una teoria socialista che fosse in grado di di interpretare efficacemente il nuovo contesto politico e storico, nonché le nuove caratteristiche delle società del benessere.

Proprio il sociologo Wright Mills, autore della Letter to the New Left ("Lettera alla Nuova Sinistra"),[6] scritta nel 1960, tratteggiò delle idee focalizzata non sulle istanze riguardanti le condizioni dei lavoratori, bensì su istanze maggiormente personali riguardanti l'alienazione, il disagio, l'autoritarismo, il rifiuto dei valori tradizionali della famiglia, dell'ordine sociale, dei ruoli di genere e altre problematiche della società moderna[7][8].

Gli aggiornamenti introdotti nei suoi studi consideravano l’analisi dell’opera di Marx riguardavano degli assi portanti: rapporto tra struttura e sovrastruttura, tra classe, sfruttamento del lavoro e coscienza di classe, polarizzazione di classe e impoverimento assoluto, il soggetto agente della trasformazione, lo Stato e le sue funzioni, il concetto di classe dominante, il determinismo economico e la concezione della storia.

La sua formazione culturale lo conduceva a rifiutare il Marx filosofo della storia, a ritrarsi da quello che considerava il carattere metafisico del materialismo dialettico e ripiegare su un marxismo valido come metodo di analisi storico-sociale, senza cadere però nella costruzione di leggi del cambiamento rigide e prefissate, che escludevano la possibilità della libera azione delle persone e dei soggetti collettivi. Il concetto di struttura sociale andava riformulato secondo le categorie della sociologia del potere, andare oltre Marx con l’ausilio di Max Weber. Nel capitalismo moderno il motore del cambiamento e della lotta politica non poteva evidentemente essere ricondotto alla sola struttura economica, bisognava considerare il peso e l’influenza esercitata dalle istituzioni del potere politico e militare[9].

La compiuta organizzazione della New Left si concretizzò tramite lo Students for a Democratic Society (SDS, Studenti per una Società Democratica), un articolato movimento studentesco il cui radicale programma era ispirato i principi della "Dichiarazione di Port Huron", un manifesto scritto da Tom Hayden nel 1962 che risentiva delle istanze e delle lotte del movimento per i diritti civili e dall'ideologia kennediana della Nuova Frontiera[10].

Temi quali democrazia diretta, potere studentesco, lotta contro l'autoritarismo accademico, corsa agli armamenti, arruolamento degli studenti[11] e opposizione all' Establishment ne caratterizzarono l'azione.[12][13]. L'opposizione all'arruolamento degli studenti le permisero dunque di diventare un'organizzazione di primaria importanza negli USA.

Verso la fine degli anni sessanta, l'SDS iniziò a dividersi a causa del dissenso interno e dell'aumento della penetrazione dei teorici della Old Left (Vecchia Sinistra) e si dissolse nel 1969. Alcune sue fazioni estremiste, come i Weather Underground e la Symbionese Liberation Army, emersero dopo dopo qualche tempo.

La New Left favorì anche l'emergere del Free Speech Movement (FSM, Movimento per la Libertà di Parola) nel 1964 nei campus dell'Università della California, a Berkeley[14]. Sorto in risposta alle restrizioni imposte alle attività politiche nei campus universitari, prevedeva l'occupazione degli edifici amministrativi delle università e dei campus di tutto il Paese e fu capeggiato da Mario Savio[15][16][17].

Ideologia

Questi movimenti di chiara matrice intellettuale dissentivano fortemente dalla sinistra tradizionale, orientata prevalentemente all'analisi marxista, al lavoro e alla lotta di classe, dando priorità a obiettivi economici, colpevole di errori a partire dal dopoguerra, in ragione di una nuova visione di obiettivi di giustizia sociale, per la difesa delle minoranze e per la consapevolezza ambientalista.

A parere di alcuni esponenti difensori della classe operaia, le teorie della New left hanno contribuito all'affermazione del capitalismo sulla lotta della classe lavoratrice in quanto convintamente incentrate sulla tutela dei diritti di studenti, minoranze varie, lobby di potere e borghesia in generale.

Alcune delle critiche che si muovono contro la New Left riguardano la sua incoerenza: prendendo ad esempio il femminismo borghese, che paradossalmente ha smesso di lottare per la parità di genere, portando avanti delle campagne di odio misandrico, talvolta contrastando i principi di uguaglianza di genere promuove la prostituzione come emancipazione femminile contro patriarcato e capitalismo[senza fonte]; prostituzione che in realtà altro non è che il frutto della cultura patriarcale e della mercificazione del corpo femminile.

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

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