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Palazzo Giacomo Spinola: differenze tra le versioni

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Il '''palazzo Giacomo Spinola''' o '''palazzo Giacomo Spinola di Luccoli''' è un edificio sito in [[Piazza delle Fontane Marose]] al civico 6 a [[Genova]], inserito il 13 luglio del [[2006]] nella lista tra i 42 palazzi iscritti ai [[Rolli di Genova]] divenuti in tale data [[Patrimonio dell'umanità]] dall'[[UNESCO]]. Il palazzo è oggi sede del [[Banco di Sardegna]].
Il '''palazzo Giacomo Spinola''' o '''palazzo Giacomo Spinola di Luccoli''' è un [[palazzo|edificio storico]] [[italia]]no, sito in [[Piazza delle Fontane Marose]] 6, nel [[centro storico di Genova]]. È uno dei [[Palazzi dei Rolli]] designati, al tempo della [[Repubblica di Genova]], a ospitare gli ospiti di alto rango per conto del governo, durante le visite di stato.

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== Storia e descrizione ==
== Storia e descrizione ==
Costruito per Giacomo Spinola tra il [[1445]] e il [[1459]] su lotti già edificati, è presente in tutti i [[Rolli di Genova|rolli]]; tra gli anni [[1576]] e [[1595]] appartiene ad Antonio Spinola Marmari ma raggiunge la massima posizione nel [[1614]] con [[Giovanni Battista Spinola di Tomaso]], letterato e [[doge della Repubblica di Genova]] nel [[1613]]-[[1615]]. Agli inizi del [[XIX secolo]] appartiene agli [[Spinola]].
Costruito per Giacomo Spinola tra il [[1445]] e il [[1459]] su lotti già edificati, fu riportato in tutti i [[Rolli di Genova|rolli]]; tra gli anni [[1576]] e [[1595]] appartenne ad Antonio Spinola Marmari, ma raggiunse la massima posizione nel [[1614]] con [[Giovanni Battista Spinola di Tomaso]], letterato e [[doge della Repubblica di Genova]] nel [[1613]]-[[1615]]. Agli inizi del [[XIX secolo]] passò agli [[Spinola]].<ref name=unesco>{{cita web|url=http://unesco.comune.genova.it/ita/scheda_r.html?featureid=1037068|titolo=Palazzo di Giacomo Spinola di Luccoli}}</ref>


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Situato sulla piazza di Luccoli, nel [[XIII secolo]] luogo marginale ma strategico perché vicino alla Porta di Santa Caterina,<ref name=unesco /> presenta una [[facciata]] a fasce bicrome e [[nicchie]] con [[statue]] marmoree di familiari illustri,<ref name=unesco /> tre delle quali (la prima, la seconda e la quarta da sinistra) eseguite da Domenico Gagini da Bissone.<ref>{{cita libro|autore=Clario Di Fabio|capitolo=Nascita e rinascita della statuaria celebrativa laica a Genova fra Tre e Quattrocento. Opizzino, Giacomo Spinola di Luccoli e la parte di Domenico Gagini|titolo=Medioevo: i committenti, I convegni di Parma, 13, atti (Parma, 21-25 settembre 2010)|curatore=Arturo Carlo Quintavalle|città=Milano|editore=Electa|anno=2011|pp=623-641}}</ref> Nel [[XVI secolo]], oltre alla sostituzione delle [[quadrifore]] per creare nuove finestre, andò ad espandersi nell'isolato, con una casa da reddito su via di San Sebastiano.<ref name=unesco />


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A metà del XIX secolo vennero imposti dal comune pannelli a [[bassorilievo]] per mascherare la stiratura delle botteghe verso il basso: una trasformazione della facciata prodotta prima dal generale livellamento della carrabile, dall'Acquaverde all'[[Spianata dell'Acquasola|Acquasola]], con parziale demolizione della piazza superiore degli Spinola ([[1816]]-[[1818]] circa), poi richiesta dai raccordi successivi della nuova via [[Carlo Felice]] ([[1832]] circa) con le vecchie quote della piazza.


Dopo le demolizioni illegittime per ammodernare le finestre nel [[1903]], gli architetti [[Alfredo D'Andrade]] e Marco [[Aurelio Crotta]] costruiranno le [[Polifora|polifore]] del [[piano nobile]], già sostituite da secoli con aperture rettangolari, come all'interno erano stati rilevanti i mutamenti alla scala (XVI secolo).
Dopo le demolizioni illegittime per ammodernare le finestre nel [[1903]], gli architetti [[Alfredo D'Andrade]] e Marco [[Aurelio Crotta]] costruirono le [[Polifora|polifore]] del [[piano nobile]],<ref name=unesco /> già sostituite da secoli con aperture rettangolari, come all'interno erano stati rilevanti i mutamenti alla scala (XVI secolo).


Altrettanto pesanti i lavori di fine Ottocento, introdotti dalla proprietà Migone per ridurre il palazzo a casa d'affitto, sino a moltiplicare vecchie contro soffittature mascherando il solaio ligneo originario del salone, su mensole recanti l'arme degli Spinola, che oggi è restituito da un progetto di recupero patrocinato dal [[Banco di Sardegna]] per collocarvi uffici e agenzia.
Altrettanto significativi i lavori di fine Ottocento, introdotti dalla proprietà Migone per ridurre il palazzo a casa d'affitto, sino a moltiplicare vecchie contro soffittature mascherando il solaio ligneo originario del salone, su mensole recanti l'arme degli Spinola, che fu poi restituito con un progetto di recupero patrocinato dal [[Banco di Sardegna]] per collocarvi uffici e agenzia.<ref name=unesco />


==Galleria d'immagini==
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== Voci correlate ==
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* [[Rolli di Genova]]
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Palazzo Giacomo Spinola
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
LocalitàGenova
IndirizzoPiazza delle Fontane Marose, 6
Coordinate44°24′35.99″N 8°56′07.81″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1445-1459
Inaugurazione1459
Usouffici
Realizzazione
AppaltatoreGiacomo Spinola
ProprietarioBanco di Sardegna

Il palazzo Giacomo Spinola o palazzo Giacomo Spinola di Luccoli è un edificio storico italiano, sito in Piazza delle Fontane Marose 6, nel centro storico di Genova. È uno dei Palazzi dei Rolli designati, al tempo della Repubblica di Genova, a ospitare gli ospiti di alto rango per conto del governo, durante le visite di stato.

L'edificio è fra i 42 palazzi dei rolli selezionati e dichiarati Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO il 13 luglio 2006.[1]

Dal 1941 è sottoposto a vincolo di tutela da parte della soprintendenza.[2] Il palazzo è sede del Banco di Sardegna.

Storia e descrizione

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Costruito per Giacomo Spinola tra il 1445 e il 1459 su lotti già edificati, fu riportato in tutti i rolli; tra gli anni 1576 e 1595 appartenne ad Antonio Spinola Marmari, ma raggiunse la massima posizione nel 1614 con Giovanni Battista Spinola di Tomaso, letterato e doge della Repubblica di Genova nel 1613-1615. Agli inizi del XIX secolo passò agli Spinola.[3]

Situato sulla piazza di Luccoli, nel XIII secolo luogo marginale ma strategico perché vicino alla Porta di Santa Caterina,[3] presenta una facciata a fasce bicrome e nicchie con statue marmoree di familiari illustri,[3] tre delle quali (la prima, la seconda e la quarta da sinistra) eseguite da Domenico Gagini da Bissone.[4] Nel XVI secolo, oltre alla sostituzione delle quadrifore per creare nuove finestre, andò ad espandersi nell'isolato, con una casa da reddito su via di San Sebastiano.[3]

A metà del XIX secolo vennero imposti dal comune pannelli a bassorilievo per mascherare la stiratura delle botteghe verso il basso: una trasformazione della facciata prodotta prima dal generale livellamento della carrabile, dall'Acquaverde all'Acquasola, con parziale demolizione della piazza superiore degli Spinola (1816-1818 circa), poi richiesta dai raccordi successivi della nuova via Carlo Felice (1832 circa) con le vecchie quote della piazza.

Dopo le demolizioni illegittime per ammodernare le finestre nel 1903, gli architetti Alfredo D'Andrade e Marco Aurelio Crotta costruirono le polifore del piano nobile,[3] già sostituite da secoli con aperture rettangolari, come all'interno erano stati rilevanti i mutamenti alla scala (XVI secolo).

Altrettanto significativi i lavori di fine Ottocento, introdotti dalla proprietà Migone per ridurre il palazzo a casa d'affitto, sino a moltiplicare vecchie contro soffittature mascherando il solaio ligneo originario del salone, su mensole recanti l'arme degli Spinola, che fu poi restituito con un progetto di recupero patrocinato dal Banco di Sardegna per collocarvi uffici e agenzia.[3]

Galleria d'immagini

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  1. ^ (EN) Proposal for the inscription of Genoa Le Strade Nuove and the System of the Palazzi dei Rolli in the Unesco World Heritage List (PDF), vol. 1, Unesco, 2006.
  2. ^ Vincolo Architetonico, su Liguria Vincoli, Regione Liguria.
  3. ^ a b c d e f Palazzo di Giacomo Spinola di Luccoli, su unesco.comune.genova.it.
  4. ^ Clario Di Fabio, Nascita e rinascita della statuaria celebrativa laica a Genova fra Tre e Quattrocento. Opizzino, Giacomo Spinola di Luccoli e la parte di Domenico Gagini, in Arturo Carlo Quintavalle (a cura di), Medioevo: i committenti, I convegni di Parma, 13, atti (Parma, 21-25 settembre 2010), Milano, Electa, 2011, pp. 623-641.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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