Villa Vicentina: differenze tra le versioni
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|Divisione amm grado 1=Friuli-Venezia Giulia |
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|Divisione amm grado 3=Fiumicello Villa Vicentina |
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|Amministratore locale=Gianni Rizzati |
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|Partito=[[lista civica]] |
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|Data elezione=6-6-2016 |
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|Data soppressione=31 gennaio 2018 |
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|Aggiornamento abitanti=30-4-2017 |
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|Sottodivisioni=Borgo Candelettis, Borgo Malborghetto, Borgo Pacco, Borgo Sandrigo, Capo di Sopra<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/villa_vicentina.pdf Comune di Villa Vicentina - Statuto].</ref> |
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|Divisioni confinanti=[[Aquileia]], [[Cervignano del Friuli]], [[Fiumicello]], [[Ruda (Italia)|Ruda]], [[Terzo di Aquileia]] |
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|Gradi giorno=2252 |
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|Nome abitanti= vicentinesi |
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|Mappa=Map of ex-comune of Villa Vicentina (province of Udine, region Friuli-Venezia Giulia, Italy).svg |
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'''Villa Vicentina''' (''Vile Visintine'' in [[lingua friulana|friulano]] standard, ''La Vila'' in [[friulano goriziano]]<ref>[http://www.arlef.it/it/documenti/#/toponomastica Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana].</ref>) è |
'''Villa Vicentina''' (''Vile Visintine'' in [[lingua friulana|friulano]] standard, ''La Vila'' in [[friulano goriziano]]<ref>[http://www.arlef.it/it/documenti/#/toponomastica Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130927084456/http://www.arlef.it/it/documenti/#/toponomastica |data=27 settembre 2013 }}.</ref>) è una [[Frazione (geografia)|frazione]] del [[Comune (Italia)|comune italiano]] di [[Fiumicello Villa Vicentina]], in [[Friuli-Venezia Giulia]]. |
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Già comune autonomo (con frazioni Borgo Candelettis, Borgo Malborghetto, Borgo Pacco, Borgo Sandrigo e Capo di Sopra), è confluito nell'ente attuale il 1º febbraio 2018. |
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Il comune di Villa Vicentina ha cessato di esistere il 1º febbraio 2018 a seguito dell'istituzione del comune di [[Fiumicello Villa Vicentina]], in cui è confluito insieme al comune di [[Fiumicello]] come da legge regionale 28 dicembre 2017, n. 48. |
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== Storia == |
== Storia == |
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Scarseggiano le testimonianze relative alla [[storia antica]]. Certamente il territorio subì l'influenza della vicinissima [[Aquileia]], [[colonia romana]] fondata nel [[181 a.C.]], e giovò del transito della [[via Gemina]] diretta a [[Emona]] (l'attuale [[Lubiana]]). |
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Anticamente chiamata ''Camarcio'', deve il suo nome attuale all'arrivo nel [[1466]] della nobile famiglia dei Gorgo provenienti da [[Vicenza]] con alcuni coloni in funzione anti-turca. |
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Lo stemma comunale deriva da quello dei Gorgo: d'azzurro al cervo d'oro rampante. Quello nobiliare è: partito d'argento e d'azzurro, al cervo d'oro rampante sul tutto (da:Raccolta degli stemmi presentati all'I.R. Commissione Araldica). Giulia Gorgo sposò il nob. Domenico Palazzi, residente a [[Schiavon]].<ref> Notizie nello Schroeder (PDF), nel Blasone Vicentino di S. Rumor (1899) e in [[Biblioteca civica Bertoliana]] (Vicenza) in: Archivio Trissino Baston, Porto- Barbaran, busta 140, contenente pubblicazione a stampa. |
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Seguì le sorti di Aquileia anche nel periodo successivo, subendo le devastazioni degli [[Unni]] di [[Attila]] ([[452]]) e, più tardi, degli [[Ungheri]] ([[X secolo]]). |
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In quanto provincia di Gorizia,il borgo era ubicato in Austria Ungheria fino al novembre del 1918. |
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Nel [[1174]] un documento stilato da [[papa Alessandro III]] cita per la prima volta ''Asiola'', l'attuale Borgo Pacco: si tratta di un [[Breve apostolico|breve]] con cui il pontefice infeudava il villaggio a Gionata, preposto dei canonici dei Santi Felice e Fortunato di Aquileia; vi si precisa che vi abitavano allora dodici famiglie. La prima menzione di Camarcio, l'odierna Villa Vicentina, è del [[1221]]; il toponimo sembra alludere alla natura del territorio "marcio", ovvero "paludoso". |
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Nel corso del [[XV secolo]] il [[patriarcato di Aquileia]], da poco sottomesso alla [[Repubblica di Venezia]], fu sconvolto da una serie di [[Incursioni turche del Friuli|incursioni dei Turchi]]. Per potenziare la difesa dei confini, nel [[1466]] la Serenissima inviò nella zona la famiglia vicentina dei Gorgo che, alla testa di un gruppo di coloni, organizzò la costruzione di fortificazioni e il ripopolamento della zona. Da questo momento Camarcio assume la denominazione di Villa Vicentina, citata nei documenti a partire dal [[1478]]. |
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Dopo la [[guerra della Lega di Cambrai]], Villa Vicentina viene assoggettata al [[Sacro Romano Impero]] come parte della [[contea di Gorizia]]. Nel [[1647]] entra a far parte della neocostituita contea di [[Gradisca d'Isonzo|Gradisca]], governata dagli [[Eggenberg]] sino alla loro estinzione nel [[1717]]. Tornata direttamente sotto gli [[Asburgo]], nel [[1754]] la contea di Gradisca confluì nella nuova [[Contea Principesca di Gorizia e Gradisca|contea di Gorizia e Gradisca]]. |
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Nel [[1807]], come il resto del [[Friuli]], Villa Vicentina viene occupata da [[Napoleone Bonaparte]]; entra a far parte del [[Regno d'Italia (1805-1814)|regno d'Italia]] ed è inquadrata nel [[dipartimento di Passariano]]. Nel [[1815]] viene riconquistata dagli Asburgo e inglobata nel [[regno d'Illiria]], che più tardi assumerà la denominazione di [[litorale austriaco]]. |
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Durante questi avvicendamenti, le condizioni della popolazione, in massima parte contadina, non migliorano. Nel [[1817]], ad esempio, il territorio fu colpito da una terribile [[carestia]], tanto da meritarsi il titolo di "anno della fame". L'anno successivo l'economia inizia una lenta ripresa, dopo che i conti Gorgo, caduti in disgrazia, vendono le loro proprietà a [[Elisa Bonaparte Baciocchi]], costretta all'esilio dopo la caduta del fratello Napoleone, che ne fa la sua residenza estiva. Alla sua morte, nel [[1820]], la tenuta, comprendente anche una filanda, viene proseguita dal marito [[Felice Baciocchi]] e dai figli Federico Napoleone e [[Elisa Napoleona Baciocchi|Elisa Napoleona]]. |
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Nel [[1868]] Elisa Napoleona, rimasta senza eredi dopo il suicidio del figlio, vende la tenuta a [[Napoleone III]], il quale a sua volta la assegna al figlio [[Napoleone Eugenio Luigi Bonaparte|Napoleone Eugenio Luigi]]. Morto anche quest'ultimo nel [[1879]], il complesso fu diviso tra i cinquanta dipendenti, contribuendo al sostentamento della popolazione. |
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Durante la [[grande guerra]] il paese era ancora dipendenza austriaca e molti vicentinesi arruolati nell'esercito imperiale. Non mancò però qualche [[irredentismo italiano|irredentista]] che combatté per l'Italia; il paese ne divenne parte al termine del conflitto. |
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Tra il [[1935]] e il [[1999]] Villa Vicentina fu un centro militare di una certa importanza e ospitò nelle due caserme unità della marina e dell'esercito<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.villavicentina.ud.it/index.php?id=31553&L=590|titolo=La Storia|accesso=15 ottobre 2020}}</ref>.Fu la sede nella caserma Bafile-Rossani a sud della ferrovia del [[41º Reggimento fanteria "Modena"|41º Battaglione fanteria meccanizzata "Modena"]] dal 1975 al 1991 anno della chiusura definitiva della struttura (con il trasferimento dell'unità in altra sede nella caserma Ugo Polonio di Gradisca d'Isonzo Gorizia),e a nord della ferrovia del [[184º Battaglione genio pionieri "Santerno"|184º genio pionieri "Santerno"]] nella caserma [[Monte Vodice]] dal 1976 al 1995. |
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[[File:Villa Vicentina - chiesa parrocchiale.jpg|thumb|La chiesa parrocchiale di Santa Maria]] |
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=== Simboli === |
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Lo stemma del comune di Villa Vicentina era stato concesso con decreto del presidente della Repubblica dell'11 marzo 1980.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?3051 |titolo= Villa Vicentina, decreto 1980-03-11 DPR, concessione di stemma e gonfalone |accesso= 11 ottobre 2021 }}</ref> |
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{{citazione|D'azzurro, al [[Cervo (araldica)|cervo]] saliente d'oro.}} |
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Riprende il blasone della nobile famiglia Dal Gorgo. |
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== Monumenti e luoghi d'interesse == |
== Monumenti e luoghi d'interesse == |
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Al centro del paese sorge la parrocchiale di Santa Maria, risalente al [[XVII secolo]]. {{Vedi anche|Chiesa di Santa Maria (Villa Vicentina)}} |
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Nel comune si conservano edifici interessanti, tra i quali la chiesa parrocchiale di Santa Maria, edificata tra il [[1660]] e il [[1680]] in un'area in cui sorgeva già un'altra struttura precedente; la facciata a capanna presenta un sontuoso portale barocco, opera del [[gorizia]]no [[Giovanni Pacassi]], con sette statue, di cui cinque situate nelle nicchie della facciata e due poste sul tetto, lavori dello scultore [[Pietro Baratta]]; all'interno possiamo vedere opere di epoche diverse: notevole l'ex tabernacolo, in parte databile attorno al [[XIII secolo]], proveniente dalla chiesa medievale di Cammarcio (che era anche l'antico nome del paese); oltre a ciò sono interessanti gli altari laterali, risalenti sempre al Settecento, e gli affreschi ottocenteschi. |
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A breve distanza dal centro di Villa Vicentina troviamo la splendida ''Villa Ciardi'', già residenza estiva della sorella di [[Napoleone Bonaparte]] [[Elisa Bonaparte Baciocchi]]; in questa villa fra gli altri fu ospite tra il 25 novembre e il 6 luglio [[1870]] il grande scienziato francese [[Pasteur]], che cercava un rimedio per combattere il calcino del [[baco da seta]], un problema che affliggeva sia il Friuli che molte altre parti d'Europa. A circa 300 metri dalla villa è visibile la piccola cappella, commissionata dalla figlia della principessa Baiocchi, la contessa [[Elisa Napoleona Baciocchi]], nipote di [[Napoleone Bonaparte]], per la sepoltura dell'unico figlio, Benedetto Napoleone, morto misteriosamente; la struttura è neogotica, sebbene all'interno convivano anche elementi neoclassici. |
A breve distanza dal centro di Villa Vicentina troviamo la splendida ''Villa Ciardi'', già residenza estiva della sorella di [[Napoleone Bonaparte]] [[Elisa Bonaparte Baciocchi]]; in questa villa fra gli altri fu ospite tra il 25 novembre e il 6 luglio [[1870]] il grande scienziato francese [[Pasteur]], che cercava un rimedio per combattere il calcino del [[baco da seta]], un problema che affliggeva sia il Friuli che molte altre parti d'Europa. A circa 300 metri dalla villa è visibile la piccola cappella, commissionata dalla figlia della principessa Baiocchi, la contessa [[Elisa Napoleona Baciocchi]], nipote di [[Napoleone Bonaparte]], per la sepoltura dell'unico figlio, Benedetto Napoleone, morto misteriosamente; la struttura è neogotica, sebbene all'interno convivano anche elementi neoclassici. |
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=== Lingue e dialetti === |
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A Villa Vicentina, accanto alla [[lingua italiana]], la popolazione utilizza il [[friulano goriziano]], una variante della [[lingua friulana]]. Nel territorio comunale vige la Legge regionale 18 dicembre 2007, n. 29 "Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana"<ref>{{cita web |titolo=Denominazioni ufficiali in Lingua Friulana |url=http://www.arlef.it/it/documenti/#/toponomastica lista ufficiale |accesso=26 ottobre 2011 |editore=Arlef}}</ref>. |
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Versione attuale delle 00:19, 14 set 2024
Villa Vicentina frazione | |
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Cappella Baciocchi | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Provincia | Udine |
Comune | Fiumicello Villa Vicentina |
Territorio | |
Coordinate | 45°49′N 13°24′E |
Altitudine | 9 m s.l.m. |
Superficie | 5,55 km² |
Abitanti | 1 376[1] (30-4-2017) |
Densità | 247,93 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 33059 |
Prefisso | 0431 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 030134 |
Cod. catastale | M034 |
Targa | UD |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 252 GG[3] |
Nome abitanti | vicentinesi |
Patrono | Santissimo Nome di Maria |
Giorno festivo | 12 settembre |
Cartografia | |
Posizione dell'ex comune di Villa Vicentina nella ex provincia di Udine | |
Sito istituzionale | |
Villa Vicentina (Vile Visintine in friulano standard, La Vila in friulano goriziano[4]) è una frazione del comune italiano di Fiumicello Villa Vicentina, in Friuli-Venezia Giulia.
Già comune autonomo (con frazioni Borgo Candelettis, Borgo Malborghetto, Borgo Pacco, Borgo Sandrigo e Capo di Sopra), è confluito nell'ente attuale il 1º febbraio 2018.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Scarseggiano le testimonianze relative alla storia antica. Certamente il territorio subì l'influenza della vicinissima Aquileia, colonia romana fondata nel 181 a.C., e giovò del transito della via Gemina diretta a Emona (l'attuale Lubiana).
Seguì le sorti di Aquileia anche nel periodo successivo, subendo le devastazioni degli Unni di Attila (452) e, più tardi, degli Ungheri (X secolo).
Nel 1174 un documento stilato da papa Alessandro III cita per la prima volta Asiola, l'attuale Borgo Pacco: si tratta di un breve con cui il pontefice infeudava il villaggio a Gionata, preposto dei canonici dei Santi Felice e Fortunato di Aquileia; vi si precisa che vi abitavano allora dodici famiglie. La prima menzione di Camarcio, l'odierna Villa Vicentina, è del 1221; il toponimo sembra alludere alla natura del territorio "marcio", ovvero "paludoso".
Nel corso del XV secolo il patriarcato di Aquileia, da poco sottomesso alla Repubblica di Venezia, fu sconvolto da una serie di incursioni dei Turchi. Per potenziare la difesa dei confini, nel 1466 la Serenissima inviò nella zona la famiglia vicentina dei Gorgo che, alla testa di un gruppo di coloni, organizzò la costruzione di fortificazioni e il ripopolamento della zona. Da questo momento Camarcio assume la denominazione di Villa Vicentina, citata nei documenti a partire dal 1478.
Dopo la guerra della Lega di Cambrai, Villa Vicentina viene assoggettata al Sacro Romano Impero come parte della contea di Gorizia. Nel 1647 entra a far parte della neocostituita contea di Gradisca, governata dagli Eggenberg sino alla loro estinzione nel 1717. Tornata direttamente sotto gli Asburgo, nel 1754 la contea di Gradisca confluì nella nuova contea di Gorizia e Gradisca.
Nel 1807, come il resto del Friuli, Villa Vicentina viene occupata da Napoleone Bonaparte; entra a far parte del regno d'Italia ed è inquadrata nel dipartimento di Passariano. Nel 1815 viene riconquistata dagli Asburgo e inglobata nel regno d'Illiria, che più tardi assumerà la denominazione di litorale austriaco.
Durante questi avvicendamenti, le condizioni della popolazione, in massima parte contadina, non migliorano. Nel 1817, ad esempio, il territorio fu colpito da una terribile carestia, tanto da meritarsi il titolo di "anno della fame". L'anno successivo l'economia inizia una lenta ripresa, dopo che i conti Gorgo, caduti in disgrazia, vendono le loro proprietà a Elisa Bonaparte Baciocchi, costretta all'esilio dopo la caduta del fratello Napoleone, che ne fa la sua residenza estiva. Alla sua morte, nel 1820, la tenuta, comprendente anche una filanda, viene proseguita dal marito Felice Baciocchi e dai figli Federico Napoleone e Elisa Napoleona.
Nel 1868 Elisa Napoleona, rimasta senza eredi dopo il suicidio del figlio, vende la tenuta a Napoleone III, il quale a sua volta la assegna al figlio Napoleone Eugenio Luigi. Morto anche quest'ultimo nel 1879, il complesso fu diviso tra i cinquanta dipendenti, contribuendo al sostentamento della popolazione.
Durante la grande guerra il paese era ancora dipendenza austriaca e molti vicentinesi arruolati nell'esercito imperiale. Non mancò però qualche irredentista che combatté per l'Italia; il paese ne divenne parte al termine del conflitto.
Tra il 1935 e il 1999 Villa Vicentina fu un centro militare di una certa importanza e ospitò nelle due caserme unità della marina e dell'esercito[5].Fu la sede nella caserma Bafile-Rossani a sud della ferrovia del 41º Battaglione fanteria meccanizzata "Modena" dal 1975 al 1991 anno della chiusura definitiva della struttura (con il trasferimento dell'unità in altra sede nella caserma Ugo Polonio di Gradisca d'Isonzo Gorizia),e a nord della ferrovia del 184º genio pionieri "Santerno" nella caserma Monte Vodice dal 1976 al 1995.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma del comune di Villa Vicentina era stato concesso con decreto del presidente della Repubblica dell'11 marzo 1980.[6]
«D'azzurro, al cervo saliente d'oro.»
Riprende il blasone della nobile famiglia Dal Gorgo.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Al centro del paese sorge la parrocchiale di Santa Maria, risalente al XVII secolo.
A breve distanza dal centro di Villa Vicentina troviamo la splendida Villa Ciardi, già residenza estiva della sorella di Napoleone Bonaparte Elisa Bonaparte Baciocchi; in questa villa fra gli altri fu ospite tra il 25 novembre e il 6 luglio 1870 il grande scienziato francese Pasteur, che cercava un rimedio per combattere il calcino del baco da seta, un problema che affliggeva sia il Friuli che molte altre parti d'Europa. A circa 300 metri dalla villa è visibile la piccola cappella, commissionata dalla figlia della principessa Baiocchi, la contessa Elisa Napoleona Baciocchi, nipote di Napoleone Bonaparte, per la sepoltura dell'unico figlio, Benedetto Napoleone, morto misteriosamente; la struttura è neogotica, sebbene all'interno convivano anche elementi neoclassici. Altra residenza di Marianna Bonaparte Baciocchi è Villa Asiola antica costruzione il cui impianto principale secondo delle documentazioni appare esistente già nel 1174, questa villa come quella Ciardi passaro in eredità a sua figlia Elisa Napoleona Baciocchi.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[7]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]A Villa Vicentina, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza il friulano goriziano, una variante della lingua friulana. Nel territorio comunale vige la Legge regionale 18 dicembre 2007, n. 29 "Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana"[8].
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2017.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana Archiviato il 27 settembre 2013 in Internet Archive..
- ^ La Storia, su comune.villavicentina.ud.it. URL consultato il 15 ottobre 2020.
- ^ Villa Vicentina, decreto 1980-03-11 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato l'11 ottobre 2021.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
- ^ Denominazioni ufficiali in Lingua Friulana, su arlef.it, Arlef. URL consultato il 26 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Vicentina
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.villavicentina.ud.it.
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