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Utente:Delehaye/Sandbox Strage di Nola: differenze tra le versioni

Coordinate: 40°55′45.84″N 14°31′53.19″E
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'''a)''' Deposito del 12º Reggimento di Artiglieria:
'''a)''' Deposito del 12º Reggimento di Artiglieria "Savona":
* numero imprecisato
* numero imprecisato (probabilmente a "quadro")
'''b)''' Deposito del 48º Reggimento di Artiglieria:
'''b)''' Deposito del 48º Reggimento di Artiglieria:
* circa 770 militari, di cui:
* circa 770 militari, di cui:
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* 80º Distretto Militare / Presidio Militare, presso la Caserma "Armando Diaz", nella Reggia "Orsini", in Piazza Giordano Bruno;
* 80º Distretto Militare / Presidio Militare, presso la Caserma "Armando Diaz", nella Reggia "Orsini", in Piazza Giordano Bruno;
* Deposito del 48º [[Reggimento]] di [[Artiglieria]] per [[48ª Divisione fanteria "Taro"|Divisione di Fanteria "Taro"]], presso la Caserma "Principe Amedeo" poi "Cesare Battisti" in Piazza d'Armi;
* Deposito del 48º [[Reggimento]] di [[Artiglieria]] per [[48ª Divisione fanteria "Taro"|Divisione di Fanteria "Taro"]], presso la Caserma "Principe Amedeo" poi "Cesare Battisti" in Piazza d'Armi;
* Deposito del 12º [[Reggimento]] di [[Artiglieria]] per Divisione di Fanteria "Sila", stanzionato nella Caserma "Campo Stella" (detta ''"Nuove Casermette"''), subito fuori città, nel territorio del contiguo [[San Paolo Belsito|Comune di San Paolo Belsito]].
* Deposito del 12º [[Reggimento]] di [[Artiglieria]] "Savona", probabilmente già ridotto a "quadro", stanzionato nella Caserma "Campo Stella" (detta ''"Nuove Casermette"''), subito fuori città, in Via San Paolo Belsito / Via Nola nel territorio del contiguo [[San Paolo Belsito|Comune di San Paolo Belsito]]<ref>Attualmente è sede del [https://www.esercito.difesa.it/organizzazione/capo-di-sme/comando-logistico-esercito/Polo-di-Mantenimento-Pesante-Sud/Pagine/PolmantSud-La-Storia.aspx Polo di Mantenimento Pesante Sud] dell'[[Esercito Italiano]].</ref>.


Dopo lo [[sbarco di Salerno]], avvenuto il 9 settembre, il [[Oberbefehlshaber Süd|Comando in Capo Sud]] tedesco di [[Albert Kesselring]] decise di convogliare tutte le proprie forze disponibili verso la [[Salerno|suddetta città]], in modo da organizzare al meglio le difese.
Dopo lo [[sbarco di Salerno]], avvenuto il 9 settembre, il [[Oberbefehlshaber Süd|Comando in Capo Sud]] tedesco di [[Albert Kesselring]] decise di convogliare tutte le proprie forze disponibili verso la [[Salerno|suddetta città]], in modo da organizzare al meglio le difese.
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== Gli episodi del 10 settembre 1943 ==
== Gli episodi del 10 settembre 1943 ==
=== Il disarmo di un Maresciallo tedesco a Nola ===
=== Il disarmo di un Maresciallo tedesco a Nola ===
Il 10 settembre [[1943]], in mattinata un [[Feldwebel#Germania|Feldwebel]] tedesco fu disarmato da alcuni militari e civili e portato alla Caserma dei [[Carabinieri]], dove il Comandante, [[Maresciallo]] Papa, restituendogli l'arma lo liberò.
Il 10 settembre [[1943]], in mattinata un [[Feldwebel#Germania|Feldwebel]] tedesco fu disarmato da alcuni militari e civili e portato alla Caserma dela Stazione dei [[Carabinieri]], dove il Comandante, [[Maresciallo]] Papa, restituendogli l'arma lo liberò.


=== Lo scontro a fuoco davanti la Caserma del Deposito del 48º Reggimento di Artiglieria per Divisione di Fanteria "Taro" ===
=== Lo scontro a fuoco davanti la Caserma del Deposito del 48º Reggimento di Artiglieria per Divisione di Fanteria "Taro" ===
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# [[ufficiale]] rimasto fin'ora anonimo,
# [[ufficiale]] rimasto fin'ora anonimo,
usciti dalla loro Caserma, si stavano dirigendo verso il centro città, attraversando il vasto piazzale antistante.
usciti dalla loro Caserma, si stavano dirigendo verso il centro città, attraversando il vasto piazzale antistante.



10 settembre u. s. Infatti nel
pomeriggio di detto giorno, mentre un militare tedesco attraversava
su moto a tutta velocità via Principessa Margherita di questo abitato,
sparando all’impazzata sulla popolazione, giunto all’altezza del palazzo Mottola,
arrestò la moto e poscia con la pistola mitragliatrice
spianata, disarmò due nostri ufficiali del Deposito 48° Artiglieria qui
di stanza. A ciò alcuni militari, che da poco lontano assistettero all'umiliante scena,
senz’altro aprirono il fuoco sui tedesco, mentri altri di questi accorsero in aiuto dei compagni.
Ai nostri militari si
unirono alcuni ardimentosi civili, che, sprezzanti del pericolo, furono
incitati ed animati dal sig. Mercogliano Umberto. Nacque così una
vera battaglia durante la quale cadde un ufficiale tedesco, trasportato
poi al locale Ospedale Civico. Dei civili trovò eroica morte il giovane
De Luca Giuseppe del luogo




Una colonna di mezzi blindati tedeschi era ferma al [[passaggio a livello]], presso la Villa del Piano (su Viale Giuseppe Zanardelli, oggi rinominato Via Onorevole Francesco Napolitano), provenendo da Via Ciminile per andare in Via Principessa Margherita.
Una colonna di mezzi blindati tedeschi era ferma al [[passaggio a livello]], presso la Villa del Piano (su Viale Giuseppe Zanardelli, oggi rinominato Via Onorevole Francesco Napolitano), provenendo da Via Ciminile per andare in Via Principessa Margherita.
Era il Divisionsstab (Comando Divisionale) della [[Fallschirm-Panzer-Division 1 "Hermann Göring"|Panzer-Division „Hermann Göring“]], che si stava riposizionando da [[Maddaloni]] a [[Sarno]].
Era il Divisionsstab (Comando Divisionale) della [[Fallschirm-Panzer-Division 1 "Hermann Göring"|Panzer-Division „Hermann Göring“]], che si stava riposizionando da [[Maddaloni]] a [[Sarno]].


Dalla colonna si staccò un'autoblindo tedesca, gli si avvicinò e discesero 3 [[ufficiali]], che intimarono ai primi 2 italiani la consegna delle proprie armi di ordinanza ([[Pistola]] [[Beretta M34]]); ne nacque una animata discussione, uno degli ufficiali italiani che più si scaldò ricevette uno schiaffo.
Dalla colonna tedesca si staccò un'autoblindo, gli si avvicinò e discesero 3 [[ufficiali]], che intimarono ai primi 2 italiani la consegna delle proprie armi di ordinanza ([[Pistola]] [[Beretta M34]]); ne nacque una animata discussione, uno degli ufficiali italiani, che più si scaldò, ricevette uno schiaffo.
La scena prese l'attenzione di civili che vivevano e/o transitavano in zona, questi, dalle finestre, richiamarono l'attenzione di altri 3 militari italiani ed 1 civile:
La scena prese l'attenzione di civili che vivevano e/o transitavano in zona, questi, dalle finestre, richiamarono l'attenzione di altri 3 militari italiani ed 1 civile:
# [[Caporal maggiore|Caporal Maggiore]] d'[[Artiglieria]] [[Giovanni La Pigna]] di [[Napoli]];
# [[Caporal maggiore|Caporal Maggiore]] d'[[Artiglieria]] [[Giovanni La Pigna]] di [[Napoli]];
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Una seconda autoblindo venne in soccorso dei camerati bersagliati, lanciando numerose bombe a mano verso i militari italiani e sventagliando raffiche di mitragliatrici, ma ambedue dovettero, a fatica, ritirarsi al di là del passaggio a livello, vista la forte reazione italiana.
Una seconda autoblindo venne in soccorso dei camerati bersagliati, lanciando numerose bombe a mano verso i militari italiani e sventagliando raffiche di mitragliatrici, ma ambedue dovettero, a fatica, ritirarsi al di là del passaggio a livello, vista la forte reazione italiana.
A questo punto la piccola colonna, sparando con le armi di bordo perfino [[proiettili esplodendi]], attraversò tutta la parte orientale della Piazza d'Armi, avvicinandosi alla vicina Piazza Guglielmo Marconi, dove si erano andati accendendo vari focolai di resistenza.
A questo punto la piccola colonna, sparando con le armi di bordo perfino [[proiettili esplodendi]], attraversò tutta la parte orientale della Piazza d'Armi, avvicinandosi alla vicina Piazza Guglielmo Marconi, dove si erano andati accendendo vari focolai di resistenza.
Le armi gli italiani le recuperarono: i militari dalla Caserma, infatti, presero 1 delle 2 mitragliatrici poste sul terrazzo della Caserma e la posizionarono nel recinto della Cavallerizza, dietro un muretto mimetizzata da cespugli, i civili dalle proprie abitazioni, come il [[Ragioniere]] [[Giovanni Fiumara]] (* [[Nola]] ([[Città metropolitana di Napoli|NA]]), 23.09.[[1943]]) ([https://partigianiditalia.cultura.gov.it/persona/?id=5bf6cfa3153c89309048ec86 Partigiano Combattente]), [[impiegato]] presso il [[Nola|Comune di Nola]], che riesumò un vecchio [[Fucile]] [[Vetterli-Vitali Mod. 1870/87]].
Le armi gli italiani le recuperarono: i militari dalla Caserma, infatti, presero 1 delle 2 mitragliatrici poste sul terrazzo della Caserma e la posizionarono nel recinto della Cavallerizza, dietro un muretto mimetizzata da cespugli, i civili dalle proprie abitazioni, come il [[Ragioniere]] [[Giovanni Fiumara]] (* [[Nola]] ([[Città metropolitana di Napoli|NA]]), 29.03.[[1904]]) ([https://partigianiditalia.cultura.gov.it/persona/?id=5bf6cfa3153c89309048ec86 Partigiano Combattente]), [[impiegato]] presso il [[Nola|Comune di Nola]], che riesumò un vecchio [[Fucile]] [[Vetterli-Vitali Mod. 1870/87]].


Ritirate le 2 autoblindo e passata la colonna tedesche, sopraggiunse in velocità una motocicletta con 2 soldati tedeschi, erano [[portaordini]], e si trovarono oggetto di un intenso fuoco da parte degli italiani, che oramai aveva richiamato parecchi civili di manforte armata.
Ritirate le 2 autoblindo e passata la colonna tedesche, sopraggiunse in velocità una motocicletta con 2 soldati tedeschi, erano [[portaordini]], e si trovarono oggetto di un intenso fuoco da parte degli italiani, che oramai aveva richiamato parecchi civili di manforte armata.
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* 2 [[sottufficiali]];
* 2 [[sottufficiali]];
* 3 [[artiglieri]].
* 3 [[artiglieri]].

Il Comandante del 48' Artiglieria vista
l’impari lotta, anche rispetto allo speciale armamento tedesco,
comandò al tenente Carrelli, seguito da un drappello di militari con la
bandiera bianca, di parlamentare ai fini di evitare inutile spargimento di sangue.
Senonchè approssimatosi ai tedeschi raccoltisi nei pressi
della stazione Ferroviaria Nola-Baiano, fu ricevuto con raffiche di mitraglia,
lasciandovi la vita unitamente ad un soldato del seguito. Ne
seguì una vera seconda battaglia durata circa due ore, in cui il fuoco
fu intermittente, svoltasi tra i militari tedeschi e quelli italiani, che
tiravano dalla caserma del 48" Artiglieria





Ma, al centro della Piazza d'Armi, la delegazione italiana fu oggetto di una scarica di mitragliatrice tedesca, che colpì all'addome ed ad un braccio il [[Tenente]] [[Edoardo Carrelli]], ferendolo a morte.
Ma, al centro della Piazza d'Armi, la delegazione italiana fu oggetto di una scarica di mitragliatrice tedesca, che colpì all'addome ed ad un braccio il [[Tenente]] [[Edoardo Carrelli]], ferendolo a morte.
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Le perdite tra gli italiani furono di 2 morti (il [[Tenente]] [[Edoardo Carrelli]] ed 1 [[artigliere]]) e di 2 feriti.
Le perdite tra gli italiani furono di 2 morti (il [[Tenente]] [[Edoardo Carrelli]] ed 1 [[artigliere]]) e di 2 feriti.
Le ultime scariche di proiettili ci furono verso le 19:00, dopodicchè il silenzio arrivò col tramonto, scoprendo un altro corpo esamine, quello di un giovane liceale [[Nola|nolano]]: [[Giuseppe De Luca]]<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore = Parrocchia San Felice di Nola|titolo = Libro dei defunti|volume = pag. 211}}</ref>, che aveva partecipato agli scontri.
Le ultime scariche di proiettili ci furono verso le 19:00, dopodicchè il silenzio arrivò col tramonto, scoprendo un altro corpo esamine, quello di un giovane liceale [[Nola|nolano]]: [[Giuseppe De Luca]]<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore = Parrocchia San Felice di Nola|titolo = Libro dei defunti|volume = pag. 211}}</ref>, che aveva partecipato agli scontri.

=== Lo scontro a fuoco al Ponte Ciccone ===
Il 10 settembre [[1943]], mentre si svolgevano i combattimenti presso la Caserma "Principe Amedeo" in Piazza d'Armi, sul Ponte Ciccone<ref>Attalmente è identificabile con il Ponte della Ferrovia che sovrapassa l'incrocio tra Via Saviano e la Strada Provinciale nº 39/a "Circumvallazione di Nola".</ref>, per circa mezz'ora, il contadino [[Giuseppe Napoletano]] di Francesco assieme ad [[Umberto Mercogliano]], armati di fucili da caccia e bombe a mano, ebbero un forte scontro a fuoco contro una colonna di automezzi tedeschi.
[[Giuseppe Napoletano]] fu colpito a morte da raffiche di mitraglia, ed il cadavere venne ripetutamente e brutalmente vilipeso da baionettate inferte dai tedeschi, che lo deposero sulla strada in posizione appariscente, impedendone la rimozione e la sepoltura per 3 giorni, al fine di utilizzarlo come monito per la popolazione.


== Gli episodi dell'11 settembre 1943 ==
== Gli episodi dell'11 settembre 1943 ==
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[[File:Targa Eccidio di Nola.jpg|thumb|Targa di commemorazione per l'"Eccidio di Nola", posta in Via Abate Minichini a [[Nola]].]]
[[File:Targa Eccidio di Nola.jpg|thumb|Targa di commemorazione per l'"Eccidio di Nola", posta in Via Abate Minichini a [[Nola]].]]
Dopo la presa della Caserma, il [[Maggiore|Major]] tedesco intimò che tutti i 780 militari del Deposito del 48º si radunassero nel cortile, dopodicchè intimò che gli italiani uscissero dalla Caserma e si schierassero in Piazza d'Armi guardando la Caserma, qui i circa 80 [[Ufficiale (forze armate)|ufficiali]] furono distaccati e fatti schierare presso la garitta della sentinella di destra, in entrata della porta carraia.
Dopo la presa della Caserma, il [[Maggiore|Major]] tedesco intimò che tutti i 780 militari del Deposito del 48º si radunassero nel cortile, dopodicchè intimò che gli italiani uscissero dalla Caserma e si schierassero in Piazza d'Armi guardando la Caserma, qui i circa 80 [[Ufficiale (forze armate)|ufficiali]] furono distaccati e fatti schierare presso la garitta della sentinella di destra, in entrata della porta carraia.

Il giorno seguente il
settembre nelle ore antimeridiane la feroce reazione tedesca si manifestò
in tutta la sua selvaggia brutalità, giacché i tedeschi, forti di
parecchi carri armati, dopo aver contemporaneamente circondato la
caserma del 48° e quella del 12° artiglieria, fucilarono, alla presenza
della truppa appositamente adunata e costretta a rimanere in ginocchio,
dieci ufficiali situati con le spalle rivolte verso il muro del lato
sinistro entrando nella caserma del 48° Artiglieria, nelle persone del
Colonnello di fanteria Ruberti Amedeo comandante del presidio di
Nola; Colonnello De Pasqua Michele comandante del 48" Artiglieria;
Capitano De Manuele Mario; Capitano Berlinzoni Roberto; Capitano
Sidoli Mario; Tenente Nizzi Piero; Tenente Benedetto Consolato;
Tenente Pesce Mario; Tenente Forzati Enrico; S. Tenente Iacoboni
Mario, tutti del 48° Artiglieria.




Un ufficiale tedesco si recò alla Caserma "Armando Diaz", Sede del Presidio Militare, ed invitò il [[Colonnello]] [[Amedeo Ruberto]] (Comandante del Presidio Militare) a seguirlo alla Caserma "Amedeo di Savoia", poichè era rischiesta la sua presenza come militare più in alto nella gerarchia a [[Nola]].
Un ufficiale tedesco si recò alla Caserma "Armando Diaz", Sede del Presidio Militare, ed invitò il [[Colonnello]] [[Amedeo Ruberto]] (Comandante del Presidio Militare) a seguirlo alla Caserma "Amedeo di Savoia", poichè era rischiesta la sua presenza come militare più in alto nella gerarchia a [[Nola]].
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https://www.maparchive.ru/division/part15/Fallschirm-Panzer-Division%20Hermann%20Goering.pdf
https://reibert-info.translate.goog/threads/tankovye-divizii-panzer-divisionen.4081/page-3?_x_tr_sl=ru&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc
https://portal.ehri-project.eu/units/de-002525-rl_15
https://www.ww2.dk/ground/goering/grenhg1.htm




== Gli episodi del 26 settembre 1943 ==
=== L'attentato alle linee telefoniche della Stazione FF.SS. ===
Il 10 settembre [[1943]], avendo fatta presa nel�l’animo dei volonterosi giovani nolani, Santaniello Raffaele e fra*
tello Caetano fu Andrea rispettivamente di anni 14 e 21, nonché il
Mercogliano Antonio di Carmine di anni 28, il proclama del mare�sciallo d’Italia Badoglio, divulgato a mezzo radio, con cui invitava
a compiere atti di sabotaggio in danno dei tedeschi, i nominati eroici
giovani il mattino del 26 settembre in questa stazione delle FF. SS.
tagliarono i fili telefonici tedeschi, interrompendo cosi le comunica�zioni. Purtroppo erano in agguato a spiare alcuni tedeschi militari
che notarono l’atto commesso dai suddetti e che furono fatti segno
di raffiche di mitraglia, determinando la morte di Santaniello Gaeta�no e di Mercogliano Antonio; mentre Santaniello Raffaele nonostante
fosse ferito riuscì a fuggire. Per imposizioni dei tedeschi per cinque
giorni i cadaveri dei suddetti rimasero sul posto esposti alla pubblica
vista. Siamo così verso la fine di settembre.


== Elenco delle vittime ==
== Elenco delle vittime ==
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* 10 settembre [[1943]]<ref>[https://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Caserma%20Principe%20Amedeo,%20Nola,%2011-9-1943.pdf Scheda sull'Atlante delle Stragi Naziste e Fascite in Italia: Episodio del 10.09.1943 a Nola]</ref>:
* 10 settembre [[1943]]<ref>[https://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Caserma%20Principe%20Amedeo,%20Nola,%2011-9-1943.pdf Scheda sull'Atlante delle Stragi Naziste e Fascite in Italia: Episodio del 10.09.1943 a Nola]</ref>:
:# [[Giuseppe De Luca]] (* [[Nola]] ([[Città metropolitana di Napoli|NA]]), 09.09.[[1927]]), studente liceale, per scontro armato con i tedeschi in Piazza d'Armi ([https://partigianiditalia.cultura.gov.it/persona/?id=5bf6cf8e153c89309048e873 Partigiano Combattente Caduto])
:# [[Giuseppe De Luca]] (* [[Nola]] ([[Città metropolitana di Napoli|NA]]), 09.09.[[1927]]), studente liceale, per scontro armato con i tedeschi in Piazza d'Armi ([https://partigianiditalia.cultura.gov.it/persona/?id=5bf6cf8e153c89309048e873 Partigiano Combattente Caduto])
:# [[Giuseppe Napoletano]] (* [[Nola]] ([[Città metropolitana di Napoli|NA]]), ??.??.[[19??]]), contadino, per scontro armato con i tedeschi sul Ponte di Ciccone
:# [[Giuseppe Napoletano]] di Francesco (* [[Nola]] ([[Città metropolitana di Napoli|NA]]), ??.??.[[19??]]), contadino, per scontro armato con i tedeschi sul Ponte di Ciccone
:# Ten. Cpl. (Dep. 48º Regg. Art. Div.) [[Edoardo Carrelli]] (* [[Roma]] ([[Città metropolitana di Roma Capitale|RM]]), 06.08.[[1908]]), docente di Diritto Romano all'Università degli Studi di Messina, ([http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1947%20vol_4/e-1947%20vol_4_00000124.JPG MBVM]<ref name="Difesa 1947">Decreto nº 193 del 27.09.1947, Bollettino Ufficiale del Ministero della Difesa, Dispensa nº 29 del 19.11.1947, Pag. 3008</ref>)
:# Ten. Cpl. (Dep. 48º Regg. Art. Div.) [[Edoardo Carrelli]] (* [[Roma]] ([[Città metropolitana di Roma Capitale|RM]]), 06.08.[[1908]]), docente di Diritto Romano all'Università degli Studi di Messina, ([http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1947%20vol_4/e-1947%20vol_4_00000124.JPG MBVM]<ref name="Difesa 1947">Decreto nº 193 del 27.09.1947, Bollettino Ufficiale del Ministero della Difesa, Dispensa nº 29 del 19.11.1947, Pag. 3008</ref>)



Versione delle 15:42, 1 set 2024

Eccidio di Nola
strage
File:?.img
didascalia
Data inizio10 settembre 1943
15:30 (UTC+1)
Data fine11 settembre 1943
16:00 (UTC+1)
LuogoNola
StatoItalia (bandiera) Italia
ProvinciaProvincia di Napoli
ComuneNola
Coordinate40°55′45.84″N 14°31′53.19″E
Arma
Obiettivo Militari italiani del Deposito del 48º Reggimento di Artiglieria per Divisione di Fanteria "Taro" del Regio Esercito del Regno d'Italia
Responsabili Reparti della Panzer-Division „Hermann Göring“ della Luftwaffe della Wehrmacht del Großdeutsches Reich
Motivazionerappresaglia
Causa
Conseguenze
Morti18
Feritiimprecisati
Dispersi0
Sopravvissuti0
Evacuatia) Deposito del 12º Reggimento di Artiglieria "Savona":
  • numero imprecisato (probabilmente a "quadro")

b) Deposito del 48º Reggimento di Artiglieria:

  • circa 770 militari, di cui:
    • circa 70 ufficiali
    • circa 700 artiglieri, di cui:
      • circa 400 veterani
      • circa 300 reclute
Area coinvoltaCaserma "Principe Amedeo" poi "Cesare Battisti" sulla Piazza d'Armi
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Campania
Luogo dell'evento
Luogo dell'evento

L'eccidio di Nola fu la prima strage nazista compiuta in Italia e una delle più gravi avvenute nell'Italia meridionale, ma di cui la memoria è alquanto labile[1].

Gli episodi del 9 settembre 1943

Nel 1943 nel Comune di Nola erano presenti i seguenti reparti militari italiani:

  • 80º Distretto Militare / Presidio Militare, presso la Caserma "Armando Diaz", nella Reggia "Orsini", in Piazza Giordano Bruno;
  • Deposito del 48º Reggimento di Artiglieria per Divisione di Fanteria "Taro", presso la Caserma "Principe Amedeo" poi "Cesare Battisti" in Piazza d'Armi;
  • Deposito del 12º Reggimento di Artiglieria "Savona", probabilmente già ridotto a "quadro", stanzionato nella Caserma "Campo Stella" (detta "Nuove Casermette"), subito fuori città, in Via San Paolo Belsito / Via Nola nel territorio del contiguo Comune di San Paolo Belsito[2].

Dopo lo sbarco di Salerno, avvenuto il 9 settembre, il Comando in Capo Sud tedesco di Albert Kesselring decise di convogliare tutte le proprie forze disponibili verso la suddetta città, in modo da organizzare al meglio le difese.

I tafferugli presso l'Edificio Scolastico di Marigliano

Già il 9 settembre 1943, dopo il proclama alla radio di Pietro Badoglio che annunciava, alle 19:42, l'Armistizio di Cassibile tra Italia e Alleati, avvennero dei tafferugli tra militari italiani di un Distaccamento del Deposito del 48º e militari tedeschi, facenti parte del II. Panzergrenadier-Bataillon (mot) del Panzergrenadier Regiment 1. „Hermann Göring“, acquartierati ambedue presso l'Edificio Scolastico di Marigliano. Gli italiani, armati di fucili, mitragliatrici e bombe a mano, tentarono di far sloggiare i tedeschi. Ci furono 2 morti:

  • 1 tedesco;
  • 1 italiano, siciliano, ferito a morte da una fucilata tedesca, trasportato subito all'Ospedale Civico di Via Fontanarosa, morì dopo qualche ora.

Gli episodi del 10 settembre 1943

Il disarmo di un Maresciallo tedesco a Nola

Il 10 settembre 1943, in mattinata un Feldwebel tedesco fu disarmato da alcuni militari e civili e portato alla Caserma dela Stazione dei Carabinieri, dove il Comandante, Maresciallo Papa, restituendogli l'arma lo liberò.

Lo scontro a fuoco davanti la Caserma del Deposito del 48º Reggimento di Artiglieria per Divisione di Fanteria "Taro"

Il 10 settembre 1943, verso le 15:30, 3 ufficiali italiani del Deposito del 48º:

  1. Capitano Romano;
  2. Tenente Spina;
  3. ufficiale rimasto fin'ora anonimo,

usciti dalla loro Caserma, si stavano dirigendo verso il centro città, attraversando il vasto piazzale antistante.


10 settembre u. s. Infatti nel pomeriggio di detto giorno, mentre un militare tedesco attraversava su moto a tutta velocità via Principessa Margherita di questo abitato, sparando all’impazzata sulla popolazione, giunto all’altezza del palazzo Mottola, arrestò la moto e poscia con la pistola mitragliatrice spianata, disarmò due nostri ufficiali del Deposito 48° Artiglieria qui di stanza. A ciò alcuni militari, che da poco lontano assistettero all'umiliante scena, senz’altro aprirono il fuoco sui tedesco, mentri altri di questi accorsero in aiuto dei compagni. Ai nostri militari si unirono alcuni ardimentosi civili, che, sprezzanti del pericolo, furono incitati ed animati dal sig. Mercogliano Umberto. Nacque così una vera battaglia durante la quale cadde un ufficiale tedesco, trasportato poi al locale Ospedale Civico. Dei civili trovò eroica morte il giovane De Luca Giuseppe del luogo


Una colonna di mezzi blindati tedeschi era ferma al passaggio a livello, presso la Villa del Piano (su Viale Giuseppe Zanardelli, oggi rinominato Via Onorevole Francesco Napolitano), provenendo da Via Ciminile per andare in Via Principessa Margherita. Era il Divisionsstab (Comando Divisionale) della Panzer-Division „Hermann Göring“, che si stava riposizionando da Maddaloni a Sarno.

Dalla colonna tedesca si staccò un'autoblindo, gli si avvicinò e discesero 3 ufficiali, che intimarono ai primi 2 italiani la consegna delle proprie armi di ordinanza (Pistola Beretta M34); ne nacque una animata discussione, uno degli ufficiali italiani, che più si scaldò, ricevette uno schiaffo. La scena prese l'attenzione di civili che vivevano e/o transitavano in zona, questi, dalle finestre, richiamarono l'attenzione di altri 3 militari italiani ed 1 civile:

  1. Caporal Maggiore d'Artiglieria Giovanni La Pigna di Napoli;
  2. Appuntato della Regia Guardia di Finanza Evangelista Santoro (* Alatri (FR), 02.04.1908) (Partigiano Combattente);
  3. Carabiniere Salvatore Rizzello (* Parabita (LE), 01.01.1908) (Partigiano Combattente);
  4. Antonio Raiola, (* Angri (SA), 07.07.1924; † Napoli (NA), 23.09.1943), (Partigiano Combattente Caduto), civile[3];

chiedendo loro di intervenire a supporto dei 3 ufficiali. Fu prorio Antonio Raiola che sbottò con un: "A chi aspettate per far fuoco?". Dal diverbio verbale, a quello fisico, si arrivò, in brevissimo tempo, a quello armato! I tedeschi, a freddo, aprirono il fuoco sugli italiani. Ne seguì un intenso scontro a fuoco che vide da una parte gli occupanti dell'autoblindo tedesco e dall'altro civili e militari italiani che, da ogni parte, cominciarono a bersagliare i tedeschi: della Caserma, dalla Casa dell'Aversano, dalla Cavallerizza. Una seconda autoblindo venne in soccorso dei camerati bersagliati, lanciando numerose bombe a mano verso i militari italiani e sventagliando raffiche di mitragliatrici, ma ambedue dovettero, a fatica, ritirarsi al di là del passaggio a livello, vista la forte reazione italiana. A questo punto la piccola colonna, sparando con le armi di bordo perfino proiettili esplodendi, attraversò tutta la parte orientale della Piazza d'Armi, avvicinandosi alla vicina Piazza Guglielmo Marconi, dove si erano andati accendendo vari focolai di resistenza. Le armi gli italiani le recuperarono: i militari dalla Caserma, infatti, presero 1 delle 2 mitragliatrici poste sul terrazzo della Caserma e la posizionarono nel recinto della Cavallerizza, dietro un muretto mimetizzata da cespugli, i civili dalle proprie abitazioni, come il Ragioniere Giovanni Fiumara (* Nola (NA), 29.03.1904) (Partigiano Combattente), impiegato presso il Comune di Nola, che riesumò un vecchio Fucile Vetterli-Vitali Mod. 1870/87.

Ritirate le 2 autoblindo e passata la colonna tedesche, sopraggiunse in velocità una motocicletta con 2 soldati tedeschi, erano portaordini, e si trovarono oggetto di un intenso fuoco da parte degli italiani, che oramai aveva richiamato parecchi civili di manforte armata. Tentarono di tonare indietro, ma i proiettili della mitragliatrice italiana li colpì: 1 cadeva al suolo gravemente ferito, l'altro, alzando le mani, si arrese. I 2 furono portati alla porta carraia della Caserma: il primo, un Oberleutnant, decedette lì, il secondo fu dato in consegna all'Ufficiale di picchetto. I capisaldi italiani erano la Caserma per i militari, Piazza Guglielmo Marconi per i civili.

Per gli italiani intervennero, oltre i già citati 6 militari, i seguenti:

Per gli italiani intervennero, oltre il già citato 1 civile, i seguenti:

L'uccisione del Tenente Edoardo Carrelli davanti la Caserma del Deposito del 48º Reggimento di Artiglieria per Divisione di Fanteria "Taro"

La partecipazione dei militari italiani agli scontri fu del tutto spontanea, e non dettata da ordini superiori, infatti, il Colonnello Comandante Michele De Pasqua già dalle 15:00 era fuori sede; tornato in Caserma, avendo a disposizione solo circa 700 fucili, 2 mitragliatrici e poche casse di munizioni, troppo pochi - a suo giudizio - per intraprendere un pesante scontro frontale contro i tedeschi, decise di inviare una delegazione per parlamentare un cessate il fuoco duraturo con i tedeschi. La scelta dell'ufficiale da inviare cadde su:

Il Comandante del 48' Artiglieria vista l’impari lotta, anche rispetto allo speciale armamento tedesco, comandò al tenente Carrelli, seguito da un drappello di militari con la bandiera bianca, di parlamentare ai fini di evitare inutile spargimento di sangue. Senonchè approssimatosi ai tedeschi raccoltisi nei pressi della stazione Ferroviaria Nola-Baiano, fu ricevuto con raffiche di mitraglia, lasciandovi la vita unitamente ad un soldato del seguito. Ne seguì una vera seconda battaglia durata circa due ore, in cui il fuoco fu intermittente, svoltasi tra i militari tedeschi e quelli italiani, che tiravano dalla caserma del 48" Artiglieria



Ma, al centro della Piazza d'Armi, la delegazione italiana fu oggetto di una scarica di mitragliatrice tedesca, che colpì all'addome ed ad un braccio il Tenente Edoardo Carrelli, ferendolo a morte. Ricominciò il tiro dei tedeschi verso gli italiani. Il corpo dell'ufficiale italiano fu posto su una barella per riportarlo in Caserma, ma dopo un flebile "Viva l'Italia!" morì. Le perdite tra gli italiani furono di 2 morti (il Tenente Edoardo Carrelli ed 1 artigliere) e di 2 feriti. Le ultime scariche di proiettili ci furono verso le 19:00, dopodicchè il silenzio arrivò col tramonto, scoprendo un altro corpo esamine, quello di un giovane liceale nolano: Giuseppe De Luca[5], che aveva partecipato agli scontri.

Lo scontro a fuoco al Ponte Ciccone

Il 10 settembre 1943, mentre si svolgevano i combattimenti presso la Caserma "Principe Amedeo" in Piazza d'Armi, sul Ponte Ciccone[6], per circa mezz'ora, il contadino Giuseppe Napoletano di Francesco assieme ad Umberto Mercogliano, armati di fucili da caccia e bombe a mano, ebbero un forte scontro a fuoco contro una colonna di automezzi tedeschi. Giuseppe Napoletano fu colpito a morte da raffiche di mitraglia, ed il cadavere venne ripetutamente e brutalmente vilipeso da baionettate inferte dai tedeschi, che lo deposero sulla strada in posizione appariscente, impedendone la rimozione e la sepoltura per 3 giorni, al fine di utilizzarlo come monito per la popolazione.

Gli episodi dell'11 settembre 1943

La presa della Caserma del Deposito del 12º Reggimento di Artiglieria per Divisione di Fanteria "Sila"

L'11 settembre 1943, verso le ore 10:30, si presentò alla Caserma del Deposito del 12º un'autovettura con ufficiali tedeschi, comandati da un Major, i quali avevano preso a bordo un ufficiale medico del Deposito medesimo; fu fatta entrare e i tedeschi chiesero dei medicinali, senza destare alcun sospetto. Ma subito dopo arrivò un primo carro armato tedesco, seguito da altri, che penetrando nella Caserma si schirarono i posizione d'attacco e richiesero la presenza del oltre del Comandante del Deposito del 12º, Colonnello Paolo Della Rocca, già presente anche quella del Comandante delle Truppe del Deposito del 12º Colonnello Cattaneo, suo superiore gerarchico; ma quest'ultimo era fuori sede, essendo in una riunione al Presidio Militare I tedeschi accusavano i militari italiani del Deposito del 12º dello scontro in Piazza d'Armi del giorno precedente con l'uccisione del loro camerata, ma il Colonnello Paolo Della Rocca negando indicava i responsabili i militari del Deposito del 48º; allora i tedeschi pretesero la presa in ostaggio di 5 ufficiali, quando un giovane ufficiale inferiore italiano si offrì volontariamente ostaggio e poco dopo rientrò il Colonnello Cattaneo, che dopo essere stato informato di quanto stava accadendo fu bruscamente invitato a risalire sulla sua autovettura ed a seguire la colonna tedesca. Le armi, le munizioni, gli esplosivi, le buffetterie, i mezzi telefonici e radio e tutti gli automezzi, compresi i carburanti ed i lubrificanti, furono requisiti, la Caserma evacuata e la truppa congedata e dispersa! La colonna tedesca si mosse verso la Caserma del Deposito del 48º.

La presa della Caserma del Deposito del 48º Reggimento di Artiglieria per Divisione di Fanteria "Taro"

L'11 settembre 1943, verso le ore 10:30, il Comandante delle Truppe al Deposito del 48º, Colonnello Michele De Pasqua riunì a rapporto tutti gli ufficiali, per chiarire l'atteggiamento assunto il giorno precedente e per predisporre un atteggiamento conciliante con i tedeschi per evitare ulteriori spargimenti di sangue, inoltre, dette ordine agli ufficiali di perlustrare le camerate per prevenire qualsiasi atto ostile da parte degli artiglieri.

A riunione ancora in atto, alle ore 11:00, il Tenente Colonello ???, Sottocapo di Stato Maggiore del XIX Corpo d'Armata dal quale dipendevano i reparti di Nola, telefonò al Colonnello Michele De Pasqua autorizzando l'entrata nella Caserma di un reparto motorizzato tedesco ed il prelievo del carburante che ne abbisognava. Lo stesso Colonnello Michele De Pasqua andò alla porta carraia per accogliere i tedeschi. Poco dopo arrivò l'automobile con il Colonnello Cattaneo (Comandante delle Truppe al Deposito del 12º) con il Major tedesco, seguito da numerosi autocarri carichi di truppa e da autoblindo. Furono fatti entrare, secondo gli ordini telefonici ricevuti. Ad un secco ordine del Major (identificabile per la mancanza di un braccio) le truppe tedesche scesero, si schierarono ed immobilizzarono le poche guardie e sentinelle italiane, catturando gli ufficiali, facilitati anche dagli ordini che poc'anzi lo stesso Colonnello Michele De Pasqua aveva impartito. Il resto delle truppe tedesche irruppero nel corpo della Caserma, prendendo facilmente possesso dei vari Comandi (Truppe, Deposito, Gruppi, Batterie), delle Stazioni Telefoniche e Radio, delle Armerie, dei Depositi e Magazzini, delle Sale Generatori e Batterie, delle stesse camerate: anche qui requisirono le armi, le munizioni, gli esplosivi, le buffetterie, i mezzi telefonici e radio e tutti gli automezzi, compresi i carburanti ed i lubrificanti, rendendo inefficienti le bocche di fuoco stoccate. All'esterno della Caserma altre truppe, con i carri armati ed autoblindo, l'avevano già accerchiata, senze poter rendere possibile alcuna via di scampo.

L'eccidio davanti la Caserma del Deposito del 48º Reggimento di Artiglieria per Divisione di Fanteria "Taro"

Targa di commemorazione per l'"Eccidio di Nola", posta in Via Abate Minichini a Nola.

Dopo la presa della Caserma, il Major tedesco intimò che tutti i 780 militari del Deposito del 48º si radunassero nel cortile, dopodicchè intimò che gli italiani uscissero dalla Caserma e si schierassero in Piazza d'Armi guardando la Caserma, qui i circa 80 ufficiali furono distaccati e fatti schierare presso la garitta della sentinella di destra, in entrata della porta carraia.

Il giorno seguente il settembre nelle ore antimeridiane la feroce reazione tedesca si manifestò in tutta la sua selvaggia brutalità, giacché i tedeschi, forti di parecchi carri armati, dopo aver contemporaneamente circondato la caserma del 48° e quella del 12° artiglieria, fucilarono, alla presenza della truppa appositamente adunata e costretta a rimanere in ginocchio, dieci ufficiali situati con le spalle rivolte verso il muro del lato sinistro entrando nella caserma del 48° Artiglieria, nelle persone del Colonnello di fanteria Ruberti Amedeo comandante del presidio di Nola; Colonnello De Pasqua Michele comandante del 48" Artiglieria; Capitano De Manuele Mario; Capitano Berlinzoni Roberto; Capitano Sidoli Mario; Tenente Nizzi Piero; Tenente Benedetto Consolato; Tenente Pesce Mario; Tenente Forzati Enrico; S. Tenente Iacoboni Mario, tutti del 48° Artiglieria.


Un ufficiale tedesco si recò alla Caserma "Armando Diaz", Sede del Presidio Militare, ed invitò il Colonnello Amedeo Ruberto (Comandante del Presidio Militare) a seguirlo alla Caserma "Amedeo di Savoia", poichè era rischiesta la sua presenza come militare più in alto nella gerarchia a Nola.

Nel traffempo il Major tedesco procedette ad una chiamata in decimazione del gruppo degli ufficiali italiani. Il Tenente Enrico Forzati, che già il giorno precedente era stato attivo negli scontri contro i tedeschi, pur non essendo stato scelto, disse al alta voce, con chiarezza e decisione: "No tu! Sono stato chiamato io!", rivolto al suo compagno d'arme, un Sottotenente, chiamato, prendendone il posto. Gli 8 prescelti riuniti su una fila, spalle alla Caserma, davanti alla garitta di sinistra, furono raggiunti dal Colonnello Michele De Pasqua e dal Colonnello Amedeo Ruberto, anch'essi indicati dal Major tedesco, che pronunciata, in tedesco, la condanna di morte tramite immediata fucilazione come rappresaglia per la morte del Oberleutnant il giorno precedente, proseguendo così: "So bestraft die Division „Hermann Göring“ Verräter!" ("Così la Divisione "Hermann Göring" punisce i traditori!"), ordinando che un giovane ufficiale del Deposito del 48º, conoscitore della lingia tedesca, traducesse.

Appena terminata la traduzione, senza aspettare una qualsivoglia replica da parte degli italiani, ordinò l'esecuzione: sventagliate di mitragliatrice falciarono i 10 italiani, finiti come prescriveva il regolamento tedesco delle fucilazioni: "Dopo la scarica l'ufficiale responsabile, su ordine dell'ufficiale medico di servizio, sparerà un ultimo colpo contro ogni corpo con una pistola d'ordinanza. L'ufficiale medico si accerterà della morte.".

Dopo aver compiuto la strage i tedeschi ordinarono che:

  • i circa 70 ufficiali superstiti fossero tratti in ostaggio e trasferiti, con camion in una località campestre sita in Provincia di Benevento, qui rimasero 3 gioni, poi il 13 settembre 1943 lasciati liberi con l'ingiunzione di non ripresentarsi in Caserma;
  • i circa 700 artiglieri dispersi, lasciando ovviamente armi, munizioni e buffetterie in Caserm

Gli episodi dei giorni successivi

Qualche giorno dopo vennero uccisi anche i civili Antonio Mercogliano e Gaetano Santaniello, che pare avessero compiuto il sabotaggio delle linee telefoniche sulla strada ferrata. Il 1º ottobre i nolani riuscirono a prendere le munizioni conservate nella locale caserma dei Carabinieri e fronteggiarono le truppe tedesche che, nel clima generale di fuga di quei giorni, furono costrette ad abbandonare la città.


Il giorno successivo, 11 settembre, truppe tedesche, probabilmente la

    • II Battaglione Artiglieria HG („II. Artillerie-Abteilung HG“), Battaglione che operava temporaneamente nell'ambito dell'autonomo


https://www.maparchive.ru/division/part15/Fallschirm-Panzer-Division%20Hermann%20Goering.pdf https://reibert-info.translate.goog/threads/tankovye-divizii-panzer-divisionen.4081/page-3?_x_tr_sl=ru&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc https://portal.ehri-project.eu/units/de-002525-rl_15 https://www.ww2.dk/ground/goering/grenhg1.htm


Gli episodi del 26 settembre 1943

L'attentato alle linee telefoniche della Stazione FF.SS.

Il 10 settembre 1943, avendo fatta presa nel�l’animo dei volonterosi giovani nolani, Santaniello Raffaele e fra* tello Caetano fu Andrea rispettivamente di anni 14 e 21, nonché il Mercogliano Antonio di Carmine di anni 28, il proclama del mare�sciallo d’Italia Badoglio, divulgato a mezzo radio, con cui invitava a compiere atti di sabotaggio in danno dei tedeschi, i nominati eroici giovani il mattino del 26 settembre in questa stazione delle FF. SS. tagliarono i fili telefonici tedeschi, interrompendo cosi le comunica�zioni. Purtroppo erano in agguato a spiare alcuni tedeschi militari che notarono l’atto commesso dai suddetti e che furono fatti segno di raffiche di mitraglia, determinando la morte di Santaniello Gaeta�no e di Mercogliano Antonio; mentre Santaniello Raffaele nonostante fosse ferito riuscì a fuggire. Per imposizioni dei tedeschi per cinque giorni i cadaveri dei suddetti rimasero sul posto esposti alla pubblica vista. Siamo così verso la fine di settembre.

Elenco delle vittime

  1. Artigliere (Dep. 48º Regg. Art. Div.) nominativo sconosciuto
  1. Giuseppe De Luca (* Nola (NA), 09.09.1927), studente liceale, per scontro armato con i tedeschi in Piazza d'Armi (Partigiano Combattente Caduto)
  2. Giuseppe Napoletano di Francesco (* Nola (NA), ??.??.19??), contadino, per scontro armato con i tedeschi sul Ponte di Ciccone
  3. Ten. Cpl. (Dep. 48º Regg. Art. Div.) Edoardo Carrelli (* Roma (RM), 06.08.1908), docente di Diritto Romano all'Università degli Studi di Messina, (MBVM[8])
  1. Col. S.P.E. di Fanteria (Comandante 80º Distretto Militare di Nola e Presidio Militare di Nola) Amedeo Ruberto (* Alessandria (AL), 31.03.1889) (MBVM[10])
  2. Col. S.P.E. d'Artiglieria (Comandante delle Truppe al Dep. 48º Regg. Art. Div.) Michele De Pasqua (* Lanciano (CH), 19.05.1892) (MBVM[8])
  3. Cap. Cpl. (Dep. 48º Regg. Art. Div.) Roberto Bernizzone (* Civitavecchia (RM), 28.06.1898) (MBVM[11])
  4. Cap. Cpl. (Dep. 48º Regg. Art. Div.) Mario De Manuele (* Palermo (PA), 02.10.1891), commerciante d'abbigliamento, (MBVM[8], Pratica RicomPart Campania)
  5. Cap. Cpl. (Dep. 48º Regg. Art. Div.) Giuseppe Sidoli (* Reggio dell'Emilia (RE), 28.02.1902) (MBVM[12])
  6. Ten. Cpl. (Dep. 48º Regg. Art. Div.) Consolato Benedetto (* Reggio Calabria (RC), 29.03.1917) (MBVM[13])
  7. Ten. Cpl. (Dep. 48º Regg. Art. Div.) Enrico Forzati (* Napoli (NA), 24.07.1905) (MBVM[14], commutata in MAVM[15], commutata in MOVM[16], Partigiano Combattente Caduto)
  8. Ten. Cpl. (Dep. 48º Regg. Art. Div.) Piero Nizzi (* Reggio dell'Emilia (RE), 04.05.1910) (MBVM[17])
  9. Ten. Cpl. (Dep. 48º Regg. Art. Div.) Alberto Pesce (* Montebelluna (TV), 13.08.1913), architetto, (MBVM[18])
  10. S.Ten. Cpl. (Dep. 48º Regg. Art. Div.) Gino Rosario Iacovone (* Sulmona (AQ), 12.03.1920) (MBVM[19])
  11. Art. (Dep. 48º Regg. Art. Div.) Domenico Michele Russo (* Prata Sannita (CE), 12.09.1922)
  1. (11 settembre) Biagio Minichini (* Nola (NA), ??.??.1???), per scontro armato con i tedeschi
  2. (13 settembre) Rocco Sasso (* Nola (NA), ??.??.19??), per scontro armato con i tedeschi
  3. (14 settembre) Amedeo Tortora (* Nola (NA), ??.??.19??), per scontro armato con i tedeschi
  4. alcuni morti (tra cui almeno 1 giovane donna) per il bombardamento tedesco
  1. Antonio Mercogliano (* Nola (NA), 13.05.1915), per il sabotaggio delle linee telefoniche c/o FF.SS. (Partigiano Combattente Caduto)
  2. Gaetano Santaniello (* Nola (NA), 08.03.1923), per il sabotaggio delle linee telefoniche c/o FF.SS. (Partigiano Combattente Caduto)
  1. Giovanni Franzese (* Nola (NA), 11.03.1922), per scontro armato con i tedeschi sul Ponte di Cimitile (Partigiano Combattente Caduto)
  2. Vito Barone (* Nola (NA), ??.??.1???), per cannoneggiamento tedesco su Piazza Matteotti

Onorificenze

Tutti gli Ufficiali trucidati furono insigniti della Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Il Ten. Enrico Forzati, venne insignito, in fine, della Medaglia d'Oro al Valor Militare, per essersi offerto a sostituire un commilitone, come emerge dalle relazioni ufficiali redatte dall'Arma dei Carabinieri.

Monumenti

  • Targa a Piazza d'Armi
  • Targa al Distretto Militare
  • Monumento a Piazza Marconi
  • Pietre d'inciampo a Piazza Marconi
  • Targa a De Luca a Piazza Marconi
  • Targa a Via Abate Minichini
  • Strada

Le catene di comando

La catena di comando tedesca

La catena di comando da cui determinare responsabilità di comando è la seguente[21]:

La catena di comando italiana

La catena di comando da cui determinare responsabilità di comando è la seguente[24]:

Note

  1. ^ Liguoro, p. 132.
  2. ^ Attualmente è sede del Polo di Mantenimento Pesante Sud dell'Esercito Italiano.
  3. ^ Antonio Raiola, dopo Nola operò come partigiano a Gragnano e Napoli, dove cadde per rappresaglia tedesca.
  4. ^ Vincenzo De Luca, dopo Nola operò come partigiano a Pomigliano d'Arco ed oltre le linee nemiche.
  5. ^ Parrocchia San Felice di Nola, Libro dei defunti, pag. 211.
  6. ^ Attalmente è identificabile con il Ponte della Ferrovia che sovrapassa l'incrocio tra Via Saviano e la Strada Provinciale nº 39/a "Circumvallazione di Nola".
  7. ^ Scheda sull'Atlante delle Stragi Naziste e Fascite in Italia: Episodio del 10.09.1943 a Nola
  8. ^ a b c Decreto nº 193 del 27.09.1947, Bollettino Ufficiale del Ministero della Difesa, Dispensa nº 29 del 19.11.1947, Pag. 3008
  9. ^ Scheda sull'Atlante delle Stragi Naziste e Fascite in Italia: Episodio dell'11.09.1943 a Nola
  10. ^ Decreto nº 193 del 27.09.1947, Bollettino Ufficiale del Ministero della Difesa, Dispensa nº 29 del 19.11.1947, Pag. 3012
  11. ^ Decreto nº 193 del 27.09.1947, Bollettino Ufficiale del Ministero della Difesa, Dispensa nº 29 del 19.11.1947, Pag. 3007 – Rettifica con Decreto Presidenziale dell’11.04.1951, Dispensa nº 20 Straordinaria del ??.??.1951, Pag. 2876
  12. ^ Decreto nº 193 del 27.09.1947, Bollettino Ufficiale del Ministero della Difesa, Dispensa nº 29 del 19.11.1947, Pag. 3013
  13. ^ Decreto nº 193 del 27.09.1947, Bollettino Ufficiale del Ministero della Difesa, Dispensa nº 29 del 19.11.1947, Pag. 3007
  14. ^ Decreto nº 193 del 27.09.1947, Bollettino Ufficiale del Ministero della Difesa, Dispensa nº 29 del 19.11.1947, Pag. 3009
  15. ^ Decreto Presidenziale del 05.03.1958, Bollettino Ufficiale del Ministero della Difesa, Dispensa nº 21 del ??.??.1958, Pag. 1957
  16. ^ Decreto Presidenziale del 26.04.1960, Bollettino Ufficiale del Ministero della Difesa, Dispensa nº 31 del ??.??.1960, Pag. 3859
  17. ^ Decreto nº 193 del 27.09.1947, Bollettino Ufficiale del Ministero della Difesa, Dispensa nº 29 del 19.11.1947, Pag. 3010 – Rettifica con Decreto Presidenziale del 14.12.1950, Dispensa nº 6 del ??.??.1951, Pag. 877
  18. ^ Decreto nº 193 del 27.09.1947, Bollettino Ufficiale del Ministero della Difesa, Dispensa nº 29 del 19.11.1947, Pag. 3011
  19. ^ Decreto nº 193 del 27.09.1947, Bollettino Ufficiale del Ministero della Difesa, Dispensa nº 29 del 19.11.1947, Pag. 3009 – Rettifica con Decreto Presidenziale del 14.12.1950, Dispensa nº 6 del ??.??.1951, Pag. 875
  20. ^ Scheda sull'Atlante delle Stragi Naziste e Fascite in Italia: Episodio del 26.09.1943 a Nola
  21. ^ Le dipendenze e le denominazioni dei Reparti e dei Comandanti ed i loro relativi gradi si riferiscono ai giorni dell'Eccidio.
  22. ^ Foto del Leutnant Gerhard Tschierschwitz
  23. ^ Foto dell'Hauptmann Karl-Heinz Becker
  24. ^ Le dipendenze e le denominazioni dei Reparti e dei Comandanti ed i loro relativi gradi si riferiscono ai giorni dell'Eccidio.

Bibliografia

  • Camillo Nicoletti, Testimonianza sull’Eccidio di Nola del Maggiore Camillo Nicoletti, Nola, 28.12.1944
  • Giuseppe Pecorari, Sulla Resistenza a Nola (Rapporto Pecorari) in "Il Movimento di Liberazione in Italia", n° 30, Pagg. 31-34, Milano, Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, 1954
  • Pietro Manzi, L'eccidio di Nola: 11 settembre 1943, Marigliano, Istituto Anselmi, 1956
  • Achille Carbone, Le tragiche vicende di Nola del 10-11 settembre, Napoli, Mirelli, 1967
  • Achille Carbone, Le tragiche vicende di Nola del 10-11 settembre 1943. Narrazione e commento, Tipografia Della Corte, 1973
  • Leonardo Avella, Documenti - Cronaca Nola Vol. 8 - 1861-1943 - Indice, Napoli, Ler, 1981
  • Angelo Amato de Serpis, Nola 1943. Un'epoca e il suo tramonto, Nola, Meridies, 1998
  • Carlo Gentile, Consulenza per il Procedimento Penale nº 1860/99 R.G.N.R. del Tribunale Militare di Napoli, 1999
  • Leonardo Avella, Cronaca Nolana dalla Monarchia alla Repubblica - 1926-1943 - Vol. VII, Napoli, IGEI, 2002
  • Antonio Minieri, Appunti di Storia Nolana (Fatti ed avvenimenti durante il conflitto bellico), Volume 1, Nola, La Contea Nolana, 2003
  • Alberto Liguoro, Nola, cronaca dalleccidi. La rappresaglia nazista dell'11 settembre 1943, la tragedia di due giovani sposi, Formigine, Infinito Edizioni, 2013, ISBN 978-88-97016-80-9.
  • Umberto Santino, La strage rimossa. Nola, 11 settembre 1943, Trapani, Di Girolamo Editore, 2016, ISBN 978-88-97050-45-2
  • Carmine Piscitelli, 1943 – 2023. 80 anni dopo l'8 Settembre. Quei giorni tra Nola, San Paolo Bel Sito e Acerra, Collana "Bruniana", Nola, Associazione Infiniti Mondi, 2023, ISBN 978-88-94736-47-2


Ia, Ib, Ic, IIa/b, IVb. Ordini giornalieri e speciali e istruzioni di servizio della Brigata, Divisione, Divisione Corazzata e Divisione Corazzata Paracadutisti Hermann Goering.
I registri della Fallschirm-Panzer-Division Hermann Goering sono riprodotti sui rotoli 2293-2297 della pubblicazione NARS Microfilm T315 e descritti

in base alla cronologia dell'unità. Sebbene non fossero disponibili registri di questa divisione datati dopo il 1944/06/16 negli Archivi nazionali, gli elementi di registro 77513/1 e 77749/26 (cronologia febbraio 1933-maggio 1943); mappe della situazione di Lage Norwegen, West, Ost, Sued, Suedwest, Suedost, Italien und Balkan e Italien; registri di OKH/AHA, H 37/168 (MR 1316) Stammtafel; i fascicoli del personale degli ufficiali generali; e manoscritti nella serie Foreign Military Studies

Filmografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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  1. ^ Una storia della Divisione Hermann Goering in lingua inglese per il periodo Feb 1933-maggio 1943, compilata da un distaccamento di intelligence militare degli Stati Uniti dai documenti catturati dell'esercito tedesco, molti dei quali non sono mai arrivati ​​all'Archivio nazionale; è incluso anche un elenco degli ufficiali di divisione.