Vai al contenuto

Giulia Livia: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Naviga nella cronologia in modo interattivo
← Differenza precedente
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
VisualeWikitesto
Nessun oggetto della modifica
m Elimino wikilink da parametri editore, città, anno di {{Cita libro}} come da manuale
 
(22 versioni intermedie di 14 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
{{Aristocratico
|nome = Giulia Livia
|immagine = Laténium-buste-Julia.jpg
|legenda = Busto di Giulia Livia
|titolo =
|nome completo = ''Iulia Livia''
|data di nascita = [[4]]
|luogo di nascita =
|data di morte = [[43]]
|luogo di morte =
|dinastia = [[Dinastia giulio-claudia|giulio-claudia]]
|padre = [[Druso minore]]
|madre = [[Claudia Livilla]]
|coniuge 1 = [[Nerone Cesare]] (20-30)
|coniuge 2 = [[Gaio Rubellio Blando]] (33-38 ca.)
|coniuge 3 = [[Seiano]] (dibattuto)<ref>Ci sono numerose indicazioni sul fatto che Seiano fosse entrato a far parte della casa imperiale sposandone un membro. Infatti [[Marco Terenzio]] definisce Seiano nel suo discorso riportato da Tacito (VI, 8) ''Claudiae et Iuliae domus partem, quas adfinitate occu paverat''. Il nome di Giulia Livia come promessa in sposa a Seiano appare in Cassio Dione, LVIII, 3.9, ma questo potrebbe essere semplicemente un refuso. Secondo [[Jane Bellamore]] e altri studiosi, sarebbe stata [[Claudia Livilla]] la seconda moglie di Seiano. Infatti, nei ''[[Fasti ostienses]]'', viene riportato che la moglie di Seiano si suicidò otto giorni dopo il marito. Considerato che Giulia Livia visse per altri dodici anni dopo la morte di Seiano e che Livilla era già stata amante del prefetto a lungo, è del tutto possibile che Seiano si fosse sposato con la seconda piuttosto che con la prima. Che la persona riportata sui ''Fasti'' sia Apicata, è poco probabile, dato che questa nel 31 non era più la moglie del prefetto, e comunque secondo Dione Apicata si tolse la vita solo dopo aver visto i corpi dei figli (Cassio Dione, LVIII, 11.6) la morte dei quali, come ci riportano gli stessi ''Fasti'', avvenne a novembre/dicembre.</ref>
|figli = '''da Rubellio'''<br/>Rubellio Druso<br />Rubellio Plauto<br />Rubellio Blando<br />Rubellia Bassa
}}
{{Bio
{{Bio
|Nome = Giulia
|Nome = Giulia
|Cognome = Livia
|Cognome = Livia
|PostCognomeVirgola = conosciuta anche come '''Giulia Livilla''',
|PostCognomeVirgola = conosciuta anche come '''Giulia Livilla'''
|PreData = {{latino|Iulia Livia}}; nelle [[Epigrafe|epigrafi]]: <small>IVLIA•DRVSI•CAESARIS•FILIA</small><ref>{{cita|Groag, Stein, Petersen 1933|I 636}}</ref>
|PreData = {{latino|Iulia Livia}}; nelle [[Epigrafe|epigrafi]]: <small>IVLIA•DRVSI•CAESARIS•FILIA</small><ref>{{cita|Groag, Stein, Petersen 1933|I 636}}.</ref>
|Sesso = F
|Sesso = F
|LuogoNascita =
|LuogoNascita =
Riga 25: Riga 43:
== Biografia ==
== Biografia ==
{{Vedi anche|Età giulio-claudia}}
{{Vedi anche|Età giulio-claudia}}
Nel [[14]], mentre [[Augusto]] stava morendo, Giulia era malata e lo stesso [[Imperatore romano|imperatore]] chiese delle sue condizioni subito prima di morire.<ref>{{cita|Svetonio, ''Vite dei Cesari''|''Augusto'', 99}}</ref>
Nel 14, mentre [[Augusto]] stava morendo, Giulia era malata e lo stesso [[Imperatore romano|imperatore]] chiese delle sue condizioni subito prima di morire.<ref>{{cita|Svetonio, ''Vite dei Cesari''|''Augusto'', 99}}.</ref>


Nel [[20]], appena dopo la morte di [[Germanico Giulio Cesare|Germanico]], Giulia ne sposò il figlio maggiore, [[Nerone Cesare]], il più prossimo alla linea di successione imperiale.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|III, 29}}</ref> Nerone e la madre [[Agrippina maggiore|Agrippina]] vennero in seguito perseguitati da [[Seiano]], potente [[prefetto del pretorio]] sotto [[Tiberio]], che aspirava a prendere il potere e nel [[30]] Nerone morì in esilio a [[Ponza]].<ref name=Tac5.2>{{cita|Tacito, ''Annales''|V, 2}}</ref><ref name=Tac5.3>{{cita|Tacito, ''Annales''|V, 3}}</ref><ref name=SvCa15>{{cita|Svetonio, ''Vite dei Cesari''|''Gaio Cesare'', XV}}</ref>
Nel 20, appena dopo la morte di [[Germanico Giulio Cesare|Germanico]], Giulia ne sposò il figlio maggiore, [[Nerone Cesare]], il più prossimo alla linea di successione imperiale.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|III, 29}}.</ref> Nerone e la madre [[Agrippina maggiore|Agrippina]] vennero in seguito perseguitati da [[Seiano]], potente [[prefetto del pretorio]] sotto [[Tiberio]], che aspirava a prendere il potere e nel 30 Nerone morì in esilio a [[Ponza]].<ref name=Tac5.2>{{cita|Tacito, ''Annales''|V, 2}}.</ref><ref name=Tac5.3>{{cita|Tacito, ''Annales''|V, 3}}.</ref><ref name=SvCa15>{{cita|Svetonio, ''Vite dei Cesari''|''Gaio Cesare'', XV}}.</ref>


Nel [[33]] si risposò con [[Gaio Rubellio Blando]], un cavaliere originario di [[Tivoli]], ma il matrimonio fu visto come un ennesimo atto di mortificare la discendenza di Germanico.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|VI, 27}}</ref> Dal secondo marito Giulia ebbe almeno due figli: [[Rubellio Plauto]] (33-62) e [[Rubellia Bassa]].
Nel 33, si risposò con [[Gaio Rubellio Blando]], anziano [[Consularis|consolare]] ([[Console suffetto|suffetto]] nel [[18]]) di famiglia [[Ordine equestre|equestre]] originaria di [[Tivoli]], ma il matrimonio fu visto come un ennesimo atto di mortificare la discendenza di Germanico.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|VI, 27}}.</ref> Dal secondo marito Giulia ebbe probabilmente quattro figli: [[Rubellio Druso]], [[Rubellio Plauto]], [[Rubellio Blando (Giovenale)|Rubellio Blando]] e [[Rubellia Bassa]].


Nel [[43]] un agente dell'imperatrice [[Valeria Messalina]], moglie di [[Claudio]], accusò falsamente Giulia di incesto e immoralità. L'imperatore, suo zio, non fece niente a favore della nipote ma la fece condannare a morte. Giulia, probabilmente, si tolse la vita prima di essere uccisa.<ref>{{cita|Barrett 1996|87; 104}}</ref>
Nel 43, un agente dell'imperatrice, [[Valeria Messalina]], moglie di [[Claudio]], accusò falsamente Giulia di incesto e immoralità. L'imperatore, suo zio, non fece niente a favore della nipote ma la fece condannare a morte. Giulia, probabilmente, si tolse la vita prima di essere uccisa.<ref>{{cita|Barrett 1996|87; 104}}.</ref>


== Note ==
== Note ==
Riga 38: Riga 56:
== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
;Fonti antiche
;Fonti antiche
* {{Cita libro|autore=[[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]]|titolo=De Vita Caesarum|pagine=libri II-IV|url=http://la.wikisource.org/wiki/De_vita_Caesarum_libri_VIII|cid=Svetonio, ''Vite dei Cesari''}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
* {{Cita libro|autore=[[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]]|titolo=De Vita Caesarum|pagine=libri II-IV|url=https://la.wikisource.org/wiki/De_vita_Caesarum_libri_VIII|cid=Svetonio, ''Vite dei Cesari''}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
** {{it}} [http://www.progettovidio.it/svetonioopere.asp Vite dei Cesari] — traduzione in italiano di Progettovidio;
** {{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/The_Lives_of_the_Twelve_Caesars The Lives of the Twelve Caesars] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di John Carew Rolfe.
** {{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/The_Lives_of_the_Twelve_Caesars The Lives of the Twelve Caesars] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di John Carew Rolfe.
* {{Cita libro|autore=[[Publio Cornelio Tacito|Tacito]]|titolo=Annales|pagine=libri III-V-VI|url=https://la.wikisource.org/wiki/Ab_excessu_divi_Augusti_(Annales)|cid=Tacito, ''Annales''}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
* {{Cita libro|autore=[[Publio Cornelio Tacito|Tacito]]|titolo=Annales|pagine=libri III-V-VI|url=https://la.wikisource.org/wiki/Ab_excessu_divi_Augusti_(Annales)|cid=Tacito, ''Annales''}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
** {{it}} [http://www.progettovidio.it/tacitoopere.asp Annali] — traduzione in italiano di Progettovidio;
** {{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/The_Annals_(Tacitus) Annals] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di Alfred J. Church e William J. Brodribb.
** {{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/The_Annals_(Tacitus) Annals] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di Alfred J. Church e William J. Brodribb.


;Fonti moderne
;Fonti moderne
* {{Cita libro|autore=Edmund Groag, Arthur Stein, Leiva Petersen|titolo=[[Prosopographia Imperii Romani|Prosopographia Imperii Romani saeculi I, II et III]]|editore=[[Accademia delle scienze di Berlino|Accademia delle scienze]]|città=[[Berlino]]|anno=1933|cid=Groag, Stein, Petersen 1933}}
* {{Cita libro|autore=Edmund Groag, Arthur Stein, Leiva Petersen|titolo=[[Prosopographia Imperii Romani|Prosopographia Imperii Romani saeculi I, II et III]]|editore=Accademia delle scienze|città=Berlino|anno=1933|cid=Groag, Stein, Petersen 1933}}
* {{Cita libro|autore=Anthony Barrett|titolo=Agrippina: Sex, Power and Politics in the Early Roman Empire|editore=Yale University Press|città=[[New Haven]]|anno=1996|cid=Barrett 1996}}
* {{Cita libro|autore=Anthony Barrett|titolo=Agrippina: Sex, Power and Politics in the Early Roman Empire|editore=Yale University Press|città=New Haven|anno=1996|cid=Barrett 1996}}

== Altri progetti ==
{{interprogetto}}


{{Giulio-Claudi}}
{{Giulio-Claudi}}


{{Controllo di autorità}}
{{Portale|antica Roma|biografie}}
{{Portale|antica Roma|biografie}}


Versione attuale delle 23:37, 21 lug 2024

Giulia Livia
Busto di Giulia Livia
Nome completoIulia Livia
Nascita4
Morte43
Dinastiagiulio-claudia
PadreDruso minore
MadreClaudia Livilla
ConiugiNerone Cesare (20-30)
Gaio Rubellio Blando (33-38 ca.)
Seiano (dibattuto)[1]
Figlida Rubellio
Rubellio Druso
Rubellio Plauto
Rubellio Blando
Rubellia Bassa

Giulia Livia, conosciuta anche come Giulia Livilla (in latino Iulia Livia; nelle epigrafi: IVLIA•DRVSI•CAESARIS•FILIA[2]; 4 – 43), è stata una nobildonna romana, appartenente alla dinastia giulio-claudia.

Origini familiari

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Dinastia giulio-claudia.
Busto di Druso minore, padre di Giulia Livia. Museo del Prado, Madrid.

Giulia Livia nacque da Druso minore, figlio di Tiberio e Vipsania Agrippina, e da Claudia Livilla, figlia di Druso maggiore e Antonia minore. Era pertanto nipote adottiva di Augusto, nipote di Germanico, cugina di Gaio Cesare "Caligola", nipote di Claudio e zia di Nerone. Aveva due fratelli gemelli minori, nati circa quindici anni dopo di lei: Tiberio e Germanico Gemello.

Biografia

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Età giulio-claudia.

Nel 14, mentre Augusto stava morendo, Giulia era malata e lo stesso imperatore chiese delle sue condizioni subito prima di morire.[3]

Nel 20, appena dopo la morte di Germanico, Giulia ne sposò il figlio maggiore, Nerone Cesare, il più prossimo alla linea di successione imperiale.[4] Nerone e la madre Agrippina vennero in seguito perseguitati da Seiano, potente prefetto del pretorio sotto Tiberio, che aspirava a prendere il potere e nel 30 Nerone morì in esilio a Ponza.[5][6][7]

Nel 33, si risposò con Gaio Rubellio Blando, anziano consolare (suffetto nel 18) di famiglia equestre originaria di Tivoli, ma il matrimonio fu visto come un ennesimo atto di mortificare la discendenza di Germanico.[8] Dal secondo marito Giulia ebbe probabilmente quattro figli: Rubellio Druso, Rubellio Plauto, Rubellio Blando e Rubellia Bassa.

Nel 43, un agente dell'imperatrice, Valeria Messalina, moglie di Claudio, accusò falsamente Giulia di incesto e immoralità. L'imperatore, suo zio, non fece niente a favore della nipote ma la fece condannare a morte. Giulia, probabilmente, si tolse la vita prima di essere uccisa.[9]

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Ci sono numerose indicazioni sul fatto che Seiano fosse entrato a far parte della casa imperiale sposandone un membro. Infatti Marco Terenzio definisce Seiano nel suo discorso riportato da Tacito (VI, 8) Claudiae et Iuliae domus partem, quas adfinitate occu paverat. Il nome di Giulia Livia come promessa in sposa a Seiano appare in Cassio Dione, LVIII, 3.9, ma questo potrebbe essere semplicemente un refuso. Secondo Jane Bellamore e altri studiosi, sarebbe stata Claudia Livilla la seconda moglie di Seiano. Infatti, nei Fasti ostienses, viene riportato che la moglie di Seiano si suicidò otto giorni dopo il marito. Considerato che Giulia Livia visse per altri dodici anni dopo la morte di Seiano e che Livilla era già stata amante del prefetto a lungo, è del tutto possibile che Seiano si fosse sposato con la seconda piuttosto che con la prima. Che la persona riportata sui Fasti sia Apicata, è poco probabile, dato che questa nel 31 non era più la moglie del prefetto, e comunque secondo Dione Apicata si tolse la vita solo dopo aver visto i corpi dei figli (Cassio Dione, LVIII, 11.6) la morte dei quali, come ci riportano gli stessi Fasti, avvenne a novembre/dicembre.
  2. ^ Groag, Stein, Petersen 1933, I 636.
  3. ^ Svetonio, Vite dei Cesari, Augusto, 99.
  4. ^ Tacito, Annales, III, 29.
  5. ^ Tacito, Annales, V, 2.
  6. ^ Tacito, Annales, V, 3.
  7. ^ Svetonio, Vite dei Cesari, Gaio Cesare, XV.
  8. ^ Tacito, Annales, VI, 27.
  9. ^ Barrett 1996, 87; 104.

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]
Fonti antiche
Fonti moderne
  • Edmund Groag, Arthur Stein, Leiva Petersen, Prosopographia Imperii Romani saeculi I, II et III, Berlino, Accademia delle scienze, 1933.
  • Anthony Barrett, Agrippina: Sex, Power and Politics in the Early Roman Empire, New Haven, Yale University Press, 1996.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN) 459144647706133956450
  Portale Antica Roma
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Giulia_Livia&oldid=140308194"